CSC Cantieri Strade Costruzioni 2012 01 02

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RMAT O F O V O U

GENNAIO • FEBBRAIO 2012 anno XXIX n. 255

CSC . ECO il nuovo supplemento dedicato al mondo dello smaltimento dei rifiuti

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

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CANTIERI STRADE COSTRUZIONI

ASTRA HD9 Si fa bello per la cava

IHIMER 17VXE e 55VX 3 Dentro e fuori dai cantieri

PROVA FIAT FIORINO . FUSO CANTER 2012 . SOLUTRANS DI LIONE


PERFETTO IN OGNI SITUAZIONE.

LA VERSATILITÀ È UN DONO DI NATURA: • 11.584 configurazioni per adattarsi a tutte le esigenze • Economico nei consumi ed ecologico grazie ai motori EEV, meglio di Euro 5 • Agile e maneggevole, anche negli spazi cittadini • Ergonomico e affidabile, per un’operatività senza sosta

NUMERO VERDE 800.800.288


L’OPINIONE Abbiamo dato vita ad un vero e proprio cambio di marcia che si basa su un coinvolgimento sempre più diretto del territorio e su un ricorso sempre più diffuso al project financing. Ciò ha permesso di finanziare opere senza un euro di contributo pubblico

L’opinione

di Raffaele Cattaneo*

La Lombardia in marcia

L’

* Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia (a margine della presentazione dell’Annual Reporto 2010), a ottobre 2011

Annual Report di Infrastrutture Lombarde è un appuntamento che mi consente di fare il punto sulle opere e sui cantieri che, anche grazie a ILSpA, stiamo portando avanti in Lombardia. Il rapporto è la testimonianza concreta dei tanti interventi avviati o conclusi che interessano il nostro territorio. In Italia – e soprattutto in una regione produttiva come la Lombardia – abbiamo bisogno di infrastrutture per colmare il gap che ancora esiste rispetto agli altri Paesi europei. Il World Economic Forum, su 141 nazioni, posiziona il nostro Paese al 45° posto per dotazione ferroviaria, al 53° posto per dotazione stradale e al 72° posto per la qualità delle infrastrutture. Per invertire questa “spirale negativa” di cui il nostro Paese è vittima, in Lombardia abbiamo dato vita negli ultimi anni ad un vero e proprio cambio di marcia che si basa su un coinvolgimento sempre più diretto del territorio e su un ricorso sempre più diffuso al project financing. Ciò ha permesso di finanziare opere senza un euro di contributo pubblico. Abbiamo sperimentato che la sussidiarietà funziona anche nel campo delle infrastrutture e delle opere pubbliche. Non dimentichiamo inoltre che gli investimenti in infrastrutture rappresentano un moltiplicatore potente per lo sviluppo socio-economico e per la competitività di un’area. Esse hanno un impatto significativo sul reddito prodotto, fungono da catalizzatore di attività a più alto valore aggiunto e conseguentemente generano benessere per i cittadini. Le infrastrutture fanno crescere il territorio non lo indeboliscono. Ma l’ambito infrastrutturale si può sostenere oggi solo percorrendo vie nuove. Siamo tutti consapevoli di essere di fronte ad un contesto difficile caratterizzato da scarsità di risorse e fondi pubblici sempre più limitati. Questo significa impiegare bene i pochi soldi pubblici per finanziare opere e servizi non altrimenti realizzabili,

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ma al contempo significa sperimentare nuove forme di cattura del valore generato dalle infrastrutture e spingere a fondo il modello della partnership pubblico-privato ogni volta che ciò sia possibile per non pesare sulla già magra finanza pubblica. Con ILSpA stiamo percorrendo proprio questa strada che non solo è la più convincente, ma probabilmente l’unica a poter essere percorsa con successo. Le infrastrutture sono importanti e sono innanzitutto ponti che collegano i diversi territori della Lombardia. Un trampolino verso il futuro.

CSC gennaio • febbraio 2012


CSC

ABBONATI

CANTIERI STRADE COSTRUZIONI

Al prezzo 2012

gennaio • febbraio 2012 Anno XXIX Numero 255 Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Massimiliano Barberis, Lorella Turchetto. Hanno collaborato Renzo Arletti, Angelo Artale, Raffaele Cattaneo, Claudio De Albertis, Giampiero Biglia, Alberto Caletti, Federica Calò, Lele Chichierchia, Giovanni Fassi, Luca Ferrari, Alessandro Maggioni, Mario Marchisio, Alfonso Marra, Pietro Mezzi, Roberto Nicoletti, Pietro Paolo Patat, Giuseppe Provvisiero, Paolo Raffaelli, Roberto Ragozzini, Andreas Renschler, Rossella Rodelli Giavarini, Daniele Rossetti, Alessandro Rossi, Andreas Schmitz, Stefano Togni, Paolo Venturi, Stefano Zucali, Paolo Zumaglini.

approfondimenti interviste rubriche servizi speciali Prove esclusive di macchine e veicoli

Progetto grafico e impaginazione Mariella Salvi Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Libera Carlini libera.carlini@edifis.it

Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 csc@edifis.it www.edifis.it

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LOCALITÀ__________________________________ PROVINCIA ���������� TEL. UFFICIO_____________________ TEL. CELL. �������������������� FAX_________________E-MAIL ������������������������������������ �������������������������������������������������������������� Da inviare per posta ordinaria, fax, allegato e-mail a: CSC Cantieri Strade Costruzioni - Viale Coni Zugna, 71 20144 Milano - Italy - Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 abbonamenti@edifis.it - www.edifis.it Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

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CSC gennaio • febbraio 2012


SOMMARIO | gennaio • febbraio 2012 CSC ile • Più

O • Più ag

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GENNAIO • FEBBRAIO 2012 anno XXIX n. 255

CSC . ECO il nuovo supplemento dedicato al mondo dello smaltimento dei rifiuti

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

NUOVO

CANTIERI STRADE COSTRUZIONI

ASTRA HD9 SI FA BELLO PER LA CAVA

IHIMER 17VXE e 55VX 3 DENTRO E FUORI DAI CANTIERI

PROVA FIAT FIORINO . FUSO CANTER 2012 . SOLUTRANS DI LIONE

IN COPERTINA ASTRA HD9

www.astraspa.com

CSC news SOLUTRANS · TRAILER Ai massimi livelli 18 SOLUTRANS · Accessori, assali, ralle e cambi 20 ESCAVATORE CINGOLATO · Quarry Komatsu 34 PALE GOMMATE · Fedeli e innovative

37 38 40 43 44

Le Aziende in Questo Numero

ASTRA.................................................. 48

• BKT........................................IV COP. CAT....................................................... 38

• CDS HOLDING................... 23 • copra........................................ 13 • DAF...................................................7 fiat....................................................... 56 FPT........................................................ 17

jcb........................................................ 51 KOMATSU........................................... 20 LIEBHERR............................................ 34

• MB......................................................5 MERCEDES......................................... 19 MERKER ............................................. 14 OPEL..................................................... 15

• PIAGGIO............................ 38, 44 PM......................................................... 16 RITCHIE BROS................................... 46 TAKEUCHI........................................... 39

• VDO............................................... 11 • Gli Inserzionisti

54

sulle strade 52 FIERE · Intermat spinge a Oriente 54 DAKAR · Fiore del deserto 62 FUSO · Ora è perfetto 66 PROGETTO · Le nuove Kärnten therme di Villach 69 TRINATO · Quadro in lega

canter............................................... 62

• INTERMAT............................... 68 • IVECO................................... II COP.

CSC . ECO Trasporto e separazione Caccia al sacco nero Sindaci per il clima Piaggio dai mille volti

46 ASTE · Sold out! 48 ANTEPRIMA Astra · Si è fatto bello 51 TELETRUK · Doppio giallo

acerbi................................................ 69

IHIMER................................................. 24

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24 CAMPO PROVE

IHIMER 17VXE e 55VX3 GREEN POWER

Fiat Fiorino turbodiesel 1.3 Multijet 95 CV UNO E TRINO

RUBRICHE 1 L’OPINIONE ·La Lombardia in Marcia di Raffaele Cattaneo 4 Toga e martello · Sicurezza I danni per la difettosa manutenzione del manto stradale di Stefano Zucali 5 TUTTO RUOTA · Federpneus sollecita misure antievasione nel settore del pneumatico di Alfredo Intelvi

56 PROVA SU STRADA

6 Esteri ed interni · Svizzera: una piazza sempre piu’ attrattiva per le imprese di Luca Ferrari

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8 LineA di sicurezza · P.L.E. - Piattaforme di Lavoro Elevabili di Lele Chichierchia 8 Gossip machine · A Cesaretti quel che è di Cesaretti di Linda Lovelace 70 Csc vetrina 71 Csc eventi


CSC news Kögel cresce in spazio

TOGA E MARTELLO

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ögel sta mostrando una crescita continua grazie ai grandi ordini europei e agli ordini associati al Ministero dei Trasporti tedesco. “Stiamo ampliando l’impianto di Burtenbach perché ci aspettiamo un aumento del volume di produzione nei prossimi anni”, afferma Jürgen Steinbacher, Managing Director Finanze, Controllo di Gestione e del personale di Kögel. La nuova estensione di 6,5 ettari (nella foto in arancione) farà in modo che Kögel sia meglio preparato per il previsto aumento degli ordini dei prossimi anni. In aggiunta agli attuali 40 ettari del sito Kögel a Burtenbach la nuova parte sarà destinata a linee di gamma diverse.

L’inverno per Citroën

C

itroën Italia propone di nuovo l’iniziativa di manutenzione invernale per equipaggiarsi di pneumatici idonei ad affrontare le condizioni precarie del terreno, in caso di pioggia, neve o gelo. Fino alla fine di gennaio ogni due pneumatici Michelin, Pirelli, Bridgestone e Continental acquistati presso un Riparatore Autorizzato Citroën, il Cliente riceverà una cartolina Gratta&Vinci. Trascrivendo il codice riportato sotto l’argentatura all’interno del sito www.cambiaevinci.it, il Cliente scoprirà immediatamente se ha vinto una delle 20 crociere MSC per due persone negli Emirati Arabi.

A cura dell’Avv. Stefano Zucali di Milano, esperto in diritto degli appalti, contrattualistica e diritto amministrativo*

I DANNI PER LA DIFETTOSA MANUTENZIONE DEL MANTO STRADALE

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l tema che si è scelto di approfondire in questo numero della Rivista è quanto mai attuale visto lo stato in cui versa il manto stradale in Italia anche a causa delle risorse economiche sempre meno consistenti a disposizione degli Enti territoriali (Comuni, Province e Regioni). Ne è conferma l’elevatissimo numero di azioni legali, proposte contro gli enti locali o contro gli enti concessionari della rete stradale (Anas, società Autostrade spa), aventi ad oggetto pretese risarcitorie avanzate da cittadini vittima di sinistri causati dalle cattive condizioni del manto stradale. La questione ha, da sempre, suscitato un ampio dibattito sia in dottrina che in giurisprudenza perché non è affatto chiaro sino a che punto la Pubblica Amministrazione possa ritenersi responsabile dei danni lamentati dai cittadini. Schematizzando, esisteva, sino a pochi anni fa, un orientamento giurisprudenziale maggioritario secondo cui la Pubblica Amministrazione era tenuta a rispondere dei danni provocati dalla cattiva manutenzione del manto stradale secondo il principio del “neminem ledere” sancito dall’art. 2043 del Codice Civile. In applicazione di questa regola, la Pubblica Amministrazione è tenuta a far si che il bene demaniale (strada) non presenti per l’utente una situazione di pericolo occulto che in giurisprudenza è stata definita come “insidia o trabocchetto”. In altre parole, il soggetto danneggiato, per ottenere l’integrale ristoro dei danni subiti, deve provare l’esistenza di una “situazione insidiosa caratterizzata dalla non visibilità e dalla non prevedibilità del pericolo” (Cass. Civile, Sez. III, 13.2.2002 n.2067). Non è affatto una prova semplice dovendo concorrere congiuntamente due elementi: quello oggettivo della non visibilità del pericolo ex re (cd. “sorpresa) e quello soggettivo dell’imprevedibilità, cioè dell’impossibilità, pur utilizzando la normale prudenza, di avvistare tempestivamente il pericolo in modo da evitarlo.

A questo orientamento giurisprudenziale, decisamente riduttivo dell’area di responsabilità della P.A., ne è seguito, di recente, un altro che estende alle strade l’applicazione dell’art. 2051 del Codice Civile (danno cagionato da cose in custodia) sulla base del fatto che la stessa P.A. è tenuta per legge a curarne la manutenzione (Cass. Civ., Sez. III, 20.2.2006 n.3651; Cass. Civ., Sez.III, 14.3.2006 n.5445; Cass. Civ., Sez. III, 1.10.2009 n.21072). Ed, infatti, sugli enti locali, Comuni in primis, grava un preciso e rigoroso obbligo di manutenzione e sicurezza delle strade e di tutte le altre aree urbane calpestabili sancito da inequivocabili disposizioni normative (da ultimo art. 14 D.Lg. 30.4.1992 Nuovo Codice della Strada). Le conseguenze di questo nuovo orientamento giurisprudenziale sono notevoli soprattutto se si considera che, con l’applicazione dell’art. 2051 c.c., ricade sulla P.A. una vera e propria presunzione di responsabilità per i danni provocati dalle cose in custodia che potrà essere superata solo dalla prova del caso fortuito che, normalmente, viene identificato nel fatto esclusivo del danneggiato o nella forza maggiore. Un caso di particolare interesse per il settore dell’edilizia è, infine, rappresentato da danni determinati dall’esistenza di un cantiere stradale. La giurisprudenza è solita distinguere le ipotesi in cui l’area di cantiere risulti completamente enucleata, delimitata ed affidata all’esclusiva custodia dell’appaltatore, che è quindi il solo responsabile dei danni essendo l’unico custode dell’area (Cass. Civ. 6.7.2006 n.15383), dalle situazioni in cui la porzione di strada interessata dai lavori rimane aperta al traffico (Cass. Civ. 26.9.2006 n.20825). In questo secondo caso, la responsabilità ex art. 2051 rimane ascrivibile, in via solidale, sia alla Pubblica Amministrazione sia al soggetto appaltatore.

* Per contatti: 02 54122117 - stefano.zucali@studio-avvocati.eu

Cifa a Parigi

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ra le molte novità del gruppo italo-cinese Cifa durante la fiera Intermat, in programma a Parigi dal 16 al 21 aprile, esporrà la pompa K45H della serie Carbotech. La macchina, con braccio a 5 sezioni, equipaggiata con le ultime 2 sezioni in materiale composito e con una struttura più leggera e resistente, che le permette di montata su un camion di dimensioni più compatte. Il peso complessivo della pompa abbinata al camion è inferiore infatti alle 32 ton, mentre l’altezza complessiva del braccio in posizione

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verticale sfiora i 45 metri. Le ultime due sezioni del braccio in fibra di carbonio pesano complessivamente il 25% in meno rispetto alle tradizionali sezioni in acciaio. Monta un gruppo pompante HPG 1408 EPC a gestione elettronica, mentre il sistema di controllo di stabilità KTronic conferisce alla macchina la massima sicurezza durante le fasi operative di stabilizzazione e posizionamento del braccio. La K45H è la sorella minore della K62H, la pompa più alta della serie Carbotech.

CSC gennaio • febbraio 2012


CSC news Tutto ruota A cura di Alfredo Intelvi

Federpneus sollecita misure antievasione nel settore del pneumatico

C

on le ultime manovre il Governo ha posto l’accento ancora una volta sull’esigenza di combattere l’evasione. È un obiettivo correttissimo al cui raggiungimento un contributo importante può essere dato anche dalle persone e dagli imprenditori onesti che, nel quadro della necessaria collaborazione tra parti sociali e Governo, possono segnalare aree di possibile evasione. Non sempre tuttavia al senso di responsabilità degli operatori corrisponde una pronta risposta da parte delle autorità finanziarie. Un caso emblematico è quello dei pneumatici. Federpneus, l’Associazione Italiana dei Rivenditori Specialisti di Pneumatici, ha segnalato al Ministero dell’Economia che sul mercato vi sono pneumatici offerti con prezzi largamente inferiori a quelli normalmente praticati tanto da far sospettare l’evasione dell’Iva. Il secondo comma dell’articolo 60-bis del DPR 633/1972 (che disciplina l’Iva) riguarda proprio casi di evasione come quello segnalato da Federpneus in quanto stabilisce che, qualora vi sia il mancato versamento dell’imposta da parte del venditore relativa a vendite effettuate a prezzi inferiori a quelli normali, il compratore è obbligato solidalmente a pagare l’Iva insieme al venditore. Questa norma è un efficace deterrente. Non si applica però a tutti i prodotti, ma soltanto a quelli indicati in un apposito decreto ministeriale, che riguarda gli auto-

veicoli, i motoveicoli e i rimorchi, ma non i pneumatici. Federpneus ha chiesto quindi che si includano, con un apposito provvedimento normativo, anche i pneumatici tra i beni a cui si applica la norma. Alla segnalazione e alla proposta di Federpneus il Ministero ha tuttavia risposto precisando che “l’accoglimento di tale proposta è rimesso a valutazioni di carattere politico” e che comunque “per attuare tale misura antifrode è necessario, da parte della competente Agenzia delle Entrate, una preliminare verifica sulla reale diffusione dei fenomeni evasivi nel settore delle cessioni dei pneumatici che giustifichi il richiesto intervento normativo”. Al momento non è stato adottato alcun provvedimento, ma non risulta neppure che l’Agenzia delle Entrate abbia compiuto la “verifica preliminare sulla reale diffusione dei fenomeni evasivi” segnalati. D’altra parte, sottolinea Federpneus, pur senza contestare il fatto che l’Agenzia delle Entrate possa compiere le necessarie verifiche, non si vede quali controindicazioni vi siano all’estensione della solidarietà nel versamento dell’Iva anche al settore dei pneumatici. Non si introdurrebbero infatti appesantimenti burocratici a carico di chicchessia, ma si darebbe all’Agenzia delle Entrate la possibilità di agire più efficacemente contro i fenomeni di evasione nel settore dei pneumatici, qualora esistano.

Il pick up per Smart è Smart for us

È

un gioco, almeno per chi usa i pick up in modo professionale, con le sue dimensioni esterne (lunghezza/larghezza/altezza: 3.547 / 1.506 / 1.701 mm) e un passo allungato di 6 cm potrebbe essere caricato sul piano di carico di un pick up tradizionale, ma la Mercedes lo ha appena presentato al Salone di Detroit, il North American International Auto Show (dal 14 al 22 gennaio 2012), certo per un uso ‘leggero’, e l’idea è bella, e anche buffa. Il ‘cassone’ è lungo 90 cm, Smart for-us è mosso da una moderna trazione elettrica con un motore a magnete permanente da 55 kW di potenza e 130 Nm di coppia. Come car2go, l’iniziativa di car sharing promossa da Smart per una maggiore flessibilità nel traffico urbano anche la Smart for-us rappresenta una soluzione per la mobilità. Ospita due passeggeri e dietro può trasportare due bici. Grazie alla docking station presente sul piano di carico di

Smart for-us, le batterie delle smart ebike sono sempre cariche, consentendo così ai passeggeri di smart for-us di raggiungere mete inaccessibili con l’auto come le zone a traffico limitato

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in città. In progetto anche una versione a 2 assi posteriore (un carrello agganciabile alla coda), che trasforma la city car in un minuscolo autocarro per trasporti leggeri.

CSC gennaio • febbraio 2012

Aderma Localtelli e Schüco

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dermaLocatelli Group - gruppo con sede a Turate in provincia di Como che opera nel campo dell’edilizia e in particolare nei settori dei sistemi di ancoraggio, delle facciate ventilate, della diagnostica edilizia e dei sistemi d’accesso - ha stretto un accordo di partnership con Schüco, - leader internazionale in materia di involucri edilizi ad elevata efficienza energetica - diventando uno dei partner di riferimento dell’azienda tedesca per quanto riguarda le facciate ventilate fotovoltaiche. A partire dal 2012 AdermaLocatelli Group, grazie alla partnership con Schüco, sarà in grado di affiancare i progettisti nella scelta e nella progettazione esecutiva di facciate ventilate fotovoltaiche, garantendo a imprese di costruzione, aziende immobiliari e privati un servizio “chiavi in mano” che comprende la gestione dei cantieri, la fornitura in opera e un servizio di manutenzione di livello superiore.

Savcam apre a Orbassano

L

a Savcam Spa di Torino è uno dei primi distributori di camion Renault sorti in Italia. L’azienda è nata nel 1974, quando ancora i veicoli pesanti della Losanga erano marcati Saviem. In questi 37 anni, la società è cresciuta in termini di mercato e di rete. Alla sede storica di San Maurizio Canavese (Torino) si sono affiancate le filiali d’Ivrea e di Biella e due punti vendita a Nus (Aosta) e Pinerolo (Torino). A novembre 2011, si è aggiunta una nuova struttura: la filiale di Orbassano, posta nella cintura meridionale di Torino, lungo la Tangenziale e vicino all’Interporto del capoluogo piemontese. La nuova struttura si estende su una superficie di 2800 metri quadrati, di cui 1850 metri quadrati dedicati all’officina, 550 metri quadrati al magazzino ricambi e 400 metri quadrati agli uffici. L’esposizione dei veicoli nuovi ed usati avviene su un ampio piazzale esterno.


CSC news Buon compleanno MAN ProfiDrive

ESTERI ED INTERNI

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a quasi 30 anni i trainer MAN ProfiDrive offrono formazione teorica e pratica sulla sicurezza e sulla guida economica. Nel 2011 i partecipanti ai corsi di formazione sono stati circa 6 mila. In Italia a tutte le aziende che acquistano un trattore Tgx EfficientLine, viene offerto un corso di guida economica MAN ProfiDrive. I corsi individuali si tengono di norma presso la sede MAN Truck & Bus Italia di Dossobuono. Nel caso di clienti grandi flotte sono previsti corsi su misura direttamente presso la sede dell’azienda. Il programma ProfiDrive comprende, oltre ai corsi di sicurezza e guida economica per i conducenti professionisti di autocarri, anche un’offerta completa di corsi di formazione intensiva, di guida off-road e di perfezionamento per istruttori di guida e periti. Il team ProfiDrive conta 104 formatori attivi in tutto il mondo.

Nasce MercedesNews

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a prima App all-news in italiano mai realizzata da una Casa costruttrice di camion e auto e dedicata al mondo Mercedes. MercedesNews consentirà a addetti ai lavori e appassionati della Stella di essere sempre aggiornati direttamente sul proprio smartphone - ovunque, 24h su 24 - sulle ultime novità di prodotto, iniziative ed eventi del gruppo Daimler. MercedesNews è disponibile su AppStore ed anche in versione Android su Android Market.

A cura del dott. Luca Ferrari*

Svizzera: una piazza sempre piu’ attrattiva per le imprese

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lla luce delle turbolenze dei mercati e della instabilità di alcuni paesi europei, è sempre piu’ frequente il ricollocamento in Svizzera di alcune imprese, oppure rami d’azienda di quest’ultime. La Svizzera offre una tassazione attrattiva, la possibilità di godere dell’utilizzo delle Direttive UE in materia di dividendi, interessi e canoni, un costo del lavoro complessivo sensibilmente inferiore alla media europea, oltre che di una notevole tutela legale, unitamente alla nota stabilità finanziaria del paese elvetico. La normativa federale relativa alle persone giuridiche prevede che le imprese domiciliate in Svizzera siano tassate sull’utile generato a livello mondiale, eccezion fatta per il profitto relativo a stabilimenti fissi o proprietà immobiliari all’estero. I contribuenti non residenti sono invece tassati unicamente per i redditi prodotti nella Confederazione. La base imponibile è sostanzialmente uguale al risultato di bilancio, sono in pratica ammessi in deduzione tutti i costi inerenti l’attività aziendale, consentendo di fato una tassazione effettiva molto attrattiva rispetto ad esempio al sistema italiano, dove le deduzioni sono sovente parziali. La conseguenza di cio’ è una tassazione globale di fatto incisivamente piu’elevata. Operano tuttavia alcune variazioni tra cui, la più importante, è quella relativa alle partecipazioni. Le società che partecipino per almeno il 10% nel capitale di altre società o che abbiamo partecipazioni per almeno un milione di franchi svizzeri beneficiano, infatti, di una riduzione dell’imposta consistente nel rapporto tra il ricavo netto che deriva dalla partecipazione e l’utile netto complessivo. Per tale ragione le holdings, la cui attività consiste unicamente nella gestione di partecipazioni, non pagano le imposte sull’utile. Le perdite subite in un anno di imposta possono essere riportate a compensazione di eventuali utili per i successivi sette anni. Inoltre, fino a 5mila franchi svizzeri l’utile è esente da imposta. L’aliquota per le società che svolgono attività commerciale è pari all’8,5% mentre per le associazioni, le fondazioni, gli investimenti collettivi di capitale con posses-

so fondiario diretto e le altre persone giuridiche l’aliquota è del 4,25% sempre che non siano esonerati in virtù del loro scopo di utilità sociale. Si deve poi aggiungere l’aliquota relativa alle imposte dirette a livello cantonale e comunale, che varia in ragione del cantone e del Comune d’insediamento Non è prevista la possibilità di tassazione di gruppo a seguito del processo di graduale armonizzazione fiscale a livello cantonale le principali caratteristiche delle imposte cantonali si sono adeguate a quella federale. Permangono, peraltro, importanti differenze relative al livello delle aliquote e alle esenzioni. Tutti i regimi cantonali prevedono, infatti, regimi speciali cui possono accedere le società in funzione delle loro caratteristiche o del territorio in cui si localizzano. Particolari benefici fiscali sono ad esempio concesse alle holding e alle società miste (quelle che ricavano più dell’80% del loro reddito da attività estere). Inoltre, in alcuni cantoni è ancora vigente un sistema di aliquote progressive. È importante sottolineare che le persone giuridiche che scontano pienamente le imposte sui tre pilastri del sistema fiscale vigente, ovvero le imposte dirette federali, cantonali, comunali, possono beneficiare, al verificarsi di determinati requisiti, delle Direttive europee, nello specifico la c.d. Direttiva Madre e Figlia ed Interessi – Canoni. Queste ultime consentono un sostanziale regime di neutralità fiscale sui flussi di dividendi tra la controllante e le controllate e viceversa, oltre che per quanto concerne il pagamento degli interessi e di eventali royalties, fra le società facenti parte di un medesimo Gruppo, con sedi in diversi paesi membri UE. E’agevole, pertanto, basare ad esempio una filiale in Svizzera, con i benefici che ne conseguono, ricevendo il medesimo riconoscimento al pari di una filiale presso il medesimo paese dove ha sede la società madre, oppure al pari di una filiale presso un altro paese europeo. A questo si aggiunge un costo medio aziendale inerente i dipendenti, comprensivo sia delle imposte dirette, oltre che dei contributi previdenziali, che puo’consentire un risparmio anche ben oltre il 50%, se paragonato ad altri paesi europei.

* Eamon Consulting SA, Chiasso · luca.ferrari@eamonconsulting.ch

Great Wall allarga le joint

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e collaborazioni internazionali di Great Wall Motor Company crescono. Attualmente sono state firmate due nuove joint venture per la progettazione di alcuni componenti chiave, una con BorgWarner (USA), nelle “powertrain solutions” e una con Robert Bosch. Inoltre è stato siglato un accordo di collaborazione con TRW nell’ambito delle dotazioni di sicurezza. La joint venture con BorgWarner è orientata a progettare insieme i vari componenti per la distribuzione, per la catena di trasmissioni del moto e i sistemi di gestione della coppia motrice; già entro la fine del 2011 il modello Haval H6, uno dei suv Great Wall in vendita in Cina, sarà dotato di un sistema di gestione della coppia realizzato proprio da BorgWarner. In partnership con Bosch saranno sviluppati i sistemi di gestione del motore e di frenata assistita. Nel 2006 Bosch ha iniziato la fornitura di sistemi di iniezione common rail per i motori diesel realizzati da Great Wall per la famiglia di suv denominata Haval e sui pick-up Wingle, da noi noti come gamma Steed. Di recente, anche in Italia, questa si è arricchita della versione con motore GW 2000 TDI. TRW Automotive Holdings Corp. e Great Wall Motor Co. hanno invece firmato un accordo per supportare la casa automobilistica cinese a sviluppare ulteriormente la tecnologia relativa ai sistemi di sicurezza attiva e passiva.

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CSC gennaio • febbraio 2012


La redditività dei nostri clienti è il nostro obiettivo Presentazione di ATe. Efficienza del trasporto avanzato di DAF. Un’intera gamma di soluzioni innovative sottolinea il nostro impegno finalizzato a massimizzare l’efficienza, ottimizzare il consumo e ridurre al minimo l’impatto ambientale. Con i nuovi trattori DAF CF85 e XF105 ATe edizione speciale questi vantaggi sono a disposizione di tutti. Contattare la concessionaria DAF o visitare il sito Web www.daftrucks.it/ate. Perché la redditività dei nostri clienti è il nostro obiettivo.

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CSC news Linea di sicurezza A cura di Lele Chichierchia*

P.L.E. – Piattaforme di Lavoro Elevabili

Quali sono i rischi nell’uso di queste attrezzature

P

.L.E., acronimo di Piattaforme di Lavoro Elevabili, sono attrezzature che ormai hanno un uso sempre più frequente e diffuso quando occorre eseguire lavori in quota, non più solo nei cantieri edili dove storicamente vengono “scoperte”, ma in tanti altri settori. Il mercato oggi ne offre di svariati tipi che in base al meccanismo di elevazione si classificano in tre tipi: articolato, telescopico e a pantografo. In base al meccanismo di traslazione, le piattaforme possono invece classificarsi come: autocarrate, semoventi o rimorchiate. Il D. Lgs. 81/08 e s.m.i. (TUSL) se incrociato con il D. Lgs. 17/2010 (Nuova Direttiva Macchine), definiscono le Piattaforme di Lavoro Elevabili come “l’attrezzatura o macchina destinata a spostare persone in posizioni di lavoro in quota (quota = altezza superiore a 2 mt.), dalle quali i lavoratori svolgono mansioni esclusivamente dalla piattaforma stessa, con particolarità che le persone accedano ed escano dalla piattaforma solo attraverso una posizione di accesso ben definita e indicata dal costruttore”. La normativa di riferimento su queste attrezzature è distinta a vari livelli, con valore cogente di legge, con valore di

normazione tecnica o con valore di prassi. Nelle prime rientrano il TUSL e la Nuova Direttiva Macchine e per alcuni aspetti il D.M. del 12/09/1959. Le altre includono la norma CEN EN 280:2001 + A2:2009 (riguarda principalmente aspetti progettuali) o le varie circolari ISPESL e Ministero del Lavoro. I fattori di rischio derivanti dall’uso delle P.L.E. sono: a) Fattori meccanici: rotture, avarie, scelte errate dell’attrezzatura, guasti, etc.; b) Fattori ambientali: relativi al contorno dell’area di lavoro (presenza di ostacoli, condizioni atmosferiche avverse, interferenze quali linee elettriche, terreno non idoneo, etc.); c) Fattori umani: errori comportamentali nell’uso dovuti magari a mancata o lacunosa formazione, informazione o addestramento; d) Fattori organizzativi: mancata o pessima pianificazione del lavoro, mancato controllo e verifica dell’uso del mezzo, etc. Fattori meccanici. Fondamentale da parte del Datore di Lavoro è la scelta del mezzo idoneo allo scopo da raggiungere e quindi al tipo di lavoro da eseguire. Un altro aspetto da conside-

rare è la data di messa in servizio della PLE per conoscerne il regime giuridico a cui è sottoposta e i requisiti di sicurezza che deve possedere. Ricordiamo che per le PLE messe in servizio fino al 31/12/1996 vale l’All. V del D. Lgs. 81/08, per quelle dal 1/1/1997 al 5/03/2010 vale l’All. I del DPR 459/1996, per quelle dal 6/03/2010 l’All. I del D. Lgs. 17/2010. Si ricorda che le PLE prodotte con norma CEN EN 180:2001+A2:2009 hanno la presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dall’All. I del D. Lgs. 17/2010. Si ricorda inoltre che in caso di noleggio o concessione in uso di attrezzature “non marcate CE”, l’art. 72 del TUSL prescrive che il noleggiatore o il concedente attesti sotto la propria responsabilità che le attrezzature siano conformi, al momento della consegna, ai requisiti di cui all’All. V. Fattori ambientali. Sono molteplici e tutti importanti da considerare, quali: le condizioni del terreno, presenza o meno di ostacoli nell’area di influenza di utilizzo dell’attrezzatura, le condizioni metereologi che, la presenza di linee elettriche aeree, l’illuminazione e la ventilazione, la segnalazione di pericoli a terra. Fondamentale è la valutazione del terreno sulla quale pog-

geranno gli stabilizzatori della PLE. Occorre accertarsi della consistenza e del tipo di terreno, della presenza o meno di cunicoli, tombini o fognature, la presenza di falde acquifere. Si raccomanda, al fine di ripartire correttamente il carico, di mettere sotto gli stabilizzatori, indipendentemente dalle condizioni apparenti del terreno, delle tavolette di legno di spessore adeguato ed in buone condizioni. Fattori umani. Su questo punto occorre dire poco se non “addestramento”. È l’unico vero modo per evitare un qualsiasi rischio nell’uso di PLE. Fattori organizzativi. Anche su questo punto l’unica cosa da dire è di organizzare preventivamente il lavoro da eseguire. La mancanza di organizzazione è uno dei fattori quasi sempre disattesi e spesso fonte di infortunio. A conclusione ricordiamo che le PLE devono essere accompagnate da documentazioni a corredo, diverse a seconda che le macchine siano marcate o meno CE. Infine ricordiamo che per alcune attrezzature è richiesta abilitazione specifica che dovrebbe portare nel tempo alla formazione di un apposito “patentino” per poter operare con le P.L.E.

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Hitachi in Olanda

l nuovo magazzino europeo per i ricambi di Hitachi Construction Machinery (Europe) NV (HCME) è stato inaugurato. La vasta struttura è situata a Oosterhout nel sud dell’Olanda. Ospite d’onore il presidente di Hitachi Construction Machinery Co., Ltd. (HCM), Michijiro Kikawa. Il magazzino, un investimento di 12 milioni di euro, si stende su una superficie di 53.000 m² ed è dotato di un’area coperta che è tre volte quella del vecchio Centro Ricambi, anch’esso situato a Oosterhout. Il nuovo magazzino può accogliere fino a 90.000 articoli, destinati alla distribuzione in Europa, Medio Oriente, Russia/CIS e Africa. Oltre a una speciale area di deposito per i lubrificanti, la struttura comprende una zona con un’altezza di 14 metri per gli articoli di maggiori dimensioni.

Gossip machine A Cesaretti quel che è di Cesaretti

A scuola sono sempre stata un po’ secchiona. Controllare gli appunti, riguardare il libro, ripassare a voce alta: tutti rituali che placavano la mia ansia ossessiva. Già allora guardavo con un misto di attrazione e repulsione quelli che ce la facevano per il rotto della cuffia. Quelli che fino alla sera prima sembravano spacciati e poi ti facevano un’ interrogazione fantastica. Anche adesso sono sensibile a questi talenti. Li riconosco da lontano. Scai, ad esempio. Solo un paio di anni fa i big, passeggiando nei corridoi delle fiere o sprofondandosi nelle poltrone delle associazioni, ne parlavano sottovoce. Tutto un vortice di teste scosse e mezze frasi che indicavano con chiarezza che i perugini non avrebbero superato le secche della crisi. Quando si diffuse la notizia che i Cesaretti aprivano le porte ai giapponesi di Hitachi, cedendo loro metà dell’azienda, tutti la videro come una sconfitta epocale del modello europeo del grande concessionario indipendente. Ciò che pochi hanno capito è che si trattava dell’inizio di un processo che progressivamente sta interessando molti dei protagonisti del mercato. Da quel momento in poi, Scai ha messo a segno diversi colpacci. Forte nelle relazioni, vanta oggi due membri della famiglia in importantissime posizioni associative (Ernesto in Confindustria Perugia, la figlia Elisa in Ascomac), guarda il mercato dalla parte dei bottoni e sembra disposta a lasciare più spazio ai manager. E già a molti dei soloni che scuotevano la testa pare di sentire nei corridoi attutiti un allegro sbattere di tacchi. Linda Lovelace

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CSC news L’Ecomax JCB trova casa

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CB grazie a un piano di investimenti di 35 milioni di euro, di cui una parte offerti dal Government’s Regional Growth Fund (RGF, Fondo governativo per la crescita locale), quest’anno farà partire il progetto di sviluppo del nuovo motore Ecomax T4, presentato l’anno scorso al Samoter di Verona. Le fabbriche entreranno a pieno regime produttivo tra il 2016 e il 2021. In Gran Bretagna negli stabilimenti nelle Midlands e in Galles si assumeranno circa 350 nuovi dipendenti. Le attività di progettazione e ricerca per il nuovo motore saranno concentrate presso la sede JCB Power Systems a Foston, nel Derbyshire. Lo sviluppo del nuovo motore, destinato sia ai prodotti JCB che alla vendita a terzi, porterà a quasi 50 ulteriori nuovi posti di lavoro per funzioni di ingegneria avanzata. Il motore JCB Ecomax T4 da 4,4 litri, 55 kW (74 CV) è l’ultima generazione del motore JCB Dieselmax. L’unico motore che elimina la necessità di ogni post-trattamento dei gas di scarico per la conformità alla Tier 4 Finale.

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Aero-Trailer by Mercedes

no studio di Mercedes promuove una combinazione trailerActros all’insegna del risparmio di gasolio. La resistenza aerodinamica scende del 18%, il consumo di carburante circa del 5%. 

Il progetto si chiama “Aero-Trailer” e dimostra che è possibile ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2 dei camion attuali, come è il nuovo Actros. 
Elementi di giunzione, rivestimenti e appendici rastremate riducono la resistenza aerodinamica. Sul nuovo Actros la resistenza aerodinamica è già ridotta rispetto al modello precedente del 12 - 15%. Quindi, partendo da questo risultato, i designer hanno dato forma a un trailer molto avveniristico, adottando accorgimenti che abbattono di molto la resistenza aerodinamica dell’autotreno. Un elemento di giunzione applicato sulla parte anteriore del rimorchio riduce la distanza dalla motrice, facendo scendere dell’1% la resistenza aerodinamica. Contribuiscono per un altro 8% i rivestimenti

laterali, che si presentano lievemente rastremati nella parte anteriore e sono caratterizzati posteriormente da un’apertura che convoglia il flusso d’aria in direzione del prominente diffusore posteriore. Quest’ultimo ha la forma di un parallelogramma e si raccorda al rivestimento del sottoscocca, migliorando la resistenza

aerodinamica dell’1 - 2%. Un aspetto fondamentale dello studio aerodinamico è l’appendice posteriore rastremata, che misura poco più di 400 mm in lunghezza ed è costituita da elementi ripiegabili per agevolare l’accesso al vano di carico. Con questa appendice la resistenza aerodinamica migliora di un altro 7%.

CTE vende in Turchia l’ultima sua piattaforma

Daf in Arabia

Se avete un cantiere nella penisola arabica e una flotta di DAF da quest’anno DAF Trucks ha in Atec (Arabian Truck and Construction Company) il nuovo distributore per l’Arabia Saudita e il rappresentante per tutte le attività di marketing, vendite di servizio. Atec rappresenterà anche PACCAR Parts per garantire una fornitura di prima classe di ricambi per camion DAF in tutto il paese. Il gruppo può contare su diverse location di vendita e servizi in Arabia Saudita, tra cui un nuovo ufficio commerciale a Riyadh. La quota di mercato locale (mezzi pesanti oltre le 15 ton) è ogni anno circa di 7.500 veicoli e nei prossimi anni questo volume salirà a 10 mila unità. La gamma CF rappresenterà la maggiore parte delle vendite, soprattutto nel segmento delle costruzioni.

Al cliente turco di CTE Katmerciler, con sede a Izmir , è andata la nuova piattaforma B-Lift 510 High Range. Bandiera per la Casa di Rovereto delle attrezzature dedicate alle patenti C. Raggiunge i 50,5 metri di altezza di lavoro su un mezzo a tre assi da 26 ton. HR sta per High Range, il grande progetto di engineering lanciato qualche anno fa dall’ufficio tecnico CTE con l’obiettivo di creare una gamma capace di affrontare le esigenze di tre differenti mercati con altrettanto differenti specificità quali il mercato industriale europeo, quello americano e quello antincendio. La B-Lift 510 HR presenta il grande vantaggio di includere nella configurazione standard l’area di lavoro in funzione della posizione degli stabilizzatori con uno sbraccio di oltre 34 m, per una capacità massima di 450 kg in cesta. Performance di tutto rilievo che si abbina a un requisito essenziale come quello della compattezza del veicolo, pari a 10 m circa di lunghezza del mezzo.La B-Lift 510 HR presenta un braccio telescopico principale a quat-

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tro elementi (braccio base + tre sfili), con uscita telescopica simultanea e privo di qualsiasi ingombro esterno. A ciò si aggiunge la dotazione di un jib principale extra-lungo a doppio sfilo a cui si abbina un jib secondario a 180 gradi (valorizzato dal sistema di controllo e dalla gestione automatica indipendente del movimento). Le alimentazioni idrauliche ed elettriche sono alloggiate su una catena portacavi interna al braccio e al jib.

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Il Key Account di Schmitz

chmitz Cargobull AG è la prima azienda europea a ricevere il "KAM Professional", la certificazione per la gestione del key account. È dal 1998 che Schmitz ha istituito la figura del Key Account. Per rendere più veloci fusioni, acquisizioni e anche la formazione di gruppi di acquisto per i grandi clienti. "Il nostro obiettivo da un lato, è quello di rafforzare l'orientamento al cliente e, dall'altro di utilizzare le potenzialità della fidelizzazione della clientela", spiega Josef Warmeling, il capo della International Key Account Management presso Schmitz Cargobull AG. Oltre alla vendita di trailer dell’intera gamma al mercato europeo dei veicoli, l'obiettivo è anche quello di integrare la vasta gamma di servizi di consulenza e supporto per semirimorchi e carrozzerie. Hartmut Biesel, il Presidente della Fondazione europea per il Key Account Management, ha presentato il documento di certificazione a Josef Warmeling. Fino al 31 dicembre 2013 il "KAM Professional" certificazione servirà a rassicurare i clienti con i più alti standard di customer service e supporto.


GT Radial lancia il pneu Maxmiler EX

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edicato ai veicoli industriali leggeri: si tratta di un pneumatico di ultima generazione adatto a carichi pesanti per van e commerciali e per un utilizzo prettamente autostradale. GT Radial Maxmiler EX è dotato di una speciale costruzione della carcassa che assicura economia e comfort di utilizzo: costruita con materiali più leggeri e al contempo resistenti rispetto al predecessore, permette di ottenere un pneumatico più scorrevole, che contribuisce a ridurre l’impatto ambientale del trasporto merci su gomma. La resistenza della costruzione di GT Radial Maxmiler

EX è inoltre garantita dalla presenza di due tele in acciaio e da una copertura in nylon, capaci di sorreggere carichi pesanti in tutta sicurezza e per lunghe percorrenze ad alte velocità. Grandi carichi possono talvolta sollecitare in modo eccessivo il tallone di un pneumatico light truck, generando una temperatura interna elevata che può compromettere le prestazioni del prodotto: GT Radial ha progettato e sviluppato uno speciale tallone che contrasta questo pericolo grazie a una preventiva riduzione del calore, in grado di allungare la durata del pneumatico. Questo permette anche un risparmio in termini di cambio del treno di gomme, con benefiche influenze sull’economicità del trasporto. Il ciclo di vita di GT Radial Maxmiler EX è infine migliorato grazie alla nuova mescola al silice: più morbida e scorrevole, garantisce una resistenza al rotolamento migliore rispetto al precedente modello e un’usura regolare e, per questo, ritardata. Insieme a questa performance la mescola al silice permette prestazioni migliori in termini di grip su fondo asciutto e bagnato, per viaggi più sicuri e confortevoli.

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Prada per le Cadillac

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Messaggi

DTCO ®

Hugo Boss. Più che rigosoro, un poco tristanzuolo come stilista (è comunque tedesco di origini), esattamente come i camion di Goteborg. Troppo precisini, troppo perfettivi. Senza una ombra. DAF potrebbe essere scelto da Muji. Per lo stile ‘fintamente’ anonimo. Ho tutto di serie ma non lo urlo in giro. E i francesi della Renault? Quelli che hanno inventato l’alta moda? Gli lasciamo Chanel. In fondo i tailleur di Coco hanno la scorza dura come i Kerax da cava. Intramontabili.

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acciamo un gioco? Miuccia Prada ha iniziato con le Cadillac Eldorado degli Anni ‘50. E ha appena presentato tutta una collezione vintage di scarpe e accessori dedicata alle pinne, ai fari e alle ali delle macchine da American Graffiti e da Fonzie. Ma cercando fra i costruttori di mezzi pesanti, invece, quali abbinamenti si possono trovare? Armani penserà a delle scarpe ispirate ai Mercedes, agli ultimi grigi Actros, senza dubbio. Rigorosi e geometrici, come la moda dell’Aquila. Mentre il Grifone, per stare in tema di volatili e affini, sarà vestito da Emilio Pucci. La Scania ha, infatti da sempre, una predilezione per le livree delle cabine, le serie speciali, multicolori e dalle tonalità accese. Iveco sarà scelta da Moschino, non fosse altro per le attinenze che ha avuto con Popaye (Braccio di ferro) e un profumo della Maison italiana, e con molti personaggi da fumetto delle sue collezioni. Volvo non potrà che essere scelta da

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CSC news CTE sarà più visibile

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on le nuove targhette con il marchio in bella vista. Lo scopo è quello di aumentare l’identità e la riconoscibilità aziendale delle piattaforme. I primi modelli rinnovati, le gamme B-Lift, Zed, Traccess, Pratika, Pianoplan e Genie, si potranno vedere a partire da quest’anno. Il cambio consiste nell’applicazione di alcune targhette in alluminio stratificato con polietilene in sostituzione degli adesivi utilizzati sino ad oggi. La nuova targhetta metallica, non removibile, è applicata in posizione visibile e non intralcerà l’eventuale applicazione di adesivi da parte del cliente. La posizione delle targhette è stata definita in modo tale da garantire la visibilità del logo sia durante la fase di trasporto della macchina che in fase di operatività.

SuperDaily in tour

Manitowoc a Riyadh

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n Arabia Saudita sono al lavoro 90 gru Potain Manitowoc, impegnate nella costruzione del King Abdullah Financial District di Riyadh, un progetto da 10 miliardi di dollari, che si estenderà su 1.600 km2 e prevede la realizzazione di 40 grattacieli, sei moschee, una Grande Moschea e alloggi per 8 mila persone. Il progetto intende ridefinire il ruolo della capitale dell’Arabia Saudita come polo finanziario globale. Lo scorso anno, oltre 180 gru Manitowoc hanno contribuito alla realizzazione della Princess Nora Bint Abdul Rahman University, la più grande università al mondo per sole donne. NFT, rivenditore regionale Potain per l’Arabia Saudita, ha gestito le operazioni per tutte le gru Potain impegnate nel progetto KAFD. La tempistica per la costruzione del polo finanziario è molto serrata, quindi le ditte che hanno in carico il progetto stanno utilizzando il numero massimo di gru possibile. Per ogni grattacielo vengono impiegate fino a sei gru, mentre per gli edifici di cubatura minore vengono usate tre o quattro gru. Le gru operano 20 ore al giorno,

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a dicembre e fino a alla fine di marzo i nuovi Daily saranno in giro per l’Europa. Dalla fabbrica di Suzzara stanno facendo il giro del Vecchio continente in 7 tappe. Prima tappa Bologna, poi Monaco, Amburgo, Parigi, Amsterdam, Copenaghen e Stoccolma. Il tour è seguito da Fosco Giulianelli, blogger e fotografo, che viaggia su uno dei veicoli attraverso l’Europa, fotografando e intervistando, sul campo, i ‘men at work’. Tra mercati, vivai, cantieri e officine Giulianelli va alla ricerca delle persone che lavorano nel settore del commercio, della distribuzione e dei trasporti, per fotografarle nelle loro attività quotidiane insieme al Nuovo Daily. Il viaggio è documentato, attraverso materiale video e fotografico, sul sito di Iveco e sui principali social network (Flickr, Facebook, Youtube e Twitter).

sei giorni la settimana, per garantire il rispetto dei tempi previsti. I modelli di gru utilizzati vanno a coprire quasi per intero la gamma di gru a rotazione alta Potain delle serie MD, MDT, MR ed MC. In cantiere operano 28 gru MR 225 A da 7 t e 21 gru MD 208 A da 10 t, i due modelli più popolari. Fra le altre gru impegnate vi sono le Potain MD 345, MR 295, MC 175, MC 205 B ed MC 310 K12. La maggior parte di queste gru raggiungo un’altezza di 200 metri; la quasi totalità opera con braccio articolato di lunghezza massima. Le gru vengono impiegate per il sollevamento di componenti in acciaio e legno, blocchi di cemento, lastroni di pavimentazione ed altri materiali. La maggior parte dei carichi ha un peso compreso tra 2 - 3 t, fino ad un massimo di 6 t.

Bosch per l’aftermarket

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el 2011 la Divisione Automotive Aftermarket di Bosch cresce ancora. "Quest'anno prevediamo ricavi pari a circa 4,3 miliardi di euro, rispetto ai circa 4,1 miliardi di euro registrati nel 2010" ha dichiarato Robert Hanser, Presidente della Divisione Automotive "il mercato dei ricambi per veicoli, di importanza rilevante per noi, ha fatturato circa 43 miliardi di euro nello stesso periodo". La Divisione Automotive Aftermarket del Gruppo Bosch fornisce in tutto il mondo un'ampia gamma di ricambi, servizi e attrezzature per la manutenzione e riparazione di vetture e di veicoli commerciali. L'offerta comprende ricambi caratterizzati da un identico livello qualitativo rispetto ai componenti forniti da Bosch al primo equipaggiamento ed è completata da una gamma di prodotti revisionati e garantiti. Grazie a 10.000 collaboratori presenti in 140 Paesi e a un servizio di logistica all'avanguardia, la Divi-

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sione Automotive provvede alla distribuzione, in tempi brevi, di ben 250 mila differenti prodotti. L'attività del suo Settore "Diagnostics", assicura all'officina tecnologie di diagnosi e di riparazione, nonché software e servizi di formazione.

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La Divisione conta, inoltre, oltre 15 mila officine della rete Bosch Car Service che, 90 anni dopo la nascita della prima officina, rappresenta la più estesa rete indipendente di assistenza automobilistica al mondo.


CSC news Iveco in Brasile

Il Volkswagen da Marte

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i chiama eT, e questo già fa capire quanto sia avveniristico il prototipo. Per ora è stato pensato per impieghi postali, ma nulla toglie che in futuro sarà adottato per compiere altri lavori. È dotato di trazione elettrica e si può muovere in modo semi-automatizzato Il guidatore può infatti guidare l’eT dal lato passeggero agendo su un joystick. La Volkswagen si è concentrata su un veicolo a emissioni 0 e sugli spazi disponibili nei centri urbani, su funzioni di guida semiautomatizzate che semplificano le attività lavorative, e sull’integrazione di nuove tecnologie di comunicazione, e che all’occorrenza, può viaggiare in modo semi-automatizzato. Il mezzo, infatti, “segue” l’operatore di casa in casa (Follow me) o, su richiesta, si dirige verso di lui (Come to me). Il guidatore può manovrarlo mediante un joystick, denominato Drive Stick, sul lato passeggero, postazione veloce da raggiungere e dotata di uno sgabello. Sempre sul lato rivolto ver-

so il marciapiede e quindi verso la zona di lavoro dell’operatore, è presente una porta scorrevole elettrica, a doppio stadio di attivazione, che consente un accesso molto rapido sia al veicolo, sia al materiale da consegnare. Varianti di questi veicoli commerciali

leggeri potrebbero essere realizzate per tutti i modelli attualmente in commercio, e anche queste possibili nuove soluzioni sono parte del lavoro di ricerca. Il prototipo eT, presentato in anteprima mondiale presso il Design Center di Potsdam.

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a Casa piemontese è arrivata al suo centesimo concessionario, il primo eco-sostenibile del Paese: una conferma dei traguardi raggiunti in Brasile dal 2007, che hanno portato al raddoppio della rete commerciale in soli quattro anni. Si tratta del primo concessionario sostenibile in tutto il Brasile. Dal 2007, l’azienda ha infatti più che raddoppiato la propria quota di mercato, da meno del 4% a più del 9% del 2010, con più di 20mila unità. La sede del nuovo dealer “Jundiaí Mercalf”, si trova a Jundiaí, a circa 80 chilometri da San Paolo. Utilizza pannelli solari, un tetto di prato e un sistema di recupero delle acque piovane.

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Fiere

Solutrans 2011

Ai massimi livelli Ancora una volta a Lione sfila il meglio del comparto. Con grandi novità e presentazioni di alta gamma. Italiani in bella mostra con mezzi e tecnologie. I padroni di casa già fuori dalla crisi, come i tedeschi. Le aspettative sono alte, come la voglia di fare. Se Monti non tramonta… di Massimiliano Barberis

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iamo qui, ben presenti e in grande numero», afferma Joseph Libner, presidente della Federazione francese della carrozzeria, nonché dell’omonimo gruppo industriale, guardando gli spazi strapieni di stand dell’11° edizione del Solutrans di Lione. «E ci siamo nel momento migliore, in alternanza della IAA, in chiusura di un anno e di un periodo molto particolare, nella misura in cui si fa aspettare l’uscita dalla lunga crisi economica che ci ha colpito». Però se la Francia pare aver destato la testa in anticipo, l’Italia non è proprio da meno, e ha ben risposto alla chiamata d’Oltrealpe, e fra stand tricolore e visitatori vip il Belpaese ha mostrato i muscoli. Le ‘grandi famiglie’ italiane hanno sfilato a Lione: Acerbi (con Alessadro Privitera), Viberti-Cir e Merker (con Luca e Ferdinando Margaritelli), Scattolini, Marcolin (con Luca Marcolin), Cramaro, Iveco, Fiat, Fpt, Omsp Macola (con Ferruccio Macola), Tecnokar, e in visita Corrado Adamoli, gli Zorzi, Mario Rolfo e Stefano Zucchi: sono il ghota nazionale dell’allestimento e dei costruttori di camion, motori e veicoli commerciali, che a Lione hanno tenuto ‘botta’ e mostrato, anzi novità e positività. «Siamo in testa alle vendite nazionali», dice Luca Magaritelli, presidente del gruppo Anfia dei carrozzieri, e alla guida della Merker, «a secondo dei mesi, comunque oltre al 21% del mercato. Certo il momento economico resta difficile. Il credit crunch, la stretta del credito non ci aiuta. Ma qui siamo presenti, e per la Iaa stiamo pensando a che cosa esporre. Stiamo attenti, ma ci sentiamo abbastanza soddisfatti». «Quest’anno», continua Libner, «malgrado tutto sarà considerato come buono, grazie alle cifre, al giro d’affari aumentati e ai carnet di ordini rinforzati». Ma allora, si può sperare che questa schiarita si mantenga nei mesi a venire? Per Libner, e non solo, le risposte sono divergenti e invitano alla prudenza. Ma esserci al Solutrans, «vuol dire assicurarsi una boccata di ossigeno», conclude Libner. E questo

I NUMERI DI LIONE 70 mila m2 475 espositori 30 mila visitatori Mercato francese È stato in crescita costante per tutto il 2011. Nei camion da carrozzare, furgoni e iso, è cresciuto del 32,8% (10.064 unità), nel campo dei ribaltabili del 33,1 e nei pianalati del 108%. Nel settore dei trailer la crescita è del 38,5. In particolare i dry freight (furgoni e centinati) sono arrivati a superare le 4 mila immatricolazioni, gli iso sono cresciuti del 45,2%. In totale il settore dei costruttori di veicoli industriali è cresciuto del 25% rispetto al 2010. Nel 2010 si sono venduti in Francia 34.232 camion oltre le 5 ton, a settembre 2011 si era già a 35.083, il che lascia presagire un risultato finale di 40 mila mezzi. I° semestre 2011 Trailer Centinati 2.960 Furgoni 1.179 Ribaltabili 1.322 Telonati 266 Pianalati 662 Isotermici 1.291 Intermodali 633 Cisterne 481 I° semestre 2011 camion oltre le 5 ton Ribaltabili 2.616 Furgoni 1.708 Pianalati 1.371 Isotermici 1.214 Centinati 767 Cisterne 401

deve bastare, per tutti. Italiani o d’altre nazioni europee. Quindi ben venga l’anteprima dell’Euro 6 dell’Iveco, il Combo Opel, derivato dal Doblò Fiat, e poi il nuovo SuperDaily e quindi il Volvo Fh 750 e l’FE ibrido, e gli Scania con casse isotermiche o tutto telaio da allestire o il nostalgico stand di Renault Trucks con i poster di Steve McQueen, che svolge i temi del Salone per la Losanga: passione e innovazione, per cui il prototipo del primo Magnum

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MERKER

ACERBI

TECNOKAR


Fiere

Solutrans 2011

SCATTOLINI

DAF

KNAPEN

IVECO

RENAULT

OPEL

MAN

(correva l’anno 1985), gli ultimi truck da F1, ma anche i Maxity e Midlum elettrici, e soprattutto l’edizione speciale, tirata a 99 esemplari, del Magnum Legend. E ancora i Daf ibridi e da cava cantiere, o la prima uscita del Truck of the year 2012 (Mercedes Actros), in buona compagnia di tutta la gamma, dall’Unimog al Fuso, passando per gli assali Daimler, ora con il sistema di rilevamento della pressione dei pneus (nello stand della Stella mancava solo lo Zetros). Insomma, ancora una volta Lione fa tendenza e rilancia tutto il comparto. Iniziamo, allora, la rassegna dei presenti, e lo facciamo dal battaglione degli italiani.

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Merker Da lunga tradizione i Margaritelli hanno uno stabilimento in Francia, specializzato nella produzione di traversine ferroviare, core business del gruppo umbro, e quindi la fiera di Lione è un ovvio palcoscenico, «in un mercato conosciuto», dice Ferdinando Margaritelli, «a cui partecipare». Ed ecco la nuova biga, a 2 o 3 assi, vista in anteprima a Pesaro al Savei&Co. Pesa 3.700 chili e ne carica 24 mila. O il Merker City tipo M 103.01, e il trailer, Merker City a 2 assi da 10.300 mm di lunghezza, e da 4.900 chili di peso. Ideale per la distribuzione cittadina e egualmente la linea.


Fiere

Solutrans 2011

Parla Schmitz. E detta legge

PALFINGER

La manifestazione francese ha dato alla Schmitz l’occasione, come è sua abitudine alle fiere internazionali, di fare il punto sul mercato e sulle vendite. Dato che è il primo allestitore d’Europa vale la pena di riferire dati e cifre, forniti da Ulrich Schöpker membro del board Schmitz. Il turnover del Gruppo è salito del 90 per cento (dopo la crisi del 2008/2010) ed è di 1 miliardo e 270 milioni di euro (era di 666,3 milioni). Di cui il 34% è fatto in Germania e il 14 in Europa Centrale. L’Italia vale il 3,1%, la Scandinavia l’11,6, la Gran Bretagna il 4, l’Europa dell’Est quasi il 12. Il 49,6% è dato dalle vendite di trailer isotermici, il 24,3 dai centinati, e il 4,8 dai ribaltabili. Le previsioni di crescita valutano in 2 miliardi e 700 milioni il turnover entro il 2016/17, e in 1,700 alla fine del 2012. I trailer prodotti saliranno a 75 mila dai 36.053 prodotti attualmente. Alla fine del 2012 ne mettono in conto 49 mila. Si tenga presente che nel 2008 arrivarono a 66.692. L’equity ratio è del 51,7%; la liquidità di 132,4 milioni di euro, ante imposte di 35. Gli impiegati da 2.972 saliranno a 3.500 nel 2012. Gli investimenti da 16,9 milioni di euro saliranno a 25. In pratica, agli altri costruttori restano le briciole. O forse neppure.

PM

Acerbi Il Gruppo piemontese non ha mai mancato il Salone, troppa la vicinanza del Piemonte alla Francia, troppi gli interessi di Castel Nuovo Scrivia in quel di Lione e dintorni. Cisterne e benne per cereali, come le chiamano i francesi, sono sempre state esportate. E quindi sotto la supervisione del nuovo direttore marketing Alessadro Privitera ecco l’Acerbi 22L2.40, la botte elittica a 2 scomparti (20 mila + 20 mila) da 5.500 chili di tara; e la vasca quadra da 5.400 chili di tara, lunga 8.885 mm e con un volume di 27 m3. La sezione posteriore del telaio presenta una struttura dotata di lamiere supplementari per migliorare la stabilità del mezzo durante la delicata fase di scarico. il fondo è realizzato con una lamiera di alluminio da 7 mm con spigoli arrotondati mentre le sponde, di spessore totale 40 mm, hanno spessori interni ed esterni pari a 4+2 mm. L'altezza della cassa può essere, a seconda delle cubature, da 1.400 a 1.800 mm mentre le volumetrie possono variare da 27 a 35 m³.

LEGRAS Tecnokar Alla sua seconda edizione francese ha portato il ribaltabile per rottami Universal da 82 m3 di volume, lungo 12.500 mm e alto 4.040. La cassa in acciaio HB 400 ha forma conica e in testata è alta 2.560 mm, in coda 2.800. Fondi da 5 mm, pareti da 4 come porte e parete anteriore. Poi il costruttore umbro ha portato il Supertop con 2 assali sollevabili, che migliorano, dati alla mano, e offerti dalla Casa, i consumi di carburante e l’usura dei pneumatici. Macola In abbinamento con Spitzer, che la Maison padovana importa in Italia da anni (cisterne da cemento e polverulenti), e così scambiandosi i ruoli, ha esposto l’Adr in Classe 2 autoportante per Gpl da 7.500 litri con impianto di pompaggio posteriore. Lavora a 27 bar e pesa fra i 123 e i 126 quintali. La massa complessiva è di 38 mila chili, 44 mila con un trattore a 2 assi, e la capacità geometrica è fra 52 mila e 55 mila litri.

FASSI/PRIS-MAG

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Fiere

Solutrans 2011

MACOLA

FRUEHAUF

Kögel

FPT

Fassi Nei piazzali all’aperto come, all’interno dei padiglioni, in coppia con Pris.Mag, il costruttore bergamasco ha esposto su Volvo 700 una F1500 Xp e con una cassa scarrabile una F245, altrettanto amovibile dal telaio del camion. Oltre alla F165A 2.22 da 16,11 ton/mt, sbraccio di 8,25 metri, un peso di 1.860 chili, e una rotazione di 416°. Scattolini Ha esposto un ribaltabile per commerciali più leggero del 33%. Grazie a nuovi acciai ad alta resistenza utilizzati guadagna in portata. La cassa è lunga 3.280 mm e larga 2.100. Le dimensioni interne utili sono: 3.205x2.040 mm. Fruehauf I francesi con in testa il costruttore di Auxerre Fruehauf ha puntato la sua presenza a Lione sulle vasche TP Optisteel con tridem da 44 ton e sul modello in lega leggera, fatto dalla belga Stas. Il primo pesa 5.380 kg, il secondo 4.980. Ma ha anche pensato alla linea con il porta casse mobili da 7.390 mm di lunghezza, profili C7450 e C7820, e l’Express Liner ad assale singolo lungo 9,50 metri. In grado di caricare 22 pallet. Ha un PTT di 17,4 ton. Benalu Benalu ha esposto la conosciuta vasca tonda AstroRunner e il piano mobile tipo Jumbo Track come Legras, che ha portato il piano mobile già

esposto a Rimini a Ecomondo dal suo importatore italiano, Tecnokar. Socari Socari ha riproposto, su telaio Samro, la cassa ad apertura laterale integrale da 64 m3, specifica per big bag. È lunga12 metri e internamente 11.300 mm. Nicolas Trasporti eccezionali con Nicolas, che fa parte del Gruppo Tii, con Scheurle e Kamag. Hanno esposto il Superflex da 14 ton di carico per asse (8+2) doppio sfilo e escursioni con bascula mento di 600 mm. Ha la particolarità di suddividersi in 3 sezioni. Ralla/tandem/3 o 8 assi. Faymonville Mentre il belga Faymonville ha portato il legale a 3 assi Multimax N3Lau da 56.500 chili di PTC, con la vasca da 8,70 m allungabile di 6,10. In totale è lungo da chiuso 12.400 mm. Schmitz Ai tedeschi fare i grandi numeri. Schmitz non cede di un passo in ogni mercato d’Europa (vedi box), quindi in Francia ha esposto la gamma dei propri trailer più in voga, a partire dal ribaltabile in acciaio con vasca tonda, con lo chassis in acciaio ad alto limite elastico. La cassa è lunga 7.480 mm e alta 1.460, per 24,6 m3 di volume. Pesa 5.710 chili, ha Abs e Rsp. A seguire l’iso Sko Cool da 8.791

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chili di tara in Ferroplast e con il telaio rinforzato. E per chiudere la novità del Salone: il centinato Speed Courtain. Monta una nuova centina tipo Smp (Sliding micro post) che si apre in meno di 35 secondi. Ha una luce di 2.680 mm. E promette di fare guadagnare tempo a chi lo utilizza. Krone Accanto alle tradizionali soluzioni innovative per i trailer, Krone, ha sfruttato il Solutrans per mettere in mostra il pacchetto di servizi completo, e su misura, per le esigenze individuali nel settore dei trasporti, che comprendono alcune aree: Telematica (Krone TControl), finanziamento (KFinance), servizio ricambi (K Spare Parts), assistenza completa (KFair Care), rete di assistenza con oltre 14 mila partner di assistenza (KService Locator), assistenza post-vendita (KAfter Sales) e usato (KSecondo). Arrivando ai mezzi esposti nello stand sono sfilati il Cool Liner Duoplex Steel Vip, grazie al quale è possibile un risparmio energetico fino al 25%, usando una nuova tecnica di isolamento a vuoto. Ha la parete frontale spessa 50 mm ed è protetto internamente con quattro profili distanziali in alluminio, che consentono una migliore distribuzione dell’aria. I pannelli laterali con certificazione Haccp sono semplici da pulire e da riparare. Il pavimento da 125 mm, impermeabile ai liquidi, è saldato agli angoli battiscopa laterali a formare


Fiere

MERCEDES

NICOLAS SCHEURLE una vasca unica. Ulteriori rinforzi nella parte posteriore consentono carichi accatastati di altezza elevata. Poi era in mostra il due assi City Liner con un assale autosterzante. Ha un angolo di sterzata massimo di 25°che gli consente di manovrare anche in spazi minimi. La versione centinata con teli scorrevoli presenta un’altezza interna di 2.700 mm a fronte di una lunghezza del vano di carico di 11.025 mm. Come tutti i veicoli centinati alla francese, anche il City Liner è dotato della longherina Multilock. È, inoltre, equipaggiato di serie con un modulatore EBS e il sistema di stabilità RSS (Roll Stability Support). Ultimo il nuovo portacontainer SDC 27 eL-TU6 che permette ora di trasportare anche i container da 20 piedi al centro del pianale ribassato ed effettuare il carico e lo scarico a livello posteriore. L’elemento chiave è dato dal telaio che viene estratto e inserito tramite motrice e bloccato pneumaticamente. Kögel Non resta con le mani in mano il terzo costruttore europeo, in italia ottimamente rappresentato dalla cremonese Multitrax. La Kögel a Lione ha portato un centinato e una vasca tonda. «I numeri», spiega Volker Seitz, direttore della comunicazione della Casa tedesca, «che abbiamo fatto nel 2011 sono di tendenza: 12 mila trailer. Abbiamo più che raddoppiato le percentuali del 2010. Il giro di affari è stato di 250 milioni di euro». Insomma si guarda al futuro con una certa tranquillità. Tanto che il Gruppo di Burtenbach ha messo, già dall’ultima Iaa, in cantiere le nuove gamme per MMT: ribaltabili e pianaloni, allargando il proprio listino di mezzi. E a Lione, infatti, ha riproposto l’ultima realizzazione da cava cantiere: la vasca tonda, in acciaio, da 8 metri

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di lunghezza e da 5.950 chili di peso. La vasca ha un nuovo sistema di protezione, nano ceramico, e la struttura modulare e bullonata. Così da potere essere riparata molto velocemente. Fliegl Attualmente dopo un investimento di 120 milioni di euro, nel 2008, il Gruppo tedesco possiede il più moderno stabilimento di progettazione e assemblaggio di semirimorchi d’Europa. «Siamo in grado», spiega Denis Houdard, gerente di Fliegl France, di produrre 8 mila trailer all’anno, e dal 2012 aumenteremo i numeri da 30 pezzi al giorno a 50, con 236 addetti». Fliegl ha fatturato nel 2010 in generale 225 milioni di euro e quest’anno per la Francia dai 5 milioni di giro di affari si arriverà al doppio. In mostra ribaltabili (da 50 m3) e centinati con i nuovi sistemi di blocco del carico e di apertura della centina (Quik Lock) che fa risparmiare metà tempo in apertura, e il 33% in meno in chiusura. Spitzer Spitzer ha proposto la conosciuta cisterna ribaltabile in fibra carbonio, questa volta in una livrea gialla (di solito era esposta in nero), ideale per prodotti alimentari. Non fa condensa, si scarica più facilmente, può portare più prodotti separatamente, si lava velocemente ed è molto più leggera. Feldbinder Il costruttore tedesco Feldbinder, in Italia sempre rappresentato dalla Multitrax, ha esposto un paio di cisterne. Una ribaltabile Kip 57.3 da 6.300 chili di peso e una fissa, tipo Eut 40.3 da 4.800 chili di peso. Palfinger Ha esposto una Pk 92002 Sh della gamma High Performance con Jib Pj 170E con due stabilizzatori idraulici da 8,60 m. Monta un limitatore elettroni-

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co Pal 150. E una Pk 12002 Eh su una cassa Vincent bilaterale da 4.200 mm di lunghezza.

Accessori, assali, ralle e cambi

Mercedes Al Solutrans 2011 il brand degli assali della Stella porta in anteprima come novità la predisposizione degli assali ai sistemi di gonfiaggio pneumatici, collegati all’alimentazione dell’aria compressa del camion. L’aria viene trasportata attraverso l’assale del rimorchio alle valvole dei pneumatici. Se c’è una perdita di pressione in una gomma il sistema di gonfiaggio la compensa automaticamente. Attraverso il monitoraggio costante della pressione la durata delle gomme viene prolungata al massimo e contemporaneamente si riducono i consumi di carburante e i tempi di controllo della pressione La predisposizione per il sistema di gonfiaggio pneumatici è disponibile per i modelli DCA (Durable Compact Axle). Weightmaster e DCA Megamaster con una offset di 120 millimetri in tutte le versioni di pinza freno omologate. Poi Mercedes ha esposto la gamma DCA Airmaster con serbatoio dell’aria integrato da 40 litri che elimina i serbatoi tradizionali di aria, che permette di risparmiare spazio sotto il semirimorchio e fino a 50 kg di peso. Nella versione più leggera per i semirimorchi standard il peso è di 395 kg. E infine il nuovo assale sterzante per trailer DCA Steermaster. Che nelle configurazione del tridem costituito da due DCA Weightmaster e da un DCA Steermaster consente un peso nettamente inferiore. Il vantaggio è quin-


Fiere

ALLISON

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SAF-HOLLAND di quello di un maggiore carico utile, redditizio nei trasporti cisternati e nell’edilizia. Il DCA Steermaster aumenta la maneggevolezza del semirimorchio grazie a un angolo di sterzata massimo di 16 gradi. La ridotta abrasione degli pneumatici in curva diminuisce l’usura delle gomme e il consumo di

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carburante di circa il 3% per un autoarticolato da 40 ton. Con una percorrenza tipica del trasporto di linea di 150 mila km, il risparmio di gasolio è di oltre 1.000 litri l’anno, con una netta diminuzione dei costi e delle emissioni di CO2. Un altro vantaggio del nuovo assale risiede nella soluzione adottata per il controllo modulare della sterzata. Il soffietto pneumatico centrale consente di regolare le forze antagoniste in funzione delle condizione di carico, garantendo così la funzione di sterzata dell’assale anche a veicolo vuoto. BPW Ha presentato un paio di novità. Prima di tutto un nuovo cerchione in lega leggera, chiamato Eco Wheel e garantito 5 anni, progettato in collaborazione con il gruppo Otto Fuchs (8 mila dipendenti e 2,4 miliardi di euro di cifra d’affari). Il cerchio è più leggero del 50 per cento e ben si sposa con il nuovo Eco Disc di Casa. Alleggerito di 13 chili e cataforizzato (Ktl Zn) assicura resistenza agli agenti atmosferici e ben una ora in meno nel cambio dei dischi su un tridem. È disponibile per portate di 9 e 12 ton per dischi da 370 mm e 430 di diametro. Inoltre Bpw (280 mila assali nel 2010 e 530 milioni di euro di fatturato) ha anche esposto una nuova gamba d’appoggio, disponibile in 3 altezze (750; 800 e 850 mm) più robusta e economica nell’uso dei modelli precedenti. SAF-Holland Ha portato in fiera 3 novità. Un gruppo freni tipo Sbs 2220 dal peso di 31 chili (per i dischi da 430 mm di diametro), che è uno dei più leggeri sul mercato. Semplificato, è senza viti, bulloni e fermi, si monta in poco tempo e si sostituisce in altrettanto. È

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MERCEDES ottimizzato per gli assali da 9 ton. Poi una ralla, in collaborazione con il proprio brand George Fisher, senza ingrassaggio tipo Sk-S 36.20 No lube. Grazie al particolare materiale con cui è costruita il meccanismo di blocco non esige mai grasso e perde peso fino a 116 chili. Infine ha stupito con la nuova gamba Bigfoot Titan. Ha una capacità statica di 55 mila chili e una di sollevamento di 25 mila. Ma è la sua struttura a essere nuova. Al suo interno monta un dado con un cuscinetto flottante e una vite senza fine, che oltre a sopportare i pesi e i movimenti verticali, soprattutto resiste a quelli laterali. Compensando gli spostamenti orizzontali. Il gruppo ha fatturato nel 2010 631 milioni di euro. Allison Ha presentato la serie 1000/2000 per mezzi oltre a 15 ton e 300 Cv. Sono cambi a 6 rapporti con overdrive. E la 3000 per medi fino a 450 Cv, sempre a 6 velocità con il rallentatore idraulico integrale in optional. 


ESTRAZIONI

Cave marmifere

Quarry Komatsu di Lorella Turchetto

Uno scenario davvero mozzafiato come quello della cava Belgia ha fatto da cornice alla presentazione del nuovo escavatore idraulico PC800-8, versione carro lungo, impegnato nell’attività di disgaggio. Un gigante in grado di garantire elevate prestazioni nelle applicazioni più ostiche.

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mpressionante: questo il commento unanime dopo aver effettuato il Quarry Tour con tanto di guida che ci ha decantato la storia e le caratteristiche di questi preziosi giacimenti marmiferi che si trovano nelle Alpi Apuane. Bacini sfruttati già in epoca romana, quando enormi blocchi di pietra, caricati su grosse navi, partivano dal porto di Luni per approdare a Roma. Da allora, l’attività estrattiva si è sviluppata costantemente fino ad arrivare a una produzione di circa 800 tonnellate/anno con un conseguente affinamento e perfezionamento di tecniche, materiali e attrezzi che poi, di fatto, hanno migliorato le condizioni di lavoro, ponendo Carrara all'avanguardia del settore. Il marmo è una roccia calcarea a struttura cristallina formatasi per metamorfismo. Le Alpi Apuane sono un immenso giacimento marmifero il cui ammasso più consistente è quello di Carrara. Qui l'escavazione si è sviluppata in tre vallate, Colonnata, Fantiscritti e Ravaccione, dove oltre al bianco Carrara si estraggono altre

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varietà di marmo: statuario, venato, paonazzo, calacata, bardiglio. Ed è proprio in questo contesto suggestivo e pieno di fascino che il Management di Komatsu e, in particolare, Paolo Danieli (product manager construction) ha deciso di presentare alla stampa specializzata l’evoluta tecnologia degli escavatori idraulici appartenenti alla classe 800 quintali: il PC800-8E0 e il PC800LC-8E0. Caratterizzati dal comfort e dalla tecnologia della Serie 8, questi mezzi offrono standard di sicurezza più elevati, grande produttività e una ulteriore evoluzione del sistema Komtrax. PIÙ EFFICIENZA MENO COSTI D’ESERCIZIO Le operazioni di estrazione e di disgaggio nelle cave marmifere necessitano di mezzi potenti, resistenti e caratterizzati da elevate forze di strappo e chiusura dei bracci per consentire il distaccamento del blocco di marmo. Progettati per garantire performance d’eccezione nelle condizioni lavorative più ostiche, i

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due PC800-8E0 e PC800LC-8E0 sono macchine ideali per l’utilizzo in cava o in tutte le situazioni in cui siano necessari mezzi ad alta produttività. Con una potenza di 370kW e un peso operativo tra i 78.800 e gli 84.700 kg, i nuovi escavatori montano una benna con capacità fino a 6,91 metri cubi (a seconda della lunghezza del braccio, della densità di materiale e delle condizioni applicative). Come abbiamo già accennato, anche questi modelli sono equipaggiati con la tecnologia Komtrax (il sistema di controllo satellitare Komatsu in grado di monitorare costantemente lo stato e le funzioni della macchina) in versione più evoluta, in quanto offre informazioni ancora più dettagliate: report sul risparmio energetico con suggerimenti per una maggiore efficienza del carburante, avvertimenti e avvisi di manutenzione. “Sfruttando il sistema Komtrax - afferma Paolo Danieli - si riesce a ridurre al minimo i tempi improduttivi e a garantire non solo l’ottimizzazione delle attività preventive sulla manutenzione dei mezzi,


ESTRAZIONI ma soprattutto la certezza della massima efficienza operativa e la riduzione dei costi d’esercizio.” GIGANTE SÌ MA ‘ECOFRIENDLY’ I nuovi escavatori montano il motore Komatsu SAA6D140E-5, dotato di sistema a iniezione diretta common rail, turbocompressore, postrefrigeratore aria-aria e sistema EGR (Exhaust Gas Recirculation) di ricircolo dei gas di scarico, raffreddato. Conforme alle normative EU Stage IIIA e EPA Tier III, il motore SAA6D140E-5 consente di ridurre sia le emissioni di NOx che il consumo di carburante. La velocità di rotazione della ventola di raffreddamento del motore è controllata elettronicamente e dipende dalla temperatura del liquido refrigerante e dell’olio idraulico: quanto maggiore è la temperatura, tanto maggiore sarà la velocità della ventola. Gestita idraulicamente, la ventola assorbe meno potenza dal motore e aiuta a consumare meno, in quanto raffredda solo quando serve. Questo sistema riduce inoltre il livello di rumorosità della macchina, rendendola in linea coi requisiti delle normative EU Stage 2. I PC800-8E0 e PC800LC-8E0 permettono la selezione di due modalità di lavoro (Power e Economy), al fine di adeguare la potenza del motore, la portata delle pompe e la pressione dell’impianto idraulico al lavoro in corso. La modalità Economy ha quattro livelli di settaggio e permette all’operatore di raggiungere la massima efficienza del consumo di carburante; la modalità Heavy Lift offre invece all’operatore il 10% di forza di sollevamento in più per quanto concerne il braccio; la funzione Power Max, disponibile all’operatore, incrementa la forza di scavo e di strappo di quasi il 10%. In cava, infat-

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La nostra storia La Cooperativa Cavatori Canalgrande nasce nel 1948, congiuntamente alle cooperative fra Cavatori di Gioia e Lorano, a seguito della ristrutturazione della Montecatini Marmi, una delle più grandi e prestigiose società del settore operativa da tempo nei bacini marmiferi delle Apuane. Dopo un lungo periodo di attività come semplici prestatori di manodopera, nel 2000 la Cooperativa diviene titolare delle cave in cui opera, al 50% con la Marmi Carrara srl. Attualmente la Cooperativa opera su tre distinte cave: al sito storico di Canalgrande, nel bacino marmifero di Miseglia, si sono aggiunte recentemente la cava di Campanili e la cava di Belgia, entrambe nel bacino marmifero di Colonnata, per un totale di quindici fronti di scavo in attività. Nei tre siti lavorano complessivamente oltre cinquanta addetti che garantiscono una produzione annua di 60.000 ton.

ti, durante le fasi di distacco del blocco di marmo, l’operatore ha selezionato più volte (per una durata di circa 10 secondi l’una) la funzione Power Max che ha incrementato notevolmente la forza di strappo. COMFORT E SICUREZZA AI MASSIMI LIVELLI I nuovi escavatori hanno un’ampia cabina rinforzata, dotata di grande visibilità e comfort operativo di prima classe. Il sedile riscaldato con schienale reclinabile e sospensione pneumatica, il climatizzatore automatico, un doppio filtro dell’aria e la silenziosità interna consentono all’operatore di lavorare in modo efficiente. Grazie all’installazione standard di una videocamera posteriore che trasmette a colori sull’ampio schermo TFT (Thin Film Technology) da 7”, queste macchine consentono una sicurezza ai massimi livelli. “L’introduzione della cabina ulteriormente rinfor-

zata negli ultimi PC800, garantisce ancora più protezione e sicurezza all’operatore – afferma Paolo Danieli. L’aggiunta della videocamera posteriore con visione diretta sul monitor widescreen migliora la sicurezza sul luogo di lavoro”. COSTRUITI PER DURARE Tutti i principali componenti degli escavatori PC800-8E0 e PC800LC-8E0, sono progettati e prodotti direttamente da Komatsu. Il braccio principale e l’avambraccio mostrano una durabilità elevata e si rivelano molto resistenti alle torsioni e flessioni grazie alle strutture a sezione incrociata, all’utilizzo di acciaio con elevato carico di rottura e alle piastre di rinforzo interne. I differenti dispositivi che caratterizzano queste macchine sono stati sottoposti a severi test: gli anelli di supporto della ralla sono realizzati in unico pezzo di acciaio forgiato, senza saldature, e tutti i connettori sono completamente sigillati contro polvere e fanghiglia. MANUTENZIONE PREVENTIVA Equipaggiati con l’esclusivo EMMS (Equipment Management Monitoring System), i PC800-8E0 e PC800LC-8E0 sono progettati per ridurre i tempi di inattività. Questo sistema monitorizza continuamente tutti i punti critici degli escavatori, avvisando l’operatore quando si presenta un problema, e traccia inoltre un piano di manutenzione preventiva. I punti di intervento sono facilmente accessibili perché sono stati raggruppati su un unico lato del motore. Larghi corrimano e scalini antiscivolo offrono infine un semplice e sicuro accesso all’interno della macchina. 

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n questo numero abbiamo testato due modelli che, per peso operativo e prestazioni, sono tra i più richiesti dal mercato italiano. Il 17VXE è un mini escavatore da 1.710 kg e grazie al suo carro allargabile idraulicamente può muoversi agevolmente in qualunque spazio, garantendo must unici nella sua categoria mentre il 55VX3, con un peso operativo di 5.480 kg, è un modello in grado di svolgere compiti più gravosi, dallo scavo all’urbanizzazione. Rappresentano di fatto il parco macchine tipico della maggioranza delle aziende del settore, dove non manca mai un mini escavatore in grado di entrare ovunque e un fratello maggiore, vicino alla classe Midi, in grado di compiere lavori più impegnativi. Grazie all’ampio campo prove messo a disposizione da Ihimer Italia abbiamo potuto eseguire diversi test su entrambi i modelli, simulando quelli che sono i compiti per cui sono stati progettati.

GREEN POWER di Paolo Raffaelli

GREEN VERSATILITY ….IL 17VXE È un mini escavatore con un peso operativo di 1.710 kg e una potenza di 19,4 hp, dotato di un carro estensibile idraulicamente da 980 a 1.300 mm e di un’idraulica con 2 pompe a portata variabile da 17,2 litri/minuto abbinato a un sistema Straight Travel e una pompa a ingranaggi per la sezione servocomandi. Un piccolo gioiello ZTS (Zero Tail Swing) dotato di un comodo posto di comando con leve di traslazione e manipolatori come i modelli più grandi, in grado di passare attraverso porte (90 mm di larghezza) e scavare sino a 2.350 mm di profondità massima nella versione con stick lungo. Versatility … Visto che si tratta di una macchina destinata a muoversi in spazi ristretti, iniziamo a vedere come se la cava creando un passaggio di poco più di 1.200 mm di larghezza con delle strutture

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Gli escavatori Ihimer 17VXE e 55VX3 testati nel campo prove dell’azienda hanno sfoggiato le loro abilità: il primo è agile come un gatto e può attraversare porte da 90 mm di larghezza; il fratello più grande offre elevate prestazioni e svolge lavori di movimento terra più impegnativi.


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metalliche. Per poter effettuare questo tipo di operazione abbiamo ristretto la lama smontando le parti laterali e il carro al massimo, così da ottenere una larghezza massima di appena 870 mm. Nonostante il restringimento, il 17VXE si dimostra stabile sia con la rotazione della torretta sia nella traslazione, che si rivela piacevole e scorrevole senza scossoni e sussulti. Con la prima velocità inserita e il braccio raccolto percorriamo il tunnel largo, frenando bruscamente e invertendo la marcia all’interno del tunnel. L’escavatore si dimostra veramente stabile anche rilasciando bruscamente i comandi di traslazione. All’interno del tunnel riusciamo anche ad eseguire alcune manovre di rotazione con la torretta, alzando il braccio per passargli sopra, grazie alla precisione del sistema idraulico e al sistema autofrenante della torretta che si dimostra

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progressivo ed efficace. Il braccio di scavo, in posizione asimmetrica sul graticcio della torretta, ci garantisce una buona visibilità anteriore rispetto ai modelli concorrenti con il braccio ancorato centralmente. È possibile avere il rollbar di protezione di tipo abbattibile per consentire al 17VXE di accedere all’interno di edifici, garage e cantine per lavori di ristrutturazione. Usciti dal tunnel allarghiamo la lama con le parti estensibili e il carro (allargamento idraulico mediante semplice comando) sino alla massima larghezza di 1.300 mm per andare sullo sconnesso terreno del campo prove. Il sistema di traslazione si rivela molto potente e graduale consentendo movimenti dolci e privi di scatti. Il sistema idraulico di questo 17VXE, a centro aperto (P1, P2 + P3) con le pompe P1 e P2 a portata variabile da 17,2 litri/minuti e P3 ad ingranaggi da 12 litri/minuto garantisce la contemporaneità dei movimenti, mentre il ricorso al sistema Straight Travel consente l’utilizzo della lama da reinterro in concomitanza della traslazione senza che quest’ultima evidenzi perdite di traiettoria (perdita di potenza di uno dei motori di traslazione). Al lavoro sulla terra … Iniziamo il test operativo del 17VXE simulando uno scavo di una trincea su un fondo di terra compatta ricoperta da uno strato erboso. Il sistema Straight Travel consente effettivamente di mantenere le traiettorie nell’uso della lama anteriore, garantendo lavorazioni veloci e pre-

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sensazioni come repentini sobbalzi e/o scossoni con perdita di stabilità del mezzo, questi non avrà percezioni negative e, grazie all’aumentato senso si sicurezza eseguirà le operazioni (o cicli) più velocemente con un minore affaticamento. Nonostante il fondo abbastanza compatto la benna asporta il terreno senza troppa fatica: il 17VXE con la lama abbassata non si scompone e continua il suo lavoro di scavo e movimentazione senza alcuna incertezza. Il buon bilanciamento tra la forza di penetrazione (quella data dal cilindro dello stick) e di strappo (data dal martinetto del leverismo benna) si nota quasi subito, dote questa che consente di eseguire operazioni veloci e pulite di asportazione del materiale. Anche alla massima profondità raggiunta l’escavatore si dimostra in grado di esprimere valori tipici di macchine di fascia superiore. Terminato il test di scavo vogliamo spingere un po’ questa mini macchina al limite, andando a scavare con il braccio brandeggiato al massimo angolo, in modo da creare il maggior stress meccanico possibile. La stabilità è davvero un punto forte di questo mezzo così versatile, tanto che nemmeno con la benna riempita a colmo e il braccio alla massima estensione sul laterale, non si notano alzamenti

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indesiderati del cingolo esterno (ribaltamento). Unica nota che ci sentiamo di sottolineare in questo test è relativa al fatto che con il motore al massimo dei giri e, quindi, con la massima potenza idraulica il 17VXE diviene forse troppo scattante nei movimenti, impegnandoci maggiormente nel controllo dei manipolatori per evitare movimenti scattanti e poco controllabili; al 90% la macchina diviene invece estremamente precisa e lineare.

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cise senza dover ricorrere a continue correzioni di traiettoria. Il 17VXE rimuove senza problemi il primo strato di terra e erba con la lama anteriore, dimostrandosi controllabile e potente in queste operazioni nonostante sia una macchina da 1.710 kg. In prima velocità (2,1 km/ora) il mezzo è stabile e manovrabile, quando proviamo a passare in seconda (4,0 km/ ora) si dimostra un po’ troppo scattante, pertanto è consigliabile adottarlo solo con il carro completamente allargato per avere comfort e stabilità. Dopo aver preparato il terreno con la lama anteriore, iniziamo a scavare puntellando il 17VXE con la lama anteriore a terra per avere la maggiore stabilità possibile. Mettiamo la macchina al 95% della sua potenza ed iniziamo a scavare con la benna (una 3 denti da scavo) sul terreno compatto. La forza di rottura al dente benna di 15,7 kN permette di aggredire anche terreni compatti, specialmente se ben coordinata con quella del penetratore da altri 9,35 kN. Sia nello scavo frontale che in quello laterale la macchina si dimostra ben controllabile, priva di sobbalzi e in grado di lavorare velocemente. La funzione psicologica indotta sull’operatore ha la duplice funzione di diminuire lo stress lavorativo e di aumentare la velocità di esecuzione del lavoro: se all’operatore non vengono trasmesse

Per concludere … Questo verde made in Italy si dimostra un prodotto davvero valido, versatile e in grado di operare in spazi ristretti come interni di edifici, garage e cantine. Nella sua categoria di peso (1.710 kg) può vantare plus tecnici e tecnologici di tutto rispetto con soluzioni progettuali davvero efficaci e comode. Il posto di comando con leve e pedali per la traslazione e i manipolatori per braccio e attrezzature è davvero comodo, in considerazione anche del fatto che si tratta di una macchina con una torretta larga 930 mm. Valvole Anti-Shock dell’idraulica consentono di ridurre i contraccolpi dovuti alla fine corsa dei cilindri, evitando così inutili stress meccanici al mezzo e fastidi all’operatore, anche dopo ore di


IHIMER 17VXE e 55VX3

17VXE UP  Controllabilità dell’idraulica  Stabilità  Soluzioni progettuali  Comodità e versatilità DOWN  Seconda velocità troppo alta per questa taglia  Al 100% della potenza diventa troppo veloce e scattante

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MACCHINE

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MACCHINE

IHIMER 17VXE e 55VX3

UP  Controllabilità dell’idraulica  Soluzioni progettuali  Comandi in cabina, precisi e funzionali  Rotazione della torretta precisa e modulabile

C A M P O

DOWN  Seconda velocità troppo alta per questa taglia  Al 100% della potenza diventa troppo veloce e scattante

P R O V E

55VX3

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MACCHINE

IHIMER 17VXE e 55VX3

P R O V E

utilizzo del mezzo. Il sistema Straight Travel, abbinato all’idraulica consente di mantenere le traiettorie anche nell’uso della lama, molto utile nei lavori in pendenza o quando si debba operare all’interno di edifici in cui si deve avere la massima controllabilità. Le tubature idrauliche inserite all’interno dei bracci e delle carpenterie evitano danni accidentali e “strappi” indesiderati durante il lavoro.

C A M P O

GREEN POWER … IL 55VX3 Dopo aver testato il piccolo, è il momento di passare al fratello più grande il 55VX3. Questo midi escavatore classe 5,5 tonnellate, con i suoi 37,1 cv e una pompa da 124 litri/minuto è indicato per i lavori di movimento terra più impegnativi, come urbanizzazione e manutenzione cittadina. Potremmo definire il 55VX3 un modello SR (Short Radius) in quanto il contrappeso della torretta fuoriesce dalla sagoma del carro, seppur di soli 100 mm (10 cm). In ogni caso è un escavatore indicato per impieghi in spazi ristretti o urbani, dove le dimensioni contenute gli consentono di muoversi agevolmente anche lungo strade trafficate o in presenza di ostacoli. Una particolarità di questo modello è il suo nuovo impianto idraulico, di tipo monopompa con una portata di 124 litri/minuto di tipo Load Sensing abbinata a una ad ingranaggi per i servocomandi, che dovrebbe assicurare economie di esercizio a fronte di una controllabilità totale dei movimenti e di elevate prestazioni. Accreditato di una forza di rottura al dente benna di 40 kN e al penetratore di 24 kN, il 55VX3 potrebbe avere tutti i numeri per farsi largo in questo affollato segmento di macchine.

Pronti al via …trazione & carico Per verificare se le soluzioni adottate dai progettisti di Ihimer rispecchino nella realtà quanto affermato, iniziamo il nostro test con prove di trazione e di carico. Un grosso cumulo al centro del campo prove, misto terra e erba è l’ideale per provare una piccola arrampicata per poi iniziare a scavare e caricare un autocarro. Nel campo prove è stato predisposto infatti un autocarro 3 assi con cassone, il classico mezzo che si trova in tutti i cantieri, per vedere come se la cava il nostro 55VX3 al carico di un autocarro da 24 tonnellate di peso operativo. Il 55VX3 si arrampica senza problemi sulla collinetta, con un’ottima aderenza dei cingoli e una marcia lineare senza sussulti e contraccolpi.

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CSC gennaio • febbraio 2012


La funzione psicologica indotta sull’operatore ha la duplice funzione di diminuire lo stress lavorativo e di aumentare la velocità di esecuzione del lavoro Posizionati sul cumulo di terreno, facciamo avvicinare l’autocarro a portata del nostro braccio (sbraccio di 6.470 mm dal centro ralla) e iniziamo a scavare il terreno circostante alla base del cumulo, tra cui una parte di terreno compatto e ricoperto di vegetazione per verificare al massimo la potenza dell’escavatore. Il 55VX3 è abbastanza silenzioso, anche all’80% della potenza, preciso e con movimenti del braccio dolci e progressivi. La benna asporta terreno, erba e rami senza troppi problemi per poi andare a scaricarli sul cassone del nostro autocarro. Il 55VX3 arrampicato sul cumulo, in equilibrio su una base grande poco più del sottocarro, si dimostra stabile e fermo anche in rotazione con il massimo sbraccio. In questa nuova versione il 55VX3 vanta una cabina migliorata sia sotto l’aspetto dei materiali che del posizionamento dei comandi ora meglio disposti e facilmente raggiungibili. I manipolatori sono molto precisi e consentono un controllo accurato del braccio di scavo, fattore molto utile quando si tratta di eseguire lavori di precisione. Scendiamo dal nostro cumulo di terra e continuiamo a caricare l’autocarro stando al livello del terreno, come se si trattasse di un classico lavoro di scavo stradale. Il 55VX3 riesce a caricare agevolmente un autocarro da 24 tonnellate con cassone ribaltabile tipicamente usato in questi contesti.

Scavo in profondità … Terminata la prova del carico dell’autocarro, ci spostiamo in un'altra area del campo prove dove il terreno è duro e compatto per provare lo scavo di una piccola trincea. Portiamo il nostro 55VX3 al massimo della potenza e notiamo che, al pari del 17VXE, tende a diventare un po’ troppo scattante nei movimenti andando a perdere di precisione e manovrabilità. Manteniamo un 80% della potenza e ritorna ad essere molto preciso e docile. Iniziamo a scavare con la benna che rimuove il terreno con facilità e una buona proporzionalità tra i movimenti del cilindro benna e del penetratore. I movimenti sono contemporanei e consentono di eseguire il ciclo di lavoro in modo veloce e pulito, con buona precisione. L’idraulica dotata di una sola pompa, seppur da 124 litri/minuto, rende questa macchina molto fluida e priva di vibrazioni ma con qualche limitazione nella contemporaneità dei movimenti. Ritornando alle operazioni di scavo il nostro 55VX3 si dimostra stabile e facilmente controllabile, anche con la benna piena a colmo sul laterale (torretta ruotata a 90° rispetto all’asse longitudinale). Anche con il braccio completamente brandeggiato si dimostra abbastanza stabile, con qual-

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P R O V E

IHIMER 17VXE e 55VX3

che leggero trascinamento dovuto alla forza dei cilindri di stick e benna. La rotazione della torretta è molto precisa e il sistema della valvola ammortizzatrice incrociata (sistema antishock) è davvero notevole nel ridurre i contraccolpi dovuti ai cambi di direzione repentini, diminuendo di fatto molti stress meccanici indotti. Dopo aver terminato il lavoro di scavo, proviamo a usare la lama dozer anteriore per ripristinare il campo prove. La lama è davvero ben controllabile e il comando in cabina molto preciso, in prima velocità il 55VX3 spinge bene e la lama riesce a movimentare una discreta quantità di terra. Al pari del fratellino minore le due velocità di traslazione di 2,6 km/ora (bassa) e 4,8 km/ora (alta) lo rendono troppo esuberante nella marcia sullo sterrato, personalmente avrei preferito una maggior lentezza a vantaggio di una maggior controllabilità.

C A M P O

MACCHINE

Per concludere … Il 55VX3 si è rivelato un escavatore piacevole nell’uso con una buona forza di rottura al dente benna (40 kN) e delle ottime soluzioni progettuali. La sporgenza posteriore del contrappeso lo rende un modello SR (Short Radius) anche se esce di soli 10 cm dalla sagoma del sottocarro (inficia ben poco rispetto ad un modello ZTS puro) e comunque si tratta di una macchina in grado di operare ovunque, specialmente nei centri storici cittadini solitamente trafficati. Carpenterie robuste e saldature perfette contribuiscono ad avere una macchina robusta e durevole nel tempo. L’unica nota che ci ha colpito è che al massimo della potenza la macchina diviene molto scattante in tutti i movimenti, perdendo quella dolcezza e quella precisione che la contraddistingue mantenendo la potenza sotto il 90%.


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MACCHINE

IHIMER 17VXE e 55VX3

17VXE

n l h

e

j

o

k

p

i d

g

c

f

DIMENSIONI DI SCAVO

DIMENSIONI (mm) a 3380

b 1155

m

c 1570

d 460

e 2330

f 980(1300)

g 395

h 615

i

j

k

l

m

n

o

p

610

400

150

335

330

680

230

980 (1300)

A B C D E F

Altezza massima di scavo Profondità massima di scavo Altezza massima di scarico Profondità massima di scavo verticale Raggio massimo di scavo Raggio minimo di rotazione frontale con braccio ruotato a DX * versione con braccio lungo

mm mm mm mm mm mm mm

Prestazioni generali

F

C

3610 2100 2560 1770 3760 1490 1280

17VXE* 3810 2350 2760 2010 3990 1580 1340

17VXE

Capacità benna standard (ISO) Larghezza benna standard Peso macchina CG/CF* Tettino Peso operativo CG/CF* Tettino Dimensioni di trasporto Pendenza superabile Pressione al suolo CG/CF* Tettino *CG/CF Cingoli Gomma/Cingoli Ferro

A

17VXE

0,037 m3 400 mm 1615 / 1675 kg 1710 / 1770 kg 3380 x 980 x 2330 mm 30° 26,5 / 28,5 kPa

Circuito idraulico a doppio effetto per accessori Portata massima Pressione di taratura Max

29,2 lt/min 20,6 Mpa (210 kgf/cm2)

Sistema di orientazione

B

• L’orientazione della torretta viene assicurata da un motore idraulico che aziona una ralla con dentatura interna ingrassata a distanza Velocità di orientazione 9,4 min-1 Frenatura della torretta 3 / 845 cc Assorbimento degli urti idraulici 70 x 74 mm

D

Prestazioni alla benna Forza di strappo al dente benna (ISO 6015) Forza di accumulo al dente benna (ISO 6015)

E

Telaio inferiore • Il telaio inferiore estensibile, è costituito da un corpo centrale saldato e lavorato di macchina utensile, che supporta i due portacingoli scorrevoli. I cuscinetti dei rulli e delle ruote tenditrici sono lubrificati a vita Lunghezza carro CG/CF 1570 / 1550 mm Carro estensibile 980 / 1300 mm Larghezza cingoli 230 mm Rulli inferiori / superiori per lato 3 Tensione dei cingoli mediante pompa di ingrassaggio

Motore • Il motore Diesel a 3 cilindri Yanmar 3TNE68

è raffreddato ad acqua Modello N. cilindri e cilindrata Alesaggio per corsa Potenza massima

Yanmar 3TNV70 3 / 845 cc 70 x 74 mm 19,4 HP a 3600 rpm

Sistema idraulico • Circuito idraulico con due pompe a portata variabile

integrato con sistema straight travel sulla sezione della lama. • Brandeggio braccio servoassistito. Il circuito di pilotaggio servoassistito è alimentato da una pompa ad ingranaggi autonoma. • Impianto servizi ausiliari semplice / doppio effetto

15,7 kN (1600 kgf ) 9,35 kN (950 kgf )

Sistema di traslazione • Ogni cingolo viene azionato da un

Capacità

motoriduttore composto da un motore a pistoni assiali a due velocità ed una riduzione epicicloidale. Velocità di traslazione (1a / 2a) 2,1 / 4,0 km/h

Serbatoio carburante Capacità serbatoio idraulico Capacità totale del circuito idraulico Liquido di raffreddamento

Braccio di scavo

Altri dati

Brandeggio Dx Brandeggio Sx

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80° 55°

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Livello potenza sonora LwA 92 dBA

20 lt 19 lt 23 lt 3,6 lt


MACCHINE

IHIMER 17VXE e 55VX3

55VX3

a

b

j k

p

i

d c

o

g m

f

DIMENSIONI DI SCAVO A B C D E F

Altezza massima di scavo Profondità massima di scavo Altezza massima di scarico Profondità massima di scavo verticale Raggio massimo di scavo Raggio minimo di rotazione frontale con braccio ruotato a Dx G Raggio di profondità massima di scavo * versione con braccio lungo

F

A

C

a 5480

b 1730

i 885

j 650

c 2490

d 625

k 150

l 80

e 2540 m 215

Capacità benna standard (ISO) Larghezza benna standard Peso macchina CG / CF* Cabina Peso operativo CG / CF* Cabina Peso contrappeso Dimensioni trasporto Pendenza superabile Pressione al suolo Luce libera da terra minima *CG / CF Cingoli Gomma / Cingoli Ferro

D

G E

Motore

Modello N. cilindri e cilindrata Alesaggio per corsa Potenza massima

55VX3* 6140 4100 4460 3370 6470 2370 1940 2260

f 1990 n R 1095

g 385 o 400

h 750 p 1990

55VX3

0,18 m3 700 mm 5310 / 5340 kg (con contrappeso) 5450 / 5480 kg (con contrappeso) 290 kg 5480 x 1990 x 2540 mm 30° 29 kPa 320 / 325 mm

Circuito idraulico a doppio effetto per accessori Portata massima Pressione di taratura Max

Yanmar 4TNV88 4 / 2189 cc iniezione diretta 88 x 90 mm 34,9 kW / 3000 min-1

variabile permette una accurata ripartizione delle portate con un’estrema precisione nelle manovre ed un’elevata facilità di controllo per l’operatore. • Il circuito di pilotaggio servoassistito è alimentato da una ulteriore pompa ad ingranaggi autonoma.

Sistema di traslazione • Ogni cingolo è azionato da un motoriduttore composto da un motore

idraulico a pistoni assiali a due velocità, da una riduzione epicicloidale e freno automatico per lo stazionamento. Velocità di traslazione (1a / 2a) 2,6 / 4,8 km/h 65 lt 55 lt 81 lt 5,3 lt

Forza di strappo al dente benna (ISO 6015) Forza di accumulo al dente benna (ISO 6015)

40 kN (4060 kgf ) 24 kN (2450 kgf )

Telaio inferiore • Il telaio inferiore è costituito da due robusti telai portacingoli uniti

da una parte centrale saldata e lavorata di macchina utensile Lungheza carro CG / CF* 2490 mm Larghezza cingoli 400 mm Rulli inferiori 5/1

Portata massima o portata pompe 124 lt / min Pressione massima / taratura 24,5 MPa (250 kgf / cm2) Controllo Comandi idraulici assistiti

Serbatoio carburante Capacità serbatoio idraulico Capacità totale del circuito idraulico Liquido di raffreddamento

65 lt / min 24,5 MPa (250 kgf / cm2)

Prestazioni alla benna

Sistema idraulico • Il sistema di comando LOAD SENSING abbinato a una unica pompa a portata

Capacità

55V

5900 3800 4220 2970 6170 2270 1850 2230

DIMENSIONI (mm)

Prestazioni generali

B

mm mm mm mm mm mm mm mm

Sistema di orientazione

• L’orientazione della torretta viene assicurata da un motoriduttore con motore

idraulico a pistoni assiali e riduttore epicicloidale che aziona direttamente una ralla con dentatura interna. Il motore è equipaggiato di freno multidisco che blocca la torretta in qualunque posizione. Il freno si innesta automaticamente quando la leva di sicura è sollevata o quando il motore è fermo. Velocità di orientazione 9 min-1 Frenatura della torretta Freno multidisco automatico Assorbimento degli urti idraulici Valvola antishock

Braccio di scavo Brandeggio Dx Brandeggio Sx

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87° 50°

Altri dati Livello potenza sonora LwA (2000/14/EC) 96 dBA

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h

e

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n l


LIEBHERR

Nuove pale gommate

Fedeli e innovative

Le nuove macchine, infatti, rimangono fedeli al concetto di trasmissione idrostatica con tutti i vantaggi che esso comporta ma con lo sguardo rivolto al futuro: sono conformi alla normativa Fase IIIB sulle emissioni di gas di scarico e adottano lo stesso sistema sul quale si fonderà la conversione alle direttive per il livello IV.

L

a nuova generazione di pale gommate di grandi dimensioni, da L 550 a L 580, prevede un aumento di potenza per le due macchine più grandi L 576 e L 580, mentre tutti i quattro modelli della nuova serie sono stati ottimizzati in relazione alla cooperazione tra le forze del circuito idraulico di lavoro, la trazione e la potenza motore installata. In virtù di questa cooperazione si può ottenere un funzionamento efficiente e specifico della macchina stessa. Inoltre, in tutti i modelli si registra un leggero aumento del carico di ribaltamento, con conseguente incremento della stabilità di marcia. Per

I veicoli di fascia superiore, da L 550 a L 586, con un design opportunamente studiato, sono progettati per un rendimento particolarmente elevato e convincono per i bassi costi di esercizio tipici della Liebherr. I modelli L 550 e L 556 sono già disponibili, a scelta, con cinematica Standard Z o cinematica parallela industriale.

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CSC gennaio • febbraio 2012

quanto riguarda il livello di gas di scarico IIIB in vigore a partire da gennaio 2012, la gamma monta nuovi motori diesel Liebherr, in linea a 4 e a 6 cilindri con una cilindrata di 7 litri oppure di 10,5 litri. Liebherr segue un proprio percorso grazie al sistema di iniezione common rail specifico della casa. Per ottenere la migliore dinamica possibile nell'impiego della pala gommata, la compressione avviene in due stadi con raffreddamento intermedio. Il nuovo motore IIIB dispone di un ricircolo dei gas di scarico esterno, raffreddato. Il trattamento finale dei gas di scarico è costituito da un


LIEBHERR

Pale gommate

Nuove pale gommate

L 550

L 556

L 566

L 576

L 580

Carico di ribaltamento alla massima articolazione

Kg

12.000

13.250

15.750

17.500

18.500

Capacità benna

m3

3,2

3,6

4,0

4,5

5,0

Peso operativo

Kg

16.525

17.270

22.500

24.260

24.580

kW/CV

129/175

140/191

190/259

205/279

215/292

Altezza scarico

mm

2.882

2.850

3.240

3.187

3.320

Raggio d’azione

mm

1.095

1.160

1.180

1.233

1.150

Velocità operativa

km/h

0 - 40

0 -40

0 - 40

0 - 40

0 - 40

23.5R25 L3

23.5R25 L3

26.5R25 L3

26.5R25 L3

26.5R25 L3

Potenza motore netta

Dimensioni pneumatici catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e da un filtro per polveri sottili diesel (DPF). La rigenerazione attiva del filtro per polveri sottili viene realizzata da una valvola di iniezione separata nel tronchetto di scarico, il cosiddetto HC Doser che, soprattutto nella rigenerazione in condizioni di basso carico, garantisce il pieno rispetto dei valori di legge relativi ai gas di scarico. Grazie a questo sistema, in un tipico impiego di caricamento, la rigenerazione a macchina ferma avviene ogni 15 - 25 ore, mentre la breve durata di rigenerazione (circa 25 minuti) riduce il consumo aggiuntivo di carburante. Il

maggiore raffreddamento richiesto dalla nuova tecnologia dei motori è garantito dall’impianto di raffreddamento di nuova concezione formato da radiatori installati longitudinalmente dietro la cabina. Grazie all'assenza di un radiatore anteriore, la pulizia è più agevole e si riducono notevolmente anche i costi e tempi di manutenzione. Il fatto poi di aver installato i componenti più pesanti come il motore diesel e le pompe per quanto possibile indietro, aiuta dal punto di vista del baricentro a costruire pale gommate più leggere rispetto ai sistemi tradizionali con convertitore di coppia. Senza

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contare che la riduzione di peso migliora il risparmio di carburante e allunga la durata utile dei componenti. FUNZIONALI E CONFORTEVOLI Gli interni della cabina di guida sono stati ottimizzati per garantire all’operatore una maggiore ergonomia e funzionalità: gli elementi di comando sono stati riordinati, il display touchscreen è stato ulteriormente sviluppato così come il sistema dei portaoggetti. Come opzione, è disponibile inoltre un sedile di guida molleggiato anche trasversalmente oltre che in altezza e in


LIEBHERR Sotto, due immagini dello stabilimento di produzione di Bischofshofen: dalla metà degli anni Ottanta ad oggi in questo sito sono state realizzate più di 36 mila pale gommate.

Nuove pale gommate

La parola a…Johann Stickler, amministratore di Liebherr - Werk Bischofshofen “Per quanto riguarda le sfide del futuro, in linea di principio la conversione alle direttive sulle emissioni per il livello di gas di scarico IV si fonderà sullo stesso sistema. La sostanziale riduzione richiesta di NOX verrà realizzata attraverso un sistema SCR aggiuntivo. Indipendentemente dalle disposizioni di legge, prestiamo molta attenzione ai trend tecnologici che si delineano per il futuro. Alcuni trend, che possiamo osservare nell'industria automobilistica, possono essere sostanzialmente adattati anche alle macchine operatrici. Un parametro decisivo è il miglioramento affidabile dell'economicità nella pratica quotidiana delle macchine operatrici. Il che prevede automaticamente che le innovazioni non debbano anche essere eccessivamente costose. Per citare un esempio: poiché la pala gommata viene prevalentemente impiegata in un ciclo di movimenti ripetitivo, per le successive generazioni è ovvio riflettere sul ritorno, cioè sul recupero di energia in forma elettrica o idraulica. Possibilità per un ulteriore aumento dell'efficienza energetica sono anche offerte dalla gestione intelligente dei motori diesel Liebherr e della trasmissione della potenza nelle pale gommate. Entrambi i campi tecnologici si basano su un know how totalmente proprio della casa e quindi possono essere ulteriormente sviluppati in modo finalizzato e indipendente. Grazie alla nostra competenza di sistema, attraverso il nostro sistema di trasmissione dati LiDAT, rimangono aperte tutte le vie per la gestione della flotta, le richieste individuali dei clienti e le attività di assistenza. Proprio questi punti non sono ancora completamente sviluppati, anche in questo senso siamo impegnati a fondo nella ricerca a favore dei nostri clienti”.

lunghezza, con quadro di comando integrato nel bracciolo. La nuova posizione dell’abitacolo poi riduce il rumore e le vibrazioni all'interno della cabina a beneficio dell’operatore. La cabina ottimizzata è ora disponibile dalla L 550 fino alla L 580. Il piano di manutenzione può essere facilmente gestito attraverso piccoli sportelli facilmente accessibili. Nei modelli da L 566 a L 580 il motore diesel è ruotato di 180° con gli alberi di uscita spostati all'indietro. Pertanto, aprendo il coperchio posteriore, tutte le pompe, il serbatoio idraulico, la

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valvola di intercettazione, il filtro dell'aria e l'interruttore principale della batteria possono essere raggiunti comodamente dal suolo. La pulizia del radiatore può essere eseguita sollevando semplicemente uno sportello sulla macchina. POTERE AI PICCOLI Se nelle ‘ammiraglie’ il motore è ruotato a 180° con l’albero di uscita rivolto verso la parte posteriore, nelle due pale più piccole, L 550 e L 556, il motore diesel è installato trasversalmente rispetto alla direzione di marcia. Una soluzione che ha permesso di installare il quattro cilindri più voluminoso. Oltre a un rapporto ottimale tra carico di ribaltamento e peso operativo, questa soluzione presenta una grande accessibilità per la manutenzione. Altra novità della nuova serie è l'estensione del “2plus1” alla L550 e alla L556. L'ottimizzazione della tecnologia di comando Liebherr consente di passare dal “2plus2” al “2plus1” senza perdite di prestazioni e mettendo a frutto i vantaggi specifici del sistema senza interruzione della forza di trazione “2plus1”. Liebherr quindi nel progettare le macchine IIIB è rimasta fedele ai propri principi di base: caratterizzato da una grande competenza del sistema, il Gruppo è riuscito a ottimizzare ulteriormente la trazione idrostatica che consente un risparmio di carburante nell'impiego delle pale gommate. Inoltre ha implementato una strategia di rigenerazione intelligente, attiva, che l’operatore non percepisce durante l'impiego: un intervallo di tempo relativamente lungo fino alla rigenerazione da fermo con consumo minimo di carburante rappresenta una soluzione raffinata della strategia di rigenerazione nella pala gommata Liebherr. Inoltre, a parità di carico di ribaltamento, il peso operativo viene alleggerito dalla disposizione dei componenti, il che comporta ulteriori possibilità di risparmio. L.T.


CSC.eco CANTIERI · STRADE · COSTRUZIONI

Il nuovo inserto di cantieri strade costruzioni Dedicato al mondo del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti Con fotografie e dati tecnici. Essenziale e innovativo. Vuole essere un ricco, funzionale, e soprattutto agile, strumento in cui si parlerà di waste in ogni suo aspetto. Nel nuovo supplemento verranno approfondite la tematica legate alla gestione dei rifiuti con interviste a esperti del settore, analisi del mercato con dati e grafici, soluzioni e prodotti innovativi, macchine e veicoli ecofriendly. Nell’inserto csc . eco saranno presentati piani mobili, trince, vagliatori, sollevatori, gru e polipi, frantumatori, attrezzature per la demolizione, sistemi di abbattimento delle polveri nei cantieri, macchine per la movimentazione dei rifiuti, impianti per la frantumazione e il riciclo degli inerti.

 Trasporto e separazione ...................................................................................................................................38  Sistri. Caccia al sacco nero ................................................................................................................................40  Sindaci per il clima...............................................................................................................................................43

SPONSOR

 Piaggio dai mille volti.........................................................................................................................................44

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CSC

Eco

Trasporto e

O

I GG

A

PI

Porter Maxxi, largo 1.560 millimetri e lungo, al massimo della versione a pianale lungo, 4.360; con un raggio di sterzata di 4,6 metri, incrociando due motorizzazioni termiche (per un totale di quattro tipi di carburante) e una elettrica, con un’ampio numero di carrozzerie disponibili il Piaggio Porter raggiunge il suo massimo nella versione Maxxi, con una portata utile di 1.120 chili e un peso totale a terra di 2,2 ton. Porter è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di trasporto. Sono infatti sei le versioni carrozzeria di Porter disponibili, ciascuna con la propria peculiarità e la sua specifica missione di utilizzo.

H EC

Motofog si rivolge alle imprese che operano nell’edilizia, nelle demolizioni e in qualsiasi settore che nelle proprie lavorazioni ha l’esigenza di eliminare polveri, odori e fumi. Basta una alimentazione idrica e si è operativi. A costi contenuti dado che non servono generatori di corrente, e con ingombri e pesi estremamente ridotti. Motofog è un abbattitore a getto con a bordo un motore a scoppio che aziona la pompa ad alta pressione. L’acqua viene mandata alla testa porta ugelli con rotazione e alzo a movimento manuale o elettrico. Il getto si trova ad un’altezza tale da non disturbare gli addetti in cantiere. Gli ugelli montati consentono, con una semplice manovra, dei getti che privilegiano la lunghezza della gittata o l’ampiezza a seconda delle esigenze operative. Motofog è disponibile nelle versioni D, con motore diesel, B con motore a benzina e elettrico.

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Caricatore tipo A 934 C Ecr con sistema di recupero di energia. Gra-

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zie a un terzo cilindro centrale rispetto alla coppia di solito utilizzata il braccio compie meno sforzo e in metà tempo.

Pala gommata tipo 924 H con propulsore Cat C6.6

con tecnologia Acert. Ha una potenza massima a 2.300 giri al minuto di 105 kW (143 Cv). La benna ha una capacità fino a 5 m3 con un peso operativo di 11.900 chili. Monta il kit Waste con prefiltro, protezioni sul parabrezza, fari, radiatore e sospensioni. Inoltre è disponibile con il braccio Hla in grado di spingerla fino a 4.038 mm di altezza. Fra le peculiarità l’impianto idraulico Full load sensing e il braccio Versalink monoblocco.

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Al 2 assi tipo Arf 48 M2 lungo da 5.000 mm a 7.500

la Casa veronese ha montato un nuovo impianto frenante Knorr. La tara resta sempre di 3.300 kg per un peso totale a terra di 20 mila. Esiste anche in versione M3 a 3 assi con una tara di 3.900 kg.

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CSC

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separazione Miniescavatore TB 290. Ha un peso operativo di 8.440 chili e una benna con una capacità di 0,245 m3 (larga 750 mm). È mosso da un propulsore Isuzu tipo 4JJ1T a 4 cilindri da 2.999 cm3. Le forme dello chassis sono arrotondate con facili accessi per le manutenzioni. Monta valvole di sicurezza sul sollevamento e linee idrauliche a 2 vie. In cabina anche l’attacco per strumenti di diagnostica.

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Dust fighter 5000. Cwon controllo rotazione elettrica posto nel quadro comandi, raggio di azione della rotazione da 0° a 325°. Monta una pompa dosatrice per additivi chimici, un radio comando per controllo a distanza. È commercializzato con il telaio completo di due ruote e timone, con tasche per movimentazione con muletto, 2 stabilizzatori regolabili in altezza. Fra le dotazioni di serie : quadro comandi a bordo macchina; pompa elettrica per una corretta pressione d’esercizio; flussostato e invertitore di fase. In gamma il costruttore austriaco ha molti caricatori con polipi per tronchi di legno o rottami ferrosi, fra cui l’Epsilon M 120 Z96 con un momento di sollevamento da 105 ton/m, 2 sfili idraulici, uno sbraccio massimo di 9,6 mt e una rotazione di 425°. Pesa 2.270 kg.

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Aspiratore di polveri e liquidi Ghibli su Scania R 620Lb 8x2 da 32 ton di Ptt e 23 di tara, ha la cisterna ribaltabile da 11 mila litri di portata e il sistema di filtrazione a 3 stadi con il brevetto Aerovision di gestione visualizzazione delle emissioni in atmosfera delle polveri. Monta un decompressore da 175 mila litri al minuto e un pompa per l’acqua da 70 l/m a 130 bar. Tutta la macchina è lunga 10.043 mm.

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La CapCombi 2600 ha una portata di 10 mila litri di fanghi e 3.800 litri di acqua pulita e un Ptt da 26 ton, su Scania 6x2 da 420 cavalli (cabina CG14). Il mezzo monta una presa di forza integrale Ek 740 + Eg 650, una pompa a lobi Hibon Siav 822, una per alta pressione Uraca Kd 716. Il naspo principale è a bandiera da 80 mt con il tibo da un pollice, quello ausiliario, posto sul lato destro dello Scania è da mezzo pollice ed è sempre lungo 80 mt. Il naspone superiore, invece, è girevole ed è completo di braccio guidatubo, ed è lungo 15 mt (150 mm di diametro). Il mezzo è lungo 7.810 mm e alto 3.830, con un imterasse di 3.300.

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Eco

Caccia al sacco nero Se si parla di ambiente e di rifiuti, non si può non trattare del sistema Sitri, croce e delizia di oltre 260 mila produttori e gestori di rifiuti e di oltre 20 mila imprese di trasporto. Si parte ad aprile. E sin da ora proseguono i test con chiavette Usb, scatole nere e telecamere nei siti di smaltimento, 865 quelli censiti e quindi in regola. Ma la lotta alle discariche abusive e alle ecomafie è solo al primo passo.

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SOGGETTI ISCRITTI

LE FINALITÀ DEL SISTRI • maggiore trasparenza e controllo della movimentazione dei rifiuti lungo tutta la filiera, in relazione alla possibilità di disporre dei dati in tempo reale; • maggiore efficacia all’azione di contrasto dei fenomeni di illegalità e nei confronti di comportamenti non conformi alle regole; • maggiore tutela dell’ambiente, della sicurezza e della salute dei cittadini; • riduzione adempimenti burocratici e semplificazione procedure per gli operatori; • riduzione oneri per i soggetti obbligati, una volta a regime; • maggiore concorrenza sul mercato.

La lotta alla illegalità nel settore dei rifiuti speciali costituisce una priorità del Governo per contrastare il proliferare di azioni e comportamenti non conformi alle regole esistenti e, in particolare, per mettere ordine a un sistema di rilevazione dei dati che sappia facilitare, tra l’altro, i compiti affidati alle autorità di controllo. È questo il motivo per cui è stato realizzato il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Sistri, la cui gestione è stata affidata al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente. Nell’ottica di controllare in modo più puntuale la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutta la SPONSOR

l sistema, fortemente voluto dal precedente ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, allo stato attuale è rimandato. Avrebbe dovuto entrare in funzione il 1° gennaio, ma così non è stato. Niente tracciabilità dei rifiuti fino al 2 aprile 2012. L’operatività del Sistri era già stata, comunque, rimandata fino al 9 febbraio 2012 dal Dl 138/2011. Il nuovo ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, però non demorde sull’entrata in funzione del Sistri in tempi strettissimi: «bisogna andare avanti. Il sistema è di indubbia utilità rispetto all’obiettivo di combattere le ecomafie e le questioni tecniche e procedurali che si sono poste in sede realizzativa devono essere rapidamente risolte, così da consentire in tempi rapidi il collaudo del sistema. Ci sono state questioni amministrative e tecniche che si sono interposte a una sua rapida adozione. A questo punto invito chi è contrario a dirlo espressamente senza prendere a pretesto questioni tecniche». Parole pesanti come macigni. Il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) era nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania. Il Sistema semplifica le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell’illegalità.

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Soggetti produttori e gestori di rifiuti

264.369

Imprese di trasporto

20.789

Totale

285.158

DISPOSITIVI ELETTRONICI Dispositivi elettronici Usb

446.000

Black box

81.500

OFFICINE AUTORIZZATE 1.770 Secondo i dati riscontrati, ogni impresa di trasporto ha richiesto mediamente 4 black box, mentre il numero di dispositivi Usb per ciascun soggetto produttore o gestore di rifiuti è di 1,2. Se si prende in considerazione il numero dei soggetti aventi diritto, escludendo quindi quelli per i quali non risulta effettuato il pagamento del contributo e quelli per i quali non è possibile procedere alla personalizzazione dei dispositivi per significativi disallineamenti informativi, è prevedibile che, all’entrata in vigore del sistema, la quasi totalità dei dispositivi Usb sarà consegnata dalle Camere di Commercio e dalle Associazioni imprenditoriali agli utenti interessati.

filiera, viene pienamente ricondotto nel Sistri il trasporto intermodale e posta particolare enfasi alla fase finale di smaltimento dei rifiuti, con l’utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche. Il Sistri costituisce, quindi, strumento di una nuova strategia volta a garantire un maggior controllo della movimentazione dei rifiuti speciali. Con il Sistri lo Stato intende dare, inoltre, un segnale forte di cambiamento nel modo di gestire il sistema informativo sulla movimentazione dei rifiuti speciali. Da un sistema cartaceo - imperniato


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Destinatari Il sistema SISTRI prevede l'iscrizione di specifiche categorie di soggetti individuati dal Decreto ministeriale del 17 dicembre 2009 Soggetti tenuti ad aderire al Sistri L’articolo 1 del Decreto ministeriale individua:le categorie di soggetti tenuti a comunicare, secondo un ordine di gradualità temporale, le quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti oggetto della loro attività attraverso il SISTRI, utilizzando i dispositivi elettronici indicati al successivo articolo 3; le categorie di soggetti che possono aderire su base volontaria al SISTRI. Categorie di soggetti obbligati ad iscriversi

16 della medesima legge, ai quali sono affidati i rifiuti in attesa dell’imbarco o allo sbarco per il successivo trasporto; ∙ i responsabili degli uffici di gestione merci e gli operatori logistici presso le stazioni ferroviarie, gli interporti, gli impianti di terminalizzazione e gli scali merci ai quali sono affidati i rifiuti in attesa della presa in carico degli stessi da parte dell’impresa ferroviaria o dell’impresa che effettua il successivo trasporto.

PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI PERICOLOSI le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi.

TRASPORTATORI IN CONTO PROPRIO DI RIFIUTI PERICOLOSI le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti pericolosi di cui all’art. 212, comma 8, del decreto legislativo n. 152/2006.

PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI NON PERICOLOSI le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184*, comma 3, lettere c), d) e g), del decreto legislativo n.152/2006, con più di dieci dipendenti. REGIONE CAMPANIA i Comuni, gli Enti e le Imprese che gestiscono i rifiuti urbani nel territorio della Regione Campania. COMMERCIANTI ED INTERMEDIARI i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione. CONSORZI i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti che organizzano la gestione di tali rifiuti per conto dei consorziati. TRASPORTATORI PROFESSIONALI le imprese di cui all’articolo 212, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006 che raccolgono e trasportano rifiuti speciali. OPERATORI DEL TRASPORTO INTERMODALE ∙ il terminalista concessionario dell’area portuale di cui all’articolo 18 della legge n. 84/1994 e l’impresa portuale di cui all’articolo

PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI NON PERICOLOSI ∙ le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g), del decreto legislativo n. 152/2006, che non hanno più di dieci dipendenti; ∙ gli imprenditori agricoli di cui all’art. 2135 del codice civile che producono rifiuti non pericolosi; ∙ le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività diverse da quelle di cui all’art. 184*, comma 3, lettere c), d) e g), del decreto legislativo n. 152/2006. TRASPORTATORI IN CONTO PROPRIO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 212, comma 8, del decreto legislativo n. 152/2006.

L’iniziativa si inserisce così anche nell’ambito dell’azione di politica economica che da tempo lo Stato e le Regioni stanno portando avanti nel campo della semplificazione normativa, dell’efficientamento della Pubblica Amministrazione e della riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese. I vantaggi per lo Stato, derivanti dall’applicazione del Sistri, saranno quindi molteplici in termini di legalità, prevenzione, trasparenza, efficienza, semplificazione normativa, modernizzazione. Benefici ricadranno anche sul sistema SPONSOR

sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) - si passa a soluzioni tecnologiche avanzate in grado, da un lato, di semplificare le procedure e gli adempimenti con una riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e, dall’altro, di gestire in modo innovativo e più efficiente, e in tempo reale, un processo complesso e variegato che comprende tutta la filiera dei rifiuti, con garanzie di maggiore trasparenza e conoscenza.

RECUPERATORI E SMALTITORI le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti. Categorie di soggetti con iscrizione al Sistri facoltativa

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delle imprese. Una più corretta gestione dei rifiuti avrà, infatti, vantaggi sia in termini di riduzione del danno ambientale, sia di eliminazione di forme di concorrenza sleale tra imprese, con un impatto positivo per tutte quelle che, pur sopportando costi maggiori, operano nel rispetto delle regole. Tutte belle parole e propositi, che si spera abbiano un forte riscontro sul territorio. Non vorremmo un secondo best-seller di Roberto Saviano o una puntata da record di audience di Milena Gabbanelli a Report sull’argomento. M.B.


COMUNICA CON NOICSC E IL TUO IMPEGNO NELL’ECOSOSTENIBILE co

Il nuovo inserto sfrutterà una accurata, approfondita e mirata mailing list dei principali consorzi nazionali del settore e delle imprese di servizio. Alla maggioranza degli iscritti arriverà copia del mensile CSC con l’inserto CSC.ECO, e almeno 2/3 volte al mese una newsletter con le principali novità del settore. Fra cui bandi di gara, legislazione, attrezzature.csc@edifis.it

I Consorzi coinvolti

CiAl - Consorzio imballaggi di alluminio Conai - Consorzio nazionale imballaggi Comieco - Consorzio nazionale recupero e imballaggi a base cellulosica

riciclo degli

Cic - Consorzio Italiano composta tori Consorzio nazionale riciclo imballaggi acciaio Consorzio obbligatorio degli oli usati Corepla - Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica

Coreve - Consorzio recupero vetro Fise - Federazione imprese di servizio Kyoto Club Rilegno - Consorzio nazionale per la raccolta

recupero e il riciclaggio degli imballi di legno

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Unitel

- Unione nazionale italiana dei tecnici degli enti locali

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- Sostenibilità ambientale fonti energetiche Federchimica

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Legacoop Osservatorio

nazionale rifiuti

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Sindaci per il clima di Pietro Mezzi

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a lotta ai cambiamenti climatici parte dalle città e dai primi cittadini. Sono numerosi infatti i Comuni del Vecchio Continente che hanno raccolto la sfida e a essersi dotati di strumenti di pianificazione energetica. Tanti sindaci infatti, specie quelli italiani, hanno capito che è dalle città che si può vincere la sfida ai mutamenti del clima. Hanno iniziato giusto quattro anni fa, nel febbario del 2009, siglando un accordo a Bruxelles davanti alla Commissione europea: un impegno che ha preso il nome di “Patto dei Sindaci” (Covenant of Mayors). Un compito non facile, con il quale i Comuni aderenti si impegnavano a superare gli obiettivi fissati dall’Unione per il 2020, vale a dire di ridurre del 20 per cento le emissioni di gas serra, di aumentare del 20 per cento il ricorso alle fonti energetiche rinnvabili e di migliorare del 20 per cento l’efficienza energetica di impianti e

abitazioni. Per centrare l’obiettivo i sindaci hanno deciso di dotarsi di uno strumento, per metà tecnico e per l’altra metà politico, chiamato Paes, un acronimo che sta per Piano d’azione per l’energia sostenibile. Per dar vita a un Piano d’azione occorre prima di tutto preparare un inventario-base delle emissioni locali di CO2 in atmosfera, poi serve mobilitare le strutture civili, sociali, politiche, imprenditoriali delle rispettive città, successivamente occorre condividere le esperienze con le altre realtà territoriali vicine e organizzare eventi specifici capaci di attivare le comunità locali. Il Patto prevede anche le modalità di partecipazione a questo processo: entro un anno dall’adesione il Comune deve presentare il Paes in consiglio comunale; ogni due anni serve dimostrare lo stato di attuazione del Piano e, anche, accettare l’eventuale esclusione dall’accordo qualora un Comune non riuscisse a rispettare gli impegni presi. Con il Paes si definiscono le politiche energetiche del Comune per perseguire gli obiettivi del “20-2020”. E’, di fatto, uno strumento operativo, fondamentale nel rapporto con la Comunità locale e nella gestione delle azioni. Il Piano è anche la fotografia della situazione energetica

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comunale, misurata, rispetto all’anno di riferimento (un anno compreso tra il 1990 e il 2005), sui dati del Baseline emission inventory. Grazie a tale lavoro ogni singolo Comune è in grado di individuare i settori prioritari di intervento e le azioni da implementare per il raggiungimento degli obiettivi. Il Comune che si dota di Paes deve ovviamente dare il buon esempio e compiere azioni virtuose a partire dal proprio patrimonio, sia con le politiche energetiche in senso stretto sia con quelle che hanno relazioni con l’energia. Il Piano si applica ai settori dell’edilizia, delle infrastrutture urbane, dei trasporti e mobilità urbana e degli impianti. Può anche riguardare la produzione di energia elettrica locale, la pianificazione territoriale, gli appalti pubblici, la partecipazione dei cittadini e la gestione dei rifiuti. Non sono pochi i Comuni italiani che hanno aderito al Patto dei sindaci: dai dati di Legambiente aggiornati allo scorso anno, 602 primi cittadini hanno sottoscritto l’accordo (un terzo circa del totale europeo): più della metà sono al Nord, 200 nel Centro Italia e un’ottantina circa nel Sud del Paese. Tra i primi municipi ad aderire al Patto troviamo Genova (che propone di ridurre le proprie emissioni del 23 per cen-

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to), Torino (addirittura del 41,9 per cento in meno rispetto al 1991), Avigliana (- 20,26 per cento), Maranello (- 21,6), Capannori, San Giovanni in Marignano, Rota Greca, Tocco da Casauria (primo Comune italiano dotato di parco eolico), Sluderno, Peglio. Comuni grandi e piccoli, quindi. I Comuni aderenti al Patto dei Sindaci potranno cogliere le opportunità finanziarie europee gestite dalla Bei (la Banca europea degli investimenti). La taglia minima dei finanziamenti è però di un milione di euro, per sostenere progetti di dimensioni finanziarie doppie (potranno accedervi quindi solo i grandi Comuni oppure le aggregazioni di Comuni coordinati in genere dalle Province). Altro strumento di finanziamento sono i Fondi europei di sviluppo regionale. La Fondazione Cariplo due anni fa ha promosso un bando per promuovere la sostenibilità energetica nei Comuni piccoli e medi. Sono stati così finanziati 93 progetti, che coinvolgono 230 Comuni della Lombardia, e sono stati assegnati 3,2 milioni di euro. Sull’esempio della Fondazione Cariplo, l’associazione Fondazioni bancarie italiane ha dato vita a un progetto per diffondere l’esperienza a tutta la Penisola. 


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Piaggio dai mille volti L

argo 1.560 millimetri e lungo, 4.360; ha un raggio di sterzata di 4,6 metri e incrociando due motorizzazioni termiche (quattro tipi di carburante) e una elettrica, con un’ampio numero di carrozzerie disponibili, il Piaggio Porter raggiunge il massimo nella versione Maxxi, con 1.120 chili di portata utile e un peso totale a terra di 2,2 tonnellate. Il Porter è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di trasporto. Sono infatti sei le versioni carrozzeria disponibili, ciascuna con la propria peculiarità e la sua specifica missione di utilizzo. Pianale e Pianale Maggiorato: in questa configurazione, caratterizzata da sponde in lega apribili su 3 lati e dalla base del vano di carico a soli 75 cm da terra, risultano estremamente semplificate le operazioni di carico e scarico delle merci. Questa versione è la soluzione ideale per aziende agricole, edili, vivaisti, artigiani e per tutti i professionisti che necessitano di un veicolo compatto ma con un vano ampio e spazioso. Pianale Ribaltabile: un mezzo unico nel suo genere sul mercato dei veicoli commerciali compatti (il pianale ribaltabile è presente di norma solo su veicoli più grandi). Questo allestimento è realizzato per garantire lo scarico rapido e veloce del materiale. È un veicolo insostituibile per aziende edili, aziende di manutenzione e operatori del verde che lavorano nei centri storici. Grazie alla possibilità di raggiungere gli spazi più angusti è spesso utilizzato come veicolo satellite a mezzi più grandi. Furgone e Furgone Vetrato: un veicolo ideale per il trasporto urbano di merci e persone. Con un volume di carico di 3 metri cubi e porte scorrevoli su entrambi i lati, facilita le operazioni di carico e scarico delle merci più voluminose. Corrieri, artigiani, aziende di manutenzione, imprese di pulizia possono trovare in Porter Furgone una soluzione pratica e funzionale ai bisogni di mobilità professionale. La versione vetrata con quattro posti a disposizione permette inoltre il trasporto combinato di cose e persone. Chassis: è la versione più poliedrica, la solida base su cui installare molteplici allestimenti speciali per soddisfare le più diverse esigenze professionali. Per questa versione sono infatti disponibili più di 50 allestimenti speciali che permettono di realizzare soluzioni sia per il settore privato (celle isotermiche, box coibentati, pianali trilaterali…) sia per quello pubblico (raccolta rifiuti, cestello aereo, allestimenti per Vigili del Fuoco, Polizia municipale).


CSC Mensile - Spediz. in abb. postale - art. 2, comma 20/b Legge 66/95 - Filiale di Milano - In caso di mancato recapito restituire all’ufficio CMP Roserio. Il mittente si impegna a pagare i diritti fissi di restituzione.

CSC

PROVE IN CAMPO ESCAVATORE GOMMATO VOLVO EW160C

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CANTIERI STRADE COSTRUZIONI MAGGIO 2011 anno XXVIII n. 248

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puoi sfogliarla online www.edifis.it


Aste

Ritchie Bros

Sold out!

Venduto! L’ultima asta italiana dell’anno ha registrato quasi 800 partecipanti. Due giorni a Caorso per vendere macchinari edili e agricoli di circa 200 clienti. Ancora una volta molta soddisfazione per i risultati. Gli italiani sono entrati nel meccanismo delle aste senza prezzo minimo e stanno muovendo i primi passi su quelle on-line.

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itchie Bros. infatti sta anche promuovendo molto anche le aste a tempo su internet (vedi box) e quelle da seguire on-line da altre piazze europee. Così partecipando di persona a quella classica, in questo caso a Caorso, (ma stando anche comodamente in ufficio via computer) si possono anche rilanciare offerte in altre aste, in contemporanea a quella di Atene. L’atmosfera di una asta Ritchie Bros è sempre caratteristica. Il rumore è assordante, la sala all’aperto è gremita di persone con i cataloghi in mano e il numero che li contraddistingue (fondamentale per rilanciare e acquisire la macchina scel-

La prossima asta Ritchie Bros. a Caorso è in programma per l’8 di Marzo 2012. Chiunque è interessato ad acquistare o vendere macchinari può visitare il sito internet www. rbauction.it o gli uffici della sede italiana di Caorso allo 0523.818801. ta), il banditore urla incessantemente, rilanciando le offerte per spuntare il prezzo più corretto possibile. Che d’abitudine è quello di mercato, che soddisfa il venditore ma anche l’acquirente.

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I macchinari, in attesa in coda con i motori accesi aspettano di sfilare davanti alla sala come su un palcoscenico. Tutto è calcolato per muoversi all’unisono. Quella piacentina, svoltasi il 6 e 7 dicembre scorsi, ha raccolto oltre 770 offerenti che si sono suddivisi i macchinari di oltre 190 clienti, che hanno scelto il mercato di Ritchie Bros. per la vendita dei propri mezzi. Alla fine Ritchie Bros. ha venduto 890 macchinari industriali, raccogliendo offerenti in sede e online provenienti da 63 paesi inclusi Norvegia, USA, Germania, Francia, Giappone, Zimbabwe, Qatar, Australia e Cina. Gli offerenti hanno potuto fare rilanci per


Aste

Ritchie Bros

Aste a tempo

Come nuovo

Il procedimento di valutazione

Per fare un'offerta su un articolo venduto attraverso un'Asta a tempo, bisogna prima registrarsi. Quando ci si registra per fare offerte a una asta si è poi automaticamente avvertito dell’apertura delle contrattazioni, in modo da per potere effettuare rilanci sia sui lotti venduti nella regolare asta dal vivo che sui lotti venduti attraverso l'Asta a Tempo. Ci si può registrare presso la sede d'asta, a Caorso se si svolge in Italia, oppure online su rbauction.com. Quando l'asta inizia, si accede al sistema dell'Asta a Tempo e si fanno le offerte, utilizzando i chioschi internet presso la sede dell'asta o online su rbauction.com. Quando ci si registra presso la sede dell'asta si riceve un codice Pin e un numero offerente unico. Oltre ai chioschi, si possono usare i cellulari BlackBerry o iPhone per fare offerte su mobile.rbauction.com. Oppure usando un collegamento wireless gratuito disponibile presso la maggior parte delle sedi d'asta e usando il proprio laptop. Se ci si è registrati online, basta accedere al proprio account su rbauction.com al momento dell'apertura dell'asta. Cliccare sul pulsante Asta a Tempo che si trova nel calendario delle aste o nella pagina dei dettagli dell'asta. Successivamente dalla pagina dell'Asta a Tempo, si clicca su ‘Fai un'offerta ora!’ accanto all'asta per la quale ci si è registrati.

Ritchie Bros può trasformare qualsiasi macchinario presso le proprie strutture di rimessa a nuovo allo stato dell'arte – rispettando i tempi e i budget. Si possono realizzare i lavori dopo l'acquisto, prima di vendere o in qualsiasi momento intermedio. Ecco le possibilità: Ispezione & preventivo Si possono ispezionare i macchinari per determinare se abbiano bisogno di manutenzione, e si stila un preventivo. Riparazione e sostituzione Si possono rimettere a nuovo i macchinari, con riparazioni di vetri e tappezzerie, lavori di saldatura, lavorazione del metallo e riparazioni meccaniche leggere. Pulizia - interiore ed esteriore Si fa una profonda pulizia dell'interno del macchinario per rimuovere tutta la sporcizia e la pittura saltata esternamente, con lavaggi a pressione industriale. Sabbiatura Prima di verniciare, si prepara la superficie del macchinario: iniziando con la mascheratura per poi passare alla sabbiatura fino al metallo nudo. Verniciatura Si possono verniciare i macchinari in modo che corrispondano alla flotta o alle specifiche del produttore. Valutazioni accurate Se si vuole conoscere il valore e le condizioni della propria flotta di macchinari, si può contattare il reparto di valutazioni Ritchie Bros. per una valutazione rapida e accurata.

Ispezione sul campo da parte di un ispettore esperto e qualificato. Che visiterà la sede per condurre un'ispezione fisica completa del macchinario. Scatterà delle fotografie e farà delle annotazioni e delle verifiche: una descrizione esatta di ogni articolo, incluso l'anno di costruzione, il produttore e il modello, il numero di serie o il numero di telaio del veicolo, la lettura del contaore o del contachilometri. A cui si potranno aggiungere ulteriori caratteristiche, accessori e aggiornamenti che aumentano il valore dell'unità. Poi si valuterà la condizione di ogni unità, le condizioni del carrello o dei pneumatici e qualsiasi altra informazione utile al proprietario. Le informazioni raccolte durante l'ispezione vengono inserite direttamente nel database. Queste informazioni possono poi essere confrontate con i risultati delle aste mondiali e con altri dati di mercato. Lavorando in modo indipendente, diversi rappresentanti di zona ed esperti analisti finanziari assegnano a ogni articolo un valore, in linea con l' attuale mercato globale. La stima dell’attrezzatura non redatta da una persona sola: viene incorporata anche con le valutazioni elaborate dal team di analisti finanziari e di rappresentanti locali qualificati. Questo metodo garantisce che il valore finale rifletta il vero valore del macchinario sul mercato globale. Così non solo si sa esattamente che cosa si possiede, ma anche quanto vale nel mercato globale. Se poi si decide di vendere, Ritchie Bros. si metterà in contatto per un colloquio riservato e senza alcun obbligo.

una vasta selezione di macchinari per il settore dell’edilizia, la demolizione, il movimento terra, il sollevamento, i trasporti in generale (erano in asta anche auto, pulmann e barche) e tante altre attrezzature e accessori. Particolare attenzione è andata all’escavatore da demolizione Liebherr R974 immatricolato nel 2007, che dopo continui rilanci da offerenti presenti in sede e online provenienti da Francia, Italia, Germania, Cile, Belgio e Spagna è stato aggiudicato a una ditta francese per 800 mila euro. Il secondo giorno, dedicato al settore agricolo, in collaborazione con New Holland, e con i suoi concessionari ita-

liani. Ritchie Bros. ha venduto altri 260 articoli, tra trattori agricoli, seminatrici, aratri, mietitrebbia, rotopresse e altre attrezzature.

rispetto a qualsiasi altra casa d'aste. In totale sono più di 5 miliardi di dollari dal 2002 a oggi (circa 3,9 miliardi di euro). Attualmente una persona su due fa offerte online in tempo reale. Al suo sito si sono iscritti 190 mila potenziali clienti da 118 paesi. "Vendere 1 miliardo di dollari attrezzature su internet in un anno pone Ritchie Bros. al pari di negozi virtuali con Toys 'R', che vende giocattoli on line" spiega Peter Blake, Amministratore Delegato, di Ritchie Bros. Auctioneers. In totale dal 2002 la Casa d’aste ha venduto online 312.600 macchinari, tra cui una gru da 1,6 milioni di dollari (1,2 milioni di euro). M.B.

senza prezzo minimo Come in tutte le aste del Gruppo canadese tutti i macchinari sono stati venduti il giorno dell’asta ai migliori offerenti senza prezzo minimo. Il mercato delle aste on-line per il Gruppo canadese ha raggiunto e superato il miliardo di dollari (oltre 770 milioni di euro) in vendite di macchine nel 2011. Introdotto nel 2002 il servizio via internet e ora vende più MMT, camion e altre attrezzature

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Presentazione

Astra HD9

Si è fatto bello Di Massimiliano Barberis

Tutto cambia per restare uguale. L’Astra non si smentisce. Solido fino all’impossibile, con un telaio da paura. Migliora il comfort di guida e non tradisce la mission di Casa: trasportate di tutto in ogni condizione atmosferica. Solo sulla luna, per ora, non va.

S

enza scomodare troppo il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, il nuovo Astra HD9 è molto ben scandito da una delle frasi più famose del romanzo di Lampedusa, detta dal vecchio principe di Salina Don Fabrizio riguardo alla Sicilia. Isola destinata solo a fingere di cambiare, ma il cui destino non può mutare. Così è e sarà per il nuovo Astra. Solo apparentemente mutato. Nell’aspetto e nella cabina, e non è poco, ma per nulla nella meccanica e nella intrinseca robustezza. Le sue vere doti, quelle per cui lo si sceglie per lavorare in ogni angolo del mondo, il più delle volte sperduto e dimenticato, con umidità, freddo o caldo, generalmente ‘infernali’. Basti pen-

sare che il telaio a ‘C’ da 320x90x10 mm in HB500, fatto da due longheroni piani e paralleli per tutta la loro lunghezza e uniti tra loro da traverse, in acciaio HB530, largo 820 mm, ha, negli 8x4, un momento di flessione (Rbm) espresso in Nm di 202020, quando la concorrenza parte da 146814 e arriva al massimo 158325 (ed è il valore del Trakker). Che è il punto di partenza dell’unica ‘vistosa’ novità: la cabina. Scesa con alcune varianti dalle linee bresciane dell’Iveco e posizionata sull’Astra. Il resto, e ve n’è, è per esperti. Una battuta, ma non troppo: i cavi elettrici, per esempio, oltre ad avere una classe termica superiore, da 105° di temperatura resistono ora fino a 125°,

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PRESENTAZIONE

(classe termica da T2 a T3) sono stati ripassati tutti. Ovvero sono stati riposizionati per tutto l’abitacolo, e il telaio in modo tale da non offrire più punti di contatto che causavano rotture, o solamente rumore in più. Perché gli ingegneri di prodotto Iveco e Astra hanno puntato tutto subito sul miglioramento del comfort. Come, si sa, diciamo, l’unica pecca degli Astra. Per cui da quest’anno la vetroresina o il materiale composito lasciano spazio alla cabina in acciaio trattato del Trakker, tipo Active Day, se corta. Disponibile nelle versioni a guida a destra e a guida a sinistra, corta o lunga, la nuova cabina risulta più leggera di 120 chili e più alta di 8 cm. È stata mante-

Astra HD9

nuta la struttura delle quattro sospensioni meccaniche regolabili nel precarico per assicurare il corretto comfort di guida al pilota su qualsiasi tipo di fondo stradale, e così la cabina bresciana è stata modificata negli attacchi al telaio, e fra un disegno in 3D e l’altro la tara si è avvantaggiata. A seguire, rinforzi sotto scocca e nuovi attacchi, cinematismi ridisegnati che permettono alle sospensioni cabina di lavorare nel modo più fluido possibile, eliminando quasi del tutto i movimenti laterali della cabina, i risultati finali. «Il progetto è stato abbozzato a partire dalla metà del 2008», spiega Roberto Naccarella manager Iveco, «poi a metà del 2009 erava-

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mo pronto al lancio, a produrre le preserie, ma con la crisi ci siamo fermati un anno, e nel 2010 abbiamo ripreso in mano il progetto». L’idea di base oltre al comfort era utilizzare materiali migliori, mantenere il family feeling HD e adeguarsi alle nuove regole per le omologazioni europee. Il nuovo HD9 manderà il pensione il vecchio modello a primavera di quest’anno, è entrato in produzione a fine 2011 e ne produrranno, come minimo, 6 al giorno. Da fuori rispetto all’Hd8 è la calandra a colpire l’attenzione perché è stata completamente ridisegnata, con i cantonali solidali, adesso si apre totalmente, poi l’aletta parasole possiede nuovi cinematismi che la rendono più


Presentazione robusta e meno rumorosa con l’uso. Nuovi sono gli specchi retrovisori disponibili sia motorizzati che riscaldati in grado di offrire una visibilità ottimale in ogni situazione. Le portiere hanno mantenuto un angolo di apertura di 90° e il finestrino basso d’angolo per la visibilità in manovra. Gli interni sono caratterizzati dai nuovi sedili, regolabili e più anatomici, con le cinture di sicurezza integrate e con i soffietti idraulici per il comfort di guida, e dalla cabina ora più larga di 30 mm e alta di 60, con il tunnel più basso di 70 (in pratica ora c’è quasi un pavimento piatto, e tutta la palpebra del cruscotto è stata allargata, senza avere più l’isola centrale. Anche il cluster è stato completamente ridisegnato e la leva del cambio è posta più in basso. La strumentazione racchiude il sistema di diagnosi integrata nel display LCD a colori incastonato fra gli elementi circolari del cruscotto. La pulsantiera centrale facilmente raggiungibile dall’operatore sovrasta le nuove bocchette di areazione che migliorano la climatizzazione dell’abitacolo sia nel periodo invernale che in quello estivo. L’introduzione della nuova cabina ha permesso di ridisegnare completamente gli ingombri del tunnel centrale. Il guidatore trova adesso un adeguato spazio per le gambe, nessuna interferenza con la parete verticale del tunnel e una aumentata facilità nel passare da una parte all’altra della cabina. La salita e la discesa dal mezzo sono assicurate da maniglie e corrimano posizionati in punti strategici all’interno della cabina. I passaruota sono stati completamente ridisegnati, e progettati per potere ospitare pneumatici di vario tipo e dimensioni, dalle classiche 13 R22.5 alle 16.00 R20. Il sistema di aspirazione aria è sempre quello verticale, che prende aria dal punto più alto del camion, ed è composto dal sistema di aspirazione dietro cabina e da un filtro a doppio stadio, lo stesso che Astra utilizza per i dumper. I filtri sono particolarmente efficaci nelle condizioni più estreme ma sono anche molto semplici nel cambio delle cartucce. Tornando al telaio si deve porre in evidenza la tradizionale pulizia della struttura che, per la sua robustezza non necessita di rinforzi, permette agli allestitori un montaggio semplice e veloce di qualsiasi sovrastruttura. I supporti balestra e le spalle carrello sono in fusione, e progettati con elevati coefficienti di sicurezza. Cursor di Casa I motori Cursor da 8 e 13 litri con iniettori pompa a gestione elettronica e albero a camme in testa, grazie alle alte caratteristiche di coppia ai vari regimi e al freno motore, garantiscono agli HD9 elasticità di marcia e una grande potenza frenante, caratteristiche fondamentali per l’impiego in cantiere. Tutta la catena cinematica è studiata per le missioni più gravose e impegnative. Per i cambi Astra offre una vasta possibilità di scelta tra meccanici, tra cui lo ZF Eco-

Astra HD9

I numeri di Iveco 2010

Unità vendute Fatturato Dipendenti Impianti Paesi Dealers Officine e concessionari Investimenti in R&D Gamme in % Medi Leggeri Pesanti Bus Mezzi speciali

129.630 8,3 miliardi di euro (7,183 euro nel 2009; 11.196 nel 2007) 25.583 24 11 711 5.600 214 milioni di euro 13% del mercato 27% 33% 14% 13%

Vendite Astra

2010 2009 2008 2007 1.469 1.467 2.475 2.515 Vendite all’estero nel 2010 al 50 % della produzione, in Italia sono al 16%, al 33% le vendite dirette to Key custode Optional gli assali Kessler K9t o K10t (come le portate) Assale Portata Ratio Pneus standard 325/95R24 14.00R20 61.0386 9 ton a 90 km/h 5,01 Abs Abs Abs 72.614 10 ton a 70 km/h 6,33 16.00R20

2006 2.374

CARATTERISTICHE TECNICHE

Autotelaio HD9 84.44 - Euro 5 8x4 Passo Gomme Ant e Post Motore FPT - Cursor 13 Cilindrata Potenza Max CV Coppia Max Cambio nuovo Ecosplit 4 Assali posteriore M.T.T. Mezzo d’opera M.T.T. Eccezionale Autotelaio HD9 66.44 - Euro 5 6x6 Passo Gomme Ant e Post Motore FPT - Cursor 13 Cilindrata Potenza Max CV Coppia Max Cambio nuovo Ecosplit 4 Assali anteriore Assali posteriore M.T.T. Mezzo d’opera M.T.T. Eccezionale

split 4 a 16 marce per coppie da 1.600 a 2-700 Nm; gli automatizzati tipo Astronic a 16 marce e quelli “full automatici” tipo Allison 4700 - per un massimo rendimento del motore allo spunto e una trazione ottimale su tutti i tipi di terreno. Il cambio di serie, ZF, monta il sistema Servoshift e ha subito alcune migliorie nei propri componenti, fra cui anche la forma della scatola esterna, ora più lineare e pulita. A seconda della gravosità della missione Astra offre la possibilità di equipaggiare i mezzi con assali e motoassali anteriori da 8 ton , 8,5 e 9, arrivando a offrire una versione rinforzata con portata di 10 ton sui motoassali dei modelli 6x6 e 8x6, destinata a impieghi particolarmente duri, su fondi poco compatti o cedevoli, quali sabbia o fango; oppure con allestimenti speciali, con carichi concentrati sull’asse anteriore quali verricelli, gru, strutture per la perforazione. Le

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2.350 mm 13R22.5 12.882 cm3 440 (324 kW) a 1.900 gir/min. 2.100 Nm da 1.000 a 1.440 gir/min. ZF16S2220TO Tandem IVECO 32 ton 40.000 kg 48.000 kg 3.500 mm 13R22.5 12.882 cm3 440 (324 kW) a 1.900 gir/min. 2.100 Nm da 1.000 a 1.440 gir/min. ZF16S2220TO tipo Kessler 10 ton IVECO 32 ton 33.000 kg 38.000 kg

sospenioni della gamma HD9 prevedono balestre di tipo parabolico adottate sia sugli assi anteriori sia posteriori, per un miglior comfort e una maggiore silenziosità. Per allestimenti particolari con baricentri molto alti e per condizioni esasperate di utilizzo, sono comunque disponibili, come optional, le balestre semiellittiche. Per entrambe le soluzioni, sono disponibili le barre stabilizzatrici GLI ALLESTIMENTI Gli allestimenti più impegnativi sono possibili grazie alle caratteristiche strutturali del telaio “extra heavy duty” e alla nuova elettronica. L’adozione del sistema Multiplex consente agli allestitori di gestire il regime di giri del motore per l’ottimizzazione del prelievo di potenza dalle diverse prese di forza. Una grande versatilità in grado di soddisfare ogni necessità d’impiego. 


JCBJCB

Anas nas A

Doppio giallo sulle strade L

a concessionaria JCB Somi di Aprilia, in provincia di Latina, ha vinto la gara di fornitura per sei mezzi JCB Teletruk TLT25D, che sono stati forniti in allestimento personalizzato con livrea nei colori ANAS. ‘Le nuove macchine’, fanno notare dalla Casa madre ‘saranno le prime in dotazione all’Ente conformi alla nuova normativa di sicurezza EN 15000, obbligatoria per i carrelli telescopici’. I motivi che hanno portato le macchine JCB ad aggiudicarsi il bando di gara - indetto per la fornitura di una flotta di mezzi d’opera da adibire alla movimentazione dei materiali utilizzati nelle manutenzioni stradali all’interno dei depositi ANAS – risiedono nella versatilità del JCB Teletruk, riuscita coniugazione fra tradizionale carrello elevatore e sollevatore telescopico. Capace di riunire il meglio di questi due mondi in una macchina molto versatile e potente. Il JCB Teletruk TLT25D rappresenta una soluzione originale per la sua capacità di abbinare le tradizionali caratteristiche di ingombro ridotto e portata elevata del carrello elevatore tradizionale, con nuove soluzioni per migliorare la movimentazione e il sollevamento dei materiali in molteplici applicazioni. Alle caratteristiche generali della macchina, 2.500 kg di capacità massima di sollevamento e 4,1 m come altezza massima di sollevamento, se ne aggiungono infatti altre che esaltano la doppia funzionalità sopra descritta: da un lato, la macchina può sollevare un carico di ben 1.275 kg con uno sbraccio in avanti di 2 m; dall’altro, l’elevato grado di brandeggio delle forche (garantito da una capacità di rotazione della testata portaforche di ben 111 gradi) consente di movimentare carichi instabili o non pallettizzati in condizioni di massima sicurezza. In più, un pratico sistema

L’Anas sceglie JCB per sei elevatori. Il Teletruk è in grado di trasformarsi in pochi secondi da carrello elevatore a pala caricatrice, utilizzando in più tutte le possibilità operative fornite dal suo braccio telescopico. di attacchi rapidi permette di cambiare le attrezzature in pochi minuti, consentendo al Teletruk di trasformarsi all’occorrenza in una pala caricatrice, in un movimentatore con pinza idraulica o in una gru mobile. Caratteristiche comuni, comunque, a tutta la gamma JCB Teletruk, in grado di coprire un ampio spettro di esigenze, con portate fino a 3,5 t e altezze di sollevamento fino a 4,4 m. La gamma, infatti, consiste di 10 modelli gradualmente ampliati nelle prestazioni, nelle diverse configurazioni dei TLT25, 30 e 35, con alimentazione diesel a due o quattro ruote motrici e le versioni con alimentazione GPL a due ruote motrici. Nelle operazioni di carico/scarico da autocarri, poi, la particolare architettura costruttiva dei Tekletruk offre uno dei suoi più apprezzabili vantaggi, vale a dire la possibilità di operare da un solo lato, con un evidente risparmio di spazio e tempo. Anche nei piazzali di dimensioni più contenute, quindi, è possibile lavorare in maniera agevole limitando gli ingombri

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e gli spazi di parcheggio. Il braccio telescopico del Teletruk garantisce inoltre una visibilità ottimale delle forche in qualunque posizione, eliminando gli ingombranti montanti dei carrelli tradizionali che ostacolano la vista limitando la visibilità anteriore. Il tutto senza sacrificare nulla quanto a manovrabilità e compattezza, che risultano del tutto paragonabili a quelli di un normale muletto. Se poi si vuole sfruttare la funzionale pala, il Teletruk sfodera le doti di trasformista. Grazie al sistema di cambio rapido idraulico JCB Changezee, infatti, è possibile effettuare rapidamente e comodamente il cambio delle attrezzature direttamente dalla cabina. Il traslatore integrato nella testata macchina consente inoltre di spostare lateralmente la benna di 120 mm per effettuare passate a filo muro senza rischiare di danneggiare la carrozzeria. CSC

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FIERE

Intermat 2012

Intermat spinge a Oriente Una delle novità della prossima manifestazione parigina vedrà il lancio di una nuova esposizione di attrezzature per cantiere ad Abu Dhabi: Intermat Middle-East. Ecco che la capitale francese diventa il luogo ideale per promuovere incontri e creare nuove partnership con una regione ricca di progetti e infrastrutture.

M

ancano poco più di due mesi alla nota manifestazione parigina ma l’attenzione è già tutta proiettata al 16 aprile: la data di inizio di Intermat 2012. Proprio in quel primo giorno d’apertura gli Emirati Arabi avranno un posto d’onore, con tanto di conferenza stampa alla presenza di ambasciatori del Medio Oriente. Un giorno speciale per promuovere un progetto speciale: Intermat Middle-East. Si tratta di una nuova esposizione di attrezzature per cantiere che si terrà dall’8 al 10 ottobre ad Abu Dhabi, una regione in cui il settore delle costruzioni è in rapida crescita ed è inoltre fonte di ragguardevoli progetti di infrastrutture. Un altro Paese che sta vivendo una grande espansione è senza dubbio la Cina. Analizzando l’evoluzione della domanda si nota che se nel 2005 la percentuale era del 18% nel 2010 è balzata al 52% (vedi grafico evoluzione della domanda 2005

2012: CHE ANNO SARÀ? Secondo una stima di Manfredi & Associates, il mercato statunitense delle attrezzature, che peraltro ha anticipato il crollo di quello europeo, ha registrato segni di ripresa nel 2010 con

- 2015). La forte progressione cinese rispecchia tra l’altro anche l’affluenza al salone parigino che tra gli altri vede la presenza di numerosi leader del mercato quali: Sany, Liugong, Cifa/Zoomlion, XCMG, Shantui.

EVOLUZIONE DELLA DOMANDA, 2005 - 2015* (% sul totale)

2005 India 3%

2010

Giappone 8% Resto del Mondo 23%

America 28%

Cina 18%

India 6%

Giappone 5%

America 12% Europa 13%

Europa 20%

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2015*

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Resto del Mondo 13%

Cina 51%

India 8% America 15%

Giappone 4% Resto del Mondo 13%

Europa 11% Cina 49%


FIERE

Intermat 2012

EVOLUZIONE DEL MERCATO MONDIALE DELLE ATTREZZATURE, 2000 - 2015*

E $ 100 miliardi di vendite mondiali di attrezzature nel 2007(unità)  2009: $55 miliardi  2010: $77 miliardi E

 2011: $83 miliardi  2014: $104 miliardi

Vendite mondiali di attrezzature per edilizia / 2000 - 2015 (unità) 1.100.000

925.000

* Media 2011-2015*: 955.529 Media 2006-2010 : 820.644

750.000

575.000

400.000

* Previsioni

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* 2013* 2014* 2015*

ZOOM SULL'EVOLUZIONE DEL MERCATO EUROPEO

Europa: evoluzione delle vendite. 2000-2015* (Unità) 300.000

237.500

Media 2006-2010 : 149.850

175.000

Media 2011-2015 : 115.385

112.500

50.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* 2013*2014* 2015*

* Previsioni Fonte: Off-Highway research

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un incremento delle vendite del 21% del volume; trend che proseguirebbe anche nel 2011 con una crescita dell’ordine del 14%. Ma se il mercato statunitense ha ripreso a crescere quello europeo nel 2011 ha registrato una debole inflessione, nell’ordine dello 0,1%, con trend che variano in base ai paesi. Secondo Euroconstruct i paesi dell’Europa centrale sono in prima posizione rispetto al resto del mondo in materia di miglioramento della domanda, mentre i mercati irlandese e spagnolo continuano a vivere una situazione di crisi. Sempre secondo questa fonte, i paesi nordeuropei dovrebbero ricominciare a registrare crescite significative. A differenza delle economie occidentali, il mercato asiatico è stato lo scenario di un’intensa attività economica nell’ambito di una congiuntura internazionale depressa. INTERMAT TRA NOVITÀ E PROPOSTE L’edizione 2012 del Salone parigino sarà una vera e propria vetrina che metterà in mostra le innovazioni e le ultime tendenze del settore. Pertanto i costruttori europei preparano il futuro : soluzioni innovative per rispondere alle esigenze delle direttive europee in materia di sicurezza delle attrezzature e di rispetto dell’ambiente (limitazioni delle emissioni sonore e inquinanti, risparmio di energia). Durante la manifestazione, infatti, attraverso il percorso «Innovation Awards» sarà possibile scoprire tutte le novità e le innovazioni tecnologiche premiate dalla giuria di esperti. Altro evento da segnalare è la conferenza organizzata dall’European Rental Association. L’evento, che si terrà il 17 aprile 2012 riunirà dirigenti di aziende europee di noleggio, costruttori di attrezzature e imprese di costruzioni. Nell’ambito di uno spazio specifico e in condizioni di massima sicurezza, sarà inoltre possibile testare le prestazioni delle piattafrome aeree grazie a Ipaf, il punto di riferimento internazionale della sicurezza nei lavori in quota. CSC


Dakar 2012

Trionfo Iveco

Fiore del deserto Il musone Iveco Powerstar arriva primo alla 33° Dakar. Mosso da un Cursor 13 da 12,9 litri a 6 cilindri, è sponsorizzato dalla Petronas, e guidato dal team dell’olandese volante Gerard De Rooy. Era dal Perlini 105 F Red Tiger del 1990 che un camion tricolore non vinceva una Dakar. Al secondo posto il Trakker Evolution II di Hans Stacey. Insomma un successo Iveco a tutto tondo, completato dal sesto posto di Miki Biason.

A

dirla tutta il Perlini ne infilò 4 consecutive, fino al 1993, di vittorie. Poi la corsa fu appannaggio dei Kamaz e dei Tatra. Mezzi da paura solo a guardarli. Invece quest’anno in testa, e pure al secondo posto e al sesto i ‘tranquilli’ Iveco. Non proprio nell’edizione: ‘cara esco a fare una consegna e torno per cena’; ma in quella abbrutita da competizione. E che competizione: circa 8.373 chilometri, 14 tappe, 465 equipaggi da 50 di paesi. La quarta in America Latina dove, per la prima volta, oltre alle ormai abituali Argentina e Cile, si è arrivati in Perù, a Lima in piazza De Armas. In gara oltre a 74 camion: 161 auto, 181 moto e 31 quad,

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Dakar 2012

Trionfo Iveco

Classifica generale Camion

1° De Rooy-Rodewald-Colsoul - Iveco - in 45°20'47” 2° Stacey-Van Goor-Der Kinderen - Iveco - + 51'19” 3° Ardavichus-Kuzmich-Turlubaev - Kamaz - + 1°47'45” 4° Karginov-Devyatkin-Mokeev - Kamaz - + 5°01'10" 5° Mardeev-Mizyukaev-Sotnikov - Kamaz + 5°01'50" 6° Biasion-Albiero-Huisman - Iveco - 6°31'11” 7° Kolomy-Kilian-Kilian - Tatra - + 6°54'15” 8° De Azevedo-Justo-Martinec - Tatra - + 7°46'07" 9° Sugawara-Suzuki - Hino - + 10°39'24” 10° Versluis-Damen-Schuurmans - Man - + 11°12'32"

Iveco Powerstar Lunghezza 6,800 mm Larghezza 2,550 mm Altezza 3,000 mm Passo 4,400 mm Peso a vuoto 8.500 kg Peso alla partenza 9,300 kg Distribuzione del peso 50%/50% motore IVECO Cursor 13 Cilindrata 12,9litri 6 cilindri in linea, 24 valvole, elettronica Bosch unità iniettori, turbo Holset Potenza max 840 CV @ 2200 rpm (600 kW @ 2200 rpm) Coppia max 3600 Nm @ 1200 rpm trasmissione Frizione monodisco, diametro 430 mm Cambio ZF 16S221OD, riduzione 11,54-0,84: 1; con servo shift ZF-Steyr VG1600/300, riduzione 0,89: 1, senza differenziale telaio Longheroni in acciaio (KF600) ad alta resistenza 260x75x6 mm senza rivestimento interno asse anteriore Sospensione con molle a balestra con 4 ammortizzatori Donerre per asse, montato con molle elicoidali asse posteriore Sospensione con molle a balestra con 4 ammortizzatori Donerre per asse, montata con molle elicoidali, dotata di stabilizzatore pneumatici Michelin 14,00 R20 XZL Serbatoio del carburante 1 x SAG-Alutech serbatoio di acciaio, capacità 700 litri freni Tipo di Knorr-Bremse, freni a disco, 430 x 42 mm Sistema a pressione da 8 bar

oltre a un migliaio di addetti ai lavori e lungo tutto il percorso la popolazione di 3 nazioni di appassionati di motori. Il Team Petronas De Rooy Iveco, con il numero 502, alla fine di 14 tappe, in cui è arrivato primo in 5, ha vinto il rally con l’olandese Gerard De Rooy, figlio del leggendario Jan, che su Daf vinse l’edizione del 1987, alla guida di un Iveco Powerstar, un camion prodotto e commercializzato da Iveco per il mercato Australiano, con un motore da più di 900 Cv e componentistica Magneti Marelli. Alle spalle di De Rooy, gli altri piloti del team, Stacey e Biasion alla guida di due Iveco Trakker Evolution 2, equi-

paggiati con lo stesso motore. I tre veicoli, adattati alle condizioni ambientali estreme del rally, erano di serie ma progettati per prestazioni di elevata efficienza energetica. Il team 502 in 21 ore e 20 minuti ha concluso la gara, quando il vincitore della sezione auto, il pilota francese Stephane Peterhansel su Mini, inaspettata vincitrice stile Anni ’60 al rally di Montecarlo, ve ne ha messe quasi 15 e la moto Ktm dell’altro vincitore, sempre francese, Cyril Despres quasi 20. Come a dire che gli Iveco sono andati come una moto fra sabbia e sterrati e hanno messo in riga gli Hummer nelle auto e i camion Kamaz (10 vittorie nelle ultime 16 Dakar).

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L’Ad Iveco, Alfredo Altavilla, buon ben ringraziare: «La nostra partecipazione alla Dakar 2012 mirava a confermare ancora una volta l’eccellente affidabilità dei camion Iveco e dei motori FPT Industrial. Lo straordinario successo ottenuto vincendo e portando al traguardo tre camion di serie nei primi sei posti testimonia le caratteristiche di efficienza, robustezza e sicurezza del Trakker e del Powerstar». In America Latina il Gruppo torinese, o per meglio dire italo-americano, sta macinando successi commerciali molto importanti. La vittoria alla Dakar nel cuore dell’America del Sud è il viatico per un 2012 di ulteriore crescita. Sperando che le ricadute tocchino anche la vecchia Europa. M.B.


Fiat Fiorino turbodiesel 1.3 Multijet 95 CV

Uno e trino

di Massimiliano Barberis

Mette a disposizione 3 motorizzazioni: metano/benzina, diesel e anche elettrico (fatto da Micro-Vett, però). Ma soprattutto nasce nello stesso stabilimento Tofas in Turchia, in cui vedono la luce il Bipper e il Nemo del gruppo francese Psa. Mutano i motori, ma la sostanza no. È piccolo, semplice e capiente. Il Fiorino nazionale ha ridefinito completamente gli standard del segmento 1B degli small van E MACINA VENDITE SEMPRE IN CRESCITA.

di Massimiliano Barberis

C A M P O

P R O V E

PROVA SU STRADA

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Fra le peculiarità del piccolo di Fiat Professional il sedile del passeggero reclinabile a scomparsa che permette, aprendo la grata paracabina, di allungare il piano di carico.

I

l Fiorino, proseguendo la sua agiografia (anche il nome aiuta non poco), se non è santo, è senza dubbio beato. Nato dal pianale della Grande Punto in coppia con il Doblò cargo ha messo in pancia a Fiat Professional nel 2010 15.369 vendite (nel 2009 erano state ben 16.782). Quindi si è dimostrato un ‘campioncino’ di vendite più che invidiabile. Che hanno fruttato in totale, fra tutta la gamma dei commerciali, al braccio professionale torinese nem 2009 ben 82.229 mezzi. Questa nuova gamma di veicoli ha richiesto in Turchia un investimento complessivo di 380 milioni di euro, di cui 190 milioni per ricerca e sviluppo. La produzione è, infatti, realizzata da Tofas, nello stabilimento di Bursa, in cui la capacità industriale è di quasi 160 mila veicoli all’anno. Tofas è iI più importante costruttore automobilistico dell’Asia minore (37,8% Fiat Group Automobiles, 37,8% Koc, 24,3% altri). In coppia con i francesi di Peugeot e Citröen la Fiat produce i furgoni di grandi dimensioni (Fiat Ducato, Peugeot Boxer e Citroën Jumper) e quelli di medie dimensioni (Fiat Scudo, Peugeot Expert e Citroën Jumpy). Chi sceglie il Fiorino ha la possibilità di acquistare un mezzo con portate di 610 o 660 kg, un volume di 2,5 metri cubi, che diventano 2,8 abbattendo il sedile del passeggero, con una lunghezza interna di 1,5 metri o di 2,5. Il tutto in 3,86 metri

di lunghezza.

PICCOLO È BELLO In pratica con il Fiorino la Fiat ha creato una nuova nicchia di mercato, adatta a chi cerca furgonette agili e minute per muoversi nei centri urbani sempre più congestionati. Mezzi con ridotte dimensioni, di ampia però volumetria, bastevole per soddisfare i rifornimenti quotidiani a piccoli cantieri edili cittadini. O come mezzo d’appoggio in quelli autostradali. Il gruppo crede talmente tanto nel Fiorino che rinnova la gamma con l’introduzione dell'ultima versione dicono da Torino “permetterà al modello di consolidare ulteriormente la propria posizione nel segmento degli small van”. Le novità, in effetti, sono parecchie e riguardano i propulsori, il cruscotto, i tessuti e infine i colori della carrozzeria. Dallo scorso agosto), sul Fiorino sono disponibili i motori Euro 5 con tutti i diesel equipaggiati con l’impianto di iniezione Multijet di seconda generazione, dotati di filtro antiparticolato e Start&Stop e del cruise control (in optional). A listino entra il nuovo 1.3 Multijet da 95 Cv e 200 Nm di coppia con turbina a geometria variabile, che permette di ottimizzare prestazioni e consumi. Si ottengono così, abbinati alla maggiore potenza e coppia, gli stessi consumi e emissioni

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P R O V E

Fiat Fiorino turbodiesel 1.3 Multijet 95 CV

di CO2 del motore entry level da 1.3 litri da 75 Cv (cioè 4,3 l/100 Km e 1.050 km di autonomia nel ciclo Nedc), e solo 113 g/km di CO2. Anche per i Multijet Euro 5 (75 e 95 Cv) è disponibile il sistema “Speed Block” sviluppato per rispondere alle specifiche esigenze delle flotte che, permettendo di impostare uno dei 4 diversi valori di velocità massima raggiungibili dal veicolo (90-100-110-130 Km/h), che offre contenimento dei consumi e maggiore sicurezza. Completano la gamma Euro 5 il motore benzina 1.4 8v da 73 CV e il 1.4 8v Natural Power da 70 CV a doppia alimentazione benzina/metano, con solo 114 g/ km di CO2 e 314 km di autonomia con un pieno di metano. Resta disponibile nella gamma, anche il motore 1.3 Multijet da 75 CV Euro 4 ancora immatricolabile per tutto il 2012. Sono stati inoltre rinnovati i colori della plancia, dei

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In Italia il braccio professionale di Fiat ha incassato nel 2010 82.229 mezzi, di cui 34.500 sono stati Fiorino e Doblò. Portando la Fiat al 44 per cento del mercato con una crescita quasi del 3. Nel 2009 erano a 72.212 veicoli (+14 % sul 2010). I concessionari dedicati a Fiat Professional in Italia sono 250.


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rivestimenti interni (ora neri per tutte le versioni), e dei tessuti, ed è stata ampliata l’offerta di nuovi contenuti ‘a richiesta’ come la presa di corrente nel vano di carico, i cerchi in lega da 15 pollici e la predisposizione su plancia del Blue&Me TomTom. Gli intervalli di cambio olio sono fissati a 30 mila km (oppure 24 mesi). Inoltre la disposizione dei singoli componenti dei propulsori è stata studiata per ridurre in modo significativo i tempi necessari per gli interventi di manutenzione o riparazione. Il Fiorino model year 2012 è anche disponibile nella versione Adventure con Traction+ e motorizzazioni 1.3 Multijet, per chi necessita di affrontare terreni difficili con scarsa aderenza, conservando i criteri generali di razionalità ed economicità caratteristici del mezzo. Il Fiorino 2011 ha un prezzo, in Italia, che parte da 9.840 euro. Il mezzo piemontese è lungo 3,86 metri, alto 1,72 e largo 1,71 metri dimensioni che gli consentono di affrontare con disinvoltura qualunque centro cittadino, grazie anche a un diametro di sterzata di appena 9,95 metri. Ai motori è abbinabile un cambio manuale a 5 marce (a richiesta è disponibile la trasmissione robotizzata Comfort-Matic a 6 rapporti). Le sospensioni adottano lo schema Mc Pherson all’anteriore, ponte torcente al posteriore. Questa soluzione insieme all’adozione di pneumatici da 15 pollici garantisce un comportamento dinamico su strada, una apprezzabile stabilità e tenuta di strada, offerte anche dallo sterzo preciso in ogni situazione e condizioni di carico a bordo.

VA ANCHE A METANO

Tralasciando la versione elettrica fornita dalla Micro- Vett di Imola, e che sfiora i 50 mila euro di costo, il Fiorino più alternativo per il trasporto in ambito cittadino è quello equipaggiato con il propulsore 1.4 Fire Euro 5 a metano, che fa registrare ridotte emissioni di CO2 (appena 119 g/km). Costa 14.450 euro (11 mila il diesel) e fa quello che promette. Perdendo solo, per 13 chili di metano a bordo (77 litri), e 45 litri di benzina, 100 chili di portata. Da 535 a 425, con una tara di 1.165 chili (diesel) e di 1.255 (metano) e tare rispettivamente di 1.700 e 1.680 chili. Con il metano, e le bombole sotto il telaio, poi si alza anche la soglia di carico, che arriva a 655, dagli iniziali 525. All’interno quindi si scende a 1.060 mm dai 1.210 del diesel. La doppia alimentazione a metano e a benzina sfrutta due sistemi fra loro indipendenti. Di norma, infatti, il veicolo funziona a metano. Solo l’avviamento si effettua sempre a benzina: il passaggio all’alimentazione a gas naturale avviene automaticamente. In questo modo l’impianto di alimentazione a benzina si mantiene efficien-

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te e il suo intervento è richiesto solo quando il gas nelle bombole è prossimo all’esaurimento. È sempre possibile passare da metano a benzina e viceversa in modo manuale, premendo il pulsante sulla plancia. Sviluppato e prodotto da Fpt il propulsore della versione a gas è il 1.4 Fire – abbinato a un cambio manuale a cinque marce - che adotta un sistema Multipoint sequenziale fasato. Peculiarità tecnica che permette al motore di ottenere con l’alimentazione a metano gli stessi vantaggi dei propulsori a benzina. Infatti, quando funziona a gas naturale, il Fiorino garantisce una buona guidabilità - grazie anche ai valori di potenza massima di 70 CV (51 kW) a 6 mila giri/min e alla coppia di 10,6 kgm (104 Nm) a 3 mila giri/min - e buone prestazioni: la velocità massima è 149 km/h mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 17,5 secondi. Dunque un motore con ottime performance cui contribuisce l’adozione di un sistema di controllo della valvola a farfalla di tipo elettronico “drive by wire”. Inoltre, la presenza del “cargo box”, il ripiano di finizione sollevabile, permette di accedere a dei vani portaoggetti di varie dimensioni posti sotto al piano di carico. Quanto alla capacità il Fiorino a gan naturale dispone sulle versioni furgone di una portata (compreso conducente) di 500 kg mentre il Combi può portare 5 persone più 140 kg.

MA C’È ANCHE LA COMBI Punti di forza del Fiorino Combi sono l’essenzialità delle finizioni e la grande configurabilità del vano posteriore che ne fanno la risposta ideale per un uso lavorativo di tipo misto (trasporto di squadre di operai e materiali/utensili o, in alternativa, di soli materiali). La panchetta posteriore a 3 posti può essere ripiegata, impacchettata e anche eliminata dando al Combi la stessa volumetria della versione Cargo: da un minimo di 356 litri a un massimo di 2.500 litri. In più, la soglia di carico è a 527 mm dal suolo in modo da facilita-

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re le operazioni di carico e scarico. All’esterno il Cargo si contraddistingue per alcune peculiarità quali la scocca semivetrata, le porte posteriori vetrate a 2 battenti asimmetrici (apribili fino a 180°) e il paraurti anteriore. Il cliente del Fiorino Combi può scegliere tra dieci colori carrozzeria mentre, all’interno, ciascun allestimento propone un rivestimento specifico. Le superfici vetrate offrono un’ampia visuale della strada e un’ottima luminosità interna mentre il posto di guida privilegia la funzionalità, e garantisce una posizione comoda per tutte le taglie grazie anche alle regolazioni del sedile e del volante. In più, la plancia a forma di ‘T’ consente al conducente di avere a portata di mano tutti i comandi, compresa la leva del cambio posta centralmente. A richiesta è possibile dotare il Fiorino Combi del climatizzatore manuale e dell’autoradio con lettore Cd – MP3 compatibile con le funzioni Bluetooth. E se si vuole ancora di più ecco la versione Adventure. Non pensiate di andare a caccia di antilopi come Ernest Hemingway nella Savana africana, la maggiore trazione è solo elettronica applica alle ruote anteriori. Infatti il Fiorino Adventure da fuori cambia solo per l’assetto che viene rialzato, le ruote, da 15 pollici, e l’aggiunta di paraspruzzi, riparo sottomotore nel paraurti anteriore e protezioni più estese della carrozzeria. Sotto il cofano, invece il sistema Traction+ è un sistema a controllo elettronico che deriva da quello di frenata Ebs. In pratica non c’è il differenziale autobloccante, ma solo il blocco della ruota che tende a slittare, tramite l’Abs che trasferisce la motricità alla ruota con più grip. Basta schiacciare un tasto in plancia e attenti alle zebre!


Alimentazione

Trasmissione Trazione Ruote Pneumatici Sospensioni Anteriori Posteriori Rifornimenti Serbatoio carburante (l) Sterzo Diametro di sterzata tra marciapiedi (m) Diametro di sterzata tra muri (m) N. giri volante Freni - D (disco) - T (tamburo) Anteriori (mm) Anteriori con Comfort-Matic (mm Posteriori (mm) Prestazioni Velocità massima (km/h) 155 155 Consumi (l/100 km) Ciclo urbano Ciclo extraurbano Combinato Emissioni CO2 (g/km) * = con rapporti lunghi. Dimensioni Lunghezza (mm) Larghezza (mm) Altezza (mm) Passo (mm) Sbalzo anteriore (mm) Sbalzo posteriore (mm Carreggiata anteriore (mm) Carreggiata posteriore (mm) Bagagliaio Volume (m3) Porta laterale scorrevole Larghezza (mm) Altezza (mm) Porta posteriore a 2 battenti

Motore 1.4 8v 4, in linea 1360

1.3 16v Multijet 4, in linea 1248

10,5 : 1 17,6 : 1 54 (73) 5200

55 (75) 4000

118 a 2600

190 a 1750

iniezione elettronica Multipoint sequenziale fasata con sistema returnless

iniezione diretta Multijet Common Rail elettronico con turbo e intercooler

anteriore

anteriore

185/65 R 15 185/65 R 15 185/65 R 15 Q (M+S) 185/65 R 15 Q (M+S) a ruote indipendenti a ruote indipendenti tipo McPherson tipo McPherson ponte torcente

ponte torcente

45

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9,95 10,45 2,8

9,95 10,45 2,8

D 257 D 284 D T 203

D 257 284 T 228

8,8 5,9 7,0 165 123 / 119*

5,9 / 5,8* 3,9 / 3,8* 4,6 / 4,5*

3959 3959 1716 1721 2513 855 591 1464 1465

1716 1721 2513 855 591 1464 1465

0,36 - 2,5

0,36 - 2,5

min 570 / max 644 1041

min 570 / max 644 1041

Larghezza (mm)

min 1056 / max

Altezza (mm) Pesi Tara (kg) PTT (kg) Portata compreso 4 posti + 293 kg conducente (kg) 5 posti + 175 kg

1040/1060 1165 1680 4 posti + 293 kg 5 posti + 175 kg

1140 min 1056 / max 1140 1040/1060 1185 1700

Dotazioni (mercato Italia) Esterno Cristalli atermici Vetri laterali 2a luce a compasso Modanature Tappo serbatoio con chiave Porta laterale scorrevole lato destro Porta posteriore a due battenti vetrata Pneumatici da 15” Coppe ruota integrali Paratia specifica Combi N1 Specchi retrovisori esterni regolabili dall’interno Specchi retrovisori esterni con comando elettrico e sbrinamento Tergilunotto Cappelliera Porta laterale scorrevole lato sinistro Fendinebbia Vernice metallizzata Pneumatici invernali da 15” Paraspruzzi Barre longitudinali per portapacchi Interno Sportello vano portaoggetti Regolazione lombare sedile guida Sedile guida regolabile in altezza Appoggiabraccia sedile anteriore Tappeto abitacolo in TPO Pack Adventure Sedili anteriori riscaldati Sedile guida riscaldato Sedile passeggero ripiegabile a scomparsa Portadocumenti su plancia Presa corrente 12 V Rete fermabagagli Funzionale / Elettrico Idroguida Correttore assetto fari Kit fumatori Aggancio universale seggiolino per bambini Isofix Regolazione volante in altezza Telecomando apertura/chiusura porte Alzacristalli elettrici anteriori Bloccaporte elettrico Lunotto termico Climatizzatore DPF (filtro antiparticolato) Dead Lock Comando cambio robotizzato Allarme Sicurezza Cinture di sicurezza posteriori con arrotolatore ABS a quattro sensori + EBD (Elettronic Brake Distribution) Airbag lato guidatore Ruota di scorta in lamiera di dimensioni normali Chiusura automatica porte in movimento sopra i 5 km/h Airbag passeggero Airbag laterali Sensore di parcheggio Appoggiatesta posteriori Audio / Telematica Predisposizione radio con altoparlanti e antenna Dispositivo viva voce Bluetooth® Autoradio con CD singolo Autoradio MP3 Pack Adventure (assetto rialzato, riparo sottomotore integrato nel paraurti anteriore, protezioni più estese della carrozzeria e allestimento interno specifico) S = di serie O = optional – = non disponibile

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Fiorino Combi

Fiorino Combi SX

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N. cilindri, disposizione Cilindrata (cm3) Livello ecologico Euro 4 Euro 4 Rapporto di compressione Potenza max CE: kW (CV) a giri/min Coppia max CE: Nm a giri/min

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Presentazione

Canter Fuso 2012

Ora è perfetto L’8° generazione del Canter è un chiaro esempio di world truck. È commercializzato in oltre 30 paesi, rappresenta il 40 per cento del totale dei mezzi Daimler. In italia ha quasi il 10 per cento del mercato. Ora si presenta con un cambio automatizzato (Fuso) a doppia frizione, un telaio nuovo come gli interni e la cabina. D’altronde il mercato tira, i concorrenti non stanno con le mani in mano e chi si ferma viene cannibalizzato.

I

nsomma il Fuso 2012 è un commerciale a cui prestare molta attenzione, su cui puntare e assicurare un futuro sempre più importante. Per questi motivi a distanza di soli 2 anni, dalla presentazione, sempre a Stoccarda della 7° serie, i manager Mercedes hanno rimesso tutto in gioco, messo mano al portafoglio, e tirato fuori un Fuso tutto nuovo. Telaio, cambio, cabina e design esterno, interni, passi e molte altre variazioni caratterizzano l’ultimo commerciale dagli occhi a mandorla, ma dal cuore europeo. Resta costruito in Portogallo per il mercato della Ue, e mantiene il motore ‘made in Italy’ dell’Iveco Fpt. Si parte dal telaio, si diceva. Ora sono in listino sei versioni da 2.500, 2.800, 3.400, 3.850 e 4.300 mm, per arrivare al gigante extralungo da quasi 5 metri (4.750 mm), pronto ad accogliere allestimenti di lunghezza superiore ai 7 metri. E 3 a seconda del modello sono le tipologie di

telaio, completamente re-ingegnerizzate e di nuova concezione. Che hanno portato a ridurre il peso di 20 kg senza inficiare la resistenza e l’elasticità complessive. Il telaio ‘pallinato’ nella fase di pretrattamento e poi verniciato a polvere, garantisce la migliore protezione anticorrosione possibile. La cabina Standard si basa su un telaio tradizionale con una larghezza di 700 mm, mentre il telaio per i modelli con cabina Comfort e passo da 2.500 a 3.850 mm è più largo di 50 mm nella parte posteriore. Per il nuovo Canter con cabina Comfort e le due misure di passo più lunghe il telaio presenta una larghezza continua di 850 mm. Questo design strutturale garantisce un'elevata stabilità di marcia anche in presenza di sovrastrutture particolarmente voluminose. Lo schema di fori standardizzato del telaio semplifica e migliora il lavoro degli allestitori. Tutti gli autotelai adesso sono disponibili a richie-

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sta con mensole di allestimento, che agevolano il montaggio degli allestimenti. Adesso non è più necessario procedere alla perforazione del telaio. Inoltre, il serbatoio di compensazione dell'acqua di raffreddamento è stato spostato dalla sua posizione originaria, dietro la cabina, in basso sotto di essa, in modo da limitare l'ingombro, mentre il serbatoio è alloggiato dietro il passaruota sulla destra, dove risulta sempre accessibile per i controlli. Con questo spostamento adesso è possibile avvicinare ancora di più le sovrastrutture alla cabina. Altra novità è costituita dall'asse anteriore della versione da 3,5 ton, che monta adesso sospensioni a ruote indipendenti con molle elicoidali per una migliore maneggevolezza e comfort di marcia. Anche i carichi ammessi sugli assi e la configurazione del telaio del Canter sono stati ridefiniti. Questo ha consentito un aumento del carico utile di 85 kg nei modelli da 3,5 ton e fino a un


Presentazione

Canter Fuso 2012

C’è anche l’off road Da 6,5 ton di portata, carrozzabilità di 5.285 mm e propulsore da 129 kW.

massimo di 95 kg sui modelli da 7,5. Mentre sul 7C l'asse posteriore vanta una portata di 6,0 ton , con peso totale a terra di 7,5. La capacità di carico, a seconda del passo, corrisponde a oltre 5 ton per l'autotelaio cabinato. Cabina di guida Il frontale ora appare più ricco e omogeneo, più uniforme e anche alleggerito. Si è migliorata con il disegno l’efficienza aerodinamica, ma si è concesso tanto anche alla moda e a un design ricercato . La ‘V’ della mascherina del radiatore adesso si prolunga al di sopra dei fari, fino alla nervatura sulla porta. La zona verniciata arriva fino al bordo inferiore del parabrezza, eliminado così il poco attraente fascione nero dell’edizione 2009. Il paraurti ora è in tre parti, in acciaio, ed è dotato di robusti angoli rivestiti in materiale sintetico, in cui sono inglobate le luci antinebbia (di serie). Nel gruppo dei fendinebbia è integrata la luce di marcia diurna (di serie). La verniciatura della cabina è cataforetica a immersione (KTL) e il telaio è verniciato a polvere per assicurare una longeva protezione anticorrosione. Per la cabina, inoltre, sono a listino 87 colori, fra cui sei metallizzati. Una volta saliti in cabina la plancia bicolore appare più ampia ed ergonomica. ll guidatore e il passeggero possono approfittare del maggiore spazio disponibile per

il passaggio dal lato sinistro a quello destro della cabina. Bocchette di ventilazione circolari incorniciano la strumentazione. I nuovi strumenti, ancora circolari, sono facilmente leggibili. Il display multifunzione fornisce informazioni su orario e chilometraggio, contiene un computer di bordo per il consumo di carburante, un indicatore delle condizioni del filtro antiparticolato, una spia di avviso per il livello del carburante e un indicatore della marcia inserita. Intorno al volante sono posizionati gli altri tasti. La consolle centrale comprende due vani a norma Din, uno scomparto con coperchio e un portabevande estraibile. Sul lato passeggero, un vano aperto e un box portaoggetti dotato di serratura offrono ulteriori possibilità di stivaggio. Poi, trovano spazio uno scomparto portadocumenti e un vano per il cellulare e alcuni scomparti sul tetto, vani nelle porte e ripiani sia dietro che fra i sedili. Quello di guida adesso è dotato di suppor-

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to lombare regolabile di serie. Sul sedile doppio del passeggero, di serie, il posto a sinistra in direzione di marcia è dotato di un poggiatesta “a telaio”, per favorire la visibilità posteriore. Questo vale anche per i sedili posteriori del cabina doppia. Il sedile di guida, a richiesta, può essere dotato di sospensioni e di braccioli. A richiesta il Duonic Il cambio a doppia frizione Duonic che può montare il nuovo Fuso è concepito sulla struttura di un cambio manuale a sei marce con due frizioni idrauliche a bagno d'olio e il sistema di gestione elettronica. Le due frizioni, esenti da usura, sono montate in posizione concentrica e integrate nella scatola del cambio. La prima frizione è dedicata alle marce della leva del cambio in avanti: prima, terza e quinta, mentre la seconda alle marce arretrate: seconda, quarta e sesta. Il vantaggio di un cambio a doppia frizione consiste


Presentazione nel fatto che durante la marcia il rapporto successivo risulta già inserito, e pertanto gli innesti si verificano con estrema rapidità e praticamente senza strappi. I rapporti di trasmissione sono compresi fra 5,397 (in prima) e 0,701 (in sesta) il che offre una spaziatura estremamente ampia

Canter Fuso 2012

che si traduce in un buon spunto o in una guida parsimoniosa nella marcia più alta. Rispetto a un tradizionale convertitore di coppia, il Duonic cambia marcia in modo più confortevole, senza strappi e interruzioni del flusso di potenza, senza riduzione delle perdite di coppia del convertitore, normalmente associate ai cambi automatici. Di un tradizionale cambio automatico il Duonic ha traslato la funzione di marcia lenta, che permette di effettuare manovre a bassa velocità, utilizzando solamente il pedale del freno. Ovviamente, la corta leva del cambio sulla destra, e in plancia, può essere utilizzata in funzione di innesto manuale in qualsiasi situazione d’uso e in qualsiasi momento. Basta spostare la leva verso sinistra. La leva del cambio segue due logiche meccaniche: seguendo quella a sinistra, la leva si ritrova in posizione ‘D’ per la modalità automatica. Se necessario, tuttavia, il guidatore può cambiare le marce in modo manuale spingendo lievemente la leva verso l'alto o verso il basso. Se viene spinta verso destra, la leva si ritrova invece nel secondo percorso di logica, sulla posizione ‘N’, ovvero di folle. Da qui basta uno movimento verso l'alto per inserire la posizione di parcheggio, o verso il basso per inserire la retromarcia ‘R’. Con il sistema Eco Mode di serie, attivabile mediante pulsante, inoltre, i punti di innesto sono ottimizzati per ridurre i consumi. Il cambio è abbinato al turbodiesel Fpt a quattro cilindri Euro 5. Con 3,0 l di cilindrata, il propulsore è disponibile in tre diversi livelli di potenza da 96 kW (130 CV), 110 kW (150 CV) e 129 kW (175 CV). Il motore a corsa lunga tipo 4P10 monta due alberi a camme in testa con trasmissione a catena, quattro valvole per cilindro, turbocompressore a gas di scarico con turbine a geometria variabile, sistema di iniezione common rail e iniettori piezoelettrici per un dosaggio preciso del carburante. Non ci sono state variazioni rispetto al modello precedente per il livello inferiore e superiore di potenza, quello di mezzo, invece, registra un incremento nominale da 107 kW (145 CV) a 110 kW (150 CV). La coppia massima di 370 Nm è rimasta invariata, pur essendo adesso disponibile su una fascia di regimi straordinariamente ampia, compresa tra 1.320 e 2.840 giri/min. Il Canter è disponibile a richiesta con funzione start/stop abbinata sia al cambio a doppia frizione Duonic che alla trasmissione manuale. Ad aumentare ulteriormente la redditività contribuiscono l'incremento del carico utile e la netta riduzione dei costi di manutenzione. Anche il prolungamento dell'intervallo di manutenzione da 30 a 40 mila km concorre a miglio-

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Portate e potenze La gamma Fuso Canter ha subito molti cambiamenti. Con un peso totale a terra rispettivamente di 3,5; 6 (nuovo) e 7,5 t, il veicolo copre tutti i principali segmenti degli autocarri leggeri. Il nuovo modello da 6 tonnellate (6S15) con cabina Standard e una potenza di 110 kW (150 CV) sostituisce quello precedente da 5,5 t di peso totale a terra. Inoltre, sono state introdotte sia una versione da 3,5 tonnellate (3S15) con cabina Standard e potenza di 110 kW (150 CV), che una da 3,5 tonnellate con cabina Comfort e 129 kW (175 CV) di potenza (3C18). La cabina Standard (S) è larga 1.695 mm, quella Comfort (C) 1.995 mm. I valori di potenza e di coppia del Canter sono: 96 kW (130 CV) a 3.000-3.500 giri/min, 300 Nm a 1.300-3.050 giri/min 110 kW (150 CV) a 3.500 giri/min, 370 Nm a 1.320-2.840 giri/min 129 kW (175 CV) a 3.500 giri/min, 430 Nm a 1.600-2.860 giri/min

rare l'efficienza del mezzo. Che è disponibile con due sistemi di post-trattamento delle emissioni. Una combinazione tra ricircolo dei gas di scarico e filtro antiparticolato depura le emissioni dei modelli da 3,5 t e 6,0 ton di Ptt e quelle dei due livelli di potenza inferiori con un peso complessivo di 7,5 tonnellate. La versione più potente del motore da 129 kW (175 CV), nella categoria di peso da 7,5 tonnellate, si avvale anche della tecnica SCR con iniezione di AdBlue, che è alloggiato sul lato sinistro, direttamente a fianco del serbatoio di carburante e ha una capienza di 12 litri che, considerato il minimo consumo di AdBlue, corrisponde a un'autonomia di circa 8 mila km. Il Fuso Canter dispone di un sistema di rigenerazione automatica del filtro antiparticolato diesel. In caso di intenso utilizzo su brevi tragitti, a causa delle basse temperature del motore, può essere necessaria una rigenerazione manuale del filtro antiparticolato. A cui pensa, e consiglia, un indicatore sul display multifunzione che segnala al conducente l'eventuale necessità di procedere alla rigenerazione manuale. La frenata è sempre sicura, grazie ai freni a disco su entrambi gli assi, e grazie al sistema frenante elettronico. Che nelle due categorie di peso più alte aggiunge, in optional, l'Electronic Stability Program (ESP). Integrato al sistema di regolazione antislittamento, il Brake Assist idraulico, che prevenire lo slittamento e il bloccaggio delle ruote durante i cambi marcia su fondo stradale scivoloso. Di serie infine il freno motore con una potenza frenante di 50 kW, che si aziona con la leva di comando dallo sterzo. M.B.


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senza dubbio il progetto turistico più importante realizzato nella Regione. L’obiettivo è quello di realizzare, entro e oltre i confini della Regione Alpe Adria, la struttura termale più moderna e attrezzata di tutta l’Austria, collegata direttamente all'Hotel Karawankenhof anch'esso attualmente in ristrutturazione. Una vera e propria rivoluzione: coniugare benessere e relax con il design futuristico di una struttura ricca di elementi straor-

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dinari. Sviluppate su più livelli, le nuove Kärnten Therme vogliono distinguersi completamente dagli impianti termali esistenti già al primo sguardo. Cemento e acciaio A oggi sono stati utilizzati 10 mila metri cubi di cemento e 1,2 milioni di chilogrammi di acciaio, un capolavoro architettonico complesso e futuristico negli esterni che, con i suoi quattro piani, è concepito per

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ospitare le formule FUN, FIT & SPA. Piani sospesi, pareti inclinate, torri portanti oblique emergono in modo spettacolare, a rappresentare la bellezza del territorio che le circonda. L’architettura delle Kärnten Therme si ispira alle caratteristiche morfologiche della regione attorno alla località termale, in particolare al Parco Naturale del Dobratsch con le sue numerose sorgenti d’acqua. Fratture tettoniche,


PROGETTO

testimoni del passato, spezzano le facciate e ospitano vetrate che si susseguono progressivamente in modo originale. Anche la struttura interna di questa opera d’arte è fortemente caratterizzata da cavità, crepe e grotte a riprendere il movimento delle pareti rocciose delle montagne circostanti. «Preservare l’identità regionale e rispecchiarla nella forma e nella sostanza è stato fin da subito l’obiettivo del concept architettoni-

SPA

co, che vuole creare una forte relazione tra l’edificio e l’ambiente circostante, e questo rispecchia al cento per cento l’idea del committente e dei promotori di questo progetto» spiega l'ingegnere Pernthaler, membro del team di architetti che seguono il progetto. Tutta la struttura sarà totalmente accessibile anche a portatori di handicap e disabili. Negli ambienti interni delle terme gli ospiti verranno accolti da elementi naturali di di-

verso genere: la quarzite argentata di diversi colori e sfumature caratterizzerà ad esempio gli ambienti termali della formula Premium; gli ambienti saranno impreziositi da pietra naturale di calcare conchiglifero e dalle piastrelle, con l’inserimento di elementi in legno. Una gestione più efficiente delle risorse L’idea di sviluppare le nuove terme in altezza e non in larghezza è

L’offerta delle nuove Kärnten Therme “FUN” KärntenTherme FAMILY: la formula che assicura divertimento e avventura. Vasca divertimento, vasca idromassaggio termale, scivoli d’acqua e scivolo multipista, Crazy River, piscina esterna aperta tutto l’anno, ambiente acquatico interattivo, vasca sportiva da 25 m. “FIT” KärntenTherme MEMBER: sia all’interno che sulla terrazza coperta, Medical Fit Test, consulenza sportiva individuale, diagnostica sportiva, palestra di ultimo grido, ampia scelta di corsi. “SPA” KärntenTherme PREMIUM: ampio centro benessere con sauna e spa, sauna finlandese esterna, ambiente acquatico con acqua termale a diverse temperature e attrazioni, hamam e area trattamenti con 10 diverse cabine per massaggi e trattamenti di bellezza.

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Kärnten Therme in cifre  Interasse più lungo: 35 metri  Superficie finestrata della facciata più estesa: circa 200 m2  200 km di cavi e condutture elettriche  6500 unità di illuminazione  Circa 70 km di sistemi di sostegno (per tubi e canali portacavi)  Volume totale d’acqua: 1.352 m3, 1.352.000 litri d’acqua che circolano non-stop nella nuova KärntenTherme.

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PROGETTO Warmbad-Villach Il ThermenResort Warmbad-Villach offre vacanze all’insegna del relax, della salute o dello sport, alle porte del Parco Naturale del Dobratsch, a pochi chilometri dalla città di Villach. Qui si trova la vasca con fondale naturale in ciottoli dove l’acqua sgorga costantemente a 29 gradi. Il Warmbaderhof dispone di 108 camere e suite, Thermen-Vital Center su 1.800qm con Laconium, grotta alla soluzione salina, piscina coperta e scoperta. Il centro di cura Warmbad-Villach è guidato da medici specialisti e offre tutte le terapie motorie, i bagni, i massaggi e gli impacchi per l’apparato motorio. L’acqua di Warmbad e ricca di calcio, magnesio e carbonato d’ idrogeno. La fonte sgorga a 29° C e ha un getto di 120 litri al secondo. La piscina coperta del centro di cura si trova direttamente sopra alla fonte, che sgorga proprio nella piscine. Campo a 18 buche Alpe Adria Golfplatz "Schloss Finkenstein" e Campo a 18 buche Velden Köstenberg, direttamente al resort scuola di golf. Nell'estate 2012 aprirà il nuovo centro termale Kärnten Therme. Le nuove Kärnten Therme di Warmbad-Villach si divideranno in tre aree principali: Avventura (piscine coperte ed esterne, percorsi ad acqua etc), Benessere (saune, bagni turchi, aree per trattamenti estetici e massaggi ecc) e Fitness (palestra, area wellness.). Come nel precedente edificio, anche nella nuova struttura sarà previsto un collegamento tra l’hotel e la Spa. L’inaugurazione è prevista per estate 2012. Come arrivare Da Palmanova, sulla A4 Trieste-Torino, si percorre l’autostrada A23 fino al confine tra Italia e Austria. L’uscita autostradale consigliata è quella di Villach–Warmbad. stata determinata dalla decisione di riutilizzare le fondamenta delle terme preesistenti. Non solo per motivi economici ma anche per motivi di sicurezza. Le cosiddette fondamenta profonde - trivellazioni fino a 20 metri di profondità con relativo ancoraggio di pilastri delle stesse dimensioni - avrebbero potuto raggiungere le preziose sorgenti termali della località termale Warmbad e modificare il loro corso, cosa che si voleva evitare a tutti i costi. Per questo motivo si è scelto di riutilizzare le fondamenta presenti, alle quali comunque è stato aggiunto uno strato di cemento armato dello spessore di 60 cm, una solida base a supporto dei quattro piani delle Kärnten Therme, della costruzione in acciaio e alluminio che funge da struttura portante per le superfici finestrate e della facciata che, dopo un impegnativo lavoro di tinteggiatura, oggi appare splendente. Il secondo piano del centro termale ospiterà un piscina lunga 25 metri in acciaio inossidabile, una vera

e propria sfida alle leggi della fisica. Questo bacino del peso di 655 tonnellate è posato su una base di cemento dello spessore di un metro così da renderlo totalmente antisismico. Grande attenzione anche per quanto riguarda il punto di vista statico, a causa delle grandi sollecitazioni che saranno causate dal movimento della massa d’acqua. «Al momento il cantiere assomiglia a un operoso formicaio, il nostro obiettivo è di rispettare l’ambiziosa tabella di marcia in vista dell’inaugurazione nel luglio 2012. Coordinare 5 squadre di operai nello spazio di un metro quadrato è una sfida giornaliera» racconta l’Ingegnere Walter Steinmetz, project manager e capocantiere. CSC

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dal 16 al 21 aprile 2012 Parigi - Nord Villepinte - Francia

Esposizione Internazionale delle Attrezzature e Tecnologie per le Industrie dell’Edilizia e dei Materiali

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Ribaltabile

Quadro in lega

Il nuovo semirimorchio ribaltabile in alluminio Acerbi tp78pl con cassa a pareti lisce entra in produzione da quest’anno.

È

l’ultimo arrivato in gamma e può essere considerato il fratello minore in termini di dimensioni, tra i veicoli appartenenti alla gamma alluminio Acerbi. Il Tp78Pl in versione aggiornata è un trailer molto robusto e versatile, dal peso contenuto in 5.400 chili nella versione da 27 metri cubi, «e dall'aspetto "tecnico" dovuto al trattamento "al naturale" dei suoi lamierati», dice Elena Acerbi. La struttura, la tara contenuta e le dimensioni lo rendono il mezzo ideale per il trasporto di prodotti sfusi con carbone, trucioli, fanghi industriali, rifiuti urbani e industriali, ma anche di prodotti agricoli (barbabietole da zucchero, grano e farine). Lungo 8.885 mm e con una PTT di 38 mila kg, il ribaltabile Acerbi ha struttura e cassa interamente in lega leggera di alluminio. Il telaio, da poco riprogettato, è costituito dai classici longheroni a doppia ’T’ irrobustiti con rinforzi nei punti maggiormente sottoposti a stress meccanici.La sezione posteriore del telaio presenta una struttura dotata di lamiere supplementari per migliorare la stabilità del mezzo durante la delicata fase di scarico. La piastra ralla è realizzata con una lamiera da 8 mm fissata tramite bulloni. Il perno di articolazione (King Pin), realizzato in acciaio, misura 2" ed è smontabile dal basso.

Scheda Tecnica

TP78PL Lunghezza esterna Altezza esterna Larghezza esterna Lunghezza media cassa Altezza interna cassone Larghezza interna cassone Tara Portata utile Volume di carico Assi fissi BPW Assali con freno a disco Sospensioni pneumatiche N°6 pneumatici Michelin N°6 Cerchi in Speedline

8.885 mm 3.030 mm 2.550 mm 8.080 mm 1.400 mm 2.440 mm 5400 kg 32.600 kg 27 m³ offset 0 Ø 430 mm

385/65 R 22.5 offset 0 oscillante, Porta posteriore universale diritta, a 2 battenti N°1 bocchetta per scarico posteriore Cassetta porta attrezzi Le zampe di appoggio, a doppia velocità di sollevamento, sopportano un carico dinamico di oltre 24 ton e poggiano su robuste piastre oscillanti. La barra anti incastro posteriore è realizzata in acciaio ed è dotata di meccanismo di ribaltamento. Il TP78PL può essere equipaggiato con tutti gli assali che attualmente il mercato possa offrire (BPW, SAF ed SMB) ed è dotato di serie di freni a disco di grande diametro (430 mm), con possibilità di montare sul primo assale il dispositivo di sollevamento e di sterzatura.

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L'equipaggiamento standard prevede l'adozione di gomme 385/65 22,5" (o a richiesta del cliente 385/55 22,5) montate, a scelta, su dischi in acciaio od in lega leggera. La ruota di scorta (optional) può essere montata su supporto a verricello sotto telaio. L'impianto frenante, conforme alle più recenti normative in materia di sicurezza è dotato di serie di correttore di frenata e impianto EBS 2S/2M. «La cassa è il pezzo forte di tutto il mezzo», prosegue Acerbi. «È costruita interamente sulle linee di produzione della Acerbi a Castelnuovo Scrivia, ed è realizzata con le migliori leghe di alluminio reperibili sul mercato». Il fondo è realizzato con una lamiera di alluminio da 7 mm con spigoli arrotondati mentre le sponde, di spessore totale 40 mm, hanno spessori interni ed esterni pari a 4+2 mm. L'altezza della cassa può essere, a seconda delle cubature, da 1400 a 1800 mm mentre le volumetrie possono variare da 27 a 35 m³. Il ribaltamento della cassa avviene tramite pistone cromato esterno ad olio a 5 mandate con corsa di 7647 mm, dispositivo di fine corsa meccanico integrato e pressione massima di esercizio pari a 150 bar. L'alimentazione avviene per mezzo di pompa sul trattore tramite impianto a 2 flessibili di congiunzione (impianto a due vie). La porta posteriore è di tipo universale (diritta, oscillante, a due battenti) con sgancio automatico e dotata di bocchetta di scarico (optional). Disponibili in alternativa la porta oscillante a tenuta stagna (per trasporto di fanghi industriali) o quella stagna a bandiera. M.B.


CSC vetrina | Il profumo | della Stella Se proprio avete la Stella nel cuore e volete circondarvi anche della sua fraganza, ecco il profumo che fa per voi. È stato realizzato dal profumiere Olivier Cresp, e si tratta del primo profumo da uomo firmato Mercedes-Benz e coniuga nuance legnose con una freschezza floreale. La rinfrescante nota di testa richiama al bergamotto calabrese, all’essenza di limone e mandarino italiano. Il cuore della fragranza è invece un mix caldo e speziato di pepe Bourbon, noce moscata, violetta e resina di galbano. La nota di base conferisce un finale speziale al profumo, caratterizzato tra l'altro dal legno di cedro americano, erba di vetiver e patchouli. Il flacone si presenta moderno ed elegante. Con questo profumo, Mercedes-Benz amplia l'esclusiva offerta di pregiati accessori, tra cui orologi e occhiali. Sarà disponibile nelle migliori profumerie e nelle boutique Mercedes-Benz Spot già dai primi mesi di quest’anno come eau de toilette, after shave, deodorante e shower & body gel.

| Navigom | lancia la serie 9 La serie include il Navigom 92 Plus, il Navigom 92 Premium e il Navigom 92 Premium Live. Tutti i navigatori della serie 92 sono dotati di schermo capacitivo in vetro che, abbinato al nuovo software di navigazione Navigom Flow, semplifica le funzioni intuitive usando semplici gesti. Il modello entry-level della fascia alta è il 92 Plus. Dotato di tutte le funzionalità necessarie per una navigazione comoda e sicura. Grazie ad un’animazione aggiuntiva, l’ “Assistente di Corsia” mostra i cambi di corsia. Con il “Text-to-Speech” il navigatore segnala vocalmente i nomi delle strade, le distanze e i rapporti sul traffico. Il Navigom 92 Premium ha invece il kit Bluetooth per connettere fino a due telefoni e possiede altre funzionalità, come il servizio “Nabiteq Traffic” e il “Comando Vocale Professionale 2.0”. Infine il Navigom 92 Premium Live offre informazioni in tempo reale: sei servizi live sono disponibili per 12 mesi. Mentre “Traffic Live” dà informazioni sul traffico, “Autovelox mobili Live” avvisa quando si è in prossimità di autovelox fissi o mobili. “Clever Parking Live”, “Google Local Search” e “Meteo Live”. È incluso nel prezzo anche Navigom FreshMaps, che permette all’utente di scaricare il materiale cartografico più recente ogni tre mesi per due anni. Si parte da 229 euro e si arriva a 349.

| WD 40 | Un nome una formula È un olio multifunzione commissionato dalla Nasa nel 1953, e che dopo una messa a punto lunga ben 40 formulazioni chimiche (da cui il nome) trovò il giusto equilibrio fra 5 funzioni: lubrificante, idrorepellente, anticorrosiva, sbloccante e detergente. Può pulire le carrozzerie fa grasso e catrame, elimina i cigolii dalle cabine di guida, libera le serrature dal gelo, elimina la condensa dai fari e la previene dagli spinotti, permette di svitare dadi e bulloni delle ruote, lubrifica i twister dei portacontainer, lubrifica le carrucole, assicura l’efficienza delle cerniere dei pianali di carico prevenendone il blocco e se spruzzato sui morsetti della batterie la protegge dall’ossidazione e all’umidità. Ora il WD 40 è in vendita in una nuova confezione, da 250 o 500 ml, con un nuovo sistema di erogazione, che unisce la vaporizzazione a largo raggio allo spruzzo di precisione. Per tutti gli usi guardate su www.wd40.it

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| Lo stile di Yokohama Sfoderato e realizzato con tessuto traspirante, antivento e antipioggia, il giubbotto è realizzato in colore grigio, con taglie unisex dalla S alla XXL. Le zip, quella centrale e quelle sulle tasche laterali, riportano il logo Yokohama. Sul petto il giubbotto è arricchito da due taschine, e su quella destra vengono riportate le losanghe del logo ADVAN, che identifica l’alto di gamma della Casa giapponese di pneumatici. Sulla manica sinistra, infine, è stato anche applicato il logo Yokohama, su un’apposita etichetta con base nera. Sull’etichetta il logo è stato stampato nei colori tradizionali, il bianco e il rosso, in contrasto con lo sfondo grigio del giubbotto. Il giubbotto autunnale by Yokohama è disponibile presso i Consulenti di Guida Yokohama (i rivenditori specialisti clienti dell’azienda) al prezzo Iva inclusa di 80 euro.

| Ecologici | da Lampa Lampa propone CarPlan EcoCar una linea di prodotti specifici per la cura e la pulizia dei veicoli, completamente ecologici e venduti in confezioni riciclabili. Le innovative formule dei prodotti CarPlan EcoCar contengono i migliori ingredienti naturali, accuratamente selezionati da risorse rinnovabili ed eco-sostenibili. Grazie alla completezza della linea CarPlan EcoCar, è possibile detergere e lucidare la carrozzeria dei veicoli, rinfrescare gli interni, pulire il parabrezza e i cerchioni, nel rispetto del pianeta.La gamma CarPlan EcoCar comprende 6 prodotti: • LES500: lo shampoo per la pulizia e la cura della carrozzeria che contiene tensioattivi biodegradabili, rafforzati con estratti naturali di cocco e alcoli naturali. Euro 4,30. • LEP500: il polish lucidante a base di acqua, che protegge e fa risplendere la carrozzeria. È ricco di cere naturali e delicati balsami minerali miscelati senza l’aggiunta di idrocarburi dannosi. Euro 6,00. • LEG500: il detergente per Vetri che rimuove facilmente lo sporco e i depositi degli insetti dal parabrezza e garantisce una pulizia senza graffi. Il prodotto contiene alcool naturale al bio-etanolo, miscelato con estratti di tiglio e cedro e detergenti a base di cocco (euro 5,10) • LEW500: il detergente per cerchi che rimuove efficacemente lo sporco e i residui dell’impianto frenante da tutti i cerchioni, anche quelli cromati. Contiene tensioattivi biodegradabili e detergenti naturali agli estratti di cedro e limone (euro 5,10). • LED500: il pulitore per cruscotto ideale per la pulizia delle finiture interne dei veicoli. Contiene agenti detergenti a base di vegetali miscelati con fragranze naturali e tensioattivi non grassi che rimuovono anche lo sporco più ostinato, prevenendone a lungo la formazione (euro 4,30). • LEO500: l’elimina-odori da nebulizzare all’interno dell’abitacolo, per eliminare i cattivi odori e rinfrescare l’aria. Il prodotto è a base di acqua, contiene estratti di tiglio e legno di cedro e deodoranti naturali a base di soia (euro 5,40).

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CSC vetrina

Expoedilizia a Roma

L

a fiera professionale per l'edilizia e l'architettura organizzata da ROS, società partecipata da Fiera Roma e Senaf, torna dal 22 al 25 marzo 2012 nei padiglioni del polo fieristico della capitale. I riflettori saranno puntati sull’area tematica Attrezzature e Macchine, che offrirà – secondo la migliore tradizione della manifestazione – uno sguardo d’insieme sui macchinari e prodotti utilizzati nei cantieri di ultima generazione: dalle macchine e attrezzature per cave, cantieri edili e stradali a quelle per la demolizione e il riciclaggio, per il sollevamento, la perforazione, il movimento terra; passando per macchine e attrezzature per il calcestruzzo, sino a ponteggi, piattaforme e cestelli per lavori aerei e una serie di utensili e strumenti di misura, prova e controllo. All'esterno sarà allestita l’Area Dimostrativa, un campo prove di oltre 30.000 mq in cui le aziende potranno mostrare ai visitatori i propri prodotti in funzione, simulando situazioni di operatività simili a quelle di cantiere, che avranno così modo di testarne le performance. Impianti, macchine e attrezzature per inerti troveranno uno spazio ad hoc nel Focus rifiuti inerti da costruzione e demolizione: le aziende verranno coinvolte per illustrare i vantaggi di una corretta gestione degli inerti e mostreranno le più moderne tecnologie che permettono il recupero dei materiali, riducendo sensibilmente i costi per gli operatori. Per l’edizione 2012 di Expoedilizia torna inoltre l’appuntamento con la Piazza del Noleggio Assonolo: uno spazio che favorisce il contatto diretto tra i noleggiatori e tutti coloro che, come imprese edili, manutentori, pubblica amministrazione e rivenditori, necessitano soluzioni

I

di noleggio per il loro business. L’area, studiata per dare la massima visibilità ai prodotti e ai servizi dei soci Assonolo/Assodimi, offrirà la possibilità di partecipare ad alcuni momenti di aggiornamento durante i quali verrà fatto il punto sulle novità del mercato e sull’evoluzione della normativa. La quinta edizione della manifestazione ospiterà altri 8 saloni tematici Serramenti Chiusure, Elementi Strutturali, Pavimenti Rivestimenti, Decori Colori, Informatica Servizi, Arredo Urbano, Sicurezza, Impianti ed Energie Rinnovabili. Lo stesso Presidente dell’Ance Puglia Salvatore Matarrese sostiene che le regioni meridionali, organizzando tempestivamente gare d’appalto e bandi pubblici, possano innescare nuovamente un circuito virtuoso rimettendo in moto il settore edile. Queste le tematiche trattate nella prossima edizione: grandi opere pubbliche e private, l’edilizia sostenibile e quella del domani, tutte le novità nel campo della demolizione/ricostruzione, con una nuova area dedicata alle finiture per interno.

EXPO Ferroviaria e INTERtunnel a Torino LA GEOTECNICA

l doppio appuntamento italiano per la tecnologia ferroviaria e per l’industria delle gallerie si terrà al Lingotto Fiere di Torino dal 27 al 29 marzo 2012. Le due esposizioni attraggono ancora una volta grandi aziende provenienti da entrambi i settori industriali e beneficiano di un forte sostegno da parte delle principali istituzioni governative e dalle organizzazioni professionali. Tra le sezioni più interessanti, l’area binari, con veri e propri binari installati nel padiglione 2, consentirà alle aziende di presentare veicoli e macchinari in un contesto reale. Le aziende già espositrici in questo settore sono Arthur Flury, Cembre, Margaritelli, Strail, Wegh Group e Zephir. Oltre a fornire ai visitatori la possibilità di conoscere gli ultimi sviluppi dei prodotti esposti, i due eventi fungeranno da forum per discussioni e scambi di esperienze e idee. Ad esempio, il Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (Cifi) organizzerà una conferenza di alto livello durante EXPO Ferroviaria. Il programma dettagliato sarà pubblicato prossimamente, così come le informazioni sulle altre attività volte a fornire approfondimenti sugli ultimi sviluppi tecnologici e sulle ultime tendenze. Gli eventi vantano il patrocinio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il supporto della Regione Piemonte e Infra.TO Infrastrutture per la Mobilità – la società responsabile per le infrastrutture della Città di Torino. EXPO Ferroviaria inoltre gode del supporto di Ferrovie dello Stato, del Col-

INTERMAT 2012. I NUMERI Dal 16 al 21 aprile  375 000 mq d'esposizione di cui 20 000 mq di aree di dimostrazione all’esterno  1 500 espositori di cui il 67% d'internazionali  4 partecipazioni collettive nazionali: Cina, Corea, Regno Unito (Irlanda del Nord) e Stati Uniti  Oltre 200 000 visitatori attesi di cui il 40% circa internazionali. legio Ingegneri Ferroviari Italiani (Cifi), Gtt Gruppo Torinese Trasporti e di Asstra - Associazione trasporti pubblici. INTERtunnel ha il sostegno della Società Italiana Gallerie (Sig). EXPO Ferroviaria 2012 giunge alla sua quinta edizione, mentre INTERtunnel è alla quarta. Le due esposizioni continuano a destare l’interesse di un numero sempre crescente di visitatori: nel 2010 sono stati ben 7.300 i professionisti che hanno partecipato agli eventi, per un totale di 450 espositori, 350 a EXPO Ferroviaria e 100 a INTERtunnel, confermando così il ruolo chiave delle due esposizioni a livello internazionale. Ulteriori informazioni e aggiornamenti su entrambe le fiere sono disponibili ai seguenti indirizzi: www.expoferroviaria.com / www.intertunnel.com

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1-3 MARZO

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EXPOEDILIZIA

22-25 MARZO

ROMA - Italia

EDILIZIA, ARCHITETTURA IMPIANTISTICA

www.senaf.it

INTERTUNNEL EXPOFERROVIARIA

27-29 marzo

TORINO - Italia

TECNOLOGIE PER GALLERIE E FERROVIE

www.intertunnel.it

METALRICICLO - RECOMAT

18 - 21 aprile

VERONA - Italia

riciclo metalli

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CSC gennaio • febbraio 2012



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e n o i s a c c o ' l e r e non perdpromuovi e l i b i n e t s o s o p p u lo svil Da questo numero oltre al nuovo formato CSC abbina al centro del mensile un nuovo inserto dedicato al mondo del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti. Da 8 a 16 pagine in pi霉 ogni mese. Tutte incentrate sulle tematiche legate ai rifiuti, speciali e non, e sulle attrezzature. Piani mobili, vagliatori, sollevatori, gru, polipi, frantumatori, benne vaglianti, sistemi di abbattimento delle polveri, trince. E inoltre impianti a biogas e sistemi di cogenerazione.

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