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Ecco come si è arrivati a 8 mld euro di raccolta

La crescita della raccolta è stata esponenziale e se anche negli ultimi mesi è indubbio che c’è stata una frenata, ormai il venture italiano si è a affermato come asset class

Di Stefania Peveraro

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Compreso il round da 40 milioni di euro di EnergyDome, raccolto a fine aprile, le statistiche degli investimenti di venture capital del primo quadrimestre dell’anno chiudono sfiorando quota 250 milioni di euro (si veda qui il Report di BeBeez 4 mesi di Venture Capital 2023, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Un dato che conferma il trend di frenata dell’attività già evidenziato nella seconda parte del 2022, anno che pure si è visto si era chiuso con 2,55 miliardi di euro di investimenti, una cifra che solo 5-6 anni prima si immaginava impensabile: nel 2016 e 2017 il dato era solo, rispettivamente, di 165 e 148 milioni. Il tutto quindi per un totale raccolto che sfiora gli 8 miliardi di euro, di cui circa un miliardo di venture debt. E’ indubbio, quindi, che il mercato è cresciuto ed è maturato, nonostante il rallentamento degli ultimi mesi.

Una grande mano per lo sviluppo del mercato l’ha data di sicuro Cassa Depositi e Prestiti attraverso varie iniziative. Prima quale anchor investor dei fondi di fondi gestiti da Fondo Italiano d’Investimento sgr e oggi di quelli gestiti da CDP Venture Capital sgr e dei suoi acceleratori. Ma anche il gruppo Azimut ha avuto un ruolo importante, ancora prima di lanciare il progetto Azimut Libera Impresa nel 2019.

CDP nel suo ruolo di anchor investor ha anche aiutato a na- scere alcuni di quelli che sono diventati i maggiori team di gestione di fondi italiani di venture. Per esempio P101 sgr, fondato da Andrea Di Camillo e specializzato in investimenti in società digitali e technology driven, che a fine dicembre 2022 ha siglato il

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