INTELLIGENZA ARTIFICIALE - Tecnica, materiali e storie dell'arrampicata artificiale

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Materiali, nodi e loro utilizzo

Un beak della A5, ormai introvabile. Un pecker Iron Hawk della Cassin, Foto John Middendorf. molto affilato, è uno tra i modelli che userete di più. Qui in azione su Muro di Silenzio, A3, Parete del Castello, Chiavenna (SO).

Un pecker della Kop de Gas, ha la Due Tomahawk accoppiati, utile trucco per i buchi più larghi. Foto punta molto rastremata. Moses Enterprises.

La russa Krukonogi ha sviluppato invece la più ampia gamma di pecker mai vista sul mercato, con decine e decine di modelli e misure diverse. Per estrarli tirarli, dal cavetto verso l’alto è completamente inutile; si rischia solo di rovinarne la punta o rompere il cavo. Se anche il martellarli dal basso verso l’alto da sotto il gambo o da sotto

Un pecker utilizzato in una fessura orizzontale, come un rurp. Rinviando il foro sulla lama e non sul gambo si annulla l’effetto torsionale che potrebbe altrimenti spezzarlo. Foto di Andy Kirkpatrick, durante la sua solitaria di Sea Of Dreams, El Capitan.

Un Tomahawk della Moses con gambo svergolato a sinistra, aggiunge una componente di tenuta per torsione quando caricato. Il grosso dente sulla testa aiuta molto in estrazione.

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Un trucco da utilizzare quando non ne vogliono sapere di uscire: inserisco un cisello sotto il gambo e, colpendo in basso col martello, estraggo la lama per rotazione.

Un Toucan della Pika strozzato. Fragilità Cerebrale, 6° tiro, A4, Sergent, Valle dell’Orco.

Mike Libecki sul quinto tiro di una via nuova sull’Acopan Tepui, in Venezuela. Foto John Burcham, archivio Libecki.


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