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Dicembre 2008, N°12
Per una casa tutta verde nasce NEGOZIO VERDE!
le a i c e Sp « Sostenibilità Sostenibilità della della filiera filiera legno-arredo» legno-arredo» «
Cari Lettori, assistiamo oggi ad una fase molto delicata per il sistema industriale italiano e, più in generale, per la maggior parte dei mercati dei paesi occidentali, legata alla contingente crisi finanziaria. A causa delle condizioni di mercato le aziende trovano maggiori difficoltà per ottenere risultati positivi, sebbene il Made in Italy risulti ancora un argomento competitivo tanto nella moda quanto nel design. Nonostante il momento non propriamente positivo, stanno emergendo con forza nuove tematiche come quelle dell’Eco-sostenibilità, del Green Building, dell’Eco Design e del Risparmio Energetico - orientate al miglioramento della qualità della vita ed al rispetto ambientale – capaci di fornire al mercato risposte interessanti in termini di innovazione di prodotto e valore aggiunto per il consumatore. Si tratta infatti di settori cui guardare con ottimismo e che influenzeranno il mercato in maniera positiva.
editoriale
In questo numero di Casabenessere, oltre ad articoli di approfondimento sull’Eco-sostenibilità e sul Risparmio Energetico ed alla presentazione di nuovi progetti e prodotti, troverete anche un Vademecum sulla “sostenibilità della filiera legno-arredo”, strumento molto utile per professionisti, aziende ed operatori del settore, oltre che per il pubblico, e di semplice consultazione. Vi auguriamo una piacevole lettura Arch. Marco Poletti - Direttore Responsabile
Casabenessere n°12 Dicembre 2008 Iscrizione al Tribunale n° 1809 del 10.06.2005
Direttore Editoriale: Giulia Berruti Direttore Responsabile: Marco Poletti
Progetto grafico: Elisabetta Lombardi
Coordinamento editoriale: Elena Pappalepore Segreteria di redazione: Elisabetta Lombardi
Casa Editrice e Concessionaria Pubblicità: Studio Berruti Viale Repubblica, 69 - 20035 Lissone (MI) Tel. 039 2458413 - Fax 039 483540
Hanno collaborato a questo numero: Giulia Berruti, Marco Poletti, Elena Pappalepore, Federica Colombi, Studio Monika Carbonari, Serenella Sala, Valentina Castellani, Diesis Group, Comune di Carugate
Stampa: Grafiche Amelio Via C.A. della Chiesa, 20 80017 Melito di Napoli (NA)
Contatti: info@casabenessere.it www.casabenessere.it
Pubblicità inferiore al 45% Art.2 comma 20/B Legge 662/96. Il materiale redazionale pervenuto alla redazione, in mancanza di sottoscritti accordi, è da intendersi gratuito anche se pubblicato e non viene restituito.
sommario
pag. 06 Ci hanno creduto...e sono diventati i primi NEGOZI VERDI d’Italia pag. 08 Minacciolo: stile country-moderno nel rispetto dell’ambiente pag. 10 ACQUA, una risorsa non infinita pag. 22 Indirizzi utili
pag. 12 SEREGNO, Ri-Mostra il Ciclo del Riciclo pag. 13 Brianza&Turismo. Come promuovere e sviluppare concretamente il turismo in Brianza pag. 14 ECOMADE 2009. Green Building, Risparmio Energetico ed Eco-Design come protagonisti
pag. 16 SPECIALE HABITAT CLIMA
pag. 19 CAROSELLO DI CARUGATE. Il centro commerciale a basso impatto ambientale
speciale Vademecum «Sostenibilità della filiera legno-arredo» - Progetto Ecodesign
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Ci hanno creduto... e sono diventati
i primi NEGOZI VERDI d’Italia “Negozio Verde” nasce per opera di Ecodialogando, società di servizi brianzola impegnata sin dal 1995 nel settore della sostenibilità ambientale. L’obiettivo è quello di innovare il mercato dell'arredo e promuovere i concetti di ecosostenibilità, rispetto ambientale e risparmio energetico sensibilizzando i negozi di arredamento e gli artigiani verso questo tematiche. La forza del consorzio risiede proprio nella motivazione di negozianti ed artigiani nel proporre soluzioni d'arredo per una “casa sana” orientata al benessere abitativo e gli esercizi commerciali in oggetto proporranno prodotti che hanno ottenuto la certificazione ambientale (sostenuta dal Comune di Lissone, da Progetto Lissone S.p.a. e patrocinata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza). Ogni punto vendita presenterà anche un marchio di garanzia all’esterno del negozio, in forma di vetrofanie, e lo stesso simbolo sarà applicato sulle etichette dei prodotti che rispettano i parametri ecosostenibili imposti dall’iniziativa.
Mobil Canzi Via Timavo 21 20035 Lissone (MI)
Pieremilio Canzi
Tel/Fax 039 480652 E-mail: Web: -
Titolare Mobil Canzi
Arredando Viale Martiri - Viale della Libertà 6 20035 Lissone (MI)
Diego Castelli Titolare Arredando
Telefono: 039 481747 Fax: 039 2459203 E-mail: info@arredando-design.it Web: www.arredando-design.it
Ambrogio Motta di Luigi Motta Via S. Caterina da Siena 27 20035 Lissone (MI) Luigi Motta Artigiano
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Tel/Fax 039 482285 E-mail: ambromotta@interfree.it Web: -
Abitare di Confalonieri M. & Pozzi V. Viale della Repubblica 63 20035 Lissone (MI) Francesca Cammarata Responsabile Abitare
Tel/Fax: 039 464597 E-mail: info@abitare-lissone.it Web: www.abitare-lissone.it
L’Ellisse Viale della Repubblica 79 20035 Lissone (MI)
Roberto Arosio Titolare L’Ellisse
Telefono: 039 2459129 / 039 482724 Fax: 039 482724 E-mail: info@lellisse.com Web: www.lellisse.com
Gambarelli Arredamenti Via Vittorio Veneto, 60 24046 Osio Sotto (BG)
Mirko Gambarelli Titolare Gambarelli Arredamenti
Telefono: 035 881131 Fax: 035 4181135 E-mail: info@gambarelliarredamenti.it Web: www.gambarelliarredamenti.it
La Maison Coloniale Via Bramante da Urbino 9/A 20035 Lissone (MI) Telefono: 039 793318 Fax: 039 2497573 E-mail: lissone@lamaisoncoloniale.com
Le Fanta Camerette di Galimberti Sergio & C. Strada Nuova Valassina 166 20035 Lissone (MI) Telefono: 039 793949 Fax: E-mail 7
MINACCIOLO stile country-moderno nel rispetto dell’ambiente L’azienda veneta nata nel 1974 ha rivisitato in chiave moderna lo stile country, rivestendolo di nuovi colori ed eleganti dettagli, pur mantenendo inalterata l’anima accogliente degli ambienti. L’impiego di materiali pregiati, unito ad esperienza e passione, l’hanno portata a produrre arredamenti di alta qualità. Un'attenta selezione ed un'accurata lavorazione del legno d'abete sono il segreto dei loro prodotti.
Il legname utilizzato proviene esclusivamente da aree a rimboschimento controllato dell'Austria e della Svizzera, dove l'alta quota ed il terreno magro e pianeggiante fanno crescere abeti dalla caratteristica venatura uniforme. Dopo una lunga stagionatura gli alberi vengono tagliati con una particolare tecnica che permette di estrarre solo il cuore della pianta, offrendo così un legno stabile e duraturo nel tempo. Le speciali ed atossiche vernici all’acqua usate per la colorazione, consentono di mantenere inalterato il piacere tattile di scoprire il legno attraverso il rilievo delle venature. Chi sceglie un mobile Minacciolo può godere negli anni di un prodotto prestigioso e raffinato, frutto della maestria e della competenza dei loro falegnami, sempre nel rispetto dell’ambiente. Grazie alla fitta rete di punti vendita distribuiti in tutta Italia, ed in particolare ai quattro negozi monomarca ubicati a Treviso, Padova, Verona e Monza, chi desidera toccare con mano il prodotto avrà la possibilità di respirare l’atmosfera tipica delle collezioni Minacciolo. Lo showroom di Monza, in particolare, espone in un ampio spazio espositivo, la Collezione English Mood, programma d’arredo completo per ogni ambiente della casa: dalla cucina, alla zona living , per finire con la camera da letto e il bagno.
Minacciolo Store: Monza Via L. Manara 23 20052 Monza (MI) Tel. 039 323091 In collaborazione con Rustiarredo Treviso Via Postumia 61, 31048 S. Biagio di Callalta (TV) Tel. 0422 892212 Padova Piazza Mercato 4, 35035 Mestrino (PD) Tel. 348 4119279 Verona Via Golosine 174, 37135 Verona (VR) Tel. 045 501076 In collaborazione con Zeus Architettura d'interni
ACQUA, una risorsa non infinita Ogni essere considera l’acqua una risorsa indispensabile per la propria vita. Essa infatti viene utilizzata per numerosi scopi e sin dai tempi antichi la sua presenza ha determinato la nascita di civiltà poiché i corsi d’acqua erano utilizzati come vie di scambi commerciali. Attualmente, gran parte delle risorse idriche vengono impiegate in agricoltura, per le industrie e per le città. L’Occidente detiene il negativo primato di principale consumatore e dissipatore di questa risorsa. Talvolta si tratta di un uso incondizionato che, oltre a determinare un deterioramento delle condizioni del nostro ecosistema, fa sì che i costi d’uso della stessa siano molto più elevati. Il problema fondamentale del nostro secolo e di quello passato è stato di considerare l’aumento della richiesta d’acqua come se si trattasse di una risorsa utilizzabile all’infinito, convinzione assolutamente falsa. Solo da qualche anno l’allarme idrico ha raggiunto picchi di attenzione rilevanti, sebbene sia sempre attuale in alcune zone del mondo quali l’Africa del Nord ed il Medio Oriente, dove oltre 45 milioni di persone vivono in assenza d’acqua potabile.
di Federica Colombi
Attualmente esistono numerose strategie con possibilità di attuazione tanto a livello macro che a livello individuale, per evitare tutto questo. Di grande importanza è l’esempio della Corte suprema delle Hawaii che dal 2000 prende in considerazione ogni uso privato della risorsa, come condizionato al pubblico interesse. Ciò significa determinare un uso dell’acqua più coerente ed oculato da parte di ogni abitante. Il singolo individuo può fare molto per ridurre il consumo d’acqua, applicando riduttori di portata ai rubinetti e alle docce, installando sanitari con scarichi con tasto di stop, elettrodomestici di classe “A” che oltre al classico risparmio energetico, consentono anche il risparmio idrico. Un semplice esempio: per una lavatrice classe “A” il consumo d’acqua si attesta intorno ai 50 Litri, contro i 100 Litri consumati dalle precedenti. Questi sono solo alcuni degli esempi che permettono un risparmio concreto di questa risorsa. A questo proposito sin dal 1999 il “Comitato promotore mondiale per l’Acqua”, si è mobilitato creando un “Manifesto dell’acqua
Questi problemi però riguardano anche parte dell’Europa dell’Est, della Russia e dell’ America latina, paesi che necessitano del risanamento delle acque. A questo proposito sin dal 1999 il “Comitato promotore mondiale per l’Acqua”, si è mobilitato creando un “Manifesto dell’acqua per un contratto mondiale” con due scopi fondamentali: rendere l’acqua un bene per tutti e gettare i principi base per la gestione sociale di questo bene, evitandone lo spreco e quindi l’aumento dei costi.
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Lavabiancheria “Smeg” versione LBL16RO con lavello e miscelatore Estetica bombata rosa Classe di efficienza energetica A Classe di efficacia di lavaggio A
per un contratto mondiale” con due scopi fondamentali: rendere l’acqua un bene per tutti e gettare i principi base per la gestione sociale di questo bene, evitandone lo spreco e quindi l’aumento dei costi. Di grande importanza è l’esempio della Corte suprema delle Hawaii che dal 2000 prende in considerazione ogni uso privato della risorsa, come condizionato al pubblico interesse. Ciò significa determinare un uso dell’acqua più coerente ed oculato da parte di ogni abitante. Attualmente esistono numerose strategie con possibilità di attuazione tanto a livello macro
che a livello individuale, per evitare tutto questo. Il singolo individuo può fare molto per ridurre il consumo d’acqua, applicando riduttori di portata ai rubinetti e alle docce, installando sanitari con scarichi con tasto di stop, elettrodomestici di classe “A” che oltre al classico risparmio energetico, consentono anche il risparmio idrico. Un semplice esempio: per una lavatrice classe “A” il consumo d’acqua si attesta intorno ai 50 Litri, contro i 100 Litri consumati dalle precedenti. Questi sono solo alcuni degli esempi che permettono un risparmio concreto di questa risorsa.
Miscelatore Termostatico Gruppo Vasca Collezione “Volo” per Huber S.p.A. Finitura Cromo Design Arch. Marco Poletti Jean Jacques Rodriguez 5
SEREGNO, Ri-Mostra
il Ciclo del Riciclo
di Serenella Sala
Per il 2008, l’Unesco dedica la Settimana dello Sviluppo Sostenibile (dal 10 al 16 novembre) a “Rifiuti: riduzione e riciclaggio”. L’iniziativa s’inquadra nel "DESS - Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014", campagna mondiale proclamata dall’ONU, e coordinata dall’UNESCO, allo scopo di diffondere valori, conoscenze e stili di vita orientati al rispetto per il prossimo e per il pianeta. Il comune di Seregno ha deciso di allestire una mostra contemporanea con la settimana Unesco, ottenendone il patrocinio, proprio per permettere ai cittadini di conoscere il ciclo di vita di molti dei materiali che costituiscono gli oggetti e gli imballi di uso quotidiano e il «destino finale» dei materiali raccolti tramite la raccolta differenziata. In particolare, saranno presentati i nuovi prodotti derivanti da materiale riciclato che vengono immessi sul mercato e illustrata la “storia” del loro riciclo, promuovendo la cultura della sostenibilità presso studenti, cittadini ed imprese. «Ri-Mostra il Ciclo del Riciclo» nasce come mostra itinerante allo scopo di supportare una transizione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili, informando cittadini ed imprese sulle logiche e le modalità della raccolta differenziata, attraverso un viaggio che passa per tutte le famiglie di materiali (plastica, carta, legno, vetro, tessuti, scarti organici, metalli, gomma, oli ecc.) evidenziando le possibili applicazioni dei materiali riciclati in prodotti di uso quotidiano. Ideata dal GRISS (Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile) del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Milano Bicocca e Chimicamica, la mostra favorisce una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, avvicinandoli al significato di
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etichette e simboli apposti sui prodotti ed invitandoli a riflettere sulle prestazioni ambientali e gli impatti che i singoli prodotti hanno durante il loro ciclo di vita. Maggiori informazioni sulla mostra sul sito www.ciclodelriciclo.com Apertura al Pubblico: mercoledì, giovedì e venerdì (17.00-19.00) Sabato (16.00-19.00) domenica (10.00-12.30 16.00-19.00) Apertura serale: mercoledì (20.00-22.00) Visite guidate con le scuole: mercoledì e venerdì (9.00-12.00)
Ridurre
è la vera, e forse unica, soluzione del problema
Sostenibilità della filiera legno-arredo
PROGETTO ECODESIGN
IDURRE E’ LA VERA, E FORSE UNICA, SOLUZIONE DEL PROBLEMA. Man mano che emergono i dati sulle reali condizioni di questo nostro piccolo pianeta ridotto a discarica, la cultura del design dovrebbe concentrarsi su un unico problema: come ridurre la produzione di prodotti, oggetti, cose. Ridurre la produzione di oggetti che saturano il nostro spazio sempre più limitato. Forse dovremmo iniziare a produrre più idee e meno cose. Riducendo sia la produzione che il consumo dovremmo iniziare a superare anche lo stesso concetto di consumo così come è andato estendendosi caratterizzando ogni forma della vita nei paesi, così detti sviluppati, recuperando il vecchio termine “uso” e limitandoci all’accezione di “consumo”come consumato, logoro...non più utilizzabile. In attesa che questo processo possa attuarsi dobbiamo almeno generalizzare una pratica (cultura) del riuso. Riusando i prodotti stessi, sempre più precocemente abbandonati per consumarne altri, e non utilizzando quelli volutamente effimeri come le straripanti confezioni, i mono dose e le varie paccottiglie usa e getta. Riusando i materiali con cui sono stati costruiti per allungarne il più possibile la vita. Prof. Gaddo Morpurgo
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Il vademecum è stato realizzato da: Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile Dipartimento di Scienze dell’ambiente e del Territorio Università degli Studi di Milano Bicocca Dott.ssa Serenella Sala: coordinatore scientifico Ing. Katia Ciapponi Dott.ssa Valentina Castellani Dott.ssa Gaia Russo Si ringraziano per i contributi al testo: Dott.ssa Monica Martinengo - Rilegno Dott.ssa Stefania Minestrini - Apat Dott. Omar Degoli - Federlegno Rag. Sergio Allievi - Progetto Lissone Spa Ing. Gianluca Donato ABB e Assoscai - Associazione per lo Sviluppo della Competitività Ambientale di Impresa Edizione stampata in formato ridotto. E’ possibile richiedere versione integrale a: Viale Repubblica 69 Lissone Tel. 039-2458413 E-mail info@ecodialogando.com
Perché un vademecum sull’ecodesign?
Il settore mobiliero costituisce uno dei comparti più importanti del sistema manifatturiero italiano: le imprese italiane si trovano ad operare in un mercato interno che incide per oltre il 2% sul totale dei consumi privati e un mercato esterno che vede l’Italia il maggiore esportatore europeo di mobili, sia in termini relativi che assoluti. In particolare, il design è ampiamente riconosciuto come un importante leva di sviluppo per il Made in Italy. Affinché il settore possa rappresentare anche una leva di sviluppo sostenibile è necessario che vengano diffusi e riconosciuti alcuni principi fondamentali. Lo sviluppo sostenibile è, infatti, basato sul ripensamento dei nostri modelli di produzione e consumo e sull’evoluzione dall’economia classica all’economia ecologica, in altre parole dal consumo indefinito di risorse al consumo razionale e il più possibile in un ottica di ciclo chiuso. Un esempio di questo approccio è la teoria del “Fattore 10”: muovendo dal “Fattore 4” (un raddoppiamento della produzione utilizzando metà delle risorse) è stato proposto il “Fattore 10” come modello di sviluppo per le imprese dei paesi industrializzati per disaccoppiare la produzione di beni e servizi dall’impatto ambientale. Perché il mercato si orienti in maniera sostenibile verso la considerazione degli aspetti ambientali, tutte le parti in causa devono poter contribuire e corresponsabilizzarsi: – I progettisti esaminando l’impatto che le loro scelte hanno su tutto il ciclo di vita del prodotto, e per farlo, deve avere agevole accesso ai dati e alle metodologie esistenti sulla valutazione del ciclo di vita.
– I produttori conoscendo il profilo ambientale dei componenti che utilizzano nei propri prodotti e trasmettendo le informazioni lungo tutta la filiera fino ai consumatori e agli acquirenti. – I rivenditori riconoscendo e segnalando i prodotti con migliori performance ambientali. – I consumatori pubblici e privati inserendo specifici criteri di compatibilità ambientale nei bandi di acquisto e operando scelte di consumo consapevoli e sostenibili. Dal momento che la filiera legno-arredo rappresenta un ambito di rilievo per la traduzione della sostenibilità nel quotidiano, il Vademecum Ecodesign intende fornire uno spunto di riflessione per i diversi attori della filiera al fine di costruire un innovativo modello di produzione e consumo che ottimizzi l’uso delle risorse; prestare attenzione al ciclo di vita dei beni prodotti, integrando le dimensioni ambientale, economica, sociale; favorire un nuovo atteggiamento nei confronti dell’innovazione e, in particolare, dell’ecoinnovazione coinvolgendo aspetti che vanno dalla scelta dei materiali alla comunicazione al consumatore del “valore verde” del prodotto. Muovendo dalla considerazione che il sistema imprenditoriale italiano è caratterizzato da un’elevata presenza di imprese di dimensioni medio-piccole, per le quali spesso è difficile avere accesso agli strumenti per l’ innovazione ed entrare a far parte di un network di conoscenze e competenze in grado di mantenere alto il livello di innovazione, il Vademecum intende illustrare strumenti e metodi facilmente accessibili anche per le realtà più piccole. Proprio con questa finalità è stato inserito come caso di studio il “Progetto Ecodesign” di Progetto Lissone, un percorso di ecoinnovazione finalizzato alla valutazione del ciclo di vita di alcuni elementi di arredo per diffondere una cultura della sostenibilità e dell’ecodesign tra le imprese associate. Per favorire l’espansione del mercato dei prodotti di ecodesign, viene infine, presentato Negozio Verde, un progetto di comunicazione a supporto della diffusione di prodotti di ecodesign e della riconoscibilità degli stessi nei punti vendita al fine di sensibilizzare commercianti e consumatori sul valore aggiunto dei prodotti ad elevate prestazioni ambientali.
Ecodesign: un pò di storia
Il design ecologico o Ecodesign ha radici storiche profonde. Prima della rivoluzione industriale, infatti, costituiva la norma per molte culture: mobili e prodotti di uso comune venivano solitamente realizzati da artigiani locali utilizzando materiali reperibili sul posto. I fondatori del movimento inglese Art ed Crafts (18501914) furono tra i primi a rendersi conto del degrado a m b i e n t a l e p ro v o c a t o dall’industrializzazione. Preoccupati della scarsa qualità e dei danni all’ambiente associati alla produzione in serie, si impegnarono a esaminare nuovi metodi per combinare un’ elevata produttività con un basso impatto ambientale, gettando le fondamenta dei primi movimenti modernisti in Germania (Deutsche Wekbund e Bauhaus), Austria (la secessione e la Wiener Werskaette) e i Paesi Bassi (il De Stijl). I modernisti muovevano dal concetto che la forma di un oggetto doveva adeguarsi alla sua funzione e che le forme semplici e standardizzate facilitavano la produzione industriale di beni di qualità durevole ad un prezzo accessibile: risparmio nell’uso di materiali ed energia andava, quindi, di pari passo con il funzionalismo e il modernismo. Marcel Breuer con il tubolare leggero d’acciaio approdò alla celebre poltrona Wassily e alla sedia B32. Nel suo libro Metal Forniture, nel 1927, teorizza la possibilità di razionalizzare e standardizzare i componenti,
applicandola poi alle sedie fornite smontate in imballi flat pack. Negli Stati Uniti, Frank Lloyd Wright fu il primo ad assoggettare la funzionalità degli edifici, degli interni e degli arredamenti rifacendosi ad un modello ecologico. Un altro celebre americano, Richard Buckminster Fuller, propose un modello di sostenibilità nella progettazione. Fuller è il padre di “Dymaxion”: il termine fu da lui coniato per i prodotti che garantivano il massimo beneficio all’uomo con il minimo impiego di materiali ed energia. Note sono la sua Dymaxion House (Whichita) del 1929, una casa prefabbricata in metallo ottimizzata e la sua “geodesic dome” del 1924, basata sulla cosiddetta “energetic-synergetic geometry’’ applicabile all’edilizia e ad altri settori con componenti facilmente trasportati, montati e riutilizzati.
di Sustainable Product Design (SPD) che richiede ai progettisti di considerare aspetti ambientali, ma anche sociali ed etici, nella progettazione di nuovi prodotti. Un interessante esempio di network di ecodesigner è rappresentato dal sito www.o2.org che mette in rete esperienze ed esempi di realizzazioni
Dymaxion House
Dagli anni ’50 in poi, le varie correnti di design si sono concentrate su aspetti di ottimizzazione soprattutto in coincidenza di crisi economiche e petrolifere. Negli anni 70, infatti, furono avviati i primi tentativi per studiare la durata di vita di un prodotto e il suo conseguente consumo di energia. Il risultato di tale sforzo ha portato alla LCA Life Cycle Analysis: uno strumento per analizzare la vita dei prodotti dalla nascita allo smaltimento, allo scopo di determinare non solo le risorse in termini di materiali ed energia impiegata per produrli, ma anche il conseguente impatto ambientale e i problemi legati allo smaltimento. Negli ultimi anni, si è sviluppato il concetto
Geodesic Dome
Ecodesign: un pò di storia
La grande sfida della progettazione e del design consiste nell’evitare e nel ridurre al minimo l’impatto di tutti i prodotti sull’ambiente. L’attuale scenario produttivo richiede di intervenire progettando in maniera sostenibile non solo il prodotto in relazione a materiali, forme e funzioni, ma tutto il suo ciclo di vita. Il concetto di Ecodesign, infatti, abbraccia ed influenza la progettazione di tutti gli aspetti del bene: dalla provenienza dei materiali alle modalità di produzione, all’imballaggio, alla logistica, alla distribuzione, alla comunicazione al cliente intermedio o finale (B2B e B2C), alle modalità di utilizzo, allo smaltimento, al recupero di materia etc. Esso si configura, quindi come un articolato processo di ottimizzazione ed innovazione di ciascuna fase del ciclo di vita del prodotto.
Le basi dell’ecoefficienza, secondo la politica integrata di prodotto, prevedono: • ottimizzazione del servizio offerto dal prodotto; • conservazione delle risorse; • riduzione dei rifiuti relativi al prodotto e agli imballaggi; • riduzione dell’inquinamento; • riduzione dei pericoli e dei rischi.
OTTIMIZZARE
RIDURRE
Consumi energetici Logistica Disassemblaggio Smaltimento
Materie prime Sostanze tossiche Scarti Imballaggi
COMUNICARE
CERTIFICARE
Prestazioni ambientali del prodotto Uso/smaltimento
Materie prime Processi produttivi Prodotti
FORNIRE Servizi di riparazione e/o manutenzione dei prodotti
Ecodesign/ EcoReDesign
DFE - Design for Environment
DFD - Design For Disassembling
ideazione e sviluppo di un «prodotto», «processo» o «servizio» a ridotto impatto ambientale lungo tutte le fasi del suo ciclo di vita.
ideazione di facilitarazioni per il disassemblaggio di componenti per: la manutenzione degli stessi, la sostituzione degli stessi, la riutilizzazione in nuovi prodotti, per il riciclo di materiali eterogenei, per il riciclo differenziato di diverse tipologie di materiale
Tratto da: www.ecotool.it
DFR - Design For Recycling ideazione di facilitazioni per favorire: il riciclo dei prodotti/di componenti/ dei materiali; il recupero di componenti per il riutilizzo; lo smaltimento di componenti inquinanti;
La valutazione del ciclo di vita di un prodotto (LCA)
Che cos’è la valutazione del ciclo di vita di un prodotto? Le strategie di Ecodesign possono essere supportate e ottimizzate attraverso la valutazione del ciclo di vita del prodotto. Il Life Cycle Assessment (LCA) è la valutazione del ciclo di vita tutte le fasi di produzione di un prodotto e/o di un servizio. Tutti i prodotti e servizi hanno un impatto ambientale originatosi in una o più fasi del loro ciclo di vita: durante l’estrazione della materia prima, la produzione, l’assemblaggio, la distribuzione, la vendita, l’uso o lo smaltimento a fine vita. Lo studio del ciclo di vita (LCA) analizza i flussi in ingresso e in uscita di materiale, energia ed emissioni in tutte le fasi del prodotto, “dalla culla alla tomba”. La quantificazione di questi impatti permette al progettista di individuare in quali ambiti intervenire per proporre soluzioni alternative meno impattanti e quindi progettare secondo logiche di Ecodesign. La progettazione del prodotto è l’elemento fondamentale dal quale partire per minimizzare gli impatti di ogni fase del ciclo di vita del prodotto: la scelta delle materie prime, i processi di realizzazione e finitura necessari durante la fase di produzione, la scelta della tipologia e della quantità degli imballaggi, le soluzioni per ottimizzare la logistica e ridurre gli impatti dovuti al trasporto, la possibilità di riutilizzare il prodotto tal quale, di disassemblarlo con facilità separando i diversi tipi di materiale e infine di riciclare i materiali recuperati.
1.selezione di materiali a basso impatto ambientale e rinnovabili con riduzione/sostituzione di materie pericolose, tossiche o altre incompatibili con l’ambiente, sia nel prodotto sia nel consumo relativo; 2.riduzione dell’uso dei materiali e sostituzione con materiali riciclati ove possibile; 3.ottimizzazione delle tecniche di produzione, anche attraverso l’adozione di sistemi di gestione ambientale (riduzione uso sostanze nocive, riduzione consumi energetici, etc); 4.ottimizzazione dei sistemi di distribuzione e logistica; 5.riduzione e semplificazione degli imballaggi; 6.comunicazione pubblicitaria a basso impatto; 7.comunicazione trasparente verso il consumatore delle prestazioni ambientali del prodotto e del corretto uso e smaltimento; 8.riduzione dell’impatto durante l’uso; 9.ottimizzazione della durata di vita con possibilità di: riparare o di effettuare una manutenzione dei prodotti (durabilità); potenziare l’uso di un prodotto attraverso un disegno classico; considerazione di eventuali esigenze future (longevità); ampliare le funzioni (multifunzionalità o modularità dei prodotti); 10. ottimizzare i sistemi di fine vita (semplicità di smontaggio; materiali di scarsa complessità; utilizzo di materiali riciclati e riciclabili; recupero dei componenti mediante remanufacturing (fabbricazione con materiali riciclati) nell’ambito di un ciclo chiuso e applicazioni secondarie);
Sinteticamente, le strategie che aiutano a migliorare le caratteristiche di ecosostenibilità di un prodotto sono:
Lavorazione Imballaggio e Logistica Materie prime
Comunicazione e Distribuzione
Smaltimento Uso
Ecotest
Un piccolo Ecotest per valutare quanto un impresa sta integrando le logiche dell’Ecodesing al proprio interno, nelle diverse fasi. Analisi dei bisogni. • Il prodotto soddisfa i bisogni dei clienti? • Quali bisogni del consumatore soddisfa il prodotto? E’ possibile anticipare i bisogni futuri dei clienti per anticiparli? • E’ possibile espandere o migliorare le funzioni del prodotto per soddisfare meglio i bisogni del consumatore? Materie prime • Che tipo di materie prime vengono utilizzate e in che quantità? • Che tipo di trattamenti superficiali vengono effettuati? • Qual è l’impatto ambientale dei componenti? Lo conosco? • Quali materiali e quali componenti sono riciclati? • Posso sostituire alcuni dei miei materiali o componenti con elementi riciclati? • Ove possibile, ho utilizzato prodotti con certificazione ambientale? • Esistono produttori degli stessi elementi più vicini geograficamente o che prevedono trasporti più ecocompatibili? • Come sono imballati i miei acquisti? Posso utilizzare sistemi di trasporto e imballaggio più efficienti? Lavorazione •Quanti e quali sono i processi produttivi per la realizzazione del prodotto? • Quanti e quali materiali ausiliari sono necessari? • Quanti di questi sono sostituibili con materiali riciclati? • Quanta energia viene consumata? • Quanti rifiuti vengono generati? Posso riciclarli? • Quanti prodotti vengono scartati perché non conformi? Imballaggio e distribuzione • Che tipo di imballaggio viene utilizzato per il trasporto, per la vendita all’ingrosso e al dettaglio (volumi, pesi, materiali e riutilizzabilità)? I miei imballaggi utilizzano materiali riciclati o ecocompatibili? • Che mezzi di trasporto vengono utilizzati? Il trasporto è organizzato in modo efficiente? • Il mio prodotto percorre il percorso più breve per arrivare al consumatore finale?
Comunicazione, marketing • Che tipi di gadget regalo ai miei clienti? Posso sostituirli con gadget costituiti da materiali ecocompatibili? • Che tipo di carta uso per le mie brochure e per la comunicazione? Posso sostituirla con carta riciclata? Uso • Qual è la durata tecnica del prodotto? • Qual è la durata estetica del prodotto? • Quanta manutenzione e quante riparazioni sono necessarie? • Quali e quanti materiali ausiliari sono necessari per la gestione, l’utilizzo e le riparazioni? • Quale e quanta energia è necessaria per la gestione, l’utilizzo e le riparazioni? • Il prodotto può essere disassemblato da una persona non specializzata, senza subire danni? • Fornisco informazioni su servizi di assistenza, ricambi, disassemblabilità? Fine vita • Qual è l’attuale sistema di smaltimento del prodotto? • I componenti e i materiali possono essere riutilizzati? • Quali materiali sono riciclabili? • E’ presente qualche trattamento superficiale o adesivo incompatibile con il riciclo? • C’è qualche componente pericoloso facilmente separabile? Gestione aziendale • Sono dotato di un sistema di gestione ambientale ISO 14000/ EMAS? • Ho ottenuto certificazioni di prodotto? Se si, le comunico efficacemente ai miei clienti? • Ho ottimizzato il consumo energetico del mio edificio? • Ho valutato la sostituzione dei motori con altri a maggiore efficienza? Ho valutato la possibilità di adozione di inverter?
Le materie prime
La scelta delle materie prime da utilizzare dovrebbe soddisfare dei criteri di sostenibilità in relazione a: distanza dalla fonte, energia incorporata per la sua produzione, porzione riciclata/riciclabile, produzione di emissioni, produzione di scarto, produzione di sostanze tossiche/pericolose. Per il legno, in particolare, esistono dei marchi riconosciuti a livello internazionale che garantiscono che tutta la filiera sia gestita in maniera sostenibile, dalla foresta al prodotto finito. Per gestione sostenibile delle foreste si intende “la gestione e l’uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e ad un tasso di utilizzo tali che consentano di mantenere la loro biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità ed una potenzialità in grado di garantire ora e nel futuro importanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale e che non comporti danni ad altri ecosistemi” (II Conferenza interministeriale sulle foreste – Helsinki, 1993) La “certificazione della gestione forestale” è la procedura di verifica che conduce all’emissione, da parte di un organismo indipendente, di un certificato che attesta che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti di “sostenibilità”.
Il marchio FSC (Forest Stewardship Council), che certifica la sostenibilità della gestione delle foreste a livello internazionale, identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La foresta di origine viene controllata e valutata in maniera indipendente in conformità a questi standard, stabiliti ed approvati dal Forest Stewardship Council a.c. tramite la partecipazione ed il consenso dei suoi associati. Esistono tre tipologie di marchio FSC: “FSC puro”, per i prodotti fabbricati con il 100% di materiale proveniente da foreste correttamente gestite e certificate FSC; “FSC misto” i cui prodotti provengono solo in parte da foreste correttamente gestite, mentre il resto del materiale è o di provenienza controllata o riciclato; “FSC riciclato” i cui prodotti sono realizzati con legno riciclato100%.
Il sistema PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) è un programma di riconoscimento degli schemi di certificazione forestale nazionali, fondato su tre principi fondamentali: il rispetto dei Criteri e degli Indicatori definiti nelle Conferenze Ministeriali per la protezione delle foreste in Europa (Helsinki 1993, Lisbona 1998); l’applicazione a livello regionale o di gruppo; le verifiche ispettive e la certificazione affidate ad una terza parte indipendente ed accreditata. Anche per la certificazione PEFC esistono tre tipologie: “PEFC puro”, i cui prodotti sono realizzati esclusivamente con materiale proveniente da foreste gestite secondo lo schema PEFC; “PEFC misto” in cui è presente una percentuale di materiale riciclato; “PEFC riciclato” i cui prodotti sono realizzati con il 100% di legno riciclato.
Benché la presenza dei marchi garantisca una corretta gestione del legno, uno dei problemi ancora insoluti riguarda la rintracciabilità del legname dopo l’uscita dalla foresta. Il processo, in questo momento, può solamente garantire i prodotti fino al limite della proprietà forestale. In Gran Bretagna è attivo un servizio nazionale per le pubbliche amministrazioni che devono acquistare legname da fonti legali e sostenibili: il Punto Centrale di competenza per l’Approvvigionamento di Legname (Central Point of Expertise on Timber Procurement - CPET) che ha il compito di valutare le prove di legalità e sostenibilità e fornire orientamento e supporto di ordine pratico.
L’efficienza energetica
L’efficienza energetica è uno degli aspetti fondamentali della sostenibilità. Un minor consumo energetico di edifici e impianti ha due ricadute principali: la riduzione dei costi di produzione, l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica e dei gas serra che incidono in modo rilevante sui cambiamenti climatici in atto. Gli ambiti in cui le imprese posso intervenire sono essenzialmente due: l’efficienza energetica degli edifici e l’efficienza energetica della produzione.
Efficienza energetica degli edifici L’edificio deputato alla produzione può essere reso energeticamente più efficiente intervenendo su diversi aspetti:
Isolamento
Serramenti
Impianto termico
Utilizzo Energia rinnovabile
Tutti questi interventi vanno valutati come un investimento che l’azienda fa nell’immediato per averne un sicuro vantaggio nel tempo. Ogni miglioramento fatto nella struttura porta a un risparmio di energia che rappresenta un risparmio in materia prima bruciata per riscaldare e un risparmio economico concreto. A seguito della legge 192/2005 nazionale e successive modifiche, anche in Italia è stata introdotta la certificazione energetica degli edifici. Questa certificazione permette di avere una misura reale di quella che è la dispersione energetica reale del nostro edificio e una misurazione dei guadagni reali in energia e quindi in soldi dei miglioramenti che facciamo. I certificati energetici andranno a costituire il catasto energetico regionale che nel tempo permetterà di avere una mappatura della situazione degli stabili e di avviare politiche di riduzione delle dispersioni inutili. INCENTIVI: Detrazione fiscale del 55% per: riduzione delle dispersioni termiche degli edifici (massimo importo detraibile 60.000€); riqualificazione energetica delle abitazioni (massimo detraibile 100.000€); installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (massimo importo detraibile 60.000€); installazione di caldaie (massimo importo detraibile 30.000€).
Efficienza energetica nella produzione Per quanto riguarda gli impianti produttivi, attualmente più del 75% dell’energia delle imprese viene utilizzata per alimentare motori che molto spesso sono obsoleti o poco efficienti. Gli elementi sui quali si può intervenire sono:
Motori
Inverter
Sistemi di rifasamento
Illuminazione
Anche in questo caso la sostituzione dei sistemi presenti in azienda con sistemi più efficienti si traduce immediatamente in una riduzione dei costi energetici della bolletta. Per esempio con l’acquisto di un motore EFF1 (con efficienza energetica 1) al posto di uno EFF2 si possono avere risparmi in termini di energia stimati intorno a 200€/anno a fronte di una differenza di investimento iniziale che mediamente si aggira intorno ai 170€/anno. Oppure, nel caso di istallazione di un inverter su un ventilatore, si riesce ad ottenere un risparmio fino a 1100€/anno a fronte di un investimento iniziale di 1000€. In entrambi questi casi si può vedere come un investimento che si ammortizza in un anno porta a un risparmio che dura per molti anni successivi. Infatti, la vita media di un motore è di 10 anni mentre la vita media di un inverter di 5. INCENTIVI:Detrazione del 20% per: acquisto e installazione di motori elettrici con potenza compresa tra 5 e 90 kW; acquisto e installazione di variatori di velocità di motori elettrici con potenze comprese tra 7,5 e 90 kW. Per maggiori informazioni relative agli incentivi della finanziaria e per altre iniziative si possono consultare i siti: http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/ e www.enea.it/
Le Certificazioni di prodotto
Per marchi di prodotto si intendono quei marchi nati per rispondere alla crescente domanda di informazioni sulle caratteristiche tecniche sia del processo che del prodotto finito. Sono strumenti di comunicazione, soprattutto ambientale e le indicazioni che forniscono devono essere verificabili, accurate e non fraintendibili. Le certificazioni ambientali di prodotto hanno come base scientifica la metodologia della valutazione del ciclo di vita (LCA), codificata nelle norme della serie ISO 14040 e che è l’unica base riconosciuta per valutare l’impatto ambientale complessivo di un prodotto in tutte le fasi della sua vita, dall’estrazione delle materie prime di cui è composto fino allo smaltimento dei rifiuti prodotti a “fine-vita”. Le certificazioni ambientali di prodotto si dividono in 3 Tipi e ognuno di essi fa riferimento ad una specifica norma ISO.
Etichettatura ecologica di Tipo I (ISO 14024): etichetta basata su un sistema multi-criteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto, certificata e gestita da una terza parte indipendente (Ente Certificatore). L’etichettatura ecologica di tipo I comunica informazioni sintetiche e di facile comprensione, finalizzate al destinatario, quindi orientate ad una comunicazione dal produttore al consumatore (business to consumer).
CQA-Formaldehyde E1 contraddistingue le produzioni di pannelli a bassa emissione di formaldeide rispondenti ai requisiti imposti dalle normative internazionali in materia. Si basa sul monitoraggio continuo della produzione e su prelievi periodici eseguiti dal CATAS in qualità di organo esterno di sorveglianza. MILIEUKEUR (Paesi Bassi) Il marchio Milieukeur viene apposto su varie tipologie di prodotti il cui processo produttivo è risultato conforme a specifici requisiti per la tutela dell’ambiente. NORDIC SWAN (Danimarca, Svezia, Finlandia, Islanda) È il solo, insieme all’Ecolabel, ad essere transnazionale. Il marchio può essere rilasciato da ogni singolo organismo nazionale. GREEN SEAL (Stati Uniti) Istituito nel 1989, viene rilasciato dall’omonima organizzazione ai prodotti che rispondono ai requisiti individuati come significativi per la riduzione dell’impatto ambientale: riduzione dell’inquinamento atmosferico; uso sostenibile delle risorse naturali; corretta gestione dei rifiuti.
AENOR Medio Ambiente (Spagna) Creato nel 1993 dall’Associazione Spagnola di Normalizzazione e Certificazione, è stabilito su una completa analisi del ciclo di vita. NF ENVIRONNEMENT (Francia) Creato nel 1991, è rilasciato da AFNOR (Association Française de Normalisation), che ne assicura la promozione e la diffusione. È destinato a prodotti e servizi che, per loro natura, possono arrecare impatti negativi all’ambiente. UMWELTZEICHEN (Austria). Istituito nel 1991 dal Ministro per l’Ambiente, Salute e Famiglia. BLAUER ENGEL (Germania) È attivo in Germania dal 1977. L’assegnazione del marchio è eseguita da un’apposita Jury composta da rappresentanti dello Stato, dei gruppi ambientalisti, dei consumatori, delle istituzioni scientifiche, dei sindacati, delle industrie e dei mezzi di comunicazione. ECOLABEL EUROPEO (si veda sezione 18)
Etichettatura ecologica di Tipo II (ISO 14021): consiste in un’auto-dichiarazione (green claim) ambientale da parte di produttori, importatori o distributori dei prodotti, senza l’intervento di un organismo di certificazione indipendente. Include tutte le dichiarazioni, etichette, simboli di valenza ambientale presenti sulle confezioni dei prodotti, sugli imballaggi o nelle pubblicità, utilizzati dagli stessi produttori come strumento di informazione ambientale. Etichettatura ecologica di Tipo III (ISO 14025): la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD - DAP) è uno strumento di informazione sulle performance ambientali di un prodotto, di tipo quantitativo basato sugli impatti individuati secondo la metodologia LCA, che garantisce l’oggettività della valutazione. È applicabile a tutti i prodotti o servizi indipendentemente dal loro uso o posizionamento nella catena produttiva e viene verificata e convalidata da un organismo accreditato indipendente che garantisce la credibilità e la veridicità delle informazioni contenute nello studio di LCA nella dichiarazione. In genere, l’EDP viene utilizzata come strumento di comunicazione delle informazioni di tipo business to business. La confrontabilità dell’etichettatura EPD per prodotti della stessa categoria è garantita dalla definizione di protocolli (PCR=Product Category Rules) che, per ogni prodotto/servizio, definiscono quali sono le prestazioni ambientali significative da comunicare.
La dichiarazione ambientale di prodotto si compone di cinque parti fondamentali: 1. Descrizione dell’azienda e del prodotto/servizio oggetto della EPD; in questa parte l’azienda può comunicare altre eventuali iniziative o riconoscimenti in campo ambientale, come ad esempio l’ottenimento della certificazione EMAS o ISO 14001; 2. Dichiarazione della prestazione ambientale del prodotto o servizio; è il “cuore” di una EPD attraverso cui l’azienda comunica al pubblico, attraverso i parametri ambientali definiti dalla PCR, il profilo ambientale del proprio prodotto o servizio in termini di risorse impiegate, emissioni inquinanti, rifiuti prodotti, ecc. durante l’intero ciclo vita; 3. Altre informazioni ambientali: ad esempio indicazioni per un uso ecologicamente corretto del prodotto o per il suo appropriato smaltimento; 4. Informazioni sulle modalità di riciclaggio e smaltimento del prodotto nel fine-vita; 5. Informazioni provenienti dal produttore e dall’ente di certificazione (nel caso di business to consumer).
Il ruolo del EPD in relazione agli acquisti verdi L’EPD si rivela uno strumento con cui le imprese possono dialogare in maniera trasparente con le Pubbliche Amministrazioni, in quanto consente il confronto delle caratteristiche ambientali di prodotti appartenenti alla stessa categoria in un’ottica di ciclo di vita, ossia analizzando il prodotto dal momento in cui vengono estratte le materie prime per la sua fabbricazione sino al fine vita. Inoltre le informazioni contenute sono oggettive, trasparenti e credibili, quest’ultimo aspetto garantito dalla certificazione da parte di un ente terzo accreditato indipendente. L’utilizzo della EPD in un bando, a verifica delle prestazioni ambientali richieste, in una fase iniziale in cui il mercato ne annovera ancora un numero limitato, può consentire di esercitare un forte stimolo alle aziende a promuovere l’innovazione ambientale di prodotto, in linea quindi con l’obiettivo principale del GPP.
I criteri previsti dalle principali etichette ecologiche
Le principali etichettature ecologiche sviluppate da diverse realtà europee hanno cercato di fornire indicazioni sulle performances ambientali dei prodotti di arredamento.
I materiali per i quali è prevista una valutazione degli impatti sono il legno, le plastiche, i metalli, i tessuti, il pellame, le colle, il consumo energetico, l’assemblaggio, il disassemblaggio, la durata. • Legno: tutti i marchi prevedono dei criteri ambientali, sia per il materiale legnoso che non legnoso, che comprendono la gestione sostenibile delle foreste e la valutazione di eventuali componenti tossici o ambientalmente rilevanti, come la presenza di metalli pesanti, formaldeide, composti organici volatili (VOC). Il valore limite di VOC può essere espresso o come concentrazione massima nei rivestimenti o come livello di emissione durante la lavorazione. • Metalli: sono previsti criteri sia per gli arredi in generale che per i mobili da ufficio. In particolare, le prescrizioni si riferiscono all’utilizzo di metalli riciclati (specialmente l’alluminio), alle restrizioni riguardo il rilascio di metalli in acqua durante i processi galvanici e ai limiti di emissione durante la fase di copertura e impiallacciatura delle superfici legnose. • Plastiche: alcuni labels permettono l’utilizzo solo di specifici materiali, escludendo da questi il PVC. Altri valutano solo i CFC, gli additivi (metalli, ritardanti di fiamma) e la possibilità di un riciclo post consumo. • Tessuti: i requisiti per questa tipologia variano molto a seconda dei vari marchi. I principali criteri riguardano la materia prima, gli additivi, i pigmenti utilizzati e le emissioni di formaldeide e VOC. In alcuni casi vengono escluse le fibre contenenti cloro. • Pelli: solamente il marchio Milieukeur presenta dei criteri per i componenti in pelle, che riguardano, nello specifico, l’utilizzo di cromo, coloranti azoici e metalli pesanti. • Consumo energetico: NF Environnement fornisce indicazioni sulla quantità di energia necessaria alla trasformazione delle materie prime per la realizzazione di sedie, credenze e armadi mentre Nordic Swan considera il consumo di energia massimo per la produzione di pannelli di legno. • Assemblaggio/disassemblaggio/durata: la maggior parte dei marchi richiede che i prodotti possano essere facilmente disassemblati a fine vita. In questo modo sono incentivati il corretto smaltimento ed il riciclaggio dei diversi materiali utilizzati per la realizzazione dei mobili.
La commercializzazione: il caso di Negozio Verde Nella politica integrata dei prodotti un ruolo di rilievo è riconosciuto anche all’informazione ai consumatori per supportarli in scelte di consumo più consapevoli. L’obiettivo dovrebbe essere il seguente: il potere di scelta del consumatore stimola le possibilità di un miglioramento costante dei prodotti trainato dal mercato alla luce di considerazioni ambientali.
Un esempio di tale miglioramento determinato dall’informazione è l’apposizione obbligatoria di un’etichetta UE relativa al consumo energetico: essa dimostra che le informazioni sui prodotti possono essere efficaci non solo per aiutare i consumatori a trovare e a scegliere i prodotti con un migliore profilo ambientale, ma anche per spingere i fabbricanti di prodotti a mettere in commercio modelli con la migliore efficienza energetica e a ritirare gradualmente i modelli con prestazioni inferiori. Perché Negozio Verde? Negozio verde è progetto di comunicazione a supporto della diffusione di prodotti di ecodesign e della riconoscibilità degli stessi nei punti vendita al fine di sensibilizzare commercianti e consumatori sul valore aggiunto dei prodotti ad elevate prestazioni ambientali i consumatori, infatti, devono poter accedere facilmente a informazioni comprensibili, pertinenti e credibili, attraverso l’etichettatura dei prodotti o attraverso altre fonti prontamente accessibili. Perché Valore Verde? Le informazioni riguardanti le caratteristiche dei prodotti sono disponibili in varie forme e da fonti diverse, comprese le dichiarazioni degli stessi produttori, le informazioni messe a disposizione dalle associazioni dei consumatori, i marchi ecologici verificati da terzi. Per gran parte dei prodotti di consumo, tuttavia, le informazioni ambientali del caso non si ritrovano sul prodotto in sé; al contrario, in
molti casi il consumatore deve cercarle faticosamente e sapere dove trovarle. Al fine di rende trasparente e fruibile il valore aggiunto in termini di prestazioni ambientali del prodotto, è stata messa a punto un etichetta, ascrivibile alla tipologia di quelle autodichiarate. L’etichetta si compone di due parti; la prima che mette in evidenza i marchi certificati acquisiti dall’azienda e ne spiega il significato; la seconda, contiene alcune informazioni rilevanti circa il ciclo di vita del prodotto in termini di: • metodi di produzione; • consumo di risorse naturali; • risparmio ed efficienza energetica; • utilizzo di sostanze chimiche; • sistemi ricoprenti; • provenienza del legno e delle materie prime/ provenienza del prodotto finito; • riciclabilità; • materiali per l’imballaggio; • disimballagio; Grande attenzione viene posta all’aspetto dell’uso degli oggetti, la cosiddetta pratica di un consumo informato. L’impatto ambientale in fase di utilizzo di un prodotto può, spesso, essere ridotto se il prodotto stesso viene impiegato secondo le istruzioni del fabbricante o delle organizzazioni dei consumatori. Per i prodotti muniti del marchio ecologico dell’UE, le informazioni sull’uso corretto del prodotto, ai fini di ridurne al minimo l’impatto ambientale, sono spesso un requisito fondamentale.
Il progetto Ecodesign di Progetto Lissone
Progetto Lissone S.p.A. è stata costituita nel 1997 quale Società per Azioni a capitale misto pubblico-privato, composta dall’Amministrazione comunale di Lissone, azionista maggioritario, e da 213 azionisti, per la maggior parte residenti e operanti sul territorio di Lissone, che rappresentano le quattro categorie fondamentali nel campo dell’arredamento, rappresentate simbolicamente nel proprio logo, Artigiani, Commercianti, Industriali, Professionisti (Architetti, Designers, Progettisti, Tecnici, Indotto,ecc...). Gli imprenditori e i professionisti associati a Progetto Lissone S.p.A. hanno realizzato un portale web interattivo www.progettolissone.it, dedicato all’offerta di ogni associato a PL che dispone di una pagina e di un link. Progetto Lissone S.p.A. è nata per rispondere alle esigenze di carattere socioeconomico venutesi a creare sul territorio lissonese, per tradizione leader nel settore dell’arredo, con l’obiettivo di rivalutarne e promuoverne l’immagine a livello locale, nazionale e internazionale. Negli anni successivi, anche al fine di reperire fonti di sostentamento, Progetto Lissone si è posto come unico interlocutore nei confronti di clientela qualificata. L’azione svolta dalla società ha consentito di razionalizzare e coordinare l’operato e l’intervento degli associati, che hanno trovato in Progetto Lissone S.p.A. una struttura in grado di rappresentare, consolidare e promuovere, con un marchio riconosciuto di qualità, (P. L. è azienda certificata UNI EN ISO 9001:2000 per le forniture e la progettazione ed UNI 14001 per il rispetto dell’ambiente) le attività operanti sul territorio. Una qualificata équipe di professionisti, e tecnici commerciali curano l’elaborazione di proposte e di preventivi personalizzati, per la fornitura di arredi di serie o su misura e di accessori, disponibili in un’ampia e articolata gamma di soluzioni “chiavi in mano”, complete in ogni dettaglio e in ogni servizio aggiunto (progettazione e/o fornitura, trasporto e consegna, posa in opera) ai massimi livelli di qualità. Progetto Lissone S.p.A. opera in qualità di “collettore di commesse”, con positiva ricaduta di sub appalti di sub appalti associate e per finanziare gli scopi sociali di divulgazione, partecipando sistematicamente ed esclusivamente a importanti gare d’appalto per interventi e forniture in sedi e istituzioni pubbliche e private. Progetto Lissone S.p.A., grazie al supporto del Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile, ha avviato un progetto articolato di innovazione ambientale di impresa che ha come asse portante l’ecoefficienza dalla progettazione dei prodotti alla comunicazione al consumatore delle loro prestazioni ambientali. Il progetto è stato finanziato da Camera di Commercio di Milano e da Regione Lombardia nell’ambito del»Bando Innovazione per la Competitività delle micro, piccole e medie imprese della Lombardia» Il progetto ha previsto attività: • di prototipazione da parte di Progetto Lissone S.p.A.; • uno studio del ciclo di vita dei prodotti prototipati e un’etichetta per il consumatore da parte dell’Università Bicocca.
Ecodialogando dal 1995 è impegnata a sostenere e promuovere le aziende che vogliono migliorare la qualità della vita utilizzando prodotti a basso impatto ambientale, in particolare nel settore d e l l ’ e d i l i z i a e dell’arredamento. La divulgazione di questo vademecum e‘ riservata a tutti gli operatori del settore arredo che hanno deciso di percorrere la via dell’ecodesign, dalla produzione alla distribuzione.
www.ecodialogando.com
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Brianza&Turismo come promuovere e sviluppare concretamente il turismo in Brianza Si è svolta dal 7 al 9 Novembre presso l’Urban Center di Monza la prima edizione di “Brianza&Turismo”, manifestazione nata con lo scopo di promuovere e sviluppare concretamente il turismo in Brianza. Promossa da Ecodialogando, patrocinata dalla Nuova Provincia di Monza e Brianza e forte della collaborazione dell'Assessore al turismo del Comune di Monza e della Camera di Commercio di Monza e Brianza, l’evento si è articolato in tre giornate. Le prime due riservate al Convegno Internazionale "Turismo sostenibile come leva di sviluppo locale" (organizzato dal Griss - Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio dell'Università degli Studi Milano Bicocca) e l’ultima dedicata ad una serie di eventi mirati a valorizzare alcuni punti di forza del territorio brianzolo come l'enogastronomia, il design e l'artigianato, la cultura e gli aspetti naturalistici. Fra le attività proposte: la mostra fotografica di Marsala Florio; la lettura di alcune opere del poeta Leopardi a cura di Renato Ornaghi ed infine la rappresentazione teatrale "Il diario del viaggio in Brianza di Stendhal" realizzata dalle associazioni “Green Man” e “Il Cuculo”.
L'organizzazione del convegno è nata dalla volontà del Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio dell'Università degli Studi di Milano Bicocca di creare un ponte tra il mondo della ricerca, le amministrazioni locali e il sistema culturale e imprenditoriale, per la definizione di nuovi modelli di sviluppo in ambito turistico, declinati su scala locale. Il territorio della Brianza, sede dell'evento, rappresenta un contesto di studio interessante, soprattutto per quanto riguarda l'analisi delle prospettive di sviluppo del settore turistico nei prossimi anni, in particolare in vista delle previsioni turistiche correlate all'Expo 2015 (stima di 29 milioni di visitatori, secondo uno studio della Camera di Commercio di Monza e Brianza). Il convegno è stato patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dalla D.G. Turismo della Regione Lombardia, dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, dalla Provincia di Milano – Progetto Monza e Brianza e dal Comune di Monza.
C 2008 renato.fumagalli@libero.it
di Giulia Berruti, Serenella Sala e Valentina Castellani
ECOMADE 2009 Green Building, Risparmio Energetico ed Eco-Design come protagonisti di Elena Pappalepore
Ecomade è un evento che vanta una presenza ormai storica. Nasce nel 1997 con l’obiettivo di comunicare su larga scala temi ormai fondamentali nella società odierna come il Green Building, l’Eco-compatibilità ambientale ed il Risparmio energetico. Ecomade attraverso i temi trattati sostiene il rispetto ambientale dimostrando, con installazioni tematiche, convegni e workshop,
di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita oltre che alla qualità dell’ambiente. Esempi a questo riguardo sono stati i convegni “Abitare Verde: dal product design al comfort abitativo” ed “Ecodesign per l’arredamento: studi, mercato, prospettive” svoltisi durante la scorsa edizione, dove tramite il prodotto, si è si è data importanza alla qualità ed al rapporto con il territorio e la
Divano collezione “Dolcevita” Progetto Lissone S.p.A. Design Arch. Marco Poletti
filiera produttiva. Le passate edizioni di Ecomade si sono svolte in location di grande impatto, soprattutto se si considera il fatto che l’evento ha avuto presenze anche a livello internazionale, toccando luoghi come il Kazakistan nel 2005, la capitale orientale Tokyo nel 2006, Londra nel 2007 e Milano, capitale del design, dal 2005 in Piazza Duomo. Ecomade 2009 si svolgerà nel cuore di Milano dal 23 al 26 Aprile, durante la settimana del Salone del Mobile, nella prestigiosa sede del Palazzo dei Giureconsulti una struttura risalente al 1562, che sin dalla sua costruzione è considerata centro nevralgico
per gli scambi commerciali e per installazioni tematiche, convegni e tavole rotonde. La Sala Colonne, ricavata dall’antico salone in cui i Giureconsulti tenevano riunioni e cerimonie, ospiterà alla presenza di un pubblico di addetti ai lavori (come architetti, designer, progettisti e Giornalisti) e non le aziende partecipanti che, attraverso installazioni mirate a sottolineare le tematiche sul risparmio energetico ed i prodotti fisostenibili, contribuiranno a far riflettere sulla salvaguardia del pianeta e sul miglioramento della qualità della nostra vita tramite una “produzione responsabile”.
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SPECIALE HABITAT CLIMA Si è conclusa il 5 ottobre la III edizione di HABITAT CLIMA. Attraverso l'iniziativa Habitat Clima Out, durata per tutto il 2008, è diventata una manifestazione itinerante presso i comuni dell'area della Brianza e della Martesana dove, attraverso l'iniziativa “Incontri tra Comuni, professionisti ed aziende”, si è cercato di mettere in contatto le Amministrazioni comunali e i professionisti locali con esperti sulle tematiche del risparmio energetico e della bioedilizia e i prodotti ad essi collegati. Uno sforzo che ha fatto sì che la mostra fosse visitata da un pubblico altamente qualificato: Amministratori pubblici, Professionisti, Amministratori di condominio, Operatori del settore e anche privati attenti all'ambiente con problemi di ristrutturazione: un momento di confronto sull'eccellenza della produzione di materiali e di articoli per il risparmio energetico, in linea con la concretezza tipica delle fiere di nicchia europee. Per il grande pubblico si pensa all'iniziativa “Habitat Clima in piazza” da realizzare in collaborazione con le Amministrazioni Comunali: al via, la prima il giorno 10 gennaio 2009 sotto l'Arengario di Monza.
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Gruppo Edile s.r.l. Via Turati 38 - 20047 Brugherio (MI) - tel. 039 882071 - gruppoedile@gruppomade.com
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CAROSELLO di CARUGATE: il centro commerciale a basso impatto ambientale Si è inaugurato l’ampliamento del Centro Commerciale Carosello con una nuova ala di 13.000 mq ecosostenibile orientata al risparmio energetico. Una vera e propria innovazione nell’ambito della grande distribuzione.
Chi percorre la Tangenziale Est di Milano incontra vicino al casello dell’autostrada per Venezia un grande prato verde. E’ il tetto della nuova ala del Centro commerciale Carosello di Carugate, inaugurata il 30 ottobre. L’ ala copre 13.000 mq ed è stata costruita con un occhio attento al
Il controllo e la regolamentazione degli scambi tra interno e esterno riducono i consumi energetici attraverso un utilizzo meno intenso di condizionamento meccanico.
progetto: l’involucro esterno come grosso volano termico
risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Una vera e propria innovazione nell’ambito della grande distribuzione da parte di Eurocommercial Properties, società immobiliare di investimenti a lungo termine presente in Italia dal 1994. Il tetto ricoperto d’erba è di 16.000 mq e permette un isolamento efficiente dal caldo e dal freddo. Settanta coni trasparenti grandi fino a 30 mq. collocati sul tetto portano la luce naturale nelle hall riducendo le esigenze di illuminazione elettrica. Grazie all’utilizzo dell’aria naturale attraverso un sistema free cooling, l’aria fresca viene tirata verso il basso lentamente creando flussi con andamento naturale, ottimizzando i rendimenti e garantendo un comfort elevato.
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Il sistema di illuminazione sarà parzializzato e collegato a sensori che rilevano l’apporto di luce naturale
Con i nuovi sistemi di riscaldamento e raffreddamento è stato possibile ottenere una riduzione del 31% delle emissioni di CO2 per il sistema di raffreddamento e una riduzione del 30% per il sistema di riscaldamento. L’illuminazione delle gallerie utilizza lampade agli ioduri metallici che consumano circa un quarto rispetto alle lampade alogene. La luce di arredo è stata realizzata con led colorati a bassissimo consumo. Carosello ha richiesto la certificazione energetica ICMQ “Sistema edificio®”.
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Il nuovo Carosello si presenta come un modello virtuoso di centro commerciale attento all’ambiente e al rapporto con il territorio.
Il 30 Ottobre il Sindaco di Carugate Umberto Gravina ha inaugurato l'ampliamento del centro commerciale Carosello. Nel breve discorso pronunciato davanti ai numerosissimi invitati, al presidente dell'Eurocommercial property, all'amministratore delegato ai molti politici intervenuti fra i quali l'Assessore Regionale all'Ambiente Ponzoni, l'Assessore Provinciale Francesca Corso, il Presidente del Consiglio Provinciale Vincenzo Ortolina si è detto orgoglioso della realizzazione dell'ampliamento per due motivi. È sicuramente il primo esempio di architettura industriale/commerciale in tutta Italia biocompatibile che ha sommato le prescrizioni del nostro regolamento edilizio alla sensibilità della proprietà di intervenire con ulteriori accorgimenti quali la copertura del tetto a prato, i coni di luce orientati, il raffrescamento e riscaldamento con il sistema geotermico etc. Ulteriore soddisfazione e motivo di speranza è la scommessa di investire 82 milioni di euro in una congiuntura economica di recessione, una scommessa da capitani coraggiosi che permetterà al centro di allargare l'offerta commerciale, di aumentare i posti di lavoro e di stabilizzarsi in un mercato sempre più agguerrito. 21
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Dicembre 2008, N°12
Per una casa tutta verde nasce NEGOZIO VERDE!
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Abitare Viale della Repubblica 63 20035 Lissone (MI) Tel/Fax: 039 464597 E-mail: info@abitare-lissone.it Web: www.abitare-lissone.it
Cassano Parquet Via Palermo 13 20093 Cologno Monzese (MI) Tel./Fax: 02 2535381 E-mail: c.dani68@alice.it Web: www.ilmioparquet.it
Ambrogio Motta di Luigi Motta Via S. Caterina da Siena 27 20035 Lissone (MI) Tel/Fax: 039 482285 E-mail: ambromotta@interfree.it Web: -
Comune di Carugate Via XX Settembre 4 20061 Carugate (MI) Tel.: 02 921581 Fax: 02 9253207 E.mail: affarigenerali@comune.carugate.mi.it Web: www.comune.carugate.mi.it
Arredando Viale Martiri/Viale della Libertà 6 20035 Lissone (MI) Tel.: 039 481747 Fax: 039 2459203 E-mail: info@arredando-design.it Web: www.arredando-design.it Basf Italia Srl Via Marconato 8 20031 Cesano Maderno (MI) Tel.: 0362 5121 Fax: 0362 512210 E-mail: info@basf-italia.it Web: www.basf-italia.it Bioabitare Srl Via Rasori 8 20145 Milano (MI) Tel/Fax: 02 4699100 E-mail: info@bioabitare.it Web: www.bioabitare.it BPER Banca Popolare dell’Emilia Romagna Via Manzoni 1 20052 Monza (MI) Tel.: 039 3900407 Fax: E-mail: monza@bper.it Web: www.bper.it Brianza&Turismo Viale della Repubblica 69 20035 Lissone (MI) Tel.: 039 2458413 Fax: 039 483540 E-mail: info@brianzaeturismo.it Web: www.brianzaeturismo.it Casa dell’energia P.zza Po 3 20144 Milano (MI) Tel.: 02 77203442 Fax: 02 7720.3894 E-mail: casaenergia@a2a.eu Web: www.casadellenergia.it
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Creval - Credito Artigiano Filiale di Lissone Via Martiri della Libertà 263 20035 Lissone (Fraz. Bareggia) Tel.: 039 461260 Fax: 039 463823 E-mail: CAlissone@creval.it Web: www.creval.it D.A.S. Radiatori d’arredo Via Brenta 4 20048 Carate Brianza (MI) Tel.: 0362 912200 Fax: 0362 975294 E-mail: info@dasradiatoridiarredo.com Web: www.dasradiatoridiarredo.com Ecoabitare Via Achille Papa 30 20149 Milano (MI) Tel.: 02 31911911 Fax: 02 31911920 E-mail: ecoabitare@gestionefiere.com Web: www.ecoabitare.net Ediltirreno Expo Viale G. Galilei 133 54033 Marina di Carrara (MS) Tel.: 0585 787963 Fax: 0585 787602 E-mail: ediltirreno@carrarafiere.com Web: www.ediltirrenoexpo.it Gambarelli Arredamenti Via Vittorio Veneto 60 24046 Osio Sotto (BG) Tel.: 035 881131 Fax: 035 4181135 E-mail: info@gambarelliarredamenti.it Web: www.gambarelliarredamenti.it Gruppo Edile Srl Via Turati 38 20047 Brugherio (MI) Tel.: 039 882071 Fax: 039 884136 E-mail: gruppoedile@gruppomade.com Web: www.gruppomade.com
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