REPORT FINALE 2 GIORNI FRATELLI DELLA CARITA’
Padre buono, tu hai inviato il tuo Figlio nel mondo come nostro Salvatore; fa che questi nostri fratelli continuino ad essere testimoni del tuo amore attraverso
una vita di servizio semplice, concreto e fedele al loro carisma: che le loro fraternità siano luoghi di accoglienza, che la loro vita di preghiera sia costante, che il loro lavoro si unisca alla lode del Creato.
Sostienili nel cammino di rinnovamento intrapreso, al servizio e per il bene della Famiglia tutta delle Case della Carità, per la semina della civiltà dell’Amore.
Te lo chiediamo in Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. AMEN
Presentazione griglia di osservazione (in presenza-da remoto) Katia
Compilazione griglia a Cognento Katia
Compilazione griglia alla Macchiaccia Mauri
Restituzione ai fratelli delle 2 case della compilazione della griglia Katia-Mauri
1° giorno di assemblea Katia-Mauri
Emilia-Pier
2° giorno di assemblea MauriEmilia
Strumento di lavoro:
➢ griglia per una descrizione concreta della realtà di una casa della carità (elaborata dal gruppo di lavoro accompagnamento con Don Dario);
➢ foglio di preghiera specifico (preparato da Emilia e Pier condiviso con Mauri);
➢ gioco interattivo;
➢ lavoro in piccolo gruppo;
➢ lavoro in grande gruppo.
Presentazione della griglia:
Con l’obiettivo di continuare a camminare verso un miglioramento della fraternità, e rilevati i limiti delle situazioni in cui i fratelli vivono, in vista di eventuali decisioni che comportano il possibile trasferimento di Casa dei fratelli, si è cercato uno strumento che consentisse sia di raccogliere una fotografia descrittiva delle Case della Macchiaccia e di Cognento e soprattutto di raccogliere il vissuto, il carico e il sovraccarico di chi in quelle Case vive e svolge la sua vocazione.
La possibilità di ascoltare il sentire di ogni fratello concorre a far sì che le indicazioni del Consiglio generale e le decisioni conseguenti non appaiano come prese dall’alto, ma siano un frutto consapevole delle priorità stabilite e di un’azione di alleanza fra governo e consacrati.
La griglia è stata pensata per aiutare ogni consacrato/Casa a descrivere come sta, a vedere la complessità della realtà che vive, a partire da un linguaggio comune agli altri. Quando parliamo di fatica, di carichi, di troppo o di poco, di stare bene o male, è utile essere precisi, parlare della stessa cosa ben definita, ecc. a partire dalla realtà, da ciò che accade ogni giorno in ogni vita/Casa.
Il linguaggio che nasce da un terreno comune (descrivere) mi aiuta a esprimere ciò che sento in relazione a ciò che accade (come sto e non come dovrei stare) e mi aiuta sentirmi ascoltato, autorizzato a dire (imparo a lasciarmi vedere), disposto ad accogliere ciò che l’altro dice.
Così costruiamo aree di dialogo e mutue relazioni, dove ci vediamo reciprocamente. Così le priorità delle persone/Case giungono chiare e corali agli organi di governo.
1. In una prima fase risponderemo alla griglia descrivendo la Casa e la sua quotidianità tipo. Ne otterremo una fotografia oggettiva di ciò che viviamo e di ciò che accade, nella sua complessità. Verrà redatto un report che resterà come immagine, ci sarà un tempo per osservare senza giudizio e lasciare emergere piano piano ciò che sentiamo.
2. faremo una condivisione del sentire, a partire dal vissuto di ciascuno: come vivo questo aspetto che ho riportato nella griglia? Perché lo vivo male, cosa mi pesa?
3. condivideremo delle priorità per ogni Casa: individuati gli aspetti critici cercheremo come affrontarli, introducendo prospettive e possibilità operative.
GRIGLIA PER UNA DESCRIZIONE CONCRETA DELLA REALTA’ IN UNA CASA DELLA CARITA’
Per ogni ambito facciamo una descrizione oggettiva della realtà. Ove possibile proviamo a quantificare il tempo settimanale per quella attività, se possibile indichiamo chi decide e come.
Consacrati: parametri che possono incidere sul benessere di una sorella o di un fratello.
- Quanto tempo per la preghiera (quotidiana, annuale, straordinaria, ecc)
- Quanto tempo per la formazione
- Quanto tempo dedicato alla mia persona e alle relazioni Ospiti. Analisi dei bisogni – servizio e cura degli ospiti
- Quanti ospiti ci sono nella mia Casa? Che necessità hanno?
- Chi prepara l’accoglienza di un nuovo ospite?
- Quanto tempo di gestione “legale/amministrativa” degli ospiti chi fa da riferimento per le necessità
- chi accoglie chi entra in Casa?
Bisogni quotidiani:
-Forniture di pannoloni e prodotti
Trasporti degli ospiti
Bisogni di ambito sanitario
- Facciamo una mappa delle visite periodiche di screening e prevenzione;
- Ospedalizzazioni: cosa succede se un ospite viene ricoverato?
Bisogni spirituali degli ospiti
- Cura della liturgia quotidiana: come vengono coinvolti gli ospiti? Come partecipano?
- Partecipazione alla S. Messa domenicale.
- Esistono momenti dedicati a loro: sacramenti, eventi, ecc.?
Bisogni personali:
- Come si procurano vestiti, scarpe, ecc?
- Parrucchiera, barbiere…
Bisogni personalizzati:
- Chi e quanto partecipa ad attività educative, di svago, momenti di vacanza, ecc.?
- Relazioni con i parenti: quanti di loro possono frequentarli o riceverli? Come avviene Gestione di casa.
- Cucina: quali azioni è necessario fare ogni giorno? Cosa comporta cucinare per questa Casa?
- Cosa comporta
✓ curare la lavanderia, lo stirare, riporre i panni e il cucito?
✓ Pulizia
✓ Cura degli automezzi Cura del giardino o dell’esterno
✓ Manutenzione dell’immobile ordinaria
✓ Gestione amministrativa
- Residenze estive, se esistono.
Volontari e dipendenti.
- Quanti volontari passano ogni giorno? Quanti in una settimana? Quanti saltuariamente?
- Quanti preparano a casa qualcosa e portano in Casa?
- Quanto personale dipendente della CdC o di altri enti o dei servizi? Quante ore di lavoro settimanale?
Relazione col carisma.
- Quali iniziative della Famiglia coinvolgono anche la Casa?
- Quali sono i momenti che forniscono un collegamento fra la Casa e la Congregazione?
Relazione con la società civile: (fare elenco e poi mettere chi se ne occupa e per quanto tempo)
Ad Extra: quali attività svolge la Casa per diffondere la civiltà dell’amore, nei confronti di realtà non dette nei punti precedenti.
GRIGLIA PER UNA DESCRIZIONE CONCRETA DELLA REALTA’ DELLA CASA
DELLA CARITA’ DI COGNENTO: (Risposte del 2-9-2023, fr Alessandro, fr Livio, fr Luca, fr Marco, fr Sanjay)
1- Consacrati: parametri che possono incidere sul benessere di una sorella o di un fratello. Preghiera comunitaria:
Liturgia delle Ore: ogni giorno secondo questo schema:
- h 6:00 Ufficio e Lodi, con la possibilità di un breve “capitolo”
- Ora media dopo pranzo
- Rosario ore 17,00
- Vespro e/o S.Messa (non tutti i giorni)
- Compieta
Non tutti i fratelli riescono a partecipare all’Ufficio.
S. Messa: C’è la possibilità di andare a Messa quotidianamente, e quando non si celebra in Casa, si cerca una celebrazione sul territorio. La domenica si partecipa alla S. Messa in Parrocchia, con qualche ospite, facendo turni fra le Messe di orario.
Parola di Dio: Ogni giorno si legge e si commentano le letture del giorno insieme agli ospiti. L’adorazione eucaristica si svolge ogni settimana, circa 3 ore al lunedì pomeriggio, e coinvolge ospiti, ausiliari e fratelli, quando liberi. Mensilmente (seconda domenica del mese) c’è l’adorazione eucaristica notturna, partecipata solo da ausiliari.
I momenti forti dell’anno liturgico si celebrano in Parrocchia. A volte la Parrocchia ha chiesto di celebrare l’adorazione del giovedì santo in Casa.
Gli esercizi spirituali sono fatti da tutti i fratelli, 1 volta all’anno, è capitato che qualcuno li seguisse anche 2 volte in un anno.
La settimana di preghiera viene fatta solo da un fratello.
La preghiera personale è possibile grazie all’aiuto fraterno. Si assecondano le esigenze personali di ognuno. Non c’è un momento stabilito né un luogo in Casa adatto. L’organizzazione di Casa non prevede uno spazio di preghiera personale fisso. Ogni spazio è a disposizione degli ospiti e non permette l’isolamento e la concentrazione.
Formazione: momenti formativi proposti dal cammino di Famiglia: CIMO (con gli ausiliari e gli ospiti, 5 incontri l’anno circa), percorso di ramo, 3-giorni comunitaria dei fratelli, 1 giorno di ritiro mensile (in alternativa al CIMO), 1 giorno di fraternità fra fratelli.
Natale e Pasqua c’è il ritiro con le sorelle, ma non si riesce a partecipare tutti, i fratelli di Casa si alternano. Gli incontri del CIMO sono stati organizzati e preparati da un fratello della Casa.
Momenti formativi individuali:
un fratello in formazione verso i voti perpetui ha seguito il percorso previsto in preparazione ai voti (incontri mensili, scambi con altri religiosi 3-4 gg al mese)
un fratello segue corso biblico online (6 o 7 incontri)
un fratello segue un percorso per accompagnatori spirituali in presenza
un fratello lo studio della lingua italiana
La formazione viene suggerita dalla Famiglia o scelta dal singolo, liberamente, e condizionata alla possibilità di essere sostituiti nel servizio in Casa.
Spazio personale.
Famiglia di origine. In caso di necessità, per es assistenza ad un familiare, ci si accorda per concedere al fratello tempi e modi per andare in famiglia quanto necessario. Se non ci sono necessità le visite possono essere di 1 giorno ogni 15, circa. Non è stabilito a priori. Relazioni personali. Molte si svolgono nella vita di Casa, altrimenti al telefono o in occasioni particolari.
La maggior parte del tempo dei fratelli trascorre in relazione con gli ospiti e con ogni persona che entra in Casa, questo tempo è di accoglienza, di ascolto personale, di scambio di vissuti e idee, di accompagnamento, sostegno e incoraggiamento, lavoro condiviso. Relazioni ulteriori si creano negli incontri con le Parrocchie vicine, con altri religiosi in visita o con i seminaristi che stanno un po’ in Casa.
Attività fisica. In caso di problemi di salute, si asseconda il bisogno di moto necessario. Esigenze fisiche. La cura della propria salute è affidata al singolo, che si organizza quando e come può, grazie al supporto degli altri fratelli.
Il tempo del sonno è molto frammentato per il carattere di vita condivisa nei tempi e negli spazi della Casa: si dorme molto vicino agli ospiti, o in spazi di passaggio. La tipologia degli ospiti fa sì che siano bisognosi di custodia e sorveglianza anche di notte, anche se non è necessario restare svegli del tutto si viene spesso svegliati dai loro spostamenti o rumori.
Tutti i momenti personali sono frutto di sostegno fraterno fra i fratelli. Non ci sono ausiliari che abitualmente permettono ai fratelli di avere momenti personali. Non ci sono abitudini fisse.
Incontri di team. ci sono incontri settimanali organizzativi fra i fratelli di Casa, per un migliore coordinamento di tutte le attività e le necessità. Questi momenti si svolgono soprattutto se il responsabile di casa è assente, per far fronte con maggiore prontezza alle richieste degli ospiti che senza il superiore tendono ad avere un atteggiamento sfidante verso chi deve guidarli.
2- Ospiti. Analisi dei bisogni – servizio e cura degli ospiti
13 ospiti, più 1 persona 3 gg a settimana
5 di questi sono autosufficienti per ciò che concerne le esigenze personali (igiene, alimentazione, cura di sé) ma necessitano comunque di supervisione e accompagnamento, e soprattutto di molto tempo per la relazione.
8 non sono autosufficienti e necessitano di assistenza all’igiene, alla cura di sé.
La tipologia di disabilità più presente è di disagio e sofferenza psichica, relazionale e sociale.
Esigenze di cura: I tempi di cura sono così ripartiti:
-1h e mezza al mattino perché tutti gli ospiti siano alzati e pronti per la preghiera
-un quarto d’ora per un pasto di un ospite alle 11
-2 ospiti si riposano al pomeriggio e sono da accompagnare
-merenda, circa 1h di servizio
-1h alla sera perché tutti gli ospiti che ne hanno necessità siano portati a letto.
-1h dopocena di routine (controllo finestre, cure particolari per qualche ospite, ecc)
Questi servizi sono a carico dei fratelli (del tutto per pranzo, sera e dopo cena, notte), degli ausiliari e di alcune OSS (alzata).
L’ospite che non risiede stabilmente (LIU), trascorre in casa 3 giorni e mezzo, dalle 15:30 alle 8:30 del giorno dopo e tutto il sabato mattina. È assistito da una OSS dalle 15:30 alle 19. La messa a letto dopo cena è a carico totale dei fratelli, per 3 sere a settimana.
Pasti. Non ci sono diete particolari ma molta attenzione ai gusti e alle esigenze degli ospiti, in risposta alle loro richieste. Il pasto trascorre nel servizio a loro (servire, tagliare, aiutare, ecc).
Bisogna almeno essere in 3.
Vestiario. Gli ospiti utilizzano gli abiti che le persone regalano alla Casa. Non ci sono necessità tali da richiedere l’acquisto, e questo viene fatto solo per occasioni come i compleanni o simili, di solito da ausiliari affezionati o parenti.
Pannoloni e simili. Le pratiche per forniture di ausilii necessari sono a carico di Maurizio.
Esigenze sanitarie degli ospiti
Visite. Il responsabile trascorre un tempo quantificabile in 5 h a settimana per organizzare, calendarizzare e pensare le visite mediche periodiche degli ospiti. Due volontari lo aiutano e provvedono sia alla prenotazione che alle medicine che ai trasporti. L’accompagnamento spesso è fatto dai volontari a volte da un fratello.
Se un ospite deve essere ricoverato un fratello lo accompagna e se ne prende cura se possibile. Negli ultimi anni è successo spesso.
Medicine: la preparazione delle medicine comporta un lavoro di mezz’ora al giorno ogni giorno, e viene svolta da uno qualunque dei fratelli. Può capitare lo faccia un ausiliare, raramente.
Esigenze personali e relazionali degli ospiti
Vacanze e svago. 1 ospite va in vacanza da solo, ma è da seguire. Prima Covid si andava in vacanza insieme, ospiti e fratelli, magari a gruppi ristretti, in luoghi scelti. Dopo il Covid non si è più fatto ma ci sono gite settimanali e si cercano occasioni di svago. Alcuni ausiliari li hanno portati al cinema.
In casa si svolgono laboratori creativi settimanali.
Ci sono molti momenti festosi, merende insieme ad altri, e feste. Due domeniche al mese ci sono famiglie che si fermano a trascorrere il giorno in casa.
Raramente gli ospiti vanno in famiglia. Le visite dei parenti sono poco frequenti, solo per 3 o 4 di loro.
Frequenza a centri o attività lavorative.
1 ospite è autonomo negli spostamenti e frequenta una coop sociale
1 ospite va a lavorare con un trasporto organizzato, da Maurizio.
1 ospite frequenta una coop sociale con un trasporto a pagamento.
Accoglienza
L’accoglienza di un nuovo ospite è decisa da fratelli, in dialogo con gli ausiliari. L’accoglienza di chi entra in Casa è calorosamente offerta da tutti gli ospiti.
Bisogni spirituali. Gli ospiti partecipano alla liturgia quotidiana, hanno un momento di commento della Parola quotidiano, sono molto coinvolti nel dialogo e nell’interazione. La casa è considerata un luogo significativo nelle realtà e iniziative diocesane, quindi spesso gli ospiti sono destinatari e partecipanti di momenti spirituali.
3- Gestione di casa.
Cucina. Ci sono turni quotidiani fissi di volontari che cucinano i pranzi. Non tutti i volontari sono autonomi nella preparazione e comunque queste presenze sono una occasione di relazione. La cena viene talvolta preparata dai cuochi del mattino e richiede ai fratelli che la servano mettendo insieme tutti gli avanzi. In estate la cucina è a carico dei fratelli, non ci sono volontari. A volte la Casa si serve di un ristorante e si fa consegnare i pasti o la pizza, in segno di festa. Può capitare anche 1 volta settimana.
Il tempo in cucina è dalle 11 alle 13:30.
Il lavaggio dei piatti è sempre a carico dei fratelli.
Provviste. Un fratello è referente della cucina, e della spesa in generale. Le provviste vengono ordinate e fatte consegnare da un servizio o da qualche ausiliare. Le bottiglie di bevande e il latte vengono invece comprate da un fratello perché sono pesanti.
Gli ospiti partecipano alle attività della cucina, vengono coinvolti.
Lavanderia. Una signora si occupa quotidianamente della lavanderia. Ripone anche i panni, mentre in parte la raccolta e la piegatura è fatta da un ospite, così come la stesura dei panni. Lo stiro viene dato a persone esterne. Se manca la signora è tutto a carico dei fratelli.
Pulizie. Sono effettuate da una cooperativa sociale, con un addetto fisso, 7 giorni su 7; 4 ore da lun a venerdì e 2h il sab e la dom. La coop si fa carico anche di provvedere ai detersivi necessari. Amministrazione. Il lato amministrativo è curato da Maurizio, così come le relazioni con gli amministratori di sostegno degli ospiti e con le cooperative sociali. Viene coinvolto spesso anche il responsabile di Casa.
Manutenzioni. C’è un manutentore pagato. Le urgenze vengono affrontate dai fratelli che si rivolgono a ditte di fiducia. Il giardino è curato da persone dietro compenso o dai fratelli. Le manutenzioni straordinarie che necessitano di valutazioni e scelte sono in capo al responsabile di Casa, che si confronta con gli altri.
4- Volontari e dipendenti
Volontari: in tutto se ne contano quasi 60, di cui in media 6 o 7 al giorno per l’alzata, 4 o 5 per la messa a letto, 3 che fanno compagnia agli ospiti, 1 per stirare ogni due settimane, qualcuno dedicato esclusivamente ad un ospite (LIU). Con fedeltà nella frequenza ne vengono circa 25.
OSS. 3 da lun a sab per l’alzata di 2 ospiti, 1 solo per LIU 15 h a settimana
Gruppi presenti nel servizio con costanza. Seminaristi una mattina a settimana, scout, frati del convento di Scandiano.
5- Relazione col carisma.
Iniziative di Famiglia. Cimo (6 incontri l’anno), riunioni ausiliari. Sono organizzati dai fratelli.
I fratelli sono 1 nel Consiglio generale e 2 nel consiglio dei fratelli.
I restanti momenti di Famiglia non coinvolgono pienamente gli ausiliari e vengono vissuti dai fratelli se riescono ad organizzarsi per partecipare.
6- Relazione con la società civile: CEIS, case di accoglienza confinanti con la CdC, occasionalmente i ragazzi svolgono anche stages in Casa.
7- Ad Extra: quali attività svolge la Casa per diffondere la civiltà dell’amore, nei confronti di realtà non dette nei punti precedenti.
Parrocchie: la Casa non è ufficialmente parte dei percorsi di formazione di fede delle parrocchie, ma per iniziativa di singoli educatori viene proposta come luogo significativo e frequentata da gruppi, catechismo, percorsi fidanzati. Di solito il sabato pomeriggio. Un fratello si dedica a questa accoglienza.
Scout: spesso fanno servizio in Casa per periodi definiti, per esempio qualche fine settimana. Richieste occasionali ma frequenti, per es i diaconi trascorrono un pomeriggio in casa.
Attività diocesane: 2 o 3 volte l’anno si partecipa ad eventi rilevanti.
7/9/23: DESCRIZIONE CONCRETA DELLA REALTA’ DELLA MACCHIACCIA
Raccolta da Maurizio che ha ascoltato fr.Stefano, fr.Andrea, don Luigi. don Giuliano e Jubin Consacrati: parametri che possono incidere sul benessere di un fratello.
Preghiera comunitaria:
La liturgia delle ore è celebrata ogni giorno:
• 5,45 -7 ufficio e lodi
• 13.00 ora media
• 17,45 vespro
• 21.00 compieta
Preghiera con gli ospiti (a libera partecipazione):
• 9.00 preghiere e letture del giorno
• 17.00 rosario
• Tutti i sabati sera a cena si leggono le letture della domenica successiva
Adorazione eucaristica: si svolge 1 giorno ogni settimana, dalle 15.00 alle 16,30
S. Messa: viene celebrata in casa due volte a settimana; gli altri giorni viene celebrata all’Ospizio e partecipano i fratelli e qualche ospite che lo desidera (nelle giornate in cui si celebra la Messa in casa, non si recitano le preghiere)
Esercizi spirituali: partecipano tutti i fratelli, 1 volta all’anno
La settimana di preghiera: viene fatta solo da un fratello 1 volta all’anno
Nei momenti liturgici di Avvento e Quaresima i fratelli partecipano alle proposte di preghiera del ramo oltre a proposte concrete in casa (lettura a tavola, momento personale)
Preghiera personale: non ci sono momenti strutturati ma ogni fratello decide in autonomia quando e se prendersi un momento.
Formazione:
• momenti formativi proposti dal cammino di Famiglia:
• CIMO con Ospizio e Pietravolta (con gli ausiliari e gli ospiti,),
• percorso di ramo, 3-giorni comunitaria dei fratelli,
• On line- 3 fratelli hanno partecipato ad un corso offerto da l’Aratro e la Stella
• in avvento e quaresima i fratelli partecipano a 3/4 momenti formativi biblici offerti dall’unità pastorale
Spazio personale:
1 fratello va in bicicletta quando riesce ad organizzarsi
1 fratello fa visita ai parenti 1 volta al mese per la giornata
1 fratello 1 volta al mese visita i genitori per 2/3 giorni
1 dei novizi cammina quasi tutti i giorni
Molto saltuariamente i fratelli escono per 1 pizza in compagnia con le sorelle
Relazioni personali: 1 fratello coltiva le sue relazioni al telefono e con visite saltuarie
SONNO: regolare, non ci sono ospiti che richiedono assistenza notturna
Ospiti. Analisi dei bisogni – servizio e cura degli ospiti
- In comunità vivono 10 ospiti e 1 fratello ammalato non in attività
Come tipologia:
4 seguiti dal CSM
2 con disturbo cognitivo
1 cardiopatico
3 caratteriali disadattati
Tutti presentano diverse patologie mediche e assumono farmaci
MEDICINALI: 1 ospite si occupa di telefonare al MMG per richiedere le prescrizioni e le medicine sono in seguito ritirate da 1 volontario in farmacia a Frassinoro. Vengono preparate in singole scatole apposite dall’ospite dottore e da lui sono somministrate agli altri ospiti. Si occupa anche dell’approvvigionamento.
L’ igiene personale di 9 ospiti è sollecitata verbalmente ma non supervisionata
Per 1 ospite c’è un supporto nell’igiene (½ h tutte le mattine + 1 h per tre giorni alla settimana)
2 persone vengono 1 volta alla settimana per 3 ore di pulizia della casa
VISIITE: al CSM va 1 frate
Per le altre viene chiesto a volontari (che conoscono gli ospiti) utilizzando il mezzo della casa
Per i trasporti ci si avvale inoltre dell’AVAP
Per organizzare le visite ci pensa il responsabile (2 h settimanali)
Il tempo di accompagnamento alle visite mediche è elevato causa la territorialità della casa
-Gestione di casa:
Cucina: 1 ospite per 5 giorni alla settimana alla mattina prepara il pranzo assieme ad altri 1 /2 ospiti; 1 fratello arriva in cucina alle 11.00 e rimane fino alle 12,45 circa
1 dieta personalizzata (frullato)
C’è abbastanza attenzione al gusto e alle esigenze sanitarie dei singoli ospiti e frati
Amministrazione: Il lato amministrativo è curato in parte da Maurizio, così come le relazioni con gli amministratori di sostegno degli ospiti. È coinvolto anche il responsabile di Casa che abitualmente effettua i bonifici
Manutenzioni: C’è un manutentore pagato. Le urgenze vengono affrontate dai fratelli che si rivolgono a ditte di fiducia. Il giardino è curato da persone dietro compenso o dai fratelli. Le manutenzioni straordinarie che necessitano di valutazioni e scelte sono in capo al responsabile di Casa, che si confronta con gli altri Lavanderia. Un fratello è impegnato 1 ora al giorno in lavanderia. Ripone anche i panni, mentre in parte la raccolta e la piegatura è fatta da un ospite. Non si stira
Bisogni quotidiani:
Gli ordini (ferramenta/farmacia/alimentari) sono effettuati per telefono dal frate responsabile di casa e sono consegnate a domicilio. Tutti i giorni 1 frate ritira la spesa e il giornale in paese
Bisogni di ambito sanitario:
• 1 volta al mese esami ematici per 1 ospite
• 2 volte alla settimana 1 ospite a Frassinoro per medicazioni con 1 volontario
• 1 volte alla settimana 1 ospite a Frassinoro per medicazioni
In caso di ricovero ospedaliero, 1 fratello accompagna l’ospite e organizza l’assistenza
Bisogni personali: abitualmente il guardaroba di casa prevede indumenti che arrivano in donazione
1 volontaria viene 1 volta al mese per il taglio dei capelli; presenza di 1 podologa
Bisogni personalizzati:
SVAGO:
1 ospite va dalla sua famiglia per 3 mesi circa all’anno
1 ospite una settimana dai famigliari tre volte all’anno
1 ospite partecipa a concerti con 1 volontario
La comunità organizza una vacanza al mare 1 settimana all’anno ma solo 3 persone aderiscono
Ai pranzi al ristorante organizzati in occasioni speciali, partecipa la maggioranza degli ospiti
Attualmente gli ospiti tendono a non aderire alle iniziative di uscita proposte
Pulizie
1 ospite pulisce i bagni quasi tutti i giorni
La cucina e la sala da pranzo sono pulite tutti i giorni da ospiti in alternanza ai frati
Le camere da letto sono pulite dalle 2 signore che vengono 1 volta a settimana
Cura degli automezzi: il frate responsabile
Cura del giardino o dell’esterno: 1 frate e 1 volontario
Gestione amministrativa: il frate responsabile e Maurizio
Cura dei dispositivi sanitari: Azienda esterna 1 volta ogni 3 settimane
Immobile: è stato affidato ad uno studio la regolarizzazione degli immobili per la presenza di illeciti
Volontari e dipendenti
Se ne contano 6
4 per trasporti
1 per legna e rimanere in casa in necessità
1 per rimanere in casa
Un’altra decina svolge piccoli servizi per la comunità (preparazione cibo a casa propria, cucito …)
Relazione col carisma.
CIMO
15 OTTOBRE
FESTE DI LUGLIO
I fratelli sono impegnati nell’organizzazione concreta di queste giornate FESTE DI LUGLIO
INCONTRI CON ALTRE CDC (Ospizio e Pietravolta)
OSPIZIO: tutti i fratelli sono impegnati in turni di servizio all’Ospizio a Fontanaluccia per il servizio agli ospiti maschi della casa quantificato in:21 ore settimanali totali:
• 3 ore al mattino (2 fratelli per 1,5) dal lunedì al sabato;
• 1,5 ore alla sera due giorni alla settimana
Albinea, 15 settembre 2023
Fratelli: Alle, Andrea, Filippo, Giovanni, Giuliano, Jubin, Livio, Luca, Luigi, Marco, Riccardo, Sanjay, Stefano
Da remoto: Luigi, Paolo
Accompagnatori: Katia, Maurizio
Preghiera
La vivo come una osservanza Preghiera non misurata con la comunità reale
La formazione non è una priorità, non è garantita Si accetta che se uno non può non partecipa.
Ho esigenza di pensiero, lettura, silenzio
La mia partecipazione agli incontri organizzati dalla Famiglia non è sempre possibile: il fatto che non sia ritento responsabile che ci siamo tutti mi fa sentire trascurato e mi provoca fastidio e rabbia
Ospiti
Non siamo riusciti ad accoglierne un altro, mi sento in colpa
Andrebbero più seguiti: io non lo faccio e non saprei neanche come fare
La casa grande è vuota
Non è facile vivere con loro Cerco di far funzionare le cose Liberarci dall’idea che tutto dipende da noi
Gli ospiti sono la ricchezza della mia vita, sono dei reequilibratori
Tutto dipende dai frati Meno ospiti vuol dire più libertà per i frati? Che priorità abbiamo? Lo spazio
Non c’è una sistemazione adeguata, una camera, spazi dove mettere le cose.
Servirebbero spazi di dignità
Una struttura aiuta nella fatica Avere una camera singola aiuta nella preghiera
Vive dinamiche di stanchezza
Lo spazio è un contenitore che cambia il modo di vivere certi aspetti
Il rapporto con i bisogni personali
Mi sento sbilanciato sui miei bisogni
Sensazione costante di disagio che stride con la ricchezza di tutto ciò che abbiamo
Mi sento in colpa se tutto ciò che posso fare è solo grazie all’aiuto fraterno
La Macchiaccia è un dono perché non ho responsabilità e incarichi
Non partecipo perché devo dormire, è demoralizzante
È scontato che se sei in casa sei a disposizione
Sensazione di stanchezza Qualcosa manca
Non ci sono cose fuori dalla quotidianità abituale, e tutto dipende sempre da noi fratelli.
Mi sono sentito molto aiutato nella malattia di mia madre, l’aiuto fraterno è una risorsa grande
Se uno sta male gli altri devono tirare di più
Organizzazione e vita condivisa
Respiro poca sintonia Momenti di coordinamento e pensiero, per parlare di sé e di come sto
La mancata distribuzione dei compiti mi fa sentire in balìa, destabilizzato
Gli impegni diventano alibi per non mettersi in gioco
Siamo di più in casa ma non c’è facilità di relazione, anzi forse fatica; non c’è condivisione profonda.
La descrizione del responsabile che fa tutto mi crea fatiche nella fraternità, stanchezza, essere visto come il responsabile
Migliore uso del tempo, migliore distribuzione dei compiti
La vita fraterna non decolla.
Vorrei momenti di condivisione
C’è differenza tra ciò che ci è stato insegnato e adesso
Ricerchiamo delle cose ma quando possiamo farle non ci immergiamo
La fraternità non ha partecipato all’arrivo di un fratello; bisognava parlarne, vedere i motivi, condividere i motivi della scelta
Andare d’accordo è difficile Incontri organizzativi li faccio, incontri di fraternità non ne ho voglia
La fraternità è fatta di affinità, dall’essere affiatati
Le relazioni personali dipendono dal desiderio personale di ciascuno, da come uno ci si mette
Il confronto nasce dal desiderio
Non abbiamo uno sguardo ampio: si potrebbe fare diverso? Si è sempre fatto così
Ci vuole equilibrio
-
Albinea, 25 settembre 2023
Fratelli: Alle, Andrea, Filippo, Giovanni, Giuliano, Jubin, Livio, Luca, Luigi, Marco, Riccardo, Sanjay, Stefano
Da remoto: Davide, Luigi, Paolo
Accompagnatori: Katia, Maurizio, Emilia, Pier
Non riusciamo a coinvolgere gli ospiti
L’ospizio è una valvola di sfogo, si incontra un po’ di gente
Timore nel parlare. Macchiaccia: c’è uno scarso clima di preghiera, non si sente l’essere in famiglia, si vive poco l’essere insieme. Se ci si allontana per delle celebrazioni o feste ci si sente incalzare per tornare subito a casa. Se arrivano gruppi in visita vengono vissuti come dei rompiscatole, mentre sono una ricchezza.
Relazioni
Luogo delle origini per i fratelli
staticità
C’è bisogno di un aiuto per sostenere la fraternità Occorre imporsi di condividere e imparare a relazionarsi, acquisire gli strumenti adatti.
Ricchezza a cui nessuno attinge
Si vive con una mentalità che non dà vita. Gli ultimi incontri invece sono stati belli e sono una strada buona da percorrere. Anche gli aiuti esterni sono utili per imparare a far famiglia fra noi e gli ospiti.
Occorre aumentare i tempi di preghiera di personale, che sia un tempo che la comunità si dà e che si vive nel custodirsi reciproco. Poi ci dovrebbe essere anche un luogo di scambio reciproco dei frutti della preghiera.
Sono necessari tempi di valorizzazione e apprezzamento dell’altro, del fratello dell’ospite. Si può valorizzare l’altro con parole o con gesti. Ci potrebbero essere iniziative mensili di animazione, con un obiettivo diverso ogni volta che faccia emergere una caratteristica bella di ognuno. Ridurrei i lavori che sfibrano e non ricreano.
Forse abbiamo idealizzato la Macchiaccia. Io aggiungerei la capacità di ringraziare per i doni belli ricevuti.
In ogni ambito evidenzio una tendenza al negativo. Abbiamo invece tante ricchezze che si fa fatica a leggere, mentre le cose negative si ricordano di più. Io aumenterei lo sguardo nuovo per valorizzare ciò che abbiamo. Aumenterei la relazione, la fraternità e aggiungerei la fiducia gli uni negli altri.
Io aumenterei il tempo della preghiera personale. Mi piace inoltre la possibilità di creare comunità interscambiabili fra frati dove ognuno appartiene ad ogni comunità e si sente a casa in tutte le comunità. Aumenterei il tempo per incontrarsi e del tempo per uscire e incontrare le persone che vivono intorno a noi. Ridurrei il numero di ospiti e le responsabilità del responsabile. Eliminerei gli incontri inutili.
Ci mancano tante cose. Aumenterei l’aiuto professionale per avere la possibilità di scoprire che possiamo fare tante cose se solo smettiamo di pensare che devono pesare tutte su di noi. Cercherei una modalità per migliorare la qualità di vita grazie a persone che vivono con corresponsabilità la relazione con la casa, almeno come prospettiva
Dobbiamo dare spazio alla nostra umanità, siamo molto repressi. Ai problemi di una comunità si deve guardare insieme. Non siamo valorizzanti verso gli altri.
Sono contento perché non abbiamo litigato
COSA AUMENTERESTI (perché gli va dato più valore e importanza)
COSA AGGIUNGERESTI (perché manca ed è necessario e utile)
COSA RIDURRESTI (per liberare energie e risorse)
COSA ELIMINERESTI (perché non più generativo)
Gioco: il quadrato perfetto
Obiettivo
Lo scopo di questo gioco non è creare forme geometriche perfette, ma serve a promuovere l'ascolto e la comunicazione. Poiché non possono vedere cosa stanno facendo, i membri del gruppo devono comunicare chiaramente mentre cercano di capire come creare un quadrato con una corda. Inoltre, spesso è davvero divertente vedere come i quadrati formati siano tutt'altro che perfetti
Esprimere i sentimenti migliora le relazioni, perché gli altri non possono sapere quello che viviamo se noi non lo esprimiamo.
Spesso ci accontentiamo di formule generali (“mi sento bene”, “mi sento male”) occorre invece specificare: “Ho paura” “Mi sento contrariato” o “Non mi sento a mio agio”. “Sono demoralizzato o deluso” ecc.
➢ Cosa avete provato di piacevole e di spiacevole?
➢ Cosa avete imparato da questo gioco?
➢ Come quello che avete imparato può essere applicato alla vostra vita quotidiana di Fratelli della Carità?
Jubin, Riccardo, Andrea, Sanjay
Marco, Filippo, Luigi, Stefano
Foglio di Preghiera
Testo A) Gv 15,16-17
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.
Testo B) Dalla GAUDETE ET EXSULTATE n° 104-105: Il culto che Lui più gradisce
Potremmo pensare che diamo gloria a Dio solo con il culto e la preghiera, o unicamente osservando alcune norme etiche – è vero che il primato spetta alla relazione con Dio –, e dimentichiamo che il criterio per valutare la nostra vita è anzitutto ciò che abbiamo fatto agli altri. La preghiera è preziosa se alimenta una donazione quotidiana d’amore. Il nostro culto è gradito a Dio quando vi portiamo i propositi di vivere con generosità e quando lasciamo che il dono di Dio che in esso riceviamo si manifesti nella dedizione ai fratelli. Per la stessa ragione, il modo migliore per discernere se il nostro cammino di preghiera è autentico sarà osservare in che misura la nostra vita si va trasformando alla luce della misericordia. Perché «la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli». Essa è «l’architrave che sorregge la vita della Chiesa».
Immagine
Mi proietto mentalmente nella Casa della Carità che frequento, assieme ai miei fratelli, in un giorno di vita quotidiana.
Giuliano, Alessandro, Stefano,Giovanni
“Io ho scelto voi “
Grazia da chiedere (ovvero: ciò che desidero ricevere durante questo tempo di preghiera)
Chiedo la grazia di accogliere con benevolenza e disponibilità i miei fratelli, proponendomi di fare il primo passo.
Spunti per la preghiera
● Mi vedo ai piedi di Gesù mentre parla ai suoi discepoli: cosa nasce in me ascoltandolo?
● Mi concedo di non essere perfetto, sulla base della fiducia misericordiosa che Dio ha per me e mi ha scelto?
● Faccio memoria delle cose belle vissute fino ad oggi e del dono di lavorare nella vigna del Signore.
● Quali processi di cambiamento mi sento di iniziare su di me con l’aiuto di Dio?
Conversazione con il Signore: Presento al Signore ciò che è emerso dal mio tempo di preghiera, in particolare i sentimenti che mi accompagnano, in libertà come un amico parla a un suo amico.
Rilettura della preghiera personale: Mi pongo questa domanda: Cosa la Parola viene a dire al mio cuore? Cosa mi ha toccato? Cosa voglio comunicare di questa esperienza? Scelgo e scrivo ciò che è emerso dalla mia preghiera e mi sta a cuore comunicare.
Per il ritorno in assemblea: in ogni gruppo preparare un cartellone con 5 ricchezze condivise della vita di fraternità che stiamo vivendo oggi, poi compilare la griglia seguente:
COSA AUMENTERESTI? (fra le cose belle perché gli va dato più valore e importanza)
COSA AGGIUNGERESTI?(perché manca ed è necessario e utile)
COSA RIDURRESTI? (per liberare energie e risorse)
COSA ELIMINERESTI? (perché non più generativo)
Dopo aver pregato personalmente, i fratelli si sono riuniti nei tre gruppi per continuare la preghiera e la condivisione con l’obiettivo di individuare 5 ricchezze della vita di fraternità condivise:
Gruppo 1: Filippo, Luca, Luigi, Marco, Jubin.
Gruppo 2: Andrea, Livio, Riccardo, Sanjay
Gruppo 3: Alessandro, Giovanni, Giuliano, Stefano
Come è stato il lavoro di condivisione nel piccolo gruppo? intenso interessante condividere cose che non immaginavo così profonde dei miei fratelli, non ci sono mai state altre occasioni.
faticoso filo conduttore era più facile lavorare nei gruppi che da solo.
Le ricchezze della vita fraterna oggi: Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 3
➢ grati di essere chiamati (vocazione FdC)
➢ e di far parte di una storia comune
➢ Aiuto fraterno nelle difficoltà di ognuno (se stai male o se devi andare a trovare parenti
➢ La preghiera comunitaria (aiuta a dare regolarità/puntualità)
(apparteniamo a tutta la famiglia delle CdC)
➢ vita fraterna allargata (oltre ai fratelli, gli ospiti, le persone che frequentano la casa e il mondo fuori casa)
➢ fragilità/debolezza accolta (la nostra fragilità e quella degli altri accolti, non è un peso, qualcosa di negativo ma diventa una ricchezza quando è accolta.)
➢ Ricchezze degli altri mi completano (se anche io non ho una ricchezza che ha un altro fratello, questo diventa un dono anche per me, quel fratello da forza per chi vive insieme.
ammalati, gli altri fratelli suppliscono)
➢ La preghiera insieme
➢ Interculturalità che circola tra noi
➢ Scambio tra le realtà locali (incrociare punti di vista diversi che aiutano)
➢ Libertà di esprimersi sulle altre comunità (Novità per noi: abbiamo parlato della Macchiaccia e di Cognento però parlato insieme!)
➢ La condivisione del servizio (annuncio) al vangelo (Carisma) (riconoscersi sullo stesso percorso/missione comune dà forza e aiuta anche te)
➢ Accoglienza fraterna reciproca (a partire da quello che siamo, cura, correzione)
➢ Condivisione di spazi materiali (spazi /tempi/beni) (che ci aiuta ad avere distacco dalle cose materiali – beni in comune ci aiuta a distacco da queste cose per cammino spirituale personale)
➢ Aiuto alla conversione personale (racchiude tutti gli altri) e della fraternità di ciascuno di noi.
Relazioni, debolezze personali e aiuto fraterno che ricevo
Nella fatica di accogliersi nelle diversità, mi accorgo che una altra qualità che non ho io, ha dato pennellate di colore a me e alla casa. Grazie perché mi sono arricchito anche io personalmente.
Se io ho dei “vuoti” ad esempio di desideri, mi accorgo che altri hanno desideri, se ho un vuoto di speranza e altri no, sento speranza. Gli altri riempiono i miei vuoti.
la fedeltà e la puntualità di Stefano alla preghiera aiuta molto anche me, io faccio fatica ma lui c’è sempre.
Sono stato operato e qualcun altro ha fatto da supplente per me.
Giuliano mi ha detto di non tenere le mani in tasca a messa.
Mi sento custodito. Mi sembra che Alle non abbia spazi suoi… Sostituire qualcuno che non riesce a fare o non ha tempo di fare.
Ci vuole desiderio per fare le cose. Straordinarietà mi sembra è trattata bene, è più ordinarietà che è meno frequentata
Quando avevo la mamma in ospedale mi è stato detto “non preoccuparti ci pensiamo noi”.
Piano relazionale formale, non tutti allo stesso livello di relazione, è vero che ci si sta male. Non tutte
La Comunità mi dà occasione di incontro, stimoli, simpatia, amicizia, sintonia più con certe persone che con altre.
relazioni significative allo stesso modo.
Chiedo la grazia di accogliere con benevolenza e disponibilità i miei fratelli, proponendomi di fare il primo passo.
Come vi siete sentiti davanti a questa grazia da chiedere? Cosa significa fare il primo passo?
Faccio fatica Non è semplice e scontato nonostante ricchezze riconosciute.
Non aspettare che altro mi venga incontro. - mi sento nel giusto- è legato a come viviamo discorso di misericordia
Spogliarsi delle proprie sicurezze
Cercarsi di più Tirar fuori quello che penso, ho bisogno di dirlo, a volte non lo dico per paura, non voglio andare contro ad altre persone, cosa ne pensano gli altri, il giudizio degli altri…
Costruttore di fraternità
Togliere i “a me sembra che.”
Fare il primo passo è una responsabilità che mi il vangelo Rinnovarmi quotidianamente aiuta a vivere la fraternità.
Chi individua il bene della persona? La comunità o la persona?
Che spazio diamo a singola persona di decidere il suo bene? Spazio che non abbiamo lasciato nella nostra storia. C’è un processo avviato: individualità e autonomia della comunità.
Tante volte si prendono strade fasulle, bene lo decide la comunità. Io ho libertà di prendere mia strada con mia autonomia, la persona deve capire qual è il suo bene.
Mettere l’altro nelle condizioni di sapere qual è il suo bene. … Sacerdoti avevano tutti il loro cellulare…
Partire da problemi e non da preconcetti… tante volte criteri diversi
Comunità Macchiaccia è in sofferenza, le opere da fare prima del bene delle persone
Attenzione alle persone fa saltare ora media, per il bene delle persone.
sentirsi il polso gli uni degli altri.
delle volte non manca tempo, manca la voglia e c’è la paura di mettersi in discussione
Per creare familiarità tra le persone ti devi formare ad ascoltarsi, dirsi e capirsi, creare dei luoghi.
Vita di fraternità e individuale, due aspetti che devono stare assieme. Non prevalere né l’una n’è l’altra. Dovrei avere capacità di riconoscere le mie difficoltà.
Mi sembra bello, è stato arricchimento anche per me ascoltare le ricchezze dei fratelli e la ricchezza della fraternità
Mi ci ritrovo in queste cose anche se in India sono vissute in modo diverso
Mi sembra bene che le comunità si facciano assieme, è un bene aggiunto, sul quale non abbiamo mai lavorato tanto. Sto notando come le comunità diverse riescano a dialogare nelle problematiche serie. Canale generativo!
A volte trovarsi su questi temi è difficile ma allargare il giro in una dimensione come quella di oggi fa bene.
Piano piano, ad esempio rimanere in modo diverso a Cognento
Proposta che tenga conto dei criteri. I criteri non sono in discussione. Come si realizzano sono in discernimento. C’è un carattere di urgenza che ci invita a fare diversamente (schiacciamento)se sollevare da quei bisogni.
Certe cose affrontate insieme aiutano a crescere.
Prospettive future…
Accompagnare le case con accompagnatori competenti, perché gestire le case come equipe.
Aumentare la condivisione sul discernimento insieme anche sulle persone e scelte da fare, vari livelli e vari ambiti. Questo significa togliere gravami a responsabile
Ridurre le responsabilità in capo al responsabile mi sembra condividere e valorizzare le altre figure.
Determinare tempi è importante se si vuole cominciare processo e il processo possa avvenire altrimenti viviamo di illusioni.
Valorizzare diversità. Cammino che aiuta a
Serve formazione.
Settimanalmente nelle case e quindicinalmente on line. Qualcuno che ci aiuta all’esterno alle volte. Altrimenti dopo un po’ ci molliamo. Oltre a stimolo è ricchezza.
riconoscere doni gli uni degli altri.
Colgo il desiderio di potersi incontrare. 2 momenti: 1 più spirituale e 1 più di stimolo. Cogliere stimoli e svilupparli cosa vuol dire per me? Partire da quello che abbiamo fatto, dare continuità. Ogni singola casa lo può fare. Si può approfondire se siamo in pochi ma è vero che in di più si parla meglio
…che le loro fraternità siano luoghi di accoglienza…