Flortecnica e vivaismo n.390 novembre/dicembre

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PRODUZIONE | novità

I A destra Leonardo Limberti e sinistra Claudio Vazzola, prestano assistenza tecnica ai clienti di Gruppo Padana. La loro competenza ed esperienza si esprime non solo in occasione dei porta aperte, ma anche durante le visite aziendali.

n aereo nasce questo articolo, un articolo che vuole riassumere una stagione intera, che mi serve scrivere per condividere quanto fatto negli ultimi tre mesi sui ciclamini. I giochi sono fatti, la stagione si è conclusa la mia conoscenza dei ciclamini è cresciuta grazie ai Porte Aperte visitati, ai tanti coltivatori incontrati e ai garden center frequentati. UNA NECESSITÀ “IDEALE” La mia prima considerazione è che abbiamo bisogno del ciclamino. Abbiamo bisogno sia da un punto di vista dell’offerta che della richiesta del consumatore finale di questa pianta. Ne ha bisogno chi coltiva perché è un punto fermo, magari più ideale che commerciale, ma certamente non si può pensare di smettere di coltivare ciclamini dopo anni di coltivazione. Si tratta di capire quanti produrne e cosa produrre. Il consumatore ha bisogno del ciclamino perché funge da ponte tra l’autunno e l’inverno. Perché colora e scalda e perché è sempre più un prodotto di consumo, questo grazie anche ai grandi sforzi promozionali fatti. Il ciclamino non è più solo un ciclamino, ma sempre di più è una pianta fiorita da mettere in casa o in balcone, da usare in inverno ma anche in primavera. L’assortimento varietale rispecchia molto bene i diversi mercati che il ciclamino ha. I produttori soffrono la

stagionalità del prodotto ciclamino e la competizione sulle piante da primo prezzo è sempre più alta e richiede strategie diverse. Analizzando le varietà coltivate, sia quelle destinate ai grandi numeri, sia quelle destinate a coltivazioni con caratteristiche migliori, (qui intendo coltivazioni per la grande distribuzione e coltivazioni pensate per il dettaglio con formati e caratteristiche diverse), ho visto accadere una dinamica pericolosa: da una parte gli ibridatori fanno i fuochi d'artificio per

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tenere l'attenzione di questo prodotto, dalla parte dei coltivatori si assiste a una banalizzazione dell'offerta. Sembra quasi che le varietà di ciclamino siano sempre le stesse di 20 anni fa. Ma non è così: tra gli attori principali della genetica mondiale di ciclamino ci sono Morel e Schoneveld. Mi fermerò a queste due aziende perché ho avuto modo di conoscerle direttamente, non parlo degli altri per mia ignoranza. TROVARE NUOVE NICCHIE DI SVILUPPO Morel è conosciuto per le varietà Maxi, mentre Schoneveld per le varietà Mini. Ovviamente le due case cercano di allargare il loro areale di influenza con strategie e dinamiche diverse; io mi sento di interpretarle così: Morel ha una sfacciata predilezione per le novità varietali, Schoneveld per la ricerca commerciale. Questo come si declina? Schoneveld ha la Super Serie Carino apprezzata per il Carino Wine Red, affidabile e sicuro sia nella coltivazione che nella vendita; Carino Fuji Wine Red e Carino Fuji Neon Pink sono superbi nella loro fioritura e coltivazione. Il bel Carino Red Improved e il classico Deep Dark Violet Improved sono varietà migliorate che assicurano risultati ancora più vantaggiosi per chi li coltiva. Morel ha aggiunto al mercato la varietà Halios Rouge exp che ha non solo una colorazione del fiore più intensa e accattivante, ma anche una confermata uniformità di pianta nel rapporto tra numero di fiori e numero di foglie. Il Victoria new 50 Rose è assolutamente incredibile da un punto di vista commerciale. Bianco candido con occhio e bordo rosa intenso. Molto fresco anche nel periodo primaverile. L’aspetto nuovo, se così si può dire, è che il mercato dei ciclamini è sempre più globalizzato e chi fa la differenza è chi riesce a trovare nicchie di sviluppo e di coltivazione. Così si hanno produttori di ciclamini con le foglie decorative che non vendono in patria ma che producono per conto di altri ed esportano in tutta Europa. Al tempo stesso c’è chi sceglie di coltivare solo varietà profumate creando dei propri marchi e delle proprie attività commerciali. Chi ha detto che i ciclamini non si possono appendere, basta essere bravi nella coltivazione e i ciclamini coltivati appesi beneficeranno delle perfette condizioni di aerazione e di indurimento necessarie per fare un prodotto ottimo. Globalizzato è anche il mondo dei consulenti dei produttori di ciclamini. C’è chi offre consulenza commerciale, che si propone come consulente delle coltivazioni e che vende giovani piante per comprare prodotto finito. Molte sono le possibilità, la differenza la fa sempre la qualità e il tempo. Ieri pioveva e faceva caldo a Milano. Oggi mentre scendo dall’aereo c’è il sole e fa freddissimo. Come andranno le vendite invernali dei ciclamini lo scopriremo tra qualche settimana. Io vado avanti a cercare il ciclamino veramente arancione!


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