NaturaSì Magazine | GENNAIO-FEBBRAIO | Numero 53

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Gesti semplici autentici sapori d'inverno Gennaio - Febbraio 2024


a casa tua

dalla fattoria i sughi come li faresti tu! dove le colline scendono dolcemente verso il mare e la terra viene coltivata con passione e cura, nascono gli ingredienti di qualità per i sughi Demeter pronti in pochi minuti

ai ceci alle olive alla ricotta e caciocavallo ai fagioli cannellini

provali tutti!

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negozi e aziende agricole bio


Editoriale

Una spesa essenziale, un ottimo inizio

La redazione Silvia Valentini Sophie Meneghelli Lorenza Gelmetti Diana Zottarel hanno collaborato a questo numero: Serena Federici Ecocomunicazione www.ecocomunicazione.it Benedetta Frare giornalista pubblicista e direttrice responsabile della rivista Blessed Brands Creative Studio per lo scatto di copertina e per le rubriche di cucina Paolo Pistis esperto di agricoltura biodinamica

Ogni nuovo anno ci accoglie con stupore, con tanti propositi e aspettative, talvolta anche con un po’ di malinconia per le feste ormai trascorse. A differenza di dicembre, mese dell’attesa, della magia, della luce, gennaio può sembrare un po’ spento… ma è solo un’apparenza. Come tutti gli inizi porta infatti con sé il germe di tutto ciò che potrà essere nei dodici mesi successivi. Con alle spalle lo scintillio delle festività appena trascorse, potrebbe sembrare sciapo, ma invece proprio la sobrietà è il suo punto di forza perché è in questo periodo che ci prepariamo alla rinascita che poi si completerà con l’arrivo della primavera. Proprio come avviene in natura dove, sotto la coltre di gelo, i fiori raccolgono le forze per sbocciare e le piante quelle per farsi nutrimento. L’alimentazione ci accompagna anche in questo nuovo inizio lasciando il posto a ricette più semplici, meno elaborate di quelle delle festività ma ugualmente gustose e appaganti; alimenti che ci trasmettono le giuste energie per affrontare il freddo, ma senza appesantirci. Cereali e legumi, frutta e ortaggi di stagione sono i nostri alleati, insieme a preparazioni che valorizzano le caratteristiche di ingredienti di qualità, selezionati con cura, che assicurano il giusto nutrimento per il nostro organismo ma anche per la Terra. L’inizio dell'anno è il momento in cui si elencano i buoni propositi, ma il rischio è talvolta quello di fissare obiettivi irrealizzabili trascurando magari quelli che sono proprio lì, a un passo da noi, quelli che ci richiamano ai nostri valori di sempre. Come fare la spesa con consapevolezza, un gesto rivoluzionario alla portata di tutti. Se dicembre è il mese degli sprechi per eccellenza, il nuovo anno ci richiama ai nostri principi, anche con la Giornata contro lo spreco alimentare che ricorre il 5 febbraio. Un buon modo per cominciare con il piede giusto è rendere la nostra spesa più essenziale, prestando attenzione a ciò che già abbiamo nella dispensa di casa, magari avanzato dalle recenti feste, e scegliendo ora di acquistare solo ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Ciascuno di noi può infatti contribuire a ridurre lo spreco alimentare, con i suoi semplici gesti di ogni giorno. Per esempio, come vi raccontiamo in questo magazine, utilizzando il pane raffermo o altri ingredienti – come la frutta secca – rimasti in dispensa, ma anche non gettando i gambi e le foglie del cavolfiore…

Francesca, Lorella, Silvia Braglia fondatrici di www.disanapianta.net per la rubrica Impastiamo! Jasmin Peschke per la rubrica Cosa ci nutre Orango Films per gli scatti di pag. 13, 26, 27 e 37

Editore: EcorNaturaSì SpA Società Benefit via Palù, 23 z.a. Zoppè, 31020 S. Vendemiano TV Italia P.IVA e C.F. 02010550263 Direttore responsabile: Benedetta Frare Grafica e impaginazione: EcoComunicazione, progetti di comunicazione ecologica Stampato da Mediaprint con inchiostri a base vegetale Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575

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A partire da una spesa consapevole, il nostro augurio per il nuovo anno è quello di perseguire i nostri valori con tenacia e determinazione, sentendoci parte di una stessa comunità del cibo, in cui il gesto di ognuno può fare la differenza per il futuro di tutti.

Editoriale

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Sommario 3 Editoriale

24 Ortofrutta di stagione

6 In evidenza

26 L’angolo dei bambini

10 In copertina

28 Zuppe di stagione

Una spesa essenziale, un ottimo inizio

Alla scoperta della nostra filiera sudamericana

Riso integrale

12 Le stagioni nell’orto Il carciofo

14 Oggi in cucina

Spaghetti integrali

16 Lunario 18 Oggi in cucina

Canederli vegetali

20 Bio consigli di lettura 21 Approfondimento Una comunità del cibo

22 Come ti riciclo

Il cavolfiore

Giochiamo con la natura

Minestrone invernale

30 Approfondimento Una piccola impresa culturale

32 Impastiamo Panfrutto integrale

35 Cosa ci nutre

Tutto è connesso

37 ViandantiSì

Viaggi per tutti i gusti

39 Ospitalità natura A ciascuno la sua vacanza

41 Azienda del mese Salumificio Pedrazzoli

Pancake salati con cime di rapa

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Alla scoperta della nostra filiera sudamericana Banane, caffè, cacao, ma anche zenzero e curcuma: sono i prodotti che arrivano dalla nostra filiera peruviana costituita da partner legati a NaturaSì da una profonda condivisione di valori e da un rispetto sacrale della Terra.

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In evidenza

filtra la luce e l’energia del sole, necessarie per la fotosintesi. Viene così rallentato il flusso fisiologico della pianta, con cali della produzione, ma anche della qualità del prodotto. Questo fenomeno, unito

Piccoli agricoltori famigliari che hanno verso la terra e le piante un rispetto sacrale e un profondo attaccamento, sia di vita che spirituale, la cui missione è cercare di coltivare il più possibile in maniera armonica con le esigenze della terra e della pianta. all’innalzamento delle temperature, provoca un sovvertimento del calendario di raccolta… e un certo disorientamento in una popolazione che vive per la maggior parte di agricoltura e ha una particolare sensibilità agricola.

Le banane Banane, cacao, caffè, zenzero, curcuma sono le coltivazioni cui questa terra è naturalmente vocata.

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Un viaggio in Perù per consolidare progetti già in corso e idearne altri, ancora in fase di sviluppo: il settore agricolo di EcorNaturaSì è volato dall’altra parte del mondo per incontrare i partner con cui l’azienda ha costruito negli anni rapporti fondati su una profonda condivisione di valori. Piccoli agricoltori famigliari che hanno verso la terra e le piante un rispetto sacrale e un profondo attaccamento, sia di vita che spirituale, la cui missione è cercare di coltivare il più possibile in maniera armonica con le esigenze della terra e della pianta. Per fare questo hanno scelto di adottare l’agricoltura biodinamica, praticandola in consociazione con l’agricoltura di foresta, dunque sull’integrazione di essenze autoctone e forestali, sia arbustive che arboree. Il Perù, del resto, è un Paese che deve ben l’80% del suo PIL nazionale proprio all’agricoltura: non stupisce dunque che gran parte dei suoi abitanti sperimentino un rapporto così profondo, così spirituale con la Terra e che guardino con preoccupazione agli effetti del cambiamento climatico, in particolare all’incidenza del Niño. Questo fenomeno atmosferico di solito dura qualche mese, ma ora – stando alla stima dei meteorologi – potrebbe durare fino a un anno e mezzo, influenzando negativamente il ritmo delle coltivazioni. L’evaporazione dovuta al surriscaldamento del Pacifico Orientale determina, infatti, masse di nubi che, scontrandosi con le Ande, creano una sorta di “cappa” che


In evidenza

Tuttavia, la vocazione del territorio, la profonda integrazione tra coltivazioni e natura, in questo caso la foresta, la presenza di un ambiente incontaminato, sono elementi importanti, ma che da soli non bastano a garantire, oltre alla qualità dei prodotti, anche la salvaguardia di fertilità e vitalità del terreno. Ed è qui che entrano in gioco il biologico e il biodinamico, che permettono di coltivare in piena armonia tra uomo e natura. È ciò che avviene, per esempio, nei bananeti di ApBosmam, cooperativa di piccoli produttori che lavorano nelle piantagioni di banani della regione di Piura, nel nord del Perù, nella valle del fiume Chira, che con le sue acque bagna un’area desertica situata a soli 3 gradi dall’equatore.

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... entrano in gioco il biologico e il biodinamico, che permettono di coltivare in piena armonia tra uomo e natura. Qui Franco De Panfilis – attraverso Organic Sur, azienda da sempre dedita all’esportazione di prodotti dal Sud America – ha saputo costruire negli anni una rete, che ha permesso ai piccoli agricoltori di coltivare con il metodo biologico e biodinamico

in un ambiente realmente incontaminato. Tramite la cooperativa NASAM mette, infatti, a disposizione dei piccoli coltivatori mezzi tecnici, ma anche esperti agronomi con l’obiettivo di mantenere la pianta in salute e preservare la fertilità del terreno. Il banano è, infatti, una pianta molto esigente dal punto di vista dei nutrienti e, senza l’apporto esterno di elementi nutritivi, i terreni si impoveriscono e la pianta ne risente, con conseguenze sulla qualità stessa del frutto: per avere banane forti occorre, infatti, che il terreno sia nutrito adeguatamente e la biodinamica interviene proprio su questo aspetto. Oltre all’impegno dal punto di vista agricolo, la cooperazione con Organic Sur si traduce anche in un impegno di carattere sociale: con una parte dei ricavi ottenuti dalla compravendita delle banane, EcorNaturaSì contribuisce infatti all’istruzione dei figli dei produttori della cooperativa, finanziando la costruzione di una scuola ma anche l’acquisto di lavagne, sedie e quaderni, con la consapevolezza del ruolo fondamentale che l’istruzione riveste nello sviluppo di una comunità.

Il caffè Sempre nella regione di Piura, spostandosi verso il confine con l’Ecuador, nel distretto di Lallaquiz risalendo le Ande attraverso carreteras sterrate fino

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ai 1800 metri - si raggiungono le coltivazioni arbustive della Cooperativa Amas Cafè: una cinquantina di donne che, con le loro famiglie, coltivano il caffè nell’habitat naturale di questa pianta, la quale necessita di un particolare ombreggiamento garantito dalle essenze arboree naturalmente presenti sul territorio. La filiera è completa: una volta raccolte le bacche, attraverso una piccola tramoggia artigianale, il chicco viene estratto dalla cariosside, steso e fatto essiccare naturalmente all’interno di una piccola serra. Una volta tostato, viene quindi macinato in polvere ed è pronto per essere degustato tramite infusione. Sempre a proposito di caffè, tra le realtà meta del viaggio del settore agricolo di EcorNaturaSì si trovano anche le coltivazioni della regione di Junin, nella zona di Pangoa. Qui, in un territorio sottratto al controllo dei narcos che utilizzavano il vicino aeroporto per importare armi ed esportare cocaina, la tribù dei Mahjini, nomade fino al 1995, si è vista affidare dallo Stato qualche migliaio di ettari di bosco in cui, oltre alla silvicoltura e alla caccia ancora con arco e frecce, viene praticata la coltivazione del caffè direttamente nel folto del bosco, all’ombra delle piante ad alto fusto naturalmente presenti. Ed è proprio dalla profonda integrazione tra uomo e natura che arriva un’opportunità di emancipazione per questa popolazione che ancora vive di baratto, con un limitato accesso al denaro e anche alle possibilità di affrancamento.

Per raggiungere le coltivazioni di cacao, zenzero e curcuma, si devono risalire le Ande, scollinando la cresta di confine attraverso il passo del Ticlio, che supera i 4000 metri di altitudine, e ridiscendendo poi verso la Selva Central Amazzonica, per raggiungere la città di Satipo. Proseguendo a sud della città, immergendosi nella foresta si raggiungono le coltivazioni di cacao dell’azienda agricola Cheny. A differenza di quanto accade nell’agricoltura intensiva delle grandi multinazionali, ci si imbatte qui in un autentico giardino in cui le diverse varietà di cacao – come il Trinitario e il Forastero – vengono coltivate coniugando professionalità e modernità (per esempio, utlizzando un sistema di irrigazione goccia a goccia) con un’eccezionale sensibilità agricola. Gli agricoltori, infatti, guardano con apprensione alle conseguenze del cambiamento climatico che determina, per esempio, una maturazione della fava di cacao anticipata rispetto al naturale ritmo stagionale. La Cooperativa Cheny segue ogni fase del processo produttivo: una volta raccolte, la fave vengono aperte e viene estrat-

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In evidenza

to il seme, poi fatto essiccare e infine trasformato in pasta, burro e polvere di cacao. La Cooperativa si occupa, inoltre, di realizzare tavolette di cioccolato destinate però al solo mercato locale: tra i progetti futuri con EcorNaturaSì, oltre all’esportazione della fava, vi è anche l’esportazione di queste tavolette artigianali 100% made in Perù. Per quanto riguarda curcuma e zenzero sono oggi le principali coltivazioni, ma non è stato sempre così: sono state, infatti, introdotte poco meno di 10 anni fa, scoprendo una straordinaria vocazione dei terreni per questo tipo di prodotti, i quali rappresentano per questo territorio l’opportunità di “smarcarsi”

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Cacao, zenzero e curcuma


per la raccolta della pollina, poi utilizzata per fare, appunto, il cumulo. E i gusci delle uova, una volta sminuzzati, servono a garantire anche l’apporto di calcio, realizzando così un ciclo chiuso completo per incrementare la fertilità del terreno. Zenzero e curcuma crescono in zone impervie, su terreni scoscesi con una pendenza di 25/30 gradi, e vengono coltivati esclusivamente a mano, utilizzando una zappa per creare delle dune in cui metterli a dimora. Gli altri strumenti impiegati sono esclusivamente il machete e una slitta, utilizzata per far scivolare le casse di zenzero e curcuma fino a terra. Situata nel folto del bosco, l’azienda agricola è costruita per garantire una presenza antropica il più possibile rispettosa dell’ambiente, anche in questo caso con la piena consapevolezza degli effetti prodotti dal cambiamento climatico, che ci porta a prevedere una scarsa disponibilità di curcuma e zenzero per i primi mesi del 2024, fino al prossimo raccolto per il quale si dovrà, però, attendere l’arrivo dell’estate.

In armonia tra uomo e natura

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dalla produzione della coca, per lungo tempo la principale fonte di sostentamento in quest’area. Attraverso la cooperativa La Campina, Franco De Panfilis ha riunito decine e decine di piccoli agricoltori indipendenti, che possono anche in questo caso contare sul contributo di agronomi esperti che li supportano nelle coltivazioni, sia per quanto riguarda la rotazione delle colture – fondamentale per contrastare l’impoverimento dei terreni – che per l’applicazione della biodinamica. A proposito di biodinamica, una delle sedi della Cooperativa comprende anche la casita biodinamica, dove si sviluppano i preparati biodinamici utilizzando le essenze

Prodotti di eccezionale qualità, coltivati con professionalità, nel pieno rispetto dell’ambiente circostante, in profonda armonia tra uomo e natura: il viaggio in Perù ci racconta di un’agricoltura biologica e biodinamica accolta nella sua casa naturale, il bosco. E di una relazione che è molto più di una semplice partnership commerciale, ma un’autentica condivisione di intenti per garantire, oltre alla qualità dei prodotti, anche la qualità della relazione con gli agricoltori: una filiera, dunque, ma nel senso più nobile del termine.

... un’autentica condivisione di intenti per garantire - oltre alla qualità dei prodotti - anche la qualità della relazione con gli agricoltori: una filiera, dunque, ma nel senso più nobile del termine. coltivate nell’orto aziendale, oltre alle deiezioni raccolte dall’allevamento bovino ma anche avicolo: qui infatti polli e galline sono liberi di razzolare nel bosco e se vengono predisposti dei recinti è solo

In evidenza

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Riso integrale con verdure al forno con Blessed Brands Creative Studio

Ricetta senza glutine

Costo a porzione 300 g di riso ribe semilavorato 100 g di funghi shiitake 1 broccolo 1/2 verza 1 porro 1 mazzetto di cavolo nero 1 limone olio extravergine d’oliva q.b. sale q.b.

Riso ribe semilavorato NATURASÌ

meno di 2 euro

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Procedimento

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Pulite bene le verdure e tagliate il porro a bastoncini, il cavolo nero e la verza a listarelle, i funghi a fettine e il broccolo a cimette. Disponeteli ordinatamente su una teglia con carta da forno, condite con olio, sale e cuocete in forno statico preriscaldato a 180 °C per 20 minuti circa, controllando di tanto in tanto che non brucino.

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In una pentola con buon fondo, cuocete un volume di cereale con due volumi di acqua. Portate a ebollizione a fuoco vivo e con coperchio. Moderate la fiamma e proseguite, senza mescolare, finché l’acqua sarà completamente assorbita. Salate a cottura ultimata e mescolatelo assieme alle verdure. Aggiustate di sale, se necessario, e condite con un filo di olio e anche la scorza di limone grattugiata. Servite subito. Perfetto da gustare sia caldo che a temperatura ambiente, si presta benissimo anche come schiscia per la pausa pranzo fuori casa.

meno di 3 euro

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Ingredienti per 10 crespelle


In copertina In copertina 11


Il carciofo,

bocciolo di luce e calore di Paolo Pistis

Una corona di foglie coriacee e spine racchiude al suo interno un cuore morbido e delicato: parliamo del carciofo, ortaggio tra i più apprezzati della stagione fredda.

Il carciofo è conosciuto fin dall’antichità nell’intero bacino del mediterraneo. Coltivato dagli antichi Greci e dai Romani, si ritrovano le prime testimonianze della sua coltivazione in Sicilia. Oggi è diffuso in gran parte del territorio italiano a clima mite e anche in diversi Stati europei, oltreché negli Stati Uniti e in Cina.

Caratteristiche e varietà È un ortaggio pluriennale e lo possiamo trovare sulla nostra tavola sia in tardo autunno che in primavera. Le proprietà del carciofo sono molte, ma quelle organolettiche prevalgono su tutte. È un ortaggio con sfumature di gusto amarognolo e dolce allo stesso tempo, che ci accompagna a tavola in modo prelibato. Dal punto di vista botanico, quello che mangiamo è il bocciolo del fiore di carciofo, un bocciolo floreale che contiene “luce e calore”, elementi per una buona salute. Le varietà sono molteplici con colorazioni dal verde al violetto, con spine e senza spine. In Italia abbiamo almeno 22 varietà IGP, altre invece più commerciali e produttive. Per esempio, la Terom è una varietà commerciale senza spine di colore violaceo, che si raccoglie prevalentemente a primavera. Oppure la Tema, un po’ spinosa di colore verde e resistente al freddo, può produrre sia in primavera che in autunno.

Coltivazione e cura Il carciofo esige clima temperato e teme le gelate,

12 Le stagioni nell’orto

per cui è bene metterlo in zone riparate ed esposte a sud. È esigente per quanto riguarda l’acqua; per questo è consigliato un piccolo impianto d’irrigazione per avere produzioni copiose, altrimenti bisogna accontentarsi di carciofi di piccole dimensioni e a volte un po’ troppo ricchi di fibre. Il carciofo è una pianta pluriennale e può durare 4-5 anni, ma alcune varietà – se curate bene – anche 8-10 anni. Saranno molto utili delle concimazioni d’impianto copiose con compost animale biodinamico e concimazioni autunnali generose con stallatico biologico per far durare a lungo le piante.

Semina e trapianto La messa a dimora delle piantine (dette carducci) è la modalità migliore per una coltivazione hobbistica. Il trapianto va fatto nel primo autunno (settembre), accompagnato da abbondanti irrigazioni e porterà le prime produzioni a primavera. La pianta, dopo aver prodotto, seccherà le foglie e non andrà più irrigata fino a fine estate, quando poi riprenderà a vegetare. Nel caso si vogliano produzioni autunnali e la varietà è quella giusta, allora si potrà irrigare e concimare abbondantemente a partire da agosto per raccogliere tra ottobre e novembre. Il carciofo, dopo ogni produzione, emette nuovi germogli basali chiamati carducci, che andranno eliminati o impiegati per nuove carciofaie. Questo diradamento è importante per lasciare solo pochi germogli per la produzione


Immagine di Orango Films

Le stagioni nell’orto

successiva e consentire di avere boccioli grossi e carnosi. Prima della messa a dimora dei carducci occorre fare un bagno alle radici con il preparato biodinamico Fladen colloidale ricco di micorizze e di rizobatterinaturali, che aiuteranno le piante nel loro intero ciclo vitale. L’altra tecnica di coltivazione è più rara: si tratta della semina vera e propria, ma è meno consigliata in quanto non sempre si ha una purezza varietale e richiede un po’ di esperienza pratica.

Coltivazioni e raccolta Circa 10 giorni prima della presunta raccolta, quando già vediamo dei bei boccioli, le piante andranno irrorate con il preparato biodinamico cornosilice “501” per portare ai nostri carciofi la formazione di zuccheri e altri componenti qualitativi per un gusto ancor più squisito. La distanza tra pianta e pianta è di circa 1 metro e tra le file è di circa 1,20/1,40 m. Sono piante molto voluminose e competitive nei confronti delle erbe infestanti, sempreché quando sono piccine siano tenute ben pulite con sarchiatore e zappa. Il carciofo teme le gelate tardive, per cui andranno coperte le piante con teli protettivi (garze e tessuti

tnt) in previsione degli abbassamenti termici. Molto rischiosi sono anche i funghi patogeni, come l’oidio, che a livello amatoriale potremmo controllare con l’uso di microrganismi probiotici (EMA) o con del semplice bicarbonato di potassio. Anche gli afidi possono costituire a volte un problema, ma se periodicamente, almeno una volta alla settimana, irroriamo del sapone potassico ammesso in agricoltura biologica avremo piante sane e belle. La raccolta è a scalare, prima con 3-4 boccioli grossi per pianta, poi a seguire con una decina di più piccoli. Andranno raccolti di mattina presto con il gambo (stelo) lungo circa una quarantina di centimetri; questo consentirà una buona conservazione anche di 2-3 giorni in frigorifero.

Scopri i produttori di carciofo e gli altri agricoltori del nostro ecosistema: inquadra il QRcode per vedere i video e scoprire le loro storie. Oppure visita il sito naturasi.it/agricoltori

Le stagioni nell’orto 13


Spaghetti integrali

con pesto di agrumi, finocchietto e olive con Blessed Brands Creative Studio

Costo a porzione 400 g di spaghetti integrali 80 g di mandorle 20 g di barba di finocchio + q.b. per la decorazione 10 foglie di salvia 4 cucchiai di olive taggiasche denocciolate 2 arance 1 limone olio extravergine d’oliva q.b. sale e pepe q.b.

Procedimento

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Per prima cosa, dedicatevi alla preparazione del pesto. Lavate bene le arance, tagliatele a pezzi grossolani e raccoglietele nel boccale di un frullatore assieme alle mandorle, alle erbe aromatiche e al succo di limone. Condite con sale, pepe, olio e frullate bene fino a ottenere un composto omogeneo.

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Nel frattempo, cuocete la pasta in acqua bollente salata per il tempo indicato sulla confezione, scolatela e conditela con il pesto di agrumi, un filo di olio, se necessario, e le olive taggiasche. Terminate con dell’altra barba di finocchio e servite subito. Un pesto dal sapore mediterraneo, perfetto da usare non solo con la pasta, ma anche come condimento per un aperitivo sfizioso: per gustarlo al meglio, servitelo con delle fette di pane casereccio tostato o dei crostini croccanti.

Spaghetti integrali SÌ ESSENZIALI

meno di 2 euro

14 Oggi in cucina

meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Ingredienti per 4 persone


Oggi in cucina Oggi in cucina 15


Lunario

La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

a cura dell’Associazione Culturale La Biolca

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In cucina

Cura di sè

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taglio ritardante capelli

rinvaso

lo yogurt

massaggi / relax

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le conserve

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attività fisica

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Canederli vegetali

di pane raffermo e ceci in tre varianti con Blessed Brands Creative Studio

Costo a porzione 500 g di spinaci 200 g di pane raffermo 250 g di ceci già cotti 150 ml di brodo vegetale 60 g di noci 4 cucchiai di crema/salsa di riso 10 pomodori secchi 2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate 1 limone 1 cespo di radicchio salvia q.b., timo q.b. olio extravergine d’oliva q.b. sale q.b., pepe q.b.

Ceci SÌ ESSENZIALI

meno di 2 euro

18 Oggi in cucina

Procedimento

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Per prima cosa, tagliate il pane grossolanamente e bagnatelo con il brodo tiepido. Lasciatelo riposare per qualche minuto, fino a quando non si sarà ammorbidito, dopodiché lavoratelo con le mani fino a sfaldarlo completamente. Sciacquate bene i ceci, rompeteli grossolanamente con una forchetta e incorporateli al pane, assieme anche a un pizzico di sale. Impastate fino a ottenere un composto omogeneo e compatto, che lascerete riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

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Nel frattempo, preparate i condimenti. Pulite il radicchio, tagliatelo a listarelle e saltatelo in padella per 5 minuti con un filo di olio, un pizzico di sale e del pepe. Pulite anche gli spinaci e passateli in un’altra padella per pochi minuti per poi tagliarli finemente al coltello.

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A questo punto, prelevate l’impasto e dividetelo in tre parti. Nella prima, unite il radicchio assieme alle noci e alla salvia tritate. Nella seconda, incorporate gli spinaci con la scorza di limone grattugiata e le olive sminuzzate. Nella terza, infine, aggiungete la crema/ salsa di riso, il pepe, i pomodori secchi tagliati e il timo sbriciolato. meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Ingredienti per 4 porzioni circa


formate delle palline e cuocetele in acqua bollente salata per pochi minuti. Scolate i canederli vegetali e saltateli in una padella con un filo di olio e della salvia, in modo tale da renderli belli dorati e croccanti. Serviteli ancora caldi.

Oggi in cucina

4 Con ciascuno dei tre composti,

Per un piatto ancora più avvolgente, puoi servire i tuoi canederli anche in brodo. Ti basterà cuocerli direttamente nel brodo vegetale bollente per 10 minuti circa, in modo che si ammorbidiscano per bene, e gustarli subito.

Dal Oggi mondo in cucina bio 19


Bio consigli di lettura Nutrire il corpo, ma anche l’anima: ogni bimestre una selezione di due titoli, che raccontano e approfondiscono i valori del nostro ecosistema. Chiedili al tuo negoziante e acquistali nel tuo NaturaSì di fiducia.

Linee fondamentali di una pedagogia dell’adolescenza Erhard Fucke Educazione Waldorf Edizioni

messaggio promozionale-letterario

Il conflitto tra ciò che la natura umana esige nella pubertà e la proposta formativa che i piani di studio statali rivendicano si sta progressivamente inasprendo. In questo testo, Erhard Fucke si sofferma ripetutamente sull’originario piano di studi della scuola Steiner Waldorf, fondata circa un secolo fa, nell’intento di rendere fruttuoso, nel tempo odierno, un dibattito sulle domande e le difficoltà allora emerse, non ai fini di proporre un modello, bensì allo scopo di stimolare domande autentiche sui bisogni di una fascia di età estremamente complessa. Nella sua esauriente descrizione antropologica dell’adolescenza, l’autore ricorda insistentemente i compiti pedagogici. Ne vengono sviluppate linee fondamentali per orientare un piano di studi dalla VI alla X classe (dalla prima media ai primi due anni della scuola superiore). Una lettura estremamente attuale, che fa sorgere, fra le altre, la domanda: la digitalizzazione della scuola risponde realmente ai bisogni dei giovani di oggi?

Grande Riccio e Piccolo Riccio - Aspetta un attimo! Britta Teckentrup Bohem Press Italia “È ora di andare a letto!”, “Aspetta un attimo...” È una scena che si ripete uguale, tutte le sere, in tutte le case del mondo. Si è fatto tardi. Grande Riccio e Piccolo Riccio stanno rientrando a casa ma ogni due passi Grande Riccio deve fermarsi e aspettare Piccolo Riccio. Ci sono talmente tante cose da vedere, annusare e ascoltare tutt’intorno: il tramonto del sole, la comparsa della luna e delle stelle, il profumo dei fiori, il canto dei gufi e delle rane... Una storia piena di poesia con illustrazioni calde, e piene di curiosità, della pluripremiata autrice Britta Teckentrup. La storia ci invita ad abbracciare le mille opportunità che ci vengono offerte, ogni giorno, per fermarci un attimo e vivere insieme dei momenti speciali osservando le piccole e grandi meraviglie che ci circondano. Il racconto si presta anche come storia di buonanotte per bambini e bambine curiose.

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Bio consigli di lettura


Approfondimento

Una comunità del cibo Garantirsi il cibo per il futuro riconoscendone il valore e sostenendo il lavoro degli agricoltori: è questo, per NaturaSì, il significato di sovranità alimentare.

Garantire un cibo di qualità, frutto di una sana produzione agricola il più possibile indipendente dagli apporti esterni, fondata sul rispetto dell’ambiente, sul supporto ai produttori, sulla valorizzazione delle specificità locali e della biodiversità, sulla cura della fertilità del suolo: è questo il significato che NaturaSì attribuisce al concetto di “sovranità alimentare”. Lo spiega bene il presidente, Fabio Brescacin, più volte intervenuto su un tema centrale per l’agricoltura del futuro, spiegando che “Si tratta di dare il giusto valore al cibo e al lavoro degli agricoltori”, partendo da una necessaria presa di consapevolezza che, aggiunge Brescacin, la pressione al ribasso sui prezzi agricoli degli ultimi decenni ha creato un preoccupante abbandono delle terre coltivate, mettendo in questo modo a repentaglio la sovranità alimentare della popolazione e rendendo gli agricoltori sempre più poveri, impossibilitati a investire nel futuro e nelle giovani generazioni”. Negli ultimi decenni, infatti, i prezzi dei prodotti agricoli – sempre più bassi – hanno spinto sempre più persone ad allontanarsi dal mondo agricolo, abbandonando le campagne, con conseguenze negative sia nella gestione del territorio che nella perdita di biodiversità. I dati in materia parlano chiaro: in Italia le terre coltivate sono passate da una superficie di 16 milioni di ettari a 12 milioni di ettari in pochi decenni (al netto di quelle destinate a vino che non è propriamente considerabile un alimento), insufficienti per l’approvvigionamento dell’intero Paese. Dando per

scontato che bastasse entrare in un supermercato per avere accesso al cibo, non ci si è curati abbastanza del sistema agricolo, non si è affrontato con la coscienza necessaria il problema del cibo.

A proposito di sovranità alimentare “Valorizzare il cibo vero, in particolare quello essenziale per la nostra alimentazione – come cereali, ortaggi, frutta – è una strada obbligata, non solo per garantire la sopravvivenza degli agricoltori, ma anche per assicurare cibo sano e sufficiente per la comunità”, spiega ancora Brescacin. “In questo senso, la necessaria sovranità alimentare non può che passare da una sana e fraterna collaborazione tra tutti gli operatori della comunità del cibo: agricoltori, trasformatori, grossisti, negozianti e soprattutto consumatori coscienti e responsabili”. Il cibo ci riguarda tutti: infatti, è sempre il prodotto di una comunità e la responsabilità del cibo non è solo di chi lo produce, ma anche di chi lo commercializza e di chi lo consuma. Tutti noi facciamo parte di un unico insieme, di una stessa comunità del cibo: ecco perché le nostre scelte sono importanti. Progetti come il prestito obbligazionario, l’acquisto di prodotti biologici e biodinamici riconoscendo un giusto prezzo permettono di sostenere gli agricoltori che li producono, sono contributi che tutti noi possiamo dare per sostenere un’agricoltura “in grado di produrre cibo sufficiente per l’umanità e di curare e rigenerare la Terra”.

Approfondimento

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Pancake salati con cime di rapa topinambur e spalmabile alla mandorla con Blessed Brands Creative Studio

Ingredienti per 6/8 persone

Procedimento

Costo a porzione

1 Unite la farina, il latte di mandorla il lievito e un pizzico di sale

200 g di latte di mandorla senza zuccheri, 150 g di farina integrale 95 g di acquafaba, 1/2 cucchiaino di lievito in polvere per preparazioni salate, sale q.b., olio extravergine d’oliva q.b.

Per il condimento:

4 cucchiai di spalmabile alla mandorla, 2 mazzi di cime di rapa, 1 kg di topinambur, 1 manciata di mandorle, 1 spicchio di aglio, rosmarino q.b., olio extravergine d’oliva q.b., sale q.b.

Farina integrale di grano tenero NATURASÌ

meno di 2 euro

22 Come ti riciclo

e mescolate fino a ottenere un impasto omogeneo. A parte, montate a neve l’acquafaba con l’aiuto di una frusta elettrica, fino a che non diventerà bella spumosa, e incorporatela al composto. Scaldate una padella antiaderente con un filo di olio, versatevi qualche cucchiaio di impasto e cuocetelo tre minuti per lato circa, finché non si sarà rassodato e non si sarà leggermente dorato in superficie. Proseguite in questo modo fino a esaurire la pastella.

2 Lavate bene i topinambur, eliminando eventuali residui di terra,

e tagliateli a spicchi. Pulite anche le cime di rapa, privandole delle parti più dure, e tagliatele grossolanamente. In una padella con olio, aglio e rosmarino saltate i topinambur e, dopo qualche minuto, aggiungete anche le cime di rapa. Aggiustate di sale, bagnate con un po’ d’acqua calda e lasciate cuocete per 10 minuti circa, finché le verdure non si saranno ammorbidite.

3 Condite i pancakes con la crema spalmabile di mandorle,

guarniteli con qualche mandorla tritata e serviteli con le verdure saltate.

meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Per i pancake:


Come ti riciclo 23

Come ti riciclo

In questa ricetta puoi trovare uno dei tanti modi per riutilizzare l’acquafaba, l’acqua di conservazione dei ceci. Grazie al suo alto contenuto proteico, infatti, si monta molto facilmente ed è perfetta per essere impiegata come sostituto delle uova nelle tue preparazioni dolci e salate.


Il cavolfiore, l’inverno in fiore Tra gli ortaggi più apprezzati dell’inverno, il cavolfiore è un alimento versatile, con il suo sapore delicato e le sue preziose caratteristiche.

Lo dice il suo nome, anche nell’etimologia dal latino caulis (fusto) e fioris (fiore): non è un caso, dunque, che nella sua forma ricordi proprio un… fiore. Parliamo, appunto, del cavolfiore, ortaggio dalla caratteristica infiorescenza tonda, generalmente bianca, ma anche gialla, verde o addirittura viola. Già conosciuto nel periodo greco romano, era considerato sacro dai Greci e “curativo” dai Romani, che lo utilizzavano a crudo. Presumibilmente, la sua origine è europea ma, viste le sue preziose caratteristiche, dal Vecchio Continente si è poi diffuso in tutto il mondo.

1. Cavolfiore piccante glassato all'arancia con cipollotto e semi di sesamo In una ciotola unite il succo di un’arancia con due cucchiai di salsa di soia, un cucchiaio di sciroppo d'acero e qualche cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Aggiungete anche un cucchiaino di amido di mais e mescolate in modo da amalgamare tutti gli ingredienti. Pulite un cipollotto, conservando la parte verde, e tagliatelo a rondelle. Lavate anche due cavolfiori, ricavatene delle cimette e saltate entrambi in una padella con un filo d’olio per qualche minuto. Sfumate con il dressing preparato in precedenza e cuocete per 10 minuti circa, aggiungendo un po' d'acqua se necessario. Quando le verdure si saranno ammorbidite, toglietele dal fuoco e conditele con semi di sesamo, peperoncino e il gambo verde tritato del cipollotto.

24 Ortofrutta di stagione


Ortofrutta di stagione

2. Pizza di cavolfiore con pomodoro, cime di rapa, olive e stracchino Pulite 1 kg di cavolfiori: eliminate il torsolo e le foglie, tagliateli grossolanamente e raccoglieteli all'interno di un mixer, assieme a 50 g di formaggio grattugiato, 30 g di farina di riso, 2 albumi d'uovo, olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Frullate fino a ottenere un composto compatto e distribuitelo all'interno di una teglia circolare foderata con carta da forno, modellandolo con le mani per farlo aderire bene a tutta la superficie. Condite con un filo di olio e cuocete in forno statico preriscaldato a 180 °C per 20 minuti circa, fino a che non risulterà dorata. Nel frattempo, pulite un mazzo di cime di rapa, eliminando la parte più dura, e sbollentatele in acqua bollente salata per una decina di minuti. Scolatele bene e tenetele da parte. Una volta che la base della pizza sarà pronta, conditela con 150 g di passata di pomodoro, le cime di rapa e 150 g di stracchino ridotto a pezzetti e infornatela nuovamente per 8-10 minuti. Terminate con 4 cucchiai di olive taggiasche denocciolate e del peperoncino a piacere e servite subito.

Anche se ne esistono varietà precoci, che maturano in autunno, e tardive, che arrivano in primavera, generalmente il cavolfiore – insieme a coste, radicchi e altre Brassicaceae – è un ortaggio invernale: lo testimonia il fatto che, anche se si può mangiare crudo, sia in genere consumato cotto per zuppe e vellutate, ma anche bollito o cotto al vapore. Una dritta per ridurne l’odore sprigionato

in cottura? Aggiungere all’acqua di cottura della mollica di pane imbevuta di aceto oppure di succo di limone. E se il “solito” cavolfiore vi ha stufato, provate le tre ricette che vi proponiamo: una rivisitazione del classico purè di patate, un secondo piatto dalle note esotiche e infine un’insolita… pizza!

3. Purè di riciclo Pulite gli scarti di 1 kg di cavolfiore e tagliateli grossolanamente; lavate bene anche una patata a pasta gialla e tagliatela a tocchetti. Saltate entrambi in una casseruola capiente, assieme a un filo di olio extravergine d’oliva e a qualche foglia di salvia. Coprite con del brodo bollente e fate cuocere per circa 30 minuti, controllando che il liquido non si asciughi troppo e aggiungendone dell'altro se necessario. Quando le verdure saranno belle morbide, frullatele con un minipimer fino a ottenere una consistenza cremosa e omogena. Servite il purè e conditelo con paprica, 50 g di nocciole tritate e dell'altra salvia sminuzzata. Terminate con un giro di olio, un pizzico di sale, pepe e servite.

Ortofrutta di stagione

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Giochiamo con la natura La fattoria didattica La piccola campagna ci guida alla scoperta di progetti per far divertire i più piccoli e le più piccole, utilizzando quel che ci offre la natura.

Spuntino per gli uccellini Ecco come dar da mangiare ai nostri amici uccellini durante l’inverno con delle semplici palline di semi.

Materiali

· 1 tazza di margarina o altro grasso vegetale (per esempio olio di cocco) · 2 tazze di semi misti per uccelli (semi di girasole, semi di zucca, semi di lino, arachidi, noci, uvetta) · 1 tazza di fiocchi d’avena · 1 tazza di farina di mais · 1 tazza di farina bianca · 1 cucchiaio di miele · corda o nastro

Procedimento

Sciogliere la margarina in un pentolino a fuoco medio-basso fino a quando non risulterà completamente liquida, assicurandoci di non farla bollire. Quando sarà completamente sciolta, aggiungere i semi misti, i fiocchi d’avena, le farine e un cucchiaio di miele. Mescolare bene in modo che tutti gli ingredienti secchi siano completamente ricoperti dalla margarina. Appoggiare su un vassoio delle formine per biscotti e riempirle con il composto ottenuto, avendo cura di praticare un piccolo foro nel quale verrà fatto passare lo spago che ci servirà per appendere all’albero le nostre formine. Metterle quindi in freezer e lasciarle per 10/15 minuti finché non risulteranno solidificate. Saranno quindi pronte per essere appese sui rami degli alberi o ovunque gli uccelli possano facilmente accedervi.

26 L’angolo dei bambini

In alternativa, con dei legnetti lunghi circa 10/15 cm, uniti insieme con dello spago alle estremità, realizzate una vera e propria mangiatoia da appendere agli alberi: al suo interno inserirete 3 palline di semi. Ricordatevi di posizionarle in luoghi sicuri, fuori dalla portata di predatori, e godetevi lo spettacolo di osservare gli uccellini che mangiano i semi!


Per il carnevale prepariamo delle mascherine colorate con tempere vegetali.

Materiali per le mascherine

· fogli di cartoncino un po’ rigido (meglio se di colore chiaro) · colori a tempera naturali (ricetta a seguire) · lana per indossare la mascherina

Materiali per i colori a tempera

· Farina · Amido di mais · Acqua · Contenitori piccoli (uno per ogni colore) · Bastoncini per mescolare · Pigmenti naturali ottenuti con verdure fresche o spezie

Procedimento

Preparare una base per i colori a tempera, unendo 100 g di farina e 100 g di amido in un contenitore. Aggiungere gradualmente l’acqua, mescolando continuamente fino a ottenere una consistenza simile a quella della panna, assicurandoci di non aggiungere troppa acqua in una sola volta, poiché potrebbe diventare troppo liquida. Qualora la miscela risulti con qualche grumo, passare il composto al minipimer per renderla vellutata. Dividere la base in parti uguali a seconda del numero di colori che si desidera creare: se si utilizzano le verdure, frullarle prima con il minipimer così da ottenere un composto omogeneo; nel caso di spezie o polveri miscelarle direttamente alla pastella. A questo punto utilizzare un pennello per dipingere il cartoncino, precedentemente sagomato a forma di mascherina. Per conservare i vostri colori vegetali più a lungo, trasferiteli in contenitori sigillati o barattoli di vetro. Utilizzando la ricetta di base, sperimentate le proporzioni per personalizzare colori e sfumature. Buon divertimento!

Per ottenere il rosa fucsia potrete utilizzare succo di barbabietola Per ottenere il giallo potrete utilizzare la curcuma Per ottenere il blu aggiungete bicarbonato al rosa fucsia

Foto di Orango Films

Per ottenere il verde utilizzate succo di spinaci o prezzemolo Per ottenere il marrone, caffè o cacao in polvere

Scopri i video di questi laboratori e altri progetti da realizzare con i più piccoli, in collaborazione con la fattoria didattica La piccola campagna, inquadrando il QRcode

“La piccola campagna - Fattoria didattica” via Cason 21 C, San Massimo, Verona la.piccolacampagna

L’angolo dei bambini 27

L’angolo dei bambini

Mascherine di carnevale colorate con tempere fatte in casa


Minestrone invernale con cannellini e avena con Blessed Brands Creative Studio

Costo a porzione 800 g di fagioli cannellini già cotti 500 g di funghi champignon 250 g di avena decorticata 4 patate medie 3 carote 1 porro 1 mazzo di sedano 1 mazzo di cavolo nero 1 litro di brodo vegetale olio extravergine d’oliva q.b. sale q.b.

1

Per prima cosa, mettete in ammollo l’avena in acqua tiepida per almeno un’ora, in modo tale da velocizzarne la cottura. Nel frattempo, pulite le patate e le carote, privatele della buccia e tagliatele a tocchetti. Tagliate anche sedano, porro e funghi a rondelle e fate a listarelle il cavolo nero.

2

Rosolate tutte le verdure in una pentola capiente, assieme a un filo di olio. Aggiungete anche l’avena, aggiustate di sale e coprite con il brodo bollente. Cuocete a fuoco medio per circa un’oretta, unendo anche i fagioli a metà cottura e mescolando di tanto in tanto. Se necessario, allungate con dell’acqua calda.

3 Una volta che il minestrone sarà pronto e tutte le verdure saranno

ben cotte, lasciatelo riposare per qualche minuto per poi servirlo assieme a qualche fetta di pane o dei crostini croccanti.

Fagioli cannellini SÌ ESSENZIALI

meno di 2 euro

28 Zuppe di stagione

meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Ingredienti per 4 persone


Zuppe di stagione

Un piatto caldo e corroborante, perfetto come coccola per le giornate invernali. Una volta pronto, potete gustarlo subito oppure congelarlo già in porzioni e scaldarlo al momento del bisogno. Vi basteranno solo pochi minuti. Per aiutarvi ancora una volta nell’organizzazione in cucina, potete tagliare in anticipo tutte le verdure e congelarle da crude, in modo tale che le abbiate subito a disposizione, dimezzando così i tempi di preparazione.

Zuppe di stagione 29


Una piccola impresa culturale Educazione Waldorf Edizioni è un progetto editoriale rivolto non solo agli esperti del settore, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire l’antroposofia, cui NaturaSì è da sempre molto vicina.

Nell’ambito della promozione della pedagogia Steiner Waldorf rientra anche il progetto editoriale Educazione Waldorf Edizioni. Come nasce questa casa editrice? Educazione Waldorf Edizioni (EWE) è un’avventura editoriale che mette radici nel 2002, con una vocazione culturale: la fondazione tedesca Softwa-

30 Approfondimento

re AG riconobbe la necessità per gli insegnanti Waldorf italiani di avere a disposizione testi che fossero loro di supporto. Si rese quindi disponibile a sostenere con un’importante donazione la traduzione e la pubblicazione di libri, a patto che i soci si rendessero economicamente compartecipi del progetto. I soci della Federazione si impegnarono allora a destinare una quota a loro discrezione per l’acquisto di libri di quella che in futuro sarebbe diventata una nuova casa editrice. Questo fu il volano che permise a EWE di iniziare un’attività costante di traduzione e pubblicazione di libri.

Qual è il target ideale di EWE? EWE nasce come casa editrice al servizio dei maestri delle scuole steineriane ma, nel tempo, si è rivolta a un pubblico sempre più ampio. A questo scopo, la proposta editoriale di EWE offre varie collane, per una panoramica complessiva di quaranta titoli attualmente pubblicati.

Quaranta perle per cinque collane La selezione più ricca (19 titoli) è quella della collana di Didattica e Pedagogia, con ispirazioni sui temi che toccano i fondamenti della pedagogia

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La Federazione delle Scuole Steiner Waldorf in Italia è stata fondata nel 1992 con lo scopo di contribuire allo sviluppo e alla diffusione del movimento pedagogico Steiner Waldorf, iniziato da Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, circa un secolo fa per rinnovare la vita culturale e spirituale della società attraverso l’educazione e l’istruzione scolastica, promuovendo la libertà di insegnamento e di educazione. La Federazione rappresenta il movimento istituzionalizzato delle Scuole Steiner Waldorf in Italia, che raccoglie circa 3500 allievi e 500 insegnanti. I soci gestori di scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di I e II grado e di centri di formazione per insegnanti, sono 38. A questi si aggiunge l’Associazione Sole Luna Stelle, che ha l’obiettivo di favorire l’educazione del bambino del primo settennio, lavorando in particolare con le insegnanti d’asilo.


Uno sguardo al futuro Anche grazie alla nuova distribuzione presso i NaturaSì, l’intento di EWE è quello di aprirsi al mondo della cultura e delle scuole, anche statali, per proporre un approccio pedagogico rispettoso del singolo essere umano e fecondo per il futuro individuale e collettivo. I libri EWE sono fonte di spunti e di ispirazioni per tutti coloro che fanno esperienza del lavoro con bambini e adolescenti e anche per la propria vita personale. Stiamo lavorando a un nuovo sito internet e ci stiamo adoperando per dare vita a iniziative che coinvolgano un pubblico più ampio. In questa direzione, la nuova collaborazione con NaturaSì è per noi motivo di gratitudine e di entusiasmo.

Dove si possono acquistare i libri EWE? La grande novità è che, da oggi, tutti i libri EWE sono disponibili anche presso i NaturaSì d’Italia: possono essere comodamente prenotati presso il proprio negozio di fiducia. Questa opportunità per l’acquisto arricchisce le attuali forme di distribuzione sul territorio nazionale (per ogni informazione in merito si può scrivere a: edizioni@educazionewaldorf.it).

Un libro nel carrello

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Il catalogo completo e aggiornato dei libri Educazione Waldorf Edizioni si può consultare qui:

Il logo della casa editrice Il logo della Federazione delle Scuole Steiner Waldorf in Italia è stato progettato nei primi anni Duemila dall’architetto Stefano Andi, studioso ed esponente dell’Architettura Organica Vivente, membro del consiglio centrale del Forum internazionale Uomo e Architettura. Oggi è anche il logo della casa editrice Educazione Waldorf Edizioni, il progetto culturale sotto l’ala della Federazione.

Da oggi è attivo il servizio di prenotazione dei libri EWE in tutti i NaturaSì d’Italia. Prenota i tuoi libri presso il tuo NaturaSì di fiducia: potrai ritirarli direttamente in negozio mentre fai la spesa.

Approfondimento 31

Approfondimento

Steiner Waldorf e varie discipline (tra gli argomenti trattati: lavoro manuale, astronomia, aritmetica, geometria, storia, scienze della terra...). La collana Studi antroposofici di pedagogia steineriana, a cura dell’Associazione Sole Luna Stelle, rivolge particolare attenzione all’impulso pedagogico dedicato alla prima infanzia. Una terza collana, che al momento presenta tre titoli, è denominata Vita sociale e tocca temi trasversali all’educazione, con l’ambizione di rivolgere lo sguardo, in prospettiva, anche alla triarticolazione sociale. La collana Pedagogia Curativa, a cura dell’Associazione Italiana per la Pedagogia Curativa e la Socioterapia Antroposofiche, vuole essere un contributo all’approfondimento di temi fondanti dell’antropologia antroposofica e alla creazione di una cultura sociale che permetta un’inclusione autentica, valorizzando le potenzialità e l’unicità di ciascuno. Infine, la collana I quaderni di ricerca, frutto di ricerche pedagogiche originali di maestri italiani, è stata inaugurata con il primo titolo sull’argomento del maschile e del femminile nel 2023. Nello stesso anno, una feconda collaborazione con la Società Antroposofica ha permesso di dare alle stampe, fuori collana, uno straordinario libro di arte vivente: Arte longobarda di Rudolf Kutzli.


Panfrutto integrale con frutta secca

a cura di Disanapianta

Costo a porzione 450 g di farina integrale di grano triticum turanicum, 150 g di farina integrale di farro, 150 g di malto di mais, 100 g di olio di mais, 100 g di mandorle, 100 g di uvetta, 50 g di crema di nocciole, 30 g di albicocche secche, 30 g di pistacchi tritati, 2 arance: scorza grattugiata e succo, 150 g ulteriori di succo di arance, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di vaniglia in polvere, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 70 g di acqua tiepida, 20 g di lievito di birra fresco

Crema di nocciole NATURASÌ

meno di 2 euro

32 Impastiamo

Procedimento

1

Grattugiare la scorza delle arance e tenerla da parte. Spremere due arance e utilizzare il succo per ammollare l’uvetta e le albicocche tagliate a dadini, lasciandole idratare fino al momento dell’utilizzo. Tostare le mandorle in forno caldo a 160 °C per 10-15 minuti e poi tritarle a coltello grossolanamente.

2

Sciogliere il lievito di birra dentro una ciotola con l’acqua appena tiepida e, dopo 10 minuti di riposo, aggiungere 100 g di farina di triticum turanicum, formando un panetto. Coprire con un panno e fare riposare 2 ore in un ambiente tiepido. Ripetere l’operazione aggiungendo 70 g di succo di arance tiepido insieme ad altri 100 g di farina di triticum turanicum. Impastare fino a ottenere un panetto morbido ed elastico. Coprire con un panno e fare riposare altre 2 ore. Ripetere per la terza volta questa operazione, aggiungendo altri 100 g di farina di triticum turanicum e il succo d’arancia necessario per formare il panetto. Coprire e fare riposare altre 2 ore. Durante queste tre fasi, e trascorse le 6 ore, il lievito ha preso forza e il panetto è pronto per essere utilizzato.

meno di 3 euro

meno di 4 euro

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Ingredienti


4Sistemare la palla in uno stampo

tondo di 18-20 cm di diametro, foderato con carta da forno, e incidere la superficie con un taglio a croce. Sistemare lo stampo sulla teglia, in modo da non doverlo trasferire, e lasciare riposare in un luogo riparato fino al raddoppio del volume (occorreranno 2 ore circa). Quando sarà raddoppiato è pronto per essere cotto. Spostarlo con molta cautela per evitare che collassi. Cuocere in forno già caldo a 190 °C in modalità statica per circa 60 minuti. A fine cottura, ancora caldo, spennellare in superficie con una miscela di malto e acqua (rapporto 3 a 1).

foto di Blessed Brands Creative Studio

ingredienti umidi: malto (tenendone da parte qualche cucchiaino), olio, crema di nocciole, uvetta e albicocche insieme al loro succo. In una ciotola capiente mescolare tutti gli ingredienti secchi (il resto della farina di triticum turanicum, circa 150 grammi, la farina di farro, il sale, la cannella, la vaniglia, la scorza delle arance, le mandorle e i pistacchi tritati), poi unire gli ingredienti umidi. Aggiungere anche il panetto lievitato e impastare per alcuni minuti, fino a ottenere un impasto omogeneo. Dare forma a una palla, morbida ed elastica.

Impastiamo

3In un contenitore amalgamare gli

Impastiamo 33


a casa tua

Gli gnocchi come li faresti tu sempre pronti Classici di patate, agli spinaci, alla zucca e spätzle agli spinaci

negozi e aziende agricole bio

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Cosa ci nutre

Tutto è connesso di Jasmin Peschke

Iniziamo il nuovo anno con i migliori propositi, continuando a prestare attenzione alle relazioni e alle connessioni con quello che ci circonda. Si tratta del rapporto con il tessuto sociale attorno a noi, ma anche del rapporto con la terra e, non ultimo, con noi stessi. Perché la nostra salute e vitalità “non è slegata dalla vitalità di tutta la catena alimentare”, come ci spiega Jasmin Peschke in “Cibo vitale. Nutrire l’uomo per rigenerare la terra”, del quale trovate di seguito un estratto.

Nuovi agricoltori, per un’agricoltura sana

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“La conversione verso una catena di produzione del valore sostenibile all’interno di un sistema alimentare dinamico è possibile solo se impariamo a volgere la nostra attenzione al tutto e alle relazioni tra i vari elementi anziché alla presenza o all’assenza di determinate sostanze; secondo tale visione, noi ci connettiamo con il nostro mondo interiore, con la nostra anima e con la nostra morale. L’importante e significativo beneficio che l’agricoltura biologica e biodinamica apporta per la tutela del clima si perde di vista quando ci si concentra sull’azoto o su una qualsiasi altra sostanza nociva. Il bilancio finale suggerisce che a volte sarebbe opportuno ridurre il numero di agricoltori. In realtà, la verità è questa: c’è un urgente bisogno di molti nuovi agricoltori che però facciano agricoltura biologica e biodinamica, se vogliamo che le persone sulla terra si nutrano in modo salutare!

La nostra vitalità è la vitalità degli alimenti “Per percepire la vitalità è effettivamente molto importante essere nella condizione (e avere la possibilità) di trovare una sana capacità autonoma di efficienza. Sotto questa luce è interessante osservare da vicino la digestione del cibo, che è molto di più di un semplice assorbimento di singole sostanze nutritive. Qui entra in gioco il nostro

rapporto personale con il cibo, che si rispecchia nell’intestino così come nella nostra psiche. Se ci occupiamo dei nostri terreni agricoli, delle nostre colture vegetali e dei nostri animali allevati amorevolmente e con piena dedizione e se li supportiamo nello sviluppo della loro individualità, otteniamo dei prodotti alimentari maturi, dal carattere deciso e autentico. Questi prodotti alimentari stimolano in modo ottimale i nostri sensi e i nostri organi digestivi e ci sostengono amorevolmente nel mantenimento della nostra vitalità. E la nostra vitalità non è isolata rispetto alla vitalità di tutta la catena di produzione alimentare”.

Sun – Earth – Human: 100 years of the Agriculture Course In occasione del centenario dell'agricoltura biodinamica dal 7 al 10 febbraio si terrà a Dornach, in Svizzera, “Sole – Terra – Uomo: 100 anni del Corso di Agricoltura”. Tre giorni di corsi, conferenze e incontri per celebrare i 100 anni di questa disciplina. Per saperne di più: www.agriculture-conference.org

Dr. Jasmin Peschke è autrice del volume “Cibo vitale. Nutrire l’uomo per rigenerare la terra” (disponibile nei negozi NaturaSi), Specialista in scienze della nutrizione, da più di 30 anni si occupa di alimentazione in chiave antroposofica. Dal 2016 è responsabile per l'alimentazione nella Sezione di Agricoltura della Libera Università di scienza dello spirito presso il Goetheanum a Dornach, in Svizzera.

Cosa ci nutre

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ViandantiSì

Viaggi per tutti i gusti ViandantiSì, tour operator che collabora con NaturaSì da ormai cinque anni, offre diverse soluzioni di viaggio, in gruppo o in autonomia, per soddisfare qualsiasi esigenza.

Il viaggio è una cosa molto soggettiva. Che tu lo preferisca in gruppo o ti senta più incline all’autonomia, viaggiare permette sempre un cambio di prospettiva, un confronto con l’altro, una crescita personale, una visione più ampia di ciò che ci circonda. ViandantiSì, tour operator che collabora con NaturaSì da ormai cinque anni, offre diverse soluzioni di viaggio, in gruppo o in autonomia.

I programmi per il 2024 si trovano nel nostro portale www.viandantisi.it

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I viaggi di gruppo Per esempio, grazie ai nostri viaggi di gruppo potrai visitare comunità biodinamiche, quali Sekem in Egitto e Dottenferof in Germania, oppure centri di selezione e ricerca sulle sementi libere per la biodinamica, come Sativa, o immergerti nello spirito dell’antroposofia al Goetheanum, in Svizzera. Un’occasione per dedicare del tempo a se stessi, ma anche per stringere nuove amicizie, condividendo esperienze ed emozioni, scambiando opinioni, arricchendosi così a livello culturale e personale. Pronti a partire insieme? Viaggia a Sekem, dal 14 al 20 febbraio 2024. Un viaggio indimenticabile attraverso l’Egitto del passato e del presente, durante il periodo di fioritura della calendula.

Le proposte Biovagando Con le proposte Biovagando, invece, potrai scegliere il periodo più idoneo per partire, con la possibilità di personalizzare il numero di notti o il programma suggerito. Gli itinerari sono strettamente legati alle aziende agricole dell’ecosistema NaturaSì, con proposte in strutture ricettive di piccole dimensioni, inserite in contesti paesaggisticamente incontaminati. Potrai così conoscere da vicino chi produce gli alimenti che trovi negli scaffali e soprattutto come vengono prodotti. Un modo diverso per vivere la vacanza con i famigliari o con gli amici e per regalarsi un soggiorno a contatto con la natura. Qualche esempio? I formaggi della Cascina Bagaggera, i pani dei migliori panifici dell'ecosistema NaturaSì, la pasta Girolomoni, i cereali del Cerreto, il vino dell’azienda Valdibella e molti altri prodotti e relative aziende agricole.

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Hotel Garnì Roberta Escursione sulla Marmolada con ciaspole

Tauber’s Bio Vitalhotel Ingredienti bio, locali e di stagione in Alto Adige

Perdersi nei propri pensieri tra i boschi della Valle Aurina, contemplando i monti e la natura circostante, sarà un’esperienza indimenticabile. Poi, una volta rientrati al Bühelwiert, lasciatevi coccolare dal calore della sauna, godetevi delle ore di silenzio nella zona relax oppure scegliete tra massaggi e trattamenti cosmetici per il benessere di corpo e mente.

Con uscite guidate giornaliere, come alle Cinque Torri e al Rifugio Città di Fiume, e notturne, come al Passo Giau, al Rifugio Laresei, al Rifugio Fuciade, la ciaspolata è tra le esperienze più belle sulle Dolomiti. Se invece preferite sciare, gli impianti di risalita sono a soli 400 m, raggiungibili direttamente con gli sci ai piedi.

Al Tauber's Bio Vitalhotel la qualità biologica, vale a dire l’energia vitale dei prodotti, è un tema ricorrente, perché tanto importante quale fonte di vita, quanto speciale caratteristica della Val Pusteria. Frutta, verdura ed erbe aromatiche provengono direttamente dal giardino dell’hotel, così come il latte arriva fresco ogni giorno e il burro direttamente dalla malga.

Fondamentale è scegliere accuratamente il luogo in cui alloggiare, orientandoci su strutture che abbiano i nostri stessi principi e che adottino con convinzione soluzioni improntate alla sostenibilità. Ospitalità Natura fa proprio questo: riunisce tutte quelle realtà che, attraverso le loro scelte, portano avanti un’idea di vacanza consapevole e sostenibile. Scopri tutte le offerte su ospitalitanatura.it Per informazioni scrivi a info@ospitalitanatura.it

Ospitalità Natura

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Provaci

Prova in cucina i nuovi Isola Bio Protein Plus nei gusti Choco e Vaniglia!

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“a cura di”

Cremoso proteico al caffè

Ingredienti per 4 persone

-300g Isola Bio Soia vaniglia Protein plus 40’ -300g mascarpone vegan -26g amido di mais -14g zucchero di canna -q.b. olio essenziale di limone (in alternativa buccia di limone) -q.b. cacao amaro in polvere -q.b. Biscotti vegani tipo savoiardi -Tazzina di caffè

Preparazione

Preparare una tazzina di caffè zuccherata e allungarla con acqua. In un pentolino mettere la bevanda soia vaniglia, lo zucchero, amido e olio essenziale di limone, mescolare bene fino a bollore poi raffreddare per 15 minuti. Bagnare i biscotti nel caffè, adagiarli su un piatto e versare sopra la crema precedentemente miscelata con il mascarpone vegano. Terminare con una spolveratina di cacao amaro.

Porridge proteico al cacao e frutta

Ingredienti per 1 persona

-180g Isola Bio Soia Cacao Protein Plus -40g Isola Bio porridge -10g sciroppo d’acero -q.b. polvere di cannella -q.b. frutta fresca

Preparazione

10’

Mettere sul fuoco in un pentolino la bevanda vegetale al cacao e il porridge, mescolare finchè il tutto non si addensa, poi unire lo sciroppo d’acero e un pizzico di cannella. Mescolate e far riposare qualche minuto. Versare il contenuto in una ciotola e guarnire con frutta fresca. Si consiglia al posto della frutta di utilizzare anche dei semi misti a piacere e della crema di nocciola o cacao.

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“a cura di”


Turismo Aziendasostenibile del mese

Trasparenti,

come la nostra vaschetta Con la nuova vaschetta dei salumi PrimaVera, il Salumificio Pedrazzoli rinnova la sua immagine e ribadisce il proprio impegno in materia di sostenibilità.

Una nuova vaschetta trasparente, 100% riciclabile in ogni sua componente, e una nuova etichetta in carta FSC® stampata con inchiostri a base d’acqua, senza solventi, più piccola della precedente al fine di ridurre lo spreco di risorse: sono le grandi novità 2024 dalla linea PrimaVera Bio del Salumificio Pedrazzoli. Un packaging più sostenibile che permette di valorizzare al meglio l’artigianalità del prodotto: salumi affettati dal fresco e adagiati a mano, fetta dopo fetta, nella vaschetta.

messaggio promozionale

Sostenibilità e qualità La qualità del prodotto, del resto, è tra le caratteristiche del Salumificio Pedrazzoli sin dalla sua fondazione, nel 1951 a San Giovanni del Dosso (in provincia di Mantova) quando Arnaldo Pedrazzoli fondò la sua azienda che ancora oggi – guidata dai suoi figli e dai suoi nipoti – conserva una dimensione familiare. Una scelta confermata dalla nascita di PrimaVera Bio, linea esclusivamente dedicata al biologico, nel 1996, agli albori del biologico. Una linea che, per ben due anni – nel 2013 e nel 2016 – è valsa al Salumificio Premio Good Pig di Compassion in World Farming (CIWF), Associazione internazionale che si occupa della tutela del benessere degli animali nell’industria alimentare. Pedrazzoli del resto non è nuovo ai riconoscimenti, come testimoniano per esempio i Cinque Spilli come Migliore azienda bio d’Italia che gli sono stati riconosciuti dalla prestigiosa Guida Salumi d’Italia.

Una filiera completa I salumi biologici PrimaVera Bio sono privi di glutine, senza derivati del latte e alcuni prodotti sono inseriti nel prontuario dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia). Salumificio Pedrazzoli è un’azienda a ciclo chiuso, con allevamenti di proprietà dislocati in Lombardia ed Emilia Romagna, che si contraddistingue da altre aziende italiane del settore per essere al contempo allevatore e produttore. Lavora solo suino 100% italiano proveniente dai suoi allevamenti e propone ricette antiche che hanno l’ambizione di riscoprire sapori ormai dimenticati.

vecchia etichetta

nuova etichetta

Azienda del mese

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Dal cuore verde della Baviera un gusto tutto naturale

www.andechser-natur.de Andechser Molkerei Scheitz GmbH • Biomilchstraße 1 • D-82346 Andechs Telefon: +49 (0) 8152/379-0 • Fax: +49 (0)8152/379-201

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Tutta la purezza del melograno in questo succo preparato solo con i migliori frutti maturi, spremuti in modo tradizionale, dal sapore lievemente acidulo e naturalmente dissetante.

Il gusto autentico di albicocca, pera, pesca e prugna in queste puree di frutta cotta sottovuoto, perfette a colazione, ideali da spalmare.

Più Bene

Querceta

Stracchino light biologico

Ricotta vaccina senza lattosio

Un formaggio molle da tavola, dal gusto cremoso e dalla consistenza delicata: a ridotto contenuto di grassi, è preparato con caglio microbico e latte vaccino italiano.

Senza lattosio, perché ottenuta da siero di latte vaccino aziendale delattosato, è ideale sia per piatti salati che per ricette dolci, grazie al suo sapore delicato.

Bio Alleva

Ambrosiae

Übergranola proteica e avena con cacao fondente

Tagliatina di pollo ruspante Un piatto pronto, solo da scaldare, preparato con carne di pollo dal collo nudo, pollo ruspante – allevato in spazi aperti e libero di muoversi – che risulta rustico e saporito.

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Una croccante granola con un alto contenuto di proteine vegetali a base di grano saraceno germogliato, con fiocchi di avena e cacao fondente. Senza glutine e rigorosamente RAW.

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Mordibella, affettati vegetali Mordibella è una linea di alternative ai salumi tradizionali, senza glutine e 100% vegetali: provali nelle varianti mortadella, con gustosi pistacchi, e prosciutto cotto arrosto, piacevolmente affumicato.

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Dal 2 novembre al 29 novembre

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Sedanini e spaghetti di grano saraceno Fonte di fibre e proteine, garantiscono una buona tenuta in cottura ma sono senza glutine, perché preparati esclusivamente con grano saraceno.

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Bastoncini e polpettine

Skyr

Due sfiziosità 100% vegetali ideali come finger food: i bastoncini di quinoa alle verdure, croccanti e leggermente speziati, e le polpettine di avena e carote con verdure.

Ricco di proteine e con solo lo 0,2% di grassi, è preparato esclusivamente con latte scremato e fermenti, senza aggiunta di aromi, e conserva un gusto fresco e una consistenza cremosa.

Ti aspettiamo nel tuo Le foto hanno carattere puramente illustrativo.


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Falafel all’orientale

Muffin con gocce di cioccolato

Delicati e leggermente speziati, sono preparati con una base di carote e zucchine, e arricchiti con riso integrale, semi di sesamo e mandorle. Facili da preparare, sono pronti da gustare in pochi minuti.

Morbidi tortini ideali per risvegli soffici come… piumette. Semplici e golosi, preparati con yogurt e uova fresche, sono arricchiti con irresistibili gocce di cioccolato.

Biorganica Italia

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Olive nere denocciolate in olio extravergine d’oliva

Succobene mela È perfetto anche d’inverno, appena scaldato, al naturale oppure aggiungendo un pizzico di zenzero, questo succo ricavato unicamente dalla spremitura delle mele.

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Conservate in olio extravergine di oliva, sono ottime per rendere ancora più sfiziosi antipasti, insalate e primi piatti, anche insieme ai pomodorini semisecchi.

Sojade

Dessert soia mirtillo e albicocca

Rice Natural Premium Bauletto Fai scorta della tua bevanda vegetale preferita grazie al pratico bauletto 6 x 1 litro. Perfetta a colazione, grazie al suo gusto delicato è ideale anche per frullati, budini, dolci, purè e salse.

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Formaggio di capra a fette Pratiche fette di formaggio, preparato con il latte di capre allevate nelle splendide Prealpi dal sapore delicato e dalla consistenza cremosa. Nella comoda confezione richiudibile.

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Nelle varianti mirtillo e albicocca, due cremosi dessert a base di soia nell’innovativo vasetto in carta cartone, che garantisce la conservazione del prodotto riducendo l’impatto ambientale.

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Fiorenza Naturale Uno spalmabile 100% vegetale, senza latte e senza lattosio, con fermenti lattici vivi. Ottimo per panini e torte salate, è indicato anche per la pasta, per mantecare il risotto e per cremosi dessert veg.

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Fette biscottate integrali Fragranti fette biscottate, per iniziare la giornata con gusto: senza zuccheri aggiunti*, con olio extravergine di oliva, farina integrale e semi di lino. Un velo di confettura e la colazione è servita! *contiene naturalmente zuccheri

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Budino al cioccolato Cucchiaio dopo cucchiaio il raffinato piacere di un cremoso dessert preparato con latte fresco certificato Bioland, nella golosa variante al cioccolato.


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In cucina è essenziale divertirsi con pochi ingredienti... Scopri le ricette sul nostro sito naturasi.it/offerte Una calda zuppa invernale di ceci con chips di cavolo nero e dadini di pane croccante per una serata che scalda il cuore. Sempre in dispensa un barattolo di ceci!

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