Coltiva le tue piante della salute

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RIZA

Coltivare le piante è il modo migliore per prenderci cura di noi stessi perché rigenera la mente e allontana lo stress. Non serve possedere grandi serre o giardini e infatti, in queste pagine, scopriremo quali sono le piante che meglio si adattano anche a piccoli spazi, per ottenere comunque grandi benefici. Ci saranno così indicazioni pratiche per organizzare al meglio la nostra area verde, suggerimenti sugli attrezzi indispensabili per le necessità di ogni singola pianticella. In queste pagine troverete anche indicazioni per far sbocciare i bulbi come, per esempio, l’iris e la dalia. Oppure per far crescere rigogliose le piante dai fiori profumati quali ginestra e gelsomino. Spiegheremo come esaltare i profumi di quelle aromatiche, da tenere a portata di mano in cucina, come origano e salvia, e come arricchire di principi attivi quelle officinali quali, per esempio, malva ed echinacea, che ci aiutano a vincere tanti disturbi. Insomma, è una guida preziosa per comprendere come un piccolo angolo fiorito possa arricchire la nostra vita di ogni giorno.

Coltiva le tue piante della salute

Coltiva le tue piante della salute Dalla malva allo zenzero, alla melissa... La guida pratica per farle crescere in casa Fare l’orto sul balcone è il miglior antistress

Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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MAGNIFICA GINESTRA Facile da coltivare ti regala il buonumore

PREZIOSA ECHINACEA Anche quella in vaso potenzia gli anticorpi

MAGICA PASSIFLORA Il rampicante che toglie l’ansia

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Sommario Coltiva la tua felicità In mezzo al verde liberi la mente

Fai fiorire il tuo balcone

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L’attrezzatura base

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I fiori per colorare la tua vita

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Con i bulbi ti circondi di colori

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I rampicanti riempiono di verde anche i piccoli spazi

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Rosa: la regina dei fiori

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Un angolo di piante grasse

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Il filtro verde ossigena la casa Le piante sono meglio di un depuratore

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Piante officinali: la salute a portata di mano

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Malva, dai fiori belli e buoni

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Melissa: boccioli di serenità

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Echinacea: colori che rinforzano

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Calendula, il giallo che cura

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Camomilla per dormire e digerire

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Erbe aromatiche: salute e sapore ai tuoi piatti 72 La salvia: soffice, vellutata e salubre

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Il rosmarino, fresco e profumato

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L’origano: allegro e aromatico

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L’alloro: una pianta nobile

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Il basilico, profumo universale

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Crea un orto sul balcone

Lo zenzero pizzica con gusto

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Le verdure

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La senape: tanto elegante quanto vivace

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Gli alberi da frutta

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I piccoli frutti

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Il peperoncino, dal bruciore benefico

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Tuffati nel verde: combatti lo stress e rinforzi le difese Quando il giardino ti cura

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FAI FIORIRE IL TUO BALCONE

I fiori per colorare

la tua vita OGNI TINTA È UNO STIMOLO: IL BLU RILASSA, IL VIOLETTO INVITA ALLA RIFLESSIONE, GIALLO E ROSSO DANNO ENERGIA

C

osa ci guida nella scelta dei fiori che decidiamo di “adottare” o seminare per poi circondarci dei loro colori? La risposta non è semplice. Possono essere tante cose: la forma, le tinte vivaci o discrete, il profumo. A volte è semplicemente il caso oppure l’abitudine: abbiamo sempre visto vasi di gerani sui davanzali e quasi automaticamente decidiamo che saranno

loro ad abitare il nostro spazio verde. In queste pagine abbiamo fatto una selezione di piante che fioriscono in primavera e in estate. Sono tutte facili da gestire, anche negli spazi piccoli.

Sfrutta la cromoterapia I colori hanno un

effetto importante sulla psiche. Tanto che da anni ormai si studiano attentamente le tinte degli ambienti per renderli più confortevoli e per aumentare il benessere di chi vi abita. Le piante giuste ci permettono di sottoporci a una sorta di cromoterapia, una forma di cura della psiche che possiamo attuare nel nostro spazio verde. I fiori parlano anche alla nostra sfera emotiva. • Le tinte violette, per esempio, ci avvicinano alla nostra dimensione spirituale e invitano alla riflessione; il blu rilassa, combatte lo stress e favorisce l’abbassamento della pressione sanguigna. • Petali e corolle gialle invitano alla concentrazione, danno energia e aiutano a vincere l’apatia; il rosso è legato alla passione, favorisce la vitalità e il vigore fisico. • Il bianco, il non colore, è puro e pulito, rigenera l’organismo, schiarisce la mente e stimola i pensieri positivi. • Il verde, il colore fondamentale della natura, che accomuna pressoché tutte le piante è la tinta del riequilibrio. Si focalizza direttamente sulla retina e favorisce una sensazione di relax, calma e armonizza, sostenendo il sistema nervoso. • Il rosa, invece, possiede le qualità più delicate del rosso; simboleggia l’amore e l’affetto e nei toni meno accesi può calmare l’ira e l’aggressività.

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Anche il profumo ti regala benessere Probabilmente conosci l’aromaterapia, è la disciplina che ti cura con gli oli essenziali. Estratte dalle piante, le molecole arrivano alle cellule nervose collocate nel naso e provocano reazioni chimiche che si tramutano in stimoli elettrici, trasmessi subito al cervello. Questi segnali vengono recepiti dai bulbi olfattivi, che li inviano direttamente al sistema limbico, la parte più antica e istintiva del cervello umano che controlla i nostri ricordi, gli istinti e le funzioni vitali. A differenza degli stimoli che vengono dagli altri sensi, che passano attraverso il filtro della coscienza, quelli olfattivi fanno scattare direttamente e senza controllo i ricordi e le reazioni fisiche. Quando il sistema limbico riceve il messaggio elettrico che segnala la presenza di una particolare molecola, automaticamente libera sostanze chimiche che agiscono sul sistema nervoso, provocando effetti diversi, i principali dei quali sono il rilassamento oppure al contrario lo stato di allarme. Una di queste sostanze è la serotonina, che placa non solo le tensioni nervose, ma anche i dolori fisici e le contrazioni muscolari. In questo modo il profumo dei fiori ti può aiutare a migliorare il tuo benessere psicofisico.

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FAI FIORIRE IL TUO BALCONE

Aquilegia

DELICATA, MA RESISTENTE È

detta anche cuffia della monaca, per la forma dei suoi fiori, simili a orchidee, che offrono una vasta gamma di tonalità vivaci; bicolori, in genere bianco e blu, ma anche giallo o rosa e rosso. L’aquilegia appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee; il suo nome deriva da latino “aquilegium”, serbatoio d’acqua, per le numerose goccioline di rugiada che si raccolgono sulle foglie e negli speroni dei petali. È una pianta che riserva grandi sorprese: quando la semini non sai se il fiore che spunta sarà monotinta o multicolor. Sembra fragile l’aquilegia, invece è davvero resistente ed è capace di fiorire anni. Facile da coltivare, partendo Nel linguaggio dal seme, può essere piantadei fiori l’aquilegia ta in vaso o in una fioriera più grande. simboleggia

l’amore perfetto.

Sta bene con... Associala ad altre specie con fogliame decorativo per mettere maggiormente in risalto sia i fiori sia le piante. Oppure sistemala vicino a specie perenni che fioriscono contemporaneamente, ad esempio la primula.

Le varietà Il genere Aquilegia comprende circa 70

specie; crescono spontaneamente in prati e boschi. La flabellata, originaria del Giappone, supera di rado i 30 cm di altezza e si presta alla coltivazione in vaso. Ha foglie con riflessi azzurri, e fiori spesso bicolori sui toni del bianco e dell’azzurro. Fiorisce dalla tarda primavera all’estate. La vulgaris o aquilegia comune o dei giardini è una delle più diffuse; in Italia la troviamo nelle regioni alpine e appenniniche. Alta fino a un metro, ha fiori azzurro-violetto. L’aquilegia alpina, con fiori blu acceso, cresce sulle Alpi dai 1500 ai 2500 m. È possibile scorgerla di frequente vicino ai boschi. L’Aquilegia canadensis preferisce la mezz’ombra. Ha foglie verde chiaro simili a quelle delle felci e fiori bicolori giallo e rosso intenso che sbocciano da aprile a luglio. Può raggiungere i 40-50 cm di altezza. Anche questa si presta a essere coltivata in vaso.

Le cure

L’aquilegia predilige la mezz’ombra, tollera il pieno sole, ma non sopporta i ristagni d’acqua. Bisogna comunque fare attenzione ai colpi di sole, che possono causare una rapida disidratazione delle piante. Se il terreno è arido, occorre provvedere a mantenerlo umido con innaffiature regolari. Substrato: terreni umidi e freschi, ma ben drenati e ricchi di sostanza organica, con aggiunta di terriccio di foglie. Le specie alpine (in modo particolare Aquilegia flabellata e le sue varietà) possono essere coltivate anche in ciotole di 20-25 cm di diametro, in gruppi di 3-4 piante per contenitore. Si rinvasano, in marzo, ogni due anni.

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Fior di vetro

MODESTA E GENEROSA U

na pianta modesta, capace di grande generoLe varietà La “nalsamina” detta anche begliusità. Il fior di vetro, denominata stella dei giaromini è una specie che può essere coltivata in vaso dini ombrosi, regala splendide fioriture da marzo o nella terra; produce fiori rosa, che possono essea ottobre. Il suo nome, Impatiens walleriana, re utilizzati anche nelle insalate. è legato alla sua struttura: l’ovario che Inpatiens flaccida è adatta alla colticontiene i semi si gonfia a tal punto vazione in appartamento; fa fiori che appena lo si tocca espelle i semi violacei o bianchi (varietà La specie con forza, quasi fosse impazien“Alba”). Impatiens hawker ha Impatiens te. Sono un po’ impazienti anche fusti porpora e fiori di varie i bei fiori, che sbocciano molto tonalità. balsamina compare velocemente come a voler diImpatiens hookeriana protra i fiori di Bach e aiuta mostrare la propria bellezza, duce grandi fiori bianchi, le persone ansiose a senza esigere nulla. Bianchi, rosa e rossi. viola, rosa o rossi (con varietà Impatiens repens: a crescita ritrovare calma ed ibride striate e doppie), si chiamalenta, si adatta bene alla coltiequilibrio. no fiori di vetro perché hanno fusti vazione nei cestini sospesi; proacquosi trasparenti e delicati. duce fiori giallo oro.

Le cure

Introdotta in Europa intorno agli anni ‘70, è la pianta ideale per chi ha poco tempo da dedicare al verde: i fiori di vetro vivono bene all’ombra o in semiombra, perché il sole “brucia” le foglie, facendole appassire. In estate ha bisogno di innaffiature frequenti, in modo da mantenere il terriccio sempre umido; se la coltivi in vaso tollera anche l’acqua stagnante. Teme un po’ il freddo: la temperatura ideale si aggira intorno ai 18 °C e non deve scendere sotto ai 10 °C (sta bene anche in casa, quindi in inverno la si può ricoverare). Per ottenere una fioritura rigogliosa, ogni 10 giorni circa aggiungi concime per piante da fiori all’acqua d’irrigazione.

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IL VERDE IN CASA

Le piante sono meglio

di un depuratore TRASFORMANO L’ANIDRIDE CARBONICA E FILTRANO LE MOLECOLE TOSSICHE, SCARICANDOLE NEL TERRENO. SONO INDISPENSABILI NEGLI AMBIENTI DOMESTICI E NEGLI UFFICI

N

ell’aria dei nostri ambienti di casa si possono concentrare sostanze chimiche in sospensione, che finiamo con il respirare e così possono irritare le vie respiratorie o alterare la corretta ossigenazione del sangue. Secondo i dati del Ministero

della Salute, quasi la metà degli italiani ha sviluppato una sorta di “intolleranza” a queste sostanze e lamenta disturbi che vanno dal mal di testa alla secchezza delle mucose, alle riniti perenni, a disturbi meno specifici che però svaniscono una volta tornati all’aria aperta. Questo malessere ha un nome: si chiama Sick Building Syndrome (Sindrome da edificio insano, che può essere abbreviata anche con SBS) e può essere combattuto grazie a un alleato verde: le piante di casa.

Le fonti inquinanti sono tante

Prima di vedere come combattere la SBS è necessario però fare un piccolo inventario di quali sono le sostanze tossiche che possono inquinare l’aria di casa. Uno studio condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze ambientali in Belgio, presso l’Università di Hasselt, ha determinato che i più comuni inquinanti che si trovano nelle case sono: benzene, toluene, etilbenzene, xylene e formaldeide utilizzati nelle lavorazioni dei mobili o in edilizia. Ci sono anche ozono, anidride solforosa, ossidi di azoto, che sono inquinanti atmosferici e il PM10, cioè le polveri sottili che si sprigionano con l’erosione del manto stradale e dei componenti delle automobili (freni, pneumatici, particelle di carburante non bruciate nel motore). A questi inquinanti dobbia-

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Il progetto è nato negli anni ‘60

Agli albori dell’esplorazione spaziale, l’ente aerospaziale statunitense, la NASA, cercava un rimedio sicuro per purificare l’aria dall’anidride carbonica, in modo da rifornire di ossigeno l’ambiente delle navicelle in rotta verso lo spazio. Ecco come è stato possibile identificare quali sono le piante che meglio assolvono questo compito di depurazione e arricchimento dell’aria in ambienti piccoli e densamente “abitati”, come potrebbe essere l’abitacolo di una navicella spaziale. L’idea, che non ha avuto un’applicazione nella corsa allo spazio, si è invece dimostrata molto utile proprio qui, sulla Terra.

mo aggiungere poi la cronica mancanza di ossigeno data da ambienti spesso sigillati e affollati (in questo caso gli uffici), che potrebbero anche risentire di una manutenzione non ottimale degli impianti di condizionamento dell’aria, i cui filtri potrebbero essere saturi di polveri e allergeni.

Ma come agiscono?

Il principio per cui le piante sono in grado di purificare l’aria degli ambienti domestici è molto semplice: assorbono i veleni attraverso le foglie, li neutralizzano chimicamente e poi li scaricano nel terreno sotto forma di sali inerti. Sono, insomma, dei veri depuratori naturali. A questa azione va aggiunta quella ossigenante, determinata dal ciclo di respirazione delle piante stesse, che assorbono anidride carbonica dall’aria per emettere ossigeno. Non è un caso che l’introduzione di un po’ di “arredamento verde” negli uffici più problematici abbia consentito di mitigare alcuni tra gli effetti più pesanti di questa sindrome da edificio insano. Ed è il motivo per cui sarebbe davvero necessario che nelle stanze delle nostre case dimorassero una o più piante alleate del nostro benessere. Che adesso andiamo a identificare, per capire quali siano quelle più giuste per le nostre singole esigenze.

Sono efficacissime Una singola pianta è in grado di eliminare fino a 20 microgrammi di inquinanti sospesi nell’aria, in una sola ora di “lavoro”.

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ORTO SUL BALCONE

Le verdure

AGLI ORTAGGI NON SERVE GRANDE SPAZIO: ALCUNE PIANTE SONO RAMPICANTI, ALTRE, COME L’INDIVIA, CRESCONO SUI DAVANZALI. MOLTE HANNO UN VALORE ESTETICO: PRIMA DI DARTI I LORO FRUTTI, SI RIEMPIONO DI BELLISSIMI FIORI

Aglio Nelle nostre cucine usiamo l’Allium sativum ma ne esistono anche altre specie molto apprezzate come l’Allium ursinum, l’Allium vineale, l’Allium fragrans o l’Allium oreaceum. L’Allium ursinum è fra quelle che si adattano meglio alla coltivazione in vaso; è una pianta bulbosa perenne ed è caratterizzata da un odore pungente ma non sgradevole. Pur essendo una pianta selvatica si presta a essere coltivata in vaso con qualche accorgimento: non ama il clima afoso né l’esposizione diretta ai raggi del sole e preferisce un terreno umido.

La semina e la cura

Per piantare l’aglio puoi partire dagli spicchi, dopo averli conservati a una temperatura di circa 7 °C. La scelta è importante, si possono acquistare da fornitori specializzati o semplicemente usare l’aglio che trovi in dispensa, meglio se con bulbo ben sviluppato e biologico, non trattato con sostanze che ne potrebbero impedire la germinazione. I bulbilli vanno interrati alla profondità di circa 4-5 centimetri, con la punta rivolta verso l’alto e distanziati almeno di 10 cm l’uno dall’altro, in un terriccio leggero e capace di drenare bene l’acqua. Colloca i bulbilli in un vaso alto almeno 60 cm e largo altrettanto; disponili a fiore: 5 in cerchio e uno centrale; oltre all’aglio avrai una fioritura bellissima: un fiore a palla di colore bianco, azzurro fino al violetto. ll raccolto avviene solitamente in tarda primavera o agli esordi dell’estate; i bulbi di aglio potranno essere estirpati quando gli steli della pianta diventeranno secchi e gialli. Una volta estratti i bulbi dal terriccio è preferibile esporli all’aria per almeno altri 15 giorni, affinché l’involucro esterno degli spicchi, chiamato tunica, possa assumere una consistenza simile alla carta.

Abbinalo alle rose

L’aglio è un custode dell’orto perché crea uno “scudo olfattivo” che protegge da diversi parassiti anche le altre piante collocate nelle sue immediate vicinanze, tenendo lontani gli insetti infestanti. Staranno alla larga, ad esempio, i fastidiosi ragnetti rossi, i coleotteri e gli afidi (gli antipatici pidocchi delle piante). A beneficiare della sua presenza sul balcone saranno soprattutto le rose e le piante di pomodoro.

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Fagiolini La pianta di fagiolini ha un portamento rampicante che può raggiungere anche i 3 metri di altezza; le foglie hanno tre punte e i fiori sono bianchi o tendenti al lilla. Non bisogna essere esperti per coltivare i fagiolini, soprattutto se lo si fa in vaso. Con poche semplici cure si può ottenere una pianta rigogliosa e un raccolto abbondante. Per la varietà rampicante è utile avere un graticcio di sostegno, per permetterle di crescere, o di un “tutore”: un bastone che si può ricavare da una canna di bambù. La pianta ha bisogno di un vaso abbastanza capiente, di non meno di 20 centimetri, in modo da contenere le radici che si espandono con rapidità. Attenzione alle basse Il ciclo produttivo della pianta di fagiolini temperature: la pianta di fagiolini non sopporta il freddo. è molto breve, in media si aggira intorno Esistono tantissime varietà di fagiolini ma la prima grande ai 65-70 giorni ma conta il periodo in cui distinzione utile per una scelta consapevole è fra due tipi avviene la semina e, di riflesso, la commestibili: quelli nani e quelli rampicanti. temperatura: maggiori saranno le temperature e minore sarà il ciclo La semina e la cura produttivo. La raccolta di fagiolini Il periodo più indicato è la primavera, quando il clima è più avviene quindi in un intervallo varia- bile. mite: sotto i 10 °C si può rovinare la germinazione dei semi. Il I primi baccelli a essere raccolti sono terriccio migliore è leggero e ben drenato. Per evitare i ristagni quelli delle varietà nane, che si possono di acqua sul fondo del vaso, aggiungi la ghiaia. Per la in genere già raccogliere a partire dal concimazione iniziale è preferibile lo stallatico maturo. Dopo la mese di giugno. semina bisogna mantenere il terreno umido; cresciuta la

La raccolta

pianta, le annaffiature potranno essere meno frequenti.

Insalate Coltivare l’insalata in vaso è semplice e dà grandi soddisfazioni. Radicchio, lattuga, scarola, indivia, insalata riccia... puoi scegliere, alternandole, così da averle a disposizione quasi tutto l’anno. Ovviamente la dimensione delle foglie sarà inferiore, ma il sapore è simile a quello delle insalate dell’orto. I lattughini da taglio crescono bene nei vasi piccoli o nelle balconette.

La semina

Il momento migliore per piantare è il periodo tra l’inizio della primavera e la fine dell’autunno. Le piantine di insalata, una volta germogliate, si possono mettere a dimora in ogni momento dell’anno, evitando i mesi più freddi e quelli più caldi. Per le insalate che hanno semi molto piccoli, può essere utile mischiarli a sabbia, così da poterli spargere meglio. Vanno disseminati in modo uniforme e ricoperti con mezzo centimetro di terra. Poi si annaffiano. Dopo la semina, si pressa il

terreno. Si può anche mettere uno strato di tessuto non tessuto per mantenere l’umidità e far germogliare i semi in fretta. In tre giorni diventeranno piantine e in 20 giorni cespi di insalata. L’insalata si mette nelle cassette da frutta in legno riempite di terriccio universale (2/3) e compost (1/3) per almeno 30-40 cm. Sul fondo si mettono ghiaia o argilla espansa, per favorire lo smaltimento dell’acqua in eccesso.

La cura

Il terreno deve essere umido; la posizione ideale è la mezz’ombra. Sta bene anche al sole, purché nelle ore più calde si crei un riparo. Attento all’innaffiatura; se in eccesso l’acqua crea ristagni dannosi; se in difetto accelera la fioritura e cala la produttività. Dopo una ventina di giorni, le prime foglie sono pronte per la raccolta; non sradicare i cespi interi, ma preleva giorno per giorno le foglie più grandi. I cespi vanno tagliati a 3 cm di altezza.

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