Consulenti del Lavoro - Dicembre 2023

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LAVORO E FESTIVITÀ: COME REGOLAMENTARE IL TRATTAMENTO ECONOMICO Ecco come procedere nel caso di svolgimento della prestazione d’opera durante le festività da parte di lavoratori retribuiti in relazione alle ore di lavoro (anche da lavoratori retribuiti parzialmente in misura variabile) A cura della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

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e il lavoratore svolge regolarmente la sua attività durante un giorno festivo come va retribuito? Cosa prevedono i contratti collettivi di categoria? A fornire indicazioni utili su come regolamentare il godimento di tutte le parti o una parte delle festività, l’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dal titolo “Lavoro e festività: come regolamentare il trattamento economico”. Nel documento la premessa è dedicata alla festività del 1° novembre, data in cui il lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro in quanto giornata festiva e all’elenco delle festività soppresse dalla legge n. 54/1977;

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a seguire, la regolamentazione del tratta- la giornata è considerata festiva. Se però mento economico sia nel caso di svolgi- svolge ugualmente l’attività lavorativa, mento della prestarinunciando al suo LA LEGGE 5 MARZO 1977 N.54 zione d’opera durante diritto, gli è riconoHA SOPPRESSO DIVERSE FESTIVITÀ, le festività che in sua sciuto il trattamento ALCUNE DELLE QUALI SONO assenza da parte di economico indicato STATE POI RIPRISTINATE lavoratori retribuiti in di seguito. La Legge relazione alle ore di lavoro, in misura fissa, 5 marzo 1977, n. 54, ha soppresso diverse e da lavoratori retribuiti parte in misura festività, alcune delle quali sono state poi fissa e parte in misura variabile. ripristinate; ad oggi le festività soppresse sono: il 19 marzo (San Giuseppe), il giorLE FESTIVITÀ E IL TRATTAMENTO no dell’Ascensione, il giorno del Corpus ECONOMICO Domini, il 29 giugno (S.S. Pietro e Paolo) Nella festività del 1° novembre il lavoratore con l’esclusione del Comune di Roma, il ha diritto di astenersi dal lavoro in quanto 4 novembre, (festa dell’unità nazionale).


in collaborazione con la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

Quest’ultima festività nazionale è spostata dell’orario settimanale contrattuale, o, in alla domenica successiva. Per la festività mancanza, a quello di legge; nazionale del 4 novembre, il trattamento b) in presenza di prestazione d’opera: oltre economico è, di fatto, analogo a quello pre- alla normale retribuzione globale di fatto visto in caso di festigiornaliera, compreIN ASSENZA DI PRESTAZIONE vità coincidente con so ogni elemento acD’OPERA DI LAVORATORI “A ORE” la domenica. Alcuni cessorio, deve essere DEVE ESSERE CORRISPOSTA contratti collettivi corrisposta la retriLA NORMALE RETRIBUZIONE hanno previsto che in buzione per le ore di sede aziendale possa essere regolamentato lavoro effettivamente prestate, con la magil godimento di tutte o una parte delle festi- giorazione per il lavoro festivo. vità soppresse mediante la concessione di Il trattamento di cui sopra deve essere permessi individuali (spesso quattro grup- ugualmente corrisposto per intero al lavopi di permessi di 8 ore ciascuno). ratore anche nei casi di: • riduzione dell’orario giornaliero o settiLAVORATORI RETRIBUITI manale di lavoro; IN RELAZIONE ALLE ORE DI LAVORO • sospensione del lavoro a qualunque causa I datori di lavoro privati sono tenuti, duran- dovuta, indipendentemente dalla volontà te le festività, a corrispondere ai lavoratori del lavoratore. Se la sospensione è in atto dipendenti retribuiti in relazione alle ore da oltre 2 settimane, il trattamento econodi lavoro compiute, il seguente trattamento mico spetta per le festività nazionali e non economico: per quelle infrasettimanali; a) in assenza di prestazione d’opera: deve • sospensione del lavoro dovuta a riposo essere corrisposta la normale retribuzione compensativo di lavoro domenicale; di fatto giornaliera, determinata raggua- • sospensione del lavoro dovuta a coincigliandola a quella corrispondente ad 1/6 denza della festività con la domenica o al-

IN PRESENZA DI PRESTAZIONE D’OPERA, OLTRE ALLA RESTRIBUZIONE GIORNALIERA DEVE ESSERE CORRISPOSTA LA RETRIBUZIONE MAGGIORATA

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> tro giorno festivo, compresa la celebrazione del Santo Patrono. Per retribuzione globale di fatto giornaliera deve intendersi la normale intera retribuzione giornaliera, compreso ogni elemento accessorio di essa: quella cioè che è corrisposta di fatto al lavoratore, anche se essa sia, per motivi di merito o per qualsiasi altro motivo, superiore a quella minima stabilita dai contratti collettivi di categoria. Per i lavoratori retribuiti a cottimo, provvigioni o con altre forme di compensi mobili, si calcolerà il valore delle quote mobili sulla media oraria delle ultime quattro settimane. Nella determinazione del sesto dell’orario di lavoro settimanale, deve essere escluso dagli elementi di calcolo l’eventuale lavoro straordinario che l’azienda avrebbe potuto far effettuare nel periodo in cui cade la festività, non potendosi considerare come normale retribuzione quella inerente ad un lavoro non avente carattere di normalità.

LAVORATORI RETRIBUITI IN MISURA FISSA E FESTIVITÀ

a) Quando non vi è prestazione di lavoro, la base di 1/26 della retribuzione mensile i lavoratori retribuiti in misura fissa non fissa, o comunque in base al coefficiente hanno diritto a retribuzione alcuna, in previsto dalla contrattazione collettiva; quanto, dato il loro sistema di remunera- • se vi è prestazione di lavoro, ai lavorazione (a settimana, a quindicina, a mese, tori retribuiti in misura fissa spetta, oltre ecc.), questa già comal trattamento di cui NON È DOVUTO ALCUN prende lo stipendio o sopra, il compenso COMPENSO IN CASO DI COINCIDENZA il salario per i giorni previsto dai contratti DELLE FESTIVITÀ CON IL GIORNO festivi inclusi nel pedi lavoro per tali preDI RIPOSO COMPENSATIVO riodo. stazioni (art. 2 detto b) Quando vi è prestazione di lavoro, ai la- Accordo). voratori retribuiti in misura fissa è dovuta A fini esemplificativi il trattamento è corla maggiorazione sulla retribuzione per le risposto anche a coloro che, nei casi conore di lavoro effettivamente prestate. sentiti dalla legge, lavorano normalmente c) Quando la festività ricorre di domenica: di domenica e godono del prescritto riposo • se non vi è prestazione di lavoro, spetta compensativo, fermo restando che non è tuttavia un importo pari ad una quota gior- dovuto alcun compenso in caso di coincinaliera della retribuzione di fatto (art. 1, ac- denza della festività con il giorno di riposo cordo interconfederale 3 dicembre 1954). compensativo (art. 2, accordo interconfeL’importo della quota sarà determinato sul- derale 3 dicembre 1954).

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d) Quando l’orario settimana/e è distribuito su 5 giorni e la festività coincide con il sabato, o con l’equivalente giornata di riposo, mentre alcuni contratti prevedono che non è dovuto alcun compenso aggiuntivo (ad esempio, il contratto per i lavoratori del cemento del 24 aprile 2020), altri, al contrario, prevedono lo stesso trattamento della festività che cade di domenica e cioè la corresponsione di un importo pari ad una quota giornaliera di retribuzione (ad esempio, il contratto per i lavoratori delle calzature - piccola e media industria - del 25 gennaio 2021). Sul punto, e naturalmente in assenza di norma collettiva regolatrice, la giurisprudenza maggioritaria si è orientata per l’esclusione di qualsiasi compenso aggiuntivo in quanto il trattamento economico per la festività si intende compreso nella retribuzione mensile


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AZIENDE A CACCIA DI PROFILI TECNICI Entro il 2027, a fronte di un fabbisogno di 3,7 milioni di nuovi profili professionali, mancheranno ogni anno all’appello circa 133 mila diplomati degli istituti tecnici e oltre 8mila laureati

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LAVORATORI RETRIBUITI PARTE IN MISURA FISSA E PARTE IN MISURA VARIABILE Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito che l’obbligo del datore di lavoro, in questi casi, consiste nell’integrare la retribuzione - spettante per intero al lavoratore - mediante il solo pagamento, nelle festività non lavorate, di quella parte mobile della retribuzione giornaliera che, per essere legata all’orario di lavoro compiuto, il lavoratore non percepirebbe a causa della mancata prestazione, mentre l’aliquota giornaliera della retribuzione fissa (commisurata cioè indistintamente ad un determinato periodo di paga) è già assicurata al lavoratore ugualmente ed automaticamente dallo stesso sistema retributivo e non deve perciò essere corrisposta una seconda volta (ML, circ. 21 maggio 1956, n. 170).

iù chance di lavoro per i profili tecnici e professionali. Nei prossimi cinque anni le aziende saranno a caccia di diplomati con formazione tecnica e laureati STEM. Una sfida complessa considerato che i profili più richiesti saranno anche i più introvabili. Infatti, a fronte di un fabbisogno di 3,7 milioni di nuovi profili professionali, stimato per il periodo 20232027, mancheranno ogni anno circa 133 mila diplomati degli istituti tecnici e professionali e 8700 laureati, con gap particolarmente rilevanti nel settore medico sanitario. Inoltre, la difficoltà di reperimento del personale da parte delle imprese tenderà ad aumentare, complici i macro-trend digitale e green che porteranno ad un’intensificazione delle skill necessarie per poter governare le transizioni tecnologiche in atto, rischiando, peraltro, di ridurre l’efficacia degli investimenti del PNRR. Un’emergenza reale che, senza un cambio di rotta, potrebbe costare fino a 37.7 miliardi di euro, con un particolare aumento dei costi per i settori più legati alla stagionalità. Ad evidenziarlo la nota dell’Ufficio Studi dei Consulenti del Lavoro

dal titolo “Formazione e lavoro. Quali percorsi per il mercato del lavoro che verrà?” che ha elaborato i dati del Rapporto di “Previsione dei fabbisogno occupazionali e professionali” di Unioncamere Excelsior che, nell’ultima data del 9 ottobre, ha evidenziato che il mismatch tra domanda e offerta supera la soglia del 50%. Tra i diplomati secondari, i percorsi formativi più richiesti saranno quelli in amministrazione, finanza e marketing (83 mila), turismo e ristorazione (57 mila), meccanica, meccatronica ed energia (55 mila). Seguono formazione socio-sanitaria e benessere (33 mila) e costruzioni (30 mila). Con riferimento ai laureati, invece, i percorsi più appetibili per il mercato saranno quelli STEM (69 mila profili richiesti in Science, Technology, Engineering e Mathematics) e a seguire, economico statistico (46 mila), medico sanitario (43 mila), giuridico e politico sociale (40 mila). Più chance, invece, per la formazione terziaria (universitaria e ITS) dove, a fronte di un fabbisogno medio annuo di quasi 253 mila diplomati, il

sistema formativo ne immetterà sul mercato 244 mila. Il divario più rilevante si avrà nel settore medico sanitario, dove ogni anno si stima che mancheranno all’appello più di 12 mila profili (il 27,7% di quelli di cui il mercato avrà bisogno). “In quest’ottica la preparazione delle future generazioni al mondo del lavoro è diventata una delle sfide più urgenti. È necessario orientare i giovani verso percorsi formativi professionalizzanti e il più possibile connessi con le esigenze del mercato del lavoro, implementando programmi di formazione mirati che consentano di sviluppare competenze altamente richieste dalle imprese, in primis nei settori tecnici e professionali”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca.“Per garantire una forza lavoro qualificata e ridurre il mismatch tra domanda e offerta, è importante che istituzioni scolastiche, enti pubblici e imprese agiscano in sinergia per sviluppare una maggiore consapevolezza verso le skill direttamente trasferibili nel mondo del lavoro”.

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