RASSEGNA E APPROFONDIMENTI TEMATICI
IL CONTROLLO DELLE EMOZIONI NEL DINAMISMO DELLA BALBUZIE RIASSUNTO Il controllo che il balbuziente adotta è un aspetto appreso e mai abbandonato, nel tentativo di arginare e contenere le sottostanti pulsioni aggressive (Bitetti A. pag.119-133, 2016). Nella letteratura scientifica riguardante le ricerche sulla balbuzie, non vi sono studi specifici che mettono in relazione il meccanismo di controllo dell’apparato fonatorio e la sintomatologia del balbettare. Il primo a parlarne già molti anni fa è stato il dottor Antonio Bitetti ( 2001, 2006, 2010) e ha continuato con queste ricerche, anche attraverso il lavoro costante con il modello di terapia da lui ideato e divulgato: “ La Balbuzie Approccio Integrato”, (Bitetti A.,2010). PAROLE CHIAVE Bitetti, balbuzie, controllo Il controllo della bocca che osservo sistematicamente nei miei pazienti affetti da balbuzie, nasconde una tendenza a trattenere emozioni intrise di rabbia e di aggressività. È possibile notare anche una forte tendenza a trattenere le emozioni positive, fatte di gioia e di abbandono 90 PSICOPUGLIADICEMBRE 2019
Antonio Bitetti
Psicologo-psicoterapeuta, fondatore dell'Istituto Europeo per la Balbuzie e la Psicologia della Comunicazione Srl
fiducioso alla vita. Come se il balbuziente vivesse il tutto in una dimensione di forte rigidità, con la propensione a chiudere il rubinetto energetico, nell’irrazionale paura di chissà quali effetti. Nella letteratura scientifica riguardante le ricerche sulla balbuzie, non vi sono studi specifici che mettono in relazione il meccanismo di controllo dell’apparato fonatorio e la sintomatologia del balbettare. Io ho cominciato a parlarne già molti anni fa (Bitetti A.,2001) e ho continuato le mie ricerche, anche attraverso il lavoro costante con il modello di terapia da me ideato e denominato: “Approccio Integrato” (Bitetti A.,2010), ( www.ist-balbuzie.com ). Se dovessi definire in maniera pratica cos’è il problema della balbuzie, direi con una certa sicurezza, dettata da una ventennale esperienza di lavoro in tale settore, che il balbuziente balbetta, perché adotta una strategia psicologica antitetica al normale funzionamento della fonazione. Affermare questo non è semplice, neanche per me che curo balbuzienti da molti anni, perché non è semplice pensare che un meccanismo di controllo possa essere così diretto ad influenzare negativamente il linguaggio; eppure, le prove a mia disposizione orientano tutte in questa direzione. Difatti, qualsiasi strategia che distolga l’atten-