Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo Distretto 42 PTA BIONDO PALERMO MONREALE BELMONTE MEZZAGNO PIANA DEGLI ALBANESI SANTA CRISTINA GELA ALTOFONTE
GUIDA SOCIO SANITARIA DIREZIONE - Via G. La Loggia, 5 - 90129 Palermo - ptabiondo@asppalermo.org - www.asppalermo.org
Centro di Psicologia per la Cura dei Legami Familiari fonte: www.asppalermo.org Psicologia per la cura della fragilità genitoriale e dei traumi da abuso e maltrattamento Responsabile Dott. Massimo Santoro
il loro armonico sviluppo psichico. Se la conflittualità a seguito di tali eventi appare fisiologica ed è gestita da numerosi strumenti che la società ha messo in campo (giudici, avvocati, CTU, mediaPalermo presso l'ex Ospedale "Albanese, tori familiari, consulenti familiari...), in alcune situazioni questa si cronicizza, in via Papa Sergio I n.5. determinando un livello di alta distruttiIl Centro è contattabile attraverso la vità che si riverbera in modo drammatie-mail: uofg@asppalermo.org co sullo sviluppo delle nuove generaziol Centro di Psicologia per la Cura dei ni. Legami Familiari, è tra i servizi defi- L'attività del Centro, avviata dal 2003 in niti “interdistrettuali” e costituisce una via sperimentale, è stata stabilizzata ed risorsa – si legge sul sito dell’Azienda- implementata dall'Asp nel 2008 risponistituita dall'Asp di Palermo per promuo- dendo ad una specifica richiesta del Trivere le iniziative più idonee nell'ambito bunale per i Minorenni. della prevenzione e della cura del mal- Il Centro, opera per ridurre i rischi evolutitrattamento psicologico nei confronti di vi conseguenti agli aspetti disfunzionali minori coinvolti in fenomeni disfunzionali specifici che attraversano le loro famiglie in rela- • valutando, su richiesta del Tribunale per zione a separazioni caratterizzate da un i Minorenni e/o del Tribunale Civile, i funalto livello di conflitto, mettendo a rischio zionamenti familiari, di coppia, individuali
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(sia per gli adulti che per i minori); • proponendo e realizzando i progetti di intervento più idonei per garantire lo sviluppo dei minori nel rispetto e nella cura dei loro legami affettivi; • sostenendo i minori attraverso interventi individuali e/o di gruppo • coinvolgendo i genitori in interventi volti a rafforzare le capacità genitoriali; • sviluppando le collaborazioni necessarie con le Istituzioni operanti nell'area, al fine di concordare e condividere le procedure per la Cura dei Legami Familiari nelle situazioni già compromesse. Il Centro opera attraverso una equipe di psicologi che interviene sulle diverse componenti del sistema familiare, minori e genitori, con la possibilità di coinvolgere le famiglie d'origine, per far emergere risorse utili a sostenere i minori e rafforzare le capacità genitoriali, ove possibile. L'intervento del Centro si sviluppa quin-
COMUNICAZIONE e GRAFICA
Progetto grafico, impaginazione e grafiche inserzionisti Lime Edizioni srl Testi: Francesca Fiorucci - Carmelo La Rocca Dottoressa Antonietta Costa Dottor G. Spataro Dottor Angelo Mistretta Dottoressa Giusy Scaletta Dottor Gaetano Crisci Dottoressa Concetta Rubino Dottor Vittorio Maria Viviano Dottor P. Pinelli Ministero della Salute
Fotografie Banca Immagini 123 RF ©FreePick Le fotografie inserite all'interno delle pubblicità sono fornite dagli inserzionisti Responsabile Commerciale Salvatore D’Apolito Segretaria di Redazione Diana Cairati
Ringraziamenti • Direttore ASP Palermo Distretto 64: Dottor Silvio Buccellato • Un ringraziamento particolare alle dottoresse e ai dottori: Antonietta Costa, Gaetano Crisci, Angelo Mistretta, P. Pinelli, Concetta Rubino, Giusy Scaletta, G. Spataro, Vittorio Maria Viviano. • Un particolare ringraziamento a tutti gli inserzionisti che con la loro paziente collaborazione hanno reso possibile la realizzazione della presente guida
Nessuna parte della presente Guida può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, chimico o meccanico, copie fotostatiche incluse, senza l’autorizzazione scritta di Lime Edizioni S.r.l. che se ne riserva tutti i diritti. Le informazioni contenute nella presente Pubblicazione sono state meticolosamente aggiornate alla data di pubblicazione. Malgrado ciò i dati quali ubicazioni, orari, numeri telefonici possono essere soggetti a cambiamenti. L’Editore non si assume alcuna responsabilità sulla veridicità di quanto dichiarato dalle ditte committenti, sui marchi e sulle immagini da queste utilizzate, né per qualsiasi conseguenza derivante dall’uso della presente Pubblicazione. Lime Edizioni sarà lieta di ricevere osservazioni e suggerimenti nonché comunicazioni di eventuali errori dei quali si scusa anticipatamente. L’Editore garantisce che i dati forniti dagli inserzionisti non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Lime Edizioni s.r.l. Via A. Capecelatro, 31 • 20148 Milano • [T] +39 02 36767660 • info@limedizioni.com • www.limedizioni.com finito di stampare luglio 2019
servizi interdistrettuali
di su diversi livelli: • livello individuale; • livello relazionale; • sostegno psicologico e psicoterapico ai minori; • livello familiare allargato famiglie d'origine); • livello della percorso giudiziario
(analisi e gestione delle refluenze relazionali dei passaggi giudiziari sul conflitto in atto); Al fine di ampliare la consapevolezza dei rischi per lo sviluppo psicologico di minori coinvolti in contesti familiari disfunzionali conseguenti alle separazioni, il
Centro è disponibile a sviluppare interventi formativi e/o informativi sui temi specifici della cura delle relazioni affettive dei minori coinvolti nelle separazioni, in collaborazione con Istituzioni ed associazioni.
Telefono Donna, un Numero Verde per chiedere aiuto anche da anonimo
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no dei servizi messi a disposizione dall’Azienda Sanitaria Provinciale è il Telefono Donna, contro la violenza, il maltrattamento e l'abuso. Tutte le donne coinvolte in episodi di violenza possono rivolgersi agli specialisti attraverso il numero verde 800.39.73.63 e anche in anonimato essere ascoltate da assistenti sociali e psicologi, che le aiuteranno a individuare una via d'uscita. Le attività segnalate da Telefono Donna sono: •Fornire ascolto e sostegno a prime richieste di aiuto;
•Sostenere la donna nel processo di ridefinizione del problema; •Restituire a chi telefona informazioni e riferimenti nuovi per iniziare un per corso di cambiamento; •Contattare i Servizi Sociali e Sanitari del territorio per offrire un "invio protetto"; •Creare collegamenti con Servizi Territoriali e Associazioni impegnate nella stessa area d’intervento •Promuovere momenti di sensibilizzazione sui temi della violenza e del maltrattamento per gli Operatori Aziendali.
“I consultori, istituiti dalla Legge 29 luglio 1975, n. 405, sono servizi sociosanitari integrati di base, con competenze multidisciplinari. Costituiscono un importante strumento per attuare gli interventi previsti a tutela della salute della donna, più globalmente intesa e considerata nell’arco dell’intera vita, a tutela della salute dell’età evolutiva e dell’adolescenza e delle relazioni di coppia e familiari”.
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accontare la sanità, aprire le porte del presidio, creare una connessione con la comunità. E’ con questo spirito e per queste finalità che il PTA “Biondo” ha deciso di sposare il progetto di un giornale che racconti le nostre attività. Questa guida vuole essere uno strumento utile agli utenti, una sorta di navigatore che possa, in qualche modo, aiutare i fruitori a muoversi con estrema semplicità negli ambulatori del comprensorio di competenza. Per questo abbiamo scelto di promuovere un progetto informativo “cartaceo”, proprio perché possa diventare un punto di riferimento per gli utenti, semplice da consultare e pronto a fornire tutte le informazioni ricercate. Nozioni base su branche specialistiche della medicina, risposte alle domande comuni che spesso i pazienti si pongono, contatti attraverso cui poterci raggiungere con estrema semplicità. Con orgoglio posso affermare che il PTA rappresenta da anni un punto di riferimento per il distretto 42 dell’Asp di Palermo assicurando i servizi di assistenza primaria relativi all’ attività sanitaria all’integrazione sociosanitaria, alla medicina legale, all’educazione alla salute. Ci siamo sempre dedicati con molta cura ai pazienti cercando di dare risposte alla necessità di salute. Oggi vogliamo comunicare tutto questo, vogliamo cioè fare in modo che il cittadino possa avere uno strumento per conoscerci meglio, capire cosa facciamo e raggiungerci con semplicità. Questo periodico è, in buona sostanza, il filo che lega il presidio territoriale di assistenza all’intera comunità, un modo per entrare se possibile ancor di più nel tessuto sociale di questa nostra città.
Dott. Silvio Buccellato Direttore Sanitario del PTA Biondo
SOMMARIO 1 PRESENTAZIONE
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...................................................................................................................
• ASP DI PALERMO Distretto 42 • Direzione e Uffici
2 Poliambulatorio
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• Riepilogo degli specialisti e degli orari ambulatoriali
3 Prenotazioni VISITE • • • • •
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CUP Centro Unico di Prenotazione Prenotare una visita Disdire una visita Pagamento ticket Come si svolge l’ iter della visita
4 Obiettivi specifici ed organizativi assegnati all’UOSEPS
5 Medici Specialisti e Specializzazioni
10 14
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Angiologia Audiologia Audiometria Logopedia Cardiologia Chirurgia Dermatologia Diabetologia Endocrinologia Fisiatria Geriatria Medicina Interna Nefrologia Neurologia Oculistica Ortottica Odontoiatria e Protesica Oncologia Ortopedia Otorinolaringoiatria Ostetricia e ginecologia Pneumologia Allergologia Prelievi Radiologia Reumatologia Urologia
6 Diritti e Doveri
32
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SOMMARIO
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ASP DI PALERMO DISTRETTO 42
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tuiti i PTA (Presidi Territoriali di Assistenza) e tra i primi ad essere attivati nel territorio della Regione Siciliana é il PTA Biondo. Rappresenta il luogo fisico dove il cittadino può trovare risposta alle necessità di salute e dove vengono presi in carico i pazienti” fragili” cui é dedicato un percorso facilitato che tenga conto delle necesità di ciascuno (inserimento in ADI, in RSA, dimissioni faciitate e/o protette, prescrizioni, presidi e ausili e altro).
l PTA assicura i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie, all’integrazione socio-sanitaria, alla medicina legale, all’educazione alla salute. Il PTA Biondo trae le sue oigini dal “ Poliambulatorio Porrazzi” storico presidio ubicato in via Porrazzi e trasferito negli attuali locali di via La Loggia nella prima metà degli anni ‘60 con la nuova denominazione di Poliambulatorio Biondo. Con l’avvento della legge regionale N. 5 del 2009, vengono isti-
PALERMO PTA BIONDO
Tab.1 Popolazione residente e estensione per Comprensorio sanitario
Comprensorio sanitario
Estensione (km²)
Popolazione (nr. abitanti)
Palermo
157.316
Monreale
530,18 km²
39.032
Belmonte Mezzanio
29,29 km²
11.265
Piana degli Albanesi
64,92 km²
6.128
Santa Cristina Gela
38,74 km²
1.015
Altofonte
35,44 km²
10.244
Azienda Sanitaria Golfo di Carini
PRESENTAZIONE
Punta Raisi Cinisi Terrasini Golfo di Castellammare Trappeto
Balestrate
225.000 Capo Gallo
Isola delle Femmine
Mondello
Capaci Carini Torretta
Partinico
Monreale Montelepre Borgello Altofonte
1
per SCIACCA
[6
Ficarazzi
Belmonte Mezzagno
Villabate
Misilmeri S. Cristina Bolognetta Gela
Capo Zafferano Santa Flavia Bagheria Casteldaccia
Golfo di Termini Imerese
Trabia Termini Imerese
Altavilla Milicia
Cefalù Campofelice di Roccella Lascari
Gratteni
Pollina
A20
per MESSINA
Ventimiglia Isnello Marineo Collesano San Mauro di Sicilia Sciara Castelbuono Cefalà Diana Baucina Castelverde Caccamo Cerda Camporeale Parco delle Mado Ciminna Villafrati nie Godrano Geraci Siculo Aliminusa Scillato Montemaggiore Mezzojuso Polizzi Petralia Belsito Sclafani Vicari Generosa Sortana Bagni Gangi Roccamena Roccapalumbo Caltavuturo Campofelice di Fitalia Corleone Alia Petralia Soprana Castellana Sicula Valledolmo Lercara Bompietro Campofiorito Blufi Friddi Contessa Entellina Prizzi S. Cipirello
A29
S. Giuseppe Jato
Golfo di Palermo
PALERMO
Giardinello
Piana degli Albanesi
per TRAPANI e MAZZARA DEL VALLO
(nd dati variabili)
Bisacquino Giuliana
Chiusa Sclafani
Palazzo Adriano
Alimena
Castronovo di Sicilia per AGRIGENTO
A19
per CATANIA
direzione ed uffici Via G. La Loggia, 5 - PALERMO
ptabiondo@asppalermo.org 091 703 3243 fax 091 703 3237
DIRETTORE SANITARIO DEL DISTRETTO: Dottor Silvio Buccellato DISTRETTO SANITARIO, Via La Loggia, 5 PPI Punto di Primo Intervento 091 7033331 Lunedì a Venerdì 10.00-18.00 Martedì e Giovedì 15.00-17.00 PuA Punto unico di Accesso 091 7034832 Lunedì, Mercoledì, Venerdì 8.30-13.30 Martedì e Giovedì 8.30-13.00 e 15.00-17.00 Cassa Ticket - Via La Loggia, 5 da Lunedi a Venerdì 8.30-12.30 da Lunedì a Giovedì 14.45-17.00 dal 29/6/ al 4/9 apertura pomeridiana Martedì e Giovedì 15.00-17.00 u.o. Assistenza Specialistica Ambulatotriale interna (ASAI): All’interno di questa UO vengono raggruppate tutte le attività relative alla prenotazione e effettuazione delle visite delle prestazioni specialistiche, vengono garantiti percorsi personalizzati per i pazienti affetti da Diabete, Scompenso Cardiaco, BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). 091 7034 828 fax 091 7033371 Dottor A. Cozzo Responsabile uoS 091 7034 795 fax 091 7033371 Dottor M.C. Corridore Coordinatore Infermieristico dal Lunedì al Venerdì 8.00-20.00 u.o. Assistenza Sanitaria di Base (ASB): La UO si occupa di garantire agli aventi diritto la possibilità di scelta e revoca del Medico di Medicina Generale oppure del Pediatra di Libera Scelta (MMG/PLS), di ottenere il rilascio dell’attestato di esenzione del Ticket per patologia, invalidità , reddito e disoccupazione, l’autorizzazione alla fornitura di farmaci per soggetti affetti da malattie rare, l’assistenza per le pratiche di rimborso per i vaccini desensibilizzanti.
091 7033 265 fax 091 7033250 Dottor B. Trapani Responsabile uoS dal Lunedì, al Venerdì 8.00-13.00 Martedi e Giovedi dalle 15.00 alle 17.30 u.o. Socio Sanitaria La UO organizza la valutazione e l’inserimento dei pazienti in Assistenza Domiciliare erogando prestazioni di tipo Medico, Infermeristico, Fisioterapico e di assistenza e cura della persona. Provvede attraverso l’ufficio territoriale alle dimissioni Facilitate e/o Protette dei pazienti ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera Civico , l’Istituto mediterraneo per i trapianti (ISMETT), e il P.O. Ingrassia, inserendo in Residenze Sanitarie Assistite ( RSA) quei pazienti che non possono essere seguiti al domicilio. 091 7033 248 fax 091 7033178 Dottor P. Calascibetta Responsabile uoS dal Lunedì al Venerdì 8.00-13.00 Martedi e Giovedi dalle 15.00 alle 17.30 u.o. Educazione alla Salute La UO organizza le attività di controllo degli studenti delle scuole elementari e medie del territorio con particolare riferimento allo screening auxologico, imperfezioni e alle malattie dentarie, offrendo la possibilità di trattamento specifico presso gli ambulatori del PTA per i casi che meritano approfondimento clinico. Sviluppa programmi specifici di educazione alimentare, di prevenzione degli incidenti domestici, e del fumo, per i pazienti diabetici offre la possibilità di incontri individuali e di gruppo per una specifica educazione alimentare e all’uso degli ausili per l’auto controllo della glicemia. 091 7033 195 fax 091 7033193 Dottor A. Costa Responsabile uoS dal Lunedì, al Venerdì 8.00-13.00 Martedi e Giovedi dalle 15.00 alle 17.30
u.o. Medicina Legale La UO espleta attività istituzionale consistente nel rilascio di certificazioni medico-legali quali: •Certificato idoneità psico- fisica •Rilascio e rinnovo patente di guida cat. A e B e superiori •Rilascio e rinnovo patente conduttori caldaie a vapore •Conseguimento e rinnovo porto d’armi •Conseguimento e rinnovo patente nautica •Rilascio contrassegno invalidi e posto auto •Permesso per pass auto ingresso cimitero •Certificato per cessione 1/5 stipendio •Certificato interdizione gravidanza •Certificato inabilità a proficuo lavoro •Certificato esonero uso cintura di sicurezza •Certificato per adozioni nazionali ed internazionali •Certificato idoneità al servizio sostitutivo civile •Certificato elettori fisicamente impediti 091 7033 339 fax 091 7033 339 Dottor C. Zarbo uoS Lunedì, al Venerdì 8.00-13.00 Martedi e Giovedi dalle 15.00 alle 17.30 Gestione delle convenzioni dei medici di medicina generale e pediatria 091 091 7033390 091 7033390 Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì 8.30 -12.30 Martedì 15.00-17.00 Anagrafe Assistiti - Tessera Sanitaria anagrafe.ptabiondo@asppalermo.org 091 7033276 091 7033262 091 7033273 da Lunedì a Venerdì 8.30 -13.00 Martedì 15.00-17.00 Esenzione Ticket 091 7033214 da Lunedì a Venerdì 8.30 -13.00 Martedì 15.00-17.00 Assistenza all'estero 091 7033271 da Lunedì a Venerdì 8.30 -13.00 Martedì 15.00-17.00
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2
Riepilogo degli specialisti
* ore espletate presso il poliambulatorio di Belmonte Mezzagno (Pa) ** ore espletate presso il poliambulatorio di Monreale (Pa)
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orari ambulatoriali *** ore espletate presso il poliambulatorio di Monreale (Pa) ogni 15 gg. I giorni e gli orari indicati nel prospetto potrebbero subire delle modifiche
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CUP Centro Unico di Prenotazione
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ome funzionano le prenotazioni? Attraverso il Cup Provinciale, Centro unico di prenotazione, è possibile prenotare le visite o riscuotere i ticket e i crediti, ad esempio per i controlli non effettuati oppure per le esenzione che non sarebbero dovute essere applicate. La richiesta del paziente riporta una priorità assegnata dal medico, in base alla patologia e all’urgenza. La priorità da assegnare è: urgente (entro 72 ore); Breve (entro 10 giorni); Differita (entro 30 giorni per le visite e entro 60 giorni per le prestazioni) e Programmata (180 giorni).
COSA FARE PER PRENOTARE O DISDIRE UNA VISITA? Dottor Cozzo (RESPONSABILE UOS ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE INTERNA)
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Prenotazioni Visite
na visita specialistica può essere prenotata da un paziente o da un suo delegato presso il Cup, sia presentandosi di persona che telefonicamente. Ci si può presentare personalmente allo sportello presso tutte le sedi CUP della provincia di Palermo o presso la sede della PTA L. Biondo di via Gaetano La Loggia 5 di Palermo, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:30 e dal lunedì al giovedì dalle 15:00 alle 17:30. L'attesa verrà gestita da un dispositivo salvacode. Chi non potesse recarsi alla sede del Cup potrà prenotare la visita telefonicamente al numero verde 800.098.739 dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:30 e il martedì e il giovedì anche dalle 15:00 alle 17:00.
Per effettuare la prenotazione sono necessari questi documenti: •a richiesta del medico di medicina generale o del pediatra con riportato il codice di priorità (in assenza del codice verrà attribuito il codice P), anche se è bene ricordare che per alcune branche specialistiche (come odontoiatria, ginecologia, psichiatria...) è possibile l'accesso diretto, ovvero senza specifica richiesta del medico; •tessera sanitaria; •eventuali esenzioni dal ticket. L’operatore allo sportello, sulla base del codice di priorità, indicherà al paziente o al suo delegato la prima data, l'orario e lo specialista disponibile, tuttavia il paziente potrà richiedere proposte alternative possibili presso lo stesso o gli altri poliambulatori dell’ASP. Una volta stabilito l'appuntamento, al paziente verrà rilasciato un promemoria con le indicazioni specifiche della prestazione prenotata. Nello stesso modulo viene ricordato al paziente di presentarsi alla visita con: •la ricevuta di pagamento del ticket o eventuale certificato di esenzione; •documento d’identità; •la documentazione sanitaria di cui si è in possesso. La prestazione prenotata telefonicamente segue le stesse modalità di quella effettuata allo sportello e necessita sempre della
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richiesta del medico di base, di cui il paziente dovrà riferire all’operatore il codice a barre, il codice di priorità ed eventuali codici di esenzione. Nel caso in cui non ci si possa presentare all'appuntamento fissato, è necessario disdire la prenotazione. Farlo è un segno di rispetto nei confronti degli altri cittadini, dal momento che consente di rendere disponibile la prestazione per un altro utente, contribuendo alla riduzione dei tempi di attesa. Chi non dovesse disdire la prenotazione almeno 3 giorni prima dell'appunta-
mento (a meno che non sia impedito da forza maggiore, che comunque devono essere giustificate da certificato medico) andrà incontro a una multa pari all'importo della prestazione, anche se si è esenti. Questo per scoraggiare il malcostume di
prenotare una prestazione senza poi presentarsi, togliendo in questo modo spazio ad altri utenti e allungando le liste d'attesa.
Come disdire una visita
•foglio di promemoria prenotazione; •ricetta del medico curante con la richiesta della prestazione; •documento di riconoscimento in corso di validità dell'intestatario della ricetta; •recapito telefonico; •documentazione giustificativa (solo in caso di disdetta effettuata nei tre giorni lavorativi prima del giorno dell'appuntamento).
La disdetta deve essere effettuata almeno tre giorni lavorativi prima del giorno dell'appuntamento attraverso queste modalità: •direttamente agli sportelli del CuP, al numero di FAX 091 7482016, alla casella email: disdettacup@asppalermo.org Per disdire una prenotazione è necessario trasmettere la seguente documentazione: ATTENZIONE: FAX ed E-mail sono entrambi dedicati ESCLuSIVAMENTE alle disdette di prenotazioni già effettuate.
pagamento del ticket Prima della prestazione i pazienti sono tenuti al pagamento del ticket, che può essere effettuata attraverso le seguenti modalità: •pagamento allo sportello presso tutte le Casse Ticket dell’Asp presenti nel territorio provinciale oltre alla postazione presente all'interno della PTA L. Biondo di via Gaetano La Loggia n° 5 di Palermo, nei dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:30 e dal lunedì al giovedì dalle 15:00 alle 17:30, dove è presente un dispositivo salvacode per la gestione dell’attesa; •on line al sito www.poste.it, mediante compilazione del bollettino mod. 123, sul C/C postale n. 19722909 intestato a: Asp PA – Servizio di Cassa Proventi Entrate Diverse, indicando la causale ed il numero/anno della prenotazione, per l’importo da pagare indicato espressamente nella prenotazione stessa; •versamento su C/C postale con le modalità indicate per il versamento on line; •versamento su C/C BNL intestato ad ASP PA, codice IBAN: IT 56 U 01005 04600 000000200015; •presso qualunque punto Lottomatica, con il numero di prenotazione e con il codice fiscale del paziente.
come si svolge l’iter della visita
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I medici del Distretto 42 raccomandano a tutti i pazienti: “RISPETTATE LA FASCIA D’oRARIo DEL PRoPRIo APPuNTAMENTo”
Prenotazioni Visite
Per l’effettuazione della visita il paziente dovrà recarsi nell'ambulatorio indicato nel giorno e nell'ora concordati, munito di documento di identità, coupon di prenotazione e tessera sanitaria. Alla fine della prestazione lo specialista consegnerà al paziente una relazione sanitaria con tutti i dati rilevati (anamnesi, elementi principali della documentazione sanitaria esibita, esame obiettivo) con le indicazioni e le prescrizioni utili e completa delle indicazioni necessarie (appuntamenti, luoghi, date, orari, modalità di richiesta, eventuali altri ticket, riferimenti telefonici, documenti da presentare, ecc.) qualora preveda nuove prestazioni ambulatoriali. Nel caso di prestazioni di diagnostica per immagini il paziente verrà invitato a ritirare dopo 2 giorni il referto medico contenente la diagnosi insieme alle immagini radiografiche prodotte e impresse su pellicola radiografica o registrate su CD. In caso di pazienti di etnie, culture e lingue diverse, il personale medico ricorre a personale individuato competente del Distretto, se presente, oppure ad altre persone della comunità di riferimento del paziente in grado di svolgere tale attività.
OBIETTIVI SPECIFICI ED ORGANIZZATIVI ASSEGNATI ALL’ UOSEPS Ambulatorio per la prevenzione delle malattie metaboliche il martedì dalle 15.30 alle 17.30 Dottoressa Antonietta Costa L’attività dell’UOSEPS, su programmazione annuale, è strettamente legata al Piano Aziendale di Educazione e Promozione della Salute, agli obiettivi aziendali e al Piano Aziendale di Prevenzione rientrante parte integrante del PAEPS, e il cui grado di realizzazione contribuisce agli obiettivi strategici aziendali.
I principali compiti istituzionali assegnati all’UOSEPS sono: a. Realizzazione di attività di promozione della salute in raccordo con le UU.OO., i servizi e le articolazioni distrettuali dei dipartimenti, soprattutto nell’ottica dell’integrazione socio-sanitaria;
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UOSEPS
b. Programmazione, promozione, organizzazione, coordinamento e valutazione delle attività di educazione alla salute in ambito PTA Biondo;
c. Identificazione dei bisogni di salute della popolazione, nell’ambito del PTA Biondo, per gli ambiti di competenza; d. Formulazione di indicazioni metodologiche finalizzate a garantire unitarietà e trasversalità negli interventi in materia di prevenzione, di educazione e promozione della salute in relazione alla domanda nell’ ambito territoriale del PTA Biondo; e. Realizzazione di attività di promozione della salute ed educazione alla salute e attività di screening presso le scuole di pertinenza del territorio del PTA Biondo. Gli screening scolastici rientrano altresì, tra gli obiettivi del Piano Aziendale della Prevenzione 2016/ 2019. A tal proposito l’U.O. si rapporta con: 14 Istituti Comprensivi Statali, 5 Direzioni Didattiche, 1 Scuola Secondaria di 1° grado, 1 Educandato Statale, 4 Istituti Superiori, per una popolazione scolastica di circa 14.000 studenti per anno;
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f. Realizzazione Corsi di Terapia Educazionale per Soggetti affetti da diabete; g. Sviluppo M.O. 1 Azioni 1 e 3 del P.A.P. con atto deliberativo del D.G. N° 351/2016, Piano Aziendale della Prevenzione - Quadro Logico Aziendale; h. Collaborazione al Progetto Sperimentale Efficienza Fisica degli Anziani, PSN 2012; i. Collaborazione al M.O. 1.3 F.E.D. Azione 3.1.2 “ Istituzione Rete FED del PAP; Collaborazione al M.O. 1.13 B Piano Regionale Prevenzione 2016/2018.
LA PREVENZIONE PRIMARIA E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE MALATTIE CRONICHE NON TRASMISSIBILI (MCNT) PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE M.O. 1.2. PROGETTO FA.RI.
Le Malattie Croniche Non Trasmissibili (MCNT), malattie cardiovascolari, tumori, patologie respiratorie croniche e diabete, costituiscono, a livello regionale, il principale problema di sanità pubblica, sono infatti la prima causa di morbosità, invalidità e mortalità e il loro impatto provoca danni umani, sociali ed economici elevati. (Profilo di Salute Regione Sicilia). Le morti precoci, riconducibili a queste cause, sono spesso evitabili, le stime indicano infatti che almeno l’80% di tutti i casi di malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2 e almeno un terzo dei casi di cancro si possono prevenire. (P.R.P. 2014-2019). In considerazione dell’importante ruolo della promozione della salute nella prevenzione primaria delle malattie croniche non tra-
smissibili presso l’ASP di Palermo è attivo il progetto FA.RI. Il progetto si prefigge le seguenti finalità: • Individuare, nella popolazione di età compresa tra i 45 e i 60 anni, i soggetti a rischio per MCNT, • Promuovere, per i soggetti positivi ai Fattori di Rischio Modificabili (fumo, consumo non adeguato di alcool, alimentazione non corretta e sedentarietà), percorsi formativi per l’implementazione di sani stili di vita • Avviare i soggetti positivi ai Fattori di Rischio Intermedi (sovrappeso/obesità, ipertensione, dislipidemie, alterazione della glicemia) al percorso integrato con il secondo livello assistenziale (esami di sangue e consulenza specialistica in esenzione).
Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale 2019 La dodicesima Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale (4-10 marzo), promossa dalla World Action on Salt & Health (Wash, associazione internazionale con partner in 100 Paesi), è incentrata sulla necessità di intervenire concretamente per modificare le abitudini alimentari della popolazione. Tema dell’edizione 2019 è, infatti, “It’s time for Action on salt. Let’s take salt off the menu” (È ora di intervenire sul sale. Togliamo il sale dai menù), un obiettivo che Wash cerca di raggiungere promuovendo 5 gesti quotidiani volti a ridurre il consumo giornaliero di sale a meno di 5 grammi, secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): •ridurre gradualmente il sale utilizzato per cucinare, in modo che il gusto si adatti mano a manoper dare più sapore al cibo, usare erbe e spezie al posto del sale •scolare e risciacquare bene le verdure e i legumi in scatola che potrebbero essere stati conservati in acqua salata •controllare le etichette dei cibi prima di acquistare un prodotto e scegliere quelli con meno contenuto di sale •levare dalla tavola saliere e salse salate in modo che i più giovani della famiglia non si abituino ad aggiungere il sale al cibo che mangiano.
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Angiologia Visite:
Lunedì dalle ore 8,00 alle 14,00 e dalle 14,30 alle 18,30 Dove: Poliambulatorio di Monreale Martedì dalle ore 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Mercoledì dalle ore 8,00 alle 14,00 Dove: Poliambulatorio di Monreale Giovedì dalle ore 14,30 alle 18,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista: Dottor V. Scrivano Esami:
SI effeTTuAno ecocolorDoPPler vASI PerIferIcI
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'angiologia è quella branca della medicina che studia l'anatomia e le patologie che colpiscono i vasi sanguigni e quelli linfatici. La parola deriva dal greco angios (=vaso) e logos (=discorso). L’angiologo, dunque, riconosce le patologie vascolari e consiglia il trattamento migliore, che sia farmacologico o chirurgico. Il compito dell'angiologo non è limitato all'effettuare esami strumentali o alla diagnosi di patologie cardiovascolari e alla prescrizione delle terapie farmacologiche necessarie. Una parte molto importante del lavoro dell'angiologo, infatti, consiste nella prevenzione. Quando ci si rivolge allo specialista, infatti, spesso è troppo tardi e l'unico rimedio al problema è quello chirurgico. Certo si può evitare di finire in sala operatoria, ma tutto dipende dalla tempestività e dalla consapevolezza del paziente: rivolgersi per tempo a un angiologo, anche quando la situazione sembra essere sotto controllo, può evitare numerose complicazioni.
Quando è il caso di rivolgersi a un angiologo?
Se si avverte un senso di frustrante pesantezza alle gambe, accompagnato da problemi cutanei e sporadici dolori soprattutto nei periodi caldi dell’anno, è consigliabile farsi controllare quanto prima da uno specialista, per evitare complicazioni: le vene si potrebbero infiammare, causando coaguli di sangue, tromboflebiti e, nei casi peggiori, ulcere varicose. Dovrebbero rivolgersi allo specialista, inoltre, i soggetti che soffrono di diabete e che necessitano di controlli periodici a livello vascolare non invasivo, nelle zone delle gambe, dei vasi del collo e dell’aorta addominale. Una consulenza angiologica, inoltre, è sempre consigliata a tutti coloro che abbiano compiuto i 50 anni di età, a chi soffre di ipertensione arteriosa e a chi è a rischio di eventi cardiaci. Infine, la prenotazione di una visita angiologica è sempre consigliata alla comparsa delle prime varici o ulcere, così da scongiurare un intervento chirurgico affrontando il problema sul nascere.
L'ICTUS
In Italia ogni hanno circa 185.000 persone vengono colpite da ICTUS cerebrale. Di queste 150.000 sono i nuovi casi mentre 35.000 sono gli ICTUS che si ripetono dopo il primo episodio. L'ictus può avvenire, principalmente, per due motivi: 1) Quando la chiusura di una arteria cerebrale impedisce il passaggio del sangue si parla di ischemia cerebrale: le cellule nutrite da quell’arteria subiscono un infarto e vanno incontro a morte cellulare (o necrosi). Questo è quello che accade nell’85% dei casi di ICTUS cerebrale.
La chiusura dell'arteria può verificarsi per due motivi: 1) il formarsi di un coagulo (detto trombo) al suo interno o, spesso, su un’irregolarità preesistente della parete dell’arteria stessa (la placca ateromasica) e si parla in tal caso di trombosi cerebrale;
Per prevenire l'ictus è importante rispettare alcune norme riguardanti lo stile di vita e l'alimentazione: • non fumare; • praticare regolarmente esercizio fisico; • tenere sotto controllo il peso corporeo; • limitare il consumo di alcolici; • seguire un'alimentazione sana e completa; • l'imitare l'utilizzo di sale; • tenere sotto controllo la pressione arteriosa; • monitorare la glicemia; • prestare attenzione alla fibrillazione atriale.
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2) l'arteria è raggiunta da coaguli partiti da lon-
Quelle citate sono le cause più importanti di Ictus celebrale, ma ne esistono anche altre che colpiscono soprattutto i giovani, come i difetti congeniti della coagulazione del sangue, le malattie reumatologiche, la presenza di un piccolo foro tra i due atri del cuore (pervietà del forame ovale). Esiste una terapia per l'ischemia cerebrale, la trombolisi, può riaprire l'arteria chiusa e salvare una parte del tessuto cerebrale colpito, ma può essere eseguita solo nelle prime 3 ore dopo l'evento.
SPECIALISTI
2) Se un’arteria cerebrale si rompe improvvisamente a causa di elevati valori di pressione arteriosa si parla di emorragia cerebrale. Nel momento in cui un’arteria si rompe, le cellule cerebrali soffrono non solo perché non ricevono più sangue, ma anche perché questo comprime il tessuto cerebrale circostante.
tano (detti emboli) solitamente dal cuore o dalle grosse arterie del collo: in questo secondo caso si parla di embolia cerebrale.
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Specialista Dottor M. Militello
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’audiologia è la branca della medicina che si occupa vestibolare. A questo proposito abbiamo fatto qualche domandella valutazione clinica dell’orecchio, con lo scopo da al dottor G. Spataro, specialista in audiologia del distretdi diagnosticare e trattare i disturbi del sistema uditivo e to Biondo della Asp di Palermo. Che differenza c'è tra visita audiologica e esame audiometrico?
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la visita specialistica audiologica, come tutte le visite mediche, grossomodo, va divisa in due fasi quella speculativa (raccolta dei dati personali, l’anamnesi familiare, l’anamnesi patologica prossima e quella remota) e quella ispettiva (l’esame obiettivo). Durante la prima fase non solo si raccolgono le informazioni sui sintomi e segni che hanno portato il paziente dallo specialista, ma ci si propone di rilevare eventuali fattori di rischio individuali, ambientali e iatrogeni (malattia provocata dall'uso improprio o eccessivo di uno o più farmaci). naturalmente gli indirizzi di indagine sono strettamente correlati all’età del paziente. Per esempio, nella prima infanzia si indagherà, con più attenzione su quei fattori che rappresentano un rischio per la gravidanza e quindi per il feto (gestosi, infezioni da roso-
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lia, citomegalovirus, toxoplasmosi), anche il parto può rappresentare un momento critico per il neonato; le condizioni pericolose che possono manifestarsi durante e subito dopo il parto (distress respiratorio, ittero …) possono essere causa anche di sordità, si indagherà su eventuali fattori ereditari, su tutte quelle patologie della prima infanzia che possono dar esito a sordità, etc.; nei soggetti adulti avranno importanza anche gli aspetti metabolici, lo stile di vita del paziente, l’esposizione al rumore, l’uso di farmaci ototossici etc. con l’esame obiettivo lo specialista andrà a rilevare la morfologia e, se presenti, dimorfismi e/o malformazioni conclamate della faccia, con l’otoscopia potrà esaminare il padiglione auricolare, il condotto uditivo esterno e la superficie esterna della membrana timpanica rivelandone anomalie e stati patologici (dermatiti, infezioni bat-
teriche e/o mitotiche, o ancora, dall’aspetto della membrana timpanica, una otite dell’orecchio medio). naturalmente l’esame obiettivo non si limita solamente all’orecchio ma interessa sia il naso che il cavo orofaringeo. la visita audiologica serve ad orientare lo specialista verso una diagnosi certa o plausibile. Il paziente che si rivolge all’audiologo, in genere, lamenta un “abbassamento” dell’udito, per cui è necessario sottoporre il paziente a una prova strumentale che è chiamata esame audiometrico. l’esame audiometrico, nelle sue diverse varianti, è il passo che deve seguire a una attenta e completa visita audiologica; esso serve non solo a quantificare la perdita uditiva ma, in alcuni casi, anche a confermare il sospetto diagnostico (otosclerosi, neurinoma etc). Per effettuarlo si usa uno strumento che è chiamato audiome-
tro. l’audiometro è uno strumento elettroacustico che permette di indagare la capacità uditiva di un soggetto. Al paziente in questione vengono proposti dei toni puri di frequenze diverse (da 250 Hz a 8-10 KHz) attraverso delle cuffie apposte sulle orecchie che trasmettono i suoni per via aerea, oppure un vibratore posizionato sulla mastoide che trasmette i suoni per via ossea. Il paziente darà conferma di aver percepito il suono presentato alzando il braccio destro o sinistro a seconda del lato interessato. le risposte del paziente saranno riportate su un grafico costruendo la cosiddetta “soglia uditiva”. la soglia uditiva è rappresentata graficamente dall’audiogramma. È da precisare che per risalire alla causa della perdita uditiva, molto spesso, è necessario ricorrere ad altri esami strumentali di pertinenza dell’audiologia (esame Audiometrico condizionato Infantile, otoemissioni Acustiche, Potenziali evocati uditivi, Impedenzometria, Audiometria vocale …) ma non solo (indagine ematochimiche, eco-doppler, rx, TAc, rmn, …). Quali sono le cause più comuni dell'Ipoacusia? le sordità, a seconda della porzione dell’orecchio interessato, vanno distinte: trasmissive (orecchio esterno e medio), neurosensoriali (orecchio interno e nervo acustico), miste, centrali. naturalmente le sordità si differenziano, oltre che per la sede interessata, anche per modi di insorgenza e quindi possono comparire improv-
tuari (tabacco), all’uso di farmaci ototossici, a malattie sistemiche come l’ipertensione, malattie cardiovascolari, il diabete, l’ipercolesterolemia, etc. Ci sono operazioni o farmaci che posso assumere per la perdita dell'udito?
visamente o manifestarsi progressivamente, per gravità con risvolti negativi sulla comunicazione verbale, possono essere reversibili oppure permanenti e rendere necessari interventi farmacologici e/o di altro tipo. lo studio eziologico delle sordità non sempre permette allo specialista di individuarne le cause. le cause di sordità sono molteplici e a volte tra loro embricate. Tra le cause più comuni si possono annoverare: le flogosi croniche delle prime vie aeree, i traumi acustici cronici, l’assunzione prolungata e/o ad alti dosaggi di farmaci ototossici per gravi patologie che lo richiedono, ma sicuramente, la “causa” prevalente di sordità che coinvolge un alto numero di individui e che provoca un disagio comunicazionale più o meno accentuato è l’invecchiamento, una condizione che spesso viene considerata fisiologica ma che in realtà non lo è, infatti essa insorge progressivamente per concorso di diversi fattori; la costituzione individuale (patrimonio genetico) che rende alcuni soggetti più degli altri sensibili all’esposizione prolungata al rumore, a consumi volut-
I provvedimenti terapeutici naturalmente variano in relazione alla localizzazione della sordità. le terapie farmacologiche ci permettono di curare le patologie infiammatorie e infettive dell’orecchio esterno e medio e dell’eventuale sordità da esse provocata. la chirurgia ci permette di intervenire con buoni risultati in alcuni casi che determinano sordità come nel caso dell’otosclerosi o come nelle otiti croniche, purulente croniche con perforazione della membrana timpanica. Per quanto riguarda le sordità neurosensoriali in cui le lesioni dell’orecchio interno e/o del nervo acustico non è recuperabile si deve ricorrere dove è possibile all’applicazione di apparecchi acustici o degli impianti cocleari. comunque la finalità ultima dei provvedimenti terapeutici, chirurgici e protesici e quella di restituire una accettabile, dal punto di vista della socializzazione, capacità di comunicazione verbale. Questo è importante per l’individuo adulto ma è fondamentale per i bambini in cui il linguaggio verbale ancora non è stato acquisito. Dottor G. Spataro
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Cardiologia Specialista Dottor G. Alletto
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SI effeTTuAno HolTer PreSSorIo e cArDIAco, ecocArDIogrAfIA, ecocolorDoPPler TSA
Specialista Dottor M. Cavora Specialista Dottor C. Pizzolanti
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a cardiologia è una branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura (farmacologica e/o invasiva) delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite. la visita specialistica cardiologica è consigliata sia a chi ha un problema cardiaco già conclamato, sia a chi avverte spesso sintomi come dolore toracico, affanno, svenimento, capogiri e palpitazioni, e a chi soffre di pressione alta.
L’INFARTO, QUALI SONO I SINTOMI E COME SI PREVIENE? L’infarto è la morte di una parte del muscolo cardiaco, dovuta al mancato apporto di sangue per un certo periodo di tempo. La maggior parte degli infarti si verifica a causa della formazione di un coagulo di sangue (trombo) che va ad ostruire una o più arterie coronarie (le arterie che portano sangue ossigenato e sostanze nutritive al muscolo cardiaco).
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Gli uomini sono più a rischio rispetto alle donne in giovane età, ma queste ultime sono colpite con maggiore frequenza in età avanzata e la malattia si manifesta in modo più grave. Nella fase acuta dell’infarto, le complicanze più importanti sono l’insorgenza di aritmie, che possono rivelarsi anche molto pericolose e di un deficit della funzione di pompa del cuore (scompenso cardiaco).
FATToRI DI RISCHIo
SINToMI
I fattori di rischio del’infarto del miocardio sono:
Il sintomo più comune dell’infarto è il dolore al torace o alle spalle e alle braccia (di solito il sinistro), al collo, alla mandibola, ai denti, al dorso. La sensazione è molto simile a qualcosa che stringe o che schiaccia il torace, oppure si può manifestare con un forte mal di stomaco, come per un’indigestione. Spesso il dolore è violento e dura in genere 20 minuti o più. L’infarto può manifestarsi anche con altri sintomi: affanno improvviso, sudorazione fredda, nausea e vomito, svenimento, vertigini improvvise, stato d’ansia, debolezza marcata e improvvisa. Se dovessero manifestarsi tali sintomi, è importante non trascurarli e chiamare immediatamente il 118: ogni minuto è prezioso.
Età Colesterolemia elevata Ipertensione arteriosa Diabete mellito Sovrappeso o obesità Familiarità, cioè casi di infarto o ictus in genitori, fratelli o sorelle in giovane età Uso di droghe Questi fattori sono ancora più pericolosi se associati a uno scorretto stile di vita: un'alimentazione troppo abbondante e ricca di sale, di grassi animali e di colesterolo e, allo stesso tempo, povera di fibre, una ridotta attività fisica e l'abitudine al fumo.
PREVENZIoNE Per diminuire le probabilità di avere un infarto è importante seguire uno stile di vita adeguato, soprattutto per i soggetti più a rischio: alimentazione sana, ricca di frutta, verdure e pesce, povera di grassi saturi (quelli di origine animale, carni rosse, salumi, insaccati, formaggi) e con il giusto contenuto di calorie; Ridurre la quantità di sale aggiunto alle pietanze e i cibi troppo saporiti; Limitare il consumo di alcol a non più di 1 bicchiere di vino al giorno per le donne, non più di 2 per gli uomini; Fare regolarmente attività fisica: almeno 30 minuti al giorno di camminata a passo veloce, bicicletta o nuoto; Smettere di fumare; Imparare a gestire lo stress.
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Chirurgia Visite: Mercoledì dalle 8,00 alle 11,00 Dove: Via PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor L. A. Signore operazioni: SI effeTTuAno PIccolI InTervenTI e meDIcAzIonI comPleSSe
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el reparto di chirurgia del PTA Biondo vengono eseguiti piccoli interventi e medicazioni complesse. I piccoli interventi possono essere eseguiti senza che si renda necessario il ricovero del paziente: in questo caso si parla di chirurgia ambulatoriale.
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Per chirurgia Ambulatoriale si intende la possibilità clinica ed organizzativa di effettuare interventi chirurgici e procedure diagnostiche o terapeutiche invasive o semi invasive, nell’arco di un solo giorno. Spesso il paziente viene rimandato a casa direttamente dopo la fine dell'intervento e solo in pochi casi può essere necessario attendere dai 30 ai 60 minuti per le dimissioni. Nonostante l'intervento venga eseguito senza bisogno della degenza, le garanzie di qualità e sicurezza sono le medesime di quelle rese in regime di ricovero. Ridurre il tempo del trattamento ed eliminare il periodo di degenza equivale a una diminuzione della probabilità che il paziente sia esposto a rischi, ed allo stesso tempo alleggeriscono il carico psicologico che grava sullo stesso. Tra i vantaggi di un intervento di chirurgia ambulatoriale possiamo contare:
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la possibilità di mantenere inalterate le proprie abitudini di vita; il ridottissimo periodo di invalidità; il ritorno all’ambiente domestico, più sereno e confortevole rispetto ai reparti ospedalieri; la presenza costante dei familiari; l'eliminazione del rischio di infezioni dei cosiddetti “germi da ospedale”; lo sfoltimento delle liste di attesa La piccola chirurgia ambulatoriale prevede prestazioni chirurgiche mininvasive, che sono erogabili in ambulatorio e che non necessitano, nella maggioranza dei casi, di esami di laboratorio o strumentali: sarà poi il chirurgo a richiederli, qualora lo ritenga necessario, sulla base del tipo di intervento, delle patologie presenti, del tipo di paziente e di tutte le possibili situazioni contingenti. Non va dimenticato in ogni caso che si tratta pur sempre di un intervento chirurgico, e che pertanto è necessario sia eseguito prendendo le dovute precauzioni sia prima, che durante e dopo l’operazione. Il chirurgo ha quindi il dovere di valutare attentamente il tipo di patologia da affrontare, il tipo di intervento che si propone, il tipo di paziente che si sotto-
pone all’intervento, la struttura in cui si opera. Nonostante i piccoli interventi vengano eseguiti con anestesia locale, è bene, inoltre, che sia presente un kit di rianimazione per affrontare eventuali situazioni di emergenza. Anche gli interventi di chirurgia ambulatoriale prevedono la collaborazione del paziente, al quale è richiesta solitamente una piccola preparazione a casa nei giorni precedenti l’intervento. Prima di qualsiasi intervento chirurgico programmato, il paziente è tenuto a firmare un foglio (detto consenso informato) nel quale gli viene comunicata una valutazione sui rischi e sui benefici dell'operazione, con una lista delle possibili complicanze. Firmando questo documento il paziente si dichiara consapevole dell'intervento che sta per subire e di tutte le possibili complicanze a cui va incontro. Non bisogna dimenticare che anche un intervento di routine può portare a un aggravamento delle condizioni di salute precedenti. Le complicanze causate da un imprevisto o da un complicarsi dell'operazione durante il suo svolgersi non sono, sfortunatamente, prevenibili.
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PSORIASI, CAUSE E TRATTAMENTI DI UNA MALATTIA MOLTO DIFFUSA
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a psoriasi è una malattia cronica della pelle, non contagiosa, che causa lesioni (placche) caratterizzate da eritema e desquamazione che compaiono in genere su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e zona lombare della schiena, ma possono essere estese anche a tutto il corpo. Si tratta di una malattia piuttosto diffusa che, in Italia, colpisce circa il 2 o 3% della popolazione. Sebbene la psoriasi sia una malattia cronica, si possono alternare periodi in cui la sintomatologia si attenua o scompare del tutto ad altri in cui i sintomi diventano più severi. Può presentarsi a qualsiasi età, anche se il picco di insorgenza si registra tra i 20 e i 40 anni. Esistono diverse varianti di psoriasi: la più comune è la cosiddetta psoriasi volgare, caratterizzata da chiazze ricoperte da squame di colore grigio-argentee localizzate solitamente sugli arti e sul cuoio capelluto. Altra variante della malattia è la psoriasi guttata: più frequente nei bambini e nei giovani, si presenta con chiazze di piccole dimensioni che possono interessare sia il tronco sia gli arti. La psoriasi palmo-plantare colpisce invece quasi esclusivamente le mani e i piedi con placche che possono essere di minima entità o molto estese e spesse al punto da causare lacerazioni della pelle. Quando la psoriasi coinvolge le unghie si parla di onicopatia psoriasica. Altra variante è la psoriasi pustolosa, forma molto rara ma parti-
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(tratto dal sito del Ministero della Salute)
colarmente grave, caratterizzata dalla presenza di pustole che possono estendersi all’intera superficie del corpo. Quando colpisce anche le articolazioni si parla di artrite psoriasica.
QuANDo Puo' MANIFESTARSI La ricerca ha identificato diversi geni potenzialmente coinvolti nell’insorgenza della malattia. Tuttavia, avere queste varianti non è sufficiente a svilupparla. La maggior parte delle persone sviluppa infatti la psoriasi dopo un evento scatenante.
TRATTAMENTI A oggi non esiste una cura risolutiva per la psoriasi: i trattamenti sono finalizzati a tenerla quanto più possibile sotto controllo. Il tipo di terapia impiegato dipende dalle caratteristiche della patologia e da quelle del paziente. 1) Trattamento topico: il trattamento locale, con creme o unguenti, è in genere impiegato per le forme più lievi di psoriasi. La terapia in genere comprende prodotti a base di corticosteroidi, analoghi della vitamina D e sostanze emollienti.
Ci sono diverse tipologie di eventi che 2) Fototerapia: la luce, naturale o artipossono dare il via alla malattia: ficiale, può migliorare i sintomi della psoriasi. Per questa ragione l’erogatraumi di diverso tipo, l’alcol, il fumo, zione di luce, in strutture mediche qualo stress, lificate, è spesso impiegata come teracambiamenti ormonali, specie nelle pia per la psoriasi. Per le persone che donne si sottopongono a frequenti sedute è alcuni farmaci (ace inibitori, beta bloc- tuttavia necessario sottoporsi a concanti, antinfiammatori, litio, antimala- trolli periodici per lo screening dei tumorici) ri della pelle. banali infezioni (come quelle da strep3) Terapie sistemiche: nei casi di psotococco che colpiscono la gola) malattie che colpiscono il sistema riasi più severa o, qualora i trattamenti topici e la fototerapia non abbiano sorimmunitario (per esempio l’Hiv). tito effetti, è necessario ricorrere all’assunzione di farmaci per via sistemica DIAGNoSI (pillole o iniezioni) che offrono un buon Le caratteristiche peculiari della malat- controllo della malattia ma possono tia fanno sì che per giungere alla dia- avere importanti effetti collaterali. gnosi di psoriasi sia sufficiente l’esame clinico delle lesioni cutanee. I farmaci più comuni sono: Nei casi dubbi può essere necessario •il metotrexate l’esame istologico attraverso il prelie- •l’acitretina vo di un piccolo campione di tessuto. •i farmaci biologici
Diabetologia Visite: Lunedì e Martedì dalle 8,30 alle 13,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor A. Costa Lunedì e Giovedì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Martedì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: Poliambulatorio di Monreale Specialista Dottor G. Mattina
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ll'interno del Poliambulatorio di via g. la loggia 5, troviamo il distretto di diabetologia. Il dottor Angelo mistretta, dirigente medico oSSB presso la PTA Biondo, ha accettato
Quali sono i differenti tipi di diabete? le forme di Diabete conosciute sono essenzialmente: 1) Diabete di tipo 1 (Dm 1) che ha origine autoimmune con produzione di autoanticorpi che distruggono le cellu-
di rispondere a qualche domanda riguardante le cause del diabete, le sue forme e le conseguenze.
le Beta delle Isole di langerhans del Pancreas produttrici di Insulina. Per questo tipo di diabete dove c'è un'autoimmunità è necessaria la terapia con iniezioni di insulina perché in poco tempo il soggetto non ne produce più, o ne produce una quantità veramente esi-
gua. 2) Diabete di tipo 2 ( Dm 2) o dell'età adulta dove non c'è un'autoimmunità, bensì un deficit di produzione insulinica, non così forte come nel tipo 1, associato ad una sua minor efficacia, la cosiddetta insulinoresistenza.
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3) esiste il Diabete gestazionale gDm che compare durante la gravidanza ed in genere scompare dopo il parto ma che può ricomparire nelle successive gravidanze e può manifestare un Diabete di tipo 2 negli anni. 4) Diabete monogenico, da difetto genetico singolo capace di determinare iperglicemia tipo moDY 3-5%. 5) Diabete Secondario a Pancreasectomia (resezione chirurgica parziale o totale del pancreas), Pancreatiti acute e croniche, a malattie endocrine: Acromegalia, Sindrome di cushing, Sindrome dell'ovaio Policistico... la forma più comune comunque del Diabete è il tipo 2 con circa il 90% dei casi, e la patogenesi è legata sia all'insufficiente produzione insulinica che all'insulinoresistenza, cioè alla scarsa sensibilità da parte dei tessuti periferici all'azione dell'insulina stessa; ciò determina inizialmente un'aumento della produzione insulinica, l'Iperinsulinismo appunto con aumento della produzione di grassi (l'insulina è un ormone con azione anabolica) e quindi un aumento del tessuto adiposo con incremento dell'obesità (spesso già presente in detti soggetti) con prevalenza di grasso viscerale che a sua volta mantiene ed incrementa l'insulinoresistenza determinando così la Sindrome metabolica.
Pancreatiti e Tumori pancreatici, Invecchiamento. esistono poi fattori variabili, come lo stile di vita sedentario, l'essere sovrappeso, l'obesità, il consumo eccessivo di carboidrati e di grassi nella dieta...
Quali possono essere le cause del diabete e le conseguenze che può comportare? volendo essere schematici sulle cause, esistono fattori non modificabili: genetici (loci genetici con varianti sono associati significativamente al Dm 2, in gemelli omozigoti se uno ha il Diabete, il rischio per l'altro fratello è del 90%...), endocrinopatie (come Acromegalia, S. di cushing, S. dell'ovaio policistico...)
Quali sono i sintomi del diabete? I sintomi più comuni sono Poliuria (minzione frequente), Polidipsia (sete eccessiva), Iperfagia, perdita di peso e talora infezioni acute spesso genitali.
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Il diabete porta come conseguenze le complicanze microvascolari e macrovascolari. le prime sono microangiopatie: retinopatia, nefropatia, cardiomiopatia e neuropatia Diabetica. esse hanno come causa l'iperglicemia che determina direttamente un danno alla parete dei piccoli vasi diminuendo la produzione di ossido nitrico no compromettono la capacità delle cellule endoteliali di dilatarsi, queste poi producono prodotti avanzati di "glicazione" che interagendo con la membrana basale aumentano la rigidità del vaso e la permeabilità attivando fenomeni di infiammazione ("citochine infiammatorie") riducendo anche la rigenerazione vascolare. le complicanze macrovascolari invece sono quelle aterosclerotiche tipiche con formazioni di placche che diminuiscono il calibro dei grossi vasi arteriosi determinando ischemia: cardiopatie Ischemiche che si complicano con l'Infarto, Ictus cerebrale, Arteropatie obliteranti prevalentemente agli Arti inferiori...
Come deve essere composta una dieta “bilanciata” adatta ad una persona affetta da diabete? la dieta indicata nei pazienti con Dm 2 deve essere ipocalorica, ipoglucidica e
contenere circa il 50% di zuccheri, 1520% di proteine e 25% di grassi; per gli zuccheri sono da evitare quelli semplici, cioè quelli contenuti nelle caramelle, nelle marmellate, nelle bibite zuccherate e nei dolciumi in genere. Si devono prediligere invece gli zuccheri complessi, preferendo cereali ricchi di fibre, e farine di grani antichi, aderendo così alla "Dieta mediterranea". e' importante aumentare l'introito di fibre e incrementare il consumo di legumi (23 volte la settimana) e di verdure, che vanno consumate almeno due volte al giorno in corrispondenza dei due pasti principali, possibilmente come primo piatto (studi scientifici infatti dimostrano che le fibre assunte subito prima del pasto, rallentano lo svuotamento gastrico e ritardano l'assorbimento dei nutrienti assunti subito dopo, soprattutto degli zuccheri), riducendo l'assunzione di grassi saturi, prediligendo i polinsaturi. Si può guarire dal diabete? Il diabete non regredisce, ma può essere tenuto sotto controllo migliorando i parametri metabolici, riducendo i valori glicemici, mantenendo un valore di emoglobina glicosilata più vicina a 6.5%, tenendo bassi i valori Pressori e i quelli di colesterolo e Trigliceridi, perdendo peso seguendo una dieta appropriata e, come detto prima, incrementando l'attività fisica, in modo da evitare la comparsa delle complicanze. osservazioni Scientifiche hanno dimostarato infatti che una perdita di peso anche di solo il 7% rispetto al valore basale, combinata con un'attività fisica di grado moderato, (ad esempio camminata veloce per 40 minuti) può ridurre l'incidenza della malattia sino al 50%. Dottor Angelo Mistretta
Endocrinologia Visite:
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Specialista Dottor A.F. Polizzotto operazioni: SI effeTTuAno ecogrAfIe TIroIDee
L
'endocrinologia è quella branca della medicina interna che studia il sistema endocrino con particolare attenzione verso le patologie delle ghiandole a secrezione interna, ossia quelle il cui prodotto viene direttamente immesso nel sangue (gli ormoni). Alcuni di questi ormoni vengono prodotti dalla tiroide, una piccola ghiandola endocrina, a forma di farfalla, che si trova nella parte anteriore del collo.
Attraverso gli ormoni che produce, questa piccola ghiandola (che in un adulto pesa circa 20 grammi) controlla alcune funzioni del nostro corpo, e cioè: •la respirazione, •il battito cardiaco, •la temperatura corporea •lo sviluppo del sistema nervoso centrale •l’accrescimento corporeo. Quando funziona poco o troppo si fa sentire con diversi sintomi. I due principali disturbi che interessano l’attività della tiroide, sono l'ipertiroidismo e l'ipotiroidismo. Le due condizioni si verificano quando la tiroide produce una
quantità eccessiva (nel primo caso) o insufficiente (nel secondo) di ormoni. Sono entrambi disturbi con i quali si può convivere serenamente ma, qualora si protraggano nel tempo o non vengano trattati in maniera opportuna, possono dare luogo a gravi conseguenze. Vediamoli più nel dettaglio.
IPERTIRoIDISMo Si parla di ipertiroidismo quando la quantità degli ormoni tiroidei in circolo è eccessiva. é un disturbo più comune nelle donne che negli uomini e ha carattere ereditario. Ci sono inoltre alcune malattie che possono causare l'i-
•Cosa s’intende per attività non agonistica?
Salute)
pertiroidismo, queste sono: •il morbo di Graves (una malattia autoimmune); • i noduli tiroidei (l'adenoma tossico, il gozzo multinodulare tossico e la malattia di Plummer); •le tiroiditi (ossia infiammazioni che fanno sì che nel sangue venga rilasciato l'ormone immagazzinato nella tiroide) In più, l'ipertiroidismo può essere indotto anche dall'azione di alcuni farmaci, come l'interferone e l'amiodarone. Un eccesso di ormoni tiroidei può portare a serie conseguenze sul metabolismo, come: •improvvisa perdita di peso;
(dal sito del Ministero della
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Endocrinologia •alterazioni del battito cardiaco; •sudorazione; •nervosismo. Tali conseguenze sono dovute al fatto che tutti gli aspetti del metabolismo sono controllati dalla tiroide, attraverso gli ormoni che produce. L'ipertiroidismo si manifesta attraverso alcuni sintomi tipici, come: •perdita improvvisa di peso;
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•aumento dell'appetito; •tachicardia; •aritmia o palpitazioni; •ansia; •nervosismo e irritabilità; •tremori e sudorazione intensa; •irregolarità mestruali; •intolleranza al caldo; •disturbi intestinali; •stanchezza e debolezza muscolare; •disturbi del sonno; •assottigliamento della pelle; •capelli fragili. In presenza del morbo di Graves all'ipertiroidismo può associarsi una complicanza oculare (detta oftalmopatia di Graves) che provoca la comparsa di occhi sporgenti (esoftalmo). Le tiroiditi subacute, invece, sono associate alla presenza di febbre e dolore al collo.
IPoTIRoIDISMo L'ipotiroidismo è dovuto ad un'insufficiente azione degli ormoni tiroidei: ciò avviene prevalentemente quando la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni, determinando uno squilibrio in tutto l'organismo. é una condizione che raramente causa sintomi evidenti nella fase iniziale ma che può portare a seri problemi di salute. Le cause più importanti di ipotiroidismo sono: •malattie autoimmuni (ad es. tiroidite di Hashimoto); •rimozione chirurgica della tiroide; •terapia con iodio radioattivo; •alcuni farmaci (come l'amiodarone utilizzato per le aritmie cardiache, il litio per determinati problemi psichiatrici);
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Ma l'ipotiroidismo può essere congenito (cioè presente fin dalla nascita), causato dall'incapacità della ghiandola ipofisaria di produrre l'ormone necessario alla stimolazione della tiroide (TSH), dalla gravidanza o dalla carenza di iodio. Per soddisfare il fabbisogno quotidiano di iodio nell'organismo è sufficiente utilizzare abitualmente del sale iodato in cucina. I sintomi e segni dell'ipotiroidismo variano a seconda dell'età di insorgenza del disturbo, della sua durata e della sua entità. I principali sono: •stanchezza e sonno eccessivo; •eccessiva sensibilità al freddo; •costipazione; •secchezza e pallore della pelle; •gonfiore al volto e alle palpebre; •voce rauca; •debolezza e crampi muscolari; •elevati livelli di colesterolo nel sangue; •periodi mestruali irregolari o più abbondanti del solito; •capelli assottigliati e fragili; •depressione; •problemi di memoria, eloquio lento; •rallentamento della frequenza cardiaca; •mixedema (accumulo di liquidi sottocutaneo) che, nei casi estremi, può portare al coma mixedematoso, complicanza ultima dell'ipotiroidismo severo non trattato. L'ipotiridoismo può presentarsi già alla nascita e, se non riconosciuto e trattato per tempo, porta a danni irreversibili a carico principalmente del sistema nervoso centrale, causando grave ritardo mentale, oltre a statura bassa e disarmonica, con arti troppo corti rispetto al tronco. Ma come riconoscerlo? Alla nascita possono presentarsi difficoltà respiratorie, ittero, costipazione, disturbi della suzione, ingrossamento della lingua, pianto rauco, difficoltà a mantenere il capo eretto e la posizione seduta, ritardo della maturazione ossea.
Fisiatria Visite:
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Specialista Dottor G. Bursi operazioni: SI effeTTuAno rIABIlITAzIone mAnuAle e con APPAreccHIATure
I
l fisiatra è un medico specializzato nel trattamento delle disabilità che vengono causate da affezioni patologiche e che ha competenze specifiche in ambito neuromuscolare, osteoarticolare, cognitivorelazionale, biomeccanico-ergonomico e psicologico. Si occupa del recupero funzionale delle principali disabilità che possono presentarsi e che limitano il paziente nella vita quotidiana: il suo compito consiste quindi nel valutare ed affrontare i problemi relativi alla limitazione dell'autonomia e all'interazione della persona in relazione con il proprio ambiente fisico, familiare, lavorativo e sociale. L'obiettivo del fisiatra è fare in modo che il paziente recuperi quanto più possibile le funzioni ed abilità, con un approccio olistico alla persona. Dopo aver individuato e valutato i bisogni riabilitativi della persona, il fisiatra individua il protocollo medico specialistico, le modalità e la durata delle prestazioni di medicina fisica e riabilitativa. DI QuALI PAToLoGIE SI oCCuPA IL FISIATRA? Le funzioni e le strutture corporee che possono essere compromesse sono: •funzioni e strutture muscoloscheletriche correlate al movimento •funzioni e strutture del sistema nervoso correlate al movimento •funzioni e strutture del sistema cardiovascolare e dell'apparato respiratorio •funzioni sensoriali e dolore •funzioni e strutture della voce e dell'eloquio •funzioni e strutture genito-urinarie (incontinenza urinaria) Invece le attività e le modalità di partecipazione alla vita collettiva che possono risultare compromesse e che il fisiatra ha il compito di recuperare sono:
•apprendimento e applicazione delle conoscenze •compiti e richieste generali •comunicazione •mobilità •cura della propria persona •vita domestica •interazioni e relazioni interpersonali •aree di vita principali •vita sociale, civile e di comunità Per ottenere i risultati prefissati, il fisiatra sottopone il paziente a una serie di test di valutazione, che sono: •visita con valutazione funzionale •test isocinetico •terapia con onde d'urto •valutazione del sistema nervoso autonomo (Medicina dell'Esercizio) •valutazione dei disturbi cognitivi
•valutazione dei disturbi del linguaggio •valutazione della continenza urinaria •test del cammino •test da sforzo e cardiopolmonare è opportuno chiedere un appuntamento al fisiatra quando si necessita di intraprendere un percorso riabilitativo a seguito di un intervento di chirurga ortopedica, dopo un ictus o dopo aver subito interventi neurochirurgici, dopo essersi sottoposti a interventi cardio-chirurgici o di chirurgia toracica. Più in generale, si può ricorrere all'aiuto del fisiatra quando si soffre di dolori muscolo-scheletrici acuti o cronici, oppure se si ha a che fare con limitazioni funzionali dell'apparato muscolo-scheletrico.
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Fisiatria •Bambini e postura corretta (dal sito del Ministero della Salute)
A dettare le regole e a dare i giusti consigli sulla corretta postura durante la scuola dell’infanzia e primaria è il ministero della Salute. Cattive abitudini ed errori, come zaini troppo pesanti o posture scorrette durante lo studio e il gioco, possono creare, si legge sul sito, problemi alla schiena dei nostri ragazzi. E’ durante gli anni della scuola infatti in cui si svolge la crescita principale del nostro corpo. Una cattiva postura può contribuire a uno sviluppo inadeguato della muscolatura che sostiene la colonna vertebrale, con conseguente minor elasticità, dolore e a volte atteggiamento di dorso curvo.
è peraltro in questo periodo che si possono presentare patologie della colonna vertebrale come la scoliosi. La protezione della schiena del bambino come la corretta gestione del peso dello zaino e la postura durante lo studio e il gioco devono essere collocati all’interno di una più ampia educazione alla salute e alla promozione di corretti stili di vita, soprattutto una sana alimentazione e una buona attività fisica. Controlli “globali” della crescita del bambino e del suo apparato muscolare e scheletrico, dai denti ai piedi, contribuiscono a proteggere la schiena e alla diagnosi e trattamento precoce delle malattie della colonna.
•UNA DELLE PATOLOGIE PIÙ SEGNALATE AL REGISTRO NAZIONALE MALATTIE RARE” È LA S.L.A. (dal sito del Ministero della Salute)
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa causata da una perdita progressiva dei neuroni motori (cioè quelli che comandano i movimenti dei muscoli) in alcune aree del cervello, quali corteccia e tronco-encefalo, e del midollo spinale. La persona colpita da questa malattia – spiegano dal ministero della Salu-
te - va incontro ad atrofia muscolare, paralisi, spasticità (ovvero rigidità) e, in pochi anni, alla morte. Negli Stati Uniti, la SLA è nota come malattia di Lou Gehrig, giocatore di baseball americano colpito dalla malattia a 36 anni. In Europa, si registrano circa 1,5-2,5 nuovi casi di malattia su 100.000 persone. In Italia, la SLA rappresenta una
delle patologie più segnalate al Registro nazionale malattie rare, istituito presso l’Istituto superiore di sanità e utilizzato come fonte dei dati per la stima degli individui affetti. Si ritiene che le persone che in Italia vivono con la SLA siano più di 4.000, numero che corrisponde a circa 6-8 casi/100.000 abitanti.
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LE 7 SEDI A PALERMO: Via Nuova Via Foscolo Via Dante
La gioia di vivere una vita diversa
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Sette Comunità Alloggio tutte certificate per la qualità dei servizi socio-assistenziali erogati è ciò che contraddistingue l’Associazione di Servizi Assistenziali e Sociali Missione Jesus di Palermo; un nome che non attesta solo l’indubbia professionalità con cui sono gestiti e offerti i servizi ma anche la profonda umanità, l’amore e la passione, quali elementi caratterizzanti di coloro i quali operano al suo interno. Favorire il benessere psicofisico, emotivo e spirituale della persona (giovane, adulta o anziana) per garantirLe una migliore qualità di vita, è la Missione che l’Associazione persegue dal 2001 – anno della sua nascita – con la messa in campo di una capillare rete di servizi a favore dei più fragili. Per raggiungere questi obiettivi, Missione Jesus si avvale di sette Comunità Alloggio, dislocate in diversi punti della Città di Palermo, differenziate in base alla tipologia di servizio; le Comunità Residenziali accolgono in regime privato anziani autosufficienti e non, persone in stato di bisogno prive di reti parentali e amicali e persone con disagio psichico mediante l’accreditamento con il Comune di Palermo. Attenta alle esigenze dei più bisognosi, l’Associazione accoglie anche coloro i quali non vivono una florida condizione finanziaria, adeguando le ret-
te alle reali condizioni economiche della persona e offrendo, in egual misura, stessi servizi e pari opportunità. L’Assistenza di qualità è l’obiettivo che la Missione persegue ogni giorno, grazie alla costante rivalutazione di ogni intervento; essa infatti non si pone il limite di garantire esclusivamente il soddisfacimento dei bisogni primari quali la somministrazione dei pasti o della terapia, bensì una presa in carico globale del bisogno, intesa come ricerca sempre attiva di risorse per costruire “insieme” un nuovo capitolo di vita. Attraverso l’Ufficio di Servizio Sociale inserito all’interno dell’Associazione, viene particolarmente curata l’accoglienza di ogni singola persona e messa in atto una metodologia di lavoro volta alla tutela, all’ascolto dei bisogni ed al costante monitoraggio degli interventi assistenziali attuabili e perseguibili. Ogni figura professionale (Assistenti
Sociali, Medico di Comunità, Infermieri professionali, Fisioterapista, Osteopata, Operatori Socio-assistenziali e volontari) opera a stretto contatto con tutte le altre in un’ottica di equipè: è proprio l’approccio multidisciplinare che permette di ottenere dei processi di aiuto validi ed efficaci. L’esperienza multidisciplinare dell’Associazione è così specifica da diventare modello per tanti altri che si apprestano a diventare Assistenti Sociali, fisioterapisti e operatori socio-assistenziali, seguendo all’interno delle Comunità, stage e tirocini formativi. Una vasta gamma di servizi messi in atto per contribuire al sostegno di singoli e famiglie per la gestione della non autosufficienza, della disabilità, del disagio e della solitudine e che tiene conto soprattutto del bisogno di cure ed affetto in ossequio allo slogan dell’Associazione: La gioia di vivere una vita diversa.
info@missionejesus.org • www.missionejesus.org
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Specialista Dottor B. Chiaramonte
•di cosa si occupa geriatria
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l geriatra svolge un’azione preventiva: il suo compito è quello di seguire il paziente sano e di supportarlo in modo che integri tutti gli aspetti funzionali e organici della propria salute. Il geriatra, inoltre, valuta la probabilità dell'insorgere di malattie cardiovascolari o metaboliche, depressione, cadute, malnutrizione e altri problemi tipici della terza età.
Per identificare il miglior percorso di cura (oppure per poter presentare domande per il riconoscimento di invalidità civile) esegue valutazioni multidimensionali (fisico-funzionale, cognitiva e affettiva, comorbilità) con somministrazione di scale di valutazione validate (MMSE, Barthel, ADL, IADL e altre). In ultimo, questo specialista è incaricato della valutazione e del follow up del paziente fragile o affetto da più patologie, coordinando le valutazioni dei diversi specialisti e identificando i percorsi di intervento ottimali, evitando che l'assunzione contemporanea di più farmaci finisca per scatenare effetti collaterali o produrre interazioni pericolose. Ad aver bisogno dell'aiuto del geriatra sono pazienti di età dai 75 anni in su e che hanno più di un problema di salute, inclusi i disturbi cognitivi. Quando lo stato di salute di una persona anziana è causa di invalidità e fragilità notevoli, e prendersene cura, provoca uno stress non trascurabile a familiari e parenti, oppure se si hanno difficoltà a seguire le terapie prescritte o le indicazioni dei vari specialisti, è il caso di rivolgersi a un geriatra per trovare una soluzione. Tramite la visita geriatrica vengono inquadrate e diagnosticate patologie dell’invecchiamento come il deterioramento cognitivo, la depressione, la demenza vascolare o
degenerativa, le sindromi ipocinetiche. Le patologie con cui un geriatra si trova più spesso a fare i conti sono: •artrite •diabete •difficoltà nelle interazioni sociali •disturbi della memoria, inclusa la malattia di Alzheimer •ipertensione •malattie cardiovascolari •patologie cognitive Spesso il geriatra lavora in collaborazione con un team di figure professionali che può includere professionisti come infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, nutrizionisti, esperti di terapia occupazionale, logopedisti e psichiatri, in modo che sia possibile valutare i bisogni medici, sociali ed emotivi del paziente, facendo attenzione a tutti i problemi connessi come la perdita di memoria, l'incontinenza, il rischio di cadute, la necessità di assistenza per vestirsi e per curare l'igiene personale e l'alimentazione. CoME SI SVoLGE LA VISITA GERIATRICA? La visita geriatrica comprende l’attenta raccolta dei dati anamnestici (cioè la storia clinica del paziente), dell’anamnesi farmacologica e della terapia in corso. Insieme al paziente vengono individuate le priorità della visita, che include un esame obiettivo completo di tutti gli organi ed apparati, con attenzione prioritaria agli aspetti emersi durante il colloquio. Oltre l'aspetto prettamente fisico, il geriatra tiene in considerazione anche l’aspetto psicologico (oltre all’incidenza dei disturbi ansiosi e depressivi) e quello cognitivo. Con la relazione medica finale viene data una valutazione globale sulla persona, sulle sue necessità terapeutiche, assistenziali e riabilitative, sulla qualità della vita del paziente geriatrico rispetto alla singola patologia da cui è affetto.
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Logopedia
disturbi centrali della motricità del distretto fono-articolatorio (disartrie); disturbi specifici di linguaggio (dislalie funzionali di varia origine, fonologici, disprassia articolatorie, dispercezioni uditive e visive, disturbi semantici, disturbi morfo-sintattici, pragmatici); disturbi specifici degli apprendimenti (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) e learning diseases.
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l termine "logopedia" deriva dal greco logos (parola) e paidèia (educazione): si tratta quindi della disciplina sanitaria che studia e applica a livello pratico i processi di cura e di prevenzione dei disturbi del linguaggio e della comunicazione, delle patologie della voce e di tutti quei deficit cognitivi che possono determinare problemi di memoria e apprendimento. Il lavoro del logopedista è rivolto sia a bambini che a pazienti adulti, anche in età senile.
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Le patologie di competenza logopedia sono: disturbi della voce da cause disfunzionali (ipercinesie, incoordinazioni fonorisonanziali o pneu
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mofoniche), organica (come noduli, granulomi, lesioni intracordali congenite, disfonie spasmodiche, muta vocale, paralisi) oppure post intervento (cordectomie, laringectomie subtotali e totali); disturbi della pronuncia da cause organiche del vocal tract (deglutizione atipica, insufficienze velo-faringee, ipotonia muscolare, disprassie); disturbi della fluenza (balbuzie); disturbi delle funzioni corticali superiori con specifica attenzione alla codificazione ed alla decodificazione (afasie, agnosie, aprassie, disturbi dell’attenzione, disturbi della memoria);
Il lavoro del logopedista ha come obiettivo finale il ripristino di un livello ottimale di comunicazione tra il soggetto trattato e tutte le persone con cui si rapporta quotidianamente (familiari, insegnanti, colleghi ad esempio) in modo che possa condurre una vita il più possibile soddisfacente e autonoma. Il logopedista lavora in collaborazione con altri specialisti dell’area medico-sanitaria. In un primo momento sono gli psichiatri, gli psicologici, i neurologi e i neuropsichiatri ad effettuare la diagnosi; al logopedista spetta poi il compito di lavorare alla risoluzione dei disturbi del linguaggio e della comunicazione che sono stati individuati.
medicina dello Sport la medicina dello sport è una branca specialistica complessa ed interdisciplinare che si occupa della tutela della salute di tutti coloro che praticano o intendono praticare un’attività fisica o sportiva.
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l medico dello sport effettua accertamenti clinico-strumentali oppure test da sforzo per valutare particolari problematiche che possono verificarsi in correlazione al tipo di sport che si intende praticare. Effettua anche valutazioni antropometriche e auxologiche e consulenze cardiologiche per problemi legati all'attività sportiva.
La medicina dello sport riveste particolare utilità in fase di prevenzione, agendo quasi come un farmaco: occupa infatti un ruolo molto importante nella lotta contro le principali cause di malattia cardiovascolare come obesità, sovrappeso e diabete tipo II. è importante rivolgersi al medico dello sport quando si inizia a praticare dell'attività fisica (non solo con finalità agonistiche, ma anche leggera e saltuaria), per avere la certezza che ci si possa allenare responsabilmente senza mettere in pericolo la propria integrità fisica. Il rischio è quello di andare incontro a problematiche cardiache o ad altre patologie minori.
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Come dicevamo, quello della medicina dello sport è un settore multi-
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disciplinare che coinvolge varie branche della medicina: odontoiatra, posturologo, gnatologo, fisiatra, oculista lavorano in sinergia per migliorare lo stato psico-fisico del paziente. Sin dai tempi antichi è conosciuto il motto "mens sana in corpore sano", ed oggi più che mai è necessario tenerlo presente. Grazie all'unione di scienza medica e attività fisica è possibile migliorare la qualità della propria vita, facendo sì che ci si senta più felici e più in forma. La maggioranza della popolazione è afflitta da problemi che coinvolgono piedi, gambe, colonna vertebrale, postura, malocclusioni dentali, ecc... Affrontandole con l'aiuto dello specialista è possibile sconfiggerle. è questo l'obiettivo della dott.ssa Giusy Scaletta, odontoiatra, posturologa e gnatologa, che si occupa di problemi legati a piedi, gambe, scoliosi, algie della schiena, collo, difficoltà di masticazione, algie facciali, click dell'apparato temporo-mandibolare, cefalee muscolo-tensive, vertigini e difficoltà di deambulazione. Presso il suo studio vengono effettuati test specifici non invasivi, realizzati con strumenti all'avanguardia.
1) Body Analisys Kapture: si tratta di un esame che permette di identificare e documentare tutte le imperfezioni morfologiche che coinvolgono bacino, spalle, arti superiori e inferiori e colonna vertebrale; 2) Esame Kinesiografico che permette di osservare e studiare il movimento mandibolare in proiezione tridimensionale; 3) Esame T.E.N.S. (stimolazione elettrica neurale transcutanea dell'apparato stomatognatico) che serve a favorire il rilassamento delle tensioni muscolofacciali e della nuca; 4) Esame Baropodometrico tramite il quale si osserva e si studia la morfologia del piede e gli ipercarichi degli arti;
5) Esame stabilometrico, utile per studiare le oscillazioni del baricentro del corpo umano. Grazie a questi test è possibile prevenire o individuare con esattezza le cause dei disturbi e trovare la giusta attività terapeutica da intraprendere, al fine di armonizzare il corpo e migliorare di conseguenza la qualità della vita del paziente.
Progetto Dragon boat L’attività sportiva è anche un valido alleato per mantenere e migliorare ciò che si è ottenuto con la riabilitazione. La Dott.ssa FT Rosanna Grotta è specializzata nella riabilitazione degli esiti post chirurgici per carcinoma al seno e per interventi in cui vengono asportati i linfonodi, per cui si modifica il fisiologico percorso linfatico. è importante, dopo l’intervento, prendersi cura con una adeguata riabilitazione, dei distretti che hanno subito un cambiamento strutturale. Sono necessarie: la riabilitazione motoria per evitare le retrazioni cicatriziali che limiterebbero l’escursione articolare compromessa e il linfodrenaggio manuale per stimolare le vie alternative a quelle interrotte in seguito all’intervento. MA NoN BASTA! Lo SPoRT È FoNDAMENTALE PER MIGLIoRARE LA QuALITA’ DELLA VITA. Il Dott. Donald Mackenzie, medico canadese del Dipartimento di Medicina dello Sport, nel 1996 ha riconosciuto l’attività del Dragon Boat come valido aiuto nella riabilitazione delle donne operate al seno. L’attività di Dragon Boat nasce a Palermo per il mantenimento degli obiettivi raggiunti grazie al trattamento fisioterapico, secondo l’ottica biopsicosociale. è un percorso che vede coinvolte tre realtà che collaborano in maniera sinergica: la LILT di Palermo (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), A.I.F.I (Associazione Italiana Fisioterapisti) e CNP (Circolo Nautico di Palermo). Per mantenere i risultati raggiunti con la
riabilitazione si consiglia di continuare con un’adeguata attività fisica preferibilmente di gruppo, quindi esercizi a corpo libero in sede LILT con fisioterapisti con competenze specifiche, nuoto e DRAGON BOAT. Poiché i tempi di recupero dopo un intervento sono soggettivi e dipendono da varie condizione come l’età e gli effetti dati dalla chemioterapia e dalla radioterapia, l’inserimento nel percorso Dragon Boat è possibile dopo una valutazione, eseguita alla LILT, dalla fisioterapista Rosanna Grotta, responsabile del settore riabilitativo dalla LILT. Il dragon boat è una particolare barca da canottaggio di origine cinese da 20 posti con la testa e la coda di drago. Si tratta di un'attività intensa e ripetitiva che coinvolge il tronco e l'arto superiore, provocando un "effetto pompa" sul linfedema; è un'attività poco pesante, associata a un basso rischio di danni all'apparato muscolo-scheletrico e cardio-vascolare; Favorisce un recupero graduale della forza e dell'articolarità dell'arto superiore oltre a un maggior controllo posturale, propriocettivo e cinestesico neurocognitivo; Si possono regolare la frequenza, la durata, il tipo di lavoro e l'intensità dello sforzo in modo da calibrarlo sulle reali
necessità del paziente. Può portare l'apparato cardiovascolare ad adattarsi allo sforzo, generando anche un incremento della funzione diastolica, con impatto favorevole sulla performance del miocardio in donne che si sono sottoposte a chemioterapia; Essendo un lavoro di squadra, crea armonia e vicinanza: stati d'animo benefici sul piano fisico, emozionale, sociale, familiare e spirituale; Veicola un messaggio importante indirizzato a tutte le donne con tumore al seno, promuovendo la salute e la consapevolezza delle proprie risorse. Aiuta ad affrontare il ritorno alla vita dopo il cancro al seno, incoraggiando le donne a non arrendersi e a mantenersi attive; Allevia lo stress causato dalla malattia, e aiuta a recuperare una visione più "positiva" dell'esperienza. La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato l'efficacia del Dragn Boat come integrazione delle cure effettuate su donne con tumore al seno.
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medicina Interna dal Lunedì al Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 e solo il Lunedì dalle 14,30 alle 19,00 Martedì dalle 14,30 alle 18,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor R. Consagra Visite:
Visite: Martedì dalle 7,45 alle 14,00 e dalle 14,30 alle 18,15 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor R. B. Vitale
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a medicina interna si occupa della diagnosi e del trattamento di patologie molto diverse tra loro e anche molto complesse, affrontandole sia dal punto di vista medico che da quello più prettamente chirurgico.
5 SPECIALISTI
Il medico internista si occupa non solo di assistere pazienti che sono affetti da disturbi epatologici, autoimmuni, allergologici, gastroenterologici e reumatologici, ma anche di tutte le altre problematiche riguardanti la medicina generale per le quali non è necessario l'intervento del chirurgo. Il medico internista valuta lo stato di salute del paziente a livello fisico e psicologico, analizzando tutti i sintomi e i segni che mostrano i vari organi, prima di prescrivere eventuali analisi, elaborare una diagnosi preliminare e prescrivere una terapia a base di più farmaci per trattare le varie malattie; oppure, quando si presenta il caso, indirizzerà il paziente verso lo specialista della materia più indicata.
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QuANDo CI SI RIVoLGERE AL MEDICo INTERNISTA é necessario chiedere un'appuntamento al medico internista quando si rende necessaria una valutazione globale del proprio stato psicofisico. Di solito è il medico di base che indirizza a una visita internistica, dopo aver prescritto gli esami che possono essere utili allo specialista per elaborare la sua diagnosi. QuALI PAToLoGIE SoNo TRATTATE DAL MEDICo INTERNISTA? Il medico internista si occupa di varie patologia di diversa natura, tra cui: •disturbi del fegato •disturbi metabolici, ormonali e immunitari •infezioni •malattie cardiovascolari •malattie che colpiscono i polmoni •malattie dei reni •patologie del sangue •patologie gastrointestinali •tumori
Il medico internista raccoglie l'anamnesi (cioè raccoglie e analizza i disturbi denunciati dal paziente o dai suoi familiari) ed esegue una visita medica obiettiva, valutando se sono necessari ulteriori approfondimenti strumentali. Tra le procedure più utilizzate da questo specialista sono comprese: •Doppler •ecografia •emodialisi •Holter pressorio •spirometria •test del glucosio •test espiratorio lattosio-fruttosio •UBT-Test •visita diabetologica •visita endocrinologica •visita gastroenteologica •visita infettivologica •visita internistica •visita reumatologica
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nefrologia Visite: Specialista
Giovedì dalle 15,00 alle 18,00 Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Dottor G. Crisci
Tra le specializzazioni presenti nella PTA Biondo c'è anche quella in Nefrologia, ossia la branca della medicina interna che studia i reni, la loro funzione, i problemi che possono riguardarli e i metodi di cura più efficaci in caso di malattie renali. Per saperne di più, abbiamo posto qualche domanda al dottor Gaetano Crisci.
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e dobbiamo parlare di malattie che danneggiano i reni e quindi di insufficienza renale, dobbiamo distinguere questa ultima in Insufficienza renale Acuta e Insufficienza renale cronica ( I.r.A. e I.r.c.) l’I.r.A. a sua volta si divide in pre-renale, renale e postrenale. La pre - renale ha come causa il cuore ed il suo deficit funzionale che a sua volta si riflette sui reni con conseguente deficit della loro funzione. La renale ha come causa i reni stessi (come glomerulonefriti- malattia di natura infiammatoria che interessa i glomeruli renali, compromettendone la capacità filtrante - traumi).
1 con filtrato normale ma sedimento urinario impegnato; grado 2 con filtrato tra 90-60 ml/min; grado 3A con filtrato tra 59-45 ml/min; grado 3B con filtrato tra 44-30 ml/ min; grado 4 con filtrato tra 29/15 ml/min; grado 5 con filtrato tra 15 e l’uremia terminale con il trattamento sostitutivo. negli ambulatori dell’ASP Palermo ci occupiamo di I.r.A. da eventualmente ospedalizzare, I.r.c. da cause note e non note, diagnosi e studio della litiasi renale, glomerulonefriti da ospedalizzare per eventuale agobiopsia ecoguidata per la diagnosi istologica ed eventuali protocolli terapeutici. Portiamo il paziente allo stato ultimo della I.r.c. e lo avviamo in ambiente ospedaliero per la preparazione del trattamento sostitutivo (emodialitico o dialisi peritoneale). Per ultimo ci occupiamo di redigere piani terapeutici per farmaci soggetti a registro (ePo, chelanti del fosforo, farmaci per l’iperparatiroidismo secondario, cibi aproteici) ed ancora valutiamo la necessità dell’inizio del trattamento sostitutivo di pazienti seguiti da altri colleghi nefrologi non del “Pubblico”.
La post-renale é normalmente di natura ostruttiva.
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I fatti acuti non sempre rientrano e quindi si passa al I.r.c. con declino graduale della funzione renale (I.r.c. di grado
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Spesso questo é solo un avallo perchè il paziente arriva già in trattamento sostitutivo per caduta improvvisa della funzione renale non più responsiva a trattamento farmacologico. nella attività ambulatoriale abbiamo una stretta collaborazione con altre branche specialistiche come i cardiologi, i diabetologi, gli urologi e ci stiamo aprendo anche agli odontoiatri.
nefrologia I soggetti più a rischio di patologie renali sono: i diabetici, i cardiopatici, gli ipertesi, i pazienti con patologie urologiche di natura ostruttiva, i pazienti con patologie del parodonto e quelli con alterato equilibrio del sistema immunitario (le glomerulonefriti, a parte quelle infettive, sono di natura autoimmune). Se il paziente é un “acuto” con una situazione clinica tale da essere a rischio vita (grave ritenzione idrosalina con PAo non controllata e valori ematochimici come urea, creatinina ed elettroliti sierici non controllabili) allora lo si avvia al trattamento sostitutivo temporaneo (emodialisi o dialisi peritoneale se il paziente ha una funzione cardiaca gravemente compromessa) per un ripristino o miglioramento della funzione renale. Se il paziente è un cronico in urenia terminale, la dialisi, nelle sue due forme, è appunto il trattamento sostitutivo che permette un residuo di filtrato renale tra un trattamento ed il successivo. ormai i problemi tecnici non esistono più. non bisogna dimenticare però che il trattamento sostitutivo é personalizza-
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to, se si dimentica questa regola allora i problemi possono sorgere. Per quanto riguarda la dialisi peritoneale, possono insorgere le peritoniti dovute al non rispetto delle norme di attacco e stacco delle linee con il catetere peritoneale. Il problema della dieta é stato ed é ancora un problema controverso. All’inizio dello studio di tale problematica, il paziente veniva posto subito a terapia con ristretto introito di proteine animali e cibi aproteici, poi la dieta con cibi aproteici è stata quasi accantonata per poi ritornare alla ribalta negli ultimi anni, dove però si sta molto attenti non solo all’urea che viene considerata come ossina urenica, ma anche al controllo del fosforo ed un adeguato apporto calorico. Quindi si scende gradualmente con l’apporto delle proteine animali e si arriva a 0,6 gr di proteine al kilogrammo di peso, solo al quarto stadio avanzato dell’Irc assieme al supporto dei cibi aproteici. Siamo in attesa delle nuove linee guida per quanto riguarda lo stato nutrizionale con il supporto di cibi aproteici.
Si prevede che il loro uso inizierà allo stadio 3B. visto quanto detto sopra, sta diventando utile la figura del dietista che conosca il problema dell’Irc. la calcolosi renale può essere causata da ossalato e fosfato di calcio, calcoli da acido urico, calcoli di struveite e carbonato, calcoli di cistina, calcoli correlati a farmaci (sulfamidici, triamterene, aciclovir, indinavir, topiramato). farmaci a parte, la formazione dei calcoli è dovuta ad un eccesso nelle urine delle sostanze sopra menzionate o ad un difetto della loro eliminazione. Sono necessari esami ematochimici e strumentali come rX addome completo, eTg addome completo ed uro TAc per cercare di fare diagnosi. la terapia, a parte quella idropinica, può essere farmacologica (alcune famiglie di diuretici, allopurinolo, modulatori del PH urinario), litotrissia, chirurgia urologica. Dottor Gaetano Crisci
Neurologia Visite:
da Lunedì a Mercoledì dalle 8,00 alle 14,00 Lunedì e Mercoledì dalle 14,30 alle 18,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Giovedì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: presso il poliambulatorio di Belmonte Mezzagno Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: presso il poliambulatorio di Monreale Specialista Dottor C. Butera Visite:
Lunedì e Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Martedì e il Giovedì dalle 15,00 alle 18,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor C. Rubino
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ra le specializzazioni presenti nella PTA Biondo c'è anche quella in neurologia, ossia la branca della medicina che studia le patologie del sistema nervoso centrale, del sistema periferico somatico e del sistema nervoso periferico autonomo. Per saperne di più, abbiamo posto qualche domanda alla dott.ssa concetta rubino.
Da cosa può essere causato l'ictus, come si cura e quali sono le conseguenze? l’ictus è una condizione patologica acuta che può essere causata da un'ostruzione di un vaso arterioso cerebrale (ictus ischemico) o da un’emorragia cerebrale per la rottura del vaso colpito (ictus emorragico). Qualunque sia la causa, nella zona cerebrale colpita da ictus viene a mancare il flusso ematico: ne risulta così un deficit neurologico. Ictus ischemico denominato anche infarto cerebrale, è dovuto al blocco del flusso sanguigno per chiusura di un'arteria che porta il sangue al cervello. •Ictus emorragico e' dovuto alla rottura di un'arteria cerebrale. SINToMI le manifestazioni dell'ictus possono essere molto variabili e dipendono dalla zona del cervello colpita, dall'estensione della parte colpita e dalla velocità con la quale il vaso arterioso si chiude. la forma più frequente è l'improvvisa insorgenza di una emiplegia, cioè di debolezza o completa incapacità a muovere una metà intera del corpo (metà della faccia, un braccio e una gamba) e difficoltà a deglutire. Se il lato del corpo paralizzato è quello di destra, alla paralisi motoria spesso si accompagna un disturbo del linguaggio detto afasia, cioè l'ammalato non comprende più cosa gli viene detto o non riesce a rispondere. •Se invece il lato paralizzato del corpo è quello di sinistra si possono avere disturbi del comportamento, come agitazione •Se viene colpita la parte posteriore del cervello i sintomi più importanti sono legati a difetti visivi: il malato può lamentarsi di non vedere più da un lato, o di avere una zona scura al centro del suo campo visivo. •Spesso sono presenti anche disturbi dell'equilibrio, cioè il paziente sbanda quando cammina, o lamenta vertigini, nausea e sonnolenza. SEGNI PREMoNIToRI: •improvvisa debolezza o insensibilità o comparsa di formicolii a una metà del volto, a un braccio o a una gamba oppure a tutta la metà del corpo
•improvviso oscuramento o perdita della visione da un solo occhio •improvvisa incapacità di esprimersi o di comprendere qualcuno che parla •improvvisa e inspiegabile sensazione di vertigine, capogiro, sbandamento o cadute •improvviso, grave e inspiegabile mal di testa. PREVENZIoNE Si può prevenire l'ictus: le tappe fondamentali sono: controllo dei fattori di rischio, cambiamento delle abitudini alimentari e dello stile di vita e cure mediche, soprattutto nelle persone che presentano due o più delle seguenti caratteristiche: • ipertensione arteriosa • età > 60 anni • diabete • familiarità per ictus • ipercolesterolemia familiare • difetti congeniti della coagulazione Che cos'è la demenza senile? Esiste qualche cura efficace? le demenze sono malattie neurodegenerative dell'encefalo, che insorgono solitamente in età avanzata (ma ci sono delle eccezioni) determinando un progressivo declino delle facoltà cognitive di una persona. esistono numerosi tipi di demenza: le quattro più comuni sono il morbo di Alzheimer, la demenza vascolare, la demenza con corpi di lewy e la demenza frontotemporale. La demenza senile è una malattia cronica, caratterizzata da deficit cognitivi e disturbi del comportamento, con progressione più o meno rapida, a cui consegue la perdita dell’autonomia e dell’autosufficienza. Tale malattia, pertanto, conduce a vari gradi di disabilità e dipendenza dagli altri, spesso i familiari, fino alla immobilizzazione a letto. la demenza è conseguente alla morte dei neuroni presenti in alcune aree del cervello responsabili di importanti funzioni quali la memoria, l’attenzione e la coscienza. I sintomi principali della demenza senile sono: •la perdita della memoria, soprattutto per i fatti più
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Neurologia
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recenti. le persone con demenza dimenticano i fatti accaduti più di recente, ma spesso conservano i ricordi degli eventi avvenuti molti anni prima; •la perdita della capacità critica, cioè della capacità di giudicare i fatti che avvengano e le cose che ci circondano; •le disfunzioni del linguaggio, portando le persone con demenza senile a non sapere pronunciare correttamente le parole o a non sapere come si chiama un oggetto comune come, per esempio, un cucchiaio; •il disorientamento spazio-temporale, tale da far si che i pazienti con demenza spesso si perdono, se escono da casa soli, o non sanno dove si trovano se lontani dalle mura domestiche. La demenza può avere diverse cause. Le principali sono: vascolari e degenerative. •Le demenze vascolari sono la conseguenza di ripetuti episodi di microinfarti cerebrali, ovvero interruzioni del flusso di sangue, in piccoli vasi del cervello, responsabile della morte dei neuroni che ricevono sangue dai vasi ostruiti. Questi micro-infarti, molto spesso, non causano sintomi nel momento in cui avvengono come, invece, accade per gli ictus più estesi. Il ripetersi di questi episodi di interruzione di flusso sanguigno e, conseguentemente, l’aumento dell’area di cervello colpita da micro-infarti, porta alla demenza nel momento in cui il numero di neuroni morti per infarto supera un determinato valore. •Nelle demenze degenerative, invece, la causa è la morte dei neuroni, sempre lenta e progressiva, per cause non dovute all’interruzione del flusso di sangue. la demenza di Alzheimer è una demenza degenerativa. nella malattia di Alzheimer sono presenti, sia dentro che fuori le cellule cerebrali, livelli elevati di alcune proteine che, accumulandosi nel tempo, impediscono ai neuroni stessi di comunicare tra di loro. Alcune forme di demenza, quali la malattia di Alzheimer o la demenza vascolare, purtroppo non sono cura-
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bili: ad oggi non esistono farmaci in grado di arrestare la degenerazione dei neuroni. Tuttavia, anche se di demenza non si guarisce, è possibile migliorarne i sintomi e cercare di ritardare la perdita di autonomia di chi ne è affetto, attraverso: •farmaci: anticolinesterasici, memantina, antiossidanti, antipsicotici atipici, antidepressivi, •fisioterapia, •terapia del linguaggio, come logopedia, •terapia occupazionale, ossia occupare la vita quotidiana del paziente con attività quali ceramica, disegno, pittura, gioco delle carte, Più che di misure di prevenzione , occorre parlare di sane abitudini che ogni persona dovrebbe seguire per proteggere la salute del proprio cervello, e prevenire o ritardare lo sviluppo della demenza. Queste misure comprendono: •seguire un’alimentazione ricca di prodotti anti-ossidanti (pesce, frutta, verdura), •praticare hobby che tengano allenata la mente (cruciverba, rebus, giochi da tavolo, suonare uno strumento musicale, imparare una seconda lingua, …), •praticare attività fisica •godere di una rete di rapporti interpersonali, •controllare regolarmente i valori di pressione arteriosa, •controllare e trattare eventuali disturbi di vista o udito, •evitare gli abusi di alcool, •smettere di fumare, •in presenza di malattie, assumere regolarmente e scrupolosamente i farmaci prescritti, •tenere sotto controllo lo stress. Morbo di Parkinson: quali sono i segnali d'allarme? Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale I quattro principali sintomi sono: 1. tremore nelle mani, nelle braccia,
nelle gambe, alla mascella, o alla testa, 2.rigidità degli arti e al tronco, 3.bradicinesia, ossia lentezza, nei movimenti, 4.instabilità di posizione. Il morbo di Parkinson è dovuto dal punto di vista biochimico alla degenerazione cronica e progressiva che interessa soprattutto alcune strutture del sistema nervoso centrale, in particolare dove viene prodotta la dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti corporei: I primi sintomi del morbo di Parkinson sono lievi e si presentano gradualmente. le persone affette potrebbero: •avvertire lievi tremori, •avere difficoltà a rialzarsi da una sedia, •accorgersi che parlano lentamente •avere una scrittura lenta e piccola, •depressione •il viso appare privo di espressione e vivacità (faccia amimica) Il trattamento della malattia di Parkinson pone in primo piano la terapia farmacologica ma, negli ultimi anni sono state sviluppati anche diversi approcci chirurgici. oltre alla l-DoPA (che rimane il farmaco più efficace per il Parkinson), si utilizzano anche gli agonisti della dopamina, gli inibitori mAo, i catecol o-metiltransferasi, gli anticolinergici ed i bloccanti del glutammato. È compito del medico identificare e prescrivere il principio attivo più indicato per il paziente, e definirne la relativa posologia, in base allo stadio della malattia, ai sintomi del paziente, ed alla sua risposta al trattamento identificato. Concetta Rubino Neurologo ASP Palermo
Oculistica Visite: Lunedì, Martedì e Giovedì dalle 8,00 alle 14,00 Specialista Dottor A. Berlinghieri Visite:
Martedì, dalle 14,30 alle 18,30 Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Specialista Dottor R. Gattuso Visite: Mercoledì dalle 8,00 alle 14,00 e dalle 14,30 alle 18,30; Giovedì dalle 8,00 alle 14,00 Specialista Dottor T. Lacagnina Dove:
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Oculistica II Livello
Ortottica
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Visite: Dal Lunedì al Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Specialista Dottor F. Lauria
Visite:
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Dal Lunedì al Venerdì dalle 8,00 alle 14,00
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Visite: Dal Lunedì al Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Specialista Dottor T. Lombardo Esami:
SI effeTTuAno lASer Per reTInoPATIA DIABeTIcA, ocT
Esami:
SI effeTTuAno eSAme cAmPo vISIvo rIABIlITAzIone orToTTIcA
Sono molte le patologie che possono colpire gli occhi e provocare disturbi alla vista: di seguito ne vedremo alcune tra le più diffuse, come la cataratta, la maculopatia o il glaucoma. Per evitare che la malattia degeneri in una perdita parziale o totale della vista è importante non trascurarle e rivolgersi per tempo a uno specialista.
IL GLAuCoMA
Il glaucoma è una malattia degli occhi che colpisce circa 55 milioni di persone nel mondo ed è una delle cause più frequenti di cecità e ipovisione. Se diagnosticato in tempo utile, può essere curato e controllato, quindi è importante sottoporsi con regolarità alle visite oculistiche. I danni rilevabili sono: •alterazioni della papilla ottica (cioè dell'origine del nervo ottico); •riduzione del campo visivo; Esistono numerose forme di glaucoma. Le più frequenti sono: •il glaucoma cronico semplice, dovuto a una difficoltà dell’umor acqueo a defluire dall’interno verso l’esterno del-
l’occhio; •il glaucoma acuto: si manifesta in maniera improvvisa e imprevedibile; è dovuto a un’ostruzione totale delle vie di deflusso; •il glaucoma congenito: si può manifestare già alla nascita; è dovuto ad alterazioni o a malformazioni delle vie di deflusso dell’umor acqueo. I tre principali fattori di rischio sono: • tono oculare oltre i limiti normali; • l’età; • precedenti familiari. una volta diagnosticato il glaucoma, il paziente deve curarsi per tutta la vita, sottoponendosi a frequenti controlli.
SPECIALISTI
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Oculistica Esistono varie terapie: •instillazione di uno o più colliri, •laserterapia; •terapia chirurgica. è compito dell’oftalmologo stabilire caso per caso la terapia da eseguire, dopo averne discusso con il paziente.
LA CATARATTA
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La cataratta consiste in un’opacizzazione della lente naturale contenuta nei nostri occhi (cristallino), che è posizionata tra l’iride e il corpo vitre . La cataratta può avere diverse cause, ma tutte riconducibili a modificazioni nella composizione chimica del cristallino: •l’invecchiamento; •traumi oculari; •malattie oftalmiche o sistemiche (come il diabete); •difetti ereditari o congeniti; •stile di vita malsano. I sintomi tipici della cataratta sono: •visione offuscata; •visione doppia; •ipersensibilità alla luce; •sensazione di abbagliamento; •percezione dei colori meno vivida; •necessità di cambi frequenti nella prescrizione degli occhiali. Quando la visione diventa insufficiente, l'unica soluzione è l’asportazione chirurgica della cataratta: si tratta di un intervento di routine che viene eseguito in anestesia locale o topica. Il recupero successivo all’operazione è solitamente rapido, ma ci sono casi in cui l’intervento di cataratta potrebbe dare luogo a compli-
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corretta); •tonico (l’alterazione del rapporto convergenza/accomodazione a favore della convergenza); •misto (in cui coesistono i precedenti tipi); •concomitante (non dà sintomi particolari) Lo strabismo può essere curato. Quando la causa è l’ambliopia, l’occhio che vede bene deve essere bendato in modo da incoraggiare quello pigro a lavorare di più. Se insorge in età adulta a causa di patologie sistemiche come diabete o ipertensione, l’unico modo per curarlo è agire su queste ultime. Se invece si ha uno strabismo paralitico stabile nel tempo, l'unica soluzione è l’applicazione di prismi: ossia di lenti che deviano le immagini.
canze ma, essendo l'intervento chirurgico più effettuato al mondo, le tecniche attuali hanno notevolmente ridotto i rischi che comporta. Dopo l'operazione si deve evitare di sfregare l’occhio e di dormire sullo stesso lato dell’occhio operato; inoltre bisogna instillare i colliri prescritti dal medico, evitare sforzi fisici e utilizzare gli occhiali da sole. La cataratta può essere prevenuta, alme- LA CoNGIuNTIVITE no in parte, agendo sui fattori di rischio La congiuntivite è un’infiammazione delper tardarne l’insorgenza. la congiuntiva, che è la membrana trasparente che ricopre la parte bianca delLo STRABISMo Lo strabismo è una condizione in cui gli l’occhio (la sclera) e la superficie interassi visivi degli occhi non sono allineati. na delle palpebre. è tra le malattie ocuSe insorge in età adulta può comporta- lari più comuni e può manifestarsi in forre la visione doppia, ma se è presente ma acuta o cronica. già alla nascita, il cervello del bambino Le cause più frequenti della congiuntiesclude spontaneamente le immagini vite sono: provenienti dall’occhio deviato. Può esse- •infezioni oculari (dovute a batteri, virus, re ereditario o dovuto ad anomalie ocu- funghi o parassiti); •allergie; lari individuali. •sostanze chimiche come cosmetici o Esistono diversi tipi di strabismo: •accomodativo (un’alterazione del rap- farmaci; porto convergenza/accomodazione, gene- •l’esposizione eccessiva al sole e ad altre ralmente causata da un’ipermetropia non radiazioni.
Si manifesta con una serie di sintomi tipici, come lacrimazione eccessiva, il bruciore, una sensazione di sabbia negli occhi, secrezione e fotofobia. Si riconosce da un gonfiore più o meno accentuato della congiuntiva e delle palpebre, dagli occhi rossi, da piccole emorragie congiuntivali bulbari o tarsali. Per trattarla si ricorre a colliri e, raramente, a medicinali assunti per bocca. In caso di congiuntivite, ci sono alcune norme di comportamento che rivestono un'importanza fondamentale: •igiene accurata delle mani; •cambiare frequentemente la federa del cuscino; •cambiare gli asciugamani con frequenza. In caso di congiuntivite è assolutamente sconsigliato l'utilizzo di lenti a contatto, almeno fino a quando la guarigione non è completa. Se si è affetti da congiuntivite infettiva, bisogna gettare le vecchie lenti, il contenitore nel quale vengono riposte e il liquido di conservazione per scongiurare il rischio di infettarsi nuovamente.
LA MACuLoPATIA
Le maculopatie sono tutte le malattie che colpiscono la macula, ossia l’area che si trova al centro della retina, deputata alla visione distinta centrale. Il sintomo principale della maculopatia è la perdita della funzione visiva centrale: in pratica si ha una zona di non visione al centro del campo visivo. Un altro sintomo comune nelle maculopatie è la distorsione delle immagini (metamorfopsie). Meno frequentemente si presentano le errate percezioni della dimensione degli oggetti. LE MACuLoPATIE SI DISTINGuoNo IN VARI GRuPPI •ereditarie, che a loro volta comprendono: 1) malattia di Stargardt o distrofia maculare giovanile; 2) malattia di Best o distrofia vitelliforme; 3) distrofia maculare pseudoinfiammatoria di Sorsby; 4) distrofia maculare North Carolina; 5) distrofia maculare tipo Butterfly; 6) edema maculare cistoide dominante;
•acquisite, tra le quali la più diffusa è la degenerazione maculare legata all’età (AMD), che generalmente si presenta dopo i 55 anni e rappresenta la principale causa di cecità totale nel mondo occidentale. A sua volta, questo tipo di maculopatia può essere distinta in: 1) forma atrofica, caratterizzata da una evoluzione lenta e meno aggressiva della forma umida; 2) forma essudativa (umida, neovascolare) è meno comune, ma più aggressiva e ad evoluzione più rapida. Il tipo di trattamento dipende dal tipo di maculopatia ma, in ogni caso, è fondamentale evitare il fumo e adottare un’alimentazione povera di sostanze antiossidanti (vitamina C, vitamina E, luteina, zinco, zeaxantina, ecc.). In più, può essere consigliabile assumere alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi (Omega-3 e Omega-6), come ad esempio il pesce, e poveri di grassi animali, mentre dovrebbe essere ricca di verdure a foglia verde, frutta fresca e noci. Si consiglia inoltre di fare attività fisica regolare e proteggere la vista con un buon paio di occhiali da sole.
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Odontoiatria - protesica Visite: Lunedì e Mercoledì dalle 8,00 alle 14,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor F. Di Fazio Visite:
Lunedì dalle 8,00 alle 13,30 Martedì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor G. Guiglia Visite:
Martedì dalle 8,00 alle 14,00 e dalle 14,30 alle 17,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5
Specialista Dottor U. Mazzola Visite:
Martedi, Giovedì e Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5
Specialista Dottor M. V. Mento Visite: Giovedi dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor M. Paderni Visite: Mercoledì dalle 8,00 alle 14,00 e dalle 14,30 alle 17,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor G. Papaccioli Esami:
SI effeTTuAno ProTeSI
MALATTIE DEI DENTI: QuALI SoNo E CoME PREVENIRLE Le malattie del cavo orale colpiscono la stragrande maggioranza della popolazione italiana. Le cause più frequenti sono collegate a stili di vita igienici e alimentari non corretti e sono provocate da batteri contenuti nella placca dentaria. Non prendersi cura della propria bocca, non lavarsi abbastanza spesso o abbastanza bene i denti, può portare all'insorgere di carie e, di conseguenza, anche alla perdita dei denti con conseguenti disagi funzionali ed estetici. La funzione dei denti, infatti, non si limita solo alla masticazione: questi hanno un ruolo essenziale anche nell'articolazione della parola e nella vita relazionale. Chi non ha denti sani tende, ad esempio, a vergognarsi di sorridere o di parlare in pubblico, con una conseguente limitazione notevole nei rapporti sociali e, di conseguenza, nella vita di relazione dell’individuo.
LA CARIE
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La carie è una malattia infettiva a carattere cronico-degenerativo che colpisce circa l’80% della popolazione nei Paesi sviluppati, e si forma per un iniziale processo di demineralizzazione dei tessuti duri dei denti (smalto, dentina), causato dalla produzione acida della placca batterica presente sulle superfici den-
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tarie. La placca batterica si accumula e si residua più facilmente nei solchi e nelle fossette occlusali dei molari e dei premolari e nei forami ciechi dei molari e degli incisivi superiori: questo determina l'inizio della carie che, se non viene trattata tempestivamente e adeguatamente può portare alla necrosi del dente. Le carie possono manifestarsi con
intensi "mal di denti", ascessi ossei alveolari periradicolari e gonfiori gengivali, talvolta addirittura con tumefazioni del volto. Per evitare forti dolori, la distruzione dei tessuti duri e la eventuale perdita del dente, è necessario rimuovere smalto e dentina e procedere a un "restauro" della parte interessata con quella che è comunemen-
te conosciuta come otturazione, che viene in genere realizzate con: - amalgama: una lega modellabile di argento, mercurio, e altri metalli come stagno, zinco e rame, che non aderisce al dente, ma è ritenuta meccanicamente dalla cavità e non è dello stesso colore del dente; - materiale composito: una combinazione di microparticelle solide miscelate con resine che si solidificano e aderiscono alle pareti del dente.
EDENTuLISMo La carie, se non adeguatamente trattata, può essere causa di edentulismo parziale o totale: ovvero della perdita parziale o totale dei denti. Il trattamento dell’edentulismo prevede, a seconda del numero di denti mancanti, l’utilizzo di protesi mobili o fisse e, a volte, la combinazione delle due. •Le protesi mobili vengono preparate sull’impronta presa al paziente e consistono in strutture in metallo che supportano denti in resina. Per un corretto funzionamento devono essere riadattate periodicamente e pulite accuratamente dopo ogni pasto principale. •L'utilizzo della protesi fissa prevede che gli elementi dentari precedenti e seguenti la zona interessata vengano ridotti di volume dal dentista e “foderati” con strutture in metallo-resina/ceramica costruite in laboratorio dall’odontotecnico. Gli elementi dentari preparati rappresentano i pilastri del “ponte” che vanno a sostituire gli elementi dentari mancanti. •Un altro sistema utilizzato per risolvere i problemi legati all’edentulia è quello che prevede il posizionamento di impianti dentari, a supporto di corone protesiche. Gli impianti costituiscono le radici dentarie artificiali, sono fatti di materiale bio-
compatibile (titanio) e vengono impiantati nell’osso mascellare o mandibolare. Hanno forma varia, cilindrica o conica a vite, sono di lunghezza e diametro variabile.
PREVENZIoNE e IGIENE oRALE Per prevenire le malattie dei denti e delle gengive è importante adottare quotidianamente una serie di precise norme di comportamento sia per quanto riguarda l'igiene orale che l'igiene alimentare. In più, è fondamentale sottoporsi periodicamente a visite specialistiche che permettono di individuare per tempo l'insorgere di malattie. Per una corretta igiene orale è indispensabile lavarsi i denti con spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto, quindi, almeno tre volte al giorno. Si raccomanda inoltre l'utilizzo quotidiano del filo interdentale. Tali manovre hanno lo scopo di eliminare meccanicamente la placca batterica dalle superfici dei denti allontanando eventuali residui di cibo. Le corrette abitudini di igiene orale vanno acquisite durante l'infanzia, rafforzate durante l'adolescenza e mai più abbandonate. In particolare, si consiglia di: •spazzolare i denti dopo ogni pasto per un tempo di almeno 2-3 minuti; •usare uno spazzolino di setole artificiali dalla durezza media e dalla testina medio-piccola, che possa facilmente arrivare in tutte le zone della bocca; •sostituire lo spazzolino almeno ogni due mesi o più di frequente se visibilmente usurato; •spazzolare accuratamente tutti i denti sia quelli anteriori che quelli posteriori; •completare la pulizia dei denti mediante l'uso regolare del filo interdentale, che rappresenta un sistema insostituibile per eliminare la placca batterica dalle zone
interdentali che non possono essere raggiunte dalle setole dello spazzolino; •usare possibilmente un dentifricio a base di fluoro, che rende lo smalto più resistente e lo protegge dall'azione demineralizzante degli acidi della placca batterica.
IGIENE ALIMENTARE Una dieta appropriata rappresenta un importante contributo alla prevenzione delle malattie dei denti. Per ridurre la formazione della placca batterica è opportuno limitare il consumo di dolciumi e di altri cibi ricchi di zuccheri. è stato dimostrato che un abbondante apporto di zuccheri con la dieta determina, da parte dei batteri cariogeni, la formazione di sostanze acide responsabili della demineralizzazione della componente inorganica dello smalto e della dentina. è consigliabile, inoltre, seguire una dieta equilibrata ma soprattutto ricca di frutta e verdura, di alimenti contenenti vitamine e minerali essenziali (vitamine C, A e D, calcio, fosforo, potassio, sodio, ferro e magnesio) per la salute dei denti.
VISITE PERIoDICHE è importante sottoporsi a visite regolari dal proprio dentista o odontoiatra di fiducia, in modo da poter identificare e poter curare tempestivamente eventuali processi patologici a carico dei denti e delle gengive. Non è da sottovalutare, poi, l'importanza delle sedute d'igiene orale professionale per la rimozione del tartaro che si forma nelle zone più difficili da raggiungere con lo spazzolino. Le visite a cadenza periodica, oltre a creare una consapevolezza del proprio stato di salute, sono anche utili per imparare a conoscere i mezzi a disposizione per una buona prevenzione, e a intercettare precocemente eventuali patologie.
Oncologia Visite:
Mercoledì dalle 14,30 alle 17,30
Specialista Dottor M. Busuito Visite:
Giovedì dalle 8,00 alle 14,00
Specialista Dottor A. Cocchiara Dove: PTA - Via La Loggia, 5
L'oncologia è il ramo della medicina che studia i tumori dal punto di vista morfologico e clinico. Secondo le stime relative al 2018, ogni giorno in Italia si diagnosticano più di 1.000 nuovi casi di cancro, di cui il 52% fra gli uomini e il 48% fra le donne. Il cancro è una malattia genetica, derivante da mutazioni sporadiche nei geni dovute a errori casuali durante la replicazione del DNA insieme all'esposizione a
fattori di rischio modificabili: per questo è fondamentale adottare stili di vita salutari e aderire a protocolli di screening e diagnosi precoce. è anche grazie alla prevenzione e alla diagnosi tempestiva se negli ultimi anni sono migliorate le percentuali di guarigione: il 63% delle donne e il 54% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi.
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Ortopedia Visite:
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Martedì dalle 14,30 alle 17,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Martedì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: presso il Poliambulatorio di Monreale
Specialista Dottor M. Lo Porto Visite:
Martedì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5
Specialista Dottor M. Licata
l
'ortopedia è la branca specialistica della chirurgia che si occupa dell'apparato locomotore. gli specialisti in ortopedia e Traumatologia (di solito chiamati "ortopedici") sono specializzati nella diagnosi e nel trattamento sia chirurgico che non chirurgico dei problemi di ossa, articolazioni, legamenti, tendini, muscoli, nervi.
oSTEoPoRoSI
L'osteoporosi è una malattia caratterizzata dalla riduzione della massa ossea, cioè della quantità dell'osso, unita a un’alterazione della sua architettura, quindi della qualità dell'osso stesso. La conseguenza è una maggiore fragilità dell’osso che lo espone a un più elevato rischio di fratture. Le zone che più frequentemente possono essere colpite da osteoporosi sono: •anca; •colonna vertebrale toracica e lombare: •polso; •spalla. Capita spesso che questo impoverimento progressivo dell’osso non causi alcun sintomo: ne consegue che la malattia, se non viene specificatamente ricercata attraverso esami ad hoc, viene nella maggior parte dei casi diagnosticata solo in occasione di una frattura, magari derivante da un trauma di lieve entità.
5 SPECIALISTI
Le probabilità di avere l’osteoporosi aumentano con l’aumentare dell’età, fino ad arrivare a colpire una donna su tre e un uomo su cinque nell’arco della vita. Per limitare il rischio di incorrere in una frattura, l'osteoporosi può essere prevenuta, diagnosticata (prima delle complicanze) e trattata. I tipi di osteoporosi Esistono vari tipi di osteoporosi, che sono: •quella senile primaria: colpisce entrambi i sessi e di età piuttosto avanzata e interessa fino al 6% della popolazione. Può colpire tanto la colonna vertebrale quanto le ossa lunghe (come ad esempio il femore), oppure il baci-
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no, provocando la frattura delle vertebre, del collo femorale, del polso e dell’omero; •quella post-menopausale: legata al calo degli estrogeni (che si verifica appunto durante la menopausa), colpisce dal 5 al 29% delle donne in questa fase e interessa soprattutto le vertebre; •quella senile secondaria: è legata a diverse patologie e all'assunzione di farmaci, pertanto si verifica quando sono in corso malattie endocrine (come morbo di Cushing, malattie della tiroide e delle paratiroidi), di neoplasie (alcuni trattamenti anti-tumorali possono aumentarne la probabilità dell'insorgenza), di malattie croniche (bronco pneumopatia cronica ostruttiva, diabete mellito, scompenso cardiaco), di alcune malattie reumatiche (come l'artrite reumatoide) e gastrointestinali (ad esempio il morbo di Crohn o la celiachia) e per assunzione cronica di alcuni farmaci (cortisonici, anti-epilettici, immunosoppressori, ormoni tiroidei ecc.).
carcinoma della mammella; terapia di deprivazione androgenica negli uomini con carcinoma della prostata, eccesso di ormoni tiroidei, ecc); •abuso di bevande alcoliche •fumo di sigaretta •presenza di artrite reumatoide •patologie endocrine (morbo di Cushing, ipertiroidismo non controllato, iperparatiroidismo primitivo, ipogonadismo, menopausa precoce, diabete mellito); •alcune patologie dell’apparato gastrointestinale (celiachia, malattie infiammatorie intestinali, interventi di chirurgia dell’obesità, malassorbimento) •eccessiva magrezza •perdita di peso superiore al 10% dall’età di 25 anni •immobilità protratta.
Inoltre, una frattura dovuta all'osteoporosi rappresenta un importante fattore di rischio per una seconda frattura: 1 donna su 4 tra coloro che hanno avuto una frattura vertebrale causata dall'osteoporosi presenterà una nuova frattura nell’arco di un anno; tra i pazienti con frattura all'anca, 1 su 3 presenFattori di rischio Per quanto riguarda i fattori di rischio, terà una nuova frattura analoga entro 3 anni, mentre 1 su 2 si fratturerà di i principali sono: nuovo nell’arco di 5 anni. •età; •genere femminile (le donne sono più L’algoritmo di rischio FRAX, messo a a rischio); •familiarità (chi ha dei genitori che han- punto dall’Organizzazione Mondiale delno l'osteoporosi ha più probabilità di la Sanità (OMS), è uno strumento che permette di calcolare il rischio di fratesserne colpito); •presenza di una frattura vertebrale o ture a 10 anni: per farlo tiene conto deldi osteopenia evidenziate alla radio- la densità minerale ossea del collo femorale e dei fattori di rischio del grafia •uso protratto per più di tre mesi di tera- paziente. pie corticosteroidee o assunzione di farmaci in grado di contribuire alla perdi- Diagnosi ta della massa ossea (per esempio ini- L'osteoporosi può essere diagnosticabitori delle aromatasi nelle donne con ta attraverso l'utilizzo di vari strumenti:
•ricerca di eventuali fattori di rischio; •valutazione di possibili cause di osteoporosi secondaria; •i test MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) e DXA (Dual Energy Xray Absorptiometry), che confronta la "densità" delle ossa del paziente con quelle di un adulto medio. Il risultato di questo rapporto è il cosiddetto T-score: se è inferiore a 2,5 DS (-2,5) è indicativo di osteoporosi, mentre un risultato compreso tra -1 e -2,5 DS è indicativo di osteopenia. Si tratta di un esame che andrebbe effettuato in tutte le donne oltre i 65 anni e negli uomini oltre i 70 anni mentre nelle donne tra i 50 e i 69 anni va effettuato a seconda del profilo di rischio della paziente; •morfometria vertebrale: misura le altezze dei corpi vertebrali (anteriore, centrale e posteriore) dei tratti dorsale e lombare della colonna vertebrale; •esame radiografico della colonna vertebrale (proiezione laterale), consigliato alle donne al di sopra dei 70 anni e agli uomini al di sopra degli 80 anni e indicato in tutte le persone che abbiano subito negli anni una riduzione di altezza pari o superiore ai 4 cm.
Trattamento Un trattamento anti-osteoporosi va instaurato: •in tutti coloro che hanno presentato una frattura dell’anca o alle vertebre; •in presenza di T-score ≤ 2,5 a livello del collo femorale o delle vertebre lombari; •nelle donne in post-menopausa e negli uomini con più di 50 anni che presentino osteopenia (T-score compreso tra -1,0 e -2,5)
solito per 3-5 anni consecutivi ma il medico, sulla base delle caratteristiche individuali del paziente, potrà decidere se protrarlo ulteriormente.
Prevenzione L'osteoporosi, come molte altre malattie, può essere prevenuta. Un primo modo per farlo è quello di costruire delle ossa sane e robuste durante gli anni dell’adolescenza, tenendo poi sotto controllo per tutta la vita i vari fattori di rischio e adottando ogni misura necesPer trattare l'osteoporosi ci si può avva- saria a favorire la salute dell’osso. Bisolere di diversi trattamenti: gna tenere presente che l’impoveri•farmaci antiriassorbitivi come i bifo- mento dell’osso comincia intorno ai sfonati (alendronato, ibandronato, rise- trent’anni, e che nelle donne subisce dronato, acido zoledronico) un’accelerazione dopo la menopausa. •SERM (modulatori selettivi dei recettori per gli estrogeni, quali il raloxife- Per contrastare l'insorgere dell'osteone), la terapia ormonale sostitutiva porosi è bene mettere in atto una serie •farmaci anabolici come il Teriparati- di misure che coinvolgono l'alimentade zione e lo stile di vita: •farmaci con doppio meccanismo d’a- •seguire una dieta ricca di frutta e verzione (antiriassorbitivi e anabolici come dura e che preveda anche un adeguail Ranelato di Stronzio) to apporto di calcio attraverso l’as•gli anticorpi monocolonali come l’ini- sunzione di latte, yogurt, formaggi, alibitore del RANK-L (denosumab) menti arricchiti di calcio, acque mineIl trattamento viene portato avanti di rali ricche di calcio;
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Ortopedia
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•limitare l'utilizzo del sale •assumere una quantità adeguata di vitamina D ricorrendo, se necessario, a supplementi vitaminici al di sopra dei 50 anni o in presenza di carenza di vitamina D; •esporsi ogni giorno al sole per almeno 10 minuti; •fare attività fisica regolare in modo da rinforzare i muscoli, migliorare l’agilità, la postura e l’equilibrio; •non fumare •moderare l’assunzione di bevande alcoliche •non dimenticare di sottoporsi agli esami clinici e radiografici quando indicato
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Per prevenire le fratture bisogna, innanzitutto, fare in modo di non esporsi al rischio di cadute: sembra banale, ma non dimentichiamo che nelle persone anziane anche i difetti della vista e le turbe dell’equilibrio possono contribuire alle cadute, come anche l’uso di sedativi e tranquillanti. Per questo motivo si consiglia di: •utilizzare bastoni o deambulatori •preferire scarpe dalla suola di gomma •evitare di tenere tappeti in casa •predisporre la casa di una buona illuminazione •predisporre punti di appoggio in casa, in particolare in bagno.
•Cos’è l’artrosi?
(dal sito del Ministero della Salute)
una delle principali cause di dolore cronico e di disabilità, colpisce milioni di persone in tutto il mondo. L’artrosi è un’alterazione degenerativa di un'articolazione nel suo complesso, caratterizzata da lesioni progressive della cartilagine articolare e dell’osso sottostante, che provoca un grado variabile di limitazione funzionale e ha un impatto negativo sulla qualità di vita. La cartilagine è un tessuto lucido e levigato che permettere lo scorrimento tra i due capi articolari. Quando la cartilagine viene usurata, fino a scomparire, le ossa nel movimento articolare fanno frizione una sull’altra e vengono danneggiate. Questo provoca dolore, tumefazioni e rimodella-
dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento dell’obesità. Non esiste una cura, ma una serie di trattamenti farmacologici e chirurgici possono alleviare il dolore e migliorare la funzionalità articolare.
é
mento delle ossa stesse e dei legamenti articolari. L'artrosi può essere classificata come idiopatica, cioè senza causa nota, o secondaria ad eventi traumatici, a malattie endocrino-metaboliche o a patologie reumatiche. è una delle principali cause di dolore cronico e di disabilità (definita come bisogno di aiuto per camminare o
salire le scale). A essere colpite sono soprattutto le ginocchia, le anche, le piccole articolazioni delle mani, la colonna cervicale e lombare. Questa condizione, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, tende a peggiorare nel corso degli anni. Si prevede un marcato aumento della prevalenza nei prossimi anni a causa
I sintomi caratteristici sono il dolore articolare, la rigidità (soprattutto al mattino o dopo un periodo di inattività), la limitazione funzionale, gli scrosci articolari, la tumefazione delle articolazioni, in assenza di sintomi sistemici come la febbre. Il dolore, nelle fasi iniziali, è tipicamente esacerbato dal movimento e alleviato dal riposo, mentre nelle fasi più avanzate può essere presente anche a riposo e ostacolare il riposo notturno.
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Otorino Visite: Mercoledì dalle 8,00 alle 14,00 e dalle 14,40 alle 17,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor V. Carnina Visite: Lunedì dalle 8,00 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor R. Marchica Martedì dalle 8,00 alle 14,00 e dalle 15,00 alle 18,30 Giovedì dalle 14,30 alle 18,30; Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Specialista Dottor G. Monteleone
Visite:
Esami:
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•Come prendersi cura delle orecchie? Per sensibilizzare su rischi e prevenzione il 3 marzo l'Organizzazione Mondiale della Sanità celebra il World Hearing Day. In Italia l'associazione Nonno Ascoltami! organizza la Giornata dell'udito con il patrocinio del Ministero della Salute. Ma come possiamo prenderci cura delle nostre orecchie? Effettivamente basta poco. “Il problema non sono le cuffie o gli auricolari. certo il volume incide ma non dobbiamo attribuire a questi strumenti eccessive colpe”. Secondo il Ministero della Salute “il tempo massimo di ascolto consentito diminuisce con l’aumentare del livello sonoro”. “Il livello di volume "sicuro" che si raccomanda di non superare è inferiore agli 85 dB per una durata massima di ascolto di otto ore giornaliere”. Inoltre dal Ministero raccomandano di prestare attenzio-
(dal sito del Ministero della Salute)
ne ai segnali di una perdita uditiva e di consultare il medico curante ed eventualmente lo specialista in caso di: •acufene (percezione di un suono in assenza di un’origine esterna) o di difficoltà nel sentire i suoni ad alta frequenza come campanelli, telefoni, sveglie e altro •difficoltà nel comprendere le conversazioni, specialmente al telefono •difficoltà nel seguire le conversazioni in ambienti rumorosi, come ristoranti e luoghi di aggregazione sociale. Infine un consiglio sempre valido è quello di fare controlli dell'udito periodici. “Consulta il tuo medico curante - si legge nel sito del Ministero della Salute - per programmare controlli periodici dell’udito anche per identificare l’insorgere di una perdita uditiva fin dallo stadio iniziale”.
Le allergie respiratorie
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'allergia ai pollini o pollinosi è caratterizzata prevalentemente da lacrimazione, starnutazione e talvolta tosse e asma con ricorrenza stagionale. Con l'alternarsi delle stagioni e nei diversi periodi di fioritura delle piante, in particolare in primavera, si verifica un evento naturale di fondamentale importanza per il regno vegetale: invisibili nubi di polline, seguendo le correnti aeree, si riversano nell’atmosfera diffondendosi in altezza e a distanza anche per diversi chilometri dalla sorgente. I pollini, quindi, si depositano un po' ovunque, anche sulle mucose della congiuntiva, del naso e dei bronchi delle persone che vivono nelle zone interessate. Queste persone, se sensibilizzate alle proteine allergeniche liberate dai pollini, reagiscono con i caratteristici sintomi clinici. Le allergie respiratorie rappresentano la forma più diffusa di allergie in Europa e nel mondo. Inoltre, la diffusione delle malattie allergiche sta
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aumentando in Europa e, anche a causa del cambiamento climatico, non e più limitata a stagioni o ambienti specifici. La rinite allergica (con o senza congiuntivite) colpisce il 60% della popolazione europea: dal 15% al 20% di tali pazienti soffre di una forma grave della malattia. Si stima che l’asma allergico colpisca il 5%-12% della popolazione europea.
(dal sito del Ministero della Salute)
pollinazione, dato che al mare la concentrazione atmosferica dei pollini è relativamente bassa. Inoltre la persona con diagnosi di pollinosi dovrebbe osservare le seguenti precauzioni generali:
consultare i calendari pollinici per conoscere il periodo di fioritura delle piante responsabili delle manifestazioCoNSIGLI uTILI ni allergiche o i bollettini dei pollini per In presenza di sintomatologia che pos- conoscere effettivamente quali e quansa far sospettare un’allergia respirato- ti pollini siano diffusi nell’aria ria, la prima cosa da fare è rivolgersi al medico curante e/o allo specialista per durante i periodi di pollinazione la corretta diagnosi e l’identificazione evitare: dell’allergene (o degli allergeni) a cui si le uscite nelle ore di maggiore conè sensibilizzati, per stabilire un corret- centrazione pollinica, preferendo le uscito programma preventivo-terapeutico te in prima mattina o tarda serata da mettere in atto prima dell’inizio del- le gite in campagna, soprattutto se è la stagione pollinica. A scopo preventi- presente vento e, in special modo, non vo possono essere anche consigliati, passeggiare nei prati dove sia stato fatquando è possibile, brevi soggiorni in to di recente il taglio dell'erba clima marino durante il periodo della i viaggi in macchina o in treno con i
finestrini aperti. Se si viaggia in macchina, usare preferibilmente un impianto di aria condizionata, munito di filtri di aerazione anti-polline le attività all’aperto nelle ore centrali della giornata, soprattutto nelle giornate soleggiate e ventose e respirare attraverso il naso che filtra l'aria in entrata o indossare una maschera antipolvere. Evitare inoltre le strade trafficate e le aree verdi
•INFORMAZIONI Per conoscere il mondo delle allergie è nato AllergicaMente è un progetto di informazione digitale ma non solo, ideato da AAIITo, Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e ospedalieri. Lo scopo del progetto è quello di favorire la conoscenza e la corretta gestione di un problema complesso e di grande attualità come quello delle allergie. Il progetto si sviluppa attraverso: un sito web ricco di informazioni (www.allergicamente.it), in continuo aggiornamento, semplici e fruibili, ma validate da esperti allergologi, messe a disposizione delle persone; una pagina facebook, dove l’informazione sarà interattiva ed adeguata ai moderni canali sociali e dei Kit di materiali informativo destinati al pubblico, distribuiti gratuitamente in tutti i centri di allergologia italiani, afferenti ad AAIITO.
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lavare con più frequenza i capelli, in quanto i pollini presenti nell’aria possono finire tra i capelli e poi depositarsi sul cuscino durante il sonno fare attenzione agli eventi temporaleschi in casa tenere chiuse le finestre durante le ore centrali della giornata.
Ostetricia e Ginecologia Visite: Lunedì, Giovedì, Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Specialista Dottor A. Arena
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’ambulatorio di ginecologia del PTA Biondo offre risposta a diverse esigenze della donna: dalla prevenzione dei tumori dell’apparato genitale e del seno, alla contraccezione, oltre alle ecografie ginecologiche e ostetriche, alle diagnosi e terapia delle principali patologie ginecologiche sino al trattamento della menopausa.
ENDoMETRIoSI
L'endometrio è una mucosa che normalmente riveste esclusivamente la parte interna dell'utero. Quando alcune cellule endometriali si accumulano in modo anomalo all'esterno di esso, si parla di endometriosi. Questa anomalia, spesso sottovalutata, determina nel corpo un'infiammazione cronica dannosa per l’apparato femminile. Può riguardare donne di ogni età, presentandosi già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnandole fino alla menopausa. Chi ha una madre o una sorella affette da endometriosi ha un rischio 7 volte maggiore di svilupparla. Sebbene sia molto diffusa (in Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva), sono moltissime le donne che ne soffrono senza saperlo. I sintomi che possono segnalare la presenza di un'endometriosi sono: - dolore mestruale - dolore durante i rapporti sessuali - dolore durante la minzione - dolore durante la defecazione - sangue nelle urine - sangue nelle feci - meno frequenti sono forte stanchezza, ipertermia e depressione. Questi sintomi possono essere, in alcuni casi, cronici e persistenti ma generalmente si acuiscono durante le mestruazioni. Spesso si tende a credere che i dolori mestruali o durante i rapporti sessuali siano normali, ma non è così: è importante parlarne con il ginecologo e verificare la presenza dell'endometriosi.
SINDRoME DELL'oVAIo PoLICISTICo
La sindrome dell'ovaio policistico è molto comune nella donna in età fertile, e può avere effetti di tipo estetico, metabolico e riproduttivo. Colpisce il 5-10% delle donne e ha origine nel periodo puberale. Sebbene le cause della sindrome dell'ovaio policistico non siano del tutto chiare, si pensa che sia dovuta a un aumento degli ormoni maschili (androgeni), che causano sintomi come l'eccesso di peluria (irsutismo), acne e calvizie di tipo maschile (alopecia androgenetica), mestruazioni irregolari o scarse. Può essere diagnosticata attraverso esami specifici e curata attraverso una terapia mirata, uno stile di vita corretto e la perdita di peso.
SPECIALISTI
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ADENoMIoSI uTERINA
L'adenomiosi uterina è una condizione estrogeno-sensibile che colpisce le donne in età fertile ed è dovuta alla presenza dell'endometrio nella parete muscolare dell'utero: può ridurre le probabilità di concepimento e aumentare quelle di aborto. I sintomi dell'adenomiosi uterina sono: •mestruazioni dolorose (dismenorrea) •mestruazioni abbondanti Si tratta purtroppo di una condizione molto difficile da diagnosticare e, in presenza di una forma moderata, è diagnosticabile solo da ecografisti esperti.
FIBRoMI uTERINI
I fibromi (o miomi) uterini sono tumori benigni che originano dal tessuto muscolare dell’utero: una donna su tre, dopo i 35 anni, è portatrice di almeno un mioma. Le cause non sono ancora chiare, ma sembrerebbero da attribuire a una predisposizione genetica e ad una successiva suscettibilità alla stimolazione ormonale. I sintomi del fibroma uterino sono: •mestruazioni abbondanti e/o ravvicinate (con conseguente anemizzazione) •mestruazioni dolorose •dolore pelvico •difficoltà a iniziare o a portare a termine una gravidanza anche se, va ricordato, i fibromi sono raramente causa di infertilità.
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Possono essere trattati attraverso l'asportazione chirurgica oppure con una terapia farmacologica: •pillola contraccettiva estro/progestinica, progesterone naturale o farmaci progestinici; • farmaci “analoghi del gn-rh”, cioè una iniezione mensile che, bloccando la produzione di ormoni femminili, crea una menopausa “transitoria”.
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•INFORMAZIONI La Giornata nazionale della salute della donna, istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 giugno 2015 e promossa dal Ministero della Salute insieme alla Fondazione Atena Onlus, viene celebrata ogni anno, il 22 aprile, con iniziative di sensibilizzazione e prevenzione organizzate dalle principali istituzioni, associazioni, società scientifiche, che si occupano di promozione della salute della donna. Open day in ospedali e strutture sanitarie con visite e screening in oltre 15 specialità mediche, dalla ginecologia alla dermatologia, all'oncologia, alla neurologia, alla psichiatria, all'endocronologia, alla cardiologia, etc. Decine le iniziative di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione delle patologie al femminile.
Pneumologia e Allergologia Visite: Martedì, Giovedì, Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor V. Mirisola Visite: dal Lunedì al Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor G. Valenti Visite:
dal Lunedì al Venerdì dalle 8,00 alle 14,00
Specialista Dottor V. Viviano
Esami:
Cosa fare in caso di apnea notturna? l’apnea notturna è una patologia caratterizzata da una ostruzione parziale (ipopnea) o completa (apnea) della faringe durante il sonno la cui causa è da riferire ad alterazioni anatomiche e/o funzionali delle vie aeree superiori. la prevalenza è molto variabile; in uno studio svizzero recente, ottenuto con la polisonnografia, si stima circa il 47,9% negli uomini ed il 23% nelle donne. Spesso è strettamente dipendente dal sovrappeso, da evidenti alterazioni della mandibola o della struttura faringo-laringea. la sintomatologia è caratterizzata sostanzialmente da una spiccata sonnolenza diurna, deficit della concentrazione, ed è spesso associata al diabete, ipertensione, aritmie, stroke, cardiopatia ischemica e BPco. Inoltre in Italia sembrerebbe essere causa di numerosi sinistri della strada (24%), per colpi di sonno improvvisi alla guida. Secondo la classificazione internazionale, e degli indici utilizzati, si definisce di grado lieve (AHI fra 5 -14) ,di grado moderato (AHI fra 15 – 29) grave (AHI > di 30). la patologia trova rimedio solitamente , attraverso un buon controllo del peso corporeo, o un trattamento con cPAP (ventilatori a pressione positiva, da utilizzare durante la notte), applicazioni di dispositivi odontoiatrici che consentano un avanzamento mandibolare, interventi orl o di chirurgia maxillo-facciale). Per una prognosi buona è necessario un follow-up puntuale. Asma, quali sono i fattori di rischio nei bambini? l’asma bronchiale è una patologia in forte incremento nei bambini. Secondo lo studio SIDrIA (Studi Italiani sui Disturbi respiratori dell’ Infanzia e l’Ambiente 2002), questa diagnosi è riportata dal 9,5% dei genitori dei bambini di 6-7 anni e dal 10,4% di quelli degli adolescenti di 13-14. la rinite allergica e l’eczema appaiono in aumento. l’obesità infantile, una dieta povera di frutta e verdura, ricca di sale e di bevande gassate e una vita sedentaria risultano associati al rischio di asma e la promozione della salute potrebbe avere un ruolo molto importante nella prevenzione. l’esposizione dei giovani al fumo passivo rimane elevata. Da menzionare inoltre gli inqui-
SPIromeTrIA, emogAS, TeST cuTAneI, cenTro DI rIferImenTo regIonAle curA ASmA e orTIcArIA grAve
nanti atmosferici (polveri sottili, gli idrocarburi policiclici) determinanti nelle aree metropolitane ed industriali. Da segnalare in Italia rilevanti disparità nell’assistenza sanitaria legate alla zona di residenza ed al livello economico e culturale della famiglia. I bambini asmatici i cui genitori hanno un titolo di studio inferiore alla licenza media vengono ricoverati in ospedale più frequentemente di quelli i cui genitori hanno un grado di istruzione maggiore (18% contro 3-4%). e vengono portati più spesso al pronto soccorso di quelli che hanno almeno un genitore laureato (18% contro 11%). Inoltre risulta che siano meno frequentemente seguiti da uno specialista, che ricevano un numero inferiore di visite di controllo al di fuori delle crisi asmatiche, che abbiano anche un peggior controllo dei sintomi asmatici (67% dei casi contro l’87% dei figli di laureati). Quali sono i segni di enfisema polmonare? E cosa fare? l’enfisema polmonare è una malattia respiratoria progressiva caratterizzata da iperinsufflazione nei distretti alveolari interessati con conseguente intrappolamento d’aria, per distruzione dei setti alveolari ,che riducono il polmone a veri e propri sacchi. In relazione alla sua estensione e localizzazione ne esistono 2 forme: centro lobulare e pan lobulare. la malattia è inserita in gruppo più ampio che prende il nome di Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPco-Asma-enfisema). Patologia tipica dei forti fumatori, può scaturire anche da un deficit genetico denominato “ Deficit dell’Alfa-1-Antitripsina “. I segni clinici prevalenti sono, la ridotta tolleranza all’esercizio, dispnea, tosse variabile, insufficienza respiratoria cronica. le indagini strumentali, necessarie per una diagnosi corretta sono la spirometria globale con tecnica pletismografica, la diffusione alveolo-capillare, e la TAc HrcT (alta risoluzione). Per la valutazione della prognosi è utile effettuare il Six minutes Walkin Test. le terapie, variabilmente efficaci, ma non risolutive, sono molteplici. I nuovi farmaci broncodilatatori in associazione lABA/lAmA , la disassuefazione dal fumo di sigaretta, l’ossigeno terapia insieme alla riabilitazione respiratoria, rappresentano i rimedi più comunemente utilizzati. nelle
forme molto gravi può essere indicata la terapia endoscopica con applicazione di specifiche valvole unidirezionali da applicare nei distretti polmonari enfisematosi per esercitare una desufflazione rapida ed efficace. Di recente si è aggiunta una nuova tecnica innovativa, meno invasiva definita vaporizzazione. Quali sono i sintomi della polmonite e quali sono le complicanze o eventuali problemi sociali connessi alla malattia? la polmonite è una malattia del parenchima o dell’interstizio polmonare, prevalentemente di origine virale, batterica, fungina o allergica, caratterizzata da una flogosi del parenchima polmonare di gravità variabile in relazione alla diversa natura ed alla porzione di polmone interessati. I sintomi principali sono febbre continua/remittente, brividi, sudorazione profusa, tosse spesso produttiva (escreato rugginoso), dolore toracico trafittivo, prostrazione. le complicanze più frequenti sono , il versamento pleurico, gli ascessi polmonari, e nelle forme gravi l’insufficienza respiratoria, le sepsi generalizzate raramente l’ArDS (sindrome da di stress respiratorio), a volte fatale. I comportamenti da adottare sono: la prima regola è il riposo in ospedale o a casa. Per almeno due settimane l’ideale è restare a letto o, comunque, fare una vita sedentaria. È impensabile a pochi giorni dall’inizio della cura, mettersi in auto, andare in treno, prendere un volo. Il corpo non può stancarsi, ma non solo: andare in giro e ancora di più partecipare a eventi pubblici è imprudente anche perché sono dannosi gli sbalzi termici e le situazioni di stress. non bisogna dimenticare, poi, che la polmonite è contagiosa: c’è la possibilità di trasmettere l’infezione. la terapia è quasi sempre di tipo chemioterapico con antibiotici a largo spettro, o in associazione a largo spettro. nel caso delle forme micotiche si utilizzano gli antimicotici, ma sono terapia a lungo termine e meritano un follow-up a distanza. nel caso delle forme allergiche, si utilizzano gli steroidi a dosi elevate nelle prime fasi, che vengono poi somministrati a dosi scalari graduali. Vittorio Maria Viviano Pneumologo
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Psichiatria
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a psichiatria si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie psichiatriche a partire dalle loro prime manifestazioni, fino alla fase della stabilizzazione e alla conclusione di un intervento psicologico, psicosociale o psicoterapico. Le patologie più comuni sono ansia e depressione.
ANSIA
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L’ansia è la normale risposta del nostro organismo che si prepara ad affrontare ciò che avverte come un pericolo: quando è moderata è utile, perché ci aiuta a riconoscere una situazione di pericolo e ci permette di fronteggiarlo. Diventa un problema quando, rispetto alla situazione, dura troppo a lungo o è talmente forte da impedirci di muoverci o parlare. I disturbi d’ansia sono molto comuni (li manifesta una persona su 20) e i più diffusi sono: •Disturbo di panico (attacchi di panico) con o senza agorafobia •Disturbo d’ansia generalizzato •Ansia o fobia sociale •Fobie specifiche Anche se il modo in cui si manifesta varia da persona a persona, l'ansia ha delle caratteristiche facilmente individuabili: •pensieri ansiosi, ovvero il timore di non essere all'altezza; •emozioni ansiose, come la paura; •sensazioni corporee alterate (tensione muscolare, respirazione veloce, battito cardiaco accelerato…); •comportamenti alterati (agitazione, aumento o diminuzione dell'appetito…) Le causee dell’ansia patologica possono essere molteplici, dalla predisposizione genetica familiare all’influenza dell'educazione ricevuta, dallo stress causato da un importante cam-
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biamento, alla bassa autostima. I disturbi d’ansia possono essere curati attraverso: 1) il trattamento farmacologico: è efficace, ma spesso i disturbi d’ansia si ripresentano quando viene interrotto; 2) il trattamento psicologico: la Terapia Cognitivo Comportamentale si è dimostrata la più valida.
DEPRESSIoNE
La depressione è una sindrome piuttosto comune: colpisce il 4,5 per cento della popolazione ed ha una prevalenza doppia nelle donne rispetto agli uomini. Il decorso è diverso a seconda dei casi e le ricadute sono molto frequenti. Perché venga diagnosticata la depressione, occorre che almeno 5 dei seguenti sintomi vengano riscontrati continuativamente per due settimane e che rappresentino un cambiamento rispetto alla norma. Inoltre, almeno uno dei sintomi deve essere: umore depresso, perdita di interesse o perdita di piacere. •Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno; •Significativa diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del tempo e quasi ogni giorno; •Notevole perdita di peso o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell'appetito;
•Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno. •Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno; •Affaticamento o mancanza di energia quasi ogni giorno; •Sentimenti di autovalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno; •Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno; •Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l'elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio. Inoltre, perché si possa parlare di depressione, i sintomi devono causare un disagio clinicamente significativo o un'alterazione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre importanti aree; non devono essere dovuti agli effetti di una sostanza o a una condizione medica generale. Per prima cosa va fatta un attenta valutazione del caso da parte del medico e, nel caso in cui non ci siano trattamenti in atto, in situazioni di fase acuta viene in genere prescritto un trattamento farmacologico con una psicoterapia di sostegno. Una volta superata la crisi si passa in genere a un trattamento psicoterapeutico.
Radiologia Visite: Venerdì dalle 8,00 alle 13,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor A. Bonanzinga Visite:
Lunedì e Mercoledì dalle 8,00 alle 13,30 e dalle 14,00 alle 20,00 Martedì e Giovedì dalle 8,00 alle 15,30 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor M. Priola Visite:
Martedì dalle 16,00 alle 20,00
Specialista Dottor C. Ruggeri
Esami: rADIologIA convenzIonAle
no, oppure fatto posizionare in piedi vici- babilità di subire danni è praticamente CoS'é LA RADIoLoGIA E CoME SI SVoLGoNo GLI ESAMI no al rilevatore. Il tecnico darà poi sem- irrilevante se confrontata al beneficio ottePer "esame radiologico" si intende lo studio di uno o più tratti anatomici tramite l’utilizzo di un apparecchio che genera radiazioni ionizzanti, che attraversano gli organi del nostro corpo e vengono assorbiti dai tessuti dell’organismo. A seconda della quantità di fotoni che attraversano i vari tessuti si costruisce l’immagine radiologica.
CoME SI SVoLGE? Il paziente viene fatto stendere sul letti-
plici indicazioni che gli permetteranno di acquisire le proiezioni necessarie al completamento dell’esame, che in generale dura pochi minuti.
È PERICoLoSo? L'esame radiologico non è invasivo, ma l’impiego di radiazioni ionizzanti può causare un danno biologico ai tessuti irradiati. In ogni caso, vista la quantità di raggi attualmente impiegati, la qualità e la sicurezza delle apparecchiature, la pro-
nuto dal paziente dalle informazioni diagnostiche ricevute.
CI SoNo CoNTRoINDICAZIoNI? Le uniche controindicazioni riguardano le donne in stato di gravidanza certa o presunta, alle quali non è consentito di effettuare l’esame per evitare rischi aggiuntivi a carico del feto.
Reumatologia Visite:
Lunedì dalle 8,00 - 14,00 e 14,30 alle 18,30 Martedì e Giovedì dalle 8,00 alle 14,00 Mercoledì dalle 15,00 alle 18,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5 Specialista Dottor P. Pinelli
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a reumatologia si occupa delle condizioni morbose che interessano l'apparato muscolo-scheletrico ed i tessuti connettivi dell'organismo. le malattie reumatiche possono interessare ossa, articolazioni e muscoli, organi interni, vasi e nervi. Abbiamo posto qualche domanda al dott. P. Pinelli per saperne di più. apparati e rischio aumentato di malattia cardiovascolare. mentre per l’artrosi non si dispone, ancora oggi, di terapie efficaci per rallentare il processo di usura articolare e pertanto la terapia è fondamentalmente sintomatica, per l’artrite si hanno a disposizione varie opzioni terapeutiche che nella maggior parte dei casi, se iniziate in fase precoce, riescono a fermare o rallentare l’evoluzione della malattia; purtroppo si tratta di farmaci molto costosi per il servizio sanitario e che vanno assunti per tutta la vita.
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Quali i sintomi dell'osteoporosi? Si intende per osteoporosi un processo di invecchiamento dell’osso che, diventando fragile, si deforma fino a rompersi. l’osteoporosi è pertanto una malattia subdola, asintomatica fino a quando non determina deformità o fratture ossee. Può capitare di ritro-
varsi con la schiena curva in avanti o di avere delle fratture di polso, di femore o di spalla per traumi di lieve entità senza avere avuto in precedenza alcun sintomo premonitore. risulta quindi importante che il medico valuti, in tempo e per ogni paziente, la presenza di eventuali fattori di rischio per osteoporosi (menopausa precoce, fumo, farmaci osteopenizzanti, carenza di vitamina D ecc) e che sottoponga i soggetti a rischio a valutazione della robustezza dell’osso con esame mineralometrico (o densitometrico); i pazienti che risultano ad elevato rischio di frattura dovranno assumere, per diversi anni, un trattamento farmacologico che servirà a rendere più resistente l’osso alle sollecitazioni meccaniche e che quindi renderà più improbabile il rischio di una frattura e tra queste la più grave, quella del collo femorale.
SPECIALISTI
Qual è la differenza tra artrite e artrosi? Si tratta di malattie completamente diverse che in comune hanno solo il dolore alle articolazioni. mentre l’artrosi, più esattamente osteoartrosi (o “osteoartrite” dall’inglese osteoarthritis) è una patologia legata all’invecchiamento, più o meno accelerato e precoce, dei costituenti dell’articolazione, in primis cartilagine articolare e osso sottostante, e pertanto legata all’età, l’artrite (ma esistono tante forme di artrite) è una malattia dovuta ad infiammazione, solitamente immunomediata, non solo dei costituenti dell’infiammazione, ma anche di molti organi ed apparati. ne consegue che l’artrite, a differenza dell’artrosi, può iniziare a qualunque età, anche nei bambini, e oltre a danneggiare gravemente le articolazioni, spesso determina un’infiammazione sistemica con conseguente danno in vari organi e
Cos'è il Lupus e come si cura? Il Lupus eritematoso sistemico è una malattia infiammatoria sistemica che insorge maggiormente nelle donne in età fertile, ma può iniziare anche in età pediatrica. è una malattia di tipo autoimmune, cioè lo stesso sistema immunitario che ci difende dalle aggressioni esterne (virus, batteri ecc) attacca le cellule del nostro organismo e cerca di distruggerle. I sintomi più comuni all’esordio sono: febbricola, dolore o tumefazione articolare, eritema cutaneo, stanchezza; con il peggiorare della malattia possono essere interessati tutti gli organi: sistema nervoso (convulsioni, emiparesi, mal di testa, disturbi psichiatrici), rene (nefrite con possibile insufficienza renale), polmoni (pleurite), cuore (pericardite), articolazioni (artrite), pelle (eruzioni cutanee di vario tipo, di solito scatenate da esposizione al sole, la più tipica è l’eritema a forma di “farfalla” che interessa le guance e il dorso del naso). Il farmaco principale per la cura del lupus è il cortisone al quale vanno affiancati farmaci antimalarici (idrossiclorochina) per i disturbi cutanei ed articolari; nelle forme più gravi si associano farmaci immunosoppressori e i più recenti farmaci “biotecnologici”. Dottor P. Pinelli
Terapia del dolore Il dolore è importante: funge da campanello d'allarme per segnalare la presenza di una lesione o un’alterazione in atto nell’organismo. Quindi, nella stragrande maggioranza dei casi, rappresenta il segnale che ci fa capire che l’organismo sta per subire un danno e ci consente di mettere in atto i meccanismi fisiologici di difesa necessari.
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volte, però, può capitare che il dolore si protragga nel tempo, nonostante la malattia sia guarita: in questi casi la sua utilissima funzione di sintomo iniziale si esaurisce, e il dolore stesso si trasforma in una vera e propria malattia. Sono molte le patologie che possono essere causa scatenante di un dolore cronico che, se non viene trattato tempestivamente, può provocare nel paziente ansia e depressione, condizionando la sua qualità di vita. La medicina del dolore è la disciplina specialistica che studia i meccanismi che producono il dolore, le cause che lo provocano e le terapie che possono eliminarlo. Serve a migliorare la qualità della vita dei pazienti che soffrono a causa di dolore acuto o cronico non oncologico. Il reparto è gestito da un anestesista esperto supportato da una procedura organizzativa composta da varie professionalità come infermiere esperto in terapia intensiva, l’algologo, il reumatologo, un ortopedico e uno psicologo. Il paziente può essere indirizzato all'ambulatorio di terapia del dolore dal medico di famiglia o da qualunque altro specialista. Una volta ottenuta la richiesta del medico, l'utente può contattare il CUP per fissare un appuntamento. Le patologie che più frequentemente vengono associate al dolore cronico sono quelle legate all’artrosi, alle lombalgie e alle cefalee. Più spesso, però, la terapia del dolore è necessaria per alleviare la sofferenza delle persone che sono giunte a uno stadio terminale della malattia. L'ambulatorio di terapia del dolore offre visite, infiltrazioni intrarticolari, infiltrazioni peridurali, infiltrazioni perivenose, infiltrazioni peritendinee, mesoterapia, elettroneurostimolazione.
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L’obiettivo della prima visita di terapia del dolore è quello di scoprire e analizzare la qualità, l’intensità e la sede del dolore, così da poter individuare il trattamento migliore per ogni situazione. Nel corso della visita lo specialista procede all’anamnesi – cioè alla raccolta dei dati relativi alla storia clinica del paziente – e a un esame obiettivo e documentale, utile per redigere una diagnosi finale, che in alcune circostanze può comunque richiedere ulteriori approfondimenti quali esami di laboratorio, radiologici, ecc.
Urologia Visite:
Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle 8,00 alle 14,00 Dove: PTA - Via La Loggia, 5
Specialista Dottor F. Ocello
L'urologia si occupa della prevenzione, diagnosi, trattamento e proseguio della patologie che interessano l’apparato urinario maschile e femminile (reni, ureteri, vescica) e dell’apparato genitale maschile. Una delle patologie per le quali è necessario l'intervento dell'urologo è il tumore alla prostata, che rappresenta da solo circa il 20% dei tumori diagnosticati negli uomini. Sebbene sia molto frequente, il rischio che la malattia abbia un esito infausto è basso, soprattutto se l'intervento è tempestivo. La prostata è presente solo negli uomini, è posizionata di fronte al retto e produce una parte del liquido seminale rilasciato durante l'eiaculazione. In condizioni normali ha le dimensioni di una noce, ma con il passare degli anni o a causa di alcune patologie può ingrossarsi fino a dare disturbi soprattutto di tipo urinario. CHI È A RISCHIo •L’età è uno dei principali fattori di rischio. Con il passare degli anni le possibilità di ammalarsi aumentano sensibilmente, anche se nella maggior parte dei casi la malattia non dà segni di sé e viene trovata solo in caso di autopsia dopo la morte. Le possibilità di ammalarsi sono molto scarse
stile di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di esercizio fisico possono favorire lo sviluppo e la crescita del tumore della prostata.
prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni. I ricercatori hanno dimostrato che circa il 70 per cento degli uomini oltre gli 80 anni ha un tumore della prostata; •Un altro fattore da non trascurare è la familiarità: chi ha un parente consanguineo che ha avuto un tumore alla prostata ha il doppio delle possibilità di ammalarsi; •Anche la presenza di mutazioni in alcuni geni come BRCA1 e BRCA2 o del gene HPC1 può aumentare il rischio; •La probabilità di ammalarsi potrebbe essere legata anche ad alti livelli di ormoni come il testosterone; •Altri fattori di rischio sono legati allo
SINToMI Nelle fasi iniziali il tumore della prostata è asintomatico mentre, quando la massa tumorale cresce, dà origine a difficoltà a urinare o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nelle urine o nello sperma, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo. PREVENZIoNE Non esistono vere e proprie regole di prevenzione ma esistono alcune utili norme comportamentali che si possono seguire facilmente: •aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali; •ridurre il consumo di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta e di cibi ricchi di grassi saturi. •mantenere il peso nella norma •fare mezz'ora al giorno di attività fisica (camminata veloce, bicicletta, nuoto...) è importante inoltre, soprattutto se si ha familiarità per la malattia, sottoporsi ogni anno a una visita urologica anche se non si hanno fastidi urinari.
SPECIALISTI
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Carta dei diritti del malato Diritti
Doveri
Art. 1 - Il paziente ha diritto di essere assistito e curato con premura ed Il cittadino malato quando accede in una struttura sanitaria della USL è attenzione, nel rispetto della dignità umana e delle proprie convinzioni invitato ad avere un comportamento responsabile in ogni momento, nel filosofiche e religiose. rispetto e nella comprensione dei diritti degli altri malati, con la volontà di collaborare con il personale medico, infermieristico, tecnico e con la direArt. 2 - In particolare, durante la degenza ospedaliera ha diritto ad esse- zione della sede sanitaria in cui si trova. L’accesso in ospedale o in un’alre sempre individuato con il proprio nome e cognome anziché secon- tra struttura sanitaria esprime da parte del cittadino-paziente un rapporto do una prassi che non deve essere più tollerata, col numero o col nome di fiducia e di rispetto verso il personale sanitario, presupposto indispendella propria malattia. Ha, altresì, diritto di essere interpellato con la par- sabile per l’impostazione di un corretto programma terapeutico e assistenticella pronominale “Lei”. ziale.
6 Diritti e Doveri
Art. 3 - Il paziente ha diritto di ottenere dalla struttura sanitaria informazioni relative alle prestazioni dalla stessa erogate, alle modalità di accesso ed alle relative competenze. Lo stesso ha il diritto di poter identificare immediatamente le persone che lo hanno in cura.
È un dovere di ogni paziente informare tempestivamente i sanitari sulla propria intenzione di rinunciare, secondo la propria volontà, a cure e prestazioni sanitarie programmate affinché possano essere evitati sprechi di tempi e risorse. Il cittadino è tenuto al rispetto degli ambienti, delle attrezzature e degli arredi che si trovano all’interno della struttura ospedaliera, ritenendo gli stessi patrimonio di tutti e quindi anche propri.
Art. 4 - Il paziente ha diritto di ottenere dal sanitario che lo cura informazioni complete e comprensibili in merito alla diagnosi della malattia, Chiunque si trovi in una struttura sanitaria della USL (ospedale, poliamalla terapia proposta e alla relativa prognosi. Il paziente ha diritto di sta- bulatorio ecc..) è chiamato al rispetto degli orari delle visite stabiliti dalla bilire quali informazioni relative alle cure debbano essere fornite ai fami- Direzione Sanitaria, al fine di permettere lo svolgimento della normale attiliari o ad altre persone e in quali circostanze. vità assistenziale terapeutica e favorire la quiete e il riposo degli altri pazienti. Si ricorda inoltre che per motivi igienico sanitari e per il rispetto degli altri Art. 5 - In particolare, salvo i casi di urgenza nei quali il ritardo possa degenti presenti nella stanza ospedaliera è indispensabile evitare l’affollacomportare pericolo per la salute, il paziente ha diritto di ricevere le noti- mento intorno al letto. zie che gli permettano di esprimere un consenso effettivamente informato prima di essere sottoposto a terapie od interventi; le informazio- Per motivi di sicurezza igienico-sanitari nei confronti dei bambini si sconni debbono concernere anche i possibili rischi o disagi conseguenti al sigliano le visite in ospedale dei minori di anni dodici. Situazioni eccezionali trattamento. di particolare risvolto emotivo potranno essere prese in considerazione rivolgendosi al personale medico del reparto. Art. 6 - Il paziente ha, altresì, diritto di essere informato sulla possibi- In situazione di particolare necessità le visite al degente, al di fuori dell’olità di indagini e trattamenti alternativi, anche se eseguibili in altre strut- rario prestabilito, dovranno essere autorizzate con permesso scritto rilature. Ove il paziente non sia in grado di determinarsi autonomamente sciato dal Primario o da persona da lui delegata. In tal caso il familiare autole stesse informazioni dovranno essere fornite alle persone di cui all’ar- rizzato dovrà uniformarsi alle regole del reparto ed avere un rispetto conticolo “4”. sono all’ambiente ospedaliero, favorendo al contempo la massima collaborazione con gli operatori sanitari. Art. 7 - L’articolato che segue costituisce espressione ed integrazione dei principi contenuti nei sottoindicati documenti, elaborati alla luce di Nella considerazione di essere parte di una comunità è opportuno evitanorme di diritto internazionale: re qualsiasi comportamento che possa creare situazioni di disturbo o di • “Carta dei diritti del paziente”, approvata nel 1973 dalla American disagio agli altri degenti (rumori, luci accese, radioline con volume alto, Hospital Association; ecc..). • “Carta dei diritti del malato”, adottata dalla CEE in Lussemburgo dal 6 al 9 maggio 1979; È dovere rispettare il riposo sia giornaliero che notturno degli altri degenti. • “Carta dei 33 diritti del cittadino”, redatta nella prima sessione pubblica per i diritti del malato, in Roma il 29 giugno 1980; Per coloro che desiderino svolgere eventuali attività ricreative sono dispo• Art. 25 della “Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo”- Art. 11 nibili le sale soggiorno ubicate all’interno di ogni reparto. In ospedale è viee 13 della “Carta sociale europea 1961”; tato fumare. Il rispetto di tale disposizione è un atto di accettazione della • Art. 12 della “Convenzione internazionale dell’ONU sui Diritti presenza degli altri e un sano personale stile di vivere nella struttura ospeeconomici, sociali e culturali”, 1966; daliera. • Risoluzione n. 23 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 1970, che trovano piena corrispondenza nei principi della Carta Costituziona- L’organizzazione e gli orari previsti nella struttura sanitaria nella quale si le (art.2-3-32). Il paziente ha diritto di ottenere che i dati relativi alla accede, devono essere rispettati in ogni circostanza. Le prestazioni sanitapropria malattia ed ogni altra circostanza che lo riguardi, rimangano rie richieste in tempi e modi non corretti determinano un notevole dissersegreti. vizio per tutta l’utenza. Art. 8 - Il paziente ha diritto di proporre reclami che debbono essere sollecitamente esaminati, ed essere tempestivamente informato sull’esito degli stessi. La diretta partecipazione all’adempimento di alcuni doveri è la base per usufruire pienamente dei propri diritti. L’impegno personale ai doveri è un rispetto verso la comunità sociale e i servizi sanitari usufruiti da tutti i cittadini. Ottemperare ad un dovere vuol dire anche migliorare la qualità delle prestazioni erogate da parte dei servizi sanitari della propria Azienda USL.
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È opportuno che i pazienti ed i visitatori si spostino all’interno della struttura ospedaliera utilizzando i percorsi riservati ad essi, raggiungendo direttamente le sedi di loro stretto interesse. Il personale sanitario, per quanto di competenza, è invitato a far rispettare le norme enunciate per il buon andamento del reparto ed il benessere del cittadino malato. Il cittadino ha diritto ad una corretta informazione sull’organizzazione della struttura sanitaria, ma è anche un suo preciso dovere informarsi nei tempi e nelle sedi opportune.
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COMUNICAZIONE e GRAFICA
Progetto grafico, impaginazione e grafiche inserzionisti Lime Edizioni srl Testi: Francesca Fiorucci - Carmelo La Rocca Dottoressa Antonietta Costa Dottor Gaetano Crisci Dottor Angelo Mistretta Dottor P. Pinelli Dottoressa Concetta Rubino Dottoressa Giusy Scaletta Dottor G. Spataro Dottor Vittorio Maria Viviano Ministero della Salute
Fotografie Banca Immagini 123 RF ©FreePick Le fotografie inserite all'interno delle pubblicità sono fornite dagli inserzionisti Responsabile Commerciale Salvatore D’Apolito Segretaria di Redazione Diana Cairati
Ringraziamenti • Direttore ASP Palermo Distretto 42: Dottor Silvio Buccellato • Un ringraziamento particolare alle dottoresse e ai dottori: Antonietta Costa, Gaetano Crisci, Angelo Mistretta, P. Pinelli, Concetta Rubino, Giusy Scaletta, G. Spataro, Vittorio Maria Viviano. • Un particolare ringraziamento a tutti gli inserzionisti che con la loro paziente collaborazione hanno reso possibile la realizzazione della presente guida
Nessuna parte della presente Guida può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, chimico o meccanico, copie fotostatiche incluse, senza l’autorizzazione scritta di Lime Edizioni S.r.l. che se ne riserva tutti i diritti. Le informazioni contenute nella presente Pubblicazione sono state meticolosamente aggiornate alla data di pubblicazione. Malgrado ciò i dati quali ubicazioni, orari, numeri telefonici possono essere soggetti a cambiamenti. L’Editore non si assume alcuna responsabilità sulla veridicità di quanto dichiarato dalle ditte committenti, sui marchi e sulle immagini da queste utilizzate, né per qualsiasi conseguenza derivante dall’uso della presente Pubblicazione. Lime Edizioni sarà lieta di ricevere osservazioni e suggerimenti nonché comunicazioni di eventuali errori dei quali si scusa anticipatamente. L’Editore garantisce che i dati forniti dagli inserzionisti non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Lime Edizioni s.r.l. Via A. Capecelatro, 31 • 20148 Milano • [T] +39 02 36767660 • info@limedizioni.com • www.limedizioni.com finito di stampare luglio 2019
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Elenco Inserzionisti Abilita Centro Diagnostico e Terapeutico a Palermo Albafon Srl Analisi Cliniche Biodiagnostica L.P. Analisi Cliniche Dottoressa Angela Sirchia srl Associazione ASAS Associazione Celpp Integra Associazione Lo Spazio Centro di Nefrologia e Dialisi srl Centro Emodialitico Meridionale srl Centro Ling di Rieducazione Neuromotoria e di Fisioterapia Centro Mendel Srl Analisi Cliniche Centro Ortopedico Ferranti srl Centro Sanitario Ortopedico Napoli Cooperativa Sociale Magi arl Croce - Podologia Dottor Arturo Croce Croce Siciliana Assistance Dottor Ampelio Anfosso - Dottoressa Rita Grassi - Ambulatorio di Chirurgia Plastica e Medicina Estetica Dottor Giuseppe Castello - Odontoiatra Dottor Leoluca Castro - Specialista Endocrinologo Dottor Salvatore Sapienza - Specialista in Ortopedia e Traumatologia Dottor Sergio Caruso - Dottore in Podologia Dottoressa Lucia Maria - Specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore Dottoressa Maria Inguanta - Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio Dottoressa Valeria Castagna - Nutrizionista Dottoressa Zabbara Giuseppina - Ginecologia e Ostetricia Farmacia Besio Dottor Sciamé e Dottor Giorlandino Farmacia Boccadifalco Dottoresa C. Guarisco Farmacia Caronna Fabio Farmacia Dottoressa Francesca Mandalà Farmacia Lo Nigro Farmacia Santerasmo Farmacia Villa Tasca Codice 434 Fisiolab - Dottoressa Rosanna Grotta Istituto Diagnostico per Immagini Dottor S. Lo Monte Officina Ortopedica Canciglia Officine Ortopediche Policlinico srl Onoranze Funebri Messina Ortopedia Tomasino Ottica Gaudesi Ciro Percezione Visiva Salus Lab Società Consortile arl Samot Onlus Sant’Arsenio Medical Centre Studio Odontoiatrico Scaletta Studio Udito srls Visual Ottica
ASP di Palermo Distretto 42