Greenup n. 198 - Marzo 2022

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TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE

marzo 2022

n.198

Il servizio fotografico è stato realizzato nella magnifica cornice di Villa Litta a Lainate, alle porte di Milano.

emanuele e simone Simeoli

Simegarden

Riccardo Zocca Zoccagarden

Andrea Cretti

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)

Cretti Garden Center

Andrea Maisto Royal Garden

Giulia Zocca Zoccagarden

Chiara Tami

Verde Vivo Garden

NEW GENERATION L A VO G L I A D I CO N TA R E E FA R S I S PA Z I O

Servizio di copertina realizzato in collaborazione con






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La creatività? Questione di metodo


MANUALE PER ALLENARSI AL

GREEN VISUAL MERCHANDISING Per mettersi in gioco, stimolare l’immaginazione e passare all’azione

Il manuale raccoglie una selezione ragionata di articoli che Erica Cherubini, editorialista della nostra rivista con la rubrica Visual Idea, ha scelto per porre sotto i riflettori gli strumenti e i processi necessari per dare vita a esposizioni efficaci e d’effetto.

Il visual merchandising è una questione centrale per ogni punto vendita, ma che non era mai stata al centro del dibattito e dello studio di un prodotto specifico per il garden.

❷ Il manuale suggerisce alcune idee di allestimento per il garden center di medie-piccole dimensioni,

dando valore alle possibilità di personalizzazione.

❸ La seconda parte del manuale è un quaderno operativo in cui i lettori possono mettere alla prova il metodo che permette di concretizzare le idee di allestimento che la lettura può avere ispirato.

IL MANUALE È IN VENDITA AL PREZZO SPECIALE DI 15 EURO (+ spese di spedizione) Per ordinare la tua copia, scrivi a info@laboratorioverde.net

Realizzato in collaborazione con

Con il supporto di

www.laboratorioverde.net


Cambia s tile c on le no s tre piante

www.arenavivai.com


g Editoriale /

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Instagram/ FRA_SETTE ED.LAB.VERDE

ono ragazzi in gamba, ragazzi promettenti. Giovani imprenditori o (ancora) figli di imprenditori che hanno voglia di contare e di farsi spazio. Convinti, determinanti, entusiasti di quello che fanno, sono pronti a mettersi in gioco, prendendosi oneri e onori del mestiere di gardenista. È dedicata alle nuove generazioni la cover story di questo numero, che abbiamo realizzato nella splendida cornice di Villa Litta Lainate, alle porte di Milano, perché siamo sempre più convinti del forte legame che c’è tra garden center e cultura verde. I sette protagonisti della copertina - e ne avremmo potuti scegliere tanti altri - sono giovani, alcuni giovanissimi, ma dategli tempo, perché stanno costruendo il loro spazio. Pieno di passione. E lo stanno facendo guardando con occhi spalancati verso il futuro, con uno sguardo critico sul presente, senza dimenticare le loro radici forti, come spesso accade nel settore che abbiamo la fortuna di raccontare. Sono ragazzi delle generazioni Zeta (ventenni) e Millennial (under 40) e con loro abbiamo voluto stabilire un dialogo tra più generazioni, padri e figli, nonni e nipoti, ma anche fratelli e sorelle di età diverse. Storie differenti che partono da lontano, con l’obiettivo - e il senso di responsabilità - di continuare l’attività familiare, senza dimenticare le tradizioni. Giovani che parlano ai giovani, sempre più attenti alle tematiche green e gardening, che vogliono prendersi la scena per un commercio più responsabile e sensibile alle tematiche ambientali. Ma non ci fermiamo alla cover story, perché di tematiche legate ai giovani si parla in altre parti del giornale, proprio perché abbiamo voglia di guardare verso il futuro… E ne abbiamo tanto bisogno. E anche per questo, abbiamo deciso di farvi un augurio speciale, grazie alla collaborazione che è nata con Grafiche Tassotti. Trovate tutto, pensiero compreso, a pagina 11… Parliamo di bellezza. Mi fermo qui, ma fate girare questo numero, fatelo leggere ai colleghi, agli amici, perché è la cosa più bella per un giornale. Buona lettura!

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Sommario / 198 MARZO 2022

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051 PRIMO PIANO 014 Under

TENDENZE 024 Verso un’esperienza digital-culturale

040 Usa

058 Vasi e contenitori

Il terzo luogo

Parola d’ordine: benessere

a cura del comitato di redazione di Fondazione Minoprio

colloquio con Emanuele e Simone Simeoli

di Stefania Medetti

colloquio con Rossella Baiocchi di Marta Meggiolaro

017 Cover story

026 “È iniziata come

Più piccoli, più accoglienti

066 Focus

gioco e ora mi piace”

L’importanza di investire

“Sempre in movimento”

044 Intervista

New Generation La voglia di contare e farsi spazio

colloquio con Andrea Cretti

colloquio con Martina Mensing di Alice Nicole Ginosa

028 “Siamo quattro

046 Fiere

068 Brand

servizio di Francesco Tozzi, testi di Alice Nicole Ginosa, foto di Mauro Consilvio

teste che convivono bene”

L’edizione estiva per rincontrarsi

“Progetto la bellezza e accelero le potenzialità”

di Bianca Ferraris

colloquio con Raffaele Piccolomini di Alice Nicole Ginosa

colloquio con Giulia e Riccardo Zocca

020 “Sporcarsi le mani è più da me”

048 Eventi

colloquio con Chiara Tami

colloquio con Erica Cherubini di Marta Meggiolaro

022 Una questione

L’evoluzione possibile

di Filippo Terragni

070 Fiori Ispirazioni dai Paesi Bassi di Bianca Ferraris

di famiglia

051 Racconto

colloquio con Andrea Maisto

A spasso per MyPlant & Garden

072 Colore

di Alice Nicole Ginosa

di Alice Nicole Ginosa

Sette giovani futuri gardenisti per cinque diversi punti vendita. Il servizio fotografico per questa cover è stato realizzato nella splendida cornice del parco storico di Villa Litta a Lainate, alle porte di Milano.

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Il futuro è nel Metaverso


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www.laboratorioverde.net / N 198 Marzo 2022 Direttore responsabile Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net

In redazione Alice Nicole Ginosa, Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net

070

Grafica Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Bianca Belfiore, Lucio Brioschi, Erica Cherubini, Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Ferraris, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Matteo Ragni, Nicolò Pensa, Rachele Pozzato, Daniela Stasi, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo Produzione e segreteria Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net Promozione e sviluppo Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Responsabile editoriale Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net

072

Stampa Bieffe s.r.l. Via Mariano Guzzini 38 62019 Recanati (MC)

077

Direzione, redazione e amministrazione Via E. Cosenz 35, 20158 Milano, Tel. 02 42448445 www.laboratorioverde.net info@laboratorioverde.net

MERCATI 077 Produzione Nuova linfa dal territorio di Rachele Pozzato

080 Customer experience Vivere un’esperienza è la nuova frontiera della vendita di Bianca Ferraris

Allegato a questo numero lo speciale tabloid dedicato ai biostimolanti, realizzato in collaborazione con Kollant per VerdeVivo.

036 News / Focus

di Francesco Tozzi

10 anni di associazionismo

012 Green shop Il meglio in primo piano

030 News Brevi dal mercato

038 Visual idea di Erica Cherubini

082 #Sisboccia Basta poco di Alessandro Fornasaro

Questa rivista è stampata su carta FSC

Segreteria generale Katiuscia Morello

Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com • F&W magazine

di Filippo Terragni

Primavera… ci siamo!

Amministratore unico Francesco Tozzi

Greenup è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • Flortecnica e vivaismo • IL giardiniere • Agenda del verde • Calendario del verde • I Quaderni di greenup • Fiori Tales

RUBRICHE 007 Editoriale

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

Greenup sostiene AICG

Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03. GreenUp, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.

www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde

Abbonamento da 6+1 numeri: 25,00 Euro


NATURALMENTE BIO! NATURALMENTE ECOLOGICO!

La nuova generazione BIO! Questi sono i nuovi terricci, della Floragard Vertriebs-GmbH, utilizzabili in agricoltura biologica. Con questo nuovo approccio prodotto, innovate nel vostro punto di vendita e richiamate l’attenzione dei vostri clienti. Che sia a l’interno o all’esterno, per le piante ornamentali, le piante legnose e le piante acidofile o per le piante aromatiche e piante da orto – con questi terricci unici dal punto di vista visivo e tecnico, andate a scoprire tutti i settori d’applicazione del giardinaggio vicino alla natura. Il frutto della lunga esperienza della Floragard Vertriebs- GmbH (da oltre 100 anni) nel settore ortoflorovivaismo che ha permesso questo sviluppo. Con il nuovo concime vegetale Flora Veggie-Power, rispondiamo alle esigenze del giardinaggio ecologico. Grazie al nostro lavoro di ricerche, assicuriamo che le nostre miscele utilizzabile in agricoltura biologica procurano una crescita sana, e fioritura abbondante ed un gusto saporito.

Floragard Vertriebs-GmbH · Tel. + 49 (0) 152-22 67 29 61 · sassi@floragard.de · www.floragard.de


Per Tassotti /

Informazione pubbliredazionale

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“LA BELLEZZA DI UN FIORE CHE CONTINUA, E RESTA”

Il biglietto allegato a questo numero simboleggia l’iniziativa speciale di greenup e Tassotti. Un invito a vivere l’emozione di un messaggio che permane nel tempo e a riscoprire il potere emotivo della carta

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osa avranno mai in comune la stamperia Tassotti e la nostra casa editrice Edizioni Laboratorio Verde? L’amore per la carta, prima di tutto. Un materiale concreto e materico che da secoli accoglie parole e immagini e le fa esistere e durare nel tempo. Ma non solo. Il richiamo alla natura e il motivo botanico che animano la collezione 2022 di Tassotti si armonizzano con le tematiche che permeano la nostra rivista e che nel garden center prendono forma. Per suggellare l’incontro tra natura e carta, tra stamperia Tassotti e greenup, abbiamo scelto di allegare al magazine un biglietto dell’ultima collezione dell’azienda con un messaggio che riassume il potere emotivo e comunicativo di uno strumento privilegiato e magico come la carta, che anche il garden center può diffondere in qualità di promotore del bello e della qualità. I biglietti della collezione Tassotti diventano così una proposta concreta e raffinata per il cliente che arricchisce l’acquisto e lo valorizza, nel tempo.

Altre fantasie della collezione 2022.

UN MARCHIO STORICO Diventare un “laboratorio di stamperia creativa”. Da oltre 60 anni è questa la missione della famiglia Tassotti, che dal 1957, anno in cui Giorgio Tassotti iniziò l’attività di grafico stampatore a Bassano del Grappa in Veneto, ha raccolto l’eredità dell’antica stamperia Remondini, diventandone a tutti gli effetti la prosecutrice. Vera e propria ambasciatrice del “Made in Italy”, l’azienda è un punto di riferimento internazionale nel settore delle carte decorative. Fin dall'inizio Tassotti ha riprodotto vecchie stampe popolari e carte decorative da parato - prendendo spunto da xilografie policrome originali Remondini - per poi completare il catalogo con stampe d’arte, biglietti augurali, diari, libri, cartotecnica, del “fai da te” e dell’origami. www.tassotti.it

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Prodotti / GREENSHOP

IL MEGLIO IN

PRIMO PIANO La nostra selezione di prodotti per gli spazi verdi, la casa e il giardino

PER API E FARFALLE 

La Deutzia Raspberry SUNDAE® è davvero particolare, in primis per i suoi fiori: più grandi rispetto alle altre varietà, più luminosi con il loro straordinario bianco rosato con punte di rosa/viola e leggermente profumati… Ideali per api e farfalle! Altra caratteristica? L’altezza. Questa varietà è stata studiata per non superare il metro di altezza, e si adatta facilmente a terrazzi, balconi e vasi importanti. Facilissima da coltivare, richiede poca manutenzione. La posizione ideale è in pieno sole, ma non disdegna le zone con ombra parziale. In autunno regala un magnifico fogliame rosso prima di perdere le foglie. www.leonessa.it

TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA 

Gardena introduce una nuova gamma di Robot rasaerba smart SILENO dotata di LONA IntelligenceTM. Si tratta di una tecnologia di mappatura basata sull’intelligenza artificiale, con rilevamento della posizione, in grado di apprendere e gestire le varie zone del prato, adattandosi perfettamente ai singoli giardini. Quattro le caratteristiche principali: • Garden Mapping. Capacità di apprendere in modo automatico il layout del giardino. • Zone Management. Possibilità di decidere di falciare più o meno frequentemente alcune aree, in base all’impostazione predefinita dall’utente tramite App. • Area Protect. Definizione delle zone del giardino da proteggere e quindi da non falciare. • Location Tracking. Individuazione della posizione del SILENO in tempo reale. www.gardena.com

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IL POCKET TERRICCIO

Grandi novità in TerComposti… L’azienda ha lanciato per la primavera 2022 la gamma TerComposti Pocket, una linea di terricci “salva freschezza”. Tre prodotti pronti all’uso: per orchidee, per bonsai e per piante grasse, nel pratico formato da 1,5 l in confezione doypack “resta in piedi” con zip “apri e chiudi”. È facile da riporre se non viene usato interamente e le miscele sono consentite in agricoltura biologica. La confezione deriva da plastiche riciclate. www.tercomposti.com

A PROVA DI ECODESIGN

Da più di 50 anni Fitt sviluppa tubi e sistemi completi in materiale termoplastico per il trasporto di sostanze liquide, gassose e solide, con prodotti all’avanguardia per la tecnologia, il design e la sostenibilità. Fitt Force ne è la dimostrazione: il primo tubo da giardino per usi intensivi e professionali prodotto dall’azienda di Sandrigo totalmente carbon neutral, che rimuove dall’atmosfera la stessa quantità di CO2 emessa. www.fitt.it



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Primo piano / In collaborazione con Fondazione Minoprio UNDER

“Sempre in movimento” Di ritorno tra i banchi di Fondazione Minoprio per formarsi sulla progettazione di giardini, Sara Antonello, inaugura con la sua storia il progetto “La redazione in classe”. Dal primo amore per i fiori, al cambio di strada, fino ad oggi, in cui matrimoni e allestimenti sono diventati il suo mondo

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a cura del COMITATO di REDAZIONE FONDAZIONE MINOPRIO*

ara Antonello comincia a studiare nel 2012 presso un istituto professionale di Varese, specializzato nel settore del verde, in cui la componente dell’arte floreale, a cui era maggiormente interessata, non era centrale nel programma. “Fortunatamente, però, al secondo anno è arrivato un professore fiorista che mi ha aiutata a capire qual era la mia strada e che mi ha dato delle piccole nozioni base”, ci racconta lei stessa. E proprio qui - in questa scuola - decide di dirottare la sua formazione, perché “possiede un patrimonio vegetale incredibile ed è un mondo di cui, se sei appassionato, non puoi farne a meno”. Fin da bambina, quando seguiva il padre giardiniere, ha sviluppato la passione per i fiori e le piante e, al terzo anno di scuola, ha seguito uno stage presso il laboratorio di Sara Cattaneo, allestitrice di matrimoni. Un momento di svolta. Sara ci spiega che “a tre anni dallo stage, è na-

Sara Antonello.

“LAVORARE A CONTATTO CON I FIORI SIGNIFICA REALIZZARE IL MIO SOGNO, ARRIVARE DOVE HO SEMPRE VOLUTO”

* Progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione Minoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Cinque gli studenti-redattori coinvolti: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccolo.

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ta una collaborazione e ora stiamo crescendo insieme al nostro team. Si sono aggiunte altre due ragazze in questo periodo. È bello vedere come tre anni fa ci occupavamo più che altro di matrimoni piccoli e adesso, invece, di matrimoni di alto livello. Stiamo evolvendo nella lavorazione del fiore, che diventa via via sempre più complessa, ed è bellissimo, perché la soddisfazione è maggiore, ovviamente”. “LA STATICITÀ NON FA PER ME” L’Università di Agraria, abbandonata dopo un solo anno, decisamente non fa per lei, perché “l’ambiente era troppo statico e la staticità non fa per me. Sono una ragazza molto creativa e ho sempre bisogno di stare in movimento”. Decide così di cambiare strada e dedicare la sua vita al mondo dei matrimoni e degli allestimenti. Ormai la sua conoscenza in materia è piuttosto approfondita. “Ogni matrimonio è diverso dall’altro e molto fa la stagione in cui cade. Sicuramente, più impegnativi sono i matrimoni estivi perché le alte temperature rischiano di far appassire i fiori e per questo motivo i fioristi, provvisti ovviamente di celle frigorifere, ricorrono a speciali prodotti per evitarne il danneggiamento” - ci racconta - “inoltre, un’attenzione particolare si deve prestare alle richieste di fiori fuori stagione, perché più un fiore proviene da lontano, più il prezzo è maggiore”. ALLESTITRICE DI MATRIMONI, NON WEDDING PLANNER Il SaraCattaneoLab, per cui lavora, si è ingrandito negli anni e ha avviato una collaborazione con una wedding planner per l’organizzazione di grandi eventi per influencer. È il caso di Normalize Normal Homes, “una ragazza che fa critiche in modo divertente e carica foto su Pinterest, che raffigurano idee di case ideali” o per “Laura Comolli a Torino […] a tema Natale-Pop per cui abbiamo creato un allestimento super folle e divertentissimo”. In merito alla

figura professionale della wedding planner, poi, ci tiene a sottolineare la differenza tra questa figura e quella di una fiorista. Ancora tante persone sovrappongono erroneamente i due ruoli: “Una wedding planner si occupa, più che altro, dell’organizzazione di un matrimonio, dalla scelta dell’abito con gli sposi, alla programmazione di tutta la giornata fino alla creazione di un timing a cui tutti i fornitori si devono attenere. Invece, una fiorista, o un’allestitrice come me, non si ferma solo alla composizione sul tavolo o in chiesa, ma progetta e realizza anche angoli di arredamento per l’aperitivo o la cena. E qui entrano in gioco i photobooth su cui il SaraCattaneoLab si sta specializzando, ovvero, corner dove gli invitati si scattano le foto, che rimangono come ricordo anche per gli sposi”.

CRESCERE TRA I FIORI È BELLISSIMO Mentre passeggia nel parco di Fondazione, Sara si racconta e traspare tutta la dedizione per un lavoro che è “stressante e molto faticoso”, soprattutto in primavera ed estate, ma emerge anche la costante voglia di migliorarsi e innovarsi nel suo settore, tanto da tornare in Fondazione dopo due anni per frequentare un corso di progettazione dei giardini e imparare a usare software utili nella realizzazione degli allestimenti. “In questo ambito c’è sempre da imparare, perché va sempre secondo la moda, un po’ come tutto. Lavorare a contatto con i fiori significa realizzare il mio sogno, arrivare dove ho sempre voluto. Crescere in questo mondo per me è bellissimo: ho iniziato a 13 anni e adesso ne ho 21”. In chiusura, si lascia scappare come da piccola pensava sarebbe stato il suo di matrimonio: “[…] tantissime persone, un allestimento gigante, con molti fiori, e stravagante”. Eppure, il tempo sembra averle fatto cambiare idea: “Andando avanti, ho provato e vissuto in prima persona quanto tempo ci voglia a preparare anche una semplice composizione. Ho cambiato idea e ora penso a un matrimonio semplice, intimo, con poche persone. Mi piacerebbe tantissimo sposarmi in serra tropicale qui a Minoprio, un po’ per il mio legame con la scuola e per quello che si trova al suo interno: la luce dei raggi del sole sulle foglie… una cosa indescrivibile”. greenup

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NEW GENERATION L A VO G L I A D I CO N TA R E E FA R S I S PA Z I O

Il loro sguardo è verso il futuro, per un gardening che racconta i tempi che cambiano servizio di FRANCESCO TOZZI, testi di ALICE NICOLE GINOSA, foto di MAURO CONSILVIO

Sono giovani, alcuni giovanissimi, ma dategli tempo, perché stanno costruendo il loro spazio. Pieno di passione. E lo stanno facendo guardando con occhi spalancati verso il futuro, con uno sguardo critico sul presente, senza dimenticare le loro radici forti, come spesso accade nel settore che abbiamo la fortuna di raccontare. Sono ragazzi delle generazioni Zeta (ventenni) e Millennial (under 40), ed è di loro che parliamo nel servizio di copertina di questo numero, cercando di stabilire un dialogo tra più generazioni, padri e figli, nonni e nipoti, ma anche fratelli e sorelle di età diverse. Storie diverse, che partono da lontano, con l’obiettivo - e il senso di responsabilità - di continuare l’attività familiare, senza dimenticare le tradizioni. Giovani che parlano con i giovani, sempre più attenti alle tematiche green e gardening, che vogliono prendersi la scena per un commercio più sensibile alle tematiche ambientali. In tutto sette futuri imprenditori per cinque punti vendita, dislocati in territori differenti: Friuli Venezia Giulia, Trentino, Veneto e Campania… Ragazzi che ci hanno messo la faccia, che guardano avanti e vogliono prendersi il futuro. Guarda il video e le altre foto dello shooting fotografico

Servizio di copertina realizzato in collaborazione con

Si ringrazia per la preziosa collaborazione

Il servizio fotografico per questa cover story è stato realizzato nella splendida cornice del parco storico di Villa Litta a Lainate, alle porte di Milano. villalittalainate.it

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Andrea Cretti

Cretti Garden Center 29 anni

Riccardo Zocca Zoccagarden 24 anni

emanuele Simeoli

Sime garden 24 anni

Giulia Zocca Zoccagarden 29 anni


Chiara Tami

Verde Vivo Garden 22 anni

Andrea Maisto Royal Garden 23 anni

simone Simeoli

Sime garden 21 anni


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“L’ESPERIENZA ESTERNA ALL’AZIENDA DI FAMIGLIA È STATA FONDAMENTALE: MI HA PERMESSO DI GUARDARE IL TUTTO DA UN’ALTRA PROSPETTIVA IN CUI NON SONO LA TITOLARE MA LA DIPENDENTE”


“SPORCARSI LE MANI È PIÙ DA ME”

SECONDA GENERAZIONE E STUDENTESSA, MA ANCHE PROFESSIONISTA IN ERBA CON UN FUTURO ANCORA DA SCRIVERE. DI RITORNO AL “PLANT CENTER” DI FAMIGLIA DOPO UN ANNO E MEZZO, CHIARA HA CAPITO CHE “IL LAVORO SI CERCA CON GLI OCCHI, SENZA ASPETTARE ISTRUZIONI”. UN BEL PUNTO DI PARTENZA PER LA SUA STORIA

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colloquio con CHIARA TAMI

n anno e mezzo lontana dall’azienda di famiglia per capire come funziona il mondo del lavoro ma anche per provare sulla propria pelle l’esperienza della dipendente. Chiara Tami ha una particolarità speciale, ride sempre, sembra quasi le venga naturale disporre labbra e sorriso in quel modo. Ed è proprio così che mi accoglie, ultrasorridente, per la nostra chiacchierata sul suo percorso da studentessa dell’ITS di Fondazione Minoprio a gardenista nel plant center di famiglia, Verde Vivo Garden. Sono tutt’orecchi. Iniziamo con le presentazioni? «Verde Vivo Garden nasce nel 2008 e si aggiunge alla floricoltura di famiglia, Floricoltura Tami, fondata nel 1991 dai miei genitori. Io e le mie due sorelle siamo la seconda generazione e, chi prima chi dopo, siamo entrate nell’attività di famiglia, occupandoci ognuna di aspetti diversi: la prima a entrare si occupa di amministrazione, l’altra mia sorella - dopo la scuola di Fondazione Minoprio - è diventata insegnante fiorista e manager del nostro garden. Io ho iniziato ufficialmente a ottobre, dopo un anno e mezzo da dipendente presso un’altra azienda. Nel frattempo sto frequentando il corso ITS per diventare manager di garden center: al momento non ho un reparto fisso, sto ancora imparando e cerco di assorbire tutto dalle mie sorelle e dai miei genitori». Come state vivendo il passaggio generazionale? «Devo dire che i miei genitori hanno una mentalità giovane e aperta, e forse per questo non stiamo vivendo lo scontro che normalmente avviene nelle altre aziende a conduzione famigliare. C’è un confronto-scontro tra noi sorelle, quello sì. Abbiamo caratteri diversi e forti: non è semplice essere sempre d’accordo, ma per prendere qualsiasi decisione in entrambe le aziende è fondamentale essere allineati, tutti e cinque. I miei genitori, inoltre, sono favorevoli all’innovazione del garden e accolgono ben volentieri le idee di noi figlie».

Quanto è innovativo il tuo garden e cosa vi differenzia dagli altri? «Verde Vivo è prettamente un plant center, punta tantissimo sul prodotto pianta. La nostra attività di famiglia è cominciata con la Floricoltura Tami, per questo per noi la pianta deve essere al centro e protagonista. Questo spiega anche perché non prevediamo alcuni reparti nel nostro punto vendita: arredo e pet non ci sono, per esempio. A differenziarci dal resto è il rapporto con il cliente, che coltiviamo e rafforziamo, dimostrandoci competenti in materia. Puntiamo sulla fidelizzazione e sull’importanza del mondo green all’interno e all’esterno della propria casa. Un impegno che cercheremo di portare avanti anche in futuro, attraverso i social e comunicazione interna ed esterna». Quali sono i progetti per il futuro? «Nei prossimi anni puntiamo ad allargarci come azienda anche perché, in qualità di floricoltura abbiamo un nostro marchio - Floricoltura Tami - che ci ha reso famosi per i ciclamini. Vogliamo muoverci verso questa direzione. Oltre ai 10.000 metri quadri di riscaldato e ai 4.000 metri quadri di ombraio, vorremmo ampliare maggiormente lo spazio, e così anche il mercato. Come Verde Vivo Garden, invece, prevedo l’ampliamento a nuovi reparti, come il decor, e di ingrandirci in Friuli Venezia Giulia». Cosa ti ha insegnato l’esperienza “fuori casa”? «È stata essenziale per farmi crescere e per vedere tutto da un’altra prospettiva: non più da titolare ma da dipendente. Un altro insegnamento che ho raccolto da questa esperienza è che il lavoro si cerca con gli occhi e che non devo aspettare che qualcuno mi dica cosa devo fare. Il corso di Fondazione Minoprio chiude il cerchio e mi sta permettendo di formarmi ulteriormente e diventare una professionista».

Chiara Tami | Verde Vivo Garden | Via Dei Boschi, 19 Pradamano (UD) | www.gardenverdevivo.it greenup

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“NON CONTA SOLO LA VENDITA, MA ANCHE OFFRIRE UN’ESPERIENZA SENSORIALE E OLFATTIVA AI CLIENTI. STIAMO PENSANDO DI PROPORRE AREE RELAX E PER BAMBINI”


UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA

A SOLI 23 ANNI ANDREA È MENTE E BRACCIO DEL GARDEN CENTER E DEI SERVIZI DI MANUTENZIONE E PROGETTAZIONE DEL VERDE PER PRIVATI, UNA DELLE TANTE SFACCETTATURE DELL’ATTIVITÀ DI FAMIGLIA, GIUNTA ALLA QUARTA GENERAZIONE colloquio con ANDREA MAISTO

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n fiume in piena. Le sue parole sono collegate tra loro da pause brevissime, quasi impercettibili: si sente che la visione e la direzione aziendale è chiarissima nella sua mente. Elegantissimo, composto e di una gentilezza d’altri tempi, Andrea Maisto, a capo di Royal Garden e dei servizi per privati di manutenzione e progettazione del verde, racconta l’insolito - come lo descrive lui stesso - garden di famiglia, dal gusto nordico, sempre in ordine e dall’alto valore esperienziale. Parola alla quarta generazione Maisto!

Royal Garden è il tuo regno, come lo definiresti? «Direi che è inusuale per il contesto in cui si trova, prima di tutto. Royal Garden guarda e si ispira al modello del Nord: pulito, ordinato, preciso. Pur non trovandosi su una strada di passaggio, il nostro punto di forza è proprio la location: una volta raggiunto non si vuole più andare via perché è unico nel suo genere. Si affaccia sui campi Flegrei, guarda al mare e da qui si scorge anche Capri, in più il percorso interno del punto vendita è studiato per creare un’esperienza, sensoriale e olfattiva per il cliente. Tutto gira intorno a questo, al benessere dei visitatori, tanto da avere in progetto di predisporre aree relax e per bambini». Siete arrivati alla quarta generazione… «Tutto è partito dal mio bisnonno e il vivaio che, fino a qualche tempo fa, era il più grande del sud Italia e con una sede a Pistoia. Oltre all’attività nel pubblico di restauro di giardini storici come la Reggia di Caserta e il Palazzo Reale di Napoli, negli ultimi dieci anni ci siamo aperti anche al ramo privato, che cammina a braccetto con il garden center. Il passaggio generazionale è avvenuto in diverse tappe: dal mio bisnonno a

mio padre, agronomo ed ex presidente Assoverde, e in seguito a me e mio fratello, che ci siamo divisi l’attività. Nicola si occupa del settore pubblico, si interfaccia con le soprintendenze e gestisce le gare d’appalto mentre io mi occupo della direzione del garden center e dell’organizzazione dei clienti privati, gestendo le squadre dei giardinieri per realizzare e manutenere il verde». Hai progetti in cantiere? «Sicuramente il completamento del garden, che occupa lo spazio di due ettari. In più, vogliamo continuare a consolidare l’attività privata e, perché no, creare nuove sedi in punti strategici in Campania». A proposito di innovazione… «Puntiamo tanto sull’innovazione del punto vendita e sulla tecnologia. Per ogni pianta abbiamo predisposto, per esempio, un QR code da inquadrare per conoscere le caratteristiche di ogni varietà. Un altro aspetto innovativo è la progettazione in 3D degli spazi che andiamo a realizzare: il cliente viene in struttura per vedere il progetto e scegliere le piante che andremo a esporre direttamente. Il nostro garden vuole essere e si propone come luogo di innovazione, dall’esperienza che offre, fino alla comunicazione». Com’è la tua giornata da manager? «Mi sveglio presto e vado al garden per coordinare il lavoro della giornata. Una volta avviata la squadra, arrivano i dipendenti del punto vendita e anche con loro si organizza la giornata. In seguito, raggiungo gli operai in cantiere o effettuo sopralluoghi e intorno alle 17 torno in ufficio per mettere nero su bianco il risultato e le informazioni necessarie per i progettisti fino a sera, quando torno a casa».

Andrea Maisto | Royal Garden | Via Contrada Pisciarelli, 52 80078 Pozzuoli (NA) | www.royalgardengiardini.it greenup

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“IL NOSTRO OBIETTIVO? DIVENTARE IL PUNTO DI RIFERIMENTO DI NAPOLI”


VERSO UN’ESPERIENZA DIGITAL-CULTURALE FAMIGLIA, INFORMAZIONE E SOCIAL: SONO FORSE QUESTI GLI INGREDIENTI SPECIALI DELLA RICETTA SIME GARDEN? TRA STORIES, TIK TOK E LA VOGLIA DI STARE SUL PEZZO, ECCO I FRATELLI SIMEOLI, IL “VOLTO” E IL “FUTURO” DELL’AZIENDA colloquio con EMANUELE E SIMONE SIMEOLI

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na community numerosissima di pollici verdi e appassionati ogni giorno scorre e osserva i video e contenuti informativi che Emanuele, il maggiore dei due fratelli, prepara e condivide sui canali social del punto vendita. Il suo è il volto di Sime garden, il garden center di Quarto alle porte di Napoli, che sorge nella zona dei campi Flegrei e che, lo possiamo dire, sa quello che fa e lo fa bene. Componente digitale in formissima, e-commerce e community consolidata e un’attenzione ai trend e alle necessità di informazione della clientela. Il tutto costruito e avviato in appena due anni e mezzo, complice la pandemia e il bisogno di reinventarsi, ma anche l’ingresso in azienda di Emanuele, mente e braccio dietro al successo di un format di garden center innovativo, dalle solide fondamenta famigliari. Anche lui, insieme al fratello Simone - ancora studente ma dietro le quinte dell’azienda - sono tra i protagonisti di questo servizio speciale in cui il passaggio generazionale è collante e creatore di idee e nuove opportunità. Cominciamo con il passaggio di testimone dai genitori ai figli… Emanuele: «In famiglia siamo molto legati e i nostri genitori hanno creduto fin da subito in ciò che volevamo fare, nel nuovo progetto e nel cammino graduale che abbiamo intrapreso. Nostro padre è una persona tranquilla con cui ci scontriamo, ma cerchiamo sempre di pensare all’obiettivo comune. Si può dire che il nostro è un passaggio in atto, perché in realtà i nostri genitori sono ancora presenti in azienda. Lavorando insieme però, loro hanno la possibilità di essere più tranquilli e di avere meno impegni rispetto a prima». Simone, per il momento lavori ancora dietro alle quinte.. Simone: «Sono l’investimento, si potrebbe dire, seguo l’università e il percorso è ancora lungo. Io sono il fratello più piccolo, ho 21 anni e al momento devo ancora capire come integrarmi. Per il momento, appena posso vado in

negozio e aiuto, quando non studio». Emanuele: «E io non vedo l’ora che mi dia una mano anche perché i progetti sono tanti e il futuro lo immagino in grande: più aperture anche nel centro Italia e al Nord. Vediamo cosa succede». Torniamo alle origini. Qual è la storia di Sime garden? Emanuele: «Tutto è cominciato con nostro padre e l’attività di produzione di piante e funghi e poi, crescendo, siamo passati unicamente al verde. Da un piccolo appezzamento di terra con tre-quattro serre, siamo arrivati a 2000 metri di garden center in cui hobbistica, piante da interno, fiorite, vaseria e terricci convivono con la parte dedicata alla produzione di piante da esterno di grandi dimensioni, che voglio rilanciare. Il periodo del Covid, inoltre, si è inserito in un contesto di grande cambiamento e rivalutazione della struttura ed è stato un acceleratore. Al tempo non avevamo un sito e abbiamo realizzato tutta la comunicazione social tramite Instagram per iniziare a fare consegne. Da lì, mano a mano, siamo cresciuti. La situazione inaspettata ci ha spinto verso la vendita sui social e a una graduale trasformazione della nostra comunicazione, passando dalle stories a video più strutturati. Da metà luglio 2021, siamo sbarcati anche su Tik Tok, raggiungendo una community di 28.600 persone, tra i 25 e i 55 anni». Quali sono i vostri obiettivi per il futuro? «Vogliamo puntare sempre di più sul presentare l’esperienza del garden center come un momento culturale. Ci teniamo a fornire una nuova chiave di lettura del centro di giardinaggio che sia smart, innovativo e che faccia informazione. Ma soprattutto puntiamo a diventare il riferimento per Napoli e tutti i napoletani, per scoprire e trovare tutte le piante e varietà di tendenza e più ricercate. Non solo un punto vendita dunque, ma anche un punto di informazione per il consumatore».

Emanuele e Simone Simeoli | Sime garden | Via Benedetto Croce, 2 80010 Quarto (NA) | www.simegarden.it greenup

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“IL CUORE DEL GARDEN CENTER DEVONO ESSERE LE PIANTE E LE PERSONE. SIAMO GLI ESPERTI CON LE RISPOSTE ALLE DOMANDE DEL CLIENTE”


“È INIZIATA COME UN GIOCO E ORA MI PIACE!”

VIVERE IL CAMBIAMENTO O ESSERNE L’ARTEFICE? A QUATTRO ANNI DAL SUO INGRESSO IN AZIENDA, ANDREA CI RACCONTA L’INCONTRO TRA LA TRADIZIONE DELL’ATTIVITÀ DI PRODUZIONE E LE LOGICHE DEL GARDEN CENTER. QUANDO IL PASSAGGIO È GENERAZIONALE E MENTALE AL TEMPO STESSO

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colloquio con ANDREA CRETTI

ual è il comune denominatore tra la consulenza finanziaria e un plant center? Niente. E infatti Andrea Cretti, dopo gli studi in Economia e Management non avrebbe mai pensato di entrare nell’azienda di famiglia, fondata dai suoi nonni, Anna e Davide, negli anni sessanta. Eppure, la vita è strana, ci porta dove non avremmo mai pensato di andare e la cosa sorprendente è che, nonostante tutto, ci piace. La conferma è proprio la storia di Andrea che da ormai quattro anni ha avviato un percorso di cambiamento nell’attività di produzione di famiglia e l’ha portata al livello successivo, scontri generazionali annessi. Un passaggio non solo di testimone dunque. Produzione e garden center. Ci racconti il cambiamento? «Nella primavera del 2018 entro ufficialmente nell’azienda di famiglia, fondata dai miei nonni Anna e Davide, e che era nata in principio come produttrice di verdura per il settore dell’ospitalità e della ristorazione. La svolta verso le stagionali e ornamentali è arrivata già negli anni settanta ed è culminata, tra gli anni ottanta e novanta, nella creazione di un mini garden center, o meglio, di un plant center con alcuni prodotti specifici per privati e grossisti. Solo dal mio ingresso, quattro anni fa, abbiamo seriamente introdotto nuovi articoli e abbiamo iniziato la trasformazione in centro multimerceologico». Quale è stato il tuo percorso? «Quando ero piccolo ero sempre in azienda. Dalle superiori ho completamente cambiato strada, scegliendo di studiare Economia e Management a Trento e poi approfondire le conoscenze con una laurea magistrale a Milano presso la Bocconi. Del garden center non mi interessava molto.

Il richiamo, a essere sincero, è arrivato per caso mentre ero alla ricerca di lavoro post laurea, tra un colloquio e un altro. Mentre aspettavo e valutavo, mi sono ritrovato a vendere piante e a fare un po’ di tutto. Così, senza aver programmato nulla, mi sono riambientato a Riva del Garda - dopo cinque anni fuori - e ho mosso i miei primi passi nel settore, di cui sapevo poco se non delle realtà simili alla mia, nel raggio di 5km». I primi risultati del tuo ingresso? «Siamo sempre stati focalizzati sulla produzione e non sul garden. Quando mio nonno ci ha lasciati e ho cominciato a interessarmi all’azienda ho cercato di portare delle mie idee, anche perché per i primi due anni non ho avuto una guida: ho deciso di ripensare il confezionamento e le composizioni, ma anche di dedicarmi ai prodotti complementari e seguire quello che il cliente chiedeva. Siamo partiti dal reparto vaseria e abbiamo allargato l’offerta per addentrarci e assumere l’identità di un “garden center”». E in futuro, cosa bolle in pentola? «Voglio rinnovare lo spazio - 1.500 mq - e renderlo una struttura degna di un garden center. Ad oggi l’area del punto vendita è stata ricavata da serre di produzione riconvertite». La tua personale definizione di garden center? «Un luogo di incontro in cui la pianta è la protagonista ed è contestualizzata nell’ambiente con prodotti complementari. Al tempo stesso non deve mancare la qualità del personale, perché siamo noi persone a fare la differenza e a fornire le risposte alle domande del cliente. Sta a noi trasmettere un’emozione e renderlo un luogo di scambio».

Andrea Cretti | Cretti Garden Center | Via S.Alessandro, 4, 38066 Riva del Garda (TN) | www.cretti.it greenup

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“C’È UNA COSTANTE COLLABORAZIONE TRA VECCHIO E NUOVO E VENIAMO INTERROGATI DIRETTAMENTE SUI CAMBIAMENTI CHE VORREMMO APPORTARE”


“SIAMO QUATTRO TESTE CHE CONVIVONO BENE”

I FRATELLI GIULIA E RICCARDO, INSIEME AL PAPÀ E ALLO ZIO, PORTANO AVANTI L’ATTIVITÀ DI FAMIGLIA PARTITA DA UN PICCOLO NEGOZIO DI FIORI RECISI NEL CENTRO DEL PAESE. LA CONVIVENZA DI VISIONI DIFFERENTI, A DETTA LORO, È UN VALORE CHE STA ACCOMPAGNANDO LA FAMIGLIA VERSO UN PASSAGGIO GENERAZIONALE GRADUALE E IN ARMONIA

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colloquio con GIULIA E RICCARDO ZOCCA

primi passi insieme ma da due strade diverse. Giulia e Riccardo Zocca sono la terza generazione di Zoccagarden, il risultato di un viaggio cominciato nel 1986 dal nonno e la sua floricoltura. Di padre in figli, l’attività assume una nuova fisionomia nel 2000 quando il padre e lo zio di Giulia e Riccardo decidono di dedicarsi all’apertura di un garden center con un’identità “oltre la pianta”. Un’idea che solo con il tempo ha regalato grandi soddisfazioni e che ha dato ragione all’intuizione iniziale di un’offerta ampia e varia. Il passaggio generazionale? Un percorso in atto e condiviso.

Il vostro ingresso ufficiale come è stato? Giulia: «Siamo entrati insieme ma in modo diverso: io ho cominciato l’università seguendo un percorso di studi in Paesaggistica che poi ho abbandonato quando, grazie a AICG, ho avuto l’occasione di vivere un’esperienza di lavoro di sette mesi in Inghilterra. Grazie al mio background di studi linguistici ho colto l’occasione anche per studiare la lingua e di approfondire l’organizzazione del lavoro, dei reparti e del linguaggio specifico di un paese straniero. Questo periodo all’estero mi ha fornito una buona preparazione per gli allestimenti, di cui mi occupo personalmente anche per l’attività di famiglia, oltre alla gestione del personale, l’ambito commerciale e marketing. Dal 2015 ad oggi sento di essere cresciuta e migliorata professionalmente». Riccardo: «Ho sempre vissuto nel garden anche quando andavo ancora a scuola, è stato sempre amore. Dopo il diploma, sono entrato come aiuto e ho fatto la gavetta. Ora seguo il reparto barbecue e attrezzi di lavoro per il giardino, sia nella vendita sia nell’assistenza e manutenzione».

Quattro teste “al comando”, come va? Giulia: «Siamo quattro teste che lavorano bene anche se con idee diverse. La differenza per noi non è un ostacolo ma un valore. Il passaggio di testimone non è ancora avvenuto, ma è in programma e ci stiamo preparando gradualmente e con attenzione. C’è una costante collaborazione tra vecchio e nuovo, e veniamo interrogati direttamente sui cambiamenti che vorremmo apportare». Avete progetti in cantiere? Giulia: «Ci piacerebbe perfezionare - perché in parte è in atto - la sostenibilità del punto vendita, tra cui rafforzare il risparmio energetico, e la proposta di servizi che ci differenzino dalla grande distribuzione. Per esempio ci siamo resi conto che organizzare un corso o attività interna al garden, ma che non coinvolga la vendita diretta è più produttivo, in termini di ritorni, rispetto a una pubblicità. In più, memore dell’esperienza in Inghilterra, vorrei aprire un bar o un punto ristoro adiacente con un ingresso a sé, inserire il reparto fioreria e pet per completare l’offerta». Le nuove generazioni come voi sono sempre più attive: come attirate questa fetta di pubblico? Riccardo: «Abbiamo notato che con i corsi e laboratori riusciamo a richiamare persone giovani nel punto vendita. Il motivo? Perché vogliono conoscere, avere informazioni ed essere guidati. Offrire l’esperienza di toccare, sentire e “piantare” ha un valore aggiunto ed è una mossa vincente. Oltre all’evento in loco, è fondamentale puntare sulla comunicazione social e seguire i trend».

Giulia e Riccardo Zocca | Zoccagarden | Via per Mestrino, 2, 35030 Saccolongo (PD) | www.gardenzocca.it greenup

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News / BREVI DAL MERCATO

A Euroflora 2022 “Micropaesaggi”: in gara dieci proposte creative di architettura del paesaggio La storica manifestazione - nata a Genova nel 1966 - unisce un’ambientazione suggestiva alla realizzazione di oltre duecento progetti a concorso. Gli 8 ettari di giardino del complesso ottocentesco, tra ruscelli e fontane, armonizzano con nuovi allestimenti, per offrire ai visitatori prospettive emozionanti con essenze rare, esemplari unici, collezioni straordinarie e produzioni di eccellenza. Tantissimi anche gli eventi collaterali, dando spazio a musica, natura ed arte in un contesto raffinato. Euroflora 2022 si svolgerà da sabato 23 aprile a domenica 8 maggio nei Parchi di Nervi, a Genova. Si chiama “Micropaesaggi” la sezione dedicata alla creatività nell’ambito della progettazione del paesaggio. All’interno dei Parchi di Nervi saranno realizzati dieci progetti, cinque appartenenti alla categoria junior (under 30), e cinque appartenenti alla categoria senior (over 30) – selezionati da una giuria di esperti su trentaquattro progetti presentati. Si tratta di aree di circa 60 mq, dislocate in vari punti della manifestazione, per le quali è stato previsto obbligatoriamente l’uso di strutture lignee a costituire un fil rouge tra le varie proposte ma anche a evidenziare le differenti capacità di inserimento da parte dei dieci team di progettisti partecipanti. La premiazione dei vincitori è in programma alle ore 15 di venerdì 6 maggio nella palestrina di Parco Grimaldi, il più orientale dei tre parchi di Nervi: in palio un montepremi complessivo di 20mila Euro. Nota di merito anche per la sostenibilità. Oltre a ridurre al minimo l’utilizzo di plastica, Euroflora 2022 sarà raggiungibile esclusivamente con i mezzi di trasporto pubblico. Info e biglietteria: www.euroflora.genova.it

PIÙ VERDE PUBBLICO E RIFORESTAZIONI GRAZIE AL PNRR Durante il passato convegno di Flormart - fiera nazionale del florovivaismo - tenutosi a Padova lo scorso 9 febbraio, gli operatori della filiera del Verde hanno fatto il punto sull’anno trascorso e sulle sfide di quello a venire. Tra criticità e nuove proposte, i segnali sono promettenti, ma tutto dipende dall’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). All’evento dal titolo “Green Agorà: il

Verde nel PNRR: occasione di sviluppo e qualificazione del verde urbano” ha partecipato anche Stefano Patuanelli, Ministro per le Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali, secondo il quale: “Il PNRR è ormai entrato nella sua fase esecutiva e il settore florovivaistico, che può contribuire alla transizione ecologica, è chiamato a una progettazione di medio e lungo

periodo: dai giardini verticali, al riutilizzo degli spazi industriali, passando per il vertical farming, la logistica e le tecniche sostenibili di produzione in serra e in campo”. Il PNRR rappresenta quindi una grande occasione di crescita per il florovivaismo italiano, grazie ai finanziamenti che andranno agli enti locali per il verde urbano e la riforestazione. Servono però scelte rapide dei progetti, un

approccio manageriale e la semplificazione delle procedure. La crescita del verde urbano può contribuire alla riduzione dell’inquinamento cittadino e al benessere fisico e psichico delle persone. Una ulteriore possibilità di crescita per un comparto, quello florovivaistico, che in Italia rappresenta il 5% dell’intera produzione agricola nazionale, per un valore di 2,7 miliardi di euro (dati Istat, ottobre 2021).

Fiskars si impegna per la felicità delle api Fiskars lancia la campagna happy bee e si impegna attivamente per la biodiversità e per la difesa di un animale tanto importante per il nostro pianeta quanto fragile: le api. Quando pensiamo alla sostenibilità, ci concentriamo molto spesso sulla gestione responsabile degli sprechi e sul cambiamento delle nostre abitudini di acquisto. Fiskars intende questa volta porre l’attenzione anche su ciò che possiamo far crescere e creare con le nostre mani, sulle piccole azioni concrete. Basta davvero poco per agevolare e proteggere le nostre amiche api, ma dipende da noi. Questi piccoli insetti lavorano senza sosta; è arrivato il momento di darci da fare! L’invito è rivolto a tutti gli amanti del giardinaggio. All’acquisto di €50,00 di attrezzi per il giardinaggio Fiskars in un unico scontrino, l’azienda premia i consumatori con un Kit Salva Api gratuito. Fino al 31 maggio sarà possibile caricare la ricevuta sul sito fiskars.it/promozioni, e ricevere una confezione con i seguenti prodotti: Trapiantatore per semi SolidTM di Fiskars, una busta di semi di fiori nettariferi, un leaflet ricco di informazioni su come realizzare un giardino ospitale per gli insetti impollinatori e un vasetto di miele Mielizia. Per questa campagna promozionale, infatti, Fiskars ha stretto una collaborazione con Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori che promuove un’apicoltura sana e sostenibile oltre a rappresentare un’importante modello di filiera del miele con il marchio Mielizia.


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News / BREVI DAL MERCATO

Pulizie di primavera? Mettilo in vendita su Wallapop, la piattaforma second-hand sostenibile Si sa, la primavera è la stagione delle pulizie. Ci si libera degli oggetti accumulati durante il lungo inverno e magari, se ne approfitta per cambiare anche qualcosa nell’arredamento. Rinnovare però, non è sempre sinonimo di sostenibilità, e potrebbe farci risucchiare nel circolo vizioso del consumismo. Le alternative esistono, e una di queste si chiama Wallapop. Piattaforma leader nella compravendita second-hand in Italia e Spagna, permette di mettere in vendita quegli oggetti che non ci ricordavamo più di avere o che proprio non sopportiamo più. Ma se quello di rinnovare è un istinto generalizzato, quello di acquistare di seconda mano non è ancora così diffuso: solo 2 milioni di italiani utilizzano app di second-hand, mentre la maggior parte si affida a fornitori più noti e a negozi fisici. Il movimento è spinto ovviamente dalla cosiddetta generazione Z, sensibile al risparmio ma anche alla creazione di un modello di consumo responsabile e sostenibile. Se questa primavera vuoi rinnovare la tua casa – compreso terrazzo e balcone – senza rinunciare alla sostenibilità, ecco una piccola check list: 1. Passare in rassegna tutti gli angoli della casa per scovare quello che non serve. Bisogna armarsi di pazienza, individuare la stanza da cui partire e procurarsi un quaderno. 2. Una volta conclusa l’ispezione della casa e con la lista pronta sul quaderno, si possono selezionare gli oggetti che effettivamente non ricordavamo più di avere o che sappiamo non utilizzare più. Qualcun altro sarà felice di averli! 3. A questo punto non resta che aprire Wallapop e iniziare a caricare gli oggetti da vendere. Questo rappresenterà anche un piccolo guadagno extra.

PLANTARIUM E GROEN-DIREKT FAIR SI UNISCONO PER UNA NUOVA GRANDE EDIZIONE 2022, IL TEAM È ORA AL COMPLETO Dopo le rinunce e le restrizioni dei passati due anni, ovviamente a causa della pandemia, arriva un forte segnale in Olanda. A darlo sono gli organizzatori di due dei più importanti eventi del settore della vendita di piante e fiori, Plantarium e Groen-direkt, che, dalla prossima edizione si fonderanno per creare un’unica grande fiera del Verde. La decisione di collaborare è arrivata quasi come una naturale e logica spinta a migliorare e perfezionare un evento

fondamentale nel panorama europeo; dopo aver consultato vari stakeholder, i titolari delle due fiere hanno presto raggiunto l’accordo. L’appuntamento per questa prima nuova edizione è in agosto, il 24 e 25, mentre il 23 sera si terrà l’apertura ufficiale. Il luogo scelto è quello dell’International Trade Centre a Hazerswoude/ Boskoop, Paesi Bassi. Ma un grande evento non

Il nuovo team di Plantarium e Groen-direkt.

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si organizza senza un grande team. Ora la squadra è fresca di nomina e si dice pronta ad accettare la sfida. L’obiettivo, ambizioso ma concreto, è quello di creare un evento di attrattiva internazionale, in cui sia

possibile un incontro fisico - quel link indispensabile tra coltivatore e compratore - che garantisca un futuro prospero al settore. Ma non solo, l’idea è quella di organizzare l’evento più volte nell’arco dell’anno.


Pier Maria Minuzzo, consulente HR e CEO Progetto Formazione Scrl

L’area delle risorse umane - HR sempre più importante e strategica Oggi raggiungere una strategia di business sostenibile passa per una evoluzione del settore delle Risorse Umane. A Spiegarlo è Pier Maria Minuzzo - Consulente HR e CEO Progetto Formazione Scrl: “Secondo un articolo comparso su l’Harvard Business Review, il 70% del valore di un’azienda quotata in borsa è determinato dagli asset intangibili, per questo motivo è evidente che una gestione corretta delle risorse umane debba rappresentare il centro del business”. Nascono così sistemi di misurazione in grado di quantiicare l’impegno non solo in termini economici, ma anche sociali e ambientali. È il cosiddetto bilancio di sostenibilità, che se ino a prima era obbligatorio solo per le aziende quotate in borsa, ora sta diventando una strumento fondamentale per attirare stakeholder importanti.

Risulta quindi strategico, formare figure che possono guidare le scelte dedicate alla sostenibilità sull’impatto del territorio, trovare nuovi equilibri per integrare vita e lavoro, inclusione e diversità, ma anche trattenere talenti e patrimonializzare le competenze all’interno dell’azienda. Così nasce per esempio il mutual mentoring, in cui i giovani con poca esperienza ma con alta competenza digitale aiutano i senior ad apprendere le nuove tecnologie. In conclusione, racconta Pier Maria Minuzzo, la gestione delle risorse umane è vantaggiosa per il business in quanto non solo crea e consolida una cultura d’impresa, attraendo talenti, ma inoltre aumenta la soddisfazione dei dipendenti, ne accresce la produttività e soprattutto riduce il turnover. Per questo motivo è necessario poter “misurare” ciò che sembra

intangibile, ma che porta un enorme valore al business. Attraverso il reporting di sostenibilità “un’organizzazione può comprendere e gestire meglio i propri impatti sulle persone e sul pianeta. Può identificare e ridurre i rischi, cogliere nuove opportunità e agire per diventare un’organizzazione responsabile e affidabile in un mondo più sostenibile”, conclude Minuzzo.

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News / BREVI DAL MERCATO

A Pistoia le imprese al femminile si confermano fari virtuosi di sostenibilità e resilienza Lo scorso 8 marzo a Pistoia si è fatto il punto sul settore imprenditoriale gestito da donne. Come spiega Michela Nieri, responsabile Coldiretti Donne Impresa di Pistoia, le imprese femminili a Pistoia sono il 23,4% del totale aziende agricole. Un dato sostanzialmente stabile, nonostante la pandemia e ora il conflitto in Ucraina. Imprenditrici che hanno risposto bene alle scosse del settore, soprattutto se consideriamo che, come sottolinea Nieri, il segmento del settore primario più colpito dalla pandemia è quello agrituristico, dove il ruolo delle donne è molto forte. I temi emersi negli incontri sono emblematici di un paradigma che sempre più spesso vede le imprenditrici maggiormente capaci di adattarsi al mutare degli scenari, insomma, più resilienti di fronte alle avversità. Nel panorama dell’agricoltura pistoiese questo slancio si traduce in modelli innovativi di economia multifunzionale e sostenibile. Secondo Elena Bertini, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa, “Le donne imprenditrici hanno dimostrato, in questo delicato momento, insieme a una straordinaria capacità di spingere la multifunzionalità verso orizzonti ancora inesplorati, di sperimentare anche nuovi modelli di gestione dell’attività basati sulla valorizzazione degli scarti delle lavorazioni, unito al bisogno di ridurre il consumo di suolo e le risorse energetiche come l’acqua, non solo per una semplice ragione economica. Guidano la transizione ecologica nelle campagne consapevoli dei cambiamenti climatici in corso, e sono tra le più attive nel campo del biologico e dell’accoglienza dove conducono quasi un agriturismo su due determinando il primato nazionale. Sono proiettate nel futuro e rappresentano un modello sano, sostenibile, creativo, etico”.

NEL 2020 CALA LA PRODUZIONE DI RIFIUTI, MA ALCUNI DATI VANNO SPIEGATI La pandemia ha avuto un impatto importante anche sugli andamenti di produzione, raccolta e gestione dei rifiuti urbani, non risparmiando la filiera dei rifiuti organici. A ribadirlo è il CIC Consorzio Italiano Compostatori che - a partire dal Rapporto Rifiuti Edizione 2021 dell’ISPRA - ha elaborato e analizzato i dati 2020 per raccontare l’andamento della raccolta del rifiuto organico in Italia. Il dato più lampante e immediato è quello sulla generale diminuzione nella produzione di rifiuti urbani: 28.945.000 tonnellate, il valore

più basso mai registrato in Italia da quando esiste una contabilità sui rifiuti. Ma se non ci fermiamo e incrociamo questo dato con quello - questo sì, pesante - della diminuzione della popolazione residente (meno 384.000 unità) la sua portata cambia, e non poco. La diminuzione contemporanea sia del rifiuto generato che della popolazione genera un rapporto di 488,5 kg/abitante, un rapporto perfettamente in linea con quanto registrato nel 2017, e comunque superiore al triennio 2013-2015. Va comunque sottolineato che, nonostante

le regole eccezionali imposte dall’emergenza, gli italiani si sono comunque dimostrati virtuosi nella raccolta differenziata che, rispetto ai rifiuti urbani prodotti, è salita nel 2020 al 63%, a fronte del 61,3% del 2019. A colpire in particolar modo però, è la diversa composizione della differenziata: per quanto riguarda l’organico, se negli ultimi dieci anni la crescita media è stata del 10%, nel 2020 c’è stata invece una riduzione, rispetto al 2019, del 2%. Per ultimo, un altro dato interessante. Nei comuni di piccole e medie dimensioni

l’intercettazione del rifiuto organico tra il 2019 e il 2020 è aumentata tra 1 e 8 kg/abitante. A controbilanciare la crescita, vi è il calo di oltre 100 mila tonnellate nei grandi comuni. Ma anche qui si nasconde l’inghippo. I dati rispecchiano l’arresto del pendolarismo verso le grandi città (dove per mesi non si è usufruito di mense aziendali, bar e ristoranti), la drastica riduzione del turismo straniero e la concomitante crescita della popolazione effettivamente residente nei piccoli comuni satellite.

Florovivaismo: il 30% delle imprese è a rischio “switch-off”. Pandemia e caro energia non fanno sconti, servono serre green Per far fronte ai costi di produzione insostenibili per l’impennata dei prezzi delle materie prime e, soprattutto, per il caro energia, serve accelerare l’ammodernamento della coltivazione floricola in serra. Questa è la sollecitazione di CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) assieme all’Associazione Florovivaisti Italiani, a Milano con un convegno per cogliere le opportunità di PNRR e Green Deal Ue sul fronte delle agroenergie. Il proposito è quello di avviare una reale transizione ecologica del florovivaismo italiano puntando sulle energie rinnovabili, e scongiurando la possibilità di switch-of per il 30% delle 24 mila aziende del settore, uscite già penalizzate da due anni di pandemia. Il rischio di non riuscire a rispondere preparati all’arrivo della primavera, in un settore, quello lorovivaistico, che cresce a una media di 2,5% all’anno, è concreto. La spesa energetica è salita del 50% e potrebbe aumentare ancora. A questo si aggiungono gli aumenti nella spesa del 10% su torbe e prodotti itosanitari, del 30% su imballaggi e trasporti. Occorre, incentivare con rapidità lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili per la gestione colturale e climatica, favorendo la riduzione dell’impatto sull’ambiente e il passaggio a strutture di produzione e di condivisione dell’energia. Si guarda quindi alle potenzialità del fotovoltaico e ovviamente a tutti gli interventi per l’eicientamento energetico del settore primario. La transizione ecologica passerà, insomma, sorretta dal PNRR, per il settore del lorovivaismo. E Stato e imprenditori devono farsi trovare pronti.

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BREVE INFO SULL’ASSOCIAZIONE

News / FOCUS

10 ANNI DI ASSOCIAZIONISMO

“I centri di giardinaggio: terra fertile per il nostro futuro” il tema del convegno annuale di Aicg, in programma i prossimi 24 e 25 maggio a Riva del Garda. Un appuntamento per imparare, confrontarsi e crescere. In attesa del congresso internazionale Igca del prossimo anno, in Italia

Aicg è un ente senza scopo di lucro costituito nel 2012 per sviluppare un’identità professionale e un processo virtuoso di sviluppo delle aziende che operano nel settore specializzato del giardinaggio e florovivaismo (centri di giardinaggio o garden center). L’associazione ha l'obiettivo di tutelare, qualificare, promuovere e sviluppare la cultura del verde, con una particolare attenzione alle piante italiane, all’interno dei centri giardinaggio. www.aigc.it

di FILIPPO TERRAGNI

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ra il 2012 quando, sulla scia dell’entusiasmo del congresso internazionale di Igca che si tenne a Bolzano, si misero le basi per la costituzione dell’Associazione Italiana dei Centri di Giardinaggio. Tra i fondatori, Martina Schullian e Silvano Girelli diedero una forte spinta per strutturare l’Aicg che è oggi, e nel corso di questi 10 anni tanti altri imprenditori della distribuzione si sono avvicinati all’associazione, contribuendo alla costruzione di una realtà necessaria per il nostro settore, capace di essere un punto di riferimento e, soprattutto, di confronto e di crescita professionale.

SCAMBIO DI ESPERIENZE Sarà il Centro Congressi di Riva del Garda, in provincia di Trento, la location della due giorni in programma per il 24 e 25 maggio per festeggiare questo traguardo, con il convegno annuale. Il titolo dell’appuntamento, che si conferma come uno dei principali incontri del settore florovivaistico in Italia e che vedrà la partecipazione di circa 300 persone tra garden center, professionisti e aziende del settore, sarà “I centri di giardinaggio: terra fertile per il nostro futuro”. Due giornate in cui si potranno ascoltare sia interventi di relatori più direttamente legati al settore, sia interventi che di tipo ispirazionale o di approfondimento su alcune realtà legate al mondo del green e della sostenibilità e al territorio che ospiterà il convegno, il Trentino. Il convegno sarà moderato da Diana de Marsanich, giornalista green e volto tv, da sempre attenta ai temi della natura e della tutela dell’ambiente, si alterneranno i contributi di alcuni relatori come Elena Stoppioni, ingegnere e presidente di Save the Planet che parlerà di progetti, azioni e soluzioni concrete per la tutela dell’ambiente, Fabrizio Valente, consulente per retail e brand, di Kiki Lab, l’imprenditore Oscar Farinetti, e tanti altri ospiti. Emanuela Rosa-Clot, direttore di Gardenia, annuncerà il

garden vincitore della terza edizione del Premio Gardenia - Aicg “Per diffondere la cultura del verde”. Il Premio Gardenia-Aicg è nato per premiare i centri di giardinaggio che più si impegnano a diffondere la cultura del verde, mettendo in campo tutta una serie di comportamenti, azioni, strategie, iniziative consapevoli quali, ad esempio, presentare le piante con il loro nome botanico, aiutare i clienti a fare scelte ragionate e consapevoli, dare consigli di coltivazione, organizzare corsi e laboratori, offrire servizi di progettazione di terrazzi e giardini, avviare azioni concrete di responsabilità ambientale, facendo attività di divulgazione della cultura del verde sul territorio. Insomma, una due giorni all’insegna dello scambio di esperienze, in un settore che sta alzando sempre più l’asticella in termini di professionalità e livello imprenditoriale, e che si prepara ad ospitare il prossimo congresso internazionale di Igca, l’Associazione internazionale dei garden center, nel 2023.

ALCUNI OSPITI Tra gli ospiti, Giorgio Vacchiano (Professore associato in Gestione e Pianificazione Forestale, Università di Milano), Fabrizio Valente (Kiki Lab – consulente per Retail e Brand), Elena Stoppioni (Presidente di Save the Planet APS), Paolo Manocchi (formatore comportamentale - Life and business coach) e l’imprenditore Oscar Farinetti.

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PRIMAVERA… CI SIAMO!

La stagionalità è un tema fondamentale da comunicare e da trasmettere. Per prepararsi al meglio conviene sempre ascoltare il cliente e migliorare la sua esperienza. Ma come tradurla nel garden?

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gni ambito commerciale è più o meno vittima della stagionalità. Se nella moda possiamo anticipare anche di svariati mesi la proposta commerciale in vetrina, con il green retail non è la stessa cosa. Essere in grado di prevedere e anticipare i lavori da fare e le piante da mettere a dimora nel periodo giusto non è facile. Al contrario, è una sfida soprattutto per chi si occupa di allestimenti e green visual merchandising.

REALIZZA UN VISUAL A PROVA DI INSTAGRAM La clientela deve sapere che quando viene nel tuo punto vendita troverà un’atmosfera accogliente e gradevole. Insomma, deve sentirsi a suo agio. Per raggiungere questo equilibrio si dovranno accostare sapientemente colori, forme e messaggi: tutti elementi che possono comunicare la primavera a partire dalle esigenze del consumatore. Dunque, per allestire il punto vendita in chiave primaverile si dovrà cercare di trasmettere calma e sicurezza. Un esempio? Creare angoli “instagrammabili”, ovvero, gradevoli da fotografare. TO-DO LIST IN DUE FASI Step 1 - Prima di procedere conviene identificare e definire tre elementi propri e unici per il tuo punto vendita: • scegliere palette colori • selezionare due font: uno principale per il messaggio ripetitivo presente su tutti i corner, e uno secondario per le informazioni relative al soggetto/prodotto scelto • creare un format

CREA AREE DI REL AX VISIVO P E R I L V I S I TAT O R E E OFFRI PICCOLI SET PER RACCOGLIERE IMMAGINI PER I CANALI DI COMUNICAZIONE

Step 2 - Prima di passare all’azione conviene capire quali sono i vantaggi di un corner a prova di scatto. In primis, la chiarezza di messaggio, e in secondo luogo la fidelizzazione. Ecco, ora che abbiamo delineato il quadro di azione, procediamo: 1 - La visual idea potrà essere declinata sia su pannelli o pareti già presenti nel garden, sia su quinte angolari autoportanti (90 x 180 cm) costruite appositamente. 2 - Ideale sarà metterne in opera più di uno, per creare la ripetitività e realizzare un percorso tra le diverse aree di vendita dedicate alle piante primaverili. 3 - Ogni modulo dovrà avere delle caratteristiche di base comuni: • palette colori • messaggio principale + font coordinati • format • spazio per esporre piante vere • spazio per un elemento decorativo in tinta con la palette colori scelta Questa proposta visual crea aree di relax visivo per il visitatore e offre piccoli set per raccogliere immagini da utilizzare sui vari canali di comunicazione. Il tutto con una caratteristica fondamentale: la facilità di modificare e spostare le “quinte” secondo le necessità.

ERICA CHERUBINI/ Consulente, professionista e creativa del verde e non solo. Allestimento, organizzazione e visual merchandising di showroom, stand fieristici e garden center, sono alcune delle sue attività.

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Tendenze / USA

Il terzo luogo

I segnali ci sono già: il garden center è chiamato ad assumere un ruolo di leadership. La pandemia, infatti, accelera il passaggio da “destination garden center” a punto di riferimento della comunità di STEFANIA MEDETTI

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on c’è più il garden center di una volta. La pandemia, infatti, ha accelerato una serie di cambiamenti che hanno inevitabilmente impattato sull’essenza e la fisionomia del garden. Ne abbiamo parlato con Sid Raisch, presidente di Horticultural Advantage e consulente per i garden indipendenti negli Stati Uniti (www.horticulturaladvantage.net), uno degli organizzatori di Garden Retail Conference, il primo evento globale dedicato ai garden center, ideato da John Stanley, consulente e trend setter australiano

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(johnstanley.com.au). Ma andiamo con ordine. «Complici le restrizioni agli spostamenti, ci siamo resi conto che ogni nazione, alla fine, era diventata una specie di microcosmo scollegato dal resto del mondo. Abbiamo dunque sentito il bisogno di creare un punto di contatto e di incontro per il settore», ha raccontato a Raisch. L’evento ha avuto luogo all’inizio di febbraio (gli interventi, in inglese, sono disponibili previa registrazione al seguente link: www.gardenretailconference. com), una no-stop di tre giorni che ha coinvolto consulenti, esperti,

Sid Raisch, presidente di Horticultural Advantage e consulente per i garden indipendenti negli Stati Uniti.

proprietari nei cinque continenti e oltre millecinquecento player di trenta paesi diversi. «Avevamo bisogno di uno spazio dove mettere le esperienze a confronto. La pandemia, infatti, ha presentato le stesse sfide a tutti gli operatori e dunque era più importante che mai poter condividere le nostre storie e riflettere sulle opportunità connesse». Alla voce opportunità, nota Raisch, la pandemia ha fatto da moltiplicatore. «Le tendenze che avevano iniziato a nascere prima dell’avvento del Covid, come l’interesse e la voglia di sostenibilità, sono


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LINEA UNIVERSALI

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L’ampia gamma di terricci Universali Vigorplant è composta da diversi substrati adatti per l’invasatura e la coltivazione delle piante da giardino, orto, terrazzo e interno, per l’impianto di siepi e frutticole, per la formazione e manutenzione dei tappeti erbosi. Si tratta di substrati di eccellenza formulati con l’utilizzo di torbe e fibre pregiate e selezionate.

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LINEA ORNAMENTALI

>V La linea Ornamentali Vigorplant è composta da ben 13 terricci specifici per soddisfare ogni singola specie vegetativa. Ciascun terriccio è ottenuto dalla miscelazione di torbe di qualità, selezionate per granulometria e grado di umificazione. Altri componenti aggiuntivi come la concimazione a lento rilascio, la pomice calibrata e l’argilla, contribuiscono a rendere questi substrati idonei alla coltivazione delle essenze vegetali consigliate.

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LINEA ORTO

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La linea Orto Vigorplant è composta da ben 8 prodotti specifici per soddisfare ogni singola specie vegetale per la coltivazione dell’orto. Componenti aggiuntivi come il concime organico, la torba superfine, l’argilla e la pomice calibrata, contribuiscono a rendere questi prodotti particolarmente performanti.

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LINEA DECORAZIONE

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La linea Decorazione Vigorplant raggruppa i materiali di origine organica, naturali e inalterabili nel tempo. La loro funzione è quella di prevenire la crescita delle infestanti, aumentare la ritenzione idrica del terreno e nello stesso tempo decorare esteticamente vasi, fioriere e giardini.

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LINEA AMMENDANTI

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La linea Ammendanti Vigorplant sviluppa una serie di prodotti adatti a migliorare tutti i tipi di terreno per costruire nel suolo una riserva di nutrienti naturali di lunga durata. Rendono inoltre più efficienti le irrigazioni, migliorando la fertilità del terreno stesso.

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Nuovi packaging Vigorplant: informazioni semplici e immediate RETRO PACK FRONT PACK

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IMMAGINE E COMPOSIZIONE: questa parte del pack è sempre divisa in due sezioni: a destra una composizione/aggregato simbolico, mentre a sinistra un’immagine del prodotto.

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TASSELLO DI LINEA: ogni pack ha sulla fascia diagonale un tassello in cui è indicata la linea a cui appartiene.

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DESCRIZIONE PRODOTTO: la frase scritta in giallo aiuta il consumatore nella comprensione di ciò che sta acquistando, indicando una specifica tecnica/di prodotto che ne enfatizza l’utilizzo.

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PROMESSA: è una frase che specifica l’utilizzo del prodotto e dei risultati che si ottengono. PITTOGRAMMI: una sintesi grafica che comunica in modo immediato componenti e performance di prodotto.

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LA GARANZIA VIGORPLANT: La nostra competenza agronomica nasce anche dalla partnership con i migliori floricoltori ed orticoltori d’Italia che é la miglior garanzia per i nostri clienti. LA MISCELA: una breve descrizione relativa alle performance del prodotto che aiuta il consumatore a comprendere il prodotto che ha di fronte. I CONSIGLI DELL’AGRONOMO: i nostri agronomi hanno sviluppato dei pratici suggerimenti, consigli, delle vere e proprie chicche sull’uso di un determinato prodotto. LA SCELTA SOSTENIBILE VIGORPLANT: Vigorplant ha a cuore l’ambiente grazie all’utilizzo di un’elevata quantità di plastica riciclata e all’impiego di energie rinnovabili nei processi produttivi. QRCODE: ogni packaging ha un QRCODE che rimanda alla pagina internet relativa alla scheda del prodotto, per consentire al consumatore una piena comprensione di ciò che sta acquistando.


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Il potere del passaparola

GARDEN RETAIL CONFERENCE • ideato da John Stanley • dura tre giorni (febbraio 2022) • accoglie tutti e cinque i continenti, millecinquecento player da ben trenta paesi • momento di incontro per condividere storie e per riflettere sulle opportunità connesse al Covid

Gli interventi sono disponibili qui

diventate ancora più importanti». Pur in mezzo alle difficoltà, ogni persona ha avuto l’occasione di riflettere sulle dinamiche della globalizzazione. «La gente si è accorta che il giardinaggio è una delle espressioni del wellness e, come tale, può portare benefici immediati a livello fisico e psicologico. Manipolare la terra e le piante non è solo una piacevole attività creativa, ma anche un modo per ancorarsi alla vita, per sentire di avere controllo su una realtà che sembra sempre sfuggire di mano». LA FISIONOMIA DEL CLIENTE È CAMBIATA Il risultato immediato è che il pubblico dei garden center è cambiato. «Al core target di donne over 45 si sono aggiunti i giovani e giovanissimi. Per la prima volta nella storia, gli under 25 hanno iniziato a fare shopping di piante, soprattutto da interno». La pandemia, insomma, ha allargato il profilo demografico dei clienti, abbassando drasticamente l’età media e aumentando il loro numero. Una novità che non si legge soltanto negli scontrini, ma nella sfida di ripensare l’essenza stessa del punto vendita. Stiamo passando dal “destination garden center” al garden center come commu-

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Parola di Katie Elzer-Peters

ensate in modo “fotografico”, create un ambiente che favorisca le esperienze e non perdete occasione per far leva sulla condivisione. Trasformare i clienti in ambasciatori della propria insegna non solo è possibile, ma è necessario in un’epoca in cui la fiducia è una fra le monete di scambio più preziose. Le ricerche, infatti, dicono che il 92% delle persone si fida di più del parere di un amico piuttosto che della pubblicità. E non è tutto, perché come dimostrano siti come Tripadvisor, ci si fida anche del parere di perfetti sconosciuti, perché crediamo alla genuinità dei loro commenti. Nel corso di Garden Retail Conference, dunque, Katie Elzer-Peters fondatrice e amministratore delegato di Garden of Words, società specializzata in marketing digitale per l’industria del verde, ha spiegato come e perché fare leva sul meccanismo della fiducia. «Alla base di questa possibilità c’è una relazione simbiotica che nasce nel momento in cui trasformate il vostro garden in una “community hub”, ovvero nel centro della comunità». Ma cosa significa e come si trasformano il punto vendita in un community hub e i clienti in ambasciatori? «Quando diventate un posto dove le persone possono incontrarsi con gli amici, imparare, divertirsi, aiutare e dedicarsi a un hobby, vogliono farlo sapere, ed è così che nasce il passaparola». L’ultima cosa di cui gli operatori hanno bisogno, riconosce Elzer-Peters, è avere nuove cose da fare e di cui occuparsi. «Ma ci sono attività che sono disegnate per la condivisione. Quello che consiglio è di ri-allocare alcune delle risorse per fare in modo che quando investite in attività di marketing, l’investimento cresca con progressione geometrica». Per esempio, se le persone amano fare shopping in occasione delle feste, oppure incontrare gli amici al coffee shop, capitalizzate l’esistente. Elzer-Pe-

ters suggerisce un programma in tre tappe: organizzate lo spazio, invitate gli ospiti e condividete. Per quanto possa sembrare sorprendentemente semplice, dare un posto alle persone dove sedersi è una soluzione passe-partout. «Siete un garden center, ambientate un divano o delle sedie in mezzo al verde, pensate questo corner - o questi corner - in modo instagrammabile, date ai vostri clienti la possibilità di rilassarsi e farsi fotografare in uno spazio originale, insolito, curioso. Usate un poster, un murales, un vecchio Maggiolino, anche uno specchio, perché le persone amano fare selfie allo specchio». Oltre a comunicare queste novità sui social, altre cose possono generare traffico. «Pensate a partnership con attività commerciali locali. Alcuni garden center organizzano workshop con artisti, pic-nic gourmet, assaggi di produttori. Non preparano direttamente le lezioni o il cibo, invitano qualcuno che lo fa per professione e che può essere interessato a una nuova vetrina». Negli Stati Uniti, i garden center hanno messo a disposizione spazi per lezioni di yoga, lezioni di composizione di piante in vaso ed eventi per bambini. Elzer-Peters la definisce una sorta di “pollinazione incrociata”. Terzo passaggio, la condivisione: «Se qualcuno vi tagga in un post, ritaggate, perché fa sentire le persone valorizzate. Magari pubblicate un post in meno a settimana e dedicate il tempo a rispondere alle persone, a farle sentire la vostra presenza gentile. E poi ancora, specialmente verso la fine della stagione, se vi avanzano delle piante, offritele per rendere più bello uno spazio della città». Un asilo, una scuola o una casa di riposo sono luoghi a cui di solito non si pensa quando si pianifica un’attività di marketing, eppure sono frequentati dai clienti che volete raggiungere, e loro non perderanno occasione di far conoscere la vostra generosità».

STIAMO PASSANDO DAL “DESTINATION GARDEN CENTER” AL GARDEN CENTER COME COMMUNITY HUB greenup

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Tendenze / USA

nity hub. «In parte a causa dell’isolamento forzato, in parte grazie a un’accresciuta sensibilità ecologica, le persone hanno voglia e bisogno di un posto dove trovarsi e ritrovarsi. Il garden, più di ogni altra attività commerciale, risponde perfettamente a questi desideri», prosegue Raisch. Il garden center, insomma, ha i numeri per diventare la nuova agorà. «Alcuni anni fa si era fatto molto discutere del “terzo luogo”, associato alla cultura dei coffee shop. Catene come Starbucks, infatti, avevano popolarizzato l’idea che oltre alla casa (il primo luogo) e il posto di lavoro (il secondo luogo) ce ne fosse un terzo (la caffetteria) dove sentirsi a casa, incontrare gli amici e, perché no, anche lavorare da remoto. Negli Stati Uniti, le persone tendono a incontrarsi a un centro commerciale, in centro o al pub, ma il garden si candida come nuovo go-to place». SEMPRE PIÙ COMMUNITY HUB Katie Elzer-Peters, fondatrice e amministratore delegato di Garden of Words, società specializzata in marketing digitale per l’industria

I PUNTI CHIAVE DEL CAMBIAMENTO del verde, ha sottolineato che «i garden hanno il potenziale per diventare un “community hub”». Il nuovo ruolo potenziale influisce sulla fisionomia del garden. «Di cosa hanno bisogno le persone quando si incontrano?», chiede Raisch. Innanzitutto, di un luogo fisico dove ritrovarsi. «Dunque, lo spazio vuoto è quello che ha maggior valore, perché favorisce l’inter-relazione fra le persone. Lo spazio si crea, per esempio utilizzando più display verticali. Lo spazio si attrezza, magari ospitando un evento, un drink, mettendo delle sedie a disposizione». Anche il merchandising risponde all’evoluzione del consumatore. «Le generazioni più giovani dimostrano un interesse scientifico per le piante, vogliono conoscerne il nome latino oltre alle preferenze di luce e di acqua, perché sono orgogliose di sfoggiare questa conoscenza con i loro amici. Dobbiamo offrire loro il modo di approfondire e coltivare l’interesse, con segnaletica e prodotti ad hoc». All’altro capo dello spettro generazionale, i clienti più maturi, invece,

• Il pubblico dei garden center è cambiato: al target donne over 45, si sono aggiunti giovani e giovanissimi • Gli under 25 puntano sulle piante da interno • Il garden center si profila sempre più come community hub, alla stregua di un coffee shop • Lo spazio cambia per accogliere, per creare relazione e per far sentire il cliente a casa • Le generazioni più giovani dimostrano un interesse scientifico per le piante, vogliono conoscerne il nome latino oltre alle preferenze di luce e di acqua • I clienti più maturi, invece, desiderano un più alto livello di servizio: soluzioni già pronte e disponibili. • Il nuovo consumatore favorisce acquisti locali perché è consapevole dei benefici che comportano per la comunità.

«LE PERSONE HANNO VOGLIA E BISOGNO DI UN POSTO DOVE TROVARSI E RITROVARSI. IL GARDEN, PIÙ DI OGNI ALTRA ATTIVITÀ COMMERCIALE, RISPONDE PERFETTAMENTE A QUESTI DESIDERI» 42

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desiderano un più alto livello di servizio. «Poiché amano le piante, ma hanno magari meno forza e manualità, desiderano soluzioni già pronte, e sono disponibili a pagare per vasi e cassette preparati o per qualcuno che li assembli su loro richiesta. È importante accogliere questo desiderio e smettere di imporre un modello di consumo self-service e a taglia unica». Come ha sottolineato Derek Peebles, direttore esecutivo di American Independent Business Alliance, associazione no-profit che sostiene lo shopping a Km 0, il nuovo consumatore è anche consapevole dell’importanza di tutto ciò che è local. «L’impatto finanziario del garden center beneficia la comunità. In media, il 48% di ogni acquisto da un business locale indipendente ritorna alla comunità rispetto al 14% di ogni acquisto effettuato in una catena. In pratica, acquistare localmente contribuisce a creare ricchezza e lavoro nella comunità, i consumatori lo sanno e sono disposti a sostenerlo». Infine, una cosa che ha stupito gli organizzatori della conferenza è stato il feedback positivo ricevuto dai partecipanti. «Di solito, le persone non scrivono nulla o scrivono se qualcosa non funziona, ma in questo caso il 10% degli operatori ha sentito il bisogno di ringraziare per la possibilità di incontro e di scambio offerta dall’evento, segno che c’è voglia e bisogno di riflettere sulle tendenze e mettere a fuoco la fisionomia emergente del garden di domani». Benvenuti in una nuova era.


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Tendenze / INTERVISTA

Più piccoli, più accoglienti Personalizzazione, dimensioni ridotte e prodotto locale. La prima presidentessa nella storia dell’associazione dei garden center tedeschi e co-proprietaria - insieme all’ex marito - di nove garden center, ci ha portato alla scoperta del garden center made in Germany colloquio con MARTINA MENSING di ALICE NICOLE GINOSA, foto di MAURO CONSILVIO

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ncontro Martina Mensing nel pieno del trambusto di MyPlant & Garden, secondo giorno. Capelli biondi, occhi azzurri cristallini, alta, altissima, molto sorridente. Ci accomodiamo, ironia della sorte, presso lo stand di AICG, la versione italiana dell’associazione tedesca di cui è lei stessa presidentessa. La prima donna, tra l’altro, ad arrivare così in alto. Riusciamo a rubarle qualche minuto nel suo fitto programma, giusto il tempo di guardarci, confrontarci, e ascoltarci. La chiacchierata con Martina, improvvisata ma incisiva, è stata

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guidata dalla curiosità (mia) e dal suo modo di fare coinvolgente e diretto. Un incontro breve e fugace che ci ha permesso, come redazione, di guardare con un occhio privilegiato similitudini e differenze del centro di giardinaggio tedesco e di poterle raccontare. Com’è cambiato il mercato tedesco negli ultimi due anni? «Negli ultimi due anni il Covid è stato in mezzo a noi ma fortunatamente il governo tedesco ha lasciato aperti i centri di giardinaggio e garden center, permettendo la

vendita di piante e affini. I nostri punti vendita, a differenza di molti altri, potevano essere frequentati proprio come i supermercati per l’acquisto di beni di prima necessità. A casa, rinchiuse, le persone hanno così riscoperto il balcone e il giardino. Di conseguenza, la vendita di fiori e piante è cresciuta esponenzialmente, toccando picchi mai raggiunti negli anni precedenti. Nonostante il numero di clienti fosse ridotto - a causa delle restrizioni sul numero di accessi la spesa totale per ogni scontrino ha registrato cifre più alte del pas-


sato. A raccogliere il maggior numero di consensi, nel primo periodo, piante e semi per erbe aromatiche e spezie: i clienti hanno iniziato a voler produrre le proprie piante in casa e ad arredare lo spazio che li circondava con varietà da interno». Quali sono i punti forti del canale garden center tedesco rispetto a quello europeo? «I nostri garden center sono sicuramente più piccoli e più accoglienti. Non puntiamo sulla grandezza degli spazi, come in Olanda, dove è possibile anche trovare un ristorante interno o un’area ristoro. In Germania siamo più individualisti, con una forte matrice regionale e personale. Mi spiego meglio: non esistono grandi catene e il proprietario spesso lavora in prima persona nel punto vendita, si approvvigiona da produttori della regione e soprattutto la sua personalità si fa sentire ed è palpabile all’interno del punto vendita. Diventa un tutt’uno. Anche per questo tra garden center e cliente si crea un rapporto di fiducia e un legame in cui l’esperienza non si ferma al semplice acquisto ma va al di là. Un ruolo fondamentale lo gioca anche l’atmosfera e l’estetica, che fanno sentire il cliente a suo agio e coccolato». La maggioranza dei punti vendita tedeschi è multi-merceologica o ci sono realtà più piccole? «L’offerta merceologica della maggior parte dei garden center si compone per il 50-60% di piante e fiori. Alcuni vendono anche arredi, strumenti per il giardinaggio, decor stagionale e prevedono un’area ristoro dove riproporre la stessa filosofia e freschezza del punto vendita. Pochi dedicano spazio al

pet food e addirittura vendono specialità culinarie locali come miele, vino e mele». Parliamo di sostenibilità «Anche noi abbiamo iniziato a concentrarci su questa tematica molto popolare in Germania. Sono certa che non sia una tendenza momentanea e non scomparirà, al contrario, continuerà ad accompagnarci per molto tempo. Dobbiamo tenerla sempre in considerazione. Certo, non possiamo cambiare tutto in un secondo, non possiamo diventare sostenibili dall’oggi al domani, è un percorso a tappe. Credo che ora che siamo consapevoli del problema, siamo pronti a risolverlo. Più si parla con i propri supplier, più si può mettere in moto un vero cambiamento che inizia, per l’appunto, dal dialogo e dalle richieste del consumatore. Dobbiamo spargere semi e far radicare nella mente l’idea di essere sempre più sostenibili. Si lavora insieme, garden center e supplier, verso un obiettivo comune». Come sta sviluppando un approccio sostenibile nei garden center Meckelburg? «Promuovere la sostenibilità nel punto vendita significa collegare tra loro e far amalgamare diversi aspetti: raccogliere l’acqua piovana, l’uso efficiente dell’elettricità, il rapporto con i dipendenti e il salario, per citarne alcune. Quando ricorriamo alla parola sostenibilità inglobiamo in un unico termine diverse sfaccettature. Tutte azioni che stiamo portando avanti, ancora e ancora; è un percorso per diventare migliori e fare meglio. Un esempio è la riduzione della plastica e della produzione di CO2, un atteggiamento che dobbiamo instillare anche nei nostri fornitori, cercando

Martina Mensing è la presidentessa dell’associazione dei garden center tedeschi (Verband Deutscher Garten-center).

di spingerli verso un approccio più verde. Passare dalla plastica alla carta nel packaging, riutilizzare alcuni involucri e chiedere alla clientela di riportare indietro il materiale plastico dei vasi, invece di buttarlo. Step by step». Cosa acquista dall’Italia? «Essenzialmente erbe aromatiche, vasi, terracotta, la dipladenia e gli aranci dalla Sicilia. Li adoro!». Come è cambiato il cliente? «Durante la pandemia, soprattutto, abbiamo notato un aumento di giovani famiglie all’interno dei centri di giardinaggio. In più, si sta facendo strada nel consumatore la consapevolezza di poter incidere positivamente sulla natura con i propri acquisti. Un esempio sono le piante che promuovono la biodiversità, “amiche” degli insetti impollinatori. Il cliente ora non si focalizza solo sull’estetica della pianta ma anche sulla sua funzione e sul suo impatto positivo per l’ambiente. La pandemia ha anche spinto molte persone ad autocoltivare il proprio piccolo orto in casa, producendo verdura direttamente con le proprie mani. Coloro che vivono in città invece si sono lasciati conquistare dal fascino delle piante verdi da interno, soprattutto quelle che richiamano gli anni '70, facili da curare. Nel garden center dunque è fondamentale avere un corner di ispirazione in cui la clientela si possa sentire in una giungla urbana e allo stesso tempo aiutarli nella manutenzione. Consigli semplici e diretti che facciano sentire chi acquista fiducioso, orgoglioso e pronto a intraprendere l’avventura. Dobbiamo mettere in campo un approccio alla vendita meno da giardiniere tecnico e più da advisor».

IL GARDEN CENTER DEVE ESSERE IL LUOGO IN CUI LE PERSONE VENGONO PER PASSARE DEL TEMPO DI QUALITÀ E SI DIVERTONO. DEVE ESSERE UN’ESPERIENZA DI ISPIRAZIONE, RELAX E INFORMAZIONE. UN’ESPERIENZA A TUTTO TONDO IN CUI ANCHE PROFUMI, COLORI E SENSAZIONI GIOCANO UN RUOLO FONDAMENTALE greenup

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Tendenze / FIERE

L’EDIZIONE ESTIVA PER RINCONTRARSI

In attesa di gennaio 2023, IPM Essen sceglie l’estate per non lasciare il settore del verde a digiuno di tendenze, eventi e networking. Dal 13 al 14 giugno 2022 Essen tornerà a fiorire! di BIANCA FERRARIS

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e l’attesa fino al prossimo gennaio 2023 vi sembra troppo lunga, IPM Essen ha deciso di andare incontro alle esigenze dell’intero settore, proponendo un’edizione speciale della manifestazione. L’IPM Essen Summer Edition, così si è deciso di battezzarla - in programma dal 13 al 14 giugno 2022 - sarà un primo assaggio, un primo tuffo tra networking, conferenze, tendenze. Ebbene sì perché, come l’organizzazione ha annunciato, sarebbero già 170 le aziende partecipanti ed è prevista una serata esclusiva al Grugapark con musica dal vivo, in un'atmosfera rilassata e in IPM ESSEN SUMMER mezzo al verde. "Il concetto di IPM Summer EDITION Edition ha incontrato molti consensi nel Quando: 13-14 giugno 2022 settore. La combinazione di showroom Dove: Essen e networking in un ambiente estivo è Modalità: online e offline stata ben accolta", ha affermato Andrea Per partecipare: Hölker, Project Manager di IPM Essen. www.ipm-summeredition.de "Vogliamo anche consentire ai nostri espositori di partecipare senza troppi sforzi e quindi offriamo vari pacchetti di prenotazione”. (Dettagli sui prezzi e sui documenti di registrazione sono disponibili su www.ipm-summeredition.de) L’ISPIRAZIONE DAL DISCOVERY CENTER Nella Hall 7, l'IPM Discovery Center funge da luogo di ispirazione per il trade, dove vengono presen-

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tate le tendenze di vendita al dettaglio orientate al futuro. Un’area composta da showroom, area di comunicazione e think tank, che spazia dai produttori di piante agli accessori per il giardino, ai produttori di ferramenta come barbecue e accessori per barbecue, mobili e fornitori di tecnologia orticola. Uno spazio in cui vengono combinati i prodotti delle aziende partecipanti per mostrare al pubblico come è possibile inserirli nel proprio punto vendita. Artefice dello styling è il green stylist e direttore creativo Romeo Sommers: "La chiave del successo sta nella messa in scena. Uniamo i singoli prodotti in modo tale che alla fine si traducano in un concetto di vendita coerente. In tal modo, raccogliamo umori, stili di vita e tendenze attuali". IL SOSTEGNO DELLE ASSOCIAZIONI DI SETTORE L’edizione estiva di IPM Essen è sostenuta anche dalle associazioni di settore, che parteciperanno con eventi collaterali. Tra queste, la BGI (Blumen- Großund Importhandels), l’associazione del commercio all'ingrosso e all'importazione di fiori tedeschi, l’associazione dei vivai tedeschi (BdB), mentre la North Rhine-Westphalia Horticultural Association prevede di organizzare durante la fiera un congresso commerciale. L'Associazione dei fioristi tedeschi - DFF - è anche partner dell'edizione estiva IPM.


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Tendenze / EVENTI

L’evoluzione possibile L’edizione 2022 di Myplant ha offerto nel Garden Center New Trend un nuovo format per l’area esterna del garden, che permette di scoprirne e sfruttarne le possibilità. Buona la partecipazione delle aziende e il riscontro dei visitatori colloquio con ERICA CHERUBINI di MARTA MEGGIOLARO

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n evento interamente dedicato ai centri di giardinaggio, che coinvolge gli espositori, presenta le ultime novità e permette ai gardenisti di trovare nuovi spunti per crescere: il Garden Center New Trend, fiore all’occhiello di Myplant & Garden, quest’anno si è concentrato sul vivaio. Un’area ampia, dalle grandi potenzialità che aspettano solo di essere sfruttate. Lo slogan del 2022, “Stai fuori!”, richiama alla necessità di rendere l’area esterna dei centri di giardinaggio funzionale, moderna, ma soprattutto comunicativa, a misura di cliente e della sua grande aspettativa di fare esperienza di qualcosa di bello e gratificante. Il GCNT è un’installazione all’interno di Myplant, la cui visita è libera per tutti i giorni della fiera, accompagnati dalle spiegazioni dei ragazzi di Minoprio che fanno da ciceroni o dalla stessa Erica Cherubini, la mente creativa del GCNT, a cui abbiamo chiesto di presentarci il progetto. Domanda a caldo: com’è andata questa edizione? «È andata bene! Il riscontro più importante è stato dato dai visitatori, che si fermavano ed erano molto interessati al concept e in modo particolare alle strutture.

Interessava capire il pensiero dietro le strutture, ci sono state fatte tante domande, i visitatori si sono lasciati coinvolgere. Pur essendo una versione ridotta del progetto 2020, che non siamo mai riusciti a presentare, sono molto soddisfatta». Prova a raccontarci il progetto. «L’obiettivo era provare a presentare delle soluzioni espositive per far evolvere l’esterno del garden, valorizzando e rendendo coinvolgente la parte esterna: ecco spiegato il titolo, “Stai fuori!”. Il progetto era composto da diversi elementi, tutti concatenati fra loro, dal progetto grafico a quello espositivo: tutte le strutture sono state disegnate e realizzate apposta per il GCNT. Sono tutti prototipi, dal banchetto al tavolo centrale scenografico fino alle casette mobili». Come mai avete deciso di focalizzarvi sull’esterno del garden? «Perché lo studio degli interni è molto avanti, e anche noi ne abbiamo parlato tanto: era il momento di valorizzare l’esterno. Pensiamo al Nord Europa, il garden offre all’esterno tante attrattive che creano business, andando molto oltre il bancale della pianta. L’Italia ha ancora molto da dire su questo: ci sono ancora tante opportunità accattivanti da scoprire. L’idea da

Le aziende partecipanti • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Agribios Italiana Arena Vivai Blumen Bonfante Cifo Diavolina Dino Bianchi Epoca Erba FitoGuard Il Mondo delle Petunie Ital-Agro Leonessa Vivai Lotti Oki Organizzazione Orlandelli Teraplast Tomappo Verdemax

Il GCNT ha presentato ai visitatori i prototipi di display innovativi per rinnovare il vivaio e renderlo più fruibile e più accattivante. Nelle pagine seguenti, le immagini raccontano le diverse possibilità di queste soluzioni espositive.

cui partiamo noi del GCNT è che il garden dovrebbe essere l’alternativa migliore al centro commerciale in Italia: gli spazi sono ampi e i tempi sono maturi per ragionare sul salto evolutivo degli esterni, che potrebbe renderlo competitivo». Chi sono gli altri fautori del progetto? «Io mi esprimo sulla parte creativa e fattiva dell’evento, ma la progettualità, le decisioni, la discussione del concept e la linea che decidiamo di tenere vede in primo piano Myplant & garden, perché questo è un evento voluto dalla fiera stessa, con il supporto di greenup, che si occupa della parte editoriale e del coinvolgimento delle aziende». Proviamo a definire i punti centrali e a spiegare la loro funzione. «Casette mobili: si tratta di casette in legno disegnate per poter ricreare anche sull’esterno dei micro shop in shop. Possono esporre piccole quantità di prodotto su tutti e quattro i lati, sono coperte, e grazie alle solide rotelle sono facili da spostare. L'ingombro è limitato e possono essere personalizzate nella disposizione di mensole e scaffali. Quello che è stato presentato in fiera è il prototipo base, ma si prestano a mille evoluzioni. La casetta è il concetto che è piaciuto – ed è stato fotografato! – di più.

PER SAPERNE DI PIÙ Garden Center New Trend è un evento organizzato da Myplant & Garden e greenup, con il patrocinio di AICG. L’allestimento è a cura di Erica Cherubini e viene realizzato con la collaborazione di Fondazione Minoprio. www.myplantgarden.com

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Tendenze / EVENTI

Banchetti per l’esposizione delle piante: dal punto di vista estetico sono realizzati con lo stesso materiale delle casette, per creare armonia. Non sostituiscono il bancale tecnico classico ma diventano un punto di attrattiva per mettere in risalto una collezione, una novità, una promozione. Hanno dimensione 120x80 cm, e sono modulari. I banchetti rafforzano il concetto della casetta, con cui si legano a seconda del tema. Ad esempio, il tema “stai bio” era allestito con un bancale pieno di piante bee friendly, una casetta con prodotti attenti alla sostenibilità e al biologico. In questo modo si crea una sorta di vetrina in un’area limitata, che non va a incidere sul fatturato al metro quadro. Se ne possono posizionare anche più di una, per creare un percorso all’interno del vivaio. Tavolo scenografico: è una struttura in ferro e legno, sempre coordinata alle casette, ma il telaio è smontabile, si può dividere in tre pezzi e può avere più usi: è il punto focale in un’area esterna, è uno spazio espositivo per valorizzare dei prodotti – piante o vasi da esterni – ma può essere anche il tavolo per un evento all’aperto, per un laboratorio pratico, per una cena. La sua funzione si determina a seconda delle attività che promuove il garden. Corner bar: in tempi non covid avrebbe ospitato il bar, poi è diventato un gazebo, per allestire un punto di informazioni, per fornire un servizio di consulenze, o per organizzare delle presentazioni. La cosa importante è il coordinamento grafico ed estetico dato dalla scelta dei materiali: il ferro e il legno hanno creato quel colpo d’occhio che ha tanto attirato i visitatori della fiera». Ho visto hai voluto curare anche lo spazio verticale, il soffitto. «Sì, perché la parte esterna del garden è spesso dispersiva. Usare qualcosa che cade dall'alto e permette di focalizzarsi in basso, evita che lo sguardo sfugga. Quindi an-

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che nel vivaio del garden suggerisco di andare a creare aree limitate che creino attrattiva e intrattenimento per il visitatore: un gazebo decorato nella parte alta, l’illuminazione a soffitto, un decoro… devono però essere aree limitate da scenografie vegetali: se copriamo un’area vasta, si vanifica l’effetto. Ricordiamo poi che il GCNT nasce anche dall’offerta dei prodotti delle aziende che vogliono partecipare. Quindi noi pensiamo a qualcosa di funzionale e stimolante, che consenta di mettere in evidenza i prodotti che ci vengono messi a disposizione e quest’anno avevamo Dino Bianchi, che propone piante artificiali e secche. Il loro prodotto ha dato la possibilità di dare struttura e corpo all’asse verticale». Com’è stata la partecipazione delle aziende quest’anno? «Nonostante la situazione particolare, con un progetto che partiva in dimensioni ridotte rispetto agli anni precedenti, gli espositori di Myplant sono stati come sempre interessati e disponibili. C’è sempre una grande collaborazione con chi decide di partecipare. Noi pro-

poniamo un concept e ragioniamo con le aziende su come valorizzare i loro prodotti all'interno di una cornice inedita.». Anche la squadra di ragazzi che accompagnava dentro al garden era entusiasta... «Dietro al GCNT ci sono davvero tante persone: c’è un team tecnico, che è quello con cui io collaboro da anni e che è di supporto in tutte le fasi del progetto. I ragazzi che accompagnavano i visitatori e che hanno aiutato anche durante i giorni di allestimento sono gli iscritti al corso ITS di Garden Manager di Minoprio, partito quest’anno grazie alla volontà di AICG. È il primo corso in Europa che riconosce il percorso di manager di garden center. Questa esperienza per gli studenti rientra a pieno titolo nel monte ore del curriculum. È stato bello vederli curiosi, con tanta voglia di imparare e di crescere, sia prima sia dopo la manifestazione». C’è già un’idea per il prossimo GCNT? «Sì, c’è un’idea…e anche qualcosa in più. Posso solo anticiparti che ci piacerebbe andare avanti a parlare dell’esterno!».


Tendenze / RACCONTO

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A spasso per Myplant & Garden

Tre giorni e tre padiglioni per raccontare lo stato dell’arte di una filiera, quella del verde a tutto tondo. Con andatura sostenuta, macchina fotografica e penna alla mano, siamo passati tra gli stand degli espositori per riportare tra le pagine di questo numero il sentimento e il clima di questa VI edizione, quella del grande ritorno. Spoiler: tutto regolare

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di ALICE NICOLE GINOSA

inalmente Myplant & Garden è tornata: 650 le aziende espositrici, circa 19 mila i visitatori, 3 giorni e 3 padiglioni. Questi sono i numeri del grande ritorno, un’edizione che si è fatta attendere, è arrivata e tutto sommato è andata (bene). Sono passati due anni, un arco temporale che ha necessariamente tracciato una linea tra un prima e un dopo. Un passaggio che poteva implicare due aspetti: perdere tutto o fare il salto di qualità. Il settore alla fine, in linea generale, non se l’è passata per niente male: le vendite 2020 sono aumentate del + 3% sul 2019 (secondo i dati dell’Osservatorio Permanente di greenup/Soluzione Garden). Un grande successo, insomma. Basti pensare come la tendenza della pianta da interno, delle erbe aromatiche e dell’orto biologico siano ormai attività consolidate nella routine del consumatore. Al di là degli andamenti di mercato e della società, una cosa è certa: produttori, floricoltori, vivaisti, gardenisti ce l’avete fatta. Speriamo e ci auguriamo che il peggio sia passato. UN SETTORE DISCIPLINATO, SENZA COLPI DI TESTA Constatata la buona performance della filiera in questo periodo buio, non possiamo però non notare come a livello di proposta e prodotti la fiera Myplant & Garden abbia reso evidente che per resistere e per mantenersi in forma tra 2020 e 2022, le aziende si siano concentrate meno sulle novità. Nulla di male, ce lo aspettavamo e probabilmente è esattamente come doveva andare. Investiti da una domanda di mercato contro ogni aspettativa, tenere il ritmo non deve essere stato facile, mantenere i fatturati in positivo nemmeno; la spinta verso la crescita c’era, si è sentita e si è verificata. Tutto bene, dopotutto. La fiera ha riprodotto fedelmente il risultato di due anni di equilibrio tra aperture, chiusure, limitazioni, nuove frontiere del consumo. Per tenersi attivi e non soccombere, le aziende sembrano aver preferito mantenersi saldi su quello che già conoscevano e padroneggiavano, per non correre il rischio di cadere e non rialzarsi. LE TENDENZE CHE SI CONFERMANO Myplant & Garden nella sua VI edizione è stata riassunto, collante, aggregatore ma anche specchio per guardarsi, ripercorrere a ritroso i passi intrapresi dal comparto dall’annus horribilis in poi. Un momento di incontro fisico tra gli operatori ma anche metafisico in cui idee e supposizioni, visioni e previsioni, suggestioni e riflessioni hanno trovato spazio, pubblico e realizzazione. In due anni di dialogo e scambio scarso, poter vedere davanti ai propri occhi il lavoro delle aziende è stato fondamentale, al di là della pressoché nulla innovazione nell’offerta. Siamo stati testimoni, alla fin fine, di come le aziende abbiano colto e personalizzato le tendenze che hanno fatto breccia nei cuori dei consumatori e non nell’ultimo periodo. Le abbiamo viste lì, davanti ai nostri occhi, le abbiamo fotografate e ora eccole qui, tutte per voi.

"TORNARE IN UNA FIERA COME QUELLA DI MILANO È STATA UNA GIOIA, PRIMA DI TUTTO PER RISCOPRIRE I RAPPORTI UMANI, E POI IL BUSINESS" Francesco Tozzi, direttore di greenup


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Tendenze / RACCONTO

I cactus di Cactusmania sorprendono per la dimensione e la presenza scenica.

I delosperma de Il mondo delle Petunie, qui a sinistra Jewel of Desert e, a destra, Cooperi Echinathum.

IL MINI FORMATO PIACE!

Singolo o in gruppo? Secondo Bulzaga funzionano entrambi e il tocco speciale lo conferiscono i vasetti decorati.

Varietà

Cactacee e succulente Prima grande conferma sono le cactacee e succulente, in tutte le misure e in tutte le forme. Ci siamo lasciati incantare dalle mini piantine e dalle varietà particolari, tutte in fila, ordinate. Ormai un trend consolidato che non sembra fermarsi: facili nella cura ed esteticamente affascinanti. Per il garden center è obbligatorio averle!

Il valore aggiunto? L’attenzione al dettaglio. Ogni piantina è abbracciata da un vasetto in ceramica, che può essere anche personalizzato su richiesta del singolo garden. Ormai la pianta è un elemento di design, non solo a casa.

Dall’estero Amigo Plant. Mossa dall’amore per le succulente, l’azienda olandese dal 2005 commercia un’ampia gamma di varietà: Echeveria, Crassula, Haworthia, Aloe, Peperomia e molte altre.

IL RISULTATO? UN QUADRO A TINTE NEUTRE, OMOGENEO E DISCIPLINATO 52

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Se tutti i muri fossero così! Antico Mestiere ha presentato Green Wall, un tetris di contenitori per pareti verticali componibili, per esterni e interni. L’effetto è ordinato e geometrico.

Contenitori Da interno e da esterno, i vasi in molteplici materiali e lavorazioni sono stati anch’essi grandi protagonisti della fiera. Ormai non contengono semplicemente, piuttosto, emergono!

CI HA COLPITO

Un'alchimia tra colore, funzionalità e forma. Più formati e più colorazioni per vasi dall’anima in plastica riciclata da raccolta differenziata. Tutto Made in Italy con Plastecnic.

MYmood APP VASO di Plastecnic • misura 15 - 18 cm • tonalità di tendenza • a parete • sul balcone • a ringhiera • retina per riserva acqua (solo per il 18 cm)

Vasi sempre più sofisticati, dalle linee, proporzioni e contrasti cromatici ricercatissimi, si impongono come elemento d’arredo - anche negli stand. Siamo rimasti affascinati dalla creatività del risultato.

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Tendenze / RACCONTO

Nuovi spazi Il verde è verticale

Non solo vasi dunque. Piante verdi a portamento cascante che conquistano anche le pareti e, dalla dimensione casalinga, si propagano all’esterno fino agli ambienti di lavoro, esercizi commerciali e facciate di edifici.

Fertil Wall® è un esempio di parete verde che grazie alla facile manutenzione si presta per abbellire e migliorare l’atmosfera in contesti indoor e outdoor.

Il muro si crea anche con i vasi, ecco lo stand di Bulzaga. Effetto decadente e originale!

Lifestyle Ecco OUT-FIT, il garden lifestyle di Verdemax! Per ogni professione e hobby esiste l’abbigliamento giusto e così l’azienda ha pensato una linea di abbigliamento per chi ama vivere il giardino. Dal grembiule alla cintura con tasche, dal gilet ai pantaloni.

L’IDEA PER IL PUNTO VENDITA?

Per presentare la collezione all’interno del centro di giardinaggio, Verdemax ha creato l’OUT-FIT STORE: 10 mq di area espositiva e di vendita (con camerino annesso). Uno spazio ad hoc pronto per il negozio.

MYPLANT & GARDEN NELLA SUA VI EDIZIONE È STATA RIASSUNTO, COLLANTE, AGGREGATORE, MA ANCHE SPECCHIO PER GUARDARSI, RIPERCORRERE A RITROSO I PASSI INTRAPRESI DAL COMPARTO DALL’ANNUS HORRIBILIS IN POI 54

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Colori

Mille sfumature di ciclamini Tanti, tantissimi i colori dei nuovi ibridi presentati dalla francese Morel, tra cui quelli appartenenti alla serie Latinia. Piante compatte con fiori grandi, precoci ed uniformi nella crescita. La dimensione del vaso varia da 10,5 e 15 cm di diametro. Tre le varietà con il marchio OUTstanding Cyclamen®: 1010-1011-1107. Per quanto riguarda i colori, potremmo dire che la scelta è infinita, grazie alle tante tonalità e alle diverse variegature.

L’importanza del vivaio Sempre interessante la proposta di Arena Vivai, una tra le aziende vivaistiche che ha investito notevolmente nel valorizzare l’area esterna del centro di giardinaggio, non solo attraverso la fornitura di prodotti curati in ogni dettaglio, ma anche grazie a un’attenta offerta di servizi e consulenza per il punto vendita. L’obiettivo? Quello di garantire il giusto valore commerciale anche alle piante da esterno, merceologia da sempre strategica per il garden center.

Facciamo crescere i doni de lla Natura con RISPETTO PER L‘AMBIENTE, cura e PASSIONE!

Azienda Agricola Bonini Paolo

Strada Provinciale Litoranea, 5057 | 04016 Sabaudia (LT)

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www.ilmondodellepetunie.com


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Tendenze / RACCONTO

Attenzione per gli ambienti Debutto in fiera per il marchio inVerde, brand registrato da Gea e dedicato all’house hold. Si propone come marchio per la disinfestazione della casa e del giardino, proponendo un costante miglioramento della gamma dei suoi prodotti. Vasta la gamma dei prodotti che include sia insetticidi, sia rodenticidi, in modo da offrire un’offerta completa per il punto vendita. Attenzione anche al tema dell’ecosostenibilità, con soluzioni a basso impatto ambientale, in linea con gli attuali trend di consumo.

Equilibrio giusto per ogni spazio Da oltre 35 anni Organizzazione Orlandelli veste i garden center e i negozi di fiori e piante, trovando l’equilibrio giusto per ogni spazio. Tra le aziende promotrici di Myplant & Garden, in fiera ha presentato i servizi offerti per il punto vendita: arredo centri di giardinaggio, fornitura di bancali ed espositori, oltre che di attrezzature e carrelli. Inoltre, l’azienda accompagna i punti vendita nella progettazione e realizzazione di spazi espositivi all’avanguardia e su misura.

Fragranze inedite Debutto in fiera anche per la pugliese Erbolinea, azienda specializzata nel creare fragranze inedite, dandone ad ognuna di esse un’impronta diversa. Da oltre 25 azienda Erbolinea, con una certosina alchimia della piramide olfattiva, seleziona materie prime da estratti di fragranze di frutti, fiori, olii e resine, che diventano ricercati profumi per gli ambienti. A questi si aggiungono particolari diffusori di ambienti con bastoncini in bamboo.

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la bellezza è semplice.


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Tendenze / VASI E CONTENITORI

La linea Orto permette la coltivazione di piccoli ortaggi anche sul balcone. In più, la struttura a gradini rende ogni attività più comoda, anche quando l’età avanza.

Parola d’ordine: benessere Per circondarsi di piante e di animali da compagnia servono vasi e accessori di alta qualità. Ecco come Bama supporta, in un momento di incertezza come questo, il bisogno di una maggiore qualità della vita colloquio con ROSSELLA BAIOCCHI di MARTA MEGGIOLARO

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n ormai tre anni di Covid-19 sono cambiate tante cose, tra cui il senso con cui vivere la casa e prendersene cura, dando molto spazio al giardinaggio. La mancanza di accesso al verde ha convinto anche i più riluttanti a portare del verde a casa propria, seguendo il principio della montagna e di Maometto. Due anni di giardini curati e tripudio di fiori sui balconi, tra chi coltiva in casa propria un orto a km zero e chi ha scoperto il mondo dell’idrocultura scegliendo vasi che permettono questo tipo di coltivazione». Queste parole di Rossella Baiocchi, marketing manager di Bama Group, evidenziano quanto il settore dei vasi stia vivendo un buon periodo, in cui la richiesta è alta e

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molti sono disposti a spendere per poter avere a casa il proprio angolo di verde. Il mercato dei vasi ha registrato negli ultimi anni numeri interessanti. Ci racconti come sta andando per Bama? «Come dicevo, la grande domanda di vasi per diversi tipi di coltivazione e di ambiente ha toccato anche Bama, che però non si è limitata a vendere ma ha anche deciso di venire incontro alle nuove esigenze dovute alla pandemia. Ti faccio un esempio: il distanziamento ha reso necessario riorganizzare gli spazi esterni dei locali con aree green, e qui siamo entrati in gioco noi. Abbiamo deciso di reinterpretare la nostra fioriera Separé per venire incontro alle nuove esigen-

ze. Abbiamo investito nella modifica dello stampo per dare la possibilità di inserire la spalliera anche al centro della fioriera in modo da raddoppiare l’arrampicata floreale, sia a destra che a sinistra, con lo stesso ingombro ma più fiori. Un altro aspetto da non sottovalutare è lo splendido meteo delle ultime primavere: in questi ultimi anni infatti il bel tempo ha invogliato a godere del pieno sole, perciò inevitabilmente lo spazio esterno è stato valorizzato con articoli funzionali, belli da vedere e di qualità, proprio la ricetta che propone Bama da oltre 40 anni. La crescita è stata fisiologica, diciamo».

Si stava chiudendo il periodo Covid, e siamo stati catapultati in un nuovo dramma, quello della guerra. La situazione con la Russia ha qualche conseguenza sul vostro settore? «Purtroppo sì. Come se non fossero bastati gli anni della pandemia con l’aumento di tutte le materie prime e dei trasporti, la guerra ha portato un nuovo incremento di


Sfera è la novità di Bama per questa stagione. Si tratta di un vaso da interno e da esterno, disponibile in diverse misure, realizzato come tutti i prodotti Bama in plastica riciclabile al 100% e resistente ai raggi UV.

questi costi, aggiungendo nuove voci, come il gas e il carburante. Nel frattempo sale il costo dell’energia elettrica mentre gli stipendi restano al palo, e questo è un problema che coinvolge tutti i settori, basti pensare a quello che sta succedendo nell’alimentare. Il potere di acquisto delle famiglie va diminuendo con il suo benessere economico e questo è un dato di fatto. Al fattore economico si va a sommare quello emotivo, questo clima di incertezza, di ansia e di paura, l’ipotesi non più così remota che la guerra alle porte dell’Europa non si fermi lì. Il vivere quotidiano resta appesantito ben oltre la situazione puramente commerciale».

inficiare la resistenza agli urti e ai raggi solari dei singoli articoli, nonché il loro aspetto estetico: il materiale riciclato non può essere declinato nelle colorazioni che richiede il mercato, avendo accesso a una gamma di colori molto ristretta proprio per via della sua natura di “riciclo”. Inoltre la plastica riciclata ha un prezzo di partenza più elevato e non è facilmente lavorabile perché sporca gli stampi, generando un maggiore spreco di pezzi e rallentando la produzione con un inevitabile incremento di consumo energetico. Quindi, si tratta di scegliere fra una serie di pro e contro, ma per Bama la scelta è per la materia prima di alta qualità».

Uno dei trend importanti per quanto riguarda i vasi è l’uso di materiale il più possibile “verde”, o sostenibile. L’offerta si sta dividendo fra plastica riciclata e plastica riciclabile. Ci spieghi in dettaglio quali sono le differenze? «La scelta di Bama si basa sulla qualità della materia prima vergine, riciclabile al 100%, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone. Questo ne permette un corretto smaltimento senza dover

Come va Bamapet? Immagino che l’aumento degli animali di compagnia abbia favorito le vendite. «Come abbiamo già detto per l’aspetto garden, con il periodo post covid le persone hanno deciso di migliorare la qualità della loro vita e l’hanno fatto anche aprendo le porte a un nuovo membro a quattro zampe in famiglia. Gli animali da compagnia sono grande conforto emotivo in quei momenti, e le famiglie si sono dovute equipag-

Tutto mio e Trotto sono due degli accessori per gli animali domestici di Bama Pet. Un’offerta ampia, che va dai trasportini alle cucce, dalle ciotole ai giochi: tutto il necessario per vivere in serenità con il proprio amico a quattro zampe.

giare di tutto punto, con tutti gli accessori necessari, dalla ciotola al trasportino fino alla cuccia, logicamente. Anche per il settore pet vale la questione del meteo citata poco sopra: giochi come TrottoDisk o Tuttomio, si confermano imbattibili compagni di gioco all’aperto e persino in acqua, quindi oltre all’aspetto logistico, rispondiamo bene alle esigenze di mercato anche sul fronte ludico. E poi ricordiamo che tutti i nostri prodotti sono made in Italy e 100 % atossici». Quali sono le novità di Bama per questa stagione? «Il nuovo nato è un vaso dal design lunare e minimal: si chiama Sfera, perfetto per arredare interni e esterni senza dovere scegliere tra i classici elementi rustici in terracotta e i moderni vasi in metallo dal design stravagante. Il suo stile rustico moderno si sposa benissimo in ogni contesto. La sua rassicurante finitura simil pietra si sposa al verde regalando anche un tocco zen se collocato in giardino, mentre il suo design asimmetrico e pulito nelle linee lo rende ideale anche in ambienti arredati in stile sobrio e lineare. Dotato di sottovaso con riserva d’acqua e disponibile nei colori: ghiaccio, antracite, cappuccino e come tutti i nostri prodotti è realizzato con materiale vergine, 100% riciclabile e addizionato di anti UV per resistere ai raggi solari».

Per saperne di più

www.bamagroup.com

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Informazione pubbliredazionale

Per Pagano piante /

IL GIARDINO VERTICALE ALLA CONQUISTA DEL RETAIL Pagano piante ha ufficialmente presentato Eva a Myplant & Garden, una parete verde ultra tecnologica in due versioni, disponibile per la vendita nel garden center. Segni particolari? La struttura a kokedama

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iamo arrivati con aspettative modeste, invece, l’affluenza e la qualità del visitatore ci ha sorpresi. È la fiera migliore degli ultimi anni, nonostante la partecipazione estera sia inferiore del solito e anche il sud Italia sia poco presente”. Raffaele Pagano ci accoglie nello stand di Pagano piante intorno a mezzogiorno nel terzo giorno di Myplant & Garden, quando ormai i giochi sono fatti e si può delineare un quadro dell’andamento dell’evento. Prima di passare alla novità, Eva, resa pubblica ufficialmente proprio qui in questa occasione di rincontro, ci soffermiamo sulle difficoltà di approvvigionamento che in questo periodo sta interessando il settore. “Occupandoci di piante tropicali da interno, importiamo il prodotto da ricoltivare da paesi terzi, ma a causa dei rincari fino al 400% dei trasporti e i rallentamenti nella logistica, non abbiamo più tempistiche certe” ci conferma Raffaele Pagano.

PRONTA ALL’USO

Una volta ordinata e posizionata nel garden center, si dovrà solo: • attaccare alla corrente elettrica • riempire il serbatoio di acqua • scaricare l’app sul telefono • inserire i parametri di illuminazione e irrigazione

LOGISTICA LENTA, IDEE VELOCI E così se da una parte il settore è rallentato per i ritardi di logistica e trasporti, dall’altra le idee in casa Pagano non si fermano, anzi, vanno veloci. L’esempio è proprio Eva! UNA NOVITÀ PER IL GARDEN CENTER Eva è una parete verde insolita e modulabile, nata su richiesta di alcuni garden center. Il primo prototipo è stato realizzato circa un anno fa ed è stato il risultato di una serie di prove e test per verificare quali piante potessero meglio convivere tra loro e presentare le medesime esigenze. “A questo si è

EVA

• Modello 120 cm (60 giorni di autonomia a serbatoio pieno) • Modello 50 cm (40-45 giorni di autonomia a serbatoio pieno) • La struttura è composta da piante kokedama • Grafica del fondo della parete personalizzabile • Variabile anche la dimensione di altezza e ampiezza (su richiesta) • Gestibile da un’applicazione • La versione con doppia esposizione è in lavorazione • Notifiche dall’app in caso di malfunzionamento • Già presente nei punti vendita Flover e Viridea

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Eva nella versione 50 cm.

Eva nella versione 120 cm.

aggiunta l’idea di rendere il prodotto totalmente autonomo con un serbatoio ad acqua sul fondo e un impianto di irrigazione con sensori di bagnatura automatica”. Grazie ai sensori infatti è possibile leggere il grado di umidità del terreno, annaffiare la parete secondo i valori impostati e regolare l’illuminazione. Il tutto gestibile e attivabile grazie a un’applicazione”. Ma qual è la caratteristica che distingue Eva dalle altre pareti? “Oltre ad essere automatizzata, la struttura di Eva è composta da piante in versione kokedama, il metodo di coltivazione giapponese senza vaso, e prevede la possibilità di essere personalizzata non solo nella tipologia di piante ma anche nella grafica della parete e nelle dimensioni (altezza e ampiezza)”. Un prodotto che ha già riscosso successo tanto da essere già presente presso i punti vendita Flover e Viridea.



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Informazione pubbliredazionale

Per OKI /

LA PERSONALIZZAZIONE È FAI-DA-TE Oggi più che mai la componente estetica di un prodotto e dello spazio sono una priorità. Le grafiche professionali e dal grande impatto sono una realtà anche nel garden center

l florovivaismo italiano ha vissuto un’evoluzione notevole nel corso degli ultimi due anni, anche in seguito a un deciso cambio di abitudini da parte dei consumatori. La personalizzazione e STAMPA l’ottimizzazione dei prodotti così come LED DIGITALE la rapidità nel cambiare paradigma com• segnaletica merciale sono ora fattori di primaria orizzontale e verticale importanza per i centri di giardinaggio. • banner Va da sé che anche la comunicazione visi• poster va abbia acquisito un ruolo ancora più • adesivi fondamentale nella gestione dei vivai, af• etichette fiancando alla realizzazione di grafiche destinate per i prodotti al prodotto anche quella focalizzata al distanziamento sociale e al rispetto delle norme. Un modo in più per comunicare ma anche creare e consolidare la relazione con la propria clientela. STAMPARE IN-HOUSE E JUST-IN-TIME? Le soluzioni per la stampa LED digitale proposte da OKI consentono di ottenere una grande varietà di applicazioni: dalla segnaletica orizzontale e verticale ai banner e poster, dagli adesivi fino alle etichette per i prodotti. Per ogni esigenza del punto vendita. Le stampanti OKI combinano la qualità di stampa

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professionale con ingombri estremamente ridotti e costi competitivi. Ma non solo, perché la pluripremiata tecnologia LED OKI consente di ottenere una stampa duratura, resistente sia indoor sia all’aperto e adatta ad applicazioni su pavimenti in zone ad elevato calpestio. Inoltre, la possibilità di stampare in-house e just-in-time esattamente ciò di cui si ha bisogno nel momento in cui è necessario si sposa in maniera eccellente con la realtà operativa della maggior parte dei centri florovivaistici. SÌ, MA DOVE? Una stampante a colori compatta o una stampante multifunzione OKI possono essere comodamente posizionate in un angolo dell’ufficio o sotto il banco dell’accoglienza, pronte a realizzare in pochi minuti anche solamente un singolo prodotto. Semplice, no?



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Per VerdeVivo /

L’AMORE A MODO BIO Una nuova linea di prodotti biologici di origine vegetale, concepita per un risultato efficace nel pieno rispetto dell’ecosistema. All'interno dei 43 prodotti della linea completa, una nuova capsule esclusiva

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Biostimolante a base di crema di alghe Ascophyllum Nodosum. Prodotto preventivo e curativo in caso di piante debilitate: indicato sempre, in particolare nel recupero post stress.

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e piante sono organismi viventi, capaci di trasmettere emozioni positive. Per questo VerdeVivo ha pensato a una linea totalmente bio ideata per il benessere di piante, persone, e anche dell’ambiente. VerdeVivo si fonda sull'impiego di principi attivi completamente naturali e racchiude tutto il potere di estratti, olii vegetali e materie prime di origine vegetale. Prodotti concepiti senza componenti di origine animale, di sintesi chimica e privi di coloranti. Insomma, soluzioni sviluppate nel massimo rispetto del Pianeta. La gamma di prodotti VerdeVivo copre in modo completo tutte le principali esigenze di protezione di piante verdi, fiorite, orti e frutteti. Promuove lo sviluppo di difese naturali, per il controllo di insetti, funghi e malerbe. LA BIOSTIMOLAZIONE CHE POTENZIA L’ATTIVITÀ METABOLICA La linea di 9 prodotti VerdeVivo Harmonia si può considerare una vera rivoluzione nel settore: una linea di biostimolazione completa, studiata sulla base delle caratteristiche della pianta, per assecondarne ogni singola necessità.

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Tendenze / FOCUS

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A sinistra, una delle linee produttive ad elevata tecnologia. A destra, una delle macchine per lo stampaggio rotazionale.

NUMERI SIGNIFICATIVI

L’IMPORTANZA DI INVESTIRE

• 4.600 pannelli solari • 689.000 Kg di CO2 risparmiati in un anno • 43 paesi forniti • 10.000.000 di articoli venduti in un anno • 90 dipendenti • 9.000 mq di magazzino • 10.000 mq di produzione • 1.500 mq di uffici

Abbiamo visitato il sito produttivo di Teraplast, azienda vicentina all’avanguardia nella produzione di vasi e fioriere. Attenzione alla sostenibilità e all’innovazione i due asset principali di FILIPPO TERRAGNI

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ostenibilità e innovazione sono le due leve alla base dello sviluppo industriale di una delle aziende più dinamiche, che negli ultimi anni si sono fatte riconoscere sul mercato. Stiamo parlando di Teraplast, azienda vicentina specializzata nella produzione di vasi e fioriere, che si sta affermando all’interno dei differenti canali distributivi, dalla Gdo a quello più specializzato per i centri giardinaggio. Studiato appositamente per il garden, due anni fa, ha lanciato il marchio tera®, che raggruppa prodotti realizzati con materiale riciclato, sulla base di un progetto aziendale orientato all’etica dell’economia circolare. Affianco a tera®, sempre per raggiungere una fascia medio alta di clientela, troviamo anche il marchio Altèra, pensato per ambienti che strizzano l’occhio prevalentemente al design. ATTENZIONE A 360 GRADI Con oltre 10 milioni di articoli venduti nella passata stagione, anche in seguito all’acquisizione del brand Marchioro, Teraplast è in grado di fornire referenze sia per ambienti indoor, sia outdoor, coniugando esigenze estetiche e funzionali, nate proprio dalla passione per l’innovazione, dalla ricerca per il design originale, dalla curiosità verso nuove possibilità e dall’interesse nel proporre soluzione diversificate. Grazie a uno stabilimento produttivo di circa 10mila metri quadrati, con differenti linee produttive, a una lunga esperienza nello stampaggio della plastica, unita alla

Una delle stanza dello show-room del marchio tera®.

volontà di migliorare i prodotti e l’utilizzo degli stessi attraverso formazione, analisi e una ricerca costante, l'azienda è riuscita a individuare nuove tendenze e rispondere alle necessità emergenti. Particolare attenzione al tema della sostenibilità e delle certificazioni di prodotto. Oltre al progetto tera®, infatti, l’adozione di certificati bianchi o titoli di efficienza energetica (TEE) attestano il conseguimento di risparmi nell’utilizzo finale di energia, il marchio “Plastica Seconda Vita”, inoltre, identifica i beni realizzati in materie plastiche da riciclo. A questo si aggiunge un impianto di 4.600 pannelli solari. Una politica energetica che, alla fine, consente di risparmiare circa 689mila Kg di CO2 in un anno. È un impegno a 360 gradi, quello di Teraplast, a partire dall’attenzione al prodotto, alla sua produzione: un impegno che punta a rafforzare il brand sul mercato italiano ed estero, tanto da diventare un interlocutore privilegiato delle scelte commerciali dei diversi canali distributivi. greenup

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Tendenze / BRAND

Oltre a vantare un prodotto di qualità, è fondamentale saper comunicare il proprio valore e potenziale a una platea di clienti sottoposta a innumerevoli stimoli. Estetica e coerenza visuale da una parte, un messaggio chiaro e un costante rinnovamento dall’altra: le aziende produttrici abbracciano il design della comunicazione colloquio con RAFFAELE PICCOLOMINI di ALICE NICOLE GINOSA

“Progetto la bellezza e accelero la potenzialità”

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ual è il font e il colore perfetto di un’etichetta? Come ripensare e comunicare il proprio brand con un packaging studiato nei minimi dettagli che esalti le caratteristiche del prodotto? Porsi domande del genere per un’azienda florovivaistica è fondamentale, ma al tempo stesso, non è semplice risolvere il mistero da soli. La verità

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è che nello scegliere la direzione della propria strategia di marketing si devono avere le idee chiare. Il rischio? Non essere efficaci, ma soprattutto perdere la possibilità di differenziarsi sul mercato che, dopotutto, è l’obiettivo ultimo di ogni azienda. Anche il vostro, no? Per conoscere le dinamiche dietro a tutto questo lavoro, c’è bisogno di chiedere qualche informazione in

più a chi ogni giorno ha deciso di dedicare la sua creatività alle aziende florovivaistiche, soprattutto nel comparto pugliese intorno a Terlizzi, dove si registra una densa concentrazione di realtà agricole. Raffaele Piccolomini, designer della comunicazione, racconta il suo lavoro, che ha costruito a poco a poco, specializzandosi per scelta in questo settore.


Raffaele Piccolomini

“NON È SCONTATO CHE IL CLIENTE SCELGA QUELLA PIANTA IN PARTICOLARE; È NECESSARIO ISPIRARLO E OFFRIRE QUEL QUID IN PIÙ A QUEL PRODOTTO PER ESSERE ACQUISTATO. E IO LAVORO PROPRIO SU QUESTO”

Come si diventa designer per le aziende florovivaistiche? «Mi sono laureato al Politecnico di Bari in Design Industriale e ho cominciato a lavorare nella moda come designer della comunicazione. Mi sono guardato intorno, qui nella mia zona, e mi sono accorto che volevo dare il mio contributo al settore: aveva bisogno di una spinta, per proporsi e presentarsi meglio sul mercato. Così ho avviato un’agenzia, ovvero, Arancio Altra Comunicazione. In poche parole, aiuto aziende produttrici e vivai a curare e proporre il proprio

prodotto nella maniera più accurata ed efficace possibile. Il passaggio alla gestione di progetti grandi e ambiziosi è stato, però, graduale: parliamo di realtà grandi e storiche ma a cui mancava il giusto approccio alla comunicazione. Ho cominciato dai packaging per poi passare all’immagine dell’azienda fino al supporto per il visual delle fiere e le inserzioni pubblicitarie. Faccio questo lavoro da circa nove anni e non è semplice dare una definizione precisa: direi che “progetto la bellezza”, miglioro il design di tutto ciò che rappresenta l’azienda e pongo le basi per la sua identità comunicativa. Non è scontato che il cliente scelga quella pianta in particolare; è necessario ispirarlo e offrire quel quid in più a quel prodotto per essere acquistato. E io lavoro proprio su questo». Parliamo della zona geografica in cui operi principalmente… «Ruvo di Puglia, Terlizzi, Corato e Molfetta. Questi sono alcuni dei paesi che delimitano una zona decisamente ricca di attività di produzione florovivaistica. Senza dimenticare l’area di Monopoli e quella della provincia di Lecce anche se in quest’ultima lo sviluppo imprenditoriale non ha ancora raggiunto il livello delle altre. La zona è ricca di aziende grandi che hanno deciso di attirare attorno a sé piccole produttrici satellite, una combinazione che permette di espandere la capacità produttiva e di rispondere prontamente alle richieste di mercato. In questo modo - le grandi - possono dare una risposta più ampia a livello produttivo e anche di novità. La grande distribuzione chiede, e il, cliente risponde». Ti rivolgi solo al comparto pugliese? «Ho clienti anche in Sicilia, Lazio, Campania, Padova e Albenga. Tutti, però, appartengono al settore florovivaistico. Ho sposato questa causa e sono uno dei

IL COMPARTO IMPRENDITORIALE PUGLIESE • Ruvo di Puglia, Terlizzi, Corato e Molfetta • Monopoli, verso Brindisi • Provincia di Lecce

pochi che ha scelto di specializzarsi. Insieme a me collaborano quattro persone e cerchiamo di promuovere il tessuto produttivo pugliese, forte di un potenziale tutto suo». Qualche esempio concreto della tua attività di “acceleratore”? «Un’azienda di imballaggi napoletana per la floricoltura voleva riconvertire il packaging dalla plastica a buste di carta. Il mio ruolo in questo caso è stato quello di visitare le fiere di settore alla ricerca di prodotti simili per studiarli e smontarli, alla ricerca di una proposta coerente per il mio cliente. Un altro esempio concreto è stato, invece, la creazione di un immaginario e di uno storytelling per un’azienda produttrice di Petunie. L’obiettivo era donare eleganza a questa varietà, accostando le sfumature del fiore ai quadri di grandi pittori per lasciare un segno e renderla speciale. Per far scegliere proprio quella Petunia e non una qualsiasi». Quali aspetti richiedono un maggiore lavoro nelle aziende? «L’elemento comune che ho notato tra le diverse realtà che ho avuto modo di conoscere è la certezza di esserci, sempre e comunque. In molti pensano che il loro nome sia già sinonimo di garanzia e danno per scontato di avere già uno spazio nel mercato, non comprendendo che è fondamentale stare al passo per rimanere a galla. Un’altra criticità riscontrata è quella di non volersi affidare agli esperti: la tendenza è quella di voler concentrare internamente tutte le funzioni, dal marketing al commerciale. L’apertura a esterni esperti non è la normalità». greenup

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Tendenze / In collaborazione con FIORI

Ispirazioni dai Paesi Bassi La vendita del prodotto floreale si è impennata nell’ultimo anno e promette bene anche in futuro. Dati e analisi confermano che ormai regalare un bouquet equivalga a un abbraccio, ma il pubblico non si accontenta di acquistare. Vuole creare, con le sue mani di BIANCA FERRARIS

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o avevamo preannunciato nel numero precedente, quando ci erano pervenuti gli ultimi dati della ricerca Garden Trends Report di Garden Media Group: il fiore reciso ha conquistato le masse e continuerà a farlo anche in futuro. Secondo l’analisi, dare o ricevere fiori attiverebbe gli ormoni del benessere e, in un certo senso, sta diventando un altro modo per simulare l’abbraccio, per creare un legame. La mania per il motivo floreale, al di là del fiore di per sé, si fa sentire anche nelle stampe, carte da parati, e più in generale, nel mondo creativo. In questa fase storica il consumatore ha scelto con coscienza di dedicare una buona parte della sua spesa a questa voce: i dati statunitensi della Produce Marketing Association parlano di un +9,8% rispetto al 2020. Un comportamento d’acquisto ben definito, che richiede a spazi di aggregazione e di informazione, come i centri di giardinaggio, di seguire il sentimento della clientela, magari offrendo la possibilità di partecipare a workshop e laboratori a tema, fornendo le basi per la creazione del proprio bouquet, o addirittura spingersi fino al design floreale.

QUATTRO VARIETÀ FUORI DAL COMUNE Abbiamo selezionato alcune varietà - direttamente dai Paesi Bassi - che siamo certi sapranno conquistare i vostri clienti. Ve le presentiamo.

La gerbera “petit”

Una gerbera made in Olanda e in piccolo formato che, abbinata ad altre varietà o in un gruppo di pari, armonizza un concerto di colori e forme in grande stile. Dai bouquet ai corsetti, fino alle composizioni e decorazioni, le gerbere Piccolini non si tirano mai indietro. Accenti minuti ma vistosi, dalle colorazioni più tenui a quelle più intense e vivaci: la tua fantasia può viaggiare, sbizzarrirsi e decifrare la combinazione perfetta per ogni ricorrenza. Un consiglio? Abbinatele a garofani, scabiosa, gypsophila ed eucalipto. Tra i suoi plus anche la lunga durata in vaso.

L’ULTIMA NOVITÀ: SWEET PEACH La varietà esclusiva Sweet Peach è stata introdotta nel 2021 dall’azienda e, come si deduce dal nome, è una sfumatura che richiama il color pesca tenue. Unico tra la gamma colori di Vreeken

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Bouvardia, questo colore si abbina perfettamente a Genuine Pink, il colore di tendenza floreale dell'anno 2022, e si inserisce alla perfezione in contesti di interior design e come fiore per eventi


Verde e tropicale

Il suo nome è Grand Slam ed è un anturio, un fiore reciso di colore verde, prodotto da Anthura. Perché ve ne parliamo? Perché un’idea in più, quando si tratta di creatività, fa sempre comodo, e perché Grand Slam è fresco, verde lime, e può portare qualsiasi composizione al livello successivo. Nelle creazioni può diventare un performer solista e godersi la fama, nel bouquet, invece, si può aggiungere alle altre voci del coro. Tra i suoi segni particolari la dimensione, tra i 15 e i 17 cm, il suo colore acceso e vivace, la facilità di imballaggio e il riconoscimento internazionale. Dai Paesi Bassi ha ancora tutto un mondo da esplorare, fioristi da conquistare, occhi da ammaliare.

Una rosa con quel qualcosa in +

Si chiama Avalanche+® e ha il lusso nel DNA. I suoi boccioli, grandi ed eleganti, sono una delle poche certezze di questo mondo: sbocciano sempre. La sua storia è cominciata nel 2001 e il suo nome deriva dai suoi fiori vigorosi e dalle stupefacenti dimensioni. Il suo tratto distintivo, dunque? Proprio i suoi boccioli, grandissimi, e lo stile elegante e di classe. Non solo è bella, non solo è di classe, Avalanche+® fiorisce sempre! Una grande corona di petali troneggia su uno stelo lungo e privo di spine, con foglie di un verde vivo e rigoglioso. Oltre alla fioritura straordinaria, anche la durata in vaso non è da meno: la regina delle rose resiste per ben due settimane.

Una bouvardia vale più di mille parole

La bouvardia di Vreeken Bouvardia viene coltivata nel rispetto dell’ambiente ed è disponibile tutto l’anno nelle misure 70, 60, 50 e 40 cm. A proposito delle colorazioni, è possibile spaziare tra cinque tipologie: bianco, rosa chiaro, rosa confetto, rosso intenso e pesca tenue. Una bouvardia per ogni bouquet.

o matrimoni. Funziona come riempitivo in un bouquet ma anche come monovarietà, e garantisce una vita in vaso di 10-14 giorni. La varietà Sweet Peach la trovate disponibile tutto l’anno, in piccole quantità. greenup

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Tendenze / COLORE

Il futuro è nel Metaverso La fusione tra fisico e digitale già annunciata da Very Peri, torna e si intensifica nelle collezioni colore primavera-estate 2023 con la palette Metaverse, presentata in anteprima a MyPlant & Garden

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di ALICE NICOLE GINOSA

siste questa tradizione nel modo di etichettare ogni periodo storico con un lessico e una grammatica ben precisa, specchio dei cambiamenti sociali in evoluzione. Pandemia o Covid nel 2020, insieme a smart working e resilienza, ricorderete bene. Nel 2021 si sono imposte, come reazione a uno stile di vita ormai stretto e asfissiante, la filosofia YOLO (You Only Live Once, ovvero, si vive una volta sola) e la Great Resignation - i lavoratori hanno deciso di staccare la spina e dare le dimissioni - oltre ai primi ammiccamenti agli NFT, ai Bitcoin e al digitale in ogni sua forma. A conferma di questo radicale cambio di prospettiva e di volontà di rifuggire la realtà, la scelta del Pantone Color Institute di decretare come colore 2022 Very Peri non è sembrata così bizzarra. Anzi, giunge proprio a pennello. In quanto all’anno appena cominciato, è un po’ presto per tirare le somme, anche se Pantone si è già espressa catalogando i prossimi mesi all’insegna di creatività, stimolo alla reinvenzione, ma anche equilibrio e costanza. Una nuance che fonde gli opposti, blu e ros-

so, reale e virtuale, la vita in un mondo ormai fluido, senza regole. IL 2023, OLTRE I CONFINI MAI ESPLORATI E il 2023? Non lo stiamo ancora vivendo, significherebbe catapultarsi in un futuro non ancora scritto, ma Pantone ci ha già pensato e ha già individuato nella palette Metaverse quelle che saranno le collezioni colore primavera-estate 2023. Il nome Metaverse, ovvero Metaverso, è un termine ampiamente abusato nell’ultimo periodo e che sembra realizzare questa fusione tra fisico e digitale tanto annunciata. Un mondo virtuale di cui ognuno di noi può usufruire attraverso un avatar, e interagire, lavorare, giocare. Uno spazio, una parola, un concetto che suscita curiosità, paura, incredulità, ma che Pantone ha tradotto in una pa-

lette, presentata in anteprima a MyPlant & Garden 2022. IL METAVERSO IN FIORE Un primo assaggio della forza cromatica della palette Metaverse e di come è possibile tradurla nel linguaggio di fiori e piante, è stata la fiera internazionale MyPlant & Garden. Qui Pantone, in qualità di partner, ha lasciato aperta a interpretazioni l’inedita palette che nei prossimi anni diventerà elemento centrale di ispirazione per i colori, le suggestioni formali, estetiche ed emozionali. La palette primavera-estate 2023 riflette, colora, mescola e media la dicotomia tra certezza e ignoto, inventando nuance e accostamenti, contrasti e fusioni, certezze e visioni. Nascono nuovi colori biologici e forme oniriche, per iniziare un viaggio oltre confini mai esplorati. All’interno del Décor District di Myplant & Garden, trendsetter internazionali del mondo della decorazione floreale, del fashion e del wedding hanno dunque offerto in esclusiva la loro interpretazione delle nuove tendenze. Buona visione del Metaverso!

UNA DIMENSIONE DAL POTENZIALE ILLIMITATO CHE SI ACCINGE A RAGGIUNGERE UN LIVELLO CHE VA OLTRE INTERNET, SUPERA I MONITOR E SI PREPARA AD ABBRACCIARE LO SPAZIO FISICO

SIGNORE E SIGNORI, VI PRESENTIAMO CONVERGENCE E AVATAR! Convergence

Un piccante gruppo di rossi e coralli riflette l’intensa stimolazione del Metaverse, dove non c’è controllo, solo sperimentazione. Questa palette rappresenta un mondo virtuale dinamico, che diventa sempre più reale. Equestrian Red, Paradise Pink e Vermillion Orange generano un’atmosfera incontenibile mescolandosi e combinandosi fra loro. I toni più chiari di Banana Cream e Purple Dove riflettono la natura iterativa del Metaverse.

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Iridescent


Avatar

Gli avatar digitali danno l’opportunità di accantonare le proprie identità terrene e di indossare una pelle virtuale che può trasformare il proprio senso di sé. I toni acquosi di Iolite e Xenon Blue creano un’atmosfera gentile e fluida, con un delicato tocco brillante. I dolci toni sognanti di Rose Water e Limelight punteggiano la distesa di blu con delicati toni pastello. Questa estetica visuale indistinta e morbida contrasta con la natura inconoscibile del mondo digitale creando, invece, un senso di conforto e sicurezza. Toni pastello, superfici riflettenti, texture morbide e materiali molli rappresentano una visione utopica, lontana dalla dura realtà della vita moderna.

Uplift

Skins greenup

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"E bastava la letizia di un fiore a riportarci alla ragione" (Alda Merini)

fiori t a l e s

Il primo progetto editoriale B2B pensato per creare uno spazio informativo e formativo per gli operatori del comparto del fiore reciso

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DA UN’IDEA DI

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Informazione pubbliredazionale

Per MC Sinergie /

UN CHECK-UP AZIENDALE? SI PUÒ FARE! Cosa funziona e cosa si potrebbe migliorare nella tua azienda? La risposta a questa domanda richiede una Mente Collettiva

Azienda del settore garden center o agro-commerciale all’ascolto, sì proprio tu, ti sei mai chiesta come sviluppare il tuo potenziale? Come raggiungere gli obiettivi e come realizzare i progetti con la strategia più idonea? Se la risposta è sì, sappi che, quello che ti serve è un metodo e il consiglio di una Mente Collettiva. In altre parole,

potresti aver bisogno di un team di esperti che voglia crescere insieme a te e che ti aiuti nella ricerca di potenzialità da rafforzare, visioni da realizzare e pensieri da concretizzare…

Il potere della Mente Collettiva al tuo servizio! Progettazione “su misura” • Ex novo, ristrutturazione, ammodernamento • Proposta di strutture e impianti idonei, layout espositivi, percorsi e allestimenti scenografici • Affiancamento nella scelta dei fornitori • Pianificazione e realizzazione che preservi l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda Gestione aziendale • Miglioramento dell’operatività • Sviluppo di sistemi di gestione e di controllo della redditività e liquidità aziendale • Supporto nelle decisioni di investimento e finanziamento Comunicazione • Creazione di identità aziendale completa (marchi, immagini, coerenza visiva e funzionale anche nel punto vendita) • Realizzazione di materiale di comunicazione e informativo (brochure, packaging, cartellonistica e gadget) • Sviluppo della comunicazione online, dal sito internet ai social network Formazione • Soluzioni formative su misura per migliorare competenze e motivazione del singolo o del gruppo • Affiancamento sul campo e collaborazione nell’organizzazione aziendale • Percorsi formativi aziendali: per l’imprenditore e per favorire il passaggio generazionale

Pensano a tutto loro, no? NON RESTA CHE CONOSCERE LA MENTE COLLETTIVA!

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Mercati / PRODUZIONE

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Nuova linfa dal territorio Proprio come quella che nasce dal legame tra la regione e il marchio di qualità del florovivaismo Verde Latina. Una nuova visione e nuovi mezzi per reinventare la produzione di piante e fiori alla luce di tradizione e rinnovate esigenze di RACHELE POZZATO

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yplant & Garden 2022 è stata la sede scelta per la presentazione del nuovo piano di valorizzazione del florovivaismo della provincia di Latina. L’iniziativa è stata promossa proprio dalla Camera di Commercio Frosinone-Latina, con il contributo di Unioncamere Lazio, per esaltare un settore in forte crescita negli ultimi tempi – con un +28% nell’export solo nei primi nove mesi del 2021 – caratterizzandone i prodotti con etica, sostenibilità e riconoscibilità e con azioni concrete come la creazione del marchio di qualità Verde Latina. UN SETTORE IN CONTINUA CRESCITA Solo nel Lazio, infatti, sono 1331 le aziende florovivaistiche, per un valore della produzione pari a 2,6

miliardi di euro. Quella di Latina poi, è l’ottava provincia a livello nazionale per esportazioni del settore, che in questa zona costituisce il 96% dell’export laziale, specialmente verso Francia e Germania. È stato così individuato e costruito un piano di valorizzazione a supporto della competitività e del potenziamento economico e produttivo di questo territorio, anche partendo dalla necessità di una comunicazione del settore florovivaistico alla luce del complesso periodo che stiamo vivendo, in cui coltivare alberi, piante e fiori è prioritario per contrastare l’inquinamento e il cambiamento climatico. BISOGNO DI VERDE È proprio dai produttori che deve partire un nuovo disegno del mercato del settore, per comu-

nicare ai consumatori il valore della propria utilità, come “attori protagonisti” nella costruzione di un futuro verde per la nostra società. Che sia in casa, sui balconi, nei terrazzi, in campagna o in città, tutti gli esemplari di fiori e piante contribuiscono alla mitigazione del clima, alla compensazione ambientale, ed è sempre più importante che il sistema produttivo, come vero e proprio produttore di qualità della vita, comunichi la necessità di verde in modo efficace e incisivo. Gli strumenti a disposizione sono molti, e coinvolgono sia le imprese di produzione, sia il sistema della distribuzione, sia le amministrazioni locali, sia gli stessi consumatori. UN SISTEMA PRODUTTIVO LOCALE CHE SA DISTINGUERSI Da qui ha preso le mosse la nascita del marchio Verde Latina Piante e Fiori del Territorio, per garantire un sistema in cui i produttori si impegnino in una produzione che rispetti buone pratiche per una gestione eco-compatibile, applicate dalla scelta delle varietà, alle tecniche di produzione, di racgreenup

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Mercati / PRODUZIONE

LE AZIENDE PRESENTI A MYPLANT Durante la fiera della filiera del verde un interno stand, nell’area espositiva, è stato riservato alle aziende della provincia di Latina, qui vetrina dell’iniziativa e del marchio di qualità: Bindi Pratopronto Soc. Agr. Sempl. di Michele Bindi E C. (Aprilia), La Felce Vivai Piante Bio Parlapiano Carmine (Latina), Turf Systems srl (Sabaudia), Vivai Mola Della Abbadia srl (Roccasecca Dei Volsci), Water Nursery La Salvia Valerio (Latina).

SOLO NEL LAZIO SONO 1331 LE AZIENDE FLOROVIVAISTICHE colta, di selezione, di confezionamento e di commercializzazione, ottenendo prodotti riconoscibili grazie a un marchio di garanzia. Il riposizionamento del settore florovivaistico, in un ruolo sempre più primario, può avvenire attraverso le confezioni dei prodotti, i messaggi sui punti vendita, i siti aziendali, i social network, le campagne informative. Fondamentale è anche collegare il prodotto al territorio, in modo che il consumatore prenda coscienza che anche il prodotto florovivaistico non è generico, privo di identità, proprio come è successo per il settore agroalimentare. Il marchio Verde Latina così, rivolgendosi prima di tutto ai consumatori, ma anche agli interlocutori commerciali, si pone lo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio delle produzioni esistenti e di garantire integralmente la gamma di prodotti e la qualità ambientale del proprio ciclo produttivo, per

rispondere in modo puntuale alle esigenze del mercato e della società moderna. Gli obiettivi dell’iniziativa sono concreti e mirano alla riconoscibilità dei prodotti, al collegamento dei prodotti al territorio, all’originalità, al valore ambientale, alla tracciabilità e alla tradizione, dando risalto, tramite una nuova comunicazione, a un sistema produttivo locale di rilevanza e alle sue caratteristiche distintive. IL MARCHIO NEL CONCRETO La gestione del marchio sarà affidata dalla Camera di Commercio Frosinone-Latina all’organismo collettivo costituito dalle aziende partecipanti, proprio a segnalare la condivisione dell’iniziativa. Le operazioni di marketing e comunicazione per la riconoscibilità del marchio poi, sono pensate proprio per il retail servendosi di un packaging brandizzato e strumenti per tutti i punti vendita aderenti. Il materiale informativo

servirà anche a delineare e rendere trasparenti gli otto parametri ecosistemici e di sostenibilità a garanzia della qualità dei prodotti: velocità del ciclo di accrescimento, input energetici limitati, basso input irrigazione e riuso, basso input fertilizzanti, rusticità, resistenza alle fitopatie e ai parassiti, adattamento all’ambiente e inserimento nell’ecosistema naturale.

GLI IMPEGNI DEI PRODUTTORI Nella valorizzazione di piante e fiori del territorio gran parte del contributo viene dai produttori stessi. Oltre a garantire trasparenza di informazioni, prezzi e condizioni di fornitura o assistenza successiva alla vendita, l’attenzione è rivolta a tematiche sostenibili: un consumo razionale e consapevole dell’acqua, limitazioni nell’utilizzo della plastica, mezzi tecnici naturali, compostaggio a tutela del suolo, riciclo dei rifiuti, sostenibilità energetica, cura di specie e varietà tipiche e autoctone.

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Le chicche del territorio

Protagoniste tra la vasta gamma dei prodotti florovivaistici tipici del territorio di Latina sono le piante mediterranee: specie come Lentisco, Alloro, Oleandro, Cisto, Corbezzolo, Mirto, Rosmarino, Leccio, Sughera, Gelsomino, Lantana e Hibiscus, che possono concorrere a fregiarsi del marchio di qualità, o le piante ornamentali tipiche come Bougainvillea e l’Euphorbia pulcherrima, che dal Messico ha trovato terreno fertile proprio nell’agropontino; o ancora il Ciclamino, che rientra nella categoria delle piante ornamentali protette della provincia pontina.

TESORI DALL’ACQUA Tra le aziende aderenti, a portare alto il valore del territorio agropontino e della sua produzione florovivaistica, c’è Water Nursery. Un vivaio specializzato in piante acquatiche, che nasce come collezione proprio in queste zone, terre notoriamente palustri, prima della grande bonifica, per diventare poi vera e propria azienda. Specializzati in specie ed esemplari rari da reperire, e dunque per questo sempre più richiesti e preziosi sul mercato.

Non solo dall’Egitto! Il papiro è originario infatti anche di Siracusa, da dove trova accogliente dimora in territori palustri. Raggiunge un’altezza di tre metri e si può trovare nella variante medio-nana. È una pianta ornamentale adatta agli stagni, ma che sempre più spesso trova uso in vasi con terra umida per popolare balconi e terrazzi.

Il vero zoccolo duro di casa Water Nursery. Le ninfee si possono trovare in moltissime varianti, cromie e dimensioni. Si tratta in generale di piante piuttosto resistenti, adatte a laghetti di varia dimensione.

Le varietà di iris acquatici o palustri sono moltissimi: nelle colorazioni più variegate e vivaci. In generale, si tratta di esemplari dalle fioriture abbondanti, adatti per pond e giardini, piante ottime per la depurazione dell’acqua.

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Mercati / CUSTOMER EXPERIENCE

Vivere un’esperienza è la nuova frontiera della vendita L’ennesima conferma arriva dall’annuale ricerca realizzata da Kiki Lab e il consorzio Ebeltoft Group, presentata in occasione del congresso “Retail Innovation 17”. Cosa abbiamo scoperto? 5 aree chiave da monitorare di BIANCA FERRARIS

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endenze e case history nel mondo del retail sono state al centro del congresso “Retail Innovation 17”, organizzato da Kiki Lab, che ha delineato la rotta futura del punto vendita. Sono cinque, secondo la ricerca, le aree chiave a cui il cliente non può e non vuole rinunciare e che richiedono attenzione e lavoro per un servizio su misura e in linea con le aspettative di un mercato instancabilmente veloce, pratico e sensibile agli stimoli.

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I 5 FOCUS DEL RETAIL 1) Engagement out-of-store Come catturare l’attenzione del vostro cliente fuori dal punto vendita? Come essere presenti e inserirsi nella sua quotidianità, ma senza disturbare? Sono diverse le strategie da mettere in campo: • stringere relazioni con gli influencer: proporre “tour” in store da far raccontare tramite stories o dedicare un codice sconto ai follower, per esempio • live streaming shopping e personal shopper virtuale • la personalizzazione dell’esperienza a distanza: nel metaverso, il “retail aumentato” inserisce la presentazione e la vendita dei prodotti in esperienze ibride che integrano il gaming, la fruizione di contenuti e molto altro

• CONSIGLIO: I pre-ordini consentono ai clienti di risparmiare, acquistando in anticipo. L’uso sapiente dei social è alla base del successo di questo meccanismo di vendita.

2) Engagement in-store I clienti amano essere coinvolti, essere protagonisti e soprattutto fruire di un’esperienza attivamente. Tool digitali e soluzioni smart sono obbligatorie per qualsiasi punto vendita, come totem con le informazioni su prodotti e cura delle piante o semplicemente corner specifici su un tema. In più, se il negozio è anche “grammable” e “tic-tocable” ben venga. La scenografia sta diventando sempre più centrale, non solo per stimolare selfie da postare sui social ma anche per ottenere visibilità in modo organico e direttamente dalla clientela.

• CONSIGLIO: Per la creazione di un pannello a prova di scatto, potete prendere spunto dalla visual idea di questo mese (pagina 36)

3) Efficiency out-of-store L’efficienza valica i confini fisici dello store fisico e si estende anche all’esterno. La consegna veloce, ovvero, il quick commerce si impone e rafforza le aspettative del cliente. Parola d’ordine? Comodità e standard elevatissimi.

• CONSIGLIO: Per coccolarlo ancora di più perché non effettuare la consegna in un packaging speciale?

4) Efficiency in-store Il processo di acquisto - se in persona - deve essere facile, intuitivo e fluido. Un percorso piacevole ma con tutte le informazioni e prodotti indispensabili ben in vista. La chiarezza espositiva aiuta la vendita, soddisfa la fame di informazioni ed è un biglietto da visita ottimo per saldare ufficialmente il rapporto di fiducia tra voi e loro.

• CONSIGLIO: Personalizzare la comunicazione visiva nel punto vendita avvicina il cliente e lo fa sentire a casa.

5) Sostenibilità Il cliente premia le realtà con un approccio sostenibile ed è disposto a pagare un prezzo maggiorato per i prodotti concepiti secondo questa filosofia. Raccontare il proprio impegno concreto con angoli ad hoc, prodotti eco-friendly o con una comunicazione visiva studiata e diretta al consumatore valorizza l’azienda, aumenta la sua credibilità, ma soprattutto - sostenendo tali pratiche con il proprio acquisto - la clientela si sente coinvolta in un processo virtuoso. Il legame che scaturisce dall’unione di intenti è più forte di qualsiasi sconto o servizio.

• CONSIGLIO: Raccontare le strategie del punto vendita per diminuire gli sprechi con l’opportuna cartellonistica o stimolare il riciclo da parte delle stesse persone. Laboratori e corsi per conoscere le varietà che favoriscono la biodiversità e allestire corner con prodotti biologici si aggiungono alla lista delle idee per uno store che si impegna per divulgare le buone pratiche.

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#Sisboccia / Alessandro Fornasaro STORIE VECCHIE, OCCHI NUOVI

I N I Z I A M O C O N L E P R E S E N TA Z I O N I

BASTA POCO

Una telefonata in più tra coltivatore e rivenditore, due minuti in più di dialogo con il consumatore e i problemi che sembrano insormontabili potrebbero risolversi. Vale la pena tentare

Sono Alessandro Fornasaro, sono un agente di commercio in floricoltura e mi è stato proposto di raccontare le mie esperienze in giro per l’Italia mentre mi dedico al mestiere più bello del mondo. Il nome della rubrica, “Si sboccia”, ha una doppia valenza. Innanzitutto indica ciò che fanno i nostri amati fiori quotidianamente, e poi vuole essere anche un invito per noi, per il futuro. “Si sboccia” però è anche un termine giovanile, ricorrente in discoteca, che si usa quando, ordinando la bottiglia di champagne, questa viene portata dal cameriere al tavolo in una cascata di scintille. Eh sì, bei tempi quando “si sbocciava”. L‘intento di questa rubrica è quello di dare un mio pensiero, una mia opinione, volutamente controcorrente e provocatoria, su quegli aspetti del nostro lavoro che a volte vengono percepiti in modo unidirezionale, impedendoci di considerare altre possibilità.

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IL CLIENTE FINALE SI ADATTA orrei iniziare con un’esperienza che ho vissuto in prima persona a metà gennaio. Ero in visita a Milazzo presso due ditte che trattano agrumi con le quali ho discusso delle problematiche che quest’anno hanno colpito le colture. Il boom di vendite di questi due anni di pandemia ha costretto i produttori a vendere anche piante che non avevano ancora finito il ciclo di coltivazione (piante non fruttate o chiome non completamente formate). La domanda di mercato, nonostante lo standard, era rimasta molto alta. Da qui il mio primo pensiero: siamo noi, o i nostri clienti, a pretendere quel preciso standard di prodotto? Perché due anni fa una pianta con quattro o cinque limoni la consideravamo come media e oggi, al contrario, la consideriamo come extra? Non è forse vero che il cliente finale si è adattato a ciò che ha rinvenuto sui banchi e, non avendo alternative, se lo è fatto andare bene? Altro aspetto influente è stato il terribile caldo estivo e poi la perturbazione che ha insistito sulla Sicilia per tutto il mese di novembre. Questo periodo di bassa luminosità ha agito negativamente sulle piante, sia a livello di colorazione del fogliame, sia a livello di clorosi che si sono sviluppate in alcune tipologie di agrumi. Ho tuttavia ammirato produzioni che, nonostante queste premesse, possedevano anche dieci frutti per pianta. Ma immaginiamo per un attimo un limone - vaso 20 cm - che deve portare a maturazione dieci frutti, in un periodo in cui non c’è luce per sintetizzare le sostanze necessarie per lo sviluppo, e in un momento in cui anche le fertirrigazioni sono ridotte viste le precipitazioni. Gliela perdoniamo una leggera clorosi fogliare? Detta così non sembra nemmeno un problema. Ma che reazione potrebbe avere un rivenditore che si vedesse recapitare nel punto vendita un carrello di agrumi che, seppur fruttati, presentano delle venature gialle sulle foglie? Davvero considererebbe la fruttificazione per la sua eccezionalità tralasciando le decolorazioni?

credit: Vittoria Neto.

COLTIVARE LA RELAZIONE COL CLIENTE È ANCORA L’INVESTIMENTO MIGLIORE, E NON C’È PIOGGIA O SOLE CHE POSSA IMPEDIRCI DI FARLA CRESCERE FORTE E SANA

COMUNICARE NON È MAI UNA PERDITA DI TEMPO Il mio pensiero è che a volte queste informazioni riguardanti la coltivazione e le sue problematiche durante l’anno non vengano trasmesse agli acquirenti né dai produttori, né dai miei colleghi agenti. Ci si ritrova così in un loop in cui: • chi produce si preoccupa di problemi superabili con una telefonata al cliente, in cui spiega l’inferno che queste piante hanno passato per arrivare sui loro banchi • chi vende non spiega al privato che una decolorazione la si può “curare” con un concime specifico per agrumi (“che fatalità, signora, lo trova qui davanti al banco o lì sullo scaffale dei concimi!”), mentre se una pianta non ha frutti, farglieli produrre in breve tempo è impossibile

La mia conclusione - certo provocatoria ma che spero possa sollecitare una riflessione - è che spesso ci facciamo influenzare da idee e convinzioni personali, cercando qualcosa che non esiste attualmente sul mercato. Il motivo? Siamo certi che la nostra clientela non risponderebbe positivamente alla problematica. Invece, probabilmente, questi scogli sarebbero superabili con una breve spiegazione al cliente finale. Anzi, addirittura, la clientela sarebbe anche disposta a non considerare quella caratteristica come un problema, se le spiegassimo che è il risultato di uno sforzo della pianta per portare a maturazione quella quantità di frutti e che si risolverà con qualche concimazione domestica e con l’arrivo delle belle giornate primaverili. Forse, in fondo, coltivare la relazione col cliente è ancora l’investimento migliore, e non c’è pioggia o sole che possa impedirci di farla crescere forte e sana.

ALESSANDRO FORNASARO / È figlio di un floricoltore. Ex rugbista, oggi è agente di commercio in floricoltura ed è innamorato del suo lavoro.

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