NaturaSì Magazine | NOVEMBRE-DICEMBRE | Numero 52

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La tavola si illumina con una semplice condivisione Novembre - Dicembre 2023


a casa tua

dalla fattoria sapori e profumi dove le colline scendono dolcemente verso il mare e la terra biodinamica viene coltivata con passione e cura, nascono gli ingredienti di qualità per la pasta ripiena da portare in tavola, pronta in pochi minuti

negozi e aziende agricole bio

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Editoriale

La consapevolezza, un dono condiviso

La redazione Silvia Valentini Sophie Meneghelli Lorenza Gelmetti Diana Zottarel hanno collaborato a questo numero: Serena Federici Ecocomunicazione www.ecocomunicazione.it Benedetta Frare giornalista pubblicista e direttrice responsabile della rivista Blessed Brands Creative Studio per lo scatto di copertina e per le rubriche di cucina

Ogni anno, per preparare l’editoriale dell’ultimo numero, sfoglio quelli che l’hanno preceduto. Un viaggio nel tempo lungo dodici mesi attraverso progetti, storie, iniziative, ricette e prodotti: un racconto corale finalizzato a rafforzare la comunità del bio della quale tutti noi facciamo parte. Le sfide cui la contemporaneità ci mette davanti ogni giorno sono molte: dal cambiamento climatico alla crisi economica; dall’inquinamento alla crisi energetica; dalla siccità passando per la crisi alimentare, legata a questioni politico sociali, ma anche alla perdita di biodiversità e di vitalità del terreno. Come fronteggiare queste avversità? Lo possiamo fare ogni giorno, contribuendo a trasformare il nostro stile di vita per renderlo più coerente, più consapevole, più empatico nei confronti di tutto quello che ci circonda. Il nostro magazine vuole essere un contributo a guardare in questa direzione, un modo per condividere i nostri valori, che sono anche quelli di tutti coloro che ci scelgono per la loro spesa di ogni giorno, mostrando come si possano inserire nella nostra imperfetta quotidianità, fatta anche di piccole incoerenze, dubbi e battute d’arresto. In tal senso, gli ultimi mesi dell’anno sono spesso percorsi da una sottile frenesia: una spinta ad accelerare i consumi ben oltre quelle che sono le nostre effettive necessità; un’impennata degli sprechi, energetici, alimentari e dei cosiddetti “beni materiali”; una corsa ai regali, magari con la frustrazione di non poterci permettere proprio ciò che avremmo voluto. Il rischio è di scordarsi, però, quel regalo che tutti noi possiamo fare – e possiamo farci – semplicemente adottando – o perseverando – in uno stile di vita capace di custodire il futuro anche per le generazioni che verranno. L’attualità che stiamo vivendo ci porta talvolta a doverci ridimensionare. Ma se questo levare non fosse un dover fare senza, ma un riscoprire il valore autentico delle cose? Se fosse quel che resta a permetterci di fare la differenza? E cosa rimane, allora? Resta l’importanza di un cibo che sia essenziale nutrimento per il corpo, per l’anima e anche per la terra. Un cibo autentico che si nutre anche di relazioni altrettanto autentiche, quelle con chi lo coltiva o lo produce, ma anche quelle con chi condivide con noi quel gesto ancestrale, atavico del mangiare. Un po’ come se fossimo tutti seduti e sedute alla stessa tavola, illuminando le festività alle porte con una comune consapevolezza.

Paolo Pistis esperto di agricoltura biodinamica Francesca, Lorella, Silvia Braglia fondatrici di www.disanapianta.net per la rubrica Impastiamo! Jasmin Peschke per la rubrica Cosa ci nutre Orango Films per gli scatti di pag. 11, 19 e 23

Editore: EcorNaturaSì SpA Società Benefit via Palù, 23 z.a. Zoppè, 31020 S. Vendemiano TV Italia P.IVA e C.F. 02010550263 Direttore responsabile: Benedetta Frare Grafica e impaginazione: EcoComunicazione, progetti di comunicazione ecologica Stampato da Mediaprint con inchiostri a base vegetale Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575

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Editoriale

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Sommario

3 Editoriale

22 Approfondimento

La consapevolezza, un dono condiviso

Una sperimentazione all’avanguardia

6 In evidenza

24 Oggi in cucina

Sosteniamo le aziende agricole

Cestini di polenta

8 Impastiamo!

26 Ortofrutta di stagione

Torta di grano saraceno

10 Le stagioni nell’orto

Radicchio, il buono dell'inverno

12 Oggi in cucina

Arrosto di cavolfiore all’indiana

14 Le Terre di Ecor

Il Cerreto, biodiversità e tradizione

16 Schiscetta di stagione

28 L’angolo dei bambini La merenda? Un gioco da ragazzi!

30 Come ti riciclo... Polpette di cavolfiore

33 Ospitalità natura 35 ViandantiSì

Crespelle verdi

37 Cosa ci nutre

18 Lunario

39 Bio consigli di lettura

20 Zuppe di stagione

41 Azienda del mese

Zuppa di ceci e batate

Muesli Rapunzel

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Sosteniamo le aziende agricole

per garantire il futuro del cibo Posta Faugno e Green Vegetable sono tra le prime aziende agricole supportate da NaturaSì attraverso il progetto dedicato al prestito obbligazionario.

Come funziona? Consumatori, clienti e tutti coloro che lo desiderano possono sostenere l’agricoltura prendendo parte

Per saperne di più sul prestito obbligazionario inquadra il QRcode, scrivi a obbligazioni@naturasi.it oppure visita il sito obbligazioni@naturasi.it

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In evidenza

al prestito obbligazionario di EcorNaturaSì. L’investimento minimo è di 1.000 euro, verrà restituito a cinque anni e remunerato con interesse del 4% annuo netto attraverso una Gift Card da spendere in cibo nei negozi NaturaSì di tutta Italia. Ciò significa che, sottoscrivendo un’obbligazione di 1.000 euro, per cinque anni, all’inizio di ogni anno si ricevono € 40 da utilizzare per la propria spesa e, alla fine del quinto anno, i 1.000 euro saranno ritornati integralmente. Oltre al riconoscimento degli interessi remunerati in cibo, questa offerta di obbligazioni si distingue dalle classiche anche perché non viene utilizzata da EcorNaturaSì per i propri bisogni, ma viene girata a progetti terzi, a progetti di aziende agricole legate al mondo del biologico e biodinamico. Tra le prime aziende che EcorNaturaSì sta sostenendo attraverso il prestito obbligazionario troviamo Masseria Faugno e Green Vegetable, realtà diverse per storia e collocazione geografica, ma con alcune caratteristiche comuni: la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della biodiversità, la consapevolezza dell’importanza di un cibo di qualità, per il benessere dell’uomo e per quello della Terra.

Masseria Faugno Situata ai piedi del Gargano, in Puglia, la Masseria Faugno è un’azienda agricola a conduzione familiare, gestita dai fratelli Niro e biologica dal 1998. Una scelta, quella di passare dal convenzionale al biologico, mossa da una profonda convinzione: il futuro

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Sostenere l’agricoltura, per garantire il futuro del cibo, è tra i valori che da sempre contraddistinguono NaturaSì: un impegno concreto per supportare le aziende agricole biologiche e biodinamiche. Il mondo della produzione agricola, del resto, è tra i settori più esposti alla crisi finanziaria: per l’agricoltore, infatti, l’investimento inizia molto prima di poter vedere i frutti del proprio lavoro. La cura dei terreni, la predisposizione di strutture e attrezzature adeguate, ma anche le lavorazioni, la selezione delle sementi, la concimazione, il mantenimento della coltivazione, così come la raccolta, la pulizia e lo stoccaggio richiedono un impegno finanziario anticipato che vede un ritorno solo dopo molto tempo. Attraverso il prestito obbligazionario, NaturaSì offre un’opportunità in più a tutti coloro che desiderano sostenere l’agricoltura biologica e biodinamica.


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Immagine di Orango Films

In evidenza

del cibo, e dell’agricoltura, è nelle nostre mani e ce ne prendiamo cura attraverso le nostre scelte di ogni giorno, selezionando accuratamente quello che mettiamo nel piatto. E un cibo, per essere davvero nutriente, deve rispettare l’intero ecosistema e tutti gli esseri viventi che ne fanno parte. Sui suoi 100 ettari, la Masseria pratica la cosiddetta “agricoltura conservativa”, che riduce – e in alcuni casi addirittura annulla – le lavorazioni del terreno al fine di preservare la vitalità del suolo. Coltiva principalmente cime di rapa, cavolfiori, broccoli, radicchio e asparagi. Dopo aver perso buona parte del raccolto a causa del maltempo nell’autunno dello scorso anno, Masseria Faugno è ripartita grazie al prestito obbligazionario: i soldi ricevuti sono stati investiti per l’acquisto di piantine, necessarie per dare il via a un nuovo ciclo di produzione. “Con questo progetto il consumatore entra a far parte della produzione, diventando un vero e proprio co-produttore insieme a noi”, spiega Luca Niro, proprietario dell’azienda agricola: “Avere questo tipo di sostegno è stato fondamentale e ci ha consentito di rialzarci e ripartire con più energia”.

Green Vegetable Giovane azienda agricola di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, Green Vegetable è il risultato

dell’idea di un gruppo di amici ed ex colleghi che hanno scelto di far coincidere il loro nuovo lavoro con un nuovo progetto di vita. Nata nel 2022, è un progetto in fieri che può contare sul sostegno di EcorNaturaSì anche attraverso il prestito obbligazionario. Attualmente l’azienda si estende per 14 ettari dove si coltivano ortaggi in campo aperto (radicchi, cavoli, rape rosse e insalate) e seminativi (frumento, orzo, segale) in un regime di rotazione delle colture, al fine di preservare la fertilità del terreno. “Il prestito obbligazionario ci ha permesso di costruire una serra, una grandissima opportunità per poter produrre tutto l’anno in maniera controllata e più sicura rispetto al pieno campo, visti i cambiamenti climatici che negli ultimi anni stanno creando sempre più problemi all’agricoltura biologica”, spiega Filippo Polesel, tra i fondatori di Green Vegetable, che aggiunge: “La fiducia che i consumatori hanno posto in noi attraverso il prestito obbligazionario, a parte un grande senso di gratitudine, ci spinge ogni giorno ad aumentare la qualità dei prodotti che produciamo”. Accanto alle coltivazioni troviamo anche l’allevamento di galline, oche, asinelli, maialini, caprette, porcellini d’India con il proposito – a tendere – di dare vita a una vera e propria fattoria didattica, che organizzi attività per bambini e famiglie.

In evidenza

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Torta di grano saraceno

con composta di frutti di bosco e mandorle a cura di Disanapianta

Ingredienti per una teglia dal diametro di 22 cm Costo a porzione 200 g farina di grano saraceno 50 g amido di mais, 70 g farina di mandorle, 130 g zucchero integrale di canna, 130 g di mela grattugiata, 250 g di dessert di soia, 60 g olio di mais, 25 g di polvere lievitante per dolci, 1/2 limone, 1 pizzico di sale, 1 vasetto di composta di frutti di bosco, 1 cucchiaio di sciroppo d’agave, 4 cucchiai di mandorle a lamelle

Ricetta senza glutine

Procedimento

1

Unire in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi: farina di grano saraceno, farina di mandorle, amido di mais, zucchero, polvere lievitante, scorza di limone, sale. Mescolare bene con una frusta. Amalgamare fra loro gli ingredienti umidi: polpa di mela, dessert di soia, olio di mais, succo di limone. Aggiungere gli ingredienti umidi a quelli secchi e amalgamare fino a ottenere un impasto omogeneo.

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Foderare lo stampo con la carta da forno e trasferirvi l’impasto. Cuocere in forno già caldo a 180 °C per 45-50 minuti, preferibilmente in modalità statica. Verificare la cottura con uno stecchino. Lasciare raffreddare la torta e tagliarla a metà orizzontalmente. Farcire con la composta.

Composta frutti di bosco SÌ ESSENZIALI

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Impastiamo!

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Ricomporre la torta, spennellare la superficie con lo sciroppo d’agave, cospargere con le mandorle a lamelle e servire.


Impastiamo!

DalImpastiamo! mondo bio

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Radicchio,

il buono dell’inverno di Paolo Pistis

Tra gli ortaggi preferiti del periodo invernale c’è sicuramente il radicchio, spesso coltivato anche negli orti domestici. Ecco come prendersene cura per gustarlo al meglio.

Del genere Cichorium intybus, il radicchio appartiene alla famiglia delle composite, la stessa delle cicorie selvatiche con le quali ha molti tratti in comune. Ne esistono tante varietà – alcune già classificate fin dal Settecento – che si possono trovare in diversi periodi dell’anno, tuttavia il radicchio è maggiormente disponibile nel periodo invernale, quando è più facile coltivarlo. Tra le diverse varietà troviamo quelle precoci, le medio-precoci e le tardive, distinte in base al numero di giorni che intercorrono dalla semina alla raccolta. Le più comuni sono probabilmente il radicchio di Lusia, il variegato di Castelfranco, il variegato di Chioggia, il rosso di Treviso e quello di Verona.

Semina e trapianto Il radicchio è una pianta che ama i terreni fertili, freschi, profondi, ben esposti alla luce e ricchi di sostanza organica e di humus. Necessita di irrigazioni costanti, pena la presenza di foglie coriacee e un po’ pelose e la possibilità di montare in semenza precocemente. Il suolo al momento della semina, o al momento del trapianto, deve essere completamente privo di erbe infestanti. Un tempo si era soliti seminare i radicchi nell’orto e aspettare che le piantine crescessero, per poi trapiantarle quando erano alte 8/10 cm. Chi vuole può ancora procedere in questo modo, anche se oggi si preferisce acquistare le piantine direttamente dal vivaio e passare subito al

10 Le stagioni nell’orto

trapianto: quest’ultima modalità ci permette di avere piante più uniformi e di poter controllare meglio le erbe infestanti. Quando acquistiamo le piantine dal vivaio, infatti, oltre a scegliere la varietà desiderata possiamo chiedere anche quale sia la tempistica di produzione: questo ci permette poi di avere nell’orto una raccolta a scalare per diversi mesi. Nel caso più fortunato potremmo

Un consiglio se vi sembra troppo amaro? Dopo aver lavato e tagliato le foglie, lasciatele in ammollo per 20 minuti in acqua fredda: perderanno un po’ del loro sapore amaro e saranno più gustose avere radicchi da raccogliere da settembre fino a febbraio, effettuando un unico trapianto tra fine luglio e i primi di agosto: chiedete sempre ai vostri fornitori il periodo di raccolta per non trovarvi con tanti radicchi pronti in un unico periodo.

Coltivazione e cura Prima del trapianto è buona norma fare un “bagno radice biodinamico” con il preparato biodinamico Fladen colloidale che ne facilita l’attecchimento.


Immagine di Orango Films

Le stagioni nell’orto

Ne bastano 30 g disciolti in 10 litri di acqua tiepida non clorata e dinamizzata per 20 minuti, con la quale si irriga fino a inzuppare il panetto di terra. Poi si procede al normale trapianto, avendo cura di irrigare 2/3 volte al dì per circa 7 giorni, così da far radicare bene le piantine. Le concimazioni prima del trapianto dovranno essere effettuate con compost molto maturo, o meglio, con dell’humus di lombrico biodinamico. Circa 20 giorni prima del trapianto il suolo va caricato di forze vitali, spruzzando al suolo il preparato biodinamico cornoletame “500k”. Per prevenire il più possibile patologie fungine o batteriche possiamo spruzzare sulla foglia i microrganismi effettivi o se preferite qualche buon probiotico che potete trovare nei negozi di prodotti biologici, come il kefir d’acqua o di latte o semplicemente un buon yogurt biologico. Per esempio, possiamo usare 200/300 ml di yogurt bio in 10 litri di acqua non clorata da spruzzare sulle nostre piantine verso sera, una volta ogni 7/10 giorni circa. Se dovesse comparire qualche bruco, interveniamo subito con del Bacillus thuringensis ammesso in agricoltura biologica, reperibile nei garden specializzati e seguiamo le indicazioni riportate in etichetta. Dopo circa 20/30 giorni dal trapianto, una leggera sarchiatura o zappatura superficiale fatta in giorni di foglie/acqua, indicati nel calendario biodinamico, aiuterà le piante a crescere in modo armonico e salutare.

Raccolta e conservazione Circa 15 giorni prima della raccolta, per aumentare il gusto e le forze vitali del radicchio, si consiglia di effettuare delle spruzzature del preparato biodinamico cornosilice “501” che consente di assorbire meglio la luce, fare una buona fotosintesi clorofilliana e avere così piante sane. È preferibile effettuare la raccolta di mattina, quando il sole è ascendente e le forze vitali sono nella foglia, possibilmente in giorni di foglia/acqua: il radicchio così raccolto si conserverà diverse settimane in frigorifero mantenendo il suo gusto. Il sapore del radicchio è molto variabile, non solo per le differenze varietali ma anche per il metodo di coltivazione. Un consiglio se vi sembra troppo amaro? Dopo aver lavato e tagliato le foglie, lasciatele in ammollo per 20 minuti in acqua fredda: perderanno un po’ del loro sapore amaro e saranno più gustose.

Scopri i produttori di radicchio e gli altri agricoltori del nostro ecosistema: inquadra il QRcode per vedere i video e scoprire le loro storie. Oppure visita il sito naturasi.it/agricoltori

Le stagioni nell’orto 11


Arrosto di cavolfiore all’indiana con salsa yogurt e prezzemolo con Blessed Brands Creative Studio

Ingredienti per 2 persone Costo a porzione 250 g di yogurt bianco al naturale 1 cavolfiore bianco 1 cucchiaio di curry 1 cucchiaio di paprica 1 cucchiaio di curcuma 1/2 cucchiaio di semi di cumino olio extravergine d’oliva q.b. sale q.b. prezzemolo fresco q.b.

Ricetta senza glutine

Procedimento

1

Per prima cosa, in una ciotola unite tutte le spezie, compresi i semi di cumino, assieme a un filo di olio e un cucchiaio di acqua, mescolando energicamente fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.

2

Cospargete il cavolfiore con il composto ottenuto, massaggiando bene tutta la superficie in modo tale da distribuire il condimento in modo uniforme, dopodiché cuocetelo in forno statico preriscaldato a 180 °C per 35-40 minuti, controllandolo di tanto in tanto per evitare che bruci. Al termine della cottura, dovrà risultare morbido al cuore e dorato all'esterno.

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Yogurt bianco intero SÌ ESSENZIALI

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12 Oggi in cucina

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Lasciatelo riposare e, nel frattempo, preparate la salsa, unendo in una ciotola lo yogurt, un filo d’olio, un pizzico di sale, del prezzemolo tritato finemente. Una volta che il cavolfiore si sarà intiepidito, tagliatelo a fette e servitelo con lo yogurt.


Oggi in cucina

Un secondo piatto, a base completamente vegetale, alternativo al più tradizionale arrosto di carne. Sfizioso e saporito, è perfetto da portare in tavola anche per un pranzo delle feste. Conditelo con le spezie e gli aromi che preferite, per dargli un gusto unico e avvolgente che conquisterà il palato di tutti.

Oggi in cucina 13


Il Cerreto, biodiversità e tradizione nel cuore della Toscana Tra le antiche varietà coltivate dall’azienda agricola biodinamica Il Cerreto, in Val di Cecina, anche il farro monococco che ritroviamo in chicchi, in farina o in “pasta”.

La filiera chiusa La realizzazione di una filiera chiusa è tra i tratti caratteristici della biodinamica, che considera l’azienda agricola come un organismo vivente in cui ogni parte concorre al funzionamento armonico del tutto. Fondamentale in tal senso l’allevamento di una mandria di vacche di razza Pezzata Rossa Italiana, che trovano riparo all’occorrenza in una stalla aperta, ma vengono soprattutto lasciate libere di pascolare nei prati e nei boschi che circondano l’azienda. Oltre al latte, esse forniscono anche il letame utilizzato per incrementare la fertilità e la vitalità del terreno, impiegato per la coltivazione sia del foraggio, principale nutrimento

14 Le Terre di Ecor

per le vacche, sia di legumi e cereali, frutto a loro volta di una filiera chiusa. Tale filiera chiusa è fondata sull’autoproduzione delle sementi di legumi e cereali, utilizzati in chicchi oppure trasformati in farine. Il Cerreto ha infatti realizzato una filiera chiusa anche per quanto riguarda i cereali, dotandosi di un mulino aziendale.

Il farro monococco Oltre a conservare le sementi biologiche da cui originano cereali (e legumi) biodinamici, si dedicano anche alla coltivazione di alcune tipologie di grani antichi, come il farro monococco: varietà che può avere una resa produttiva e tempi più lunghi, la cui lentezza ripaga però con un prodotto eccellente, dalle preziose caratteristiche organolettiche. Conosciuto anche come “farro piccolo”, il farro monococco è un’antica varietà di farro che ha dato origine a gran parte dei frumenti “moderni”, tanto da essere definito da alcuni “il padre di tutti i frumenti”. In campo, si presenta come una pianta di piccola taglia, con foglie sottili e spighe caratterizzate da un solo chicco, da cui deriva per l’appunto il nome “monococco” (diversamente, in ciascuna spiga del farro “dicocco” ci sono due chicchi). Il chicco del monococco è caratterizzato da un sapore molto più delicato rispetto al farro dicocco; ciò lo rende indicato sia per piatti caldi che freddi. Tra le sue caratteristiche nutrizionali si annoverano l’elevato tenore di fibre e una buona digeribilità.

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Riscoprire antiche varietà di cereali, valorizzando la tradizionale biodiversità del territorio è un obiettivo che da sempre persegue l’Azienda Agricola Il Cerreto di Pomarance, in Val di Cecina. È qui, tra dolci colline, boschi, fiumi e prati, che Carlo Boni Brivio si è trasferito – nel 1998 – insieme alla sua famiglia per realizzare un progetto fondato sulla profonda armonia tra uomo e natura, ispirandosi alla biodinamica. Nasce così quell’azienda agricola che oggi si estende per 500 ettari, di cui 300 coltivati, e che affianca alla coltivazione di ortaggi, cereali e legumi in campo aperto anche l’allevamento di animali, passando attraverso l’ospitalità in un agriturismo ristrutturato secondo i criteri della bioedilizia.


Immagine di Orango Films

Le Terre di Ecor

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I prodotti a base di farro monococco Che sia molito in farina, trasformato in semolato o conservato in chicchi, da solo oppure insieme ad altri cereali in una zuppa rustica perfetta per questa stagione, il farro monococco utilizzato per la produzione dei prodotti Il Cerreto proviene esclusivamente dai terreni aziendali ed è coltivato a partire da sementi autoprodotte. Con il suo sapore delicato, il farro monococco in chicchi è perfetto sia per piatti caldi – come zuppe e minestre – che per preparazioni fredde, come le insalate di cereali. Ottimo l’abbinamento tra cereali e legumi, vincente nel sapore ma anche, e soprattutto, a livello nutrizionale. Un incontro che ritroviamo nella zuppa di farro monococco, miglio e lenticchie rosse: una zuppa pronta, che non necessita di ammollo, da cuocere semplicemente in acqua o brodo vegetale. Legumi particolarmente apprezzati anche da chi in genere non ne gradisce la consistenza, le lenticchie rosse utilizzate in questa zuppa sono decorticate e prive di buccia, caratteristica che – oltre a renderle più digeribili – fa sì che si ammorbidiscano particolarmente durante la cottura. Dal chicco alla farina integrale di farro monococco: macinata a pietra, ha un sapore morbido e un profumo delicato

e caratteristico, che la fa apprezzare anche a chi, in genere, non ama i cibi integrali. Sprigiona tutti i suoi aromi nei prodotti da forno, sia dolci che salati, dalle crostate alla pizza passando per pane e biscotti. Il suo utilizzo per gli impasti lievitati necessita tuttavia di qualche accortezza: per le sue caratteristiche, il farro monococco ha infatti minor forza e minor elasticità rispetto a un grano tenero. Se siete alle prime armi con la panificazione, vi consigliamo di non utilizzare la sola farina di farro monococco, ma di miscelarla con quella di grano tenero, oppure di aggiungere un po’ più di acqua rispetto alle dosi indicate nelle ricette, così da migliorarne la malleabilità. Per gli amanti della pasta, Il Cerreto utilizza il suo farro monococco anche per rigatoni, torchietti, tempestine e calamarata di farro monococco integrale: trafilati al bronzo ed essiccati lentamente a bassa temperatura, risultano ruvidi e porosi, così da trattenere al meglio le salse e i sughi con cui vengono conditi.

Scopri questi e gli altri prodotti Il Cerreto nei punti vendita NaturaSì e nel nostro shop online su naturasi.it

Le Terre di Ecor 15


Crespelle verdi

farcite con ricotta e radicchio con Blessed Brands Creative Studio

Costo a porzione Per l’impasto

160 g di farina integrale di farro monococco, 500 ml di bevanda vegetale senza zuccheri (soia o mandorla), 2 uova, 100 g di spinaci freschi olio extravergine di oliva q.b., sale q.b.

Per la farcia

300 g di ricotta, 2 cespi di radicchio rosso, 4 cucchiai di aceto balsamico, erba cipollina q.b., nocciole tostate tritate q.b., yogurt bianco al naturale q.b., olio extravergine di oliva q.b., sale e pepe q.b

Ricotta SÌ ESSENZIALI

meno di 2 euro

16 Schiscetta di stagione

Procedimento

1

Iniziate dalla pastella. Una volta puliti, mettete gli spinaci in una padella, con un filo d’olio, un pizzico di sale e appassiteli fino alla completa cottura. Lasciateli intiepidire e tritateli finemente a coltello e teneteli da parte. In una ciotola sbattete le uova assieme alla bevanda vegetale e a un pizzico di sale. Aggiungete gli spinaci e, una volta che saranno incorporati al composto, unite anche la farina. Mescolate bene fino a raggiungere una consistenza omogenea e abbastanza liquida.

2

Scaldate un filo d’olio in una padella antiaderente di circa 20 cm di diametro e versate al suo interno qualche cucchiaio di impasto. Distribuitelo bene su tutta la superficie e cuocetelo 2 minuti per lato circa. Proseguite in questo modo fino a terminare il composto.

3

Per il ripieno, pulite il radicchio e tagliatelo a pezzetti. Cuocetelo in una padella con un filo di olio per una decina di minuti circa. A metà cottura sfumate con l’aceto balsamico, unite le nocciole tritate e continuate a mescolare fino a che non si sarà completamente ammorbidito. Aggiustate di sale, se necessario. meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Ingredienti per 10 crespelle


5

Impiattate distribuendo su ciascuna crespella un velo di ricotta e qualche cucchiaio di verdura quindi arrotolatela. Terminate con lo yogurt, un pizzico di pepe e altre nocciole tritate. Servitela tiepida o a temperatura ambiente.

Schiscetta di stagione 17

Schiscetta di stagione

4

In una terrina mettete la ricotta e conditela con un filo di olio, un pizzico di sale e dell'erba cipollina tritata. Mescolate per amalgamare bene gli ingredienti fino a ottenere un composto denso e cremoso.


Lunario

La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

a cura dell’Associazione Culturale La Biolca

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In cucina

Cura di sè

il pane

taglio ritardante capelli

rinvaso

lo yogurt

massaggi / relax

potatura

le conserve

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attività fisica

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Zuppa di ceci e batate

con bietole piccanti e pane croccante con Blessed Brands Creative Studio

Costo a porzione 800 g di batate 400 g di ceci già lessati 1 cipolla bianca 1 litro di brodo vegetale 1 mazzo di bietole 4 fette di pane rustico olio extravergine d’oliva q.b. sale e pepe q.b. peperoncino secco in scaglie q.b.

Ceci SÌ ESSENZIALI

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20 Zuppe di stagione

1

Pulite le batate privandole della buccia e tagliatele grossolanamente. Sbucciate la cipolla e riducetela a fette sottili; appassitela in una casseruola capiente assieme a un filo di olio e un pizzico di sale, quindi aggiungete la batata. Fate rosolare il tutto per qualche minuto, dopodiché aggiungete i ceci scolati e lasciate insaporire. Aggiustate di sale e coprite con il brodo bollente. Cuocete a fuoco medio per 20 minuti circa, fino a che le batate non si sfalderanno leggermente, e mescolate bene per amalgamare gli ingredienti.

2

Pulite anche le bietole, sciacquatele sotto acqua corrente e asciugatele bene. Disponetele in una teglia foderata con carta da forno, conditele con olio, sale, peperoncino e cuocete in forno statico preriscaldato a 150 °C per 15 minuti circa, fino a che non si saranno arrostite.

3

Ungete le fette di pane con un filo di olio e tostatele su una griglia ben calda qualche minuto per lato, in modo tale che diventino dorate e croccanti. A questo punto, impiattate la zuppa ancora calda, guarnite con le bietole piccanti e terminate con un filo di olio. Servite con le fette di pane.

meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Ingredienti per 4 persone


Zuppe di stagione 21

Zuppe di stagione

Non gettate l'acqua di conservazione dei ceci: il suo elevato contenuto di proteine, infatti, le permette di essere montata a neve e di essere utilizzata in diversi modi: per dolci soffici, salse morbide e cremose come una maionese, o per la creazione di mousse vegetali.


Una sperimentazione all’avanguardia Donatella Pavan, presidente dell’Associazione Giacimenti Urbani, capofila di NoPlà ci racconta com’è andata la sperimentazione del progetto in 13 negozi NaturaSì di Milano.

La produzione di imballaggi va più veloce degli sforzi per ridurli o riciclarli. Come fare per non venire ricoperti di rifiuti? Vanno in packaging il 40% della plastica e il 50% della carta prodotta in Europa, tant’è che l’Unione Europea ha calcolato che, con l’attuale trend di produzione, nel 2030 il packaging waste crescerà del 19%. Per rispondere a questa emergenza le Nazioni Unite stanno lavorando ad un Global Plastic Treaty e l’UE ha presentato a novembre 2022 la proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, che entro l’estate 2024 dovrebbe diventare legge. Qual è la strada maestra per fare fronte a questo problema? Il Piano A per la soluzione è costituito da la riduzione e il riuso, passando dal paradigma dell’estrarre valore dal Pianeta (materie prime,

Per allargare il movimento d’opinione in merito e fare in modo che il riutilizzo diventi un’opzione sempre più realistica, se ne parlerà in Cascina Cuccagna a Milano nell’ambito del Festival di Giacimenti Urbani il 17 novembre durante l’incontro “Riutilizzo, una scelta necessaria?” organizzato da Giacimenti Urbani in collaborazione con Planet Life Economy Foundation. Per info: www.giacimentirubani.eu

22 Approfondimento

petrolio, energia) e successivo smaltimento, al concetto di produrre valore usando sempre la stessa quota di risorse. A livello territoriale l’associazione Giacimenti Urbani, in collaborazione con NaturaSì, a Milano ha avviato una sperimentazione in alternativa al monouso, fornendo dei contenitori riutilizzabili ai clienti che hanno scelto di aderire al progetto.

Le fasi del progetto NoPlà Con l’obiettivo di sperimentare la pratica del riuso in alternativa all’usa&getta, l’associazione Giacimenti Urbani si è rivolta a NaturaSì nell’ormai lontano 2019 per coinvolgerla nel progetto “NoPlà, facciamo esercizio contro la plastica monouso”. In collaborazione con l’Università Milano Bicocca e Cascina Cuccagna, nell’ambito del bando Cariplo Plastic Challenge 2019, Giacimenti Urbani ha proposto a NaturaSì di testare con i suoi clienti – individuati come soggetti particolarmente sensibili ai temi ambientali – un nuovo modello di consumo: l’acquisto al banco gastronomia con contenitori riutilizzabili al posto dell’usa&getta. Partito il 1° febbraio 2023, il progetto ha previsto la consegna al cliente di un kit di quattro contenitori di diverse dimensioni da utilizzare al banco gastronomia.


Immagine di Orango Films

Il progetto NoPlà è durato sei mesi e si è concluso il 31 luglio 2023 con l’adesione di 441 clienti. NaturaSì ha comunque scelto di proseguire oltre la data del 31 luglio 2023, dando la possibilità ai clienti già aderenti al progetto di continuare con questa modalità di acquisto. Il progetto era una sperimentazione e come tale doveva rilevare i vantaggi ma anche i nodi critici di questo modello. Dal questionario erogato per valutare il progetto, è emerso che: • più del 50% delle persone ritiene che il passaggio ai contenitori riutilizzabili sia una valida e concreta alternativa all’usa&getta per una riduzione dei rifiuti e una maggiore sostenibilità ambientale. • l’aspetto più critico ha a che fare con la difficoltà di modificare le proprie modalità di fare la spesa, ricordandosi per esempio di portare con sé i propri contenitori, soprattutto in città, dove in molti partono al mattino per rientrare a casa solo la sera. • è stata molto apprezzata, per contro, la fattura dei contenitori, la facilità di utilizzo e lavaggio e l’ottima conservazione degli alimenti. • tra le richieste emerse, quella di poter ampliare il progetto utilizzando i contenitori in altri reparti oltre alla gastronomia.

Analisi dei vantaggi ambientali Per capire se effettivamente l’uso di contenitori riutilizzabili sia vantaggioso dal punto di vista ambientale, l’Università degli Studi Milano Bicocca, partner del progetto, ha avviato un’analisi dei possibili impatti sul clima dovuti alle emissioni di gas climalteranti: • a partire già dal sesto riutilizzo, il contenitore riutilizzabile risulta meno impattante, nonostante in fase di produzione si emettano gas climalteranti 4 volte di più rispetto ai contenitori monouso; • il lavaggio in lavastoviglie dei contenitori riutilizzabili genera impatti pari a circa un ventesimo della fase di produzione; • viene confermata l’importanza della fase di trasporto (modalità e distanza percorsa), che anche in questo caso è a vantaggio dei contenitori riutilizzabili.

In conclusione, chi ha scelto di aderire al Progetto e ha sottoscritto il Patto di collaborazione si è espresso più che positivamente e le risposte e le considerazioni dei clienti sono molto interessanti e stimolanti. L’attenzione a tematiche ambientali risulta di primaria importanza e influisce anche nelle scelte di acquisto. Per molti si potrebbero adottare comportamenti e scelte ancora più virtuose per ridurre al minimo l’utilizzo di plastica e imballaggi monouso.

Il riutilizzo in Europa In generale la sperimentazione di NoPlà non rappresenta una posizione residuale ma un movimento di opinione in crescita, che, come dimostra Planet Reuse (www.planetreuse.eu) – piattaforma e rete online europea che riunisce professionisti per connettersi, imparare e collaborare – vede oltre 400 sperimentazioni in corso in Europa. Alcune di queste sono attive in Italia, come Rent Solution (www.rentsolution.eu), la quale affitta piatti e bicchieri riutilizzabili nei grandi eventi.

Approfondimento 23

Approfondimento

Com’è andata? Il questionario


Cestini di polenta

con crema di broccoli e lenticchie con Blessed Brands Creative Studio

Ricetta senza glutine

Costo a porzione 400 ml di acqua 150 g di farina per polenta istantanea 150 g di lenticchie già pronte 1 broccolo grande timo q.b. olio extravergine d’oliva q.b. sale q.b. peperoncino in scaglie q.b.

Lenticchie SÌ ESSENZIALI

Procedimento

1

In una pentola capiente portate a bollore l'acqua, versate a pioggia la farina per polenta e mescolate con una frusta fino a che il composto non diventerà bello compatto. Lasciate intiepidire e distribuite la polenta all'interno di stampi per muffin, compattandola bene per farla aderire alle pareti e formare dei cestini. Cuocete in forno statico preriscaldato a 200 °C per 10 minuti circa, fino a che non saranno dorati e croccanti.

2

Pulite il broccolo, dividetelo in cimette e cuocetelo in acqua bollente per 20 minuti circa, fino a che non si sarà ammorbidito. Scolatelo e frullatelo in un mixer, assieme a un filo di olio, a un pizzico di sale e del peperoncino, fino a formare un composto cremoso.

3

Scolate le lenticchie, sciacquatele sotto acqua corrente e saltatele con dell'olio per qualche minuto. Condite con del sale e del timo.

4

Distribuite la crema di broccoli nei cestini e completate in superficie con qualche cucchiaio di lenticchie. Guarnite con altro timo e servite tiepidi. meno di 2 euro

24 Oggi in cucina

meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Ingredienti per 6/8 persone


Oggi in cucina 25

Oggi in cucina

Potete utilizzare la polenta avanzata per piatti creativi e gustosi, sia dolci che salati: frittelle per la merenda, polpette o crostini per un aperitivo sfizioso.


Il cachi, pane degli dei Con l’arancione caldo della sua polpa, e della sua buccia, evoca immediatamente l’autunno, la sua stagione d’elezione: parliamo del cachi, tra le delizie che la natura ci offre in questo periodo.

Conosciuto come pane degli dei, a causa dell’etimologia greca del suo nome botanico Diospyros kaki, il cachi è un frutto tipico di questo periodo, in particolar modo del mese di novembre. Se in Europa è arrivato solo nell’Ottocento, in Cina e Giappone era già noto ben oltre 2000 anni fa, a tal punto da essere conosciuto come “Mela d’Oriente”. Già simbolo di longevità in Cina, in Giappone le piante sopravvissute al bombardamento di Nagasaki gli sono valse anche la nomea di “Albero della pace”.

1. Risotto con cachi, Taleggio e noci Pulite una cipolla, tritatela e fatela imbiondire in una padella con un filo di olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale. Aggiungete 300 g di riso Carnaroli e tostatelo per qualche minuto. Sfumate con del brodo vegetale e cuocete a fuoco dolce per 15-18 minuti, mescolando e unendo gradualmente il brodo mano a mano che si asciuga. Aggiustate di sale e pepe e, a fine cottura, unite la polpa di due cachi, mescolando energicamente. A fuoco spento, mantecate il risotto con 100 g di Taleggio a cubetti e lasciate riposare per qualche minuto. Guarnite con i chicchi di un melograno una manciata di noci tritate, qualche foglia di maggiorana e un pizzico di pepe se gradito. Servite caldo.

26 Ortofrutta di stagione


Ortofrutta di stagione

2. Torta di cachi Spezzettate 100 g di cioccolato fondente, unite 30 g di burro e fate sciogliere a bagnomaria. Lasciate raffreddare e, nel frattempo, tritate grossolanamente 100 g di amaretti. In una ciotola unite 3 tuorli d'uovo e montateli finché non avranno triplicato il loro volume e non saranno diventati belli chiari e spumosi. Incorporate al composto anche il cioccolato fuso, la polpa frullata di 2 cachi, 1 bustina di lievito e 150 g di farina di farro, unendola a più riprese e continuando a mescolare. In ultimo, aggiungete gli amaretti sbriciolati, tenendone da parte una manciata. A questo punto, montate i 3 albumi a neve ferma. Aiutandovi con una spatola, aggiungeteli alla ciotola coi tuorli, lavorando gli ingredienti delicatamente dall’alto verso il basso. Versate l’impasto in una teglia imburrata e infarinata, spolverate la superficie con gli amaretti che avete tenuto da parte e cuocete la torta in forno statico preriscaldato a 180 °C per circa 45-50 minuti. Quando il dolce sarà bello dorato in superficie, morbido e umido all'interno, toglietelo da forno e lasciatelo raffreddare.

Raccolto quando non è ancora maturo, il cachi completa la sua maturazione una volta staccato dall’albero: prima di allora, la sua polpa sarà soda, tendenzialmente aspra e – soprattutto – avrà una consistenza astringente. Una volta completata la maturazione, invece, sarà dolcissima, morbida e zuccherina. Apprezzato da molti, il cachi è – tuttavia – un frutto che un po’ scoraggia perché è molto delicato nella conservazione, sia che si tratti

delle varietà morbide, come Loto e Vaniglia, che delle varietà compatte, come il caco Mela. Sarebbe tuttavia un peccato perdere l’occasione di gustare questa delizia di stagione a causa del suo facile deterioramento… Per questo, vi proponiamo tre modi per utilizzare il cachi, valorizzandone le naturali caratteristiche che lo rendono assolutamente unico.

3. Confettura di cachi Eliminate il picciolo e la parte bianca da 1 kg di cachi, prelevatene la polpa e raccoglietela in una pentola capiente. Aggiungete 300 g di zucchero di canna integrale e 50 g di zenzero grattugiato, quindi lasciate cuocere per circa 40 minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchi. A fine cottura, aggiungete anice stellato a piacere e lasciate insaporire. Una volta che la vostra confettura si sarà intiepidita, potete consumarla subito oppure conservarla all’interno di un barattolo di vetro precedentemente sterilizzato.

Ortofrutta di stagione

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La merenda? Un gioco da ragazzi! Riscopriamo insieme ai bambini il piacere di un nutrimento semplice e genuino, che segue il ritmo delle stagioni e che può rappresentare un piacevole momento di condivisione.

“Non si gioca con il cibo!”: ce lo siamo sentiti dire spesso quando eravamo bambini e poi, forse, ci siamo ritrovati a dirlo a nostra volta. E se invece per i più piccoli il momento dello “stare a tavola” diventasse anche questo?! Gioia, stupore, scoperta di nuovi sapori, condivisione. In ogni fase della nostra vita l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale ma, in particolar modo, durante l’infanzia c’è bisogno del giusto nutrimento e di un approccio sereno al cibo che accompagni le bambine e i bambini nell’entusiasmante viaggio della loro crescita.

Giocare con i nutrienti Durante tutto il suo sviluppo il bambino necessita, quotidianamente, delle sostanze nutrienti che consentono al suo organismo di crescere correttamente. Sarebbe importante che la fonte di proteine, grassi, zuccheri, fibre, vitamine e minerali fosse semplice e provenisse il più possibile dalla “natura”. È sempre bene ricordare che: • le merende di metà mattina e pomeriggio sono importanti per i bambini e ragazzi, ma per quanto riguarda le quantità sono da considerare sempre anche età, peso, corporatura, frequenza dell’attività fisica ecc. • i cereali forniscono carboidrati e, se integrali, anche un buon apporto di fibre; • i legumi rappresentano una buona fonte di proteine; • verdura e frutta biologica possono essere consumate con la buccia e sono fonte di vitamine e sali minerali.

28 L’angolo dei bambini

Quando il gioco si fa duro… Si sa, almeno all’inizio, la parte più difficile spetta ai genitori, agli zii, ai nonni, a chi – insomma – si prende cura di portare in tavola un pasto bilanciato e gustoso, dando anche vita a un momento di condivisione che, sin da piccolissimi, nutra il corpo, ma anche l’anima. Una volta terminata la fase dello svezzamento, a cui solitamente si pone molta attenzione, quando le bambine e i bambini iniziano a crescere approcciandosi con autonomia al cibo o, al contrario, sviluppando una certa selettività, c’è la tendenza a proporre alimenti molto lavorati e bevande gassate. Nessuno deve diventare uno chef provetto o una supereroina tuttofare; è già molto difficile destreggiarsi nel complesso incastro di lavoro, impegni, scuola, ma bastano semplici accorgimenti per rendere i pasti dei bambini equilibrati e gustosi.

Qualche consiglio per la merenda Con l’arrivo della stagione fredda, dopo un’impegnativa giornata a scuola, il momento della merenda può diventare un’occasione per ricaricarsi, riscoprendo sapori semplici e gustosi. Di seguito alcuni consigli:. • via libera a frutta fresca di stagione: se il tempo è sempre poco si può conservare in frigorifero in un contenitore con chiusura ermetica, già pulita e tagliata, con una spruzzata di limone perché non annerisca. Possiamo provarea proporre anche della verdura tagliata a tocchetti (per esempio carota e finocchio) magari mixata a qualche pezzetto di mela;


Mangiare ciò che si è fatto con le proprie mani avrà anche per loro un sapore ancora più speciale!

Manine in pasta Preparare i biscotti insieme ai bambini durante la stagione fredda può essere davvero un momento speciale: appena sfornati, il loro profumo invade la casa e ci fa sentire felici, poi se preparati in famiglia con gli amici sarà un modo molto piacevole per trascorrere del tempo di qualità con le persone con cui stiamo bene. E allora... tutti pronti?! Chi vuole fare i biscotti con noi oggi? Grembiuli alla mano ed ecco la ricetta preparata in collaborazione con La Piccola Campagna!

Biscotti d'inverno Ingredienti 200 g di farina integrale 40 g di olio extravergine di oliva 110 g di zucchero di canna 1 cucchiaio di latte 1 uovo 1 pizzico di sale 8 g di lievito per dolci cannella a piacere. Procedimento 1 Versate in una ciotola l’uovo, lo zucchero di canna, l’olio e il pizzico di sale. Amalgamate tutti gli ingredienti, aggiungete la farina integrale, il lievito, il latte e la cannella, lavorando per pochi minuti, fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo. 2 Dopo aver amalgamato bene il tutto, lasciate riposare 20 minuti in frigorifero. 3 Nel frattempo, accendete il forno alla temperatura di 180 °C. Stendete l’impasto tra due fogli di carta da forno, a un’altezza di 5 mm. Ricavate poi i biscotti integrali della forma che più preferite, utilizzando il taglia biscotti o gli stampini. 4 Sollevate le forme aiutandovi con un coltellino e appoggiateli man mano su una teglia rivestita di carta forno. 5 Infine, infornate i vostri biscottini nel forno statico preriscaldato per 18 minuti, fino a doratura. Attendete che si raffreddino, prima di toglierli dalla teglia, e sentirete che delizia! Ricetta a cura de “La piccola campagna - Fattoria didattica” via Cason 21 C, San Massimo, Verona la.piccolacampagna

L’angolo dei bambini 29

L’angolo dei bambini

• spesso trascurata, la frutta secca o essiccata è invece sfiziosa e nutriente: noci, anacardi, mandorle, nocciole, datteri sono buoni da sgranocchiare da soli o assieme alla frutta fresca, ma danno un tocco in più anche a torte fatte in casa o biscotti; • quando possibile, mettiamo le mani in pasta insieme ai bambini: sarà un modo per condividere con loro un momento di complicità e divertimento, distraendoli e rendendoli protagonisti della preparazione della loro merenda; • per torte e biscotti fatti in casa, scegliamo farine poco raffinate e limitiamo l’uso di grassi e zucchero, preferendo quello di canna grezzo.


Polpette di cavolfiore

con pane raffermo al pomodoro rustico

con Blessed Brands Creative Studio

Ingredienti per 8-10 polpette Costo a porzione 300 g di passata di pomodoro, 200 g di scarto di cavolfiore (foglie o torsolo), 150 g di pane raffermo, 4 cucchiai di olive taggiasche denocciolate, 1 uovo, 1 cucchiaino di semi di finocchio, 1 carota, 1 cipolla bianca piccola, 1 costa di sedano, la scorza e il succo di 1/2 limone, timo fresco q.b., acqua q.b., sale e pepe q.b., olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

1

Per l’impasto delle polpette, cuocete gli scarti del cavolfiore in acqua bollente salata per 15 minuti circa, fino a che non diventeranno teneri. Nel frattempo, tagliate a pezzi grossolani il pane, bagnatelo con mezzo bicchiere d’acqua e lasciatelo riposare per 10 minuti.

2

Una volta che si sarà ammorbidito, scolate l’eventuale acqua in eccesso e unite l’uovo, il cavolfiore, i semi di finocchio, del timo fresco, il succo e la scorza grattugiata del limone, un pizzico di sale e del pepe. Massaggiate gli ingredienti lavorandoli con le mani e fino a ottenere un composto compatto. Lasciatelo riposare in frigorifero per almeno 1 ora.

3

Passata di pomodoro italiano SÌ ESSENZIALI

meno di 2 euro

30 Come ti riciclo

meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Preparate il condimento facendo soffriggere cipolla, carota e sedano a dadini in una padella con un filo di olio e un pizzico di sale. Aggiungete le olive, la passata di pomodoro e fate insaporire per dieci minuti. Spegnete il fuoco, aggiustate di sale e pepe e lasciate riposare.


Come ti riciclo

4 Togliete l’impasto dal frigorifero

e formate delle polpette di media dimensione. Rosolatele in una padella con dell’olio, girandole di tanto in tanto fino a che non diventeranno belle dorate e croccanti; dopodiché tuffatele nel pomodoro e cuocetele ancora per qualche minuto. Terminate con del timo a piacere e servitele calde.

Come ti riciclo 31


a casa tua

un dolce risveglio con gusto! dai fornai del laboratorio interno di NaturaSì biscottoni classici e biscottoni al cacao perfetti da inzuppare a colazione e brioche sprigionano il profumo della tradizione frutto di lavorazioni che valorizzano al meglio le caratteristiche delle materie prime.

negozi e aziende agricole bio

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Forest Bathing, bio sauna, vasche idromassaggio panoramiche: le strutture di Ospitalità Natura in Trentino Alto Adige sanno come coccolare al meglio gli ospiti.

Zum Hirschen Silenzio, contemplazione… e design

Aqua Bad Cortina Bagni rigeneranti tra i boschi delle Dolomiti

Hotel Garnì Laurino La forza rigeneratrice della natura

A Senale San Felice, in alta Val di Non, un antico ostello per pellegrini trasformato in un tempio del benessere, valorizzando l’identità storica dell’edificio. Tra biosauna alle erbe di montagna e impacchi ai fiori di fieno, qui tutto segue una filosofia basata su lentezza e contemplazione, all’insegna del relax.

A San Vigilio di Marebbe, a 1201 metri di quota, cullato dalle Dolomiti Ladine di Fanes, è un luogo storico di bagni minerali dal 1741, dove si trova la prima vasca al mondo in salutare quarzite argentea – pietra metamorfica – avvolta, sostenuta e profumata dal legno di cirmolo, riempita di benefica acqua minerale.

A Cavalese, sulle Dolomiti, nella suggestiva e soleggiata Val di Fiemme, un hotel ecologico e amico degli animali dotato di un’innovativa spa, wellness area, giardino con vasca idromassaggio e solarium. Soggiornando nella suite, inoltre, si possono anche prenotare trattamenti privati in camera, per un’esperienza esclusiva.

Fondamentale è scegliere accuratamente il luogo in cui alloggiare, orientandoci su strutture che abbiano i nostri stessi principi e che adottino con convinzione soluzioni improntate alla sostenibilità. Ospitalità Natura fa proprio questo: riunisce tutte quelle realtà che, attraverso le loro scelte, portano avanti un’idea di vacanza consapevole e sostenibile. Scopri tutte le offerte su ospitalitanatura.it Per informazioni scrivi a info@ospitalitanatura.it

Ospitalità Natura

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Ospitalità Natura

Il benessere incontra la montagna


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Che sia per un weekend d’autunno, per godere appieno la magia dell’avvento o per prepararci alla primavera, con ViandantiSì è sempre il momento giusto per pensare al prossimo viaggio.

Biovagando, per chi ama viaggiare in autonomia Fornai per un giorno: l’arte di fare il pane Sulle colline umbre con vista su Spoleto, una straordinaria esperienza per scoprire l’antica tradizione del pane impastato a mano. Ospiti di una storica azienda agricola, apprezzeremo il gusto di preparare il pane con le proprie mani, utilizzando il grano appena molito e infornandolo in un bellissimo forno a legna. Un’occasione per scoprire questa piccola e splendida regione italiana dal grande patrimonio artistico, culturale e paesaggistico. Si può partire in qualsiasi giorno della settimana e per tutto l’anno.

Dal 16 al 19/12/2023 Dicembre... profumo di Avvento a Dornach! In preparazione all’Avvento vi portiamo al Goetheanum per vivere e sperimentare le arti antroposofiche. Oltre al seminario nel quale l’astrologo e antroposofo Wolfgang Held affronterà il tema delle sfide del presente alla luce della scienza dello spirito, potremo ammirare lo spettacolo “La nascita di Cristo” tratta dalla rappresentazione popolare di Oberufer nella Sala Piccola del Goetheanum. D’obbligo una visita al mercatino di Natale di Basilea, con la meravigliosa cattedrale che fa da cornice. Scopri su www.viandantisi.it

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Biovagando in compagnia Il miglior modo per affrontare bene l’inverno e per rendere meno pesante la nostra vita quotidiana, è pensare alle prossime vacanze. Organizzarsi per tempo, inoltre, permette di risparmiare, di pianificare adeguatamente le ferie e di coinvolgere amici e famigliari, senza stressarsi all’ultimo momento. Dal 11 al 18 maggio Pantelleria è splendida, tra il profumo di ginestra e la fioritura dei capperi. Parti con noi con la formula Biovagando in compagnia, la proposta pensata per chi ama l’autonomia ma allo stesso tempo ha piacere di condividere alcune attività con altri compagni di viaggio.

Viaggiare in gruppo con… viandantisì Dicembre... profumo di pane! Dal 7 al 10/12/2023 4 giorni in Germania a Dottenfelderhof, comunità biodinamica di antica fondazione, modello di virtuosa gestione agricola e sociale per le aziende di tutto il mondo. Ci immergeremo in questa realtà abitata da animali felici e umani che curano i campi e gli orti con grande dedizione. Oltre a gustare i formaggi di loro produzione e i piatti preparati per noi, avremo l’occasione di imparare dai maestri panettieri come ottenere pani e focacce leggere e digeribili, con l’impiego del “Backferment”.

ViandantiSì 35

ViandantiSì

È sempre tempo di viaggiare


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di Jasmin Peschke

Novembre e il periodo prenatalizio cadono nel periodo più buio dell'anno. Giorno dopo giorno, le giornate si accorciano fino a quando il sole raggiunge il suo punto più basso, poco prima di Natale, per poi tornare indietro a partire dal 21 dicembre, migrando nuovamente verso nord: le giornate stanno diventando più lunghe e luminose. Se la luce al di fuori di noi scarseggia, è tanto più importante coltivare e far risplendere la nostra luce interiore, affinché l’oscurità non influenzi il nostro umore. Naturalmente, vivendo subiamo anche le influenze esterne: aspettiamo con ansia il caldo sole primaverile e siamo infastiditi dalle giornate in cui il tempo è grigio. Possiamo però emanciparci con il nostro umore personale, senza lasciarci determinare dal mondo esterno. Se, di base, ho un atteggiamento positivo nei confronti della vita, andrò incontro a cose positive: per me il bicchiere sarà mezzo pieno e non mezzo vuoto. Se coltivo la pulizia e l’ordine interiori, sarà come se mi prendessi cura di un giardino interiore che produce bellissimi fiori quando viene coltivato; al contrario, se non siamo limpidi con noi stessi, gli attriti e il caos saranno difficili da eliminare. Coltivare la concentrazione ci arricchisce. Ciò significa che quando faccio qualcosa, lo faccio prestando la massima attenzione, senza distrazioni. Qualche esempio? Quando leggo, leggo e non ascolto musica allo stesso tempo. Se mangio, contemporaneamente non leggo i messaggi o faccio telefonate. All’inizio potrà sembrare strano, ma presto ci si renderà conto che, concentrandosi su una cosa per volta, l’esperienza in sé sarà molto più profonda. Nel caso del cibo, per esempio, diventeremo più consapevoli del gusto e il pasto sarà ancora

più appagante. Per inciso, verrà anche assimilato meglio dal nostro organismo. E una buona compagnia a tavola renderà l’esperienza ancora migliore. Un atteggiamento positivo può essere messo in pratica ogni giorno. E da questo esercizio svilupperemo un vero e proprio atteggiamento. Se ci eserciteremo con costanza, sarà facile che diventi una (buona) abitudine. Per esempio, proviamo a mangiare in modo davvero consapevole. Prima di ogni pasto, prendiamoci un momento per vedere cos’abbiamo nel piatto. Come ci sembra? Che odore ha? Magari prendiamoci anche un momento per dire grazie… Mentre mangiamo, prestiamo sempre attenzione all'aroma e al gusto, anche quando siamo con la famiglia o con gli amici: basta un breve momento. Un’alimentazione consapevole ci arricchisce e con il tempo noteremo sempre più chiaramente e facilmente la connessione tra il mangiare bene e il nostro benessere, per sostenere la nostra salute. Ci sarà posto anche per la gioia e per il divertimento, promuovendo nel contempo un rapporto onesto con il cibo sano e la sua provenienza.

Jasmin Peschke Specialista in scienze della nutrizione, da più di 30 anni si occupa di alimentazione in chiave antroposofica. Dal 2016 è responsabile per l'alimentazione nella Sezione di Agricoltura della Libera Università di scienza dello spirito presso il Goetheanum a Dornach, in Svizzera. Tiene conferenze e organizza seminari sull’alimentazione dinamica.

Cosa ci nutre

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Cosa ci nutre

L’alimentazione consapevole arricchisce


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Bio consigli di lettura Nutrire il corpo, ma anche l’anima: ogni bimestre una selezione di due titoli, che raccontano e approfondiscono i valori del nostro ecosistema. Chiedili al tuo negoziante e acquistali nel tuo NaturaSì di fiducia.

Vivere le festività con i bambini

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Irène Johanson Editrice Antroposofica

Spesso ci si pone la domanda di come celebrare in famiglia le feste cristiane insieme ai bambini. Il Vangelo racconta la vita di Gesù Cristo sulla Terra ed è al tempo stesso una biografia archetipica dell’uomo. Questo libro non si propone di essere un’opera letteraria o artistica, ma semplicemente un aiuto e uno stimolo a celebrare con creatività le festività in famiglia, poiché le immagini di verità evangeliche che accogliamo da bambini nella nostra anima ci sostengono e confortano per tutta la vita. Il libro è pensato per portare ai bambini lo spirito delle festività cristiane e vuole essere un aiuto per viverle insieme a loro nel ritmo naturale dell’anno. Le immagini evangeliche contenute in questi racconti sono un dono prezioso e inesauribile tanto per l’adulto che le trasmette quanto per il bambino che le accoglie. Trentacinque racconti per accompagnare le feste di Pasqua, Ascensione, Pentecoste, San Giovanni, San Michele, Natale, Epifania e Passione.

L’enigma dell’io Henning Köhler Arte dell'Io Che scopo ha la mia vita? Chi è l’autore della mia storia? Le crisi biografiche hanno un senso? Che cosa caratterizza lo sviluppo dell’individualità umana? Qual è l’anelito fondamentale dell’essere umano? Henning Köhler in questo testo sviluppa un approccio molto originale alla biografia e al lavoro bio-grafico, dove l’enigma dell’Io di ciascuno viene avvicinato in modo interrogativo e le risposte aprono a nuove domande per procedere nella ricerca. L’autore ci conduce a osservare che l’essere umano, fin dalla nascita e per tutta la vita, è colui che cerca, pone domande, trasforma e crea il Nuovo, è artista del vivere. Ci aiuta a riconoscere che in ciascuno di noi vive l’anelito a divenire un essere capace di amare e di essere amato, per contribuire alla costruzione di un mondo in cui sia possibile l’amore. Ci indica anche la via per la comprensione della crisi archetipica dell’adolescenza, la prima crisi della vita umana.

Bio consigli di lettura

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Pionieri nel biologico dal 1974

Per un

mondo sano ed equo

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Turismo Aziendasostenibile del mese

Muesli Rapunzel:

l’originale per la colazione Da quasi cinquant’anni Rapunzel prepara il suo muesli con la stessa cura e lo stesso impegno nella scelta delle materie prime: per una colazione senza tempo, buona oggi come allora.

Nel 1974, Jennifer Vermeulen e Joseph Wilhelm, i fondatori di Rapunzel, decisero di creare una ricetta nella loro cucina comune, insieme ai loro compagni. Doveva essere buona e genuina: fiocchi di cereali integrali, nocciole, grano saraceno e per aggiungere dolcezza un po’ di uvetta, senza zucchero aggiunto o altri additivi. Così nacque il primo prodotto Rapunzel: il muesli Originale. Il successo fu enorme. Decisero quindi di produrne una quantità più grande, da vendere nel loro negozio di alimenti biologici ad Augusta. Ma dov’era possibile mischiare grandi quantità di muesli? Semplice: bisognava avere una vasca da bagno. Ne fu messa una nella grande cucina della fattoria, dove iniziarono a mescolare a mano il loro muesli. Oggi una vasca da bagno non superebbe alcun controllo sanitario, ma pur non lavorandolo a mano, la cura e l’amore sono gli stessi.

La base deve essere giusta

Scegli la tua colazione preferita Il muesli permette di variare la colazione in base ai propri gusti e alle proprie esigenze. Può diventare, per esempio, più goloso e aromatico con una crema di mandorle o nocciole, più colorato e gustoso con frutta fresca di stagione, oppure può essere semplicemente arricchito con sciroppo d’acero e cannella. O scegliendo tra i quattro muesli Rapunzel: l’Original, ricco di nocciole appena tostate; il Basis Muesli, senza uvetta, il Muesli alla frutta con il 41 % di frutta secca e infine quello ai frutti rossi, con croccante amaranto soffiato. Scegli il tuo preferito e personalizzalo con ciò che più ti piace.

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La base più importante per un buon muesli sono gli ingredienti di alta qualità. I fiocchi di cereali

per i muesli e i porridge Rapunzel sono per principio di coltivazione regionale. La frutta secca e le noci provengono per la maggior parte dal progetto Rapunzel in Turchia. Tutti gli altri gustosi ingredienti vengono da coltivatori con i quali abbiamo da tanto tempo una collaborazione di grande fiducia.

Azienda del mese

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per le feste

Il dono più bello: la libertà di scegliere La Gift Card è una carta regalo che puoi acquistare direttamente alla cassa del tuo NaturaSì di fiducia oppure online. Chi la riceverà potrà utilizzarla, per la propria spesa bio, ancora più accessibile grazie alla linea Sì Essenziali, nei NaturaSì aderenti e nello shop online.

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Barrette proteiche

Olio di semi di girasole

Vegane, senza glutine, fonte di fibre e proteine sono proposte in 4 gustose varianti: arachidi e cioccolato, nocciole e mandorle, mirtilli e limone, cocco con gocce di cioccolato.

Ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di girasole, è un olio indicato come condimento per le insalate o per la preparazione di pietanze a freddo.

Biovegan

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Rapunzel

Scorzette d’arancia e di limone grattugiate

Porridge d’avena basis

Perfetto per iniziare la giornata con la giusta carica, si prepara in pochi minuti con latte, acqua o bevanda vegetale, arricchendo a piacere con semi, frutta fresca o secca.

Pronte all’uso, già grattugiate, liofilizzate e conservate in atmosfera protettiva per preservarne al meglio gli aromi, sono ideali per donare ai tuoi piatti frizzanti note agrumate di arancia e limone.

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Composta di fragola

Shot zenzero

Ottenuta al 100% da frutta, è preparata solo con fragole italiane coltivate dagli agricoltori del nostro ecosistema e conserva il sapore autentico di questo frutto.

Conserva il gusto intenso dello zenzero, questo shot preparato con lo zenzero Demeter coltivato da una cooperativa di piccoli coltivatori del Perù.

Cereal Terra

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Bevanda 3 noci

Zuppe

Dall’incontro di farro, riso e avena un mix inedito che unisce mandorla nocciola e noce di macadamia in una delizia dalla morbida consistenza e dal sapore ricco e avvolgente.

Ceci e cavolo nero, lenticchie e zucca, farro e ortiche: tre zuppe ideali da tenere in dispensa perché si conservano a temperatura ambiente e si preparano in soli 3 minuti.

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Caciottona affinata È affinata in foglie di noce essiccate questa caciottona dalla consistenza compatta e dal sapore deciso ma delicato, preparata con il latte delle capre della Valle del Piave.

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Cansiglio

Latte intero e parzialmente scremato Da vacche che pascolano sui verdi prati dell’altipiano Tambre-SpertCansiglio e si nutrono con foraggi di montagna, si mantiene fresco più a lungo con i suoi aromi inconfondibili.

Ti aspettiamo nel tuo Le foto hanno carattere puramente illustrativo.


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Lievito per fornai

Una zuppa di verdure preparata con farro e ben 4 tipi di legumi: ceci, fagioli borlotti, fagioli cannellini e lenticchie. Pronta da gustare, magari con una macinata di pepe.

È l’ingrediente segreto per i tuoi prodotti da forno, perché renderà gli impasti morbidi, in modo del tutto naturale. Ideale per pizza, pane, torte e biscotti realizzati a regola d’arte!

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Dal 2 novembre al 29 novembre

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Crema di burro d’arachidi

Olive nere denocciolate

È preparata con le migliori arachidi questa crema irresistibilmente morbida, ideale da spalmare su una fetta di pane tostato, a colazione o a merenda, e per farcire panini.

Conservate semplicemente in salamoia, per farne risaltare il sapore, con il loro gusto deciso sono perfette da sole – per i tuoi aperitivi – ma anche come ingrediente per le tue ricette.

Dal 30 novembre al 3 gennaio 2023

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Vino bianco Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Col di Manza

Cotechino fresco È preparato con sola carne di suini allevati in spazi aperti, nel rispetto della loro libertà di movimento, questo cotechino, tra gli ingredienti invernali più classici per i menù della festa.

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Nascono nel cuore della valle del Prosecco queste frizzanti bollicine dai profumi floreali, con un dolce sentore di pesca e glicine bianco.

Salmon & Co.

Salmone scozzese affumicato

Probioflora kefir

Il segreto di questo pregiato salmone? Le forti correnti del mare che circonda la Scozia e il particolare metodo di affumicatura che ne esalta il sapore e la consistenza delle carni.

Un integratore alimentare con granuli liofilizzati di kefir e fermenti lattici vivi selezionati per favorire il naturale equilibrio della flora intestinale.

Biovitagral

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Pizzoccheri integrali e gnocchetti di grano saraceno Cos’hanno in comune i pizzoccheri e gli gnocchetti? Il grano saraceno, pseudocereale tipico della cucina valtellinese, cui devono il loro caratteristico colore scuro.

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Taleggio DOP Valtaleggio Formaggio a pasta morbida dalle origini antichissime, deve il suo nome all’omonima valle dell’alto bergamasco dov’è nato e conquista con il suo profumo, il sapore unico e il cuore fondente.


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