GSA 12/2016

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SCENARI SACCHETTI PLASTICA

sacchetti e guanti in gdo: stop alla plastica, ce lo chiede l’europa dalla redazione

E’ guerra aperta alla plastica e ai sacchetti non biodegradabili in GDO. Approvato a novembre in CdM un decreto che rappresenta un ulteriore, decisivo “giro di vite”, e che recepisce le direttive europee. 42 DICEMBRE 2016

Grande Distribuzione Organizzata, la guerra ai sacchetti di plastica si avvia verso il suo atto finale. O almeno, così sembrerebbe. Anche perché stavolta è l’Europa a chiedercelo.

Un bel “giro di vite”

Il 9 novembre scorso, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare un decreto legislativo di attuazione della direttiva europea 2015/720, in vigore dal 16 settembre scorso, che come ricorderanno i più attenti aveva modificato in senso restrittivo la precedente direttiva 94/62/CE sulla riduzione dell’uso dei sacchetti in materiale plastico tanto inquinanti e dannosi per l’ambiente.

Se ne vedono ancora troppo in giro

In effetti, anche se lo scenario è drasticamente mutato rispetto solo a pochi anni, fa, è innegabile che in giro si vedano ancora molti sacchetti di plastica non biodegradabili, così come buste e guanti di plastica nei reparti dei freschi (avete presente i sacchetti e i guanti sottili che si usano per scegliere la frutta e metterla sulla bilancia?).

L’iter

Lo schema di decreto legislativo all’esame è stato predisposto ai sen-

si dell’articolo 4 della legge 12 agosto 2016, n. 170, recante delega al Governo per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea (Legge europea 2015), al fine di attuare la direttiva 2015/720/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, che modifica la direttiva 94/62/CE per quanto riguarda la riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero. La direttiva 94/62/CE, adottata al fine di prevenire o ridurre l’impatto degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio sull’ambiente, non prevedeva, infatti, misure specifiche sull’utilizzo di borse di plastica, che, ai sensi della stessa direttiva, costituiscono un imballaggio. Considerato l’elevato livello di inquinamento ambientale riconducibile ai rifiuti di borse di plastica dispersi in particolare nelle acque, il legislatore europeo ha rite-

nuto di dover prevedere disposizioni specifiche che imponessero agli Stati membri di adottare misure per diminuire in modo significativo l’utilizzo di borse di plastica, in linea con gli obiettivi generali della politica sui rifiuti e, in particolare, con l’obiettivo di prevenzione e con la gerarchia dei rifiuti dell’Unione, di cui alla direttiva 2008/98/CE.

La plastica, ormai un problema

Lo schema di decreto legislativo è dunque da considerarsi a tutti gli effetti quale misura necessaria per ottemperare agli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea. La direttiva 2015/720 ha introdotto alcune importanti novità, definendo e distinguendo, ad esempio, le “borse di plastica in materiale leggero” e le “borse di plastica in materia-


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