Valsugana News n. 5/2015 Settembre

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BIOMASSA SI… BIOMASSA NO

IL PARERE DELLA MENZ & GASSER Michele Bernardi Responsabile Marketing

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'impianto a biomasse che verrà realizzato a Novaledo sarà di trigenerazione: produrrà cioè calore (per vapore, acqua calda e acqua fredda) ed energia elettrica. Utilizzare per intero il calore prodotto dall’impianto, fa sì che il rendimento complessivo risulti molto elevato. Siamo a Novaledo dal 1974 e dal 2004 al 2016 l'investimento aziendale è di 85 milioni di euro per l’ampliamento dello stabilimento di produzione (che oggi impiega 250 addetti). Nel 2014 il fatturato si è attestato a 113 milioni di euro (52% di export, in oltre 40 paesi), con 1000 clienti attivi e più di 50000 tonnellate di prodotto. I primi mesi del 2015 sono andati bene e l’anno dovrebbe chiudersi con un fatturato di circa 120 milioni di Euro. Nonostante il rapido sviluppo, l'impegno di Menz&Gasser è quello di crescere in maniera sostenibile, non solo da un punto di vista economico, ma anche da quello ecologico. A conferma dell’attenzione all’ambiente, lo stabilimento di Novaledo ha ricevuto la certificazione ISO 14001:2004 per la gestione degli impatti ambientali e nel 2014 è stata premiata da COOP Italia, per

gli sforzi fatti nel miglioramento dell’efficienza energetica. È però necessario confrontarsi con una serie di fattori: per poter competere a livello mondiale occorre essere leader di costo; in Italia il prezzo dell’energia è sensibilmente più alto che all’estero; i nostri maggiori concorrenti stranieri pagano l’energia anche il 70% in meno di noi. Se quindi vogliamo crescere in fatturato e aumentare l’occupazione di qualità sul territorio, dobbiamo annullare questo svantaggio. L’energia pulita auto-prodotta è un investimento strategico indispensabile per poter competere nel mondo, producendo in Italia, salvaguardando l’ambiente che ci circonda. A chi dice che speculiamo sulla produzione di energia elettrica, facciamo presente che un impianto speculativo produce in genere il 26-27% di energia elettrica e genera calore (peraltro “povero”, a 60/70°C) come sottoprodotto. La nostra sarà, invece, una produzione di vapore “nobile” a 250 °C; il calore come prodotto principale (utilizzato per produrre); l'elettricità come sottopro-

dotto (13%); un rendimento maggiore del 80%. L’impianto sarà dimensionato sulle esigenze produttive dell’azienda. Nello specifico, l’acqua fredda verrà utilizzata per alimentare le celle frigorifere e raffreddare il prodotto; il vapore per scongelare la frutta e cuocere la confettura; l’acqua calda per lavare gli impianti di produzione e confezionamento; l’energia elettrica per alimentare lo stabilimento. Il cippato che alimenterà l’impianto verrà acquistato presso la vicina segheria; per la parte eventualmente non coperta da questa, vi sono contatti avviati con cooperative locali per la pulizia dei boschi e il conferimento del raccolto. La filiera risulta pertanto molto corta, rafforzando la sostenibilità del progetto. Ultimo, ma non ultimo, a differenza di ciò che accade nella combustione di carbone, petrolio e gas metano, l’utilizzo di cippato locale per la produzione di energia ha un bilancio della CO2 neutro ed è quindi assolutamente in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea e del protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra.

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