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“A cosa serve il lupo?

A cosa serve la salvezza degli animali?

A nulla.

Proprio come Mozart”.

Cosa ci vuol dire con queste parole Fulco Pratesi?

Se la Terra sarà ricoperta solo da monocolture e allevamenti intensivi, non ci saranno più le migliaia di specie oggi in pericolo di estinzione, e il nostro pianeta sarà triste e grigio. Forse possiamo sopravvivere senza il kagu e senza Mozart, ma con loro perderemmo una piccola grande forma di bellezza. Proprio come la musica, un bel quadro, un videogioco divertente o un libro interessante, anche l’animale più sconosciuto rende più ricco e bello il nostro pianeta. L’esistenza di ciascuno di essi ha un perché, e se li perdiamo sarà per sempre. Ti invitiamo a compiere un viaggio alla scoperta di chi non c’è più, e di chi rischia di sparire. Scopri cosa puoi fare tu, cosa possiamo fare noi, per non perdere un pezzettino di vita.

Attualmente nel mondo ci sono circa 32.000 specie di pesci, 7.300 anfibi, 10.700 rettili, 10.400 uccelli, 5.500 mammiferi e alcuni milioni di invertebrati, un milione dei quali sono insetti.

A proposito... Il kagu (Rhynochetus jubatus) è simile a un grazioso galletto dalla cresta elegante che fa ka-guuuu come verso. È inabile al volo ed è finito tra i primi 12 animali più minacciati al mondo a causa dell’arrivo di cani, gatti, maiali e ratti nella sua isola della Nuova Caledonia australiana.

MARTHA & GEORGE DUE STORIE STRAPPALACRIME

Animale estinto

Un animale si definisce estinto quando non ci sono più dubbi che l’ultimo esemplare della sua specie sia morto.

Martha, l’ultima colomba migratrice

C’erano una volta stormi di colombe migratrici, così grandi da oscurare il cielo. Poi iniziò la grande caccia e i corpi caddero per terra a mucchi; i cacciatori ne arraffarono più che poterono, il resto fu usato come cibo per i maiali o per tappare le buche nelle strade. Si distrussero gli alberi su cui deponevano il loro unico prezioso uovo, finché rimase solo Martha. Martha diventò l’attrazione principale di uno zoo, ma era triste e non si muoveva quasi più. La gente tirava sassolini per farla sollevare, fischiava… Il 1° settembre del 1914, Martha si accucciò con la testa sotto le ali ormai inutili e il suo cuore smise di battere. L’uccello più numeroso al mondo si era ufficialmente estinto. Il corpo di Martha fu congelato e inviato allo Smithsonian Institution di Washington.

In molti si vergognarono per quello che avevano fatto, così fu promulgata la prima legge per tutelare gli uccelli, chiamata Lacey Act

La colomba migratrice (Ectopistes migratorius) era diffusissima in Nord America. Più simile alla tortora che al piccione, era un columbide sui 30-40 cm di lunghezza, di colore grigio-bluastro-bruno con il petto rosso. Si nutriva di bacche, frutta e semi.

George, la lumaca più sola al mondo

C’era una volta nell’Isola di Oahu, Hawaii, una stirpe di super chiocciole chiamate chiocciola dalla punta gialla (Achatinella apexfulva). Era una specie endemica delle Hawaii; endemica vuol dire che quella era proprio casa sua, cioè che si trattava di una specie tipica di quel determinato territorio. Queste guerriere avevano dovuto lottare contro terribili nemici: i ratti e la lumaca lupa rosata (Euglandina rosea), una lumaca cannibale! Una squadra di zoologi ne salvò alcuni esemplari, mettendoli in una teca di vetro.

Lì, nacquero tante piccole chiocciole, tra cui il timido George; lui non amava uscire dal guscio la sera, come facevano i suoi simili, e non sapeva cosa volesse dire strisciare libero nel sottobosco, sfidando nemici per divorare deliziose foglie putrescenti.

Sulla colonia si abbatté un’epidemia che sterminò tutti, tranne il piccolo George: siccome se ne stava sempre in disparte, non fu contagiato.

Le lumache sono ermafrodite, cioè possiedono entrambi i caratteri, femminili e maschili (quindi il nome maschile George è fittizio). Per riprodursi necessitano comunque di un altro esemplare, e quindi George morì nel 2019 senza eredi.

I bei gusci della chiocciola dalla punta gialla, colorati a spirali bianche, gialle, crema e brune, facevano gola agli sciocchi turisti che li acquistavano come souvenir. Non sapevano che anche una piccola lumaca è fondamentale per un intero ecosistema: sono utili decompositori e sanno come tenere a bada funghi e alghe del sottobosco umido.

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