Meeting e Congressi - Nov Dic 2020

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IL FUTURO DEL SETTORE

più aggrava la situazione è il futuro scenario di indeterminatezza e torna il presidente «sulla necessità di avere qualche certezza per avviare almeno una programmazione, soprattutto per il settore Mice: i grandi eventi hanno bisogno una lunga pianificazione e a oggi, per esempio, non si conoscono ancora gli operativi delle compagnie aeree, non si sa nulla sul sistema dei trasporti urbani, ma soprattutto, e lo dico con grande dispiacere, non sappiamo quante strutture alberghiere, chiuse dal primo lockdown, decideranno mai di riaprire. Come prospettiva positiva sono sicuro comunque che l’albergo verrà sempre più percepito come un posto sicuro, tecnologicamente attrezzato, ben strutturato negli spazi e un domani avrà un ruolo fondamentale, che andrà ben oltre il solo pernottamento: sarà sempre più utilizzato come uno spazio pubblico dove lavorare, incontrarsi, distrarsi».

ASSOCIAZIONE DIMORE STORICHE ITALIANE: QUANDO LA CULTURA INCONTRA GLI EVENTI, E MOLTO ALTRO Parlando di location per eventi sul territorio nazionale non si può fare a meno di includere il patrimonio delle dimore storiche, in particolare quelle di proprietà e gestione privata, ben 9.400 siti: un vero museo a cielo aperto che, secondo i dati forniti dall’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato Italiano (promotore, nel 2020, del primo rapporto dedicato al comparto) ogni anno accoglie un totale di 45 milioni di visitatori (per avere un’idea del volume, a confronto il patrimonio dei musei pubblici “genera” 49 milioni di visite). «Tra ville, masserie, castelli, rocche, ma anche parchi, giardini e tenute agricole costituiamo una realtà caleidoscopica – dice

ALESSANDRO D’ANDREA, presidente dell’Associazione Direttori d’Albergo «Come prospettiva positiva sono sicuro comunque che l’albergo verrà sempre più percepito come un posto sicuro, tecnologicamente attrezzato, ben strutturato negli spazi e un domani avrà un ruolo fondamentale che andrà ben oltre il solo pernottamento: sarà sempre più utilizzato come uno spazio pubblico dove lavorare, incontrarsi, distrarsi».

LE ATTIVITÀ DI FEDERCONGRESSI&EVENTI NELL’EMERGENZA COVID-19 In questi mesi Federcongressi&eventi ha svolto un ruolo di grande rilevanza, attivando e coltivando relazioni istituzionali e avviando tavoli di discussione anche per quanto riguarda il discorso ristori. Ha inoltre aperto e raforzato il dialogo con associazioni di settori aini e complementari. Ricostruiamo più dettagliatamente le tappe fondamentali di questo impegno a partire dal momento in cui, il 21 febbraio, viene divulgata la notizia dei primi casi di Covid-19 in Italia. Il 9 marzo viene deciso il lockdown per tutto il territorio nazionale. Aprile: Federcongressi&eventi è tra le associazioni che danno vita a #ItaliaLive, un’iniziativa congiunta per portare all’opinione pubblica e alle istituzioni un grido di allarme sulla crisi del settore. Presenta anche i provvedimenti di natura igienico-sanitaria e comportamentale per l’organizzazione di convegni ed eventi aggregativi in sicurezza biologica (Virus Covid-19). Queste linee guida vengono inviate a Regioni

e Governo. Giugno: l’associazione entra a far parte della task force che Iapco (l’Associazione Internazionale dei Professional Congress Organizers) ha istituito per supportare a livello globale l’industria dei congressi e degli eventi nella fase di ripresa. La task force di Iapco è costituita dai rappresentanti dalle associazioni di settore di dieci Paesi: Argentina, Australia, Corea, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Messico, Sri Lanka e Uruguay e si riunirà a cadenza mensile fino a luglio 2021. I principali obiettivi della task force sono tre: creare un documento con le linee guida internazionali per la sicurezza sanitaria degli eventi mettendo a sistema i protocolli dei singoli Paesi; trasmettere alle istituzioni quanto gli eventi Mice siano diferenti dagli eventi di massa; impegnarsi ainché il valore economico, sociale e culturale degli eventi sia riconosciuto e quindi sostenuto dai governi dei diversi Paesi. Luglio: lancia la ricerca

“L’impatto del Covid-19 sulla meeting industry italiana: la prospettiva delle sedi per eventi e congressi” realizzata in collaborazione con l’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Aseri). La survey è condotta nell’ambito dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi. Settembre: presenta il Documento di Valutazione del Rischio biologico in sede di Evento-Dvre, redatto dalla stessa associazione, con la collaborazione di decine di aziende associate, virologi di fama e rappresentanti di categorie imprenditoriali coinvolte nella gestione degli eventi. Il documento è uno strumento che nasce con l’obiettivo di tutelare gli organizzatori dando loro la possibilità di dimostrare di aver adottato tutte le misure possibili per garantire il contenimento del virus durante un evento. Sempre a settembre presenta la sesta edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice. Realizza

inoltre webinar per organizzare in sicurezza congressi ed eventi e per fornire ai provider Ecm aggiornamenti sulla formazione a distanza. Parallelamente continua con i percorsi formativi della Pcco Academy, di Junior for Training e della Mice Destination Academy. Ottobre: Federcongressi&eventi scende per la prima volta in piazza a Roma con le associazioni che fanno parte di #ItaliaLive. Il ritrovo è davanti a Palazzo Chigi per protestare, chiedere le ragioni per cui il settore è stato chiuso in modo discriminatorio dal recente Dpcm e, soprattutto, chiedere ristori concreti per il comparto. A seguito di tale manifestazione viene istituito presso il Mise un tavolo di lavoro permanente. Federcongressi&eventi nel frattempo diventa anche centro di esame per la certificazione di Meeting and Event Manager, un lungo processo iniziato nel 2017 e conclusosi nel 2020 sotto la competenza della commissione tecnica di Uni, Ente Italiano di Normazione.

MC | 05 2020 | 53


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