COLO E gelesi Il giornale del Comune di Gela
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Armao pronto a dare battaglia giudiziale ed extragiudiziale
Il referendum violato
Il rinvio delle elezioni? “È l’emblema del degrado delle istituzioni regionali”
L
a storia infinita degli eredi imperfetti delle Province Regionali registra un’altra dilatazione. Sala d’Ercole ha approvato l’ennesimo rinvio del voto delle assemblee dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane. Le consultazioni, salvo ulteriori imprevisti, si terranno a febbraio, e Gela rimane ancorata a Caltanissetta. Ma l’amministrazione Messinese non resta a guardare e continua a difendere l’esito del referendum che sposta Gela nell’area etnea. L’ultima mossa del Comune contro la mancata conclusione del procedimento di adesione alla Città Metropolitana di Catania ha il nome di Gaetano Armao. Il noto giurista e docente universitario rappresenterà il Comune di Gela nella spinosa questione ancora aperta. In questa intervista, Armao passa in rassegna i limiti di una vicenda dalle mille sfaccettature. Professore Armao, sulla questione dell’aggregazione territoriale di Gela e altri Comuni alla Città Metropolitana di Catania quali linee seguirà? Su quali argomentazioni articolerà il suo ricorso? Se non cambieranno gli orientamenti, saremo pronti ad impugnare gli atti
che saranno emessi in spregio del chiaro indirizzo della popolazione di Gela che merita rispetto politico prima che giuridico. Non si possono anteporre interessi tattici all'espressione nitida e spontanea della sovranità popolare, fondamento della democrazia e principio basilare della nostra Costituzione e dello Statuto siciliano. Quanta ragione hanno le popolazioni coinvolte a vedere mortificata la loro espressione di voto referendario? Alle popolazioni dei comuni siciliani è stata riconosciuta dalla legge e nel rispetto di procedure dettagliate la possibilità di manifestare, tramite referendum, la volontà di aderire ad altro Consorzio o Città Metropolitana. E questo è pianamente riscontrabile nella procedura seguita per la celebrazione del referendum a Gela, come negli altri comuni. Trattandosi di diritto garantito sia dalla Costituzione che dalle “Norme per la costituzione e l’adesione a Liberi Consorzi”, non vi sono interessi o ragioni che possano legittimamente prevalere sulla volontà manifestata dai cittadini, senza inficiare l’elezione degli organi degli enti intermedi.
La Regione quali punti deboli manifesta e quali sono invece gli aspetti più difficili da smontare? La legge che dovrebbe riperimetrare i Liberi Consorzi e le Città Metropolitane è una legge-provvedimento e come tale congegnata dalla stessa normativa di riferimento quale "atto dovuto" al quale il Governo ed il Parlamento regionale, secondo le rispettive competenze, non possono legittimamente sottrarsi senza violare i principi fondamentali dell'ordinamento. È ottimista sull’esito di questa battaglia? Questa è una battaglia di giustizia che va condotta contemporaneamente sul terreno politico-istituzionale, amministrativo e giudiziale, facendo sinergia tra iniziative ed azioni diverse. È una controversia difficile per l'ostinata resistenza di istituzioni che dovrebbero accogliere senza indugio la volontà dei cittadini e le istanze che vengono dal territorio. I giudici amministrativi, pur di fronte al limite insuperabile sul sindacato delle scelte discrezionali, faranno certamente la loro parte se le nuove decisioni del Governo Regionale e del Sindaco Metropolitano saranno ancora in palese contra
Gaetano Armao
sto con le disposizioni di legge e l'esercizio della sovranità popolare. Come valuta l’ennesimo rinvio delle elezioni stabilito dall’Ars? La vicenda costituisce l'emblema del degrado nel quale sono purtroppo piombate le istituzioni regionali tra annunci mirabolanti, iniziative contraddittorie, commissariamenti di comodo, in spregio al diritto dei cittadini all'autogoverno. Speriamo che il rinvio consenta di non commettere nuovi errori, e su questo lavoreremo con l'amministrazione comunale di Gela, per garantire il completamento dell’iter volto alla modifica territoriale in ossequio alla Legge Regionale del 2015.
Salvatore Bartolotta