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EDITORIALE
SOMMARIO
C
Come avrete già notato dal formato, quello che state sfogliando è un numero speciale. Forlì IN Magazine compie 20 anni e abbiamo voluto salutare questo traguardo festeggiando insieme a voi. La prima parte della rivista è legata, come di consueto, all’attualità di Forlì e di Cesena mentre la seconda lascia spazio a un corposo speciale. Sono pagine dense di contenuti che mandiamo in stampa mentre l’emergenza Coronavirus sta producendo imprevedibili cambiamenti, che potrebbero riflettersi su alcuni dei nostri articoli. Ma, anche in questo sta il nostro essere testimoni dei tempi che viviamo. I nostri 20 anni ci forniscono poi l’occasione per ringraziare tutti i collaboratori, giornalisti e fotografi che ci hanno aiutato a raccontare la nostra città in questi due decenni, e tutti coloro che sono apparsi in copertina, in rappresentanza di una comunità orgogliosa e vivace. Buona lettura. Andrea Masotti
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ANNOTARE
Brevi IN
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CELEBRARE
Il protagonista sei tu
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ESSERE
Elide Giordani
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ACCOGLIERE
Vita da Cicerone
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PROTEGGERE
Giorgio Sbaraglia
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CANTARE
Momo Said
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SPECIALE
20 anni
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PERSONAGGI
Capitoli di vita
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ECONOMIA
Tutto si trasforma
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CULTURA
28 80
Il risveglio del zitadon
EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it info@inmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Clarissa Costa, Gianluca Gatta, Beatrice Loddo COORDINAMENTO DI REDAZIONE: Roberta Invidia ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Elvis Venturini STAMPA: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) ANNO XXII- N. 1 Chiuso per la stampa il 28/2/2019 Collaboratori: Barbara Baronio, Andrea Bonavita, Dolores Carnemolla, Giulia Farneti, Giulia Masci Ametta, Cristina Mazzi, Francesca Miccoli. Fotografi: Andrea Bardi, Andrea Bonavita, Alan Piscaglia, Giacomo Ricci, Giorgio Sabatini, Tam Tam Studio, Gianmaria Zanotti, Renzo Zilio.
COSTUME
La vita che cambia
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TERRITORIO
Il posto più bello
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SPORT
Eccellenze forlivesi
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FOTOGRAFARE
Raccontami una città Seguici su FB: www.facebook.com/ edizioni.inmagazine
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CELEBRARE
Mina mon amour Edizioni IN Magazine si impegna alla salvaguardia del patrimonio forestale aderendo al circuito di certificazione di FSC-Italia.
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte.
In ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla privacy, se non vuoi più ricevere questa rivista in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it
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PRESERVARE
Il museo senza muri
44 IN MAGAZINE
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ANNOTARE
Un successo DA CONDIVIDERE
Medicina a FORLI
CESENA Il supermercato
FORLÌ A trent’anni dall’avvio
online Made in Cesena Tulips ha lanciato la sua prima campagna di equity su www.crowdfundme.it con l’obiettivo di aprire le porte a nuovi soci e raccogliere fondi per aumentare gli investimenti. Quella di Tulips è un’avventura iniziata tre anni fa, quando i suoi giovani fondatori parteciparono al bando di Accademia delle Idee, lo spazio di co-working che CCR mette a disposizione di professionisti e imprese under 40. Tulips ha avviato nel 2019 il primo magazzino tecnologico tra Forlì e Cesena, coprendo un’area di 15 km, servendo oltre 100.000 clienti, con una media di 5.000 prodotti spediti ogni giorno e un fatturato di circa 850.000 euro. Nel 2020, l’obiettivo è raddoppiare le vendite e ampliarsi geograficamente con l’apertura di un secondo magazzino.
dei corsi universitari in Romagna, l’Università di Bologna ha annunciato l’apertura dei Corsi di Medicina e Chirurgia anche a Forlì e Ravenna, completando così un progetto di integrazione, didattica e ricerca che coinvolge l’intero territorio. I corsi apriranno dal prossimo anno accademico 2020/21 e avranno 75 posti disponibili in ciascuna città, per un totale di 150 studenti, ampliando così l’offerta e le opportunità per i futuri medici. “I corsi si appoggeranno all’AUSL Romagna e saranno sostenuti da numerosi enti locali,” spiega l’Università di Bologna. “Uno sforzo corale che permetterà di sostenere la qualità dei nuovi corsi e il reclutamento di docenti e personale tecnico amministrativo, oltre alla realizzazione degli spazi e delle attrezzature necessari.”
Otto volte ALLE OLIMPIADI CESENA I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 hanno scelto Technogym
come fornitore ufficiale ed esclusivo di attrezzature e tecnologie digitali per la preparazione degli atleti. Si tratta dell’ottava partecipazione ai Giochi Olimpici per l’azienda cesenate, dopo Sydney 2000, Atene 2004, Torino 2006, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016 e Pyeongchang 2018. “Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti per l’ottava volta come fornitori ufficiali delle Olimpiadi”, ha dichiarato Nerio Alessandri, Presidente e Fondatore di Technogym. “Lavoriamo ogni giorno per sviluppare i prodotti e le tecnologie digitali più innovative per supportare gli atleti di tutto il mondo nel raggiungimento dei propri obiettivi. Questo importante traguardo rappresenta una vittoria non solo per Technogym, ma per tutto il sistema Made in Italy.” A Tokyo, Technogym allestirà 30 centri di preparazione atletica, tra cui il Villaggio Olimpico e Paralimpico, per un complesso di circa 1.200 attrezzi a disposizione dei circa 15.000 atleti tra olimpici e paralimpici, provenienti da oltre 200 diversi Paesi. Gli atleti di Tokyo 2020 avranno a disposizione una selezione dei migliori e più innovativi prodotti per la preparazione atletica, integrati al sistema Mywellness cloud, la piattaforma digitale Technogym per la gestione dell’allenamento.
Poker per TEDxCESENA CESENA È Opera il titolo della quarta edizione del TEDxCesena, l’evento
non-profit organizzato per diffondere idee innovative in vari campi del sapere. Opera come imperativo del fare, come prodotto dell’ingegno dell’uomo, come meraviglia che possiamo progettare e amare, come la lirica, spesso protagonista sul palco del prestigioso Teatro Bonci, che ospiterà il TEDxCesena domenica 17 maggio 2020. Il visual, elaborato dall’agenzia Menabò, uno dei partner tecnici dell’evento, propone una scritta chiara e lineare con un uomo al centro, perché “in ogni opera l’uomo è protagonista”. “Opera è anche un invito a mettersi in gioco e scoprire le connessioni tra le diverse idee ed esperienze che i nostri speaker proporranno” raccontano Maurizio Berti, licenziatario e curatore dell’evento, e Fulvia Venturi, co-organizzatrice. I biglietti sono in vendita on line su www.tedxcesena.com. 6
IN MAGAZINE
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Autonomia fino a 470 km. Consumi da 22 a 24,8 kWh/100 km. Dati WLTP.
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ANNOTARE
Imparare a DIFENDERSI
Biblioteca 4.0
FORLÌ Allenarsi per sfidare la paura: le associazioni Puntodonna e Gruppo Aks, insieme alla psicologa e psicoterapeuta Michela Neri, organizzano il corso Difesa personale Donne a 360°. Il programma del corso è stato sviluppato dall’avvocato e istruttore Giovanni Lauricella e dall’istruttore Massimo Bertaccini, e si basa sull’insegnamento di una trentina di tecniche di Ju Jitsu moderno pensate per efficaci e corrette reazioni alle possibili situazioni di aggressione. L’obiettivo è quindi creare nelle partecipanti le condizioni psicologiche per affrontare con maggior consapevolezza i momenti critici acquisendo sicurezza di sé, il tutto nel rispetto della legalità e dell’integrità fisica. Il corso, in partenza l’11 marzo, comprende 12 lezioni di due ore e 3 lezioni a tema psicologico. Per informazioni: www.puntodonna.it
CESENA Cuore della cultura
Un saluto a DINO AMADORI FORLÌ Edizioni IN Magazine si unisce al cordoglio per la scomparsa di Dino Amadori, direttore scientifico emerito dell’Irst e presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Un istituto che è un fiore all’occhiello per la Regione per quanto riguarda i servizi di cura e assistenza ai malati di cancro. Laureatosi a Bologna del 1961, Dino Amadori è stato presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, membro delle principali Società Scientifiche e ha fatto parte della Commissione Unica del Farmaco. “La morte improvvisa del professor Amadori ci lascia tutti attoniti e sgomenti,” afferma il direttore generale Ior, Fabrizio Miserocchi. “A chi rimane resta un lascito infinito di grandi insegnamenti, di valori e soprattutto le sue creature più grandi: lo Ior, l’Irst di Meldola e l’Associazione Tison.”
della Romagna, punto di riferimento a livello nazionale e Memoria del Mondo per l’Unesco, la Biblioteca Malatestiana prosegue il percorso di digitalizzazione di tutti i contenuti custoditi, seguendo il passo dei tempi che vedono sempre più un’utenza 4.0. Recentissima inoltre la registrazione dell’Archivio fotografico della Malatestiana nel Censimento Fotografia, banca dati delle raccolte fotografiche italiane. “Il nostro obiettivo è la valorizzazione del patrimonio,” commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Veroni. “L’interesse suscitato dalle due mostre digitali, già accessibili dal sito, ha portato la Biblioteca a continuare su questa strada e siamo ora a lavoro con altre due esposizioni digitali, una sugli spazi della Malatestiana e un’altra su un fondo fotografico di recente acquisizione.”
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CELEBRARE
Il protagonista
SEI TU
PER I 20 ANNI DI IN MAGAZINE ABBIAMO SCELTO UNA COPERTINA IN CUI OGNI LETTORE SI PUÒ RISPECCHIARE. PERCHÉ SIETE VOI, CON LE VOSTRE STORIE E I VOSTRI SOGNI, A DARE ANIMA E CORPO AD OGNI PAGINA DELLA NOSTRA RIVISTA. di Roberta Invidia e Gianluca Gatta
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IN MAGAZINE
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Le “cifre tonde” spingono sempre a tracciare bilanci per poi alzare lo sguardo più in alto del solito e guardare gli obiettivi futuri. A fermarsi per un istante e a mettersi di fronte ad uno specchio. Noi l’abbiamo fatto e l’immagine che abbiamo visto non è stato il riflesso dei nostri volti, ma di quelli dei tantissimi forlivesi che negli ultimi vent’anni abbiamo raccontato nei loro successi, nelle loro sfide, nei loro sogni. Ognuno con la propria storia, piccola o grande che fosse. La copertina che trovate in questo numero dedicato ai 20 anni di Forlì IN Magazine vuole essere proprio questo: uno spazio in cui potersi specchiare e comprendere la propria centralità non solo nella nostra rivista, ma anche nel territorio che da sempre cerchiamo di narrare cogliendone le espressioni migliori, il potenziale, le eccellenze. Per quanto riguarda noi, ci siamo concessi un lungo speciale che troverete nelle pagine che seguono. Ma all’opposto dell’autoreferenzialità – a cui si tende di solito quando si celebra un compleanno – lo abbiamo pensato come a una occasione per ripercorrere un periodo straordinariamente denso di mutazioni in cui, noi come voi, abbiamo cambiato modo di pensare, imparato ad usare nuovi termini per indicare modelli economici, professioni, forme d’arte e di intrattenimento e persino di socialità, che all’inizio della nostra avventura certamente non esistevano. Digital economy, green economy, social media, influencer, street art, start-up sono solo alcune delle parole che testimoniano i principali cambiamenti della nostra epoca e che sono riflessi nelle pagine delle nostre riviste. IN Magazine è stato lo specchio di tutto questo. Uno strumento per rivedere chi siamo, come siamo cambiati e anche per capire come è cambiato il mondo della comunicazione, stravolto, e travolto, dalle innovazioni tecnologiche che hanno modifi-
cando non solo le nostre abitudini ma anche la nostra percezione della realtà. Se il tempo del calendario non sembra così breve, il tempo culturale è accelerato alla grande. Post-verità e fake news sono parole entrate a forza nell’uso quotidiano, ma non si tratta di concetti astratti perché sono rappresentative del mondo che cambia e delle nuove sfide che società di comunicazione come Menabò Group e Edizioni IN Magazine – che sull’informazione scritta, parlata e visuale fondano la propria ragion d’essere – sono portate ad affrontare nei prossimi anni. Non a caso l’ultima nata in casa Menabò è l’associazione L’Agenda filosofica, che è “frutto di un bisogno”, come afferma Stefano Scozzoli, Presidente del Consiglio
UNO SPECIALE CHE RIPERCORRE UN PERIODO DENSO DI MUTAZIONI IN CUI ABBIAMO IMPARATO A USARE NUOVI TERMINI PER INDICARE MODELLI ECONOMICI, PROFESSIONI, FORME D’ARTE E DI SOCIALITÀ, CHE ALL’INIZIO DELLA NOSTRA AVVENTURA NON ESISTEVANO.
di Amministrazione di Menabò e socio di maggioranza di Edizioni IN Magazine: “Noi riteniamo ancora, ormai controcorrente, che, facendo buona comunicazione – ovvero seria e onesta nei contenuti –, riusciamo nel nostro piccolo a migliorare il mondo. Oggi si dà ormai per scontato che chi deve affermare un’opinione lo possa fare con tutti i mezzi a disposizione. Anche la menzogna, se necessario.” L’associazione L’Agenda Filosofica nasce quindi con uno scopo preciso: “Diffondere saggezza attraverso il dubbio, che favorisce l’ascolto dell’altrui opinione. Come? Organizzando corsi, facendo pubblicazioni, con il Festival della Filosofia di Cervia, IN MAGAZINE
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“CON EDIZIONI IN MAGAZINE SIAMO CRESCIUTI IN TOTALE CONTROTENDENZA.” CONFERMA STEFANO SCOZZOLI. “MENTRE I GIORNALI CHIUDEVANO, NOI APRIVAMO NUOVE TESTATE. DOPO FORLÌ ABBIAMO APERTO RIVISTE A RIMINI, RAVENNA, PESARO, CESENA.”
IN ALTO, STEFANO SCOZZOLI, PRESIDENTE DEL CDA DI MENABÒ GROUP E SOCIO DI MAGGIORANZA DI EDIZIONI IN MAGAZINE. A LATO, LA REDAZIONE CENTRALE DI EDIZIONI IN MAGAZINE.
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IN MAGAZINE
con la formazione dei collaboratori interni.” L’associazione è il fiore all’occhiello di un gruppo che nasce circa venti anni fa dall’incontro di due anime, espressione della vocazione professionale dei soci di allora e di quelli che attualmente costituiscono il board societario: quella legata al mondo della comunicazione aziendale e quella dell’informazione giornalistica ed editoriale. “Con Edizioni IN Magazine siamo cresciuti in totale controtendenza.” Conferma Stefano Scozzoli. “Mentre i giornali chiudevano, noi aprivamo nuove testate. Dopo Forlì abbiamo aperto riviste a Rimini, Ravenna, Pesaro, Cesena. Abbiamo appena aperto la redazione di Perugia.” Per non parlare di Premium, la rivista dedicata alle eccellenze regionali, e Dome, l’appuntamento annuale con le più belle case e architettu-
re del territorio locale. Edizioni IN Magazine si è sviluppata inoltre anche come casa editrice, ed è oggi conosciuta per le proprie guide turistiche della Romagna, per i libri di gastronomia e architettura locale. In un mondo in cui l’informazione è fruita ormai quasi totalmente in digitale, avere a disposizione una serie di media che parlino della tua città e che siano belli da toccare e sfogliare è impagabile. All’interno di Edizioni IN Magazine è nato INlab con cui la casa editrice propone ai suoi partner servizi agili, personalizzati, a costi accessibili e modulati sulle esigenze di ognuno. INlab è un laboratorio di idee dove i professionisti della redazione lavorano a fianco del partner nella realizzazione degli strumenti più efficaci per comunicare e promuovere le proprie attività. INlab è il partner ideale per dare voce e far conoscere il
“L’ASSOCIAZIONE AGENDA FILOSOFICA È IL FIORE ALL’OCCHIELLO DI UN GRUPPO CHE NASCE CIRCA VENTI ANNI FA DALL’INCONTRO DI DUE ANIME, ESPRESSIONE DELLA VOCAZIONE PROFESSIONALE LEGATA AL MONDO DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE.
do la cooperativa e unendoci a quelle che allora erano le Grafiche Leonardo. Con uno staff di circa 40 persone eravamo pronti per crescere e affermarci nel mondo della comunicazione.” Gli anni che seguono sono quelli del sodalizio con Lorenzo Marini, all’epoca uno dei più quotati creativi italiani. Nel 2004 siamo diventati soci entrando a pieno titolo nel gruppo Lorenzo Marini e associati. Siamo rimasti con lui fino al 2009: cinque anni che ci hanno fatto crescere in maniera esponenziale anche perché ci ha portato in una dimensione nazionale e inter-
ph Giulia Masci
proprio brand grazie a un’esperienza ventennale nella gestione di contenuti complessi ed efficaci in campo editoriale e digitale e alla sinergia all’interno di un grande gruppo di comunicazione come Menabò Group, a sua volta inserito nel network internazionale di Wunderman Thompson. “Poter fare affidamento su un network internazionale ci ha permesso di fornire anche alle aziende locali servizi di livello e, al tempo stesso, di fornire servizi alle aziende straniere.” Continua Stefano Scozzoli. “Menabò nacque, nel lontano 1984, come cooperativa di professionisti che amavano il mondo della scrittura. Volevamo fare gli addetti stampa e questo spiega il nome, perché all’epoca avevamo intenzione di inserirci nel settore della comunicazione aziendale. Già dal primo anno ci rendemmo conto che il mercato era poco ricettivo, quindi decidemmo di spostarci nel mondo della grafica. Comprammo il primo Mac nel 1988 diventando sempre più uno studio grafico specializzato. Nel 2000 decidemmo di fondare Menabò s.r.l. chiuden-
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nazionale. Abbiamo lavorato per ERG, per Lavazza, per la comunicazione politica a livello nazionale per Pierferdinando Casini. Siamo entrati in un mercato che nemmeno immaginavamo. Nel 2009, con l’inizio della crisi, c’è stato un assesto delle quote societarie al nostro interno e abbiamo avuto una suddivisione dell’agenzia in due parti. Siamo poi riusciti ad aprire una collaborazione con il gruppo Leo Burnett che ci ha fornito credibilità e ci ha permesso di ripartire. Dopo quattro anni da Leo Burnett siamo passati al sodalizio con J. Walter Thompson, oggi Wunderman.” Il know-how acquisito grazie alla collaborazione con i massimi player della comunicazione è un tratto distintivo di Menabò
Group, che oggi è un’agenzia specializzata in consulenza strategica, branding e comunicazione di livello internazionale. Con tutte le competenze e le professionalità in-house, dalla sede di Forlì lavora per clienti come Amadori, Caviro, CRIF, Euroricambi Group, Industrial Wear (Payper), Lenzing AG, Photosì, Profilglass, Sanko – Isko, Veroni, Vetoquinol, Unigrà. Come fa un’agenzia di questo tipo ad affermarsi in un mercato che sembra denso di comunicatori? Stefano Scozzoli è chiaro in proposito: “Ciò che fa la differenza è, ancora di più, il pensiero.” Insomma, se tutti possono pagare qualche euro su un social network per promuovere i propri post, pochi hanno la capacità di lettura della
IL KNOW-HOW ACQUISITO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON I MASSIMI PLAYER DELLA COMUNICAZIONE È UN TRATTO DISTINTIVO DELL’AGENZIA, CHE OGGI È SPECIALIZZATA IN CONSULENZA STRATEGICA, BRANDING E COMUNICAZIONE DI LIVELLO INTERNAZIONALE.
realtà e di innovazione necessarie per rendere quei post efficaci. “Per farlo bisogna avere uno staff di collaboratori che sia sempre un passo avanti rispetto ai tempi e che sia preparato professionalmente.”
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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ -
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RIVISTE
SPECIAL DOME. architettura e interior design
BERTINORO: Oasi di luce FAENZA: Segni del passato
RICCIONE: Villa Liberty esotica PESARO: Bianca eleganza 3
LIBRI HOUSE ORGAN NUMERO 2 2018 / HOUSE ORGAN BY CASA TUA HUB
A B I TA R E V I V E R E
AGENDA FILOSOFICA
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IN MAGAZINE
archiLab e Officine Bernardi
Campomaggi & Caterina Lucchi
Maré
Milano
per Casa Tua Hub
Carlo e Camilla in Segheria
Crescere insieme
L’ospitalità di Luca Zaccheroni
Nicola Fanti
Cesenatico
Il nostro vino è lo spirito della Romagna: in esso si concentra l’essenza di una terra che vive di convivialità . Poderi dal Nespoli: dal vigneto al calice, dal 1929.
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IN MAGAZINE
ESSERE
Raffinata
CULTURA GIORNALISTA, SCRITTRICE, AMANTE DELL’ARTE E DEI VIAGGI. ELIDE GIORDANI RACCONTA CESENA ED È IL VOLTO DELLE PRINCIPALI RASSEGNE CULTURALI CITTADINE. di Barbara Baronio / ph Giamaria Zanotti
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Entrando nella sua abitazione, nel cuore del centro storico cesenate, è subito chiara la sua attitudine al bello e al piacere per la lettura. Il suo studio all’ultimo piano è tappezzato di libri e dall’ampio terrazzo s’intravede lo scorcio della Biblioteca Malatestiana, che lei ama definire un’estensione di casa sua, dove trascorre molto del suo tempo non solo come appassionata lettrice, ma anche come vice presidente dell’associazione Amici della Malatestiana, di cui è una delle fondatrici. La sua cara mamma Sandrina spesso le domandava, ironizzando sulla sua professione: “Ma quando inizi a lavorare?” Una preoccupazione tipicamente materna scaturita dalla scelta coraggiosa della figlia che, abbandonato il progetto di diventare una psicologa, ha abbracciato l’attività giornalistica tanto distante dal concetto di impiego fisso. Una professione in cui però si è subito distinta, fino ad arrivare ad essere eletta nel Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti. Elide Giordani
è uno dei volti più noti di Cesena, da più di 20 anni presenta il Premio Letterario Selezione Bancarella e il Premio Novello dal 2007. Giornalista dal 1976 ha alle spalle 40 anni di esperienza in diverse testate nazionali e locali, dopo aver mosso i primi passi come corrispondente da Cesena e dal mare per Il Giornale di Indro Montanelli. Un’esperienza decisiva che ha condizionato tutto il suo futuro. “Fu proprio Montanelli a firmare la mia richiesta di iscrizione all’albo dei giornalisti. Una cosa di cui sono molto orgogliosa.” Oggi, con il Resto del Carlino, edizione di Cesena, continua a raccontare la città e tiene una rubrica settimanale di interviste con personaggi della città. Le prime 75 sono confluite in un libro, Interviste con la città, edito da Historica Edizioni. Come membro del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti è nella commissione cultura, membro del gruppo di lavoro nazionale Fare i giornali nella scuola e componente della Commissione Pari Opportunità. Della sua vita IN MAGAZINE
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non rimpiange nulla, non scende mai a compromessi con le sue idee e non ha mai scritto qualcosa che non condividesse. Qual è il ruolo della donna oggi riguardo alla professione giornalistica? “Le donne senza dubbio sono un valore aggiunto nel lavoro di redazione perché la sensibilità femminile e l’attenzione che la donna sa porre nella gestione della notizia sono fondamentali nella realizzazione del giornale. Sin dagli anni Ottanta non ho avuto difficoltà ad inserirmi in questo ambito che però continua ad avere come collocazione al vertice soprattutto uomini. Anche all’in-
È DIVENTATA GIORNALISTA GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON IL GIORNALE DI INDRO MONTANELLI. OGGI, DOPO AVER RICOPERTO RUOLI IN TESTATE LOCALI E NAZIONALI, È MEMBRO ELETTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI.
terno del Consiglio dell’ordine su 60 consiglieri solo 9 sono donne. Questo avviene perché la donna non sempre si mette in gioco: non a causa di poca volontà, ma perché impegnata su più fronti sia lavorativi che personali.” Come è stato il suo primo impatto con la carta stampata? “È stata una fulminazione! Ricordo che Radio Cesena Adriatica mi contattò per un’intervista sulla psicologia sociale in cui mi ero laureata da poco. In seguito a questa intervista mi fu proposto di collaborare. Provai e decisi di non abbandonare più l’attività giornalistica che per me è il lavoro più bello al mondo. Non nego che le difficoltà ci siano state. A metà degli anni Settanta le re18
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dazioni erano prettamente costitute da uomini, ho compiuto un noviziato infinito, una palestra lunghissima che però mi è servita tanto e di cui serbo ricordi meravigliosi. Allora, prima di essere stipendiata (poco), lavorai gratis per tre mesi, perché dovevo essere messa alla prova. La prima redazione è stata quella del Giornale per passare al Carlino nelle redazioni di Forlì e Ravenna. Poi si sono susseguite tantissime esperienze in ruoli diversi.” Come è cambiata la professione oggi? “Oggi è tutto molto veloce e immediato e il web in particolare ha ridotto la distanza tra le persone,
IN QUESTA PAGINA, ALCUNI SCATTI TRATTI DALL’ALBUM DEI VIAGGI DI ELIDE GIORDANI. IN BASSO, CON IL MARITO RENZO PIRACCINI. NELLA PAGINA SEGUENTE, LA GIORNALISTA AL PREMIO BANCARELLA NEL 2011.
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al restauro dei codici antichi di Malatesta Novello.” Ha un’agenda sempre pienissima e spesso è divisa tra Cesena e Roma a causa degli impegni all’ordine nazionale. Come riesce ad incastrare tutto considerando che anche suo marito, Renzo Piraccini, presidente Macfrut, è spesso all’estero? “Ci ridiamo sopra. Renzo ed io spesso ci avvisiamo anche all’ultimo momento di un viaggio improvviso o di un cambio di programma. Non è un problema, il nostro è un matrimonio ben riuscito. Ci siamo incontrati nella maturità e sono molto felice. Renzo mi ha insegnato a buttarmi le cose dietro alle spalle e io sono stata per lui uno stimolo nell’apprezzare tante ‘cose belle’ che con il suo carattere, a volte un po’ restìo alle sorprese, si sarebbe ha offerto nuove opportunità, ma anche tanti nuovi pericoli. Come ordine dei giornalisti stiamo lavorando alacremente per offrire ai nostri professionisti e pubblicisti gli strumenti per combattere il diffondersi delle fake news e stiamo attuando un’opera di vigilanza molto serrata sui comportamenti non corretti degli iscritti. Certe titolazioni irriguardose, espressioni irripetibili e discriminatorie che a volte si leggono sui giornali, devono essere punite severamente perché il giornalista deve distinguersi dalla massa e ha il compito di offrire un’informazione corretta, comprensibile e soprattutto rispettosa della persona.” In questi anni si è a lungo impegnata in attività legate all’associazione Amici della Malatestiana e alla valorizzazione della città di Cesena. Pur non essendo natìa di Cesena si può affermare che la città di Malatesta Novello le abbia rubato il cuore? “Sono nata a Savignano di Rigo, delizioso paesino nel Comune di Mercato Saraceno, oggi quasi totalmente spogliato in seguito alle 20
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migrazioni degli anni Sessanta. Poi mi sono trasferita in Sardegna dove mio padre lavorava come minatore e sono rientrata in Romagna a 11 anni, quando mio padre si è ammalato e ha lasciato il suo impiego. Sono molto legata alla mia terra d’origine e infatti la mia amatissima mamma è sepolta lì. Cesena però è l’altro luogo della mia vita. È la città che ospita la Biblioteca Malatestiana, per me un vero e proprio scrigno dei tesori, non solo i preziosi codici miniati di cui è custode, ma anche tutte le innumerevoli pubblicazioni e memorie del passato che si possono rintracciare nei fondi che raccoglie. Proprio per tale ragione ho desiderato creare, insieme ad un’amica, l’associazione degli Amici della Malatestiana con cui abbiamo promosso iniziative di beneficenza per tutelare questo importante tesoro. Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di racconti Madri, storie di figli con un progetto culturale che ha coinvolto 51 autori e nel 2014 ho dato alle stampe un libro di racconti, Prove d’amore, realizzato con altri 18 scrittori. Il ricavato di ambedue i volumi sono andati
CON GLI AMICI DELLA MALATESTIANA PROMUOVE INIZIATIVE PER TUTELARE IL PATRIMONIO DELLA BIBLIOTECA: “PER ME UN VERO E PROPRIO SCRIGNO DEI TESORI, NON SOLO PER I PREZIOSI CODICI MINIATI, MA PER LE TANTE TESTIMONIANZE CHE RACCOGLIE.”
perso. Viaggiamo molto e con lui sono stata in luoghi meravigliosi. Israele mi ha emozionata. Un luogo vivo in cui le anime dei popoli si mescolano a speranza, guerra, passioni e odio. E poi la Namibia, una terra magica, che mi ha regalato emozioni forti, soprattutto sulla skeleton coast dove l’occhio si perde in questo immenso paesaggio lunare. Infine il Rajasthan, l’India magica dei maharaja con il lusso dorato dei suoi palazzi principeschi. Ho visitato i Paesi più belli del mondo. E sto riprendendo il giro.”
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Vita da
CICERONE COME È CAMBIATA LA PROFESSIONE DI GUIDA TURISTICA NELLA NOSTRA PROVINCIA? CE LO RACCONTANO I PROTAGONISTI DEL SETTORE CHE NEGLI ULTIMI ANNI HA CONOSCIUTO UN NUOVO SVILUPPO. di Dolores Carnemolla / ph Andrea Bardi
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Messaggeri del territorio. Figure che ci raccontano luoghi, che ci mostrano dettagli, scenari o punti di vita inaspettati e in alcuni casi anche inesplorati: sono le guide, turistiche oppure ambientali ed escursionistiche, figure professionali al centro di un settore importante per l’economia del nostro Paese, nonostante le emergenze degli ultimi tempi. Chi sono e come sono organizzate tra Forlì e Cesena? In una Provincia lontana dai circuiti turistici più battuti e in cui, prima dell’avvento delle grandi mostre dei Musei San Domenico di Forlì, era raro incontrare comitive di visitatori, oggi le guide sono protagoniste di una nuova fase del turismo locale. Appassionate e innamorate della propria terra, le guide abilitate all’esercizio della professione conoscono una o più lingue straniere (l’inglese ovviamente ma anche il tedesco, il francese o lo spagnolo, in alcuni casi anche il polacco e il russo), hanno alle spalle un corso di studi umanistico (ma non nella totalità dei casi) e, al giorno d’oggi, sono social-friendly: Instagram e Facebook rivestono un ruolo di fondamentale importanza per mettere in contatto immediato il curioso visitatore con la guida turistica; strumenti che si affiancano al canale tradizionale degli uffici di informazione e accoglienza turistica, dove sono disponibili gli elenchi delle guide abilitate. Benedetta Orlati, negli ultimi 5 anni presidente di Confguide Forlì-Cesena (il sindacato che ha la finalità di promuovere e salvaguardare la professione e di incentivare l’aggiornamento professionale, oggi guidato da Silvia Sansovini), ha una laurea con lode in Storia dell’Arte ed è diplomata in Archivistica e Paleografia. È lei a spiegarci che le guide turistiche che lavorano in modo continuativo e professionale sul territorio forlivese e cesenate sono circa una ventina, liberi professionisti con Partita IVA. “Sono abilitate per tutto il territorio nazionale quindi non è strano incontrare, a Forlì
OGGI LE GUIDE SONO PROTAGONISTE DI UNA NUOVA FASE DEL TURISMO LOCALE. APPASSIONATE E INNAMORATE DELLA PROPRIA TERRA, LE GUIDE ABILITATE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE CONOSCONO UNA O PIÙ LINGUE STRANIERE E SONO SOCIAL-FRIENDLY.
come a Cesena, guide di altre Province emiliano-romagnole o provenienti da Regioni limitrofe. Prima del 2004, anno di inizio delle mostre del San Domenico, praticamente da noi non esisteva la categoria della guida turistica: i pochi abilitati esercitavano la professione molto saltuariamente durante i fine settimana di primavera. Le mostre (da poco ha aperto i battenti Ulisse. L’arte e il mito, N.d.R.) hanno convogliato flussi di turisti che oltre all’esposizione d’arte sono interessati a visitare anche i bor-
A LATO, DA SINISTRA SILVIA SANSOVINI E BENEDETTA ORLATI. IN ALTO, STEFANO BELACCHI.
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“LE MOSTRE DEL SAN DOMENICO PORTANO IN CITTÀ TURISTI INTERESSATI A VISITARE ANCHE I BORGHI DELL’ENTROTERRA. QUESTO HA FAVORITO LA PROFESSIONALIZZAZIONE DELLA CATEGORIA DI GUIDA TURISTICA ANCHE NEL NOSTRO TERRITORIO.”
SOTTO, L’INGRESSO DEI MUSEI SAN DOMENICO.
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ghi dell’entroterra. Questo ha favorito la professionalizzazione della categoria anche nel nostro territorio.” Dare un quadro esaustivo del settore delle guide turistiche è molto difficile, proprio perché si tratta di libere professioniste che si muovono autonomamente (spesso via social), e tali restano anche quando mettono in comune le proprie competenze per valorizzarle attraverso portali turistici con funzione di vetrina sul web. Uno di
questi portali è Itinerari in Romagna che propone percorsi in grado di dialogare con gli specifici interessi dei potenziali visitatori quindi legati alle suggestioni letterarie del territorio, alle tradizioni e ai mestieri, ma anche itinerari didattici e che richiamano il turismo enogastronomico, organizzando ad esempio degustazioni guidate alle aziende romagnole. “La guida deve essere un eccellente storyteller, paziente ambasciatrice culturale del territorio, capace di raccontarne la storie e le persone,” dice Alessandra Brocculi socia fondatrice di Itinerari in Romagna insieme a Valentina Zavagli e Presidente di AGT, Associazione Guide Turistiche della Romagna. “La specificità dei nostri itinerari nasce dal desiderio di scandagliare il territorio con le sue sfaccettature: stiamo andando verso un modello di turismo sempre più di tipo esperienziale e le persone hanno interesse a scoprire i piccoli luoghi con i loro usi, in questo senso quindi gli itinera-
ri paesaggistici ma anche quelli enogastronomici sono i più richiesti.” Oltre alla Forlì delle mostre e alla classica Malatestiana o alle spiagge di Cesenatico, sono dunque i piccoli borghi, con i loro ritmi lenti e le loro tradizioni ancora vive, ad essere capofila di un turismo dell’entroterra che cerca il suo posto al sole, seppure ancora con difficoltà. E poi c’è il turismo ambientale escursionistico con molteplici soggetti che propongono modi alternativi di esplorare il territorio appenninico come trekking, e-bike, canoa e molto altro ancora. Ce ne parla Stefano Belacchi, il coordinatore regionale e consigliere nazionale AIGAE, sigla che sta a indicare l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche. Stefano vive nel Parco delle Foreste Casentinesi, una scelta di vita maturata circa dieci anni fa. Oggi è tra i maggiori esperti del Parco, un gioiello di biodiversità forestale. Ci svela che, dietro ad ogni percorso proposto ci sono ore di pianificazione “anche se è poi indispensabile fare i sopralluoghi necessari a condurre in sicurezza i gruppi dei visitatori.” Ad essere molto richieste sono le escursioni durante il cambio di colori autunnale e durante le lunghe giornate tardo primaverili. “La Romagna però soffre molto di politiche turistiche da sempre incentrate sul turismo balneare,” continua Belacchi, “e solo da pochi anni abbiamo iniziato a considerare anche il territorio collinare e montano nella promozione turistica. Grazie al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità Unesco per la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino e il grande sforzo di divulgazione portato avanti dal presidente Luca Santini si sono raggiunti canali nazionali che hanno fatto conoscere al grande pubblico il Parco. Il punto naturalistico di maggiore interesse tra Forlì e Cesena è la zona della Foresta della Lama, esempio quasi unico di foresta vetusta con caratteristiche straordinarie che si ritrovano in pochissimi altri luoghi d’Italia.”
PROTEGGERE
Difesa
VIRTUALE GIORGIO SBARAGLIA È UN ESPERTO DI CYBER SECURITY: ATTRAVERSO WEBINAR E CORSI DI FORMAZIONE MIRATI, SPIEGA L’IMPORTANZA DI TUTELARSI DALLA CRIMINALITÀ INFORMATICA, UN FENOMENO IN COSTANTE AUMENTO, CON I GIUSTI STRUMENTI.
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di Francesca Miccoli / ph Clarissa Costa
Milano, Avellino poi di nuovo la città ambrosiana prima di ripartire per un capillare quanto appassionante giro dell’Italia. Giorgio Sbaraglia, ingegnere forlivese, è uno dei più grandi esperti italiani di sicurezza informatica, chiamato a svolgere attività di formazione e consulenza aziendale a ogni latitudine. Trovatosi disoccupato alla soglia dei sessant’anni, dopo aver ricoperto il ruolo di dirigente in seno a una delle prime imprese di costruzioni italiane (con ben 500 dipendenti e fatturati da capogiro), Sbaraglia è riuscito a reinventarsi, trasformando un’antica passione in una professione. A schiudere orizzonti un tempo inimmaginabili la massiccia affermazione del web, spesso foriero di danni non solo per la salute delle persone ma anche per le attività economiche e i semplici fruitori degli strumenti informatici. “Internet è il motore della terza rivoluzione industriale poiché genera opportunità di crescita e sviluppo impensabili fino a pochi decenni fa,” spiega Sbaraglia. “Inevitabilmente il business creato dalla rete ha portato qualche effetto collaterale negativo: mi riferisco al cyber crime che in questi ultimi anni ha assunto
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dimensioni impressionanti.” Per il 2020 è stimato in 1.000 miliardi di dollari il peso della criminalità informatica nell’economia mondiale. “Gli strumenti per tutelarsi esistono ma purtroppo manca la percezione del rischio. L’opinione comune è a me non toccherà oppure che cos’hanno i miei dati di così importante? Ma gli hacker attaccano a tappeto. Per utilizzare una similitudine marinara, pescano con la rete a strascico e molte aziende vengono così colpite in maniera non mirata ma indifferenziata. Chiunque dovrà mettere in conto di essere attaccato, prima o poi.” E magari assistere impotente alla violazione degli account e alla perdita dei dati sensibili. “Beni preziosi, anche se apparentemente immateriali, da proteggere con la stessa attenzione che si riserva alla propria casa.” Diviene allora fondamentale adottare strumenti di difesa, da scegliere avvalendosi della consulenza di professionisti esperti. Ma non solo: le aziende devono formare i propri dipendenti. “Il punto debole della catena è sempre l’essere umano che con il suo comportamento può rendere inefficace qualsiasi barriera difensiva,
“IL CYBER CRIME OPERA ATTRAVERSO VERE E PROPRIE AZIENDE CHE FANNO RICERCA E SVILUPPO, DOTATE ADDIRITTURA DI UNA SORTA DI SERVIZIO CLIENTI PER TRATTARE I RISCATTI. DIVIENE ALLORA FONDAMENTALE ADOTTARE STRUMENTI DI DIFESA.”
esponendo l’azienda a rischi maggiori, e fornendo agli hacker più intraprendenti dei possibili punti di ingresso per il furto dei dati sensibili.” Dal 2017 Sbaraglia ha formato oltre 5.000 persone ed è proprio in aula che dà il meglio di sé grazie all’innata capacità di affascinare e coinvolgere l’uditorio. A lui si rivolgono committenti rinomati: dalla Business School del Sole 24 ore all’ABI, dalla Federmanager Academy alle associazioni di categoria passando per gli ordini professionali. E ogni giorno le chiamate si moltiplicano: a marzo l’ex manager terrà un webinar per il Politecnico di Milano e per l’au-
tunno organizzerà un master. La lotta alla criminalità informatica è diventata un’urgenza planetaria. “Non ci sono più gli hacker di una volta, rappresentati idealmente con tanto di felpa e cappuccio. Il cyber crime oggi opera attraverso strutture organizzate, vere e proprie aziende che fanno ricerca e sviluppo, dotate addirittura di una sorta di servizio clienti per trattare i riscatti. La criminalità informatica impatta anche con le infrastrutture critiche che, attaccate, rischiano di bloccare il Paese: dagli aeroporti alle centrali elettriche alle ferrovie. Basti pensare a cosa potrebbe accadere con un intervento sui pannelli a messaggio variabile delle autostrade. La guerra del terzo millennio non si combatterà con i carri armati ma con i computer: un conflitto virtuale ma non incruento”. L’autorevolezza del guru forlivese anti-cyber crime si misura anche nella produzione libraria, negli articoli on line da migliaia di visualizzazioni, e in ultimo, nel reportage in materia di sicurezza delle password pubblicato sul prestigioso periodico Class. E ovunque svetta un monito: “Se il problema della cybersecurity fosse solo tecnologico, la tecnologia l’avrebbe già risolto!” IN MAGAZINE
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CANTARE
Spirito
FUNK
UN MIX FRA JAMES BROWN E GLI EARTH WIND AND FIRE: MOMO SAID GENERA SONORITÀ TRAVOLGENTI IN CUI TORNANO LE INFLUENZE DEL MAROCCO, LA SUA TERRA NATIA, MENTRE CESENA DIVENTA LO SFONDO DI UN VIDEO MUSICALE. di Cristina Mazzi / ph Tam Tam Studio
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Un cocktail di soul, funk, disco e black music che trasmette una carica travolgente. Momo Said, marocchino di nascita e cesenate d’adozione, è un miscuglio fra culture che genera spensieratezza, carisma e divertimento. Impossibile stare fermi quando “il mix fra James Brown e gli Earth Wind and Fire” (come è conosciuto fra gli addetti ai lavori) sale sul palco. E l’insieme di sonorità soul e funk ibride mescolate fra loro si percepisce anche nell’ultimo disco uscito, Break the rules, che vanta lusinghiere recensioni sulle principali riviste di musica e passaggi nelle radio non solo in Italia. Nato a Casablanca nel 1982, Said si definisce “un migrante non più incollato a nessun luogo”, anche se uno dei suoi luoghi del cuore è proprio Cesena, dove vive da 18 anni, da quando si trasferì per iniziare gli studi in Ingegneria elettronica, corso che poi abbandonò per provare a vivere di musica partendo dai live in strada. La città ha fatto da sfondo anche al video di un suo brano (Time gives lesson) in cui pedala, in piena notte, in una Cesena deserta tra Piazza della Libertà, zona ex zuccherificio, viale Cesare Battisti. “Con Tam Tam Studio, l’etichetta discografica cesenate con la quale lavoro dal 2007, siamo appassionati di realismo mescolato alla musica,” racconta. “Da qui è nata l’idea dell’ambientazione del video ispirato a Ninetto Davoli in una pubblicità degli Oro Saiwa degli anni Settanta. Ci piaceva restituire un’idea di quotidiano, della gente che si alza di notte per andare a lavorare, come fanno i fornai insomma. Così abbiamo coinvolto anche Arben.” Nel video, infatti, Said tiene in mano il pane appena sfornato proprio dal noto fornaio di San Mauro in Valle. Nella musica del cantautore tornano anche influenze della sua terra d’origine. “Il Marocco è sempre una grande fonte di ispirazione,” conferma il musicista. “Nel 2015 abbiamo fatto un tour nel mio Paese d’origine, con un concerto a Casablanca e da
quel viaggio, in una notte, è nato il singolo Be Wise.” L’Italia invece è la sua casa da quando aveva tre anni ed è qui che è cominciata la sua storia con la musica. “Ho iniziato il mio percorso musicale da bambino con i canti in latino di voci bianche che sentivo a sei, sette anni nella canonica vicino a casa, la chiesa di Santa Maria di Ostra Vetere, nelle Marche.” Said infatti è cresciuto lì, prima di trasferirsi a Cesena per frequentare l’università. “Mi nascondevo,” continua a raccontare il cantante, “per poter ascoltare quei canti, perché la mia famiglia era musulmana.” Nel piccolo paese marchigiano ha avuto il primo approccio con la musica nella banda cittadina a dodici anni. Suo padre commercia-
NEL VIDEO DI TIME GIVES LESSON L’ARTISTA PEDALA IN UNA CESENA DESERTA TRA PIAZZA DELLA LIBERTÀ E ZONA EX ZUCCHERIFICIO. “CI PIACEVA RESTITUIRE UN’IDEA DI QUOTIDIANO, DI GENTE CHE SI ALZA DI NOTTE PER ANDARE A LAVORARE.”
va dischi, poi Momo Said ha studiato solfeggio e consumato dischi di musica R&B, Blues, Soul, Jazz e Funk ispirandosi alle grandi voci di Ray Charles, James Brown, Otis Redding, Sam Cooke, Tina Turner, Jimi Hendrix, Michael Jackson e Bob Marley. La prima band l’ha messa in piedi da giovanissimo: a 17 anni è nata The Yellow House e sono iniziate le prime esperienze con la musica dal vivo. Una volta trasferito a Cesena si è aperto per lui il palcoscenico universitario, che Said ha calcato a suon di hip hop, soul e dance hall con Resystem Crew. Fino a quando non è stato invitato dalla band dei Mamasita a registrare un intervento per un loro album.
A LATO, L’ARTISTA CESENATE MOMO SAID.
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I produttori al Tam Tam Studio di Cesena riconoscono in lui le potenzialità per un progetto da solista. Parliamo di Spirit, acustico, reggae e soul. Nel 2010, germoglia pure Campi di Grano, un brano acustico in stile reggae con il quale Momo Said si è presentato alle selezioni del Festival di Sanremo. L’ultimo disco, Break the rules ha fatto il pieno di apprezzamenti. In Germania, il noto sito musicale Musikreviews
IN ALTO, MOMO SAID IN UNO SCATTO ARTISTICO. A LATO, UN’IMMAGINE DAL VIDEO TIME GIVES LESSON GIRATO A CESENA.
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lo ha eletto fra i migliori album soul funk del 2019. Negli anni il cantautore italo-marocchino ha collezionato una lunga sfilza di partecipazioni musicali, come quelle alla BBC Radio 6 Music di Londra, Sentieri Sonori di Radio Ara, in Lussemburgo, e a Studio Zen in Belgio. Ora Momo Said sta registrando il terzo album con Tam Tam Studio, che potrebbe essere a buon punto entro la prossima estate.
NELLA MUSICA DEL CANTAUTORE TORNANO ANCHE INFLUENZE DELLA SUA TERRA D’ORIGINE. “IL MAROCCO È SEMPRE UNA GRANDE FONTE DI ISPIRAZIONE,” CONFERMA IL MUSICISTA. MA È IN ITALIA, LA SUA CASA, CHE È COMINCIATA LA SUA STORIA CON LA MUSICA.
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LA FOTOGRAFIA PUÒ FAR CAMBIARE LA PROSPETTIVA DI UN TERRITORIO OLTRE CHE AGGREGARE PERSONE. UN’ASSOCIAZIONE E DUE GRUPPI FACEBOOK NE SONO L’ESEMPIO.
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di Giulia Masci Ametta
Raccontare la propria città, scoprire nuovi angoli e prospettive, rileggere la storia e vivere la cronaca. Questo è ciò che fanno ogni giorno spontaneamente i quasi 2.400 membri dei gruppi Facebook Cartoline da Forlì e dintorni e Fotografiamo Cesena. Un vero e proprio movimento dal basso partito oltre quattro anni fa, dall’idea – poi trasformata in associazione – di Roberta Invidia, Andrea Bonavita, Melissa Triossi, Fabio Campanella ed Elisabetta Boninsegna, con lo scopo di raccontare la città con i propri occhi attraverso scatti urbani e non. E quale miglior modo di raccontarla se non lanciando ogni settimana una nuova sfida? Un hashtag che inviti a guardare Forlì e Cesena con nuovi occhi, legandosi a un tema sempre nuovo: dal più classico #finestre a #geometrie, fino all’immancabile #Natale e all’interessante #insolito. Succede spesso di aprire la Home di Facebook, imbattersi in uno scatto postato sul gruppo e pensare Ma da dove l’avrà scattata?, Dov’è questo posto?. Succede altrettanto spesso che poi queste domande vengano poste, come commento sotto la fotografia, e si
aprano dialoghi, dibattiti, preziose occasioni di scambio. A volte si riscopre la storia di un monumento, a volte che hanno riaperto un giardino, altre ci si tiene semplicemente aggiornati sulla cronaca di quello che succede a pochi chilometri da casa. All’hashtag della settimana partecipano fotografi amatoriali e professionisti, architetti, giornalisti, commercianti, studenti, i fan più attivi delle pagine sono infatti legati da un unico comune denominatore: l’amore per la propria città e la voglia di celebrarlo attraverso la fotografia. Questo è lo scopo principale che ha portato l’associazione Postcards, cartoline da… a fondare i gruppi Facebook. Questo il sogno che ha fatto crescere l’associazione anche al di fuori dei social attraverso concorsi fotografici – anche in collaborazione con il comune – che riuscissero a valorizzare i centri storici attraverso il coinvolgimento delle persone che lo vivono. Un esempio tra tutti il successo del concorso forlivese Cartoline dal Santarelli, una chiamata aperta a tutti coloro volessero IN MAGAZINE
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ph Alan Piscaglia
immortalare l’ex asilo prima dei suoi imminenti lavori di ristrutturazione. Una due giorni fotografica durante la quale sarebbe stato aperto, pronto a essere fotografato per mantenerne il ricordo, per congelarne un pezzetto di storia. Il risultato? Sorprendente. Oltre 90 fotografi hanno attraversato i suoi cancelli e scattato le oltre 400 fotografie esposte poi nella successiva mostra. I concorsi non si sono certo fermati qui e dal più storico Cartoline dal Merenda è stato lanciato il tradizionale Cartoline dal Natale e si è conclusa la sesta edizione di Uno scatto per Regnoli, il concorso collegato alla Galleria a cielo aperto dell’omonima via del centro storico forlivese. Entusiasmo analogo anche nel ce34
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RACCONTARE LA PROPRIA CITTÀ, SCOPRIRE NUOVE PROSPETTIVE, RILEGGERE LA STORIA E VIVERE LA CRONACA. QUESTO È CIÒ CHE FANNO OGNI GIORNO SPONTANEAMENTE I QUASI 2.400 MEMBRI DEI GRUPPI FACEBOOK CARTOLINE DA FORLÌ E DINTORNI E FOTOGRAFIAMO CESENA.
senate, per il concorso dedicato al Natale 2018 Comunità in festa, in collaborazione con Conad, o per la seconda edizione di Cartoline in mongolfiera che invitava i partecipanti a raccontare
ph Sandra Lazzarini
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questo evento attraverso scorci e vedute cittadine nelle quali fossero presenti, immerse nell’azzurro del cielo, anche suggestive mongolfiere. Se la domanda che vi state facendo è c’era veramente bisogno di un gruppo Facebook? per riscoprire la propria città spesso data per scontata, la risposta è sicuramente negativa. C’era bisogno però forse di uno stimolo in più a osservare e non semplicemente guardare, a dialogare e non polemizzare, a trovare la bellezza dei luoghi ripartendo da una forma artistica immediata come può es-
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ph Giacomo Ricci
A CESENA, PER LA SECONDA EDIZIONE DI CARTOLINE IN MONGOLFIERA, I PARTECIPANTI SONO STATI INVITATI A FOTOGRAFARE SCORCI E VEDUTE CITTADINE CON LA PRESENZA DI PALLONI AEROSTATICI, IMMERSI NELL’AZZURRO DEL CIELO.
sere la fotografia fatta da un cellulare quando riesce ad acquisire uno scopo, quello di raccontare una storia e conservarla nel tempo.
IN QUESTE PAGINE, ALCUNE DELLE PIÙ BELLE FOTOGRAFIE DELLA COMMUNITY DI POSTCARDS, CARTOLINE DA…
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RICCARDO LA CORTE HA DATO VITA A UN GRUPPO IMPRENDITORIALE CHE FONDA LE RADICI SU UNA PRECISA VISIONE E SULLA FORZA DI UNO STAFF AFFIATATO.
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America Graffiti, Kazuma, Big Boss Garage: sono nomi che nella nostra Provincia sono ormai noti a tutti, dai giovanissimi agli adulti. America Graffiti non ha bisogno di presentazioni, ormai è un marchio conosciuto in tutta Italia per aver importato, attualizzandolo, il piacere di mangiare in una paninoteca americana anni ’50. Kazuma è lo store di Cesena di riferimento per gli appassionati di manga, fumetti, action figure e giochi da tavolo. Big Boss Garage è il paese dei balocchi per tutti gli amanti dell’automotive vintage USA e della customizzazione. A questi si è aggiunto negli ultimi mesi Casa La Corte, il ristorante che da qualche mese offre a Forlì cucina italiana di alta qualità e uno shop dove acquistare prodotti enogastronomici di pregio e attentamente selezionati. Per
non parlare dei ristoranti Old Boy, Nuovo Quadrifoglio, Four Jacks o della gelateria Flamingo. Che cosa unisce tutte queste realtà? La risposta è duplice: le doti imprenditoriali di Riccardo La Corte e la forza di quella che è stata battezzata Big Boss Crew: 110 collaboratori che si dividono tra store e ristoranti a Forlì, Cesena e Imola. La vendita della catena di America Graffiti ha rappresentato sicuramente per La Corte il ritorno a una dimensione locale. Ma questo non ha comportato l’abbandono delle proprie passioni – “Gestiamo comunque in franchising il ristorante di Forlimpopoli e presso il centro commerciale Punta di Ferro a Forlì” – o una minore attenzione ai particolari – “Per Casa La Corte ho selezionato personalmente in tutta Italia i produttori più attenti all’artigianalità e alla
IN ALTO, RICCARDO LA CORTE E LA MOGLIE CINZIA DALTRI INSIEME AI LORO CANI DI RAZZA JACK RUSSEL. NELLA PAGINA A LATO, DALL’ALTO, I RISTORANTI OLD BOY E FOUR JACKS. SOTTO, IL BIG BOSS GARAGE.
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QUELLA DI RICCARDO LA CORTE È UNA GALASSIA DI INTERESSI E DI ATTIVITÀ. PENSARE AI SUOI RISTORANTI E AI SUOI TANTI STORE È COME GUARDARE NEGLI OCCHI IL LORO FONDATORE. IN CIASCUNO C’È UN PEZZETTO DELLA SUA ANIMA.
qualità” – si tratta invece di un ritorno alle origini. “Ho fatto la scuola alberghiera,” afferma, “e questo, insieme alla mia esperienza di cuoco, mi porta ad avere una particolare sensibilità per la qualità, anche tecnica, del piatto. Non sono solo un imprenditore, mi piace stare in cucina e seguire l’evoluzione del settore.” In questa prospettiva, America Graffiti è stato al tempo stesso un importante banco di prova e un’occasione fondamentale per essere al passo con i tempi. Anzi, un passo più avanti degli altri, pur strizzando l’occhio alla tradizione. “Possedere un quadro completo della ristorazione è impossibile, anche perché è in perenne evoluzione. Si pensi anche solo al mondo della birra: negli anni ’90 c’erano poche grandi imprese produttrici. Poi negli ultimi anni c’è stata l’esplosione delle birre artigianali. Oggi tutti sanno che cos’è una IPA o cos’è l’IBU. Il mondo della ristorazione, insomma, è divenuto sempre più complesso e i clienti sono sempre più informati. Io rimango comunque ancora un fan della cucina emilianoromagnola degli anni ’80 e ’90. Nel menù dei miei locali si troverà sempre la tagliatella
al ragù – che fa da “termometro” della qualità e bontà di un ristorante –, gli affettati con la piadina e le giardiniere, la carne alla griglia. Il focus della mia ristorazione è comunque
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IN ALTO, IL RISTORANTE CASA LA CORTE. IN BASSO, DA SINISTRA, IL RISTORANTE QUADRIFOGLIO E LA GELATERIA FLAMINGO.
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oggi sul prodotto di qualità e sulla ricercatezza e la cura nel servire il cliente.” La medesima attenzione che mantiene nel mondo food, Riccardo La Corte lo esprime al meglio anche nella sua attività non ristorativa. “Il Big Boss Garage mi sta dando grandi soddisfazioni. È l’America Graffiti fuori dal mondo ristorativo e nasce dalla mia malattia di comprare e vendere auto. A parte qualche pezzo raro che
ho tenuto, trovo soddisfazione soprattutto ad usarle, anche per poco. Ognuna di esse mi dà un’emozione, un’esperienza, ha un profumo, una caratteristica che mi appagano anche per breve tempo. Abbiamo clienti che provengono da tutta Italia, soprattutto da Veneto e Lombardia. Ma abbiamo venduto qualche pezzo anche in Campania, Liguria, Piemonte. E ci stiamo aprendo anche a livello europeo. In un
anno abbiamo un giro di circa trenta auto, che non è poco per la nicchia di mercato che rappresenta.” Quello di Riccardo La Corte non è un gruppo imprenditoriale, è una galassia di interessi e di attività. Pensare ai suoi ristoranti e ai suoi tanti store è come guardare negli occhi il loro fondatore. In ciascuno c’è un pezzetto della sua anima. Un’anima che in futuro non potrà che portarci tante altre sorprese.
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Viale dell’Appennino, 478 San Martino in Strada (FC) T. 0543 85476
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Mina
MON AMOUR NELLA SUA CASA DI CORSO DIAZ A FORLÌ, FRANCO GHETTI HA RACCOLTO TUTTO, MA PROPRIO TUTTO, SULLA GRANDE CANTANTE ITALIANA CHE IL 25 MARZO COMPIE 80 ANNI.
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di Giulia Farneti / ph Giorgio Sabatini
“La amo, la amo alla follia, è il mio mito.” Inizia così la chiacchierata con Franco Ghetti, 63 anni, docente all’Istituto Alberghiero di Forlimpopoli, con una passione sfrenata per Mina. Sposato e padre di tre figli, Ghetti nella sua abitazione forlivese di corso Diaz ha una mansarda di oltre 40 mq interamente dedicata alla regina della musica italiana. “Possiedo di tutto, dalle vecchie cassette Stereo 8 degli anni Sessanta ai dischi picture (i dischi in vinile anni Settanta dalle superfici colorate, N.d.A.) ai DVD, dalle pubblicità che la raffiguravano ai 13 film a cui ha partecipato. Come ho raccolto tutto questo? Pian piano, in parte grazie ad altri appassionati come me e in parte acquistando su eBay.” Tutto è iniziato negli anni Sessanta, quando la televisione ha fatto l’ingresso nella sua vita. “Sono figlio di operai, non navigavamo certo nell’oro ma per fortuna non ci è mai mancato nulla. Nel ’68 ho cominciato a seguire Mina grazie a Canzonissima e anche grazie alla radio, che in casa mia era perennemente accesa. Sono rimasto affascinato fin da subito dalla sua voce. L’ho sempre rite-
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nuta una bellissima donna avanti con i tempi, cosa che ha sempre dimostrato. Basti pensare alla sua ultima fatica musicale con Ivano Fossati che ha scalato le classifiche dei giorni nostri.” Ghetti accoglie chiunque sia appassionato o anche semplicemente incuriosito dall’arte di Mina Anna Maria Mazzini nel suo microcosmo fatto di oggetti di ieri, di oggi e di note musicali. “La sua musica e la sua voce sono sempre stati un rifugio per me, anche quando nel ’96 ho perso mio fratello: ascoltando Io sarò con te avevo la sensazione di essergli più vicino. Anche Ancora ancora ancora, sigla in quegli anni del programma televisivo Mille e una luce, ha lasciato un segno indelebile in me, per non parlare di Se telefonando e moltissime altre.” Mina oltre ad essere la cantante più amata di sempre è anche inafferrabile da quando, oltre 40 anni fa, ha deciso di abbandonare le scene. Ma Franco è mai riuscito a vederla? “L’ho incontrata il 1 luglio del 1978, in occasione di uno dei suoi ultimi concerti in Versilia al Bussoladomani. Le ho stretto la mano, ma da
HA UNA MANSARDA DI OLTRE 40 MQ INTERAMENTE DEDICATA ALLA REGINA DELLA MUSICA ITALIANA: “POSSIEDO DI TUTTO, DALLE VECCHIE CASSETTE STEREO 8 DEGLI ANNI SESSANTA AI DISCHI PICTURE AI DVD, DALLE PUBBLICITÀ AI FILM,” RACCONTA FRANCO GHETTI.
quel giorno non sono più riuscito a vederla, nonostante conosca suo figlio Massimiliano Pani, abbia visitato il suo studio di registrazione a Lugano, le abbia scritto in più occasioni e mi abbia sempre risposto.” Quest’anno, precisamente il 25 marzo 2020, Mina compie 80 anni e, per l’occasione Franco Ghetti, il suo più grande fan forlivese, appende sul prospetto di casa sua uno striscione con scritto: Auguri Mina. Grazie. “Lo faccio da anni. Per me è un rituale, la testimonianza di quanto per me sia unica, nella speranza un giorno di poterle dire grazie, ma di persona.”
A LATO, FRANCO GHETTI NEL SUO TEMPIO DEDICATO A MINA.
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PRESERVARE
Il museo
SENZA MURI DA FORLÌ NASCE IN LOCO, IL PRIMO MUSEO DIFFUSO CHE METTE IN RETE, CON ITINERARI TURISTICI A TEMA, I LUOGHI ABBANDONATI DELLA ROMAGNA. testo e foto di Andrea Bonavita
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Tramandare la storia, ricordare, preservare le origini e le tradizioni fa parte della nostra cultura da sempre. Occuparsi del ricordo e della sua valorizzazione è quello che ha scelto di fare l’associazione Spazi Indecisi ormai da circa 10 anni. L’associazione forlivese sperimenta infatti dal 2010 interventi di rigenerazione urbana leggera, attraverso incontri ed eventi culturali che trasformano i luoghi in stato di abbandono in un campo di indagine e di ricerca per artisti, fotografi, architetti, urbanisti, paesaggisti e cittadini. “Spazi Indecisi”, dice Francesco Tortori, uno dei fondatori, “non
L’ASSOCIAZIONE SPAZI INDECISI SPERIMENTA INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA CHE TRASFORMANO I LUOGHI IN STATO DI ABBANDONO IN UN CAMPO DI INDAGINE E DI RICERCA, PROPONENDO CONTENUTI MULTIMEDIALI CHE PERMETTONO VISITE GUIDATE.
si occupa del ricordo in maniera semplicemente documentale ma propone una serie di contenuti multimediali che vanno dal video, alle mappe, alle app per smartphone che permettono visite guidate, ma libere, dei singoli spazi abbandonati o in via di recupero. Contenuti che consentono a chi si reca su quei luoghi di conoscere la loro storia, ascoltare le testimonianze di chi ci ha vissuto o lavorato, capire i fenomeni sociali che ne hanno motivato la costruzione e poi ne hanno determinato l’abbandono. L’associazione permette anche ai visitatori di contribuire in maniera attiva potendo proporre a sua volta spazi e luoghi abbandonati che abbiano un carico storico culturale degno di 46
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nota.” La summa di tutte queste iniziative ha dato vita a In Loco, il museo diffuso dell’abbandono, “il primo museo dell’abbandono in Italia senza pareti o cancelli, uno spazio di ricerca diffuso che racconta il territorio romagnolo, da Imola a Cattolica, attraversando con vari itinerari i suoi luoghi dimenticati.” Sono sette infatti gli itinerari proposti. Il primo si chiama DO.VE - I confini incerti di arte e abbandono. È un itinerario che lega arte contemporanea e luoghi in abbandono dell’entroterra romagnolo. È il risultato di un percorso nel quale nove artisti hanno indagato il potenziale estetico
IN APERTURA, UNO SCATTO DELL’EX ERIDANIA. SOTTO, LA CASA DEL FASCIO DI PREDAPPIO.
IN LOCO È IL PRIMO MUSEO DELL’ABBANDONO IN ITALIA SENZA PARETI O CANCELLI, UNO SPAZIO DI RICERCA DIFFUSO CHE RACCONTA IL TERRITORIO ROMAGNOLO, DA IMOLA A CATTOLICA, ATTRAVERSANDO CON 7 DIVERSI ITINERARI I SUOI LUOGHI DIMENTICATI.
IN ALTO, UNA FOTO AEREA DI SCARDAVILLA. IN BASSO, UNA FOTO NOTTURNA DELLA CHIESA DI SAN ZENO.
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e narrativo di altrettanti luoghi abbandonati leggendoli in chiave contemporanea attraverso la creazione di opere multimediali negli spazi dismessi. Tra le tappe, la chiesa del Santissimo Crocifisso a Meldola, la chiesa di Petrignone, i silos Martini. Lavori In (tras)Corso è un itinerario che rende omaggio ad
alcuni tra i più importanti luoghi di lavoro della Forlì del Novecento tra cui l’Ex Eridania, Campostrino, la Fornace Maceri Malta, il Foro Boario, l’Arena Forlivese. Fa parte di questo itinerario anche il deposito delle corriere ATR dove, grazie alla collaborazione tra Spazi Indecisi, Città di Ebla, Comune di Forlì e ATR, è stato attivato il progetto ExATR che trasforma l’edificio in un hub culturale e ospita il centro visite di In Loco. Totally Riviera è un viaggio lungo la costa romagnola alla scoperta delle colonie e degli ospizi marini per l’infanzia costruiti o utilizzati dal regime fascista: imponenti architetture arenate sulla spiaggia, in contrasto con l’urbanizzazione sfrenata che le ha inglobate e, al contempo, isolate. Un’estate al mare - il mito senza tempo dell’estate in Riviera alla scoperta de-
gli spazi che hanno contribuito a creare il mito dell’estate in Romagna. Un tuffo nel passato, per riflettere su come è cambiato il modo di fare vacanza e su quali sono le potenzialità future di un territorio che ha fatto dell’ospitalità la sua bandiera. Tra i luoghi dell’itinerario la mitica discoteca Paradiso di Rimini, la discoteca WoodPeker di Milano Marittima, Acquaria Park a Pinarella e altri. Senti Ieri sono invece le storie di vita nella Romagna appenninica attraverso le memorie dei suoi abitanti, un itinerario escursionistico dedicato ai vecchi edifici in pietra, testimonianza di mestieri e vite che, dal dopoguerra in avanti, iniziarono a trasformarsi profondamente. Darsena 3.0 è un attracco storico per il futuro tra mare e archeologia industriale. L’itinerario rende omaggio agli avamposti storici della produttività ravennate e alla darsena di Ravenna, luogo di sviluppo economico un tempo e oggi volano di crescita culturale. Infine c’è Totally Terrae - Architetture totalitarie in Romagna. Un viaggio nell’entroterra romagnolo alla scoperta delle architetture costruite tra le due guerre mondiali, oggi in abbandono o interessate da progetti di recupero. Partendo dal progetto fotografico Totally Lost l’itinerario ci interroga sulle possibilità di dare una nuova vita a questo patrimonio dissonante. Tra i luoghi ci sono l’acquedotto di Spinadello, l’ex asilo Santarelli, la fabbrica aeronautica Caproni a Predappio e poi Villa Teodorani a Mercato Saraceno e Villa Muggia a Imola.
s.r.l.
CESENA | Via Emilia Ponente 985 | tel/fax: 0547 600 180 - FORLÌ | c/o Zannoni | Via Padulli, 40 RAVENNA | Via Monsignor Renato Casadio, 45 (ing. Via Classicana km 153) Tel. 0544 1795230 info@stufecaminidesign.it | www. stufecaminidesign.it
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CELEBRARE
I nostri primi
VENT'ANNI
“LE CITTÀ SONO COME LE PERSONE. HANNO UN NOME CHE LE DISTINGUE E PREGI, DIFETTI E PARTICOLARITÀ CHE CONFERISCONO LORO UN CARATTERE PRECISO. MA C’È SEMPRE QUALCOSA CHE SFUGGE, LABILE E INDEFINIBILE, COSÌ DA RENDERLE SEMPRE NUOVE E INASPETTATE OGNI VOLTA CHE LE SI RIVEDE.” (FABRIZIO CARAMAGNA)
nostra ed essere ascoltati. Chi meglio, insomma, di tutti noi in copertina? Uno specchio, in definitiva, è stata la scelta più naturale. Un modo anche per ringraziare tutti per la rinnovata fiducia che ha accompagnato la nostra rivista in questi ultimi dieci anni. Ringrazio dunque innanzi tutto i lettori, ai quali abbiamo cercato di fornire un punto di riferimento che raccontasse la nostra città e tutta la Provincia con un tono leggero ma accurato. Ringrazio tutti coloro che sono stati ospitati sulla nostra rivista, chi in copertina e chi all’interno, che ci hanno consentito di raccontare la loro storia, spesso intima. Ringrazio in primis i soci per la fiducia dimostrata negli anni, lo staff editoriale centrale, giornalisti e fotografi – un pensiero speciale a Giorgio – ai diversi uffici stampa che hanno messo al nostro servizio la propria creatività e professionalità nella realizzazione di una rivista che ha da sempre cercato di unire originalità e interesse. Ringrazio lo staff tecnico, da quello amministrativo a quello commerciale, i distributori, che rappresentano il motore della nostra macchina editoriale.
Ringrazio in special modo, i nostri inserzionisti, molti dei quali ci danno fiducia da anni, che ci consentono di pubblicare in totale indipendenza. Grazie a tutti di cuore. N.B. LE SEGUENTI PAGINE RACCOLGONO ALCUNE FOTOGRAFIE E TESTI REALIZZATI DAI NOSTRI COLLABORATORI NEGLI ULTIMI 10 ANNI, CON IL FONDAMENTALE SUPPORTO DEI DIVERSI FOTOGRAFI E UFFICI STAMPA.
Forlì
NUMERO SPECIALE ®
Anno XII - N. 5 - DICEMBRE 2009
Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00
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Abbiamo cominciato a pensare a questo numero speciale già da parecchi mesi. Come organizzare la rivista? Quali articoli pubblicare? E soprattutto: a chi dedicare la copertina di Forlì? Venti anni sono tanti e trovare qualcuno che fosse rappresentativo dello sviluppo di un’intera comunità cittadina ci è sembrata una sfida impossibile. Per l’anniversario del decennale avevamo scelto per la copertina il primo piano della statua di Aurelio Saffi che vedete qui accanto. Giustificavamo la scelta perché la sua presenza in piazza ci pareva quella di un mentore che, in silenzio, osserva dall’alto la vita che scorre. Da allora i tempi sono cambiati. È una frase fatta, è vero, ma mai come oggi più aderente alla realtà. I social network hanno portato alla ribalta ciascuno di noi, abbiamo tutti la possibilità di accedere ai proverbiali quindici minuti, e anche più, di notorietà. Ma soprattutto, le nuove opportunità hanno modificato profondamente la nostra mentalità: vogliamo certo essere più superficialmente protagonisti ma al tempo stesso vogliamo contare di più, essere meglio informati, poter dire la
di Andrea Masotti
1999 - 2009
Forlì... IN dieci anni La città raccontata attraverso le pagine della rivista IN Magazine ripercorre cambiamenti e traguardi che, tra economia e politica, cultura e turismo, gastronomia e sport, hanno trasformato il volto della città e del territorio. Un decennio sotto gli occhi di Aurelio Saffi, l'illustre concittadino che osserva, in silenzio, dall'alto della piazza, la vita che scorre.
IN BASSO, LA COPERTINA DEL DECENNALE DI FORLÌ IN MAGAZINE
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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - EURO 3,00
Giuseppe
PINI
Êria ‘d Rumâgna Romagna a tutto folk San Benedetto in Alpe L'anima cheta del paese Ex circoli di partito La politica... in tavola
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Francesco
Tesei
Start Up L'impresa in culla Alberto Lombardi Una family a tavola Collezione Verzocchi Il lavoro fatto ad arte
Ai confini della mente
N° 3 GIUGNO/LUGLIO 2017
La bacchetta del maestro di note
Sabiu Marco
Musica live a Forlì e Cesena Le città da ascoltare Bagno di Romagna Il prodigio delle acque Stefano Simoncelli e Tinin Mantegazza
Il sottile filo del discorso
Anno XVIII - N. 1 - MARZO - APRILE 2014
Forlì
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Saponara
Riccardo
Camera di Commercio Vicini alle imprese Antonella Imolesi Pozzi La passione dei libri Imprenditori in Riviera Rotta verso il mare
Un sogno firmato Milan
N° 4 OTTOBRE/NOVEMBRE 2017
FILOSOFIE DI VITA
Marianne
LA MUSICA NEGLI OCCHI
ANNALISA RADUANO / Obiettivo eccellenza SIMON / Cinema Italia VALLE DEL BIDENTE / Acqua e natura
MICHELE CASALBONI / Il mare in collina RAFFAELLA ORAZI / Abitare una strada ELLIOTT ERWITT/ Uno squarcio nelle nuvole
MIRAGE
F O R L Ì
Libertas
Tutti sotto canestro
Fulgor
Riccarda Casadei Il valzer dell’eterna gioventù Notte prima degli esami La maturità raccontata dai vip Bertinoro Il balcone tra i vigneti
Anno XVII - N. 2 - mAggIo - gIugNo 2014
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Drei
Davide
Romano Conficconi L’emozione del pallone Cino Ricci Quando pagai la cena all’Avvocato Bandini e Casamenti Riciclare il futuro
Se il Sindaco è social
N° 5 DICEMBRE 2017/GENNAIO 2018
GARDINI
CIOCCOLATO D’AUTORE
Fratelli
GRUPPO MANUZZI / Viaggi di famiglia GIOVANI INIZIATIVE / Qualcosa da dire PALAZZO ROMAGNOLI/ Storia, arte e mistero Anno XIV - N. 3 - GIUGNO 2011
Forlì
Anno XVII - N. 3 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2014
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Forlivesi in vacanza Dalla città al mare. E ritorno Buskers a Santa Sofia In strada da vent’anni Le aree pic-nic Una tovaglia sul prato
Venditto
Al ritmo di una canzone
Pasquale
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Gentilini
Se i balli non sono proibiti
Gabrio
Ce.U.B. Al centro dell'eccellenza Formula Servizi Formula che crese Andrea Bonavita In volo con uno scatto
F O R L Ì
N° 1 FEBBRAIO/MARZO 2018
DOVIZIOSO
DOVI 04.0
Andrea
ALBERTO FACCANI / ... a riveder le stelle IL FOOD IN CENTRO / Nuove aperture GIUSEPPE PALMAS / Una vita su pellicola
Davide
Rondoni
Giuliana Saragoni Maestra in cucina La crisi in Provincia Tempesta sull’economia Federico Bellini Il timoniere di Melville
Il poeta che dà voce alla vita
Giovanni Torri Alla guida degli Industriali Monte Tiravento Salita agli irti colli La Frasca Passaggio al mare
Bellezza... in pole position
Anno XIV - N. 4 - AGOSTO 2011
Forlì
Anno XVII - N. 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014
Forlì
Dal prossimo numero
per la rivista della nostra città
UNA VESTE NUOVA
F O R L Ì Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00
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ALBERTO ZAMBIANCHI
Applaudire Naima Club Ideare Evento ISKO
Anno XI - N. 6 - DICEMBRE 2008
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Benvenuti
CORTESI
OLTRE IL MURO
Marco
CLIO RAFFALLI / Filles de L’Officiel URBEX / Ciò che fu ieri ROBERTO RUFFILLI / Costruire democrazia
Forlì
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Angelo Grassi La Fabbrica dei sogni ritrovati Giovani creativi I ragazzi fan l’impresa Rocca San Casciano Passaggio a nord-ovest
Martini
Vigneti in bottiglia
Alfeo
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in Eataly
Michela Balzoni e Paolo Berardi
Alimos Chi dà buoni frutti Tribute band La terra dei cloni Viviana Cippone Mamme con le ali
N° 2 APRILE/MAGGIO 2018
F O R L Ì
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Imprenditoria
Vincente
Roberto Gorini Silvia Spronelli Massimiliano Bonoli Catia Guerrini Pioniera di dolci tradizioni Rocche della Val Bidente Tra le pietre della memoria Locanda Poggianina Effetto francese
Anno XIV - N. 5 - OTTOBRE 2011
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Monti Antonio
Franco Mescolini Prova d’attore San Paolo in Alpe La montagna della storia La casa passiva Sotto un tetto da Gold +
Postazione di regia
F O R L Ì N° 2 APRILE/MAGGIO 2015
SANSAVINI
UNA FORLIVESE AL TG2
Laura
N° 3 GIUGNO/LUGLIO 2018
NICOSANTI
Giancarlo
TOP MANAGER COL CUORE
GIUSEPPE MARIGGIÒ/ Un drone ci salverà CICLISTI 2.0 / Escursioni in e-bike GIULIA RICCI / La musica antica è giovane
Camminare Tra le “spiagge” d’Appennino
ELEONORA MAZZONI Ritratto di giovane attrice
Anno XII - N. 1 - FEBBRAIO 2009
Forlì
Anno XIV - N. 6 - dIcembre 2011
Forlì
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DI MAIO
Marco
F O R L Ì
CURCIO
STRAORDINARIA NORMALITÀ
Annalisa
GIANLUCA CASADEI / Il re della sabbia DAVE WECKL / Una star in città LAGHI URBANI / Fra natura, sport e divertimento
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da Giro
Una coppia Arnaldo Pambianco Ercole Baldini
Imprenditori stranieri Dal mondo a Forlì Caterina Sforza Sulle tracce della Signora Progetti e premi Menabó dà "Lezioni d'Europa" Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00
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Dirigere è la sua “impresa” Anno IX - N. 4 - LUGLIO / AGOSTO 2006
La Corte
Economia a Forlì Fuori dalla crisi Adolfo Wildt L’anima e le forme Appartamento di città Lo spazio fluido e dinamico
Fenomeno “America Graffiti”
Riccardo
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La scuola della vita
Forlì Rivista periodica di informazione e cultura di Forlì e provincia
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Viroli ® Anno XI - N. 5 - OTTOBRE 2008
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Anno XIV - N. 2 - APRILE 2011
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Maurizio w w w. i n m a g a z i n e . i t ® Camminare “Ciaspolata” in Campigna
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Crescere Forlimpopoli 3,00
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Brindare Pagadebit e Albana
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MIRKA VIOLA
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Sempre la più bella Anno IX - N. 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2006
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Neri
Alessandra Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00
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Anno XIV - N. 1 - FebbrAIo 2011
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Anno VIII - N. 4 - LUGLIO / AGOSTO 2005
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Rivista periodica di informazione e cultura di Forlì e provincia
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N° 3 LUGLIO/AGOSTO 2015
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Pandolfi Massimo
Giulio Babbi Il dolce sapore del successo Internazionalizzazione d’impresa Affacciati sul mondo Castelli dell'Alta Val Bidente Fortezze di montagna
Punto di vista
Anno XVIII - N. 1 - FEBBRAIO - MARZO 2015
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LA ROMAGNA NEL CUORE
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N° 5 OTTOBRE/NOVEMBRE 2018
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ISACCO NERI / Brillanti di luce VIGNETI / Il vino è donna ROBERTO BALZANI / Abitare la storia
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Giulia
ACROBATA DELLA DANZA
GIORGIO LUGARESI / L’avventura del calcio SALLY GALOTTI / Il sogno in corsia FOTOGRAFI / Nella terra di ghiaccio
SILVIA MONTI / Fragranze d’artista CAMPUS / Università del territorio SAN DOMENICO / Il mito di Piero
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LEONARDO LUCCHI / L’arte della leggerezza ARTIGIANI LONGEVI / Antichi forni e caffè PALESTRA URBANA / Parkour
PER AMORE DELLE DONNE
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N° 6 DICEMBRE 2018/GENNAIO 2019
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La forza della
Coppia
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N° 2 APRILE/MAGGIO 2017
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FABIO ZAFFAGNINI / Un sogno rock WELLNESS / Romagna in salute GIRO D’ITALIA / Domeniche rosa
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Germano Pestelli e Gaetano Foggetti
I Nasi Rossi del dottor Jumba Una risata ci guarirà Tradizioni di Natale Atmosfere magiche Feste golose I segreti di un cesto perfetto
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N° 1 FEBBRAIO/MARZO 2017
BIGNARDI
IDEARE LA BELLEZZA
MARCO ONOFRI / Scatti di passione GIOVANI IMPRENDITORI / Ragazzi favolosi SEBASTIÃO SALGADO / Alle origini della terra
Volontariato
Anno XVI - N. 5 - DICEMBRE - GENNAIO 2013/2014
Fantini
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N° 5 DICEMBRE 2016/GENNAIO 2017
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Il nostro impegno nel
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Luxury Living Group Nuova vita a Palazzo Daniele Bazzocchi Tutto il sapore del latte Attico in città L’eleganza del comfort
CASADEI
ROD ROD SUPERSTAR!
RENZO PIRACCINI / Frutta in gioco CIBO MODERNO / Street food now OLINDO GUERRINI / I suoi primi 100 anni
Le signore del
IN Magazine e Foschi L'editoria che cresce Francesco Tesei Giocoliere della mente I forlivesi e l'iPad Tavoletta magica
Anno XVI - N. 4 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2013
Forlivesi all’estero Intraprendenza senza confini Giovanni Matteucci La ricerca della qualità Casanova dell'Alpe Sentieri lastricati di storie
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Anno XIII - N. 6 - DICEMBRE 2010
Paola Piscopo, Marisa Raggi e Liviana Zanetti
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N° 4 OTTOBRE/NOVEMBRE 2016
Rod
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Anno XVI - N. 3 - LUGLIO - AGOSTO 2013
Riccardo
Forlì
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Anno XIII - N. 5 - ottobre 2010
Passione
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Silvi
A TUTTO BIO!
Una vita in mezzo ai libri
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Confronto sul
Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli
MONDARDINI
GIOVANNI BARBIERI / La voce di Dylan Dog BIRRIFICI / A tutta birra! ALESSANDRO MILIA / La moda in digitale
MASSIMO FOSCHI
Anno XIII - N. 4 - Agosto 2010
Commercio
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N° 3 LUGLIO/AGOSTO 2016
GIULIA PIOLANTI Talento da Circo VALLE DEL VOLTRE Terra di mezzo
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Anno XVI - N. 2 - MAGGIO - GIUGNO 2013
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IL MIO NOME È VIMEZ
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La Fondazione: un impegno e una passione
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Anno XVI - N. 1 - FEBBRAIO - MARZO 2013
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Tramonti
Anno XV - N. 5 - DICEMBRE - GENNAIO 2012/2013
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TRA ZTL E PARCHEGGI Il Piano instabile
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Bruno Grandi Leggenda italiana Made in Forlì Yuri Ciccarese Classico con brio Rocca delle Caminate Bastione sul crinale
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L'architettura, una passione "razionale" Gianluca Pagliacci e Gianluca Padovani Nel segno di Teleromagna Sant'Agostino in Alpe Quel che resta del passato Formaggi di Romagna Freschi di tradizione
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Menabó, 25 anni nel segno della comunicazione
Anno XV - N. 4 - OTTOBRE - NOVEMBRE 2012
Il segreto della bellezza
MATTEO LUCCA Anatomia dei metalli
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CLAUDIO CHIEFFO Era mio padre
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IN Magazine ripercorre cambiamenti e traguardi che, tra economia e politica, cultura e turismo, gastronomia e sport, hanno trasformato il volto della città e del territorio. Un decennio sotto gli occhi di Aurelio Saffi, l'illustre concittadino che osserva, in silenzio, dall'alto della piazza, la vita che scorre.
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Alla guida della “nuova” Cassa
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Camminare Il borgo di Pianetto
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Camminare Da Tredozio a Gamogna
INCHIESTA SUL CENTRO La piazza dei dibattiti
Anno X - N. 4 - LUGLIO / AGOSTO 2007
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Creare Francesco Giuliari
Celebrare Contemporanea
Forlì
Rivista periodica di informazione e cultura di Forlì e provincia
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Una preside sulle orme di Artusi
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MARIA GIOVANNA RIGHINI Creare David Sabiu
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MARIA BENEDETTA BORINI
Anno X - N. 3 - MAGGIO / GIUGNO 2007
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Approfondire Il terzo settore
Forlì
Rivista periodica di informazione e cultura di Forlì e provincia
Brindare Frutto Proibito
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Buon lavoro monsignore Camminare Pian del Grado
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Anno VIII - N. 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2005
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NADIA MASINI
Camminare La Strada dei vini e dei sapori
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QUINTO FABBRI
Anno X - N. 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2007
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Forlì
Rivista periodica di informazione e cultura di Forlì e provincia
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Anno IX - N. 6 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2006
Forlì
Rivista periodica di informazione e cultura di Forlì e provincia
Concretezza e passione Creare Silvano D’Ambrosio
Forlì
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Anno VII - N. 4 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2004
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Forlì
N° 6 DICEMBRE 2019/GENNAIO 2020
Fratelli
PIALLINI
SPETTACOLO IN VERTICALE
GIANLUCA GORINI / Una nuova stella MOBILITÀ ELETTRICA / La spina nel motore I BORGHI TERMALI / Fra storia e benessere
PERSONAGGI
Capitoli
DI VITA
RIPERCORRIAMO LE INTERVISTE AI PERSONAGGI DI COPERTINA DAL 2010 AD OGGI. STORIE DI IMPRENDITORI, PROFESSIONISTI DI OGNI SETTORE, ARTISTI E SPORTIVI: LE TESSERE DI UN UNICO GRANDE MOSAICO CHE RACCONTA LA STORIA DI UNA CITTÀ.
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Sono oltre 50 i personaggi di copertina degli ultimi dieci anni, tra imprenditori, professionisti, artisti, personaggi dello spettacolo e della politica, sportivi. Insieme, questo concentrato di personaggi e di vite compone quello che è il vero cuore pulsante della rivista, che negli anni ha narrato, quasi come capitoli di un libro, le storie dietro ai volti che hanno segnato e ancora rappresentano il nostro territorio. Tra gli imprenditori che hanno il cuore a Forlì, partiamo da Stefano Scozzoli, uno dei fondatori di Menabò Group, oggi alla guida del gruppo di cui fa parte anche Edizioni IN Magazine, che nel 2010 avevamo intervistato per il primo compleanno importante, quello dei 25 anni di vita aziendale. Proseguiamo con Cristiano Flamigni che, insieme alla sorella Cristiana, ha dato vita al negozio Ipertoys, il primo grande negozio di giocattoli a Forlì che poteva inizialmente sembrare l’azzardo di un giovane ambizioso ma che gli aprì le porte del management del Gruppo Giochi Preziosi. Dalle passerelle parigine a Corniolo, Giuseppe Pini, titolare dell’omonimo maglificio leader nella produzione di filati per le griffe più prestigiose
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a cura di Clarissa Costa
della moda internazionale, ci ha raccontato la sua storia che parte proprio dal borgo montano: un imprenditore abituato a dividersi ogni giorno tra le passerelle parigine e newyorkesi e clienti come Dior o Lanvin. Parlando di imprenditori che incarnano la versione italiana, o meglio forlivese, dell’American Dream, impossibile non citare Riccardo La Corte, il big boss di America Graffiti che, con la moglie Cinzia, ha fondato il suo successo sulla ristorazione e sullo stile anni Cinquanta, un sogno inizialmente contornato da un alone di scetticismo oggi invece in continua espansione. Abbiamo poi incontrato Giancarlo Nicosanti Monterastelli, partito come magazziniere per diventare il numero uno dell’azienda Unieuro trasformandola nella più grande catena italiana di elettronica di consumo ed elettrodomestici. Nel settore del food, Forlì ha sperimentato negli anni nuovi gusti, sapori e tendenze, come un ritrovato amore per la filosofia slow e per il rispetto dei prodotti dell’ambiente e del territorio. Abbiamo quindi incontrato Michela Balzoni e Paolo Berardi, responsabili del negozio Eataly in Piazza Saffi, inaugurato nel 2015, che ci hanno
raccontano come sarebbe cambiato il centro e il nostro modo di fare la spesa e di mangiare, e Gianluca Mondardini, il tecnologo alimentare trasformatosi in profeta del gelato bio, socio fondatore della ormai nota catena di gelaterie Puro & Bio e del marchio Bio Burg. Se Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi, coppia nella vita e in cucina, ci hanno parlato di come nella loro osteria La Campanara fanno riscoprire i sapori tradizionali, quelli di un tempo, l’ecoblogger Lisa Casali si fa promotrice di una cucina a impatto zero o quasi, coniugando la gastronomia all’ambiente preparando piatti con gli scarti e cucinando il cibo con la lavastoviglie. Abbiamo parlato di cucina come sinonimo di arte con i pluripremiati fratelli Fabio e Manuele Gardini, maestri cioccolatieri dal 1987, veri artisti nel creare prodotti d’eccellenza con l’ingrediente più amato di sempre. La loro grande popolarità arriva nel 2002 con la linea di cioccolato al sale di Cervia, un unicum a livello mondiale. I sapori della Romagna escono anche dai confini nazionali raggiungendo Formentera grazie ai numerosi imprenditori di Forlì e Predappio come San-
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PARLANDO DI GASTRONOMIA IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE, FORLÌ HA SPERIMENTATO NEGLI ANNI NUOVI GUSTI, SAPORI E TENDENZE, COME UN RITROVATO AMORE PER LA FILOSOFIA SLOW E PER IL RISPETTO DEI PRODOTTI DEL TERRITORIO.
dro Ricci, partito da Forlì nel 2000 assieme alla moglie Alice con l’idea di costruire una vita nuova, puntando sulla ristorazione. E cosa c’è di meglio nell’accompagnare il tutto con un buon calice di vino? Alfeo Martini, a capo del gruppo MGM Mondo del Vino, esporta i vini italiani in tutto il mondo, un imprenditore
che dalla commercializzazione ha esteso l’attività anche alla produzione vitivinicola. Sono poi diversi i professionisti e docenti intervistati nell’ultimo decennio che ci hanno accompagnato in riflessioni sociali, culturali e filosofiche, come: Ulisse Tramonti, docente – oggi in pensione – e tra i massimi esperti italiani di architettura razionalista, movimento del primo Novecento che ha proprio a Forlì e in Romagna uno dei suoi territori di riferimento; Maurizio Viroli, filosofo e professore presso l’università di Princeton, che ci ha raccontato gli anni della formazione nella sua Forlì; Riccardo Silvi, professore di economia aziendale presso la sede di Forlì che, in un’intervista del 2013, ha tracciato le linee della nuova imprenditorialità e dei progetti di start-up che si affacciavano sul mercato; Rocco Ronchi, il quale ha raccontato il suo essere
filosofo e ha analizzato le difficoltà e le sfide di vivere in maniera consapevole il nostro tempo. Tra i personaggi forlivesi noti sul piano culturale e giornalistico troviamo inoltre: Vittorio Mezzomonaco, giornalista, organizzatore di eventi e dirigente pubblico; Gaetano Foggetti, giornalista e responsabile delle pagine forlivesi del quotidiano Corriere di Romagna, in copertina nel 2010 insieme a Germano Pestelli, medico ortopedico e fisiatra; Massimo Pandolfi, caporedattore centrale de il Resto del Carlino; Laura Sansavini, giornalista del Tg2, che ci ha raccontato la sua carriera da collaboratrice del Resto del Carlino a conduttrice di Costume e Società su RAI 2. Tra le eccellenze in campo medico spiccano Annalisa Curcio e Carlo Flamigni, i quali hanno dedicato la loro vita alla medicina: lei nel 2018 è tra i quattro primari donna
NELLA PAGINA PRECEDENTE, A SINISTRA DALL’ALTO, TROVIAMO: CRISTIANO FLAMIGNI, RICCARDO LA CORTE, MICHELA BALZONI E PAOLO BERARDI CON OSCAR FARINETTI, GIANLUCA MONDARDINI, GIANCARLO NICOSANTI MONTERASTELLI, LISA CASALI, FABIO E MANUELE GARDINI, ALFEO MARTINI, ULISSE TRAMONTI, VITTORIO MEZZOMONACO, ANNALISA CURCIO, CARLO FLAMIGNI E LAURA SANSAVINI. A LATO: FRANCESCO TESEI, MARCO SABIU, ANDREA VASUMI E GIULIA PIOLANTI. NELLA PAGINA ACCANTO: MARIANNE MIRAGE, PAOLO STELLA, MARCO CORTESI E GIANLUCA NAPHTALINA CAMPORESI.
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di Senologia in Italia e guida l’Unità Operativa Complessa dell’Asl Romagna, mentre Flamigni è il pioniere della fecondazione assistita nonché un prolifico autore di libri gialli dedicati alla figura femminile. I nostri lettori amanti della musica e dello spettacolo hanno avuto modo di leggere l’intervista a Marco Sabiu, pianista, direttore d’orchestra, arrangiatore e compositore approdato al Festival di Sanremo dopo una ricca carriera tra Londra e Italia. Musica e animazione sono il leit motiv della carriera di Pasquale Venditto, eclettico showman che ha fatto cantare intere generazioni con il suo karaoke. Divertire gli altri divertendosi è la filosofia del comico Andrea Vasumi, ormai una certezza del panorama cabarettistico italiano. Un sorprendente Francesco Tesei, conosciuto in tutta Italia come il mentalista gra-
zie alla serie in onda su Sky Uno, ci ha raccontato l’origine del suo amore per i suoi esperimenti impossibili. Tra i giovani artisti alla ribalta dei palcoscenici nazionali e internazionali abbiamo incontrato Gabrio Gentilini, spirito poliedrico diviso tra canto, ballo e recitazione, che ricopre ruoli da protagonista nelle produzioni italiane dei musical più conosciuti di sempre, e Giulia Piolanti, ballerina e ginnasta con un ruolo da protagonista negli spettacoli del Cirque Du Soleil. E mozzafiato sono anche gli spettacoli dei fratelli Luca e Andrea Piallini, fondatori di eVenti Verticali, una forma di teatro con artisti in movimento su installazioni sospese. Considerata una delle più promettenti cantautrici della nostra generazione, Marianne Mirage, salita sul palco di Sanremo Giovani nel 2017, ci ha parlato della sua gavetta e di quella chitarra
che l’ha sempre accompagnata, fino all’etichetta Sugar. Ma abbiamo puntato i riflettori anche su quei personaggi che stanno dietro le quinte, come Antonio Monti, regista del programma TV Le Iene, o sul palco teatrale, come Marco Cortesi e Mara Moschini, che portano sui teatri e sugli schermi le drammatiche vicende legate al Muro di Berlino.
SONO DIVERSI I PROFESSIONISTI E DOCENTI INTERVISTATI NELL’ULTIMO DECENNIO CHE CI HANNO ACCOMPAGNATO IN RIFLESSIONI SOCIALI, CULTURALI E FILOSOFICHE, E ALTRETTANTI I PERSONAGGI NOTI IN CAMPO ARTISTICO, MUSICALE E TELEVISIVO.
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IN ALTO: MONICA FANTINI, MARCO DI MAIO, ROCCO RONCHI, GIANFRANCO BACCHI, GERMANO PESTELLI E GAETANO FOGGETTI, GIAN LUCA ZATTINI.
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Gianluca Naphtalina Camporesi è il fotografo e videomaker che si cela dietro molti scatti delle star più amate come Laura Pausini, Jovanotti e Pavarotti. Paolo Stella è stato il primo influencer a cui abbiamo dedicato una copertina: attore, scrittore, imprenditore nel difficile e sempre più inflazionato universo della comunicazione, con già 194.000 follower su Instagram nel 2017 (oggi sono più di 320.000). Abbiamo parlato poi di design e moda con Cristina Casadei, interior designer che da spazio ai sentimenti, e con Patrizia Valmori, titolare di Le Chapeau, guru del copricapo che da oltre 30 anni è la stilista dei cappelli preferita dalle griffe. Diversi sono anche i personaggi che sulle nostre pagine ci hanno parlato dei punti di forza, dei progetti e delle criticità della realtà locale. In un’intervista doppia, Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli, ai vertici delle due associazioni dei commercianti forlivesi, ci hanno detto la loro su come rilanciare il centro storico.
MOLTEPLICI SONO I PERSONAGGI CHE SULLE NOSTRE PAGINE CI HANNO PARLATO DEI PUNTI DI FORZA, DEI PROGETTI E DELLE CRITICITÀ DELLA REALTÀ LOCALE. PERSONAGGI AI VERTICI E POLITICI CHE CONDIVIDONO UN AMORE COMUNE, QUELLO PER IL TERRITORIO.
L’amore per il territorio ha portato Paola Piscopo, Marisa Raggi e Liviana Zanetti a sviluppare una propria idea di turismo che punta alla qualità e alla comunicazione, mentre Monica Fantini, primo direttore donna in Legacoop a livello nazionale e curatrice del festival del Buon Vivere, ci ha raccontato della sua volontà di lavorare per il bene comune. Con una volontà apolitica ma con un occhio sempre attento ai cambiamenti del tessuto politicosociale, abbiamo chiacchierato con l’onorevole Marco Di Maio,
Vivi senza limiti. A proteggerti ci pensiamo noi.
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IN ALTO: FABIO SCOZZOLI, RICCARDO SAPONARA, FABRIZIO BORRA, ANDREA DOVIZIOSO E ROD GRIFFIN.
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approdato dalla politica forlivese ai banchi del Parlamento, e con i sindaci Davide Drei (in carica dal 2014 al 2019) e l’attuale sindaco di Forlì Gianluca Zattini. Poi Fulvio Rocco de Marinis, Prefetto di Forlì-Cesena dal 2015 al 2018, che ci ha lasciato il bilancio dei suoi tre anni in città. Doverosamente ricordiamo i signori Mapei, Adriana Spazzoli e Giorgio Squinzi in copertina insieme nel 2013, che ci hanno lasciato nel 2019. Abbiamo incontrato Lorenza Bignardi, nominata nel 2017 nuovo questore della Provincia, e Gianfranco Bacchi, che da ottobre 2019 è il Comandante della Nave Scuola Amerigo Vespucci. Anche lo sport è un capitolo importante con personaggi del calibro di Andrea Dovizioso, l’eroe della porta accanto in sella a una Ducati Rossa da tanti anni protagonista sulle piste di mezzo mondo, e Fabio Scozzoli, la rana olimpionica, che avevamo intervistato prima della partenza per le Olimpiadi di Londra del 2012. Dalle prime pedate sul campo della Sammartinese agli impianti
ABBIAMO INTERVISTATO SPORTIVI DELLE DIVERSE DISCIPLINE, PERSONAGGI DEL CALIBRO DI ANDREA DOVIZIOSO E FABIO SCOZZOLI, I NOSTRI CAMPIONI DALLA FAMA INTERNAZIONALE. MA ANCHE ALLENATORI E GURU DELLA PREVENZIONE.
di Milanello, Riccardo Saponara è il giovane centrocampista Made in Forlì, e Anna Remondini, punta di diamante della Forlì Roller, è pluricampionessa iridata di pattinaggio artistico su rotelle. Siamo entrati nel mondo del basket con Nenad Vucinic, che nel 2011 ha allenato e portato alla salvezza la Fulgor Libertas, e con Rod Griffin, ex cestista dove a Forlì riposa e allena le giovani squadre. Infine abbiamo parlato di ricerca, benessere e prevenzione sportiva con Fabrizio Borra, fisioterapista e guru di sportivi e artisti.
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ECONOMIA
Tutto si
TRASFORMA IL TESSUTO IMPRENDITORIALE FORLIVESE HA SAPUTO FRONTEGGIARE I CAMBIAMENTI CHE HANNO MODIFICATO PROFONDAMENTE L’ECONOMIA GLOBALE RIMBOCCANDOSI LE MANICHE IN VISTA DELLE SFIDE FUTURE.
I A LATO, DA SINISTRA: PODERE DAL NESPOLI, RICCARDO TURA DI DORELAN, ALBERTO ZAMBIANCHI, PIERO PRATI DI BABBINI E MAURO CANGIALEONI DELL’OMONIMO GRUPPO, ERMANNO CONFICONI DI PAYPER, DANILO CASADEI, IL GRUPPO ARMETAL, MAURIZIO FABBRI DI FIORINI INDUSTRIES E ITALO CARFAGNINI.
a cura di Gianluca Gatta
Il tessuto economico della provincia di Forlì-Cesena rispecchia in pieno la vivacità e l’eterogeneità del territorio romagnolo. Secondo l’Osservatorio EY, i cui dati sono stati presentati all’ultimo forum sulla Romagna Fattore R, le tre Province orientali della Regione si confermano oggi come un territorio di punta rispetto all’Italia e all’Europa quanto a capacità imprenditoriale e valorizzazione dei talenti. Negli ultimi venti anni, nonostante la frenata dovuta alla crisi economica iniziata nel 2008, Forlì in particolare ha saputo dimostrare di sapere mutare pelle, guardando sempre alle nuove occasioni che il mercato sapeva fornire. Merito certo della proverbiale caparbietà romagnola – che sicuramente aleggia nell’aria, considerato quanto riesce a influenzare anche coloro che qui non sono nati – ma anche di essere riusciti a capitalizzare al meglio l’esperienza passata, con un occhio sempre attento all’innovazione. Negli ultimi dieci anni, Forlì IN Magazine ha continuato a dare spazio alle migliori esperienze imprenditoriali, considerate un indicatore significativo dell’essenza stessa dell’essere parte di questa
comunità. Scorrere le pagine della rivista significa intuire, come in un filmato accelerato, la varietà delle iniziative e la vitalità della nostra porzione di Provincia. Partiamo dall’azienda vitivinicola Poderi Dal Nespoli, di M.G.M. Mondodelvino, di cui nel 2014 mettevamo in luce la passione, il duro lavoro e un forte attaccamento al territorio di origine dei vini prodotti, che hanno permesso all’Italia vitivinicola di affermarsi in campo internazionale e all’azienda di diventare uno dei più importanti e riconosciuti ambasciatori del Made in Italy all’estero. Abbiamo dato poi spazio alle “perle nascoste” delle vallate, mettendo in luce come si possa eccellere sui mercati globali partendo da realtà apparentemente svantaggiate. In tale contesto abbiamo parlato di Industrial Wear, che nel 2017 aveva trasferito il suo quartier generale da Forlì a Fiumana di Predappio, confermando una strategia di sviluppo di successo strettamente legata al territorio. Nella vallata del Bidente, al confine tra Civitella e Galeata, nel 2018 aveva da poco raggiunto un traguardo storico la ditta Babbini. L’azienda del gruppo Cangialeoni, produttrice IN MAGAZINE
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di presse disidratanti, festeggiava infatti la realizzazione della macchina numero mille. La valle del Montone è invece lo sfondo di Armetal, azienda leader nel settore dei meccanismi per divano letto. La ditta di Rocca San Casciano, fondata dall’artigiano del ferro Silvano Pazzi nel 1960, partita come piccola bottega nel 2007 festeggiava la nascita di Armetalflex, ditta sorella dedita ai materassi. Tra le aziende virtuose che resistevano nonostante la crisi finanziaria, mettevamo in luce nel 2013 le esperienze di successo di Dorelan, uno dei simboli della Forlì vincente in Italia e nel mondo, azienda leader nel settore del bedding, accanto ad America Graffiti, la catena di ristoranti a tema USA anni Cinquanta, che continuava ad espandersi in netta controtendenza con analoghe imprese del settore. Merito di tre
NEGLI ULTIMI DIECI ANNI, FORLÌ IN MAGAZINE HA CONTINUATO A DARE SPAZIO ALLE MIGLIORI ESPERIENZE IMPRENDITORIALI, CONSIDERATE UN INDICATORE SIGNIFICATIVO DELL’ESSENZA STESSA DELL’ESSERE PARTE DI QUESTA COMUNITÀ.
IN QUESTA PAGINA, DALL’ALTO: LUCIA MAGNANI, CORTE LIVIA, UN’ESCURSIONE IN MOUNTAIN BIKE, PALAZZO ORSI MANGELLI E RAFFAELLA VIGNATELLI DI LUXURY LIVING GROUP.
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parole magiche: innovazione, eccellenza e diversificazione. Come non dare inoltre conto del Gruppo So.F.teR – oggi acquisita dell’americana Celanese – della quale si vantava la triplicazione del fatturato, dovuta in primis all’aumento dell’esportazione. Una crescita coerente e virtuosa aveva accompagnato anche l’avventura ultratrentennale della Fiorini Industries, capofila in Europa nel settore idrotermosanitario. Nello stesso anno si dava conto della ristrutturazione del-
la residenza barocca degli Orsi Mangelli, riportata alla luce in centro storico ad opera di Luxury Living Group e trasformata in uno showroom per elementi di arredo e oggettistica di design contemporaneo. Gli ultimi 10 anni hanno visto l’esplosione del fenomeno Bed &
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IL TESSUTO ECONOMICO DELLA PROVINCIA RISPECCHIA LA VIVACITÀ E L’ETEROGENEITÀ DELLA REGIONE, LE CUI PROVINCE ORIENTALI SI CONFERMANO COME UN TERRITORIO DI PUNTA QUANTO A CAPACITÀ IMPRENDITORIALE E VALORIZZAZIONE DEI TALENTI.
IN ALTO: LORIS REGGIANI, I TITOLARI DELL’AZIENDA ANTARIDI, GIUSEPPE BALDETTI E UNA VISTA DELLA CITTADELLA DEL VOLO DI FORLÌ.
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Breakfast. Di recente abbiamopresentato il fenomeno incontrando a Forlì i titolari di Corte Livia e Giardino 34. Nel settore del benessere, parola magica che ormai vale quanto un marchio registrato, nel 2015 si focalizzava l’attenzione sul Driver Program Center, nato per fornire una consulenza allo sportivo e all’atleta, soprattutto di Formula 1, e sul percorso Long Life Formula proposto nella “Clinica del Ben Essere” delle Terme di Castrocaro. La crescente sensibilità verso il benessere ha fatto
nel tempo il paio con lo sviluppo ecosostenibile, grazie a iniziative di natura politica – come quelle che inauguravano nel 2015 la nascita del bike sharing e di nuove piste ciclabili, confermate e ampliate nel 2019 dal servizio comunale di bike sharing elettrico e dalla promessa di ampliare i percorsi ciclopedonali – o comunque grazie alla spinta dettata da ragioni di mercato, come nel caso dello sviluppo della mobilità a impatto zero, che la rivista ha sottolineato un volta di più anche di recente nell’articolo dedicato alla Thundervolt NK-E, una moto da competizione, ma elettrica, progettata e realizzata da Loris Reggiani, Giuseppe Sassi e a Bruno Greppi. Le infrastrutture costituiscono il fondamento di ogni sviluppo economico. Nel centro della città, nel 2018 riapriva il Mercato delle Erbe, con il nome originario, incastonato nella cornice di piazza Cavour. Ma soprattutto una delle parole che negli ultimi anni si è sentita echeggiare sulle bocche di semplici cittadini, imprenditori, rappresentanti politici, ammini-
stratori della cosa pubblica – tra entusiasmo e polemiche – è stata aeroporto. La riapertura imminente di quello che è ritenuto uno snodo di importanza centrale per la crescita della città, fa il paio con quella che avevamo chiamato la “Cittadella del volo”, sviluppatasi in zona aeroporto con le sedi di centri all’avanguardia nella formazione e ricerca in aeronautica e aerospazio. Nello spazio di due isolati abbiamo l’Istituto Tecnico Aeronautico Francesco Baracca, Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, il Centro Interdipartimentale di Ricerca (CIRI) Aerospace e l’ENAV Academy. In venti anni l’economia locale è mutata, sono cambiati in parte gli attori, la crisi ha spinto le imprese più capaci e intraprendenti verso l’internazionalizzazione, altre hanno modificato il proprio business, altre ancora hanno chiuso i battenti. Una cosa però è certa: il tessuto forlivese, come quello romagnolo in generale, ha mostrato di avere gli anticorpi per adattarsi ai nuovi equilibri del mercato.
ADVERTORIAL
LA GRECA ARTI GRAFICHE 70 ANNI DI RICERCA E INNOVAZIONE
RESTARE AL PASSO CON I TEMPI È LA PRIORITÀ FONDAMENTALE PER LA GRECA ARTI GRAFICHE. QUESTO SIGNIFICA NUOVI SERVIZI, NUOVI STRUMENTI E UNO SGUARDO ATTENTO ALLA ECOSOSTENIBILITÀ. Tutto ha inizio con la fotografia. È il 16 agosto del 1948, l’Italia ha appena cominciato il suo cammino di ricostruzione dopo i danni della seconda guerra mondiale e la nuova Costituzione è entrata in vigore da pochi mesi. È piena estate quando Carlo Alberto La Greca, forte della propria esperienza, apre in via Mameli a Forlì uno studio fotografico. Colui che dopo qualche decennio sarà insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, all’epoca è un giovane dalla personalità eccentrica e intraprendente. È stato al seguito della legione indiana come cineoperatore e fotografo di guerra, ama la tecnologia e gli piace precorrere i tempi. La fotografia, oltre a dargli da mangiare, gli 1
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permette così di coltivare le sue passioni e di sperimentare nuove soluzioni tecniche. Oggi li chiamano “geek”, sono quelle persone sempre al passo con i tempi, che scovano le novità tecnologiche nella rete e amano possedere e utilizzare strumenti all’avanguardia. Allora Internet non c’era, quindi Carlo si informa sui giornali, con il passaparola, inventa lui stesso strumenti innovativi. Insomma, senza saperlo pone le fondamenta di una mentalità e di una “filosofia” d’impresa che, dopo decenni,
costituisce la base del lavoro quotidiano di quella che oggi è un riferimento romagnolo, ma non solo, per la stampa e la cartotecnica: La Greca Arti Grafiche. Oggi, dopo oltre 70 anni dalla fondazione, il figlio di Carlo, Alessandro, e la moglie Carla mantengono vivo lo spirito pionieristico dei primi anni e non dimenticano quello che ha permesso di cavalcare i decenni, tra rivoluzioni tecniche del settore e concorrenza: la ricerca di nuove soluzioni e la consapevolezza di
IN QUESTA PAGINA, ALESSANDRO LA GRECA E LA MOGLIE CARLA COSTA. IN ALTO A DESTRA, UNO SCATTO STORICO E IN BASSO, PARTE DELLO STAFF DI LAVORO ATTUALE.
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CIÒ CHE HA PERMESSO DI CAVALCARE I DECENNI, TRA RIVOLUZIONI TECNICHE DEL SETTORE E CONCORRENZA, È LA RICERCA DI NUOVE SOLUZIONI E LA CONSAPEVOLEZZA DI NON ESSERE SEMPLICEMENTE UNA TIPOGRAFIA MA UN GRUPPO DI PROFESSIONISTI DELLA STAMPA E DELLA CARTOTECNICA.
non essere semplicemente una tipografia – evidente già nel nome – ma un gruppo di professionisti della stampa e della cartotecnica che riesce a risolvere le esigenze, anche inespresse, della clientela e a progettare soluzioni ritagliate su misura. Oltre alla produzione cartotecnica ed editoriale tradizionale, offrono, infatti, consulenza per la realizzazione di prodotti pubblicitari, editoriali e cartotecnici, affiancano i creativi e collaborano nella progettazione dei materiali più complessi che si possano realizzare, come i giochi di ruolo. Sono degli specialisti nella scelta dei materiali e del loro utilizzo, sono consapevoli che
la carta non è più fondamentale per la comunicazione di massa ma svolge ancora un ruolo di grande rilievo nei rapporti commerciali ed umani, per questo motivo deve trasmettere oltre ad informazioni ed immagini anche emozioni. Lo spirito impresso dal fondatore ha permesso di guardare al futuro con ottimismo e di ritagliarsi il giusto spazio in un mercato in continua evoluzione, senza rimpianti. Le nuove sfide guardano verso l’eco-sostenibilità, sia nelle fasi produttive che nell’offerta di prodotti ecosostenibili. Alessandro e Carla credono che la carta sia uno strumento meraviglioso, adatto in molti casi a sostituire la plastica, pensano che oggi più che mai il rispetto dell’ambiente dovrebbe essere un parametro fondamentale e si dotano di nuove attrezzature che consentono di limitare gli scarti di
carta e utilizzano prodotti ecocompatibili. Il mondo cambia e quello che può essere fatto è proprio ciò che ha da sempre distinto l’uomo, ovvero adattarsi al cambiamento modificando la propria mentalità e cercando nuovi strumenti per affrontare il futuro. Che è proprio ciò che fece Carlo Alberto La Greca in quel lontano 1948.
Via Euclide, 15 Forlì (zona Artigianale Quattro) Tel. 0543.700324 info@litolagreca.com | www.litolagreca.com IN MAGAZINE
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CULTURA
Il risveglio
DEL ZITADON NEGLI ANNI FORLÌ È STATA IN GRADO DI RITAGLIARSI UN RUOLO DI PRIMO PIANO NELLA CULTURA COME NELLA FORMAZIONE, RECUPERANDO IL GAP RISPETTO ALLE CITTÀ VICINE.
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a cura di Roberta Invidia
Vent’anni fa, quando il San Domenico era poco più di un rudere da restaurare, in pochi avrebbero scommesso sulle potenzialità turistiche di Forlì, oggi riconosciute da prestigiose guide come Lonely Planet. Così come in pochi avrebbero potuto immaginare di vedere nascere, in pieno centro, un vero Campus universitario capace di attrarre studenti da tutta Italia. Eppure, in questo scorcio d’epoca a cavallo tra due secoli, Forlì è riuscita a ritagliarsi un ruolo di primo piano nella cultura come nella formazione, recuperando quel gap rispetto alle città vicine nei confronti delle quali il Zitadon (il cittadone) si era sempre sentito un po’ come il brutto anatroccolo. Tutte trasformazioni che IN Magazine ha raccontato, riflettendo nelle sue pagine il mutare della città. Il campus universitario oltre a formare generazioni di studenti (tra poco anche le nuove leve di Medicina) ha trasformato radicalmente l’aspetto architettonico di un pezzo di città, con l’arrivo di una struttura ultramoderna al posto dei padiglioni del vecchio ospedale Morgagni. Ne abbiamo parlato nel 2015, quando è stato inaugurato il mo-
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derno teaching hub: il blocco delle aule formato da tre tunnel intrecciati fra loro e costellati di vetrate affacciate su viale Corridoni, che sembra quasi una sorta di terminal da dove spiccare il volo verso la cultura e la conoscenza. Il San Domenico da parte sua, ha continuato a portare a Forlì il pubblico delle grandi mostre a cui, oggi, si è aggiunto anche quello di un’altra grande forma d’arte, la fotografia. Nel 2015 infatti, la Fondazione ha organizzato la prima di una lunga serie di esposizioni di alto livello dedicate ai grandi dell’obiettivo, portando in città nientemeno che Steve McCurry, arrivato al San Domenico per presentare la sua Icons and Women: un viaggio nella storia del mondo in 40 foto e 6 continenti. A proposito di fotografia, in questi anni vi abbiamo raccontato anche alcuni dei fotografi più rappresentativi di Forlì tra cui il fotografo di architettura Luca Massari, che nel 2016 festeggiava 30 anni di attività, e l’artista della fotografia Silvia Camporesi, che nella nostra intervista, sempre nel 2016, aveva appena presentato Atlas Italia: ricerca fotografica sui paesi ed edifici abbandonati
A LATO, DALL’ALTO: IL CAMPUS DI FORLÌ, STEVE MCCURRY AL SAN DOMENICO, UNO SCATTO URBEX DI TESORI ABBANDONATI, LUCA MASSARI E SILVIA CAMPORESI.
IN POCHI AVREBBERO SCOMMESSO SULLE POTENZIALITÀ TURISTICHE DI FORLÌ, OGGI RICONOSCIUTE DA GUIDE COME LONELY PLANET. COSÌ COME IN POCHI AVREBBERO POTUTO IMMAGINARE DI VEDERLA ATTRARRE STUDENTI DA TUTTA ITALIA.
in tutta Italia. Passione, quella per l’Urbex (la fotografia dei luoghi abbandonati, appunto), fatta propria dai giovani di Tesori abbandonati, il gruppo di fotografi forlivesi capaci di appassionare oltre 40.000 follower su Facebook con i loro scatti dedicati proprio alle perle in rovina, di cui abbiamo parlato nel 2018. Con Andrea Bonavita, intervistato nel 2014, abbiamo invece guardato Forlì e la Romagna dall’alto attraverso le sue spettacolari foto scattate a bordo di un parapen-
dio a motore. Ma non abbiamo dimenticato il grande patrimonio librario custodito nei Fondi antichi e nella Raccolta Piancastelli della biblioteca di palazzo Merenda, in corso della Repubblica. Per molti anni, la custode di questo patrimonio è stata Antonella Imolesi Pozzi a cui abbiamo dedicato una lunga intervista nel numero primaverile di IN Magazine del 2014. Stesso anno in cui abbiamo dedicato un lungo approfondimento anche a Palazzo Romagnoli, la storica dimora signorile, poi donata al Comune, diventata sede delle Collezioni del Novecento. Dopo il restauro, infatti, l’edificio di via Albicini è diventato sede espositiva di collezioni d’arte moderna donate alla Pinacoteca civica da privati cittadini come la collezione di Giuseppe Verzocchi, l’imprenditore forlivese che coinvolse tutti i più grandi artisti del suo tempo invitandoli a dipingere un’opera dedicata al lavoro. Tra i luoghi d’arte privati, invece, abbiamo raccontato l’Archivio Sughi di corso della Repubblica dedicata al pittore Alberto Sughi, dove sono raccolti e documentati sessant’anni di vita e opere dell’artista cesenate. Abbiamo IN MAGAZINE
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IN ALTO: UNO SCATTO DI ANDREA BONAVITA, L’ARCHIVIO SUGHI, L’ASSOCIAZIONE CULTURALE REGNOLI 41 E UNA PERFORMANCE DI SEMI-INTERRATI.
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poi parlato della nascita, in corso Garibaldi, di Marmo, la prima libreria indipendente in Romagna della forlivese Elena Dolcini, dedicata a tutte le forme di arte contemporanea: dalla pittura alla fotografia, al design. Ma l’arte contemporanea ha conosciuto a Forlì anche nuove strade. Il festival Murali Street Art organizzato dal Comune di Forlì in collaborazione con l’associazione Romagna in Fiore ha portato in città alcuni esponenti italiani della street art che hanno trasformato l’aspetto di interi palazzi del centro storico con opere d’arte dal sapore metropolitano. Una moderna ricetta antidegrado, quella dei murales, che ha toccato piazza del Carmine e le case popolari retrostanti, piazzale del Lavoro, piazza Guido da Montefeltro, la rotonda Santa Chiara e le zone intorno al San Domenico. Il decennio appena finito, poi, sarà ricordato anche per altre novità nel panorama culturale forlivese. Novità che vengono dal basso e dalle tante realtà
L’ARTE CONTEMPORANEA HA CONOSCIUTO A FORLÌ ANCHE NUOVE STRADE, TRASFORMANDO L’ASPETTO DI INTERI PALAZZI DEL CENTRO STORICO CON OPERE D’ARTE DAL SAPORE METROPOLITANO. UNA MODERNA RICETTA ANTIDEGRADO.
giovanili che organizzandosi in associazioni hanno portato in città una ventata di freschezza. Ne abbiamo parlato nel 2018 con un articolo su Orto del Brogliaccio (la palestra per giovani attori) e Semi-Interrati (giovani artisti di varie discipline impegnati in insolite performance), VitignanoStock, il festival per le band musicali giovani, e i ragazzi del Fai Giovani impegnati in attività di valorizzazione del patrimonio cittadino. Tra le tante associazioni culturali di cui abbiamo parlato c’è anche
il cuore di Forlì
Piazza A. Saffi, 49 Forlì - tel. 0543 24026 - fax 0543 34112 - info@riccicamillo.com - www.riccicamillo.com
IN BASSO: CLAUDIO CASADIO E RUGGERO SINTONI, LA LIBRERIA MARMO, YURI CICCARESE, ANTONELLA IMOLESI POZZI E UN MURALES DI VIA MACERI.
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Regnoli 41, artefice della rivitalizzazione di via Giorgio Regnoli, la strada del centro diventata esempio di come cittadini e negozianti possano unire gli sforzi per rilanciare vie e quartieri con progetti culturali. Non si può parlare di cultura a Forlì senza citare il ruolo del teatro Diego Fabbri che ha visto grandi cambiamenti nelle modalità di gestione. Il primo palcoscenico cittadino per la prima volta è passato infatti da una gestione diretta del Comune di Forlì ad una gestione affidata all’esterno. Ne abbiamo parlato nel 2018 con Claudio Casadio e Ruggero Sintoni, in un articolo dedicato ad Accademia Perduta – Romagna Teatri che si è aggiudicata il bando pubblico per sei anni. Di palchi d’innovazione abbiamo parlato in una lunga intervista a Claudio Angelini, anima del festival Ipercorpo e del collettivo
Città di Ebla senza dimenticare la musica in tutte le sue declinazioni e nelle sue eccellenze come Yuri Ciccarese, flautista, insegnante e organizzatore di concerti, intervistato nel 2012 in occasione della 22° edizione di Sadurano Serenade. Una lunga cavalcata tra le tante espressioni della cultura forlivese che ci riserva ancora grandi sorprese.
IL DECENNIO APPENA FINITO SARÀ RICORDATO ANCHE PER LE NOVITÀ NEL PANORAMA CULTURALE FORLIVESE. NOVITÀ CHE VENGONO DAL BASSO E DALLE TANTE REALTÀ GIOVANILI CHE ORGANIZZANDOSI IN ASSOCIAZIONI HANNO PORTATO UNA VENTATA DI FRESCHEZZA.
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CLINICA DENTALE SANTA TERESA CERCHIO DIGITALE: IL PAZIENTE AL CENTRO
LA CLINICA DENTALE SANTA TERESA IMPIEGA QUOTIDIANAMENTE TECNOLOGIE DIGITALI INNOVATIVE, COME IL CERCHIO DIGITALE PER FAR RITROVARE AL PAZIENTE UN NUOVO SORRISO IN UNA SOLA SEDUTA.
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Il Cerchio Digitale è un sistema integrato di software e attrezzature che dialogano fra di loro. Questo flusso digitale ha lo scopo di produrre un Bite rigido personalizzato (Pilot 3D) e i denti su misura prima della seduta di implanto-protesi (nel caso in cui sia clinicamente possibile posizionare i denti fissi agli impianti dentali nella stessa seduta dell’intervento). Questa procedura denominata carico immediato fa si che il paziente in un’unica seduta ottenga il suo nuovo sorriso: Immediate Smile. Nel caso in cui non sia possibile, il paziente viene sottoposto a un intervento di implantologia con l’uso di Pilot 3D e con tutti i benefici conseguenti: non dovrà più prendere impronte, (fastidioso masticone che viene messo in bocca per produrre i denti su misura), perché la telecamera intra orale fornisce tutte le informazioni per produrre i denti
su misura. Il Piano di cura implanto-protesico del paziente si distingue in 3 fasi: la visita e acquisizione dei dati in 3D, dopo la quale, previa l’accettazione da parte del paziente del piano di cura, l’odontoiatra effettua la TAC e la scansione intra orale con la telecamera. Il laboratorio interno acquisisce tutti i file in 3D del paziente e li invia all’implantologo che inizia ad eseguire l’intervento nella bocca virtuale, posizionando gli impianti dentali nell’osso e i denti mancanti. L’implantologo firma il progetto finale e lo invia nei software CAD del laboratorio interno, per produrre Pilot 3D con la stampante 3D e i denti con le macchine fresatrici CAM. Cos’è il Pilot 3D? È un Bite rigido con dei fori rinforzati in metallo, prodotto su misura del paziente. I fori sono una guida per l’implantologo che consentono di inserire gli im-
pianti dentali nell’osso nell’esatta posizione progettata, sia in termini di profondità, inclinazione, posizione orizzontale. Questa mascherina se utilizzata al massimo delle sue potenzialità, consente un decorso post operatorio minimo ed una precisione e velocità di esecuzione che rende l’intervento accessibile anche a persone in terza età. È di 89 anni il paziente più anziano che si è sottoposto a questo intervento. Presso la Clinica Dentale Santa Teresa, che detiene il brevetto, sono presenti specialisti e odontoiatri che potranno fornire ulteriori informazioni. Quali sono i vantaggi? Una diagnosi precisa della zona di intervento: viene eseguita al paziente l’acquisizione della struttura ossea della bocca (Tac Cone Beam) e una scansione con una telecamera intra orale che permette di rile-
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QUESTO SISTEMA INTEGRATO OFFRE MOLTEPLICI VANTAGGI, COME UNA DIAGNOSI PRECISA, LA PREDICIBILITÀ DEL RISULTATO, LA SICUREZZA, VELOCITÀ E LA PRECISIONE DI ESECUZIONE.
vare i denti e le strutture muco gengivali per ricostruire in 3D la bocca del paziente ed effettuare una diagnosi precisa. Lo studio sul modello in 3D e predicibilità del risultato: l’implantologo può studiare la bocca del paziente e simulare virtualmente il posizionamento degli impianti e dei denti. Ha a sua disposizione il modello virtuale della bocca del paziente per tutto il tempo prima del giorno dell’intervento ed è in grado di simulare la posizione degli impianti nel sito migliore. La velocità e la precisione di esecuzione: l’intervento viene eseguito con maggiore fluidità perché l’implantologo ha potuto studiare bene la bocca del paziente e con l’uso di Pilot 3D posiziona in modo preciso gli impianti dentali. La sicurezza: lo studio del caso su modello virtuale consente al chirurgo di posizionare gli impianti a distanza di sicurezza da strutture adiacenti da evitare (nervi, arterie). Inoltre Pilot 3D consente il controllo della profondità grazie a un meccanismo di stop. Minor tempo di ripresa postoperatorio: l’uso di Pilot 3D consente all’implantologo di inserire l’impianto attraverso un piccolo foro anziché un’incisione più ampia che è causa
del gonfiore e del dolore postoperatorio, con una conseguente minore assunzione di antinfiammatori. La riduzione al minimo dei disagi post-operatori consente nella maggior parte dei casi di tornare ad una vita sociale il giorno dopo. Pilot 3D dona risultati protesici eccellenti grazie alla possibi-
lità di studiare la posizione ideale degli impianti rispetto alla posizione dei denti nel modello virtuale 3D, porta a una semplificazione delle procedure e a evitare i compromessi tipici del ciclo tradizionale. Il digitale consente di pre-visualizzare il risultato ottimizzandolo al massimo.
Cesena | Viale Gaspare Finali, 42 | T. 0547 179 6570 Dir. sanitario Dott. Aroldo Zoli iscritto all’Albo Odontoiatri di Forlì Cesena n.620 Faenza | Via della Costituzione, 28/A | T. 0546 664807 Dir. sanitario Dott.ssa Cristiana Manco iscritto all’Albo Odontoiatri di Ravenna n.383 Ravenna | Via A. De Gasperi, 61 | T. 0544 240255 Dir. sanitario Dott. Fabio Fusconi iscritto all’Albo Odontoiatri di Ravenna n.141 www.clinicadentalesantateresa.it | clinicadentalesantateresa IN MAGAZINE
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COSTUME
La vita
CHE CAMBIA SCOPRIAMO ALCUNE DELLE NOVITÀ NEL PANORAMA CITTADINO E NEL TEMPO LIBERO CHE NEGLI ULTIMI ANNI SI SONO LEGATE INDISSOLUBILMENTE ALL’IMMAGINE CHE ABBIAMO DI FORLÌ.
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a cura di Beatrice Loddo
Raccontare una città non è un’impresa facile. Non si tratta di parlare solamente dei volti, delle personalità che la rendono eccellente; significa anche registrare le novità che, nel corso del tempo, rendono vivo il panorama cittadino. Significa osservare come si modifica la nostra vita, l’uso del nostro tempo libero, il modo in cui amiamo mangiare e bere, ma anche divertirci. In una parola, costume. Le abitudini sono lunghe a morire e difficili a imporsi; certe novità sono arrivate alla ribalta e oggi sono legate indissolubilmente all’immagine che abbiamo di Forlì. Negli ultimi 10 anni abbiamo documentato molte di queste trasformazioni. A partire dalla moda dello street food: un mondo che oggi tutti conoscono, grazie al successo di manifestazioni come In food we truck, promossa e organizzata nel 2016 da F.lli Bassini 1963 e Finger Food Festival, ma che in città non è mai stata una vera e propria novità, dal momento che siamo la patria di uno street food d’eccellenza come la piadina romagnola. E cosa c’è di più gustoso di una fresca birra artigianale per accompagnare un pasto spizzicato? Forlì ha visto nascere e prospera-
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re diversi birrifici, con Civitella che si attesta come piccola capitale della birra, grazie al birrificio Mazapegul e al marchio Peel Pie. Anche Bifor è ormai diventato parte del panorama del centro di Forlì, sulla piazza dell’enogastronomia per eccellenza, piazza Cavour, dove anche la presenza di Benso ha alzato l’asticella grazie allo chef stellato Pier Giorgio Parini. Ma la vita è tornata a scorrere anche in altre zone, grazie a quello che abbiamo definito come un vero e proprio Rinascimento, con aperture di ristoranti, enoteche, osterie e locali: dal Kinkhao Thai Street Food in corso della Repubblica al Giardino Wu in via Maroncelli, fino a Banco, su piazza XX settembre, e Ferri&Menta in corso Regnoli. Ancora a proposito di cibo, è impossibile non citare la nuova sensibilità per il mondo del superfood – alimenti vegetali che hanno proprietà che possono agire direttamente sulle funzionalità dell’organismo e che per questo sono detti anche alimenti funzionali – che ha contaminato piazza Saffi grazie al progetto Puro & Bio Superfood, ma non solo: a essere superfood è anche la noce
A LATO, DALL’ALTO: DUE FOTO DEL FESTIVAL DEL CIBO DI STRADA, IL TAILANDESE KINKHAO, IL TEAM DI BIFOR, ALESSANDRO ANNIBALI DI NEW FACTOR, LE BIRRE DEL MARCHIO PEEL PIE, SOFIA RANI DI PURO & BIO SUPERFOOD, UN PIATTO DI BENSO E MAURIZIO NOSTINI.
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NEGLI ULTIMI 10 ANNI ABBIAMO DOCUMENTATO MOLTE TRASFORMAZIONI. A PARTIRE DALLA MODA DELLO STREET FOOD, DEL SUPERFOOD E DEL BIO, DIVENTATO UN MARCHIO DI QUALITÀ RICONOSCIUTO TRASVERSALMENTE IN SETTORI MOLTO DISTANTI TRA LORO.
di Romagna, grazie all’Azienda Agricola San Martino di Alessandro Annibali, e al progetto di coltivazione biologica del noce a San Tomè, nato dall’esperienza di diverse aziende agricole: Conti Guarini Matteucci, Fabbri Denis e Drei. La parola bio è diventata un marchio di qualità riconosciuto trasversalmente in settori anche
molto distanti tra loro: dall’alimentare, al cosmetico, all’edilizio. Abbiamo parlato con Maurizio Nostini, socio italiano di Santiveri, che propone prodotti fitoterapici da piante coltivate in maniera bio; e anche l’edilizia e l’architettura, si sono trasformate in bioedilizia e bioarchitettura, e oggi dalla progettazione alla costruzione e alla ristrutturazione tutti noi ci preoccupiamo non solo della qualità della certificazione energetica, ma anche dei materiali utilizzati, e ci facciamo consigliare da professionisti come Mara Bianchi, consulente in tecnologie applicate al restauro e all’edilizia avanzata. La riscoperta del nostro territorio e della nostra città è passata anche dall’attenzione per l’apporto femminile alla conduzione di aziende vitivinicole (indicativamente il 25% sulla Provincia di Forlì-Cesena). Fra le quasi 2.800 tenute,
le imprenditrici del vino sono appassionate e forti come i loro vigneti: alla Tenuta Pandolfa è una storia di famiglia, che parte dalla fondatrice Noelia Ricci e continua oggi con la figlia Paola Piscopo; alla Tenuta Condé abbiamo Chiara Condello, una delle più giovani del settore, e a Poderi dal Nespoli c’è Celita Ravaioli. Alla Fattoria Paradiso di Bertinoro Gabriella Pezzi ha raccolto l’eredità del padre Mario; Elisa Valpiani e la madre Marta della Cantina Vinicola Marta Valpiani producono il loro vino a Castrocaro Terme, mentre Sara Vespignani della Corte San Ruffillo è tornata alla Romagna per amore della sua terra. Anche in pieno centro abbiamo imparato ad apprezzare il verde e gli scorci inaspettati a cui solitamente non possiamo fare caso: grazie alla manifestazione Zard-in, ideata da Alessandro
A LATO: SARA VESPIGNANI DI CORTE SAN RUFFILLO, ELISA VALPIANI DELLA CANTINA VINICOLA MARTA VALPIANI, E DUE SCATTI DEL PROGETTO ZARD-IN.
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DA 45 ANNI LA QUALITÀ È IL NOSTRO MESTIERE Specializzati nella fornitura di componenti oleodinamici per meccanizzazione agricola, trasporti e logistica, macchine di sollevamento, macchine industriali, macchine da costruzione, impianti petrolchimici, macchine per la pulizia e manutenzione del verde. Via Golfarelli, 88/B Forlì | Tel. 0543 724202 | Fax 0543 725129 | info@emporiooleodinamico.com | www.emporiooleodinamico.com
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IN ALTO: UNO SCORCIO DI UN PERCORSO FUORI PORTA, LA COMPAGNA DEI CAMPANARI, LA SOCIETÀ DI DANZA CIRCOLO DI ROMAGNA E LUCA VILLA NEI PANNI DI FREDDY MERCURY.
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Graziani, oggi sappiamo che come tanti centri storici, anche il nostro custodisce dei tesori. Se poi uniamo alla scoperta della città il benessere, ecco che viene fuori Forlì Cammina: un fenomeno che, sulla falsariga di altre iniziative sorte a Cesena, ha portato molti di noi a riscoprire la città e i suoi luoghi più significativi camminando e – ottimo e inatteso effetto collaterale – socializzando con i compagni d’avventura. In generale, con la diffusione del Nordic Walking e l’esplosione del trail running, abbiamo imparato ad apprezzare un tesoro prezioso come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, con i suoi 600 km di sentieri ben segnati: basta un breve tragitto per immergersi, dal caos delle vie cittadine, nei paesaggi collinari con boschi, calanchi e viali alberati. Ma non è fatta solo di natura e monumenti, una città: è fatta anche di storia, e di antichi mestieri che oggi non sono più attuali, ma che conservano il loro fascino: la Compagnia dei Campanari si tramanda di padre in figlio
l’arte di suonare la campana a Castrocaro, uno spettacolo che si può ammirare – e ascoltare – solo in ricorrenze particolari. E per chi non amasse i rintocchi, e preferisse lasciarsi trascinare da ritmi rock, senza abbandonare le terre di Romagna? C’è l’incredibile emozione di un ritrovarsi in un locale e assistere dal vivo allo spettacolo di una tribute band: Flavio Camorani, anima dei Floyd Machine e dei Floyd Quartet, ci ha rivelato i segreti per ottenere le stesse sonorità dei Pink Floyd, mentre Luca Villa stupisce presentandosi sul palco nei panni di Freddy Mercury con i Magic Queen. E se fossimo un po’ più romantici, e preferissimo un valzer? C’è la Società di Danza – Circolo di Romagna, che grazie alla fondatrice Bruna Bertini porta a Forlì dal 2009 un patrimonio di tecnica, musica e costumi riproponendo esibizioni con valzer ottocenteschi, quadriglie, mazurke e polke in costume storico, con tanto di mutandoni e crinoline: una magia da vivere o da ammirare.
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TERRITORIO
Il posto
PIÙ BELLO IL TERRITORIO INTORNO A FORLÌ È FONTE DI SORPRESE ANCHE PER CHI CI ABITA DA SEMPRE. LA NOSTRA RIVISTA HA SEMPRE AMATO METTERE IN LUCE LA NOSTRA RICCHEZZA. a cura di Gianluca Gatta
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Nella primavera del 2018 le pagine della nostra rivista presentavano una nuova esperienza che poteva essere vissuta, soprattutto, in collina e montagna. La mountain bike elettrica – ribattezzata e-bike – è la nuova incarnazione della passione per la velocità che caratterizza moltissimi romagnoli unita al piacere di visitare il nostro territorio. Dal mare alla collina fin dentro al Parco delle Foreste Casentinesi, esistono diverse realtà associative che si occupano proprio di divulgare questo nuova disciplina a metà tra lo sport e il turismo. Le e-bike possono essere utilizzate in qualsiasi percorso adatto alle loro cugine “muscolari” in quanto vantano soluzioni tecnologiche davvero all’avanguardia, sia per quanto riguarda il telaio della bici sia per quanto riguarda freni idraulici a disco e
DAL MARE ALLA COLLINA FIN DENTRO AL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI, ESISTONO DIVERSE REALTÀ ASSOCIATIVE CHE SI OCCUPANO DI DIVULGARE NUOVE DISCIPLINE A METÀ TRA LO SPORT E IL TURISMO COME LA MOUNTAIN BIKE ELETTRICA.
sospensioni anteriori e posteriori. Il motore e la batteria garantiscono inoltre un’autonomia che varia dai 40 agli 80 km a seconda del peso del ciclista e del tipo di percorso. Edizioni IN Magazine è conosciuta, oltre che per la pubblicazione delle riviste, anche per
NUS ET OFFICTIUS ALIQUAM, ODIT ALIAT VID UTEM VOLUPIT ASSINCI PISTOTAT IPSA IMIN EST ESTE CUSAM DOLORECUS CUSANIMOS NONSENIMI, UTE DEBITAT IUNDELENDAE. NE DOLUPTATUR
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LE GUIDE “52“ DI EDIZIONI IN MAGAZINE NASCONO DA UNA VOCAZIONE CHE FIN DALL’INIZIO LA RIVISTA DI FORLÌ RIUSCÌ A DIMOSTRARE: L’AMORE PER IL PROPRIO TERRITORIO UNITO ALLA CONSAPEVOLEZZA CHE FOSSE NECESSARIA UN’OPERA DI PROMOZIONE.
IN QUESTE PAGINE, ALCUNE IMMAGINI DEGLI SCORCI PIÙ BELLI DELLA PROVINCIA DI FORLÌ, DAI SUOI BORGHI STORICI ALLA NATURA INCONTAMINATA.
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essere la casa editrice delle guide “52”, numero che deriva dai weekend disponibili in un anno, ovvero libri che da quasi venti anni accompagnano i turisti locali nelle escursioni nel verde o nelle gite in città alla scoperta delle bellezze naturali, storiche e artistiche del territorio romagnolo. Non tutti sanno che le guide nascono da una vocazione che fin dall’inizio la rivista di Forlì riuscì a dimostrare: l’amore per il proprio territorio si univa alla consapevolezza che fosse necessario effettuare opera di promozione, in certi casi di vera e propria scoper-
ta, delle bellezze locali. Nel 2011 le pagine della rivista ospitavano un articolo sul parco urbano Franco Agosto, intitolato al primo sindaco del dopoguerra, ubicato a ridosso della cinta muraria del centro storico, a due passi dal cuore cittadino e al tempo stesso distante anni luce dagli isterismi della quotidiana viabilità. Veniva presentato come “un polmone verde di 26 ettari punteggiato da piante ornamentali e alberi maestosi, vialetti popolati da simpatici coniglietti [oggi sappiamo che i coniglietti sarebbero divenuti dopo qualche anno un po’ meno simpatici, n.d.a.], panchine disseminate ovunque in maniera accurata e talvolta salvifica. Un quadretto bucolico che anticamente avrebbe fatto la felicità di Virgilio oggi ristora il fisico e gli umori dei forlivesi, che lo hanno eletto luogo più amato della città di Saffi.” A San Benedetto in Alpe e alle sue stradine, dove il tempo scorre con ritmi tutti suoi, veniva dato ampio spazio sempre lo stesso anno. L’isolamento veniva indicato come croce e delizia della località: il motivo per cui
molti se ne sono andati, lo stesso per cui il paese rappresenta un luogo speciale. “Ci sono pochi rumori, l’acqua del fiume, le campane, un’automobile che risale la conca, un televisore acceso. San Benedetto in Alpe è formato da una manciata di abitazioni raccolte a 600 metri sul livello del mare, nel punto in cui il torrente dell’Acquacheta si getta nelle acque ancora veloci del Montone. Le case seguono in modo fedele il bordo della provinciale come piante di un viale alberato. Poche decine di metri poi la strada continua a sinistra, fino a contorcersi verso il Muraglione.” Come non parlare di Bertinoro? “Un’atmosfera d’altri tempi, lontana dai rumori della sottostante Via Emilia, avvolge il borgo. Qui i rioni raccontano storie e i viaggiatori s’incontrano, nel segno dell’ospitalità. È un paese che appare, per chi vi sale dall’indaffarata pianura e dalla congestionata via Emilia, fuori dal tempo: il silenzio, la quiete, le poche auto, il passeggio non frenetico di chi si incontra per le strade strette e contorte del centro anche in un
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SE NEL 2017 SI SUGGERIVA UN ITINERARIO NELLE VALLI DEL BIDENTE, TRA LA DIGA DI RIDRACOLI E SANTA SOFIA, NELLA PRIMAVERA DEL 2018 PROPONEVAMO UN PERCORSO ATTRAVERSO UN ITINERARIO CHE DALLA CITTÀ PORTA VERSO I BORGHI STORICI.
lunedì di maggio, lasciano una sensazione importante che non abbandona chi visita Bertinoro.” Da qualche anno Rocca delle Caminate è stata ristrutturata e adibita a sede di un centro di ricerca universitario. Nel 2012 non poteva essere visitata e veniva inserita all’interno di un itinerario
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alternativo che parte da Piola, tra campi di grano e declivi ricoperti da una fitta macchia spontanea. Una passeggiata bellissima nei tramonti d’estate. “La visione della torre, che pare elevarsi direttamente dalla fitta vegetazione, accompagna ogni metro o quasi del percorso. Quasi un faro che suggerisce la direzione dall’alto dei suoi 380 metri sul livello del mare. Alla fine degli anni Venti sul bastione fu montato un fanale che proiettava il tricolore, visibile dalle vallate fino a 80 chilometri di distanza.” Nel 2015 eravamo stati ospitati al Golf Club I Fiordalisi allo scopo di parlare dell’Oasi di Magliano, un esempio locale di simbiosi tra zona protetta e luogo di sport e divertimento. L’Oasi Faunistica di Magliano, infatti, a ridosso di due cave di ghiaia che avevano terminato la loro attività, venne istituita ufficialmente come tale
nel 1984 dalla Provincia ma, soprattutto, da metà 1995 fa parte del SIC, Sito di Importanza Comunitaria, denominato Meandri del Fiume Ronco, che si sviluppa intorno al tratto pedecollinare del fiume Ronco all’altezza di Carpena e Selbagnone, presso Forlimpopoli, e si sviluppa da Para a monte fino alla confluenza dell’Ausa Nuova a valle. In questa oasi dedicata alla natura e al tempo libero, i forlivesi hanno da poco riscoperto anche il lago della Foma, che si è formato in seguito ai profondi scavi della cava di ghiaia forlivese. Le giornate in riva a questo lago, dai colori e dagli scenari del tutto insoliti in un contesto urbano, sono state le protagoniste indiscusse dell’estate in città. Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è il punto di riferimento naturalistico del Centro Italia. Conserva certamente una delle foreste più pregiate d’Europa – con la più importante popolazione di lupo dell’Appennino settentrionale e con la presenza di ben cinque specie di ungulati: cinghiale, capriolo, daino, cervo e muf lone –, ma è anche un territorio con centri abitati ricchi di storia e di testimonianze artistiche e architettoniche. Ne parlavamo nel 2015 citando anche il poeta Dino Campana, che con i Canti Orfici descrive proprio l’attraversamento del Parco Nazionale, partendo da Marradi e arrivando fino a La Verna. Se nel 2017 si suggeriva un itinerario nelle valli del Bidente, tra la diga di Ridracoli e Santa Sofia, esplorando una valle piena di storia e di natura incontaminata, nella primavera del 2018 proponevamo invece un percorso a pochi chilometri da Forlì, attraverso un itinerario che dalla città porta verso Rocca San Casciano, Portico di Romagna, il Monte Busca, Tredozio e Modigliana. Proprio di quest’ultimo borgo, si metteva in luce la Pinacoteca comunale Silvestro Lega e il Museo Don Giovanni Verità
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SPORT
Eccellenze
FORLIVESI RISCOPRIAMO GLI ULTIMI 10 ANNI DI SPORT A FORLÌ ATTRAVERSO LE IMPRESE E LE PERSONALITÀ DEL MONDO SPORTIVO A TUTTI I LIVELLI, DALLE ECCELLENZE AGLI AMATORI.
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a cura di Beatrice Loddo
Forlì ha una vocazione sportiva insospettata, forse purtroppo anche poco nota. Una vocazione che ha portato a ottenere nel 2018 il titolo di città europea dello sport. Sulla nostra rivista abbiamo sempre amato indagare e valorizzare non solo i protagonisti delle varie discipline sportive, ma anche le radici di queste eccellenze. Per questo è impossibile non celebrare, in apertura, uno dei grandi protagonisti forlivesi della ginnastica a livello mondiale: Bruno Grandi, venuto a mancare nel settembre del 2019, conosciuto nel mondo come “la leggenda italiana”: prima ginnasta, poi allenatore grazie al quale la Forti & Liberi salì ai massimi livelli nazionali, e Maurizio Montesi arrivò alle Olimpiadi di Montreal. Come dirigente, per 23 anni presidente della Federazione Italiana Ginnastica, dal 1996 presidente della Federazione Internazionale Ginnastica, tra il 1998 e il 1999 presidente reggente del CONI, poi dal 2000 membro della élite mondiale dei dirigenti sportivi, il Comitato Internazionale Olimpico. Tra i numerosi risultati ottenuti, quando lo intervistammo nel 2012, aveva citato il cambiamento radicale dei regola-
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menti della ginnastica e delle modalità di qualificazione olimpica, e l’istituzione di una Fondazione a favore degli atleti più sfortunati. “L’impegno, la costanza e la passione pagano sempre. Anche la grande tradizione della ginnastica forlivese è fondata su queste doti. Iniziò Littorio Sampieri, poi le sorelle Cicognani, e anche nel mio periodo di allenatore Montesi, Marchetti, Fabbroni e Malignaggi hanno vinto molto.” Oggi che non c’è più, l’eredità che lascia a Forlì è il sogno del Museo della Ginnastica, all’interno dell’Ex GIL, per celebrare i nostri migliori atleti e la vocazione storica di Forlì all’attività sportiva. Negli anni abbiamo seguito con interesse le vicende di uno degli sport più “giovani”, il rugby: “gioco bestiale praticato da gentiluomini”, come vuole il celebre aforisma. Nel 2011, parlando con il coach Marzo Zuccherelli, avevamo appreso come il Rugby Forlì 1979 fosse “l’unica società romagnola a militare in tutti i campionati, dalla formazione senior ai settori giovanili, passando per il rugby in rosa”; anche negli anni successivi abbiamo dato ampio spazio al Romagna Rugby Football Club,
NEL 2018, FORLÌ HA OTTENUTO IL TITOLO DI CITTÀ EUROPEA DELLO SPORT. SULLA NOSTRA RIVISTA ABBIAMO SEMPRE AMATO INDAGARE E VALORIZZARE NON SOLO I PROTAGONISTI DELLE VARIE DISCIPLINE SPORTIVE, MA ANCHE LE RADICI DI QUESTE ECCELLENZE.
la franchigia fondata nel 2006 da Giovanni Poggiali per rappresentare simbolicamente la Romagna – con Gallo e Caveja che infatti campeggiano nel logo del club – e per sostenere i club aderenti e promuoverne la cooperazione. Un’unione che ha fatto la forza, portando la prima squadra del Romagna RFC, dopo 5 anni in Serie B, a riconquistare la Serie A nel 2018-2019. Ma non esistono solo gli sport di squadra, e Forlì in effetti ci ha dato grandi soddisfazioni anche
tramite i singoli professionisti delle discipline più disparate: dalla regata solitaria sull’Oceano Atlantico di Michele Zambelli, che nel 2013 era il più giovane skipper in Classe Proto, forlivese di nascita e riminese d’adozione, alla pugile Simona Galassi, sei volte Campionessa del mondo nei pesi Mosca e Super Mosca e tre volte Campionessa Europea – di cui Edizioni IN Magazine ha pubblicato la storia agonistica e privata, A modo mio, con le firme autorevoli dei giornalisti sportivi Flavio Dell’Amore e Dario Torromeo. Senza dimenticare il nuotatore Fabio Scozzoli, a cui abbiamo dedicato anche la copertina nel 2012. Che dire poi di appuntamenti come il Giro d’Italia, che nella nostra terra, a storica vocazione ciclistica, raccolgono tifosi e appassionati, anche d’eccellenza come Marino Bartoletti? Lo abbiamo incontrato nel 2017, per ripercorrere la storia del Giro d’Italia a 100 anni dalla sua nascita, e del suo ritorno a Forlì, dopo quasi trent’anni di assenza della carovana rosa. Le tappe del Giro che hanno onorato la città di Saffi erano 12 tra partenze (9) e arrivi (3): a questa va aggiunta la partenza del 2017. Uno degli aspetti più belli e appassionanti dello sport è che si può declinare a tutte le altezze: dalle eccellenze all’occasionalità, passando per tutti quei grandi amatori che ogni giorno vivono la loro passione senza altra ambizione che stare bene e fare un’attività piacevole. Fra questi a Forlì abbiamo due personaggi che hanno dedicato la loro vita allo sport e ne hanno guadagnato benessere e longevità: Germano Gimelli, l’orgoglioso portacolori della polisportiva Edera da oltre 60 anni, prima campione di atletica, poi IN MAGAZINE
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NELLA PAGINA PRECEDENTE, DALL’ALTO: BRUNO GRANDI, SIMONA GALASSI, MICHELE ZAMBELLI E IL ROMAGNA RUGBY. IN ALTO: UNO SCATTO DEL 2017 DEL GIRO D’ITALIA, FILIPPO BERTO, GERMANO GIMELLI E UN ATLETA DI PARKOUR.
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istruttore di 40.000 allievi, promotore di quelli che forse furono i primi corsi di attività motoria per adulti in Italia, poi seguito da lezioni per bambini e donne; Filippo Berto, atleta e professore di eduzione fisica e istruttore di fitness, fondatore dello Sport Planet nel 1998. Le palestre sono spazi necessari per allenarsi ed esercitare in sicurezza moltissimi sport, ma quando si unisce il movimento alla natura il connubio è vincente: se è vero che molti amano fare lunghe passeggiate in spiaggia, è vero anche che i nostri Appennini sono una risorsa inestimabile per tutti gli appassionati di trekking, e non sono pochi, perché organizzare una passeggiata in alta quota è tutto fuorché difficile: Rete Escursionistica dell’Emilia-Romagna, Romagna Trekking, le sezioni locali del Club Alpino Italiano, le proposte di Trekking Italy… Le risorse a disposizione di chi voglia esplorare la natura senza correre inutili pericoli, da soli o in compagnia di una guida, sono tantissime.
UNO DEGLI ASPETTI PIÙ BELLI DELLO SPORT È CHE SI PUÒ DECLINARE A TUTTE LE ALTEZZE: DALLE ECCELLENZE ALL’OCCASIONALITÀ, FINO AGLI AMATORI CHE OGNI GIORNO VIVONO LA LORO PASSIONE SENZA ALTRA AMBIZIONE CHE FARE UN’ATTIVITÀ PIACEVOLE.
L’ultima tendenza in fatto di sport? È il parkour, disciplina sportiva riconosciuta dal CONI nel 2017, che utilizza gli spazi urbani come palestra naturale metropolitana: per iniziare in tutta sicurezza a imparare l’arte di spostarsi con salti ed evoluzioni, seguiti da un istruttore, esiste Laboratorio Parkour, ma uno dei luoghi preferiti dai traceur più esperti a Forlì è il parcheggio Montefeltro, con il suo intrico di muretti: chi l’avrebbe detto che lo sport sarebbe arrivato in un parcheggio?
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