Magazine NaturaSì | LUGLIO-AGOSTO | Numero 32

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Numero 32 Luglio - Agosto 2020

COD 39434

Biodiversi per Natura 1


Gallette di mais e riso integrale

NaturaSĂŹ

Croccanti e leggere, le gallette NaturaSĂŹ sono preparate utilizzando esclusivamente il mais e il riso integrale coltivati dagli agricoltori del nostro ecosistema. Senza glutine, provale a tavola, al posto del pane, oppure a colazione, con un velo di confettura e della frutta fresca.

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editoriale

chi siamo la redazione: Silvia Valentini Sophie Meneghelli

L’imperfezione non esiste

hanno collaborato a questo numero: Serena Federici di Ecocomunicazione www.ecocomunicazione.it Benedetta Frare giornalista pubblicista e direttrice responsabile della rivista Benedetta Marchi per la foto di copertina, per la rubrica Homemade in cucina (e non solo)

di Silvia Valentini

Sabrina Scicchitano fotografa e food stylist Martino Beria e Antonia Mattiello chef e co-fondatore di www.veganogourmand.it Paolo Pistis esperto di agricoltura biodinamica Marina Cremonini illustratrice Marco Trevisan illustratore Francesca, Lorella, Silvia Braglia fondatrici di www.disanapianta.net Erica Incerti per la rubrica L’appetito vien tra gli scaffali

Mentre scrivevo questo editoriale nella mia mente, prima ancora che sulla carta, pensavo di chiedervi, in apertura, se in copertina non notate nulla di strano. Alludevo ai pomodori un po’ ammaccati, di dimensioni irregolari, con qualche macchiolina… insomma, imperfetti. Poi, però, mi sono presa un attimo in più per riflettere e mi sono chiesta se forse non sarebbe stato più strano immaginare una distesa di pomodori tutti uguali… Quando mai, in natura, avete visto un pomodoro, un peperone o un cetriolo uguale all’altro? Sono abbastanza certa che la risposta sia: mai. La standardizzazione è un concetto che non esiste in natura: ciò che è naturale è, per sua natura, diverso. E proprio lì risiede la sua ricchezza. Eppure, quando scegliamo un ortaggio, oppure un frutto, ci aspetteremmo di trovarlo privo di difetti, assolutamente identico a tutti gli altri. Ma ci siamo mai chiesti cosa significa questa perfezione forzata? Cosa si cela dietro un’innaturale uniformità? Prendiamo l’esempio di ciò che avviene in campo: al momento della raccolta, quando frutta e ortaggi sono maturi al punto giusto, l’agricoltore è costretto a selezionare solo i prodotti uniformi, all’apparenza i migliori, scartando tutti quelli le cui irregolarità potrebbero pregiudicarne la vendita. E a tutti gli altri cosa succede? Andranno “svenduti” all’industria, a un costo che non ripagherà adeguatamente il lavoro effettuato in campo, o addirittura non verranno mai raccolti, aggravando sempre più una piaga del nostro tempo: lo spreco alimentare. La ricerca della perfezione,

dunque, produce esiti tutt’altro che positivi… esiti, insomma, imperfetti. E se, invece, tornasse a riaffermarsi una nuova concezione per la quale conta ciò che è buono, e si inserisce in un circuito virtuoso, rispetto a ciò che è - semplicemente - bello? Non compiremmo forse una piccola rivoluzione? È quello che cerchiamo di fare con il nostro progetto cosìpernatura che dà voce alla straordinaria biodiversità della natura, nelle sue infinite sfumature di forme, colori, dimensioni, sapori e profumi, preservandone ritmi ed espressioni spontanee, senza forzature. Proprio la natura dev’esserci di esempio tutte le volte in cui cerchiamo la perfezione laddove non può esistere: nei confronti di noi stessi, quando ci imponiamo di aderire a uno standard che non si concilia con la nostra essenza più intima. Ma anche quando cerchiamo l’uniformità nelle relazioni con gli altri, non comprendendo la vera ricchezza che deriva dal confronto di abitudini differenti e dall’incontro di molteplici pensieri e visioni, sogni e aspettative. Non si tratta solamente di scorgere la bellezza nell’imperfezione, ma di comprendere che non esiste imperfezione perché la perfezione stessa è inesistente, molto più di un ideale irraggiungibile, una chimera che ha contraffatto le nostre menti al punto da farci credere che solo ciò che è uguale e uniforme vada bene, sia buono, possa renderci felici.

Armando Gariboldi Naturalista e consulente ambientale di EcorNaturaSì Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando per l’articolo di pagina 28 e seguenti Claudia Difra per la foto di copertina

Editore: EcorNaturaSì SpA Via Palù, 23 z.a. Zoppè 31020 S. Vendemiano (TV) Italia Direttore responsabile: Benedetta Frare Grafica e impaginazione: Ecocomunicazione, progetti di comunicazione ecologica Stampato da Mediaprint con inchiostri a base vegetale Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575

naturasi.it negozicuorebio.it

Cerchiamo le differenze, non la perfezione: sia la natura il nostro paradigma, nella sua naturale biodiversità.

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sommario 3

EDIT ORI A LE

18 L’A NG OLO DEI BA M BINI

L’imperfezione non esiste

Colori e profumi dalla natura

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A proposito di fonti rinnovabili

22 HOM E M A DE IN CUCINA

LO T TA A LLO SPRECO

La biodiversità non ha limiti: è uno spreco non coglierla

36 CLIM A ED ENERGIE RINNOVA BILI

Salsa di pomodoro

38 T URISMO SOST ENIBILE

Rimettiamoci in viaggio!

24 A ZIENDA DEL M ESE

Achillea: solo il meglio della natura

8 L’A PPETIT O V IEN T RA GLI SCA FFA LI

Centrifuga o estratto? 26 ECOPENSIERI

L’agricoltura diffusa di prossimità

10 LIFEST Y LE

Note d’estate

Il buon cibo tiene insieme corpo e anima

GI A RDINO E T ERRA ZZO

Conservare e migliorare la qualità del nostro orto

42 A ZIENDA DEL M ESE

Machandel: la natura in vetro

27 LUNA RIO

14 COSA CI NU TRE?

40 CONSIGLI PER ORT O,

28 A PPROFONDIM EN T O

Biodiversità, cambiamento climatico e salute

alcune delle nostre ricette...

con Benedetta Marchi

con Sabrina Scicchitano

con Disanapianta e Marina Cremonini

con Martino e Antonia

Gelatini con frutta e yogurt

Pomodori con ripieno di riso

Acqua aromatica alla frutta

Insalata estiva con quinoa e ceci

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LO T TA A LLO SPRECO

La biodiversità non ha limiti: è uno spreco non coglierla Crediamo nella biodiversità e tuteliamo la natura nelle sue diverse forme. Ecco perché nei negozi NaturaSì abbiamo scelto di proporti non soltanto l’ortofrutta esteticamente più bella, ma anche quella cosìpernatura: naturalmente imperfetta, ma ugualmente buona.

La Natura non è mai perfetta, né tanto meno standardizzata, anche se guardando un banco ortofrutta lo potrebbe sembrare: basta volgere lo sguardo in un prato per vedere che nessun fiore è uguale all’altro, così come nessuna pesca colta dall’albero è identica alla sorella cresciuta qualche ramo più in là, perché sono infinite le sfaccettature che contraddistinguono il mondo naturale. Ma se tutto questo è vero, come mai, osservando i prodotti in vendita nei reparti ortofrutta, ci sembrano tutti uguali?

Diversi per Natura Colpa del mercato, che detta le sue regole e impone rigidi standard, sia in merito alle dimensioni che all’estetica dell’ortofrutta destinata alla vendita, finendo così con l’influenzare le nostre scelte d’acquisto orientate verso prodotti sempre più perfetti, a scapito di quelli più bruttini, magari leggermente difformi o con qualche macchietta sulla buccia, talvolta semplicemente troppo piccoli o troppo grandi, ma buoni come tutti gli altri. Quando parliamo di Natura non è possibile garantire un prodotto standard. Se poi parliamo di biologico e biodinamico lo è ancora meno, perché gli agricoltori che scelgono questi metodi di coltivazione: · non possono usare la concimazione chimica che provoca l’assorbimento di acqua da parte delle piante, quindi l’ingrossamento dei prodotti; · non hanno a disposizione molti presidi fitosanitari, i quali evitano attacchi patogeni che possono creare difformità nei prodotti; · tendono ad escludere l’uso delle sementi ibride che hanno il grande vantaggio di dare origine a prodotti molto omogenei e tutti uguali. 6

Lotta allo spreco alimentare Questo significa che, oltre a fare i conti con una produzione più scarsa dal punto di vista quantitativo, gli agricoltori biologici e biodinamici faticano a garantire un prodotto che risponda in pieno agli standard richiesti dal mercato. Per rincorrere questa omogeneità, buona parte del raccolto dovrà quindi essere scartata, destina-

“L’omogeneità della forma e della dimensione dei prodotti agricoli”, spiega Fabio Brescacin, Presidente di EcorNaturaSì, “fa alzare il prezzo al consumatore e riduce, per lo scarto, il reddito dell’agricoltore, oltre a essere l’opposto della sostenibilità ambientale”

ta all’industria o al consumo animale. E in alcuni casi il prodotto non verrà addirittura raccolto. “L’omogeneità della forma e della dimensione dei prodotti agricoli”,


spiega Fabio Brescacin, Presidente di EcorNaturaSì, “fa alzare il prezzo al consumatore e riduce, per lo scarto, il reddito dell’agricoltore, oltre a essere l’opposto della sostenibilità ambientale”. Proprio per ribaltare questa situazione è nato cosìpernatura, progetto di NaturaSì che esalta la diversità stessa insita nella Natura e che offre a tutti voi, che ci scegliete per la vostra spesa di ogni giorno, la possibilità di acquistare prodotti agricoli “con le stesse caratteristiche nutrizionali degli altri: solo un po’ più piccoli, o un po’ più grandi, o con qualche imperfezione esteriore che non ne limita le qualità organolettiche”. Un progetto che ci permette, inoltre, di essere ancora più “vicini sia a chi produce sia a chi compra, contribuendo a ridurre la grande quantità di prodotti che viene scartata per una pura ragione estetica, andando ad aumentare l’enorme problema dello spreco alimentare”.

Un salto culturale Un sostegno, dunque, alla sostenibilità dell’impresa agricola, ma anche un modo per rendere accessibile il biologico a sempre più persone, perché scegliere i prodotti cosìpernatura significa anche toccare con mano la diversità della Natura, acquistando l’ortofrutta a un prezzo vantaggioso. “Si tratta di un piccolo ma importante salto culturale per correggere la tendenza che nel tempo ha accompagnato l’industrializzazione dell’agricoltura, assecondando l’abitudine del consumatore a preferire prodotti tutti uguali”, continua il Presidente. “Cosa non possibile in Natura, che per sua natura è sempre diversa”.

cosìpernatura è progetto di NaturaSì che esalta la diversità stessa insita nella Natura e che offre a tutti voi, che ci scegliete per la vostra spesa di ogni giorno, la possibilità di acquistare prodotti agricoli “con le stesse caratteristiche nutrizionali degli altri: solo un po’ più piccoli, o un po’ più grandi, o con qualche imperfezione esteriore che non ne limita le qualità organolettiche”.

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L’A PPET IT O V IEN T RA GLI SCA FFA LI

Centrifuga o estratto?

Come resistere alla buonissima frutta offerta dalla Natura in questa stagione? Buonissima da sola o per fresche macedonie, è ideale anche per preparare estratti e centrifughe. Ma qual è la differenza tra queste due preparazioni? La differenza principale tra un estratto e una centrifuga dipende essenzialmente dallo strumento utilizzato: vediamo insieme cosa cambia. Per preparare una centrifuga, si utilizza lo strumento omonimo, che sfrutta il principio fisico definito forza centrifuga. Introducendo frutta e verdura in questo apparecchio, gli alimenti vengono sminuzzati e il succo viene separato dalla polpa grazie a un componente che gira ad alta velocità. Nel corso del processo, la velocità accumulata determina un riscaldamento degli alimenti, mentre le lame sminuzzano anche le fibre.

Sia nel caso dell’estratto che nel caso della centrifuga, lo scarto – ovvero la polpa trattenuta nel corso del processo - può essere riutilizzato in tanti modi diversi, per esempio per ghiaccioli e gelati alla frutta, ma anche per barrette, biscotti e torte.

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Estratti di Natura La freschezza e i colori della Natura: in questo numero vi proponiamo quattro ricette, quattro rinfrescanti estratti, preparati con frutta e verdura, perfetti in questa stagione. Le ricette s’intendono sempre per due persone.

Green

3 mele Golden 2 manciate di spinaci freschi 1/2 limone prezzemolo q.b. menta q.b. Lavate e pulite bene gli ingredienti. Private la mela del torsolo e tagliatela a spicchi. Sbucciate il mezzo limone e tritate gli spinaci grossolanamente. Inserite tutto nell’estrattore per estrarne il succo e, se troppo denso, allungate con un goccio di acqua. Servite fresco o a temperatura ambiente.

Ricetta e foto di Benedetta Marchi

L’estratto, invece, si prepara utilizzando un estrattore provvisto di un meccanismo che non prevede l’utilizzo di lame, bensì di una grossa vite chiamata coclea, attraverso la quale avviene una spremitura di frutta e verdure in maniera lenta. Non è possibile accrescere la velocità con cui l’apparecchio lavora gli alimenti e l’unica opzione è l’inversione del senso di rotazione: questo permette alle fibre di restare intatte.


Orange

4 carote, 1 mela rossa, 1 batata (patata dolce) Pulite bene gli ingredienti; sbucciate la batata e tagliatela a pezzi grossolani, insieme alle carote. Lavate la mela, privatela del torsolo e tagliatela a spicchi. Mettete tutto nell’estrattore per ricavare il succo e allungate con dell’acqua nel caso risultasse troppo denso. Servite fresco o a temperatura ambiente, guarnendolo con del basilico.

Red

4 carote, 2 mele, 1 limone, 1/2 barbabietola Lavate gli ingredienti, sbucciate il limone, pulite la mela, eliminando il torsolo, e tagliatela a pezzi. Metteteli nell’estrattore insieme a carote, mele e barbabietola, e ricavate un succo denso e dal colore intenso. Servite fresco con una fetta di limone.

Pink

120 g di fragole, 1 banana, 1 mela Golden, 1/2 limone, 1/4 di peperone rosso Lavate fragole e peperoni e tagliate entrambi a pezzi grossolani. Sbucciate il limone e la banana e pulite la mela, eliminando il torsolo e tagliandola a fette. Unite tutti gli ingredienti nell’estrattore e ricavate un succo dal colore rosato, da gustare fresco o con qualche cubetto di ghiaccio.

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LIFEST Y LE

Note d’estate “La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme” Ezio Bosso

Riuscireste a immaginare una festa con gli amici oppure un film o addirittura alcuni momenti della vostra vita senza la musica? Probabilmente no. La musica crea atmosfera. Penetra in ogni cosa che facciamo, la accompagna, la ravviva. E proprio in un periodo così strano, di tempo sospeso e silenzio, come quello che abbiamo vissuto e in parte continuiamo a vivere, grazie al linguaggio universale della musica, ci siamo sentiti uniti in un abbraccio corale, che ha ridotto le distanze tra noi. Musica è Nutrimento Ciascun brano racconta il mondo e la cultura che lo circonda: proprio come il cibo, la musica ci unisce, offrendoci un nutrimento che può raggiungere i livelli più alti. Abbinamento inedito quello tra suoni e sapori? Forse, ma non troppo: la musica fa nascere in noi emozioni che possono arrivare anche ad influenzare la percezione che abbiamo di un cibo, giocando un ruolo di primo piano nel determinare il nostro stato d’animo durante l’assaggio… E se la tavola nel tempo ha ispirato compositori e cantanti, dal “Convito musicale” di Orazio Vecchi (1597) al panino di Elvis Presley, vi sarà certamente capitato di cucinare a ritmo di musica o di accompagnare le vostre cene con un sottofondo musicale che le ha rese indimenticabili… 10

RADIO NATURASì Durante la vostra spesa nei negozi NaturaSì, vi sarà capitato di ascoltare sonorità poliedriche che variano tra contemporaneità e tradizione, brani di sole note e altri che accostano musica e parole, melodie che vi trasportano nel tempo e nello spazio, tra culture e ritmi differenti. Sono queste, infatti, le caratteristiche della “Radio in store NaturaSì”, curata dal CPM Music Institute di Franco Mussida che ha ideato uno specifico palinsesto. Palinsesto che affianca i grandi della musica a nomi meno noti, canzoni d’autore a pezzi di giovani emergenti. Un mix di suoni dentro cui perdersi, divagare, magari, sognare. www.cpm.it


PLAYLIST D’AUTORE In questo numero, in collaborazione con il CPM Music Institute di Franco Mussida, ti proponiamo una playlist per accompagnare la tua estate; un menù di suoni guidati dalla curiosità e dal sottile connubio che unisce profumi e note, sapori e sonorità.

Santana - Oye como va Non esistono molti altri brani che di più associano il ritmo e la gioia di vivere ad una canzone come questa. Registrata nel 1963 dal portoricano di stanza a New York Tito Puente, allora quarantenne e già affermato nel mondo della musica latino americana, è con l’incisione di Carlos Santana che il brano diventerà una hit da guinness dei primati. Hammond organ e chitarra elettrica sono le ricette dell’intero disco nel quale è contenuta, l’album Abraxas, anno 1971.

Jarabe De Palo - La Flaca Correva l’anno 1995 quando i componenti della band spagnola Jarabe De Palo, a L’Avana per girare il video del brano “El lado oscuro”, durante una festa a La Tasca – celebre discoteca all’aperto – si imbatterono in una donna dalla straordinaria bellezza che “y en la cara dos soles que sin palabras hablaban”: la Flaca. Persero la testa per lei a tal punto che, dovendo cercare una modella per il video, non restò loro che ritornare più e più volte nello stesso locale, per ritrovarla. Fu così che Alsoris, questo è il suo nome, divenne la protagonista del loro videoclip.

Aretha Franklin – Respect Forse in pochi sanno che, nel testo originale di Otis Redding, era un uomo a chiedere alla sua compagna rispetto e considerazione: generi poi scambiati nella famosissima versione di Aretha Franklin. Siamo alla fine degli anni Sessanta, negli Stati Uniti, e i movimenti femministi così come quelli per i diritti dei cittadini Dire Straits - Sultans of Swing Un vecchio pub a Deptford, alla periferia sud di Londra. afroamericani lottano per far sentire la loro voce. Non è un caso, dunque, che questo brano sia diventato un Mark ci entra per ripararsi dalla pioggia, giusto in autentico manifesto che invoca una società statunitense tempo per assistere all’ultimo pezzo di una band locale, più equa e democratica; un inno al rispetto che ancora ragazzi in pullover a suonare dixi e swing mediocre oggi non perde la sua attualità. davanti a una manciata di ragazzi svogliati. Eppure il brano, che richiama il nome inusualmente altisonante di questa band da daytime job e passione per la musica da dopolavoro è ancora oggi fresco e libero come il gruppo di teenagers squattrinati che lo inserì nel primo demotape affidato al destino e che diventò improvvisamente culto.

Rino Gaetano - E cantava le canzoni Intorno a noi è forse “più prosa che poesia”, cantava Salvatore Gaetano, figlio di emigrati calabresi e voce indimenticata della canzone italiana più sincera. Eppure è così poetica la sua capacità di raccontare in modo semplice la bellezza delle piccole cose, la forza dell’amore e della onestà, la potenza dell’umiltà di fronte alla prepotenza della vanità e del potere. Siamo partiti da qualche luogo per andare a cercare miglior fortuna altrove dai tempi più antichi, ma sempre abbiamo provato nostalgia della nostra terra natia.

de Rco e l Q olger i i an dra vv ua ti a i br stra Inq ascia te de la no e l le no per tate. i l da ionat t d’es z ylis e l se pla

Ivano Fossati - Questi posti davanti al mare Vale la pena ogni tanto sfogliare il quaderno dei ricordi e mettere sul piatto del giradischi uno dei lavori italiani più belli di fine anni Ottanta, periodo di enorme maturità creativa per il cantautore genovese Ivano Fossati. Tra illusione e viaggio, tra canto e discanto (poi titolo del suo album successivo), è tutto qui. E non è un caso che a cantare questa canzone sia in compagnia di Fabrizio De Andrè e Francesco De Gregori. Dietro una curva, improvvisamente, il mare.

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HOM E M A DE IN CUCINA

con Benedetta Marchi

Gelatini con frutta e yogurt Ingredienti per 8 gelatini 250 g di yogurt bianco al naturale o alla vaniglia 100 g di mirtilli 3 albicocche 4 banane medie congelate 2 pesche 2 cucchiai di semi di chia 1 cucchiaino di cannella 1/4 di melone Per prima cosa, pulite bene la frutta e tagliate a fettine pesche e albicocche e a cubetti il melone. Mettete le banane ancora congelate in un mixer e frullate fino a ottenere una purea dalla consistenza morbida e cremosa. Foderate uno stampo da plumcake di piccole dimensioni (circa 20x10) con un foglio di carta da forno, bagnandolo o accartocciandolo leggermente in modo da poterlo modellare meglio. Sul fondo della teglia distribuite in maniera omogenea lo yogurt mescolato con i semi di chia e aggiungete qualche pezzettino di frutta. A questo punto versatevi sopra un primo strato di composto alla banana, decorate con l’altra parte di frutta e coprite con il gelato restante. Dopo avere livellato bene la superficie, inserite all’interno della teglia quattro stecchi in legno per ciascun lato, facendo attenzione a distanziarli ugualmente l’uno dall’altro. Mettete la teglia nel freezer per almeno 4 ore, fino a che il gelato non si sarà indurito del tutto.

Ricetta di e foto di Benedetta Marchi

Prima di servirlo, estraetelo dallo stampo eliminando la carta da forno, e tagliatelo a pezzi seguendo la linea dei vostri stecchini.

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una merenda rinfrescante Questi gelatini sono perfetti per fare il pieno di energia e combattere il caldo estivo con una pausa rinfrescante: una merenda gustosa e divertente, facilissima da preparare e‌ irresistibile.

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CO SA CI N U T RE?

Il buon cibo tiene insieme corpo e anima Mangiare stabilisce un contatto con il cibo, ma presuppone anche una connessione con noi stessi. di Jasmin Peschke

Negli ultimi mesi ci siamo trovati a dover combattere una pandemia. Abbiamo accettato rigorose restrizioni, organizzato la vita di tutti i giorni a casa nelle condizioni più difficili, a volte in spazi ristretti, magari da soli o addirittura in isolamento. E sicuramente tutti noi ci siamo domandati: cosa fa bene a me alla mia famiglia? Cosa possiamo mangiare per contribuire alla nostra salute? Come possiamo provare un po’ di gioia e divertirci persino, seppur in circostanze avverse? Cosa ci costituisce? È tempo di rinascere Di fronte a una vita cambiata all’improvviso, ma che deve recuperare una qualche normalità, ci domandiamo se alcune delle attività scoperte o ritrovate in questo periodo potranno essere portate avanti anche dopo: attività che ci piacciono, che ci fanno bene e ci fanno stare bene, che sia la meditazione mattutina o l’attività fisica, la piccola gioia di osservare dalla finestra ritagli di prato o di inseguire nuvole bianche su scampoli di cielo blu, ma anche l’atto stesso di preparare in casa, con le nostre mani, i pasti di ogni giorno, che ha riscosso un grande successo nell’ultimo periodo. Cucinare è un’arte In situazioni particolarmente difficili, i pasti svolgono un ruolo importante, specialmente se preparati al momento, utilizzando ingredienti bio o biodinamici di alta qualità, particolarmente attenti alla salute dell’uomo e a quella dell’ambiente, perché frutto di un’agricoltura che non fa uso di pesticidi né di altre sostanze chimiche di sintesi, e soprattutto buoni. Nell’ultimo periodo, in molti hanno scoperto la cucina, magari facendosi aiutare anche dai più piccoli. Questo insegnamento li accompagnerà per tutta la vita, perché cucinare è un’arte che solo gli umani possono padroneggiare: nessun altro essere sulla terra è in grado di cucinare. Alla scoperta di nuovi sapori Quando cuciniamo sviluppiamo una conoscenza approfondita degli ingredienti che utilizziamo, sorprendendoci ad esempio per l’aspetto, il gusto e l’aroma delle diverse pietanze. Scopriamo erbe e spezie, addirittura decoriamo i piatti con un fiore oppure utilizzando i diversi colori degli alimenti: la bellezza e la creatività hanno un effetto positivo, ci fanno sentire bene. 14

Diversificare la nostra alimentazione è uno stimolo, mentre invece avere nel piatto sempre gli stessi ingredienti, sempre con un gusto simile, è noioso, non ci stimola e non è un piacere. Soprattutto quando la vita di tutti i giorni è monotona, sperimentare nuovi colori e sapori è particolarmente utile e piacevole.

i pasti svolgono un ruolo importante, specialmente se preparati al momento, utilizzando ingredienti bio o biodinamici di alta qualità, particolarmente attenti alla salute dell’uomo e a quella dell’ambiente, perché frutto di un’agricoltura che non fa uso di pesticidi né di altre sostanze chimiche di sintesi, e soprattutto buoni Proprio la percezione dei colori e la presentazione del piatto, così come i profumi e la consistenza del cibo, sono importanti attività sensoriali che fanno già parte della digestione. Ultimo aspetto, ma non meno importante: prenderci cura del nostro microbioma intestinale aiuta a potenziare il nostro sistema immunitario.

Jasmin Peschke: Specialista in scienze della nutrizione, da più di 30 anni si occupa di alimentazione in chiave antroposofica. Coordinatrice per la nutrizione nella Sezione di Agricoltura del centro spirituale dell’agricoltura biodinamica presso il centro congressi dell’antroposofia a Dornach, in Svizzera, Peschke tiene conferenze e organizza seminari sulle dinamiche della nutrizione.


Prodotti con 100% latte fieno STG biodinamico Nella Società Agricola biodinamica San Michele di Cortellazzo (VE), le vacche Pezzate Rosse, ci gratificano tutti i giorni con un LATTE 100% BIODINAMICO DI STRAORDINARIA QUALITÀ pastorizzato e trasformato in yogurt e formaggi direttamente nell’adiacente caseificio aziendale.

La certificazione LATTE FIENO STG (Specialità Tradizionale Garantita) è stata ottenuta grazie al fatto che le vacche si nutrono solo di foraggi freschi e secchi che provengono dai 68 ettari di terreno del nostro organismo agricolo.

SOCIETÀ AGRICOLA BIODINAMICA

SAN MICHELE 15


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RICICLO IN CUCINA

con Sabrina Scicchitano

Pomodori con ripieno di riso Durante l’estate i pomodori non mancano mai: anzi, e chi ha un orto lo sa bene, ne maturano talmente tanti tutti insieme che dobbiamo sempre pensare a ricette alternative per prepararli. Altro protagonista della stagione calda è il riso freddo: vi sarà capitato di lessarne un po’ di più e di volerlo riciclare in chiave più creativa. Ecco, unendo questi due ingredienti, nasce la ricetta che vi proponiamo in questo numero: facile, veloce e buonissima.

Ingredienti: 6 pomodori grandi, belli, maturi e profumati (se piccoli, raddoppiate la quantità) 250 g di riso bianco, basmati o quello che avete olio extravergine d’oliva 12 foglie di basilico un rametto di timo uno spicchio di aglio 100 g di scamorza (o altro formaggio) Formaggio grattugiato a piacere

Tagliate la calotta dei pomodori e conservatela. Con attenzione, aiutandovi con un cucchiaio o un coltellino, svuotate i pomodori e girateli all’ingiù per eliminare l’acqua in eccesso, tenendo da parte la polpa che passerete al mixer. Scaldate in una padella l’aglio con un filo d’olio e aggiungete la polpa, facendola cuocere per circa 15 minuti. Mescolate il riso, precedentemente lessato, con la polpa di pomodoro, aggiustate di sale e olio, quindi aggiungete il formaggio grattugiato e qualche foglia di timo. Tagliate a piccoli pezzetti la scamorza e cominciate a farcire i pomodori, con un filo d’olio extravergine d’oliva e una foglia di basilico, il riso condito, qualche pezzettino di scamorza, un’altra foglia di basilico e un altro filo d’olio. Quindi, cuoceteli in forno a 180 °C per circa 30 minuti, insieme alle calotte adagiate sulla teglia, finché non saranno belli dorati. Serviteli tiepidi o addirittura freddi.

Sabrina Scicchitano Food photographer, consulente creativa e autrice di libri di cucina. Alla passione per il bello unisce quella per il buono. Vive in campagna tra l’orto e i fiori. In questa rubrica, con un approccio semplice e divertente, propone ricette belle da vedere e buone da gustare, realizzate con ingredienti dimenticati in dispensa e nel frigorifero.

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L’A NG OLO DEI BA M BINI

Colori e profumi dalla natura Siete a corto di spunti per intrattenere i piccoli di casa? Ci pensiamo noi. Anzi, ci pensa Karen Tolomelli che in questo numero ci propone alcune coloratissime attività da fare insieme ai nostri bambini, utilizzando materiali naturali. Non vedete l'ora di provare? Continuate a leggere…

Non è indispensabile avere una vasca da bagno per sperimentare il piacere di una “bomba da bagno”; anche una semplice bacinella potrà offrire ai vostri piedi un divertimento frizzante, profumato e rilassante. In alternativa, questo cosmetico naturale dai tenui colori e dal profumo irresistibile può rappresentare un’ottima idea regalo, confezionato in una scatolina con petali di fiori essiccati, che a loro volta potranno essere usati come potpourri. Tutti gli ingredienti sono naturali e facilmente reperibili, anzi, molto probabilmente sono già presenti nella vostra dispensa.

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Cosa vi occorre:

- 200 grammi di bicarbonato di sodio - 100 grammi di acido citrico - 100 grammi di amido di mais (o fecola di patate) - 30 gocce di olio essenziale a scelta (lavanda, limone, arancio dolce) - 1 cucchiaio di olio di cocco o qualsiasi altro olio vegetale - Qualche goccia di colorante alimentare naturale (cacao, cannella, succo di barbabietola). Se volete potete sostituire il bicarbonato e l’acido citrico con 300 grammi di granuli effervescenti utilizzati per i problemi digestivi (venduti di solito in barattoli di vetro o sacchetti sfusi), che provvederete a ridurre in polvere.

*I laboratori proposti sono da realizzare sotto la supervisione di un adulto

BOMBE DA BAGNO


Illustrazioni di Marina Cremonini

Come procedere: Mescolate tutti gli ingredienti secchi in una ciotola di vetro o di ceramica, aggiungere l’olio vegetale ed infine le gocce di olio essenziale. A questa miscela possono essere aggiunti petali di fiori essiccati (lavanda, calendula, rosa, fiordaliso, trifoglio), delle spezie, o ciò che vi suggerisce la fantasia. In un piccolo spruzzino mettete dell’acqua, meglio ancora se profumata (acqua di rosa o di arancio, qualsiasi idrolato adatto in cosmesi andrà bene) e iniziate gradualmente ad inumidire la miscela. Procedete lentamente per non innescare la reazione “frizzante” del composto.

Ora la miscela è pronta per essere pressata dentro ad apposti stampi (quelli in silicone sono i più pratici, ma funzionano anche le formine da spiaggia oppure quelle per biscotti). L’impasto va premuto con forza nello stampo e lasciato asciugare all’interno dello stesso per circa 24 ore. Ora le bombe sono pronte, potete conservarle in un sacchetto o in una scatola di latta... oppure buttarne subito qualcuna nella vasca e godervi lo spettacolo!

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L’A NG OLO DEI BA M BINI

GESSETTI COLORATI

Cosa vi occorre:

- gessetti bianchi oppure gesso in polvere (che troverete in un qualsiasi negozio di bricolage) - succo di rapa rossa (gessetto rosa) - curcuma in polvere (gessetto giallo) - succo di petali di geranio rosso (pestate una manciata di petali con poca acqua calda e filtrate per colorare di rosso il vostro gessetto) - succo di cavolo rosso (gessetto blu) - succo di cavolo rosso e curcuma (gessetto verde) - cartoni delle uova o altre formine di cartone

Vi è rimasto del succo vegetale che vi dispiace buttare? Potete creare fantastici trucchi da viso per i giochi dei bambini, che potrete lavare via semplicemente sciacquandovi con l’acqua. Unite al succo colorato un po’ di amido di mais e una “ditata” di crema per il viso oppure un cucchiaino di olio di cocco, mescolate e… dipingetevi! Gli ingredienti sono completamente atossici e l’effetto glamour è assicurato.

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Come procedere: Mettete tre cucchiai di succo in un bicchiere (per la curcuma sciogliete un cucchiaio di curcuma con tre cucchiai di acqua), utilizzando un bicchiere per ciascun colore.

Aggiungete tre cucchiai di acqua e mescolate energicamente perché non si formino dei grumi (la consistenza deve essere quella del dentifricio, per intenderci). Se l’impasto è troppo denso aggiungete acqua, se troppo liquido aggiungete del gesso. Non resta che versare il composto nell’incavo tra una sede e l’altra delle uova ed aspettare qualche ora finché i gessetti non saranno completamente asciutti. Estraeteli e... mettetevi all’opera.

*I laboratori proposti sono da realizzare sotto la supervisione di un adulto

Nella scatola da disegno avete pezzi di gessetto bianco tanto piccoli da non riuscire più a tenerli tra le dita? Ecco un modo per creare bellissimi gessetti colorati e naturali, facilissimi da fabbricare e comodi da utilizzare…


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HOM E M A DE IN CUCINA

con Benedetta Marchi

Salsa di pomodoro Il rosso tipicamente mediterraneo del pomodoro che si trasforma in salsa: è questa la magia che d’estate si compie nelle nostre cucine. Un rituale che non appartiene solo alle nostre nonne, ma che possiamo ricreare anche noi in pochi semplici passi.

Ingredienti per 1,5 kg circa di passata 2 kg di pomodori San Marzano 2 spicchi di aglio (facoltativo) Foglie di basilico q.b. Sale q.b. Per prima cosa, controllate bene i pomodori ed eliminate quelli più ammaccati. Lavateli e tagliateli a metà. Dopodiché trasferiteli in una pentola capiente e dai bordi alti e unite un pizzico di sale, qualche foglia di basilico e, se volete, gli spicchi d’aglio intero. Lasciate cuocere per 30 minuti circa a fuoco dolce, fino a che i pomodori non si saranno completamente ammorbiditi e avranno liberato il loro succo. A questo punto, dopo aver eliminato l’aglio, passate i pomodori con il passaverdure per separare la buccia dalla polpa. Trasferite il sugo ottenuto all’interno di barattoli in vetro, aggiungete qualche altra foglia di basilico fresco e chiudeteli ermeticamente, per poi sterilizzarli all’interno di un’altra casseruola capiente. Per evitare che durante questa fase i barattoli si urtino o si rompano, potete avvolgerli con un canovaccio.

Per la variante con i peperoni

Tra i condimenti più amati della tradizione italiana, la salsa di pomodoro può diventare ancor più gustosa aggiungendo altri ortaggi di stagione, come i peperoni.

Scaldate una padella con dell’olio extravergine d’oliva e cuocete per 20 minuti i peperoni, che avrete precedentemente pulito e tagliato a tocchetti. Dopodiché, potrete unirli ai pomodori già cotti e passare entrambi nel passaverdure, in modo che i sapori degli ingredienti si amalgamino bene. Il resto del procedimento rimarrà invariato.

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Ricetta di e foto di Benedetta Marchi

1 kg di peperoni rossi e gialli Olio extravergine d’oliva


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A ZIEN DA DEL M ESE

Achillea: solo il meglio della natura Per i nostri prodotti solo 100% frutta biologica senza additivi.

sana ed equilibrata. Ma anche di chi vuole togliersi un Nata in Monviso peccato di gola senza sensi di colpa. Da Frutto Puro Era il 1980 quando abbiamo immaginato di poter creare prodotti che contenessero solo il meglio della natura. per chi ama spalmare la natura pura e viva a Fruttomio, morbide creme di frutta; da Succobene per chi Allora parlare di biologico equivaleva ad essere dei visionari. Ci voleva coraggio, perché scommettere sulla vuole bere solo 100% frutta ai Frullati per un arcobaleno di sapori, ai Nettari per un sorso di benessere; natura è sempre la scelta più impegnativa. Significa dai freschi Infusi di erbe e frutta ai Soft Drink per chi rispettarla, sintonizzarsi su di lei e non scendere mai a sceglie di dissetarsi naturalmente e senza bollicine. compromessi. Una sfida che abbiamo accettato 40 anni fa e che rinnoviamo ogni giorno, continuando ad appassionarci alla natura e ad innovarci. Per sapere di avere fatto la scelta giusta, ci basta guardare il Monviso dalle basta aprire le nostre confetture finestre del nostro stabilimento sulle Alpi Cuneesi e o i nostri succhi per sentirlo: fare nostre le parole di Aristotele, uno dei padri della è il profumo inebriante e filosofia: «In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso». inconfondibile della frutta

Le nostre ricette hanno pochissimi ingredienti Frutta certificata biologica e nient’altro. Studiamo i prodotti Achillea per preservare al meglio tutto il sapore, le vitamine e i nutrienti della frutta. Le nostre sono ricette “corte” con pochissimi ingredienti e tanta qualità. Frutta da bere e da spalmare Succhi, nettari e frullati, confetture e creme, infusi, tè e soft drink. Abbiamo interpretato la natura in mille tonalità di gusto per rispondere a tutte le esigenze di chi sceglie un’alimentazione consapevole, 24

Sostenibilità sotto vetro Produrre biologico non è solo ciò che facciamo, è anche un impegno che prendiamo ogni giorno con la natura e con i nostri clienti. Dal 1980 cerchiamo soluzioni sostenibili che ci consentano di ridurre al minimo il nostro impatto sull’ambiente. Per questo utilizziamo per tutte le confezioni dei prodotti Achillea solo materiali riciclabili al 100% e all’infinito, come per esempio vetro e carta. In questo modo possiamo conservare al meglio e in totale sicurezza i nostri prodotti e dare alla natura un futuro.

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18/05/20 17:48

Naturalmente buoni Basta aprire le nostre confetture o i nostri succhi per sentirlo: è il profumo inebriante e inconfondibile della frutta. Perché noi aspettiamo con pazienza che raggiunga il pieno della maturazione e solo allora, quando offre il suo meglio, la trasformiamo nel nostro stabilimento di Paesana (CN) ai piedi del Monviso. È così che nascono i prodotti Achillea, da un profondo rispetto della natura e dei suoi ritmi, dall’esperienza di chi fa biologico da 40 anni e dalla voglia di esplorare e di innovare.


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ECOPENSIERI

L’agricoltura diffusa di prossimità Tra le varie conseguenze negative legate al Coronavirus vi sono quelle legate alla produzione e disponibilità di cibo, che hanno reso ancora più evidente la necessità di ripensare la nostra idea di agricoltura. di Armando Gariboldi, naturalista e agrotecnico, blog: www.natureinaction.it La recente epidemia di Coronavirus ha messo in crisi intere filiere come il settore ittico, parte di quello lattiero-caseario e zootecnico, le raccolte di frutta e verdura, gli agriturismi, la ristorazione.

come comunità locali su questi comparti, rischiamo di non andare da alcuna parte. Parliamo però di una nuova agricoltura, pensata per essere a basso impatto ambientale (che quasi sempre significa anche a basso consumo di energia e di risorse non rinnovabili) e resiliente, ovvero preparata ai cambiamenti in Qualche dato corso. E poi un’agricoltura che recuperi una visione oliL’Organizzazione mondiale del commercio stima una riduzione del 32% degli scambi nel 2020 e diversi Paesi stica, di vero ecosistema connesso al territorio, all’amgrandi produttori di cereali, come ad esempio la Russia, biente, alla salute e a mille altre cose. L’agricoltura non la Cina, l’India, il Kazakistan o la Giordania, hanno già è un settore, inteso come comparto a sé stante, ma è forse l’ambito socio-economico più interconnesso con cominciato a ridurre o addirittura a bloccare le esportutti gli altri e soprattutto è direttamente collegato con i tazioni, per il timore di non poter disporre poi di adesistemi e gli organismi viventi. Di questa sua peculiarità guate scorte per i fabbisogni interni e per le tensioni primaria bisogna tener conto! sociali che si prevedono. A seguito di ciò, il prezzo del Quindi, serve ripristinare un’agricoltura consapevograno sui mercati internazionali è aumentato in poche settimane di oltre il 10% ed anche il mercato del riso, il le, ecosostenibile, interdisciplinare e colta. Ovvero che su basi scientifiche sappia muoversi appunto più importante alimento del Pianeta, sta subendo forti in una logica olistica, recuperando cioè anche quegli oscillazioni. antichi saperi troppo a lungo tralasciati e che oggi Anche l’Italia potrebbe risentire di ciò: «importiamo purtroppo quasi non si insegnano più nelle Facoltà di 5 miliardi di euro di cereali, 6,5 miliardi di carni e Agraria. animali, 6 miliardi di prodotti ittici, 3,3 miliardi di oli, Infine, va organizzata una vera e propria “agricoltuquasi un miliardo di latte» [ex-ministro Agricoltura M. Martina, su “Anteprima”]. In particolare l’orticoltura sta ra diffusa di prossimità”, ovvero va riprogettato il recupero alla produzione agro-forestale di tutte quelle risentendo pesantemente della mancanza di manodopera per la raccolta di frutta e verdura, con interi stock zone incolte, abbandonate, intercluse o addirittura con di derrate alimentari che rischiano di andare al macero, suoli impermeabilizzati, dove in apparenza non si può coltivare ma nei quali invece, alla luce delle attuali soprattutto nel caso delle primizie (es. la raccolta delle conoscenze e tecnologie, si può avviare una vera pregiate fragole in Basilicata). rigenerazione agraria. Ciò, soprattutto dentro e attorno alle città, secondo una visione strategica che Una nuova agricoltura dovrebbe portarci a produrre cibo il più possibile vicino Come fare, dunque, per cercare di mitigare questa emergenza, ma soprattutto per non farci trovare impre- ai punti di consumo. Anche utilizzando piccoli appezzamenti sparsi, anche parati anche per possibili future situazioni che potrebusando sistemi cosiddetti “fuori suolo”, anche riconverbero essere anche peggiori, alla luce soprattutto dei tendo boschi in colture sinergiche. cambiamenti climatici ed ambientali ormai in corso? Forse non diventeremo indipendenti per la produzione La questione è lunga e complessa; in queste poche righe vogliamo solo ricordare schematicamente alcune di cereali, ma un po’ di frutta e verdura di qualità in più parole d’ordine per quello che dovrebbe essere un vero potremo produrla, incrementando anche quei servizi ecosistemici che (anche) gli ambienti agricoli possono Piano d’Azione per il rilancio della nostra agricoltura e fornire e di cui parleremo in uno dei prossimi articoli. di tutto il sistema agroalimentare. Già, perché se non si decide di investire veramente come Paese ma anche 26


1 mer 2 gio

a cura dell’Associazione Culturale La Biolca La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

in cucina

cura di sè

orto e giardino

agosto

luglio

lunario

giorno e fase lunare

giorno e fase lunare

4 sab

4 mar

5 dom

5 mer

6 lun

6 gio

7 mar

7 ven

8

8 sab

9 gio

9 dom

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10 lun

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15

15 sab

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18 sab

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20 lun

20 gio

il pane

21 mar

21 ven

lo yogurt

22 mer

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23 gio

23 dom

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24 lun

25 sab

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21mer sab 26

legenda luna piena nuova in cucina

le conserve cura di sè taglio ritardante capelli/unghie massaggi attività fisica

dom

mar

27 lun

27 gio

orto e giardino

28 mar

28 ven

rinvaso

29 mer

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potatura

30 gio

30 dom

concimazione

31 ven

31 lun

relax

orto e giardino

2 dom 3 lun

mer

cura si sè

1 sab

3 ven

mer

in cucina

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A PPROFON DIM EN T O LE T ERRE DI ECOR

Biodiversità, cambiamento climatico e salute Biodiversità e agrobiodiversità, fondamentali per un futuro più sostenibile, sono tra i capisaldi imprescindibili per contrastare il cambiamento climatico e prenderci cura della nostra salute. Ne abbiamo parlato con Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando, tra i massimi esperti di miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo delle piante.

“La Perdita della biodiversità e il suo impatto sull’umanità”, titola una pubblicazione scientifica1 del 2012, molto citata. La pubblicazione, una tra tante, testimonia la preoccupazione degli scienziati per la perdita della biodiversità, cioè del complesso degli esseri viventi che popolano il pianeta, ma anche della agrobiodiversità, cioè di quella parte della biodiversità che alleviamo e coltiviamo per i nostri usi e consumi. Perché tanta preoccupazione? Perché la biodiversità in generale e la agrobiodiversità in particolare sono fondamentali per un futuro sostenibile2 inclusi il contrastare il cambiamento climatico e prenderci cura della nostra salute. Del cambiamento climatico si parla spesso e ne parlano tutti, ma non si sente dire quasi mai che si tratta di un problema molto più complesso del solo cambiamento di piovosità e temperatura: cambiano anche le malattie delle piante (la rivista Lancet dice che cambia anche la diffusione delle malattie infettive dell’uomo)3, gli insetti, inclusi gli impollinatori, e le infestanti4,5,6,7. Inoltre, questi cambiamenti sono in larga misura imprevedibili e diversi da luogo a luogo.

1 Cardinale BJ et al. 2012. Biodiversity loss and its impact on humanity. Nature 486: 59–67 2 Zimmerer KS and de Haan S. 2017. Agrobiodiversity and a sustainable food future. Nature Plants 3, Article number: 17047 3 Watts N. et al. 2018. The 2018 report of the Lancet Countdown on health and climate change: shaping the health of nations for centuries to come. The Lancet 392: 2479–2514 4 Heeb L. et al. 2019. Climate-smart pest management: building resilience of farms and landscapes to changing pest threats. J Pest Science

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Agrobiodiversità e salute Recentemente il mondo scientifico ha associato il declino della biodiversità con l’aumento di malattie a base infiammatoria che a sua volta è stato associato ad una diminuzione delle nostre difese immunitarie8. Inoltre, la nostra salute fisica e mentale dipende da una sana

la biodiversità in generale e la agrobiodiversità in particolare sono fondamentali per un futuro sostenibile inclusi il contrastare il cambiamento climatico e prenderci cura della nostra salute flora intestinale – il microbiota – la cui composizione e diversità cambiano, secondo alcuni, in solo 24 ore,

92: 951–969 5 Deutsch CA. et al. 2018. Increase in crop losses to insect pests in a warming climate. Science 361: 916–919 6 Pautasso M. et al. 2012. Impacts of climate change on plant diseases—opinions and trends. European Journal of Plant Pathology 133: 295–313 7 Matzrafi M. et al. 2016. Climate change increases the risk of herbicide-resistant weeds due to enhanced detoxification. Planta 244:1217– 1227


Miglioramento genetico partecipativo in Toscana

con il cambiare della dieta9. Questo spiega l’interesse a confrontare varie diete con risultati non sempre concordanti; ciò su cui i nutrizionisti sembrano essere d’accordo è che la diversità della dieta è fondamentale per un sano microbiota10. E qui cominciano i problemi: come si fa a mangiare diverso, se dietro al cibo c’è una agricoltura dominata dall’uniformità?

delle colture, contadini di località diverse finiscono con il selezionare varietà diverse e, poiché questo processo continua negli anni, genera diversità sia nel tempo che

come si fa a mangiare diverso, se dietro al cibo c’è una agricoltura dominata dall’uniformità?

Miglioramento genetico e agrobiodiversità L’uniformità che caratterizza la maggior parte dei nostri paesaggi agricoli è il risultato del miglioramento genetico moderno: in specie come frumento, riso e granturco, che ci forniscono il 60% delle calorie di origine vegetale, le piante che vediamo in un campo sono geneticamente identiche. Il miglioramento genetico partecipativo (PPB, participatory plant breeding), la cui nascita risale agli anni ottanta, ha il potere di riportare diversità nei campi perché la ricerca viene condotta, anziché in una stazione sperimentale, in tanti campi di contadini, i quali partecipano alla ricerca insieme ad altri potenziali utilizzatori, quali i consumatori11,12: a causa delle differenze di clima, di terreno, ma anche di condizioni sociali e di uso

nello spazio14. Il PPB è stato molto praticato nel mondo15 con esempi anche in Italia16. Noi stessi lo abbiamo praticato per oltre 15 anni in molti Paesi, ma non è mai diventato il modo generalizzato di fare miglioramento genetico, nonostante la sua dimostrata efficienza17. Ed è per questo che nel 2008 abbiamo rispolverato una vecchia idea18, il miglioramento genetico evolutivo e partecipativo (EPB, evolutionary participatory plant

8 von Hertzen et al. 2011. Natural immunity: Biodiversity loss and inflammatory diseases are two global megatrends that might be related. EMBO reports 12: 1089-1093 9 Singh RK et al. 2017. Influence of diet on the gut microbiome and implications for human health. Journal of Translational Medicine 15:73 10 Heiman ML and Greenway FL. 2016. A healthy gastrointestinal microbiome is dependent on dietary diversity. Molecular Metabolism 5:317–320 11 Rhoades RE, Booth RH. 1982. Farmer-back-to-farmer: a model for

generating acceptable agricultural technology. Agricultural Administration 11: 127–137 12 Ceccarelli S. et al. 2000. A Methodological Study on Participatory Barley Breeding. I. Selection Phase. Euphytica 111: 91–104. 13 Ceccarelli S and Grando S. 2007. Decentralized-Participatory Plant Breeding: An Example of Demand Driven Research. Euphytica 155: 349–360 14 Ceccarelli S and Grando S. 2009. Participatory Plant Breeding in Cereals. In (M. Carena Editor) Cereals, p 395-414. Springer - Plant

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Popolazione Evolutiva di Tenero nelle Marche 30

breeding) che consente agli agricoltori di gestire la agrobiodiversità in modo autonomo. Negli ultimi anni della nostra permanenza in Siria abbiamo costituito tre popolazioni evolutive (una popolazione evolutiva è composta da piante tutte diverse le une dalle altre) una di orzo, una di frumento duro e una di frumento tenero19 che arrivarono in Italia nel 2010 grazie all’Associazione Italiana di Agricoltura Biologica diffondendosi poi, grazie a Rete Semi Rurali, in quasi tutte le regioni italiane20. Oggi sono disponibili anche popolazioni evolutive di granturco, pomodoro, zucchine, fagioli, lenticchie e ceci. La diversità rende le popolazioni evolutive resistenti ai parassiti (malattie, insetti e infestanti) ma anche resilienti nei confronti dei cambiamenti climatici. E infatti, i contadini che le coltivano da più tempo, testimoniano la loro costanza di rendimento e il fatto che non hanno bisogno di trattamenti o di concimazioni.

Ma il loro attributo più interessante è la capacità di evolversi in modo da rappresentare in ogni momento e in ogni luogo la soluzione alla complessità dei problemi di cui abbiamo parlato all’inizio e questo grazie alla loro diversità. Questa capacità è dovuta sia agli incroci che avvengono tra le piante della popolazione sia alla selezione naturale che opera sulla diversità che a causa di questi incroci si rinnova continuamente. Questo implica che ai contadini conviene utilizzare il proprio seme per motivi biologici: infatti per ogni contadino non ci può essere seme migliore di quello che si evolve continuamente sotto i suoi piedi diventando sempre meglio adattato non solo al clima e al terreno ma anche alle sue pratiche agricole. Questo vale anche per i prodotti che si ottengono, pane e pasta nel caso delle popolazioni evolutive di frumento, che diventano così l’espressione del territorio che li ha prodotti.

Science Spring Street, New York, NY 10013, USA 15 Ceccarelli S and Grando S. 2019. Participatory Plant Breeding: who did it, who does it and where? Experimental Agriculture 33: 335–344 16 Campanelli G. et al. 2015. Participatory Tomato Breeding for Organic Conditions in Italy. Euphytica 204: 179–197 17 Ceccarelli S. 2015. Efficiency of plant breeding. Crop Science 55: 87-97 18 Harlan HV and Martini ML. 1929. A composite hybrid mixture. Journal of American Society of Agronomy 21: 487–490

19 Ceccarelli and Grando S. 2019. Seminare il futuro. Perché coltivare la biodiversità? Giunti Slow Food Editore pp 224 20 Ceccarelli S and Grando S. 2019. From Participatory to Evolutionary Plant breeding. In O.T. Westengen and T. Winge (eds.) Farmers and Plant Breeding: Current Approaches and Perspectives, Routledge London, pp 231–243


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1 pesca bianca matura (se sono piccole, due) 2 rametti di rosmarino fresco 1 limone 2 cucchiai di frutti rossi essiccati (o 1 tazza frutti rossi freschi) 1 pezzetto di radice di zenzero grande come un pollice 1 litro di acqua 1 caraffa o vaso con coperchio da litri 1,5 Lavare e asciugare la frutta in modo da pulirla bene. Tagliare a piccoli spicchi la pesca, compresa la buccia, e sistemarla sul fondo di un vaso capiente dotato di coperchio. Tagliare a spicchi anche il limone con la scorza e aggiungerlo alla pesca. Eliminare la scorza dalla radice di zenzero e tagliarla a fettine sottili. Suddividere i rametti di rosmarino in pezzi lunghi cinque centimetri e sfregarli fra loro prima di aggiungerli nel vaso.

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Illustrazione di Marina Cremonini

Unire anche lo zenzero e i frutti rossi e aggiungere un litro di acqua. Chiudere con il coperchio e lasciare riposare in frigorifero per almeno dodici ore, ancora meglio per ventiquattro ore, in modo che i sapori e i profumi si diluiscano nell’acqua, rendendola deliziosa. Se si desidera un’acqua aromatica più dolce, aggiungere un cucchiaino di miele di agrumi, ma risulterà meno dissetante. Le acque aromatiche sono ottime bevande per l’estate, gradevoli e rinfrescanti. Si possono preparare con molti altri tipi di frutta, avendo cura di sceglierla ben matura e di abbinarla a un’erba aromatica, ad esempio timo, menta, lavanda.

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O G GI IN CUCINA

con Martino e Antonia

Insalata estiva con quinoa e ceci Ingredienti per 2 persone: 120 g di insalata romana o riccia 100 g di pomodorini ciliegino 100 g di quinoa rossa o bianca 50 g di ceci 100 g di tofu al naturale 35 g di olive 20 g di valeriana per la salsa: succo di mezzo limone, 2 cucchiai di tahina, 2 cucchiai di acqua fredda, sale Preparare quest’insalata è molto semplice e veloce: l’ideale per un pranzo estivo anche fuori casa. Ammollate i ceci per una notte, poi bolliteli a fuoco lento per 30-40 minuti o per 10 minuti, se utilizzate una pentola a pressione. In alternativa potete usare anche quelli già cotti in vaso nella misura di 80-100 g. Sciacquate la quinoa in un colino, poi fatela bollire per 15-20 minuti in acqua salata. Scolatela e fatela raffreddare. Scolate il tofu, pressatelo in un panno pulito e poi tagliatelo a cubetti. Fatelo rosolare con un giro d’olio in padella, un pizzico di sale e un rametto di rosmarino, fino a che non sarà bello dorato. Lavate l’insalata e asciugatela. Tagliate i pomodorini in quarti e scolate le olive. Preparate la salsa di condimento emulsionando la tahina, l’acqua, il succo di limone e un pizzico di sale. Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola capiente e conditeli con la salsa appena preparata. Questa insalata è un piatto completo poiché contiene molti nutrienti di cui abbiamo bisogno e allo stesso tempo è un pasto fresco e leggero, ideale per i mesi caldi!

Martino Beria, chef esperto di cucina 100% vegetale. Laureato in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione, lavora anche come consulente e formatore in ambito vegan. Antonia Mattiello, traduce, scrive e sviluppa contenuti creativi, soprattutto in relazione con il cibo. Per il nostro magazine realizzano insieme ricette semplici e sfiziose, adatte alla cucina di tutti i giorni. Li trovate anche sul loro blog di cucina veganogourmand.it 34


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CLIM A ED EN ERGIE RINNOVA BILI

A proposito di fonti rinnovabili Tra i nostri obiettivi vi è certamente quello di favorire azioni concrete per ridurre il nostro impatto sull’ambiente e sul clima: l’utilizzo di energie rinnovabili è una di queste pratiche. Abbiamo parlato di energia idroelettrica con Dolomiti Energia.

Partiamo dal principio: qual è la teoria dell’idroelettrico nel nostro Paese e, in particolare, nel vostro territorio? In Italia, come in molti altri paesi, la risorsa idroelettrica ha rappresentato, in passato, la sola fonte di energia disponibile, permettendo lo sviluppo economico, industriale e sociale del Paese. In particolar modo, l’industria idroelettrica ha radici storiche profonde proprio in Trentino: basti pensare che alcuni impianti, oggi rinnovati nella componentistica idraulica e nel macchinario di generazione, risalgono agli anni Venti e Trenta del Novecento. Ma è stato soprattutto nel dopoguerra, fino all’inizio degli anni Sessanta, che sono sorti i più grandi progetti di produzione idroelettrica che oggi compongono il parco impianti gestito dal Gruppo Dolomiti Energia.

· la rapidità di entrata in produzione; · la completa autonomia che può permettere la “riaccensione della rete” in caso di blackout; · la possibilità di funzionare per brevi periodi; · la capacità di regolare il sistema elettrico nazionale.

non vi è alcuno spreco di acqua, perché l’acqua utilizzata per la produzione idroelettrica non subisce alcuna trasformazione ed è restituita all’ambiente

Ci sono poi i vantaggi specifici per le comunità locali... Certo, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici, che determinano sempre più spesso eventi atmosferici estremi, accumulare acqua negli invasi permette infatti di: · operare rilasci compatibili con le esigenze ecologiche di deflusso; · utilizzare la risorsa anche per l’agricoltura garantendo volumi stagionali o quantitativi istantanei necessari per le varie colture; · compensare le carenze degli apporti naturali in caso di emergenze idriche sia per l’uso potabile che per l’agricoltura; · garantire la possibilità di innevamento artificiale e, dunque, favorire la fruizione turistico-sportiva dei luoghi di montagna; Se doveste sintetizzarli, quali sono i vantaggi · garantire la sicurezza dei territori posti a valle, tratteofferti dall’idroelettrico? nendo i colmi delle piene dei corsi d’acqua in occasione Oltre alla significativa riduzione di emissioni inquinanti e di gas serra nell’atmosfera, tra i vantaggi dell’idroelet- di eventi meteorici importanti; · in presenza di impianti di pompaggio, accumulare in trico possiamo annoverare:

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Ne siamo tutti convinti: utilizzare energie alternative ai combustibili fossili è una delle pratiche fondamentali per la salvaguardia del nostro Pianeta. Tuttavia, anche quando parliamo di fonti rinnovabili, talvolta subentrano dubbi e perplessità. È il caso, per esempio, dell’energia idroelettrica che, seppur considerata “energia pulita”, desta da sempre alcuni interrogativi per quanto riguarda il suo impatto ambientale sia dal punto di vista paesaggistico, legato alla presenza stessa dell’impianto, sia anche per quanto riguarda l’utilizzo di acqua ovvero la pericolosità per flora e la fauna ittica. Abbiamo affrontato proprio questi temi con Dolomiti Energia, azienda che fornisce l’energia a molti punti vendita NaturaSì e che ha scelto l’idroelettrico sin dalla sua fondazione.


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quota il surplus di energia prodotta da altre fonti rinnovabili ma non regolabili, quali il fotovoltaico o l’eolico; · permettere un servizio ricreativo nei territori di montagna, garantendo la presenza di specchi d’acqua con livelli poco variabili nei periodi di maggior fruizione (per il turismo e per la pesca). Tuttavia, nonostante i suoi aspetti positivi, anche questa forma di energia suscita nel contempo dubbi e perplessità. Una questione particolarmente sentita è quella che riguarda il consumo di acqua: possiamo veramente parlare di spreco? No, in realtà non vi è alcuno spreco di acqua, perché l’acqua utilizzata per la produzione idroelettrica non subisce alcuna trasformazione ed è restituita all’ambiente con le medesime caratteristiche originali. L’acqua degli impianti procede da monte verso valle, attraverso canali di adduzione e condotte forzate, ed è convogliata verso le centrali per essere immessa nelle turbine; queste ultime, utilizzando l’energia cinetica, mettono in rotazione gli alternatori, cioè le macchine che producono l’energia elettrica. Da ultimo, i trasformatori elevano il livello di tensione della corrente prima di immettere nelle reti di distribuzione l’energia prodotta. Dopo aver attraversato le turbine, l’acqua ritorna all’alveo del corso d’acqua dal quale era stata temporaneamente “presa in prestito”. E in merito alla sopravvivenza di flora e fauna ittica cosa potete dirci? Nei nostri impianti garantiamo il deflusso ecologico vita-

le nei corsi d’acqua utilizzati per la produzione. Questo significa che a valle delle opere di presa viene rilasciata una quantità di acqua costante, in modo da assicurare la salvaguardia della flora e della fauna acquatiche, nonché la continuità dell’ambiente fluviale. Inoltre, viene effettuato un monitoraggio ambientale costante degli ecosistemi, in particolar modo quando si praticano interventi di manutenzione degli impianti, come per esempio la rimozione di detriti solidi provenienti dallo scioglimento dei ghiacciai, che finirebbero con l’accumularsi in corrispondenza delle dighe. Tali azioni di monitoraggio

a valle delle opere di presa viene rilasciata una quantità di acqua costante, in modo da assicurare la salvaguardia della flora e della fauna acquatiche ambientale, pre-durante-post evento, hanno oggi permesso di definire modalità d’intervento compatibili con gli ecosistemi acquatici, individuando soglie di controllo oggettive dei valori di torbidità delle acque e dei tempi di esecuzione delle manovre. A conferma di questo impegno per la salvaguardia di flora e fauna acquatiche, vi è anche la nostra collaborazione con le Associazioni dei Pescatori, per sviluppare progetti ed iniziative volte a conservare e ripristinare il patrimonio ittico pubblico. 37


T URISMO SO ST ENIBILE

Rimettiamoci in viaggio! Tornano i viaggi di ViandantiSì, agenzia che propone itinerari per un turismo alternativo e sostenibile, nel rispetto della natura.

ViandantiSì è il progetto di NaturaSì dedicato ai viaggi nelle aziende agricole del suo ecosistema, realtà che praticano – in Italia o all’estero – l’agricoltura biologica e biodinamica. Grazie alle visite proposte, il “viandante” ha la possibilità di approfondire nuovi e diversi sistemi agricoli e di conoscere appassionati contadini che dedicano la loro vita a coltivare e produrre nel rispetto della Natura e della

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Terra. Ogni viaggio è pensato accuratamente per offrire anche momenti culturalmente stimolanti o di puro relax. Visita il sito: viandantisi.it

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Yoga. E tra le diverse attività proposte, avventurose Ora che si ricomincia a viaggiare, non potevano certo mancare i viaggi di ViandantiSì: itinerari che hanno per escursioni attraverso la folta vegetazione marittima protagoniste aziende agricole biologiche e biodinamiche, della Costa degli Etruschi, o interessanti visite guidate nonché strutture ricettive del circuito bio. Ecco le propo- di città toscane per eccellenza come Siena e Volterra. ste per l’estate 2020, da vivere all’insegna della Natura. Quando: partenze tutti i martedì, dal 16 giugno al 5 settembre 2020 1. Biovagando ... sfiziosi pacchetti viaggio alla scoperta del migliore 2. Viaggi in Fattoria Biologico nel Belpaese, attraverso delle esperienze in Un’autentica esperienza di vita rurale, durante la quale location marcatamente ecofriendly, per fare il pieno di si potrà prendere parte alle attività produttive di una energia con una vacanza rilassante e rigenerante, all’inazienda agricola biologica o biodinamica italiana. Ti prosegna della lentezza come ricetta di una vita migliore. Si tratta di soggiorni in caratteristici borghi italiani, poniamo una vacanza-lavoro tra salute e natura, impein piccole strutture di charme biologiche o agriturismi gno e divertimento: potrai imparare cose nuove, vivere autentici, arricchite da visite ai luoghi di interesse all’aria aperta, incontrare persone che dedicano la loro vita alla campagna, condividere con gli altri l’importante culturale con guide locali, e visite di aziende del territomomento del pasto. Lavorando mezza giornata nell’ario che si dedicano all’agricoltura biologica con passione zienda agricola, potrai scegliere come utilizzare il resto e dedizione. della giornata, in base ai tuoi interessi e alle proposte Rigenerare Corpo e Mente del territorio, che ti verranno illustrate dall’agenzia di presso il Biohotel Il Cerreto viaggi. In un’oasi di tranquillità, nel cuore dell’Alta Val Di Cecina, potrete scoprire i tesori che la nostra Toscana Fattoria Di Vaira nasconde in ogni angolo di paesaggio. Qui vi aspettano Situata nella parte litoranea del Molise, a 5 km dal momenti di relax tra ninfee e fiori di loto nella Biopiscina, mare, dove il clima è mite e ventilato per tutto l’anno, degustazione di cibi di altissima qualità e una lezione di la fattoria ha un’estensione importante (quasi 600 ettari


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tutti coltivati in maniera biodinamica), con una stalla di vacche da latte, cuore pulsante della sua attività; è diversificata con uliveti, vigneti, medicai, prati, boschi, orti e distese di cereali. L’agriturismo accoglie i turisti proponendo una cucina casereccia tipica della tradizione e coniugando la qualità delle produzioni proprie e a quelle del circuito bio italiano. E tra le attività esperienziali previste citiamo: produzione di mozzarelle e caciocavallo in caseificio, manutenzioni delle aree verdi e giardinaggio, una mattinata in stalla in compagnia delle vacche da latte e dei vitellini, diversi lavori agricoli stagionali come la raccolta dei pomodorini e molto altro ancora! 3. EcorNaturaSì apre le porte ai suoi consumatori! Il modo migliore per dare fiducia ad un progetto è percepirlo direttamente, è conoscere le persone che lo animano, porre domande e ascoltare le risposte, è osservare

la realizzazione di un ideale a partire dai fatti concreti: per questo NaturaSì invita tutti i suoi clienti a una visita gratuita dell’azienda, nella sua sede principale di Zoppè di San Vendemiano (TV); nel corso della giornata, sarà possibile anche visitare la scuola steineriana Novalis, con indirizzo agrario biodinamico e l’azienda agricola biodinamica San Michele, sorte in quel territorio dallo stesso impulso e sostenute da persone che hanno saputo cogliere le sfide che provenivano dal futuro e che ora più che mai, sono così attuali. Quando: luglio: mercoledì 8, sabato 18, sabato 25, mercoledì 29 agosto: mercoledì 5, sabato 29 settembre: sabato 5, mercoledì 16 Per info e prenotazioni: info@viandantisi.it 39


CONSIGLI PER ORT O, GI A RDINO E T ERRA ZZO

Conservare e migliorare la qualità del nostro orto Paolo Pistis illustrazione di Marina Cremonini

Nell’orto e nel giardino è un periodo meraviglioso: frutti, fiori, foglie e radici abbondano e non solo. Abbiamo anche molti insetti e animaletti che ci fanno compagnia. Siamo nel pieno della raccolta ed è importante raccogliere in modo da poter conservare il più a lungo possibile questa abbondanza. In luglio e agosto si moltiplicano gli scambi e i regali di frutta e verdura con amici e parenti, perché spesso l’abbondanza della natura ci porta ad essere ancora più

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generosi del solito. Quali attenzioni adottare quindi per poter mangiare e conservare un cibo che abbia il massimo di vitalità e gusto? Come posso raccogliere fiori nel mio giardino e poterli conservare a lungo in casa? Attenzione all’umidità Per prima cosa è molto importante avere sotto controllo l’umidità del suolo anche in un vaso. La giusta umidità in cui sono immerse le radici permette di avere


CONSIGLI PER ORT O, GI A RDINO E T ERRA ZZO

piante più sane soprattutto in questo periodo dell’anno. Quindi possiamo irrigare spesso o provvedere ad un’adeguata pacciamatura. Una modalità empirica per misurare l’umidità del suolo è quella di toccarlo con un dito di sera. Se il dito rimane completamente asciutto si irriga immediatamente, se si inumidisce e il dito si asciuga dopo poco va bene, se rimane acqua sul dito e strofinandolo con un altro continuiamo ad averlo bagnato dobbiamo diminuire le irrigazioni. Con l’acqua, si sa, troppo poca non fa bene, ma nemmeno troppa fa bene. È opportuno osservare anche le foglie delle piante, se di sera sono cadenti e troppo molli è un chiaro segno che non hanno acqua a sufficienza. Il momento della raccolta Dopo aver preso le giuste precauzioni perché le piante siano in salute possiamo considerare in quale momento della giornata andremo a raccoglierne i frutti. La mattina è l’ideale per raccogliere tutto ciò che è fuori dal suolo e quindi frutti, fiori e foglie. Fiori e foglie - cioè le insalate - si raccolgono la mattina presto quando sono ancora umide, mentre i frutti vanno raccolti quando la rugiada si è asciugata. Inoltre, se vogliamo aumentare la conservazione dei frutti possiamo spruzzare una miscela di propoli e oli essenziali biologici. Una semplice ricetta è la seguente: 2 ml di propoli in 1 l di acqua e 1 goccia di olio essenziale di limone oppure cannella o menta. Con un 1 l di questa soluzione potremo irrorare con uno

spruzzino diversi chilogrammi di frutta, come fragole, lamponi, pomodori e zucchine. Fate qualche piccola prova per capire se i profumi che rimangono sui prodotti vi piacciono. La raccolta delle radici come le carote e i ravanelli, invece, è più indicata nel pomeriggio/sera, perché la respirazione della terra sta riportando nel suolo l’attività vitale. Ricordiamo che tra le radici sono compresi anche porri, aglio, cipolle e scalogno, che sviluppano la loro parte edule al di sotto del suolo. Se vogliamo raffinare ancor più la nostra raccolta possiamo farci aiutare dal calendario biodinamico e raccogliere la frutta di mattina in giorno di frutti, i fiori di mattina presto in giorni di fiori, le foglie di mattina presto in giorno di foglie e le radici di pomeriggio in giorni di radice. E la trasformazione? Ora abbiamo dei prodotti ottimi per il consumo e per la conservazione. E, se vogliamo, possiamo adottare le stesse attenzioni per la trasformazione. Ad esempio, se facciamo una marmellata di mattina in giorni di frutti potremo trattenere meglio aromi e profumi. Per cogliere quali siano i giorni ideali sarà utile consultare il calendario biodinamico, ma un po’ alla volta si affinerà una particolare capacità di cogliere personalmente il momento adatto ad ogni operazione. Anche questa sarà una soddisfazione importante. Il calendario biodinamico è consultabile sul sito www.paolopistis.it

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A ZIEN DA DEL M ESE

quando invece non corrisponde alle aspettative: questo Tutto ebbe inizio nel 1978 quando Piet Glasbeek pian- per lui è il significato autentico di “fare rete”. tò dei cavoli cappucci in una fattoria di Haulerwijk, Trasparenza e sostenibilità coltivandoli con il metodo Machandel da sempre sceglie con grande cura le materie biodinamico: il raccolto prime utilizzate per i suoi prodotti e garantisce al cliente fu talmente sorprendente la massima trasparenza. Lo stesso impegno lo rivolge da indurlo a rispolverare anche nei confronti dell’ambiente: tra i valori fondamenl’antica ricetta della nonna, tali che guidano l’attività nella sua storia ultra quarancon l’aggiunta di bacche di tennale vi è, infatti, anche la sostenibilità ambientale. ginepro, per trasformarli Così, oltre a riciclare l’acqua impiegata nei processi in crauti che confezionò produttivi, Machandel produce in proprio tutta l’energia in barattoli di legno nel di cui ha bisogno, contribuendo così alla salvaguardia capannone dietro casa. dell’ambiente. E,oggi, Piet può contare anche sui figli Eliza e Jasja, che contribuiscono con determinazione all’attività di famiglia. Una storia fatta di fiducia Oggi Piet manda avanti l’attività insieme ai figli, ma in passato è stato grazie al contributo della moglie Bonnie, che ha fatto conoscere in tutto il mondo l’attività del marito, che poté trasferirsi in uno stabilimento più grande dove mise a punto la confezione in vetro, che ancora oggi permette di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche degli ortaggi proposti: non solo crauti, ma un ampio assortimento di ortaggi biologici e biodinamici, tutte le volte che il raccolto lo permette, coltivati da agricoltori con i quali Piet ha costruito nel tempo durature relazioni di fiducia reciproca, grazie a un compenso adeguato ma anche e soprattutto garantendo loro un appoggio fin sul campo, attraverso un affiancamento continuo lungo ogni fase del processo produttivo, sin dalla semina. Ma c’è di più. Piet, infatti, è accanto ai “suoi” agricoltori sia quando il raccolto è eccellente, sia 42

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Machandel: la natura in vetro


Bio Organica Italia �

Agricoltura Biologica e Biodinamica

OlIV[ NU[ D[NOCCIOlAH

IN OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA

"Peranzana" è la cultivar Pu�liese che rresent:il le mi�liori caral±:eristiche rer la rrerarazione d'olive da tavola naturali reali22ate secondo il metodo di coltivazione biodinamico. Condite esclusivamente in olio extra ve1ine d'oliva molibi nel /ranbiio di /ami�lia, sono il condimento ideale rer pasta J insalateJ ri22e e secondi riatti a base di carne o resce.

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INGREDIENTI per 2 persone:

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150 gfusilli integrali B10 90 g tonno sott'olio B10 10-12 OLIVE NERE DENOCCIOLATE B10 8 capperi dissalati B10 1 pomodoro B10

• 1 ciuffetto di prezzemolo fresco tritato finemente B10 • olio extravergine di oliva B10

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PREPARAZIONE:

1. Portate a ebollizione una pentola di acqua, salate e versate i fusilli integrali facendoli cuocere per il tempo indicato sulla confezione. 2. Scolateli al dente e fate raffreddare sotto acqua fredda corrente. 3. Nel frattempo preparate il condimento: riunite in una terrina il tonno, le olive i capperi e il pomodoro tagliato in dadolata, aggiungete anche il prezzemolo tritato e irrorate con un filo di olio extravergine di oliva. 4. Dopo aver scolato la pasta versate i fusilli integrali nel condimento e amalgamate il tutto. 5. Servite subito, è ottima anche il giorno dopo.

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