SIMBOLOGIA NEGLI STEMMI DI LEVICO TERME, PERGINE E BORGO VALSUGANA di Sabrina Mottes
L
a parola stemma proviene dal greco e significa corona. La sua origine è militare e deriva dalla necessità di distinguere una fazione dall’altra in battaglia oppure, durante i duelli con armatura, cavalieri appartenenti a diversi casati. Al giorno d’oggi, lo stemma è l’immagine che contraddistingue una provincia, comune, ente, corpo civile o militare. Esso, per essere approvato dall’Ufficio Onorificenze e Araldica statale, deve rispettare precise caratteristiche tecniche stabilite per legge, e cioè essere costituito da uno scudo rettangolare con gli angoli inferiori arrotondati e completato da una corona. Per le Province, la corona è a cerchio di oro gemmato e racchiude due rami di alloro e quercia al naturale che ricadono verso l’esterno. Per le città e i comuni la corona è invece turrita, cioè composta da torri. Gli enti diversi da quelli territoriali possono ornare il proprio stemma con corone speciali. Il tutto è completato, lateralmente, da rami di quercia e alloro fruttati. Se gli elementi ornamentali non sono racchiusi in uno scudo rettangolare ma in altre forme, la figura si chiama emblema e non stemma (come l’emblema dello stato italiano). Secondo l’Araldica Civica, lo stemma del Comune di Pergine Valsugana, è “ troncato; di rosso alla lettera “P” oro
Levico Terme
in caratteri gotico; di verde alla fascia azzurra increspata di onde d'argento”. Ovvero è composto dall’iniziale P in maiuscolo e oro a caratteri gotici inserita in campo rosso. Sotto alla grande P, la striscia blu increspata rappresenta simbolicamente il torrente Fersina, che attraversa la cittadina, circondato dalle
L’Araldica lo descrive così: “D’azzurro, a tre colonne d’ordine dorico di marmo bianco al naturale, poste una accanto all’altra, cimate da un crescente montante figurato d’argento, accollate a due rami decussati di alloro e di olivo, fruttati al naturale, e caricate di una lista bifida e svolazzante con la scritta PAX in nero”. Ovvero è formato da tre colonne unite tra loro da una fascia svolazzante d’argento con la scritta PAX. Sopra alle colonne, una mezza luna argentea. Lo stemma è completato dalla corona turrita. Sul nastro argenteo e azzurro che lega i ramoscelli laterali, è scritto il motto latino “donec auferatur luna”. Secondo il Montebello, lo stemma poteva indicare nelle tre colonne unite dalla scritta pax la garanzia di pace che derivava dall’unione tra la Comunità di
Pergine Valsugana
due strisce verdi delle sue sponde. Lo stemma è completato dalla corona turrita cittadina e, ai lati, dai ramoscelli fruttati. Lo stemma comunale di Borgo Valsugana è “di rosso alla croce patente d’oro”, abitualmente rappresentato dentro uno scudo ellittico. E’ cioè costituito da una croce dorata su scudo rosso, sovrastato da corona e racchiuso tra due rami intrecciati di quercia legati da due fiocchi, rosso e dorato. Lo scudo è sovrastato dalla corona turrita e, ai lati, completato dalla scritta “UNIVERSITAS BURGI AUSUGI”, ovvero “l’intera comunità del borgo Ausugi”. Borgo venne chiamata dai romani Ausugum, forse dal nome dell’antica popolazione che abitava la valle. Da qui derivò probabilmente il nome Valsugana - Vallis Ausugi - Vallis Ausugana. Il nome dell’abitato fu poi modificato in Borgum Ausugi, da cui Borgo Valsugana. Lo stemma del Comune di Levico Terme è assai complesso e denso di simbologie.
Borgo Valsugana
Levico, il Conte del Tirolo e il Principe Vescovo Bernardo Clesio. Quest’ultimo, particolarmente affezionato a Levico, villeggiò a Castello di Selva più di una volta. Nella pace, tutto avrebbe potuto fiorire, trionfare e conservarsi “donec auferatur luna”, cioè “fino a quando non vi sarà più luna”. Bibliografia: Trento, Archivio Storico presso la Biblioteca Giuseppe Andrea Montebello – Notizie storiche topografiche e religiose della Valsugana e di Primiero – Arnaldo Forni Editore 2008 - Ristampa anastatica
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