Pomezia Notizie 2018 12

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POMEZIA-NOTIZIE

Dicembre 2018

I SEGRETI DELLA DALIA Un romanzo moderno di Maria Luigia Longo di Giuseppe Leone

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ON un esergo di Cioran, che recita che la verità è in nostro possesso fin quando si ha speranza e voglia di cercarla - un concetto peraltro già appartenuto a Giordano Bruno - Maria Luigia Longo, già autrice di poesie e racconti come Contare le parole, Ritratto di un’attesa, Paesaggi di tempo, Salvami Giacomino, Per Andrea Zanzotto, ha pubblicato nella primavera del 2018, nelle Edizioni Il seme bianco di Roma, I segreti della dalia. Un romanzo, nel quale la scrittrice narra il viaggio dal nord al sud dell’Italia di Nicodemo Petraglia, detto Nico, discendente da una ricchissima famiglia di notai con rendite terriere in Basilicata, in seguito all’improvvisa morte del padre. Si tratta propriamente di una narrazione che, da un lato, ricostruisce le vicende di una famiglia d’alto lignaggio che vanta di-

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scendenze illustri; dall’altro, consente di far luce sulla sua tormentata evoluzione nell’ ultimo rampollo di stanza al nord negli anni Settanta del secolo scorso, passato attraverso esperienze d’una vita vissuta nel groviglio di doveri ora imposti dalle circostanze, ora liberamente scelti. Il tutto sullo sfondo di una regione aperta al mondo e alla vita, luminosa, in netta contrapposizione alla vulgata di una Basilicata segreta, misteriosa, nascosta, inaccessibile e selvaggia; e attraverso un fitto rimando di sensazioni e percezioni quali affiorano alla mente del protagonista, suscitati, ora, da incontri con parenti o vecchi amici; ora, alla vista di questo o di quell’altro posto; ora, dal profumo dei fiori, in particolare della dalia, a cui la scrittrice dà l’onore e l’onere della prima di copertina. Eccola, subito dopo l’arrivo di Nico nella casa paterna, scrivere che “davanti a ognuna delle colonne che seguivano il perimetro del cortiletto, c’erano i grossi vasi delle bellissime dalie di sua madre, coloratissime e profumate …”; che qui, Nico “si sedette su una delle panche e appoggiò completamente la schiena allo schienale, allargò le braccia e sospirò forte, appoggiando la nuca al muro. Chiuse gli occhi, respirò quel profumo intenso di dalia, e lasciò che il tempo passato lì e certe sensazioni si ripresentassero …” (35); fino a rivedere sua madre seduta nello stesso posto, “quando dopo cena si sedeva lì a chiacchierare con gli ospiti o con suo padre. Lì era come sentire forte ancora il suo profumo e il tepore dei suoi abbracci” (36); e sempre “seduto lì su quella panca, ripensò a quelle sere in cui, assonnatissimo, faceva di tutto per rimanere sveglio, da solo con lei” (36). E non solo le sensazioni di Nico, anche quelle della sua compagna Cherry, pure esse germinate dal respiro dello stesso profumo: “… fece il giro intorno alla casa e guardò ogni angolo, ogni oggetto, annusò quelle bellissime dalie e gli altri fiori” (132). Sensazioni, ma anche percezioni, si diceva, che porteranno Nico a ricercare e scopri-


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