Anno 5 - Numero 02
S
aranno quasi 14 milioni di euro i soldi messi a disposizione per rimborsare i cittadini dell’Emilia Romagna, che, dal 2013 al 2015, hanno subito danni ad abitazioni o beni mobili causati dal maltempo, per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Con il via libera da parte del Consiglio dei Ministri, spetteranno alla provincia di Piacenza, oltre 2 milioni di euro. Un grande risultato, per il presidente della Regione Bonaccini, secondo il quale: “tutti i cittadini avranno il massimo degli indennizzi previsto dai criteri nazionali”. Soddisfazione anche dall’assessore all’ambiente Paola Gazzolo: “premiato il lavoro di squadra svolto assieme ai Comuni nel pieno rispetto dei tempi”. Per quanto riguarda Piacenza, i risarcimenti riguardano 193 privati che hanno presentato domanda di rimborso. Nel dettaglio, la quota più importante spetta a 74 cittadini del Comune di Piacenza, con una cifra di poco superiore ai 560mila euro. A seguire circa 497mila euro saranno destinati a risarcire 28 privati di Farini, 193.388 euro andranno invece ai 13 richiedenti di Morfasso, seguiti poi dai 4 di Coli (165.274 euro), dai 12 di Ferriere (135.819 euro) e dai 13 di Bettola (117.595 euro). Oltre 61mila euro saranno riconosciuti a 6 richiedenti di Ottone, 58.248 a 9 di Pontenure, 55.128 a 6 di Rivergaro, 45.750 a 2 di Bobbio, 28.580 a 5 di Vigolzone. Altri indennizzi saranno, inoltre, erogati a 2 richiedenti di San Giorgio (16.747 euro), 2 di Cortebrugnatella (16.417 euro), 5 di Travo (13.575 euro), fino ad arrivare a 1 di Vernasca (12.500 euro), 5 di Ponte dell’Olio (11.164 euro) 4 di Podenzano (10.986 euro) e 2 di Cerignale (5.935 euro).
Giovedì 19 gennaio 2017
RISARCIMENTI ALLUVIONE: 2 MILIONI DI EURO A PIACENZA PER COPRIRE TUTTE LE RICHIESTE Gli importi sono stati calcolati sulla base delle percentuali massime previste dall’ordinanza del Consiglio dei Ministri: 50% del valore, per gli indennizzi alle seconde case, e 80% per le abitazioni principali (fino a 150mila euro, che possono, però, salire a 187.500 per le case distrutte o da delocalizzare, più 10mila euro come contributo per eventuali demolizioni necessarie). Anche i beni mobili, come arredi o elettrodomestici, potranno essere oggetto di risarcimento, se ubicati in abitazioni distrutte o allagate, fino a 1.500 euro. Chi ancora dovesse svolgere i lavori di rispristino per immobili ad uso abitativo, avrà tempo 18 mesi per ultimarli a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera del Consiglio dei Ministri che assegna i fondi per i contributi (avvenuta lo scorso 16 gennaio). I rimborsi saranno elargiti attraverso due canali: se le opere di rispristino sono già completate (e per le quali il cittadino abbia già presentato al Comune la documentazione di spesa insieme alla domanda di rimborso) il beneficiario potrà ritirare l’indennizzo dal conto corrente dedicato presso una delle banche disponibili (l’elenco è disponibile in ogni Comune). Se, invece, i lavori non sono ancora partiti, il titolare del contributo dovrà indicare al
Comune dove si trova l’immobile danneggiato, una banca, scelta tra quelle convenzionate. La banca, poi, provvederà direttamente alla liquidazione delle fatture alle ditte scelte dai cittadini per l’esecuzione dei lavori. Paola De Micheli, sottosegre-
tario all’Economia ha, inoltre, annunciato un incontro pubblico, a Piacenza, per sabato 21 gennaio per illustrare le modalità operative per le amministrazioni locali e i cittadini per la riscossione del contributo concesso.