Logistica Management, aprile/maggio 2020

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VALORE UMANO PER RISPONDERE ALL’EMERGENZA Risponde ELENA CHIAPPAROLI, Amministratore Unico di Silvano Chiapparoli Logistica

LM: Come potete descrivere l’effetto che l’emergenza da Covid-19

rantendo così ai clienti un servizio efficiente nonostante la situazione

ha prodotto sulle vostre attività?

critica. Quando poi le procedure indicate da me sono diventate obbligatorie

Elena Chiapparoli: Devo dirle la verità: io abito nella ex zona rossa.

a livello nazionale, noi eravamo già perfettamente operativi e già do-

Ciò ha necessariamente contributo a dare un’impronta molto deter-

tati di dpi e prodotti detergenti. Nel momento in cui tutta Italia è di-

minata a tutte le mie scelte iniziali. Ho avuto la notizia del primo

ventata zona rossa, noi non abbiamo fatto altro che proseguire sulla

contagio nella notte di giovedì 20 febbraio; il giorno seguente sono

strada già intrapresa.

andata in azienda, dove ho convocato un consiglio di emergenza per pianificare i passi successivi. Immediatamente abbiamo provveduto

LM: Oltre alla protezione individuale e alla sanificazione, avete

ad ordinare i dispositivi di protezione individuale quali mascherine,

rivisto processi o tecnologie per rispondere al nuovo scenario?

guanti, tute e detergenti, in quantità sufficiente per le settimane a venire.

EC: Abbiamo riorganizzato il lavoro nei magazzini, sacrificando par-

Questa scelta si è rivelata fondamentale perché, dal lunedì successi-

zialmente la produttività, per evitare assembramenti e limitare i con-

vo, con l’istituzione delle zone rosse, né io, né duecento dei miei col-

tatti. Sono state create diverse zone di lavoro, a cui veniva assegnato

laboratori, impiegati e addetti ai magazzini, abbiamo più potuto rag-

sempre lo stesso gruppo di persone per facilitare il tracciamento nel

giungere il posto di lavoro. Il fatto di aver vissuto fin da subito la

caso si verificasse un caso di positività, evitando al contempo di

situazione di massima allerta, mi ha indicato quella che sarebbe

compromettere l’attività dell’intero magazzino. Sempre in un’ottica di

stata la giusta direzione da prendere per l’azienda. Abbiamo attivato

massima tutela dei lavoratori, ho sottoscritto una polizza assicurativa

tempestivamente la modalità di smart working per i ruoli amministra-

aggiuntiva per tutti i dipendenti, qualora dovessero contrarre il virus.

tivi. E per questo devo ringraziare le mie risorse IT perché si sono

Ma per fortuna, finora non abbiamo avuto nessun caso positivo.

impegnate al massimo: configuravano i device e li consegnavano ai check point per il successivo recapito a casa dei dipendenti. Inoltre

LM: Come hanno risposto le persone a questa situazione?

nei magazzini di Livraga e Cerro al Lambro, posti comunque al di fuori della zona rossa, poteva arrivare solo la metà del nostro perso-

EC: Sono stati fantastici. Tutti. Essere un’azienda familiare credo ci

nale, cosa che ha ulteriormente complicato la situazione. Così abbiamo selezionato, in piena collaborazione con tutti i nostri clienti che sentitamente ringrazio, i servizi essenziali e abbiamo dato la precedenza a questi. Dalla zona rossa intanto riflettevo su quanto sarebbe potuto accadere nell’immediato futuro. Così, in via precauzionale, ho imposto in tutte le sedi aziendali direttive più rigide di quelle obbligatorie in quel momento. Proprio il precorrere i tempi, ha reso difficile nei primi giorni il recepimento delle mie direttive, che venivano vissute come eccessive: non solo nei magazzini dell’area lodigiana, ma soprattutto nel sito di Anagni, nei pressi di Roma, che al momento era totalmente lontano dall’idea dell’emergenza. Aggiungo che, in un momento tanto complesso, la piena operatività su Roma si è rivelata davvero preziosa. Ci ha infatti permesso di snellire il carico di lavoro su Milano ga-

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