Greenup n. 197 - Febbraio 2022

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TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE

febbraio 2022

n.197

ANDAMENTI 2021

TENDENZE

Garden trends report: una risposta ai sentimenti della clientela

TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGRARIE

PAG.25

MERCATO

Attualità, sfide e opportunità del settore, secondo lo studio di Ipm-Essen

Frank Van Der Heide è il direttore di Tuinbranche, l’associazione di settore a cui fanno capo 550 garden.

pag. 16

g INTERVISTA

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)

febbraio 2022 - n. 197

greenup

I dati dell’osservatorio permanente di Greenup confermano la crescita: il canale garden sta vivendo una vera e propria spinta positiva.

IL GARDEN È IN PRIMA FILA

Riflettori puntati sull’Olanda che ospiterà la Floriade Expo e l’IGCA Congress. Frank Van Der Heide ci racconta i temi attorno i quali verterà l’evento per i garden center


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TUTTO UN

ALTRO MAGAZINE Ogni numero è un nuovo numero, con la sua copertina, pagine di parole e foto che raccontano storie, fatti, ambizioni e speranze. Tutto su carta, perché solo così il pensiero si stampa nella memoria.

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Agenda del Verde 2022

TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE

giugno/ luglio 2021

n.193

La bontà non si vede. Si gusta. La pasta integrale NaturaSì in confezione ecosostenibile 100% carta da grano italiano del nostro ecosistema impastato con acqua di montagna

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) - ©foto cover_stock.adobe.com/it

TUTTI I COLORI

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Agenda del verde 2022 • TUTTI I COLORI del giardino • 17a edizione

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del giardino 17

a

edizione


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Informazione pubbliredazionale

Per Florsistemi /

L’APPROVVIGIONAMENTO È SMART Il florovivaismo risponde a questi tempi moderni con l’agilità del digitale in cui con un solo click sullo schermo si possono smuovere carichi, ampliare le funzionalità e velocizzare le operazioni. E Florsistemi pensa a come semplificare tutto questo dal 1993

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Etiflor permette di raccogliere i barcode associati ai prodotti in mobilità con l’ausilio di un palmare. Il margine di errore si riduce al minimo.

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canali della distribuzione di fiori e piante non si limitano a spostare l’insieme dei prodotti che troveranno spazio nei punti vendita. Dietro al visibile, e gli addetti ai lavori come voi saranno d’accordo, si avvicendano una serie di azioni “invisibili” ma essenziali per il corretto funzionamento di tutto. Questo equilibrio di ingranaggi ben oliati si realizza quando, oltre a una visione customer-centered, la filiera nel suo insieme si dota di strumenti tecnologici per aumentare la propria efficienza e per stare al passo con un mercato rapido e mutevole, una realtà del tutto e subito. La necessità di velocizzare e puntare su un approvvigionamento “elastico” con ordini settimanali o quindicinali, si sa, è ormai la regola: solo così fiori e piante saranno sempre freschi e si potrà dare spazio alle novità con più frequenza. Ma lasciamo da parte ciò che è visibile e concentriamoci sul lavoro che vi sta dietro. E qui entra in gioco il partner tecnologico, colui che coadiuva il personale nella gestione del magazzino e delle vendite del prodotto fresco e lo accompagna nel percorso verso il cambiamento e l’efficienza. Un obiettivo che l’azienda Florsistemi porta avanti dal 1993 affiancando i suoi clienti con soluzioni software, hardware e di etichettatura per un approvvigionamento più smart.

TECNOLOGIA INTELLIGENTE PER LA DISTRIBUZIONE Un team giovane e fresco popola la sede milanese e romana e identifica l’attitudine innovativa di Florsistemi che ha fatto del confronto con il cliente e adattabilità delle sue soluzioni il suo mantra. Ma passiamo ai fatti: non resta che vedere come la filiera può facilitarsi la vita e gestire al meglio i prodotti. ETIFLOR ANDROID La soluzione per la gestione del magazzino, produzione e vendita che passa da Windows Mobile ad Android con vantaggi in termini di facilità di utilizzo e versatilità. Funzionalità Raccolta di barcode associati ai prodotti ricevuti dai fornitori, un’attività da svolgere in mobilità con l’ausilio di un palmare per effettuare l’associazione e che consente di risparmiare tempo e abbatte il margine di errore. Rettifiche inventariali, inventario e vendita di magazzino graficamente migliorate e che tramite wi-fi comunicano con il gestionale di origine.


Foto dei prodotti Prelievo del prodotto è facilitato da un barcode di richiamo che guida l’utente verso le merci indicate nell’ordine tramite una griglia attiva visibile dal dispositivo. Login operatore permette all’utente di identificarsi durante il prelievo Caricamento del furgone viene effettuato scansionando il barcode identificativi dello stesso che identifica tutta la merce destinata a quel carico Operazioni in mobilità come tentata vendita e raccolta ordini direttamente dal dispositivo Scarico dell’automezzo, grazie al palmare, permette di riportare in magazzino la merce o di destinarla al cestino

Ogni prodotto è catalogato con la propria anagrafica e relativa foto che si potrà scattare direttamente dal dispositivo.

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VIRTUAL STOCK La piattaforma cloud per la merce non ancora a magazzino in cui produttori, importatori e distributori possono pubblicare la propria offerta con tutte le informazioni necessarie quando i prodotti sono ancora nella serra.

TWENTIES Il modulo e-commerce mobile-first per le offerte temporanee di prodotti a magazzino o disponibili nel breve periodo da inviare al cliente tramite Whatsapp. 3 semplici passaggi 1. Preparazione dell’offerta Direttamente dal gestionale si può aggiungere l’articolo, il prezzo e si può scattare la foto. Le offerte, attive per un periodo limitato, vengono notificate ai clienti tramite le liste broadcast di Whatsapp che consentono un invio contemporaneo a un numero infinito di clienti. 2. Ricezione dell’offerta e gestione dell’ordine Il cliente può agevolmente inserire le quantità desiderate ed eventuali note sul singolo prodotto o generale alla fine dell’ordine.

3. Evasione Una volta confermato, l’ordine viene trasmesso e importato direttamente nel gestionale che grazie a una serie di funzionalità agevola il prelievo da magazzino e l’evasione.

Uno strumento che crea vantaggi per tutta la filiera: cliente finale → maggiore assortimento e merce fresca grossista → ottimizzazione della logistica e azzeramento degli sprechi produttori → visibilità totale dei prodotti e incremento delle vendite PassPlant permette di generare il nuovo passaporto fitosanitario europeo delle piante. L’etichetta viene stampata grazie al software Tattoo, sviluppato da Florsistemi.

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PASSPLANT A generare e stampare il nuovo passaporto fitosanitario europeo delle piante ci pensa PassPlant, il portale in cloud intuitivo, accessibile ovunque e con un backup dei dati. Ogni singola specie botanica avrà così la propria anagrafica con relativa immagine e quantità destinata alla vendita e l’etichetta potrà essere progettata e stampata grazie al software Tattoo, sviluppato da Florsistemi.

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ronti? Si riparte! Siamo alle porte della primavera e, ufficialmente, la stagione sta per iniziare con aspettative in linea a quelle degli anni passati e i presupposti ci sono tutti. Aumenti vari permettendo. Le stime del 2021 fotografano un trend decisamente positivo, con un aumento della frequentazione sul punto vendita (+12% circa) e un incremento della spesa media (oltre il 10%), un andamento che lascia ben sperare anche per il 2022, a conferma che i nuovi consumatori, almeno in parte, stiano diventando degli habitué. Certo, è possibile che non sarà un boom come gli ultimi due anni, ma il trend rimarrà positivo. E molto dipenderà anche dalle scelte individuali di ogni singolo centro di giardinaggio, a partire dalla completezza dell’offerta merceologica. In queste ultime due stagioni, infatti, abbiamo potuto osservare che quei garden center capaci di garantire un’offerta più articolata, hanno registrato di sicuro risultati migliori. E questo è un primo dato di fatto. Il secondo è legato alla qualità imprenditoriale del centro di giardinaggio e, anche in questo caso, è stato fatto un passo in avanti, quantomeno in un’ottica di predisposizione, di approccio: lavorare bene, con professionalità, fa la differenza… Quindi, non si può tornare indietro. Ed è un po’ quello che vogliamo trasmettere con il nuovo numero di greenup, fare la differenza. Come ogni volta partendo dalla copertina. Frank van Der Heide, direttore dell’associazione dei garden center olandesi - 550 soci - ci ha raccontato quanto può essere determinante il ruolo del florovivaismo nel suo complesso, perché “nessun settore al mondo può vantare un posto in prima fila come il nostro quando si tratta di tematiche ecologiche”. E questo è un altro dato di fatto, più che mai attuale e che necessità un’attenzione prioritaria, tanto che il centro di giardinaggio potrà giocare un ruolo determinante. E la copertina è solo il punto di partenza di questo primo numero dell’anno, un numero che interpreta nuove esigenze, racconta nuovi trend, fotografa gli andamenti dell’intera filiera con una visione europea. Un numero che, nel suo piccolo, guarda avanti seguendo una strada imboccata due anni fa: stimolare il mercato. Buona lettura!

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Sommario / 197 FEBBRAIO 2022

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025 050

PRIMO PIANO 014 Under 40

022 Aperture

La redazione in classe

Il franchising dell’agrigarden che funziona

di Daniela Stasi e Francesco Tozzi

016 Cover story

TENDENZE

di Bianca Ferraris

Il garden è in prima fila

025 Monitor

colloquio con Frank Van Den Heide di Stefania Medetti

Non ci ferma nessuno

Il volto del verde

colloquio con Alessandro Paterniani di Francesco Tozzi

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TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGRARIE

PAG.24

Frank Van Der Heide è il direttore di Tuinbranche, l’associazione di settore a cui fanno capo 550 garden.

Ogni numero è un nuovo numero, con la sua copertina, pagine di parole e foto che raccontano storie, fatti, ambizioni e speranze. Tutto su carta, perché solo così il pensiero si stampa nella memoria.

febbraio 2022 - n. 197

pag. 16

colloquio con Aldo Staboli di Alice Nicole Ginosa

IL GARDEN È IN PRIMA FILA

Riflettori puntati sull’Olanda che ospiterà la Floriade Expo e l’IGCA Congress. Frank Van Der Heide ci racconta i temi attorno i quali verterà l’evento per i garden center

su radiogarden.it

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Agenda del Verde 2022

TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE

giugno/ luglio 2021

n.193

VISIONI FUTURE SULLA SOSTENIBILITÀ NUMERO SPECIALE con spunti e riflessioni sul (possibile) valore GREEN del garden

TUTTI I COLORI

a casa tua

La bontà non si vede. Si gusta. La pasta integrale NaturaSì in confezione ecosostenibile 100% carta

del giardino 17

a

edizione

052 Produzione da grano italiano del nostro ecosistema impastato con acqua di montagna

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) - ©foto cover_stock.adobe.com/it

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)

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g INTERVISTA

Agenda del verde 2022 • TUTTI I COLORI del giardino • 17a edizione

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I dati dell’osservatorio permanente di Greenup confermano la crescita: il canale garden sta vivendo una vera e propria spinta positiva.

MERCATO

Attualità, sfide e opportunità del settore, secondo lo studio di Ipm-Essen

Cronache da un settore in evoluzione

ALTROAffrontiamo MAGAZINE una nuova primavera

ANDAMENTI 2021

TENDENZE

Garden trends report: una risposta ai sentimenti della clientela

Dai giardinieri per i giardinieri

046 Città verde

050 Nuove proposte TUTTO UN

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056 Strumenti di Bianca Ferraris

gdi Stefania Medetti

febbraio 2022

di Marta Meggiolaro

colloquio con Stefano Pagano di Rachele Pozzato

È l’ora del microforesting

TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE

i nostri

Come le ciliegie

044 Personaggi

di Lucio Brioschi

La nuova frontiera della cura

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054 Novità

di Alice Nicole Ginosa

020 Prodotti

Frank Van Der Heide è il direttore di Tuinbranche, l’associazione di la bellezza è semplice. settore a cui fanno capo 550 garden.

040 Lifestyle Filo diretto con il consumatore

Roma via Trionfale, 13992 (zona Giustiniana) naturasi roma via trionfale naturasiviatrionfale13992

Aromatiche top di gamma

laboratorioverde.net | info@laboratorioverde.net

colloquio con Elena Falone e Gianfranco Lorenzetto di Marta Meggiolaro

062 Estero di Alice Nicole Ginosa

067 Iniziative La creatività? Questione di metodo colloquio con Erica Cherubini di Marta Meggiolaro


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www.laboratorioverde.net / N 197 Febbraio 2022 Direttore responsabile Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net

In redazione Lucio Brioschi, Alice Nicole Ginosa, Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net

062 075

Grafica Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Belfiore, Erica Cherubini, Bianca Ferraris, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Matteo Ragni, Nicolò Pensa, Rachele Pozzato, Daniela Stasi, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo Produzione e segreteria Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net Promozione e sviluppo Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Responsabile editoriale Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net Stampa Bieffe s.r.l. Via Mariano Guzzini 38 62019 Recanati (MC)

070

Direzione, redazione e amministrazione Via E. Cosenz 35, 20158 Milano, Tel. 02 42448445 www.laboratorioverde.net info@laboratorioverde.net

MERCATI 070 Dati

079 Marketplace

Tiriamo le somme sul 2020

Dalla natura all’NFT

di Bianca Ferraris

colloquio con Mirco Colzani ed Elia Camossi di Alice Nicole Ginosa

075 Investimenti

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior Amministratore unico Francesco Tozzi Segreteria generale Katiuscia Morello

Imprenditori per il Pianeta

Greenup è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • Flortecnica e vivaismo • IL giardiniere • Agenda del verde • Calendario del verde • I Quaderni di greenup • Fiori Tales

di Jessica Bertoni

RUBRICHE 007 Editoriale

036 Business Verde

di Francesco Tozzi

In principio era un forum

012 Greenshop

colloquio con Andrea Martini di Alice Nicole Ginosa

Il meglio in primo piano

030 Brevi dal mercato

036 Visual idea Casetta shop in shop di Erica Cherubini

Questa rivista è stampata su carta FSC

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Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com • F&W magazine • Radio Garden Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03. GreenUp, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.

www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde

Abbonamento da 6+1 numeri: 25,00 Euro


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Per Paganopiante /

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a Ruvo di Puglia il marchio Pagano Piante, attivo dal 1976, è una realtà in cui la tradizione e l’artigianalità si combinano e amalgamano con l’innovazione, gli investimenti in tecnologie e una proposta che cambia al ritmo delle tendenze. Forte nella produzione e distribuzione di bonsai, tropicali, verdi e fiorite da interno ed esterno, oltre al carattere marcatamente italiano, al brand piace sapersi distinguere dalla concorrenza sotto ogni punto di vista. Un esempio? Il packaging è customizzabile grazie a macEcco una chine industriali come plotter e stampanti delle novità che che permettono di progettare in poche ore verranno presentate un’idea di packaging per il cliente, personaa Myplant & Garden: lizzazione ad hoc inclusa, con colorazioni @Eva, una parete verde e finiture particolari in grandi quantità o con caratteristiche limitate. Ma l’innovazione non è solo neldecisamente le macchine ma anche nelle idee, come innovative. quella da cui è nato il marchio “Bella, ver-

IL METODO PAGANO PIANTE Fare la differenza attraverso un’esperienza d’acquisto fuori dall’ordinario in cui personalizzazione ed estetica sono prioritarie. È così che l’azienda Made in Puglia non vende solo piante ma vere e proprie proposte di design

de e italiana” ideato a fine 2020 per sponsorizzare il marchio italiano e composto da tre parole, essenziali per l’azienda. “Verde” come il colore delle varietà a cui Pagano Piante indirizza la sua produzione per il 95%, “bella” come la pianta di qualità che risulta dai metodi artigianali “Slow Growth” e “italiana”, a conferma dell’importanza del Made in Italy. Un'etichetta che certifica la qualità e la provenienza e un brand che è diventato sinonimo di affidabilità. LA FORZA DELLA SLOW GROWTH Un ulteriore asso nella manica è sicuramente la produzione che segue il metodo artigianale “Slow Growth”, caratterizzato da un processo del tutto privo di sostanze acceleranti e che conferisce alla pianta un aspetto sano e naturale. La volontà di differenziarsi che caratterizza il dna dell’azienda si respira in ogni elemento della sua offerta: soluzioni uniche e riconoscibili alla portata di tutti. Per saperne di più www.paganopiante.it greenup

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Prodotti / GREENSHOP

IL MEGLIO IN

PRIMO PIANO La nostra selezione di prodotti per gli spazi verdi, la casa e il giardino

APPROCCIO ECOSOSTENIBILE  Ottenere rese abbondanti e sane prendendosi cura delle proprie piante in maniera completa durante tutto il loro ciclo di crescita sono obiettivi irrinunciabili per gli amanti del verde. Grazie alle nuove soluzioni che entrano a far parte del catalogo 2022 de Il Paese Verde è possibile farlo con un approccio green ed ecosostenibile, all’insegna del rispetto dell’ambiente e di chi lo abita. Ecco alcune novità: • Humus di Lombrico. Prodotto organico, naturale ed ecosostenibile ottenuto dalla digestione dei lombrichi, i quali trasformano il letame bovino ed equino in un concime organico ricco di elementi nutritivi, enzimi e batteri che nutrono e sostengono le piante. • Attivatore di Compostaggio. Riduce i tempi necessari per la formazione del compost naturale che può essere usato come ammendante nell’orto oppure come substrato per la coltivazione in vaso. • Concime Fogliare. Concime liquido contenente tutti e tre i macronutrienti necessari alla vita delle piante. • Rame Active. In formulazione microgranulare previene e cura le carenze di rame, elemento indispensabile per la respirazione cellulare delle piante. www.ilpaeseverde.it

FIORITURA CONTINUA 

Bama, tra le novità Bama 2022, ha lanciato Sfera, il vaso dal sapore rustico e moderno che mette tutti concordi. Se da un lato Sfera ha una rassicurante finitura simil pietra, che si accosta piacevolmente a spazi verdi, dall’altro il suo design asimmetrico e pulito lo rende ideale anche in ambienti arredati in stile sobrio e lineare. Dotato di sottovaso con riserva d’acqua, è disponibile nei colori ghiaccio, antracite e cappuccino. Come tutti i prodotti dell’azienda toscana, è realizzato con materiale vergine, 100% riciclabile e addizionato di anti UV per resistere ai raggi solari. www.bamagroup.com

La Rembrandt “Elegant Rosa” con il passare della stagione i petali dei fiori si tingono di verde, poi in autunno cambiano ancora tingendosi di rosa scuro. vanta una collezione vastissima di Hydrangea e, solo di macrophylla da collezione (LOVELY HYDRANGEA), ha prodotto circa 5mila piante, tra queste ha introdotto una particolare novità per il 2022. Si tratta della serie Rembrandt che ha la caratteristica di una fioritura continua per circa 150 giorni e un fiore in continua mutazione. Tre le varietà - “Elegant Rosa”, “Rosso Glory” e Vibrant Verde -, in grado di produrre abbondantissimi fiori su steli robusti che cambiano coloro durante la stagione. La Rembrandt “Elegant Rosa” con il passare della stagione i petali dei fiori si tingono di verde, poi in autunno cambiano ancora tingendosi di rosa scuro. “Rosso Glory” ha fiori globosi di color verde quando si aprano, poi virano gradualmente al rosso. “Vibrant Verde”,, infine, ha fiori dal colore verde all’inizio dell'estate, poi sfumano verso il rosa al centro. www.leonessavivai.it

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DALLA FORMA SFERICA



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Primo piano / In collaborazione con Fondazione Minoprio UNDER 40

La redazione in classe

S’intitola così il nuovo progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione Minoprio ITS. Un vero comitato di redazione composto da allievi, professori e nostri redattori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore

di DANIELA STASI e FRANCESCO TOZZI

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on è il mio caso, e aggiungo purtroppo, ma conosco diverse persone che hanno scelto il proprio percorso di vita, la propria direzione professionale, grazie a un’esperienza svolta durante il periodo scolastico. Proprio così: chi ha giurato amore eterno al palcoscenico frequentando un corso di teatro, chi è rimasto folgorato dall’insegnamento di uno dei professori e ha deciso poi di passare dall’altra parte della cattedra; chi,

IL COMITATO DI REDAZIONE

ancora, scriveva per il giornalino della scuola e ha scelto di diventare giornalista. Ed ecco perché siamo particolarmente emozionati per l’inizio di questa nuova avventura, perché quella che nasce come una collaborazione con la Fondazione Minoprio ITS, non è detto che diventi la bussola per qualche allievo, che lo orienti nel suo futuro. Stiamo parlando della “Redazione in classe”, l’istituzione di un vero e proprio comitato di redazione composto

da allievi e professori della Scuola di Minoprio, accompagnati da Edizioni Laboratorio Verde. DOCENTI E ALUNNI INSIEME Non si tratta della realizzazione del giornalino della scuola: i partecipanti – e già il fatto che sia un mix ben amalgamato di docenti e discenti la dice lunga sulla visione della Scuola – si cimenteranno con gli strumenti del mestiere giornalistico, imparando a destreggiarsi tra interviste, notizie, servizi, stru-

Cinque i professori coinvolti: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo e Andrea Tomé, docenti di italiano e storia, Debora Piccolo, docente e vicepreside dell’Istituto Tecnico Agrario, oltre a Ignazio Perego e Stefania Cantaluppi, responsabili della comunicazione, ideatori del progetto. A seconda dei temi trattati, parteciperanno anche docenti delle varie materie tecniche. Cinque gli studenti-redattori: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. A tutti piace leggere e scrivere, in particolare Maddalena sogna di insegnare a Minoprio, Alessandro sfoglia i quotidiani tutti i giorni e Iris ama, racconta, «trasformare quello che scrivo in immagini».

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menti multimediali. Daranno vita ad articoli che, a seconda del tema e del target di riferimento, saranno poi pubblicati in uno spazio ad hoc sulle pagine dei nostri prodotti editoriali, comprese quelle della rivista greenup. Peraltro, aspetto decisamente apprezzabile è il coinvolgimento degli studenti sia dell’Istituto Tecnico Agrario, sia della Istruzione e Formazione Professionale, in un’ottica di mescolanza di competenze ed esperienze e di abbattimento di pregiudizi formativi. UNA POSSIBILITÀ, UN’OCCASIONE Quello della “Redazione in classe” ci sembra un buon percorso per diversi motivi. Innanzitutto, per la possibilità di sperimentare un’attività che, se pur non preveda le mani nella terra, è strettamente legata al mondo del verde: raccontare la filiera significa, infatti, imparare a conoscerla, osservarla, analizzarla. E appunto per chi studia a Mino-

prio non è detto che non si tratti di una delle modalità di scrivere il proprio futuro in connessione con quanto studiato. Non è tutto: ci sembra una buona idea anche perché consente di far conoscere il mondo del lavoro dai banchi di scuola, con le sue tempistiche, le sue dinamiche, le sue regole non scritte. Infine, è un’altra occasione per intrecciare ancora di più i nostri rapporti con la Scuola di Minoprio. Scuola che è stata il luogo dove alcuni membri della nostra redazione hanno capito chi sarebbero diventati da grandi.

In alto da sinistra a destra: Alessia De Micheli, Giacomo Gatti, Alessandro Ferri. In basso da sinistra a destra: Iris Cazzaniga e Maddalena Mercandalli.

A MADDALENA PIACE LEGGERE E SOGNA DI INSEGNARE A MINOPRIO, ALESSANDRO LEGGE I QUOTIDIANI TUTTI I GIORNI E IRIS AMA MOLTO SCRIVERE «PER TRASFORMARE – RACCONTA – QUELLO CHE SCRIVO IN IMMAGINI»


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Primo piano / COVER STORY

Il garden è in prima fila Dopo due anni di assenza, l’Olanda ospita il congresso di IGCA. Frank van der Heide, direttore di Tuinbranche Nederland, l’associazione di settore che si occupa dell’organizzazione, racconta a greenup i temi caldi dell’evento in programma a fine estate colloquio con FRANK VAN DEN HEIDE di STEFANIA MEDETTI

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Riflettori puntati sull’Olanda che, quest’anno, ospiterà la settima edizione della Floriade Expo (ad Almere, dal 14 aprile al 9 ottobre) e l’XI edizione di IGCA Congress, il congresso dell’Associazione Internazionale dei Garden Center. Dopo due anni di assenza a causa della pandemia, l’evento torna dal 28 agosto al 2 settembre. (igca2022.nl) Frank van der Heide, direttore di Tuinbranche Nederland, l’associazione di settore

che si occupa dell’organizzazione a cui fanno capo 550 garden center del paese, racconta a greenup i temi attorno i quali verterà l’evento. «Il congresso è l’occasione per incontrare colleghi di tutto il mondo, confrontarsi, trovare nuove fonti di ispirazione e celebrare l’innovazione nell’industria del verde. Il nostro team, in particolare, porta all’attenzione tre tematiche principali: sostenibilità, climate & green cities, “green garden center” e retailing online». L’obiettivo dell’associazione, infatti, è valorizzare il ruolo dei garden center come centro nevralgico della discussione - a tutto tondo - sui temi della sostenibilità. «Nessun settore al mondo può vantare un posto in prima fila come il nostro quando si tratta di tematiche ecologiche. Ci sono molte opportunità collegate a questo tema ed è nostra intenzione evidenziarle e condividerle con i player che parteciperanno all’evento». L’obiettivo è arrivare a catalizzare 200-250 partecipanti che avranno l’occasione di visitare dodici garden center di varie dimensioni in

diverse regioni del paese. I garden, in particolare, sono stati scelti per la loro capacità di interpretare le tre tematiche oggetto del congresso. Inoltre, saranno presentati fornitori innovativi, si potrà assistere a un’asta dei fiori, si avrà l’occasione di visitare Amsterdam e i suoi famosi mulini a vento. BISOGNA ESSERE ALL’AVANGUARDIA Il cuore dell’evento è legato alle istanze ecologiche. «I consumatori sono molto consapevoli e si aspettano che i garden center siano all’avanguardia quando si tratta di modalità di produzione e di gestione dei materiali. Sotto questo punto di vista, abbiamo molta strada da percorrere, in quanto gran parte dei prodotti arrivano dall’Asia e potrebbero invece essere realizzati localmente, tagliando le emissioni legate al trasporto. Inoltre, potrebbero essere prodotti in maniera più ecologica, attraverso attività di riciclo». Sulla falsa riga, i garden vogliono giocare un ruolo più importante nel valorizzare le piante

«LE VENDITE MEDIE PRE-PANDEMIA SI ATTESTAVANO SU UNO SCONTRINO MEDIO DA 25-30 EURO, ADESSO SIAMO PASSATI A 40-45 EURO. ABBIAMO REGISTRATO UNA CONTRAZIONE NEL NUMERO DI CLIENTI CHE, PERÒ, È STATA COMPENSATA DA UNA MAGGIORE PROPENSIONE ALL’ACQUISTO» 16

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«IL RAPPORTO FRA IL PUNTO VENDITA FISICO E QUELLO DIGITALE SI È FATTO ANCORA PIÙ STRETTO, CI STIAMO AVVICINANDO AL RETAIL MULTICANALE VERO E PROPRIO, CON UNA DUPLICE OPZIONE DI ACQUISTO E UN RUOLO ANCORA PIÙ IMPORTANTE DEL PUNTO VENDITA COME FONTE DI ISPIRAZIONE E CONOSCENZA»

IN ARRIVO IN OLANDA

• Floriade Expo dal 14 aprile al 9 ottobre 2022 • XI edizione di IGCA Congress dal 28 agosto al 2 settembre 2022

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Primo piano / COVER STORY

IGCA

• dal 28 agosto al 2 settembre • organizzato da Tuinbranche Nederland • tre tematiche: sostenibilità, climate & green cities, “green garden center” e retailing online • valorizza il ruolo del garden center come interlocutore privilegiato sulle le tematiche di sostenibilità • Scopri l’evento su igca2022.nl

per la salute dell’ambiente e per una migliore qualità della vita delle persone. «Le piante sono importantissime, ma forse non lo diciamo abbastanza. Per esempio, durante l’estate la temperatura in una città verde è in media quattro gradi più bassa rispetto a una città ad alto tasso di cemento. Le piante, il verde e i prati aiutano ad assorbire l’acqua prevenendo l’erosione dei terreni, una variabile da non sottovalutare in considerazione dell’aumento delle precipitazioni». Nell’equazione, però, non ci sono solo le città. «Dobbiamo spiegare ai consumatori e ai cittadini che anche loro possono fare molto per contrastare il surriscaldamento globale. In Olanda, per esempio, ci sono 5,5 milioni di giardini privati, aumentare il verde in questi spazi può avere un impatto positivo allargato». LA VENDITA ONLINE GUADAGNA TERRENO Nel corso dell’evento, i garden avranno modo di raccontare come, con l’avvento della pandemia, si siano attrezzati per offrire ai loro clienti la possibilità di fare acquisti online. Ad oggi, l’80% dei membri dell’associazione olandese ha una presenza digitale e 350 punti vendita operano anche online. «Una fra le variabili con cui i garden hanno dovuto fare i conti è la difficoltà di spedire le piante. Il primo ostacolo è culturale, perché siamo convinti che quando si tratta di acquistare una pianta, il consumatore voglia farlo personal-

mente, ma la realtà dei fatti ha in parte smentito questo mito. Quando l’esperienza di acquisto online è positiva, infatti, il consumatore è portato a ripetere l’esperienza». A conferma di ciò, il turnover di piante online si attesta a un incoraggiante 6%. «É vero che le vendite online dei barbecue toccano il 40% del totale, ma la percentuale della vendita di piante è la dimostrazione che quando si risolvono le variabili della consegna, il mercato è pronto per cogliere l’opportunità». I rivenditori olandesi, in particolare, hanno investito in imballaggi speciali per proteggere le piante durante il trasporto, hanno organizzato un servizio di consegna oppure stretto accordi con le poste e società di logistica. IL PUNTO VENDITA DEVE ESSERE ISPIRAZIONE E CONOSCENZA La pandemia e tre mesi di lockdown hanno impattato sulla fisionomia dei garden center olandesi. «Il rapporto fra il pun-

to vendita fisico e quello digitale si è fatto ancora più stretto, ci stiamo avvicinando al retail multichannel vero e proprio, con una duplice opzione di acquisto e un ruolo ancora più importante del punto vendita come fonte di ispirazione e conoscenza», prosegue van der Heide. A questo proposito, una fra le novità di cui si possono vantare i garden center olandesi sono le “climate square”, aree dedicate alla formazione e informazione dei consumatori sulle tematiche ecologiche. «Trentacinque garden center hanno inaugurato uno spazio di questo tipo lo scorso anno e altri venticinque si preparano a farlo nel corso di quest’anno, per un totale di sessanta punti vendita». Tirando le somme, van der Heide esprime un cauto ottimismo: «Le limitazioni della pandemia si sono fatte sentire, ma i garden center hanno saputo rafforzare i rapporti con i loro clienti e il loro personale e il 2020 si è chiuso con +20% sul 2019». Il 2021, nonostan-

L’OBIETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE È VALORIZZARE IL RUOLO DEI GARDEN CENTER COME CENTRO NEVRALGICO DELLA DISCUSSIONE A TUTTO TONDO - SUI TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ 18

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Verde come medicina

Il giardinaggio è la seconda attività più popolare nel Regno Unito

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e mai ce ne fosse stato bisogno, la pandemia ci ha dimostrato l’importanza del verde per il benessere psico-fisico. Crescono i trattamenti di medicina alternativa ispirati all’eco-terapia dopo che si è scoperto che la natura può migliorare la salute emotiva, fisica e mentale. Immergersi nel verde, infatti, aumenta il livello di soddisfazione per la vita, riduce gli ormoni dello stress, abbassa la pressione e il battito cardiaco. Le limitazioni al movimento imposte dalla pandemia, inoltre, hanno avvicinato più persone al giardinaggio. Secondo l’istituto di ricerca britannico GlobalData, il giardinaggio è diventata la seconda attività più popolare nel Regno Unito durante il lockdown e l’ikebana ha ormai assunto lo status di forma di meditazione. Ma c’è dell’altro. Secondo uno studio della Royal Horticultural Society, dell’Università di Sheffield e dell’Università della Virginia, dedicarsi frequentemente al giardinaggio porta gli stessi benefici in termini di wellbeing dell’attività fisica regolare. É per tutte queste ragioni che l’istituto di ricerca ResearchAndMarkets.com calcola che il mercato delle piante potrebbe arrivare a un giro d’affari da 172,5 miliardi di dollari entro il 2026, con una crescita di oltre cinquanta miliardi di dollari rispetto al 2021 e un incremento annuo superiore al 7%.

Le limitazioni della pandemia si sono fatte sentire, ma i garden center hanno saputo rafforzare i rapporti con i loro clienti e il loro personale e il 2020 si è chiuso con +20% sul 2019.

AD OGGI, L’80% DEI MEMBRI DELL’ASSOCIAZIONE OLANDESE HA UNA PRESENZA DIGITALE E 350 PUNTI VENDITA OPERANO ANCHE ONLINE Una fra le novità di cui si possono vantare i garden center olandesi sono le “climate square”, aree dedicate alla formazione e informazione dei consumatori sulle tematiche ecologiche.

te tre mesi di lockdown ha generato lo stesso turnover. Quello che è cambiato, è lo scontrino medio: «Le vendite medie pre-pandemia si attestavano su uno scontrino medio da 25-30 euro, adesso siamo passati a 40-45 euro. Abbiamo registrato una contrazione nel numero di clienti che, però, è stata compensata da una maggiore propensione all’acquisto». Il punto di domanda, a questo punto, riguarda la seconda parte dell’anno. «Sull’onda della tendenza 2021, pensiamo che il primo semestre avrà il segno più, ma la vera questione con cui dovremo fare i conti sarà l’aumento dei prezzi a causa dell’aumento dei costi della logistica ed è molto probabile che questi si faranno sentire sulla propensione di acquisto dei consumatori». greenup

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Primo piano / PRODOTTI

La linea VerdeVivo al completo.

Parliamo della biostimolazione e della sua capacità di potenziare l’attività metabolica della pianta, un processo in linea con la filosofia sostenibile del consumatore finale e che, oggi più che mai, non può non essere proposta a scaffale. Ecco cosa sapere colloquio con ALESSANDRO PATERNIANI di FRANCESCO TOZZI

La nuova frontiera della cura

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ura delle piante e sostenibilità ambientale nell’ultimo periodo sono diventate indissolubili, un tutt’uno. A questo proposito, quando si parla di piante e agricoltura non si può non menzionare la biostimolazione, un processo che ottimizza e favorisce l’attività metabolica della pianta e che proprio per la sua capacità di generare benefici non può non trovare collocazione nelle corsie del garden center e soprattutto arrivare nelle case del consumatore finale, ormai sempre più attento e sensibile alla tematica ecologica. Un’opportunità per fare informazione e fornire un’alternativa valida al cliente ma anche per spaziare nella propria offerta con prodotti che rispettano il pianeta. Abbiamo deciso di scoprire qualcosa in più sul mondo della biostimolazione con il Dott. Alessandro Paterniani, agronomo e general manager di Kollant, azienda che attraverso la linea VerdeVivo crea un filo diretto con il cliente finale e dimostra le opportunità e vantaggi di questo nuovo approccio.

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Iniziamo da una definizione di biostimolanti? «I biostimolanti sono sostanze che, applicate sulle piante, interagiscono a livello metabolico, determinando tre principali effetti benefici. In primis consentono alle piante di gestire meglio e con meno effetti negativi gli stress abiotici come gli sbalzi di temperatura, eccessi e carenze idriche ed eccessi salini. In secondo luogo migliorano l’efficienza ad assorbimento radicale cioè permettono all’apparato radicale della pianta di attingere meglio, con più efficacia, agli elementi nutritivi che trova nel suolo. Ultimo ma non meno importante, i biostimolanti agiscono positivamente sugli aspetti quantitativi ma soprattutto qualitativi della produzione,, come la dimensione dei frutti, il colore e gli aspetti organolettici».

un biostimolante proviamo a fare un parallelismo con l’essere umano: per vivere prima di tutto abbiamo bisogno di nutrirci, così le piante traggono gli elementi nutritivi dal suolo. Carenze o eccessi di quest’ultimi possono danneggiare in modo drastico la pianta: il biostimolante pertanto migliora la capacità della pianta di assorbire gli elementi presenti nel terreno e agisce ripristinando ed equilibrando le condizioni vegetative ottimali, sviluppando a pieno il suo potenziale metabolico. Non confondiamo però il biostimolante con l’agrofarmaco. Quest’ultimo è infatti la soluzione specifica ad un problema chiaramente identificato, come funghi o infestazioni di parassiti, mentre i biostimolanti sono degli abilitatori. Nel concreto, la loro azione consiste nel mettere la pianta in condizione di massimo assorbimento degli elementi nel terreno, di sviluppo di meccanismi di difesa e di raggiungimento di una longevità ottimale».

GRAZIE ALLA BIOSTIMOLAZIONE, LA PIANTA VANTA UN METABOLISMO OTTIMALE E UNA MIGLIORATA EFFICIENZA RADICALE

In che modo agiscono i biostimolanti? Ma soprattutto perché si possono considerare una vera innovazione? «Per spiegare il funzionamento di


Da cosa sono composti? «Nei biostimolanti si trova una grandissima varietà di molecole naturali, non di sintesi, abbastanza complesse e attive a dosaggi infinitesimali. Nello specifico, queste molecole possono avere attività auxinica e possono attivare alcuni processi metabolici: per farla semplice, i biostimolanti possono essere divisi in tre grandi categorie, ciascuna con parecchie peculiarità. La prima categoria è a base di estratti di piante che derivano dall’estrazione di componenti di diverse piante, anche quelle marine, cioè le alghe, presenza importante nel concetto di biostimolazione. La seconda categoria è a base di acidi, quali acidi umici e acidi fulvici, o il gruppo degli idrolizzati proteici. La terza è invece quella dei biostimolanti che contengono microrganismi, esseri viventi in grado di interagire in varie forme con la pianta soprattutto a livello radicale. All’interno di queste tre macro categorie, in aggiunta, si riscontrano tipologie molto varie: si possono trovare formulati che combinano diverse componenti di biostimolante. Il contenuto di un biostimolante procura effetti completamente differenti sulla pianta, si tratta, in ogni caso, di livelli piuttosto sofisticati in cui le scienze omiche arrivano a comprendere come le diverse sostanze interagiscono con il metabolismo e perfino con l’espressione genica, a livello del DNA della pianta». In che modo i biostimolanti riducono l’impatto ambientale garantendo un’efficacia altissima? «I biostimolanti si inseriscono in un ciclo assolutamente naturale: “la natura che si cura con la natura stessa”. Le innovazioni tecnologiche permettono di creare soluzioni specifiche, concentrando il focus sulla frazione che può produrre determinati risultati, ma sempre in una logica assolutamente naturale. Dal punto di vista eco tossicologico, queste sostanze sono prive di ri-

schio in termini di impatto sull’uomo e sull’ambiente. Chiaramente, affinché questa affermazione trovi il riscontro nei fatti, i prodotti sono testati secondo determinati criteri e autorizzati a livello nazionale ed europeo dagli organismi preposti. Tornando ai vantaggi per il pianeta, è necessario sottolineare come, grazie alla biostimolazione, la pianta possa vantare un metabolismo ottimale e una migliorata efficienza radicale. Il motivo? Perché è meno stressata e meno soggetta ad ammalarsi. In aggiunta, ricorrere ai biostimolanti consente di ottimizzare l’impiego di fertilizzanti e agrofarmaci, riducendo l’input chimico a carico dell’ambiente. Per fare chiarezza, questo non significa che la biostimolazione possa abbassare il dosaggio di applicazione di un agrofarmaco in una logica puntuale. Semplicemente, la pianta o la coltura si troverà meno frequentemente in condizione di richiedere l’applicazione di un fertilizzante o agrofarmaco».

tempi brevi, ricorrendo a sostanze del tutto naturali. Un altro vantaggio per il consumatore è la piena aderenza ad un comportamento d’acquisto responsabile, contribuendo a filiere produttive più sostenibili e con un minore impatto ambientale».

OGGI CON I BIOSTIMOLANTI È POSSIBILE UN CAMBIO DI PARADIGMA NELLA CURA DEL VERDE DOMESTICO

Quali sono i vantaggi per il Consumatore finale? «Un vantaggio tangibile, direttamente esperibile, riguarda gli effetti sui parametri qualitativi di frutta e verdura, in termini di sapore, resa e aspetto migliore. Il consumatore non è un soggetto che governa il proprio verde con un obiettivo economico di profitto, lo fa tendenzialmente perché trova piacere nel vedere la propria pianta sul balcone rigogliosa, in salute, e nel prodursi i propri pomodori. Allo stesso tempo, però, incede con timore nell’utilizzo di sostanze che contengono un rischio intrinseco come le sostanze di sintesi. I biostimolanti, in questo senso, sono l’alleato per entrambe le esigenze: generano uno stato di salute in

Alessandro Paterniani, agronomo e general manager di Kollant.

Il futuro sarà coinvolgere in prima persona il consumatore come parte attiva di uno sviluppo sostenibile? «Per muoversi nella direzione di uno sviluppo sostenibile bisogna evitare la competizione tra i diversi strumenti che la tecnologia e la conoscenza ci mettono a disposizione. Il tutto sta nell’utilizzo integrato di soluzioni attente e ponderate, anche all’interno del perimetro di casa, siano esse agrofarmaci, fertilizzanti o biostimolanti. Il cammino verso la sostenibilità è collegato alla crescita della conoscenza tecnologica: il range di strumenti disponibili, infatti, è in costante aumento, così come la capacità di combinarli tra loro. In agricoltura, ad esempio, oggi le tecnologie digitali si fondono con la genetica, con la nutrizione, con gli agrofarmaci, con la biostimolazione e nessuna di loro da sola farebbe la differenza o può sostituire le altre: è la loro integrazione a generare il reale beneficio. In ambito consumer - con le giuste proporzioni - succede lo stesso: finalmente oggi con i biostimolanti, mutuati direttamente dal settore agricolo, è possibile realizzare un cambio di paradigma nella cura del verde domestico, anche alla luce del fatto che soluzioni come le molecole di sintesi, che in passato erano disponibili per il consumatore, non lo saranno più in futuro».

Per maggiori informazioni www.verdevivo.bio

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Primo piano / APERTURE

IL FRANCHISING DELL’AGRIGARDEN CHE FUNZIONA Competenza ventennale, vicinanza al territorio e uno stile espositivo inedito hanno trasformato negli anni il concept tuttoGIARDINO in un modello di business che non si arresta ma che, al contrario, continua a crescere

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di BIANCA FERRARIS

ue nuovi negozi si sono aggiunti alla già lunga lista di punti vendita firmati tuttoGIARDINO, il franchising altoatesino dell’agrigarden nato oltre 20 anni fa presso il Consorzio Agrario di Bolzano, diventato in seguito IFS – Italian Franchising System. 300 punti vendita aperti, associati in 50 province tra il nord e il centro Italia, oltre 20.000 articoli per l’orto, il giardino, gli animali domestici, la casa, il fai da te e l’agricoltura. Numeri che denotano la competenza e la capacità di essere lungimiranti ma anche di creare un nuovo concetto di agrigarden in cui lo stile espositivo fa da padrone e l’offerta abbraccia le più diverse esigenze e passioni. Il modello, ormai consolidato, ha saputo guadagnarsi la fama e il successo grazie ad alcune caratteristiche proprie: la vicinanza ai centri abitati e le dimensioni medio-piccole del punto vendita, dai 200 ai 1.500 metri quadri. Un percorso di sviluppo ed evoluzione che trova la sua origine nell’agricoltura - grazie all’esperienza di oltre 90 anni del Consorzio Agrario di Bolzano - e che si è tradotta in

Interno del punto vendita di Mattarello.

Maggiori informazioni

www.ifs-retail.it

un linguaggio concreto fruibile anche per una nuova fascia di clientela. Lo stesso direttore del Consorzio, Klaus Gasser, in occasione dell’apertura dei due nuovi punti vendita, ha sottolineato come “diventare partner IFS significa avere accesso al know-how, ai servizi e all’assistenza tecnico/commerciale di un sistema di franchising solido e consolidato, mantenendo la propria autonomia imprenditoriale”.

DUE FILIALI ALLARGANO LA FAMIGLIA San Martino in Badia (BZ) e Mattarello (TN) a novembre 2021 hanno fatto il loro ingresso nella famiglia IFS, godendo dei vantaggi in qualità di partner del franchising. Nello specifico lo spazio di San Martino in Badia è stato sottoposto a una riconversione e ampliamento per essere pronto alle richieste dei privati, oltre ad aver ottenuto l’ accesso a una gamma di prodotti specifici per le loro esigenze, condizioni d’acquisto vantaggiose e sostegno di professionisti dedicati. Un altro esempio nella stessa direzione è anche il punto vendita di Mattarello (TN) per il quale sono stati offerti una serie di servizi ad hoc: dall’analisi di mercato fino allo sviluppo del punto vendita stesso. Ma non solo, il sistema IFS infatti comprende anche il category management che consente una scelta di prodotti proficua e competitiva, il marketing per rimanere al passo con i canali tradizionali e digitali e infine il POS (point of sale) management, caratterizzato dal supporto e dalla consulenza commerciale. Due novità che hanno chiuso il 2021 ma che promettono per l’anno appena iniziato un andamento positivo che mira a una costante espansione a livello nazionale.

DUE CHIACCHIERE CON PATRICK CITTADINI L’amministratore delegato di IFS racconta in breve il presente e il futuro di un modello di business storico ma fortemente lanciato in avanti, verso una crescita senza confini Quali sono gli ingredienti principali della vostra ricetta vincente? «Ritengo che parte del successo del nostro franchising sia la capacità di saperlo adeguare continuamente, tenendo conto dei nuovi trend sul mercato europeo, sia in termini di prodotti sia di servizi».

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Quali requisiti si devono possedere per diventare vostri affiliati? «Amore e entusiasmo per i gruppi merceologici trattati e una struttura di punto vendita adeguata alla necessità del territorio, sicuramente».

Quali servizi vengono offerti da IFS nel concreto? «Essenzialmente la cura dei rapporti con i fornitori e dell’assortimento dei prodotti, la consulenza in campo pubblicitario, l’assistenza nel campo commerciale, l’organizzazione del punto vendita, il clearing di fine anno e la formazione sui prodotti».

Progetti per il futuro? «Il nostro obiettivo è espanderci ulteriormente in Italia. Siamo convinti che la vicinanza al territorio, unita al nostro know how decennale, abbiano creato un modello di business vincente destinato a crescere ancora».




Primo piano / MONITOR

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Non ci ferma nessuno

I dati dell’Osservatorio Permanente di greenup/Soluzione Garden parlano chiaro: tra il 2019 e il 2021 abbiamo toccato il +27,2% sulle vendite globali annue. Il canale garden center sta vivendo una vera e propria spinta positiva che fa ben sperare anche per il futuro di LUCIO BRIOSCHI greenup

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Vendite per mese

Primo piano / MONITOR

IL PUNTO VENDITA PENSA A RINNOVATE STRATEGIE Sono diverse le attività che hanno centrato gli obiettivi di produttività per metro quadro riferita alla superficie coperta di esercizio, altre addirittura sono andate oltre, superandoli. Questo cambiamento ha spinto, di conseguenza, le aziende a interrogarsi sulla

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e il 2020, nonostante un’emergenza imprevista e imprevedibile, già aveva sorpreso per la sua capacità di ripresa e di reazione, il 2021 non poteva essere da meno. Il settore ha confermato la sua crescita e per la seconda volta, a due anni dalla pandemia, ha centrato un importante traguardo. L’anno da incubo che si preannunciava quando è iniziata la crisi si è chiuso con un +3% sul 2019, nonostante la chiusura forzata delle attività per circa 60 giorni e situazioni contrastanti e imprecise sul da farsi. Oggi che il 2022 è cominciato da oltre un mese possiamo già tirare le somme sui dodici mesi precedenti durante i quali abbiamo visto consolidarsi la grande opportunità toccata al nostro settore. In questo periodo d’oro, con le dovute eccezioni, abbiamo mantenuto determinate posizioni sul mercato della distribuzione dei prodotti per il verde e il giardinaggio e abbiamo potuto contare su un’energia nuova nata sull’onda del boom registrato nell’anno precedente. E siamo stati in grado di fare un passo in più: analizzando la crescita avvenuta tra il 2021 e il 2019 spicca un +27,2% circa sulle vendite globali annue.

pandemia: su ciò che ha lasciato e su cosa si poteva imparare e migliorare. Il risultato è stato lo sviluppo di strategie che favorissero la buona resa del lavoro: • la creazione ex novo o il potenziamento e affinamento di siti e-commerce, nati sotto la spinta della necessità di vendere a domicilio • l’avvio di una formazione più mirata e puntuale delle figure dedicate alla vendita e all’accoglienza della clientela • il potenziamento di spazi espositivi o produttivi che si sono resi necessari di fronte all’impennata della richiesta di prodotti • la più intensa collaborazione con le aziende fornitrici che si sono adoperate per sostenere il primo confinamento e che, successivamente, hanno rinforzato il loro brand e i servizi ad esso collegati • l’affinamento di esposizioni e spazi Questi appena elencati sono solo alcuni esempi concreti di quella spinta positiva che ha abbracciato il settore dei garden center negli ultimi due anni e che ci auguriamo possa proseguire anche in futuro.

QUESTIONE SOSTENIBILITÀ Un tema dal valore non indifferente per il nostro settore è sicuramente la sostenibilità dal momento che offriamo la natura in tante tangibili sfumature. Tuttavia, questo è un percorso che, sebbene intrapreso da alcuni, richiede un vero e proprio cambio di approccio e mentalità, dal momento che gli investimenti sono ingenti e non sempre a portata di mano.

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Cumulato vendite lungo il corso dell'anno

COSA CI ASPETTIAMO PER IL 2022 Per il 2022 ci si aspetta una conferma dei risultati conseguiti nel 2021. Tuttavia bisogna tenere conto della molto probabile penuria di materie prime e del conseguente aumento dei costi di produzione che certamente impatteranno sui costi del singolo garden center. Ma attendiamo l’avvio del nuovo anno per poter osservare con maggior dettaglio il destino riservato al settore. Quel che è certo è che l’aumento dei fatturati del 2021 è stato supportato non solo dall’aumento della spesa media pro capite ma soprattutto da una maggiore affluenza, elemento importante e che, se ben gestito, costituirà la base dello sviluppo per il 2022. A proposito di affluenza e clientela, da più parti si segnala un cambiamento nella fascia d’età. Sono rimasti pressoché invariati gli over 60 mentre conquistano terreno i clienti di età compresa tra i 25 e i 35 anni, a riprova del fatto che il settore ha un buon appeal anche verso le nuove generazioni. Ci sarà pertanto da lavorare e da innovare, perché se le figure non sono più le stesse, cambiano anche linguaggi e modi di rapportarsi. Avremo questa capacità?

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Nelle prossime pagine il dettaglio merceologico greenup


IL DETTAGLIO MERCEOLOGICO

Le piante hanno ancora avuto un ruolo cruciale? Pare proprio di sì Le piante hanno contribuito alla crescita misurata nel corso del 2021, certamente più nella prima parte dell’anno rispetto alla seconda ma nell’insieme, grazie alle merceologie a cui fanno capo, il risultato è stato trainante e determinante per questo successo. Ecco il dettaglio:

Piante da appartamento verdi Un ottimo +33,5% sul 2020 (dato annuale medio). I garden center che nel 2020 avevano già avuto piacevoli sorprese nella vendita di questa categoria hanno trasformato i propri assortimenti, rendendoli decisamente più interessanti, gestendo meglio gli spazi e mostrando una freschezza forse non così scontata come si era abituati a pensare. La domanda è stata intensa e ciò ha spinto molti attori del canale ad esplorare il settore della produzione e a conoscere realtà nazionali che dal punto di vista dei contenuti qualitativi dei prodotti non sono per nulla seconde a quelle di esportazione europea. Pertanto risultati eccellenti, assortimenti motivanti e un’offerta complessiva molto efficace sono stati la chiave della riuscita di questo settore.

Piante da appartamento fiorite Analogamente, le sorelle più colorate delle precedenti hanno mostrato la loro forza: +23,8%. Il reparto, definito tecnicamente come serra calda, si è spinto a performance mai pensate se non nelle più pure teorie. A consolidare la crescita le stesse ragioni che hanno decretato la buona performance delle varietà verdi.

ANALIZZANDO LA CRESCITA AVVENUTA TRA IL 2021 E IL 2019, SPICCA UN +27,2% SULLE VENDITE GLOBALI ANNUE greenup

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Primo piano / MONITOR

IL DETTAGLIO MERCEOLOGICO

Piante stagionali Registrate crescite del +20,4%, in linea con le prime due categorie. L’orto fa da padrone con un’impennata imprevedibile. Tutte le categorie hanno venduto bene, anche in autunno, periodo notoriamente meno performante rispetto alla primavera. Costanza di assortimenti e freschezza sono stati gli elementi vincenti e per il 2022 diverse realtà hanno ipotizzato un ampliamento delle superfici espositive per consolidare tale risultato.

Vivaio Le piante da esterno toccano il +31% sul 2020. Buone proposte, prodotti performanti e qualche innovazione nella presentazione di collezioni hanno portato anche il settore vivo a raggiungere un eccellente risultato con soddisfazione del canale.

L'AUMENTO DEI FATTURATI 2021 È STATO SUPPORTATO NON SOLO DALL'AUMENTO DELLA SPESA MEDIA PRO CAPITE, MA SOPRATUTTO DA UNA MAGGIORE AFFLUENZA 28

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News / BREVI DAL MERCATO

RinascITALIA: il tour in camper per promuovere i “Comuni Fioriti”

Il punto di partenza del tour è Piazza Castello, a Torino.

È ufficialmente iniziato il tour per tutta Italia per promuovere la certificazione “Comuni Fioriti” promosso da Asproflor. A dare avvio all’iniziativa la cerimonia presso la sede della Regione Piemonte, il punto di partenza di un viaggio che toccherà oltre seicento comuni. Il progetto, dallo slogan “Facciamo fiorire la speranza”, consiste in un vero e proprio tour di oltre nove mila chilometri lungo tutto lo stivale e mira a convincere le Amministrazioni ad aderire alla filosofia “Comune Fiorito”. Dal Piemonte il mezzo di Asproflor raggiungerà Muggia, in Friuli Venezia Giulia, all’estremo confine orientale della penisola. Da lì scenderà per tutta la costa adriatica fino a visitare la Sicilia; risalirà poi l’intero versante tirrenico, fino a Ventimiglia, in Liguria; ultima tappa sarà la Sardegna. Ogni comune visitato riceverà l’invito ufficiale a entrare a far parte del circuito nazionale Comuni Fioriti, partner unico italiano della rete mondiale Communities in Bloom, e intraprendere l’iter per ottenere il Marchio di Qualità dell’Ambiente di Vita “Comune Fiorito”. Verrà anche consegnata una bottiglia speciale di 958 Santero, griffata RinascITALIA, creata su misura per sostenere l’iniziativa. A conclusione del viaggio, l’Associazione Asproflor pianterà alberi nelle zone maggiormente colpite dagli incendi della scorsa estate (in particolare Sardegna, Sicilia e Calabria) per sostenere queste aree e compensare la CO2 prodotta dal viaggio. «Da decenni

Asproflor propone ai Comuni una filosofia di vita capace di trasformarli in luoghi più vitali e accoglienti, sia per i cittadini che per i turisti - commenta il presidente nazionale dell’Associazione, Sergio Ferraro - La riqualificazione dell'ambiente, del verde e della bellezza delle fioriture, insieme alla promozione del turismo lento, fanno infatti da traino a una trasformazione umana, sociale ed economica ormai consolidata e confermata dalle amministrazioni locali già aderenti. Il camper di RinascITALIA vuole quindi essere simbolo di unità, di speranza e di rinascita umana, sociale ed economica. Il nostro obiettivo è generare un abbraccio simbolico all’Italia intera, dopo questo difficile periodo».

AUMENTANO DEL 10% LE FORESTE ITALIANE E DEL 12,2% LE FILIERE CERTIFICATE

Il settore dell’imballaggio è uno dei più attenti alla sostenibilità.

Il Forest Stewardship Council (FSC) ha reso noti i dati raccolti nel corso del 2021 e ha confermato che il numero di foreste italiane gestite secondo criteri sostenibili sono in aumento del 10% e che si è riscontrata una crescita del 12,2% delle certificazioni di filiera. A

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questo proposito, si sono registrate ottime performance da parte del settore della moda, arredo e imballaggio. “Accanto a realtà forestali più tradizionali, nel 2021 si è assistito ad un forte interesse per la certificazione FSC da parte di realtà coinvolte nella sughericoltura, che possono contribuire a rendere più sostenibile non solo il settore vinicolo, ma anche quelli della moda e della bioedilizia” conferma il Direttore di FSC Italia, Diego Florian. Ad oggi sono 75.213,99 gli ettari attualmente certificati secondo gli standard FSC nel nostro Paese, un +10% quello del 2021 che segna l’incremento maggiore negli ultimi tre anni. Un

miglioramente consistente si è notato anche a livello di filiera, dal momento che le realtà aziendali prestano sempre più attenzione ai boschi. I certificati sono infatti aumentati del 12,2% solo nell’ultimo anno. I settori merceologici con i maggiori incrementi si riconfermano quello del packaging (1.210 certificazioni totali, +17% rispetto al 2020 e 176 nuove certificazioni); dell’arredamento per interni ed esterni (608 certificazioni totali, +14% in un anno e un record di 99 nuove certificazioni nel 2021), del tessile (130 certificazioni totali , +39,7% e un incremento di 37 unità rispetto al 2020). A confermare l’interesse

sempre maggiore nel settore dell’arredo ci sono i riscontri all’FSC Furniture Awards 2021, concorso europeo che premia le aziende più virtuose, con ben 5 aziende italiane vincitrici su 11 premi assegnati. FSC negli ultimi anni ha ormai raggiunto lo status di marchio credibile e sempre più apprezzato. Nel 2021 sono state 111 le realtà che hanno usufruito della licenza a scopo promozionale dei marchi FSC, con 28 nuovi contratti siglati e un incremento a valore del 44% rispetto all’anno precedente. Tra i settori maggiormente attivi si confermano l’agroalimentare, il retailer, la cosmesi, il settore parafarmaceutico, gli studi di consulenza e le Ong.


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News / BREVI DAL MERCATO

Emak celebra 50 anni di Oleo-Mac

La motosega GS 451 50y.

Nel 2022 Emak celebra l’anniversario del marchio Oleo-Mac con un’importante campagna di comunicazione a 360° gradi, accompagnata da una serie di iniziative speciali pensate per rivenditori e clienti e con il lancio di una limited edition delle macchine di punta del brand - motoseghe, tagliaerba e decespugliatori. “Quando le basi sono solide e ben radicate, i traguardi che ci aspettano nel futuro - digitalizzazione, innovazione, responsabilità sociale - sono più facili da raggiungere” - commenta Ariello Bartoli, fondatore di Oleo-Mac e membro del CDA di Emak. “Per questo i nostri primi 50 anni sono solo un primo passo di un cammino che si spinge oltre. L’anniversario è un momento di celebrazione, ma anche una grande occasione per rinnovare impegni e obiettivi per il futuro, con la giusta energia e l’entusiasmo di sempre.” Un modo per celebrare dunque presente, passato e futuro, come commenta anche il Marketing Director Giovanni Masini che racconta come la scelta sia ricaduta su “un logo che richiama un sole nascente, metafora di novità e di un domani promettente” e “il payoff Trust for the future scegliamo di utilizzare “fiducia” come elemento chiave. Ma non è tutto, infatti, in occasione del 50esimo è stata realizzata una limited edition dei modelli più iconici del marchio, disponibili per un tempo limitato: la motosega GS 451 50y, il tagliaerba G 53 TK ALLROAD PLUS 4 50y e il decespugliatore SPARTA 441 S 50y. I modelli sono stati rivisitati per offrire ai clienti prestazioni superiori e il massimo comfort d’uso. La differenza con le versioni precedenti consiste in una serie di soluzioni tecniche che ne potenziano le performance e un design che ne esalta la percezione. Infine, ai festeggiamenti per l’anniversario si aggiungono anche i punti vendita per i quali sono stati confezionati per l’occasione espositori per la serie limited edition di macchine, brochure, locandine, cartoline e una linea di abbigliamento e gadget dedicati.

HOMI CAMBIA DATA: IN PROGRAMMA DALL’11 AL 14 MARZO 2022 HOMI, Il Salone degli Stili di Vita, interamente dedicato al mondo dell’abitare e della decorazione per la casa in programma nel mese di gennaio, posticipa dall’11 al 14 marzo 2022. Una nuova collocazione in prossimità della primavera, identificata grazie al confronto continuo con il mercato, che consentirà di

svolgere l’appuntamento in un clima di maggiore serenità per tutti gli attori della filiera. Stili, tendenze e novità del mondo dell’abitare torneranno con rinnovata capacità attrattiva e nel frattempo HOMI continuerà a interagire con gli stakeholder attraverso il sito arricchendolo di temi e novità di mercato, con il continuo aggiornamento

di #homicommunity, la piattaforma dedicata a imprese e professionisti che raccoglie interviste, novità di prodotto, storie e informazioni. L’appuntamento con HOMI è dunque a Fiera Milano, dall’11 al 14 marzo prossimi. Tutte le informazioni online su www.homimilano.com

Plastecnic si lancia in un nuovo progetto digital Il brand Plastecnic ha deciso di dare avvio a un progetto di videotelling tramite cui raccontare le loro collezioni di vasi ma anche le funzionalità e peculiarità, davanti a una telecamera. Nello specifico si tratta della realizzazione di video con due macro focus, uno focalizzato sui vasi appartenenti alla categoria Evergreen e uno per i vasi della categoria Contemporary. Nel primo caso si tratta di vasi e accessori dalle forme classiche e senza tempo, realizzati in colori naturali, mentre la seconda linea si concentra su contenitori dal design essenziale, in colorazioni più di tendenza. Ma non solo. All’interno dell’attività si è deciso di dedicare spazio a un video speciale sul rinvaso una delle attività rilevanti per la salute delle piante e per la quale la scelta del vaso è assolutamente importante. Per questo girato si è scelta una location che ha reso tutto ancor più magico: la serra mediterranea della Fondazione Minoprio. Date un’occhiata al video, inquadrando il QR CODE!

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Tassotti sceglie la bellezza della Natura per la collezione 2022 “Sensibilizzare i consumatori sui risvolti positivi dell’utilizzo della carta e del suo riciclo, per contribuire ad un uso più efficiente delle risorse e sottolineare sempre di più l’importanza di un’economia circolare per il futuro del nostro Pianeta”. È questo l’ambizioso obiettivo di Tassotti – azienda bassanese operante nel settore della cartoleria di alta gamma dal 1957 – che pone sempre più attenzione alla sostenibilità in ogni fase del proprio processo produttivo. A questo proposito, il nuovo catalogo 2022 è la dimostrazione concreta dell’attenzione dell’azienda per le tematiche green. Sulle carte della collezione di quest’anno il richiamo alla natura è evidente: soggetti appartenenti alla botanica e al mondo animale diventano i protagonisti di carta decorativa, quaderni e diari, biglietti, scatole e articoli di cartoleria, oggetti artigianali Made in Italy esclusivi, curati nei dettagli, preziosi e duraturi. Alcune delle nuove fantasie introdotte quest’anno nella già vastissima gamma, sono: la fantasia Foglie di Eucalipto, in cui il verde incontra la viola o il giallo e il rosso nei soggetti floreali di due nuovi biglietti, oppure le fantasie Fiori Misti e i

Due delle fantasie della collezione 2022.

Fiori al Sole che con sfumature acquarellate creano una fantasia affascinante, in grado di trasmettere calore, passione, poesia. A completare i nuovi soggetti di ispirazione botanica, Soffioni e Fiori di Tarassaco. Ma non è tutto. Tassotti ripropone in giallo e turchese, con la sua fantasia Fiorito di garofano, una particolare composizione di tralcio di garofano proveniente dal XVIII secolo, dalla stamperia di Johann Wilhelm Meyer in cui si creano carte da parati goffrate sul tema fiori. All’interno invece del filone dei classici Remondini, il cuore dell’offerta Tassotti, troviamo tra le novità Remondini Fiori e Frutta, Foglie a cuore e Roselline verdi.

SIMONE DAL PRÀ NOMINATO COUNTRY MANAGER SALES ITALIA DI WEBER-STEPHEN Sono tantissime le novità 2022 che interessano il leader internazionale dei barbecue Weber. Non solo in termini di prodotti (l’azienda ne ha appena lanciati tre a livello globale), ma anche di attese promozioni. Una tra tutte, la nomina di Simone Dal Prà a Country Manager Sales Italia. Una carriera, quella di Dal Prà, orientata al commercialemarketing fin dall’esordio, con la laurea in economia aziendale

presso l’Università milanese Bocconi seguita dalle prime esperienze lavorative all’Ufficio Marketing di Telwin SpA e poi come Product Manager di Fitt SpA. Nel 2008 entra in WEBER STEPHEN ITALIA Srl, iniziando con il ruolo di Sales Representative, vive quattordici anni di crescita e opportunità. Nella nuova mansione di Country Manager Sales Italia, si occuperà ora - oltre che delle

Simone Dal Prà.

vendite - anche del customer service e dell’after sales. Un incarico executive di grande prestigio poiché, acquisendo ampio potere decisionale, il nuovo Country Manager passerà a gestire e sviluppare l’intero business della filiale italiana adattandolo allo specifico contesto socio-culturale nazionale e mantenendo, al contempo, un filo diretto con la sede centrale. greenup

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News / BREVI DAL MERCATO

IL 45% DEGLI ITALIANI È POSITIVO SULL’ECONOMIA DEL PAESE PER IL 2022 Circa 1 italiano su 2 si dice più fiducioso rispetto allo scorso anno, specialmente per l’economia del Paese. Questo è quello che ci racconta l’ultima edizione dell’Osservatorio Compass, la ricerca dedicata alle aspettative di consumatori ed esercenti per il 2022, condotta dalla società del credito al consumo del Gruppo Mediobanca, con focus sui prestiti. Tra i primi risultati, la voglia di fare progetti (quasi 9 su 10 ne hanno in cantiere alcuni), soprattutto riprendere a viaggiare. Non è un caso, quindi, che il vero desiderio che accumuna circa 7 italiani su 10 sia la fine della pandemia. Un dato a conferma di questa tendenza è il volume di prestiti erogati nel 2021 che non è mai stato così alto dal 2015: parliamo di €12 miliardi solo nel primo semestre 2021.

In generale lo spirito degli italiani è cambiato, secondo il 45% del campione il 2022 segnerà un miglioramento per l’economia del Paese. La fiducia cresce e riguarda anche la sfera personale, con circa un terzo degli intervistati (30%)

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Quasi tutti gli italiani (88%) hanno ripreso a fare progetti.

convinto che la situazione economica della propria famiglia migliorerà. Tra gli altri desideri espressi per il 2022: vivere in un mondo più rispettoso dell’ambiente e della natura (43%) e il contenimento della crisi economica (42%).

Come si evince dai dati raccolti, inoltre si percepisce la volontà di spostarsi e cambiare: il 51% ha in programma di fare un viaggio/vacanza e il 23% di acquistare un’auto/moto. Quasi tutti gli italiani (88%) hanno ripreso a fare progetti.

Signify acquisirà Fluence per rafforzare la divisione Agricolture Signify, azienda operante nel settore dell'illuminazione per professionisti e consumatori, ha annunciato di aver firmato un accordo con ams OSRAM per l'acquisizione di Fluence, con sede ad Austin, in Texas, per un totale di 272 milioni di dollari statunitensi. Questa acquisizione rafforzerà la divisione Agricolture di Signify a livello globale ed è pienamente in linea con la strategia di espansione di Signify in questo settore e con il suo impegno nell’incremento della disponibilità di cibo, fornendo ai coltivatori un'illuminazione per l’orticoltura che li aiuti a ridurre il consumo di risorse e ad aumentare la resa. L’acquisizione permetterà di combinare la tecnologia e i segmenti di mercato complementari di Fluence all’attuale business di illuminazione agricolture di Signify. Assicurerà, inoltre, l'accesso

al prospero mercato nordamericano dell'illuminazione per l’orticoltura grazie al solido approccio multi-canale e go-to-market di Fluence. Come ad esempio le ricette di luce per la coltivazione legale della cannabis - che rappresenta attualmente la maggior parte delle vendite di Fluence, grazie alla legalizzazione in Canada e in molti stati degli USA negli ultimi anni - e ricette di luce che consentiranno di continuare a coltivare nuove e numerose tipologie di colture. “Non vediamo l'ora di unire le forze e affiancare il team di Fluence. Le sue innovazioni nel campo dell'illuminazione, unite alla sua solida strategia di go-to-market hanno infatti contribuito a dar vita a un brand di prestigio con un solido posizionamento nel Nord America e un business in rapida crescita in Europa. Signify ritiene che

questo sia il momento giusto per siglare questo accordo, che permetterà ad entrambe le realtà di soddisfare una quantità crescente di clienti con prodotti di illuminazione per l'orticoltura di alta qualità” ha commentato Harsh Chitale, Division Leader Digital Solutions di Signify. Parole entusiaste e di voglia di iniziare il nuovo percorso insieme anche da parte di David Cohen, CEO di Fluence: “Grazie alla fusione delle nostre organizzazioni, potremo ampliare sin da subito le nostre conoscenze condivise e aggiungere competenze preziose alle innovazioni di prodotto di entrambe le aziende. Per questo motivo guardiamo con entusiasmo a questo nuovo capitolo insieme al team di Signify”. L’acquisizione verrà finalizzata nella prima metà del 2022, con possibili cambiamenti a seconda di numerose variabili. greenup

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La voce delle piante BUSINESS VERDE

S P E C I A L I TÀ • Piante da ombra

IN PRINCIPIO ERA UN FORUM

Oggi invece un vivaio indipendente, che muove i primi passi nel 1998 proprio in rete. Un progetto precursore dei tempi in tutti i sensi e ora vi sveliamo il perché

• Piante da sole • Graminacee • Rose • Rose antiche

Le piante vengono testate, tenute in vivaio due anni e, se corrispondono a quanto dichiarato, vanno in commercio.

colloquio con ANDREA MARTINI di ALICE NICOLE GINOSA

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i sono fatti le ossa per anni nel loro giardino di casa e poi ne hanno aperto uno di proprietà in cui trasformare la passione per le piante insolite in un lavoro a tempo pieno. Andrea e sua moglie sono i proprietari di “Un quadrato di giardino”, un vivaio in provincia di Piacenza che potremmo definire pioniere della svolta digitale che stanno ormai vivendo i garden center odierni. Tutto è iniziato con un forum, poi il dibattito e la nascita di una community hanno stimolato marito e moglie a fare molto di più, tanto da iniziare con la vendita online. “Un quadrato di giardino” è stato quindi un progetto anticipatore, che già dagli albori custodiva nel proprio dna una filosofia proiettata al futuro. Prima forum, poi e-commerce e ora…

Mi racconti come è iniziato tutto? Perché un forum? «Un quadrato di giardino nasce nel 1998 proprio come forum di giardinaggio perché mi era capitato di leggere in rete che alcune piante venissero definite “proletarie”. Non condividendo quella teoria e per “combattere” lo snobismo e aria di superiorità, ho deciso di dare vita a uno spazio online libero in cui chiunque potesse sentirsi nelle condizioni di poter condividere pensieri e idee sulle proprie piante, senza pregiudizi. Da questo primo passo poi, vedendo il crescente interesse per il settore, io e mia moglie abbiamo aperto un vivaio, lasciando i nostri rispettivi lavori. Offriamo piante speciali che produciamo in prima persona: le acquistiamo, testiamo, dividiamo e mettiamo in vendita. In questo modo non sottostiamo agli standard del garden center o delle forniture olandesi: le nostre sono piante insolite. Un esempio è l’Aspidistra, comunemente presente nelle chiese o a casa delle nonne, che noi proponiamo in forma variegata, puntinata, nana e nanissima. La nostra selezione nasce da uno studio di anni nel nostro giardino di casa, che ci permette oggi di proporre piante rustiche e resistenti che si adattano alle richieste del cliente». Oltre al forum e al vivaio, siete forti nell’e-commerce... «In un primo momento siamo stati unicamente vivaio di vendita online. Molti nostri colleghi in passato ci deridevano per questa scelta, mentre da quando è arrivato il Covid ricevo telefonate per avere informazioni e consigli per attivare la vendita online. Il digitale ormai è una componente importante della nostra at-

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tività: abbiamo il forum, lo shop e il blog. I contenuti che alimentano la community provengono da tutta Italia; a volte siamo noi stessi a dare lo spunto ma in linea generale ci interfacciamo con persone che sanno autoregolarsi e che sono prolifiche». Come scegli quali piante produrre? «La ricerca parte da noi, nella maggior parte dei casi, anche se può capitare che il cliente dia dei suggerimenti. Tendenzialmente devono piacere a noi e devono rispettare i nostri canoni di crescita e rusticità: le acquistiamo prevalentemente da vivai di nicchia e specializzati, a volte anche da orti botanici, oltre che dai ‘soliti’ canali come Olanda, Belgio, Inghilterra e poi le testiamo, le teniamo in vivaio due anni e se corrispondono a quanto dichiarato, le mettiamo in commercio». Come si suddivide la vostra clientela? Più digitale o più di passaggio? «Sono equamente distribuiti: il fatto di avere un forum ci permette di avere clienti da tutta Italia. Per i giardini e progettazione lavoriamo quindi dappertutto (siamo arrivati fino ad Ischia), mentre per il resto ci sostiene l’online. La vendita in vivaio su Piacenza incide meno e i nuovi clienti provengono sostanzialmente dal forum e dalle fiere. La nostra tendenza sarà quella di essere sempre più digitali e capillari».

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In esclusiva vi presentiamo la soluzione espositiva creata per l’evento Garden Center New Trend, nato dalla collaborazione tra greenup, MyPlant & Garden ed Erica Cherubini che potrete ammirare dal vivo dal 23 al 25 febbraio a Fiera Milano durante l’evento MyPlant & Garden 2022

Visual idea / Erica Cherubini MERCHANDISING

CASETTA SHOP IN SHOP

Sementi, attrezzi, concimi e terricci, vasi, cesti, luci e lanterne quando vengono esposti hanno bisogno di facile lettura e contestualizzazione. Ecco in anteprima il progetto espositivo di quest’anno che, con lo slogan “Stai fuori!”, si focalizzerà sulle piante da esterno

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Una vetrina versatile, dalle dimensioni ridotte, che rende snelle le operazioni di rinnovo dell’allestimento.

onsiderato il vasto assortimento che cerchiamo di offrire in un centro di giardinaggio, l’ottimizzazione degli spazi a scaffale non può essere abbandonata, anche se i nuovi trend vedono scaffali sempre più trasformati in vetrine. È importante sperimentare nuove soluzioni, partendo da una prospettiva che il mercato rimanda in modo piuttosto chiaro: identificazione e appartenenza. Chiediamoci: come vogliamo venga percepito il nostro garden? Se voglio essere un punto di riferimento che instaura una relazione con il cliente, aprendo un canale d’ascolto, allora una possibilità interessante è la soluzione espositiva che abbiamo creato per l’evento Garden Center New Trend.

giardino possano essere meglio capite e il cross selling non si fermi ai terricci specifici e ai reparti interni. Permette di esporre, partendo da una collezione di piante, tutti i prodotti utili alla cura delle varietà scelte, rendendoli disponibili in prossimità, senza sostituirsi allo scaffale classico. In questo modo il visitatore ha a disposizione una sorta di lista della spesa semplificata: tutto il necessario per adottare quella specifica tipologia di piante o per ricreare uno stile sul balcone, in giardino o su un piccolo davanzale.

UNO SPAZIO DA INVENTARE La casetta mini shop è una vetrina versatile, dalle dimensioni ridotte, che rende snelle le operazioni di rinnovo dell’allestimento. Le novità viaggiano molto velocemente e i trend da esplorare sono molti: bisogna essere in grado di interpretare velocemente una novità di prodotto, un tema o uno stile di vita che stuzzichi e semplifichi la lettura al cliente. La casetta è stata pensata per l’esterno: il tetto può essere personalizzato con finiture che si coordinino con stile di ogni garden e verniciandola una volta all’anno, potrà essere usata a lungo. È il supporto adatto per fare sì che le piante da

POP UP STORE VERSATILE Curata e abbellita con dettagli di stile la casetta diventa un punto d’attrattiva, come accade per una pergola, un gazebo o un arco. Un elemento nuovo nell’abituale distesa di banchi e filari che la rende adatta a creare un punto focale, senza dover rivedere completamente lo spazio esterno. È come avere a disposizione un piccolo pop-up store da allestire per tematica, per stile di vita, per colore anche in esterno, che renderà più curiosa e piacevole la passeggiata in vivaio dei nostri clienti. Uno degli aspetti su cui si è soffermata la progettazione è l’accessibilità del prodotto. Le distanze interne e le diverse altezze di esposizione su ogni lato sono raggiungibili dal cliente medio senza scalette né aiuto da parte del personale. Ultimo dettaglio sono le solide rotelle che ne permettono un agevole spostamento e che naturalmente possono essere usate anche tra le piante da interno.

PER INFORMAZIONI È il supporto adatto per fare sì che le piante da giardino possano essere meglio capite e il cross selling non si fermi ai terricci specifici e ai reparti interni.

Se hai avuto modo di osservare la casetta shop in shop in occasione di MyPlant&Garden e ti piacerebbe testarla nel tuo punto vendita dì la tua e scrivi a chiedia@ericacherubini.com

ERICA CHERUBINI/ Consulente, professionista e creativa del verde e non solo. Allestimento, organizzazione e visual merchandising di showroom, stand fieristici e garden center, sono alcune delle sue attività.

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Tendenze / LIFESTYLE

Filo diretto con il consumatore

Grazie all’annuale Garden Trends Report, elaborato da Garden Media Group, tendenze, sentimenti e consumi della clientela non sono più un dilemma. Tra YOLO, shoppertainement e social media, il 2022 promette bene e ora vi sveliamo perché

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di ALICE NICOLE GINOSA

rom Crisis to Innovation” è così che Garden Media Group ha battezzato il suo - fresco di stampa - Garden Trends Report, un assaggio annuale di suggestioni, trend e sentimenti dei consumatori a livello globale per l’anno in arrivo. Perché, vi chiederete, è importante essere aggiornati sul futuro? Semplice, perché solo così saprete cogliere i capricci, le mode, gli acquisti di impulso e le passioni nascenti ma anche dilettarvi in creative avventure per diventare calamita per i vostri clienti. Coloro che sanno tenersi aggiornati, si sa, possono vantare una marcia in più

Outdoor lovers

Shoppertainment

rispetto a coloro che persistono nella filosofia del “business as usual”. È un dato di fatto. Per questo non ci è sembrata una cattiva idea fornirvi una panoramica generale per scoprire quali saranno i servizi e le esperienze più richieste ma anche per imparare a parlare il linguaggio del cliente, per entrare in contatto, in sintonia. Perché se è vero che le tendenze guidano i consumatori, i consumatori guidano le vendite. Nelle pagine seguenti vi illustreremo in breve come si sta muovendo il mondo da una parte e il mercato dei pollici verdi: un excursus creativo di stimoli visivi e concettuali alla ricerca delle inclinazioni e delle curve di gradimento per il 2022.

Green victim

I fiori sono i nuovi abbracci

78% dei “nuovi giardinieri” ritiene che non serva un grande spazio outdoor per fare giardinaggio 40

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Un anno di innovazione Secondo il Garden Trend Report il 2022 sarà un anno decisamente positivo in termini economici, il migliore dal 1984. Fondamentale sarà il concetto di innovazione, come rivoluzione personale e ricerca della crescita personale, un processo iniziato con il The Great Reset, il grande azzeramento, nel 2021 in cui - molti - si sono presi una pausa dalle loro carriere con l’idea di vivere a un ritmo più sostenibile perché si vive una volta sola (You Only Live Once, ovvero YOLO). Una filosofia che anche quest’anno guadagnerà molti consensi.

Shoppertainment Piattaforme digitali, e-commerce, Zoom: il futuro continuerà ad essere Secondo Linkedin 2/3 dei suoi utenti ha ibrido, una mescolanza tra fisico e lasciato il lavoro per un digitale. Il settore del verde può e progetto personale o lo dovrà cavalcare l’onda, attivandosi stanno prendendo in considerazione. nell’interazione online diretta con la clientela. Alcune idee? Seminari, master class, workshop, oltre a incentivare l’acquisto sui social con lo swipe-up. Ma non solo: creare video da 15-60 secondi di stampo informativo ma divertenti per ingaggiare l’audience, proponete un “dottore delle piante” al servizio della clientela, anche on-demand per risolvere le questioni più spinose sulla cura e manutenzione. Qr code di approfondimento, newsletter, pillole di Instagram sta perfezionando lo contenuto promuovono la shopping in-app per crescita di una community promuovere la vendita online. diretta. Tik Tok e Facebook seguono.

Outdoor lovers Il giardino si trasforma nell’anticamera della propria casa dove è possibile accogliere gli ospiti, organizzare eventi e passare il tempo libero. Per coloro che ne sono provvisti, inoltre, il porticato è la nuova destinazione tanto che nel 2021 gli hashtag #frontyard o #frontporch (statistiche Usa) hanno raggiunto il picco massimo da 5 anni. L’attenzione per la quinta stanza si traduce in lavori di manutenzione come: persiane e porte ridipinte, finestre e fioriere fai da te e nuovi alberi piantati. Redesign più costosi includono invece la costruzione ex novo di porticati, l’inserimento di divani, tavoli e sedie. Il salotto si sposta fuori!

Piante da interno La crescita per la categoria delle piante da interno sarà sostenuta soprattutto per pothos, ficus, piante ragno, violette africane e felci, tantissime felci. La nostalgia per l’estetica degli anni 70 si fa sentire.


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Tendenze / LIFESTYLE

8 giovani su 10 pensano che il giardinaggio sia “cool” e più della metà preferirebbe andare in un garden center piuttosto che in una discoteca

Green victim Nel 2021, 18.3 milioni di persone sono diventate pollici verdi, una tendenza che, secondo McKinsey & Company, non è destinata a fermarsi: il 75% dei nuovi “giardinieri” coltiveranno la loro passione anche nella fase post pandemica. Il profilo • Sia donne sia uomini (la percentuale maschile sotto i 35 anni è la più attiva) • Amano le piante e i fiori edibili • Si dedicano al giardinaggio per salvare la fauna selvatica • Cercano sollievo dallo stress • ⅔ di loro si è avventurato in un’attività inerente il gardening lo scorso anno Cosa acquistano? Spendono meno rispetto ai giardinieri esperti ma si stanno equipaggiando con tutti gli strumenti, semi e prodotti base per principianti. L’interesse per la coltivazione di prodotti edibili, il giardinaggio floreale ornamentale e il biologico è ai massimi storici. Come conquistarli? • Proponendo kit fai da te con terreno, contenitori, piante, supporti e fertilizzanti • Condividendo o creando ricette e guide per facilitare il design • Scegliendo una quantità limitata di articoli ma belli e di alta qualità

I fiori sono i nuovi abbracci Dare o ricevere fiori attiva gli ormoni del benessere e i loro poteri curativi per l’anima stanno riscontrando successo. Le vendite di fiori freschi si impennano: solo nel 2020 negli Stati Uniti si sono raggiunti i 6,5 miliardi e, nel 2021, i dati confermano un aumento del +9,8% rispetto al 2020, secondo la Produce Marketing Association. Il 50% delle vendite avviene nei supermercati e la mania per il motivo floreale si spinge fino agli abiti e carte da parati. Servizi nel punto vendita Lezioni su come piantare in un giardino condiviso, di design floreale o sull'uso di fiori commestibili per decorare cocktail, dessert, insalate e antipasti. Date ai clienti la possibilità di creare i propri bouquet e creare un'esperienza di cui faranno tesoro.



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Tendenze / PERSONAGGI

Il volto del verde

Giardiniere a tempo pieno, divulgatore televisivo e imprenditore. Stefano Pagano racconta sul piccolo schermo la cultura del giardinaggio tra rubriche, collaborazioni con garden e un approccio pratico e ottimista colloquio con STEFANO PAGANO di RACHELE POZZATO

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tefano, 35 anni di Reggio Emilia, nutre la sua esigenza di contatto con la terra e i suoi frutti nelle sue ore da giardiniere specializzato nella progettazione di giardini privati, e quella di conoscenza e divulgazione con le sue rubriche televisive e i suoi articoli. Il suo volto più conosciuto è certamente spensierato, ma la sua visione del settore è ben definita: già dai primi minuti della nostra chiacchierata è stato lampante il bisogno di condividere il suo rapporto con la natura e il suo lavoro. Ecco il suo racconto. Quali sono le motivazioni e quale il tuo percorso per diventare un giardiniere? «La natura mi attrae da quando ero bambino: amavo stare all’aperto, bacche e rami erano i miei compagni di giochi. Quando poi ho ricevuto il mio primo libro di giardinaggio la mia strada era come se fosse già decisa. Quel volume l’ho conservato anche durante i miei studi di agraria, e dopo la laurea ho continuato a conservarlo fino ad oggi che sono riuscito a far diventare una propensione naturale il mio mestiere. Non è sempre stato tutto rose e fiori però, letteralmente: nel 2008 era esplosa la crisi, erano anni in cui un progettista di giardini non era una figura sempre richiesta. Nell’incertezza ho deciso di continuare a formarmi, ampliando il

L’INTERVISTA

più possibile le mie competenze e conoscenze, oltre alla mia rete di contatti. Il lavoro poi per fortuna è arrivato, in un’azienda di giardinaggio della mia città, ma dopo pochi mesi ho deciso di aprire la mia attività. Sono il titolare di Giardineria, una piccola realtà dove collaboro con altri lavoratori indipendenti». Quando, invece, hai deciso di diventare un volto televisivo? «Parallelamente al voler continuare a lavorare con la terra sporcandomi le mani, non ho trascurato l’aspetto formativo, che è diventato anche quello parte del mio lavoro: tenevo qualche supplenza all’istituto che io stesso avevo frequentato, oltre a collaborare con qualche associazione. Il discorso televisivo è nato poi nel 2016, ma è esploso da un paio di anni: ho iniziato con una rubrica sporadica su una rete locale romagnola, non parlavo di progettazione ma mi piaceva raccontarmi e raccontare il mio lavoro, poi sono arrivati i contratti con le emittenti nazionali. La mia carriera televisiva e quella di giardiniere in qualche modo si completano a vicenda: le nozioni che fornisco al pubblico sono reperibili ovunque e facilmente, ma quello che porto in più è la mia esperienza sul campo, quello che faccio tutti i giorni. La natura, le piante, sono in continua evoluzione, a volte

MAZZINI GARDEN È UNA DELLE REALTÀ CON CUI STEFANO MAGGIORMENTE COLLABORA, SOPRATTUTTO PER LE SPECIE E GLI ESEMPLARI MOSTRATI NELLE SUE RUBRICHE E DIRETTE sfuggendo al nostro controllo, ma si può sempre trovare una soluzione anche quando non è scritta sui manuali. La parte pratica è determinante, ed è questo l’input che do in TV». A destra, Stefano Pagano durante una diretta.

Come riesci a conciliare gli impegni della tua attività e quelli per le trasmissioni e la scrittura? «Il giardinaggio segue le stagioni e non i nostri impegni. Le dirette ovviamente mi vincolano, quindi cerco di organizzarmi grazie all’aiuto dei miei collaboratori o conciliando gli impegni televisivi in giornate di pioggia, durante le pause. La sera invece scrivo gli articoli. Il giardinaggio avrà sempre la precedenza, ma cerco di portare a termine anche tutti gli altri compiti con grande serietà». Avendo anche uno sguardo sul grande pubblico, quale ti pare essere la percezione di una figura professionale

In primis nata come cover story del numero di novembre - dicembre della nostra rivista “IL giardiniere”, abbiamo deciso di condividere questa storia anche con voi lettori di greenup per raccontare con un esempio concreto come ormai la connessione tra media e il garden center sia sempre più forte e come il punto vendita si stia trasformando in un interlocutore centrale per favorire la cultura del verde.

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come quella del giardiniere? «Credo fortemente che manchi tante volte una cultura del verde, una concezione di quello che è il giardinaggio. Spesso e volentieri il giardiniere non viene tenuto in rilievo: il proprietario ha le sue idee e convinzioni. Prima di realizzare un qualsiasi progetto bisogna capire qual è il contesto in cui si caleranno queste piante e questi fiori, e capire quali sono il tempo e le cure che potranno essere loro destinati. Qui in Italia il giardiniere è spesso visto come un operaio, diversamente da quanto accade in Francia, in Germania o in Inghilterra, ma c’è tanto altro dietro. La mia figura televisiva però è molto dinamica e se vogliamo giocosa, spero di trasmettere ottimismo. Facendo corsi di giardinaggio in televisione, portando al grande pubblico qualcosa di bello come la natura, penso sia giusto che ne consegua qualcosa di altrettanto bello». Secondo te qual è il futuro del mestiere del giardiniere? «È un lavoro che non sarà mai sostituito il nostro. La tecnologia è entrata a supporto, e spesso ha sorpassato, molte mansioni. Ma la formazione per la gestione del verde è sempre richiesta, con maggiori conoscenze ma con lo stesso approccio con la terra.

CREDO FORTEMENTE CHE MANCHI UNA CULTURA DEL VERDE, UNA CONCEZIONE DI QUELLO CHE È IL GIARDINAGGIO Anche il covid in qualche modo ci ha ricordato questa esigenza, e il giardiniere è il mestiere a cui sempre ambirà chi ha voglia di sporcarsi le mani per ottenere qualcosa di positivo. La speranza è che si riesca a guardare a questa figura però con occhi diversi, e capire un pochino più a fondo cosa sta dietro alle difficoltà di tutti i giorni. Manca ancora forse chiarezza sul nostro panorama di competenze, che è molto vario». greenup

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Tendenze / CITTÀ VERDE

È l’ora del microforesting I progetti di rivegetazione indipendenti trasformano piccoli appezzamenti urbani in vere e proprie foreste che incassano un duplice risultato: contrastare efficacemente il surriscaldamento globale e favorire lo sviluppo di rapporti nella comunità all’insegna del verde di STEFANIA MEDETTI

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a notizia arriva da Londra. Islington, il quartiere a nord della capitale noto per le sue case vittoriane e il flair residenziale, ha deciso di accelerare sulle istanze ecologiche e ha invitato ogni complesso residenziale a nominare un “tree warden”. Una sorta di guardia forestale di città, incaricata - al termine di un percorso

CINQUE IDEE PER DARE VITA A UNA MICROFORESTA: 1. Identificate le specie native 2.

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con un sopralluogo nelle foreste locali Nutrite il terreno con diversi tipi di biomassa e microorganismi locali (prelevati da una foresta) Dividete i semi e le piante per tipo (uno strato di arbusti, uno strato di sottoalberi, alberi), piantate a distanza molto ravvicinata e in modo casuale Eliminate le erbacce, irrigate il terreno al bisogno, ma non potate le piante: quando avranno raggiunto la densità ideale, le erbacce smetteranno di crescere (perché hanno bisogno di luce) Quando la microforesta è diventata indipendente, realizzate una nuova microforesta

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di formazione - di individuare il posto migliore dove piantare nuovi alberi, tenere il polso della loro salute e segnalare eventuali danni. L’obiettivo è piantare oltre 400 nuovi alberi ogni anno e aumentare la copertura verde del quartiere dal 25 al 30% entro il 2050. La svolta verde del quartiere non è un caso isolato, perché partendo dal Giappone (vedi box) le microforeste si sono imposte nelle principali città del mondo. La loro caratteristica principale, come indica il nome, è quella di occupare spazi ridotti. Anzi, ridottissimi, perché basta un lato di tre metri per dare vita a una mini-foresta ad alto tasso di localismo. Sì, perché il progetto utilizza esclusivamente piante e arbusti nativi che favoriscono la ripopolazione faunistica e offre una serie di vantaggi extra.

GIÀ IN VOGA OLTREOCEANO È un esempio il progetto della Los Angeles Park Foundation che, grazie alla L.A. Park Forest Initiative, ha dato vita a una microforesta con l’obiettivo di contribuire a compensare le emissioni cittadine di Co2, abbassare la temperatura durante l’estate, mitigare il rumore dei motori delle auto, educare i cittadini alle istanze del global warming e al piacere del verde. Il tutto con un budget low-cost: L.A. Park Forest Initiative calcola che 25mila dollari sono sufficienti per l’acquisto delle piante e per la manutenzione nei primi due anni di vita, perché la microforesta cresce densa-


CRESCONO DIECI VOLTE PIÙ VELOCEMENTE, DIVENTANO TRENTA VOLTE PIÙ DENSE E SONO CENTO VOLTE PIÙ RICCHE DI BIODIVERSITÀ RISPETTO A QUELLE NON NATIVE E ALLE MONOCULTURE I VANTAGGI • Una microforesta superiore ai cento metri quadrati fornisce l’habitat a oltre 500 specie di insetti e animali • Ogni albero nativo può ospitare circa 80 specie di insetti unici per quell’albero • Nel giro di dieci anni, venti specie di alberi diversi diventano l’habitat per oltre 1600 specie di insetti • In quattro anni, la crescita di un metro quadrato di foresta può sequestrare tre chili di Co2 all’anno • Ogni specie di albero aggiunta può migliorare la capacità di compensazione dell’anidride carbonica del 6% • La microforesta emette 2,2 chili di ossigeno puro per metro quadrato per anno, oltre a ridurre del 10% la concentrazione di particolato • Durante i temporali, un metro quadrato di microforesta processa fino a 150 litri di acqua • La densità di piantumazione riduce di 30 volte il rumore e di sei gradi la temperatura a livello locale

“LA FORESTA È MOLTO DI PIÙ DI UNA COLLEZIONE DI ALBERI”

Suzanne Simard, professoressa di ecologia forestale alla University of British Columbia e autrice di “Finding the Mother Tree: Discovering the Wisdom of the Forest”

mente e velocemente tanto da diventare un ecosistema maturo a tutti gli effetti nel giro di vent’anni. Un dato particolarmente sorprendente, se confrontato con i duecento anni necessari perché una foresta si rigeneri. Ma non è tutto, perché secondo alcuni studi una microforesta cresce dieci volte più velocemente, diventa trenta volte più densa ed è cento volte più ricca di biodiversità rispetto a quelle non native e alle monoculture. Basta guardare a New York per rendersene conto. La città ha fatto da apripista già quarant’anni fa ed è oggi considerata “la più verde tra le

grandi città del mondo”. E non a caso, visto l’impegno per ripopolare la flora locale con alberi, arbusti e fiori autoctoni, offrendo una seconda vita a zone post-industriali e un habitat per api, farfalle e uccelli. MA QUANTO SPAZIO OCCORRE PER DARE VITA A UN MICRO-COSMO IN CITTÀ? Lo spazio ideale non è più grande di un campo da tennis, gli alberi sono piantati in modo molto ravvigreenup

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Tendenze / CITTÀ VERDE Personaggi /

L’uomo che ha “inventato” le microforeste

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cinato (tre per metro quadrato) e casuale, proprio come farebbe la natura e nella più ampia varietà possibile - idealmente, infatti, occorrono trenta specie diverse per ricreare i ricchi livelli di un foresta. Poiché una microforesta è un vero e proprio ecosistema, si costruisce partendo dal basso con un sostrato di micorrize che permette alla natura di fare il suo corso. L’idea ha preso quota con la nascita di società dedicate alla riforestazione come SUGi - fondata da un ex-executive di Louis Vuitton (che ha coinvolto il brand nel progetto) - che offre un’app per la realizzazione di microforeste e per partecipare a una community di creatori in tutto il mondo. (www.sugiproject.com).

BENEFICI PER SOCIALITÀ E SICUREZZA Un aspetto importante del microforesting è la capacità del verde di aggregare le persone. Sia quando le microforeste nascono come movimento spontaneo di cittadini che si occupano di individuare il terreno, ottenere i permessi, sviluppare il progetto, raccogliere i finanziamenti, procedere alla realizzazione e alla manutenzione. Sia quando i cittadini beneficiano di una esistente, perché il verde aiuta chi vive in città a riconnettersi con la natura, favorisce la socialità degli spazi pubblici e questo si traduce in una maggiore sicurezza per i cittadini di ogni età e produttività per i lavoratori.

LE MICROFORESTE SI SONO IMPOSTE NELLE PRINCIPALI CITTÀ DEL MONDO. LA LORO CARATTERISTICA PRINCIPALE, COME INDICA IL NOME, È QUELLA DI OCCUPARE SPAZI RIDOTTI 48

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l movimento del microforesting deve i suoi natali ad Akira Miyawaki, un botanico giapponese, esperto di ecologia delle piante, specializzato in foreste naturali e professore emerito alla Yokohama National University. La formula di riforestazione di Miyawaki, scomparso lo scorso luglio, nasce da un’intuizione particolare. Analizzando la vegetazione attorno ai tempi del Giappone, vegetazione protetta per via della sacralità del luogo, Miyawaki ha concluso che solo lo 0.06% delle foreste attuali sono indigene. La maggior parte, invece, è frutto dei principi di riforestazione. Il che significa che sono popolate da alberi che non sono né i più resistenti alle condizioni climatiche del paese né i più adatti a rispondere alle sfide del cambiamento climatico. IL METODO Utilizzando il concetto di “vegetazione naturale potenziale”, dunque, l’esperto giapponese ha sviluppato un metodo di ingegneria ecologica capace di ripopolare suoli molto degradati, disboscati e senza humus attraverso l’utilizzo di semi di alberi autoctoni pionieri e secondari per una piantumazione particolarmente densa supportata da micorrize, sfruttando cioè l’associazione positiva fra i funghi e l’apparato radicale della pianta. Ma questa modalità di piantumazione ha un vantaggio aggiuntivo che spiega il favore con cui viene accolta nei progetti di verde cittadino: le microforeste crescono molto velocemente (piantare gli alberi ravvicinati li obbliga a cercare la luce e dunque accelera la crescita) e, proprio per la loro natura e composizione, sono in grado di estrarre anidride carbonica dall’atmosfera fino a quaranta volte più efficacemente rispetto alla piantumazione dei singoli alberi, grazie a una maggiore densità di fogliame. Le microforeste apportano benefici aggiuntivi alla società, perché contribuiscono ad abbassare il livello di stress personale, riducono la pressione e migliorano il sistema immunitario delle persone.



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Tendenze / NUOVE PROPOSTE

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l catalogo 2022 di Planta è un invito ad affrontare una nuova primavera, insieme. Un momento in cui la professionalità e la programmazione ma anche la flessibilità e l’apertura mentale saranno ingredienti fondamentali. “Dovremo usare nuove varietà, trovare nuovi modi di presentare i prodotti, creare bellezza e dare valore a ciò che coltiviamo con passione”, leggo mentre sfoglio le pagine del catalogo e penso che le new entry Planta, coloratissime e super innovative, siano l’esempio perfetto da cui attingere e ispirarsi. Quello che è venuto fuori dalle mie due chiacchiere con Aldo Staboli lo potete leggere qui di seguito e

nel frattempo vi consiglio di dare un’occhiata anche alle immagini a corredo dell’intervista, le vere grandi protagoniste della stagione in arrivo. Partiamo dalle novità del catalogo 2022: quali dobbiamo assolutamente tenere d’occhio? «Iniziamo con la Begonia Viking Explorer, disponibile in due colori, rosso e rosa, e caratterizzata da una struttura grande e vigorosa. Il suo, a differenza delle tradizionali begonie, è un portamento parzialmente ricadente che si presta per l’uso in fioriera sul balcone o in giardino come coprisuolo. Oltre all’ottima resa e durata in termini di fioritura, la Viking Explorer sop-

Affrontiamo una nuova primavera In un epoca di costi di produzione alle stelle e di incertezza dilagante, le giovani piante di Planta dimostrano come con la bellezza e l’innovazione si potranno vincere le sfide del futuro colloquio con ALDO STABOLI di ALICE NICOLE GINOSA

SunPatiens Patio Orange.

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LA FLORICOLTURA HA BISOGNO DI INVESTIMENTI E DI COMPETENZE CHE NON SI INVENTANO DA UN GIORNO ALL’ALTRO

porta il pieno sole, è di facile manutenzione e resiste allo stress idrico. Un’altra novità tra le piante da seme è il Lisianthus Julietta da vaso con doppio fiore. Si tratta di una serie “cugina” della varietà Carmen, con l’unica differenza del doppio fiore in tonalità blu, bianco e rosa. In termini di coltivazione, invece, sono simili. Passando alle talee, si possono menzionare due tipologie di SunPatiens: il Vigoroso Sweetheart e il Patio. La prima varietà è un fiore bianco, appena rosato, con macchia rossa centrale che dona eleganza. Sempre appartenente ai SunPatiens è invece Patio, disponibile in tre colorazioni: arancio, bianco e viola. Al momento è possibile trovare tre gruppi di SunPatiens sul mercato: Vigoroso, Compatto e Patio. Vigoroso e Compatto sono piante grandi adatte a essere piantate in giardino o in vasi di grandi dimensioni e sconsigliate per balconi e per contenitori di piccole dimensioni.


Petchoa Beautical, un incrocio tra la Petunia e la Calibrachoa.

Al contrario Patio è una pianta compatta che si adatta ad essere usata in spazi più piccoli pur mantenendo le caratteristiche degli altri SunPatiens: ombra e pieno sole non sono assolutamente un problema. Ultima ma non meno importante è la Petchoa Beautical, un incrocio tra la Petunia e la Calibrachoa. Si tratta di una serie in evoluzione, attualmente presente sul mercato in cinque colori e in fase di lancio di tre nuove colorazioni: Yellow Sun, Purple Down e White Pearl. Il Sunset Orange, che completerebbe la nuova palette, sarà disponibile dal 2023». Mercato: come sta evolvendo in Italia? «La situazione del Covid ha inciso in modo evidente ma non uguale in tutti i settori. La primavera del 2020 è stata certamente drammatica, quando tutto era chiuso e non si sapeva come poter reagire. Chi in quel momento aveva le coltivazioni pronte come i garofani o gli osteospermum se l’è passata male perché è rimasto tutto nelle serre. In seguito quando si è aperto il mercato con il lockdown si è registrata una richiesta molto forte di piante che si è protratta

QUEST’ANNO È ALTRETTANTO INCERTO, COME I DUE PRECEDENTI, E SAREBBE GIÀ STATO COMPLICATO SENZA TUTTE LE PROBLEMATICHE LEGATE AGLI AUMENTI DEL COSTO DELL’ENERGIA

fino all’estate. La stagione 2020, dopo una prima fase negativa, poi è andata bene anche in autunno e alla fine, mediamente, si è recuperato. Una situazione simile vale per il 2021, anche se con meno incertezza iniziale ma maggiore verso la fase finale dell’anno. Era chiaro che la primavera, per quanto riguarda la gestione delle piante stagionali, sarebbe andata bene e che poi, con le vacanze, il mercato si sarebbe chiuso. E così è stato: intorno a maggio il mercato si è lievemente bloccato. In linea generale si conferma che mediamente l’andamento sia stato buono, anche se non per tutti come il settore degli eventi, fiere e del fiore reciso». Planta come ha vissuto questo periodo? «All’inizio della stagione nel 2020 abbiamo riscontrato alcuni problemi mentre nella seconda fase si è recuperato: il bilancio finale è stato positivo. Quest’anno è altrettanto incerto, come i due

Planta

Via Brennero 45 I-39042 Bressanone (BZ) www.planta.it

precedenti, e sarebbe già stato complicato senza tutte le problematiche legate agli aumenti del costo dell’energia. Una questione che si aggiunge alla pandemia, alla gestione delle materie prime - soprattutto quelle provenienti dai mercati internazionali - e alla crisi dei trasporti. I costi dell’energia si inseriscono in un contesto già fragile e complicato che incide negativamente sui costi di produzione per tutti gli attori e che porterà a un aumento del prezzo delle piante al consumatore. In primavera, a mio parere, il settore dovrà capire come gestire i costi di produzione dal momento che gran parte dei contratti sono stati firmati senza aver tenuto in conto questi cambiamenti. In generale credo che dal punto di vista delle piante da fiore la primavera andrà bene, tempo permettendo. Dall’estate in avanti vedremo». Nuove generazioni di coltivatori: c'è ricambio generazionale? «Partiamo con il dire che non ci sono molti giovani anche se c’è fermento intorno al mondo dell’orticoltura e agricoltura. Un problema che incide sul basso numero di nuove generazioni che avviano una propria attività è lo spazio. Se già si possiede la proprietà della terra è un conto ma se non si ha accesso a un terreno il costo dell’investimento per diventare agricoltore è di gran lunga superiore ai ricavi. La floricoltura ha bisogno di investimenti e di competenze che non si inventano da un giorno all’altro. Allo stesso tempo però si sente la necessità di un ricambio generazionale, dal momento che la mia generazione sta invecchiando. Le possibilità sono il passaggio ai figli, e sono pochi quelli che continuano l’attività, oppure l’ingresso di nuove leve nelle aziende, ma anche in questo caso sono pochi i ragazzi e ragazze con la voglia di mettersi in gioco, purtroppo. Dopotutto è importante includere prospettive diverse, generazione dopo generazione». greenup

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Tendenze / PRODUZIONE

Aromatiche top di gamma Non si tratta semplicemente di vendere piante, ma di rispondere ad esigenze specifiche. Lorenzetto srl propone due linee che permettono di soddisfare i più esigenti cultori del bio e della pianta decorativa colloquio con ELENA FALONE e GIANFRANCO GALLO di MARTA MEGGIOLARO

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vecchiare il concetto di pianta aromatica, rendendolo appetibile per due target di consumatori: quelli che vogliono tutelare la propria salute e quella delle piante, privilegiando i prodotti biologici, e quelli che vogliono dedicarsi alla passione per il giardinaggio con un tocco più glam rispetto alla tradizione, scegliendo piante “ben vestite”. Sono Eatbio e Maison Aromatique, lanciate da Lorenzetto srl fra il 2020 e il 2021, ma mai presentate “ufficialmente” alla platea dei distributori, a causa della pandemia. L’edizione 2022 di Myplant & Garden offre finalmente questa occasione. Abbiamo chiesto a Elena Falone, sales manager di Lorenzetto, di parlarne in anteprima sulla nostra rivista. Elena, ci racconti qualcosa di più di Eatbio e Maison Aromatique, le due linee che avete portato a Myplant & Garden? «Abbiamo voluto proporre una linea che speriamo possa essere la scelta del futuro, ovvero il bio. Nel nostro catalogo era già presente da alcuni anni, ma ha subito un restyling ed è diventata “Eatbio”, totalmente biologica ed eco-friendly, con il vaso in lolla

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di riso compostabile e un packaging estremamente attuale. Una gamma di livello alto, studiata per chi ha rispetto dell’ambiente, attenzione al benessere, alla salute personale e all’alimentazione e dedicata a chi fa una scelta di vita consapevole. Il nostro slogan è perciò diventato: “Love the planet, eat bio!” L’altra linea è la neonata “Maison Aromatique”, un’originale idea di piante aromatiche con un packaging che le veste a festa, molto attraenti per chi desidera acquistare una pianta che si contraddistingue non solo per la sua qualità ma anche per l’estetica, caratterizzata da un’eleganza e un’attenzione al dettaglio che possono renderla anche oggetto di regalo. Con questo prodotto vogliamo proporre le tendenze del gardening indoor e il crescente utilizzo delle aromatiche come arredo anche in cucina». Gianfranco, quali sono secondo te le qualità più importanti di Lorenzetto Srl, quelle per cui l’azienda è conosciuta e affermata? «La nostra azienda è conosciuta e affermata da anni per l’affidabilità, la qualità, la cura del cliente. La nostra attenzione non è solamente rivolta al mercato dei clienti come

Elena Falone, sales manager di Lorenzetto srl. Attualmente si occupa del mercato italiano, gestisce il team di consulenti – addetti alle vendite e si occupa dell’invio settimanale della disponibilità di prodotti, ricezione degli ordini, logistica, offerte ad hoc, ricerca di mercato, proposte di imballi o packaging alternativi, sviluppo di promozioni e cura del post-vendita.

grossisti o retailers, ma anche alla realtà dei garden center o dei giardinieri. Questa scelta di non lavorare esclusivamente con le grandi promozioni o con la GDO ci permette di avere sempre un occhio particolarmente attento al dettaglio di ogni singola pianta e varietà, accuratamente scelta e controllata dal nostro staff. In tal modo il prodotto risulta selezionato dai migliori produttori ai quali facciamo prenotazioni di anno in anno appositamente per la nostra clientela». Qual è secondo voi la direzione che sta prendendo il florovivaismo? «Vediamo affermarsi la volontà di assicurare al cliente una sempre più vasta gamma di prodotto, di qualità e sempre più vicino agli ideali eco-friendly. La nuova tendenza è un’attrazione verso il


Lorenzetto, affidabilità ed energia

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mondo green, la natura, il biologico, il rispetto per il pianeta e anche il made in Italy. Grazie a tale richiesta di mercato quindi i florovivaisti si orientano verso questa direzione, sopperendo alle loro stesse produzioni con l’acquisto di piante coltivate in Italia, aromatiche cresciute all’aria aperta, biologico italiano, fiori tipici delle nostre regioni - pur dovendo sostenere dei costi maggiori e avere chiaramente un prezzo finale più alto. Crediamo che la scelta vincente oggi sia proporre una pianta bella esteticamente, ma non “artificiale”, cioè cresciuta in serre, spinta da fertilizzanti e fitofarmaci. La pianta deve essere sana, resistente, duratura e perfetta nella sua imperfezione naturale. Nel nostro caso particolare, una pianta aromatica deve essere un tripudio di profumo, freschezza, salute, deve sprigionare dalle foglie l’aroma della vera pianta cresciuta in pieno campo, forgiata dal vento, dalla tempesta, ma baciata dal sole e accarezzata dalla brezza del mare, che solo qui in Liguria è possibile». Quali sono i vostri progetti futuri? C’è una mission che sta particolarmente a cuore all’azienda? «Vogliamo essere un punto di riferimento, solido e sicuro, nel mercato del bio: per questo siamo da tempo certificati Global

Gap. Abbiamo anche la certificazione IFS per poter tracciare la filiera del food nel nostro magazzino e ampliare ulteriormente l’offerta per i clienti che commercializzano nel settore, assicurando in tal modo una minore presenza di contaminazione chimica delle piante. Per questo progetto investiamo continuamente in innovazione di prodotto puntando su metodi di coltivazione e packaging green, e ci siamo certificati Bioagricert. La certificazione biologica verifica la conformità alla normativa in materia di produzioni biologiche e garantisce quindi che prodotti e processi rispettino i requisiti di produzione, trasformazione e

a cinquant’anni la famiglia Lorenzetto si dedica con passione al florovivaismo, grazie a un know-how che è cresciuto nel tempo. Allo stesso tempo l’impresa è giovane, investe nella crescita professionale delle persone e conta nello staff cinque impiegati under 30, una componente importante per dare sempre nuova energia al gruppo di lavoro. Oltre al titolare, Germano Lorenzetto, la squadra si compone di dieci persone e durante il periodo della stagione può arrivare a 25-30 elementi. I prodotti di punta sono in assoluto le piante aromatiche in vaso - tra le quali si annoverano anche molte specie particolari - grazie al microclima della piana di Albenga, particolarmente favorevole a questo tipo di colture che vengono coltivate in pieno campo. Altri articoli caratteristici sono le lavande, le margherite, le agathee, le gazanie, le dimorphoteche, gli euryops, oltre a commercializzare anche altre piante fiorite, da esterno, grasse, da siepe, da frutto, agrumi, ulivi, oleandri. La professionalità dello staff, una distribuzione annua di diversi milioni di prodotti e un notevole portfolio di clienti in tutta Europa, dalla Penisola Scandinava, all’Islanda, dall’Est Europa al Sud della Francia e ovviamente l’Italia, rende la rete di vendite molto capillare tra grossi retailers, piccoli garden, giardinieri e riserve botaniche. Lorenzetto srl è socio sostenitore e sponsor dell’Aicg.

Gianfranco Gallo è l’agrotecnico dell’azienda. Si occupa della gestione degli acquisti, delle prenotazioni per la stagione e per le grosse promozioni e verifica la qualità delle colture ogni giorno “sul campo”. Si dedica anche alla ricerca di nuovi prodotti adatti alle esigenze specifiche dei singoli clienti.

commercializzazione. Crediamo in una digitalizzazione funzionale e non esasperata, andiamo alla ricerca di materiali e soluzioni eco-friendly per uno sviluppo sostenibile. Se le nostre radici sono nella produzione e distribuzione, il nostro futuro è nel rispetto dell’ambiente e nell’adattarsi ai cambiamenti. Siamo appassionati del nostro lavoro, ci piace sentirci uniti, ci piace lavorare insieme e dare sempre il massimo. E ci piace molto sentirci utili ai nostri clienti e, nel nostro piccolo, al futuro del pianeta!». www.lorenzetto.com greenup

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Tendenze / NOVITÀ

Come le ciliegie La linea Manera raccoglie una preziosa selezione di piante grasse in vaso. Deliziosamente assortite, sono tutte da collezionare: una tira l’altra di MARTA MEGGIOLARO

La locandina della campagna Manera.

LINEA MANERA IN BREVE

Annarita Manera mostra il vaso della collezione 2022 in terracotta smaltato di verde con Euphorbia fruticosa inermis.

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on sai cosa guardare per prima: le forme aggraziate della pianta catturano lo sguardo, che corre lungo le superfici materiche, il punto di forza di tutte le cactacee; ma i colori puliti e nitidi del vaso attirano gli occhi e l’aspetto glossy della ceramica li ammalia. I cultori delle piante grasse non sapranno resistere ad alcune rarità presenti nella collezione, ma l’acquisto d’impulso è veicolato dalla

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• Più di venti varietà di piante, alcune rare • Vaso in terracotta smaltata • Due gradazioni di colore per un totale di sei tonalità differenti • Piccolo: 12 cm di diametro • Medio: 14 cm di diametro • Grande: 16 cm di diametro

bellezza golosa del contenitore. Stiamo parlando della linea Manera, l’ultima nata in casa Cactusmania. Un passo deciso verso la pianta come elemento di design, come ci racconta Annarita Manera: «Grazie all'esperienza maturata negli ultimi anni con la personalizzazione dei vasi - penso alla linea di piante Manera Choco (la linea di piante grasse venduta nel vaso marrone) - venduta e distribuita in Italia e in Europa da

numerosi nostri rivenditori, ho visto che i nostri clienti si aspettano da noi unicità e eleganza. Con la linea Manera colorata voglio rendere questo metodo uno stile. Una scelta non facile, la concorrenza aumenta e ogni anno ci sono sempre più aziende che vendono piante grasse. Io non temo la concorrenza perché nel tempo le nostre piante sono sempre riconoscibili. Con Manera abbiamo voluto aumentare l'offerta di piante rare e proposte in vasi unici. Il prezzo, così come le scelte varietali che abbiamo fatto, non sono per tutti, ma in questo modo certamente riusciamo a offrire piante grasse di design!». Ecco allora alcune immagini che raccontano la collezione Manera 2022. www.cactusmania.eu/manera/


La Polaskia chichipe è un cactus che cresce eretto e ramificato e si sviluppa nel deserto roccioso messicano. Quando assume la forma crestata perde quasi completamente le spine e si trasforma in ventagli di diversa forma e geometria: raro, affascinante, di grande effetto.

È stata fatta una scelta di genere proponendo diverse piante appartenenti alla famiglia del Euphorbiaceae come l’Euphorbia fruticosa inermis, l’Euphorbia triangularis crestata. Infine tra le Caudiciformi, Annarita ha scelto l’Euphorbia stellata dal caratteristico tronco legnoso, ritratta in questa immagine.

Verde e rosa, sei sfumature, quattro generi, più di venti varietà: la linea Manera è il risultato dell’amore per le piante grasse e il design. Il logo stampato sul vaso diventa parte integrante della pianta, così come la collezione rappresenta a pieno le caratteristiche più autentiche dell’azienda.

Cactusmania, il valore della comunicazione

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ltre all’introduzione sul mercato italiano della linea Manera, gli ultimi due anni sono stati fondamentali per la crescita aziendale. È stato registrato infatti il marchio dell'Unione Europea n.18453407 "CACTUSMANIA BY MANERA". Si tratta di un passo decisivo verso un nuovo livello di comunicazione, capace di raccontare la storia della famiglia Manera e di Cactusmania in tutta Europa. L’importanza della comunicazione si riflette anche nel sostegno al marketing della linea Manera. I distributori, infatti, beneficeranno di una campagna di promozione stampa e social, che facilita la riconoscibilità del brand. Inoltre, per agevolare l’esposizione delle piante nel punto vendita, verrà proposto un display dedicato, molto decorativo e facile da posizionare, oltre a cartoline con le indicazioni per la manutenzione delle piante. greenup

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Tendenze / STRUMENTI

DAI GIARDINIERI PER I GIARDINIERI Innovativi, ergonomici e facili da usare per facilitare la vita dei professionisti. I prodotti concepiti da Hozelock-Exel rispondono alle aspettative e alle rinnovate pratiche di giardinaggio. E proprio per il 2022 è previsto il lancio di tre novità

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di BIANCA FERRARIS

ozelock-Exel è il sinonimo di prodotti per l'irrigazione e il giardinaggio naturale, ideati e commercializzati con i marchi Hozelock e Tricoflex. A guidare l’attività dell’azienda, nata nel Regno Unito nel 1959, la volontà di facilitare la vita dei giardinieri, con una proposta di strumenti per l’irrigazione e la manutenzione ergonomici, facili da usare e aderenti alle ultime pratiche in voga. A metà tra Francia, a Villefranche-surSaône, e Inghilterra, nella città di Birmingham, la produzione e progettazione della gamma sono sottoposte a rigorosi controlli per assicurare durevolezza nel tempo e alta qualità, ma soprattutto soluzioni ottimali per ogni necessità proprio perché pensate dai giardinieri per i giardinieri. Quale miglior modo per tradurre esigenze e aspettative in prodotti ad hoc? L’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL GIARDINO L’impegno di Hozelock per assistere ogni giardiniere nella sua professione si rafforza di anno in anno con strumenti di lavoro sempre più intelligenti e semplici. A questo proposito nel 2022, l’azienda ha in previsione il lancio sul mercato italiano di tre nuovi prodotti: Easy Mix 2 in 1, Green Power Turbo Gas e la linea di tubi da giardino Tricoflex. Ve li presentiamo.

Per maggiori informazioni www.hozelock.it

Easy Mix 2 in 1  Green Power Turbo Gas  Un diserbante che unisce efficienza e praticità con l’innovazione dell’infrarosso. Leggero e dal design ergonomico, il Green Power Turbo Gas permette di diserbare senza chinarsi o stancarsi. La sua impugnatura morbida al tatto garantisce una buona presa mentre la manopola, posta anteriormente, facilita la movimentazione del dispositivo verso la pianta da trattare.

Una compostiera rotante per riciclare i rifiuti alimentari e di giardinaggio per la produzione di un fertilizzante naturale. Con una capacità di 100 litri, il suo serbatoio dal design esclusivo, a forma di fusto, permette di ottenere un compost ricco e maturo tre volte più velocemente rispetto a una compostatrice convenzionale. È facile da girare grazie ad un sistema con ruote sulla base e maniglie laterali che garantiscono una buona presa.

Linea Tricoflex  Hozelock ha completamente ridisegnato Tricoflex Ultraflex, Tricoflex Ultramax e Super Tricoflex Ultimate, senza compromettere le prestazioni e le proprietà meccaniche che caratterizzano questi tubi. Prodotti in Francia con il 40% di materiale riciclato e riciclabile al 100%, la gamma è riconosciuta per le sue tecnologie esclusive come il TNT™ knitting (Tricoflex Non-Torsion) che conferisce ai tubi leggerezza, grande flessibilità ed eccezionali proprietà anti-torsione e anti-groviglio.

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Informazione pubbliredazionale

Per Oki /

IL POTERE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA

La C650 è la stampante a colori ad alte prestazioni più piccola del mondo.

Oggi più che mai la personalizzazione e la componente estetica di un prodotto e del punto vendita sono una priorità anche per il florovivaismo. Ecco a voi come realizzare grafiche professionali e dal grande impatto a prova di garden center

VANTAGGI

• qualità di stampa professionale • ingombri ridotti • costi competitivi • stampa duratura • sia per indoor sia per outdoor • resistente al calpestìo • stampare in-house e just-in-time

da OKI consentono di ottenere una grande varietà di applicazioni: dalla segnaletica orizzontale e verticale ai banner e poster, dagli adesivi fino alle etichette per i prodotti. Per ogni esigenza del punto vendita. Le stampanti OKI combinano la qualità di stampa professionale con ingombri estremamente ridotti e costi competitivi. Ma non solo, perché la pluripremiata tecnologia LED OKI consente di ottenere una stampa duratura, resistente sia indoor sia all’aperto e adatta ad applicazioni su pavimenti in zone ad elevato calpestio. Inoltre, la possibilità di stampare in-house e just-in-time esattamente ciò di cui si ha bisogno nel momento in cui è necessario si sposa in maniera eccellente con la realtà operativa della maggior parte dei centri florovivaistici.

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Esempio di banner.

l florovivaismo italiano ha vissuto un’evoluzione notevole nel corso degli ultimi due anni, anche in seguito a un deciso cambio di abitudini da parte dei consumatori. Un momento in cui l’alta capacità di personalizzazione e ottimizzazione dei prodotti così come la rapidità nel cambiare paradigma commerciale sono stati fattori di primaria importanza per i centri di giardinaggio. Va da sé che in questo contesto in costante evoluzione, la comunicazione visiva abbia acquisito un ruolo ancora più fondamentale nella gestione dei vivai, affiancando alla realizzazione di grafiche destinate al prodotto anche quella focalizzata al distanziamento sociale e al rispetto delle norme. Un modo in più per comunicare ma anche creare e consolidare la relazione con la propria clientela. UNA GRANDE VARIETÀ DI APPLICAZIONI Le soluzioni per la stampa LED digitale proposte

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Esempio di etichetta per prodotto.

STAMPANTE COMPATTA E MULTIFUNZIONE I garden center, si sa, sono ambienti in cui è molto difficile trovare spazi in cui poter stoccare grandi quantità di materiali di stampa o stampanti ingombranti. Una stampante a colori compatta o una stampante multifunzione OKI possono essere invece comodamente posizionate in un angolo dell’ufficio o sotto il banco dell’accoglienza, pronte a realizzare in pochi minuti anche solamente un singolo prodotto. Semplice, no?


D E S E I N . I T

TERRICCI SPECIFICI

Qualità professionale in sacco da hobby

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L A G A M M A C O M P L E TA

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A G R O C H I M I C A S PA · V I A C O P E R N I C O 1 1 · 3 9 1 0 0 B O L Z A N O · T 0 4 7 1 . 5 6 3 . 7 0 0 · I N F O @ A G R O C H I M I C A . I T · W W W. A G R O C H I M I C A . I T


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Informazione pubbliredazionale

Per Vebi Istituto Biochimico /

La linea Vebi Bio è dedicata alla protezione e alla difesa delle piante con prodotti dal ridotto impatto sull’ambiente e sull’uomo.

LA CHIAVE DEL FUTURO È QUI Ricerca, sostenibilità e innovazione sono i tre pilastri dell’azienda che, da oltre 75 anni, porta valore e innova con lungimiranza ed etica, anche nelle linee per la cura e la protezione delle piante

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ebi Istituto Biochimico forte delle sue due anime, Vebi Biochimical e Vebi Beauty & Health sperimenta, produce e commercializza soluzioni legate all’igiene e alla salute. Una realtà 100% italiana animata da un forte spirito innovativo che ha fatto della ricerca, sostenibilità e innovazione il proprio marchio di fabbrica, esportando i prodotti in più di 50 paesi pur mantenendo solide radici nel territori attraverso diverse partnership. VEBI E VEBI TECH, DALL’HOBBISTA AL PROFESSIONISTA La divisione Vebi Biochimical si concentra sulle soluzioni che garantiscono l’igiene e la salute dell’ambiente domestico, civile e industriale e si presenta nel mercato con due brand: • Vebi dedicato al mondo dell’hobbista e delle piccole imprese agricole per la cura di casa, orto e giardino • Vebi Tech destinato all’operatore professionista

La gamma di prodotti a marchio Vebi è vastissima,

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spazia dalla cura e protezione degli ambienti fino alla nutrizione delle piante, offrendo prodotti di elevata qualità e performance che sono diventati, negli anni, delle eccellenze del settore. VEBI BIO, LA RISPOSTA NATURALE La linea a marchio Vebi Bio è la risposta dell’azienda a un mercato sempre più sensibile all’utilizzo di prodotti con sostanze naturali e al concetto di cura di orto e giardino in modo sostenibile con ridotti impatti sull’ambiente e sull’uomo. Vebi Bio è una linea completamente dedicata alla protezione e alla difesa delle piante, dalla messa a dimora del seme fino alla raccolta. Si tratta di una serie di prodotti pesticides free a base di materie prime di origine naturale, ammessi in agricoltura biologica, tra cui i corroboranti, che migliorano la resistenza delle piante nei confronti degli agenti patogeni, e le sostanze di base con azione fitoprotettiva, il cui utilizzo non necessita di patentino. Per maggiori informazioni www.vebigarden.it


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Tendenze / ESTERO

Cronache da un settore in evoluzione Dopo due anni di boom è arrivato il momento di tirare le somme: piante e fiori sono solo una moda passeggera per i consumatori o uno stile di vita destinato a rimanere? Parola ai dati di ALICE NICOLE GINOSA

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e vendite da record di fiori e piante negli ultimi 24 mesi sono una certezza. Nessuno può dire il contrario. Quello che invece resta ancora da decidere è se l’interesse e la domanda dei consumatori persisterà. Una descrizione analitica dell’andamento del settore arriva dall’agenzia CO CONCEPT, su commissione di IPM Essen, in cui vengono delineati stato dell’arte, sfide e opportunità. Quel che è certo è che il 2021 è stato un anno positivo e ha decretato il verde come elemento costante nella vita delle persone. Di seguito abbiamo cercato di riassumere gli spunti principali del report suddividendoli per macro tematiche, che speriamo vi possano illustrare le dinamiche interne ed esterne del mercato di fiori e piante che vivete ogni giorno in prima persona.

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LA SPESA PRO CAPITE È AUMENTATA DEL 20%

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causa delle chiusure e dell’impossibilità di viaggiare, molte persone hanno destinato parte delle proprie spese a decorare e abbellire la propria casa, giardino e balcone. Il giardinaggio ha vissuto un boom di interesse e nuovi pollici verdi tanto che l’AMI (Agrarmarkt Informations-Gesellschaft mbH) ha registrato che in Germania - paese campione dell’indagine - la spesa pro capite per fiori e piante è aumentata da 108 € nel 2019 a 113 € nel 2020 e infine a 124 € nel 2021. Gli esperti stimano che il numero di clienti nel settore del commercio al dettaglio specializzato sia aumentato tra il 10 e il 20%.

• Nel 2020, i consumatori di ciascun segmento hanno speso un euro pro capite in più per piante perenni, arbusti, piante d'appartamento verdi, piante da aiuola e piante da balcone rispetto all'anno precedente. • Il 2021 ha mostrato che i clienti del commercio al dettaglio sono disposti a pagare leggermente di più per le piante. Un'analisi degli scontrini di cassa mostra che, a seconda del tipo e dell'ubicazione dell'attività, i clienti hanno speso in media fino al 20% in più per acquisto rispetto all'anno precedente.

La spesa pro capite per fiori e piante è aumentata da 108 euro nel 2019 a 113 euro nel 2020 e infine a 124 euro nel 2021

NON SOLO VERDE MA ANCHE IL RECISO

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a spesa non si concentra solo sul segmento delle piante da interno ed esterno ma si focalizza anche sul fiore reciso. L'importo speso, infatti, su questa categorie è aumentato del 24% rispetto all'anno precedente, solo in Germania. A conferma di questo andamento, l'associazione olandese dei grossisti di prodotti floricoli (VGB) ha registrato esportazioni record di circa 4,1 miliardi di euro per la prima metà del 2021 per i Paesi Bassi. I risultati sono ancora più degni di nota visti i maggiori prezzi di acquisto di fiori e piante nel periodo di riferimento.

ESPORTAZIONI DAI PAESI BASSI

Ordinate per i singoli paesi di destinazione, si può notare come la Gran Bretagna sia in testa alla classifica (+30,6% nel 2021). A seguire si registra un interesse anche da parte di Francia (+19,5%) e Germania (+ 8,4%).

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Tendenze / ESTERO

LA GRANDE DISTRIBUZIONE SI IMPONE COME CANALE DI VENDITA

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uando si guarda ai canali di vendita per le esportazioni dai Paesi Bassi si nota come i supermercati rappresentino la quota maggiore delle esportazioni con il 34%. Seguono il commercio all'ingrosso con una quota del 29% e solo al terzo posto i centri di giardinaggio con il 14%. Chiudono la classifica i negozi di fiori e i cash&carry con, rispettivamente, il 7% e l’8%. La restante quota del 10% è suddivisa su "altri canali di vendita".

Come si svilupperà la percentuale delle vendite di fiori e piante effettuate tramite i supermercati nei prossimi anni?

Secondo le prime stime degli esperti, nel 2020 la grande distribuzione ha potuto approfittare del fatto che erano gli unici negozi autorizzati a vendere fiori e piante durante il primo lockdown, affermandosi come fornitori privilegiati tra i consumatori. Secondo i dati

Quando si guarda ai canali di vendita per le esportazioni dai Paesi Bassi si nota come i supermercati rappresentino la quota maggiore delle esportazioni con il 34%. Seguono il commercio all'ingrosso con una quota del 29% e solo al terzo posto i centri di giardinaggio con il 14% del panel GfK, la grande distribuzione in Germania ha beneficiato della chiusura dei rivenditori specializzati durante il periodo di blocco nel primo trimestre del 2021, facendo scoprire ai consumatori un nuovo luogo per acquistare gruppi di prodotti che in precedenza venivano generalmente acquistati da rivenditori specializzati di forniture da giardino. Le osservazioni fornite da alcuni grossisti di fiori nel 2021 suggeriscono che la riallocazione della spesa e dei volumi di acquisto per i fiori recisi alla grande distribuzione aumenterà ulteriormente.

OCCHIO AI PREZZI

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e prime analisi del Center for Business Management in Horticulture and Applied Research di Hannover (ZBG) hanno mostrato che l'attuale livello dei prezzi non è sufficientemente alto da compensare l'aumento dei costi di produzione. È molto difficile pensare ad un prodotto o servizio che non risenta dei crescenti costi delle materie prime. È logico, quindi, che il settore dell'orticoltura debba anche tenere conto di questi maggiori costi nei suoi calcoli: • Logistica dal +10 al +20% • Olio da riscaldamento +50% • Contenitori per piante +20% Costi che non tutti i vivai trasferiscono sul prezzo finale ai clienti. Gli aumenti medi dei prezzi del 10% per fiori e piante non sono sufficienti a coprire l'aumento dei costi di produzione nella maggior parte dei casi. Sebbene tutte le aziende di orticoltura avessero cifre di vendita significativamente più elevate, ciò non si è tradotto sempre in maggiori profitti.

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MAI PIÙ SENZA

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ndipendentemente dai prezzi, la tendenza ad avere più piante negli ambienti domestici continua senza sosta: le piante verdi da interno in particolare stanno vivendo una rinascita. Tra i fattori che spingono il consumatore verso l’acquisto e la conseguente cura di piante e fiori la sostenibilità, l'upcycling e il desiderio di essere in costante contatto con la natura. Quando si parla di sostenibilità in particolare, sempre più persone riconoscono che le piante possono vivere molto a lungo se vengono adeguatamente curate, il che ha un effetto positivo sul nostro benessere e sul clima.

LA DOMANDA NON SI ARRESTA

Le piante verdi con foglie grandi sono particolarmente apprezzate dai consumatori soprattutto Monstera, Ficus e Philodendron. Tra le principali evidenze che si riscontrano a livello di vendite di piante nel report: • A settembre 2021, le vendite di Monstera sono aumentate del 60% rispetto al 2020 • La domanda di piante rare e a foglia divisa è aumentata costantemente • I principali acquirenti non sono solo i clienti giovani e privati ma anche esercizi commerciali che puntano a rendersi attraenti e desiderabili. A conferma di una domanda che cresce, senza sosta, da ogni dove • I giovani sono sempre più interessati al verde e sono sempre più inclini ad accettare un lavoro che favorisca la sostenibilità o che sia relazionato con il settore del florovivaismo. Gli esperti hanno attribuito la crescente popolarità della professione al cambiamento climatico e alla discussione sull'ambiente • A giocare un ruolo centrale nell’espansione del settore anche influencer e blogger che hanno scoperto sempre più l'amore per tutto ciò che riguarda piante e giardini negli ultimi due anni e condividono con le proprie community gioie e dolori dell’essere un pollice verde

UNO SGUARDO AL FUTURO

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l clamore attorno a fiori e piante non è stato certamente suscitato dall'industria stessa ma, al contrario, è stato provocato dalla pandemia e dal comportamento del consumatore in quel preciso periodo storico. Per quanto concerne il futuro, oltre al clima, sarà il fattore economico a giocare un ruolo centrale e la stabilità dei consumi, ovviamente.

I PRODOTTI PIÙ RICHIESTI NEL 2022?

Partiamo con il dire che non ci sono delle categorie flop per eccellenza, tuttavia esistono alcuni prodotti che hanno acquisito una popolarità tale da continuare ad attrarre domanda: • piante perenni • per aiuola • per balcone • erbe aromatiche • piante da orto • piante da giardino • piante di grandi dimensioni

Il livello di domanda a cui siamo giunti negli ultimi due anni è senza precedenti, al tempo stesso però stiamo vivendo un aumento dei costi per le materie prime e per la carenza di materiali operativi, personale e unità logistiche. Un insieme di fattori che hanno spinto il tasso di inflazione al +5%. Altra questione spinosa è l’ampiezza del mercato che si scontra con un numero inferiore di dipendenti e costi più elevati. Eppure, i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più alto per portare avanti e nutrire la propria passione. Se abbiamo capito, dopo tutto, che l’amore per il verde non è destinato a scomparire di colpo, al tempo stesso è fondamentale non adagiarsi sugli allori ma continuare a trovare la propria chiave per crescere in un settore che non sembra volersi fermare.

Le prime analisi del Center for Business Management in Horticulture and Applied Research di Hannover (ZBG) hanno mostrato che l'attuale livello dei prezzi non è sufficientemente alto da compensare l'aumento dei costi di produzione greenup

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Tendenze / INIZIATIVE

La creatività? Questione di metodo Sembra una contraddizione, invece è il segreto del mestiere. Erica Cherubini suggerisce, ispira e conduce per mano chi vuole metterlo in pratica nel proprio garden

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Il Manuale pratico per il green visual merchandising suggerisce alcune idee di allestimento per il garden center di medie – piccole dimensioni, dando valore alle possibilità di personalizzazione.

colloquio con ERICA CHERUBINI di MARTA MEGGIOLARO

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i chiama “Manuale pratico per il green visual merchandising – per mettersi in gioco, stimolare l’immaginazione e passare all’azione” il nuovo volume edito da Edizioni Laboratorio Verde e dedicato all’allestimento del garden center. Una questione centrale per ogni punto vendita, ma che non era mai stata al centro del dibattito e dello studio, fino ad ora. Il Manuale raccoglie una selezione ragionata di articoli che Erica Cherubini, redattrice per la nostra rivista della rubrica Visual Idea, ha scelto per porre sotto i riflettori gli strumenti e i processi necessari per dare vita ad esposizioni efficaci e d’effetto. Qui lasciamo che sia lei stessa a presentare il Manuale ai suoi lettori.

Erica, com’è nato il manuale? «È nato dal riscontro di un’esigenza dei gardenisti: trovare un interlocutore a cui non interessi imporre una struttura, ma far uscire l’identità del garden. Nelle realtà medio piccole del mondo garden center, poi, mi sono accorta anche che c’era la voglia di avere input, suggerimenti su come allestire diverse zone del garden, ma senza dover frequentare corsi impegnativi che richiedessero molto tempo, perché i tempi in una attività di questo genere sono sempre stretti. Ho pensato che poteva essere utile avere uno strumento semplice con cui mettersi in gioco. Il Manuale raccoglie una serie di Visual Idea, cioè gli articoli

che ho scritto per greenup, radunati lungo tre tematiche: le Visual Idea valide sempre, quelle che parlano di allestimenti stagionali, e quelle che si focalizzano sul restyling del punto vendita. Per ognuna di queste tematiche ho selezionato gli articoli più pregnanti e li ho rivisitati. Si tratta quindi della mia visione personale di questa attività, del modo che mi sono costruita nel mondo». Spiegaci meglio, qual è la tua attività? «Non esiste una figura professionale a cui posso assimilare quello che faccio, ma posso dire così, citando il titolo del Manuale: io faccio il green visual merchandiser, cioè confeziono soluzioni su misura in

La seconda parte del manuale è un quaderno operativo in cui i lettori possono mettere alla prova il metodo che permette di concretizzare le idee di allestimento che la lettura può avere ispirato.

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Tendenze / INIZIATIVE

base agli obiettivi e alla firma di ogni cliente che mi ingaggia. Non mi limito a replicare soluzioni preconfezionate e che vadano bene per tutti; il mio approccio è l’incontro della singola esigenza, lavorando sull’obiettivo e la personalità del singolo cliente. Credo che sia la cosa che rende “unico” il mio manuale, che è pensato per sollecitare la sensibilità di ognuno, per fare sì che ognuno possa creare la propria soluzione, il proprio strumento, qualcosa di assolutamente singolare e specifico». È per questo che in fondo al manuale si trova una parte operativa? «Esatto, il quaderno operativo permette di rielaborare le proposte dei tre capitoli in modo personale. Non c’è risposta esatta, gli esercizi sono pensati proprio per mettere in moto il pensiero creativo. Non basta desiderare un allestimento wow, come una parete da trenta metri ricoperti di fiori. Questo è un sogno, ma non è un obiettivo realizzabile! Il processo creativo deve mettere insieme sogno e praticità. Come si fa una parete di fiori? Cosa serve? Bisogna immaginare, ma in maniera concreta. Sembra una contraddizione, invece è l’unica via efficace. Il quaderno operativo insegna come passare dal pensiero al progetto». La prefazione è stata scritta da Sales, uno psicologo formatore che lavora con grandi aziende e anche con alcuni garden… «Ho avuto modo di vedere all’opera Sales e il suo staff in alcune occasioni e ho apprezzato il suo modo di fare consulenza, attraverso la ricerca di molteplici punti di vista, fino a condurre il cliente a trovare la propria soluzione. Questo approccio mi ha molto colpito e mi ha spinto a cercare la sua collaborazione in alcuni eventi: ad esempio, abbiamo svolto un corso insieme da Leonessa Vivai nel 2019. Condi-

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ta di esposizioni legate alla stagionalità. Ad esempio, l’allestimento natalizio torna inevitabilmente tutti gli anni e non posso ogni anno rifare tutto da capo. Devo saper migliorare cosa non è andato la volta prima. Questo, questo è il metodo creativo. Altrimenti le idee rimangono grandi sogni irrealizzabili o si prova a tradurle in realtà in un modo destinato a non renderle efficaci, con un gran dispendio inutile di energie, di tempo e di denaro».

Il manuale verrà venduto su Amazon e durante la manifestazione Myplant & Garden. Per info: info@laboratorioverde.net

vidiamo questa modalità di lavoro, è su questo che ci siamo incontrati ed è per questo che ho voluto sottoporre a lui il mio Manuale».

A questo proposito, una delle caratteristiche del tuo manuale è che permette di realizzare un allestimento senza grandi investimenti. «Esatto! Il punto è valorizzare quel che c’è. In due modi: ottimizzare il materiale concreto che si ha a disposizione all’interno del punto vendita, e sfruttando la cornice offerta dalla brand identity. Se un garden ha chiaro qual è la sua immagine, la sua missione, il suo marchio, i suoi colori, quella è la base su cui sviluppare tutto il resto: promozioni, corner. L’immagine di base e il mio magazzino sono gli unici strumenti essenziali. Non c’è bisogno di alzare il budget per offrire un’ottima presentazione».

Un altro protagonista di questo progetto è Organizzazione Orlandelli. «Sì, Orlandelli ha messo a disposizione i suoi prodotti per sviluppare il quaderno operativo, il suo apporto alla creazione del Manuale è stato cruciale. In questi anni abbiamo avuto occasione di collaborare spesso, mi hanno permesso più volte di usare le loro strutture per allestimenti e anche per osare su strade inesplorate. Il supporto di Orlandelli è davvero prezioso. E pensare che il primo incontro con Marco Orlandelli è stato quasi una litigata durante il Garden Center New Trend! E invece da quella litigata è nato un rapporto di stima reciproca, che ha portato Organizzazione Orlandelli a sostenere anche questo progetto, la mia raccolta di idee da reinterpretare e personalizzare, fornendo spunti riflessivi sull’approccio alle modalità di allestimento, con un po’ di metodo». Cosa intendi con metodo? «Apprendere il metodo è il vero segreto per realizzare un’idea e farla evolvere. La parte più importante di ogni progetto che cerchiamo di realizzare nel garden è l’analisi: tornare indietro a vedere cosa è andato bene e cosa no. Questo passaggio fornisce il materiale per l’idea successiva da mettere in campo, soprattutto quando si trat-

Erica Cherubini è l’ideatrice della rubrica Visual Idea, un appuntamento fisso, molto caro ai lettori di greenup.

Secondo te, in questo momento di grande richiesta di verde, cosa è importante offrire in un garden? «La sensibilità del pubblico verso il mondo naturale e l’accelerata dell’interesse al mondo delle piante dovrebbe stimolare il garden center ad affinare il proprio metodo di allestimento. Il garden deve cambiare rapidamente le stagionalità. Le novità sono tante, le mode cambiano veloci. Quanto più uno rafforza la sua capacità di avere un’idea, di saperla realizzare e analizzare, tanto più uno diventa performante. Il mio Manuale è un aiuto a fare esattamente questo».


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Mercati / DATI

Tiriamo le somme sul 2020 Una fotografia definitiva e completa arriva dal MIPAAF e da MyPlant & Garden che confermano la buona tenuta della produzione, l’export positivo e ottime proiezioni per il 2021. Ecco i numeri di BIANCA FERRARIS

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artiamo con il dire che nel 2020 il valore della produzione florovivaistica italiana si è assestato a 2,65 miliardi di euro, registrando una contrazione aggregata del 2,4% (un calo di circa 66 milioni rispetto al 2019). Nello specifico fiori e piante ornamentali hanno subito una riduzione del 3%, mentre i vivai dell’1,9%. Il motivo, come più

volte sottolineato, è riconducibile allo stop momentaneo delle attività di distribuzione e vendita, alla distruzione delle produzioni deperibili (un esempio sono i fiori recisi) e alle restrizioni per eventi e cerimonie. Per comprendere la portata dei danni, solo nel 2019 il settore delle cerimonie nuziali a livello mondiale raggiungeva i 300 miliardi di dollari. Ciò nonostante, come racconta MyPlant & Garden,

L’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto ortoflorovivaistico: anche nel 2020 il valore alla produzione dell’export ha raggiunto i 903 milioni di euro.

nel corso dell’anno il settore ha saputo recuperare fino a contenere al massimo le perdite e mantenere i livelli di export dell’anno precedente. L’ITALIA SI CONFERMA PAESE ESPORTATORE NETTO Un altro punto a favore delle ottime performance del 2020 è il livello delle esportazioni registrate in Italia che ha mantenuto costante il

LA FILIERA HA DIMOSTRATO GRANDI CAPACITÀ DI RIPRESA FACENDO REGISTRARE UN AUMENTO RECORD DEL 33% DELLE ESPORTAZIONI DI PIANTE MADE IN ITALY NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2021 70

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Produzione florovivaistica a prezzi base in Italia - 2020 Fiori e piante ornamentali Vivai Canne e vimini Totale aggregato

Euro (mio) 2020

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Euro (mio) 2018

record dell’anno precedente. Nel concreto parliamo di un valore di 903 milioni di euro in un anno, anche se, come commenta MyPlant & Garden, si tratterebbe di un record decisamente differente dai precedenti. Il nostro paese ha visto consolidarsi il suo ruolo di esportatore netto del prodotto orto-florovivaistico e infatti i dati parlano chiaro: la bilancia commerciale segna +310 milioni per le piante da esterno, +129 milioni per le talee di vite e piante da frutto e di ortaggi e quasi

Euro (mio) 2017

Var. % 2020/19

+90 milioni di euro per le fronde fresche recise. IL PRIMO TRIMESTRE 2021 PROMETTE BENE Nonostante i danni e le perdite del 2020, la filiera del verde ha dimostrato grandi capacità di ripresa. Lo conferma, dati alla mano, il +33% di esportazioni di piante Made in Italy ottenuto nel primo trimestre del 2021. Un andamento che, in attesa dei dati ufficiali, sembra sarà costante, nonostante alcune minacce all’orizzonte. In

QUASI IL 60% DELL’EXPORT ITALIANO È VENDUTO IN FRANCIA, GERMANIA, PAESI BASSI E REGNO UNITO

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Mercati / DATI

IL FLOROVIVAISMO DETIENE UNA QUOTA IMPORTANTE SUL COMPLESSO DEGLI SCAMBI AGRO-ALIMENTARI ITALIANI, SOPRATTUTTO DAL LATO DELLE ESPORTAZIONI, DOVE IL COMPARTO PESA PER IL 13% SUL TOTALE

primis i costi di produzione con picchi di +25% delle materie prime per imballaggi, energia, concimi e costi di trasporto.

Bassi, Germania, Francia, Spagna e Polonia sono invece i principali mercati di approvvigionamento (import) per l’Italia.

DOVE FINISCONO I PRODOTTI ITALIANI? Il principale mercato di sbocco del prodotto italiano sono i 28 paesi dell’Unione Europea (84%). Nello specifico, il 60% dell’export è venduto in Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito. Paesi

CHI PRODUCE E DOVE? Secondo i dati Istat sarebbero circa 24.000 le aziende produttrici di piante ornamentali: 15.000 dedicate alla coltivazione di fiori e piante in vaso e 8.000 rientrano nella categoria dei vivai. E quali sono le regioni con una maggiore

concentrazione di aziende produttrici? • Liguria che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria • Toscana e Lombardia dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali • Campania dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta. QUALI REGIONI VANTANO IL MAGGIORE VALORE PRODUTTIVO? In base ai dati ministeriali spiccano per il vivaismo Toscana, Lombardia e Sicilia. Per il mercato di piante e fiori, medaglia d’oro alla Liguria, seguita da Sicilia e Campania.

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Vivaismo % economica su produzione nazionale

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Fiori e piante % economica su produzione nazionale

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Mercati / INVESTIMENTI

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Imprenditori per il Pianeta Sembra uno slogan, invece è realtà. Oggi investire nel green significa cambiare il paradigma e aprirsi a un modo diverso di fare e concepire l’azienda, senza rinunciare al rendimento, anzi di JESSICA BERTONI

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acciamo un passo indietro. Ciascun buon imprenditore dovrebbe sentire incessante il bisogno di investire nella propria azienda o per la propria azienda. L’imprenditore non è uno tra i tanti mestieri ma è un po' come una vocazione. L’imprenditore non si accontenta del buon risultato raggiunto, al contrario, vuole vedere crescere giorno dopo giorno ciò che fa, in alcuni casi sapendo di averlo creato da zero. Una crescita che non deve tendere a raggiungere solo un miglior tenore di vita ma che deve fare della propria azienda una realtà sempre più competitiva, sempre più strutturata, ma anche sempre più socialmente responsabile. Nel concreto, essere in grado di generare sinergie ed economia di scala, occupazione e un indotto intorno a sé capace di portare, oltre al profitto imprenditoriale, ricchezza per il Paese e pertanto valore pubblico e impatto sociale favorevole. AVERE LA CERTEZZA DI CREARE VALORE Bene, oggi più che mai ci sono anche anche i presupposti normativi per poterlo fare in maniera guidata, non improvvisata, consapevole e in direzione realmente green. E per non essere anacronistici tutti voi che leggete e

appartenete alla categoria del fare di sé un’attività economica, dovete esserne edotti. Un imprenditore che voglia porre in essere degli investimenti infatti, grazie al Regolamento 2019/208 (noto come SFDR, dall’inglese Sustainable Finance Disclosure Regulation), può avere la certezza di compiere scelte ecosostenibili, in grado di creare anche valore sociale. I consulenti e le diverse categorie di operatori finanziari, che operano sui mercati dell’Unione Europea, hanno l’obbligo di divulgare informazioni su rischi e impatti di sostenibilità delle politiche d’investimento e dei prodotti. L’introduzione di questa norma è significativa per il mercato della finanza sostenibile per almeno due motivi: • contiene una definizione di “investimento sostenibile” • impone norme comuni sulla divulgazione di informazioni sui temi di sostenibilità LA SFIDA DEL GREENWASHING L’obiettivo è incrementare la trasparenza del mercato degli investimenti sostenibili e responsabili (SRI) e contrastare il greenwashing, ossia quell’uso malizioso e, talvolta, spudo-

ratamente strumentale di un marketing che pubblicizza una logica green in realtà ben poco attuata, se non per fini di brand e immagine. Si tratta di una delle sfide più cruciali da vincere per incoraggiare un maggior flusso di capitali verso progetti e imprese realmente sostenibili. Per tutti i prodotti finanziari il regolamento richiede di divulgare informazioni sul modo in cui i rischi di sostenibilità sono presi in considerazione nelle decisioni d’investimento e su quali conseguenze potrebbero avere sui rendimenti. Anche in questo caso vale il principio del comply or explain. Le informazioni devono essere messe a disposizione nell’informativa “precontrattuale”. A partire dal 30 dicembre del 2022 i prodotti dovranno essere accompagnati anche da informazioni sugli impatti negativi delle politiche d’investimento. Gli investimenti sostenibili creano valore sia per l’investitore sia per la società nel suo complesso, attraverso una strategia “orientata greenup

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Mercati / INVESTIMENTI

al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo”, In gergo si parla proprio di fattori ESG, dall’inglese environmental, social e governance. ORIENTARE I CAPITALI NELLA GIUSTA DIREZIONE Per il Regolamento europeo sono finanziamenti ecosostenibili quelli diretti verso attività che contribuiscano, in modo sostanziale, al raggiungimento di uno o più obiettivi ambientali indicati, senza arrecare alcun danno significativo a nessuno degli altri. Gli obiettivi ambientali indicati dal Regolamento, irrinunciabili per l’ecosostenibilità, sono precisi e chiari: la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la transizione verso un’economia circolare, assicurando anche la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento e l’uso sostenibile delle acque e delle risorse marine. Ma nel concreto come fa un investitore istituzionale a orientare i suoi capitali verso un modello più sostenibile? La prima strategia, la più basilare, è quella di escludere settori ritenuti poco etici come il tabacco, le armi, o magari anche i combustibili fossili. Oppure si può optare per l’approccio opposto: non escludere, bensì andare alla ricerca di società che danno un contributo positivo. Si possono per esempio selezionare realtà che operano nel campo della salute, delle energie rinnovabili o delle tecnologie verdi (investimenti tematici), che ottengono performance Esg elevate (best in class) o che rispettano norme e standard internazionali, oppure integrare le istanze Esg nell’analisi finanziaria. Scegliere l’impact investing

vuol dire spingersi oltre, ossia fare un investimento con l’intento dichiarato di conseguire sia un rendimento finanziario sia un impatto ambientale e sociale positivo, da misurare e rendicontare. Infine, l’azionista ha anche un grande potere: quello di dialogare con il management delle società partecipate o esercitare il proprio diritto di voto in assemblea. Un potere che può essere usato per incoraggiare politiche sostenibili (engagement). UN APPROCCIO SISTEMICO, INCLUSIVO E TRASPARENTE Ci sono molti modi per definire l’impegno delle aziende che decidono di includere nel proprio business anche la dimensione sociale e ambientale, oltre a quella economica. Il più efficace, però, è proprio “sostenibilità d’impresa” perché è chiaro, preciso e rimanda immediatamente al concetto di sviluppo sostenibile, così come precisato dall’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Agenda 2030) e dai correlati Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS o SDGs, in inglese). Dentro questi obiettivi ci sono tutte le priorità di livello internazionale: salvaguardia dell’ambiente, lotta alla povertà e alla fame, sradicamento delle disuguaglianze. Un riferimento così forte alle sfide globali è importante non solo per aziende di grandi dimensioni e con una forte presenza internazionale, ma anche per quelle più piccole, che operano prevalentemente nel contesto nazionale o locale. Perché ogni impresa, indipendentemente dalle dimensioni e dagli ambiti di attività, è inserita all’interno di un sistema sempre più globalizzato, che impatta e da cui viene impattata. E le risorse che utilizza, in particolare quelle naturali, appartengono ad un

unico pianeta, che tutti dobbiamo impegnarci a salvaguardare. Occorre dunque trovare soluzioni innovative che le permettano di comprendere e dare risposta alla complessità del contesto in cui opera. Inoltre, deve tessere una relazione strutturata e costante con i propri stakeholder. Solo in questo modo potrà muoversi lungo una direttrice che coniuga crescita economica, sviluppo sociale e salvaguardia del patrimonio naturale. Per riuscirci, però, è fondamentale che adotti un approccio sistemico, inclusivo e trasparente, che sviluppi un forte orientamento all’innovazione e migliori la sua capacità di misurare le decisioni di business analizzando tutti gli impatti (economici e non) che esse determinano, nel breve, nel medio e nel lungo periodo: • Il primo elemento da tenere in considerazione riguarda i valori e il modello di governance dell’impresa. Entrambi, infatti, devono integrare i principi della sostenibilità • Un secondo elemento, invece, riguarda la sostenibilità del prodotto (o servizio) durante il ciclo di vita, in linea con i principi dell’economia circolare • Il terzo elemento può essere identificato nella dimensione operativa, ovvero dell’integrazione dei principi di sostenibilità all’interno dei processi di business • Un ulteriore elemento è connesso alla capacità dell’azienda di giocare il ruolo di “attore di sviluppo” LA SOSTENIBILITÀ D’IMPRESA DEVE INTEGRARSI CON LA CULTURA AZIENDALE Le imprese, infatti, sono responsabili del loro impatto sulla società e, allo stesso tempo, hanno l’opportunità di contribuire alla creazione di un modello di sviluppo sostenibile. In questo senso, operare in

GLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI CREANO VALORE SIA PER L’INVESTITORE SIA PER LA SOCIETÀ NEL SUO COMPLESSO, ATTRAVERSO UNA STRATEGIA CHE INTEGRA L’ANALISI FINANZIARIA CON QUELLA AMBIENTALE, SOCIALE E DI BUON GOVERNO 76

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modo sostenibile, non significa solo “fare meno di qualcosa di negativo” (es. inquinare meno, produrre meno rifiuti, ecc.) ma promuovere lo sviluppo del contesto in cui si opera. Gli ultimi due elementi di base della sostenibilità d’impresa sono senz’altro legati alla gestione del rapporto con gli stakeholder e alla capacità di misurazione e rendicontazione delle performance e degli impatti generati. Per essere realmente praticata, la sostenibilità d’impresa deve entrare a far parte della cultura aziendale. Molto spesso, tuttavia, la creazione di una cultura aziendale orientata alla sostenibilità d’impresa, passa per il consolidamento all’interno dell’azienda di pratiche sostenibili. INIZIARE CON PICCOLI PASSI Per questa ragione è importante che, pur in assenza di una cultura aziendale segnatamente orientata alla sostenibilità, le

aziende intraprendano un percorso, fatto spesso di piccoli passi, che porti a integrare la sostenibilità nel proprio modo di operare, gettando così le basi per una reale trasformazione della cultura dell’azienda in ottica di sostenibilità. È innegabile tuttavia che il commitment dei vertici dell’impresa sia di grande importanza per attivare la trasformazione necessaria a rendere un’impresa realmente sostenibile. La finanza sostenibile è un cambio di paradigma e, in quanto tale, può intimorire. Tra i falsi miti che la circondano ce n’è uno particolarmente ostinato: la convinzione per cui prendere in considerazione i fattori Esg significhi automaticamente mettere in secondo piano i rendimenti. In realtà, da tempo gli analisti sostengono proprio il

Tavolozza

contrario. Estrapolando i dati di Bloomberg, per esempio, la piattaforma specializzata Esgnews arriva a dire che nel 2020 l’84% dei fondi europei contrassegnati come Esg abbia garantito un rendimento positivo. Chiaramente non è possibile stabilire un netto rapporto di causa-effetto, perché le variabili che entrano in gioco sono innumerevoli. È vero anche che ormai una vasta mole di ricerche di settore ha identificato correlazioni tra una migliore gestione delle questioni e dei rischi Esg da parte delle aziende e le loro performance finanziarie.

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Le opere digitali NFT di Florilia sono disponibili sulla piattaforma Opensea sulla pagina personale di Florilia o digitando i nomi delle collezioni, nonflowflowers e crypto-flowerz. Nuove grafiche, tecniche e prodotti sono in fase di sperimentazione per garantire opere uniche, dettagliate e tridimensionali.

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Dalla natura all’NFT Mirco Colzani ed Elia Camossi - aka Florilia Flowers - oltre alla loro attività di design floreale e del paesaggio stanno muovendo i primi passi nel metaverso tra blockchain e criptovalute. Il futuro del fiore è l’arte digitale?

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colloquio con MIRCO COLZANI ed ELIA CAMOSSI di ALICE NICOLE GINOSA

i avevamo già conosciuti in occasione del contest “Un bouquet d’autore” di qualche mese fa quando sono stati tra i flower designer che hanno allestito e dato nuova linfa a due dei camerini del Teatro degli Arcimboldi di Milano, in occasione del redesign degli spazi. Il loro, potremmo dire, è uno stile spontaneo che crea a partire da quello che la natura offre e che nella sua informalità e semplicità genera bouquet e allestimenti di grande impatto. La loro avventura nel mondo del design floreale è iniziata piano piano, mi avevano raccontato già nella nostra prima intervista, con l’apertura di una pagina Instagram per testare il sentimento della clientela. Eppure, già a quell’epoca, le idee e la voglia di fare scalpitavano e

si stavano traducendo in nuove strade, ricerca di ulteriori mercati e forme artistiche tramite le quali condividere le proprie opere floreali. Mi parlavano già di NFT, blockchain, criptovalute e di futuro. Sono tornata da loro dopo qualche tempo per capirci di più e vedere se e come fiori e digitale possono andare nella stessa direzione. Partiamo da dove ci siamo lasciati: il vostro è un approccio naturale e spontaneo al fiore, ricordo bene? «Sì, coltiviamo i fiori noi in prima persona, nei nostri due giardini e

FIORI IN NFT

• Conservazione nel tempo • Idea regalo alternativa • Accorciano le distanze

in un piccolo terreno al momento, anche se vorremmo estendere a nuove specie. I mazzi che realizziamo sono coltivati o recuperati dalla natura, seguendo il buon senso: secondo noi i fiori devono necessariamente essere locali e di stagione. Ci adattiamo alla natura, anche se per molti può sembrare limitante, ma ricorrere a questo approccio ci permette di apprezzare di più quello che abbiamo a disposizione e di aspettare con più interesse quello che arriverà nella stagione successiva. La nostra ispirazione è decisamente il bosco e gli ambienti selvaggi e naturali, dunque “imperfetti”. Preferiamo non essere legati a molti tecnicismi e regole della composizione floreale, ci concentriamo sul risultato che deve essere appagante per noi e per chi apprezza le nostre opere sempre caratterizzate da leggerezza

SIAMO TRA I PRIMI AD AVER DIGITALIZZATO ALCUNE NOSTRE OPERE FLOREALI PERCHÉ VOLEVAMO CAVALCARE L’ONDA ATTUALE E FUTURA CON L’UTILIZZO DI BLOCKCHAIN E NFT greenup

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Mercati / MARKETPLACE

e semplicità. Al momento siamo contenti dei nostri risultati e siamo proiettati nella direzione di un continuo miglioramento. Il nostro sostanzialmente è uno stile libero che si basa su quello che il giardino produce per noi». In occasione della nostra prima intervista avevamo accennato alla digitalizzazione di alcune vostre opere… «Con molta probabilità siamo i primi al mondo ad aver digitalizzato alcune nostre opere floreali perché volevamo cavalcare l’onda attuale e futura con l’utilizzo di blockchain e NFT. Nel concreto, le composizioni vengono fotografate in studio, proposte in edizione super limitata di 50-100 pezzi o unica e vendute su piattaforme specializzate con criptovaluta. Una modalità alternativa per essere sostenibili». Andiamo per ordine. Cos’è un NFT? «Un NFT (Non Fungible Token) è un certificato digitale in grado di attestare sia la proprietà sia l’unicità di un’opera digitale di qualsiasi genere. Ne abbiamo sentito parlare per la prima volta qualche anno fa da un conoscente svizzero esperto di blockchain e criptovalute. Ad oggi si sta riscontrando un vero e proprio boom del mondo NFT, infatti, oltre alle opere artistiche, esiste una vera e propria corsa all’oro per acquistare lotti di terra virtuale utilizzabili e scambiabili in mondi altrettanto virtuali chiamati “metaverso”. I più grandi colossi stanno investendo in queste tecnologie e, non a caso, l’azienda Facebook di recente ha cambiato il nome in Meta. Sentiremo parlare sempre più spesso di “Web 3” ovvero la terza generazione del web, cui scopo principale sarà quello di creare e diffondere un’economia digitale universale». Perché vi siete voluti lanciare in questo “mercato digitale”? «La decisione, che oseremo definire ancora sperimentale, di entrare in

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questo nuovo mondo nasce dal desiderio di poter rendere fruibile e semplice l’acquisto di un mazzo di fiori - digitale chiaramente ma anche di poterlo conservare, regalare o recapitare a qualcuno in qualsiasi parte del mondo. Siamo consapevoli che può sembrare un’azione priva di valore simbolico e che molti tuttora pensano che un mazzo di fiori reali sia in grado di offrire emozioni più concrete. Eppure, se ci immaginiamo un futuro nel quale probabilmente convivremo con tali tecnologie nel quotidiano, regalare un mazzo di fiori digitale, unico o a tiratura limitata, assumerà un significato e un valore emotivo mai sperimentato prima, rispettabile e comprensibile, oltre a raggiungere un valore economico che potrà anche aumentare nel tempo». Diamo un’occhiata alla vostra produzione di opere digitali NTF? «Al momento abbiamo creato due tipologie di prodotto, partendo sempre dal nostro approccio tradizionale: coltiviamo e raccogliamo fiori a km zero e stagionali e realizziamo opere di arte floreale o bouquet ispirati al bosco e alla natura, in genere uniche e mai ripetitive. Una volta fotografati in studio, le composizioni danno vita a due serie. La prima è “nonflowflowers” (fiori che non se

OPENSEA

• Marketplace di NFT • Si paga in Ethereum • Si compra e vende grazie alla blockchain

Fuji / 50

ne vanno), caratterizzata da opere fotografiche pari al vero a tiratura limitata - 50 o 100 pezzi a prezzi accessibilissimi - si parla di una cifra tra i 20 e 50 euro, che varia in base al valore della criptovaluta Ethereum. La seconda serie, i “crypto-flowerz”, è costituita da pezzi unici (1/1) da un richiamo psychedelic-pop, proposti a valori più elevati (1-5 Ethereum)». E dopo averle comprate come funziona? «Le opere, una volta ricevute, possono essere custodite in formato digitale sui propri dispositivi o stampate ed esposte, rendendole fisiche e concrete. Attenzione però: l’opera ad avere effettivo valore è la versione digitale NFT legata a blockchain, posseduta da un unico soggetto in un determinato momento». Instagram: @floriliaflowers Le foto sono una selezione delle opere digitali di Mirco ed Elia in vendita su Opensea.


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