Materia Rinnovabile #10

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Think Tank

Il nuovo

RINASCIMENTO Intervista a Carl Folke di Emanuele Bompan

Bisogna tornare ad avere un approccio olistico alla realtà che consideri le interazioni esistenti tra economia umana, biosfera, clima. Per comprendere questa complessità non basta la razionalità, serve anche l’intuizione e la creatività.

Carl Folke è uno scienziato ambientale transdisciplinare e membro della Royal Swedish Academy of Sciences. È specialista in economia, resilienza e sistemi socio-ecologici. È direttore scientifico dello Stockholm Resilience Centre e direttore del Beijer Institute of Ecological Economics della Royal Swedish Academy of Sciences.

Pochi hanno saputo applicare il pensiero integrato e l’approccio transdisciplinare agli studi ambientali come Carl Folke. Autore di 12 libri e 200 articoli scientifici, tra cui 15 pubblicati su Science and Nature, è considerato uno tra i 10 scienziati più citati al mondo nel campo di ambiente ed ecologia ed è caporedattore di Ecology and Society. Materia Rinnovabile lo ha raggiunto nel suo studio di Stoccolma per comprendere la profonda interconnessione tra essere umani, sistemi della biosfera, resilienza, arte e scienza.

Negli ultimi 11.000 anni l’umanità ha vissuto una fase di inusuale stabilità della Terra, cosa che ci ha permesso di prosperare. Ma adesso siamo la causa della sua destabilizzazione. Cosa potrebbe succedere se uscissimo da questa fase di stabilità? “Abbiamo raggiunto un notevole livello di attività per essere una singola specie che supera i sette miliardi di esemplari (probabilmente saranno nove o Royal Swedish Academy of Sciences, www.kva.se/en dieci entro il 2050) che vivono in una società globalizzata. Stiamo Stockholm Resilience Centre, davvero oltrepassando il limite www.stockholmresilience.org e compromettendo la possibilità di un nostro futuro sulla Terra. Beijer Institute of Ecological Economics, Naturalmente la Terra continuerà www.beijer.kva.se

a evolversi come organismo finché il Sole starà al suo posto, là nella biosfera, ma la questione è se noi ci saremo ancora o meno, e in certa misura questo dipende da noi. Si è trattata di un’eccezione nella storia climatica della Terra, che molti pensano possa durare ancora a lungo, ma ciò accadrà solamente se non tiriamo troppo la corda e non destabilizziamo le operazioni di base del sistema.” Qual è l’anello più debole per la stabilità del nostro pianeta? “Abbiamo molti elementi sensibili. Immaginando che l’intera superficie della Terra sia un unico grande paese direi che il nostro sistema di produzione alimentare ci ha privato di gran parte della capacità di adattarci a cambiamenti inaspettati. In questi 11.000 anni la produzione alimentare è stata sostenuta da un clima abbastanza stabile e siamo in grado di prevedere le piogge anno dopo anno. Abbiamo un sistema ben collaudato di raccolti che vendiamo sul mercato globale. E abbiamo semplificato l’intero ecosistema, rendendolo più vulnerabile ai cambiamenti, così adesso è meno resiliente.” Comprendere i cambiamenti e il modo di diventare resilienti implica l’analisi delle complicate interazioni tra economia

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