il Giornale di Albignasego novembre 2021

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Il GIORNALE DI ALBIGNASEGO, supplemento de “il Giornale di” Anno 2 n°8 (10°Pubb.) Aut. Tribunale di Padova n. 2509 Editore: Lime Edizioni srl - Direttore responsabile: Matteo Venturini ordine dei giornalisti della Regione Veneto n. 150011 Realizzazione grafica e concessionaria esclusiva di pubblicità: Lime Edizioni srl - Via A. Capecelatro, 31- 20148 Milano - Tel. 02 36767660 www.limedizioni.com - info@limedizioni.com - Tiratura: 13.000 copie

editoriale

Un anno de “Il Giornale di Albignasego” Gentili lettori, è già passato un anno dal numero zero de “Il Giornale di Albignasego”. In questi dodici mesi l’interesse in questo periodico è cresciuto e non sono mai mancati i complimenti e le richieste da parte vostra nell’approfondire più argomenti. Prima dell’estate a #iGd Albignasego si è aggiunto anche #iGd Selvazzano Dentro ed il progetto si estende a prossime nuove aperture non solo in provincia di Padova, ma anche nelle altre province venete. Finchè ci sarà il vostro incoraggiamento non abbiamo nulla da temere, perché – come spesso ripeto – siete la benzina che ci fa marciare verso la strada più piacevole. Un anno fa tra le nostre pagine abbiamo parlato di LILT, la Lega Nazionale per la lotta contro i Tumori, e abbiamo approfondito insieme il tema di “Ottobre, mese del nastro rosa”. Anche quest’anno le cose non cambiano e grazie alla Campagna Nastro Rosa della LILT, per tutto il mese di ottobre, é stato possibile sottoporsi a visite senologiche gratuite presso le associazioni provinciali LILT e i circa 400 ambulatori attivi sul territorio nazionale, dove si daranno anche consigli, trovare materiali informativi e l’opuscolo dedicato, nonché partecipare alle molte iniziative che ogni LILT Provinciale sta preparando. Matteo Venturini

Una nuova giunta e tanti progetti per il prossimo quinquennio Sabato 9 ottobre il Sindaco Filippo Giacinti, confermato Primo Cittadino dopo le recenti elezioni amministrative, ha nominato una nuova Giunta “Allargata” alla partecipazione di altri consiglieri comunali che si metteranno in gioco. Oggi tratteremo anche tutte le iniziative che verranno portate avanti da questo gruppo da oggi fino al 2026 (Segue a pagina 2)

di Matteo Venturini

MonuMenti

StoriA

SPort

L’ 0ratorio a Maria e Sant’Antonio della Contrada Bugazzi-Lanaro

tua la storia delle fornaci presenti nel quartiere Mandriola

Gli atleti di Albignasego del gruppo Dejavu ai mondiali di painaggio

Lorenzo Guia ci racconta la storia di questa chiesetta immersa nella campania albignaseghese PAGINA 6

L’economia del laterizio dei primi del Tra questi il capitano Francesco Bottaro novecento, nei primi tratti in strada Battaglia classe 1993 e Valeria Danieletto classe sono visibili due fornaci PAGINA 20 1997 rappresentano la Città PAGINA 22


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Giunta

La nuova giunta ad Albignasego a sostegno dei futuri progetti per la nostra Città

IL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2021/2026 FAMIGLIA E PRIMA INFANZIA • Attuare il piano per le politiche familiari; • Istituire la Consulta della Famiglia; • Potenziare i servizi esistenti con particolare attenzione a quelli della prima infanzia. CITTÀ SOLIDALE E INCLUSIVA • Continuare a supportare i nuclei familiari in difficoltà economica anche potenziando la rete di solidarietà e volontariato; • Promuovere un progetto di social housing per offrire alloggi a prezzi calmierati; • Potenziare i servizi del welfare generativo come il RIA di sostegno alle persone disoccupate; • Realizzare un progetto, per promuovere l’autonomia dei ragazzi diversamente abili, tramite la messa a disposizione di alloggi e l’inserimento lavorativo; • Attivare uno Sportello informativo in tema di disabilità e inclusione; • Sottoscrivere convenzioni con imprese, cooperative e associazioni per l’inserimento lavorativo di persone diversamente abili.

A partire da sinistra Massimiliano Barison, Gregori Bottin, Valentina Luise, il Sindaco Filippo Giacinti, Anna Franco e Marco Mazzucato  Sabato 9 ottobre è stata ufficialmente presentata la nuova Giunta Comunale capeggiata dal sindaco confermato Filippo Giacinti. Un gruppo compatto e affiatato che guiderà nei progetti la Città di Albignasego per il prossimo quinquennio. Mi preme dover specificare che il contributo che state leggendo non vuole fare alcun riferimento politico o partitico; come spesso specificato all’interno delle pagine dei nostri giornali non ci interessa parlare di politica e/o schierarci con qualche personaggio di spicco. Ci piace raccontare con serenità e schiettezza quel che realmente accade all’interno del nostro territorio, comprese notizie di cronaca ed informazione come questa.

Il Primo Cittadino Filippo Giacinti ha introdotto i suoi collaboratori più stretti che lo accompagneranno per gli anni a venire, alcuni sono volti già noti, altri invece si cimentano per la prima volta nel ruolo:

Gregori Bottin nato a Padova il 25/07/1971 è stato confermato Vicesindaco e avrà le deleghe allo sport, manifestazioni sportive, presidenza della consulta dello sport, attività produttive e imprenditoriali, servizi alle imprese, rapporti con l’Unione dei Comuni Patricarcati per la Polizia Locale; Massimiliano Barison nato a Padova ol 13/09/1971 è tornato in giunta dopo qualche anno di

impegni in Regione, questa volta con il compito di Assessore con delega ai rapporti istituzionali con enti pubblici e privati per la realizzazione dei progetti strategici, patrimonio e demanio, espropri, sistema catastale comunale, politiche abitative, edilizia residenziale pubblica e politiche per il lavoro;

Valentina Luise nata a Padova il 21/03/1977 è stata confermata Assessre con delega all’ambiente, economia circolare, tansizione ecologica, mobilità sostenibile, trasporti pubblici, infrastrutture verdi e blu, risparmio e uso energie rinnovabili, tutela e assetto idrogeologico, area dell’ex Polveriera, rigenerazione urbana, pianificazione del territorio ed urbanistica, edilizia privata; Marco Mazzucato nato a Padova il 17/12/1970, già Consigliere Comunale, nominato per questa nuova Giunta Assessore con delega alla cultura e spettacoli, turismo, servizi bibliotecari, associazioni, presidenza del tavolo delle associazioni, partecipazione e cittadinanza attiva, bilancio, programmazione finanziaria, tributi, politiche scolastiche ed educative, formazione ed istruzione, scuole dell’infanzia convenzionate e nidi integrati, asilo nido comunale; Anna Franco nata a Valdobbiadene (TV) il 06/04/1981 è Assessore con delega al welfare e sanità, politiche giovanili, integrazione, inclusione e cooperazione sociale, coe-

sione sociale, politiche sociali, famiglia, rapporti con il volontariato, centro sociale anziani, progetti e finanziamenti europei, diritti e pari opportunità Il Sindaco Filippo Giacinti si è riservato tutte le funzioni non delegate in particolare quelle attinenti ai lavori pubblici, organizzazione del personale, programmazione strategica, attuazione del programma efficienza amministrativa e smart city, inoltre ha incaricato sin dal giorno della presentazione della giunta altri 4 consiglieri comunali con deleghe specifiche definendola come nella sommatoria con gli Assessori una “Giunta allargata”:

Federico Rampazzo, Presidente del Consiglio per la maggioranza si occuperà di Comunicazione Istituzionale dell’ente, segnalazioni/manutenzioni e relativi rapporti con i cittadini, affari legali e relazioni con la giunta; Davide Mauri per la sicurezza urbana, politiche in contrasto allo spaccio e al comsumo di stupefacenti, servizi cimiteriali e piste ciclabili; Maria Teresa Gallinaro per i Comitati di quartiere Daniele Maran per la Protezione Civile ed il risarcimento danni per calamità naturali.

SCUOLA • Concordare un patto educativo della Città tra tutti gli attori del territorio mettendo al centro lo studente; • Potenziare la collaborazione con l’Istituto Comprensivo per lo sviluppo di progetti educativi; • Attivare un servizio di post scuola con uno spazio compiti; • Concordare con la Provincia l’attivazione di una scuola superiore ad Albignasego. GIOVANI E ANZIANI • Avviare un progetto attraverso il quale offrire ai giovani startupper la possibilità di presentare idee progettuali a potenziali investitori; • Favorire le iniziative che permettano ai ragazzi di “adottare” un bene del loro quartiere; • Attivare il Servizio Civile Universale; • Promuovere l’insediamento di una Casa di riposo per anziani; • Integrare lo sportello famiglia con il servizio degli assistenti familiari; • Istituire corsi di attività motoria dedicati; • Integrare la parte sanitaria e socio assistenziale in un unico sistema di servizi coinvolgendo tutte le componenti della comunità locale. CULTURA E SPORT • Realizzare il progetto del Teatro/Auditorium Comunale; • Istituire un budget partecipativo per progetti culturali, promuovere concorsi letterari per scrittori o artisti esordienti, individuare e sostenere nuovi gruppi artistici del territorio; • Realizzare il progetto della pista di atletica e nuovi impianti tennis/paddle; • Continuare a favorire lo sport nei parchi mettendo a disposizione delle associazioni questi spazi per promuovere pratiche sportive gratuite. LAVORO E ATTIVITÀ PRODUTTIVE • Servizio accompagnamento ricerca lavoro; • Progetto Reddito di Inclusione Attiva di sostegno e di inserimento dedicato a persone deboli o difficilmente collocabili nel mondo lavorativo; • Lavori di pubblica utilità: progetto annuale di cittadinanza attiva cofinanziato dall’Unione Europea con il quale il comune impiega ogni anno 15 persone disoccupate senza ammortizzatori sociali.; • Proseguire con l’iniziativa “Albignasego@work4all; • Promozione delle attività economiche locali come “Natale ad Albignasego”, “La Primavera di Albignasego” e “Festa della Trebbiatura”; • Premiazione annuale delle attività storiche del territorio; • Assistenza alle attività economiche attraverso lo Sportello Unico alle Attività Produttive e sostegno alle iniziative della locale Associazione Commercianti e di quelle di categoria come la recente “Lotteria Istantanea”; • Serate informative su opportunità di accedere a bandi e finanziamenti regionali ed europei; • A seguito della pandemia due bandi di contributi per un ammontare di 200.000 Euro per le attività in difficoltà; • Plateatico gratuito per i bar.


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ReGione

SICUREZZA, DECORO URBANO E LEGALITÀ •Implementazione di nuove tecnologie e collegamento delle stesse anche con la Questura di Padova; •Potenziamento dei controlli nei parchi pubblici; •Continuare ad investire nella Protezione Civile e sviluppare un’app per dare informazioni alla popolazione; •Consolidare ed estendere l’esperienza del Controllo di Vicinato. AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE •Attuare un Piano del Verde Pubblico; •Costituire uno Sportello Ambiente; •Arrestare il consumo del suolo in linea con quanto stabilito con la variante generale al Piano degli Interventi; •Piano di valorizzazione delle aree dismesse della Città; •Incrementare gli interventi per l’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili; •Effettuare monitoraggi sulle perdite di carico dell’acquedotto da parte dell’ente gestore per poi intervenire per risolvere i problemi di pressione dell’acqua e completamento da parte dello stesso del sistema fognario; •Progetto “Città in 15 minuti” per il miglioramento della vivibilità nei diversi quartieri; •Far diventare Albignasego una Città sempre più “Pet Friendly”. VIABILITÀ E MOBILITÀ SOSTENIBILE •Realizzazione da parte di Veneto Strade del Raccordo della grande viabilità per sgravare via Roma dal traffico; •Completare il tratto di viabilità est tra via Torino e via Roncon e realizzare nuove rotatorie per rendere più fluido e sicuro il traffico; •Attuare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; •Realizzare il secondo stralcio delle piste ciclabili e realizzazioni nuove piste ciclabili. PARTECIPAZIONE, INNOVAZIONE E COMUNE VIRTUOSO •Rafforzare e valorizzare i comitati di quartiere e l’esperienza del bilancio partecipativo; •Promuove la gestione condivisa dei beni comuni tramite patti collaborativi con i cittadini; •Moltiplicare i servizi comunali on-line, disponibili 24 ore su 24; •Realizzare il progetto smart city. Matteo Venturini

Regione Veneto: Agricoltura, destinati 13 milioni per promuovere il settore vitivinicolo nei paesi extraeuropei La somma totale messa a disposizione della Regione del Veneto per la campagna 2021/2022 è pari a 12.719.987,69 di euro, di cui 1 milione e 500mila euro per il finanziamento di progetti multiregionali e oltre 11 milioni per il finanziamento di progetti regionali. L’eventuale minor utilizzo di risorse di una delle due linee andrà, se necessario, a vantaggio dell’altra.  Nell’ambito dei programmi nazionali di sostegno per il settore vitivinicolo la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Caner, ha approvato il provvedimento che definisce le condizioni per l’accesso ai contributi destinati alla promozione del vino sui mercati dei paesi terzi. Si tratta di una iniziativa prevista dalla normativa europea e i fondi, di derivazione comunitaria, sono gestiti dall’Organismo pagatore AGEA (l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura).

“Questo intervento intende sostenere la promozione dei vini veneti sui mercati esteri per cercare di aiutare le bottiglie con etichetta ‘made in Italy’ a recuperare quota e competitività dopo l’imprevedibile crisi creata dalla pandemia – spiega l’Assessore regionale . Il Covid, infatti, ha provocato nel 2020 una frenata all’export di vino veneto, calato a -3,3%, ma ciò nonostante le esportazioni rappresentano il 36% del valore dell’intero settore nazionale. Oltre al

prodotto oggi è dunque necessario promuovere adeguatamente i nostri vini sui mercati extra Ue, per affermare il valore e la qualità delle produzioni venete. Questo intervento arriva nel momento giusto perché contribuirà ad affermare e a promuovere le Dop italiane, per evitare, in futuro, che a livello europeo venga istituzionalizzato l’’italian sounding’. Il caso del Prosecco, purtroppo, insegna”. La misura fa parte di un pacchetto più ampio da quasi 39 milioni di euro di fondi europei che partendo dal rinnovo dei vigneti, passa attraverso l’aiuto alla trasformazione e alla vinificazione per arrivare fino alla promozione del prodotto finito sui mercati internazionali. “Il Veneto dimostra così la sua capacità di attrarre e, al tempo stesso, di mettere a terra risorse provenienti dall’Europa, destinate

a sostenere settori chiave della nostra economia”, chiude l’assessore. Potranno presentare domanda di contributo i produttori di vino, singoli od associati, anche in forma consortile o come associazioni temporanee di impresa e i consorzi di tutela delle denominazioni che intendono realizzare, nel corso dell’annualità 2021/2022, azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, realizzare campagne di informazione o partecipare a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale. Le domande dovranno essere presentate in plico chiuso e sigillato entro le ore 12 del 12 novembre 2021 alla Direzione Agroalimentare, la cui sede è a Mestre in via Torino 110. dott. Emo Bruno

Ha aperto anche a Lion una farmacia  Con la fine di ottobre anche la frazione di Lion ha la sua farmacia: le dottoresse Valeria Tescaro e Ilaria Venturato l’hanno ottenuta in concessione e, terminati i lavori di ristrutturazione é già operativa. Un sogno che si avvera per le due farmaciste, un servizio in più per la comunità di Lion, che conta ad oggi 2.297 residenti, finora costretti a spostarsi in altre frazioni per acquistare i medicinali. La nuova farmacia é sorta all’inizio di via Puccini, davanti al capitello all’incrocio con via Rossini, Verdi e Sant’Andrea, nel locale commerciale rimasto libero dopo la chiusura della pizzeria. Un luogo centrale e comodo, anche perché davanti è collocata una fermata dell’autobus. «Siamo molto contenti dell’apertura di questa

nuova farmacia» dichiara il sindaco Filippo Giacinti, «perché la comunità di Lion ne avvertiva l’esigenza: era stato proprio il Comune ad individuare questa frazione tra quelle nelle quali insediare nuove rivendite di farmaci, ma per alcuni anni non era stato possibile concretizzarlo a causa della difficoltà a reperire sul mercato degli immobili ad uso commerciale che fossero idonei ad ospitare un’attività di questo tipo». Trovato quindi il locale adatto e avviata la sua ristrutturazione, le due dottoresse sono pronte a partire entro il mese

di novembre. «È il nostro sogno che si avvera» confidano le due dottoresse Valeria Tescaro, che lavora ad Agna, e Ilaria Venturato, da anni farmacista a Bovolenta. «Amiamo il nostro lavoro e lo svolgiamo con passione, professionalità ma anche tanta umanità: non è infrequente che le persone ci fermino per strada per chiederci un consiglio oppure entrino in farmacia anche solo per confidarci i loro problemi. Il tempo necessario a completare la ristrutturazione e l’allestimento della farmacia e poi potremo accogliere anche i

clienti di Lion». Nel quartiere si stanno concretizzando nuove opere e servizi. «Dopo l’allestimento della nuova area attrezzata per lo sport e la cultura in via Sant’Andrea» conclude il sindaco Giacinti, «la prossima settimana verrà aperta la strada di collegamento tra via Santa Giustina e via Mascagni e si potrà così pensare alla riqualificazione del centro, coinvolgendo nelle scelte i cittadini e i commercianti». dott. Emo Bruno


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Comune

Riapre finalmente la riserva naturale dell’Ex Polveriera

Il Comune consegna le nuove borracce agli studenti  Sono state distribuite le borracce per l’acqua a tutti gli oltre 1.500 alunni delle sette scuole primarie di Albignasego oltre agli alunni del primo anno delle scuole medie: i compagni di seconda e di terza le hanno invece già ricevute l’anno scorso. Le borracce in distribuzione hanno capienza di mezzo litro, quindi maggiore rispetto a quelle precedentemente consegnate nel corso del 2020 da parte di Acquevenete.

 Ha riaperto al pubblico la riserva naturale dell’ex polveriera ad Albignasego: sino al 31 ottobre l’associazione Legambiente Pratiarcati, ha organizzato delle visite accompagnate. Si accedeva previa prenotazione via Whatsapp al numero 338 9358588 ed esibizione del Green Pass. Riportiamo il programmaper come si é svolto in quei giorni:

”L’ingresso è previsto alle ore 9, dopodiché i volontari accompagneranno i visitatori lungo il percorso naturalistico (la passeggiata durerà fino alle 10.30), dove non sono ammessi cani per preservare l’equilibrio faunistico dell’area. «Orgoglioso di aver contribuito, qualche anno fa, nella mia prima esperienza amministrativa, a far acquisire

l’area al patrimonio comunale» dichiara il sindaco Filippo Giacinti, «sottraendola a progetti che la volevano trasformare in una discarica o nel parcheggio della zona artigianale. Negli anni, un passo alla volta, è stata valorizzata grazie a importanti investimenti che hanno portato anche alla ristrutturazione della casa del custode, che ora potrà essere utilizzata come centro di educazione ambientale e di recupero della fauna selvatica. Questo lungo percorso di tutela ambientale l’ha portata ad essere ricompresa nelle aree a valenza paesaggistica della Regione Veneto e poi a divenire “Riserva naturale”».

dismessa e successivamente acquisita al patrimonio comunale. Copre una superficie di 125 mila metri quadrati di verde, tra bosco di pianura e cinque laghetti; comprende 170 specie vegetali censite e, tra le decine di specie animali che la popolano, 15 specie di interesse comunitario.

Legambiente Pratiarcati organizzerà anche incontri di divulgazione e laboratori tematici per ragazzi e adulti, mentre le visite guidate sarannolimitate a L’oasi naturalistica, già di precisi mesi dell’anno, nel rispetto dei proprietà del ministero della periodi di nidificazione”. Difesa, è stata utilizzata fino alla fine della Seconda Guerra mondiale come deposito di munizioni, per poi venire

«Gli alunni potranno quindi riempirle» illustra il sindaco Filippo Giacinti, «senza dover utilizzare le bottigliette in plastica, che inevitabilmente, al termine della ricreazione, finiscono dentro all’immondizia, aumentando la produzione dei rifiuti e l’impatto che questi hanno sull’ambiente, anche se ormai tutte le scuole sono dotate di contenitori per la differenziata. Fedeli al principio che vogliamo una Città di Albignasego plastic free, libera dalla plastica, abbiamo scelto di consegnare le borracce come segnale concreto, oltre che dalla grande valenza educativa. Con l’impegno di tutti, applicato ai semplici comportamenti quotidiani, possiamo dare il nostro contributo alla riduzione dell’inquinamento e del nostro impatto sull’ambiente». Da lunedì 20 settembre è rientrato in funzione il servizio di refezione, mentre quello di trasporto scolastico, partito sin dal primo giorno con il percorso di andata, è stato attivato anche per il ritorno. «Abbiamo ricevuto dall’Istituto comprensivo la comunicazione dell’orario provvisorio per la seconda settimana» precisa l’assessore all’Istruzione, Roberta Basana, «che prevede l’uscita per le sei scuole primarie a tempo pieno alle ore 14. Questo ci consente di attivare oltre al servizio mensa, anche il servizio di trasporto per il ritorno. Pertanto a partire dal giorno 20 il trasporto sarà operativo anche al ritorno per tutti gli utenti del servizio, secondo degli orari di uscita comunicati dalla scuola. Al ricevimento dell’orario definitivo l’esercizio entrerà a regime con gli orari corretti.

Vista la presenza degli insegnanti a copertura dell’orario fino alle ore 14 abbiamo deciso di attivare il servizio di mensa scolastica per le sei scuole primarie che ne usufruiscono: sebbene l’Istituto comprensivo non attiverà le lezioni pomeridiane prima del 27 settembre gli alunni mangeranno comunque a scuola e poi torneranno a casa. Per gli studenti della secondaria che usufruiscono della mensa nei giorni di rientro, invece, questa sarà attivata soltanto nel momento in cui saranno avviate le lezioni pomeridiane». Infine, i “criteri ambientali minimi” introdotti dalle nuove disposizioni ministeriali per migliorare la qualità dei prodotti consumati in mensa, se da un lato miglioreranno l’aspetto qualitativo del servizio, dall’altro hanno però comportato un aumento dei costi. Il singolo buono pasto ha subito un aumento di 80 centesimi, di cui però si farà carico interamente il Comune sostenendo una spesa di quasi 300 mila euro complessivi, che saranno così risparmiati dalle famiglie che continueranno a pagare 4,60 euro come l’anno precedente, mentre il contributo comunale, per contenere il costo del buono pasto, passerà da 0,41 a 1,21 euro. Matteo Venturini


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Comune

Il nuovo semaforo a chIamata aI pIedI del cavalcavIa dI sant’agostIno

 È stato installato, in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico, un semaforo a chiamata dedicato ai ragazzi che raggiungono in bicicletta le scuole primaria e secondaria a Sant’Agostino di Albignasego. È collocato ai piedi del cavalcavia di via Volta e sarà azionabile, in via sperimentale, sono negli orari di ingresso e uscita da scuola. Attualmente gli alunni che provengono dalla

pista ciclabile di Mandriola giungono ai piedi del cavalcavia di via Volta e devono attraversare la strada per proseguire in via Vecellio senza un vero e proprio passaggio pedonale, in un tratto di viabilità molto trafficato e dove numerosi veicoli scendono dal cavalcavia anche a velocità sostenuta. Pertanto, per garantire ai ragazzi di giungere a scuola e rientrare a casa in sicurezza è stato installato un doppio semaforo a chiamata, che fermerà le auto che scendono e salgono dal cavalcavia, il tempo necessario a far attraversare pedoni e ciclisti. Essendo appunto in questa fase dedicato esclusivamente agli alunni delle scuole, sarà attivabile dalle 7.45 alle 8.20 circa e, per il rientro a casa, intorno alle 13 e alle 16. I ragazzi potranno quindi viaggiare da e verso la scuola attraversando via Volta,

passando poi per via Vecellio, per proseguire in via Mantegna, utilizzare il passaggio rialzato in via Galilei e da lì, attraverso via Tintoretto, giungere nelle vie Caravaggio, Giorgione e Donatello ove sono ubicate le scuole. La sicurezza è da sempre una priorità per l’amministrazione comunale di Albignasego, in particolar modo nel garantire l’attraversamento stradale degli utenti cosiddetti “deboli”: rientra negli interventi attuati appunto per garantirla l’installazione di semafori pedonali sonori, dedicati ai non vedenti, in via Roma, in corrispondenza di villa Obizzi, e in via Risorgimento, davanti alla chiesa. Matteo Venturini

Ecco le nuove colonnine per la ricarica delle auto  Sono funzionanti le colonnine per la ricarica dell’e-mobility. Adesso i proprietari dei veicoli elettrici, o chi stesse optando per l’acquisto di un’auto alimentata elettricamente, sanno che ad Albignasego possono contare su ben nove colonnine doppie di ricarica: in pratica una in ogni quartiere. Sempre più persone optano , infatti, per l’acquisto di un veicolo elettrico, per motivi economici ma anche legati all’ecosostenibilità, ma la scelta è vincolata alla presenza sul territorio di adeguati sistemi di ricarica. Il Comune di Albignasego, sensibile all’ambiente, ha avviato quindi questa iniziativa che va nella direzione di ridurre l’impatto derivanti dai comportamenti quotidiani delle persone, procedendo nella direzione di uno sviluppo sostenibile. Le colonnine sono quindi ora tutte attive: solo a Mandriola c’è da attendere ancora qualche giorno per perfezionare gli ultimi dettagli del collegamento alla rete elettrica. Le postazioni sono diffuse quindi in maniera capillare per avvicinarle il più possibile ai cittadini. Sono state collocate nelle zone centrali della Città (in via Milano, in largo Obizzi e

Già in questi giorni le colonnine sono utilizzate dai cittadini in via Padova) e nei quartieri di Carpanedo in via Cherubini, Lion in via San Marco, a San Giacomo nel parcheggio di via San Giacomo, ai Ferri nel parcheggio del campo sportivo in via Saba, a Mandriola in via Don Milani e a Sant’Agostino nel parcheggio delle scuole in via Donatello. Per accedere alla ricarica occorre scaricare l’app del gestore, Be Charge, e registrarsi

per calcolare il tempo e il costo del servizio, oltre che per avviare e fermare la ricarica direttamente dal proprio smartphone. Nei posteggi dedicati, contrassegnati dalle righe di colore verde, sarà vietata la sosta, con rimozione forzata, ai veicoli che non debbano fermarsiesclusivamente per effettuare la ricarica. M.V.

Finalmente arriva il ponticello che unirà

 Intervento atteso da tempo, finalmente il Comune di Albignasego può procedere con l’installazione della passerella che oltrepassa lo scolo Boracchia, consentendo di collegare il quartiere dei Ferri con Padova. Adesso che finalmente la Città di Padova ha acquisito, tramite esproprio, le aree in cui si innesterà la passerella, il Comune di Albignasego è pronto a partire con i lavori. Ad allungare i tempi per avviare l’intervento sono stati anche la necessità di rispettare le disposizioni della Sovrintendenza archeologia belle arti e paesaggio del Veneto, in quanto lo scolo è vincolato dal punto di vista paesaggistico. Inoltre la recente difficoltà a reperire le materie prime, che stanno riscontrando tutte le ditte, ha rallentato ulteriormente l’avvio dei lavori: adesso sono comunque pronti a partire già dalla prossima settimana. La passerella sarà realizzata in legno e dotata di parapetti di sicurezza. Avrà un andamento ad arco, per rispondere alle richieste del Consorzio di bonifica, il quale avendo necessità di intervenire nelle opere di manutenzione dello scolo tramite un barchino, deve avere lo possibilità di passare sotto la struttura. La passerella troverà innesto dal lato del Comune di Albignasego a livello di via Genova, nell’ansa dello scolo Boracchia e dell’adiacente area a verde. Dal lato del Comune di Padova insisterà invece in via Lodovico Pastò. Da lì poi si potrà proseguire per Padova oppure raggiungere via Roma, ad Albignasego, e i suoi servizi. Quest’opera va a sommarsi ai numerosi interventi eseguiti sulla rete di ciclabili, che negli ultimi cinque anni ha visto la realizzazione di sei chilometri di nuove piste ciclopedonali nel territorio di Albignasego. Tra queste, ormai in fase di avvio, c’è anche una nuova ciclabile in via Padova, che sarà separata dalla sede stradale tramite una cordonata di sicurezza: l’intervento, già appaltato, è stato rinviato di qualche settimana, in quanto la ditta incaricata di eseguire i lavori sta attendendo la fornitura di tutto il materiale necessario. Appena sarà in possesso di tutto il necessario, avvierà il cantiere, che durerà indicativamente una decina di giorni. Iniziare i lavori e poi attendere il resto del materiale avrebbe comportato la presenza di un cantiere per lungo tempo, con conseguenti maggiori disagi ai cittadini. M.V.


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monumenti

Il dimenticato Oratorio a Maria e Sant’Antonio della contrada Bugazzi-Lanaro Albignasego, terra di passaggi e trasformazioni incredibili e profonde. A cambiarne il paesaggio e le abitudini iniziarono ben presto i Romani, e questo già è noto.  Albignasego, terra di passaggi e trasformazioni incredibili e profonde. A cambiarne il paesaggio e le abitudini iniziarono ben presto i Romani, e questo già è noto. Poi ci fu l’epoca di mezzo, o meglio il medioevo, con il continuo passaggio e le conseguenti devastazioni e saccheggi di decine di eserciti, da e per Padova. Tutto questo voleva dire segnatamente miseria, fame, pestilenze. E non cambiò molto neppure nei secoli che seguirono, anche se la dominante era prima Venezia, poi gli Austriaci, e infine il Regno d’Italia. Il comun denominatore era la tristezza della condizione generale della popolazione e il senso di abbandono. La speranza di un destino migliore però non mancava, ed era legata a doppio filo alla fede religiosa. Ricordiamo infatti che in quegli anni, nemmeno tanto lontani, alle processioni religiose partecipava in blocco anche l’intero consiglio comunale.

Citiamo ad esempio quanto avvenne l’11 novembre 1915. In quel tempo la fede costituiva dunque una consolazione, ma anche un vero e proprio rito propiziatorio, e alla gente era affidato il compito di tenere alto questo tipo di celebrazione perchè da esso dipendeva la sopravvivenza, cioè il destino del raccolto. Erano le cosidette processioni rogazioniste, così definite da un versetto evangelico «Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam», ovvero riti comprendenti processioni, suppliche e litanie per invocare la benedizione divina sul raccolto, usanze secolari, in seguito parzialmente abolite dalle riforme religiose. In pratica Si partiva dalle chiese maggiori, e ci si dirigeva negli oratori, o in altre chiese del territorio vicino, fermandosi a pregare davanti ai capitelli e agli oratori. Lungo il

L’affresco, il crocefisso e la cappella percorso si costruivano altarini, si ornavano i tabernacoli di fiori, lasciando pegni, crocefissi ed offerte in voto. Una tradizione vetusta dunque, che però da circa 40/50 è ormai scomparsa, dopo aver segnato la storia anche della gente e del territorio di Albignasego, e di alcune delle sue parrocchie. Di tutto questo cosa è rimasto? Oltre alla memoria degli ultimi anziani, possiamo ritrovare tracce di questo passato osservando i resti delle testimonianze religiose, sparsi nella campagna. E Albignasego ne ha diversi, anche se la distra-

zione dell’abitudinario non ci permette di individuarli facilmente: sono i capitelli, e i piccoli edifici - oratorio. I più noti di Albignasego sono quelli vicini, o inglobati ai centri abitati, come l’oratorio di San Michele Arcangelo (quartiere Ferri) oppure quello dell’Angelo (via Fogazzaro), o quello dell’Assunta (Mandriola, area San Bonifacio). Ma ce ne sono anche altri, ancora più invisibili e sconosciuti, dimenticati perfino dai testi di storia locale, come quello dedicato a Maria e a Sant’Antonio da Padova che troviamo nell’antica

contrada “Bugazzi-Lanaro”, ai piedi di un cavalcavia. La contrada ha verosimilmente preso il nome dalle antiche famiglie proprietarie della zona; a Carpanedo esiste infatti una villa Bugazzi di origine veneta, eretta in epoca seicentesca. Dal punto di vista architettonico l’edificio non è niente di eccezionale, ed ormai è anche piuttosto malridotto, ma questo piccolo edificio possiede ancora un fascino ed una grazia che non ha riscontro negli altri suoi simili. Costruito probabilmente intorno al 1720 dalla famiglia Cecchetti e dal presbitero Antonio Cecchetti su incarico delle potenti Corti Benedettine di Maserà e Conselve, risulta che fu poi ceduto ai nobili Bellini. Confuso erroneamente da alcuni come “oratorio di Sant’Antonio Abate”, in virtù della tradizione che legava questo santo agli animali, ai campi, e alla vita rurale, l’Oratorio Bugazzi fu gestito per decenni dalla parrocchia di Carpanedo, ove celebrava regolarmente messa, e che ne fece la meta dei pellegrinaggi rogazionisti del luogo provenienti dalla frazione principale e dalle campagne. Stiamo parlando di un’epoca ormai remota, dove il paesaggio era completamente diverso, e la strada che collega Carpanedo alla statale Battaglia ancora non esisteva. Per attraversare la campagna e arrivare in statale bisognava percorre a piedi chilometri di campi e diversi fossati, attraversando proprietà che allora erano in buona parte della famiglia Sgaravatti, e soggetti a frequenti allagamenti. E questo era il percorso che si doveva fare per tre giorni consecutivi pregando, piantando piccole croci benedette agli angoli dei campi e invocando il cielo per guadagnare il compenso divino e un buon raccolto. Oggi questa memoria dei pel-

legrinaggi resiste ancora in qualche anziano, ma è inevitabilmente destinata a soccombere al tempo, dimenticata per di più anche dalla parrocchia di competenza, incurante o impotente sia al passare del tempo, che al destino del manufatto. Al suo interno, tutto ciò che resta è un tabernacolo in pietra, un altare in stile barocco ma molto semplice, sovrastato da un affresco che rappresenta la Vergine e Sant’Antonio sullo sfondo di una Padova merlata; e poi ancora si nota una curiosa grata che avrebbe dovuto separare il vestibolo del celebrante dai fedeli, e qualche vetusto banco in legno. La vicina famiglia Lanaro, proprietaria del luogo, conserva invece la campana originale, e un interessante Crocefisso in legno. Prima di concludere, non possiamo non dedicare un particolare ringraziamento alla famiglia Lanaro, che pur nell’impossibilità di sostenere una spesa onerosa per il ripristino del manufatto, ha tuttavia garantito sino ai giorni nostri una certa manutenzione, impedendone il crollo. E naturalmente confidiamo nell’ attenzione e nell’interesse di parrocchia e amministrazione comunale, che potrebbero intervenire sistemando almeno il tetto, e mettendo in sicurezza l’affresco, prima che il tempo cancelli definitivamente questo luogo della memoria locale. Lorenzo Guia Lorenzo è anche autore del canale Youtube “centrostudi55”. È possibile visionare il filmato dell’oratorio al link: https://youtu.be/8r6HgDO6P4M oppure cercando il titolo “L' oratorio dimenticato - Bugazzi-Lanaro”.


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teRRitoRio

“Cinque incontri formativi gratuiti per chi cerca lavoro”

il RiCoRdo di gIanmarIa BeccarI fa paRte di noi

Dal 20 ottobre al 17 novembre ad Albignasego presso l’Ipercity Il 10 novembre si parlerà di Digital Search & Linkedin, dedicato alla ricerca di lavoro nei canali digitali e attraverso i social network, con focus e approfondimento di Linkedin, la piattaforma social professionale più utilizzata al mondo.

 Un percorso gratuito di cinque incontri di orientamento dedicati al mondo del lavoro, da come scrivere un CV a come valorizzare le proprie “skills” nell’epoca del digitale: è Ipercity Job Lab, che ogni mercoledì, dal 20 ottobre al 17 novembre, presso la sala riunioni al primo piano del Centro Commerciale Ipercity, proporrà 5 eventi gratuiti per fornire strumenti pratici e concreti a chi cerca lavoro.

Ipercity Job Lab è un progetto nato dalla collaborazione tra Ipercity e Manpower, con il patrocinio del Comune di Albignasego, e nasce dalla volontà di contribuire al benessere del territorio intervenendo su un tema, quello del lavoro, che è quanto mai urgente e importante per i giovani, ma anche per i molti che si trovano a dover “ripartire”, a volte senza possedere delle conoscenze digitali utili o addirittura necessarie. “Questi incontri sono pervasi dallo spirito della “ripartenza” e della collaborazione. Un’unione col territorio e il nostro Comune, sempre in prima linea, e con una realtà come Manpower che ha lo standing per offrire al nostro pubblico questo importante percorso” afferma Serena Galvan, Direttrice del Centro Commerciale Ipercity. “Il contributo delle imprese e dei luoghi che

offrono lavoro, come la nostra realtà, in attività di orientamento sono cruciali. Con questa iniziativa vogliamo aiutare i giovani e chi cerca un’occupazione a conoscere meglio e valutare le proprie attitudini e capire come la stesura di un curriculum, attività che può sembrare banale, possa invece rivestire un ruolo fondamentale nella ricerca del lavoro. Speriamo con Ipercity Job Lab, visto il periodo di pandemia che ancora attraversiamo, di poter aiutare a “ripartire” il maggior numero di persone possibile”. Il primo appuntamento, mercoledì 20 ottobre, è stato My Skills in cui si sono affrontate le competenze più richieste dal mercato del lavoro e il modo più efficace per scrivere un cv 4.0. Mercoledì 27 si è parlato di Personal Branding: partendo dall’auto-consapevolezza verso i propri punti di forza e debolezza si imparerà a valorizzare la propria immagine sui social. Il 3 novembre Brilliant Interview, dove si è discusso su come affrontare il colloquio di lavoro in tutte le sue forme, dalla più tradizionale al video colloquio, e di tutte le più innovative modalità richieste dal mondo del lavoro, così come è cambiato con l’esperienza Covid, con laboratorio di simulazione.

A chiudere il ciclo di incontri, il 17, si affronteranno le Politiche Attive del lavoro con approfondimento in particolare dell’Assegno per il Lavoro: cos’è, come si richiede, quali opportunità per i disoccupati over 30. “Per noi è un onore essere partner di Ipercity in questa iniziativa e mettere le nostre competenze al servizio di chi vorrà approfondire i temi che affronteremo” dice Michela Dal Molin, Regional Manager di Manpower per il Triveneto Occidentale. “Come Agenzia per il Lavoro da sempre siamo attenti ai temi di orientamento per supportare i giovani e meno giovani a entrare o rientrare nel mondo del lavoro in maniera consapevole rispetto alle nuove modalità e sfide che ci propone il mercato”. Ogni mercoledì, dalle ore 15:30 alle ore 17:30, in occasione delle giornate di Ipercity Job Lab, lo Staff Manpower, coordinato dalla District Manager di Padova Silvia Susin, fornirà il servizio “CV Check”, presso la piazza principale di Ipercity. Sarà possibile presentare il proprio curriculum e ricevere consigli per migliorarlo. Tutti gli incontri di orientamento e i CV Check saranno gratuiti, con numero chiuso e prenotazione obbligatoria cliccando al seguente link https://forms.office.com/r/Jg8DUVL6nS dott. Emo Bruno

 Con un’infinita gratitudine ho il ricordo ancora fresco del nostro caro dottore Gianmaria Beccari, medico di base di Albignasego. Gianmaria Beccari si è trasferito ad Albignasego nel 1985, per trent’anni si è dedicato ai suoi pazienti come se fossero dei suoi figli, con immensa professionalità, competenza, dedizione e umanità, sempre pronto ad aiutare e trovare la miglior cura e sostegno, e non ha mai rifiutato un intervento a domicilio. Il suo studio era nella centrale via Roma. Sono passati due anni dal suo tragico incidente. Era il 28 ottobre 2019, caduto dalla sua moto nello scontro con un’utilitaria, é stato prima ricoverato ad Abano Terme e poi a Padova. Quasi 28 ore di agonia e a due giorni di distanza dall’incidente è venuto a mancare. Sulla dinamica dell’incidente stanno ancora indagando e non c’è completa chiarezza. Migliaia di pazienti hanno pianto la sua scomparsa. Aveva solamente 72 anni. Sono tanti i ricordi delle sue capacità di svolgere al meglio la sua professione.

che riguardano solo noi. Io Gianmaria lo sento presente dentro di me. E il mio colloquio con lui è continuo, è la sua morte che mi é inaccettabile”. Tempo fa Paola Bernardi aveva lasciato una cassettina di legno davanti alla tomba di Gianmaria affinché se qualcuno volesse lasciare un messaggio amoroso e di gratitudine, possa farlo. Anche Lei stessa lascia i suoi messaggi e letterine e ha deciso ci condividere con noi uno dei suoi ultimi pensieri a lui dedicati:

" Fiori di campo nei piccoli vasi antichi per ricordarti di noi che siamo qui In un tempo senza tempo In uno spazio senza spazio I suoni del mondo si lacerano Implodono nel verde della primavera…“

È commuovente scrivere ma allo stesso tempo è un’immensa soddisfazione onorare il merito e la splendida persona che era sia per i suoi pazienti che per i lettori! Professionalità, competenza e dedizione sono Per la gentile moglie Paola Ber- qualità che oggigiorno non possono nardi è ancora molto difficile rispon- essere dati per scontato. dere esaustivamente alle domande Dobbiamo aver cura dei nostri e con un piccolo sforzo queste sono state le sue parole: “Il mio cervello si bei ricordi e trasmettere un'insegnarifiuta di accedere al baule dei ricordi. mento ai nostri prossimi! Emergono spontaneamente flash duranAla Jucova te la giornata di piccole cose quotidiane


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museo

ESCLUSIVA La vita in trincea: quarta parte della visita virtuale del Museo all’interno della Sala Storica degli Alpini Dopo un numero di stop riprende la nostra visita virtuale del Museo che custodisce molti reperti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale all’interno della Sala Storica degli Alpini di Albignasego. Buona lettura

retIcolatI e pInze taglIafIlI I reticolati erano formati da filo spinato composto da fili di ferro intrecciati e di vario spessore. Rappresentavano una barriera passiva per bloccare o quanto meno ostacolare gli attacchi delle truppe nemiche. Nella Prima Guerra Mondiale i reticolati, stesi per notevole lunghezza ed ampia profondità, costituirono un ostacolo difficilmente superabile; il filo spinato, organizzato in cavalli di frisia o reticolati fissati al terreno con paletti, chiodi o aste di ferro a

coda di porco, era l’obbiettivo delle cosidette “compagnie della morte” che, principalmente di notte, dovevano avvicinarsi con pinze tagliafili per aprire un varco. Era il momento più pericoloso perché, se scoperti, venivano falciati dal fuoco delle mitragliatrici. L’estrema pericolosità della operazione era aggravata dall’accoppiamento del filo spinato con la presenza di istrici acuminate e chiodi a 4 punte disseminati sul terreno in prossimità della barriera.

Le pinze tagliafili erano in dotazione individuale o di reparto e furono utilizzati da tutti gli eserciti assieme ai tubi di gelatina infilati sotto i reticolati per aprirsi un varco. Il salto di qualità, in questa operazione,si realizzò però solo più tardi con l’impiego delle bombarde capaci di lanciare potenti cariche esplosive a breve distanza col risultato di distruggere reticolati e trincee. Foto d’epoca dei reticolati

stufe e scaldInI In trIncea La Prima Guerra Mondiale si trasformò presto da guerra di movimento in guerra di posizione. Per tre lunghi anni i soldati in trincea o in caverna sugli altopiani o in alta montagna dovettero affrontare i rigori del freddo e del gelo con temperature che toccavano anche i 30 gradi sottozero. In queste condizioni estreme si rese perciò necessario ricorrere a strumenti ido-

nei per sopravvivere: si realizzarono così stufe per l’impiego militare, poco ingombranti e facilmente trasportabili a tutte le quote. Alcune di esse furono costruite ripiegabili o facilmente smontabili, così da essere contenute e trasportate, a spalla, nello zaino. Spesso l’impiego si limitò a scaldini in ghisa utilizzabili per riscaldare i piedi e gli arti inferiori per evitare i terribili effetti del congelamento.

A lato: alcuni esempi di scaldini Sotto: una immagine in vetrina su Wikipedia in inglese dove è considerata una delle migliori immagini.

vIetato l’Ingresso alla trIncea Per impedire ai soldati avversari si varcare la soglia del proprio campo o della propria trincea venivano utilizzati “impedimenti” che potevano seriamente compromettere la salute dell’avversario.

Utilizzati nella Grande Guerra i chiodi a 4 punte avevano la caratteristica di mantenere sempre una punta rivolta verso l’alto in modo da ferire uomini e quadrupedi lungo le mulattiere o nelle vicinanze dei reticolati, quando i soldati erano costretti a strisciare carponi tra gli sbarramenti di filo spinato. Le frecce d’ aereo, impiegate nella Prima Guerra Mondiale, erano invece piccole aste in acciaio dotate di punta perforante. Venivano sganciate, a gruppi, dagli aerei in quota sulle truppe nemiche trincerate ed erano capaci di perforare gli elmetti. Matteo Venturini


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peRsonaGGi

I Bambolotti di Lion, teRza paRte dei fratelli ParaPPaPà e le viCende di Germa Ultima parte dei fratelli Parappapà raccontati da Marino Basso nel suo racconto de I Bambolotti di Lion inseme alle vicenda di Germa

Voglio chiudere la mia narrazione sui fratelli Parappapà, ancora con un degno episodio che riguarda soprattutto Pascal, con la sua semplice e spontanea genialità ironica, come quando, sempre in coppia con Fred naturalmente, dovevano ritoccare di pittura, la facciata di un palazzo di sei piani; un programma che si rivelava alquanto scomodo e pericoloso, anche se non era certo il primo lavoro complicato che capitava ai nostri artisti. Per arrivare fin lassù comunque, ci si doveva arrampicare su di un trabattello fatiscente e poco ancorato, tanto che fino al quel momento, ancora nessuno aveva avuto il coraggio di andarci; ma per Pascal, non c’erano ostacoli… se diceva di andare in un luogo, lui ci andava tranquillo senza il minimo tentennamento e nessuna perplessità. Guardando quindi in faccia come un vero cowboy il proprietario dell’immobile, che tra l’altro era disposto ad offrire un lauto premio per quel servizio, Pascal con voce impavida gli diceva: “ Io si mi arrampico fino a lì sopra, ma… ” una sua brusca pausa e tutti zitti, soprattutto il proprietario che voleva capire l’onere di quel gesto coraggioso, ma ancora non si pronunciava; gli altri ancora atonici e curiosi di sapere cosa aveva da dire, poi finalmente esprimeva quell’agognata richiesta e proferiva: “Ma voi, mi garantite che vi attaccate al carrello!!” Una richiesta talmente illogica e cretina, che per poco qualcuno non se la faceva addosso dal ridere, con Fred che si ver-

gognava di essere lì in quel momento, ma tanto oramai, era “vaccinato” a qualsiasi sorpresa che l’inesauribile mente del fratello ancora gli riservava e poi, una sana risata era costretto a farsela pure lui, con l’intesa divertente e divertita del proprietario. Lo stesso esilarante divertimento del resto che era capitato a tutti noi, dopo che l’episodio veniva altresì propagandato, giungendo in breve alle orecchie sempre vigili e attente nei vari avamposti, poiché niente di quello che avveniva a causa dei nostri bambolotti, veniva tenuto nascosto in paese. Sarebbe comunque stato quasi impossibile non venirlo a sapere, visto l’inflazione di quei numerosi “reporter” sempre all’erta e a caccia di notizie che in quel periodo a Lion proliferavano e si muovevano senza sosta giorno dopo giorno! Probabilmente potrebbero sembrare delle gag piuttosto banali quelle che sto raccontando, tuttavia anche in questo caso essendo impersonate in modo magistrale da questi due “attori” non lo erano affatto, anzi, solo a vederli e a sentirli parlare, ci facevano morire dalle risate e probabilmente avrebbero fatto divertire ancora a lungo, tutti quegli che non li hanno potuto conoscere dal vivo ma che attraverso il mio racconto, spero riusciranno a fare. Ve ne sarebbero ancora molte altre di situazioni comiche, interpretate dei due fratelli Parappapà, ma per menzionarle tutte, dovrei scrivere un libro a loro espressamente dedicato; tuttavia, in questo mio racconto mi sono ripromesso di nominare e raccontare anche se marginalmente, pressoché tutti i bambolotti che riesco a rammentare, sapendo già che comunque, alla fine ne dimenticherò qualcuno.

GerMA Non voglio dimenticare ad esempio, un bambolotto di quelli che si dice “quasi buoni da mangiare” come lo “era” Germa. Devo a malincuore riferirmi al suo passato, anche se mentre scrivo è ancora tra noi, purtroppo però non essendo in condizioni ideali per vivere quella che era stata fino a qualche tempo fa la sua ironica vita e di conseguenza, smarrendo a poco a poco, quell’umorismo e quella capacità di raccontare con sublime maestria, spassosi aneddoti e barzellette variegate, episodi che hanno fatto per mezzo del suo genuino sarcasmo, una ricca antologia e una vera storia “dell’arte” per noi. Proprio per questa ottima ragione, il caro Germa mi sarebbe alquanto dispiaciuto non menzionarlo nel mio racconto, cercando di individuare e di riportare almeno un paio dei suoi cavalli di battaglia, come ad esempio il mitico “Petote”; un personaggio plasmato ed elaborato con maestria dalla sua grande capacità. Un vero esempio quello di Petote, frutto di un talento innato che rivelava come lo stesso Germa, spesso attingesse le sue battute e storielle, da fatti seppur bizzarri, tuttavia realmente accaduti e confermati dal momento che per molti anni, aveva vissuto l’aria e l’ambiente originale dei cantieri edilizi. Dunque, l’appellativo di Petote, era nato in un giorno qualunque di quegli anni preziosi, in cui i settori lavorativi artigianali ma anche industriali, cercavano continuamente nuovi occupanti e

precisamente nel cantiere di un grande condominio, dove il caro Germa stava volgendo con abnegazione la sua competenza; in quel momento, nel cantiere c’era un forte bisogno di manodopera e per mezzo del classico e valido “passa parola”, si era finalmente presentato dal capomastro, un ragazzo a modo e volenteroso. Subito all'istante come accadeva in quegli anni, il ragazzo era stato ingaggiato e abbinato ad uno dei muratori più dinamici della ditta, il quale senza molti preamboli, cominciava a dare ordini al novizio; cosa più che normale a quei tempi, ma quello che forse non si aspettava il “novello manovale”, era il fatto di essere chiamato non col suo nome, nonostante si fosse da poco presentato. Fin da subito di fatto, il muratore a cui il diligente ragazzo era stato assegnato, si faceva notare in modo particolare, poiché chiamava a sé ad alta voce il novizio ma lo faceva con un nome o meglio, usando un pseudonimo che per il giovane era alquanto strano, questo soprannome era appunto “Petote”. Il ragazzo che non capiva il motivo di essere chiamato con questo strano nome, fin da subito si preoccupava di far notare al muratore, che il suo nome di battesimo era Antonio e avrebbe gradito, di essere chiamato con quel nome e non con assurdi nomignoli o pseudonimi, tanto più che non ne comprendeva il significato. Cosa che in apparenza non sembrava così complicata ma che tuttavia, purtroppo per lui, non si verificava. Ogni qualvolta il muratore lo doveva chiamare, usava indi-

stintamente il nome di Petote; dopo l’ennesima volta che il ragazzo si era sentito chiamare a quel modo, bruscamente e con palese fervore, scagliava verso quell’uomo, un pezzo di mattone che aveva tra le mani dicendogli: “Intanto vai a farti fottere e poi mi informerò bene cosa significa davvero Petote!” E così in brevissimo tempo, per quel bravo e zelante apprendista finiva il suo primo e in quel cantiere, anche il suo ultimo giorno di lavoro. Questa appena illustrata era un modello di storiella che Germa amava raccontare e che a prima vista, potrebbe sembrare talmente ordinaria da non far ridere i più raffinati, vi garantisco invece, che ogni singolo episodio narrato su Petote dal bravo Germa, coadiuvato dalla sua magistrale flemma e dal suo innato talento, riusciva immancabilmente a fare ridere anche i soggetti più introversi ed asociali. Ovviamente questo personaggio da lui creato, era diventato il protagonista di un’infinità di situazioni comiche, ambientate in quel grande palcoscenico che era il “cantiere edile” e forse sarebbe bello farne una raccolta e scriverle tutte in un bel volume dedicato solo a Germa, riportando anche tutte quelle barzellette inedite create dalla sua grande fantasia, per intanto mi piaceva almeno ricordare, quella genuina ironia sempre presente in questo umile e amabile personaggio…ciao Petote! Marino Basso










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fisCo

ESDEBITAZIONE

l’IdentItà dIgItale: peRCHè tutti ne paRlano?

del deBitoRe inCapiente

dovrà predisporre e presentare la documentazione necessaria, di norma assistito da un proprio consulente, ed inviarla ad organismo di composizione della crisi (OCC), che predisporrà una relazione da allegare alla domanda da depositarsi presso il Tribunale di residenza.

Alcune cose da conoscere  Pochi la conoscono, pochi lo sanno, ma i benefici sono molti, ed è questo il motivo per cui desidero ritornare sull’argomento, già trattato in questo periodico di informazione. Mi riferisco alla legge 3/2012 ed in particolare alla novità rilevante entrata in vigore con la legge 179/2020, che riguarda la disciplina dell’esdebitazione del “debitore incapiente”. La legge , che è entrata in vigore il giorno di Natale dell’annus horribilis” 2020 ha specificato alcune prassi attinte dalla giurisprudenza di merito, nel frattempo creatasi, nell’applicazione della legge sul sovraindebitamento. In base al nuovo art 14-quaterdiecies dalla legge 3/2012, tale esdebitazione può essere richiesta dal debitore persona fisica “che non sia in grado di offrire ai creditori alcuna utilità, diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura”, cioè sia privo di redditi e di beni patrimoniali. Non poter offrire utilità di prospettiva futura significa, in sostanza, non godere di alcun reddito (ad es. uno stipendio) o

goderne in misura talmente limitata da non riuscire a soddisfare, nemmeno parzialmente, i propri creditori: questo è il caso, ad esempio, di uno stipendio che basti appena a soddisfare le esigenze di sostentamento del debitore e della propria famiglia. Trattandosi di un rimedio particolarmente favorevole al debitore, al quale è consentita in sostanza una ripartenza da zero (la c.d. fresh start), la legge ha previsto dei requisiti molto stretti per l’accesso, in quanto l’applicazione della presente disciplina lascia completamente insoddisfatte le pretese ei creditori. Un importante requisito è la meritevolezza: Ciò vuol dire che egli non deve aver causato il proprio sovraindebitamento con dolo o con colpa grave; in altre parole, il debitore deve aver contratto ciascuno dei suoi debiti con la dovuta diligenza. Egli, inoltre, non deve aver compiuto alcun atto in frode ai creditori, nell’intento di non pagare quanto dovuto. Per accedere alla procedura di esdebitazione, il richiedente

Nella relazione l’OCC deve indicare (anche) se il soggetto finanziatore, ai fini della concessione del finanziamento, abbia tenuto conto del merito creditizio del debitore, valutato in relazione al suo reddito disponibile, dedotto l'importo necessario a mantenere un dignitoso tenore di vita. Alla domanda vanno allegati l’elenco dei creditori, la copia delle ultime tre dichiarazioni dei redditi e l’indicazione delle eventuali entrate del debitore e della sua famiglia, come ad esempio pensioni e stipendi. La domanda, comprensiva degli allegati va presentata al giudice unitamente alla relazione particolareggiata redatta dall’OCC. Al giudice è demandata la valutazione sulla meritevolezza del debitore, mediante la verifica dell’assenza di dolo o colpa grave nella causazione del sovraindebitamento e dell’assenza di eventuali atti in frode ai creditori. L’esdebitazione è concessa con decreto del Tribunale, e verrà comunicata ai creditori.

Raniero Mazzucato Dottore Commercialista

 L’identità digitale è l’insieme dei dati e delle informazioni che, all’interno di un determinato sistema informatico, definiscono una persona fisica. Uno dei punti fondamentali prima di arrivare all’introduzione dell’identità digitale è la nascita del Codice dell’Amministrazione Digitale chiamato con l’acronimo CAD, istituito con Decreto Legislativo n. 82 il 7 Marzo 2005 per regolamentare l’uso di strumenti elettronici come mezzo di collegamento tra il cittadino, sia privato che azienda, e la Pubblica Amministrazione. Ad oggi, a partire dal 1° Ottobre, l’utilizzo delle identità digitali come SPID, CIE e CNS sono obbligatorie per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione e sostituiscono ufficialmente le altre modalità di accesso ai servizi telematici utilizzando solamente un nome utente ed una password. Nel dettaglio che cos’è lo SPID, CIE e CNS? Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, definito con l’acronimo SPID, è uno dei metodi semplici e veloci per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Ma come si ottiene? Per ottenere lo SPID è molto semplice, basta aver compiuto 18 anni ed essere in possesso dei seguenti documenti: •documento di riconoscimento italiano (Carta d’identità, patente o passaporto); •la tessera sanitaria; •un indirizzo mail e un numero di telefono. Dopo di che basterà accedere al sito di uno dei gestori di identità digitale riconosciuti e vigilati da AgID e procedere con l’inserimento dei propri dati personali. Al termine dopo aver verificato l’identità, anche attraverso Webcam, verranno rilasciate le credenziali uniche per accedere ai tutti i servizi delle Pubbliche Amministrazioni. In alternativa basterà recarsi presso un caaf o un professionista abilitato al rilascio. La Carta di Identità Elettronica, definita

con l’acronimo CIE, è un documento personale realizzato in plastica e dalle dimensioni di una carta di credito. Essa certifica l’identità del cittadino ed è dotata di sofisticati elementi di sicurezza e di un microchip a radiofrequenza (RF) che memorizza i dati del titolare. Inoltre sul retro della CIE, il Codice Fiscale è riportato anche come codice a barre. Essa svolge le stesse funzionalità dello SPID ma il modo per richiederla è diverso. Infatti essa si può richiedere alla scadenza della propria Carta di Identità presso il Comune di residenza o di dimora. La CIE è spedita direttamente al cittadino che la riceverà entro 6 giorni dalla richiesta presso il Comune o presso un indirizzo da lui indicato. La Carta Nazionale dei Servizi, definita con l’acronimo CNS, è un dispositivo sotto forma di chiavetta USB o Smart Card, che consente sia ai cittadini che alle imprese di autenticare la propria identità e di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Per il cittadino, la CNS può essere comunemente la Tessera Sanitaria e per poter attivare la funzionalità di CNS, bisogna recarsi presso i punti di attivazione come ULSS e ASL di residenza. La procedura è immediata e gratuita, ed al momento dell’attivazione saranno chiesti i seguenti documenti: •tessera sanitaria; •documento d’identità; •indirizzo di posta elettronica. Quando la procedura sarà terminata si riceverà subito un codice di 3 cifre presso lo sportello e la restante parte sarà inviata al proprio indirizzo e-mail. Con questi strumenti, semplici veloci e intuitivi, i cittadini potranno accedere a tutti i servizi a loro disposizione sgravando alle pubbliche amministrazioni un’importante carico di lavoro. Giordano Candeo Dottore Commercialista


Il Pranzo è Servito: la storica cultura televisiva ritorna in una nuova e inedita edizione Intervista al primo campione dell’edizione 2021 Franco Casadio  La televisione degli anni Ottanta ha segnato una svolta culturare nella quotidianità degli Italiani e molte serie televisive, documentari e programmi sono entrati per sempre nella nostra mente per lasciare anche tanta nostalgia. Così tanta nostalgia che spesso ci si è trovati ad accendere la TV e ad assistere a remake di telefilm, documentari e appunto trasmissioni più o meno riusciti. Possiamo affermare che l’operazione nostalgia, almeno a nostro parere, è riuscita alla perfezione con la nuova edizione de Il Pranzo è Servito. La trasmissione, condotta ed ideata storicamente da Corrado – sostituito poi da Claudio Lippi e Davide Mengacci – ha visto la sua fine, dopo migliaia di puntate, all’inizio degli anni Novanta a seguito di un importante calo di ascolti. Corima, la casa di produzione che richiama il nome d’autore utilizzato dallo stesso Corrado oggi guidata dalla moglie Marina, è riuscita a prendere accordi con la Rai per una nuova edizione de il Pranzo è Servito, questa volta condotta da Flavio Insinna. Una esperienza di rilancio non nuova allo stesso Flavio che già aveva sperimentato il rilancio della Corrida prima che passasse successivamente ad altri concorrenti quali Gerry Scotti e Carlo Conti. Perché abbiamo parlato di cultura? Perché di fatto Il Pranzo è Servito ha segnato un’epoca: l’abitudine di appollaiarsi davanti alla TV durante l’ora di pranzo – era una delle prime trasmissioni quiz che ha osato in quegli anni ed in quella fascia oraria n.d.r. -, la consuetudine di vedere un conduttore molto familiare che iniziava a diventare l’amico di tutti e delle famiglie, l’occasione di acculturarsi potendo ascoltare le numerose domande poste ai concorrenti di sicuro interesse culturale, ecc. Insomma oggi possiamo dire che Il Pranzo è Servito è tornato ed ha portato una ventata di interessante cultura, quello che già eravamo abituati ad avere negli anni Ottanta. A tal proposito ho pensato di mettermi in contatto con Franco Casadio, il primissimo campione di questa edizione

Franco, primo campione e già partecipante ad altre trasmissioni televisive… È stato piacevole rivederti in gioco dopo la tua breve partecipazione a Sarabanda di Enrico Papi Qualche anno fa ho avuto il piacere di partecipare a Sarabanda nelle vesti dell “Uomo Orso” in contrapposizione al campione di allora Gabriele, più comunemente conosciuto come Uomo Gatto. Ho poi partecipato a diverse trasmissioni fino all’Eredità, altro programma condotto da Insinna. Ma partiamo dal principio: sicuramente hai partecipato a Il Pranzo è Servito proprio perché il programma ti ha lasciato un ricordo indelebile negli anni. Cosa ricordi delle edizioni di Corrado e delle successive? Ricordo molto bene la bella scenografia colorata. Negli anni Ottanta si utilizzavano ancora studi monocolore e monotematici o, in alternativa, troppo sontuosi ed elettrizzanti. Con Corrado si è assistito ad una scenografia di tutto rispetto, sobria ed esteticamente appetibile. Non parliamo poi della ruota che girava e presentava le varie portate, credo che un po’ tutti ne abbiamo un bel ricordo. E le domande, infine, erano il vero valore del programma: essere preparati culturalmente è sempre stata la mia priorità, motivo per il quale mi sono voluto mettere in gioco come concorrente. Primissimo campione di questa edizione targata Rai 1. Immagino la soddisfazione e soprattutto l’orgoglio di essere “il primo”. Assolutamente sì, essere diventato il primissimo campione è stato per me un gran-

Flavio Insinna e la prima prova

Franco Casadio il primo vincitore dell’edizione 2021 della trasmissione ”Il Pranzo è Servito” dissimo passo avanti ed un valore aggiunto nella mie esperienze da concorrente. Ancora più soffisfacente è l’aver avuto l’onore di girare per primo la ruota dopo aver indovinato esattamente il peso di una cassetta di peperoni: persino Insinna mi paragonò al grande Giucas Casella e mi soprannominò prima “bilancia vivente” e poi il “Terminator delle pesate”. Riportare una trasmissione di questo tipo è stata una decisione sicuramente importante. Secondo te Flavio Insinna ha portato con rispetto in alto la bandiera dello storico programma? Cosa aggiungeresti o cambieresti per rendere l'attuale programma ancora più interessante? Insinna ha sicuramente portato rispetto e onore a questa nuova edizione ricordando che il “vero” Pranzo è Servito è e rimane quello di Corrado, personalmente a me piace molto come conduttore anche se è molto, a volte troppo logorroico… dedicherei più tempo al gioco che alle parole. Cosa cambierei? Non molto in realtà se non la grafica di alcune portate: il secondo meriterebbe “il pollo” piuttosto che una pentola sul fuoco (storicamente era così n.d.r.), come anche per il jolly oggi sostituito dal main sponsor del programma. Nella televisione del presente ci sono ancora molti elementi interessanti di quella del passato. Quali aspetti gradisci della tv attuale? E quali invece rimpiangi in modo particolare? Rispecchio molto del passato, ed apprezzo, i programmi di cultura generale che parlano di natura ed alcuni quiz informativi. Al contrario non sopporto e non gradisco molto la cosiddetta televisione trash come i reality in generale, anche se li distinguo tra loro, e le liti televisive che non portano a nulla. Rimpiango molto alcuni programmi e mi piacerebbe rivederli in una nuova edizione: Doppio Slalom, Babilonia, Ok il Prezzo è Giusto, il Quizzone e molti altri… ma più di tutti rimpiango molto Buona Domenica con Marco Columbro e Lorella Cuccarini. Quando ripenso a Il Pranzo è Servito di Corrado mi vengono in mente i miei nonni materni. Spesso mi capitava di guardare la televisione durante il pranzo in loro presenza. Sono sicuro che la tua vittoria l’avrai dedicata a qualcuno di speciale. Mi leggi nel pensiero? Ebbene sì, ho dedicato questa vittoria a mio nonno Antonio. Con lui guardavo sempre “Il Pranzo” ed è proprio lui che avrebbe voluto vedermi concorrente. Purtroppo non ha potuto assistere alle mie giornate da campione visto che è mancato qualche anno fa. Grazie Franco, ci auguriamo di rivederti presto come concorrente, e magari vincitore in un altro programma!

Grazie a te Matteo Matteo Venturini

IL PESCE CON I SUOI BENEFICI È A RISCHIO DI SCOMPARSA  Il Mar Mediterraneo, che per millenni ha nutrito con il suo pesce popoli e civiltà, è sempre più vuoto. È colpito da una sovrapesca che sta arrecando danni gravissimi al tesoro della biodiversità del mare, il quale rischia di trasformarsi in un deserto azzurro. Le cause sono diverse. C’entra la crisi climatica, naturalmente, che nel Mediterraneo è avvertita più che in altre parti del globo con il surriscaldamento delle acque marine. Ma soprattutto c’entra la gestione della pesca, tale da far sì che questo mare risulti il più sovrasfruttato al mondo. Nel corso degli ultimi cinquant’anni, il Mediterraneo ha perso il 41% di mammiferi marini e il 34% della quantità totale di pesce. Il Mediterraneo ha, inoltre, una concentrazione di microplastiche tra le più alte al mondo. Purtroppo, ci sono tante specie che non sono un obiettivo della pesca, come gli squali o le tartarughe, ma che vengono comunque catturate. Sappiamo che il pesce è un alimento alla base della dieta Mediterranea, perché fornisce all’organismo nutrimenti preziosi tra cui omega 3, proteine ad elevato valore biologico, sali minerali, grassi mono e polinsaturi. Discutendo al riguardo con il gentilissimo Gustavo Siviero - medico di medicina generale e dottore di base di Albignasego - scopriamo che tutti questi elementi sono in grado di apportare benefici al sistema cardiovascolare, inoltre contengono trigliceridi per aumentare i livelli di colesterolo buono, ma soprattutto contiene la VITAMINA D, della quale sempre più persone sono in carenza, nonostante l’immeritata fama di cui gode, la quale è considerata la panacea di tutti i mali, dalle malattie neurodegenerative al cancro. Inoltre, dottor Siviero evidenzia: “ Le proteine del pesce (dette Nobili) hanno un elevato potere nutritivo ma sono anche gli amminoacidi più essenziali per l’organismo. La composizione dei grassi è invece più variabile ed è legata strettamente al tipo di pesce. La percentuale di grassi varia dallo 0.3% al 14%, tanto da permettere la suddivisione in pesci magri, semigrassi e grassi. Il pesce è particolarmente ricco di acidi grassi insaturi, omega 3 in grado di ridurre i tassi di colesterolo nel sangue. Tra i benefici del pesce, inoltre, vi è la presenza di sali minerali quali: il fosforo, un potente alleato della nostra memoria; il calcio che aiuta a prevenire

le malattie delle ossa come l’osteoporosi; lo iodio, importantissimo per la nostra salute della ghiandola tiroide. Per di più, il pesce offre benefici anche ai nostri occhi”. Anche il pesce congelato può essere un prodotto molto salutare. Purché la sua sostenibilità sia certificata, la tracciabilità sia nota al consumatore, e i valori nutrizionali siano corretti. Tutto ciò in un pesce che non deve avere coloranti e aromi aggiunti, esalatori di sapidità, emulsionati e stabilizzatori. Quando si compra il pesce, è bene preferire quello azzurro e quello che vive in acque fredde, come le trote e i salmoni. Questi, infatti, sono quelli che contengono una maggiore concentrazione di Omega 3. Quelli più grassi non si devono sempre evitare, perché sono un’ottima fonte di vitamina D, che permette la mineralizzazione delle ossa E stimola l’attività del sistema immunitario. Per vitamina D si intende un gruppo di molecole liposolubili e steroidee, veri e propri precursori ormonali, che regolano il metabolismo osseo e modulano l'assorbimento intestinale di calcio, ferro, magnesio, fosfati e zinco. La vitamina D, come il calcio, infatti, svolge un ruolo importante per la salute delle ossa. La vitamina D che possiamo assumere con gli alimenti – inclusi quelli che ne contengono di più: fegato di merluzzo, pesci grassi (salmone) e pesce azzurro – è limitata. Ritornando all’importanza del pesce che portiamo a tavola, il sovrasfruttamento comporta la necessità di un consumo razionale e coscienzioso. Considerando il fatto che in Italia la situazione è peggiore rispetto agli altri paesi europei e il consumo si esaurisce entro il 6 aprile, pari a tutto quello che viene prodotto in un anno. È chiaro quindi che la maggior parte dei prodotti di pesce che troviamo sul mercato proviene dall’estero. Ricordiamo sempre, preparando un buon pesce fresco, di chiedere consigli al pescivendolo di fiducia, leggere attentamente le etichette e le scadenze per evitare un abuso di concentrati, e vari trattamenti dannosi alla salute. In aggiunta, deve essere pesce esclusivamente di stagione, con la provenienza dalla cosiddetta “filiera corta”, anche se sono convinta che un buon pesce si riconosca dal suo profumo fresco e color vivo. Ala Jucova


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ALBIGNASEGO NELLA STORIA L’economia del laterizio e delle fornaci dei primi del Novecento  Se pensiamo a Mandriola ci vengono subito in mente le fornaci e, dai nostri nonni, ci viene raccontato quanto era importante un tempo l’industria del laterizio. Siamo però sfortunati perché gli archivi riguardanti le origini di questo business di inizio Novecento è davvero poco soddisfacente ed è assai difficile poter reperire dati. Informazioni relative agli impieghi, alla paga corrisposta agli operai e agli orari di lavoro ci sono ignoti, quindi ci limitiamo ad analizzare le motivazioni per le quali si scelse di organizzare questo tipo di industria nel territorio di Mandriola. La risposta è automatica: i terreni calcarei e argillosi favorivano enormemente l’avviare di un’industria di laterizi e la scelta di produrre mattoni, calce e tegole risultava vincente. La natura del suolo era riscontrabile un po’ in tutto il territorio della Provincia di Padova, con maggior concentrazione nelle zone periferiche dove ancora l’urbanizzazione non aveva impedito la raccolta delle materie prime e, come ben sappiamo, favoriva comuni come Albignasego ancora ricchi di campagne e spazi sconfinati poco ottimizzati. La naturale conseguenza di questa enorme disponibilità di materiale grezzo – difficilmente riscontrabili in altri territori, province e regioni, fece sì che la richiesta di laterizi arrivasse a record storici, così ci furono grossi investimenti nella realizzazioni di fornaci destinate alla cottura di mattoni e similari. Per citare alcuni numeri, secondo la “Statistica agraria della provincia di Padova e bonificazioni del 1867”, si potevano contare ben 27 fornaci distribuite in tutta la provincia patavina, numero poi salito a 69 negli ultimi anni del secolo per un totale di oltre mille persone impiegate in questa tipologia di industria. Le grosse fabbriche nelle quali cucinavano mattoni e più generamente laterizi utilizzavano la lavorazione

ni pubbliche n.d.r.), continuò l’attività la famiglia Cassis – con l’ingegner Cesare accompagnato dal fratello Giovanni, la sorella contessa Luisa con il marito Alessandro Re. Questo fino alla fine della Prima Guerra Mondiale anno in cui l’industria risentì di una crisi generale che colpì in modo particolare le ben avviate fornaci di Mandriola.

a fuoco intermittente, una tecnica che per quegli anni rispecchiava la quasi totalità delle fornaci. Un primato fu proprio la costruzione della prima fornace a Mandriola di Albignasego, ad opera della ditta Voltan & C. con un sistema decisamente futuristico e all’avanguardia rispetto alle molte industrie distribuite nella provincia; correva l’anno 1872 e venne utilizzato il forno Hoffman che prevedeva il sistema di cottura a fuoco continuo. Solo la ditta sopracitata, che prese poi un anno dopo il nome “Voltan Rocchetti & C.”, produceva annualmente oltre 8 milioni di mattoni, 60 mila tegole, 50 mila mattonelle ed altri 800 mila pezzi di ordinazioni con una dotazione complessiva di due fornaci nelle quali lavoravano 182 operai per 360 giorni annui. Proprio queste due fornaci erano, in assoluto, le più apprezzate e importanti del territorio provinciale, sia per produzione annua, sia per numero di operai impiegati. Fino al 1883 la Voltan Rocchetti & C. fu guidata dall’ingegner Giacomo Magarotto, dall’ingegner Augusto Farifat, da don Luigi Voltan e dall’ingegner Paolo Roc-

Dopo una dichiarazione di liquidazione, nel 1919 l’attività passò in mano alla ditta Fratelli Perale di Venezia – per quanto riguarda la fornace di laterizi– ed alla “Società in accomandita semplice forno a calce di Mandriola” per il forno a calce, guidata dai già volti noti Alessandro Re, Cesare Cassis e dal nuovo ingresso di Antonio Venerio; quest’ultimo sodalizio durò giusto qualche tempo per poi essere acquisito dalla S.A.I.F.A. di Venezia.

In alto: la fornace dove e attualmente inserita la sede di Radio Cooperativa In basso: la fornace adiacente al centro Ipercity chetti, anno in cui la società si sciolse e vide il proseguo di una nuova entità societaria con il medesimo nome per mantenere la tradizione ultradecennale con la differenza che questa volta era guidata dai soci accomandatari don Luigi Voltan e dall’ingegner Paolo Rocchetti questa volta accompagnati dall’ingegner Cesare Cassis e dai soci accomandanti l’ingegner Giacomo Magarotto, l’ingegner Augusto

Farifat, la nuova entrata dell’ingegner Vincenzo Stefano Breda e soprattutto la Società Veneta per imprese e costruzioni pubbliche (rappresentata da Eugenio Forti, dal Cav. Andrea Sacchetto e dagli ingegneri Carlo Serafini, Ernesto e Luigi Brunetta). Dopo l’avvicendarsi di nuove ragioni sociali e la fuoriuscita di alcuni dei soci (compresa la Società Veneta per le imprese e construzio-

Negli anni della Seconda Guerra Mondiale la ragione sociale cambiò nuovamente in “Società in nome collettivo Federico Perale e ing. Ettore Jogna” di Venezia e ridusse notevolmente l’apporto lavorativo degli operai che passò alle sole cinquanta unità operative. L’ultimo passaggio di proprietà fu registrato nel 1947 quando l’azienda venne acquistata in toto dalla Fornace Valbrenta S.p.a. che garantì lavoro agli operai fino alla sua chiusura nel 1970. Oggi è possibile scorgere, passando per la Strada Battaglia, entrambi i comignoli delle fornaci: la prima, arrivando da Padova è oggi parte integrante del centro commerciale Ipercity, mentre la seconda a qualche centinaio di metri più avanti ospita la sede operativa di Radio Cooperativa.

Albano Faggin



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Campionati Mondiali di Pattinaggio Artistico Il Gruppo Dejavu di Maserà di Padova vanta anche atleti di Albignasego, compreso il capitano Bottaro  Sono passati due anni dall’ultimo mondiale disputatosi a Barcellona e finalmente è arrivato il momento di partire. Mercoledì 29 settembre il piccolo Gruppo Dejavù del Rollclub guidato dal Presidente Sandro Morandin, dal Direttore Sportivo EZIA Signorini e dall’allenatorecoreografo e pluricampione mondiale DANIEL Morandin sono partiti dal Marco Polo di Venezia e in circa trenta ore di aereo con scali ad Amsterdam e Panama sono arrivati ad Assuncion in Paraguay. Il campionato europeo disputatosi a Lleida nel Mese di luglio era andato particolarmente bene. La medaglia di bronzo è stato un traguardo importante anche perché, all’ultimo momento si è reso necessario sostituire un’ atleta infortunata. Anche il periodo di avvicinamento al mondiale non è stato particolarmente tranquillo. Un atleta è caduto riportando una ferita alla testa e, qualche settimana fa la protagonista ha avuto una distorsione alla caviglia. Le sapienti modifiche al programma tecnico apportate da DANIEL Morandin in generale consentono al gruppo di poter gareggiare sia nel caso che l’atleta in questione recuperi, sia nel caso in cui si sia costrizione nel sostituirla. La decisione è sempre presa all’ultimo momento dai tecnici a seconda delle esigenze. Nel frattempo il gruppo ha continuato a provare le due versioni della coreografia fino all’attimo prima della partenza. Nonostante questi inconvenienti che possono verificarsi quando si è sotto pressione, il gruppo si è dimostrato coeso e determinato a realizzare una prestazione di alto livello. La stagione 2020 si era conclusa per il Gruppo del Rollclub di Maserà con la vittoria del titolo regionale FISR nella categoria Piccoli Gruppi e a causa della pandemia il campionato nazionale previsto a Conegliano era stato rinviato.

A Marzo 2021 si è potuto disputare un nuovo campionato regionale in cui il gruppo Dejavu ha vinto e a fine maggio 2021 al campionato italiano che ha registrato la presenza di oltre 100 gruppi provenienti dalle varie regioni italiane, si è classificato secondo. Una serie di successi: il titolo regionale veneto nel 2020, il titolo al campionato nazionale AICS di Montecatini Terme ed il titolo regionale 2021 vinto a Sedico, faceva ben sperare in una buona prestazione al campionato nazionale. Il tema sulla leggenda di Cleopatra abile, affascinante e ammaliatrice regina egiziana al campionato regionale del 2020 era piaciuto molto, e questo ha convinto il coreografo Daniel Morandin a riproporlo anche nel 2021 alla gara di Conegliano con ulteriori miglioramenti. La composizione del gruppo per l’occasione ha avuto qualche rimaneggiamento nella sua composizione; infatti è entrata come titolare Anna Torresin. Confermati tutti gli altri componenti storici: Federico Bottaro (capitano), Lisa Carlesso, Cristian Catana, Francesca Collo, Valeria

Danieletto, Arianna Godina, Nicola Marenda, Giulia Pellegrina, Anna Portesan, Rachele Signorini e Giulia Zuppini. In quella occasione il gruppo Dejavu ha dato prova delle proprie capacità con una esecuzione travolgente presentando elementi tecnici eseguiti con precisione e determinazione. Il risultato è stato strepitoso: la Giuria ha premiato il gruppo con un punteggio che nel contenuto tecnico ha raggiunto il 9.7 e nella presentazione artistica il 9.9. Un risultato che ha posto i padovani subito a ridosso del gruppo di Roma campioni italiani e mondiali uscenti che hanno vinto il titolo italiano con tre giudici a favore contro due. L’entusiasmo del team padovano è volato alle stelle festeggiando così la partecipazione al suo terzo mondiale che è programmato ad Assucion, capitale del Paraguay,dal 29 settembre al 2 ottobre. A fianco degli atleti in questo importante impegno oltre al coreografo Daniel Morandin il direttore sportivo Ezia Signorini ed il presidente del Rollclub Sandro Morandin.

I COMPONENTI DEL GRUPPO DEJAVU Federico Bottaro (capitano) Classe 1993, vive ad Albignasego, di professione ingegnere con un importante palmares sportivo: Campione italiano coppia danza divisione nazionale 2008, 2009, 2010 e 2015; medaglia d’argento nella categoria juniores solo dance Open de Dance International Hettange. Campione italiano piccolo gruppo divisione nazionale 2016. Lisa Carlesso Classe 1999, vive a Bassano del Grappa e studia all’Università di Padova. Ha maturato una grande esperienza nella specialità quartetti e gruppi spettacolo. Collabora con il Rollclub come tecnico. Cristian Catana Classe 2002, vive a Maserà di Padova, ha ottenuto la maturità e collabora con il Rollclub come istruttore. Nel suo palmares il titolo italiano nel 201 Valeria Danieletto Classe 1997, vive ad Albignasego, quasi laureata in scienze motorie. Nel suo palmares il titolo italiano 2017 e 2019 nella specialità solo dance divisione nazionale D. Campionessa italiana piccolo gruppo divisione nazionale 2016; medaglia d’argento alla Coppa delle Nazioni 2017 piccolo gruppo, medaglia di bronzo al campionato europeo 2021 piccolo gruppo. Arianna Godina Classe 2002, vive a Maserà di Padova, ha ottenuto la maturità e collabora con il Rollclub come istruttore. Nel suo palmares il quarto posto all’Open International di Hettange vestendo la maglia azzurra. Nicola Marenda Classe 1997, Vice Campione Mondiale Juniores solo dance 2015 e 2016, campione italiano solo dance juniores 2016. Medaglia d’argento alla Coppa delle Nazioni 2017 piccolo

gruppo international.Pratica con ottimi risultati anche la specialità coppia danza. Giulia Pellegrina Classe 1999, vive a Noventa Padovana e studia scienze motorie all’Università di Verona. Ha maturato una grande esperienza nella specialità quartetti e gruppi spettacolo. Collabora con il Rollclub come tecnico. Anna Portesan Classe 1998, vive a Cassola (VI) e studia all’Università di Padova. Ha maturato una grande esperienza nella specialità quartetti e gruppi spettacolo. Rachele Signorini Classe 2000, risiede a San Lazzaro di Savena (BO) e frequenta l’Università di Bologna, si sposta settimanalmente a Maserà per partecipare agli allenamenti. Collabora con il Rollclub come tecnico. Anna Torresin Classe 1994, vive Resana, lavora nel settore degli articoli sportivi, Ha maturato una grande esperienza nella specialità quartetti e gruppi spettacolo. Si sposta settimanalmente a Maserà per partecipare agli allenamenti. . Collabora con il Rollclub come tecnico. Completano la compagine Francesca Collo (Olimpica Skaters Rovigo) Classe 1998, laureanda in medicina, pratica anche la specialità dei gruppo sincro. Si sposta settimanalmente dal Rovigo a Maserà per partecipare agli allenamenti. Giulia Zuppini (Nuova Guarino Verona) Classe 2004, è la più giovane del gruppo, frequenta il liceo scientifico ed abita a Verona e con assiduità partecipa agli allenamenti che si svolgono sulla pista di Bertipaglia. Albano Faggin

La prima Twin Run organizzata dal gruppo GPDS Albignasego  Domenica 29 Agosto 2021 si è svolta la “1° TWIN RUN”, manifestazione ludico-motoria di km 6 e 14 attraverso le contrade paesane di Albignasego e Maserà di Padova. L’evento, organizzato a cura del GPDS (Gruppo Podistico Donatori Sangue Albignasego) e Podisti Maserà di Padova ha avuto carattere innovativo, perché ci sono state 2 partenze distinte: una dalla Piazza del Donatore di Albignasego e l’altra dalla Piazza di Maserà. Da qui il nome Twin Run. Invece l’ar-

rivo è stato comune, presso gli impianti sportivi di Carpanedo, per sottolineare, seppure in questi tempi difficili, i valori della condivisione e dello stare insieme. Sono stati introdotti accorgimenti particolari ed eccezionali per garantire il rispetto assoluto delle vigenti norme anti-covid. In particolare è stato richiesto ai volontari del servizio e ai partecipanti di esibire il Green Pass, anche per dare un segnale di fiducia verso lo strumento del vaccino.

Sono state poi applicate le ormai note misure di sicurezza, sotto l’occhio vigile dei nostri volontari e dell’ANC Associazione Nazionale Carabinieri (divieto di assembramento, utilizzo di mascherina e gel nelle piazze, ai ristori e all’arrivo, iscrizioni in zona dedicata e transennata con ingresso/uscita unidirezionali, accesso con misurazione della temperatura, acquisizione dei dati personali). La partecipazione è stata buona e comunque secondo le attese (circa 700

presenze tra gruppi e singoli n.d.r.), nonostante la prima edizione, la doppia partenza e la poca pubblicità (praticamente solo attraverso Facebook e Marciapadova – Comitato di coordinamento del podismo della provincia di Padova). Il ricavato dell’evento sarà destinato a scopo benefico e verrà comunicato a breve tramite il canale Facebook. “Ringraziamo l’Amministrazione comunale – ha commentato il presidente del GPDS Matteo Schivo - la Polizia Locale

e ANC (coordinati dal Comandante Daniele De Sanctis), il Marciapadova, i gruppi podistici che sono intervenuti, in particolare Run for IOV - Donne in corsa contro il tumore al seno. Speriamo di poter continuare con gli eventi sportivi a servizio della Comunità e vi diamo appuntamento ai prossimi eventi targati GPDS. Intanto vi proponiamo di allenarvi sul nuovo percorso permanente per le vie di Albignasego denominato “Giro delle Streghe” e che è stato recentemente inaugurato”. Albano Faggin


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the Play, dopo l’estate si riparte con interessanti iniziative Intervista al regista Diego De Francesco  I mesi caldi sono passati ma The Play non si è mai fermato ed ha arricchito l’estate di Albignasego con diverse iniziative. Poca è stata la sosta e già un ricco calendario di iniziative sono in programma per la stagione 2021-2021.

Abbiamo parlato con la persona chiave di “The Play”, il regista Diego De Francesco Diego, come si sono svolte le attività negli ultimi mesi? Quest'anno nonostante la Pandemia i laboratori di teatro e cinema sono riusciti a portare a conclusione il percorso di formazione con i saggi di teatro e cortometraggi del laboratorio di recitazione cinematografica. Il 25 Luglio ha debuttato il saggio di recitazione teatrale base con lo spettacolo "Theaomai" da Sofocle a Williams. Gli allievi/e del laboratorio hanno portato in scena alcune opere degli autori più celebri del teatro: Sofocle, Shakespeare, Cechov, Williams. a far da cornice della serata la celebre Sala Verdi di Villa obizzi. Mi parlavi anche di azione Sì, dopo infatti è stato il turno del laboratorio di Recitazione Cinematografica ACTION! E a Luglio sono stati girati i due cortometraggi "La Seduta e La Cena". Mentre con la ripresa post elezioni avete già tenuto uno spettacolo Il 10 ottobre è stato il turno del Laboratorio Avanzato che hanno portato in scena "A Pranzo da Penny", una commedia scritta da me

in collaborazione con gli allievi del laboratorio durante il periodo del Lockdown. E per quanto riguarda i prossimi impegni? Il 23 e il 24 Ottobre verranno proiettati nella rassegna di cinema organizzata da The PLAY in collaborazione con la Proloco di Albignasego e il C'era C'è. Per l’appunto la rassegna di cinema che si terrà in Sala Verdi si chiamerà The Play in Short. Sabato 23 ottobre ci sarà la serata con la proiezione del documentario del regista Andrea Azzetti "Con il Sorriso" che al termine della proiezione sarà presente in sala. Mentre la domenica 24 Ottobre ci sarà la rassegna dedicata ai cortometraggi di vari autori e registi esordienti nel padovano. The Play ha aperto le iscrizioni dei laboratori per adulti e per ragazzi,confidando in una buona ripartenza del Teatro e fiduciosi di un buon 2022. Grazie Diego, in bocca al lupo con il programma annuale e a risentirci presto Grazie Matteo e alla prossima Matteo Venturini

il direttore risponde e noi vittime della bomba d’acqua? Caro direttore, mi chiamo Antonella e sono una mamma di due splendidi bambini. Insime e a mio marito ed i due piccoli sono residente nel quartiere di San Tommaso da circa una decina d’anni. Purtroppo facciamo parte di una delle tante famiglie che ha subìto la tremenda bomba d’acqua di qualche giorno fa che ci ha causato danni non solo nel nostro garage, ma anche negli ambienti adiacenti: la lavanderia e la piccola taverna. Non solo danni ai muri ed al pavimento, ma anche a diversi mobili e ad altrettanti oggetti, anche di valore. Eppure siamo stati tutto sommato fortunati, ho sentito, letto e visto diverse situazione disperate dove, grazie al cielo, la Protezione Civile si è fatta in quattro ed ha evitato il peggio… grandi davvero tutti i volontari che si sono spesi in questo. Che lei sappia saranno attivati dei contributi per il ripristino dei danni arrecati dal maltempo? Mi affido a lei e la ringrazio tanto! Antonella Gentilissima Antonella nei giorni scorsi è uscito un comunicato dalla Regione e dal Comune che riguarda i risarcimenti in questione. Purtoppo é ancora in tempo solo per il risarcimento dei beni mobili. Giro alla pari il testo dal sito della nostra Città sperando di fare cosa gradita per Lei e per tutti! Si informa che la Regione Veneto ha fissato per il prossimo 03/11/2021 la data per trasmettere da parte del Comune le schede riepilogative dei danni subiti dalle proprieta’ private e pubbliche, dalle attivita’ economiche e produttive a seguito delle eccezionali avversita’ atmosferiche verificatesi il 6 Ottobre 2021. BENI IMMOBILI E MOBILI REGISTRATI MODULI REGIONE VENETO Al fine di ottemperare a quanto richiesto dalla Regione Veneto, si invitano gli interessati a trasmettere al Comune di Albignasego la segnalazione dei danni subiti ai beni immobili (esempio strutture portanti, impianti, serramenti) e beni mobili registrati (esempio auto, moto) come da modulistica allegata e comunque a disposizione sulla home page del Sito del Comune. La presentazione del modulo (con allegata documentazione) potrà avvenire via pec all’indirizzo albignasego.pd@cert.ip-veneto.net o consegnandola direttamente al protocollo comunale entro venerdì 29/10/2021 alle ore 12:00. Le domande arrivate fuori termine saranno comunque istruite dal Comune e inviate alla Regione Veneto, senza garanzia però che quest’ultima le prenda in considerazione, salvo proroga della Regione stessa.

BENI MOBILI (elettrodomestici, arredo, ecc) MODULO COMUNE DI ALBIGNASEGO Per i beni non ricompresi come ammissibili al risarcimento danno da parte della Regione Veneto (elettrodomestici, arredo, bici elettriche, ecc), si chiede di trasmettere al Comune di Albignasego, con le modalità sopra descritte, tutta la relativa documentazione giustificativa dei danni subiti, come da specifico modulo comunale allegato, entro lunedì 15/11/2021 alle ore 12:00. Una volta raccolta tutta la documentazione, il Comune, nei limiti delle risorse disponibili a bilancio, stanzierà fondi propri per ristorare almeno in parte i danni patiti dai cittadini, ai quali auspichiamo si aggiungano ulteriori contributi da parte di altri Enti Pubblici (Provincia di Padova, specifici stanziamenti regionali). Per qualsiasi informazione si potrà chiamare il Lunedì – Mercoledì – Venerdì dalle 9,00 alle 12,30 e il Martedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30 ai seguenti numeri di telefono: 049/8042242 Arch. Antonella Selmin 049/8042260 Dott.ssa Chiara Di Lorenzo

Matteo Venturini

Per porre domande al nostro Direttore Responsabile inoltrare una mail a matteoventurini@gmail.com indicando nell’oggetto “il Giornale di Albignasego”

Il Giornale di Albignasego supplemento de “il Giornale di” Anno 2 n°8 (10° Pubb.) Aut. Tribunale di Padova n. 2509

Direttore responsabile: Matteo Venturini Coordinamento editoriale: Nadia Musoni Raccolta pubblicitaria, impaginazione e grafica: Lime Edizioni Srl - Milano t. 02 36767660 www.limedizioni.com

Redazione: matteoventurini@gmail.com Dott. Emo Bruno Giordano Candeo

Albano Faggin

Stampa: copie n. 13.000 Distribuzione gratuita alle famiglie e bar della città di Albignasego Chiuso in redazione il 29/10/2021

Lorenzo Guia

Ala Jucova Raniero Mazzucato Nicola Vegro

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L’ARTE DELLA PASTICCERIA Via Roma, 76 - Albignasego



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