Automation Technology - October 2020

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Anno V - n. 14 - settembre/ottobre 2020

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Industrial Technologies | Plant & Asset Management | Digital Transformation

#VIRTUAL SUMMIT LO STATO DELL’AUTOMAZIONE DI PROCESSO #SCENARI SMART AGRIFOOD: A CHE PUNTO SIAMO? #WIRELESS 5G E IOT, COME CAMBIA LA COMUNICAZIONE #FOCUS MISURE DI PROCESSO

La pratica versione sfogliabile

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AUTOMATION TECHNOLOGY Organo Ufficiale AIS (Associazione Italiana Strumentisti) – ISA (The International Society of Automation) Italy AIS (Italian Association of Instrument Manufacturers) - ISA (The International Society of Automation) Italy Offical Publication (Italian Association of Instrument Manufacturers) Rivista internazionale di tecnologie industriali, automazione di processo, gestione di impresa, trasformazione digitale International magazine of industrial technologies, process automation, enterprise management, digital transformation Anno V N.14 – Pubblicazione settembre/ottobre 2020 Year V N.14 - Publication september/cctober 2020 Periodico trimestrale pubblicato da Editoriale Delfino Quarterly magazine published by Editoriale Delfino Editoriale Delfino pubblica anche volumi e le seguenti riviste: Elettrificazione, Power Technology, CL Il Cartolibraio Editoriale Delfino also publishes volumes and the following magazines: Elettrificazione, Power Technology, CL Il Cartolibraio Direzione, Redazione, Segreteria di Redazione, Ufficio Pubblicità Management, Editorial office, Editorial office, Advertising office Via Aurelio Saffi 9 – 20123 Milano Tel. +39 02-9578.4238 www.editorialedelfino.it email generale: info@editorialedelfino.it PEC email: editorialedelfinopec@pec.certificato.biz REDAZIONE E CONTATTI/EDITORIAL STAFF AND CONTACTS Direttore Responsabile/Responsible Director Andrea Ferriani Direttore Editoriale/Editorial Director Armando Martin Direttore Tecnico/Technical Director Ugo Baggi Comitato Scientifico/Scientific Committee Solomon Almadi, José Covelli, Francisco Diaz Andreu, Ugo Baggi, Wim De Bruyn, Armando Martin, Giuliano Monizza, Carlo Perottoni, Carlo Pucci Hanno collaborato a questo numero/Have collaborated on this issue Chiara Corbo, Andrea Bacchetti, Alessandro Brunelli, Veronica Merenda, Elena Alexandra Lazar, Giovanni Marino, Samuele Gioffreda, Lorenzo Rivolta, Alberto Maspero, Davide Troiani, Stefano Malavasi, Alessandra Colonna, Jane Elisabeth Cassoli, Massimo Nannini, Luca Signorin, Simone Facchinetti Responsabile comunicazione e pubblicità/Head of Communication and Advertising Matteo Jovine | matteo@jovinecomunicazione.com Email redazione/Editorial Email elered@editorialedelfino.it Ufficio Traffico/Traffic Office Viviana Sandrini |info@editorialedelfino.it ABBONAMENTI E ABBONAMENTI/SUBSCRIPTIONS AND SUBSCRIPTIONS Ufficio abbonamenti/Subscription Office abbonamenti@editorialedelfino.it Condizioni di abbonamento 2020/Subscription conditions 2020 Cartaceo Annuale / Yearly Paper: € 36,00 Pdf Annuale / Yearly Pdf: € 30,00 Sfogliabile Annuale / Yearly Flipping: € 24,00 Copia Amazon / Amazon Copy: € 9,99 L’abbonamento si attiva mediante: – Versamento sul conto corrente postale 61080917 – Bonifico bancario su IBAN: IT 76 W 07601 01600 000 061 080 917 – Carta di credito esclusivamente tramite sito internet www.editorialedelfino.it

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SOMMARIO / SUMMARY

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PRIMO PIANO/FOREGROUND LO STATO DELL’INDUSTRIA DI PROCESSO TRA SOSTENIBILITÀ, RIPRESA E NUOVE TECNOLOGIE/ THE STATE OF THE PROCESS INDUSTRY BETWEEN SUSTAINABILITY, RECOVERY AND NEW TECHNOLOGIES A cura della Redazione

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SCENARI/SCENARIOS SMART AGRIFOOD: A CHE PUNTO SIAMO IN ITALIA?/ SMART AGRIFOOD: WHERE ARE WE IN ITALY? di Chiara Corbo, Andrea Bacchetti

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MISURE DI PROCESSO/PROCESS MEASUREMENTS

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PANORAMICA/OVERVIEW LE MISURE DI PROCESSO/PROCESS MEASURES A cura della Redazione

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TENDENZE DI MERCATO/MARKET TRENDS SENSORI INDUSTRIALI, MERCATO IN CRESCITA NONOSTANTE IL COVID-19/ INDUSTRIAL SENSORS, GROWING MARKET DESPITE COVID-19 A cura della Redazione

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MISURE DI TEMPERATURA/TEMPERATURE MEASUREMENT LE MISURE DI TEMPERATURA: TERMOMETRI MECCANICI E TERMORESISTENZE/ TEMPERATURE MEASUREMENTS - PART ONE A cura di Alessandro Brunelli

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WIRELESS 5G E IOT, IL CONNUBIO CHE CAMBIERÀ IL MODO DI COMUNICARE/ 5G AND IOT, THE COMBINATION THAT WILL CHANGE THE WAY WE COMMUNICATE Veronica Merenda

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SENSORI/SENSORS IL COMFORT AL SERVIZIO DELLA SALUTE/ SENSORS COMFORT AT THE SERVICE OF HEALTH Elena Alexandra Lazar

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FOOD&BEVERAGE MONITORAGGIO SICURO PER L’INDUSTRIA DEI GELATI/ FOOD&BEVERAGE SAFE MONITORING FOR THE ICE CREAM INDUSTRY A cura della Redazione

EDITORIALE DELFINO

SPECIALE

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EDITORIALE/EDITORIAL TRE INNOVAZIONI PER LA RIPARTENZA/ THREE INNOVATIONS FOR THE RESTART di Armando Martin

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SICUREZZA/SAFETY LA GESTIONE ALLARMI NEGLI IMPIANTI IN 9 PASSI/ HOW TO MANAGE ALARMS IN 9 STEPS A cura di G.M. International

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DIGITAL TRANSFORMATION IL SEGRETO DELLE FABBRICHE INTELLIGENTI: LA CONVERGENZA IT-OT/ DIGITAL TRANSFORMATION THE SECRET OF SMART FACTORIES: IT-OT CONVERGENCE Giovanni Marino

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FORMAZIONE/EDUCATION UN PONTE TRA DIDATTICA E LAVORO AL POLITECNICO DI MILANO / A BRIDGE BETWEEN TEACHING AND WORK AT POLITECNICO DI MILANO Samuele Gioffreda, Lorenzo Rivolta, Alberto Maspero, Davide Troiani

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INDUSTRY & INNOVATION NEWS

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CONSULENZA AZIENDALE & GESTIONE DI IMPRESA

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LESS IS MORE L’IMPORTANZA DELLE SOFT SKILL di Alessandra Colonna

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JOB CONSULT LA CULTURA CASHLESS: CHIMERA ITALIANA? di Jane Elisabeth Cassoli

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INFORMANDO DIGITAL TRANSFORMATION & BIG DATA di Massimo Nannini

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INNOVATION ON THE ROAD OCEANO ROSSO VS OCEANO BLU AI TEMPI DEL COVID di Luca Signorin

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GIURISTA D’IMPRESA LA CANCELLAZIONE DELLA SOCIETÀ DAL REGISTRO DELLE IMPRESE E I SUOI EFFETTI di Simone Facchinetti

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AIS ISA

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EVENTS&EXHIBITIONS Save the date 2020

RUBRICHE

FOCUS

SETTEMBRE/OTTOBRE 2020 / SEPTEMBER/OCTOBER 2020


EDITORIALE/EDITORIAL

TRE INNOVAZIONI PER LA RIPARTENZA THREE INNOVATIONS FOR THE RESTART Sono tempi complessi e contradditori per il settore industriale. Per Industria 4.0 il 2019 è stato un anno da ricordare. Secondo i dati dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, dei quasi 4 miliardi di euro spesi nel nostro Paese nel corso del 2019 (+28% rispetto al 2018), il 60% è stato dedicato a progetti di connettività e acquisizione dati. Dati complementari forniti da EY Digital Manufacturing Maturity Index, sempre relativi al 2019, indicano che metà delle imprese italiane ha posto ormai basi stabili per la digitalizzazione dei processi, seppure il 37% si trova in una fase iniziale di questo percorso. Purtroppo non va trascurato il portato dell’effetto Covid-19. Nel 2020 il 26,5% delle aziende rinvierà almeno metà degli investimenti pianificati. Ciò premesso la trasformazione digitale è un treno che potrà rallentare ma certo non fermerà la sua corsa. Ecco perché vale la pena puntare le antenne su alcune innovazioni da cui ci si attendono le principali spinte per un profondo rinnovamento nell’automazione e dunque per la ripartenza industriale.

These are complex and contradictory times for the industrial sector. For Industry 4.0, 2019 was a year to remember. According to data from the Industry 4.0 Observatory of the Politecnico di Milano, of the almost 4 billion euros spent in Italy during 2019 (+28% compared to 2018), 60% was dedicated to connectivity and data acquisition projects. Complementary data provided by EY Digital Manufacturing Maturity Index, also related to 2019, indicate that half of Italian companies have now set stable bases for the digitization of processes, although 37% are at an early stage of this process. Unfortunately it does not go neglected the brought one of the Covid-19 effect. In 2020, 26.5% of companies will postpone at least half of the planned investments. That being said, the digital transformation is a train that may slow down but will certainly not stop it. That’s why it is worth pointing the antennas on some innovations from which the main thrust for a deep renewal in automation and therefore for industrial restart is expected.

La convergenza IT / OT Nel nuovo contesto organizzativo supportato dalle iniziative Industria 4.0, la fabbrica è diventato un luogo di complessità e concentrazione tecnologica, nel quale assistiamo alla cosiddetta convergenza tra IT (Information Technology) e OT (Operational Technology). In sostanza le aziende hanno compreso che per ottimizzare i processi critici, i due mondi devono dialogare stabilmente tra loro e con l’esterno.

The convergence IT / OT In the new organizational context supported by the Industria 4.0 initiatives, the factory has become a place of complexity and technological concentration, where we see the so-called convergence between IT (Information Technology) and OT (Operational Technology). In essence, companies have understood that in order to optimize critical processes, the two worlds need to communicate permanently with each other and with the outside world.

Edge Computing L’Edge Computing rappresenta un’evoluzione del Cloud a supporto dell’Internet of Things. Questa tecnologia fornisce un “ponte” fra i dati dei dispositivi IoT che devono essere condivisi sulla nuvola, e quelli che richiedono un’elaborazione decentralizzata ai confini della rete aziendale, “in Edge” appunto, per stabilizzare il flusso dei dati e ridurre i tempi di latenza. 5G Covid-19 permettendo, le previsioni stimano che la standardizzazione delle reti 5G compierà un grosso passo in avanti entro il 2020. Le tecnologie 5G sono candidati ideali a sostenere la trasformazione digitale, in quanto promettono di abilitare le funzionalità necessarie all’IoT e nuovi servizi essenziali per l’industria digitalizzata: la disponibilità di banda ultra larga, l’efficienza energetica, la bassa latenza. La nuova generazione di connessioni mobili promette velocità da 100 a 1000 volte superiori a quelle 4G. Prestazioni da capogiro.

Edge Computing Edge Computing represents an evolution of the Cloud in support of the Internet of Things. This technology provides a “bridge” between data from IoT devices that must be shared on the cloud, and those that require decentralized processing at the edge of the corporate network, “in Edge” to stabilize data flow and reduce latency times. 5G Covid-19 permitting, forecasts estimate that standardization of 5G networks will take a big step forward by 2020. 5G technologies are ideal candidates to support the digital transformation, as they promise to enable the functionality needed for IoT and new services essential for the digitized industry: ultra broadband availability, energy efficiency, low latency. The new generation of mobile connections promises speeds from 100 to 1000 times faster than 4G. Amazing performance.

@armando_martin

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IN QUESTO NUMERO PARLIAMO DI / IN THIS ISSUE WE TALK ABOUT ABB ADECCO GROUP AIS AUMA B&R BAGGI CIM 4.0 DEA SECURITY ECOM EDITORIALE DELFINO EMERSON ENDRESS+HAUSER G.M. INTERNATIONAL GEORG FISHER GMC INSTRUMENTS HIMA INNOVATION SYSTEM ISA

6, 71 69 90 73 73 II 69 6 72 87, 96, III 6, 72 70 52 6 70 47 42 91, 92

95 KEY ENERGY 60 KSB 87, 89, 96 L’ONDA 58 MOXA 6, 15 OSSERVATORIO SMART AGRIFOOD 72 PEPPERL+FUCHS 48 PHOENIX CONTACT 60, 71 POLITECNICO DI MILANO 74 RTI 68 SAIPEM IV SAMSON 5 SMART BUILDING LEVANTE 68 SNAM 36 SPS ITALIA 15 UNIVERSITÀ DI BRESCIA 6, 70 VEGA ITALIA 68 WEG 71 YOKOGAWA

PRIMO CLASSIFICATO Area Ingegneria e Architettura

Industria 4.0, sfide e opportunità per il Made in Italy di Armando Martin vincitore nel 2018 del premio Nazionale di Divulgazione Scientifica patrocinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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EDITORIALE DELFINO



PRIMO PIANO / FOREGROUND

LO STATO DELL’INDUSTRIA DI PROCESSO TRA SOSTENIBILITÀ, RIPRESA E NUOVE TECNOLOGIE Automazione e digitalizzazione sono fattori di sviluppo essenziali per l’industria di processo. Oltre a garantire una maggiore produttività, flessibilità e sostenibilità nella produzione, le tecnologie più innovative sono chiamateagestirefattorivariabili ed eterogenei. Un’occasione di confronto unica l’ha offerta l’Automation Instrumentation Virtual Summit. A cura della Redazione

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EDITORIALE DELFINO

Lo scorso 25 giugno si è tenuto l’“Automation Instrumentation Virtual Summit”, un evento digitale organizzato da Delta Int’l Events a supporto dell’evento “Automation Instrumentation Summit”. Il webinar è riuscito nell’intento di virtualizzare l’evento dedicato all’automazione di processo, coinvolgendo centinaia di iscritti e decine di partecipanti. Forte del patrocinio di AIS (Associazione Italiana Strumentazione), ISA (International Society of Automation) Italy, ISA Emea, alle partnership di questa edizione virtuale si è aggiunta anche Anipla (Associazione Nazionale Italiana per l’Automazione) e la Media Partnership di “Automation Technology”.


Gli scenari La prima parte del workshop ha visto gli autorevoli interventi di Giuliano Monizza, Giuseppe Mazzarino e Chiara Corbo alla prese con tendenze e scenari su 3 macroaree: oil&gas/energia, sicurezza industriale agrifood. I loro interventi, hanno portato una nota di ottimismo e una visione strategica in questa fase caratterizzata da elevata incertezza. Monizza, industrial Senior Advisor ed ex Vice Presidente ABB, ha puntato l’attenzione sul settore Oil&Gas, sottolineandone il ruolo fondamentale nelle strategie di crescita, pur in un momento segnato da un calo di fiducia. Investitori, consumatori, istituzioni e Stati devono focalizzarsi maggiormente sugli obiettivi a medio-lungo termine, avendo come punti fermi la sostenibilità e il ruolo del settore nella transizione energetica. Sempre in ambito Oil&Gas, Giuseppe Mazzarino, esperto di sicurezza, ha parlato dell’importanza degli investimenti nella protezione negli impianti. Bisogna pensare in termini di convergenza tra protezione fisica (videosorveglianza, antincendio, controllo accessi, recinzioni perimetrali, bollard) e protezione elettronica / informatica da remoto. Fondamentale per il successo di ogni sistema di sicurezza è la velocità di intervento. Infine Chiara Corbo, direttrice dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, dati alla mano, ha fatto il punto della situazione sull’agricoltura 4.0 in Italia. Un quadro ge-

nerale in cui spiccano trend positivi a partire dal ruolo dell’innovazione digitale nel settore agroalimentare, come fattore essenziale per generare efficienza di sistema e valorizzare al meglio le produzioni Made in Italy. La tavola rotonda La seconda parte del workshop ha visto aziende del calibro di Abb, Dea Security, Emerson, Georg Fischer e Vega Italia cimentarsi in una tavola rotonda incentrata su soluzioni, case history e trend emergenti nell’industria di processo. Ne è emersa una significativa attenzione delle aziende nuove tecnologie digitali, alle tecniche di manutenzione e al cambio di paradigma delle relazioni di impresa cliente-fornitore emerse in fase post-covid. Eccola nel dettaglio. AT: Quali soluzioni propone la vostra azienda per migliorare l’efficienza e le prestazioni di macchinari e impianti nell’industria di processo? Valerio Pazzini (ABB): Come Abb abbiamo recentemente spinto la nostra offerta verso un processo di servitizzazione che tende a trasferire il mondo di prodotto verso un mondo più centrato sui servizi ei sui dati. Questo per rispondere ad una esigenza di mercato che

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vede in prima linea nuove esigenze ambientali e di manutenzione integrata predittiva e prescrittiva (quest’ultima in grado di fornire pratiche prestabilite in caso di guasti e anomalie). Grazie alla collaborazione con 3 startup abbiamo applicato questo approccio a una nostra business unit produttiva. Al netto di qualche difficoltà operativa dovuta al covid, abbiamo accentuato l’aspetto di virtual commissioning tramite soluzioni di realtà aumentata e machine learning, che hanno consentito ai nostri tecnici on-site di essere guidati da remoto e di ottenere migliori prestazioni ed efficienza nell’impianto. Alberto Banzola (Dea Security): Come azienda di produzione di sistemi di sicurezza possiamo garantire prestazioni ed efficienza elevate ampliando il nostro raggio di azione. Partiamo da un esempio banale, noi offriamo segnalazioni di stampa come allarmi, manomissioni, guasti. Più nello specifico i nostri sistemi gestiscono anche segnalazioni, test, report e livelli di sicurezza differenziati fornendo le cause specifiche di determinate anomalie. Tutto questo si traduce in un’ottimizzazione generale dell’impianto e della manutenzione predittiva. Fabio Camerin (Emerson): La strategia digitale di Emerson per migliorare le prestazioni si basa in gran parte sull’ecosistema Plantweb. Questo ecosistema è a sua volta incentrato su 3 elementi: il dato, l’informazione, l’elaborazione di dati e informazioni di valore ricavati con vari strumenti: software analytics modulari, scalabili, modelli predittivi e prescrittivi di ricerca guasti, schedulazione automatica workflow e altri task più o meno complessi. Gli ambiti di applicazione sono essenzialmente l’affidabilità di impianto, l’efficienza energetica e il comparto HSE (salute, sicurezza, ambiente). Stefano Argiolas (Georg Fischer): La Process Automation è una parte cruciale della nostra attività. In quest’ambito siamo in grado di fornire il loop completo: misurazione, controllo e attuazione. La nostra offerta comprende sensori per i più diversi parametri, trasmettitori multiparametrici compatibili, attuatori e valvole di ogni tecnologia. Il vantaggio per il cliente 8

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è che siamo un interlocutore unico e assicuriamo integrazione totale tra componenti, installazione e attività post-commissioning. Questo “pacchetto” indubbiamente migliora l’efficienza e le prestazioni dell’impianto. Daniele Romano (Vega): La nostra nuova gamma di sensori di livello e pressione include strumenti innovativi dal punto di vista della messa in servizio, della misura, delle attività in campo, dell’universalità dell’applicazione: tutto ciò semplifica la scelta e ottimizza la produzione delle aziende a cui ci rivolgiamo. In ambito digitale Vega è stata tra i primi costruttori a inglobare la tecnologia Bluetooth a bordo dei propri sensori. Particolarmente apprezzato nelle operazioni di retrofitting, diagnostica e calibrazione, Bluetooth per noi è diventato uno standard. Questo esempio per dire che per Vega la trasformazione digitale è nativa e i nostri sistemi si sono sempre adattati alle abitudini dei clienti, AT: Potete raccontare in breve una case history o una fornitura particolarmente significativa, evidenziando i benefici ottenuti dal cliente finale? Valerio Pazzini (ABB): Accenno a due modelli di business. Il primo riguarda le soluzioni di condition monitoring dei termovalorizzatori, ambito in cui oltre al processo produttivo da migliorare bisogna tener conto di normative molto stringenti. Il monitoraggio da remoto con il calcolo di vari KPI fa capire l’evoluzione del processo produttivo e permette di intervenire preventivamente sull’impianto con manutenzioni programmate, evitando le interruzioni (situazione auspicabile dal momento che il fermo impianto di un termovalorizzatore è molto complicato da gestire). Un’altra applicazione interessante in termini di digitalizzazione ed efficienza riguarda le perdite di gas. L’innovazione proposta da Abb sta nella soluzione strumentale e nel tipo di verifica: l’aria viene usata come vettore per trovare potenziali perdite nel sottosuolo. Tecnologie cloud-based e analytics forniscono la mappatura completa del territorio utile a gestire eventuali fughe.


Alberto Banzola (Dea Security): Un importante stabilimento Oil&Gas ci ha commissionato una protezione perimetrale h24 con segnalazione preventiva di allarmi. Sensori e centrali di nostra produzione danno informazioni relative a tagli, arrampicamenti, sfondamenti delle recinzione e del muro. Questo consente di lavorare sui tentativi di intrusione prima che si verifichi l’effrazione. Poi c’è l’offerta sistemi di protezione attiva che impatta direttamente nelle attività di manutenzione e nell’integrazione del sistema di automazione. Questo approccio identifica rapidamente i punti vulnerabili e consente di intervenire rapidamente per aumentare la sicurezza e indirettamente le prestazioni dell’intero impianto.

abbiamo sfruttato il difficile periodo di emergenza covid per recuperare e completare numerosi progetti di piccola-media-taglia. Da maggio in avanti diverse aziende alimentari, farmaceutiche e impiantisti sono ripartiti con fiducia. Utilizzando il maggior tempo a disposizione abbiamo affiancato alcuni costruttori di impianti aiutandoli a risolvere alcune criticità nelle misure di livello: di fatto abbiamo standardizzato nuove soluzioni di misura nelle loro installazioni.

Fabio Camerin (Emerson): Una case history significativa riguarda un deposito di idrocarburi soggetto a perdite e a severe prescrizioni ambientali e di sicurezza. A seguito di un attento sopralluogo abbiamo ridotto i costi e i tempi di startup e commissioning. L’abbiamo fatto introducendo tecnologie wireless con sensori dedicati a incrementare i livelli di sicurezza e tutela ambiente. Un secondo step ha visto la connessione tra tecnici di impianto e la possibilità di accedere alle informazioni in caso di warning e allarmi di sversamento. Interessante notare che la piattaforma Emerson si lega a molti host esterni e l’informazione trasmessa è mirata per problematiche specifiche in base al grado di rischio.

Valerio Pazzini (ABB): Siamo in un’epoca di digital transformation e post covid. Molti investimenti stanno ridisegnando metodi di vita di vita e lavoro con un impatto diretto sull’ambiente. Un elemento coinvolto è il “sensing everywhere” ovvero la presenza diffusa di sensori IoT che trasformano dati in informazioni che poi vengono condivise. Questo fattore abilitante si intreccia con la crescita di mercati emergenti quali smart building e smart city. Ma IoT è fondamentale anche dal punto di vista dell’approccio: si passa dalla vendita del prodotto alla vendita del servizio e dal dato; detto altrimenti la fornitura consiste nell’outcome del prodotto. E ancora: massimizzare gli investimenti in cloud computing, machine learning e cybersecurity sono alcune delle scelte inevitabili che abbiamo davanti.

Stefano Argiolas (Georg Fischer): Un caso che riassume la nostra filosofia riguarda la realizzazione di un impianto di benessere termale a New York. Abbiamo fornito l’intero impianto di trattamento acque. Ci hanno premiato sia la scelta dei prodotti di qualità sia la capacità di soddisfare vincoli sulla provenienza dei materiali e il capitolo delle certificazioni. Di importanza strategica si sono rivelati anche le installazioni realizzate in tempi stringenti e il fatto di rappresentare un interlocutore unico per il loop completo di automazione. Abbiamo assistito il cliente fin dall’inizio, fornendo tubazioni, pneumatica, valvole, strumentazione e sistema di controllo: un pacchetto completo e certificato che ha pienamente soddisfatto il cliente. Daniele Romano (Vega): Negli ultimi tempi

AT: Su quali trend, innovazioni tecnologiche e opportunità di mercato la vostra azienda sta puntando nell’attuale congiuntura?

Alberto Banzola (Dea Security): Il tema è ampio e il periodo è sicuramente sfidante per le aziende. Soprattutto per cercare di capire in che direzione muoversi. Innovazione e ricerca sono le nostre peculiarità a 360 gradi. Per noi l’innovazione va pensata a livello hardware, di installazione e prestazionale. Occorre poi proporre al mercato un software di analisi avanzato. Abbiamo lavorato a fondo sulla nostra tecnologia di analisi dati “data fusion” la quale fonde e prende il meglio di più standard. Puntiamo poi molto sull’integrazione senza la quale nel nostro settore non evolve e non sviluppa nuove soluzioni.

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Fabio Camerin (Emerson): Dopo il lockdown abbiamo constatato un approccio diverso: sta migliorando il rapporto fornitore-cliente, c’è più consapevolezza, collaborazione e co-engineering con l’obiettivo comune di raggiungere più efficacia, produttività e sicurezza. I “connected services” per comunicare a distanza con gli impianti sono un’area in forte crescita. Abbiamo una control room a Seregno dedicata a questa esigenza dei nostri clienti. Altro trend che registriamo è la realtà aumentata che migliora la conduzione degli impianti e il decision making degli operatori. Oggi disponiamo una soluzione proprietaria (elmetto + occhiali) con cui possiamo cambiare il modello di comunicazione all’interno dell’impianto e con i fornitori. E poi l’interconnessione con i sistemi CMMS aziendali per gestire ordini di lavoro e manutenzioni programmate in caso di anomalie. Ultimo punto è la tecnologia per la sicurezza “location awareness” in modo da rendere gli operatori interni ed esterni agli impianti più sicuri nell’ accesso in aree a rischio o in caso di geofencing ed evacuazione. Stefano Argiolas (Georg Fischer): Anche noi assistiamo a un miglioramento del rapporto con i clienti, in particolare nei processi di assistenza. Stanno cambiando le modalità di lavoro. Pensiamo ad esempio alle operazioni di taratura, calibrazione e diagnostica gestite da remoto. D’altro lato continuiamo a puntare sull’esigenza sempre forte di ottenere prodotti customizzati per esigenze specifiche, dal momento che l’obiettivo tecnico e industriale resta quello di ottimizzare le prestazioni di impianto e di processo. Vorrei anche segnalare lo sviluppo e il potenziamento del nostro centro di eccellenza ad Agrate Brianza. Qui, con il supporto di workshop che identificano, validano e certificano soluzioni di automazioni customizzate, assembliamo, integriamo e testiamo prodotti di diversa provenienza sulla nostra strumentazione, aumentando così l’efficienza dei sistemi proposti e riducendone i costi. Daniele Romano (Vega): Guardiamo il trend IoT con interesse e non solo nel processo o nel trattamento acque. Per fabbriche, smart cities e altri settori siamo sviluppando sensori

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“autarchici” ovvero autonomi in termini di batteria e comunicazione. Stiamo lanciando e testando in tutta Europa un nuovo sensore radar di dimensioni compatte, con tecnologie LoRa e Nb-IoT integrate, pensato per molteplici tipi di industria. Stiamo esplorando i settori più diversi, finanziando ad esempio iniziative di ricerca con tecnologia cloud nell’ambito agrifood a tutto vantaggio del cliente. Abbiamo insomma consapevolezza che in molti scenari il mondo delle misure sta cambiando profondamente. Vogliamo farci trovare pronti. “L’IoT è fondamentale anche dal punto di vista dell’approccio: si passa dalla vendita del prodotto alla vendita del servizio e dal dato”.

Valerio Pazzini (ABB) “L’offerta sistemi di protezione attiva che impatta direttamente nelle attività di manutenzione e nell’integrazione del sistema di automazione”.

Alberto Banzola (Dea Security) “Dopo il lockdown abbiamo constatato un approccio diverso: sta migliorando il rapporto fornitore-cliente, c’è più consapevolezza, col-


laborazione e co-engineering”.

Link Abb: new.abb.com/it Dea Security: www.deasecurity.com Emerson: www.emerson.com/it-it Georg Fischer: www.gfps.com/country_IT/it.html Vega: www.vega.com/it-it

www.youtube.com/watch?v=DAACSzHhRE0 Fabio Camerin (Emerson): “Nella Process Automation è siamo in grado di fornire il loop completo: misurazione, controllo e attuazione. Il vantaggio per il cliente è che siamo un interlocutore unico”.

THE STATE OF THE PROCESS INDUSTRY BETWEEN SUSTAINABILITY, RECOVERY AND NEW TECHNOLOGIES

Stefano Argiolas (Georg Fischer) “Stiamo sviluppando sensori “autarchici” ovvero autonomi in termini di batteria e comunicazione. Abbiamo consapevolezza che in molti scenari il mondo delle misure sta cambiando profondamente”.

Automation and digitization are essential development factors for the process industry. In addition to ensuring greater productivity, flexibility and sustainability in production, the most innovative technologies are called upon to manage variable and heterogeneous factors. The Automation Instrumentation Virtual Summit offered a unique opportunity for comparison. By the Editorial Staff The “Automation Instrumentation Virtual Summit”, a digital event organized by Delta Int’l Events in support of the “Automation Instrumentation Summit” event, was held last June 25th. The webinar succeeded in virtualizing the event dedicated to process automation, involving hundreds of members and dozens of participants. Under the patronage of AIS (Italian Association of Instrumentation), ISA (International Society of Automation) Italy, ISA Emea, the partnerships of this virtual edition were joined by Anipla (Italian National Association for Automation) and the Media Partnership of “Automation Technology”.

Daniele Romano (Vega) AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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The scenarios The first part of the workshop saw the authoritative interventions of Giuliano Monizza, Giuseppe Mazzarino and Chiara Corbo dealing with trends and scenarios on 3 macro-areas: oil&gas/energy, industrial safety agrifood. Their interventions brought a note of optimism and a strategic vision in this phase characterized by high uncertainty. Monizza, Industrial Senior Advisor and former ABB Vice President, focused the attention on the Oil&Gas sector, emphasizing its fundamental role in growth strategies, even in a moment marked by a drop in confidence. Investors, consumers, institutions and governments need to focus more on medium to long term objectives, with sustainability and the sector’s role in the energy transition as a key focus. Still in the Oil&Gas field, Giuseppe Mazzarino, safety expert, spoke about the importance of investments in plant protection. We must think in terms of convergence between physical protection (video surveillance, firefighting, access control, perimeter fences, bollards) and remote electronic / computer protection. Fundamental to the success of any security system is the speed of intervention. Finally, Chiara Corbo, director of the Smart Agrifood Observatory of the Politecnico di Milano, data in hand, took stock of the situation on agriculture 4.0 in Italy. A general picture in which positive trends stand out, starting from the role of digital innovation in the agrifood sector, as an essential factor to generate system efficiency and make the most of Made in Italy products. The round table The second part of the workshop saw companies of the caliber of Abb, Dea Security, Emerson, Georg Fischer and Vega Italia engage in a roundtable discussion focused on solutions, case histories and emerging trends in the process industry. A significant attention of companies to new digital technologies, maintenance techniques and the paradigm shift of customer-supplier relationships emerged in the post-covid phase. Here it is in detail. AT: What solutions does your company propose to improve the efficiency and perfor-

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EDITORIALE DELFINO

mance of machinery and plants in the process industry? Valerio Pazzini (ABB): As Abb we have recently pushed our offer towards a service-based process that tends to shift the product world towards a more service- and data-centered world. This is in response to a market need that sees new environmental and integrated predictive and prescriptive maintenance requirements at the forefront (the latter able to provide pre-established practices in case of failures and anomalies). Thanks to the collaboration with 3 startups we have applied this approach to one of our production business units. Net of some operational difficulties due to covid, we have accentuated the aspect of virtual commissioning through augmented reality and machine learning solutions, which have allowed our on-site technicians to be remotely guided and to achieve better performance and efficiency in the plant. Alberto Banzola (Dea Security): As a security systems manufacturing company we can guarantee high performance and efficiency by expanding our range of action. Let’s start from a trivial example, we offer print reports such as alarms, tampering, faults. More specifically, our systems also manage different reports, tests, reports and security levels providing the specific causes of certain anomalies. All this results in a general optimization of the system and predictive maintenance. Fabio Camerin (Emerson): Emerson’s digital strategy to improve performance is largely based on the Plantweb ecosystem. This ecosystem is in turn focused on 3 elements: data, information, data processing and valuable information obtained with various tools: modular, scalable software analytics, predictive and prescriptive fault finding models, automatic workflow scheduling and other more or less complex tasks. The fields of application are essentially plant reliability, energy efficiency and HSE (health, safety, environment). Stefano Argiolas (Georg Fischer). Process Automation is a crucial part of our business. In this area we are able to provide the complete loop: measurement, control and implementation. Our offer includes sensors for the most diverse parameters, compatible multiparameter transmitters, actuators and valves of every tech-


nology. The advantage for the customer is that we are a single point of contact and ensure full integration between components, installation and post-commissioning activities. This “package� undoubtedly improves the efficiency and performance of the system. Daniele Romano (Vega): Our new range of level and pressure sensors includes innovative instruments from the point of view of commissioning, measurement, field activities and universality. of the application: all this simplifies the choice and optimizes the production of the companies we turn to. In the digital field, Vega was one of the first manufacturers to incorporate Bluetooth technology on board its sensors. Particularly appreciated in retrofitting, diagnostics and calibration operations, Bluetooth has become a standard for us. This example is to say that for Vega the digital transformation is native and our systems have always adapted to customers’ habits, AT: Can you briefly tell a case history or a particularly significant supply, highlighting the benefits obtained by the end customer? Valerio Pazzini (ABB): I mention two business models. The first one concerns condition monitoring solutions for waste to energy plants, an area in which, in addition to the production process to be improved, very strict regulations must be taken into account. The remote monitoring with the calculation of various KPIs makes it possible to understand the evolution of the production process and to intervene preventively on the plant with programmed maintenance, avoiding interruptions (a desirable situation since the plant downtime of a waste to energy plant is very complicated to manage). Another interesting application in terms of digitization and efficiency concerns gas leaks. The innovation proposed by Abb lies in the instrumental solution and in the type of verification: air is used as a vector to find potential leaks in the subsoil. Cloud-based technologies and analytics provide the complete mapping of the territory useful to manage possible leaks. Alberto Banzola (Dea Security): An important Oil&Gas plant commissioned us a 24h perimeter protection with preventive alarm signalling. Sensors and power plants of our production give information related to cuts, climbs, brea-

kthroughs of the fence and wall. This allows us to work on intrusion attempts before the break-in occurs. Then there is the offer of active protection systems that have a direct impact on maintenance activities and automation system integration. This approach quickly identifies vulnerable points and allows rapid intervention to increase security and indirectly the performance of the entire plant. Fabio Camerin (Emerson): A significant case history concerns a hydrocarbon deposit subject to leakage and strict environmental and safety requirements. Following a careful inspection we have reduced costs and time for startup and commissioning. We did so by introducing wireless technologies with dedicated sensors to increase safety and environmental protection levels. A second step saw the connection between plant technicians and the possibility to access information in case of warnings and spill alarms. Interestingly, the Emerson platform is linked to many external hosts and the information transmitted is targeted for specific issues based on the degree of risk. Stefano Argiolas (Georg Fischer). A case that summarizes our philosophy concerns the construction of a spa wellness facility in New York. We supplied the entire water treatment plant. We were awarded both the choice of quality products and the ability to meet constraints on the origin of materials and the chapter of certifications. Of strategic importance were also the installations realized in a tight time frame and the fact of representing a single interlocutor for the complete automation loop. We assisted the customer from the very beginning, providing piping, pneumatics, valves, instrumentation and control system: a complete and certified package that fully satisfied the customer. Daniele Romano (Vega): In recent times we have taken advantage of the difficult period of emergency covid to recover and complete numerous small-medium-sized projects. From May onwards, several food, pharmaceutical and plant engineering companies have started up again with confidence. Using as much time as possible, we have supported a number of plant builders by helping them to solve some critical issues in level measurement: in fact, we have standardized new measurement solutions in their installations.

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AT: What trends, technological innovations and market opportunities is your company focusing on in the current economic situation? Valerio Pazzini (ABB): We are in an era of digital transformation and post covid. Many investments are redesigning ways of living and working with a direct impact on the environment. One element involved is the “sensing everywhere” that is the widespread presence of IoT sensors that transform data into information that is then shared. This enabling factor is intertwined with the growth of emerging markets such as smart building and smart cities. But IoT is also fundamental from the point of view of the approach: we move from the sale of the product to the sale of the service and the data; otherwise said, the supply consists of the outcome of the product. And again: maximizing investments in cloud computing, machine learning and cybersecurity are some of the inevitable choices we have in front of us. Alberto Banzola (Dea Security): The topic is wide and the period is certainly challenging for companies. Especially to try to understand in which direction to move. Innovation and research are our peculiarities at 360 degrees. For us, innovation must be thought at hardware, installation and performance level. We must then propose to the market an advanced analysis software. We have worked hard on our “data fusion” data analysis technology which merges and takes the best of the most standard. We also rely a lot on the integration without which in our sector does not evolve and does not develop new solutions. Fabio Camerin (Emerson): After the lockdown we found a different approach: it is improving the supplier-customer relationship, there is more awareness, collaboration and co-engineering with the common goal of achieving more effectiveness, productivity and security. Connected services” to communicate remotely with plants are a fast growing area. We have a control room in Seregno dedicated to this need of our customers. Another trend that we register is the augmented reality that improves the management of the plants and the decision making of the operators. Today we have a proprietary solution (helmet + glasses) with which we can change the communication model within the

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plant and with suppliers. And then the interconnection with the company CMMS systems to manage work orders and scheduled maintenance in case of anomalies. The last point is the “location awareness” security technology to make the internal and external operators of the plants safer in the access in risk areas or in case of geofencing and evacuation. Stefano Argiolas (Georg Fischer): We also see an improvement in the relationship with customers, particularly in the service processes. The way we work is changing. For example, calibration, calibration and diagnostics operations managed remotely. On the other hand, we continue to focus on the ever-strong need for customized products for specific needs, since the technical and industrial goal remains the optimization of plant and process performance. I would also like to point out the development and strengthening of our center of excellence in Agrate Brianza. Here, with the support of workshops that identify, validate and certify customized automation solutions, we assemble, integrate and test products of different origins on our instrumentation, thus increasing the efficiency of the proposed systems and reducing costs. Daniele Romano (Vega): We look at the IoT trend with interest and not only in the process or water treatment. For factories, smart cities and other sectors we are developing “autonomous” sensors in terms of battery and communication. We are launching and testing across Europe a new compact radar sensor with integrated LoRa and Nb-IoT technologies, designed for multiple industries. We are exploring the most diverse sectors, for example, financing research initiatives with cloud technology in the agrifood sector for the benefit of the customer. In short, we are aware that in many scenarios the world of measurement is changing profoundly. We want to be ready.


SCENARI / SCENARIOS

SMART AGRIFOOD: A CHE PUNTO SIAMO IN ITALIA? Il ruolo dell’innovazione digitale per il settore agroalimentare è sempre più chiaro nel nostro Paese, come fattore essenziale per generare efficienza di sistema e valorizzare al meglio le produzioni Made in Italy. Forti di questa consapevolezza, da quattro anni la Ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood - della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia - si concentra sull’analisi di quelle soluzioni che, partendo dal campo e passando per la trasformazione e la distribuzione, possono dare un chiaro vantaggio competitivo a chi le implementa. Chiara Corbo*, Andrea Bacchetti*

All’interno del presente articolo, in particolare, verrà data particolare attenzione a due temi considerati essenziali per il settore: • Agricoltura 4.0, con l’analisi dell’evoluzione del mercato in Italia e dell’approccio delle imprese agricole all’innovazione; • Innovazione digitale per la tracciabilità alimentare, con l’approfondimento delle soluzioni e applicazioni più innovative nel settore (e, in particolare, delle tecnologie Blockchain&Distributed Ledger). L’Agricoltura 4.0 in Italia Le potenzialità dell’Agricoltura 4.0 (1) sono oggi riconosciute in Italia non solo dagli attori della produzione primaria, al fine di generare efficienza e sostenibilità all’interno delle proprie realtà, ma anche dagli attori a monte e a valle della filiera agroalimentare. Il mercato dell’Agricoltura 4.0 continua a crescere: a livello mondiale è stimato attorno ai 7,8 miliardi di dollari, con una crescita dell’11% rispetto allo scorso anno (2). In Italia, secondo le stime dell’Osservatorio, tale mercato vale 450 milioni di euro – il 5% di quello globale - registrando una crescita superiore al 20% su base annua. Giocano un ruolo decisivo gli attori già affermati nel settore (ad esempio i fornitori di macchine e attrezzature agricole, i fornitori di input produttivi, ecc.) AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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Osservando le tecnologie abilitanti le soluzioni di Agricoltura 4.0, emerge con forza l’importanza dei dati e delle tecnologie in grado di raccoglierli ed elaborarli, come principali abilitatori del paradigma 4.0: il 72% delle soluzioni sfrutta Dati & Analytics e il 50% l’Internet of Things (tipicamente, sensori in campo, sui macchinari e sulle attrezzature in grado di automatizzare la raccolta dei dati). Osservatorio Smart AgriFood

che generano circa l’86% del mercato, mentre il restante 14% è costituito da soluzioni proposte da attori emergenti (come, ad esempio, le startup). Come il valore di mercato, cresce anche l’offerta tecnologica: sono oltre 400 le soluzioni di Agricoltura 4.0 offerte in Italia da più di 160 aziende (e censite dall’Osservatorio).

Le tecnologie abilitanti le soluzioni di Agricoltura 4.0

#OSAF20

25.06.20

72% 61%

50%

45%

35% 20%

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Base: 415 soluzioni di Agricoltura 4.0. Una soluzione può implementare più tecnologie.

Fig.1 Le tecnologie abilitanti le soluzioni di Agricoltura 4.0 (Ricerca 2019 dell’Osservatorio Smart AgriFood del Poli-1 tecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia - www.osservatori.net)

Quali sono le soluzioni tecnologiche adottate dalle aziende agricole? Secondo l’indagine dell’Osservatorio Smart AgriFood (che ha coinvolto oltre 500 imprese agricole disseminate su tutto il territorio italiano e che hanno già sperimentato, a diversi livelli, l’Agricoltura 4.0), tra quelle più utilizzate vi sono i software gestionali (66%) – abilitatori, più che vere e proprie soluzioni 4.0 –, i sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni (40%) e i sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine agricole (39%). Si affacciano poi i sistemi di supporto alle decisioni (31%), mentre robot e droni risultano ancora poco diffusi. Osservando le motivazioni per cui le aziende adottano soluzioni di Agricoltura 4.0, emergono in primis il miglioramento della sostenibilità

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ambientale delle proprie coltivazioni e il bisogno di una maggiore consapevolezza rispetto alle dinamiche in atto all’interno della propria azienda. Sul fronte dei benefici conseguiti, emergono i benefici relativi ai fattori produttivi impiegati (riduzione degli input utilizzati, riduzione del tempo di impiego dei macchinari) e al lavoro intellettuale (semplificazione). La criticità maggiormente segnalata dalle aziende, invece, è legata alla mancata interoperabilità dei sistemi aziendali; successivamente si rilevano la mancanza di competenze e la scarsa connettività. Interessante è notare come il rientro dall’investimento non sembri essere un problema per le aziende che hanno già investito in soluzioni di Agricoltura 4.0.


I benefici ottenuti dalle aziende agricole grazie all’Agricoltura 4.0

Osservatorio Smart AgriFood #OSAF20

Edizione 2020

Riduzione nell'utilizzo di input Riduzione del tempo di impiego dei macchinari Riduzione ore di lavoro intellettuale Riduzione ore di lavoro manuale Minore variabilità della produzione Aumento della produzione Miglioramento nelle caratteristiche visibili del prodotto Miglioramento nelle caratteristiche non visibili del prodotto Valorizzazione commerciale dei dati raccolti Altro (specificare) 0

200

400

600

Base: 225 aziende agricole. Il beneficio è espresso in termini di punteggio di rilevanza.

800

1000

1200

2

Fig.2 I benefici ottenuti dalle aziende agricole grazie all’Agricoltura 4.0 (Ricerca 2019 dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia - www.osservatori.net)

Innovazione digitale per la tracciabilità alimentare Il digitale gioca un ruolo chiave nel garantire efficacia ed efficienza al processo di tracciabilità alimentare, al fine di poter raggiungere obiettivi legati alla food safety, al miglioramento dei processi di supply-chain, alla garanzia di sostenibilità ambientale e sociale e alle esigenze di un consumatore sempre più consapevole. Le soluzioni per la tracciabilità alimentare considerate “innovative”, cioè che si basano su tecnologie (come Blockchain, Data Analytics, Internet of Things e Cloud) che consentono di automatizzare la raccolta dei dati, abilitarne una condivisione più efficace e consentirne una migliore elaborazione, costituiscono il 56% delle oltre 100 soluzioni per la tracciabilità censite dall’Osservatorio. Il mercato è caratterizzato da una significativa presenza di piattaforme Blockchain (43%), tecnologia che ha visto una forte crescita nell’ultimo anno (+111%). È invece ancora limitata l’offerta di soluzioni che sfruttano Data Analytics (34% del totale). Il mercato delle soluzioni basate su IoT (30%), pur risultando ancora limitato e caratterizzato da pochi milioni di investimenti, appare in crescita (+63% rispetto al 2018). Le tecnologie Blockchain & Distributed Ledger stanno senza dubbio assumendo una rilevanza crescente nel mondo agroalimentare. Con 82 progetti individuati a livello internazionale, nel

2019 l’agrifood è stato uno dei settori più attivi per progetti concreti di applicazione di tali tecnologie, al terzo posto dopo quello finanziario e della Pubblica Amministrazione (3, 4).

Nella maggior parte dei progetti analizzati (60%), le aziende stanno testando l’utilizzo della Blockchain spinte da obiettivi di marketing, promettendo al consumatore finale una filiera più trasparente e consentendogli di avere accesso diretto alle informazioni raccolte. Nel 40% dei casi, viene ricercato un miglioramento dell’efficienza dei processi di supply chain. Crescente interesse assumono gli obiettivi legati alla sostenibilità ambientale e sociale. Solo nel 15% dei casi l’obiettivo dichiarato dalle aziende è strettamente legato alla sicurezza alimentare, e in particolare a rendere più efficaci le procedure di richiamo dei prodotti. Le applicazioni della Blockchain che - pur essendo sperimentate dagli operatori del settore agrifood - esulano dalla tracciabilità alimentare, come l’esecuzione di transazioni (6 progetti) o il monitoraggio delle operazioni logistiche (4 progetti), evidenziano le ulteriori potenzialità di tale tecnologia nell’agrifood. La possibilità di assegnare un token (5) al bene e di utilizzare smart contract (6) consente di creare un corrispettivo

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virtuale della transazione reale che interessa il la continuità del legame fra il bene fisico e il probene, garantendo coerenza fra i due flussi, fisiprio “gemello virtuale” (o “digital twin7”) sia in co e digitale, e permettendo così una maggiore termini di identificazione sia in termini di acquiefficienza dei processi di supply chain. sizione del dato. Rimane fondamentale l’attenLo sguardo rivolto al futuro suggerisce la nezione che deve essere posta sull’analisi accuracessità di proseguire lungo la strada dell’inteta della natura di ciascuna filiera: dovrà essere grazione delle tecnologie: non solo per poter sempre questa a guidare l’adozione armonica legare assieme al meglio tutti i dati di filiera ed della tecnologia e non invece il processo inverarricchire così la “carta d’identità” del prodotto, so, in cui l’obiettivo primario risulta l’adozione, Osservatorio Smart AgriFood Perché si sceglie di utilizzare la Blockchain ma anche – e soprattuttonell’agrifood? - per poter garantire al di là della reale necessità e applicabilità. #OSAF20 Edizione 2020 60%

40%

21% 15% 7%

Opportunità commerciali e di marketing

Efficienza dei processi di supply chain

Garanzia di sostenibilità (sociale e/o ambientale)

Miglioramento Anticontraffazione delle procedure di richiamo dei prodotti

5% Altro

Base: 82 Progetti internazionali. Nota: per ogni progetto può essere riconosciuto più di un obiettivo.

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Fig.3 Perché si sceglie di utilizzare la Blockchain nell’agrifood? (Ricerca 2019 dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia - www.osservatori.net) Note (1) Il paradigma dell’ “Agricoltura 4.0” è stato definito dall’Osservatorio Smart AgriFood come il parallelo dell’ Industria 4.0 nel settore primario, in cui diverse tecnologie vengono armonicamente applicate per migliorare: condizioni di lavoro, resa, qualità produttiva, efficienza e sostenibilità delle coltivazioni (2) Market Research.com. Global Smart Agriculture Market - Premium Insight, Competitive News Feed Analysis, Company Usability Profiles, Market Sizing & Forecasts to 2025. Novembre 2019. (3) Per maggiori informazioni consultare il Report di Ricerca “Blockchain & Distributed Ledger: unlocking the potential of the Internet of Value”, Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, 2020, www. osservatori.net. (4) Operativi, pilota, proof of concept e annunci (cfr. Nota metodologica). (5) Particolare tipologia di asset digitale che può essere scambiata su una Blockchain. I token sono spesso utilizzati come rappresentazioni di altri beni digitali o fisici o di un diritto, come la proprietà di un asset o l’accesso a un servizio (cfr. www.osservatori.net). (6) Insieme di istruzioni espresse in linguaggio informatico e visibili a tutti che vengono eseguite automaticamente da una rete Blockchain al verificarsi di predeterminati eventi. Una volta attivato lo smart contract, la sua esecuzione è garantita e non arrestabile (cfr. www.osservatori.net). (7) Trasposizione virtuale di un prodotto, processo o servizio (cfr. www. osservatori.net).

Keywords: Agricoltura 4.0, Innovazione Digitale, Tracciabilità Alimentare, Blockchain, Distributed Ledger, Smart Contract, Supply Chain, Digital Twin

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EDITORIALE DELFINO

*Chiara Corbo Direttrice Osservatorio Smart AgriFood - Politecnico di Milano *Andrea Bacchetti University of Brescia, RISE– Research & Innovation for Smart Enterprises, DIMI – Department of Mechanical and Industrial Engineering


SMART AGRIFOOD: WHERE ARE WE IN ITALY? The role of digital innovation for the agrifood sector is increasingly clear in our country, as an essential factor to generate system efficiency and make the most of Made in Italy products. Strengthened by this awareness, for four years the Research of the Smart AgriFood Observatory - of the School of Management of the Politecnico di Milano and the RISE Laboratory of the University of Brescia - has focused on the analysis of those solutions that, starting from the field and passing through transformation and distribution, can give a clear competitive advantage to those who implement them. Chiara Corbo*, Andrea Bacchetti* Within this article, in particular, special attention will be given to two themes considered essential for the sector: - Agriculture 4.0, with the analysis of the market evolution in Italy and the approach of agricultural enterprises to innovation; - Digital innovation for food traceability, with an in-depth analysis of the most innovative solutions and applications in the sector (and, in particular, Blockchain&Distributed Ledger technologies). Agriculture 4.0 in Italy The potential of Agriculture 4.0 (1) is today recognized in Italy not only by the actors of primary production, in order to generate efficiency and sustainability within their own realities, but also by the actors upstream and downstream of the agro-food chain. The Agriculture 4.0 market continues to grow: worldwide it is estimated at around 7.8 billion dollars, with a growth of 11% compared to last year (2). In Italy, according to the estimates of the Observatory, this market is worth 450 million euros - 5% of the global one - recording a growth of more than 20% on an annual basis. A decisive role is played by the already established players in the sector (e.g. suppliers of agricultural machinery and equipment, suppliers of production inputs, etc.) who

generate about 86% of the market, while the remaining 14% is made up of solutions proposed by emerging players (such as, for example, startups). As the market value, also the technological offer is growing: there are more than 400 Agriculture 4.0 solutions offered in Italy by more than 160 companies (and surveyed by the Observatory). Observing the technologies that enable Agriculture 4.0 solutions, the importance of data and technologies able to collect and process them as the main enablers of the 4.0 paradigm emerges strongly: 72% of the solutions exploit Data & Analytics and 50% the Internet of Things (typically, sensors in the field, on machinery and equipment able to automate data collection). What are the technological solutions adopted by farms? According to the survey of the Smart AgriFood Observatory (which involved more than 500 agricultural companies scattered throughout Italy and that have already experimented, at different levels, Agriculture 4.0), among the most used are management software (66%) - enablers, more than real 4.0 solutions -, systems for mapping crops and land (40%) and systems for monitoring and control of agricultural machinery (39%). Then there are decision support systems (31%), while robots and drones are still not very widespread. Observing the reasons why companies adopt 4.0 Agriculture solutions, the improvement of the environmental sustainability of their crops and the need for greater awareness of the dynamics in place within their company emerge first and foremost. In terms of the benefits achieved, the benefits related to the production factors used (reduction of inputs used, reduction of machine time) and intellectual work (simplification) emerge. The criticality most reported by companies, on the other hand, is linked to the lack of interoperability of company systems; subsequently, the lack of skills and poor connectivity are noted. Interesting is to notice how the return from the investment does not seem to be a problem for the companies that have already invested in solutions of Agriculture 4.0. Digital innovation for food traceability Digital plays a key role in guaranteeing the effectiveness and efficiency of the food tracea-

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bility process, in order to achieve objectives related to food safety, the improvement of supply-chain processes, the guarantee of environmental and social sustainability and the needs of an increasingly aware consumer. Food traceability solutions considered “innovative”, i.e. based on technologies (such as Blockchain, Data Analytics, Internet of Things and Cloud) that make it possible to automate data collection, enable more effective data sharing and allow better processing, constitute 56% of the more than 100 traceability solutions surveyed by the Observatory. The market is characterized by a significant presence of Blockchain platforms (43%), technology that has seen strong growth in the last year (+111%). On the other hand, there is still a limited offer of solutions that exploit Data Analytics (34% of the total). The market for IoT-based solutions (30%), although still limited and characterized by a few million investments, appears to be growing (+63% compared to 2018). Blockchain & Distributed Ledger technologies are undoubtedly becoming increasingly important in the food industry. With 82 projects identified at international level, in 2019 agrifood was one of the most active sectors for concrete projects of application of these technologies, in third place after financial and Public Administration (3, 4). In most of the projects analyzed (60%), companies are testing the use of Blockchain driven by marketing objectives, promising the end consumer a more transparent supply chain and allowing him to have direct access to the information collected. In 40% of cases, an improvement in the efficiency of supply chain processes is sought. Increasing interest in environmental and social sustainability objectives. Only in 15% of cases is the declared objective of the companies closely linked to food safety, and in particular to make product recall procedures more effective. Blockchain applications that - although tested by agrifood operators - go beyond food traceability, such as the execution of transactions (6 projects) or the monitoring of logistics operations (4 projects), highlight the further potential of this technology in agrifood. The possibility to assign a token (5) to the asset and to use smart contract (6) allows to create a virtual considera-

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tion of the real transaction involving the asset, ensuring consistency between the two flows, physical and digital, and allowing a greater efficiency of supply chain processes. Looking to the future suggests the need to continue along the path of technology integration: not only to be able to tie together all the supply chain data and thus enrich the “identity card” of the product, but also - and above all - to ensure the continuity of the link between the physical asset and its “virtual twin” (or “digital twin7”) both in terms of identification and data acquisition. The attention that must be paid to the accurate analysis of the nature of each supply chain remains fundamental: it must always be this one that guides the harmonic adoption of the technology and not the inverse process, in which the primary objective is the adoption, beyond the real necessity and applicability. Notes (1) The paradigm of “Agriculture 4.0” has been defined by the Smart AgriFood Observatory as the parallel of the Industry 4.0 in the primary sector, in which different technologies are harmoniously applied to improve: working conditions, yield, quality productive, efficiency and sustainability of crops (2) Market Research.com. Global Smart Agriculture Market - Premium Insight, Competitive News Feed Analysis, Company Usability Profiles, Market Sizing & Forecasts to 2025. November 2019. (3) For more information see the Research Report “Blockchain & Distributed Ledger: unlocking the potential of the Internet of Value”, Blockchain & Distributed Ledger Observatory, 2020, www.osservatori.net. (4) Operational, pilot, proof of concept and announcements (see Methodological Note). (5) Particular type of digital asset that can be exchanged on a Blockchain. Tokens are often used as representations of other digital or physical assets or a right, such as ownership of an asset or access to a service (see www.osservatori.net). (6) Set of instructions expressed in computer language and visible to all that are executed automatically by a Blockchain network when predetermined events occur. Once the smart contract is activated, its execution is guaranteed and cannot be stopped (see www.osservatori.net). (7) Virtual transposition of a product, process or service (see www.osservatori.net).

Keywords: Agriculture 4.0, Digital Innovation, Food Traceability, Blockchain, Distributed Ledger, Smart Contract, Supply Chain, Digital Twin


FOCUS

>> MISURE DI PROCESSO PROCESS MEASUREMENTS

> > >

PANORAMICA/OVERVIEW TENDENZE DI MERCATO/MARKET TRENDS MISURE DI TEMPERATURE/TEMPERATURE MEASUREMENTS

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PANORAMICA / OVERVIEW

LE MISURE DI PROCESSO Le principali misure di processo sono quelle di livello, portata e pressione. Si tratta di rilevazioni fondamentali per il controllo di numerosi processi industriali e nella dinamica dei fluidi, oltre che leve fondamentali per aumentare la redditività e la produttività degli impianti. A cura della Redazione La misura del livello consiste nel determinare la posizione dell’interfaccia tra due fluidi separati per la forza di gravità, rispetto a un piano di riferimento. La scelta del tipo di sensore di livello è dettata dalle necessità applicative e dal principio di misura più idoneo per il processo cui è applicato: ultrasonico, a microonde, capacitivo, conduttivo, a vibrazione, radiometrico, piezoelettrico, a infrarosso, a diaframma, pneumatico, a tasteggio ecc. La pressione è invece un tipo di misura calcolata rispetto a un riferimento. Si parla di pressione assoluta se il riferimento è costituito dal vuoto perfetto e di pressione relativa se il riferimento è la pressione ambiente, cioè dell’atmosfera. Le tecniche usate per trasdurre la pressione sono di tipo indiretto, ovvero ciò che viene effettivamente rilevato è la deformazione subita dalla sonda che costituisce l’interfaccia meccanica tra il fluido - oggetto della misura - e il fluido di riferimento (vuoto o ambiente). Più complessa e soggetta a incertezze è la misurazione della portata. In generale è affetta da imprecisioni relativamente elevate, in quan22

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to dipendente dalla dinamica dei fluidi e dalla compresenza di diversi fattori che influenzano il processo. Una prima classificazione dei misuratori di portata relativa al metodo di misura distingue misuratori di velocità (statici o dinamici) e misuratori di portata diretta. In base ai principi di funzionamento si distinguono misuratori di portata a strozzamento (dischi forati, boccagli, venturimetri), ad area variabile, vortici (o swirl), elettromagnetici, di Coriolis (massici), rotanti e volumetrici. Sensori e tecnologie digitali Le più recenti tecnologie legate ai sensori si sono evolute per offrire una maggiore quantità di dati in tempo reale che vengono poi trasformati per prendere decisioni a livello di impianto e di processo. Ma oltre che sui dati, la nuova catena di generazione del valore dei sensori è basata sull’interconnessione. Nei macchinari e nei processi, la comunicazione industriale parte dai sensori intelligenti, i quali scambiano dati tramite piattaforme IoT. Da un lato lo sviluppo dell’elettronica ha reso sempre più efficaci, diffusi ed economici i sensori interconnessi. Dall’altro la raccolta di grandi quantità di dati prodotti dai sensori è resa possibile dall’abbattimento dei costi di storage e soprattutto dall’avvento delle tecnologie Cloud e delle varianti Fog ed Edge (laddove la capacità computazionale viene integrata direttamente nei dispositivi e nelle piattaforme embedded). La quantità di dati raccolti sui Cloud è enorme: basti pensare che la maggior parte dei sensori utilizzati nell’industria fornisce misurazioni ad intervalli inferiori al secondo. Parliamo quindi di veri e propri Big Data elaborati, trasformati e valorizzati con informazioni aggiuntive (provenienti ad esempio dai sistemi gestionali). Ai


dati, in ultima istanza, sono applicate funzioni statistiche e di analisi per ricavarne indicatori di efficienza e produttivitĂ (KPI), accessibili in modo intuitivo attraverso grafici, dashboard, app, smartphone e portali Web dedicati.

Una naturale evoluzione di questo scenario è quella di applicare ai dati algoritmi di AI e ML (Machine Learning) e ottenere di conseguenza indicazioni utili a migliorare consumi, prestazioni ed efficienza di macchinari ed impianti.

PROCESS MEASURES

ciples, we distinguish throttle flow meters (perforated discs, mouthpieces, venturi meters), variable area flow meters, swirl flow meters, electromagnetic flow meters, Coriolis flow meters (masses), rotary flow meters and volumetric flow meters.

The main process measures are level, flow and pressure. These measurements are fundamental for the control of numerous industrial processes and in fluid dynamics, as well as fundamental levers for increasing the profitability and productivity of plants. By the editorial staff Level measurement consists of determining the position of the interface between two fluids separated by the force of gravity with respect to a reference plane. The choice of the type of level sensor is dictated by the application requirements and the most suitable measuring principle for the process to which it is applied: ultrasonic, microwave, capacitive, conductive, vibration, radiometric, piezoelectric, infrared, diaphragm, pneumatic, diffuse etc. The pressure is instead a type of measurement calculated with respect to a reference. We speak of absolute pressure if the reference is the perfect vacuum and relative pressure if the reference is the ambient pressure, i.e. the atmosphere. The techniques used to transduce the pressure are indirect, i.e. what is actually detected is the deformation suffered by the probe which constitutes the mechanical interface between the fluid - the object of the measurement - and the reference fluid (vacuum or ambient). More complex and subject to uncertainty is flow measurement. In general it is affected by relatively high inaccuracies, as it is dependent on the dynamics of the media and the presence of several factors that influence the process. A first classification of flow meters related to the measurement method distinguishes between speed meters (static or dynamic) and direct flow meters. According to the operating prin-

Sensors and digital technologies The latest sensor technologies have evolved to offer more real-time data that is then transformed to make decisions at plant and process level. But in addition to data, the new sensor value chain is based on interconnectivity. In machinery and processes, industrial communication starts with intelligent sensors, which exchange data via IoT platforms. On the one hand, the development of electronics has made interconnected sensors increasingly effective, widespread and economical. On the other hand, the collection of large amounts of data produced by sensors is made possible by the reduction of storage costs and especially by the advent of Cloud technologies and Fog and Edge variants (where the computational capacity is integrated directly into devices and embedded platforms). The amount of data collected on the Cloud is enormous: just think that most of the sensors used in the industry provide measurements at intervals of less than one second. We are therefore talking about real Big Data processed, transformed and enhanced with additional information (coming for example from management systems). Finally, statistical and analysis functions are applied to the data in order to obtain efficiency and productivity indicators (KPIs), accessible in an intuitive way through graphs, dashboards, apps, smartphones and dedicated web portals. A natural evolution of this scenario is to apply AI and ML (Machine Learning) algorithms to the data and consequently obtain useful indications to improve consumption, performance and efficiency of machinery and plants.

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TENDENZE DI MERCATO / MARKET TRENDS

SENSORI INDUSTRIALI, MERCATO IN CRESCITA NONOSTANTE IL COVID-19 Seppure penalizzato da uno scenario caratterizzato da fattori negativi, il comparto della sensoristica industriale, che comprende le misure di processo industriale, sta tenendo le posizioni. Sulla spinta delle nuove tecnologie digitali le previsioni dal 2020 al 2025 sono tra le migliori dell’intero comparto dell’Automazione. A cura della Redazione

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EDITORIALE DELFINO

Il mercato globale dei sensori industriali e dei misuratori di processo prevede una crescita del volume d’affari da 18,2 miliardi di dollari nel 2020 a 29 miliardi di dollari entro il 2025, con un tasso di crescita medio del 9,8% (Markes&Markets) concentrata nell’area Asia-Pacifico (APAC), guidata da Cina e Giappone. Nonostante l’impatto del Covid-19, fattori abilitanti come Industria 4.0. IoT e robotica industriale ne guidano la crescita. I sensori di livello hanno rappresentato la quota più grande del 2019 e in particolare i sensori di livello a contatto costituiscono il segmento maggiore con tecnologie di misura magnetoresistive, a sonda vibrante, idrostatica, galleggiante magnetico e meccanico, pneumatico, paletta rotante, catena resistiva ecc.


In termini generali va rilevato che molti sensori industriali sono realizzati su misura per i produttori o i fornitori di sistemi. A seconda dell’applicazione, le specifiche di un sensore variano, il che aumenta i costi di produzione. Tuttavia, System Integrator e OEM si aspettano che i produttori di sensori forniscano la migliore tecnologia ad un costo inferiore. Questo aumenta la pressione sui prezzi e la riduzione i profitti. Gli effetti del Covid-19 A peggiorare lo scenario c’è stato anche lo scoppio del Covid-19 che ha avuto un impatto negativo sulla crescita di diversi settori, dall’automotive all’energia. A causa della pandemia molti progetti in corso o nuovi progetti in tutta la filiera dell’Oil&Gas stanno affrontando ritardi o interruzioni. La società di ricerca energetica Rystad Energy ha previsto che un calo del 25% del prezzo del petrolio potrebbe comportare un taglio degli investimenti Oil&Gas di 30 miliardi di dollari a livello globale. Tutto ciò sta avendo un effetto negativo sulla domanda di sensori industriali. Sensori IIoT e Smart Sensor D’altra parte a compensare i fattori frenanti ci sono le nuove tecnologie digitali e di interconnessione. L’Internet degli oggetti industriali (Industrial Internet of Things - IIoT) viene utilizzato. Si prevede che Il crescente utilizzo dell’IIoT (Industrial Internet of Things ) sta alimentando la domanda di nuovi sensori in applicazioni di monitoraggio, analisi dati, manutenzione predittiva e gestione della produzione e della catena di fornitura nei settori più disparati. In generale l’uso di sensori intelligenti nell’automazione, grazie alla loro capacità di raccogliere, trasmettere ed elaborare le informazioni, permette di rilevare lo stato di salute delle macchine e di prevedere la probabilità di un guasto, aiutando a ridurre i costi di manutenzione e tempi di fermo macchina e fermo impianto. Keywords: Markets&Markets, Oil&Gas, Automotive, Covid-19, Smart Sensor, IIoT

INDUSTRIAL SENSORS, GROWING MARKET DESPITE COVID-19 Although penalized by a scenario characterized by negative factors, the sector of industrial sensors, which includes industrial process measurements, is holding its positions. Driven by new digital technologies, the forecasts from 2020 to 2025 are among the best of the entire Automation sector. By the Editorial Staff The global market for industrial sensors and process meters is expected to grow from $18.2 billion in 2020 to $29 billion by 2025, with an average growth rate of 9.8% (Markes&Markets) concentrated in the Asia-Pacific region (APAC), led by China and Japan. Despite the impact of Covid-19, enabling factors such as Industry 4.0. IoT and industrial robotics drive its growth. Level sensors accounted for the largest share in 2019 and in particular contact level sensors are the largest segment with magnetoresistive, vibrating probe, hydrostatic, magnetic and mechanical float, pneumatic, rotary vane, resistive chain etc. measurement technologies. In general terms it should be noted that many industrial sensors are tailor-made for manufacturers or system suppliers. Depending on the application, the specifications of a sensor vary, which increases production costs. However, System Integrators and OEMs expect sensor manufacturers to provide the best technology at a lower cost. This increases price pressure and reduces profits. The effects of Covid-19 To worsen the scenario there was also the outbreak of the Covid-19 which had a negative impact on the growth of several sectors, from automotive to energy. Due to the pandemic, many ongoing or new projects throughout the Oil&Gas supply chain are facing delays or disruptions. Energy research firm Rystad Energy has predicted that a 25 percent drop in oil prices could cut Oil&Gas investment by $30 billion globally. This is having a negative effect on demand for industrial sensors. IIoT and Smart Sensors On the other hand to compensate for the braking factors are the new digital and interconnection technologies. The Industrial Internet of Things (IIoT) is used. It is expected that The increasing use of IIoT (Industrial Internet of Things ) is fuelling demand for new sensors in monitoring, data analysis, predictive maintenance and production and supply chain management applications in a wide variety of industries. In general, the use of intelligent sensors in automation, thanks to their ability to collect, transmit and process information, can detect the health of machines and predict the probability of failure, helping to reduce maintenance costs and downtime and downtime.

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MISURE DI TEMPERATURA / TEMPERATURE MEASUREMENT

LE MISURE DI TEMPERATURA: TERMOMETRI MECCANICI E TERMORESISTENZE In ogni settore industriale è essenziale garantire la corretta temperatura sia per il corretto trattamento delle materie prime, sia per il buon funzionamento delle attrezzature impiegate, in termini di prestazioni, efficienza e sicurezza operativa. Analizziamo in questo primo articolo termometri meccanici e termoresistenze. Alessandro Brunelli* L’unità di misura della temperatura è il kelvin (K) che è la frazione 1/273,16 dell’intervallo di temperatura tra il punto triplo dell’acqua e lo zero assoluto, e può essere così formulato:1 1 K = 1 / 273,16 Temperatura termodinamica del punto triplo dell’acqua In pratica vengono utilizzate varie scale di misura e quindi diverse unità per la misura della temperatura, quali: tC = temperatura espressa nella scala Celsius: che assegna 0 °C al punto di fusione del ghiaccio e 100 °C al punto di ebollizione dell’acqua: l’intervallo è diviso in 100 parti ciascuna delle quali è denominata grado Celsius (°C). 26

EDITORIALE DELFINO

tK = temperatura espressa nella scala Kelvin: che è una scala assoluta riferita alla scala Celsius: lo zero della scala coincide con lo zero assoluto = 0 K = - 273,15 °C. tF = temperatura espressa nella scala Fahrenheit: che assegna 32 °F al punto di fusione del ghiaccio e 212 °F al punto di ebollizione dell’acqua: l’intervallo è diviso in 180 parti ciascuna delle quali è denominata grado Fahrenheit (°F). tR = temperatura espressa nella scala Rankine: che è una scala assoluta riferita alla scala Fahrenheit: lo zero della scala coincide con lo zero assoluto = 0 °R = - 459,67 °F. I misuratori di temperatura più utilizzati nelle misure industriali sono i seguenti: • • • • •

Termometri meccanici Termoresistenze Termistori Termocoppie Trasmettitori

La Tabella al termine della trattazione dei diversi misuratori di temperatura, riporta a compendio le loro caratteristiche riassuntive in termini di: • Limite di impiego tipico • Campo di misura tipico • Precisione tipica


allo scopo di fornire una rapida guida per la scelta e selezione dei vari misuratori nelle diverse applicazioni industriali. Termometri a dilatazione (meccanici) I termometri a dilatazione, comunemente detti meccanici, sfruttano le variazioni provocate dalla temperatura sul volume di materiali solidi, liquidi, gas e vapori. Nei vari materiali, vengono utilizzate le relazioni funzionali seguenti: Nei solidi: - La variazione di due diversi materiali metallici a diverso coefficiente dilatazione termica: Termometri bimetallici Nei liquidi: - La variazione di pressione provocata da dilatazione termica del liquido a volume costante: Termometri con elemento elastico a molla Nei gas e vapori: - La variazione di pressione provocata da espansione termica del gas a volume costante: Termometri con elemento elastico a molla I termometri industriali esistono nelle tipologie a colonna, scarsamente utilizzati data la loro fragilità, e a quadrante, invece ampiamente utilizzati nelle misure locali di processo, che sono disciplinati come campi e precisione di misura dalla Norma Europea EN 13190 in classi di precisione 1 e 2%. La costruzione dei termometri a quadrante, può essere delle due tipologie seguenti: - a lamina-bimetallica, nei termometri a dilatazione di solidi; - a bulbo-capillare, nei termometri a espansione di liquidi, gas o vapori. Il dispositivo indicatore frontale del valore di temperatura è analogo a quello normalizzato

per i manometri, ed è così azionato: - nel caso dei termometri bimetallici: direttamente dalla lamina bimetallica spiralata e vincolata all’estremità interna del pozzetto termometrico a contatto con il processo da misurare (Figura 1); - nel caso dei termometri ad espansione di fluido (gas o vapore): direttamente dal fluido stesso contenuto nel pozzetto termometrico, che attraverso il capillare, porta le variazioni di pressione dovute alle variazioni della temperatura da rilevare, all’elemento manometrico elastico a molla, posto nella cassa del termometro indicatore. Sono strumenti adatti per misure locali, anche in zone con pericolo di esplosione, o incendio, in quanto non necessitano per il loro funzionamento di alcuna energia esterna.

Fig. 1 Vista esterna e sezione interna di un termometro bimetallico Vantaggi • Autoindicanti • Basso costo • Buona precisione • Adatti per ambienti ostili Svantaggi • Misure locali o a distanza senza trasmissione della misura • Elevati tempi di risposta rispetto i sensori elettrici

Un kelvin è la differenza di Temperatura Termodinamica corrispondente a una differenza di energia termica pari a kB J, dove kB è il valore della costante di Boltzmann in J/K secondo la recente definizione del 2019 della CGPM: Conferenza Generale dei Pesi e Misure (Conférence Générale des Poids et Mesures), e il valore della costante di Boltzmann corrisponde a 1,38064852 × 10−23 J/K.

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Termoreresistenze

-

Le termoresistenze (in inglese RTD: Resistance Temperature Detectors) sono dei termometri a resistenza metallici che si basano sulla nota relazione: [W] dove: R r l A

Sensori delle termoresistenze (Figura 2)

= resistenza del conduttore [W] = resistività del conduttore [W . m] = lunghezza del conduttore [m] = area del conduttore [m2]

Se varia la temperatura, varia la resistenza del conduttore Rt, che rispetto la resistenza iniziale Ro, che può essere formulata mediante l’approssimata relazione seguente: [W] dove: Rt = resistenza alla temperatura di t °C [W] Ro = resistenza alla temperatura di 0°C [W] a = coefficiente di temperatura [/°C] t = temperatura in °C [°C] Il coefficiente di temperatura a dipende dal tipo di materiale metallico costituente la termoresistenza ed è praticamente un coefficiente medio calcolato nel campo 0 ÷ 100 °C mediante la relazione seguente: [/°C] Industrialmente sono praticamente utilizzati i materiali metallici riportati in Tabella 1, le cui caratteristiche peculiari sono le seguenti:

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-

Platino (Pt): utilizzato nella maggior parte delle applicazioni per la sua maggior resistenza all’ossidazione, resistività elettrica e ottima riproducibilità.

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Nichel (Ni): utilizzato raramente nelle applicazioni con modeste variazioni di temperatura, perché presenta minor resistenza all’ossidazione.

EDITORIALE DELFINO

Rame (Cu): utilizzato ancor più raramente nelle applicazioni con modeste variazioni di temperatura, sebbene abbia un coefficiente di temperatura costante rispetto il Platino e il Nichel.

a) A filo avvolto in capsule di vetro: su un substrato isolante di vetro utilizzato in applicazioni con temperature fino a 400 °C. b) A filo avvolto in capsule di ceramica: su un substrato isolante di ceramica utilizzato in applicazioni con temperature fino a 600 °C. c) A film depositato su substrato isolante: e ricoperto esternamente di uno strato di ceramica per applicazioni fino a 500 °C:

Fig.2. Vista sezionata di una termoresistenza con vari sensori di misura Il materiale più impiegato nella costruzione dei sensori di temperatura altrimenti detti elementi sensibili è come predetto il Platino, che manifesta un coefficiente di temperatura tipicamente pari a: - a > 3,925 * 10 –3 / °C per termometri campioni - a = 3,850 * 10 –3 / °C per termometri industriali Il valore di resistenza Ro a 0 °C vale tipicamente: - 2,5 – 25 W per i termometri campioni: dati i migliori strumenti di misura impiegati e l’elevata temperatura di impiego (fino 1000 °C) - 5 ÷ 1000 W per i termometri industriali: dati i normali strumenti di misura impiegati


e la più bassa temperatura di impiego (fino 500 °C)

Normalizzazione delle termoresistenze (vedasi Tabella 1 e 2):

Difatti aumentando la temperatura di impiego della termoresistenza, aumenta anche l’effetto di auto riscaldamento, altrimenti detto in inglese “self heating” del termometro, dovuto all’effetto Joule, e quindi proporzionale al fattore R * I2, dove: - R, è appunto il valore di resistenza del termometro - I, è invece il valore di corrente di misura della resistenza dello stesso termometro che normalmente è di 1 mA nelle più generali applicazioni delle misure industriali.

-

Termoresistenze al Platino: Norma Internazionale Elettrotecnica IEC 60751 Termoresistenze al Nichel e al Rame: Norma Internazionale Metrologica OIML R 84

Sistemi di misura delle termoresistenze Il collegamento a 2 fili è poco utilizzato in quanto introduce errori grossolani di misura, se la resistenza dei fili di collegamento non è trascurabile rispetto quella del termoelemento: difatti se si considera un termoelemento RTD

Tab. 1 Limiti di temperatura e polinomi interpolatori delle termoresistenze normalizzate

Tab. 2 Limiti di temperatura e classi di tolleranza delle termoresistenze normalizzate

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(Pt 100) collegato con fili di rame da 0,5 mm2 distante 5 m, la resistenza complessiva del collegamento andata e ritorno sarà circa sui 400 mW, che equivale a un errore strumentale maggiore di 1 °C (essendo la sensibilità delle termoresistenze Pt 100 equivalente a 385 mW/°C) il che è superiore alle classi di tolleranza previste (Tabella 2) e pertanto vanno seguite le seguenti configurazioni misura (Figura 3): (a) A 2 fili: Sconsigliabile, perché può provocare errori superiori a 1 °C anche per collegamenti brevi, in quanto le resistenze di linea di andata RL1 e di ritorno RL2 si sommano alla RTD (Pt100).

(b) A 3 fili: Consigliabile, perché la configurazione a 3 fili compensa la resistenza dei fili di collegamento, in quanto RL1 e RL2 essendo su due lati contigui del ponte non provocano variazioni di V; difatti RL1 si somma alla resistenza fissa del ponte RF e RL2 si somma a quella variabile RTD. (c) A 4 fili: Consigliabile per la maggior precisione in quanto è la cosiddetta misura Volt_ Amperometrica, che viene effettuata sempre con una corrente I di 1 mA, che provoca una tensione di uscita V sempre proporzionale alla RTD a prescindere dalla resistenza dei fili di collegamento.

Fig. 3 Configurazione tipica a sinistra e di misura a destra dei collegamenti delle termoresistenze Vantaggi • Ottima precisione • Buon campo di temperatura (per le termoresistenze al Platino)

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EDITORIALE DELFINO

Svantaggi • Alta sensibilità agli urti ed alle vibrazioni • Elevato tempo di risposta • Elevato costo (rispetto le termocoppie)


*Alessandro Brunelli Esperto in Automazione, Strumentazione, Taratura e Sicurezza degli Impianti Industriali. Segretario CEI SC 65 B: Misura e Controllo dei Processi Industriali alebrunelli767@gmail.com Keywords: Termometri meccanici, Termoresistenze, Termistori, Termocoppie, Trasmettitori di Temperatura, EN 13190, RTD, Pt100, P1000, Collegamento a 2/3/4 fili

TEMPERATURE MEASUREMENTS - PART ONE In every industrial sector it is essential to ensure the correct temperature both for the correct treatment of raw materials and for the proper functioning of the equipment used, in terms of performance, efficiency and operational safety. We analyze in this first article dedicated to process measurements some of the most common temperature sensors. Alessandro Brunelli* The unit of measurement of temperature is the kelvin (K) which is the fraction 1/273.16 of the temperature range between the triple point of water and absolute zero, and can be formulated as follows2: 1 K = 1 / 273.16 Thermodynamic temperature of the triple point of water In practice, various measurement scales and therefore different units are used for temperature measurement, such as: tC = temperature expressed on the Celsius scale: which assigns 0 °C to the melting point of ice

and 100 °C to the boiling point of water: the range is divided into 100 parts each of which is called Celsius degree (°C). tK = temperature expressed on the Kelvin scale: which is an absolute scale referred to the Celsius scale: the zero of the scale coincides with the absolute zero = 0 K = - 273,15 °C. tF = temperature expressed in the Fahrenheit scale: which assigns 32 °F to the melting point of the ice and 212 °F to the boiling point of water: the range is divided into 180 parts each of which is called Fahrenheit degree (°F). tR = temperature expressed on the Rankine scale: which is an absolute scale referring to the Fahrenheit scale: the zero of the scale coincides with the absolute zero = 0 °R = - 459.67 °F. The most used temperature meters in industrial measurement are the following: - Mechanical thermometers - Heaters - Thermistors - Thermocouples - Transmitters The Table at the end of the treatment of the different temperature meters, shows in summary their characteristics in terms of:

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- Typical use limit - Typical measuring range - Typical accuracy in order to provide a quick guide for the selection and selection of various gauges in different industrial applications. Expansion thermometers (mechanical Expansion thermometers, commonly referred to as mechanical thermometers, exploit the variations caused by temperature in the volume of solid materials, liquids, gases and vapors. In the various materials, the following functional relationships are used: In solids: - The variation of two different metallic materials with different thermal expansion coefficient: Bimetal thermometers In liquids: - The pressure variation caused by thermal expansion of the liquid at constant volume: Thermometers with spring elastic element In gases and vapors: - The pressure change caused by thermal expansion of the gas at constant volume: Thermometers with spring elastic element Industrial thermometers exist in column thermometers, which are scarcely used due to their fragility, and dial thermometers, which are widely used in local process measurements, which are regulated as measuring ranges and accuracy by the European Standard EN 13190 in accuracy classes 1 and 2%. The construction of dial thermometers can be of the following two types: foil-bimetal, in solids expansion thermometers; - bulb-capillary, in expansion thermometers of liquids, gases or vapours.

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EDITORIALE DELFINO

The frontal temperature value indicator device is similar to the one normalized for pressure gauges, and is thus operated: - in the case of bimetal thermometers: directly from the spiral bimetal foil and bonded to the inner end of the thermowell in contact with the process to be measured (Figure 1); - in the case of fluid expansion thermometers (gas or steam): directly from the fluid itself contained in the thermowell, which, through the capillary tube, carries the pressure variations due to the temperature variations to be measured, to the spring elastic manometric element, placed in the case of the thermometer indicator. These instruments are suitable for local measurements, even in areas with danger of explosion or fire, as they do not require any external energy for their operation. Advantages - Self-indicating - Low cost - Good accuracy - Suitable for hostile environments Disadvantages - Local or remote measurement without transmission of measurement - High response time compared to electrical sensors Thermorexistences Resistance thermometers (RTD: Resistance Temperature Detectors) are metal resistance thermometers based on the known relationship: [W] where: R = conductor resistance [W] r = conductor resistivity [W . m] l = conductor length [m]


A = conductor area [m2] If the temperature changes, the resistance of the conductor Rt changes, which compared to the initial resistance Ro, which can be formulated by the following approximate relationship: [W] where: Rt = temperature resistance of t °C [W] Ro = temperature resistance of 0°C [W] a = temperature coefficient [/°C] t = temperature in °C [°C] The temperature coefficient depends on the type of metal material making up the resistance thermometer and is practically an average coefficient calculated in the range 0 ÷ 100 °C by means of the following relation: [/°C] Industrially the metallic materials shown in Table 1 are practically used, whose peculiar characteristics are the following: - Platinum (Pt): used in most applications for its greater resistance to oxidation, electrical resistivity and excellent reproducibility. - Nickel (Ni): rarely used in applications with modest temperature variations, because it has less resistance to oxidation. - Copper (Cu): even more rarely used in applications with modest temperature variations, although it has a constant temperature coefficient compared to Platinum and Nickel. Resistance thermometer sensors (Figure 2) a) Wire wrapped in glass capsules:

on an insulating glass substrate used in applications with temperatures up to 400 °C. b) Wire wrapped in ceramic capsules: on an insulating ceramic substrate used in applications with temperatures up to 600 °C. c) Film deposited on an insulating substrate: and externally covered with a ceramic layer for applications up to 500 °C: The material most used in the construction of temperature sensors otherwise known as sensitive elements is as predicted Platinum, which has a temperature coefficient typically equal to: - > 3.925 * 10 -3 / °C for sample thermometers - = 3,850 * 10-3 / °C for industrial thermometers The resistance value Ro at 0 °C is typically valid: - 2,5 - 25 Ohm for sample thermometers: Given the best measuring instruments used and the high operating temperature (up to 1000 °C) - 5 - 1000 Ohm for industrial thermometers: given the normal measuring instruments used and the lowest operating temperature (up to 500 °C) In fact, by increasing the temperature of use of the resistance thermometer, also increases the effect of self-heating, otherwise known in English as “self heating” of the thermometer, due to the Joule effect, and therefore proportional to the factor R * I2, where: - R, is precisely the resistance value of the thermometer - I, on the other hand, is the resistance measurement current value of the thermometer itself, which is normally 1 mA in general industrial measurement applications.

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Normalization of resistance thermometers (see Table 1 and 2): - Platinum Resistance Thermometers: International Electrotechnical Standard IEC 60751

- Nickel and Copper Resistance Heaters: International Metrological Standard OIML R 84

Tab. 1. Temperature limits and interpolating polynomials of normalized resistance thermometers

Tab. 2 Temperature limits and tolerance classes of normalized resistance thermometers Resistance systems

thermometer

measuring

The 2-wire connection is little used as it introduces gross measurement errors if the resistance of the connecting wires is not negligible compared to that of the thermoelement:

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EDITORIALE DELFINO

In fact, if we consider an RTD thermoelement (Pt 100) connected with 0.5 mm2 copper wires at a distance of 5 m, the total resistance of the return connection will be about 400 m, which is equivalent to an instrumental error greater than 1°C (being the sensitivity of Pt 100 thermoresistances equivalent to 385 m/°C) which is higher than the tolerance


classes provided (Table 2) and therefore the following measurement configurations must be followed (Figure 3): (a) 2-wire: Not recommended, because it can cause errors of more than 1 °C even for short connections, as the forward line resistors RL1 and return line resistors RL2 are added to the RTD (Pt100). (b) 3-wire: Recommended, because the 3-wire configuration compensates for the resistance of the connecting wires, as RL1 and RL2 being on two adjacent sides of the bridge do not cause changes in V; in fact RL1 is added to the fixed resistance of the RF bridge and RL2 is added to the variable resistance RTD. (c) 4 wires: Recommended for greater precision as it is the so-called Volt_Amperometric measurement, which is always carried out with a current I of 1 mA, which causes an output voltage V always proportional to the RTD regardless of the resistance of the connecting wires. Advantages - Excellent accuracy - Good temperature range (for Platinum resistance thermometers) Disadvantages - High shock and vibration sensitivity - High response time - High cost (compared to thermocouples) Keywords: Mechanical thermometers, Resistance thermometers, Thermistors, Thermocouples, Temperature transmitters, EN 13190, RTD, Pt100, P1000, 2/3/4 wire connection

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5G E IOT, IL CONNUBIO CHE CAMBIERÀ IL MODO DI COMUNICARE Quando si parla di 5G si fa riferimento alla quinta generazione di tecnologie e standard che si trovano alla base delle future comunicazioni wireless (o mobili). A differenza delle generazioni precedenti, più che su innovazioni specifiche, il 5G nasce dalla necessità di garantire piena connettività a un più vasto spettro di settori di attività quali IoT, Automotive, Industry 4.0, Agricoltura, Sanità e Smart City. Veronica Merenda* La nuova generazione di comunicazione mobile è caratterizzata dall’elevata ottimizzazione dei requisiti di qualità del servizio fornito:

larghezza di banda, bassa latenza, affidabilità ed alta densità. La rete 5G, infatti, garantirà: velocità teoriche di picco per singola cella pari a 20 Gbps in download e 10 Gbps in upload; velocità per dispositivo connesso di 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload; trasmissioni real-time con tempi di risposta (latenza) fino ad 1 ms, connessione simultanea di più di 1 milione di device per km2. Tutto questo senza rinunciare alla sicurezza e alla stabilità. Per ottenere tali prestazioni, si rende necessario operare su porzioni di spettro pari a quelle dello LTE (da 20 MHz fino alle centinaia di MHz in carrier aggregation per l’LTE Advanced) ma soprattutto esplorare nuove porzioni dello spettro radio (spettro a microonde e a onde millimetriche: 20-30 GHz e superiori), il che implica l’impiego di tecniche di small cells (nodi di accesso allo spettro radio a basso consumo energetico capaci di operare tanto nelle bande di frequenza libere, quanto nelle bande di frequenza “licenziate”) e di massive MIMO (Multiple Input Multiple Output: multiplazione spaziale che consente di usare AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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vari link in parallelo invece di un solo link tra sorgente e destinazione). Si può dunque affermare che l’infrastruttura 5G è quella di una piattaforma radiomobile che consente di configurare in modo differenziato la rete, in base al contesto applicativo e ai requisiti di servizio/business. Perché ciò diventi possibile, in una architettura come quella della rete 5G, costituita da una rete di trasporto cablata (fibra) e wireless, detta Core Network, che veicola il traffico da e verso la parte wireless di accesso, la RAN, viene introdotto il concetto di Network Slicing. L’idea di fondo di questa tecnologia è quella di realizzare reti virtuali (slices), tra di loro indipendenti ed in grado di funzionare contem-

poraneamente, che condividono la medesima infrastruttura fisica di accesso (RAN, Radio Access Network) e di trasporto (Core Network). Ogni slice (fetta di rete) è quindi a tutti gli effetti una rete completa appositamente ritagliata per soddisfare tutti i requisiti di una particolare applicazione. La rete mobile 5G, per le sue caratteristiche, può essere considerata come il completamento ideale dell’ecosistema che consentirà lo sviluppo dell’Internet of Things, nei più svariati contesti. Il concetto di IoT, infatti, prevede un mondo in cui qualsiasi tipo di oggetto che fa parte della nostra quotidianità può essere connesso alla rete e tramite essa scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate

Fig.1 5G Network Building Blocks (Award Solutions) con altri oggetti. L’obiettivo dell’internet delle cose è far sì che il mondo digitale tracci una mappa di quello reale, dando un’identità alle cose e ai luoghi dell’ambiente fisico. Applicazioni Significative Industry 4.0 o IIoT (Industrial Internet of Things): implica l’Integrazione fra macchine complesse, sensori e software di analisi dei dati. La connessione di tutti questi elementi alla rete 5G consentirà l’identificazione, la tracciabilità ed il monitoraggio in real-time al fine di ottimiz38

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zare i consumi, analizzare il ciclo di vita, prevenire eventuali guasti e/o segnalare malfunzionamenti. Le elevate prestazioni della rete 5G (spettro sicuro e low latency) consentiranno inoltre un maggior utilizzo della Robotica e del Controllo da Remoto, oltre a permettere la risoluzione delle problematiche legate all’uso diversificato di bus di campo proprietari, grazie alla possibilità di utilizzo del protocollo TSN (Time Sensitive Network protocol). AUTOMOTIVE: la rete 5G rappresenta il supporto ideale alla tecnologia C2VX, Cellular


Vehicl to Everything (Qualcomm), che implica tre possibilità di comunicazione : la Vehicle to vehichle, che consentirà ai mezzi di scambiarsi direttamente informazioni tra di loro, la Vehicle to Roadside Infrastructure, che metterà le auto in comunicazione con i sensori fissi che saranno installati sulle strade e la Vehicle to pedestrian, che consentirà lo scambio di dati tra le automobili e i device utilizzati dai pedoni. L’enorme flusso di dati generato dalle automobili e dai sensori posti sulle strade, necessita di essere collezionato in modo sicuro, per poi essere analizzato ed elaborato da computer cloud based. A questo proposito, molti operatori automotive stanno cercando di costruire piattaforme comuni per creare un ecosistema di veicoli connessi e servizi correlati (ad esempio marketing basato sulla posizione, guida intelligente e implementazione di mappe con dati in tempo reale). SMART AGRICULTURE: è uno dei settori con la più alta opportunità di sviluppo di soluzioni digitali, ormai sempre più richieste per quanto riguarda la sensoristica ambientale e territoriale e l’automazione di sistemi per una gestione più adeguata di acqua, fertilizzanti e concimi. Molte soluzioni hanno origine nel bisogno di migliorare il rapporto tra alimenti prodotti e sostenibilità (quello che prende il nome di ‘agroenergy’). Inoltre i dati raccolti permetteranno a dei centri di analisi basati sull’intelligenza artificiale, di individuare e mettere in pratica in tempo reale i rimedi più adatti ad ogni singolo caso.

strutture di comunicazione attuali in termini di latenza ed ubiquità (connettività onnipresente). Tra le numerose applicazioni, che sarà possibile abilitare, si annoverano l’interazione virtuale medico-paziente, la chirurgia robotica a distanza e, più in generale, tutto ciò che facilita il decentramento dell’assistenza sanitaria dagli ospedali verso le case, a seguito di una forte centralizzazione dei dati. Ma se da una parte tutto ciò può portare miglioramenti nei processi di cura e follow-up del paziente, dall’altra diventa essenziale prevenire la vulnerabilità dei sistemi informativi sanitari e dei dispositivi medici (impiantati e non).

La rete mobile 5G, per le sue caratteristiche, può essere considerata come il completamento ideale dell’ecosistema che consentirà lo sviluppo dell’Internet of Things, nei più svariati contesti. Il concetto di IoT, infatti, prevede un mondo in cui qualsiasi tipo di oggetto che fa parte della nostra quotidianità può essere connesso alla rete e tramite essa scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate con altri oggetti.

SMART CITY: Interconnessione tra oggetti, persone, aziende e pubblica amministrazione, per consentire la Gestione di semafori intelligenti, illuminazione strade e rifiuti, Controllo dei parcheggi, Monitoraggi ambientali più efficienti tramite l’utilizzo di droni e Videosorveglianza in tempo reale. Si punta inoltre alla possibilità di utilizzo di realtà aumentata e realtà virtuale in grado di valorizzare in modo decisivo il patrimonio culturale e artistico locale.

Consorzio Europeo per tecnologie 5G (5G PPP) https://5g-ppp.eu

E-HEALTH: La rete 5G diventerà un veicolo per abilitare applicazioni e servizi nell’ambito della cosiddetta e-Health, fino ad oggi scarsamente sviluppata a causa dei limiti delle infra-

Keywords: 5G, IoT, IIoT, LTE, MIMO, Core Network, Network Slicing, TSN, C2VX, Industry 4.0, Automotive, Smart Agriculture, Smart City, E-Health

*Veronica Merenda Software Support Engineer Link

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5G AND IOT, THE COMBINATION THAT WILL CHANGE THE WAY WE COMMUNICATE When we talk about 5G we refer to the fifth generation of technologies and standards that are the basis of future wireless (or mobile) communications. Unlike previous generations, rather than specific innovations, 5G was born from the need to ensure full connectivity to a wider range of business sectors such as IoT, Automotive, Industry 4.0, Agriculture, Healthcare and Smart City. Veronica Merenda* The new generation of mobile communication is characterized by the high optimization of the quality of service requirements: bandwidth, low latency, reliability and high density. The 5G network, in fact, will guarantee: theoretical peak speeds per single cell of 20 Gbps in download and 10 Gbps in upload; speed per connected device of 100 Mbps in download and 50 Mbps in upload; real-time transmissions with response times (latency) up to 1 ms, simultaneous connection of more than 1 million devices per km2. All this without sacrificing security and stability. To achieve this performance, it is necessary to operate on portions of the spectrum equal to LTE (from 20 MHz up to hundreds of MHz in carrier aggregation for LTE Advanced) but above all to explore new portions of the radio spectrum (microwave and millimeter wave spectrum): 20-30 GHz and higher), which implies the use of small cell techniques (low energy consumption radio spectrum access nodes capable of operating both in the free and in the “fired� frequency bands) and massive MIMO (Multiple Input Multiple Output: spatial multiplication that allows you to use several links in parallel instead of a single link between source and destination). It can therefore be affirmed that the 5G infra-

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structure is that of a mobile radio platform that allows to configure the network in a differentiated way, according to the application context and the service/business requirements. In order to make this possible, in an architecture like that of the 5G network, consisting of a wired (fiber) and wireless transport network, called Core Network, which carries traffic to and from the wireless part of access, the RAN, the concept of Network Slicing is introduced. The basic idea of this technology is to create virtual networks (slices), independent from each other and able to work simultaneously, which share the same physical infrastructure of access (RAN, Radio Access Network) and transport (Core Network). Each slice of network is therefore in effect a complete network specifically tailored to meet all the requirements of a particular application. The 5G mobile network, for its characteristics, can be considered as the ideal completion of the ecosystem that will allow the development of the Internet of Things, in the most varied contexts. The concept of IoT, in fact, provides a world where any type of object that is part of our daily life can be connected to the network and through it exchange information owned, collected and/or processed with other objects. The goal of the Internet of things is to make the digital world map the real one, giving an identity to things and places in the physical environment. Significant Applications INDUSTRY 4.0 or IIoT (Industrial Internet of Things): involves the integration of complex machines, sensors and data analysis software. The connection of all these elements to the 5G network will allow identification, traceability and real-time monitoring in order to optimize consumption, analyze the life cycle, prevent failures and / or report malfunctions. The high performance of the 5G network (safe spectrum and low latency) will also allow a greater use of Robotics and Remote Control, in addition to allowing the resolution of problems related to the diversified use of proprietary fieldbuses, thanks to the possibility of


using the TSN (Time Sensitive Network protocol). AUTOMOTIVE: the 5G network represents the ideal support to the C2VX technology, Cellular Vehicl to Everything (Qualcomm), which implies three communication possibilities: the Vehicle to vehichle, which will allow the vehicles to directly exchange information between them, the Vehicle to Roadside Infrastructure, which will put the cars in communication with the fixed sensors that will be installed on the roads and the Vehicle to pedestrian, which will allow the exchange of data between the cars and the devices used by pedestrians. The huge data flow generated by the cars and the sensors placed on the roads, needs to be collected in a secure way, to be analyzed and processed by cloud based computers. In this regard, many automotive operators are trying to build common platforms to create an ecosystem of connected vehicles and related services (e.g. location-based marketing, intelligent driving and map implementation with real-time data). SMART AGRICULTURE: is one of the sectors with the highest opportunity to develop digital solutions, now increasingly in demand for environmental and territorial sensors and automation of systems for a more adequate management of water, fertilizers and fertilizers. Many solutions originate in the need to improve the relationship between food products and sustainability (what is called ‘agroenergy’). In addition, the data collected will allow analysis centers based on artificial intelligence, to identify and implement in real time the most suitable remedies for each individual case.

ral and artistic heritage in a decisive way. E-HEALTH: The 5G network will become a vehicle to enable applications and services in the so-called e-Health, which until now has been poorly developed due to the limitations of current communication infrastructures in terms of latency and ubiquity (ubiquitous connectivity). Among the many applications that can be enabled are virtual doctor-patient interaction, remote robotic surgery and, more generally, everything that facilitates the decentralization of health care from hospitals to homes, following a strong data centralization. But if on the one hand all this can bring improvements in patient care and follow-up processes, on the other hand it becomes essential to prevent the vulnerability of health information systems and medical devices (implanted or not). Keywords: 5G, IoT, IIoT, LTE, MIMO, Core Network, Network Slicing, TSN, C2VX, Industry 4.0, Automotive, Smart Agriculture, Smart City, E-Health

SMART CITY: Interconnection between objects, people, companies and public administration, to allow the management of intelligent traffic lights, street lighting and waste, parking control, more efficient environmental monitoring through the use of drones and video surveillance in real time. We also aim at the possibility of using augmented reality and virtual reality able to enhance the local cultu-

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SENSORI

IL COMFORT AL SERVIZIO DELLA SALUTE Il Made in Italy si conferma modello di qualità e innovazione: Innovaton System, giovane eccellenza specializzata nella realizzazione di sistemi di automazione, ha presentato al mercato CQSensor: un innovativo sensore multifunzione e un concentrato di tecnologie avanzate in grado di monitorare la qualità dell’aria in qualsiasi tipo di ambiente.

Elena Alexandra Lazar*

Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’inquinamento atmosferico indicano quanto sia importante l’aria pulita per la nostra vita quotidiana. Più nello specifico sono state stilate delle linee guida in merito all’inquinamento indoor, aspetto particolarmente importante in quanto passiamo l’80 % del nostro tempo in ambienti chiusi (uffici, case, scuole, centri commerciali ecc.). Fattori come intensità luminosa, temperatura, umidità, polveri sottili, funghi e batteri condizionano in modo costante il nostro benessere psicofisico. L’esposizione a contaminanti microbici è clinicamente associata ad una vasta gamma di disturbi e malattie tra cui sintomi e infezioni respiratorie, allergie, asma, mal di testa, capogiri, capacità di concentrazione e molto altro, alcuni dei quali possono diventare fatali. CQSensor™, il multisensore per il benessere quotidiano Già da tempo la biotermoregolazione si è posta

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l’obiettivo di combinare tra loro alcuni dei tre valori più importanti che incidono sul comfort ambientale: temperatura, umidità e pressione. Con CQ Sensor™ l’obiettivo è ben più ambizioso: portare un miglioramento ed una consapevolezza della qualità dell’aria che respiriamo, aspirando a ridurre considerevolmente i valori che influenzano negativamente la nostra salute. L’esperienza maturata nell’ambito della termoregolazione e della building automation ha permesso agli sviluppatori di mettere insieme i diversi elementi utili alla realizzazione di un dispositivo che copra a 360° le necessità di controllo e regolazione dei parametri ambientali. CQ Sensor™ è un multi sensore che monitora la qualità dell’aria negli ambienti indoor e, grazie al suo processore integrato, permette di acquisire tutti i parametri presenti nell’ambiente, documentarli e mettere in pratica le soluzioni più adeguate per la salute dell’individuo e conseguentemente per la produttività degli occupanti.

Fig.1 Vista frontale CQSensorTM Arieggiare, climatizzare, sanificare, distanziare. Azioni conosciute da sempre, ma oggi sempre più necessarie per rispondere all’attuale emergenza globale Covid-19. Molte aziende stanno svolgendo azioni di sanificazione con le più svariate tecnologie più o meno invasive. Questo processo genera spesso confusione e nulla di certo su cui basare la soluzione scelta. Per tale ragione è utile verificare in primis lo stato di fatto dell’ambiente tramite il rilevamento dei dati, successivamente va valutato quale migliore soluzione adottare per rendere il contesto salubre. Come ultimo fattore, ma non meno importante, va fatta una misurazione concreta dei risultati.

La verifica dell’ozono e dell’eventuale picco ad esempio forniscono importanti informazioni, rivelando quando è stato fatto il trattamento e quando la stanza può essere occupata nuovamente. L’umidità è un altro fattore da tenere sotto controllo per prevenire la formazione di muffe e condense, dannose per la salute. Anche l’intensità luminosa è un fattore molto importante per il benessere psicofisico dell’individuo, specialmente durante il giorno, il corpo umano necessita di un’intensità luminosa adeguata. Le tecnologie Al suo interno sono presenti molteplici sensori studiati principalmente per le misurazioni indoor, ma anche outdoor, di parametri ambientali: Lux, Movimento, PM (1, 2,5 -5 - 10), CO2, Ozono, Presenza, Pressione, Temperatura, Umidità, T-VOC, NO2. Possono essere abbinati, tramite la seriale a bordo del multisensore, anche ulteriori rilevatori come ad esempio perossido, formaldeide, Radon o altri. Oltre alla multi sensoristica, CQSensor™ possiede: un processore Quad-core oppure Quad-core high-performance nel caso si necessiti di una porta ethernet, due ingressi digitali e una uscita digitale, due porte seriali RS485 - una per la lettura dei parametri ed una per la lettura/ scrittura di ModBUS slaves, tre led di stato per dare dei feedback visivi completamente configurabili utilizzando il software PLC installato nel dispositivo.

CQ Sensor™ è un multi sensore che monitora la qualità dell’aria negli ambienti indoor e, grazie al suo processore integrato, permette di acquisire tutti i parametri presenti nell’ambiente, documentarli e mettere in pratica le soluzioni più adeguate per la salute dell’individuo e conseguentemente per la produttività degli occupanti.

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Può essere utilizzato infatti come centrale di stanza (o isola) che legge i parametri e li gestisce: rileva la presenza e si attiva quando c’è qualcuno nella stanza,regola l’umidità e la temperatura, regola l’intensità luminosa delle lampade DALI e può accendere o spegnere le luci, alza o abbassa le tapparelle, e molto altro il tutto per poter rientrare anche nella normativa UNI EN 15232 per l’efficienza energetica. Le funzioni possono essere personalizzate in base all’esigenza degli occupanti e sono liberamente programmabili grazie all’utilizzo di linguaggi di comunicazione standard come ModBus ed Mqtt. Le interfacce wireless integrate permettono di poterlo gestire tramite APP dedicata, con possibilità di comandare dispositivi Modbus per attuare il funzionamento di regolazione del clima (FanCoil, Radiante, Split, Deumidificatori, ecc.), gestire anomalie provenienti dalle letture dei parametri ambientali ed interagire con le varie utenze per mantenere valori ottimali di comfort ambientale ed efficientamento energetico. Si può integrare a sistemi centralizzati di gestione e supervisione come il software On-Board, ma può essere agganciato anche ad altri sistemi. Le tecnologie di comunicazione come Lora, Bluetooth e Wi Fi permettono di connettere CQ Sensor ™ in modo semplice e veloce agli altri impianti presenti nell’ambiente. Un punto strategico e molto importante è rappresentato dalla raccolta dei dati tramite la piattaforma di visualizzazione On-Board dove i molteplici sensori installati in una struttura o in più strutture vicine possono inviare valori, scambiare dati tra loro e regolare gli ambienti. Questo database di valori è molto utile ai fini delle statistiche e per documentare l’andamento del comfort.

bientale, come rilevatore dei parametri in luoghi chiusi oppure come controllore di quest’ultimi. CQ Sensor ™ offre la possibilità di avere un unico dispositivo che monitora e crea comfort ambientale e risparmio energetico, abbattendo così i costi di gestione e mantenendo un ambiente costantemente salubre.

Fig.2 Possibili scenari di impiego CQSensorTM

Link www.cqsensor.net www.innovation-system.it

*Elena Alexandra Lazar Co-Founder e Marketing Manager Innovation System

Ambiti applicativi CQ Sensor ™ può essere utilizzato in qualsiasi tipo di ambiente: uffici, scuole, ospedali, alberghi, ristoranti, bar, industrie, supermercati e altro ancora. Lo si può impiegare semplicemente come diagnosi preventiva della situazione am44

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Keywords: Made In Italy, Innovation System, CQ Sensor, monitoraggio ambientale, multisensore, ModBUS, DALI, MQTT, efficienza energetica, UNI EN 15232, Lora, Bluetooth, Wi Fi


SENSORS COMFORT AT THE SERVICE OF HEALTH Made in Italy confirms itself as a model of quality and innovation: Innovaton System, a young excellence specialized in the realization of automation systems, presented to the market CQSensor: an innovative multifunction sensor and a concentrate of advanced technologies able to monitor the air quality in any type of environment. Elena Alexandra Lazar* The World Health Organization (WHO) guidelines on air pollution indicate how important clean air is to our daily lives. More specifically, guidelines have been drawn up on indoor pollution, which is particularly important as we spend 80% of our time indoors (offices, homes, schools, shopping malls, etc.). Factors such as light intensity, temperature, humidity, fine dust, fungi and bacteria constantly affect our psychophysical well-being. Exposure to microbial contaminants is clinically associated with a wide range of disorders and diseases including respiratory symptoms and infections, allergies, asthma, headaches, dizziness, concentration and more, some of which can become fatal. CQSensor™ , the multi-sensor for daily wellbeing For some time now, biothermoregulation has set itself the goal of combining some of the three most important values that affect environmental comfort: temperature, humidity and pressure. With CQ Sensor™ the goal is much more ambitious: to bring about an improvement and awareness of the quality of the air we breathe, aspiring to considerably reduce the values that negatively affect our health. The experience gained in the field of thermoregulation and building automation has allowed the developers to put together the different

elements useful for the realization of a device that covers at 360° the needs of control and regulation of environmental parameters. CQ Sensor™ is a multi-sensor that monitors the air quality in indoor environments and, thanks to its integrated processor, allows to acquire all the parameters present in the environment, document them and put into practice the most appropriate solutions for the health of the individual and consequently for the productivity of the occupants. Airing, air conditioning, sanitizing, spacing-out .Actions always known, but now increasingly necessary to respond to the current global emergency Covid-19. Many companies are carrying out sanitizing actions with the most varied technologies more or less invasive. This process often generates confusion and nothing certain on which to base the chosen solution. For this reason, it is useful to first check the state of the environment through data collection, then evaluate which solution to adopt to make the environment healthy. Last but not least, a concrete measurement of the results should be made. The verification of ozone and the possible peak, for example, provides important information, revealing when the treatment has been done and when the room can be occupied. again. Moisture is another factor to be kept under control to prevent the formation of mold and condensation, harmful to health. Light intensity is also a very important factor for the psychophysical well-being of the individual, especially during the day, the human body needs an adequate light intensity. Technologies Inside there are multiple sensors designed primarily for indoor, but also outdoor measurements of environmental parameters: Lux, Movement, PM (1, 2.5 -5 - 10), CO2, Ozone, Presence, Pressure, Temperature, Humidity, T-VOC, NO2. Additional detectors such as peroxide, formaldehyde, Radon or others can also be combined via the serial port on board the multisensor. In addition to the multi-sensor, CQSensor ™

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has: a Quad-core or Quad-core high-performance processor in case you need an Ethernet port, two digital inputs and a digital output, two RS485 serial ports - one for reading parameters and one for reading/writing ModBUS slaves, three status LEDs to give visual feedback fully configurable using the PLC software installed in the device. In fact, it can be used as a room control unit (or island) that reads the parameters and manages them: it detects the presence and activates when there is someone in the room, regulates the humidity and temperature, regulates the light intensity of DALI lamps and can turn the lights on or off, raises or lowers the shutters, and much more, all in order to comply with the UNI EN 15232 standard for energy efficiency. The functions can be customized according to the needs of the occupants and are freely programmable thanks to the use of standard communication languages such as ModBus and Mqtt. The integrated wireless interfaces allow to manage it through a dedicated APP, with the possibility to control Modbus devices to implement the climate control operation (FanCoil, Radiant, Split, Dehumidifiers, etc.), manage anomalies coming from the readings of environmental parameters and interact with the various users to maintain optimal values of environmental comfort and energy efficiency. It can be integrated with centralized management and supervision systems such as On-Board software, but can also be linked to other systems. Communication technologies such as Lora, Bluetooth and Wi Fi allow to connect CQ Sensor ™ in a simple and fast way to other systems in the environment. A strategic and very important point is represented by the data collection through the On-Board visualization platform where the multiple sensors installed in a structure or in several nearby structures can send values, exchange data between them and adjust the environments. This database of values is very useful for statistics and to document comfort trends.

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Areas of application CQ Sensor™ can be used in any type of environment: offices, schools, hospitals, hotels, restaurants, bars, industries, supermarkets and more. It can be used simply as a preventive diagnosis of the environmental situation, as a detector of the parameters in closed places or as a controller of the latter. CQ Sensor ™ offers the possibility to have a single device that monitors and creates environmental comfort and energy savings, thus reducing operating costs and maintaining a constantly healthy environment. Keywords: Made in Italy, Innovation System, CQ Sensor, environmental monitoring, multisensor, ModBUS, DALI, MQTT, energy efficiency, UNI EN 15232, Lora, Bluetooth, Wi Fi


Safety You Can Rely On

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FOOD&BEVERAGE

MONITORAGGIO SICURO PER L’INDUSTRIA DEI GELATI

Big Drum Engineering è un produttore internazionale di macchine per il riempimento per l’industria alimentare, specializzato in particolare nell’ambito della gelateria. Per garantire la funzionalità continua delle sue macchine, Big Drum Engineering ha basato il proprio servizio di assistenza remota sui router/ firewall FL mGuard di Phoenix Contact. A cura della Redazione

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In questo settore industriale qualsiasi tempo di fermo può provocare perdite ingenti. “Clienti importanti, come Nestlé e Unilever, desiderano ricevere servizi conformi a quanto previsto dai principi del Total Productive Maintenance (TPM). Ma le aspettative in tal senso sono aumentate sensibilmente anche da parte di altre società, anche più piccole” afferma Andreas Itter, Sales and Marketing Manager di Big Drum Engineering. A questo scopo è necessario un monitoraggio costante delle macchine, la trasmissione dei parametri chiave al costruttore di macchina e un controllo costante dei dati da parte dei tecnici dell’assistenza. La sfida: monitoraggio costante dei parametri operativi Un collegamento online permanente, in grado di garantire migliori standard di assistenza, un’efficace manutenzione preventiva e livelli di sicurezzaelevati,rappresentaperBigDrumEngineering un prerequisito irrinunciabile al fine di assicura-


re il 100% della disponibilità dei suoi sistemi. La società utilizza già da più di un decennio il servizio di controllo da postazione remota, tradizionalmente realizzato equipaggiando tutti i PLC con un modulo per l’assistenza remota. Al crescere della domanda di questo servizio, Big Drum Engineering ha iniziato a cercare un sistema in grado di fornire la giusta security ed una costante disponibilità. Soluzione Per fornire una connettività online sicura, Big Drum Engineering ha dunque scelto i router/ firewall FL mGuard di Phoenix Contact, una soluzione la cui flessibilità permette di configurare servizi mirati per le esigenze specifiche di macchine e clienti. Il sistema adottato soddisfa la richiesta di manutenzione predittiva: poiché alcuni componenti della macchina sono soggetti a una usura maggiore rispetto ad altri, è necessario controllare tali parti delle macchine con maggiore attenzione, ad esempio concentrandosi sul monitoraggio continuo dei servo-azionamenti. I sensori registrano vari parametri, tra cui la temperatura dei servo motori, e i dati derivanti vengono trasmessi costantemente al costruttore della macchina. Se si superano dei valori di tolleranza prestabiliti, si può inviare automaticamente un avviso al team di assistenza ed avviare un intervento tempestivo per prevenire fermi del sistema. Nella messa in servizio di una macchina, una connessione costante al sistema rappresenta un vantaggio. Spesso la totalità delle funzionalità del nuovo sistema può essere verificata appieno soltanto sul posto, nelle reali condizioni di produzione. Grazie alla connessione online continua, gli specialisti sono in grado di accedere alle procedure di avvio da remoto. Nel periodo di garanzia, i tecnici dell’assistenza possono introdurre ottimizzazioni basate sul log online della macchina e gestire immediatamente i problemi. Nella fase di servizio regolare, l’assistenza remota consente il monitoraggio costante dei parametri operativi e la risoluzione di problemi. Disponibilità di sistema migliorata tramite l’assistenza remota Per il monitoraggio online sono utilizzate con-

nessioni IP/VPN sicure a banda larga. Si tratta di connessioni molto più affidabili e stabili se confrontate con le precedenti tramite modem. Esse coprono inoltre la continua crescita dei volumi di dati e l’ampliamento dei servizi. “L’assistenza remota ha aumentato ulteriormente la disponibilità dei sistemi e siamo stati in grado di ridurre i tempi di risoluzione dei guasti del 70%. Tramite l’accesso ai dati remoti possiamo risolvere i problemi più rapidamente, ma non solo: si riducono anche i costi per i clienti, in quanto non sono più necessarie le trasferte” ha affermato Itter, riassumendo i benefici. Grazie all’assistenza online, Big Drum Engineering può offrire il proprio supporto agli operatori anche in aree difficili. Connessioni IP/VPN sicure I router/firewall FL mGuard integrano varie funzioni per proteggere le connessioni IP. Tra queste è compreso un router Ethernet con gestione di VPN e un firewall configurabile con filtro di pacchetto dinamico, per permettere ai tecnici dell’assistenza di collegarsi con gli operatori dell’impianto tramite una rete VPN. I router/firewall FL mGuard svolgono il ruolo di VPN gateway in questo processo, collegando i tecnici dell’assistenza alla rete dell’impianto a una rete comune tramite Internet. L’uso di protocolli crittografati salvaguarda l’affidabilità e l’autenticità, poiché il processo utilizza un criptaggio accelerato da hardware tramite 3DES (168 bits) o AES (128, 192, 256 bits) e il protocollo di sicurezza IP (IPsec). Il firewall integrato contribuisce a separare la rete di Big Drum Engineering dalle reti di produzione dei clienti e il firewall configurabile protegge da accessi non autorizzati. Il filtro di pacchetto dinamico effettua la scansione di nuovi tentativi di connessione sugli indirizzi e sulle porte di origine e destinazione, bloccando il traffico indesiderato. I parametri delle connessioni autorizzate sono memorizzati in una tabella di tracciatura finché non vengono chiuse e tutti i pacchetti di risposta corrispondenti sono riconosciuti e accettati automaticamente. Risposta favorevole da parte dei clienti I sistemi di router/firewall FL mGuard sono stati di grande aiuto per Big Drum Engineering: molti

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reparti IT dei clienti erano inizialmente riluttanti ad accettare l’idea di interventi provenienti dall’esterno della propria rete aziendale. Tuttavia, il livello di accettazione è aumentato data la provata sicurezza della soluzione di connettività. Inoltre, le caratteristiche di sicurezza sviluppate appositamente per l’impiego nel campo dei sistemi industriali sono state un fattore chiave molto apprezzato dai clienti finali. Link Big Drum Engineering www.bigdrumengineering.com Phoenix Contact www.phoenixcontact.com

Keywords: TPM, PLC, IP/VPN, AES, IPsec, router, firewall. 3DES

FOOD&BEVERAGE SAFE MONITORING FOR THE ICE CREAM INDUSTRY Big Drum Engineering is an international manufacturer of filling machines for the food industry, specializing in particular in ice cream making. To ensure the continuous functionality of its machines, Big Drum Engineering has based its remote service on Phoenix Contact’s FL mGuard routers/firewall. By the editorial staff In this industry, any downtime can cause significant losses. “Important customers, such as Nestlé and Unilever, want to receive services that comply with the principles of Total Productive Maintenance (TPM). But expectations in this regard have also increased significantly from other companies, even smaller ones,” says Andreas Itter, Sales and Marketing Manager at Big Drum Engineering. This requires constant monitoring of the machines, the transmission of key parameters to the machine manufacturer and constant monitoring of the data by the service technicians. The challenge: Constant monitoring of the operating parameters A permanent online connection, which guarantees better service standards, effective preventive maintenance and high safety levels, is an essential prerequisite for Big Drum Engineering to ensure 100% availability of its systems. The company has already been using the remote control service for more than a decade, which has traditionally been realized by equipping all PLCs with a remote service module. As demand for this service grew, Big Drum Engineering began to look for a system that could provide the right security and constant availability.

Fig.1 Macchina teleassistita Big Drum Engineering con connettività FL mGuard di Phoenix Contact

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EDITORIALE DELFINO

Solution To provide secure online connectivity, Big Drum Engineering chose Phoenix Contact’s


FL mGuard routers/firewall, a solution whose flexibility allows them to configure services tailored to the specific needs of machines and customers. The system adopted meets the demand for predictive maintenance: Since some machine components are subject to greater wear than others, it is necessary to check these machine parts more carefully, for example by focusing on continuous monitoring of servo drives. The sensors record various parameters, including the temperature of the servo motors, and the resulting data is constantly transmitted to the machine manufacturer. If you exceed preset tolerance values, you can automatically send a warning to the service team and take prompt action to prevent system downtime. When commissioning a machine, a constant connection to the system is an advantage. Often the full functionality of the new system can only be fully verified on site under real production conditions. Thanks to the continuous online connection, specialists are able to access the start-up procedures remotely. During the warranty period, service technicians can introduce optimizations based on the online machine log and manage problems immediately. During the regular service phase, remote service enables constant monitoring of operating parameters and troubleshooting. Improved system availability through remote service Secure broadband IP/VPN connections are used for online monitoring. These connections are much more reliable and stable compared to previous modem connections. They also cover the continuous growth of data volumes and the expansion of services. “Remote support has further increased the availability of the systems and we have been able to reduce troubleshooting times by 70%. By accessing remote data, we can solve problems faster, but that’s not all. It also reduces costs for customers, because they no longer need to travel,” said Itter, summarizing the benefits. Thanks to online support, Big Drum Engineering can offer its support to operators even in difficult areas.

Secure IP/VPN connections mGuard FL routers/firewalls integrate various functions to protect IP connections. These include an Ethernet router with VPN management and a configurable firewall with dynamic packet filtering to allow service technicians to connect to plant operators via a VPN network. mGuard FL routers/firewalls act as VPN gateways in this process, connecting the service technicians to the plant network to a common network via the Internet. The use of encrypted protocols safeguards reliability and authenticity, as the process uses hardware-accelerated encryption via 3DES (168 bits) or AES (128, 192, 256 bits) and the IP security protocol (IPsec). The integrated firewall helps to separate Big Drum Engineering’s network from customers’ production networks and the configurable firewall protects against unauthorized access. The dynamic packet filter scans for new connection attempts on source and destination addresses and ports, blocking unwanted traffic. The parameters of authorized connections are stored in a trace table until they are closed and all corresponding response packets are automatically recognized and accepted. Favorable response from customers The mGuard FL router/firewall systems have been of great help to Big Drum Engineering: many IT departments of the customers were initially reluctant to accept the idea of interventions from outside their company network. However, the level of acceptance increased due to the proven security of the connectivity solution. In addition, the security features developed specifically for use in industrial systems were a key factor that was highly appreciated by end customers. Keywords: TPM, PLC, IP/VPN, AES, IPsec, router, firewall. 3DES

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SICUREZZA/SAFETY

LA GESTIONE ALLARMI NEGLI IMPIANTI IN 9 PASSI I sistemi di allarme sono una parte essenziale della conduzione degli impianti industriali moderni. La loro corretta gestione è alla base di un supporto vitale alla produzione, avvisando responsabili e operatori delle situazioni di rischio. A cura di G.M. International

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EDITORIALE DELFINO

Con l’avvento dell’automazione moderna le funzionalità dei sistemi di allarme sono realizzate tramite interfacce caratterizzate da flessibilità, dimensioni ridotte, minori costi e utilizzo di componenti software standard e aperti. Oggi, peraltro, il proliferare di allarmi e segnalazioni, dovuto alla crescita dei dati disponibili e della connettività, ha un effetto negativo dal punto di vista dello stress lavorativo. Questo stato di cose ha fatto sì che aziende, consorzi e associazioni abbiano affrontato il problema focalizzandosi sull’analisi e sull’ottimizzazione dei sistemi di allarme. L’approdo più interessante è rappresentato dagli standard Ais/Isa 18.2 ed Eemua-191. Tali standard definiscono cosa si intende per allarme, enfatizzando il concetto di risposta alle anomalie e il modello di feedback. Sviluppano inoltre il concetto di “Alarm Management Lifecycle”, identificando metodologie per la classificazione e la razionalizzazione dei messaggi di allarme, per l’analisi dei rischi e per i princìpi da adottare nell’ingegneria dei sistemi di controllo. Da notare che anche gli standard internazionali


per la gestione dei sistemi di allarme per le industrie di processo, Isa 18.2 e Iec 62682, sono allineati con Eemua-191. Non ultima va considerata la serie di norme EN 50131che specificano le prescrizioni di prestazione per i sistemi di allarme anti-intrusione (I&HAS), definendo il grado di sicurezza del sistema in sé e dei suoi componenti. I 9 Step dell’Alarm Management La gestione degli allarmi è solitamente necessaria in un ambiente di produzione controllato da una serie di operatori che utilizzano un sistema di controllo, manutenzione e supervisione con centinaia o migliaia di singoli allarmi. Nel contempo bisogna fare in modo che gli allarmi siano presentati ad una velocità assimilabile dagli operatori stessi. Gli allarmi devono anche essere in grado di orientare l’intervento dell’operatore sulla base di un metodo di priorità. Per garantire una produzione continua, sicura e di qualità h24, in grado di far fronte ad allarmi, segnalazioni e anomalie di ogni genere, deve esistere un’organizzazione in grado di portare avanti una precisa strategia che possiamo riassumere nei seguenti 9 passi. Passo 1: Adozione delle linee guida È importante realizzare un documento completo di progettazione che includa delle linee guida e che definisca uno standard di impianto con le metodologie di gestione degli allarmi basate sulle best practice. Passo 2: Valutazione comparativa Bisogna analizzare il sistema di allarme per determinare i suoi punti di forza e le sue carenze, oltre a definire una soluzione pratica per migliorarne le prestazioni. Passo 3: Documentazione e classificazione degli allarmi Una revisione documentale e tassonomica dell’intero database degli allarmi è utile per garantire che ogni allarme sia conforme alla filosofia e ai princìpi di una buona gestione degli allarmi. Passo 4: Definizione di un set di metriche

Va definito il cosiddetto “Alarm System Performance” tramite metriche accessibili con fogli di calcolo o database strutturati. Esempi di tali metriche sono il “numero allarmi per operatore”, la frequenza di allarme, la quantità di ore in cui si sono presentati più di N allarmi per ora. Passo 5: Progettazione del sistema di controllo È importante progettare sistemi di controllo in grado di configurare numerosi di allarmi senza che il sistema ne venga a soffrire in prestazion9, economicità e flessibilità oltre a poter inserire e configurare allarmi in modo rapido e semplice. Passo 6: Key Performance Indicator Il sistema di allarme deve operare in accordo con i Key Performance Indicator e con i concetti di ergonomia e di Human Factors Engineering. Occorrono strumenti software con caratteristiche e funzioni che assicurino che le performance dell’intero sistema siano in accordo con i risultati desiderati. Passo 7: Progettazione di sicurezza Laddove possibile il sistema di allarme va progettato in accordo con le norme Iec 61508 e i requisiti di affidabilità richiesti. Il sistema di allarme deve essere indipendente dal sistema di controllo e da altri sistemi di allarme secondari (salvo riferimenti prioritari alla sicurezza). Passo 8: Definizione delle priorità Vanno assegnate priorità per garantire che gli allarmi più critici ricevano l’attenzione dell’operatore con massima urgenza. Gli allarmi devono essere presentati in modo palese secondo priorità, distinti dagli altri allarmi e restare in vista finché risultano attivi. Passo 9. Informazioni per gli operatori La configurazione degli allarmi deve consentire agli operatori di fare le corrette valutazioni e di intervenire in un tempo appropriato. Ogni allarme deve fornire all’operatore un’informazione sufficiente sulle condizioni dell’allarme, le parti di impianto coinvolte, l’azione richiesta, la priorità, la temporizzazione di insorgenza e lo stato dell’allarme identificato.

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Link G.M. International news.gminternational.com/it/blog

HOW TO MANAGE ALARMS IN 9 STEPS Alarm systems are an essential part of the operation of modern industrial plants. Their correct management is the basis of production support, alerting managers and operators of condition risk. Edited by G.M. International Alarm systems are essential to manage modern industrial plants. Their operation is fundamental for the production, informing operators and supervisors on possible risks. Alarm management is one of the hottest open discussions in plants automation and maintenance. This is given to some key factors such as risk reduction, people and environment safety, the need to improve alarm systems already present in the plant. In the past, it was quite uncommon that the operator had to manage more than one hundred alarms. Usually those alarms were configurable via hardware as with light signals which were expensive and not adaptable. With modern automation, alarm system functionalities are achieved through interfaces that are suitable, smaller in dimension, less expensive and that make use of standard and open software components. Today, the increased number of alarms and warnings, caused by the increased number of connectivity and available data, has a negati-

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EDITORIALE DELFINO

Keywords: Ais/Isa 18.2, Eemua-19, Alarm Management, I&HAS, EN 50131, Ingegneria dei Fattori Umani, Alarm System Performance, IEC 62682, Alarm Management Lifecycle, Ingegneria di Controllo

ve impact on working stress. For this reason, companies and associations have faced the problem focusing on analysis and optimization of alarm systems. The most interesting goals reached are the standards AIS/ISA 18.2 and Eemua-191. These standards define what an alarm is, emphasizing the response to malfunctions and feedback model. Moreover, they also develop the concept of “Alarm Management Lifecycle� that defines the methodology to classify and realize alarm messages to analyze risks and principles to be adopted in the engineering of control systems. To be noticed that even international standards, ISA 18.2 and IEC 62682, for alarm system management in process industries, are aligned with Eemua-191. Norms included in EN 50131 should also be taken into consideration, since they describe performances for Intrusion & Hold-Up Alarm Systems (I&HAS) indicating the safety level of the system and of its components. The 9 steps of Alarm Management Alarm Management is necessary in a production environment, controlled by operators using a system for control, maintenance and supervision, with hundreds or thousands of single alarms. At the same time, it is crucial to ensure that all the alarms are shown to operators in a suitable time. Alarms should also be able to provide the operator with the necessary means for intervention basing on priority. To guarantee production continuity, safety and quality 24/7, that is able to react to all the alarms, alerts and


anomalies, an organization with a precise strategy must be in place. The following nine steps summarize it. Step 1: Guide Lines It is important realize a document comprehensives of design phase which includes guidelines, defines standards of the plant and the management methodologies of the alarms based on best practice. Step 2: Comparative evaluation It is important to analyze the alarm system in order to define its strengths and weaknesses, as well as to find a practical solution to improve performances Step 3: Documentation and alarm classification A revision of documents and of the entire alarm database is useful to guarantee that each alarm conforms to the philosophy and principles of a good alarm management. Step 4: Alarm system performance definition The so called “Alarm System Performance” should be defined with easily accessible metrics, through spreadsheets or structured data bases. Examples of such metrics are the “number of alarms per operator”, alarm frequency, how many hours the alarms were triggered more than a certain amount of times.

Step 7: Safety design When possible, the alarm system must be designed in accordance with IEC 61508 and the required availability specifications. The alarm system should be independent from the control system and from other secondary alarm systems. Step 8: Defining priorities Priorities need to be assigned in order to guarantee that the most critical alarms receive the needed attention by the operator, as soon as possible. Alarms must be presented to the operator in a clear way, depending on their priority and should be distinguished from other alarms, remaining ON and visible as long as the alarm is active. Step 9. Information for operators Alarm configuration must allow operators to take correct evaluations and to take action in a reasonable amount of time. Each alarm should provide the operator enough information on alarm conditions, areas involved, requested actions, priorities, when the alarm was triggered and its status. Keywords: Ais/Isa 18.2, Eemua-19, Alarm Management, I&HAS, EN 50131, Human Factors Engineering, Alarm System Performance, IEC 62682, Alarm Management Lifecycle, Control Engineering

Step 5: Control system design It is important to design control systems that are capable of configuring several alarms without losing performances and flexibility, as much as to have the possibility of adding and configuring alarms easily and rapidly. Step 6: KPI The alarm system should operate in accordance with KPIs and concepts of ergonomics and Human Factors Engineering. Software tools with specific characteristics and functions are needed to ensure that performances of the entire system are in accordance with the desired final results.

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DIGITAL TRANSFORMATION

IL SEGRETO DELLE FABBRICHE INTELLIGENTI: LA CONVERGENZA IT-OT Industria 4.0 prefigura un modo di produrre intelligente che comprende, tra le altre cose, l’utilizzo coordinato delle tecnologie abilitanti (Internet of Things, Sistemi Cyberfisici, Big Data, Cloud, M2M, Additive Manufacturing ecc.) e l’integrazione tra Information technology (IT) e Operation Technology (OT). Giovanni Marino

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EDITORIALE DELFINO

Di Smart Factory (fabbriche intelligenti), e di convergenza tra IT e OT, ne parlava Joseph Harrington (l’ideatore del modello di fabbrica CIM, Computer Integrated Manufacturing) già negli anni ’70 del secolo scorso quando fu concepito il primo modello concettuale di fabbrica completamente automatizzata. E ancor prima, nel secondo dopoguerra, nasceva in Giappone- in casa Toyota - la Lean Production un modello manifatturiero con l’obiettivo di standardizzare le procedure, elevare la qualità, personalizzare i prodotti, ridurre gli sprechi, i costi e i tempi di consegna. A ben vedere gli obiettivi di Industria 4.0 nata ufficialmente nel 2012 sono fondamentalmente gli stessi. Ispirate e collegate alla Lean Production emergono anche altre filosofie e metodologie come Agile, Scrum, Six Sigma, Kaizen. Quest’ultimo richiama il concetto di miglioramento continuo rappresentato plasticamente anche dal ciclo di Deming designato con l’acronimo PDCA (Plan, Do, Check, Act). Declinato con tecnologie 4.0,


l’approccio Kaizen favorisce enormemente la diffusione delle soluzioni Internet of Things e di centralizzazione dati tramite Cloud. Altri concetti e KPI legati mondo Lean, come l’OEE (Overall Equipment Efficiency), lo SMED (Single Minute Exchange of Die) e gli indici basati sul Machine Ledger (libro macchina) sono fondamentali nell’analisi dei dati real-time, nella riduzione dei tempi morti e nell’ottimizzazione della manutenzione predittiva. Il processo di convergenza Nella Smart Factory troviamo sistemi sempre più intelligenti, autonomi e in grado di apprendere (machine learning); l’utilizzo intensivo della robotica e di nuovi sistemi di prototipazione e manifattura; reti di sensori distribuiti; sistemi di guida automatica (AGV, droni); l’uso di tecniche di visione artificiale e pattern recognition (sistemi di manipolazione, controllo qualità); l’integrazione più stretta tra elettronica e meccanica con i sistemi cyberfisici e l’integrazione spinta e con supply chain e ERP. Questo vasto insieme tecnologico è alla base di uno dei principali punti di forza della Smart Manufacturing, ovvero la Mass Customization che consente di portare un livello elevato di personalizzazione alla produzione di massa e l’implementazione di logiche one-to-one. Il concetto di Smart Manufacturing è dunque una visione per cui le imprese industriali, con il supporto delle tecnologie digitali, aumentano la propria competitività ed efficienza grazie alla maggiore interconnessione e cooperazione delle risorse. Ma come si attua? Sfruttando in primo luogo un aspetto del processo di digitalizzazione che è in corso da alcuni anni: la convergenza fra IT e OT, cioè fra sistemi informativi e processi di fabbrica. In termini industriali ciò si concretizza nell’ampliamento della connettività delle macchine e della disponibilità dei dati, in modo da migliorare le prestazioni degli impianti e diminuire il consumo di energia. Una delle principali criticità che integratori, progettisti e conduttori di impianto si trovano ad affrontare è quella di armonizzare i sistemi gestionali ERP, Cloud e CRM con i sistemi

MES, SCADA e di automazione (PLC, contatori, valvole, sensori, attuatori ecc.). I primi basati su protocolli IT come TCP, SNMP, http/REST, SOAP, XML MQTT, AMQP, CoAP i secondi basati sui tradizionali fieldbus (Profinet, Profibus, CANopen, DeviceNet, EtherNet/IP, Modbus e altri). Quali che siano esigenze e motivazioni, i rischi connessi all’aumento esponenziale delle comunicazioni tra business, fabbrica e supply chain possono essere affrontati solo se IT e OT le affrontano congiuntamente nel rispetto delle reciproche specificità. Dal punto di vista IT-business un dato è definito sicuro quando ne sono garantite la riservatezza e l’integrità e solo secondariamente quando è nella disponibilità dell’utente. Sul lato OT-fabbrica è invece la disponibilità del dato a essere prioritaria anche a discapito della riservatezza. Anche l’architettura delle reti è diversa perché chiamata a soddisfare esigenze di natura diversa. Sebbene gli scenari stiano mutando rapidamente, le reti OT di fabbrica, diversamente da quelle IT, sono generalmente piatte, con poche segmentazioni e con scarsa attenzione alla segregazione dei sistemi connessi. In queste condizioni risulta difficile fare una distinzione precisa tra servizi generici (posta, internet, programmi condivisi) e servizi critici verso le macchine di produzione. Resta un interrogativo di fondo: quali sono gli strumenti per sostenere lo sviluppo di questo nuovo modello di convergenza? Una prima risposta poggia sull’idea secondo cui saranno le tecnologie abilitanti (Cloud, Analytics e IoT) a potenziare i progetti in chiave Industria4.0. Non bisogna però dimenticare che il processo di trasformazione digitale della manifattura è innanzitutto un fenomeno culturale e organizzativo prima ancora che tecnologico. Per poter rispondere alle istanze dell’innovazione, infatti, è necessario conoscere la tecnologia al punto da estrarne valore. In altre parole, serve un vero e proprio salto di qualità all’interno delle aziende e magari prevedere l’inserimento di figure professionali con competenze del tutto diverse rispetto a quelle del passato.

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Le aziende che dispongono già di macchine online connesse hanno compreso che, per ottimizzare i processi aziendali critici, i mondi IT e OT devono dialogare stabilmente e in maniera sicura, sia tra loro che con l’esterno. Non è sufficiente avere i dati di funzionamento delle macchine in tempo reale (mondo OT), bisogna essere in grado di trasformarle in informazioni correlandole con dati finanziari, di pianificazione e di vendita classicamente non gestiti dalla produzione (mondo IT). Nella Smart Factory IT e OT devono lavorare in sinergia per individuare percorsi di digitalizzazione appropriati, per consentire lo scambio di informazioni e per fare fronte comune verso i potenziali rischi informatici e di perdita dei dati.

Keywords: Convergenza IT-OT, Smart Factory, Lean Production, Industria 4.0, OEE, Kaizen, Agile, Scrum, Six Sigma, ERP, Cloud, CRM, MES, SCADA, Mass Customization ,Cloud Analytics IoT

i rischi connessi all’aumento esponenziale delle comunicazioni tra business, fabbrica e supply chain possono essere affrontati solo se IT e OT le affrontano congiuntamente nel rispetto delle reciproche specificità.

Protocolli IT-OT (Moxa)

DIGITAL TRANSFORMATION THE SECRET OF SMART FACTORIES: IT-OT CONVERGENCE Industry 4.0 prefigures an intelligent way of producing that includes, among other things, the coordinated use of enabling technologies (Internet of Things, Cyberphysical Systems, Big Data, Cloud, M2M, Additive Manufacturing etc.) and the integration between Information Technology (IT) and Operation Technology (OT). Giovanni Marino About Smart Factory, and the convergence between IT and OT, Joseph Harrington (the creator of the CIM factory model, Computer Integrated Manufacturing) already talked about it in the 1970s when the first fully automated conceptual factory model was conceived.

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And even earlier, after World War II, Lean Production was born in Japan - at Toyota’s home - a manufacturing model with the aim of standardizing procedures, raising quality, customizing products, reducing waste, costs and delivery times. At a closer look, the objectives of Industria 4.0 officially born in 2012 are basically the same. Inspired and linked to Lean Production also emerge other philosophies and methodologies such as Agile, Scrum, Six Sigma, Kaizen. The latter refers to the concept of continuous improvement represented by the Deming cycle designated with the acronym PDCA (Plan, Do, Check, Act). Declined with 4.0 technologies, the Kaizen approach greatly promotes the spread of Internet of Things and data centralization solutions through the Cloud. Other concepts and KPIs related to Lean world, such as OEE (Overall Equipment Efficiency), SMED (Single Minute Exchange of Die) and Machine Ledger based indices are fundamental in real-time data analysis, reduction of downtime and optimization of predictive maintenance. The convergence process In the Smart Factory we find more and more in-


telligent systems, autonomous and able to learn (machine learning); the intensive use of robotics and new prototyping and manufacturing systems; distributed sensor networks; automatic guidance systems (AGVs, drones); the use of machine vision and pattern recognition techniques (manipulation systems, quality control); the closer integration between electronics and mechanics with cyberphysical systems and the integration with supply chain and ERP. This vast technological set is the basis of one of the main strengths of Smart Manufacturing, Mass Customization, which allows to bring a high level of customization to mass production and the implementation of one-to-one logic. The concept of Smart Manufacturing is therefore a vision for which industrial enterprises, with the supportofdigitaltechnologies,increasetheircompetitiveness and efficiency thanks to the greater interconnection and cooperation of resources. But as it is implemented? Exploiting in the first place an aspect of the process of digitization that is in course from some years: the convergence between IT and OT, that is between informative systems and processes of factory. In industrial terms this is achieved by expanding machine connectivity and data availability, in order to improve plant performance and reduce energy consumption. One of the main critical issues that integrators, designers and plant conductors face is to harmonize ERP, Cloud and CRM management systems with MES, SCADA and automation systems (PLC, meters, valves, sensors, actuators, etc.). The former based on IT protocols such as TCP, SNMP, http/REST, SOAP, XML MQTT, AMQP, CoAP the latter based on traditional fieldbuses (Profinet, Profibus, CANopen, DeviceNet, EtherNet/IP, Modbus and others). Whatever the needs and motivations, the risks associated with the exponential increase in communications between business, factory and supply chain can only be addressed if IT and OT address them together in a mutually respectful manner. From the IT-business point of view a data is defined as secure when its confidentiality and integrity are guaranteed and only secondarily when it is in the user’s availability.

On the OT-factory side is instead the availability of the data to be the priority even at the expense of confidentiality. Also the architecture of the networks is different because it is called to satisfy needs of different nature. Although scenarios are changing rapidly, factory OT networks, unlike IT networks, are generally flat, with few segmentations and with little attention to the segregation of connected systems. In these conditions it is difficult to make a precise distinction between generic services (mail, internet, shared programs) and critical services to production machines. A basic question remains: what are the tools to support the development of this new convergence model? A first answer is based on the idea that it will be the enabling technologies (Cloud, Analytics and IoT) that will strengthen the projects in key Industry4.0. However, it should not be forgotten that the process of digital transformation of manufacturing is first and foremost a cultural and organizational phenomenon before it is technological. In order to respond to the demands of innovation, in fact, it is necessary to know the technology to the point of extracting value from it. In other words, it is necessary to make a real leap in quality within companies and perhaps to include professional figures with completely different skills compared to those of the past. Companies that already have connected online machines have understood that, in order to optimize critical business processes, the IT and OT worlds need to have a stable and secure dialogue, both among themselves and with the outside world. It is not enough to have the operating data of the machines in real time (OT world), you need to be able to transform them into information correlating them with financial, planning and sales data classically not managed by production (IT world). In the Smart Factory IT and OT must work in synergy to identify appropriate digitization paths, to allow the exchange of information and to face together the potential IT risks and data loss. Keywords: IT-OT Convergence, Smart Factory, Lean Production, Industry 4.0, OEE, Kaizen, Agile, Scrum, Six Sigma, ERP, Cloud, CRM, MES, SCADA, Mass Customization, Cloud Analytics IoT

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FORMAZIONE/EDUCATION

UN PONTE TRA DIDATTICA E LAVORO AL POLITECNICO DI MILANO

Una testimonianza preziosa dal mondo dell’università: definire percorsi di eccellenza mettendo insieme didattica e tecnologie avanzate è possibile. Con questa premessa gli studenti del corso MADEF del Politecnico di Milano (guidati dal professor Stefano Malavasi) hanno portato

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a termine progetti complessi commissionati da aziende globali. Samuele Gioffreda, Lorenzo Rivolta, Alberto Maspero, Davide Troiani*


Il Politecnico di Milano nel 2020 si è ancora una volta confermato come la migliore università in Italia secondo il QS world Ranking, occupando posizioni di rilievo anche a livello internazionale. Uno dei maggiori punti di forza sottolineati da tale classifica è il “Graduate Employability Ranking”, per il quale il Politecnico si posiziona al quarantunesimo posto a livello globale, rendendo evidente come la formazione tecnica fornita ai laureati sia uno dei maggiori punti di forza dell’ateneo. Gli esami universitari sono improntati a fornire a studenti come noi una preparazione teorica di rilievo. Il corso MADEF, un’esperienza unica Una novità proposta dallo scorso anno nella scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale del Politecnico di Milano è il corso di MADEF ovvero “Management and control-design of fluid dynamic processes”, erogato per noi studenti, iscritti al corso di laurea magistrale di ingegneria Idraulica. Il corso, propriamente detto, in didattica innovativa propone allo studente di ampliare le sue conoscenze rispetto alla risoluzione di problemi legati alla meccanica dei fluidi attraverso lezioni frontali curate dal docente a supporto di un’attività pratica curata da aziende partner. L’attivazione del corso è stata sostenuta dall’AIS (Associazione Italiana Strumentisti), dal docente Stefano Malavasi e dalle aziende KSB Italia S.p.a, leader nella costruzione di pompe idrauliche e Endress + Hauser Italia S.p.a. leader nella produzione di strumentazione di misura, servizi e soluzioni per l’ingegneria dei processi industriali. L’esame verte su un progetto assegnato da tutor aziendali a team di studenti con l’obiettivo di simulare, step by step, l’attività lavorativa vera e propria. La scelta di frequentare il corso non è stata difficile, la nostra attenzione è stata subito catturata dalla possibilità di collaborare con multinazionali del settore a fronte di temi per noi poco conosciuti, ma con la garanzia di un supporto da parte di tutor esperti e altri più giovani che, come noi, hanno studiato al Politecnico di Milano.

Il revamping di impianto con Endress+Hauser I primi a raccontare la propria esperienza sono i componenti del team guidato dal dottor Luigi Vigo di Endress+Hauser (E+H). Una visione di insieme sulla strumentazione adibita a raccogliere dati sulle principali grandezze fisiche che si trovano nei processi industriali è parte mancante del nostro bagaglio culturale. Già dalla presentazione dell’azienda E+H e dalle prime informazioni sul progetto che si sarebbe dovuto svolgere, abbiamo capito l’importanza di tale ambito ingegneristico. A noi è stato commissionato un progetto che verte sul revamping energetico di un impianto generatore di vapore dotato di una caldaia a tubi fumo. Il progetto è stato svolto interamente con modalità a distanza nel rispetto e tutela della salute pubblica e delle regole imposte per via dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19. Per fornirci una preparazione teorica adeguata sulle tematiche affrontate in un progetto comune per gli specialisti del settore, ma non per noi studenti di ingegneria, sono stati organizzati seminari ad hoc nei quali specialisti di E+H sono stati in grado di illustrarci i principali metodi di misura legati alle variabili portata, temperatura, pressione, livello e strumenti di analisi. Parallelamente ai seminari, i tutor aziendali e il docente ci hanno fornito le conoscenze di base del project management per poter organizzare il lavoro coerentemente con gli standard lavorativi. Oltre ai calcoli energetici comuni per poter scegliere la soluzione impiantistica che producesse il miglior rapporto costo-beneficio tra investimento e risparmio energetico, il nostro compito è stato quello di scegliere dal catalogo dell’azienda produttrice gli strumenti dedicati non solo a raccogliere i dati da trasmettere al gestore dei servizi energetici per la richiesta dei certificati bianchi, ma anche sostituire strumenti obsoleti con alcuni di nuova tecnologia, oppure aggiungere nuovi strumenti nelle parti di impianto che ne erano prive. Gli strumenti che andranno posizionati in campo sono stati progettati per poter essere connessi alla rete dati già esistente. Oltre alla mera scelta della strumentazione ci è stato richiesto di implementare i principali loop di controllo per la regolazione dell’impianto. Di fondamentale importanza è stata, appunto, l’ultima parte del

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lavoro nella quale siamo entrati nell’ottica di un processista. Proprio attraverso la regolazione dell’impianto, dovuta all’efficienza della misura degli strumenti E+H non solo si facilita la gestione dell’impianto stesso, ma se ne trae, anche, un beneficio economico consistente. Il progetto di recupero energetico KSB Il secondo progetto è stato commissionato dall’azienda KSB. In questo caso il progetto verteva sull’analisi di tre differenti situazioni in cui un cliente richiedeva un’indagine sulle possibilità di installare un sistema di recupero energetico all’interno di impianti preesistenti. KSB in tale ambito propone l’utilizzo delle cosiddette PAT, ovvero Pumps As Turbines, delle macchine che hanno le medesime funzionalità di una turbina seppur utilizzando il corpo macchina di una pompa. Questo sistema innovativo non è ancora diffusamente utilizzato ma possiede enormi potenzialità. Noi studenti in questo caso avevamo come obiettivo non solo di concludere il progetto essendo in grado di proporre al cliente la soluzione più vantaggiosa possibile, andando a prevedere quale potesse essere tra le differenti proposte di macchinari dell’azienda la più adatta a seconda delle problematiche del sito in esame, ma anche di definire un iter procedurale da poter seguire per dimensionare impianti di PAT. Grazie al costante contatto con l’ingegnere Davide Romanó, area manager di KSB Italia, noi studenti abbiamo studiato tre progetti, ognuno dei quali soggetto a problematiche differenti, che ci hanno permesso infine di avere un’idea più precisa sugli ambiti di applicabilità di queste macchine. Durante l’analisi dei casi studio abbiamo avuto l’occasione di mettere in pratica conoscenze teoriche fornite dall’ateneo e acquisirne di nuove tramite il supporto dell’azienda. Il nostro lavoro è stato impostato settimanalmente con scadenze e “riunioni” seppur via computer che ci hanno permesso di interfacciarci con una realtà a noi non familiare. Ognuno dei tre progetti è stato suddiviso in un’analisi statistica preliminare dei dati a disposizione per caratterizzare con la maggiore accuratezza possibile il problema in esame. Successivamente partendo da questa prima indagine abbiamo scelto la macchina adeguata in funzione della maggiore energia recuperabile ed infi-

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ne abbiamo terminato lo studio controllando la fattibilità economica del progetto. Conclusioni Alla fine dell’esperienza scolastica-lavorativa i nostri feedback non possono che essere molto positivi. In particolare, collaborare con aziende multinazionale come KSB e E+H ha permesso a noi componenti dei due team, in primis di capire l’importanza del lavoro di gruppo e dei rapporti interpersonali tra colleghi, in secondo luogo di percepire come l’organizzazione del lavoro sia fondamentale per il rispetto delle tempistiche previste dettate dalle richieste di un cliente. È risultato evidente che il lavoro a distanza ha complicato di molto la collaborazione tra i membri del gruppo di lavoro, aggiunto al fatto che non esisteva un rapporto antecedente all’inizio del corso tra noi colleghi e dal fatto che alcuni di essi fossero stranieri. La presenza di studenti Erasmus testimonia come questa modalità di didattica abbia delle affinità con i corsi erogati in un’università estere, attraendo studenti di diverse nazionalità. Ovviamente il sia i seminari che le lezioni da parte del docente, nonché gli elaborati finali sono in lingua inglese. D’altro canto, la modalità a distanza ci ha permesso di mantenere un contatto costante, anche se non di persona, con i tutor. Da essi abbiamo estratto la maggior quantità di informazioni possibile per poter eseguire un elaborato che soddisfacesse le richieste iniziali. Il non poter usufruire delle risorse aziendali in termini di programmi, spazi di lavoro e risorse in generale ha sicuramente influito negativamente sulle ore impiegate per la realizzazione del progetto. Infine, il non aver vissuto in prima persona il posto di lavoro è sicuramente un rammarico, ma tutti noi pensiamo che il rapporto costruito con i tutor sia il vero fiore all’occhiello di questa esperienza. Dal punto di vista di conoscenze personali abbiamo appreso nozioni di base sui principali strumenti che si utilizzano nella pratica, scoprendo il “mondo nascosto” che regola e monitora qualsiasi processo industriale, abbiamo dato uno sguardo più profondo alle applicazioni e alle problematiche legate all’utilizzo di macchine e strumenti nella realtà e non solo tra le pagine dei libri, e abbiamo imparato la sostanziale differenza tra un progetto universitario ed uno lavorativo.


Entrambi i progetti sono correlati da prospetti economici per giustificare al cliente il preventivo di spesa. Grazie alla visione lavorativa del progetto, la nostra mentalità non è stata quella del classico studente che mira ad un buon voto, ma quella di un progettista che deve far conciliare i calcoli matematici con quelli economici, soddisfacendo così sia il cliente finale sia l’azienda.

Per l’importanza che ha avuto nella crescita personale di tutti i partecipanti al corso vogliamo concludere manifestando la nostra gratitudine nei confronti di chi ci ha permesso di partecipare a questa esperienza, con l’augurio e l’invito di continuare su questa linea e di promuovere questo tipo di didattica anche in altri corsi di studio.

*Team di ricerca del corso MADEF, Ingegneria Idraulica, Politecnico di Milano

Link Management and Control Design of Fluid Dynamic Processes www.fluidlab.polimi.it/education/couses/24-education/47-management-control Endress+Hauser Italia www.it.endress.com/it KSB Italia www.ksb.com/ksb-it

Keywords: Madef, Politecnico di Milano, revamping energetico, certificati bianchi, project management, Pumps As Turbines, meccanica dei fluidi

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A BRIDGE BETWEEN TEACHING AND WORK AT POLITECNICO DI MILANO A precious testimony from the university world: defining paths of excellence by combining teaching and advanced technologies is possible. With this premise, the students of the MADEF course at Politecnico di Milano (led by Professor Stefano Malavasi) have completed complex projects commissioned by global companies. Samuele Gioffreda, Lorenzo Rivolta, Alberto Maspero, Davide Troiani*. The Politecnico di Milano in 2020 has once again confirmed itself as the best university in Italy according to the QS World Ranking, occupying important positions also at international level. One of the major strengths highlighted by this ranking is the “Graduate Employability Ranking”, for which the Polytechnic is ranked in 41st place globally, making it clear that the technical training provided to graduates is one of the major strengths of the university. The university exams are designed to provide students like us with an important theoretical preparation. The MADEF course, a unique experience A novelty proposed since last year in the School of Civil, Environmental and Territorial Engineering at the Politecnico di Milano is the MADEF course “Management and control-design of fluid dynamic processes”, provided for us students enrolled in the Master’s degree course in Hydraulic Engineering. The course, properly said, in innovative didactics proposes to the student to widen his knowledge about the resolution of problems related to fluid mechanics through frontal lectures by the teacher in support of a practical activity carried out by partner companies. The activation of the course was supported by AIS (Associazione Italiana Strumentisti), by the teacher Stefano Malavasi and the companies

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KSB Italia S.p.a, leader in the construction of hydraulic pumps and Endress + Hauser Italia S.p.a. leader in the production of measuring instruments, services and solutions for industrial process engineering. The exam focuses on a project assigned by company tutors to teams of students with the aim of simulating, step by step, the actual work activity. The choice to attend the course was not difficult, our attention was immediately captured by the possibility of collaborating with multinationals in the sector in the face of issues that we are not familiar with, but with the guarantee of support from experienced tutors and other younger ones who, like us, have studied at the Politecnico di Milano. Plant Revamping with Endress+Hauser The first to tell their experience are the members of the team led by Dr. Luigi Vigo of Endress+Hauser (E+H). An overview of the instrumentation used to collect data on the main physical quantities found in industrial processes is a missing part of our cultural background. Already from the presentation of the E+H company and the first information about the project that was to take place, we understood the importance of this engineering field. We were commissioned to carry out a project on the energy revamping of a steam generator system equipped with a smoke tube boiler. The project was carried out entirely remotely in compliance with and protection of public health and the rules imposed due to the health emergency linked to Covid 19. In order to provide us with adequate theoretical preparation on the issues addressed in a common project for specialists in the field, but not for us engineering students, ad hoc seminars were organized in which E+H specialists were able to show us the main measurement methods related to the variables flow rate, temperature, pressure, level and analysis tools. In parallel to the seminars, the company tutors and the lecturer provided us with the basic knowledge of project management in order to be able to organize the work in line with working standards.


In addition to common energy calculations to be able to choose the plant solution that would produce the best cost-benefit ratio between investment and energy savings, our task was to choose from the manufacturer’s catalog the tools dedicated not only to collect data to be transmitted to the energy services manager for the request of white certificates, but also replace obsolete tools with some new technology, or add new tools in the parts of the plant that were lacking. The tools that will be placed in the field have been designed to be connected to the existing data network. In addition to the mere choice of instruments, we were asked to implement the main control loops for the regulation of the plant. Of fundamental importance was, in fact, the last part of the work in which we entered into the perspective of a processor. Precisely through the regulation of the plant, due to the efficiency of the measurement of E+H instruments, not only the management of the plant itself is facilitated, but also derives a substantial economic benefit. The KSB energy recovery project The second project was commissioned by KSB. In this case the project focused on the analysis of three different situations in which a client requested an investigation into the possibilities of installing an energy recovery system within existing plants. KSB in this field proposes the use of the so-called PATs, or Pumps As Turbines, machines that have the same functionality of a turbine even if using the machine body of a pump. This innovative system is not yet widely used but has enormous potential. We students in this case had as objective not only to conclude the project being able to propose to the customer the most advantageous solution possible, going to predict which of the different proposals of the company’s machinery could be the most suitable according to the problems of the site in question, but also to define a procedure to be followed to size PAT plants. Thanks to the constant contact with the engineer Davide Romanó, area manager of KSB Italia, we students have studied three projects, each

of them subject to different problems, which finally allowed us to have a more precise idea about the areas of applicability of these machines. During the analysis of the case studies we had the opportunity to put into practice theoretical knowledge provided by the university and to acquire new ones through the support of the company. Our work has been set weekly with deadlines and “meetings”, albeit via computer, which allowed us to interface with a reality not familiar to us. Each of the three projects has been divided into a preliminary statistical analysis of the available data in order to characterize the problem under examination with the greatest possible accuracy. Subsequently, starting from this first survey, we chose the appropriate machine according to the greater recoverable energy and finally we finished the study by checking the economic feasibility of the project. Conclusions At the end of the school-work experience our feedback can only be very positive. In particular, working with multinational companies such as KSB and E+H has allowed us members of the two teams, first of all to understand the importance of teamwork and interpersonal relationships between colleagues, and secondly to perceive how the organization of work is fundamental for the respect of the expected timing dictated by a client’s requests. It became clear that distance working made collaboration between the members of the team very complicated, added to the fact that there was no relationship prior to the beginning of the course between us colleagues and the fact that some of them were foreigners. The presence of Erasmus students shows how this mode of teaching has some similarities with the courses provided in a foreign university, attracting students of different nationalities. Obviously, both the seminars and the lectures by the teacher, as well as the final works are in English. On the other hand, the distance learning mode has allowed us to maintain constant contact, even if not in person, with the tutors. From them we

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have extracted as much information as possible in order to be able to execute a paper that meets the initial requirements. Not being able to use the company’s resources in terms of programs, workspaces and resources in general has certainly negatively affected the hours spent on the project. Finally, not having experienced the job at first hand is certainly a regret, but we all think that the relationship built with the tutors is the real flagship of this experience. From the point of view of personal knowledge we have learned basic notions about the main tools used in practice, discovering the “hidden world� that regulates and monitors any industrial process, we have taken a deeper look at the applications and problems related to the use of machines and tools in reality and not only between the pages of books, and we have learned the substantial difference between a university project and a work project. Both projects are correlated by economic prospectuses to justify the cost estimate to the customer. Thanks to the working vision of the project, our mentality was not that of the classic student who aims at a good grade, but that of a designer who has to reconcile mathematical calculations with economic ones, thus satisfying both the final customer and the company. For the importance it has had in the personal growth of all course participants, we would like to conclude by expressing our gratitude to those who have allowed us to participate in this experience, with the wish and invitation to continue along this line and to promote this type of teaching also in other courses of study. *Research team of the MADEF course, Hydraulic Engineering, Politecnico di Milano.

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Link Management and Control Design of Fluid Dynamic Processes www.fluidlab.polimi.it/education/courses/24-education/47-management-control Endress+Hauser Italy www.it.endress.com/it KSB Italy www.ksb.com/ksb-it Keywords: Madef, Politecnico di Milano, energetic revamping, white certificates, project management, Pumps As Turbines, fluid mechanics


SPECIALE

>> INDUSTRY

& INNOVATION

NEWS

NOTIZIE SELEZIONATE DAL MONDO DELL’INDUSTRIA E DELL’INNOVAZIONE AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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INDUSTRY & > IMPRESE & SCENARI Snam e Saipem siglano un accordo sullo sviluppo delle tecnologie verdi Snam e Saipem hanno firmato un memorandum of understanding per dare vita a una collaborazione sulle nuove tecnologie focalizzate sulla transizione energetica, dall’idrogeno verde alla cattura e al riutilizzo della CO2, al fine di contrastare i cambiamenti climatici e contribuire all’avvio del mercato dell’idrogeno supportando la Hydrogen Strategy della Commissione europea. L’accordo, sottoscritto dai rispettivi amministratori delegati, Marco Alverà (Snam), e Stefano Cao (Saipem), mira a “identificare e sviluppare congiuntamente iniziative legate alla produzione e al trasporto di idrogeno verde e alla cattura, trasporto e riutilizzo o stoccaggio dell’anidride carbonica”, spiegano le società in una nota. La collaborazione tra Snam e Saipem è già operativa e si sta focalizzando, in primo luogo, sullo sviluppo della tecnologia di elettrolisi dell’acqua, processo che permette di azzerare le emissioni di CO2 nella produzione di idrogeno verde contrastando efficacemente il riscaldamento globale. L’accordo prevede anche una collaborazione per lo sviluppo di studi di fattibilità finalizzati all’individuazione di nuove soluzioni per il trasporto di idrogeno in forma liquida o gassosa (sia attraverso l’utilizzo e l’adeguamento di infrastrutture e reti esistenti che mediante trasporto con mezzi navali), e la cattura, il trasporto, lo stoccaggio o la valorizzazione della CO2. www.snam.it www.saipem.com WEG si aggiudica i contratti per il progetto di raffineria in Oman Azienda nota per la produzione di macchine elettriche rotanti e azionamenti, WEG si è aggiudicata il contratto per la fase 2 del progetto per la raffineria di Duqm, oltre ad aver vinto l’appalto per una nuova fase della costruzione del più prestigioso sito di stoccaggio di petrolio greggio in Oman, il Ras Markaz Crude Oil Park; tutto ciò dopo aver gestito la fase 1 del progetto per la raffineria di Duqm, assegnata nel 2018. WEG provvederà a fornire una serie di motori e azionamenti efficienti da un punto di vista energetico e idonei per le aree pericolose, per alimentare pompe, compressori e soffianti di questo impianto petrolifero che si estende su un’area di 9 km2. La raffineria di Duqm avrà una capacità potenziale di raffinazione di circa 230.000 barili al giorno, il che consentirà di agevolare il trasporto da e verso la regione di gasolio, carburante per jet, nafta e gas di petrolio liquefatto (GPL). La costruzione del sito è un’impresa decisamente impegnativa, suddivisa in tre fasi che verranno completate nel corso del 2020. WEG considera la raffineria di Duqm un progetto di grande prestigio, che ha permesso all’azienda di figurare nell’elenco dei fornitori approvati stilato da BP, il gigante del settore petrolifero e del gas. Grazie al successo continuativo di questo progetto, WEG prevede di aggiudicarsi altri appalti simili nel Medio Oriente. www.weg.net 68

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INNOVATION NEWS > FORMAZIONE & LAVORO Nasce il nuovo Phyd Hub per l’apprendimento continuo in tecnologie digitali Con l’obiettivo di formare e valorizzare il capitale umano con le nuove skill richieste dalla costante trasformazione che il mercato del lavoro sta conoscendo, Adecco Group ha inaugurato il nuovo PHYD Hub, l’anima physical di PHYD – l’ambizioso progetto di Adecco Group dedicato all’upskilling e reskilling di studenti e lavoratori lanciata a marzo 2019 nell’ambito del progetto di ecosistema “Ambizione Italia” in stretta collaborazione con Microsoft Italia. Una location all’avanguardia in Via Tortona 31 a Milano, nel cuore artistico e culturale della capitale dell’innovazione italiana, farà da cornice all’erogazione di percorsi di occupabilità per la comunità dei phyders (composta da studenti, professionisti e imprese) attraverso workshop, incontri con imprenditori e personaggi chiave del nostro presente, masterclass, talk, assessment in realtà virtuale e attività quotidiane volte alla crescita e alla conoscenza grazie al supporto di mentor e coach professionisti, in un’ottica di apprendimento continuo e contaminazione per esperienza. In un momento così cruciale per l’economia italiana e per il mercato del lavoro, occorre assicurarsi che gli individui e le aziende restino rispettivamente occupabili e competitive. Per questo PHYD si impegna a combattere lo skill mismatch e a consentire al talento di amplificare le possibilità di crescita e diventare “a prova di futuro”. www.phyd.com Al via CIM 4.0 Academy A partire da ottobre partiranno le prime attività di Cim 4.0 Academy, scuola del Competence Center piemontese costituita da Politecnico e Università di Torino in collaborazione con 23 partner industriali (4d Engineering, Agilent Technologies Italia, Aizoon Consulting, Avio Aero, Cemas Elettra, Consoft Sistemi, Eni; Fca Italy, Fev Italia, Gm Global Propulsion Systems, Illogic, Iren, Italdesign Giugiaro, Leonardo, Merlo, Michelin Italiana, Prima Industrie, Reply, Siemens, SKF Industrie, Stmicroelectronics, Thales Alenia Space Italia, Tim). CIM4.0 è il polo di riferimento nazionale della quarta rivoluzione industriale, specializzato in additive manufacturing e tecnologie per la digital factory. Tramite il trasferimento tecnologico, la trasmissione di competenze e specializzazioni legate a cicli produttivi innovativi e la formazione, viene offerto un aiuto tangibile alle micro, piccole e medie imprese con progetti ad alta maturazione tecnologica, a competere a livello internazionale. Il Competence Industry Manufacturing 4.0 mette a disposizione delle MPMI l’esperienza e il supporto dei protagonisti del mondo dell’innovazione e dell’industria italiana. Il team di CIM4.0 riunisce i massimi esperti nazionali di: Additive Manufacturing e laser-based manufacturing; Smart Grid, Smart Meters ed efficientamento energetico; Industrial IoT, piattaforme HWSW, Sensoristica, Cloud e Connectivity; Intelligenza Artificiale, Data Analytics e Cyber Security. www.cim40.com AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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INDUSTRY & > SENSORI & TRASDUTTORI GMC Instruments presenta innovativi e affidabili sensori per il posizionamento GMC Instruments, capogruppo di Camille Bauer Metrawatt AG, offre nuove e ampie soluzioni per la rilevazione della posizione angolare e la misura dell’inclinazione che deve avvenire in modo affidabile e preciso. L’impiego dei sensori Serie Kinax copre settori d’applicazione quasi illimitati e in continua espansione: posizione di apertura di valvole e serrande, inclinazione di paratoie e deflettori, misuratore di livello in serbatoi. Il KINAX HW730 è un trasduttore di rotazione e posizione angolare programmabile on-site adatto per gli impieghi gravosi (IP 67 – IP 69K), che offre diverse possibilità di comunicazione: 4..20mA o Modbus TCP/IP (PoE). Il foro centrale consente un rapido e facile montaggio sugli alberi collegati con gli elementi meccanici; il metodo capacitivo di misurazione è privo di usura e determina un’elevatissima affidabilità e costanza dei valori nel tempo. Il KINAX N702 è un trasduttore di inclinazione liberamente programmabile on-site, la sua piastra di montaggio permette di collocarlo in qualsiasi posizione. La programmazione permette di scegliere e modificare i valori di misura a piacimento. Disponibile con la comunicazione analogica 4..20mA, Hart, SSI e CANopen, viene offerto in due varianti di custodia: IP66 per l’impiego in ambienti normali e con custodia INOX AiSi 316Ti per l’impiego in ambienti particolarmente bagnati o in immersione. www.gmc-instruments.it I nuovi sensori di processo VEGA Dal 2020 VEGA ha avviato l’ampliamento del proprio portafoglio di sensori radar con una nuova serie di strumenti compatti. La nuova serie è particolarmente idonea all’impiego in applicazioni in cui il prezzo è un fattore determinante per la scelta della strumentazione, come ad esempio nel settore del trattamento delle acque. I nuovi sensori VEGAPULS possono essere impiegati sia sui liquidi, sia sui solidi in pezzatura. Gli strumenti sono disponibili sia in esecuzione compatta con vano per la connessione del cavo, sia con uscita cavo integrata. I sensori radar forniscono valori di misura affidabili indipendentemente dagli influssi esterni, come oscillazioni della temperatura o imbrattamento, in applicazioni in cui gli strumenti ultrasonori convenzionali rivelavano i propri limiti. Anche con i nuovi sensori di pressione VEGABAR e i nuovi interruttori di livello VEGAPOINT, VEGA si posiziona come fornitore di soluzioni complete per il rilevamento di livello e pressione nei processi dell’industria alimentare e farmaceutica. Le serie di strumenti compatti sono realizzate ad hoc per le applicazioni standard basate sui più elevati livelli qualitativi o igienici. Una visualizzazione a 360° dello stato d’intervento offre inoltre massima sicurezza. Gli strumenti possono essere calibrati wireless con lo smartphone o un tablet e sono dotati di serie dell’interfaccia digitale IO-Link. www.vega.com

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INNOVATION NEWS > ROBOTICA ABB e Politecnico di Milano collaborano per la messa a punto di YuMi in funzione anticovid YuMi, il robot collaborativo di ABB, è stato utilizzato in un’applicazione progettata al Politecnico di Milano in collaborazione con ABB e IEO per supportare gli ospedali nei test sierologici per il Coronavirus. A regime YuMi, potrebbe essere in grado di automatizzare fino al 77% delle operazioni necessarie per svolgere i test e analizzare fino a 450 campioni/ora. Della automatizzazione parziale del protocollo dei test sierologici si è occupato Andrea Zanchettin, Dottore di Ricerca con esperienza nella robotica collaborativa e oggi professore associato al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Zanchettin ha progettato l’applicazione e programmato YuMi, un robot in grado di automatizzare il “pipettaggio” delle piastre a pozzetti usate nei test sierologici. Per ogni test effettuato su un singolo paziente, un tecnico di laboratorio deve azionare il pistoncino della micropipetta 8 volte: il pollice umano deve fare circa 2 cm di corsa con una forza di 1,5 kg. Affinché il virus si leghi in maniera stabile alla plastica, è necessario un certo tempo di incubazione. Poi la piastra va lavata dell’eccesso: YuMi si occupa proprio di questo passaggio. Il tecnico posiziona le piastre da lavare sopra a un vassoio equipaggiato con un sensore di peso, che avvisa YuMi quando deve attivarsi e “pipettare” il liquido di lavaggio dentro i pozzetti. new.abb.com/it www.polimi.it

> CONTROLLI Yokogawa aggiorna il sistema integrato CENTUM Yokogawa Electric Corporation ha annuncato il rilascio di CENTUM™ VP R6.07.10, una versione migliorata del sistema di controllo integrato della produzione CENTUM VP. CENTUM VP è un prodotto di base della famiglia di soluzioni OpreX™ Control and Safety System. Yokogawa ha potenziato CENTUM VP R6.07.10 attraverso l’introduzione di un server unificato di allarmi e condizioni (UACS) che garantisce operazioni sicure e protette, anche con sistemi su larga scala. In conformità alle norme IEC 62682 e ISA18.2, l’UACS organizza e consolida gli allarmi emessi dai dispositivi dell’impianto in modo che solo gli allarmi più importanti siano portati all’attenzione degli operatori, permettendo a questo personale di concentrarsi sul monitoraggio dei processi e sul miglioramento dell’efficienza complessiva dell’impianto. L’UACS opera sulla base di un’architettura client-server, gestendo centralmente gli allarmi che vengono visualizzati nelle stazioni di interfaccia (HIS) degli operatori. L’UACS è adatto per l’uso anche con sistemi di controllo di impianti su larga scala che includono sistemi strumentati di sicurezza, controllori logici programmabili (PLC), sistemi elettrici e altri componenti. Il server e le funzioni di controllo sono stati progettati per funzionare in una configurazione ridondante, così se si verifica un’anomalia nel server operativo, il funzionamento è regolare e passa automaticamente al server di standby. www.yokogawa.com AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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INDUSTRY & > DIGITAL TRANSFORMATION Emerson integra la realtà aumentata nel software Plantweb Optics Emerson ha presentato la tecnologia di realtà aumentata (AR) integrata nella piattaforma Plantweb™ Optics, in grado di offrire un accesso migliorato alla diagnostica e all’analisi in tempo reale, oltre all’assistenza remota in tempo reale, ai lavoratori degli impianti industriali responsabili della manutenzione e dell’ottimizzazione delle apparecchiature degli impianti. Grazie alla tecnologia AR integrata in Plantweb Optics, le aziende possono migliorare la produttività, la collaborazione e le prestazioni operative, senza subire limitazioni dovute alla carenza di lavoratori qualificati o da restrizioni nei trasferimenti. Plantweb Optics sfrutta l’intelligenza artificiale, l’analisi di machine learning e la contestualizzazione dei dati per fornire visibilità in tempo reale sull’affidabilità e sulle prestazioni operative dell’impianto. Grazie all’assistenza remota in tempo reale, i tecnici sul campo possono essere virtualmente affiancati dagli esperti, sia in sede che fuori sede, di Emerson, della propria azienda o di un altro fornitore di servizi. Sessioni di assistenza remota in tempo reale, best practice e note dei tecnici esperti, e procedure step by step per la risoluzione dei problemi possono essere registrate in un archivio delle conoscenze acquisite per essere quindi utilizzate da tutti i tecnici di un sito. www.emerson.com ECOM amplia la serie di pannelli operatore Tab-Ex® Pro per applicazioni 4.0 in zona 2 ECOM instruments, marchio di Pepperl+Fuchs e azienda leader del mercato di progettazione e realizzazione di device a sicurezza intrinseca certificati Atex, ha ampliato la seria Tab-Ex® con un nuovo tablet Android da 10 pollici per le aree pericolose della Zona 2/22 e Div. 2. Lo schermo da 10 pollici del tablet è adatto alla visualizzazione e all’interazione con applicazioni interattive, basate sul web e di realtà aumentata, anche in aree pericolose. Tab-Ex® Pro è basato sul tablet Samsung Galaxy Tab Active Pro, con caratteristiche come Google AR Core, riconoscimento facciale, e un processore Qualcomm SDM670 Octa-Core 64 bit 2.0 GHz. Samsung KNOX e Android 10 garantiscono un’elevata sicurezza dei dati e del dispositivo. Con l’aiuto della modalità Samsung DeX, gli utenti possono collegare il tablet a un grande schermo e a una tastiera per un’esperienza desktop completa. Tab-Ex® Pro è adatto nelle applicazioni nei settori petrolifero e del gas, chimico, farmaceutico, food&beverage, aerospazio, manutenzioni, trasporti e della logistica, Tab-Ex® Pro semplifica i processi e riduce al minimo i rischi. Il nuovo prodotto sarà disponibile con approvazione NEC/CEC a partire da settembre e con approvazione ATEX/IECEx a partire da ottobre. www.pepperl-fuchs.com

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INNOVATION NEWS > HMI B&R rende l’operatività di macchina più intuitiva Su richiesta del cliente, B&R offre tutte le varianti di HMI con touch screen capacitivo proiettato con sottili scanalature che fungono da guide tattili. Le guide, realizzate su progetto, possono essere di qualsiasi forma e dimensione, consentendo di realizzare cursori e manopole di ogni tipo nell’applicazione HMI. In questo modo si può sfruttare l’intera superficie dello schermo e rendere l’interazione comoda e intuitiva. Le guide tattili brevettate da B&R consentono di utilizzare l’interfaccia anche senza guardarla direttamente. Gli operatori possono “sentire” il controllo con le dita e svolgere tutte le operazioni necessarie guardando altrove, di solito direttamente la macchina. Le guide ergonomiche per le dita sono profonde circa un millimetro e possono avere una finitura opaca o lucida. I tasti e le manopole realizzati attraverso queste sottili scanalature che guidano il movimento, non si consumano mai. I pannelli sono disponibili nelle dimensioni da 5” a 24” come semplici unità di visualizzazione o Panel PC. Questi pannelli sono ideali per l’industria alimentare e delle bevande, farmaceutica e medica. Le qualità igieniche e di pulizia semplificata dello schermo si estendono all’intero pannello prevedendo un alloggiamento in acciaio inossidabile senza giunzioni che offre una protezione IP69K. I pannelli dal design igienico sono costruiti con materiali altamente resistenti come l’acciaio inossidabile liscio, rivestimenti in poliestere di alta qualità e sigillanti speciali. www.br-automation.com

> ATTUATORI Auma presenta il nuovo attuatore PROFOX AUMA, da oltre 50 anni impegnata a sviluppare e produrre attuatori elettrici dalle elevate prestazioni, con la linea PROFOX ha voluto rispondere alle molteplici richieste del mercato in termini di innovazione, semplicità d’uso, rispetto degli standard di sicurezza, anche in condizioni ambientali sfidanti. Questi ultimi sono infatti garantiti dall’alta qualità dei materiali utilizzati, come ad esempio la custodia dell’attuatore che assicura un grado di protezione IP67 (con la possibilità di richiedere IP68) e dall’esclusivo sistema anticorrosione utilizzato, corrispondente alla classe C5-M/C5-I della norma EN ISO 129446. La robustezza di PROFOX non incide sulla sua estrema flessibilità e adattabilità, permettendone l’uso della versione multigiro o angolare, con differenti tipologie di valvole: a saracinesca, a farfalla e a sfera. Il design modulare inoltre, consente una configurazione flessibile, una rapida distribuzione e una costante operatività. Non solo ottime performance per il nuovo PROFOX che, grazie agli investimenti in ricerca&sviluppo di AUMA, risponde perfettamente ai parametri dell’Industry 4.0 per quanto riguarda intelligenza e sistemi di diagnostica integrati, e adattabilità alle più moderne applicazioni IIoT. L’efficacia e la durabilità della nuova serie è assicurata invece, dalla possibilità di regolare la velocità del motore, assicurando in questo modo un posizionamento veloce e preciso per evitare le extra corse. www.auma.com AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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trasparenzeadv.it

RTI. Your ambitions, our challenge.

Together we design the ideal solution to reach your goals. We work with customers in constant harmony and cooperation; factors that have become distinctive of our way of operating. Results achieved are the natural consequence of over thirty years of history focused on market needs. We turn your ambitions into challenges to overcome them.

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www.rti-tec.it EDITORIALE DELFINO


RUBRICHE

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CONSULENZA AZIENDALE & GESTIONE DI IMPRESA

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LESS IS MORE [IL POTERE DELLA SEMPLICITÀ]

L’IMPORTANZA DELLE SOFT SKILL Alessandra Colonna*

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Il tema delle “soft skill” è un po’ abusato ma è importante mettere in chiaro alcuni concetti di base. Su questo argomento circola ancora troppa confusione e intorno alle soft skill molti si giocano inconsapevolmente il futuro professionale.

te un tratto caratteriale e psicologico naturale. La complessità attuale dei contesti organizzativi sta mettendo in luce le debolezze di questo modello manageriale”.

“Carneade, chi era costui?”, fa dire Manzoni a Don Abbondio. E le soft skill? Che saranno mai? Il mondo della formazione ha consolidato nel tempo questa odiosa dicotomia tra le competenze tecniche (hard) e le competenze relazionali (soft). Si aggiunga poi che il termine soft è stato tradotto in accessorio e meno importante e il patatrac è fatto. Se una cosa è percepita come accessoria, opzionale, leggera, un vezzo, perché dedicarvi tempo? Mi convinco di poterne fare serenamente a meno. Ecco perché spesso le persone trascurano la propria formazione comportamentale. E c’è di più. Poiché nella nostra scuola secondaria e universitaria la formazione sul come fare le cose è assente, è diffusa l’idea che per garantire una buona prestazione professionale sia sufficiente avere solo preparazione tecnica. Inoltre, come ha ben messo in luce in un articolo dell’Harvard Business Review dell’aprile 2013 Barbara Imperatori, professore associato di Organizzazione Aziendale presso l’Università Cattolica di Milano “…la socialità che caratterizza la nostra cultura ha in parte rallentato processi più strutturati di codifica e sviluppo di competenze manageriali relazionali, che spesso sono considera-

Spesso si confondono attitudini relazionali con capacità manageriali che in realtà richiedono competenze approfondite e strutturate, al pari di quelle tecniche.

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L’inganno delle hard e soft skill La vera debolezza delle soft skill è che non piacciono, soprattutto a chi ha un background molto tecnico, perché non sono misurabili e sono viste come “cose da psicologi”. Per misurare ci vogliono regole e parametri di riferimento oggettivi. Decodificare le competenze manageriali, scomporle e ricondurle a processi con output ben definiti, al pari di quelle tecniche, è difficile, lo so bene. La sfida è elevare il rango delle soft skill, espressione che, si sarà capito, non amo, per farne comprendere e apprezzare l’importanza e il valore, al pari delle competenze hard. Sono consapevole che molto dello scetticismo nasca dalla difficoltà di rendere oggettivo il concetto di managerialità efficace, delle capacità e dei comportamenti che la nutrono. La concretezza della capacità tecnica e la supposta intangibilità di quella manageriale nascerebbero proprio dalla misurabilità di conoscen-


za, processi e risultati, possibile nella prima e non nella seconda. Se uso male Excel, l’errore è visibile a tutti, oggettivo e imputabile a me, facilmente correggibile con l’acquisizione della relativa nozione, che mi eviterà di reiterarlo. Nel caso delle competenze manageriali come posso riconoscere in modo oggettivo e condiviso gli errori, miei e degli altri, senza processi, modelli e metodi di riferimento? Varrà tutto e il contrario di tutto. Meritocrazia e capacità Quando si parla di capacità manageriale, e quindi anche di capacità negoziale e di comunicazione, tutto appare fluido e relativizzabile e di tutto posso essere non responsabile, perché assenza di processi e di metodo vuol dire anche questo.

Di certo una società fondata su reali processi di selezione meritocratici tende a valutare con maggiore attenzione i portatori di competen- ze, il più possibile oggettive, piuttosto che i millantatori di tali supposte capacità. L’assenza di strumenti per misurare e attesta- re il possesso di una capacità permette a tutti di dire di disporne, senza che nessuno possa provare o verificare il contrario, se non a fron- te della comparsa di danni anche irreparabili.

negoziare. Il direttore HR mi disse che il suo errore fu dare per acquisita l’universalità del concetto di negoziazione. Aveva dato per scontato che tanto la società di selezione, quanto il candidato – che di tale capacità faceva ampiamente sfoggio nel proprio curriculum vitae –, intendessero allo stesso modo il concetto di “capacità negoziale”. Ma allora si può avere un metodo anche per negoziare e comunicare con efficacia? Si può, eccome. Ed è su questo che terrò la mia rubrica per qualche tempo, offrendo idee e spunti per potere negoziare e comunicare con consapevolezza e senza improvvisare. Chiudo la mia provocazione. La competenza tecnica è irrinunciabile. Ma la sostanza non basta, bisogna darle forma. Troppe volte mi capita di ascoltare persone preparate, ma incapaci di passare con chiarezza i loro messaggi. Effetto: chi è meno preparato nella sostanza ma più abile nella forma ha la meglio. Io voglio aiutare le persone che hanno sostanza ad avere anche forma affinché abbiano la meglio su chi ha solo forma. *Alessandra Colonna, CEO di Bridge Partners®. Torinese di nascita e milanese d’adozione, Alessandra Colonna dal 2005 è CEO di Bridge Partners®, società specializzata in consulenza manageriale e alta formazione per lo sviluppo della capacità negoziale. Formatrice, consulente, imprenditrice, si dedica alla divulgazione di temi quali le capacità relazionali sul lavoro, e tra esse negoziazione e comunicazione efficace. Ha scritto il best seller Il Manager della Negoziazione, oggi alla sua seconda edizione.

Tutti affermiamo di possedere capacità negoziale e di comunicare solo per il fatto di svolgere determinati ruoli. Credo di non essermi mai imbattuta in un curriculum vitae in cui, nella sezione delle capacità relazionali, non fosse elencata la capacità di negoziazione e comunicare. Ma chi dice che ne dispongo? Chi lo attesta? Come lo dimostro? Come le misuro? Tempo fa ho raccolto la testimonianza di un direttore HR. La ritengo esemplare. Dovendo selezionare un dirigente, per il cui profilo la capacità negoziale era essenziale, incaricò una rinomata società di selezione. La persona assunta si rivelò inadatta al ruolo e incapace di AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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JOB CONSULT [NOTIZIE DAL MONDO DEL LAVORO]

LA CULTURA CASHLESS: CHIMERA ITALIANA? Jane Elisabeth Cassoli* Negli ultimi tempi il sistema dei pagamenti in Italia ha fatto parecchi passi avanti, con un notevole utilizzo di carte e di moneta elettronica volto a una pluralità di obiettivi: maggiore tracciabilità nei movimenti monetari e riduzione nell’utilizzo del contante. La strada verso i pagamenti elettronici è però tutt’altro che in discesa. In ambito lavoristico, già con la Legge di Biancio n. 205/2017, si è previsto lo stop ai pagamenti in denaro contante per i datori di lavoro ai propri dipendenti, con rapporto di lavoro di tipo subordinato, di collaborazione o di cooperativa, e l’obbligo del versamento delle retribuzioni esclusivamente con le modalità previste dalla stessa Legge. Ora a partire dal 1^ luglio 2020, una nuova stretta applicata all’utilizzo della moneta è stata introdotta con decreto n. 124/2019. Si è, infatti, previsto un tetto massimo di 2000 euro per i pagamenti in contanti, che sarà ulteriormente ridotto a un massimo di 1000 euro a partire da gennaio 2022. Sono numerose le ricerche che dimostrano come il ricorso al contante sia una prerogativa del tutto italiana, fungendo da terreno fertile per l’economia sommersa. Fattori come quello economico, generato dal ritardo delle economie del sud rispetto a quelle del nord, quello culturale, non essendo elemento da sottovalutare l’importanza del senso civico e del rispetto delle regole, o ancora il fattore sociale, con la 78

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presenza di criminalità organizzata e l’inefficacia dei controlli, non permettono di dirigersi verso un’elevata crescita generale. Si può dire che l’Italia, abbia tuttavia cercato di apportare delle modifiche alle radicate abitudini del pagamento in contante dei propri cittadini ed aziende, con iniziative e investimenti sui nuovi metodi di pagamento, che la pandemia ha sicuramente contribuito ad accellerare nell’affermarsi, garantendo agli utenti sicurezza nell’utilizzo dei metodi richiesti, facilità nella fruizione dei servizi e risparmio di tempo. Ciononostante a penalizzare questo avanzamento tecnologico sono soprattutto i bassi livelli di competenze digitali che si traducono in uno scarso utilizzo dei servizi online, compresi i servizi pubblici digitali. Una recente statistica ha difatti dimostrato come solo il 74% degli italiani padroneggia l’utilizzo di internet e di conseguenza ha maggiore dimestichezza con i pagamenti online. Esempio lampante del lento affermarsi dell’uso dei digital devices è stata la recente esperienza della DaD (didattica a distanza), che in tempo di Covid-19 ha portato alla luce le numerose difficoltà delle famiglie italiane, oltre che del personale addetto, nell’utilizzo di PC, tablet, smartphone e piattaforme connesse. Non c’è alcun dubbio che la diffusione delle competenze digitali e di una cultura cashless siano da intendersi come elementi complementari, volti ad uno sviluppo generale, per ridurre l’economia sommersa e con essa il


lavoro nero, le sotto fatturazioni e le retribuzioni ridotte a discapito dei lavoratori. Ecco perché, anche l’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) si è espresso, fornendo un importante chiarimento sull’utilizzo della pericolosa combinazione tra lavoro nero e pagamento in contatti. L’Istituto ha previsto che, in questa situazione dove oltre a violare le disposizioni in tema di pagamenti tracciati, si configura anche l’ipotesi d’irrogazione del noto provvedimento di maxi –sanzione per lavoro nero, si debbano applicare, senza alcun dubbio, entrambe le sanzioni, generando per il datore di lavoro colpevole un danno economico considerevole. *Jane Elisabeth Cassoli Giuslavorista e Consulente del Lavoro

Si può dire che l’Italia, abbia tuttavia cercato di apportare delle modifiche alle radicate abitudini del pagamento in contante dei propri cittadini ed aziende, con iniziative e investimenti sui nuovi metodi di pagamento, che la pandemia ha sicuramente contribuito ad accellerare nell’affermarsi, garantendo agli utenti sicurezza nell’utilizzo dei metodi richiesti, facilità nella fruizione dei servizi e risparmio di tempo.

Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti relativi a questa rubrica può scrivere a consulenza@studiocassoli.com

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INFORMANDO [SCENARI DI INFORMATION & DIGITAL TECHNOLOGIES]

DIGITAL TRANSFORMATION & BIG DATA Massimo Nannini* Da qualche tempo e sempre più spesso la parola digitalizzazione è entrata prepotentemente nelle nostre case e soprattutto è diventata un lessico di uso comune. Digitalizzare significa trasformare i fenomeni ed eventi che di per sé sono analogici in digit cioè in cifre o meglio in numeri. Il concetto di digitalizzazione ha radici storiche legate alla nascita degli elaboratori elettronici che basano il loro funzionamento sull’algebra Booleana ove le variabili possono assumere solo due valori, vero o falso. Per questo motivo i numeri derivati dalla digitalizzazione dei processi analogici devono essere descritti secondo questa rappresentazione per potere essere calcolati. Tutto quanto debba essere elaborato da un dispositivo elettronico programmabile deve dunque essere prima di tutto digitalizzato, cioè trasformato in una sequenza di bit (livelli logici 0 ed 1) e diventare così i dati di ingresso per la successiva elaborazione atta ad estrarre il “significato” intrinseco ai dati e cioè l’informazione cercata. La trasformazione digitale o Digital Transformation ha come primario ed immediato risvolto la generazione di dati raccolti attraverso il processo di digitalizzazione della realtà allo scopo di creare un modello della stessa in grado di rappresentarne il comportamento e l’evoluzione temporale. Questo modello viene identificato con il nome Digital Twin, nome che bene ne coglie l’essenza in quanto come un gemello in carne ed ossa ne ricalca l’aspetto esteriore ma anche e soprattutto i comportamenti Tanto più accurato deve essere il modello da creare tanto più preciso deve essere il sistema 80

EDITORIALE DELFINO

di campionamento da utilizzare per raccogliere i dati essenziali a ricostruire digitalmente la realtà e tanto più la realtà è complessa tanti più dati si dovranno raccogliere per descriverla ed essere così in grado di elaborare previsioni sulla sua evoluzione temporale. Un semplice esempio di questi concetti lo possiamo toccare con mano tutte le volte che ci accingiamo a scattare una fotografia con una qualunque dispositivo digitale. Tutti sappiamo che più è alta la risoluzione in termini di pixel tanto più la nostra foto sarà “reale” sia in termini di accuratezza dei dettagli sia in termini di resa cromatica. Proviamo ora a ingrandire l’immagine ottenuta e ci accorgeremo immediatamente che tanto più aumentiamo la scala di ingrandimento tanto più andremo a perdere in nitidezza cioè in accuratezza dei particolari. Questo effetto è proprio dovuto al limite del campionamento della realtà analogica che abbiamo modellato attraverso un suo gemello digitale che non è altro che l’immagine acquisita dalla nostra camera digitale. Maggiore risoluzione significa maggiore quantità di pixel, maggiore realismo cromatico significa una gamma di colori più estesa, tutto tradotti in numeri binari per cui bit che andranno a formare un modello digitale dell’immagine da salvare. Questo piccolo esempio ha il solo scopo di introdurci al semplice concetto, tanto più i sistemi da modellare sono complessi tanti più dati occorrono per renderli “reali”, da qui il passo per arrivare al concetto Big Data è breve. Cosa sono allora i Big Data? I Big Data sono anch’essi dati ma di enormi dimen-


sioni. Big Data è un termine usato per descrivere una collezione di dati, enorme in dimensione, ma che cresce esponenzialmente nel tempo. In breve questi dati sono così grandi e complessi che i tradizionali tools di gestione non sono in grado di memorizzarli né tanto meno processarli efficientemente. Esempi di Big Data o meglio generatori di Big Data possono essere per esempio i social network, ove da statistiche effettuate, si può evincere che più di 500 terabytes (1012 byte) di nuovi dati vengono generati per esempio da Facebook ogni giorno, oppure dal mercato azionario ove vengono generati circa 1 terabyte ogni giorno, oppure ancora un singolo motore di aereo può generare fino a 10 terabyte ogni 30 muniti di volo il che significa che migliaia di voli aerei ogni giorno possono generare una quantità di dati dell’ordine del Petabytes (1015 byte). Da una analisi condotte dal Cefriel (Centro di innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano) e da IBM, emerge che ogni giorno vengono generati circa 3 quintiglioni di byte (1018 byte) una quantità enorme mai vista fino ad oggi, ma quello che impressiona di più è che il 90% dei dati oggi disponibili sono stati generati negli ultimi 2/3 anni. Questa smisurata quantità di dati raccolti rappresenta un enorme valore per le aziende, ma anche per la nostra società, tuttavia come si può ben capire i soli dati non sono sufficienti a creare valore, è necessario applicare ad essi algoritmi in grado di trasformare i dati raccolti in informazioni, argomento di cui abbiamo già parlato. È proprio sulle capacità di creare algoritmi sempre più sofisticati in grado da un lato di elaborate enormi quantità di dati e dall’altro di trarre le adeguate informazioni atte a prevedere i comportamenti futuri dei processi da analizzare, che si gioca la partita competitiva tra le più importanti aziende informatiche mondiali.

Questo apre la porta sul mondo dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning, argomenti che sicuramente affronteremo su queste pagine, ma i risultati di questo lavoro sono già evidenti nei vantaggi che queste tecnologie portano. Il vantaggio competitivo delle aziende si gioca oggi sulla capacità di investire su queste tecnologie e dunque diventare Data Driven Decision Making Companies cioè realtà in cui le strategie di business, l’ottimizzazione dei processi e dei prodotti, vengono valutate tenendo conto delle “proposte” generate dagli algoritmi. Effetti importanti si possono vedere per esempio nella gestione dei processi produttivi ove la presenza di sistemi IIOT in grado di acquisire grandi quantità di dati in tempo reale sull’andamento del processo e sulla qualità dei prodotti, se affiancati da algoritmi di AI, possono prevedere in anticipo eventuali problemi ed evitare fermi di produzione per guasti ai macchinari. Oppure ancora sulla gestione del servizio di assistenza clienti affiancando Big Data e tecnologie in grado di elaborare il linguaggio naturale per leggere e valutare le risposte dei clienti. Per ultimo come non considerare le possibili implicazioni dell’accesso ai dati generati dagli utenti dei social network quali per esempio Facebook o Twitter per decifrare gli orientamenti sui “bisogni” ed i “desideri” di acquisto per impostare correttamente campagne pubblicitarie mirate o prodotti personalizzati fino a creare nuovi bisogni.

*Massimo Nannini, Ingegnere elettronico e libero professionista esperto di software per l’industria, Massimo Nannini si occupa di consulenza informatica, project management e formazione di impresa. Contatti Email: info@gemaxconsulting.it www.gemaxconsulting.it

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INNOVATION ON THE ROAD [EXPLORE, CHANGE, STAND OUT TO THE WORLD]

OCEANO ROSSO VS OCEANO BLU AI TEMPI DEL COVID Luca Signorin* La competizione? È da perdenti. Adottando scelte strategiche, le aziende sono in grado di creare valore nell’impresa e nel brand, accedendo ad un nuovo bacino di domanda e riducendo la competizione. Nonostante il periodo estivo sia trascorso all’insegna delle vacanze di prossimità, come da tradizione il popolo dei vacanzieri si è suddiviso tra i sostenitori della montagna e del mare. I primi hanno scelto se percorrere strade già conosciute, rimanendo nella propria abitudinarietà, o esplorarne di nuove, magari scegliendo l’obiettivo di raggiungere una baita produttrice di un particolare formaggio di fossa per sperimentare nuovi sapori. I secondi hanno scelto tra il mantenere le abitudini e battagliare per conservare la stessa spiaggia e lo stesso mare, oppure mettersi alla ricerca di una nuova destinazione che li portasse a nuotare in nuove acque. Non intendo ritornare a descrivere la stranezza del periodo che abbiamo vissuto. É arrivato il momento di guardare al prossimo futuro. Anche l’estate 2020 se ne sta andando e con la fine del terzo quarter è giunta l’ora di iniziare il bilancio dell’anno in corso e di scegliere come affrontare il prossimo periodo. Abbiamo poco tempo e voglio trasmettere subito il mio messaggio: dobbiamo abbandonare le decisioni tattiche che portano beneficio solo nel breve periodo ed assumerci la responsabilità di dedicarci alla strategia ed alla innovazione. Per innovare e fare il primo passo verso un nuovo modello di business è indispensabile com82

EDITORIALE DELFINO

prendere in quale mercato la nostra azienda sta operando. Probabilmente ci accorgeremo che stiamo operando in un oceano rosso, ovvero in un mercato in cui i confini sono ben definiti e le regole del gioco sono note a tutti i competitors. In un oceano rosso la competizione è spietata, ci sono margini molto ridotti e tutto lo sforzo è orientato al miglioramento delle performance. Tutti competono per migliorare la propria quota di mercato. Negli oceani rossi vige una sorta di comfort zone in cui si tende a proteggere il proprio confine dagli attacchi esterni. Vi è una profonda conoscenza del mercato ed è facile intuire o prevedere quali possano essere le mosse degli avversari. Questi fattori permettono di definire facilmente azioni di contrasto e mitigazione dei rischi. Per contro, le aziende sono costrette ad investire sempre di più nella difesa e tendono a perdere di vista le opportunità che potrebbero crearsi in una fase di attacco attraverso investimenti in innovazione strategica. Per fortuna non esistono solo gli oceani rossi in cui si è costretti a nuotare sgomitando per trovare il proprio spazio, ci sono anche gli oceani blu dove si nascondono nuove opportunità. Si tratta di uno spazio di mercato ancora inesplorato, in cui la competizione non esiste e le imprese riescono ad intercettare, o meglio a creare, una nuova domanda. Se una impresa riesce ad individuare un Oceano Blu ottiene un vantaggio competitivo che le permette di sostenere una importante crescita dimensionale del


proprio business. Dovere continuamente studiare nuove proposte di valore, potrebbe sembrare uno sforza insostenibile ma in realtà non sempre serve il prodotto innovativo che spiazza la concorrenza ed attira tutti i clienti degli altri. L’approccio migliore per esplorare l’esistenza di un oceano blu è agire secondo i criteri della innovazione, sia essa di valore o di significato. In questo processo è necessario comprendere il dettaglio dell’oceano rosso di partenza, definendo gli attuali value driver. Nel passaggio successivo va allargata la visione all’esterno, includendo tutti gli stakeholder della catena del valore, esplorando mercati simili o complementari. Al termine di questo percorso di analisi e rivalutazione emergeranno nuovi potenziali fattori critici di successo su cui fare delle opportune riflessioni. Ad esempio, potrebbero essere evidenziati dei criteri che devono essere eliminati, in quanto non significativi per il nuovo oceano blu, altri che dovranno essere potenziati oppure ridotti. Sulla base di questo ragionamento potremmo iniziare a creare un nuovo modello di business che, come naturale conseguenza, ci conduca ad approfittare delle nuove opportunità. Il mantra della Strategia Blue Ocean, cui ho accennato, è “vincere senza competere” ed anche in questo caso, il primo approccio consiste nell’assumere consapevolezza del cambiamento. La volontà di guardare oltre i propri schemi ed uscire dai propri vincoli rimane un passaggio fondamentale. Siamo tornati alle considerazioni iniziali. Non importa se siamo amanti della montagna o se preferiamo il mare, quello che conta è la volontà di scegliere tra una spiaggia affollata in cui lottare per difendere il nostro spazio o avere il coraggio di esplorare nuove calette e godere di tutto lo spazio.

Si tratta di scelte, possiamo essere follower e stare negli assembramenti o guidare i nostri clienti verso nuovi orizzonti mettendo un distanziamento dai nostri competitor. “L’innovazione distingue un leader da un follower” (Steve Jobs) *Luca Signorin Account Manager and Consultant Contatti info@innovationontheroad.com www.Innovationontheroad.com luca_signorin

La Strategia Oceano Blu (Blue Ocean Strategy), è un celebre libro di management pubblicato nel 2005 e scritto da W. Chan Kim e Renée Mauborgne, professori alla scuola di direzione aziendale Insead (Institut européen d’administration des affaires). Gli autori sono partiti dall’analisi di 150 “casi” di aziende che hanno operato per periodi più o meno lunghi senza concorrenza, hanno trovato dei caratteri comuni nelle loro diverse strategie competitive e poi hanno formulato una teoria strategica basata su quattro punti (nuovi spazi di business, valore aggiunto, centralità del cliente, creatività e chiarezza) che, teoricamente, ogni azienda potrebbe applicare per creare situazioni competitive favorevoli. In sostanza Blue Ocean Strategy è un modo di pensare basato sull’analisi, con l’obiettivo di creare nuovi mercati, invece di competere in quelli esistenti. Molte società si concentrano nel battere la concorrenza, mentre dovrebbero sfruttare conoscenza ed innovazione per creare nuovi mercati.

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GIURISTA D’IMPRESA [AGGIORNAMENTI SU CONTRATTUALISTICA E AFFARI LEGALI]

LA CANCELLAZIONE DELLA SOCIETÀ DAL REGISTRO DELLE IMPRESE E I SUOI EFFETTI Simone Facchinetti* Cosa accade quando i soci rispondono delle obbligazioni sociali anche dopo la “morte” della società? La risposta merita un’attenta disamina ché il quadro giuridico non è dei più semplici. Una recente pronuncia del Tribunale di Milano del 28 ottobre 2019 ha nuovamente portato l’attenzione sulla fase finale della vita della società e, in particolare, su come le obbligazioni sociali possano trasferirsi in capo ai soci dopo la “morte” (o meglio, la cancellazione) della società. In particolare, i Giudici meneghini hanno indagato l’ambito di applicazione degli artt. 2495 e 2191 c.c., relativi alla cancellazione della società. Per comprendere la portata di tale pronuncia e, soprattutto, i termini generali della questione del rapporto tra art. 2495 c.c. e art. 2191 c.c., occorre, seppur brevemente, dar conto di cosa succede nella fase finale o terminale della vita di una società. La fase finale La fase finale della vita di una società inizia al verificarsi di una delle cause di scioglimento elencate nell’art. 2484 c.c. (se trattasi di società per azioni, in accomandita per azioni e responsabilità limitata): a titolo esemplificativo, decorso del termine, conseguimento dell’oggetto sociale, riduzione del capitale al di sotto del minimo legale, deliberazioni dell’assemblea, cause previste dallo statuto o espressamente dalla legge. 84

EDITORIALE DELFINO

Al verificarsi di una causa di scioglimento della società, sorgono una serie di obblighi in capo agli amministratori, obblighi che vengono meglio elencati all’art. 2485 c.c. Nello specifico, gli amministratori devono anzitutto accertare il verificarsi di una causa di scioglimento ex art. 2484 c.c. e, quindi, iscrivere nel registro delle imprese la dichiarazione con cui viene accertata la causa di scioglimento. Se la causa di scioglimento è una deliberazione assembleare, allora viene iscritta la relativa deliberazione assembleare. Una volta verificata la causa di scioglimento, gli amministratori conservano comunque una serie di poteri di gestione della società, purché ai soli fini della conservazione dell’integrità e del valore del patrimonio sociale. Qualora tengono dei comportamenti difformi (id est non si comportano in modo tale da garantire l’integrità e il valore del patrimonio sociale), allora sono solidalmente responsabili nei confronti di soci, creditori sociali e terzi ai sensi dell’art. 2486 c.c. Un compito molto importante che viene domandato agli amministratori in questa fase finale di vita della società è quello di convocare l’assemblea dei soci che procederà alla nomina dei liquidatori. Costoro, una volta scelti e nominati, provvederanno al compimento di tutti gli atti utili per la liquidazione della società. In particolare, fondamentale appare il compito concernente la redazione bilancio, che deve essere presentato, alle scadenze previste per il bilancio di esercizio della società, per l’approvazione all’assemblea (art.


2490 c.c.). Compiuta la liquidazione, i liquidatori redigono, ai sensi dell’art. 2492 c.c., il bilancio finale di liquidazione, nel quale indicano la parte eventualmente spettante a ciascun socio o azione nella divisione dell’attivo. Come appena tratteggiato, seppure per sommi cenni, il legislatore descrive una vera e propria procedura che inizia con il verificarsi di una causa di scioglimento e che termina con l’estinzione della società. Per capire come avviene l’estinzione della società, occorre fare un passo indietro, al momento dell’approvazione del bilancio finale. Una volta approvato il bilancio finale, infatti, i liquidatori devono chiedere la cancellazione della società dal registro delle imprese: è quanto previsto dall’art. 2495 c.c., norma d’interesse ai nostri fini. La cancellazione della società dal registro delle imprese è dotata, al pari dell’iscrizione (art. 2331 co. 1 c.c.), di efficacia costitutiva. Per l’effetto, la società si considera estinta solo a seguito dell’iscrizione della suddetta cancellazione. La “morte” giuridica della società Una volta cancellata, la società “muore giuridicamente”. Come ogni morte che si verifichi, anche quella societaria ha delle conseguenze in punto successorio. Questo punto è stato particolarmente approfondito dalla Giurisprudenza della Corte di Cassazione che, in una pronuncia a Sezioni Unite, ha affermato che: “Dopo la rifor-

ma del diritto societario attuata dal d. lgs. n. 6 del 2003, qualora all’estinzione della società, di persone o di capitali, conseguente alla cancellazione dal registro delle imprese, non corrisponda il venir meno di ogni rapporto giuridico facente capo alla società estinta, si determina un fenomeno di tipo successorio, in virtù del quale: a) l’obbligazione della società non si estingue, ciò che sacrificherebbe ingiustamente il diritto del creditore sociale, ma si trasferisce ai soci, i quali ne rispondono, nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o illimitatamente, a seconda che, “pendente societate”, fossero limitatamente o illimitatamente responsabili per i debiti sociali; b) i diritti e i beni non compresi nel bilancio di liquidazione della società estinta si trasferiscono ai soci, in regime di contitolarità o comunione indivisa” (in questo senso Cass. S.U. n. 6070/2013). Come chiarito dalla Giurisprudenza, dunque, in caso di morte della società quale conseguenza della sua cancellazione dal registro delle imprese, i soci subentrano nella titolarità dei rapporti attivi e passivi ancora facenti capo alla società estinta. Nello specifico, in caso di subentro nelle posizioni debitorie, i soci risponderanno nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o illimitatamente a seconda del regime di responsabilità vigente durante l’esistenza della società. Ciò è possibile, lo si ribadisce, perché la società giuridicamente è morta. Può, però, accadere che l’iscrizione della cancellazione della società nel registro delle imprese

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avvenga senza rispettare quella procedura sopra delineata, che si avvia con l’accertamento della causadiscioglimentodellasocietàexart.2484c.c. In questo caso, l’iscrizione della cancellazione appare viziata in quanto l’iter formale che si sarebbe dovuto compiere per addivenire alla cancellazione non è stato seguito. Trova, pertanto, in questo caso applicazione l’art. 2191 c.c., norma che, in definitiva, consente di eliminare un’iscrizione irregolare, rimuovendola. L’art. 2191 c.c., infatti, prevede che se un’iscrizione è avvenuta senza che esistano le condizioni richieste dalla legge, il giudice del registro, sentito l’interessato, ne ordina con decreto la cancellazione. La cancellazione della suddetta iscrizione, pertanto, comporta una reviviscenza della società. Se, dunque, l’iscrizione dell’estinzione sociale avviene a seguito di un iter procedurale viziato, non si applica l’art. 2495 c.c. (e il conseguente regime successorio in capo ai soci), ma l’art. 2191 c.c. Per meglio comprendere, è utile un esempio: se il bilancio finale di liquidazione viene approvato a seguito di un’assemblea non totalitaria, non è stata rispettata la disciplina di cui all’art. 2493 c.c. e, pertanto, non può trovare applicazione l’art. 2485 c.c. (in questo senso Trib. Milano 19 maggio 2014). Ancora. Se la cancellazione della società è stata iscritta nonostante l’assenza dell’essenziale presupposto dell’approvazione del bilancio, l’iscrizione di avvenuta estinzione della società va cancellata ex art. 2191 c.c. (Trib. Milano 12 giugno 2015). Conclusioni In definitiva, si può affermare che: • se la società viene cancellata all’esito del procedimento che si avvia con l’accertamento della causa di scioglimento, l’iscrizione della cancellazione ha efficacia costitutiva; pertanto la società muore, con conseguente subentro dei soci nella titolarità dei rapporti ancora pendenti; • se, invece, l’iscrizione avviene a seguito di una procedura viziata a livello formale in quanto il procedimento non è stato seguito correttamente, l’iscrizione va cancellata ex art. 2191 c.c. La società non muore e non si verifica alcun passaggio successorio in capo

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ai soci. Quanto sinora detto appare pienamente confermato dal Tribunale di Milano con la pronuncia del 28 ottobre 2019. Il caso ha ad oggetto la richiesta di cancellare l’iscrizione relativa alla cancellazione di una società a responsabilità limitata a seguito della chiusura del fallimento. Il Tribunale, però, rigetta l’istanza in quanto l’estinzione della società appare essere conseguenza dell’esaurimento della procedura di liquidazione, che si è conclusa senza rilevare vizi procedurali. Per l’effetto, non può trovare applicazione l’art. 2191 c.c., bensì l’art. 2495 c.c., così come interpretato alla luce della pronuncia n. 6070/2013 della Cassazione a Sezioni Unite. * Simone Facchinetti Avvocato d’impresa e rappresentante Ufficiale Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti www.simonefacchinetti.it

Per capire come avviene l’estinzione della società, occorre fare un passo indietro, al momento dell’approvazione del bilancio finale. Una volta approvato il bilancio finale, infatti, i liquidatori devono chiedere la cancellazione della società dal registro delle imprese: è quanto previsto dall’art. 2495 c.c., norma d’interesse ai nostri fini.


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VANTAGGI Essere sempre aggiornati sugli argomenti più importanti e innovativi. VANTAGGI Avere un collegamento diretto con professioniti che operano nel settore ■ Essere Essereparte sempre aggiornati sugli argomenti più importanti e innovativi. di una rete composita che include società di produzione, fornitori e società di progettazione ■ Ricevere Avere unlacollegamento professionisti che operano nel settore pubblicazione diretto tecnica con “Automazione e Strumentazione”

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■ Ricevere le Epubblicazioni tecniche “Automation Technology” “Automazione e Strumentazione” ISCRIZIONI QUOTE Ci si iscrive come Socio Individuale (Persona) o come Socio Collettivo (Società) L’iscrizione si E effettua versando la quota associativa e compilando ed inviando il Modulo ISCRIZIONI QUOTE Ci si iscrive come Socio Individuale (Persona) o come Socio Collettivo (Società) L’iscrizione si effettua versando la quota associativa e compilando ed inviando il Modulo QUOTE ANNUALI Socio Individuale € 55,00 Socio Studente € 10,00 QUOTE ANNUALI Socio (capitale fino a € 51.000) € 200,00 iscrive 3 persone SocioCollettivo Individuale € 55,00 Socio (capitale oltre € 51.000) € 400,00 iscrive 5 persone SocioCollettivo Studente € 10,00 Socio Collettivo (capitale fino a € 51.000) € 200,00 iscrive 3 persone

Le quote Associative potranno essere versate : Socio Collettivo (capitale oltre € 51.000) € 400,00 iscrive 5 persone direttamente presso la sede dell’ Associazione, con assegno bancario intestato ad A.I.S. Associazione Italiana Strumentisti con bonifico bancario su BANCA PROSSIMA - Milano | IBAN IT02 S033 5901 6001 0000 0119 766 Le quote potranno versate: oppure associative presso la segreteria delleessere Delegazioni Zonali.

■ direttamente presso la sede dell’Associazione, con assegno bancario intestato ad A.I.S. Associazione Italiana Strumentisti

Si l’opportunità persu i soci collettivi di far partecipare alle iniziative dell’ Associazione qualsiasi dipendente con la sola aggiunta di 100,00 Euro/anno ■ aggiunge con bonifico bancario BANCA PROSSIMA - Milano | IBAN IT02 S033 5901 6001 0000 0119 766 (senza il pagamento quota associativa individualeZonali. per il dipendente non compreso nei tre/cinque nomi indicati all’inizio dell’anno in caso di partecipa■ oppure presso ladella segreteria delle Delegazioni zione alle nostre iniziative). L’associazione si rinnova annualmente e ha validità per l’anno solare in corso (V.Statuto) Si aggiunge l’opportunità per i soci collettivi di far partecipare alle iniziative dell’Associazione qualsiasi dipendente con la sola aggiunta Con l’associazione il socio ottiene inoltre l’invio della rivista “Automazione e Strumentazione” (mensile) e l’Annuario GISI (annuale), oltre al Notiziario GISI di 100,00 Euro/anno (senza il pagamento della quota associativa individuale per il dipendente non compreso nei tre/cinque nomi indicati (mensile) da scaricare dal sito del GISI www.gisi.it dell’anno in caso di partecipazione nostre iniziative). Ilall’inizio Socio viene anche informato delle iniziative svoltealle dalle associazioni aderenti ad A.I.S.

L’associazione si rinnova annualmente e ha validità per l’anno solare in corso (V.Statuto) Con l’associazione il socio ottiene inoltre l’invio delle riviste “Automation Technology” e “Automazione e Strumentazione”. Il Socio viene anche informato delle iniziative svolte dalle associazioni aderenti ad AIS.

CONTATTI

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Contatti: Viale Campania, 31-20133 Milano Viale Campania, 3120133 Milano Tel. +39 02 54123816 | Fax +39 02 54114628 Tel. +39.02.54123816 | Fax +39.02.54114628 www.aisisa.it | ais@aisisa.it EDITORIALE DELFINO

www.aisisa.it | ais@aisisa.it


CHI SIAMO ISA è un’associazione non-profit di professionisti che operano nel campo della strumentazione, del controllo di processo e dell’automazione. La Sezione CHI SIAMOItaliana ISA offre un continuo aggiornamento professionale tramite Convegni, giornate di studio e accesso agli Standards ISA, riferimento mondialenon-profit del settore. ISA è un’associazione di professionisti che operano nel campo della strumentazione, del controllo di processo e dell’automazione. La Sezione Italiana offre un continuo aggiornamento professionale tramite Convegni, giornate di studio e accesso agli Standards ISA, riferimento monSERVIZI diale del settore.

■ Invio gratuito del mensile “INTECH”, anche online, accesso a ISA-ON LINE, network informatico che permette un facile accesso all’informazione ISA, e a In Tech Weekly e-newsletter. SERVIZI ■ Sconti su pubblicazioni tecniche, supporti didattici e standard ISA, corsi e trainings condotti da provati esperti (in inglese) Invio gratuito del mensile “INTECH”, anche online, accesso a ISA-ON LINE, networ informatico che permette un facile accesso all’informazione ISA, ■ Organizzazione a livello nazionale ed internazionale di simposi e conferenze. e a In Tech ee l e-newsletter. ■ Accesso on line a “Directory of Instrumentation”, la più completa fonte di riferimento per la strumentazione industriale e alla consultaSconti su pubblicazioni tecniche, supporti didattici e standard ISA, corsi e trainings condotti da provati esperti (in inglese) zione di tutti gli Standard ISA online. Organizzazione a livello nazionale ed internazionale di simposi e conferenze.

Accesso on line a “Director of Instrumentation”, la più completa fonte di riferimento per la strumentazione industriale e alla consultazione di tutti gli ISCRIZIONI Standard ISA ondine. Sono previste diverse categorie di soci quali: studente, senior, qualificato, a vita, onorario. I soci possono: ■ partecipare alle Assemblee della Sezione con diritto di voto; ISCRIZIONI ■ essere eletti alle cariche della Sezione; Sono previste diverse categorie di soci quali: studente, senior, qualificato, a vita, onorario. I soci possono: ■ ricevere gratuitamente la rivista della Società; partecipare Assemblee Sezione con diritto voto e su quelle pubblicazioni di altre Associazioni o Società sulle quali la Società ■ godere deglialle sconti su tuttedella le pubblicazioni della di Società abbia privilegio di sconto; essere eletti alle cariche della Sezione ■ essere sullelaattività Società e della Sezione; ricevereaggiornati gratuitamente rivista della della Società ■ ottenere agevolazioni o sconti per la partecipazione alle attività culturali della Sezione. godere degli sconti su tutte le pubblicazioni della Società e su quelle pubblicazioni di altre Associazioni o Società sulle quali la Società abbia privilegio di sconto QUOTE essereANNUALI aggiornati sulle attività della Società e della Sezione Socio ISA Italy Section:o sconti per la partecipazione alle attività culturali della Sezione. ottenere agevolazioni

■ U.S. $ 120,00 per rinnovo annuale diretto con ISA Stati Uniti (solo con carta di credito tramite il sito www.isa.org) ■ Euro 120,00 per rinnovo annuale attraverso la nostra segreteria

QUOTE ANNUALI ■ U.S. $ 225,00 / Euro 225,00 rinnovo biennale Socio ISA Italy Section: ■ U.S.$ 315,00 / Euro 315,00 rinnovo triennale .S. 120,00 per rinnovo annuale diretto con ISA Stati niti (solo con carta di credito tramite il sito www.isa.org) Euro 120,00 per rinnovo annuale attraverso la nostra segreteria Socio ISA Sezione Studenti: .S. 10,00 225,00– /[€ Euro 225,00 ■ U.S.$ 10,00] perrinnovo rinnovobiennale annuale attraverso la nostra segreteria (la rivista InTech solo online) .S. 315,00 / Euro 315,00 rinnovo triennale È stata introdotta una nuova categoria di “Socio Studente Virtuale” al costo di € 15,00.

■ Divisioni: U.S. $ 10,00 / [€ 10,00]. Socio ISA Sezione Studenti: Per bonifici: BANCA POPOLARE DI MILANO – AG.20 –Via Montegani, Milano IBAN IT71 L 05584 01620 000000012687. .S. 10,00 Euro 10,00 per rinnovo annuale attraverso la nostra segreteria (la rivista InTech solo online) E’ stata introdotta una nuova categoria di “Socio Studente Virtuale” al costo di Euro 15,00. Divisioni : .S. 10,00 / Euro 10,00 . Per bonifici : BANCA POPOLARE DI MILANO AG.20 Via Montegani, Milano IBAN IT71 L 055 4 01620 0000000126 7.

CONTATTI Contatti: Viale Campania, 31-20133 Milano Viale Campania, 3120133 Milano Tel. +39 02 54123816 | Fax +39 02 54114628 Tel. +39.02.54123816 | Fax +39.02.54114628 www.aisisa.it | isaitaly@aisisa.it AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020 www.aisisa.it | isaitaly@aisisa.it

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ABOUT ISA Founded in 1945, the International Society of Automation is a leading, global, nonprofit organization that is setting the standard for automation by helping over 30,000 worldwide members and other professionals solve difficult technical problems, while enhancing their leadership and personal career capabilities. Based in research Triangle Park, North Carolina, USA, ISA develops: Saudi Aramco takes a pride in playing an effective role in the birth of this ISA SAS Chapter standars; certifies industry professionals; provides education and training; ISA Section Leaders published books and technical articles; Position Name hosts conferences and exhibitions for automation professionals. President Soloman M. Almadi ISA started as the instrument Society of America but the name was changed to The International Society for measurement and Control at the end of 1994 to reflect the global nature of the organization. The name was again changed in 2008 to International Society of Automation. ISA is the founding sponsor of the Automation Federation . www.automationfederation.org). www.isa.org ISA SAUDI ARABIA The Saudi Arabia Section of ISA was officially formed on October 24, 1980 by few forward-looking instrument engineers in Saudi Aramco. The goal of the Saudi Arabia Section is to provide a forum for achieving the fundamental objective of ISA, which is to advance and reinforce the art, science and technology related to instrumentation, systems and automation for the benefit of mankind. The Saudi Section strives to achieve this goal by encouraring social and technical interaction and the exchange of ideas and infomation among automation professional throughout Saudi Arabia. www.isasaudi.org 92

EDITORIALE DELFINO

Vice President

Ghulam Rasul

Secretary

Chan Miller

Treasurer

Luay H. Al-Awami

Delegate

Luay H. Al-Awami

Program Chair

Abddullah Al-Nufaii

Education Chair

Abdullah Alkhalifah

Membership Chair

Sinan Hannouneh

ISA News Letter

Khalid Al-Usail

ISA News Letter

Abddullah Al-Nufaii

Women Engineers Chair

Maha A. Abduh

Western Region Academia Chair

Dr. Fahd Ahmed Banakhr

Western Region Industry Chair

Rizwan Ahmed Mirza

Corporate Relation Chair

Fouad Al-Khabbaz

Corporate Relation Chiar

Mohammed A. Al- Saeed

WebMaster

Saiful Chowdhury

Exhibit Chair

Abdullah H. Al-Khalifah

Marketing Chair

Muhammad Al-Khalifah

Student Section Liaison

Abdullah Alkhalifah

Past President

Abdullah Alkhalifah

Publisher

Muhammad Aljaali


SAVE THE DATE 2020 EVENTS&EXHIBITIONS 14-17 October - Milan (Italy) BIMU www.bimu.it

20 - 21 November – Bari (Italy) Smart Building Levante www.smartbuildingitalia.it

21 - 24 October – Bologna (Italy) SAIE www.saiebologna.it

23-27 November MCTer / Home & Building Web Edition www.expohb.eu

27-28 October SAVE Web Edition www.exposave.com

24 - 26 November – Nuernberg (Germany) SPS sps.mesago.com/nuernberg/en.html

27 - 29 October - Milan (Italy) European Utility Week www.enlit-europe.com/euw

25 - 26 November – Beijing (China) Gas Asia Summit www.gasasiasummit.com

29 October Valvole e dispositivi di sicurezza (a cura di AIS) www.aisisa.it

26 November – S.Donato Milanese (Italy) MCT Petrolchimico www.mctpetrolchimico.com

3 - 6 November – Rimini (Italy) Key Energy www.keyenergy.it

1 - 4 December - Lyon (France) Pollutec www.pollutec.com

9 - 12 November – Abu Dhabi (United Arab Emirates) ADIPEC www.adipec.com/

6 - 10 December – Houson (USA) World Petroleum Congress www.wpc2020.com

Due to the spread of the Coronavirus some of the scheduled events may be cancelled or subject to date changes. Please, periodically visit the event sites to be informed of any changes.

AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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RESTA AGGIORNATO CON AUTOMATION TECHNOLOGY Tutte le novità sui trend dell’automazione, sulle tecnologie industriali e sulla consulenza di impresa. L’unica rivista professionale disponibile in 2 lingue (italiano e inglese) e 5 formati di lettura

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Copia stampata Versione pdf Versione ebook Kindle (acquistabile da Amazon) Versione Sfogliabile Versione Web (accessbile dal sito autechmag.com con estratti di alcuni articoli)

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AUTOMATION TECHNOLOGY N.14 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

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Il virus SARS-CoV-2 ha cambiato le nostre vite. Si è trattato di un evento imprevedibile? Abbiamo imparato qualcosa, oppure continueremo a commettere gli stessi errori del passato? Come possiamo uscire dalla crisi causata dalla pandemia? Chi ci guiderà fuori dal mare in tempesta? Questo libro non è un processo alle streghe, ma una guida completa e concreta per tornare “a riveder le stelle”.

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_TECNOLOGIA&NORMATIVE Intervista a Auma Italiana _I 5 driver che rimodelleranno I cinque driver che rimodelleranno il settore dell’Oil & Gas | Misure di il settore dell’Oil&Gas pressione | Finto testo | Da sostituire con quello | _PROGETTAZIONE Corretto con notizie ficien a e inno a ione con il _I 5 driver che rimodelleranno il settore dell’Oil&Gas enefici dello mart or in _I 5 driver che rimodelleranno il settore dell’Oil&Gas

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LNG Storage and Regasification Safety and quality are paramount for storage and handling of liquified gases. SAMSON product range includes: • AXYAL FLOW Valves •

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Headquarter: SAMSON AG ⋅ Weismuellerstrasse 3 ⋅ 60314 ⋅ Frankfurt am Main ⋅ Germany Italian Branch Office: SAMSON SRL ⋅ Via Figino 109 ⋅ 20016 ⋅ Pero (MI) ⋅ Italy

+39 02 3391 1159

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