NaturaSì Magazine | LUGLIO 2015 | NUMERO 2

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approfondimento: il Parco della biodiversità ad Expo 2015 i nostri progetti: ad ottobre, l’edizione 2015 di “Seminare il futuro“ il gesto quotidiano: ammollo nelle acque del fiume notizie dalla Fattoria Di Vaira: la redazione visita la fattoria

numero 2 luglio/agosto 2015

COD 998

Le Terre di Ecor

agricoltori, custodi della terra 1


sommario 3

editoriale

nutrirsi di ciò che la vita ci porta 5 6

news dal mondo bio le storie de Le Terre di Ecor

agricoltori, custodi della terra 10 dall’orto con amore

la cipolla rossa 12 la qualità risponde 13 approfondimento

10 buone ragioni per mangiare bio 14 azienda del mese

Weleda 16 il gesto quotidiano

ammollo nelle acque del fiume 19 il lunario 20 notizie dalla Fattoria di Vaira

la redazione visita la fattoria

22 i nostri progetti

ad ottobre, l’edizione 2015 di “Seminare il futuro“ 23 i nostri progetti

Adotta una zolla 25 notizie dai negozi

insieme a COSPE per le settimane solidarietà 26 scelti e assaggiati

una cena tra amici… con lo chef Orlando 28 l’angolo dei bambini

scuolasì 29 homemade in cucina

l’estate in barattolo 30 oggi in cucina Filiera Italiana

farfalle con scamorza e zucchine 32 approfondimento

il Parco della biodiversità ad Expo 2015

35 l’esperto in cucina

cono o coppetta… purché sia gelato 36 oggi in cucina Alimenti Ritrovati

focaccia ai profumi di Sicilia

www.naturasi.it

38 bio & the city

vado in fattoria...

info@naturasi.it

40 consigli per orto e terrazzo

tempo di raccolta 42 salute e benessere

un’estate all’aperto 44 green generation

sfide nuove ed emozionanti 46 perché ho scelto bio

Mario Brunello 47 davanti allo scaffale

i succhi di frutta 48 l’angolo degli animali

Editore: EcorNaturaSì SpA via De Besi 20/c (Vr) tel 0458918611

Direttore responsabile: Luigi Speri Redazione: Giò Gaeta-Silvia Valentini Redazione e realizzazione grafica: Ecocomunicazione.it, progetti di comunicazione ecologica Art Direction: www.metalli-lindberg.com Stampato su carta ecologica riciclata da Mediaprint (Vr) Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575

un’estate da cani 49 Baule Volante

Linea Benessere 50 news dal mondo bio

La bontà come natura l’ha fatta. Ogni alimento bionaturae® é il frutto di un'agricoltura biologica realizzata nel pieno rispetto degli equilibri naturali. Frutta e verdura sono raccolte nel periodo della piena maturazione, per offrirti tutta la bontà che la natura può darti. Passione per la tradizione e processi produttivi di approccio artigianale per farti scoprire, ogni giorno, il piacere dei sapori autentici.

www.bionaturae.it

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editoriale

chi siamo

nutrirsi di ciò che la vita ci porta

la redazione: Giò Gaeta Silvia Valentini Sophie Meneghelli

hanno collaborato a questo numero: Serena Federici di Ecocomunicazione progetti di comunicazione ecologica, per l’impaginazione Riccardo Astolfi appassionato di pane e prodotti biologici, per la rubrica Il Gesto Quotidiano Antonio Scaccio chef, per la rubrica L’Esperto risponde Elena Meglioranzi per la rubrica Davanti allo scaffale Chiara Frascari per la rubrica Homemade in cucina Antonella Carteri medico veterinario, per la rubrica L’angolo degli animali

“Un rinato amore per la Terra potrà più di ogni altra cosa affratellare tutti gli uomini al di là di ogni razza, popolo e religione” Pietro Archiati

L’ottimismo è contagioso. In estate, quando le vacanze cominciano a delinearsi all’orizzonte, interrompendo la nostra quotidianità, le buone notizie possono diventare come le ciliegie… una tira l’altra. Non parliamo di cambiamenti epocali o di un’improvvisa risoluzione di tutti i problemi, economici e sociopolitici, ma di uno sguardo diverso con cui osservare quello che ci sta intorno, captando impulsi in grado di aiutarci a migliorare il nostro approccio con la realtà quotidiana. Un proverbio cinese dice che quando soffiano i venti del cambiamento, qualcuno costruisce muri per difendersi dalle folate forti e improvvise che possono portare via ciò che si possiede; altri costruiscono mulini a vento. E il modo migliore per nutrirsi di quello che ci porta incontro la Vita è condividere. Possiamo scegliere di farlo virtualmente, attraverso i social network, mettendo in rete frammenti di vita e di racconti, tra un “like” e un cinguettio; oppure utilizzando il web per scambi, condivisione di tempo, talenti, auto, case, viaggi, vestiti, oggetti e anche cibo (vedi il food-sharing). Ma per restare in contatto fisico e reale con l’Uomo, la Terra e la Natura si può decidere di condividere la cura per la Terra, anche attraverso esperienze comuni di orti, condominiali

o urbani, per chi abita in città. Da poco tempo c’è un’altra possibilità, creata in una realtà agricola esistente da quasi 50 anni: le Cascine Orsine. Ecco, perciò, una delle buone notizie che vogliamo condividere con voi lettori. Alle porte di Milano, a circa trenta minuti dal centro, e quindici dalla tangenziale Ovest, all’interno del Parco del Ticino, una vera realtà agricola è pronta per accogliere tutti coloro che vogliono mettere le mani nella terra. Anche gli increduli nei confronti del biologico e biodinamico. C’è la possibilità di visitare l’azienda e di accedere liberamente agli orti e alle stalle, oppure di percorrere i sentieri del Parco, a piedi o con biciclette meccaniche o elettriche. Un’opportunità per conoscere meglio i prodotti biologici è data dal negozio bio, in cui poter fare la spesa, e da un piccolo ristoro in cui degustare i frutti della terra e dell’allevamento delle Cascine Orsine. È previsto un programma di eventi adatto a tutti, anche a famiglie, gruppi e scolaresche, con attività culturali e artistiche per diffondere il messaggio e i valori legati al movimento del biologico. È per noi l’occasione, contemporaneamente alla nostra partecipazione a Expo, di creare un reale “fuori salone”: non effimero e temporaneo, ma che affonda solide radici nel tempo e guarda anche a un lontanissimo futuro. C’è un posto per tutti e per tutti c’è posto alle Cascine Orsine. A pagina 8 di questo magazine puoi trovare maggiori informazioni sulle attività in programma. Sara, Iury e Filippo ti aspettano.

Carlo Triarico presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e direttore di APAB, per la rubrica Approfondimento Paolo Pistis esperto di agricoltura biodinamica, per la rubrica Consigli per orto e terrazzo Filippo Zaccaria presidente dell’associazione La Biolca, autore del Lunario Associazione Disanapianta per la ricetta della rubrica Dall’orto con amore Sabrina Scicchitano fotografa e food stylist Serena Gallorini fotografa Benedetta Marchi fotografa e food blogger Mediaprint per la stampa Grazie anche a tutte le persone che, donandoci il racconto della loro storia, hanno contribuito a rendere ancora più autentico e reale il nostro magazine.

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anteprima

la redazione visita la fattoria Abbiamo trascorso qualche giorno alla Di Vaira senza limitarci a osservare, ma con il desiderio di affondare le mani... a pagina 20

agricoltori, custodi della terra Il nostro viaggio alla scoperta de Le Terre di Ecor in questo numero ci porta nell’Italia settentrionale, alla scoperta di tre aziende agricole situate in Lombardia...

a pagina 6

sfide nuove ed emozionanti l’estate in barattolo I colori, i profumi e i sapori invitanti e ricchi della frutta estiva sono una vera gioia per tutti i sensi: come fare in modo che ci accompagnino per il resto...

il Parco della biodiversità ad Expo 2015

a pagina 29

a pagina 32

Questo magazine è stato stampato su carta Eural Offset riciclata 100% FSC®. Utilizzando Eural Offset rispetto ad una carta non riciclata, l’impatto ambientale sarà ridotto di: 33.567 kg di rifiuti, 8.044 kg CO2, 80.441 km percorsi mediamente 4

In questa rubrica abbiamo raccontato le storie di ragazzi che hanno scelto il mondo del biologico e che operano a diversi livelli della fi liera: dalla produzione alla vendita, dagli acquisti ai servizi.

a pagina 44

da una macchina europea, 845.308 litri d’acqua, 106.972 kWh di energia, 54.536 kg di legno (Fonti: La valutazione dell’impronta carbonio è realizzata da Labelia Conseil conformemente al metodologia Bilan Carbone®. I calcoli vengono

da un paragone tra la carta riciclata considerata ed una carta a fibre vergini secondo gli ultimi dati disponibili dell’European Bref (per la carta a fibre vergini). I risultati ottenuti sono generati da informazioni tecniche e sono soggetti a modifica.)


news dal mondo bio Il tuo negozio bio ti porta ad Expo In occasione di Expo Milano 2015 il tuo negozio bio ti offre l’opportunità di partecipare a una gita di due giorni che comprende la visita alla manifestazione e la degustazione presso un’azienda agricola. Le visite partiranno, con pullman granturismo, da Roma, Firenze, Bologna, Venezia, Padova, Verona e verteranno su di un programma così strutturato: arrivo a Milano, incontro con accompagnatore, visita del padiglione della biodiversità e, a seguire, visita libera ad Expo. Al pernottamento in hotel, seguirà la visita all’azienda agricola Cascine Orsine di Bereguardo, in provincia di Pavia, o all’azienda agricola La Raia, nel cuore dei Gavi, con degustazione in loco.

Di seguito in dettaglio le gite previste e i relativi costi: LUGLIO 25-26 da Bologna con visita a Cascine Orsine. Termine ultimo per le adesioni: 10 luglio 2015. AGOSTO 8-9 da Roma/Firenze con visita a La Raia. Termine ultimo per le adesioni: 24 luglio 2015. 22-23 da Venezia/Padova/Verona con visita a Cascine Orsine. Termine ultimo per le adesioni: 7 agosto 2015. SETTEMBRE 5-6 da Bologna con visita a Cascine Orsine. Termine ultimo per le adesioni: 21 agosto 2015. 19-20 da Roma/Firenze con visita a La Raia. Termine ultimo per le adesioni: 4 settembre 2015.

OTTOBRE 3-4 da Venezia/Padova/Verona con visita a Cascine Orsine. Termine ultimo per le adesioni: 12 settembre 2015. 17-18 da Bologna con visita a Cascine Orsine. Termine ultimo per le adesioni: 26 settembre 2015. DA ROMA/FIRENZE PREZZO PACCHETTO: 225,00 euro a persona, minimo 40 partecipanti. DA VENEZIA/PADOVA/VERONA E DA BOLOGNA PREZZO PACCHETTO: 200,00 euro a persona, minimo 40 partecipanti. Il prezzo comprende: PULLMAN + BIGLIETTO INGRESSO EXPO + PERNOTTAMENTO E PRIMA COLAZIONE (in camera doppia, hotel 3* in direzione dell’azienda da visitare) + VISITA AZIENDA AGRICOLA CON PRANZO. Partenze garantite con minimo 40 partecipanti. Si riserva la possibilità di spostare la gita e/o di adeguare le quotazioni. Per ulteriori informazioni e per prenotare la visita, www.sevenviaggi.com/expoclienti

in evidenza i Quaderni di Valore Alimentare Chiedi al tuo negoziante di fiducia i Quaderni di Valore Alimentare, la collana di monografie proposta dalla rivista online per dare ancora più rilievo ai temi su cui Valore Alimentare è specializzata. Oltre ai due titoli a cura del dottor Matteo Giannattasio, “Gravidanza e Alimentazione: nutrire anima e corpo con cibo di qualità” e “Allergie e Intolleranze Alimentari: i consigli, le diete e il cibo di qualità”, della collana fa parte anche l’ultimo nato “Viaggio all’origine del cibo per un’alimentazione di qualità”, scritto da diversi autori della rivista online.

valore alimentare i quaderni

viaggio all’origine del cibo per un’alimentazione di qualità

Autori 7ari

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le storie de Le Terre di Ecor #perunaterrafertile

agricoltori, custodi della terra 6


Le Terre di Ecor-Cascine Orsine. Ma le Cascine Orsine sono anche una realtà agricola pronta ad ospitare tutti coloro che desiderano approfondire il biologico e il biodinamico attraverso un percorso che comprende un itinerario in quest’oasi biodinamica, rifugio di biodiversità, un piccolo ristoro e un negozio bio. Per saperne di più sulle attività organizzate vedi il boxino di pagina 8.

In alto a sinistra Giulia Maria Crespi in una foto d’archivio e Rosalia Caimo Duc; a sinistra Maria Rosa, Ettore e al centro il figlio Giovanni. In copertina foto di Luca Bonavia.

Il nostro viaggio alla scoperta de Le Terre di Ecor in questo numero ci porta nell’Italia settentrionale, alla scoperta di tre aziende agricole situate in Lombardia: le Cascine Orsine di Bereguardo e l’azienda agricola Terre di Lomellina di Candia Lomellina, entrambe nella provincia pavese, e l’azienda agricola Ambiente Naturale di Gambara, in provincia di Brescia. Cascine Orsine Fondata da Giulia Maria Crespi, l’azienda agricola Cascine Orsine è nata nel 1975, quando ancora erano in pochi a parlare di biologico e di biodinamico: “Abbiamo vissuto gli albori dell’agricoltura biologica in Italia” racconta il figlio Aldo, che con lei ha sempre condiviso il progetto. “Era un’epoca molto pionieristica, molto piena di passione, molto bella. Fare un’attività del genere era una sfida, significava andare controcorrente”. Dopo un lungo percorso di conversione dei terreni, durato ben 12 anni, le Cascine Orsine, sono diventate una vera oasi biodinamica, un rifugio per la biodiversità dove è possibile ancora udire le rane che cantano, come nei ricordi di Giulia Maria da bambina, ma dove possono trovare l’habitat perfetto anche molte altre specie animali, grazie alle siepi e ai filari, conservati anche in modo da preservare l’ambiente. Inoltre, sono stati mantenuti anche i cosiddetti “prati marcitoi”, una pratica inventata dai frati

cistercensi nel 1500, importante dal punto di vista ambientale perché d’inverno, quando il terreno tende a gelare, l’acqua delle marcite non ghiaccia e si crea quindi un ambiente ospitale per numerosi uccelli. Dai 180 ettari iniziali, ora l’azienda si estende per circa 500 ettari, suddivisi in tre corpi aziendali. Vi lavorano più di 20 persone, la maggior parte delle quali vive nelle cascine situate sui terreni aziendali, edifici altrimenti destinati all’abbandono, che vengono così riqualificati, dando un contributo dal punto di vista urbanistico. La gestione di un’azienda biodinamica è complessa: alle Cascine Orsine un terzo della superficie dell’azienda viene coltivato a prato, vengono praticate colture miglioratrici, come la soia e il pisello proteico, si ricorre alla tecnica del sovescio (conosciuta anche come concimazione verde), unita all’utilizzo dei preparati biodinamici che permettono di incrementare la fertilità del terreno, seppur utilizzati in piccolissime quantità. Oltre alle coltivazioni, le Cascine Orsine dispongono anche di un allevamento bovino, anch’esso condotto secondo il metodo biodinamico: gli animali, infatti, sono liberi di pascolare, nella bella stagione hanno accesso ai prati, vengono nutriti con cereali e foraggi prodotti in azienda. Il loro latte viene utilizzato per la preparazione degli yogurt magri e interi, bianchi e alla frutta, proposti con il marchio

Terre di Lomellina L’azienda agricola Terre di Lomellina è situata all’interno della Garzaia della Rinalda, nella Lomellina, un’area della Lombardia sud occidentale dove sopravvivono zone di grande pregio naturalistico, le garzaie appunto, che consentono di preservare la fauna selvatica locale e mantenere la biodiversità. Qui, Rosalia Caimo Duc coltiva il riso biodinamico distribuito con il marchio Le Terre di Ecor – Terre di Lomellina. Si è costruita da sé il suo mestiere, avendo ereditato dai genitori un’antica casa, vecchia più di due secoli, e i terreni, ma non la tradizione agricola. Inizialmente si è avvalsa del contributo di un contoterzista cui affidava le lavorazioni, ma in seguito ha deciso di prendere in mano le redini dell’intera azienda, assumendo personale, acquistando nuove attrezzature, ma soprattutto sperimentando tecniche per fare una buona agricoltura biologica, ricorrendo ai preparati biodinamici. Spiega Rosalia: “La scelta è stata un po’ complessa ed è stata motivata anche dalla mia passione per lo stare all’aria aperta: ho sempre amato molto la natura. Avevo iniziato a leggere gli scritti di Rudolf Steiner, a frequentare l’ambiente dell’antroposofia, a fare esercizi di meditazione a 25 anni. Mi appassionava sempre più e mi ha condotto ad approfondire l’agricoltura biodinamica. Da una parte avevo già l’idea di intraprendere un percorso agricolo, dall’altra capivo che quello più idoneo alla mia impostazione era un percorso biologico-biodinamico. Sono dell’idea che per fare un buon biodinamico, che rappresenta un passo in più rispetto al biologico, bisogna in ogni caso partire da un buon biologico”. Sui suoi 80 ettari, Rosalia pratica prevalentemente la coltivazione del riso, avvalendosi di diverse tecniche in continua evoluzione: “Ho iniziato a coltivare il riso in acqua su prose” spiega. “Ma poi ho abbandonato il sistema: era molto impegnativo e dava risultati non costanti. Ho cominciato ad avvalermi di una ricerca sulla coltivazione biologica del riso in asciutta curata qualche anno fa dall’Ente Nazionale Risi, tecnica che sto tuttora utilizzando. Inoltre, sto affinando anche la tecnica su sovescio, che ha un’azione efficace nei confronti delle erbe infestanti e riesce a mantenere la risaia più pulita”. La coltivazione del riso viene alternata in un piano di rotazione delle colture, fondamentale nel biologico e biodinamico: 7


Cascine Orsine: le attività in programma Oltre ad usufruire del nuovo Negozio e del punto Ristoro, alle Cascine Orsine i visitatori possono gratuitamente esplorare l’orto didattico con la sua area dedicata alle piante officinali, aromatiche, tintorie e ProSpecieRara, attraversare i percorsi naturalistici, visitare l’orto professionale e l’area dedicata alle piante autoctone in vaso. Inoltre, potranno accedere ad un ricco programma di eventi. Oltre alla Festa di Ferragosto, con pranzo o cena con la tipica cucina delle Cascine, visite guidate e intrattenimenti “rurali” per adulti e bambini, vediamo in dettaglio alcuni degli appuntamenti in calendario per i prossimi mesi. “NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA”: PERCORSO DI CUCINA SANA E NATURALE Sabato 25 luglio 2015: Secondi piatti vegani estivi. Sabato 29 agosto 2015: Piatti estivi a base di verdure. Sabato 26 settembre 2015: La pasticceria naturale. INCONTRI ED ESCURSIONI CON LA LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI Sabato 4 Luglio ore 9: L’avifauna dei boschi del Ticino: escursione di birdwatching nel Parco del Ticino nell’area limitrofa alle tenute della Cascine Orsine. Sabato 26 settembre ore 9: L’avifauna dei boschi del Ticino:

l’azienda coltiva così anche grano, farro, orzo, girasole, soia, colza, fagiolo borlotto, grano saraceno e loietto, spostando di anno in anno le colture. Ambiente Naturale L’avventura di Maria Rosa ed Ettore è iniziata negli anni ’90 ed è il frutto del loro comune amore per la natura e l’ambiente naturale, appunto, a cui deve il nome l’azienda agricola. Inizialmente il loro era un piccolo appezzamento nel quale lavoravano soltanto in due; in seguito, hanno iniziato ad ingrandire la proprietà, che ora si estende per 18 ettari, 14 già coltivati a biologico a cui lo scorso anno se ne sono aggiunti 4 in conversione. Rendendo necessario assumere nuovo personale. Oggi, nei periodi di maggiore attività, sono in più di 10 a lavorare i terreni situati a Gambara, in provincia di Brescia. Che questa fosse la strada di Ettore era chiaro sin dalla sua nascita: “Sono nato il 10 8

escursione di birdwatching nel Parco del Ticino nell’area limitrofa alle tenute della Cascine Orsine. Sabato 17 ottobre ore 9: L’avifauna dei boschi del Ticino: escursione di birdwatching nel Parco del Ticino nell’area limitrofa alle tenute della Cascine Orsine. CORSO DI GIARDINAGGIO NATURALE Fra Orto e Giardino: un equilibrio possibile Un ciclo di incontri dedicati a una nuova visione del giardino: come progettarlo e come accompagnarlo nella sua crescita, come amarlo e prendersene cura in modo naturale. Sabato 11 luglio 2015 Dal Paradiso terrestre agli orti di periferia. Sabato 29 agosto 2015 Il giardino come palcoscenico del mondo. Sabato 26 settembre 2015 La pianta in equilibrio tra terra e sole. Sabato 24 ottobre 2015 L’orto giardino secondo natura. Sabato 28 novembre 2015 Lo spirito del giardino.

Sabato 26 e domenica 27 novembre: Alimentazione e dietologia Rapporto tra Alimentazione e malattia Sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre: Integratori alimentari * Biologico perché? Nutraceutica e oligoelementi Fitoterapia Venerdì 13 e sabato 14 novembre: “Il cerchio del benessere” . Emozioni, mente e corpo, un equilibrio delicato. Floriterapia, come ci può aiutare. Sabato 28 e domenica 29 novembre: “La relazione: spazio e circolarità”. Gestire al meglio la relazione CORSI ORGANIZZATI DALL’ASSOCIAZIONE BIODINAMICA www.biodinamica.org 26 e 27 settembre: incontro veterinari della Medicina Antroposofica 16, 17 e 18 ottobre: corso di Alimentazione/ Agricoltura: Buono, sano, biodinamico! 13,14 e 15 novembre: corso di Agricoltura biodinamica 21/24 gennaio: corso di Antroposofia SPETTACOLO TEATRALE “LA SOLITUDINE DELL’APE” Domenica 30 agosto alle ore 17.30 gratuito, aperto a tutti su prenotazione.

Sabato 19 dicembre 2015 Una nuova consapevolezza in giardino. CORSO DI FORMAZIONE SULLA BIODIVERSITÀ Domenica 28 giugno (dalle ore 10 alle 13): introduzione al corso

settembre 1953” racconta infatti. “Già con le radici nell’orto. Crescendo in campagna ho visto la bellezza della terra e mi sono appassionato”. Ettore svolge con dedizione e impegno il lavoro nei campi, che riempie le sue giornate e non smette di appassionarlo: “Quando arrivo a sera la giornata è volata. Significa che le cose si fanno con piacere: quando ti annoi, invece, il tempo non passa più”. Maria Rosa, invece, pur non essendo nata in un’azienda agricola, ha ugualmente sempre amato i fiori e gli animali e rispettato la natura. Maria Rosa ed Ettore sono stati i primi nella zona a praticare l’agricoltura biologica. “Ci prendevano in giro perché nei campi usavamo il letame: mio marito ne ha sempre usato molto, perché il letame dà vita. E poi lui è sempre stato contro i pesticidi e le altre sostanze chimiche” racconta Maria Rosa. Continua Ettore: “La pianta deve essere rispettata e non insultata con la chimica: se soffre, fa soffrire anche me. Noi la

Per informazioni e aggiornamenti visita il sito www.cascineorsine.it oppure la pagina Facebook delle Cascine Orsine.

dobbiamo proteggere e aiutare, ma non disturbarla con la chimica”. Da qualche anno, accanto a Maria Rosa ed Ettore lavorano anche i figli Giovanni, Pietro e Annamaria, cui la coppia ha cercato di trasmettere quel che sentiva nei confronti della natura. Giovanni è impegnato direttamente sul campo, perché segue la crescita e lo sviluppo degli ortaggi. “Io e i miei due fratelli siamo nati in questa realtà, abbiamo visto la passione dei nostri genitori e siamo rimasti affascinati dal modo in cui lavorano. L’ambiente che ci circonda deve essere rispettato e curato”. Giovanni e i suoi fratelli rappresentano il futuro dell’azienda: “Tra qualche anno mi vedo ancora qui, a lavorare con loro, e spero davvero di riuscire a costruire qualcosa di ancora più positivo di quel che stiamo facendo adesso”. Ettore, Maria Rosa e i loro figli coltivano insalate e diverse tipologie di ortaggi come patate, cipolle, fagiolini e zucche.


consigli per la spesa LEEB-BIOMILCH

ECOR

gelati di latte di pecora alla fragola, al cioccolato, alla vaniglia e allo yogurt

margherite

Preparati con latte di pecora, sono un’interessante alternativa al classico gelato ottenuto dal latte vaccino. Buoni e cremosi, sono disponibili nei gusti fragola (con il 50 % di frutta), vaniglia, cioccolato e yogurt. Ideali per una pausa rinfrescante.

Prodotti con olio di girasole e olio extravergine di oliva, questi biscotti sono ideali per iniziare al meglio la giornata o per una gustosa merenda: sono disponibili nella variante a base di farina di frumento e in quella a base di farina di farro, arricchita dal cacao in polvere.

ANDECHSER NATUR DEMETER

latte fermentato al mango Ottimo a colazione, ma anche come dessert, magari con l’aggiunta di frutta secca o di una pallina di gelato, il latte fermentato intero è un delizioso prodotto a marchio Andechser Natur. Certifi cato Demeter, è proposto in un pratico vaso richiudibile in vetro da 500 g.

BERCHTESGADENER L AND

LE TERRE DI ECOR CASCINE ORSINE

latte fermentato intero senza lattosio (lattosio < 0,1%)

yogurt intero e magro bianco e in gusti assortiti

Questo latte delicato e dalla consistenza cremosa, è senza lattosio (lattosio < 0,1%) ed è quindi indicato per quei consumatori che soffrono di questa intolleranza, ma anche per tutte le persone che vogliono limitarne l’assunzione.

È proposto nella variante magro, nei gusti bianco, agli agrumi, con mirtillo in pezzi e alla vaniglia, e nella variante intero, nei gusti bianco, con pesca a pezzi e mango, e al mirtillo.

DR. ANTONIO MARTINS COCO

succo di cocco naturale Le noci di cocco nascondono al loro interno un segreto tutto naturale: il freschissimo e trasparente succo, dal gusto dolce e delicato. Il dr. Martins usa solo le giovani noci di cocco verdi per offrire una bevanda deliziosa, proposta al naturale e nel pratico bricchetto richiudibile.

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dall’orto con amore

la cipolla rossa

La cipolla, nota con il nome botanico di Allium cepa, appartiene alla famiglia delle Liliaceae, la stessa di porro, aglio ed erba cipollina; si presenta come un bulbo, ricoperto da sottili sfoglie sovrapposte, leggere come veli, dalla consistenza simile a quella della carta. Ne esistono molte varietà, che si differenziano per il colore del bulbo, che può essere bianco, giallo dorato oppure rosso. Tali differenze cromatiche trovano riscontro anche nel gusto delle cipolle, che può essere più o meno dolce e aromatico, e nella maggiore o minore croccantezza del bulbo, e incidono anche sulle loro diverse modalità di utilizzo: quella bianca o dorata, dal sapore più delicato, viene infatti utilizzata prevalentemente cotta, mentre le cipolle rosse, dal sapore più aromatico, potranno certamen10

te essere usate cotte, ma anche crude, in insalata. Anche dal punto di vista della coltivazione, esistono diverse varietà, raggruppate, semplificando, in due categorie principali: quelle seminate a fine invernoprimavera per la raccolta di fine estateautunno, e quelle seminate tra settembre e dicembre per la raccolta primaverile. Le cipolle sono una coltura di rinnovo, in grado cioè di preparare il terreno per l’avvio della rotazione delle colture, pratica fondamentale nel biologico; hanno un apparato radicale superficiale, che non scende troppo in profondità nel terreno. Una nuova coltivazione di cipolle può essere avviata partendo dal seme oppure tramite il trapianto delle piantine o dei bulbi, a seconda delle dimensioni della

superficie coltivata. Per crescere al meglio, la cipolla predilige un terreno sabbioso, sciolto e leggero, non argilloso, con un buon drenaggio, per evitare i ristagni idrici che rischierebbero di far marcire i bulbi. Le irrigazioni devono essere effettuate con una buona frequenza nel periodo della semina o del trapianto, per consentire alle piantine di attecchire, ma essere sospese prima della raccolta per consentire la maturazione del bulbo. La coltura richiede concimazioni di buona qualità e frequenza, soprattutto in prossimità delle radici che, restando in superficie, assorbono i nutrienti più lentamente. La raccolta viene effettuata manualmente e la resa cambia significativamente a seconda del metodo di coltivazione impiegato, biologico o convenzionale.


la ricetta

insalata di riso con cipolla rossa, azuki e carote

Ingredienti per 4-5 persone • 250 g di riso integrale a chicco lungo • 150 g di fagioli azuki secchi (o 300 g di azuki cotti) • 200 g di carote tagliate a julienne • 1 cipolla rossa • 3 cucchiai di prezzemolo tritato • 5 cucchiai di olio extravergine d’oliva • 3 cucchiai di succo di limone • 6 cucchiai di aceto di mele • 1 cucchiaino di malto di riso • 1 pezzo di alga kombu • sale e pepe nero Procedimento 1 Lavare e scolare il riso, poi cuocerlo ad assorbimento per 45 minuti (1 volume di riso, 2,5 volumi di acqua, 1 pizzico di sale). Quando è cotto lasciarlo riposare coperto per qualche minuto, poi trasferirlo in una pirofila larga, sgranandolo bene, per farlo raffreddare. 2 Ammollare gli azuki per almeno 8 ore, poi cuocerli insieme all’alga kombu nella loro acqua di ammollo, per circa 50 minuti, senza aggiungere sale. Devono risultare teneri, ma ancora interi. Scolarli e lasciarli raffreddare.

La cipolla rossa Esistono diverse varietà di cipolla rossa distinte a seconda della zona di coltivazione e della forma del bulbo. In ogni caso sono contraddistinte dal colore rosso della “buccia”, dovuto al contenuto di antocianine: una volta sfogliate, però, all’interno sono bianche, con delle venature rosse che le rendono inconfondibili anche da sbucciate e tagliate. Originaria dell’Asia occidentale e importata dai Fenici, pare che la cipolla rossa sia coltivata in Italia da più di 2000 anni, come testimonierebbero alcuni reperti archeologici. In Calabria, regione dove le cipolle rosse sono ampiamente coltivate, vi è l’usanza di raccoglierle in trecce che rappresentano un po’ il simbolo di questo territorio. In cucina… ma non solo Al momento dell’acquisto, la cipolla rossa deve apparire soda, senza ammaccature e soprattutto senza germogli. Una volta acquistata, si può conservare a lungo, anche per 2-3 settimane, avendo però cura di riporla in un luogo fresco e asciutto, fuori dal frigorifero (rischia di alterarne il sapore), tenendo sotto controllo lo sviluppo di eventuali germogli. Prima di utilizzarla, è necessario pulirla eliminandone le sfoglie esterne e le estremità superiori e inferiori. Grazie al suo gusto dolce e aromatico, la cipolla rossa è un ingrediente che trova largo impiego in cucina: molto usata in

In Calabria, vi è l’usanza di raccogliere le cipolle rosse in trecce che rappresentano un po’ il simbolo di questo territorio alcuni piatti tipici della cucina del Sud Italia, soprattutto della Calabria, è ormai entrata a far parte della tradizione gastronomica della nostra intera penisola. È molto versatile, perché può essere mangiata sia cruda che cotta. Tagliata a fettine sottili, è ottima in insalata, da sola o con altre verdure come nella ricetta proposta nel boxino di questa pagina; gustoso è l’abbinamento con i fagioli e il tonno. Si presta particolarmente bene, infatti, ad accompagnare il pesce (anche il baccalà). Può essere saltata in padella, fritta, caramellata oppure gratinata al forno, a seconda dei gusti e delle esigenze. Indicata anche come condimento per la pasta e come ingrediente per minestre e zuppe, permette di preparare squisite frittate ed è ottima per farcire focacce, pani e torte salate. Infine, può essere utilizzata anche

3 Affettare molto finemente la cipolla rossa, trasferirla in una ciotola e marinarla nell’aceto di mele per 15 minuti. 4 Preparare una vinaigrette emulsionando olio, limone, 2 cucchiai di liquido di marinatura della cipolla, malto di riso, sale e pepe. 5 Mescolare insieme gli azuki, la julienne di carote, la cipolla scolata, il prezzemolo e condire con la vinaigrette. Lasciare amalgamare i sapori per qualche minuto poi unire anche il riso integrale; mescolare bene, aggiustare di sale e pepe e servire a temperatura ambiente. Ricetta a cura dell’associazione disanapianta www.disanapianta.net Foto di Benedetta Marchi www.fashionflavors.it

per preparare composte da spalmare su tartine e bruschette, ottime anche in abbinamento ai formaggi. Oltre al suo impiego in cucina, la tradizione popolare, fin dai tempi di Plinio il Vecchio e della sua Naturalis Historia, ha fatto della cipolla rossa l’ingrediente di alcuni rimedi erboristici.

La cipolla rossa di Francesco Bartuli Tra i fornitori di cipolla che potete trovare nell’assortimento dei nostri negozi, vi è l’azienda agricola di Francesco Bartuli, che fa parte del progetto Le Terre di Ecor e che da circa 20 anni coltiva la cipolla rossa utilizzando solo seme riprodotto in proprio e piantine aziendali. Nata nel 1972, si estende per 30 ettari a Briatico, nella provincia calabrese di Vibo Valentia. Francesco ha scelto di dedicarsi alla terra, subito dopo il diploma in ragioneria: voleva fare agricoltura, ma in maniera diversa, in un’azienda biologica. ecor.it/leterrediecor #perunaterrafertile

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la qualità risponde

Sento spesso parlare di prodotti di quarta gamma. Ma è una categoria che deve costare meno oppure no? Filippo, Roma Gentile Filippo, per quarta gamma si intendono quei prodotti confezionati crudi e pronti all’uso. Anche se in etichetta viene indicato che sono già lavati e pronti, si consiglia comunque, per una corretta igiene alimentare, di sciacquarli e asciugarli prima di metterli nel piatto. Una volta aperto, il prodotto ha una durata di qualche giorno, se conservato correttamente in frigorifero secondo l’indicazione riportata sulla confezione. I prodotti di quarta gamma permettono un notevole risparmio di tempo in cucina. Lo svantaggio è che il loro prezzo è molto più elevato rispetto all’equivalente fresco non lavorato (circa 5 o 6 volte superiore): questo dipende dai maggiori

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investimenti in tecnologia necessari, dai controlli di filiera e dal fatto che il prodotto deve possedere precise caratteristiche qualitative. Al di là del servizio offerto al consumatore, è dunque soprattutto il processo di produzione, dalla coltivazione alla distribuzione nel settore dei freschi, a determinare un sensibile aumento del costo del prodotto. La mia casa è invasa dalle formiche. Posso allontanare queste ospiti indesiderate utilizzando solo rimedi naturali? Michela, Udine Gentile Michela, è vero, è possibile eliminare le formiche senza ricorrere all’uso di pesticidi. Esistono dei repellenti naturali come l’aceto, i fondi di caffè, il sale, il pepe o alcune spezie che si rivelano molto efficaci nel contrastare il problema. Le consiglio innanzitutto

di pulire a fondo gli angoli della cucina per rimuovere ogni residuo di zucchero o di briciole di pane: le formiche, infatti, trovano il cibo seguendo il loro sensibile olfatto. Va dunque cancellata ogni traccia odorosa rilasciata dalla formica esploratrice, pulendo con l’aceto la fila segnata da questi insetti, dopo averli momentaneamente allontanati. È bene lavare il pavimento utilizzando una miscela di acqua, aceto bianco e olio essenziale di limone: un perfetto mix anti-formica. L’odore penetrante e insopportabile dell’aceto fungerà, infatti, da repellente anche nei giorni successivi. Il limone (a fette o spremuto) è un altro utile alleato, meglio se cosparso di pepe nero. Così come il sapone, diluito con acqua. Anche la cannella, i chiodi di garofano e il peperoncino possono fare al caso suo: metta queste spezie nei punti più frequentati dalle formiche e riuscirà ad allontanarle, ma in modo green. Erbe aromatiche come menta e alloro possono diventare un’altra freccia al suo arco. Vedrà che nel giro di pochi giorni le sue ospiti indesiderate abbandoneranno (senza rimpianti) casa sua.

SCRIVETE A: info@negozicuorebio.it info@naturasi.it


approfondimento

biologica mette in campo il lavoro attento dell’uomo e tecniche innovative e sostenibili;

10 buone ragioni per mangiare bio

10. con le rotazioni, le consociazioni e il sovescio l’agricoltura biologica arricchisce la biodiversità, sia dei preziosi microrganismi del suolo che di piante e animali, contribuendo a ricreare e mantenere l’equilibrio della natura.

1. L’agricoltura biologica salvaguarda e migliora la naturale fertilità della terra e la qualità delle acque superficiali e di falda; 2. la frutta biologica si può mangiare con la buccia, perché non è spruzzata con sostanze chimiche di sintesi; è buona di sapore e piace a grandi e piccini; 3. gli animali possono pascolare liberamente in campi biologici e non vengono sottoposti a trattamenti con antibiotici a scopo preventivo; 4. l’agricoltura biologica rifiuta gli organismi geneticamente modificati (OGM); 5. i prodotti biologici sono ottenuti senza

sostanze chimiche che inquinano l’ambiente; 6. l’agricoltura biologica ha cura della salute di chi coltiva la terra e di chi ne mangia i frutti; 7. l’impianto delle aziende biologiche aiuta a mantenere integro e armonioso il paesaggio rurale, contribuendo a rendere bello il nostro territorio; 8. l’agricoltura biologica dà un futuro all’agricoltura, perché restituisce alla terra i nutrienti che questa dona alle piante; 9. al posto delle sostanze chimiche di sintesi (fertilizzanti, diserbanti, insetticidi, anticrittogamici ecc.) l’agricoltura

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La ricetta è quella della migliore tradizione italiana, gli ingredienti sono quelli dell’agricoltura biologica. Delicate e gustose, le nostre bevande sono dedicate a chi, come te, segue un’alimentazione sana e ama i sapori veri. Naturattiva ti offre: Soja drink Naturale, senza zuccheri aggiunti; Soja drink Light con solo l'1,1% di grassi* e Soja drink Calcio arricchita con calcio e dolcificata con zucchero d'uva. Tutte rappresentano un'ottima alternativa per chi è intollerante al latte o al lattosio! *a ridotto contenuto di grassi rispetto ad una normale bevanda di soia

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azienda del mese

Weleda: i tuoi valori, i nostri valori

La storia di Weleda ha inizio più di 90 anni fa in un piccolo villaggio svizzero del Canton Basilea Campagna quando, nel 1921, lo scienziato e fi losofo austriaco Rudolf Steiner e il medico olandese Ita Wegman ebbero l’idea di ampliare il laboratorio farmaceutico di Arlesheim per produrre rimedi antroposofici e cosmetici bio-naturali olistici. Fin dalla sua fondazione, Weleda si è quindi messa al servizio degli uomini per offrire una nuova opportunità per il trattamento e il benessere dell’individuo, in profonda unione con il mondo naturale. L’azienda ha sempre posto grande attenzione alla responsabilità sociale, ambientale ed economica, realizzando i prodotti in modo naturale, etico, sicuro, senza sperimentazione su animali e con il minor impatto ambientale possibile: tutta la produzione, realizzata utilizzando macchinari di ultima generazione, è conforme ai più avanzanti e rigorosi standard qualitativi, con verifiche costanti prima, durante e dopo i processi produttivi. Le formulazioni dei prodotti derivano da una profonda conoscenza della connessione fra l’essere umano e la natura, con la quale Weleda ha da sempre instaurato un rapporto bilanciato e armonico, attraverso un reciproco dare e ricevere che si manifesta in ogni sua decisione e azione. Dal 2007 Weleda è membro dell’UEBT 14

i prodotti del mese

in accordo con uomo e natura

ARNICA GEL DOCCIA SPORT Una sferzata di energia dopo lo sport. Gel doccia dalla consistenza leggera, con arnica biologica, deterge delicatamente la pelle senza disidratarla. La fresca fragranza di rosmarino e lavanda regala freschezza e nuova vitalità. Privo di conservanti, coloranti o profumazioni di sintesi. Con tensioattivi ecocompatibili. Non contiene oli minerali. In tubo da 200 ml.

della pelle che tende a irritazioni, aiutando ad attenuare arrossamenti. La formulazione a base di olio di mandorle bio ha un pH di valore simile a quello della pelle. Di facile assorbimento, dona profonda idratazione, rafforza la protezione cutanea e lascia la pelle piacevolmente setosa. Efficacia e tollerabilità confermate da test clinici e dermatologici. In flacone da 200 ml.

MANDORLA CREMA FLUIDA SENSITIVE Calma e rende setosa la pelle. Crema per il corpo dal delicato profumo di mandorle dolci che si prende cura

ENOTERA TRATTAMENTO GIORNO RICOMPATTANTE Dona intenso turgore e idratazione alla pelle. La pelle appare più uniforme e visi-

bilmente compatta. In tubo da 30 ml. URTICA GEL Gel non grasso, di facile assorbimento, privo di conservanti e coloranti. Speciale composizione a base di urtica urens e arnica montana che dona sollievo immediato alla sensazione di prurito in caso di punture d’insetti, contatto da medusa e cause urticanti in genere. È rinfrescante e lenitivo, adatto anche a riequilibrare la pelle arrossata dopo una prolungata esposizione al sole. Applicare uno strato sottile e, se necessario, ripetere l’applicazione da 3 a 4 volte al giorno. In tubo da 25 g.

messaggio promozionale

“Con Weleda non solo puoi trovare ottimi preparati per la salute e la bellezza. Weleda ti consegna anche la massima garanzia di rispetto per ogni forma di vita: la natura da cui attinge le materie prime, l’ambiente, le persone che vi operano quotidianamente. Soprattutto, Weleda assicura il forte impegno per essere concretamente un soggetto che opera per il cambiamento culturale. Su tutto ciò, Weleda stringe una forte alleanza d’impegno insieme a te.” Lo staff di Weleda


(Union for Ethical BioTrade) associazione no-profit che promuove il “sourcing with respect”, ovvero l’approvvigionamento rispettoso delle materie prime, sostenendo la conservazione della biodiversità, fondamentale per la sopravvivenza a lungo termine del nostro pianeta. Dalla scelta delle materie prime al prodotto finito, non solo favorisce lo sviluppo di modelli equosolidali ma contribuisce anche alla salvaguardia delle risorse naturali, aumentando costantemente la provenienza di materie prime da

agricoltura biodinamica. Questo metodo di coltivazione considera la terra come un essere vivente e ne rispetta il ritmo naturale, promuovendo la rotazione delle coltivazioni in modo che possano sviluppare al massimo tutti gli impulsi vitali della natura che vengono poi racchiusi nei prodotti. Nel giardino biodinamico più grande d’Europa, circa 20 ettari a Wetzgau, vicino a Stoccarda, nei terreni di proprietà adiacenti ai laboratori, Weleda coltiva direttamente oltre cento specie di piante, attivando i principi vitali del suolo con preparazioni speciali a base di letame bovino e piante officinali come il dente di leone (tarassaco) e la valeriana per sostenerne il processo di fertilizzazione. Nel caso di ricorso alla raccolta spontanea, Weleda controlla e certifica il processo. Un esempio è l’arnica montana, (vedi foto a sinistra) pianta selvatica la cui sopravvivenza è stata messa a rischio dai recenti sfruttamenti. Weleda riesce a salvaguardare questa preziosa pianta grazie a un progetto di raccolta spontanea bio-certificata avviato 12 anni fa in Francia, sui monti Vosgi, e sui monti Apuseni in Romania, collaborando a fianco del WWF. Ogni prodotto Weleda racchiude quindi valori sostenibili, ecologici e sociali e viene sviluppato con lo scopo di mantenere lo stato di salute dell’organismo, lo sostiene e lo educa ad affrontare tutti gli

stimoli a cui ogni giorno è sottoposto, esercitando così una vera e propria azione pedagogica. Il motto “In accordo con uomo e natura” evidenzia ancor di più i valori di Weleda: tutte le azioni intraprese sono caratterizzate da un profondo rispetto per la natura e hanno come finalità il benessere dei suoi clienti, dei partner e dei collaboratori. E proprio per accrescere la diffusione della cultura dei lavoratori, Weleda Italia è stata la prima azienda di cosmesi bionaturale ad aver conseguito la certificazione SA8000 (Responsabilità Sociale d’Impresa), che dimostra l’impegno dell’organizzazione certificata verso la responsabilità sociale nei confronti dei propri lavoratori e verso il tentativo di miglioramento delle condizioni di lavoro in tutta la catena di fornitura. Scegliere un prodotto Weleda significa essere parte dei suoi valori, condividere un atto culturale e proprio per questo si può affermare che “Weleda è la marca di cui mi fido e che mi rappresenta”.

WELEDA ITALIA S.R.L. Via del Ticino 6 20153 Milano info@weleda.it www.weleda.it

acqua minerale naturale

una fonte di riflessione L’acqua MONTE ROSA della fonte Graglia sgorga a 1050 metri d’altitudine. MONTE ROSA ti parla anche dei valori dell’acqua: non solo un bene di consumo, ma un principio vitale per l’intero pianeta.

basso residuo fisso di 16,4 mg/l pH di 6,1 sodio di 1,2 mg/l per informazioni: Numero Verde 800-233230

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il gesto quotidiano di Riccardo Astolfi

ammollo nelle acque del fiume Si narra che a metà del XIX secolo un giovane seminarista tedesco fosse riuscito a guarire da una grave forma di tubercolosi, malattia che a quel tempo lasciava poche speranze, gettandosi nudo nel Danubio e, dopo qualche istante di “ammollo” nelle acque gelide, ritornando di corsa a casa, questa volta vestito. Quel ragazzo si chiamava Sebastian Kneipp, futuro padre dell’idroterapia moderna. Non temere, caro bio-lettore, il gesto quotidiano di oggi non ti spingerà a raggiungere silenzioso e con circospezione il fiume più vicino, a spogliarti dei tuoi abiti e immergerti completamente nudo nelle sue acque gelide. Almeno non per ora, almeno non da subito. Come sostiene Kneipp, infatti, è fondamentale cominciare con un piccolo

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trattamento, senza esagerare all’inizio. Comincia così al mattino. Al risveglio, con gli occhi ancora semichiusi, la bocca impastata e l’umore nebbioso di una giornata lavorativa. Lavati la faccia e i denti con l’acqua fredda. Subito. Questi brevi minuti di energico risveglio mattutino renderanno la tua pelle più sana, tonica, vigorosa e ridurranno le imperfezioni contribuendo alla sua disintossicazione. Nello stesso tempo sciacquerai via le nebbie, le paure e la confusione dei tormenti e delle preoccupazioni mattutine, ridando nuova linfa e maggiore chiarezza ai tuoi pensieri, pronto così per affrontare di slancio una nuova avventura nel traffico cittadino. Sarai come uno dei vigorosi samurai

giapponesi che nel rito shintoista del Misogi (ndr: un’antica pratica seguita dagli Shintoisti) purificavano il proprio corpo dalle contaminazioni dei cattivi pensieri gettandosi addosso secchiate di acqua gelida di fiume prima dell’alba. Fallo diventare un rito, il tuo piccolo personale momento da ripetere durante la giornata: dopo una difficile e noiosa riunione al lavoro o al ritorno a casa dopo le due ore di coda in tangenziale. Non dimenticare, inoltre, i benefici ambientali che questa piccolissima pratica porta con sé. Specie al mattino, infatti, l’acqua che scorre dal rubinetto è molto fredda, anche d’estate, e può impiegare anche più di un minuto per diventare calda. Mediamente, in Italia, in un minuto dal rubinetto passano 10 litri d’acqua. 10 litri che con la tua nuova pratica quotidiana saranno risparmiati, facendo felice l’ambiente e più leggera la tua bolletta. Ecco, sei pronto. E ritieniti fortunato. Questo consiglio è perfetto per i caldi mesi estivi. Potrai così cominciare con facilità e poi proseguire senza affanno anche nei più rigidi mesi invernali. È davvero importante essere costanti e far davvero diventare questo gesto... quotidiano. Fatti abbracciare dai benefici dell’acqua gelida: ciò che a prima vista ci può sembrare ostile potrebbe rivelarsi la migliore medicina?


consigli per la spesa ANTICHI CONTADINI

Baule Volante

uova Le galline che producono le uova Antichi Contadini sono allevate a terra, libere di pascolare su prati di erba medica. Per migliorare il loro benessere e la qualità delle uova, l’acqua a disposizione degli animali viene “vitalizzata”; inoltre, durante il giorno, la vita in tutti i pollai si svolge al suono della musica classica.

azzimo di farro Farina e acqua: ecco gli unici ingredienti del pane azzimo morbido Baule Volante. Senza lievito e senza sale aggiunto, è un ottimo sostituto del pane a tavola. Lo trovi anche nelle varianti di frumento, di grano duro Cappelli, di grano duro Timilia e di grano khorasan Kamut ®.

ECOR

fette biscottate di farro e fiocchi d’avena Preparate con farina di farro e fiocchi d’avena, senza olio di palma ma con olio extravergine d’oliva, sono fragranti e gustose. Perfette a colazione, sono indicate anche a tavola, oppure a merenda.

R ACHELLI

NATUR ATTIVA

sorbetti in coppetta

ministecco di soia arancia e frutti di bosco

Freschi e fruttati, i sorbetti in coppetta Rachelli sono disponibili in tanti gusti diversi: fragola, lampone, limone, mandarino e mango. Senza glutine e 100% vegetali, sono certifi cati Demeter. Indicati a merenda, sono indicati anche come rinfrescante fine pasto.

Negli assolati pomeriggi estivi l’ideale è il goloso ministecco di Naturattiva. Questo gelato è il frutto di un incontro sorprendente tra soia e succo d’arancia o soia e frutti di bosco, con un’irresistibile copertura di cioccolato fondente.

ECOR

limonata Una bevanda semplice e dissetante, da gustare soprattutto durante l’estate. Prodotta con l’anidride carbonica proveniente dal sottosuolo toscano, la limonata Ecor rinfrescherà la vostra giornata. Disponibile nella versione da 1 litro e nelle pratiche bottigliette in vetro da 33 cl.

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consigli per la spesa PIÙ BENE

LEIL A

piadine sfogliate senza lievito

preparato per pane e pizza senza glutine

Ottime a tavola, sono ideali da farcire con salumi, formaggi e verdure grigliate, ma si prestano bene anche ad abbinamenti dolci. Senza lievito, sono disponibili nelle tre varianti: di farro, grano khorasan Kamut ® e frumento.

Vi permetterà di preparare a casa vostra pane fragrante e profumato e deliziose pizze e focacce senza glutine. È l’ideale per chi non vuole rinunciare alle cose buone fatte in casa, ma ha poco tempo: siete pronti per mettere le mani in pasta?

L A CITTÀ DEL SOLE

linea grano saraceno Il grano saraceno è uno pseudocereale naturalmente senza glutine, dal sapore intenso. Per questo La città del sole l’ha reso protagonista della sua linea composta da plum cake, biscotti con grano saraceno e carote, barrette di grano al mirtillo e tortini alle mandorle.

Baule Volante

ACHILLEA

succobene Goji semi di chia

Ottenuto dalla spremitura di bacche di Goji coltivate nella zona dell’Himalaya, è un succo di colore arancio, con un gusto originale, lievemente aspro e aromatico, piacevole e dissetante. Viene proposto in bottiglie da 330 ml, in vetro scuro, con tappo a vite.

I semi di chia sono noti per essere ricchi di acidi grassi omega 3. Possono essere aggiunti al muesli e ai cereali della colazione, o utilizzati per insalate o macedonie. La pratica bustina da 15 g corrisponde alla dose giornaliera consigliata.

ANTICO PODERE BERNARDI

burro Un prodotto di eccellenza, dal sapore delicato: è ottenuto da latte vaccino intero, attraverso la scrematura in centrifuga della panna, poi lavorata sapientemente fino a ottenere una crema definita “dolce”, perché non è ancora iniziato alcun processo fermentativo.

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il lunario La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

legenda Luna

di Filippo Zaccaria

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Cura della persona: taglio ritardante capelli/unghie

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CURA PERSONA

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notizie dalla Fattoria di Vaira

la redazione visita la fattoria Vi abbiamo parlato della Fattoria Di Vaira in ogni numero del nostro magazine, attraverso il racconto di chi coltiva gli ortaggi, si occupa della stalla, prepara i formaggi o gestisce l’agriturismo. In questo numero, però, abbiamo scelto di mostrarvi un altro punto di vista: quello della nostra redazione in visita alla fattoria. Abbiamo trascorso qualche giorno alla Di Vaira senza limitarci a osservare, ma con il desiderio di affondare le mani nella terra per comprendere meglio la fatica e l’impegno che la vita dell’agricoltore comporta. Quello che sapevamo è che la Fattoria Di Vaira è un’azienda agricola biodinamica che si ispira agli insegnamenti di Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia e padre dell’agricoltura 20

biodinamica: 530 ettari, poco lontani dal mare, un ambiente variegato che affianca i campi coltivati a laghetti, boschi, uliveti e canneti. Quello che non sapevamo, e che ci limitavamo a pensare, è che dietro alle immagini poetiche che quelle dolci colline ispirano, c’è l’impegno di molte vite sul campo e nella stalla. La Fattoria Di Vaira, anche se comprende pure un agriturismo pronto ad accogliere tutti coloro che cercano una semplice ospitalità e che desiderano avere un contatto vero, e non edulcorato con la realtà, è, infatti, prima di tutto un’azienda agricola. Oltre agli ospiti di passaggio, vi risiedono molte delle persone che ogni giorno si occupano dei campi o della stalla. Il gruppo di lavoro è ampio ed eterogeneo: c’è chi in

questi luoghi tra la campagna e il mare è cresciuto, chi arriva da molto lontano e nella terra ha trovato un lavoro, c’è chi ha consapevolmente scelto di trasferirsi qui per seguire questo progetto agricolo. Tutti si riuniscono per il “cerchio”, così viene chiamato il primo momento di incontro, la mattina presto, alle 6.45: alla lettura ad alta voce di un pensiero del Calendario dell’Anima di Rudolf Steiner, segue la distribuzione dei compiti e la suddivisione delle squadre. Chi si occuperà dei trapianti, chi dell’irrigazione, chi della sarchiatura, chi del ripasso dei terreni dopo la ripuntatura… c’è un gran lavoro per tutti. Chi si occupa della stalla ha iniziato il suo impegno ancor prima del sorgere del sole: le vacche, infatti, sono animali mattinieri che prediligono le prime ore dell’alba e riposano per il resto della giornata. Alla Di Vaira si è scelto di seguire il loro ritmo naturale, per non stressarle e per avere un buon latte. Mungerle, occuparsi di quelle in asciutta che sono già state munte o che devono partorire, occuparsi dei vitellini sono solo alcune delle attività che ogni giorno si svolgono nella stalla. Altro elemento fondamentale è che gli animali qui si alimentano con erba fresca e fieno. Nel periodo della nostra permanenza in fattoria, stavano trapiantando le piantine dei pomodori che oggi staranno probabilmente donando i loro frutti. Tutto questo sempre che il terreno sia stato preparato adeguatamente, che l’irrigazione sia stata sufficiente, ma non troppo abbondante, che le condizioni atmosferiche non abbiano giocato brutti scherzi: in natura le variabili sono tante e basta poco per perdere un intero raccolto. Prima di essere trapiantate, le radici delle piantine di pomodoro sono immerse nel preparato 500, o cornoletame, dinamizzato in acqua. Il preparato 500 viene anche irrorato sul campo, prima dei trapianti, durante le lavorazioni e dopo che le piantine sono state messe a dimora. L’utilizzo dei preparati è una delle caratteristiche dell’agricoltura biodinamica; quelli da spruzzo, come il corno letame e il corno silice, vengono irrorati sul terreno, mentre quelli da cumulo vengono inoculati nei cumuli formati da letame misto a paglia. Al bagno delle piantine segue il trapianto in campo e la predisposizione dei “tubicini” per l’irrigazione a goccia: da quest’anno la Di Vaira ha sperimentato la tecnica più capillare del “tubicino dedicato” a ogni fila di piantine, che irriga le piantine subito vicino alla radice al momento del trapianto (il massimo periodo di stress per la piantina) e in quantità strettamente necessaria per la crescita. Il sistema è vantaggioso dal punto di vista del risparmio idrico, evita i rista-


gni e riduce le infestazioni fungine, ma è impegnativo dal punto di vista del lavoro: per ogni coltivazione va costruito daccapo un sistema di irrigazione efficiente, che garantisca alla piantina la giusta quantità di acqua. Una buona irrigazione facilita anche la successiva sarchiatura, un’operazione necessaria per ossigenare il terreno e per estirpare le erbe infestanti che nel biologico e nel biodinamico non possono essere eliminate utilizzando diserbanti chimici; una buona sarchiatura richiede un terreno ben drenato, ma sciolto: l’eccessiva umidità tenderebbe a compattarlo, impedendo un’aerazione adeguata. Naturalmente queste sono solo alcune delle attività che si svolgono in fattoria, che abbiamo visto e sperimentato direttamente fino al momento in cui le energie iniziano a mancare e la stanchezza a farsi sentire, con la terra sotto le unghie e gambe e braccia indolenzite. Mentre la luce inizia a scemare sulle dolci colline del Molise il panorama diventa per davvero bucolico, ma in un modo diverso da quel che s’immagina in città: adesso conosciamo meglio la fatica che sta dietro a quel paesaggio variegato e biodiverso che solo il biologico e il biodinamico sanno dare. Ringraziamo per l’accoglienza: Paola, Matteo, Emanuela, Maria, Oliver, Vincenzo, Martin, Giuseppe, Giovanni, Carlo, i due Rashid, il cane Jack, il gattino Gigio e tutti gli altri che lavorano in fattoria.

La ricetta di Maria: insalata estiva di melone con peperoncino, feta e menta

Ingredienti: 1 tazza di melone tagliato a cubetti 1 tazza di pomodori ciliegini tagliati a metà 2 cetrioli tagliati a fette sottili 1/2 tazza di formaggio feta a cubetti 1/4 di tazza di menta fresca, tritata grossolanamente 1/4 di tazza di olio extravergine di oliva 1 pizzico di peperoncino in polvere o di pasta di peperoncino miele, succo di limone, sale marino, pepe nero appena macinato Procedimento: Mescolare il melone, i pomodori, i cetrioli, la menta e la feta in una terrina. A parte, in una piccola ciotola, sbattere l’olio extravergine di oliva con il peperoncino e il miele; quindi, condire l’insalata. Aggiungere sale, pepe nero appena macinato, succo di limone e mescolare bene. Questa insalata può essere fatta in anticipo e conservata in frigorifero, anche se i pomodori renderanno meglio se serviti a temperatura ambiente. In ogni caso il sapore risulterà più intenso se i vari ingredienti avranno avuto la possibilità di amalgamarsi tra loro. Foto di Sabrina Scicchitano.

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i nostri progetti

ad ottobre, l’edizione 2015 di “Seminare il futuro“ Seminare il futuro con le proprie mani non è un’utopia, ma una realtà concreta, nata in Svizzera nel 2006. “Seminare il futuro” è infatti il nome dell’iniziativa che, attraverso la semina collettiva, si pone l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della provenienza del cibo e del futuro dell’agricoltura, sottolineando l’importanza della sovranità alimentare locale e dei semi biologici e biodinamici come un’opportunità. Dalla Svizzera, di anno in anno, ha conquistato consensi sempre maggiori fino ad arrivare, nel 2011, anche nel Belpaese, su iniziativa di EcorNaturaSì. L’antico gesto della semina Nella nostra penisola sono ormai decine le aziende agricole biologiche e biodinamiche coinvolte, da nord a sud, isole comprese. Migliaia le persone che ogni anno si danno appuntamento per rinnovare l’atto della semina con l’antico metodo a spaglio, cioè con le mani. Si tratta di un’esperienza unica, e molto sentita, che permette di entrare in contatto con la terra; una terra che, grazie al suo nutrimento, permette al seme di generare una nuova vita. Questo progetto offre, inoltre, ai consumatori la possibilità di conoscere gli agricoltori che tutti i giorni, con fatica, amore e passione, coltivano i campi e dà anche a questi ultimi la possibilità di conoscere i propri clienti. Per Giulia Maria Crespi, presidente onorario del FAI e fondatrice dell’azienda agricola biodinamica Cascine Orsine, “Serve un’agricoltura più responsabile. Più naturale, meno chimica. Ecco perché occorre diffondere coltivazioni ecosostenibili e biodinamiche. Il futuro? Un sano ritorno alla terra, come passaporto per la nostra salute e per quella dei nostri figli. È ora che i consumatori conoscano ciò che mangiano, il contrario di ciò che cercano le multinazionali, che moltiplicano il loro business, anche grazie alla disinformazione”. Unire il cuore alla terra L’evento si svolge contemporaneamente in diverse aziende biologiche e biodinamiche e offre a ciascun partecipante l’occasione di compiere il gesto della semina, un atto con una forte valenza sia simbolica che concreta. 22

È dall’incontro del seme con la fertilità del terreno che si genera una nuova piantina che lentamente cresce, traendo nutrimento dalla terra che la ospita. Un’azione gioiosa, ma al tempo stesso profonda, quella della semina, che cela in sé tutto il mistero di una nuova vita, infondendo in chi la compie una sincera emozione. Lo si evince anche dalle parole dell’agricoltore biodinamico Peter Kunz che, insieme a Ueli Hurter, selezionatore di cereali biologici, ha ideato “Seminare il futuro”: “Noi siamo tra cielo e terra, tra questi dobbiamo creare la comunicazione; l’atto della semina inizia da un gesto del braccio, che parte fisicamente con la mano vicino al cuore. Questa è l’origine di quello che poi per noi sarà il nutrimento, sarà il pane. Non è una cosa banale, ma un gesto importante che va al cuore dell’uomo”. La semina garantisce la sopravvivenza sulla terra; di generazione in generazione, l’uomo ha compiuto questo gesto scambiando i semi con altri coltivatori. Oggi, però, non è più così. La produzione delle sementi è nelle mani di poche grandi

Domenica 11 ottobre 2015: torna “Seminare il futuro”

imprese che decidono cosa produrre, condizionando le scelte alimentari e mettendo in un angolo i piccoli coltivatori. “Seminare il futuro” diventa così un’iniziativa importante anche per il ruolo di tutela delle piccole realtà agricole che rischiano di essere schiacciate dal mercato globale. Continua Peter Kunz: “La responsabilità che ci prendiamo verso la terra e il seme è il nostro modo di dire no alle multinazionali. Seminare il futuro è un’iniziativa importante anche dal punto di vista sociale. Attraverso eventi come questo viene sancita l’importanza della sovranità alimentare locale e la consapevolezza che i semi biologici costituiscono la più valida alternativa agli OGM”. “Seminare il futuro”, infatti, sta assumendo sempre di più le dimensioni di un movimento d’opinione che guarda a un avvenire senza organismi geneticamente modificati.

Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione visita il sito www.seminareilfuturo.it


i nostri progetti

Da dove viene il cibo che quotidianamente arriva sulle nostre tavole? Chi si preoccupa di garantire che i prodotti riempiano ogni giorno gli scaffali dei negozi? Chi si prende cura della terra e ne assicura la fertilità? Da queste domande e considerazioni è nato il progetto “Adotta una zolla”, del quale è partita da poco la nuova edizione, che si propone di sostenere in modo concreto il lavoro dell’agricoltore, attraverso l’adozione simbolica di una zolla di terra.“Siamo abituati a trovare il pane e gli altri alimenti nei negozi e poi sulla tavola. Non ci poniamo il problema di quello che è successo prima”, spiega Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì. “Ma se troviamo questi prodotti in negozio, significa che qualcuno ha provveduto a lavorare il terreno, a seminare, a togliere le infestanti, ha dovuto anticipare del lavoro e del denaro. Attraverso questa iniziativa vogliamo coinvolgere i consumatori e portarli a dire ‘bene, siccome quel pane mi riguarda, contribuisco con un gesto simbolico alle spese di produzione che l’agricoltore deve sostenere’. In questo modo, tutti noi possiamo diventare custodi della terra”. Ma com’è stata calcolata la zolla da adottare? In Italia la superficie agricola utilizzata si estende per 12.850.000 ettari (Fonte INEA 2013 su dati del 2012). Distribuendola sulla nostra popolazione, che conta 59,7 milioni di persone, vuol dire che ognuno di noi ha a disposizione circa 2.000 m2 di terreno: sono quelli che ci danno il nostro cibo e che devono essere mantenuti e salvaguardati. Tutti ne siamo responsabili, ma deleghiamo questa funzione agli agricoltori, i quali, prima ancora di raccogliere i frutti e di sapere come andrà il raccolto, devono anticipare tutte le spese per la coltivazione, principalmente il lavoro, per far sì che il cibo arrivi nei negozi e poi a casa nostra. Come funziona la partecipazione ad “Adotta una zolla”? Sul sito adottaunazolla.bio è possibile scegliere tra nove aziende biologiche e biodinamiche, aderenti al progetto “Le terre di Ecor” e produttrici di ortofrutta. Questa nuova edizione, a differenza

della precedente, prevede due modalità di partecipazione: la prima, della durata di tre mesi, consente l’adozione grazie a un contributo di 50 euro, la seconda, che si estende per un periodo di dodici mesi, permette di adottare una zolla con una quota di 200 euro. L’adozione di una zolla permetterà di ricevere dei buoni spesa di pari importo che potranno essere spesi in un punto vendita scelto tra quelli indicati sul sito; chi adotta per un anno riceverà un buono in più da 5 euro in omaggio. Ma, così come l’agricoltore attende il tempo del raccolto con pazienza e costanza, allo stesso modo chi adotta potrà utilizzare i buoni solo dopo che saranno trascorsi tre mesi dalla loro emissione; inoltre, potranno essere usati solo nel reparto ortofrutta. L’adozione è riservata solo ai residenti in Italia. Su cosa si basa la richiesta di contribuire con 50 euro all’adozione di una zolla? Si è ipotizzato che il costo di produzione di un ettaro (che corrisponde a 10.000 m2) di grano si aggiri intorno ai 1.000 euro. Per adottare uno spazio pro-capite di 2.000 m2 sarebbe, dunque, necessario “sostenere” l’agricoltore anticipando una quota di 200 euro. Per poter estendere la partecipazione all’iniziativa, si è deciso di permettere l’adozione di una zolla corrispondente a 500 m2, per tre mesi e al costo di 50 euro. Infatti, 500 m2 corrispondono esattamente ad un quarto dello spazio coltivabile pro-capite: un quarto della superficie, del tempo e del costo, dunque, per consentire a un maggior numero di persone di prendere parte al progetto. Inoltre, la zolla da 500 m2 fornisce circa 150/200 kg di grano necessari a produrre la quantità di pane sufficiente al nutrimento di una persona per un anno. La novità di questa edizione è che è stata “moltiplicata” la possibilità di adottare una zolla: non più solo per tre mesi, ma addirittura per un intero anno. Per avere ulteriori informazioni e per prendere visione del regolamento, visita il sito adottaunazolla.bio: avrai a disposizione anche contenuti speciali che permetteranno di conoscere più da vicino cosa avviene sul campo.

Fai la formica e non la cicala. Prenditi cura oggi per ciò che ti servirà domani. Sostieni il lavoro di un agricoltore biologico. Scopri come su

adottaunazolla.bio

Edizione 2015 Quali sono le aziende agricole nelle quali è possibile adottare una zolla? Si tratta di aziende agricole dislocate in diverse zone della nostra penisola. In alcune di loro le zolle adottabili sono già coltivate, mentre in altre i terreni sono a riposo o in conversione. • azienda agricola Simmarano di Montescaglioso (Matera); • azienda agricola Fattoria di Vaira di Petacciato (Campobasso); • azienda agricola Borgato Luciano di Saonara (Padova); • azienda agricola Ambiente Naturale di Gambara (Brescia); • azienda agricola Ca’ Magre di Isola della Scala (Verona); • azienda agricola Filogea di Viterbo; • azienda agricola Salvatore Ferrandes di Borgo Grappa (Latina); • azienda agricola Daniele Perina di Buttapietra (Verona); • società agricola biodinamica San Michele nella nuova sede di Cortellazzo (Jesolo, Venezia), attualmente in conversione.

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consigli per la spesa ECOR

RIEDENBURGER

crackers di farro senza lievito aggiunto, salati senza granelli di sale in superficie

birra Helles chiara

Preparati con farina di farro e olio extravergine di oliva, sono ideali come gustoso snack salato, ma anche in sostituzione del pane con salumi, formaggi e salse. Inoltre, possono dar vita anche a un dolce abbinamento con marmellata o miele.

Preparata con acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito, è una Helles non filtrata, dal corpo leggero, con un caratteristico aroma di lievito e note fl oreali. Ideale come aperitivo o da sorseggiare tra amici, si consiglia di servirla a una temperatura di 8 °C.

ISOL A BIO

cuisine soya Una crema dalla texture fluida prodotta con soia italiana biologica, quindi certifi cata dal seme al prodotto finito. Può essere utilizzata per mantecare, gratinare e creare salse e condimenti. È ideale per vellutate e zuppe, per crêpes dolci o salate, per ragù e per guarnire dolci o dessert.

PERL AGE

GIARDINO BOTANICO DEI BERICI

spumante extradry “Perlapp”

curcuma in polvere La curcuma del Giardino Botanico dei Berici darà un tocco speziato a tutti i vostri piatti. Ampiamente utilizzata nella cucina orientale e ayurvedica in alternativa al curry, dona a ogni ricetta il colore e l’aroma caldo tipico dell’Oceano Indiano.

Ottenuto da uve glera e incrocio Manzoni, allevate con il metodo cappuccina e vendemmiate manualmente, di colore giallo paglierino con rifl essi verdi, ha un aroma fruttato, con note di mela verde e fiori bianchi di campo. Ideale per l’aperitivo o per un brindisi in compagnia.

CANSIGLIO

caciotta di latte di mucca A pasta molle, a breve stagionatura, è prodotta con latte intero pastorizzato. La pasta leggermente occhiata, di color bianco latte, può avvicinarsi al giallo paglierino quando le vacche sono al pascolo. Conserva il classico gusto dolce dei formaggi d’alpeggio.

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notizie dai negozi

insieme a COSPE per le settimane della solidarietà Dal 6 al 18 luglio puoi partecipare alle settimane della solidarietà e contribuire con la tua spesa al nuovo progetto portato avanti da COSPE in collaborazione con NaturaSì. Dieci anni fa, nella comunità di Shewula, nel Paese africano dello Swaziland, sconvolto dall’epidemia di AIDS, COSPE e NaturaSì iniziarono insieme un progetto di sicurezza alimentare, grazie anche al tuo aiuto attraverso la raccolta punti. Era in gioco la sopravvivenza di tante famiglie private dei genitori e di ogni fonte di reddito, rette dai nonni o sempre più spesso da sorelle e fratelli più grandi. La sfida, allora, fu mettere le famiglie in condizione di produrre il proprio cibo a partire da ciò che avevano: la terra, il saper fare tradizionale, i prodotti locali, superando la dipendenza da input esterni dal costo ormai insostenibile come le sementi ibride e gli agro-chimici. Il progetto durò tre anni, attraversando il periodo più difficile dell’epidemia, e alla fine la sfida fu vinta. Molte famiglie vulnerabili riuscirono con i propri mezzi a garantirsi un’alimentazione più sana. Si dimostrò al tempo stesso il valore di un sistema agricolo fondato sull’agro-biodiversità locale, sull’uso di fertilizzanti naturali e di mezzi di difesa biologici. Per questo l’esperienza di Shewula,

nata da una emergenza, è oggi riconosciuta come “best practice” di sviluppo locale sostenibile e viene riproposta in nuove comunità dello Swaziland, del Mozambico e del Sudafrica dall’Eco-Lubombo project: un programma regionale di tutela e valorizzazione del territorio e delle sue risorse, su scala transnazionale, promosso da COSPE insieme alla Lubombo Transfrontier Conservation Area (Lubombo TFCA), con il sostegno della UNDP, dell’Unione Europea e della cooperazione governativa tedesca e olandese. Oggi le condizioni sono diverse in tutta la regione: l’AIDS non è ancora vinto, ma ha cessato di essere una minaccia mortale per le comunità. Si ricomincia a guardare al futuro con fiducia e speranza. I prodotti della terra non sono più soltanto il cibo quotidiano delle famiglie, ma diventano anche fonte addizionale di reddito, per migliorare la qualità della vita. Per le donne, da sempre responsabili della produzione e della preparazione del cibo, è un’opportunità straordinaria di conquistare più indipendenza e migliorare il proprio status sociale. La sfida in questa nuova fase è il mercato e cioè come trasformare il buon cibo di tutti i giorni in qualcosa che interessa anche agli altri, e per cui gli altri sono

disposti a pagare, consentendo un ricavo che compensi in modo adeguato il lavoro richiesto. Fatte le debite proporzioni, è la stessa sfida che il mondo dei produttori agricoli e dei consumatori legati a NaturaSì affronta ogni giorno, in Italia, e che ha prodotto risposte che possono risultare utilissime in Africa, nel nuovo progetto che si intende promuovere con COSPE: puntare sulla qualità del prodotto, intervenire su tutto il ciclo della fi liera mercato-trasformazione-produzione per aumentare il valore aggiunto, garantire la sostenibilità ambientale e la ricaduta sociale dei processi attivati e renderne consapevoli i consumatori attraverso la certificazione etica e ambientale.

Il nuovo progetto COSPE-NaturaSì si propone di affrontare questa nuova sfida, con questi contenuti, sostenendo la realizzazione di quattro “moduli” pilota di fi liere del cibo in altrettante comunità della Lubombo TFCA. Grazie ai fondi raccolti attraverso la campagna di NaturaSì, il progetto fornirà alle associazioni locali responsabili di ogni modulo un pacchetto di servizi e di beni che comprende: assistenza tecnica (per la realizzazione degli studi di fi liera, per il miglioramento delle tecniche di produzione e di trasformazione e infine per il business management ed accordi con gli acquirenti); attrezzature ed input per il miglioramento delle tecniche di produzione e di trasformazione/packaging e, infine, accompagnamento del processo di certificazione etica e ambientale. Il costo medio per la realizzazione di ogni modulo pilota sarà di 15.000 euro.

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scelti e assaggiati

una cena tra amici… con lo chef Orlando

Il biologico unisce. È questo che abbiamo pensato al termine dell’appuntamento di Scelti e Assaggiati che si è svolto nel ristorante NaturaSì cucina biologica di Milano. Non capita spesso, infatti, che persone sconosciute s’incontrino attorno a un tavolo scoprendosi affini e ritrovando il piacere della convivialità e il gusto di stare insieme. È proprio quello che è accaduto sin dai primi momenti quando i nostri ospiti si sono seduti al tavolo deliziosamente preparato da Giada e Simona e si sono presentati: una stretta di mano, un sorriso, lo scambio dei nomi e l’inizio di una conversazione che si protrarrà per tutta la durata dell’evento e, magari, di una relazione che proseguirà anche dopo questo incontro. L’arrivo dello chef Orlando Bortolami è accolto con un applauso: difficile resistere alla splendida distesa di panini vegani ai cereali, con lievito madre, che ha preparato col suo staff. Il tema scelto era una cena tra amici, in terrazza oppure in giardino, approfittando delle belle serate estive. Il menù creato per l’occasione era articolato su piatti che potevano essere gustati sia caldi che freddi, senza particolari formalità. Abbiamo assaggiato piatti dal gusto mediterraneo, che conservano tutto il sapore della migliore tradizione gastronomica, nati dal sapiente abbinamento degli ingredienti scelti con grande attenzione. Come dice Orlando: “La cucina ha tante sfaccettature, quando i prodotti sono buoni non servono aggiunte che rischierebbero solo di rovinarli”. I panini sono stati la prima proposta: belli da vedere e buoni da gustare, sono stati presentati con tante diverse farciture e hanno incontrato l’approvazione dei nostri degustatori, entusiasti di un inizio 26

tanto brillante. Tra le altre proposte, gran successo hanno riscosso gli spaghetti di zucchine con peperoni rossi e verdi spadellati, un piatto semplice, fondato sull’equilibrio dei sapori, ma d’effetto, grazie anche all’elegante presentazione: “10 e lode” esclama soddisfatta la signora Francesca. Tra gli altri primi, una minestra di piselli servita con un timballo di riso pilaf al profumo di timo, in grado di unire un’elegante scenografia all’equilibrio di sapori. Giunti al momento dei dessert, Orlando ha deliziato i nostri ospiti con un dolce semplice, ma straordinario: un gelato allo yogurt con purea di mango, fresco e delicato. Sin dal primo cucchiaino ha conquistato tutti. Queste sono state solo alcune delle proposte di Orlando per questa splendida cena tra amici che, insieme all’atmosfera accogliente e calda del ristorante, hanno reso indimenticabile l’evento: “Mi sono sentito in famiglia” ha confidato Nello prima di salutarci. Quale soddisfazione più grande? Le foto di queste pagine sono state scattate da Serena Gallorini

pizza libretto

La pizza libretto arriva sulla nostra tavolata con gran soddisfazioni dei presenti, entusiasti di questa rivisitazione del piatto italiano più famoso al mondo. “Abbiamo preparato un impasto con farina di farro integrale macinata a pietra, lievito madre e un pizzico di lievito di birra. Quindi abbiamo tirato e sfogliato la pasta, poi cotta su pietra ad alta temperatura. Si cuociono le due parti, che poi vengono richiuse una volta che la pasta sarà cotta. Abbiamo dunque preparato una farcitura con del prosciutto cotto con erbe mediterranee, rucola, pomodorini e parmigiano”.


panini vegani e verdure ripiene

Tanti e diversi i ripieni di questi buonissimi panini vegani preparati con lievito madre, utilizzando una farina multicereale alla quale sono stati aggiunti fiocchi di cereali e cereali interi. Noci, spinaci, germogli, mopur, seitan e avocado sono solo alcuni degli ingredienti che hanno reso inimitabili le farciture. “Quello con le noci è straordinario” afferma qualcuno. “Si prepara una salsa di noci tostandole in forno a 140° per 14-15 minuti” spiega lo chef, “poi si toglie la pellicina e si mettono nel congelatore. Quindi, si passano in acqua fredda e si emulsionano aggiungendo olio e acqua fredda. Si frulla il tutto a intermittenza, così da lasciare pezzettini di noce e parti lisce. Poi si aggiunge il sale e si spalma la salsa”. Grande successo hanno riscosso anche quelli con germogli e avocado, per non parlare di quelli preparati con una salsa “tonnata” vegana. Conquista anche il gusto intenso dei

panini preparati con peperoni a listarelle: “i peperoni vanno cotti in forno a 200 °C, finché la buccia non diventa più scura. Poi si mettono dentro i sacchetti del pane, lasciandoli sudare un po’, finché la buccia non si stacca. Quindi si eliminano i semi e le parti bianche e si tagliano a listarelle, per poi spadellarli un paio di minuti con olio, aglio, peperoncino e basilico. Come antipasto lo chef ha proposto anche le caramelline mediterranee, ovvero dei pomodorini confit con crema di ricotta; zucchine con un ripieno a base di zucchine, spadellate con olio e timo, tonno e capperi di Pantelleria; carciofi piccoli romaneschi, peperoni cotti al forno e melanzane con una farcitura a base di pane di farine di grani antichi, ammorbidito nel latte e poi strizzato, a cui si aggiunge l’aglio il prezzemolo e l’uovo fino a creare un impasto. Volendo, si possono aggiungere verdure di stagione a piacere.

spaghetti di zucchine con pomodoro, aglio, olio e peperoncino

“Per prepararli serve un attrezzo particolare, che permette di trasformare le zucchine in spaghetti. Si aggiunge il sale e si lasciano quindi riposare una mezz’ora, per eliminare l’acqua in eccesso. I crudisti potrebbero mangiarli già così, altrimenti si possono calare nell’acqua bollente una decina di minuti, come fossero degli spaghetti tradizionali. Li abbiamo conditi con del pomodoro costoluto verde e rosso a pezzetti, aglio, olio, peperoncino e origano fresco”.

gelato allo yogurt con purea di mango

minestra di piselli con riso pilaf al profumo di timo

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“Il segreto per una perfetta minestra di piselli? Sbollentare i piselli ed eliminarne la buccia, così da rimuovere ogni traccia di amaro e preservare solo la dolcezza di quest’ortaggio. Poi abbiamo aggiunto della cipolla brasata e del brodo vegetale per 5 minuti, frullando fino a quando non abbiamo raggiunto la consistenza desiderata. Abbiamo quindi aggiunto delle erbe aromatiche, prima di spegnere il fuoco. A piacere, si può anche aggiungere della cipolla tostata”. “Per la preparazione di questo piatto abbiamo usato dei piselli freschi biodinamici delle Cascine Orsine” spiega Orlando. “Per preservare il gusto originario della materia prima, l’abbiamo cucinata solo per pochi minuti, utilizzando un brodo vegetale preparato con i baccelli dei piselli freschi e altre verdure di stagione. La minestra è servita come base per servire un timballino preparato con il riso pilaf profumato al timo”. Conclude lo chef:

“Ciò che mi colpisce della cucina di Orlando, in questo come in altri suoi piatti, è la capacità di equilibrare i sapori, facendo sì che si possano individuare gli ingredienti che compongono il piatto e che sono ben bilanciati, senza sopraffarsi l’un l’altro” commenta soddisfatto Michele.

“È un gelato preparato con lo yogurt intero delle Cascine Orsine-Le Terre di Ecor. Il procedimento è quello classico per la preparazione del gelato: in questo caso, lo yogurt non viene lavorato; essendo intero, non serve aggiungere la panna, basta il latte. Fondamentale è bilanciare gli ingredienti alla perfezione, così da far risaltare l’accompagnamento che, in questo caso, è stato fatto portando a purea del mango fresco, maturo al punto giusto, così da non dover aggiungere altri zuccheri. Ciascuna coppetta è stata preparata con 2 palline di gelato e purea a piacere” spiega Orlando. “Non ci sono parole, è squisito” è il commento unanime dopo il primo assaggio della dolce cremosità di questo dessert.

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l’angolo dei bambini LA FAMIGLIAA MAN MANGIABENE NGIA I RICHI, RICHH LALLA LAA FAR OCCCIN NELLA LA COCCINELLA FA FALGLI LA AMICI ICI LLOMBRICHI O

MICA LA MUCCA AMICA

Torna anche quest’anno il progetto di NaturaSì dedicato alla scuola: ScuolaSì propone quadernoni a righe e a quadretti per portare il biologico anche in classe. In copertina, infatti, troviamo i simpatici personaggi legati all’agricoltura bio: i Richi, gli amici lombrichi, Mica la mucca amica, Lalla la farfalla, Nella la coccinella, la famiglia Mangiabene e le Api, la novità assoluta di quest’anno. Nel loro volo le api sono in

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buona compagnia. Le affianca Nella, con il suo elegante abitino rosso a pois neri. Molto veloce e portatrice di fortuna, non è solo bella, ma anche utile perché mangia gli afidi, parassiti dannosi per le piante. Insieme alle Api e a Nella vola anche la graziosa Lalla, farfalla dal volo leggero. Alcuni si divertono a catturarla con una retina, ma a lei non piace stare rinchiusa, piuttosto librarsi leggera, trasportata dal vento. Non ama essere fotografata,

perché si spaventa facilmente: così papà Gianenrico le si avvicina con cautela prima di scattare. Anche Lalla trasporta il polline e per questo è utile a piante e fiori: si sposta spesso alla ricerca del nettare e delle piante su cui deporre le sue uova. Ama la campagna, ma anche le oasi di città, purché l’ambiente sia pulito. In carta 100% riciclata, certificata FSC, i quadernoni del progetto ScuolaSì vengono

proposti al prezzo vantaggioso di 0,99 €. Inoltre, acquistando almeno un quadernone riceverai un buono sconto da 5 € che potrai spendere in tutti i negozi NaturaSì fino al 26 settembre su una spesa minima di 50 €. Acquista i quadernoni e scopri, insieme a mamma e papà, le storie su naturasi.it/scuolasi

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e are var alv d da sal un mondo


homemade in cucina

riore rispetto a quelle classiche, per circa tre-quattro mesi in dispensa, al riparo da luce e calore, meglio se in barattoli di piccole dimensioni; dopo l’apertura devono essere riposte in frigorifero e consumate entro pochi giorni. Procedete sempre alla sterilizzazione dei vasetti come indicato nella ricetta, per garantire una corretta conservazione.

la ricetta confettura di albicocche Ingredienti: Per 2-3 vasetti da 250 ml 1 kg di albicocche (peso netto dagli scarti) 1/2 limone 1 mela media 150 g di succo di mela concentrato 1 cucchiaino di agar agar in polvere

l’estate in barattolo I colori, i profumi e i sapori invitanti e ricchi della frutta estiva sono una vera gioia per tutti i sensi: come fare in modo che ci accompagnino per il resto dell’anno? Vediamo come preparare confetture homemade dolcificate senza saccarosio e addensate senza pectine, per arricchire colazioni e merende anche nei mesi invernali.

Il consiglio indispensabile è quello di utilizzare frutta biologica di stagione e molto matura, in modo che le marmellate risultino saporite e dolci anche senza troppe aggiunte. Per dolcificare ulteriormente, invece del classico zucchero raffinato, preferite, per esempio, succo di mela concentrato, oppure sciroppo di agave o di acero che conferisce uno spiccato aroma caramellato o, in alternativa, zucchero di cocco. Per addensare naturalmente la vostra confettura, aggiungete una mela a pezzetti per ogni chilo di frutta: grazie alle pectine in essa presenti e agli zuccheri naturali, si arricchirà di sapore e consistenza. Se volete ottenere un effetto addensante maggiore, come indicato in ricetta, è possibile aggiungere negli ultimi 10 minuti di cottura l’agar agar: raffreddandosi il composto tenderà a gelificare. Le confetture ottenute con questa ricetta si conservano per un tempo infe-

Procedimento: Lavate le albicocche, apritele, privatele del nocciolo e tagliatele a dadini; fate lo stesso anche con la mela. Mettete la frutta nella pentola e irroratela col succo di limone, aggiungete il succo di mela concentrato, coprite e lasciate riposare il tutto per almeno un’ora. Trascorso questo tempo, trasferite la pentola sul fuoco e portate il tutto a ebollizione; cuocete a fuoco lento dai 45 ai 60 minuti, mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo sterilizzate i barattoli in forno a 120 °C o in acqua bollente per almeno 20 minuti. Verso fine cottura, se desiderate una consistenza più liscia e omogenea, potete usare il frullatore a immersione. A questo punto aggiungete l’agar agar sciolto in poca acqua e continuate la cottura per altri 8-10 minuti. Versate la confettura ancora bollente nei vasi e chiudete con coperchi nuovi. Preparate quindi un pentolone capiente pieno di acqua, in cui inserire i vasetti in modo che siano completamente immersi; distanziateli tra loro con dei canovacci per evitare che si rompano durante la procedura. Portate a bollore e lasciate bollire per 30 minuti; trascorso questo tempo, fate raffreddare i vasetti all’interno della loro acqua. Una volta formato correttamente il sottovuoto, etichettateli e riponeteli in dispensa.

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oggi in cucina Filiera Italiana

ingredienti per 4/5 persone • 300 g di farfalle integrali • 4 zucchine piccole con i fiori • 1 scamorza • 1 mazzetto di maggiorana fresca • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva • 2 cucchiai di aceto balsamico • 1 pizzico di pepe • sale qb

farfalle con scamorza e zucchine ECOR-FILIER A ITALIANA

farfalle integrali Preparate con semola integrale di grano duro e trafilate al bronzo, fanno parte della filiera italiana, progetto nato dal desiderio di offrire sempre maggiori informazioni, dalla coltivazione alla trasformazione fino alla tavola.

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FATTORIA DI VAIR A LE TERRE DI ECOR

scamorza Certifi cata Demeter, lavorata a mano, è preparata utilizzando latte vaccino crudo proveniente dall’allevamento aziendale, con la semplice aggiunta di sale, caglio e fermenti lattici.


ricetta di Benedetta Marchi, foto di Sabrina Scicchitano messaggio promozionale

Fate cuocere la pasta al dente, scolatela, passatela sotto l’acqua fredda e versatela in una terrina capiente. Aggiungete un filo di olio extravergine di oliva, mescolate e mettetela da parte. Tagliate le zucchine a fettine allo spessore di circa 5 mm, fatele cuocere sulla griglia da entrambi i lati; lavate i fiori, passateli velocemente sulla piastra e poi spezzettateli. A piacere, potete anche tenere da parte i fiori per utilizzarli poi come cestini nei quali servirete le farfalle. Tagliate ulteriormente le zucchine a fettine e la scamorza a julienne. Condite la pasta con la scamorza e le zucchine, aggiungete le foglie di maggiorana fresca e guarnite con un’emulsione

di aceto balsamico, olio extravergine di oliva, sale e pepe a piacere. Servite fredda nei piatti, oppure in cestini preparati utilizzando i fiori di zucca tenuti da parte in precedenza.

La Filiera Italiana La trasparenza è uno dei valori in cui Ecor crede fortemente: attraverso il suo progetto di filiera dal campo alla tavola, ha scelto di condividere, con chi ogni giorno sceglie i suoi prodotti, valori come l’importanza dell’agricoltura biodinamica, della cura del terreno per mantenerlo sempre sano e fertile, del lavoro agricolo equamente retribuito. Si tratta di un progetto fondato sull’attiva collaborazione tra l’azienda e produttori consapevoli che il mondo agricolo va cambiato attraverso un forte impegno che salvaguardi la ricchezza del suolo e la biodiversità del territorio.

GABRO

VILL A L ANFR ANCA

olio extravergine d’oliva

aceto balsamico di Modena

Di colore giallo, con rifl essi verdi, ha gusto fruttato medio, con sentori di erba e mandorla. Ottenuto con spremitura a freddo, è particolarmente indicato per condire insalate, zuppe e pesce lesso.

Noto sin dall’antichità, tipico della zona compresa tra Modena e Reggio Emilia, Villa Lanfranca lo prepara con aceto di vino e mosto cotto concentrato, secondo metodi tramandati nei secoli.

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approfondimento di Carlo Triarico

il Parco della biodiversità ad Expo 2015

Expo 2015 rischiava di essere solo la grande porta per il modello industriale di agricoltura. Grandi sponsor e grandi interessi che, nel vuoto di ideali, erano presi d’assalto dai truffatori degli appalti. Eppure il tema è nutrire il Pianeta, quindi la vita di milioni di esseri umani: non ci si dovrebbe scherzare. Per questo gli agricoltori biodinamici già a febbraio hanno organizzato il primo intervento pubblico di Expo a Milano, con l’università Bocconi, la Fondazione Feltrinelli e il FAI, per parlare di alleanze e di un nuovo modello agricolo e per consegnare un 32

manifesto sull’agricoltura biodinamica. Il mondo del biologico e del biodinamico ha preso sul serio i propositi di Expo, inserendosi coraggiosamente nel dibattito e realizzando un’area tematica all’interno di Expo. È nata così l’area della biodiversità, grazie soprattutto agli investimenti degli espositori e di Bologna Fiere (quelli della fiera Sana), con la partecipazione del ministero dell’Agricoltura e di quello dell’Ambiente. Forse è una delle cose più costruttive e interessanti che è possibile visitare in Expo 2015. Nel Parco della biodiversità, declinato in cinque diversi spazi

aperti, sono stati riprodotti fedelmente i territori italiani, dalle Alpi alle Isole. Così è possibile vedere i prati delle Dolomiti coi rari fiori alpini, tra rocce silicee e pini. Si sa che dagli alpeggi veniva il miglior latte bovino, ingrediente per formaggi rari come il Bitto della Valtellina, capace di invecchiare intatto per dieci anni. Poco più in basso ci sono le coltivazioni delle valli trentine, rappresentate con gli antichi filari delle viti, sistemati a terrazze, com’era prima che la monocoltura industriale delle mele invadesse di monotonia il paesaggio. Oggi i coltivatori


biodinamici conservano le antiche varietà di mela che un tempo fiorivano in gran copia, e spargono profumi e aromi, invece che pesticidi. È bello anche riscoprire il paesaggio della Pianura padana con le viti maritate agli aceri o ai gelsi, disposte vicino ai fossi di canneti. Belle persino le colture di mais delle varietà antiche delle nostre pianure irrigue. Ce n’erano oltre 300 un secolo fa. Oggi se ne coltivano solo 3, le stesse varietà in tutto il mondo. E sono quelle che probabilmente mangiamo senza saperlo tutti i giorni quando sulle etichette troviamo parole come glucosio, maltodestrine, destrosio, caramello, olio. Gli Appennini sono presenti col loro straordinario ecosistema. Un tempo la collina non franava, perché coltivata da mani sapienti. È bello vedere olivi e viti del centro Italia ancora sulle colline e poi, giù, le piantagioni di grano che attraversano il Centro e il Sud Italia e i grandi olivi della Puglia e della Calabria, oggi minacciati dall’abbandono e dal basso prezzo a cui si vende l’olio, prima ancora che dalle malattie batteriche. Infine sono presenti le zone più calde del Paese, con agrumi delle varietà più rare, fichi d’india e palme di Sicilia, sugheri e mirto della Sardegna.

È possibile vedere un’Italia in miniatura, fatta del patrimonio di cui non sappiamo far tesoro. Sarebbe importante che tutti vedessero il Parco della biodiversità di Expo. In fondo al parco, c’è un padiglione con una mostra sulla storia dell’agricoltura, dove sono esposti semi e piante rari, che speriamo possano prosperare anche fuori dai musei. Per questo nell’area della biodiversità c’è anche il padiglione dei prodotti biologici e biodinamici, cioè il luogo in cui si possono assaggiare e comprare i frutti del lavoro degli agricoltori che oggi si impegnano per un’agricoltura ecologica e sostenibile. Expo ha tra gli sponsor grandi multinazionali; se è triste vedere la gente far la fila al fast food, in un’esposizione che offre cibi originali da tutto il mondo, fa invece ben sperare che nel padiglione della biodiversità ci siano un ristorante e una pizzeria bio e che ci sia un supermercato NaturaSì, dove è possibile vedere quanta fantasiosa varietà oggi sono in grado di produrre l’agricoltura biologica e biodinamica. Non c’è buon alimento che non si possa coltivare in modo ecologico. Qui le scuole dovrebbero portare gli studenti e le famiglie i figli, a imparare dalla buona agricoltura a costruire la loro salute.

Expo è anche la grande esposizione internazionale dove conoscere le diverse espressioni del mondo. Sicuramente il mondo che vi è rappresentato è un’isola di pace in una Terra percorsa da conflitti e drammi inaccettabili. Vale la pena di visitare questo mondo sereno, ma sapendo che per realizzarlo davvero occorre fare dei passi concreti. Innanzitutto occorre cambiare il modello agricolo contemporaneo, grazie all’agricoltura biologica e biodinamica. Per questo è importante che nell’area della biodiversità abbiano collocato i loro stand il ministero dell’Agricoltura e quello dell’Ambiente. Fa piacere, soprattutto, vedere riuniti gli operatori e gli agricoltori, vedere la presenza di Federbio, che ha voluto l’iniziativa, e dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. Si è costituito così, nell’area della biodiversità, il Forum internazionale del biologico e del biodinamico, per radunare finalmente tutti, associazioni, enti di ricerca e agricoltori e iniziare un lavoro mondiale di diffusione della buona agricoltura. Il frutto importate di Expo sarà forse proprio questo.

Vandana Shiva al Padiglione della Biodiversità

L’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, è intervenuta in occasione dell’inaugurazione del Parco della Biodiversità di EXPO Milano 2015. Intervistata sul ruolo del biologico nell’economia globale, ha risposto: “L’agricoltura biologica è il primo passo concreto dell’economia circolare ed è l’unica capace di garantire la fertilità del suolo attraverso la costante restituzione di sostanza organica. È solo il primo dei tanti motivi per cui nel Manifesto Terra Viva,

presentato da Navdanya International anche al Parco della Biodiversità a EXPO, l’agricoltura biologica ha un ruolo di primo piano nel guarire il Pianeta. Di fatto, il suo valore fondante è nella diversità: a differenza dell’agricoltura convenzionale, il biologico produce cibo e non “commodities”, cioè merci, mangimi e carburanti. È un’agricoltura ecologicamente intensiva e produttiva, che crea lavoro, e lavoro creativo, mantiene la fertilità della terra

e riduce il consumo della preziosa acqua. È un metodo agricolo che è tra le migliori soluzioni che l’umanità ha a portata di mano per contrastare l’effetto serra, proprio perché incamera carbonio nella sostanza organica di cui sono più ricchi i suoli. Per aumentare l’efficacia e i risultati del biologico occorre vincere anche la sfida dei semi: bisogna dare alle comunità locali e agli agricoltori la possibilità di utilizzare sementi originarie, e non quelle prodotte dalle multinazionali aumentando la qualità dei prodotti. Nel Manifesto Terra Viva, elaborato da venti ricercatori di tutto il mondo, abbiamo chiarito in maniera esauriente e sottolineato il legame tra agricoltura biologica e biodiversità. È del tutto evidente inoltre – e il lavoro di Navdanya lo ha sottolineato continuamente in questi anni – che il biologico è anche culturalmente e spiritualmente antitetico alle scelte dell’agricoltura industriale che nasce dalla ricerca sulla guerra chimica e sugli innumerevoli metodi per colpire, far ammalare e uccidere le popolazioni. Penso all’agente orange, irrorato prima per sterminare le comunità vietnamite e ora direttamente nei campi come diserbante: in realtà, tutta la produzione di pesticidi si basa sull’esperienza e sull’idea della guerra, una guerra contro la natura”.

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consigli per la spesa MOPUR

BIONATUR AE

carpaccio aromatico di mopur

tre cereali con verdure e orzo e legumi

Sono molte le virtù di questo piatto, un affettato vegano, così sottile da superare a pieni voti la prova grissino. Tenero e leggermente speziato, dal gusto delicato e fresco, vi conquisterà. Ottimo da solo, o con verdure fresche o cotte, arricchirà con una nota di colore i vostri piatti.

Due piatti pronti per chi ha poco tempo: il primo abbina l’orzo, l’avena e il grano con croccanti verdure ed è ottimo anche tiepido. L’orzo con legumi, ideale sia freddo che riscaldato, nasce invece dall’unione di orzo, piselli, ceci e fagioli rossi.

BIOL AB

ragù di soia alla bolognese 100% vegetale, è un sugo pronto all’uso. Basta scaldarlo in padella per un paio di minuti, a fuoco moderato, e utilizzarlo a piacere. Con il suo gusto delicato, ma ricco, è l’ideale non solo come condimento per la pasta, ma anche come delizioso ripieno.

BUSTAFFA

BIO APPETÌ

stracchino con fermenti dello yogurt

maionese vegetale

I prodotti Bustaffa nascono dall’incontro di tradizione e innovazione. Come questo stracchino arricchito con i fermenti dello yogurt, una vera delizia da spalmare sul pane, ottimo da solo oppure in abbinamento a salumi o a verdure grigliate.

Una salsa a base di soia, del tutto simile per sapore e consistenza alla maionese classica. Morbida e cremosa, è preparata senza uova né altri ingredienti di origine animale. È indicata per arricchire il gusto di tante ricette diverse: dai tramezzini ai falafel, dai burger alle cotolette. La trovate nel banco frigo.

TAIFUN

veggie barbecue: würstel di tofu Preparati con tofu affumicato, sono perfetti per le grigliate vegane. Si consiglia di spennellarli con olio prima e durante la cottura, girandoli spesso finché non saranno dorati, e di cuocerli ai lati del barbecue, dove il calore è meno intenso, per evitare che si brucino.

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l’esperto in cucina

cono o coppetta… purché sia gelato Tra i desideri che ci accompagnano con il caldo vi è sicuramente il gelato. Importato dagli Arabi come bevanda semi liquida ghiacciata grazie a un processo endotermico (sale e ghiaccio), intorno alla metà del ‘600 assistiamo in Sicilia alla sua trasformazione, grazie a Procopio, considerato l’inventore del gelato odierno. Poco dopo si trasferì in Francia, dove il gelato conobbe una vera diffusione a carattere industriale. Con il passare del tempo ha conquistato tutto il mondo e i gusti sono diventati sempre più vari e interessanti; un miglioramento tecnico si ebbe sostituendo il miele, primo dolcificante utilizzato, con la canna da zucchero, sempre importata dagli Arabi. Ora il processo è diventato più elaborato per quanto riguarda gli

ingredienti, ma richiede tempi inferiori grazie alla velocità di refrigerazione e mantecatura. Per i gelati alla frutta, io utilizzo frutta frullata, acqua, zucchero oppure sciroppo d’agave e farina di semi di carrube: ne basta un cucchiaino da tè raso per ogni litro di preparazione a base di acqua e frutta. Per i gelati alle creme, adopero invece latte e panna, abbinate a basi diverse: cioccolato fuso, nocciole, pistacchi, sesamo, pinoli o mandorle. Si può scegliere di preparare il gelato utilizzando anche le bevande vegetali: il risultato sarà diverso, soprattutto per le differenti consistenze di ciascuna bevanda, ma con la giusta attenzione si avrà ugualmente un buon prodotto. Gomma di guar, farina di carrube o

agar agar serviranno a rendere il gelato elastico, soprattutto se si evita l’utilizzo di uova e derivati animali. Prendiamo per esempio i pistacchi: sgusciamoli, peliamoli e mettiamoli in acqua calda, per facilitare l’eliminazione della pellicola. Quindi, tostiamoli appena e maciniamoli a lungo e con attenzione, così da ottenere una pasta oleosa; in questa fase può tornarci utile un emulsionatore come un macina caffè o un robot ad alto potenziale. Facciamo quindi riposare la pasta coperta, dentro una ciotola, a temperatura ambiente. Successivamente, ne scioglieremo tre cucchiai in 400 ml di panna fresca (non montata). Intanto, portiamo 400 ml di latte a 80 °C, uniamo 5 cucchiai di sciroppo d’agave e la farina di semi di carrube, facendo rapprendere e infine raffreddare. Quando sarà freddo, misceliamo con la panna rinforzata con la pasta di pistacchio, mescoliamo con un frustino da cucina e riponiamo il composto in un bricco che conserveremo, coperto, in frigorifero. Dopo un riposo di almeno 4 ore, verseremo il composto nella gelatiera e mantecheremo fino a che non risulterà cremoso e stabile.

di Antonio Scaccio www.affettiesapori.it

la buona pasta senza glutine. La pasta Leila natura e sapore è realizzata con materie prime selezionate, lavorate in stabilimenti GHGLFDWL HVFOXVLYDPHQWH DOOD SURGX]LRQH GL SDVWD VHQ]D JOXWLQH /D WUDILODWXUD DO EURQ]R H O·HVVLFFD]LRQH a basse temperature garantiscono un prodotto gustoso e con una eccezionale tenuta di cottura. La pasta Leila natura e sapore coniuga perfettamente le esigenze di benessere e di gusto del consumatore moderno. Pasta Leila viene realizzata in quattro ricette: 100% mais; riso e mais; riso; mais, grano saraceno e riso, in modo da poter soddisfare anche i palati più esigenti.

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oggi in cucina Alimenti Ritrovati

ingredienti

focaccia ai profumi di Sicilia

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• 15 olive • 20 capperi sotto sale • 200 g di pomodorini datterini o ciliegini • 400 g di farina di grano duro Russello • 250 ml pasta madre fresca • 40 ml d’acqua • origano in mazzo • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva • 1 cucchiaino di sale

ECOR - ALIMENTI RITROVATI

BAULE VOL ANTE

farina di grano duro Russello

pasta madre fresca

Con gli Alimenti Ritrovati, Ecor riscopre sapori antichi salvaguardando la biodiversità. Il grano Russello è un tipico grano siciliano con un’alta spiga. Macinato in farina, viene usato per molte preparazioni tradizionali dell’isola, in particolare per pani e focacce.

Pronta all’uso, garantisce una lievitazione lenta e naturale e un pane fragrante, dal caratteristico aroma che dura a lungo. È anche uno starter per produrre il proprio lievito madre.


foto e styling di Sabrina Scicchitano messaggio promozionale

Agitate bene la pasta madre fresca, versandola in una ciotola; aggiungete 40 ml di acqua tiepida e lasciate riposare 5 minuti. In alternativa, potete scaldare la pasta madre in un pentolino fino a raggiungere i 30 gradi. Potete lavorare gli ingredienti a mano con la classica fontana di farina, versando il lievito, mezzo cucchiaino di sale e un cucchiaio d’olio, oppure usare il gancio dell’impastatore. Impastate fino a ottenere una palla e lasciatela per un’ora a riposare al caldo e coperta. Rimpastate con delicatezza, date la forma di ciambella e adagiatela sulla leccarda. Lavate i pomodorini (se piccoli non serve tagliarli), inseriteli nella ciam-

bella alternandoli alle olive e ai capperi, sbriciolate l’origano e a piacere dei grani di sale grosso. Coprite e lasciate lievitare coperta per almeno 2 ore in un luogo caldo. Infornate a 170° per 40 minuti, con l’accortezza di inserire nel forno una teglia larga e bassa piena d’acqua. Sfornerete una focaccia piena di profumi: irresistibile e croccante, che vi riporterà ai sapori e i profumi del nostro Sud.

Alimenti Ritrovati Salvaguardare la biodiversità attraverso i sapori di un tempo e tutelare il nostro territorio: ecco gli ingredienti del progetto Alimenti Ritrovati di Ecor. Un viaggio nel tempo e nello spazio, alla scoperta di antiche varietà di cereali e legumi ormai quasi scomparse attraverso zone d’Italia vocate alla coltivazione di queste particolari varietà. È un progetto legato alla tradizione agricola del nostro territorio, realizzato grazie all’impegno e alla tenacia di contadini che hanno scelto di coltivare varietà antiche, abbandonate a favore di varietà più produttive e più semplici da coltivare.

BIORGANICA NUOVA

CEREAL TERR A

olive nere Peranzana

capperi sotto sale

Vengono raccolte tra novembre e dicembre, periodo in cui il colore della polpa è ottimale, e che aiuta a ridurre il contenuto di principi amari. Si contraddistinguono per il loro gusto intenso.

Bocciolo della Capparis spinosa, pianta dell’elegante fiore diffusa nella zona del Mediterraneo, ha un gusto intenso, lievemente aspro e pungente, che lo rende indicato per tante ricette diverse.

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bio & the city mi dicono che posso anche cambiarle nome, ma Tina mi piace molto. Chissà che mi porti consiglio anche per le mie vacanze… Sabato mattina

WOOF! Ecco, Tina mi ha dato un segno. Ieri è entrato in ufficio il collega Bruno. È un ragazzo all’apparenza riservato (sembrerebbe un po’ pantofolaio), con la passione per le piante. Ovviamente ha subito notato Tina e mi ha dato consigli per la cura. Poi mi ha detto che prendersi cura delle piante fa bene, ma meglio sarebbe un orto, oppure mettere proprio le mani nella terra facendo un’esperienza in una vera azienda agricola. Suono di campane! Ecco il segno: una vacanza in fattoria. Mi ha detto di cercare nel sito dei woof (Word Wide Opportunities on Organic Farm) il posto che mi ispira. Sul sito si trova scritto: “condividere la quotidianità rurale alla ricerca di stili di vita in armonia con la natura”. Che bella idea. Ora ho un piccolo progetto! Sabato notte

Unanimità

Lunedì sera tardi

Non è mai troppo presto… Certo, va bene prendersi per tempo e non fare tutto all’ultimo. Ma il primo incontro dal titolo “Cosa facciamo questa estate” risale a febbraio: certamente in anticipo. Da allora il mio gruppo di amici ha cambiato destinazioni e programmi almeno una volta alla settimana. Ogni località esotica sembra rappresentare il viaggio mitico della vita, quello da ricordare per sempre. Le democratiche votazioni, però, non ci hanno consentito, ancora a primavera inoltrata, di arrivare a uno straccio di biglietto o prenotazione. “E se andassimo…?” è l’esordio di ogni telefonata. 38

Siamo proprio in alto mare… metaforicamente parlando. Venerdì pausa pranzo

PianTina Oggi ho portato in ufficio la pianTina. L’ho messa al centro della stanza per proteggere anche i miei colleghi… È una Dracena compacta e, per sua natura, ho letto, “assorbe l’inquinamento indoor generato da ciò che ci circonda ed è in grado di schermare i campi elettromagnetici”. Sì, qualsiasi dispositivo elettrico: computer telefono, wi-fi, forno, televisore ecc. L’ho comperata dalle mie amiche di NaturaSì, che me l’hanno procurata in anteprima! È una bella pianta (ho scelto il vaso rosso);

Martedì sera

Ospitalità in cambio di lavoro Ho passato gli ultimi giorni a rimuginare, mentre raccoglievo informazioni su WOOF Italia. In sostanza è una rete internazionale che permette di essere ospitati presso famiglie, ricevendo vitto e alloggio e conoscenze in vari campi (o così dicono), come agricoltura biologica e biodinamica, artigianato, cucina, associazioni culturali e lavori nelle fattorie di ogni tipo. Non c’è limite d’età, basta essere maggiorenne.

messaggio promozionale

vado in fattoria...

Certo non è andata come pensavo… Stasera ci siamo incontrati con gli amici e avevo pronta la mia proposta. Ma Claudia si è presentata con un pacco di fogli e di cartine geografiche e un magnifico itinerario: Mongolia a cavallo. Volo fino alla capitale Ulan Bator. Qui, subito visita a museo nazionale, monastero e tempio (i nomi non me li ricordo). Dopo qualche giorno, partenza per la steppa e le distese desertiche con pernottamenti nella tenda tradizionale che là sembra si chiami Gher, ha spiegato Claudia, non Yurta come pensiamo in Europa. Si viaggerebbe a cavallo per un’altra settimana. Tutti entusiasti. Votato all’unanimità. Quasi.


Nessun requisito particolare, eccetto spirito di adattamento e un forte interesse per il biologico e il biodinamico. Si può scegliere di restare un giorno oppure un anno; generalmente la durata di permanenza si concorda prima di arrivare, ma si può decidere di prolungarla o di abbandonare il posto in qualsiasi momento. Il lavoro può essere molto faticoso, con sveglia di prima mattina per la raccolta degli ortaggi o la cura degli animali in stalla. A volte si dorme in camerate: dipende dalla disponibilità di stanze, spesso da condividere con altri woofers. Quindi se non si possiede capacità d’adattamento, forse è meglio preferire un tranquillo hotel (magari fronte spiaggia, se c’è…).

i nostri consigli

Mercoledì sera

Nuntio vobis Anche in Italia ci sono belle fattorie biologiche e biodinamiche che fanno parte del circuito. Una fra queste anche Cascine Orsine. Bruno mi ha detto che se vado in un’azienda biodinamica posso imparare a fare i preparati biodinamici di cui mi hanno parlato al NaturaSì. Intanto, per cominciare, ho comperato dei “pomodori datterino in salsa” con marchio Demeter della Fattoria Di Vaira per le bruschette da dividere stasera con i miei amici.

Per la cura del corpo Giovedì pausa pranzo

Chi trova un amico trova veramente un tesoro Oltre a capirmi e ad accettare la mia scelta di non andare con loro, mi hanno regalato, nell’ordine: un paio di stivali di gomma e dei guanti da lavoro, con il biglietto: “Per coltivare il tuo desiderio di fare qualcosa di utile per la terra”. Certo, magari mentre sarò china sul pomodoro, loro galopperanno liberi nelle distese infinite della steppa. Ora non mi resta che scegliere la mia destinazione di Woofer e preparare una valigia spartana ed essenziale. Intanto prendo confidenza con il mondo dell’homemade preparando qualche conserva e marmellata, così da condividerla con gli altri woofer che incontrerò.

1 Dr. Hauschka Deolatte rosa e salvia-menta I deodoranti Deolatte, nelle varianti rosa e salvia-menta, hanno un’ottima tollerabilità cutanea. La salvia (con la sua forza deodorante) e l’amamelide (dalle proprietà astringenti) sono il fulcro della composizione del Deolatte salvia-menta. Ricco di oli essenziali, rispetta la naturale flora cutanea; il suo profumo, fresco e speziato, lo rende perfetto per l’attività sportiva. Il Deolatte rosa è indicato per le pelli sensibili: l’olio di jojoba si prende cura della pelle, mentre l’olio essenziale di rosa assicura una delicata fragranza. 2 Lavera Basis sensitiv. Anti age crema contorno occhi Q10 Formulato con malva bio, burro di karitè bio e coenzima Q10, se usato regolarmente leviga e rassoda il contorno occhi, ammorbidisce l’aspetto delle rughe migliorando l’elasticità della pelle. Si consiglia di applicarlo dopo la pulizia del viso, tamponandolo delicatamente.

3 Lavera Basis sensitiv. Latte corpo doccia Il latte corpo doccia con latte di mandorla bio e burro di karitè bio, si applica in tre semplici mosse: detergersi con un gel doccia, applicare il latte corpo sulla pelle bagnata, massaggiando, e risciacquare. La pelle risulterà morbida, liscia ed elastica. La sua formula, a base di ingredienti vegetali, è di facile assorbimento. 4 bjobj Aloe crema fluida idratante È una crema fluida piacevole da spalmare che, grazie ai suoi ingredienti (succo di aloe vera, olio di oliva, burro di karité, estratto di tiglio e vitamina E), nutre e idrata donando nuova lucentezza all’epidermide. Il pratico dispenser garantisce una estrema semplicità d’uso e riduce al minimo gli sprechi di prodotto. 5 Victor Philippe Burro di karitè. Crema corpo karitè e riso Una crema corpo fluida, formulata con materie prime di origine vegetale, particolarmente indicata per pelli secche e disidratate. La specifica azione idratante e nutriente del burro di karitè, assieme all’azione emolliente dell’olio di riso, contribuisce a restituire alla pelle la sua naturale idratazione, conferendole elasticità e morbidezza.

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consigli per orto e terrazzo di Paolo Pistis

tempo di raccolta

In questi mesi le raccolte sono molto abbondanti ed è importante preservare il più possibile la qualità degli alimenti. Per prima cosa i frutti devono essere non solo maturi, ma essere raccolti nel momento giusto per avere anche il massimo delle qualità nutrizionali. Ogni ortaggio e frutto ha un suo momento propizio per la raccolta; nella visione dell’agricoltura biodinamica la pianta concentra la luce nelle parti di cui ci nutriamo. Per favorire l’entrata della luce è importante irrorare il preparato biodinamico 501 o cornosilice sulle piante, in generale 15-20 giorni prima

della raccolta. Risulta valido a questo fine lo stacco dei frutti o delle parti eduli in relazione al calendario biodinamico. Effettuando la raccolta per gli ortaggi da radice in giorni di terra, si ottengono maggior qualità e conservabilità. Così pure per gli ortaggi da foglia nei giorni d’acqua, per i fiori e le aromatiche in giorni di aria e luce e per i frutti in un giorno con l’impulso calore. Per esempio alla raccolta delle patate si procede in giorni di radici, verso sera, con la luna nuova sotto l’orizzonte. Non solo, ma la terra deve staccarsi con molta facilità dai tuberi e deve quin-

di essere abbastanza asciutta. Le patate vanno riposte immediatamente in un locale completamente buio e freddo, pena la scarsa conservazione e il pre-germogliamento. Gli ortaggi da foglia vanno raccolti al mattino molto presto, quando sono ancora bagnati di rugiada; vanno tenuti a testa in giù, non devono prendere vento e vanno posti subito in frigorifero o comunque al fresco. Anche i fiori vanno raccolti all’alba, perché in questo modo si conserveranno molto di più, mentre i frutti sempre al mattino, ma appena dopo che la rugiada si è asciugata. I frutti non an-

drebbero mai raccolti bagnati di rugiada perché si conserverebbero molto meno. Se vogliamo prolungare ancor di più la durata dei nostri raccolti, specie per quanto riguarda la frutta, possiamo immergerla appena staccata in una soluzione di acqua e propoli idroalcolico (reperibile nelle erboristerie) mettendo 10 gocce di propoli per ogni litro d’acqua. Si cerca di ricoprire i frutti con un velo di questo prodotto facendoli asciugare subito dopo. Possiamo eseguire quest’operazione anche per gli ortaggi da radice o da foglia, avendo cura di lasciarli completamente immersi nella soluzione di acqua e propoli per qualche minuto per poi scolarli. La propoli è una sostanza resinosa prodotta dalle api che ha capacità batteriostatiche e di rallentamento dei processi degenerativi. Potrà anche essere spruzzata sugli ortaggi o sui frutti 1 o 2 giorni prima della raccolta.

di Burro tte e La capra tato di n ferme ra cap

Pieno d’amore. Andechser Molkerei Scheitz · Biomilchstraße 1 · D-82346 Andechs Tel. +49 (0) 81 52 / 379-0 · www.andechser-natur.de

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consigli per la spesa WILD OCEAN

BIOL AB

filetti di merluzzo bianco

polpettine al grano saraceno

Questi deliziosi filetti di merluzzo sono l’ideale per un pasto dal gusto leggero, ma ricco di sapore. Ottenuti da merluzzi pescati uno ad uno nell’Atlantico nord-orientale, vicino alla costa islandese grazie a un metodo di pesca su piccola scala e sostenibile, sono ottimi da soli, con un filo d’olio extravergine d’oliva, oppure con un contorno di patate e verdure.

Avvolte in una speciale panatura integrale, hanno come ingrediente principale il grano saraceno, pseudocereale dall’alto valore proteico. Proposte sottovuoto, in pratiche vaschette salvafreschezza da 6 polpettine, sono facili e veloci da preparare.

MACHANDEL

ceci e piselli al naturale I ceci e i piselli al naturale Machandel sono stati coltivati con passione secondo il metodo biodinamico e hanno ricevuto la certifi cazione Demeter. Conservati in vetro, sono il contorno ideale per i vostri secondi piatti.

SOTO

PIÙ BENE

involtini di tofu e spinaci

cous cous di grano saraceno e di mais e riso

Preparati e farciti a mano con un ripieno a base di spinaci e tofu al naturale, hanno un gusto unico e saporito, grazie anche all’aggiunta del limone e di un mix di spezie. Possono essere cotti sia in padella che sulla piastra e sono adatti anche ai vegani.

Piatto antico e moderno al tempo stesso, il cous cous può essere abbinato a verdure, spezie, carne e pesce, a seconda dei gusti e delle esigenze. Preparati con grano saraceno e con mais e riso, i due cous cous Più Bene sono senza glutine.

GOLFER A BIODELIZIE

petto di tacchino al forno preaffettato Buono come tagliato al momento, è l’ideale per panini e piatti freddi. La pratica confezione in rotolino, salva spazio e salva ambiente, permette di utilizzare il 60% di plastica in meno rispetto alla vaschetta tradizionale.

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salute e benessere

un’estate all’aperto Accorgimenti per prevenire le punture di zanzare e sistemi naturali per alleviare il prurito e il gonfiore che ci provocano. Lo sport. Se, subito dopo aver fatto attività fisica o esservi sottoposti a uno sforzo, vi riposate in un posto frequentato dalle zanzare, queste vi pungeranno a frotte. I motivi? Siete accaldati, esalate tanta anidride carbonica e avete nel sangue elevati livelli di acido lattico a causa del debito di ossigeno che avete contratto per l’impegno muscolare.

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L’abbigliamento. Se dovete andare in un luogo frequentato dalle zanzare, vestitevi di chiaro, evitando soprattutto il nero, il rosso e il blu scuro; ai piedi mettete calzini di cotone spessi di colore bianco o molto chiaro. Dove situarsi se di sera vi trovate in un locale all’aperto. Se potete, sistematevi nei posti ventilati, freschi e non vicino ad acqua stagnante (vasche, acquitrini, stagni, pozzanghere). La cura e l’igiene della pelle. Se usate prodotti cosmetici e per l’igiene contenenti detergenti e altri ingredien-

ti troppo aggressivi, rischiate che la pelle, per lo squilibrio del microbioma cutaneo, acquisti un odore che attrae le zanzare. Usate perciò prodotti di bellezza certificati; anziché usare detergenti di sintesi, utilizzate saponi vegetali di alta qualità, come quelli disponibili nei negozi bio. Profumo e prodotti cosmetici profumati. Se vi accorgete che quelli che usate attirano le zanzare, non vi resta che cercarne altri che le lascino indifferenti. Prodotti naturali per tenere lontano le zanzare. Numerosi oli essenziali come citronella, lemongrass, cedro, erba gatta (Nepeta cataria), menta, menta puleggio, geranio e chiodi di garofano sono repellenti per le zanzare. Secondo una ricerca tutta italiana, lo è anche, e in maniera notevole, l’olio essenziale di coriandolo. Di norma, la protezione che danno gli oli essenziali dura minuti o, al massimo, qualche ora. Per esempio, un olio essenziale molto usato, quello di citronella, diluito in olio vegetale al 10%, assicura una protezione totale per circa mezz’ora. Per prepararne 50 ml, si sciolgono 5 ml (=100 gocce) dell’olio essenziale in 45 ml di olio di oliva o di altro olio vegetale. L’olio essenziale di una specie di eucalipto (Eucalyptus citriodora), diluito al 30%, ha invece un’azione repellente di circa 2 ore. In questo caso, la


preparazione si effettua versando 15 ml (=300 gocce) in 35 ml di olio vegetale. L’odore che emana quest’olio, però, non piace nemmeno a molti di noi.

i nostri consigli

Se intendete preparare voi stessi un prodotto antizanzara utilizzando oli essenziali, ricordatevi che: • ce ne sono alcuni in commercio di scarsissima qualità o addirittura prodotti con sostanze sintetiche. Per andare sul sicuro, scegliete quelli certificati che trovate nei negozi bio; • non vanno mai utilizzati tal quali, ma solo dopo averli molto diluiti. Gli oli essenziali non diluiti possono causare irritazioni cutanee e, assorbiti dalla pelle, entrare in circolo e scatenare reazioni anche gravi. Alcuni, come quelli di ruta e di agrumi, possono causare fotodermatiti allergiche o irritative se, dopo averli applicati sulla pelle, ci si espone al sole. Di norma vanno diluiti per arrivare a una concentrazione che non superi il 10%; • anche diluiti, non vanno mai applicati sulla pelle durante la gravidanza né sulla pelle dei bambini in tenera età. In commercio potete trovare prodotti antizanzara naturali, sia in forma spray che in gel. I più efficaci contengono, oltre ad alcuni oli essenziali, oli vegetali di andiroba (un legno dell’Amazzonia) e di neem. I rimedi tradizionali per curare i danni causati dalle punture Ce ne sono tanti, ma cautela anche in questo caso. L’ammoniaca, per esempio, può causare piccole ustioni, soprattutto sulla pelle delicata dei bambini. Anche l’aglio pestato e il peperoncino possono causare gravi irritazioni cutanee. Rimedi innocui che possono dare un sollievo sono il ghiaccio (applicato immediatamente dopo la puntura), l’aceto di mele e il succo del limone, il gel ricavato dalle foglie di Aloe vera, l’argilla. Nei negozi bio trovate prodotti efficaci da spalmare sulle lesioni, come il gel di Aloe vera, il gel all’ortica e l’argilla verde in tubo. Attenzione però a non grattare troppo la lesione perché si corre il rischio che si infetti. Per approfondire University of Wisconsin. Wisconsin mosquitoes and control. www.labs.russell.wisc.edu University of Florida. Mosquito repellents. www.mosquito.ifa.uf l.edu

Voglia di mare 1 bjobj linea sole Crema sole bimbi SPF50 Bjobj con la sua linea di solari indicata per pelli delicate ha pensato a un prodotto adatto anche ai più piccoli. Questa crema ad alta protezione è ricca di ingredienti dalle naturali proprietà protettive ed emollienti, non contiene profumi aggiunti, sostanze animali o di derivazione animale. È certificata secondo il disciplinare Eco-bio Cosmesi Icea ed è priva di coloranti, filtri chimici di sintesi e parabeni. Nichel < 1 ppm. 2 Tinti Asciugamano magico L’asciugamano magico renderà il bagnetto ancora più speciale: Tinti, infatti, ha, ideato una divertente e colorata novità, adatta ai bambini dai tre anni in su. Il prodotto, che si presenta a forma di pesciolino, muterà magicamente a contatto con l’acqua, trasformandosi in un asciugamano colorato (50 x 100 cm), in morbido velluto, che stimolerà la fantasia dei più piccoli.

4 Valverbe Tisana caffè verde, ananas, tè verde e zenzero Preparata con chicchi di caffè verde di qualità arabica e provenienti da un progetto di coltivazione equosolidale in Honduras, non sottoposti a tostatura, questa tisana ha un sapore davvero gradevole. Proposta nella gamma Tisane caffè verde da Valverbe, è un integratore alimentare ideale per un’azione tonica e il sostegno metabolico. 5 bjobj linea sole Crema doposole Per lenire e dare sollievo alla pelle dopo un bagno di sole, bjobj ha ideato un prodotto specifico. Si tratta di una formula sicura ed efficace che, grazie a estratti e oli da agricoltura biologica, mantiene la pelle morbida e idratata, prevenendo l’invecchiamento cutaneo precoce e favorendo un’abbronzatura dorata. È un prodotto certificato Eco Bio Cosmesi Icea, non contiene coloranti, filtri chimici di sintesi o parabeni. Nichel < 1 ppm.

3 Giardino botanico dei Berici Infuso ibisco karkadè Particolarmente dissetante, la tisana ibisco karkadè è preparata con ingredienti di origine biodinamica ed è certificata Demeter.

Articolo di Matteo Giannattasio, tratto da www.valorealimentare.it 43


green generation

sfide nuove ed emozionanti In questa rubrica abbiamo raccontato le storie di giovani che hanno scelto il mondo del biologico e che operano a diversi livelli della fi liera: dalla produzione alla vendita, dagli acquisti ai servizi. Questo numero è dedicato a Sara Frey, una maestra d’asilo della Scuola Waldorf di Villafranca (Verona). Sara ha uno sguardo pulito, incorniciato da una massa di riccioli scuri, e una voce sottile che esce con pacatezza. Ha 25 anni, ma la sua avventura nel biologico comincia quando è ancora una bambina: e non potrebbe essere altrimenti visto che è cresciuta 44

nella fattoria biodinamica della sua famiglia a Gran Canaria (Canarie), splendida isola spagnola, al largo dell’Africa nordoccidentale, bagnata da un mare cristallino. Qui suo padre le ha trasmesso l’amore per la terra, che ha sempre coltivato con cura e dedizione, così come il rispetto per gli animali, che hanno permesso alla sua famiglia di produrre vere delizie casearie. Per Sara, dunque, la scelta del biologico è stata praticamente innata, probabilmente influenzata dalla particolare sensibilità e attenzione nei confronti della natura trasmessale fin dall’infan-

zia. Come racconta, “Avremmo bisogno di poche parole se, osservando intorno a noi, ci rendessimo conto che senza la natura l’uomo non potrebbe vivere e che, allo stesso modo, la Terra non potrebbe sopravvivere senza le nostre cure”. Anche se la decisione di vivere nel biologico e di orientarsi alla pedagogia steineriana non è maturata d’emblée nell’età adulta, ma in maniera quasi istintuale, fin da bambina, Sara ricorda un momento preciso in cui ne ha preso piena coscienza. Aveva 18 anni e doveva scegliere la sua strada: sapeva che si trattava di una decisione


“Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa” Rudolf Steiner importante, i cui effetti avrebbero trovato riflesso nel mondo esterno. “La scelta poteva sembrare semplice, quasi scontata” spiega, “ma non è stato così: mi sono chiesta in che modo avrei potuto prendermi cura della mia salute e, allo stesso tempo, ripagare la natura che ogni giorno mi regalava il nutrimento. Alla fine, ho deciso di fare miei i valori del biologico, rinunciando a un consumismo sterile e fine a se stesso”.

Avremmo bisogno solo di poche parole se, osservando intorno a noi, ci rendessimo conto che senza la natura l’uomo non potrebbe vivere e che, allo stesso modo, la Terra non potrebbe sopravvivere senza le nostre cure A spingere la giovane maestra di origine spagnola a trasferirsi nella città scaligera è stato l’incontro con la pedagogia steineriana. “Ho avuto la fortuna di entrare in contatto con la Scuola Waldorf di Verona mentre stavo compiendo la mia formazione a Oriago di Mira (Venezia). E così sono entrata a far parte di questa meravigliosa realtà pedagogica, nella quale ha avuto inizio la mia esperienza di maestra”, racconta Sara. Ma non è stata una scelta casuale: “Già quand’ero piccola mia madre scelse di abbracciare la pedagogia Waldorf. Con la nascita dei figli aveva deciso di lasciare il lavoro per potersi dedicare totalmente alla nostra crescita, impegnandosi a fondo nello studio e nella pratica pedagogica”. Sara segue una sezione con bambini dai 3 ai 7 anni; per lei diventare maestra Waldorf ha significato maturare una nuova prospettiva, uno sguardo diverso, che ha comportato il riconoscere e rispettare l’individuo che ti ammira come educatore. “Approfondire la pedagogia steineriana ha sviluppato in me una più

profonda conoscenza dell’uomo, che diventa tangibile e concreta nel momento in cui mi trovo davanti al bambino e lo percepisco con grande sensibilità”. Sara riconosce nel lavoro e nell’impegno costante un grande valore: “Mi sforzo per guadagnarmi l’amore e la fiducia dei miei genitori, che ogni giorno mi accompagnano e mi sostengono nel mio ruolo educativo. Loro sono una parte fondamentale della forza necessaria per il mio percorso”. Oltre all’affetto della famiglia, costituisce un elemento della massima importanza l’amore dei bambini

e la possibilità di poter crescere, giorno dopo giorno, vicino a loro. Come ricorda Sara, il suo lavoro è “una sfida, una crescita personale che corre parallela e in armonia a quella dei piccoli”. Perchè i bambini, anche nei momenti di difficoltà, riescono a regalare speranza e magia, semplicemente con uno sguardo. Prima di salutarci le chiediamo quali sono i suoi progetti per il futuro. Ci risponde sinceramente, con dolcezza: “Convincere me stessa di essere ancora in grado di affrontare sfide nuove ed emozionanti”. 45


perché ho scelto bio

fine germogliano, rivelando il meraviglioso spettacolo della Vita.

Le piace cucinare? Un cibo che non può mancare nella sua cucina?

foto d’archivio, tratta dal sito www.amcmusic.com

Purtroppo no. In compenso amo molto mangiare. Adoro le verdure appena raccolte e tagliate, che profumano ancora di orto. Molto spesso vado a fare merenda proprio in mezzo al mio orto: oggi, per esempio, ho raccolto i piselli e li ho mangiati direttamente dal baccello. Oltre alle insalate miste, mi piace moltissimo anche cenare col minestrone, un vero toccasana.

Qual è la buona pratica alla quale non rinuncerebbe mai?

Mario Brunello: nella natura, la musica Lei è un celebre violoncellista, autore anche di alcuni libri, come “Silenzio“ e “Fuori con la musica“ scritto con Daniela Basso: da dove nasce il suo amore per la musica? È difficile dire da dove nasca questa mia passione. Sicuramente ho avuto la fortuna di trovare un ambiente fertile, in cui la creazione di scuole e piccole orchestre era ritenuta una priorità. Tutto questo fermento si è sviluppato a partire dall’apertura di un conservatorio nella mia città, sede staccata di quello di Venezia.

Partecipa sempre a “I Suoni delle Dolomiti”: è un appassionato della montagna? Che effetto le fa suonare in mezzo alla natura? Amo da sempre la montagna e la mia famiglia condivide con me questa passione. Quando si suona circondati dalla natura si arriva a fondersi con essa, avendo la sensazione di riempire con la musica questi spazi immensi e suggestivi. Di solito, cerco una musica che, in un continuo dialogo con questi splendidi panorami, vada a scandagliare un po’ nel profondo dell’animo. 46

“Antiruggine” è il nome dello spazio culturale che lei ha aperto nella sua città. Di cosa si tratta? È rivolto soprattutto ai giovani? È uno spazio informale che apriamo di tanto in tanto per condividere delle esperienze che abbiano a che fare con l’arte. Non c’è una programmazione sistematica, è tutto molto libero. Il nome è stato scelto perché qui prima c’era il laboratorio di un fabbro. E poi, chiaramente, ci piaceva il riferimento all’ambito culturale. Gli incontri non sono rivolti a un target definito, ma i giovani sono sempre i benvenuti.

Lei e la sua famiglia siete vicini al mondo del biologico. È da tanto che avete maturato questa scelta? A dire il vero più che una scelta, si tratta di una tradizione di famiglia. Ho sempre avuto una grande passione per l’orto e lo coltivo ormai da molti anni. È stata mia zia a trasmettermi l’amore per la terra e per i frutti che ci regala. In particolare, adoro il miracolo dei piccoli semi che sembrano inerti, addormentati, assopiti dal calpestìo, ma che alla

L’andare a toccare con mano il momento della raccolta. Farlo in prima persona è sicuramente un’esperienza unica, profonda. Ma, in generale, cercare di avvicinarsi il più possibile, a seconda delle possibilità, a quella dimensione è davvero importante: può avvenire semplicemente andando al mercato, da un piccolo coltivatore o attraverso lo scambio di verdure e semi con gli amici. Poi confesso che una cosa che mi piace molto fare è raccogliere i semi di zucca, delle più svariate tipologie, per piantarli nel mio orto: la sorpresa è assicurata.

C’è un progetto in particolare che sta seguendo in questo momento? Non c’è un’idea in particolare, diciamo che tutti i miei progetti partono da “Antiruggine”. Mi dedico a coltivare questo piccolo orto culturale casalingo. Tra le altre cose, curo “La Fucina di Arte Sella”, quattro appuntamenti, uno per stagione, che si tengono a Malga Costa in Val di Sella.

Arte Sella è diventata, nell’arco di più di vent’anni, un crocevia di diversi linguaggi artistici e sensibilità, accomunati dalla volontà di porre in essere un continuo dialogo tra la creatività umana e la natura. I prossimi appuntamenti con Fucina Arte Sella saranno il 10 agosto, alle 17, per la “Fucina Gialla” con Mario Brunello, Andrea Lucchesini e Lorenza Borrani (protagonisti anche dell’ultimo appuntamento dell’anno), l’11 ottobre, sempre alle 17, per la “Fucina Rossa” con Mario Brunello, Guido Barbieri, Sara Nanni, Luca Simoncini e Luigi Puxeddu, e il 29 dicembre, dalle 14 alle 18, per “Fucina Arte Sella Bianca”. Gli spettacoli sono garantiti anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. www.artesella.it


davanti allo scaffale

i succhi di frutta Scusi, posso farle una domanda? Quando si fa la spesa tra una corsia e l’altra, nascono sempre molti interrogativi. Per rispondere ad alcuni di questi abbiamo chiesto a Elena, che da molti anni lavora in un negozio biologico, di raccontarci le conversazioni che avvengono davanti agli scaffali. In questo numero parliamo dei succhi di frutta. – Che differenza c’è tra i succhi di frutta e i succhi al 100%? – I succhi di frutta (da non confondere coi “nettari”, che contengono succo di frutta, acqua e zucchero) sono ottenuti dalla spremitura della frutta e vi si possono aggiungere zuccheri (in quelli non biologici anche vitamine, sali mine-

rali e additivi). Il succo al 100% frutta contiene solo il succo estratto da un frutto – mela, pera, arancia, uva, ananas, melagrana... – o da bacche e frutti di bosco – mirtilli neri o rossi, lamponi, ribes, sambuco, olivello spinoso... Pur non essendo zuccherati, risultano molto gradevoli anche a chi ama i sapori dolci, perché hanno un elevato contenuto di zuccheri naturali; quelli estratti dai piccoli frutti quali mirtilli e ribes, invece, sono un po’ aspri e, in genere, si consumano con l’aggiunta d’acqua. Data la ricchezza dei principi attivi e le altre specifiche proprietà, questi succhi sono dei validi alleati nella nostra dieta quotidiana. È da preferire il frutto fresco, ma fuori stagione o quando non si ha un estrattore per succhi, questi pro-

dotti offrono un’eccellente alternativa. – Vedo che avete anche il succo di acai, mi spiega che cos’è e quali sono le sue proprietà? – Volentieri! Dunque, l’acai è il frutto di una palma della foresta amazzonica, una specie di bacca, dal sapore piuttosto forte. È una fonte di vitamina A; la tradizione indigena lo considera un alimento energetico. – Dicono che faccia dimagrire… – Mah, mi sembra eccessivo. È l’equilibrio che può dare risultati: una dieta varia e bilanciata, la riduzione delle quantità di cibo che assumiamo, il movimento fisico all’aria aperta... – Sì, credo anch’io sia così, grazie. La disturbo se le chiedo un’altra cosa? – Ci mancherebbe, se ha qualche curiosità ci chieda pure. – L’ultima... ma il succo d’uva è alcolico? – No, no, assolutamente! È ottenuto dalla spremitura degli acini d’uva, può essere bevuto al naturale o con aggiunta di acqua, ma può anche essere usato come dolcificante. È un prodotto molto interessante. Arrivederci alla prossima domanda.

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l’angolo degli animali della dr.ssa Antonella Carteri, medico veterinario

un’estate da cani È arrivata l’estate e, anche i nostri amici pelosi soffrono il caldo. Noi umani ci spogliamo, ci copriamo, ci vestiamo a strati come cipolle, mentre loro possiedono un unico vestito per tutte le stagioni e lo adattano a ogni cambio liberandosi del sottopelo (per chi ce l’ha) quando fa caldo e rimettendolo quando fa freddo. Il pelo, se in buone condizioni, protegge dal caldo e dal freddo e non è necessaria la rasatura. Se invece il mantello per qualsiasi motivo non è curato, meglio un bel taglio estivo. I bagni sono utili per i cani che vivono in casa; per quelli che vivono all’a-

perto, meglio limitare il loro numero a uno o due all’anno. Attenzione agli shampoo che possono rimuovere il fi lm protettivo naturale del mantello; la principale cura per qualsiasi tipo di pelo è la spazzolatura, non è il bagno. I cani non sudano come noi. Presentano ghiandole sparse su tutto il corpo che producono una secrezione che conferisce loro il caratteristico odore di specie. Sono diverse quelle sui cuscinetti plantari che producono un liquido lubrificante ed emolliente che li mantiene sani e morbidi, evitando screpolature. Se l’uomo suda e il cane no,

come fa il suo corpo a smaltire l’eccesso di calore? Lo disperde attraverso l’apparato respiratorio, aumentando la frequenza respiratoria e tenendo la bocca aperta e la lingua estroflessa. Il cane accaldato, sembra un mantice e produce molta saliva che evaporando contribuirà al raffreddamento dell’organismo. Col caldo i cani cercheranno luoghi freschi e ventilati, ma l’esposizione diretta a fonti d’aria fredda può essere causa di infiammazioni delle prime vie respiratorie. In viaggio si deve stare attenti all’aria condizionata e al fatto che i cani amano stare con

la testa fuori dal finestrino, spesso procurandosi delle otiti. La raccomandazione più importante è sempre quella di non lasciare mai il cane in un mezzo chiuso perché, sotto il sole, l’abitacolo può raggiungere una temperatura di oltre 50 °C, aggravata dal fatto che anche l’animale produce calore. Ogni estate, devo soccorrere animali che arrivano in ambulatorio con temperatura corporea di 41° o 42° C, proprio per il cosiddetto “colpo di calore”. Se accade, si deve portare subito l’animale in un luogo più fresco, attivarsi per cercare la struttura veterinaria più vicina (struttureveterinarie.it) dove portarlo in tempo breve e coprirlo completamente con stracci bagnati. Non dare acqua da bere o usare ghiaccio. Ultimo consiglio: non far uscire i cani nelle ore calde, soprattutto se di razze brachicefale (bulldog, boxer, carlino ecc.), anziani, obesi o malati e portare con sé dell’acqua e relativa ciotola.

Yogurt Cascine Orsine Il latte delle Cascine Orsine si trasforma in cremoso yogurt attraverso una delicata concentrazione, così da creare l’ambiente ideale per lo sviluppo dei fermenti lattici. Lo yogurt è disponibile nelle varianti intero e magro, quest’ultimo con lo 0,1% di grassi, nei gusti alla vaniglia e alla frutta, dolcificati con succo di mela concentrato, e al naturale.

ecor.it/leterrediecor #perunaterrafertile

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Baule Volante

Linea Benessere

messaggio promozionale

Una corretta alimentazione contribuisce al buon funzionamento dell’organismo e, abbinata a un’adeguata attività fisica, favorisce una crescita e uno sviluppo armonioso della nostra persona, non solo dal punto di vista fisico. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara che “una dieta equilibrata e varia e uno stile di vita attivo sono alla base della buona salute. Mangiare sano, inoltre, aiuta a prevenire molte malattie croniche e fortifica il sistema immunitario contribuendo a proteggere l’organismo”.

È in questo ambito che Baule Volante, da sempre impegnato a favore del biologico, nel 2010 crea la Linea Benessere, una gamma di alimenti buoni, che soddisfano il gusto, specifici per le diverse esigenze alimentari, per aiutarci a riscoprire il piacere del benessere quotidiano. È una linea attenta alla persona nel suo complesso, al suo equilibrio e alle sue scelte alimentari. I primi tre biscotti della linea sono stati I Cestelli, ricchi di fibre, con cereali e germe di grano, Le Foglioline con tè verde e sciroppo d’agave, Le Margherite senza lievito con

succo di melagrana. La grafica delle confezioni, vivace e innovativa, evidenzia in modo chiaro le caratteristiche della ricetta e i claim nutrizionali del prodotto, per facilitare la scelta dei consumatori.

mix di Farro fonte naturale di ferro, senza dimenticare i nuovi Petali con farina di lupino, fonte di proteine vegetali e le cremose Maionesi Vegane senza glutine. I prodotti della Linea Benessere sono pensati per soddisfare specifiche esigenze alimentari, intolleranze, regimi alimentari restrittivi, o semplicemente per chi desidera variare la dieta, senza mai rinunciare al piacere del gusto.

Tutti i prodotti della Linea Benessere, naturalmente biologici, che via via si sono aggiunti, sono preparati con ingredienti semplici e con ricette pensate per aiutare l’equilibrio del nostro organismo, come i Mulinelli senza alcun tipo di lievito, i Cracker di segale e le Piume a basso contenuto di grassi, il Cracker

-JOFB

CFOFTTFSF

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news dal mondo bio Ha aperto a Imola “Affetti&Sapori” “Affetti&Sapori” è il nuovo concept store di ristorazione d’asporto e catering, sede anche per corsi di cucina e di divulgazione di un’alimentazione buona e naturale aperto a Imola da Antonio Scaccio. Cucina vegetariana e vegana, ma anche pesce, sushi, sashimi e sushi mediterraneo sono le proposte dello chef, preparate utilizzando prevalentemente ingredienti di origine biologica e biodinamica e prodotti ittici freschi non di allevamento. “Affetti&Sapori” si trova a Imola, in via Fornace Gallotti 7, ed è aperto da martedì e domenica. Per informazioni, potete chiamare il numero 0542 1901780 oppure visitare il sito www.affettiesapori.it

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SANA 2015

Bio per tutti

Anche quest’anno EcorNaturaSì rinnoverà la presenza a SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale che si terrà a Bologna da sabato 12 a martedì 15 settembre 2015. Come di consueto, la fiera si articolerà in tre sezioni espositive: alimentazione (settore riservato al biologico), benessere (spazio dedicato alla cura della persona e alla cosmesi biologica e naturale) e altri prodotti naturali (area focalizzata su prodotti a basso impatto ambientale per la casa e per la vita di tutti i giorni). L’area espositiva sarà affiancata da un denso calendario di incontri, conferenze e workshop riguardanti alcune tra le tematiche più sentite nel settore. L’edizione 2015 di SANA, inoltre, sarà collegata con EXPO Milano 2015: BolognaFiere è infatti official partner di EXPO, tramite la realizzazione del Parco della biodiversità che ospita al suo interno il padiglione del biologico e del naturale, la sola vetrina di Expo dedicata al’agricoltura. Per ulteriori informazioni, visita il sito www.sana.it

Fino al 31 gennaio 2016 continua, nei negozi aderenti, l’operazione Bio per tutti: potete scegliere tra oltre 40 prodotti, proposti ad un prezzo basso e costante per tutto l’anno grazie ad una selezione di referenze che comprende sia prodotti confezionati che ortofrutta.

Appuntamenti per l’estate Vi segnaliamo: - Rive-diamoci: XIX raduno nazionale della Rete italiana villaggi ecologici, dal 23 al 26 luglio, in Toscana. - CastelVegetariaFest: primo festival vegetariano ligure, dal 24 al 27 luglio, a Cittadella di Sarzana (La Spezia); - Festambiente: festival internazionale di Legambiente, dal 7 al 16 agosto, Rispescia (Grosseto); - Boetico Vegan Festival: tre giorni di festa, con conferenze, ristorazione bio vegan, yoga e musica, dal 28 al 30 agosto, nel parco dei Giardini di Bologna.


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