Dolomiti Clubres- Magazine estate 2016

emotions Rivista semestrale di DOLOMITI CLUBRES - ALPI DUE s.r.l. / Numero 2 Estate 2016 Foto: Archivio APT Val di Fassa

Vivere la vacanza

In cammino

Pino Dellasega si racconta

Su due ruote Il Trentino in bicicletta

à t i l a t Ouspmi isura! s www.clubres.com

Come dentro un film L’Oscar va… al Trentino Alto Adige!

La Foresta dei Violini Il bosco che suona

Lo Chef Paolo Donei

Indice Foto: R. Brunel - Archivio APT Val di Fassa

IN CAMMINO

Pino Dellasega, fondatore della Scuola Italiana di Nordic Walking, racconta perché ha scelto di abbandonare velocità e agonismo per uno stile di vita più lento e riflessivo.

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SU DUE RUOTE Oltre 400 chilometri di piste ciclabili,

DOLOMITI EMOTIONS SPEAKS ENGLISH For foreign readers and non-Italian speakers: we offer brief summaries of the articles in English, however, each article may be understood in its essence from the beautiful images accompanying them, because pictures are a universal language.

innumerevoli percorsi da affrontare in mountain bike, oltre a vari itinerari sulle strade che hanno ospitato il Giro d’Italia, con alcune salite davvero epiche: la bicicletta è il mezzo adatto per scoprire le bellezze del Trentino.

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VOCE AI LETTORI Sul prossimo numero ci sarà uno spazio tutto per voi, dove fare gli auguri, pubblicare foto o disegni, scrivere dediche alle persone che amate: una bella sorpresa e un modo speciale per far sentire il vostro affetto.

Scrivete a: magazine@clubres.com

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COME DENTRO UN FILM

Il premio Oscar per la scenografia va… al Trentino Alto Adige!

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ALLA SCOPERTA DEL PRIMIERO

Passeggiate tra i borghi, escursioni in mezzo alla natura, angoli da scoprire: un emozionante viaggio tra le bellezze di questa valle incastonata tra le Dolomiti.

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UN CENTRO BENESSERE A CIELO APERTO Attività in mezzo alla natura e wellness: un binomio che fa bene a corpo, mente e cuore.

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LA FORESTA DEI VIOLINI

L’abete rosso di risonanza di Paneveggio e della Valle di Fiemme è conosciuto da secoli per le sue qualità: liutai del calibro di Stradivari salivano quassù fin dal Settecento.

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LA CAORA BARBANA

LA SARDEGNA CHE NON TI ASPETTI Non solo mare cristallino e spiagge.

Questo racconto popolare è diffuso in numerose versioni: quella che vi narriamo ricorda per alcuni aspetti la storia di Cappuccetto Rosso.

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PAOLO DONEI: LO CHEF DI MALGA PANNA

Cresciuto nella cucina della trattoria di famiglia, è riuscito a portare piatti gourmet in Valle di Fassa, ispirandosi alla storia e ai sapori della sua terra.

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SECONDA CASA: È IL MOMENTO GIUSTO PER COMPERARE?

KINNY SPORT CLUB Un palcoscenico vivo.

Il 2016 sembra essere l’anno della ripresa del mercato immobiliare.

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ESTATE DA VIVERE ED ORA Concerti in quota, rievocazioni storiche GIOCHIAMO! e folcloristiche, eventi sportivi, degustazioni gastronomiche e appuntamenti per tutta la famiglia.

L’angolo che “Dolomiti Emotions” dedica ai suoi piccoli lettori.

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Il personaggio

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In cammino Pino Dellasega, fondatore della Scuola Italiana di Nordic Walking, racconta perché ha scelto di abbandonare velocità e agonismo per uno stile di vita più lento e riflessivo. Munito di un paio di bastoncini e di una macchina fotografica ha percorso migliaia di chilometri, fino al Cammino di Santiago de Compostela e al deserto del Sahara. Sua l’idea e la realizzazione del Trekking del Cristo Pensante. di Monica Gabrielli

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Il personaggio

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a messo da parte cronometro e cardiofrequenzimetro: gli strumenti che aveva sempre con sé e che gli permettevano di monitorare la resa sportiva e i propri miglioramenti sono ormai chiusi in un cassetto. Ora non ha bisogno che di un paio di bastoncini e di una macchina fotografica.

Perché, dopo decenni di gare, di agonismo e di importanti piazzamenti, Pino Dellasega ha deciso di rallentare e di assaporare la vita.

Passo dopo passo.

Nato e cresciuto a Predazzo, è stato atleta delle Fiamme Gialle, prima come fondista, poi si è dedicato all’orientamento, partecipando a undici Campionati del mondo e conquistando diciassette titoli italiani. Lo sport fa parte della sua vita da sempre, così come l’amore per la montagna. Ma per molto tempo Dellasega non ha colto appieno la bellezza e l’importanza di ciò che gli stava attorno. È stato il suo corpo a dirgli che era il momento di cambiare rotta. Era il 2004, insieme ad altri appassionati di montagna, stava tracciando il Trekking delle Leggende, un percorso circolare di 200 chilometri, con un dislivello di 16.000 metri sulle più belle montagne di Fiemme, Fassa e Primiero.

Foto: Pino Dellasega

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“Dopo cinquanta ore che camminavo ininterrottamente, il mio fisico era ormai allo stremo e in risposta alla stanchezza e alla mancanza di sonno non accettava più cibo né integratori salini”, racconta Dellasega, ricordando l’esperienza che ha dato la svolta alla sua vita.

“Ero preoccupato perché mi aspettavano ancora dieci ore di cammino: a quel punto mi resi conto che il mio corpo accettava una sola cosa, l’acqua, che mi è stata sufficiente a finire il percorso”. Nei giorni successivi ha riflettuto molto su quanto accaduto: “Ho capito che la natura ci offre già ciò di cui abbiamo bisogno e ho deciso di mettere da parte la velocità e di acquistare una macchina fotografica: per andare avanti avevo bisogno di fare un passo indietro.

E finalmente ho smesso di guardare e ho imparato a vedere”. Per quelle coincidenze che sembrano destino, proprio in quel periodo Dellasega aveva iniziato ad avvicinarsi al Nordic Walking, la camminata nordica con i bastoncini: “Ho partecipato a uno dei primi corsi in Italia di questa disciplina già diffusa nei Paesi del Nord Europa: questo sport che fa bene al fisico e ancor di più alla mente, che permette di immergersi davvero nella natura circostante mi

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Foto: Pino Dellasega

ha subito conquistato”. Dellasega ha, quindi, fondato nel 2008, insieme a Fabio Moretti, la Scuola Italiana di Nordic Walking: “Nessuno credeva che potesse esserci un futuro: oggi invece in Italia è sempre più diffuso, con mezzo milione di praticanti e 3000 istruttori”.

Negli anni Dellasega ha capito sempre più le potenzialità del camminare: tra sentieri di montagna e passeggiate nel bosco, senza più l’ansia del cronometro che corre, ha riscoperto la sua spiritualità, intesa nel suo senso più profondo.

Un percorso personale che lo ha portato ad ideare e a realizzare il Trekking del Cristo Pensante, sul Monte Castellazzo (vedi approfondimento a pagina 51). Con Chiara Campostrini ha fondato “Ways - Dentro il Cammino”, un progetto dedicato alla conoscenza dei cammini del mondo, quelli lungo i quali nei secoli sono passati milioni di pellegrini. Negli ultimi anni, con i suoi bastoncini Dellasega ha percorso migliaia di chilometri: tra le sue montagne, certo, ma anche in molti altri luoghi d’Italia e del mondo, fino al Cammino di Santiago de Compostela e perfino nel Sahara, dedicandosi anche alla scrittura,

con la pubblicazione di alcuni libri sul Nordic Walking e sulla filosofia del camminare. Negli ultimi tempi ha investito molto nel progetto “Brain Walking”, insieme a Claudio Vitali: “È stata la naturale evoluzione del mio percorso. Ai benefici fisici della camminata con i bastoncini, con il Brain Walking si vuole puntare l’attenzione sul benessere mentale e psicologico.

IL NORDIC WALKING Economica, adatta a tutti e praticabile ovunque: la camminata nordica è una disciplina dagli innumerevoli benefici. Fa bene al cuore e alla circolazione, rafforza braccia e spalle, tonifica, migliora la postura della schiena e alleggerisce il carico sulle articolazioni. Se praticato con la corretta tecnica coinvolge il 90% della muscolatura corporea: grazie ai bastoncini il fisico lavora di più e meglio, ma la fatica si percepisce meno. E i vantaggi sono anche di tipo psicologico: l’umore migliora perché il corpo libera alcune sostanze, le endorfine e le serotonine, capaci di contrastare l’ansia e la depressione. Si può praticare in qualsiasi luogo: sui sentieri di montagna, ma anche in spiaggia e in qualsiasi parco cittadino. È consigliata a tutti: dai bambini agli anziani, dalle donne in gravidanze alle neomamme che possono praticarlo con il bambino nella fascia.

Importante, però, imparare la tecnica corretta.

Sul sito www.scuolaitaliananordicwalking.it è disponibile l’albo degli istruttori di tutta Italia.

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Il personaggio Non ho inventato nulla: filosofi, scrittori e pensatori del passato hanno dichiarato di aver avuto vere e proprie illuminazioni durante una camminata, perché se affrontata con il giusto spirito permette di liberarsi di idee precostituite e rigidi ragionamenti”. Una pratica che incentiva non solo riflessioni personali, ma che aiuta a creare uno spirito di gruppo, tanto che Dellasega tiene corsi di Brain Walking anche per aziende e squadre di atleti: “Camminare nel bosco aiuta ad abbassare le difese: ci si avvicina di più a sé stessi ma anche all’altro”.

Ho camminato con le stelle

L’ultimo libro di Pino Dellasega racconta il suo viaggio lungo il Cammino di Santiago di Compostela: “Nella mia vita - racconta- ho camminato tanto, ma dentro di me sentivo di non aver mai sperimentato sul serio il vero e profondo significato del cammino. Ho voluto quindi ripercorrere quei sentieri tracciati nei secoli da migliaia di pellegrini: a maggio 2015 sono partito da Lourdes, ho raggiunto Santiago de Compostela, dove riposa l’apostolo Giacomo, e ho proseguito fino a Finisterre, dove un tempo si pensava finisse il mondo, e poi fino a Muxia, dove sorge la basilica della Vergine della Barca, camminando ogni giorno fino allo sfinimento”.

Un totale di 1.064,5 chilometri in 26 giorni, con una media diaria di 41 chilometri e 12 ore di cammino. In tutto 1.900.000 passi, che sono stati prima di tutto un viaggio dentro sé stesso.

Il libro, edito da Valentina Trentini Editore, è arricchito da molte fotografie che raccontano ciò che hanno visto i suoi occhi. Un viaggio al cui ricordo ancora si emoziona: “Ho incontrato tanti pellegrini, stanchi come me, con le vesciche ai piedi, con la schiena provata dal peso dello zaino.

Eppure tutti in cammino, tutti sorridenti e con il saluto sulle labbra, tutti pronti a una gentilezza.

Forse sono stato davvero in paradiso”.

“Nella vita si possono percorrere centinaia di migliaia di chilometri, senza nulla imparare dai sentieri attraversati e dalle persone incontrate. In realtà, ciò che eleva lo spirito di un viaggiatore è la capacità di entrare nell’anima dei luoghi e delle genti che incontra lungo il suo peregrinare”.

Pino Dellasega

TREKKING Pino Dellasega from Predazzo, is the founder of the Italian School of Nordic Walking. After years of competing as a cross country skier and orienteer, he finally chose to put aside the clock to slow the pace making the journey a lifestyle. He has traveled 1,000 kilometers on the pilgrimage of Santiago de Compostela, and another hundred in the Sahara Desert, in addition to those on the countless trails of the mountains of his home. He is also the designer and creator of the trekking trail of the Thoughtful Christ.

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Foto: Pg www.visitfiemme.it - orlerimages.com

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Su due ruote 15

Sport Foto: F. Modica - Archivio APT Val di Fassa

Oltre 400 chilometri di piste ciclabili, innumerevoli percorsi da affrontare in mountain bike, oltre a vari itinerari sulle strade che hanno ospitato il Giro d’Italia, con alcune salite davvero epiche: la bicicletta è il mezzo adatto per scoprire le bellezze del Trentino.

C’è n’è davvero… per tutte le gambe!

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ai tracciati pianeggianti che costeggiano i laghi del basso Trentino alle leggere pendenze dei percorsi che attraversano prati, boschi e paesini di montagna, fino agli itinerari in quota, per raggiungere rifugi e malghe percorrendo sentieri di montagna o affrontando quelle salite che hanno visto sfidarsi i grandi nomi del ciclismo mondiale.

Il Trentino è davvero una terra da scoprire su due ruote: non importano età, prestazioni sportive e allenamento perché ce n’è per tutti i gusti e per ogni capacità. E così ognuno può scegliere il percorso e la difficoltà più adatti: pedalare su oltre 400 chilometri di piste ciclabili con la famiglia; faticare sui tornanti che portano in cima ai più noti passi dolomitici; percorrere 16

in mountain bike salite impegnative e discese mozzafiato; partecipare a gare con migliaia di concorrenti per mettersi alla prova e sentirsi campioni per un giorno. Il Trentino negli ultimi anni ha investito molto sul cicloturismo. Sono sempre più, infatti, gli appassionati delle due Foto: R. Brunel - Archivio APT Val di Fassa

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ruote, coloro che decidono di vivere una vacanza usando il meno possibile l’automobile, per scoprire il territorio in modo ecologico ed economico, legato a quella filosofia slow che vede riscoprire il valore della lentezza.

A rendere accessibile a tutti l’uso della bicicletta è la vasta rete di piste ciclabili su gran parte del territorio.

Nella maggior parte dei casi il dislivello è ridotto, per cui i tracciati sono adatti anche alle famiglie e ai piccoli ciclisti.

Percorsi nel verde, che costeggiano laghi o boschi, che permettono di immergersi nella natura, scegliendo di fermarsi quando si vuole, di improvvisare un picnic o di fare sosta in paese per mangiare un gelato o bere una bibita fresca. Tra le più belle quella che unisce Fiemme e Fassa: 48 chilometri da Molina di Fiemme fino a Canazei, con un dislivello di

Foto: A. Costa - Archivio APT Val di Fassa

appena 600 metri (affrontabile anche in discesa, scegliendo il tragitto contrario e approfittando delle navette disponibili nel periodo estivo).

Un percorso che regala piccole grandi sorprese: cascate nascoste, masi di montagna, prati fioriti e parchi gioco lungo la pista. E sullo sfondo, capaci di incantare grandi e piccini, le più belle montagne del Trentino: il Sella, il Sassolungo, la Marmolada, il Latemar e il Lagorai.

Da non perdere neanche le ciclabili di fondovalle: lungo l’Adige, fino a Trento, o percorrendo la Valle dei Laghi, tra specchi d’acqua e castelli, passando per canyon e centrali dismesse, con arrivo sul Lago di Garda, dal quale si diramano altri percorsi con panorami indimenticabili.

Per chi ama invece i tracciati fuori strada, in tutta la provincia ci sono proposte di diverse difficoltà attraverso luoghi di grande valore naturalistico, paesaggistico e anche storico.

Il “Dolomiti Lagorai Bike Tour” propone un itinerario ad anello di circa 350 chilometri fra boschi, pascoli, laghi alpini e due parchi naturali, quello del Monte Corno e quello di Paneveggio - Pale di San Martino. L’area si estende tra Fiemme, Fassa, Primero, Altopiano di Pinè, Val di Cembra e Valsugana. L’itinerario completo (destinato a bikers allenati) è pensato per una settimana, ma naturalmente è possibile scegliere solo alcuni tratti, mentre i dislivelli da affrontare possono essere notevolmente ridotti utilizzando gli impianti di risalita.

Per chi ama la mountain bike, ma non ha fiato né gambe per affrontare percorsi impegnativi, nel Parco Naturale di Paneveggio Pale di San 17

Martino c’è un sentiero ciclabile che segue il torrente Travignolo fino a Pian dei Casoni e a Malga Venegia. I meno allenati possono caricare la bicicletta sulla navetta gratuita che raggiunge la Val Venegia per godersi il sentiero in discesa, all’ombra degli alberi e lungo il torrente.

Per chi cerca emozioni davvero forti, la disciplina da provare è il downhill, una delle varianti più estreme della mountain bike.

Muniti di casco e di protezioni per schiena, gomiti e arti inferiori, i coraggiosissimi bikers si lanciano in velocità verso valle, tra salti mozzafiato, passaggi su pedane di legno, curve paraboliche e pendenze secche. Esistono percorsi più o meno difficili, alcuni adatti a chi vuole cimentarsi per la prima volta con questo sport, davvero adrenalinico e sicuramente adatto solo ai più temerari.

Non potevano mancare sulle montagne trentine le biciclette del momento: le fat bike, cioè quelle con le “ruote grasse”, molto larghe, che permettono di pedalare anche su terreni cedevoli e per questo particolarmente apprezzate per l’uso, inedito, che se ne può fare anche d’inverno, concedendosi il piacere di una corsa su due ruote sulla neve.

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Foto: Archivio APT Alpe Cimbra

LA PROPOSTA ALTERNATIVA La pista ciclabile che va da San Candido (in Alto Adige) a Lienz (in Austria) è una delle più amate e frequentate dai turisti di tutta Europa.

Lunga 44 km, con un dislivello di 500 metri, è facile e adatta anche alle famiglie. Il ritorno può essere effettuato in treno. È l’idea adatta per una giornata in bicicletta… oltreconfine!

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LA STORIA DEL CICLISMO È PASSATA DI QUA Lungo le strade della Valle di Cembra hanno imparato a pedalare e hanno conquistato le prime gare grandi campioni del ciclismo italiano. Palù di Giovo, piccolo Comune non distante da Trento, ha dato i natali alla dinastia Moser, cognome che ha fatto la storia delle due ruote: da Aldo a Enzo, fino al più noto di tutti, Francesco, campione del mondo su strada e su pista, oltre che vincitore di un Giro d’Italia.

Anche Gilberto Simoni è di Palù di Giovo e anche lui, tra i vari successi della carriera, vanta una vittoria al Giro. È nato invece in Valle di Non Maurizio Fondriest, campione del mondo in linea nel 1988.

Il Trentino è noto tra gli appassionati di ciclismo anche per le sue strade, teatro di imprese epiche.

Basti pensare alla salita del Monte Bondone, dove nel 1956 Charly Gaul riuscì a vincere la tappa in mezzo a una vera e propria tempesta di neve che aveva causato il ritiro di molti atleti: il ciclista lussemburghese diventò un mito proprio grazie a questa impresa, nel cui ricordo dal 2005 viene organizzata una gara in suo onore, sul tragitto che lo rese celebre. Quest’anno la gara è in programma dal 15 al 17 luglio. E non si può dimenticare il Passo Pordoi, la salita per eccellenza del Giro d’Italia, la cui fama si lega soprattutto alle gesta di Bartali e Coppi, che qui hanno gareggiato, quando il percorso era molto più impervio di oggi. Sul passo c’è un monumento che ricorda la vittoria di tappa di Coppi nel 1949 con l’arrivo a Bolzano.

A qualsiasi età e con qualsiasi grado di allenamento, quando si è in Trentino non si può resistere al richiamo delle due ruote: in velocità o in lentezza, per godersi la vacanza basta solo mettersi a pedalare!

Foto: Pg www.visitfiemme.it

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Foto: Pg www.visitfiemme.it

GARE CICLISTICHE: LE IMPERDIBILI Una sfida ai limiti dell’estremo quella proposta dagli organizzatori della DOLOMITICS24, ventiquattr’ore di gara no-stop (21-22 maggio) sull’anello stradale ai piedi del Gruppo dolomitico trentino del Latemar.

Oltre a questa novità, la stagione trentina delle gare ciclistiche ripropone appuntamenti che richiamano da anni appassionati, agonisti e amatori, da tutta Italia, e non solo.

Ecco le principali: 100KM DEI FORTI - 1000GROBBE BIKE CHALLENGE – 10-12 giugno: in mountain bike tra le stradine e le fortezze della Grande Guerra sull’Alpe Cimbra.

ON TWO WHEELS Trentino is truly a land to explore on two wheels.

Age, ability and physical fitness are not important because there is something for every taste and for every level. And so anyone can choose their own path and the most suitable difficulty when pedaling on over 400 kilometers of bike paths with the family; tackling the climbs through mountain passes that have made Italian cycling history; pursuing difficult mountain biking ascents followed by breathtaking descents and participating in competitions with thousands of competitors to test oneself and feel like a champion for a day. Trentino has been investing heavily in bicycle tourism in recent years.

MARCIALONGA CYCLING CRAFT - 12 giugno: tre passi dolomitici da scalare (Lavazé, San Pellegrino e Valles) per un totale di 80 km, con partenza da Predazzo.

SELLARONDA BIKE DAY – 19 giugno: manifestazione non competitiva su quattro passi dolomitici (Sella, Gardena, Pordoi e Campolongo). Partenza da Canazei.

RANDOLOMITICS - 9-10 luglio: cicloturistica con tre diversi percorsi sui passi dolomitici che hanno fatto la storia della Grande Guerra e del ciclismo. Partenza da Lago di Tesero e arrivo a Pampeago.

LA VECIA FEROVIA DELA VAL DI FIEMME – 7 agosto: da Ora a Molina di Fiemme lungo il tracciato del vecchio trenino in funzione fino agli anni Sessanta.

Foto: I. Albertini - Archivio APT Alpe Cimbra

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Circondata da montagne che al tramonto si tingono di rosa è una località adatta agli amanti della natura e della montagna con facili passeggiate da fare anche col passeggino o sentieri più impegnativi per i veri trekker.

Tanti gli appuntamenti con la tradizione e la cultura locale per un’estate ricca ed emozionante.

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HOTEL E RESIDENCE AL SOLE è una moderna e raffinata struttura, situata a soli 100mt dal centro di Canazei. Da qui potrai partire alla scoperta della Val di Fassa per poi rientrare la sera e rilassarti nel centro benessere, in palestra o nelle piscine, e gustarti una deliziosa cena o una pizza nel ristorante interno. Sarai ospitato in confortevoli ed eleganti camere o family room in hotel oppure in spaziosi e moderni appartamenti adatti ad ospitare single, coppie, famiglie o gruppi di amici.

HOTEL E RESIDENCE ADLER, ai margini della zona pedonale del centro di Moena, è nella posizione ideale per chi vuole coniugare una vacanza alla scoperta della montagna e della natura con il relax in famiglia. Al rientro da una giornata all’aria aperta troverai il miniclub con la sala giochi per la gioia dei bambini; la zona benessere, la palestra e le due piscine per rilassarsi e comodi e moderni appartamenti o raffinate family suite per rilassarsi prima di affrontare una nuova intensa giornata, da iniziare con una ricca colazione a buffet nella nostra saletta dedicata.

HOTEL & RESIDENCE AL SOLE is a modern and refined Resort, only 100mt away from the center of Canazei. After a day spent discovering Fassa Valley you can rest in the wellness center, in the gym or in the two swimming pools, taste a delicious pizza or some special dish in the indoor restaurant. You will be welcomed in comfortable, elegant hotel rooms or family suites or in modern and spacious apartments; each of them a custom solution for couples, families or groups of friends.

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HOTEL & RESIDENCE ADLER is very close to the center of Moena, in the ideal position for those who want to combine an adventurous holiday dedicated to discovering nature and the mountains with the possibility of relaxation for the family.

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Come dentro un film di Monica Gabrielli

LE DOLOMITI COME IL NEPAL E LA SIBERIA Per la loro bellezza e allo stesso tempo per la loro accessibilità, le Dolomiti sono state più volte scelte per film ambientati in altre catene montuose: in Val Senales, per esempio, è stato girato Everest, film che ha aperto l’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e che racconta la tragica spedizione del 1996 sul monte che dà il titolo alla pellicola, vicenda narrata nel libro “Aria sottile” di Jon Krakauer. Ghost Mountaineer (2015) è un horrorthriller basato su una storia vera: una tragedia accaduta ad un gruppo di alpinisti estoni sulle Alpi siberiane. Un film destinato al mercato russo girato in parte sulle montagne della Valle di Fassa.

Foto: Angeli - Archivio APT Val di Fassa

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Il premio Oscar per la scenografia va… al Trentino Alto Adige!

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ilm d’azione e romantici; sceneggiati in costume e pellicole comiche; lungometraggi, serie tv e video musicali: il Trentino Alto Adige è la location adatta ad ogni esigenza.

Lo sanno bene registi del calibro di Giuseppe Tornatore e Roman Polanski e attori di fama mondiale come Gerard Depardieu, Jeremy Irons, oltre ai volti noti del cinema italiano, da Francesca Neri a Claudia Gerini, fino a Terence Hill e Christian De Sica. E se passeggiando per le vie del centro storico di Trento, visitando un castello, camminando lungo un sentiero di montagna o seduti in riva a un laghetto alpino vi viene da dire “È così bello che potrebbero girarci un film”, è probabile che ciò sia già successo. Citarli tutti è impossibile perché le pellicole girate in regione sono davvero tante.

Fin dal 1926, quando addirittura il grande Alfred Hitchcok salì al Passo Rombo per girare The Mountain Eagle, una delle sue prime opere. Come lui hanno scelto il Trentino Alto Adige altri nomi che hanno fatto la storia del cinema: iniziando da Luchino Visconti che ha girato alcune scene di battaglia di Senso ad Aldeno (paesino vicino a Trento scelto perché pianeggiante e senza fili del telefono, per riprodurre il paesaggio della pianura padana dell’Ottocento) e Morte a Venezia nei dintorni di Siusi (stessa location scelta da Mario Monicelli per Il male oscuro). I paesaggi delle Dolomiti sono presenti in molte opere del regista altoatesino Luis Trenker, che in Prigioniero della montagna ha immortalato il cantiere della diga del lago di Fedaia. Anche Roman Polanski è stato in Alto Adige: nel 1967 la sua troupe ha girato in provincia di Bolzano gli esterni di Per favore, non mordermi sul collo. L’indimenticato Pierpaolo Pasolini ha voluto ambientare tra queste montagne alcune scene del suo capolavoro, Il Decameron. La novella dedicata a ser Ciappelletto venne, infatti, girata in parte a Castel Roncolo, al Museo Civico di Bolzano e in alcune vie del capoluogo, nel duomo di Bressanone, all’Abbazia di Novacella e a Castel Tasso a Vipiteno. A Fortezza e Bressanone il set de Il deserto dei Tartari (nel 1994 è stata la volta di un altro capolavoro di Dino Buzzati, Barnabo delle montagne, girato tra i pendii della Valsugana, in Val Pusteria e in altri angoli delle Dolomiti). A Castel Ivano Ermanno

QUELLA VOLTA CHE JAMES BOND CADDE NEL LAGO Nel 2008 le strade attorno al Lago di Garda sono state scelte per girare alcune scene di Quantum of Solace, ventiduesimo capitolo della serie dedicata all’agente OO7, con Daniel Craig nei panni di James Bond. La troupe non dimenticherà facilmente la grande paura provata quando l’Aston Martin, la storica auto di James Bond, poco dopo l’abitato di Torbole, è caduta nelle acque del lago. Fortunatamente per lo stuntman alla guida, subito portato in salvo dai sommozzatori, tutto si è concluso solo con un grande spavento.

Olmi ha girato Lunga vita alla signora, vincitore del Leone d’Argento a Venezia.

Negli ultimi anni il Trentino Alto Adige è stato scelto tantissime volte come location per film, documentari, fiction e videoclip: merito della Trentino Film Commission per la provincia di Trento e la BLS-IDM per la provincia di Bolzano, che si occupano proprio di individuare i luoghi adatti alle esigenze dei registi, oltre a finanziare alcune produzioni.

Maldamore è stato il primo film interamente girato a Trento. Entusiasta dell’esperienza il regista Angelo Longoni: “È una città a misura d’uomo, è ecologica, non c’è traffico, ci si sposta facilmente e tutto è raggiungibile velocemente, se non ci fosse stata Trento non saremmo mai riusciti a fare un film in sei settimane”.

Il 2015 in particolare è stato un anno ricco di ciak in provincia. Tra questi Il Traduttore, MALDAMORE Luca Zingaretti e Miriam Dalmazio

(foto Francesca Fago)

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NON AVERE PAURA Giorgio Pasotti interpreta la guida alpina Lino Zani (Foto Yuri Spalletta)

LA STORIA DIVENTA UN FILM In alcuni casi i film trovano in Trentino la loro naturale ambientazione perché qui sono realmente accadute le vicende che sono raccontate: è il caso di Non avere paura. Un’amicizia con Papa Wojtila che racconta il legame tra Giovanni Paolo II e la guida alpina che lo accompagnò in numerose escursioni e sciate. È stato girato tra i monti dell’Adamello, cari al Santo Padre, interpretato da Aleksei Guskov, mentre la guida ha il volto di Giorgio Pasotti. La Valsugana, invece, terra natale di Alcide De Gasperi, è stata più volte il set di film dedicati allo statista: De Gasperi, un uomo solo (1974) di Roberto Rossellini e De Gasperi, l’uomo della speranza (2005) di Liliana Cavani. Vincere, film di Marco Bellocchio, presentato a Cannes nel 2009, racconta la storia di Benito Albino Dalser, figlio illegittimo di Mussolini e dell’amante trentina Ida Irene Dalser, fatta internare in un manicomio dal duce.

con Claudia Gerini: “Siamo venuti alla scoperta di un Trentino inaspettato - ha detto il regista Massimo Natale - siamo stati accolti con un calore e un’ospitalità fantastici, che hanno fatto molto bene alla nostra storia”. Anche Giuseppe Tornatore lo scorso anno ha girato in regione La Corrispondenza, storia d’amore ai tempi degli Sms e di Skype, ambientata tra Italia e Inghilterra, con Jeremy Irons che interpreta un professore di astrofisica e Olga Kurylenko nei panni di una sua studentessa e amante. La colonna sonora è firmata dal premio Oscar Ennio Morricone. Per Tornatore non è stata la prima volta in Trentino Alto Adige: già nel 2013 aveva girato in Alto Adige tra Bolzano, Ora e Merano alcune scene di La migliore offerta.

I CINEPANETTONI Tra i film comici da ricordare Colpi di fulmine, demenziale film di Neri Parenti, con il re dei “cinepanettoni” Christian De Sica: uno degli episodi è stato girato nel Primiero. La coppia Neri Parenti e Christian De Sica è poi tornata in Trentino nel 2013 per girare Colpi di fortuna.

Ciak a Trento e Rovereto anche per Matrimonio al sud con Massimo Boldi.

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Ad attrarre i registi sono soprattutto le location di montagna che permettono panoramiche mozzafiato e riprese capaci di rimanere impresse nelle mente degli spettatori.

E così nel 2000, la bellissima Val Venegia, ai piedi delle Pale di San Martino, è stata la suggestiva scenografia per Mirka, con attori di fama come Gerard Depardieu, Vanessa Redgrave e Barbara Bobulova. In Primiero, in particolare nel Vanoi, presso il lago di Calaita, si svolsero anche le riprese de L’Orso, film di Jean- Jacques Annaud del 1988, vincitore del premio Oscar per il montaggio. Sembra che alla troupe sia stato chiesto di non mangiare durante le riprese, per evitare problemi con gli orsi. La Valle dei Mocheni (angolo del Trentino ancora sconosciuto a molti turisti) è stata, invece, il set de La prima neve, che racconta di un uomo incapace di accettare la propria paternità e di un ragazzo da poco diventato orfano. È ambientato al confine tra Italia e Slovenia, ma è stato interamente girato in Trentino La foresta di ghiaccio (2013), con Emir Kusturica: il piccolo agglomerato di baite in località Limes

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IN FONDO AL BOSCO Padre e figlio in una scena del film

LA SEDIA DELLA FELICITÀ - Set in Val di Fassa

(foto GiUMa produzioni)

(foto Emilia Mazzacurati)

è diventato il paese dove si sviluppa la trama di questo thriller noir, girato nella zona della Valle del Chiese, tra la centrale di Cimego, i boschi di Roncone e la Valle di Daone, tra gli sbarramenti delle dighe di Bissina e Boazzo.

Oltre a mostrare le bellezze della Valle di Fassa, In fondo al bosco ne racconta anche le tradizioni, in particolare quella dei Krampus, i diavoli che sfilano per le vie dei paesi a inizio dicembre. Il film del 2015 di Stefano Lodovichi parte proprio da questa sfilata, durante la quale scompare un bambino di 4 anni, ritrovato anni dopo, ma profondamente cambiato, tanto che si arriva a pensare che sia l’incarnazione del diavolo. È stato girato in gran parte in Valle di Fassa, nelle località Tamion e Soraperra e nei boschi di Alba di Canazei: “Avevo bisogno di un bosco, un luogo oscuro dove la luce penetrasse a fatica anche di giorno. Un posto freddo, immerso nella neve, isolato dal mondo, silenzioso. Bello e allo stesso tempo inquietante. E l’ho trovato in Trentino, nella Valle di Fassa”, ha spiegato il regista. La valle ladina è stata il set anche di Dreaming Alaska.

La lista di film girati in Trentino Alto Adige sarebbe ancora lunga: da The habit of beauty con l’attrice trentina Francesca Neri e Remo Girone a La felicità è un sistema complesso, con Valerio Mastrandrea e Giuseppe Battiston, girato tra Trento e la valle dei Laghi; da Una villa per due con Neri Marcorè a La sedia della felicità, con volti noti come Katia Ricciarelli, LA FELICITÀ È UN SISTEMA COMPLESSO Troupe al lavoro (foto Paolo Ciriello)

VINODENTRO (foto Emanuele Muscolino)

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ROMEO E GIULIETTA Attori e cavalli in azione nel bosco innevato (foto Fabrizio Di Blasio)

Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese e Giuseppe Battiston; fino a Itaker con Michele Placido, girato in una maso della Valle di Non. Naturalmente, in una terra che trova nell’enologia una delle sue eccellenze non si poteva non girare un film sul tema: Vinodentro con Giovanna Mezzogiorno e Pietro Sermonti.

Se citare tutti i titoli diventa impossibile, riconoscere le location trentine e altoatesine nei film può essere un divertente modo per ricordare le vacanze al ritorno a casa, comodamente seduti sul divano con il telecomando in mano alla ricerca dei luoghi che vi hanno fatto sentire... proprio come dentro un film. con la collaborazione di Giulia Smaniotto

PICTURE PERFECT Action and romantic films; costume dramas and comedy films; feature films, TV series and music videos: Trentino Alto-Adige is a location suited for every genre. This area is well known to directors such as Giuseppe Tornatore and Roman Polanski and world-renowned actors like Gerard Depardieu, Jeremy Irons, as well as to many of the familiar faces of Italian cinema. If strolling through the streets of the historic center of Trento, visiting a castle or surveying the majesty of the Dolomites or the beauty of a mountain lake one thinks, “this is beautiful enough to be in a movie”, it is likely that this has already happened. One of the films shot in Trentino Alto-Adige was an episode of the 007 series: an unforgettable scene in which an Aston Martin, the historic car of James Bond, crashes into Lake Garda. Fortunately, for the stuntman the stunt ended only with a big scare.

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LE FICTION… A UN PASSO DAL CIELO Tra le fiction, quella più nota è senza dubbio Un passo dal cielo: Terence Hill interpreta Pietro, comandante della forestale ritiratosi in Alto Adige dopo la tragica morte della moglie durante una salita in cordata. Le riprese sono fatte tra il lago di Braies, l’area pedonale di San Candidio e i paesi e i boschi dei dintorni.

Si racconta che la fiction si sarebbe dovuta chiamare “L’uomo dei boschi”, ma che alla vista delle bellezze della Val Pusteria lo stesso Terence Hill abbia preteso che si intitolasse “Un passo dal cielo”, come in effetti si sente chi passeggia sulle rive del lago di Braies.

Una buona stagione è invece una serie televisiva del 2012 ambientata interamente in Trentino: da Madonna di Campiglio a Castel Toblino; dalla tenuta di San Leonardo a Borghetto di Avio alla storica pizzeria Pedavena di Trento che simula un tipico locale berlinese; dal centro di Mezzocorona fino alle Pale di San Martino. Sposami, con Daniele Pecci e Francesca Chillemi, è stata girata in parte a Castel Campo (Fiavè), al palaghiaccio di Cavalese, al Castello del Buonconsiglio.

L’ultima puntata è ambientata tra Moena e le Pale di San Martino, in quella Baita Segantini scelta anche per altri film. I numerosi castelli del Trentino (Castel Toblino, Castel Thun, Castel Campo e il Castello del Buonconsiglio) hanno fatto da sfondo alla versione televisiva del 2013 di Romeo e Giulietta, con Alessandra Mastronardi e Martin Rivas. In costume anche La dama velata (2013), giallo sentimentale con venature mistery, interamente girato e ambientato in Trentino, tra Trento, Levico Terme, il lago di Toblino, la Vallagarina, Pergine Valsugana e Rovereto.

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Foto: Pg www.visitfiemme.it

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La foresta dei Violini L’abete rosso di risonanza di Paneveggio e della Valle di Fiemme è conosciuto da secoli per le sue qualità: liutai del calibro di Stradivari salivano quassù fin dal Settecento, partendo da Cremona, culla dell’arte di realizzare strumenti a corde dal suono perfetto. Ancora oggi questi fusti alti e secolari vengono tagliati per diventare casse armoniche per violini, pianoforti o chitarre.

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n Valle di Fiemme e nel Parco di Paneveggio il bosco suona: lo sanno da secoli i liutai, che tra queste foreste salivano a scegliere gli alberi migliori.

Lo stesso Antonio Stradivari, noto ancora oggi in tutto il mondo per i suoi strumenti a corda, lasciava Cremona per giungere fin quassù. Erano i primi anni del Settecento.

Qui il maestro liutaio passeggiava tra gli abeti rossi, tra questi fusti imponenti e secolari, cercando gli esemplari capaci di produrre un suono armonioso e perfetto, esaltato poi dai musicisti che facevano vibrare con maestria le corde dei suoi strumenti, i violini, i violoncelli e le arpe.

Un legno particolarmente elastico, quello dei boschi di questa zona: i suoi canali linfatici sono come minuscole canne d’organo che creano risonanza e trasmettono meglio il suono. Alberi da tagliare soltanto in alcuni periodi dell’anno, 32

tra ottobre e novembre, ed esclusivamente con la luna calante, quando nel tronco la quantità di linfa è minore. Gli alberi migliori sono quelli con gli anelli di crescita molto sottili, con fibre dritte e fini e pochi nodi.

L’ABETE ROSSO L’abete rosso (Picea abies karst) di risonanza cresce tra i 1.500 e i 1.900 metri di quota, in fresche foreste di antica origine, con esposizione Nord – Nord-Est. È molto raro e cresce in aree limitate: in Italia è diffuso soltanto a Paneveggio, sul Latemar e nella zona di Tarvisio. Altre aree di crescita in Svizzera e Germania. La tavole armoniche vengono prodotte con le sezioni radiali di tronchi di almeno 50 centimetri di diametro, con più di 150-200 anni. Gli anelli non devono presentare curvature, nodi o altri difetti.

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Nel Settecento, epoca d’oro della costruzione di casse armoniche, crescevano proprio in questo modo, grazie al freddo della Piccola Glaciazione e all’assenza di fenomeni di degrado. Tronchi così perfetti non se ne trovano più, ma il bosco della Valle di Fiemme continua a suonare: ogni anno circa dieci metri cubi vengono tagliati per diventare tavole di risonanza per pianoforti (Tesero vanta una lunga tradizione in questo settore artigianale) e strumenti a corde. Una parte del legno vola fino in Giappone, oggi il Paese leader al mondo per la costruzione di tavole armoniche. C’è anche chi, con l’abete rosso di questi boschi ha pensato di realizzare una fisarmonica: Marco Graziola, maestro fisarmonicista che vive fra la Val di Fiemme e Rovereto, è riuscito a usare per la prima volta questo legno per divulgare le note attraverso uno strumento aerofono, il cui suono è prodotto da un flusso d’aria.

Ogni anno questa foresta celebra i suoi abeti di risonanza con una cerimonia nel bosco che è un vero e proprio rito musicale, ideato da Claudio Delvai, esuberante imprenditore fiemmese.

Un musicista di fama internazionale viene chiamato a scegliere un abete: di questo esemplare, Marcello Mazzucchi, esperto forestale con l’animo di un poeta, racconta la storia e il carattere, spesso in sintonia con l’artista che lo ha scelto. La cerimonia del battesimo dell’albero si conclude con l’esecuzione di un brano che il musicista dedica proprio alla sua pianta: un momento magico, di comunione tra uomo e natura, con le note che si diffondono nel bosco, in perfetta armonia. “Il Bosco che suona” si raggiunge percorrendo la strada forestale che da Predazzo sale a Valmaggiore. Per riconoscere gli alberi scelti dai musicisti si può richiedere la mappa agli uffici dell’Apt oppure scaricare su smartphone la app “Bosco che suona”. È così possibile ammirare e accarezzare, cercando di percepirne la musica, l’albero scelto dal violinista Uto Ughi, dal violoncellista Mario Brunello, dal pianista Giovanni Allevi o dal contrabbassista e direttore d’orchestra Ezio Bosso, applaudito ospite quest’anno a Sanremo, che nel 2010 ha dedicato agli alberi di risonanza di Fiemme una sinfonia, “Under the tree’s voice”.

E la voce degli alberi la si può sentire davvero: basta immergersi nel bosco in silenzio e con rispetto.

E il bosco suonerà per noi.

IL TESORO DI UNA VALLE Bastano venti alberi per garantire a un essere umano l’ossigeno necessario per vivere.

Ogni fiemmese ne ha disposizione tremila, quasi come se avesse un piccolo bosco tutto per sé, che gli fornisce prima di tutto ossigeno, ma anche sicurezza e benessere.

Fiemme è davvero una valle verde, coperta per il 60% da foreste: un totale di 30.000 ettari di bosco con oltre 60 milioni di alberi, gestiti per la maggior parte dalla Magnifica Comunità di Fiemme, ente quasi millenario (il suo riconoscimento ufficiale è datato 1.111) per conto dei Vicini, cioè dei residenti in valle.

Foto: Pg www.visitfiemme.it

THE VIOLIN FOREST The resonating spruce trees of Paneveggio and of the Fiemme Valley have been known for centuries for their quality. Violin makers have been coming up here since the eighteenth century and even today these ancient and majestic trees are cut to become harmonious cases for violins, pianos or guitars. At Valmaggiore above Predazzo, there is a special event called, “The Forest that Plays”, highlighting trees chosen by renowned international musicians and named after them during a moving ceremony that ends with a musical performance in the forest.

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Bambini

LA LEGGENDA

La Caora Barbana

DELLA VAL DI FIEMME Leggenda raccontata da Monica Gabrielli e illustrata da Daniela Webber

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VIVERE LA VACANZA

anto tanto tempo fa non era così piacevole come oggi passeggiare nei bellissimi boschi della Valle di Fiemme. Su queste montagne, infatti, si aggirava un essere davvero spaventoso: aveva le sembianze di una capra, ma era molto più grande; aveva gli occhi rossi come carboni ardenti; una lunghissima barba lanosa; due corna lunghe e grosse come quelle di un bufalo e soprattutto denti lunghissimi e affilati. Erano in pochi coloro che l’avevano incontrato, anche perché gli abitanti della valle si guardavano bene dall’avventurarsi nei boschi dopo il tramonto.

I genitori mettevano in guardia i figli fin da piccoli: “State attenti a non entrare nel bosco quando si fa buio perché altrimenti arriva la Caora Barbana, con i denti di ferro lunghi una spanna”.

Questo racconto popolare è diffuso in numerose versioni: quella che vi narriamo ricorda per alcuni aspetti la storia di Cappuccetto Rosso, ma la protagonista si rivela, anche grazie all’aiuto della mamma, molto più furba della bambina dei fratelli Grimm e riesce ad evitare di essere mangiata.

Foto: Pg www.visitfiemme.it - orlerimages.com

A volte al mattino si trovavano le tracce del passaggio dell’enorme capra barbuta nei paesi: quando faceva le sue scorribande, l’animale calpestava gli orti, distruggeva le cataste di legna, gettava a terra i panni puliti stesi ad asciugare.

Insomma, era un essere dispettoso e cattivo, temuto da tutti. Finché un giorno una bambina e la sua mamma non diedero alla Caora Barbana la lezione che si meritava.

La piccola Caterina abitava a Ziano di Fiemme.

Un giorno chiese alla mamma di prepararle una torta di mele, ma la teglia per preparare il dolce l’avevano prestata alla nonna, che abitava in una casa in mezzo al bosco. La bambina decise di andare a prenderla perché tanta era la voglia di una fetta di torta che non poteva proprio aspettare.

Naturalmente la mamma le fece tantissime raccomandazioni: “Devi tornare a casa prima che tramonti il sole. Di notte nel bosco si aggira la terribile Caora Barbana, con i denti di ferro lunghi una spanna, e si dice che sia golosissima di bambini. Stai attenta!”.

Caterina corse a casa della nonna, prese la teglia e si incamminò per tornare a casa. Sulla strada del ritorno si fece però distrarre da tutte le piccole meraviglie del bosco: le formiche che indaffarate portavano il cibo dentro il formicaio, gli uccellini che cantavano sui rami, i raggi del sole che passando attraverso gli alberi formavano disegni luminosi sui sentieri… Ben presto si accorse che il sole stava tramontando.

Cominciò a correre, ma all’improvviso da dietro 35

Bambini un albero spuntò una capra gigantesca: gli occhi rossi brillavano, aveva una lunghissima barba lanosa, due corna imponenti e soprattutto dei denti affilatissimi e lunghissimi. “Dove vai?”, le chiese la Caora Barbana. “Sto tornando a casa.

Ero dalla nonna a prendere la teglia per fare una torta di mele”, rispose tremando la bambina.

“Una torta di mele, hai detto? Mmmmm, ne vado ghiotta. Su, corri. Vai a prepararla. Questa notte passerò a mangiarne una fetta. Bade bene, però, se sul davanzale non troverò un pezzo di dolce, sarai tu a finire nella mia pancia”. Caterina non se lo fece ripetere due volte: corse a casa, raccontò alla mamma cosa era successo e insieme si misero a preparare la torta.

Uova, farina, lievito, burro, mele e un po’ di cannella, proprio come piaceva a Caterina.

Quando il dolce fu pronto, lo misero sul davanzale a raffreddarsi, in attesa di assaggiarne una fetta, per poi lasciare il resto della torta alla Caora Barbana.

Qualche ora più tardi si resero conto che una volpe aveva mangiato tutta la torta: erano rimaste solo poche briciole. Caterina cominciò a piangere

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di paura, ma la mamma la tranquillizzò. Andò nella legnaia, prese un pezzo di legno e lo mise sul letto della bambina, coprendolo bene con le coperte. La mamma e Caterina si chiusero poi nel ripostiglio e aspettarono. Verso mezzanotte si sentirono dei passi: quando la Caora Barbana si accorse che non c’era la torta che le era stata promessa, entrò in casa e cominciò a dire: “Sono la Caora Barbana, con i denti di ferro lunghi una spanna e ora vengo a mangiarti”. L’essere mostruoso si buttò sul letto di Caterina e azzannò il pezzo di legno: i suoi denti rimasero incastrati nel tronco e l’enorme capra cominciò a dimenarsi per liberarsene. A quel punto, Caterina e la mamma uscirono allo scoperto armate di scope e cominciarono a malmenare la Caora Barbana, che vistasi sconfitta se ne scappò a gambe levate… e a pancia vuota.

Da quel giorno nessuno la vide più e la gente poté tornare a passeggiare nei boschi in tutta tranquillità.

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A DISPOSIZIONE DEI CLIENTI: NOLEGGIO A PREZZI CONVENZIONATI DEPOSITO SICURO PICCOLA OFFICINA IDROPULITRICE E COMPRESSORE COLAZIONE RINFORZATA* PACKET LUNCH* SAUNA E BAGNO RIGENERANTE CON DOCCE E SPOGLIATOI A DISPOSIZIONE FINO ALLA SERA DELLA PARTENZA *servizi presenti solo nelle strutture dotate di ristorante o sala colazioni

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Giuliana Barretta racconta il suo Kinny Sport Club

Kinny Sport Club UN PALCOSCENICO VIVO! 40

CLUBRES DOLOMITI EMOTIONS VIVERE LA VACANZA

Giuliana Barretta, direttrice dell’Hotel e Residence Veronza

“Chi ama la montagna la conosce e la rispetta.

Chi impara a conoscerla e rispettarla... l’amerà per sempre”.

Questa frase, fin dalla prima volta che mi è stata detta, mi è rimasta impressa per la sua bellezza e veridicità. E nel tempo si è rivelata anche particolarmente utile. Ora vi spiego perché...

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n giorno Ilaria Dalle Nogare, direttrice responsabile del gruppo Dolomiti Clubres, mi chiese di creare un prodotto che rendesse il Veronza unico nel suo campo, che lo differenziasse dal resto dell’offerta in Valle.

Quando sono salita a bordo di questa nave, come direttrice, avevo già smussato alcuni angoli del mio carattere, mi mancava però l’esperienza: avevo appena compiuto 30 anni e avevo bisogno di un sostegno per affrontare questa nuova avventura.

Non lo sapevo ancora e mi ci volle un po’ di tempo per capirlo, ma la soluzione alla sfida che mi era stata lanciata stava proprio nella frase che spesso mi ronzava in mente: “Chi ama la montagna la conosce e la rispetta. Chi impara a conoscerla e rispettarla… l’amerà per sempre”.

Finalmente, con l’aiuto del mio staff, ormai 5 anni fa abbiamo dato vita a quella che allora era solo un’idea ma che oggi è una solida realtà.

Un punto di riferimento per molti nostri piccoli ospiti che portano i loro genitori in vacanza ed imparano ad avvicinarsi alla montagna in maniera spontanea e rispettosa: “Kinny Sport Club: il Club dei piccoli sportivi!”. Il nostro obiettivo era ed è quello di permettere ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni di praticare, in un clima di vacanza, il maggior numero di sport, da quelli più classici a quelli meno conosciuti, in modo da arricchire il loro bagaglio di esperienze, senza le esasperazioni e le ansie che troppo spesso accompagnano lo sport contemporaneo. Il tutto in un contesto ambientale che favorisca la scoperta della 41

Kinny Sport Club natura e l’educazione al rispetto dell’ambiente, approfittando delle occasioni offerte dal territorio della splendida Val di Fiemme. È il nuovo modo di pensare e vivere la vacanza estiva all’insegna dello sport e del divertimento insieme ai genitori in un ambiente sereno e tranquillo.

Il programma settimanale del “Kinny Sport Club” prevede quindi uno sport diverso ogni mattina, mentre al pomeriggio il gruppo di bambini che partecipa all’iniziativa è guidato attraverso un percorso teatrale che vuole essere per i ragazzi una grande esperienza formativa e socializzante, prima ancora che artistica.

L’obiettivo è centrato sull’esperienza di gruppo, sulla socializzazione, sull’apertura agli altri e all’espressione.

Esercizi di esplorazione del movimento: tensione, rilassamento, concentrazione.

Gli oggetti, la voce, la postura, le relazioni spaziali vengono affrontati col fine di riproporli nello spettacolo di fine settimana.

Durante le prove di uno spettacolo che ho curato personalmente, ho chiesto ai bambini cosa avessero appreso e oltre alle risposte classiche un bambino palermitano di 7 anni mi ha detto (il tutto rafforzato da una “r” moscia importante): “Questa la reputo una perdita di tempo, il teatro si fa in città non in montagna”. Rimasi spiazzata di fronte a questa affermazione e mi resi conto che forse sbagliavo qualcosa, allora scesi di un gradino,

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quello che di solito separa gli insegnanti dagli alunni, e mi sedetti insieme a loro creando un cerchio sul palco.

Poi li presi per mano e li portai sul colle da dove si domina, con una sola occhiata, tutta la Valle di Fiemme fino alle Pale di San Martino e chiesi loro cosa vedevano.

La risposta, che mi spiazzò tanto quanto la precedente, ma che mi aprì gli occhi e il cuore fu: “Un palcoscenico vivo”.

Mi ci volle qualche secondo per apprendere la grandezza di questa frase ma quando la capii mi resi conto di aver raggiunto l’obiettivo!

Improvvisamente mi si aprì un canale nella mente che mi riportò con l’immaginazione agli inizi di questo progetto, quando un esperto di scienze naturali (mio papà) proprio lì, sul colle del Veronza, spiegava ai bambini la flora e la fauna della zona e le origini e la nascita delle Dolomiti. In quell’occasione rispondeva a qualsiasi curiosità che veniva sollevata. “Chi ama la montagna la conosce e la rispetta”, diceva il professore, “Chi impara a conoscerla e rispettarla… l’amerà per sempre”.

Allora, mentre ricordavo il braccio di nonno Vincenzo, così lo chiamavano i bambini, rivolto verso le Pale di San Martino quando rapiva gli sguardi e l’interesse di tutti i suoi piccoli allievi, capii che l’obiettivo lo avevo veramente raggiunto: “Amare la montagna significa conoscerla e rispettarla. Io l’ amo e... l’amerò per sempre”

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I NOSTRI KINNY SPORT Ogni giorno proviamo uno sport diverso: nordic walking, tiro con l’arco, mountain bike, nuoto, arrampicata ed escursionismo. Alcune attività sono pensate solo per i ragazzi, altre vengono proposte all’intera famiglia.

Nel corso dei pomeriggi vengono organizzati dei laboratori teatrali, che si concludono con uno spettacolo messo in scena dai giovani ospiti della settimana. Ogni sera baby dance, per chiudere in allegria la giornata.

KINNY SPORT CLUB Each day a different sport: Nordic walking, archery, mountain biking, swimming, climbing and hiking.

Some activities are tailored for children, others for the entire family. During the afternoons we organize theater workshops culminating with a show staged by the young participants of the week. Every evening we joyfully conclude the day with a baby dance.

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PROMOZIONE CLUBRES

BOOKING ONLINE www.clubres.com

DOLOMITI CLUBRES

LA FAMIGLIA IN PRIMO PIANO! Un FAMILY RESORT completo, dove i servizi sono pensati e strutturati per garantire il meglio a tutti: dai bambini alle famiglie, dagli amanti della MTB a chi preferisce le escursioni, da chi cerca un’oasi di relax a chi vuole vivere ogni giorno nuove emozioni.

HOTEL E RESIDENCE offrono varie tipologie di sistemazioni adatte ad ospitare coppie, famiglie ma anche gruppi di amici garantendo comfort e un’atmosfera tradizionale. Che tu sia in cerca di una vacanza informale e libera da orari o preferisca un servizio completo e una vacanza senza pensieri, all’Hotel e Residence Veronza troverai la soluzione più adatta.

CARANO

Un terrazzo naturale che sovrasta Cavalese. Lo sguardo può spaziare per l’intera catena del Lagorai fino alle Pale di San Martino lasciandosi avvolgere in un sontuoso abbraccio. A soli 2km dal centro di Cavalese ed a breve distanza dal Passo di Lavazè, da Pampeago e da Tesero.

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A complete FAMILY RESORT, where the services are designed to guarantee the best comfort for everyone: from children to families, from MTB or trekking lovers to those who prefer to relax in a wellness center to those who want to experience something new every day.

HOTEL and RESIDENCE offer different kinds of accommodations suitable for couples, families and groups of friends as well, with the guarantee of the comfort of a traditional atmosphere. Whether you are looking for an unscheduled and informal holiday or for a full serive, nostress holiday, Hotel and Residence Veronza will offer you the right solution.

HOLIDAY

y l d n Frie

RISTORANTE E PIZZERIA: ricche e variegate le nostre colazioni a buffet per iniziare la giornata con la giusta carica.

Per chi sceglie la mezza pensione la cena prevede un ricco buffet ed una vasta scelta tra piatti della cucina italiana, internazionale e tipica con bevande incluse. Per chi vuole sentirsi libero ma ogni tanto lasciarsi tentare, la pizzeria offre, in una calda atmosfera, un ricco menu di pizze ma anche una vasta scelta di piatti à la carte.

BAMBINI: sono loro i protagonisti della vacanza al Veronza! Kinny, la mascotte del miniclub li farà divertire nella simpatica sala giochi con tante attività e la possibilità di cenare tutti insieme prima di dedicarsi alla scatenata baby dance serale.

In luglio e agosto per i bambini 8-13 anni KINNY SPORT CLUB organizza settimane speciali in cui ogni giorno è dedicato ad uno sport diverso per vivere una vacanza attiva a contatto con la Natura.

BEAUTY & WELLNESS: nel centro AquaVitalis potrai dedicarti al benessere e alla cura del corpo. Un centro wellness completo con piscina coperta, palestra, zona wellness ed un menu di trattamenti estetici e massaggi che ti trasporteranno in un mondo di dolci profumi e sensazioni di relax.

mescolano, arricchiti dal suono degli animali che vivono intorno a noi, dal picchio al passerotto, dalle api ronzanti alle formiche operaie. Si ammira tutto e si lascia che il tutto ci avvolga inebriando i sensi e cancellando stress e ansie quotidiane. Tornati al punto di partenza ci si apparta in una zona tranquilla, all’ombra dei pini, ci si rilassa sdraiati su comode coperte ad occhi chiusi e si ascolta una dolce musica soffusa.

Trasportati dalla voce energica, ma allo stesso tempo pacata, del Maestro si ritrova il nostro centro energetico. A questo punto ecco che dolci mani ci sfiorano massaggiandoci con oli profumati e creme delicate. Al risveglio avremo una luce ed un sorriso che saranno lo specchio del benessere interiore ritrovato.

Un’esperienza unica, da vivere!

TREKKING DEL BENESSERE VIVI UN’ESPERIENZA DI BENESSERE CULLATO DALLE NOTE DELLA NATURA

Volevamo offrire ai nostri ospiti un’esperienza diversa, che coinvolgesse tutto l’Essere, corpo e spirito, pelle e mente e così, approfittando della bellezza del territorio in cui il Resort Veronza si trova è nata questa idea, il Trekking del Benessere.

Si inizia con una facile passeggiata in compagnia, per scoprire un piccolo scorcio di Natura, prati e boschi che si

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PROMOZIONE CLUBRES

HOLIDAY

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DOLOMITI CLUBRES

DOLOMITI CLUBRES

HOTEL E RESIDENCE

SPORTING E RELAIS

In centro a San Martino di Castrozza, allo SPORTING si può scegliere tra una vacanza in appartamento per essere indipendenti o una vacanza in formula Hotel con servizio di Bed and Breakfast.

Un piccolo centro wellness, la piscina coperta e la sala miniclub completano la gamma dei servizi offerti agli ospiti che possono anche contare su un delizioso ristorante interno che propone delle vantaggiose offerte per i nostri ospiti. Il RELAIS si trova invece appena fuori dal paese, a 200 mt dal centro, immerso nella natura e circondato dalle montagne in prossimità del Prà delle Nasse.

Qui si trovano appartamenti di varie dimensioni dai piccoli ed intimi monolocali per le coppie ai più grandi trilocali che possono ospitare fino a 6 persone. Chi sceglie di soggiornare al Relais può accedere gratuitamente a tutti i servizi dello Sporting per rendere più completa e confortevole la propria vacanza.

HOTEL & RESIDENCE SPORTING AND RELAIS

In the center of San Martino di Castrozza, at SPORTING you can choose between a holiday in an apartment or a holiday in a Hotel with the B&B service included. A small wellness center, the indoor swimming pool and the miniclub complete are all part of the choices of services. The guests can also try the indoor restaurant that offers special options.RELAIS is instead just outside the village, only 200 mt away from the center, surrounded by nature. Here you can find different kinds of apartments, from the intimate studios for couples to the larger two room apartments, to satisfy any need. Who chooses to stay at Relais has free access to all the services in Sporting to complete the comfort of the holiday package.

UN TUFFO NELLA NATURA! SAN MARTINO DI CASTROZZA La vacanza a San Martino di Castrozza sarà caratterizzata da forti emozioni e panorami unici. Bike, trekking, arrampicata, escursioni di vario livello, tanti sono gli sport da praticare a tu per tu con la natura e per i bambini tanto divertimento grazie alle attività del Family Fun e tante cose da scoprire al Parco Naturale di Paneveggio che si trova a breve distanza.

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BOOKING ONLINE www.clubres.com INFO +39 0461 984010

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www.clubres.com CLUBRES è sempre attenta alle iniziative con profondi valori morali, solidali ed educativi: per trasmetterli ai tuoi bambini sceglie ogni anno un tema speciale per le magliette del Kinny Club.

Sono state dedicate magliette all’anno internazionale dell’acqua, dell’agricoltura familiare e della luce e una ai mondiali di calcio, e infine quest’anno sarà dedicata all’Anno Internazionale dei Legumi.

Le magliette le trovi in esclusiva presso le nostre strutture.

Parte dell’importo verrà devoluto a un’associazione che si occupa dell’educazione dei bambini.

WWW.CLUBRES.COM

CLUBRES seeks to provide the best in educational and ethical entertainment: to teach these values to your children we choose every year a special theme for the Kinny Club’s t-shirts.

We dedicated one to the International year of water, the International year of family farming and of light, and one to the football World Cup. This year will be dedicated to the International year of Legumes.

You will find the t-shirt exclusivelly in our Resorts. Each time you buy one part of the proceeds will be sent to an association that takes care of children.

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DOLOMITI CLUBRES racconta il territorio

ALLA SCOPERTA

del Primiero 48

FOTO: L. Visentini - Archivio APT Primiero San Marino di Castrozza

CLUBRES DOLOMITI EMOTIONS VIVERE LA VACANZA

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DOLOMITI CLUBRES racconta il territorio

Passeggiate tra i borghi, escursioni in mezzo alla natura, angoli da scoprire: un emozionante viaggio tra le bellezze di questa valle incastonata tra le Dolomiti, guidati dai consigli dello staff dello Sporting Club di San Martino di Castrozza.

Il piatto da provare: la Tosèla

Lo scorcio da scoprire: Mezzano

Foto: Strada dei Formaggi

Da sempre crocevia verso luoghi più rinomati, Mezzano, inserito tra i Borghi più Belli d’Italia, è una piacevole sorpresa per chi ha la voglia -e l’intuizione- di soffermarsi in paese. È una sorta di serbatoio di vita alpina, una miniera inesauribile di idee che si offrono al viandante in ogni angolo nascosto, lungo i vicoli, nelle piazzette, all’ombra dei ballatoi in un vibrante museo sotto il cielo. Da esplorare lungo diversi itinerari a tema, che invitano a rintracciare i “Segni sparsi del rurale”: acqua, orti, architetture, dipinti murali e antiche iscrizioni. Da qualche tempo tra le sue vie è esplosa una nuova forma d’arte: monumentali cataste di legno artistiche, come la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna a segnare il trascorrere del tempo e la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966. In tutto 25 cataste già sparse per il borgo, a cui se ne aggiungeranno di nuove, di anno in anno.

Foto: M.Gaudenzi - Archivio APT Primiero San Martino di Castrozza

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È un formaggio fresco tipico di queste vallate, prodotto dal Caseificio di Primiero. Di solito si gusta tagliata in fette spesse un dito, rosolate nel burro e servite fumanti con polenta e funghi.

Viene proposta anche cruda, a cubetti o tagliata sottile come un carpaccio, condita con aceto balsamico e accompagnata da insalata. La Tosèla è prodotta ogni mattina con il latte appena munto, così resta intatta tutta la fragranza delle erbe dei pascoli di montagna. Si trova in vendita tutto l’anno al Ceseificio di Primiero.

Foto: Pino Dellasega

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La passeggiata più bella: il Trekking del Cristo Pensante Il sentiero che porta al Cristo Pensante non presenta particolari difficoltà di percorrenza.

All’inizio si percorre una stradina sterrata completamente in piano che sovrasta la Val Venegia sino ad immettersi nel facile e ben curato sentiero che attraversa i pascoli in leggera discesa, transitando in diversi avvallamenti profondi. Giunti sotto la sella del Castellazzo si prende a destra in discesa seguendo le indicazione “Castellazzo” e sempre proseguendo in pianura si gira sul versante nord del Castellazzo dove inizia il tratto di salita su di una mulattiera della Grande Guerra che sale a tornanti con una pendenza media. L’ultimo tratto di salita si fa su di un sentiero nel pascolo che porta sino ad una selletta panoramica che guarda verso il Cimon della Pala. Da qui il sentiero sale in diagonale passando vicino a un rudere della Guerra e da qui si intravede in lontananza il Cristo Pensante che è raggiungibile in pochi minuti sul sentiero che prosegue quasi in piano. Si scende per lo stesso sentiero, con la possibilità di proseguire verso Capanna Cervino e Passo Rolle.

COME ARRIVARE PARTENZA: in prossimità della Baita Segantini (mt 2.200) ARRIVO: Cima Monte Castellazzo (mt 2.333) LUNGHEZZA: mt 2.819 solo andata DISLIVELLO: in salita circa mt 130 TEMPO DI PERCORRENZA: circa 1 ora e 15 minuti (sola andata) NOTA IMPORTANTE: essendo il Monte Castellazzo una Riserva Integrale del Parco si chiede di non lasciare il sentiero segnato e di rispettare il delicato ambiente anche con il silenzio.

Foto: Archivio APT Primiero San Martino di Castrozza

L’angolo segreto: San Valentino ai Dismòni

Posta al cospetto del gruppo delle Pale di San Martino, fu inaugurata il 15 ottobre 1995 dal cardinale Joseph Bernardin, vescovo di Chicago e figlio di emigrati primierotti. La chiesa, edificata per volontà dei proprietari dei masi vicini, fu costruita da numerosi volontari e benefattori negli anni 1994-1995 e si caratterizza per le linee svelte ed essenziali. All’interno c’è un Cristo ligneo in croce sopra l’arco santo, a sinistra una statua di Gesù del Sacro Cuore, sulla destra della navata un quadro con la Madonna dell’ Aiuto e in nicchie poste ai lati dell’arco santo due statue lignee policrome: una dedicata a Santa Barbara e una con la Madonna col Bambino. Nell’abside campeggia un’Ultima cena di stile un po’ naif. Viene aperta la domenica dai proprietari dei masi circostanti che ne conservano le chiavi.

COME ARRIVARE Poco prima di arrivare in località Valmesta, tra Primiero e San Martino di Castrozza, si prende un bivio a sinistra per località Dismòni: un cartello segnala già la chiesetta. Dopo due chilometri su strada asfaltata si arriva presso la spianata del rifugio, dove si può lasciare l’auto.

Si procede in discesa per strada sterrata per un centinaio di metri, si ignora la prima svolta a destra e si prende invece la successiva con sbarra metallica. Dopo una breve salita si arriva sul pianoro panoramico dove sorge la chiesa.

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DOLOMITI CLUBRES racconta il territorio Foto: Archivio APT Primiero San Martino di Castrozza

La curiosità da sapere: un unico Comune

Dal 1° gennaio 2016 è stato istituito il nuovo Comune di Primiero San Martino di Castrozza, come stabilito con Legge Regionale del 24.07.2015, n. 16, mediante la fusione dei Comuni di Fiera di Primiero, Siror, Tonadico e Transacqua, con sede legale e capoluogo a Fiera di Primiero. Si tratta del Comune territorialmente più esteso del Trentino.

L’attività da fare in famiglia: orienteerìing in Val Canali

All’interno del progetto “Val Canali, una valle biodiversa”, è nato il centro permanente Orienteering Park, in collaborazione con l’Unione Sportiva Primiero. L’orienteering è una disciplina che permette di vivere da vicino gli scenari più autentici della natura muovendosi sul terreno con l’aiuto di un’apposita cartina topografica ed eventualmente della bussola.

Nella bellissima Val Canali sono percorribili itinerari con diversa difficoltà che si snodano tra le splendide località delle Cesurette, lago Welsperg, Villa, Camp e Cercenadura. Le cartine dei vari percorsi sono a disposizione gratuitamente, su richiesta, presso il Centro visitatori di Villa Welsperg.

L’emozione più adrenalinica: il Parco Avventura

Il Parco Avventura Agility Forest di San Martino di Castrozza è un insieme di percorsi acrobatici sospesi tra gli alberi, un luogo di svago per bambini, giovani e adulti. Oltre che al sano divertimento si presta alla sperimentazione delle capacità fisiche e mentali di ciascuno, dando la possibilità a tutti, senza limiti di età, di scoprire nuove forme di movimento.

Il parco è attrezzato con 58 varianti suddivise per difficoltà che compongono cinque percorsi, che vengono affrontati in assoluta sicurezza: è obbligatorio indossare l’attrezzatura fornita (imbracatura e caschetto) e assistere a una breve lezione introduttiva.

Foto: L. Tonina

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In caso di pioggia: Palazzo delle Miniere a Fiera di Primiero

Costruito a Fiera di Primiero verso la metà del Quattrocento e ristrutturato nel 1558, il Palazzo del Dazio o delle Miniere ospita oggi un piccolo museo etnografico a cura del Centro di documentazione della storia e cultura materiale di Primiero. Restaurato nel 1988, ha un percorso organizzato su tre piani. Al piano rialzato, dove inizia la sezione attività artigianali, vi è la sala del fabbro, del falegname, del sellaio, del seggiolaio ambulante, quindi le sezioni filatura e tessitura, oggetti di uso domestico, fienagione e coltivazione, e casearia. Negli altri piani è possibile trovare materiale sull’attività nelle miniere e sui lavori dell’ingegnere Luigi Negrelli, progettista di molte ferrovie europee e ideatore del taglio dell’Istmo di Suez.

DISCOVER PRIMIERO From amongst the beautiful attractions of the Primiero valley the director of the Sporting Club of San Martino di Castrozza, the staff, offers these suggestions: the trekking trail of the Thoughtful Christ is undoubtedly one of the most beautiful walks in the area. You can also discover the church of San Valentino ai Dismoni and one of the most beautiful small villages in Italy, Mezzano. For families, the staff recommends the orienteering park in Val Canali, or the super fun Adventure Park of San Martino di Castrozza. In case of rain, there is an interesting Mining Museum in Fiera di Primiero. Be sure to sample the Tosèla, a typical fresh cheese of these valleys.

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Bolzano Bozen

Castelrotto Kastelruth

Tel. 0471 796239 - www.dolfi.com

A22 USCITA-AUSFAHRT-EXIT Chiusa/Val Gardena Klausen/Grรถden

Ortisei St. Ulrich

Cucina

Paolo Donei: LO CHEF DI MALGA PANNA

Cresciuto nella cucina della trattoria di famiglia, è riuscito a portare piatti gourmet in Valle di Fassa, ispirandosi alla storia e ai sapori della sua terra, affidandosi a ingredienti già valorizzati come la selvaggina e ad altri erroneamente snobbati, come il pesce di montagna.

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CLUBRES DOLOMITI EMOTIONS VIVERE LA VACANZA

LUCCIOPERCA IN CROSTA DI PANE TOSTATO CON GAMBERI E PORCINI Ingredienti per 4 persone 250 gr filetto di luccioperca 50 gr scarti di pesce 60 gr panna 150 gr pane di segale 80 gr speck 4 gamberi 300 gr porcini olio extra vergine d’oliva aglio vino bianco brodo ristretto di crostacei sale e pepe q.b. olio di zucca Spinare bene il filetto di luccioperca e tagliare dei tranci. Frullare gli scarti di pesce con la panna e correggere di sale e pepe, la farcia deve risultare cremosa. Salare e pepare un po’ il filetto di luccioperca e spalmare la farcia, coprire con una fettina di pane di segale appena raffermo a metà in senso orizzontale.

La fettina di pane di segale dovrà essere molto sottile. Al momento del servizio, scottare abbondantemente il luccioperca solo sulla parte della pelle, e terminare le cottura in forno. Porre il luccioperca sotto il grill facendo gratinare il pane e terminando la cottura della farcia. Saltare i finferli con olio e aglio, e a parte i gamberi con olio e aglio, e sfumare con vino bianco. Correggere i funghi e i gamberi di sapore e adagiarli al centro del piatto, ponendo sopra il luccioperca. Completare con un giro di brodo di crostacei e olio di zucca.

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Cucina

A

veva appena 19 anni quando ha conquistato la sua prima stella Michelin: era il 1993 e da allora Paolo Donei ha visto ogni anno riconfermato il riconoscimento alla qualità delle sue creazioni gastronomiche.

Cresciuto nella cucina di quella Malga Panna che in origine era la stalla del bisnonno, ha iniziato da ragazzino a conoscere i segreti dei fornelli, guidato dai genitori che avevano creato, in un luogo incantevole, nel piccolo abitato di Sorte, con vista sulla valle di Fassa, una trattoria.

Trattoria che lui è riuscito a trasformare in pochi anni in un ristorante gourmet: ad ispirarlo, giorno dopo giorno, piatto dopo piatto, la sua terra, a cui lui è fortemente legato. Un legame non scontato e non immediato, visto che per arrivarci Donei ha prima dovuto lasciare la valle, confrontarsi con grandi chef stellati e conoscere altre realtà, che ha provato a riproporre anche qui, per poi capire che la soluzione non era altro che il passato e la tradizione. Ecco allora che scorrere il suo menù è quasi come sfogliare un album di famiglia, con ingredienti, sapori e saperi, tramandati ed elaborati di generazione in generazione: e così, proprio come il nonno raccoglieva il fieno, lui raccoglie le erbe selvatiche, le fa seccare e le usa per le sue tisane. Ed ora è lui a portare la figlia nel bosco, a insegnarle i nomi dei fiori e delle piante e a trasmetterle il rispetto per la natura, necessario per poter continuare a beneficiare dei suoi frutti.

L’ingrediente preferito di Donei è la selvaggina, che abbina ad altri sapori della terra come i fiori o i funghi: anche accostamenti scontati come il cervo e la polenta possono diventare piacevoli scoperte se create dalle mani di chi lavora con amore, non solo per la cucina, ma anche e soprattutto per la terra, per quella sua valle che

non lascerebbe mai per trasferirsi altrove. Tra gli ingredienti a lui cari anche il pesce di montagna: chi pensa soltanto alla trota deve ricredersi sulla varietà di specie presenti nelle acque di torrenti e laghetti alpini. Nei piatti di Donei si trovano i gamberi di fiume, il salmerino, il temolo, il coregone e il luccio. “Per molto tempo il pesce di montagna è stato snobbato, giudicato poco pregiato – dice Donei-. In realtà è un ingrediente di grande valore, capace di portare in tavola la storia di queste vallate alpine: pesci vissuti in acque fredde, in condizioni difficili, con una crescita lenta che ha regalato loro un sapore delicato che permette numerosi abbinamenti”.

Ecco allora il connubio, inaspettato, con cereali soffiati o con il maiale, insaccato o fresco: accostamenti di acqua e terra, elementi diversi che raccontano però la stessa storia, la stessa tradizione.

Dal 1997 Paolo Donei è membro ufficiale dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, club gourmet che riunisce i migliori giovani chef, accomunati da un motto semplice quanto significativo: “Talento e passione”. E proprio grazie al talento e alla passione Paolo Donei, pur non perdendo mai di vista la terra dalla quale proviene, è capace di introdurre, nella giusta misura, senza stravolgere quella che vuole rimanere una cucina di montagna, ingredienti che portano sapori d’altre terre, come il mango o la quinoa.

Ogni giorno, con lo sguardo puntato sul panorama mozzafiato che vede dalla sua cucina, con i caprioli che a volte sbucano dal bosco e gli uccellini che fanno da colonna sonora alle lunghe ore di lavoro, Donei crea piatti che sanno di storia ma anche di innovazione; che guardano al passato e sbirciano al futuro. Piatti che hanno le radici, ma anche le ali.

PAOLO DONEI: CHEF OF MALGA PANNA Paolo Donei is an award-winning chef who has been winning gastronomic prestige since he was 19 years old. Growing up in the kitchen of Malga Panna, which was originally the stables of his great-grandfather, he began learning as a child the secrets of the kitchen. All along he has been guided by his parents who created the trattoria in the charming small town of Sorte, above Moena.

A trattoria that he has managed to turn in a few years into a gourmet restaurant. He is inspired by his surroundings, a land to which he is strongly linked. Among the ingredients that he favors are wild game and fish from mountain streams.

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Eventi

CLUBRES DOLOMITI EMOTIONS VIVERE LA VACANZA

Estate da Vivere Concerti in quota, rievocazioni storiche e folcloristiche, eventi sportivi , degustazioni gastronomiche e appuntamenti per tutta la famiglia: il calendario estivo in Trentino è pensato per soddisfare ogni gusto ed esigenza, con proposte diversificate in una cornice naturale tra le piÚ belle al mondo.

Foto: F. Modica - Pg www.visitfiemme.it

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Eventi Foto: F. Modica - Pg www.visitfiemme.it

I SUONI DELLE DOLOMITI

Musica d’autore, interpreti di fama internazionale, palcoscenici naturali in grado di esaltare le esibizioni: è questo il mix di ingredienti che decreta ogni anno il successo de “I suoni delle Dolomiti”. L’edizione 2016 della rassegna musicale in quota, forse l’appuntamento più atteso e amato dell’intera estate trentina, prende il via il 2 luglio con un omaggio a Fabrizio De Andrè sui pascoli di Jonta, in Val San Nicolò (Val di Fassa), con Neri Marcorè accompagnato dallo Gnu Quartet. Per tutta l’estate poi si susseguiranno date, nei vari angoli della provincia, alla scoperta non solo di emozioni musicali ma anche di angoli paesaggisticamente incantevoli. In totale 17 concerti, più due trekking, che vanno dalla canzone d’autore alla musica classica, dal jazz all’etnico. Tra i nomi più noti al grande pubblico, oltre a Marcorè, la cantante Cristina Donà, il pianista Stefano Bollani e una presenza immancabile de “I Suoni delle Dolomiti”, il violoncellista Mario Brunello.

11, 16-19, 24-26 giugno 2016

FESTE VIGILIANE

Ogni anno, nella seconda metà di giugno, la città di Trento torna a 60

Foto: Pg www.visitfiemme.it

vestire i panni di borgo medioevale: in occasione del patrono San Vigilio (26 giugno) le vie e le piazze del centro ospitano rievocazioni, cortei, stand ed eventi che tra storia, cultura e tradizioni creano un’atmosfera molto suggestiva.

Tra gli appuntamenti più attesi e partecipati, il tribunale di penitenza che decreta, tra satira e ironia, quale personaggio pubblico meriti la “tonca nell’Adige”, cioè l’immersione nel fiume della città; il Palio dell’oca in zattera; la disfida dei Ciusi e dei Gobj che ripropone un’antica contesa tra Trento e Feltre, che si contendono “la polenta”, simbolo delle antiche vettovaglie.

Molti gli appuntamenti a contorno organizzati in città, per concludersi con il gran finale dei fuochi d’artificio che si riflettono nelle acque dell’Adige.

2 -16 luglio

IL FANTABOSCO È QUI

Anche quest’anno i personaggi della Melevisione fanno tappa in Valle di Fiemme. Guidati da Armando Traverso (anche lui volto noto della tv), folletti, streghe, fate e lupi escono della trasmissione di Rai Yoyo per sorprendere con spettacoli, storie e laboratori i più piccoli, accompagnandoli alla scoperta della natura di Fiemme, che non è un Fantabosco… ma ci si avvicina molto!

24 -29 luglio

LA SETTIMANA DELLA CLOWNERIE

Per il quinto anno consecutivo la località Gardonè, sopra Predazzo, si trasforma in un circo all’aria aperta. Spettacoli di acrobati e clown e laboratori per costruire i propri attrezzi e imparare i trucchi della giocoleria. Una settimana di divertimento per tutta la famiglia: di fronte agli artisti del circo piccoli e grandi rimangono sempre a bocca aperta, soprattutto se al posto del tendone ci sono il bosco, le cime e il cielo.

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C’ERA UNA VOLTA…

Antichi mestieri, scene di vita contadina, scorci su un passato che alcuni angoli dei paesi sembrano conservare ancora intatto. Sono numerose le rievocazioni storiche e folcloristiche proposte durante l’estate in Trentino, possibili grazie al lavoro e al coinvolgimento di numerosi volontari, e occasione per degustare i piatti tipici della tradizione gastronomica locale.

La prima, la più storica, tanto da essere riconosciuta come “Meraviglia Italiana”, è stata “Le Corte de Tiezer” (quest’anno dal 61

Eventi Foto: R. Brunel - Archivio APT Val Di Fassa

30 luglio al 6 agosto), che propone eventi, spettacoli e laboratori tra cortili, stalle, vicoli di Tesero, in Valle di Fiemme. A Predazzo in agosto “Catanaoc’ n festa”, mentre a Canazei i fienili si animano con “Te anter i Tobiè”. Molto particolare la “Festa di Turchia”, che rievoca un’antica leggenda che vuole che questo rione di Moena debba il suo nome a un rifugiato turco che decise di fermarsi nel quartiere dopo essere stato ben accolto dalla gente del posto. Episodio che viene ricordato con la tradizionale sfilata dei turchi a cui fanno da contorno musica, gastronomia e arte. Queste sono solo alcune delle più note rievocazioni: anche piccoli paesi o addirittura frazioni come Bellamonte (sopra Predazzo) o località come il Passo San Pellegrino offrono eventi folcloristici di questo tipo, che riescono sempre a coinvolgere e a entusiasmare gli spettatori, che per qualche ora si sentono tornare indietro nel tempo.

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4 settembre

LA MARCIALONGA SI FA ANCHE DI CORSA Quattordicesima edizione della versione podistica della Marcialonga, la granfondo di Fiemme e Fassa sugli sci di fondo nota in tutto il mondo. Anche la variante di corsa è ormai una gara affermata e partecipata, con circa 1600 concorrenti. La Marcialonga Running Coop si svolge in parte sul tracciato della gara invernale: partenza a Moena e arrivo a Cavalese, dopo quasi 26 chilometri.

Foto: NewsPowerCanon

Dal 15 al 17 luglio

LA BIRA TE FASCIA

La birra artigianale di montagna è la protagonista di questo festival, giunto alla seconda edizione. Dal 15 al 17 luglio a Campitello di Fassa laboratori di degustazione, escursioni, concerti, mostre, dimostrazioni di produzione di formaggio e pane, da accompagnare con una delle birre presenti.

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Dal 25 al 28 agosto

NOTTE DI FIABA

Aladino, con il suo tappeto volante e il genio della lampada, è il protagonista dell’edizione 2016 della “Notte di Fiaba” di Riva del Garda.

Ogni anno la cittadina lacustre si trasforma nella scenografia di una delle storie più amate dai bambini. Dopo essere stata, nel 2015, il bosco delle avventure di Cappuccetto Rosso, quest’anno tra le sue vie si respirerà aria d’Oriente, tra sultani, bazar e grotte piene di tesori. A conclusione di questo evento che propone spettacoli, animazione, laboratori e concerti, l’appuntamento più atteso: quaranta minuti di fuochi d’artificio che si rispecchiano nel lago.

AUTUNNO: MONTAGNA DA SCOPRIRE

La montagna d’autunno ha colori che non si dimenticano. L’occasione per trascorrere qualche giorno lontano dalla città anche fuori dalla stagione turistica la offrono numerosi eventi proposti tra settembre e novembre: appuntamenti che richiamano spesso antiche tradizioni. Come, per esempio, la “Desmontegada”, cioè il ritorno delle mucche e delle capre dall’alpeggio. In passato era davvero un momento di festa per l’intero paese: dopo la lunga permanenza estiva in quota, i pastori con le mandrie e le greggi tornavano a valle in vista dell’inverno. Animali ornati da corone di fiori, musica e danze celebravano questa giornata.

Oggi la “Desmontegada” è un evento proposto da numerose località trentine nel mese di settembre. Alle sfilate degli animali, con numerosi figuranti in costume, si aggiungono degustazioni di prodotti tipici. Altro appuntamento autunnale di grande richiamo è l’Oktoberfest (sospesa per il 2016) di Predazzo, dove viene allestito un grande tendone in stile bavarese: boccali di birra, musica tedesca e balli sulle panche di legno.

Sempre a Predazzo, l’11 novembre si celebra la Festa di San Martino: allo scoccare delle 20 si accendono cinque grandi falò sulle pendici delle

montagne, da dove partono altrettanti cortei davvero rumorosi. Con campanacci, seghe circolari e altri oggetti, i partecipanti si riuniscono in paese per poi sfilare per le vie del centro in un lunghissimo e assordante corteo. Scampanellata finale in piazza.

La festa celebra la consegna delle regalie ai Vicini della Regola Feudale di Predazzo, che ancora oggi si dividono i proventi della vendita del legname comunitario.

PER SAPERNE DI PIÙ Apt di Fiemme Telefono: 0462 241111 Sito: www.visitfiemme.it FB: Val di Fiemme Apt di Fassa Telefono: 0462 609500 Sito: www.fassa.com FB: Val di Fassa Apt San Martino di Castrozza Telefono: 0439 768867 Sito: www.sanmartino.com FB: San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi Apt Alpe Cimbra Telefono: 0464 724100 Sito: www.alpecimbra.it FB: Alpe Cimbra - Folgaria Lavarone Luserna Trentino Sito: www.visittrentino.it FB: Visit Trentino I suoni delle dolomiti www.isuonidelledolomiti.it

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Un centro benessere A CIELO APERTO

AttivitĂ in mezzo alla natura e wellness: un binomio che fa bene a corpo, mente e cuore

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Foto: Pg www.visitfiemme.it

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n centro benessere con gli alberi al posto delle pareti; il cielo al posto del soffitto; l’erba al posto dei lettini. Il canto degli uccelli sostituisce la musica rilassante; l’acqua fresca dei ruscelli è un naturale percorso tonificante; i profumi del bosco sostituiscono gli aromi dei diffusori. Se dopo aver trascorso qualche ora in un’area wellness ci si sente rigenerati, rilassati, purificati e in forma, è proprio rigenerati, rilassati, purificati e in forma che ci si sente in mezzo alla natura.

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Benessere Foto: Vita Nova

Perché il Trentino è una vera e propria grande beauty farm all’aperto che offre infinite possibilità di unire alle più classiche attività sportive (dalla semplice passeggiata al nordic walking, passando per l’equitazione fino alle proposte invernali con le racchette da neve), attività benefiche per corpo, mente e cuore: da pratiche rilassanti come lo yoga a veri e propri trattamenti estetici, sempre open air.

Perché la natura da sola può essere estetista, massaggiatrice, personal trainer… È sulla base di questa constatazione che nel 2012 sono nati i Trekking del benessere, lanciati da Vita Nova, consorzio trentino che riunisce hotel&resort del benessere. La proposta, alla quale ogni struttura aderente risponde con un’offerta personalizzata in base alle peculiarità del territorio e al tipo di clientela, unisce wellness e attività all’aria aperta.

Una formula pensata per chi vuole godersi il territorio senza rinunciare alle coccole di una beauty farm. Percorsi pensati per risvegliare i cinque sensi e le emozioni ad essi associati.

Cinque passi per osservare, toccare, assaporare, ascoltare, sentire. Le proposte variano ma tutte includono il meglio del territorio: dalle attività all’aria aperta che permettono di immergersi nella bellezza della natura a quelle che incentivano un contatto diretto con gli elementi della terra, come camminare a piedi nudi o abbracciare un albero; da trattamenti all’aperto rigeneranti e rilassanti, come massaggi o esercizi di respirazione, all’ascolto dei suoni del bosco che portano a un ascolto profondo di sé; fino alle coccole olfattive e gustative delle essenze naturali, delle erbe aromatiche, dei frutti della terra…

D’estate in mezzo al verde e d’inverno sulla neve, stare all’aria aperta è una vera e propria ricarica naturale: perché mutano i colori, cambiano le attività da fare, ma il centro benessere Trentino non chiude mai.

AN OPEN AIR WELLNESS CENTER Wellness trekking started in 2012, an initiative born of Vita Nova, a consortium joining Trentino Wellness hotels and resorts. Wellness trekking consists of paths which combine healthy living with the outdoors, because Trentino is really just a giant health spa in nature which offers infinite possibilities to mix classic sporting activities like trekking and Nordic walking, horseback riding and snowshoes with healthy and relaxing endeavors for the body, mind and heart like yoga and true beauty treatments: all in the open air.

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IL CONSORZIO DEL BENESSERE Vita Nova Trentino Wellness riunisce i migliori hotel e resort del benessere in Trentino. Si tratta di un consorzio di strutture accuratamente selezionate e tenute a rispettare standard di qualità nell’ambito del wellness e beauty.

Tutte dispongono di centri benessere per offrire servizi dedicati alla clientela, declinati a seconda del tipo di vacanza scelto: activity, beauty, family, gourmet o romantic.

Il consorzio opera in un territorio che già di per sé è sinonimo di benessere: la natura, la cultura, il cibo, la tranquillità del Trentino ricaricano di nuova energia il corpo e la mente.

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HOTEL RESORT Eleganza e raffinatezza sono le caratteristiche principali delle stanze che ti offre il nostro Hotel. Camere o Suite adatte ad ospitare coppie o famiglie fino a 6 persone assicurando sempre il massimo del comfort per una vacanza in assoluto relax sempre con lo sguardo proteso verso il mare. E per una vacanza al TOP alcune Suite sono arricchite da vasca idromassaggio e grandi balconi con vista mozzafiato sulla baia.

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RISTORANTI: elegante e raffinato, il ristorante “Baia Caddinas” si affaccia sul giardino. Qui ogni giorno troverai dei ricchi buffet e delle proposte che spaziano dalla cucina tradizionale sarda a quella internazionale, trasportandoti attraverso sapori e odori sempre diversi con proposte sia di terra che di mare.

Il ristorante e bar “L’Approdo” si trova invece sulla spiaggia, qui potrai servirti a pranzo di pasti veloci oppure gustare una romantica cena di coppia.

BAMBINI: grazie alle tante iniziative di Kinny i tuoi bambini non si annoieranno mai: dal parco giochi a confine con la spiaggia, alla baby dance, alle serate in compagnia.

Non perdete l’occasione di portarli a vedere i delfini vicino all’isola di Tavolara che si trova di fronte alla nostra baia… sarà un’esperienza indimenticabile!

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BEAUTY & WELLNESS: un’oasi di benessere e relax dove lasciarsi cullare da musiche soffuse e profumi inebrianti.

Oltre alle due piscine di acqua dolce che si trovano in giardino, troverai un’attrezzatissima palestra e la zona wellness con sauna, bagno turco, vasca fredda con acqua di mare, docce tropicali e zona relax. I nostri esperti di bellezza saranno a tua disposizione per consigliarti e guidarti attraverso il ricco menu di trattamenti estetici e percorsi beauty proposti.

GOLFO ARANCI Lo sguardo si perde all’orizzonte, dove il blu del cielo si tuffa nel turchese del mare, l’isola di Tavolara di fronte a te baciata dal sole al tramonto, le prestigiose località della Costa Smeralda a portata di mano... Golfo Aranci è la località ideale per coniugare una vacanza in riva al mare con la scoperta di uno degli angoli più prestigiosi della Sardegna.

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Sardegna Non solo mare cristallino e spiagge: l’isola offre numerose occasioni per unire alla vacanza la scoperta di tradizioni, costumi e sapori, un modo per conoscere la storia e gli usi della gente sarda. Molte le proposte per il mese di maggio, prima del grande afflusso estivo di turisti, quando i borghi e le città mostrano il loro volto piÚ vero.

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LA

Sardegna CHE NON TI ASPETTI 73

Sardegna

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ici Sardegna e subito pensi al suo mare, dai colori che nulla hanno da invidiare ai lidi caraibici, e alle sue spiagge, mondane o selvagge.

Ma la Sardegna è anche molto altro. È una terra dalle tradizioni radicate, di cui il popolo sardo è profondamente orgoglioso.

Una Sardegna da scoprire, attraverso i suoi costumi, i suoi piatti, le sue sagre e le sue danze, che mantengono vivi i valori e gli usi di una storia millenaria. Partecipare alle rievocazioni è un privilegio, una vera e propria immersione in quelle tradizioni che sono state tramandate di generazione in generazione e che ancora oggi, nell’epoca della globalizzazione, hanno un grande valore anche per i giovani sardi.

Il mese in cui la Sardegna popolare offre il meglio di sé è quello di maggio: l’estate è alle porte, le giornate sono piacevolmente calde e lunghe, gli alberi sono fioriti e nell’aria si respira un’atmosfera di festa. E non è un caso che nel passato il popolo abbia scelto proprio la primavera, l’epoca della rinascita e del risveglio, per manifestare la propria gratitudine e devozione. È in queste settimane, infatti, che la natura esplode in tutta la sua bellezza e varietà.

Queste sagre sono l’occasione per ammirare i bellissimi e colorati abiti tradizionali sardi.

Vestiti che raccontano la storia di quest’isola, tra mare e montagna, con comunità profondamente legate alla loro terra, tanto che ogni villaggio si distingue per un particolare dell’abito: un ricamo differente, una diversa combinazione di colori, gioielli che non sono mai uguali.

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Immancabili nelle sfilate in costume, i traccas, i caratteristici carri addobbati con fiori e oggetti della quotidianità: su questi calessi vengono trasportati anche i Santi a cui la tradizione attribuisce miracoli del passato, per il quale il popolo ancora ringrazia. È il caso della Festa di Sant’Efisio a Cagliari, una delle più importanti dell’intera Sardegna, o della Festa di Nostra Signora del Monte nel Golfo degli Aranci.

Festa, in Sardegna come altrove, è sinonimo di musica, di danze tradizionali e di strumenti tipici, dalle più classiche fisarmoniche agli organetti, fino alle launeddas, antichissimo strumento a fiato, tipico di quest’isola del Mediterraneo. Il canto a tenore, lo stile di canto corale sardo, è una tradizione così radicata e particolare, che è stata inserita dall’Unesco tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

Protagonista di sagre e manifestazioni è naturalmente anche l’enogastronomia: piatti che racchiudono la storia di questo popolo, che ha saputo esaltare i sapori del mare abbinandoli a quelli della terra.

Sapori che ricordano come è vissuta per secoli questa gente: pescatori, pastori, cacciatori, contadini, che hanno mescolato i propri frutti e prodotti di ognuno.

Ingredienti poveri, spesso, come i formaggi, le erbe spontanee, la pasta (tipica è la fregola), il pane, i salumi, ma sapientemente elaborati.

Sapori riproposti nelle sagre e nelle feste popolari, occasioni per acquistare prodotti da mettere in valigia, per assaporarli al ritorno a casa, ricordando quest’isola dai colori meravigliosi e dalla storia millenaria.

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1 maggio - Cagliari

FESTA DI SANT’EFISIO

Cagliari celebra Sant’Efisio, il patrono della Sardegna, con una grande processione che dal 1657 attraversa ogni primo maggio le vie della città. Con i suoi 65 chilometri, percorsi a piedi in quattro giorni, è la più lunga processione religiosa italiana. La cerimonia ricorda un voto del 1656, quando i cittadini chiesero a Sant’Efisio di liberare la città dalla peste: in cambio si sarebbero svolti ogni anno dei festeggiamenti in suo onore, partendo dal quartieri di Stampace per arrivare a Nora, dove il santo era stato martirizzato. Abbondanti piogge fecero scomparire il morbo che aveva causato tantissime vittime e da allora i cagliaritani ricordano la promessa fatta al protettore della Sardegna. Per la città i preparativi della festa sono un vero e proprio rito, gestito dall’Arciconfraternita del Gonfalone, che prepara e orna il Santo con gioielli.

La statua viene trasportata su un cocchio, trainato da buoi. Seguono oltre 5.000 persone provenienti da tutta la Sardegna in costume tradizionale e altre figure che richiamano i vari personaggi del passato (i cavalieri, i miliziani, i

membri della Guardianìa…). Tra carri adornati, canti tipici e strade coperte di petali, la festa rimane uno degli appuntamenti più importanti del calendario delle sagre e delle manifestazioni popolari sarde.

1 maggio - Olbia

FESTA POPOLARE RELIGIOSA A CABU ABBAS Ha radici secolari anche la festa di Nostra Signora di Cabu Abbas, la madonnina che viene adorata nella chiesetta campestre di Olbia.

Come molte feste religiose, abbina la venerazione popolare a tradizioni più laiche: musica, costumi e soprattutto gastronomia.

3 maggio - Golfo Aranci

FESTA CAMPESTRE DI NOSTRA SIGNORA DEL MONTE

Si narra che questa chiesetta fu costruita dal capitano di un veliero che, durante una tempesta, chiese alla Vergine di salvarlo, promettendo di edificare una cappella in suo onore se si fosse salvato. Il comandante e il suo equipaggio approdarono

sani e salvi a Marinella di Golfo Aranci e qui edificarono un piccolo edificio sacro, che corrisponde all’attuale presbiterio. Ogni anno la popolazione ricorda quella grazia con una grande festa.

15 maggio - Olbia

FESTA DI SAN SIMPLICIO Una settimana di festa patronale con gruppi folk in costume tipico, pariglie e competizioni a cavallo, rassegne di poesia in lingua sarda e canti a tenore.

22 maggio - Sassari

CAVALCATA SARDA

È la più grande manifestazione non religiosa della Sardegna. Vi partecipano gruppi folk in costume provenienti da tutta l’isola. Il programma generalmente prevede al mattino la sfilata dei partecipanti per le vie della città, con i traccas, i carri tradizionali. Nel pomeriggio, all’ippodromo, le spettacolari e coraggiose pariglie acrobatiche con i cavalli.

La festa si conclude in Piazza d’Italia con canti e balli tradizionali, al suono delle launeddas e delle fisarmoniche.

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Sardegna GLI APPUNTAMENTI ESTIVI Telti

SAGRA DEL MIRTO

Non poteva mancare una sagra dedicata al mirto, il liquore tipico della Sardegna, ottenuto con la macerazione delle bacche e delle foglie della pianta. Il piccolo paese di Telti, in provincia di Olbia, propone da qualche anno il Festival internazionale del Mirto, occasione per conoscere le specialità enogastronomiche della zona e alcune delle antiche tradizioni locali, come l’agliola, cioè la trebbiatura del grano, o la pricunta, antica usanza per chiedere la mano dell’amata.

Oschiri

SAGRA DELLA PANADA

La panada è un piatto tipico sardo: una pasta ripiena di carne (generalmente di agnello, ma tra i pescatori era preparata con l’anguilla), patate e pomodori secchi.

Il paese di Oschiri da molti anni ospita una festa dedicata proprio a questa specialità, diffusa in diverse versioni. Non solo gastronomia, però, per questa sagra che richiama miglia di turisti: spettacoli, musica, cultura e tradizioni.

Nuoro

SAGRA DEL CRISTO REDENTORE

È una delle feste a cui i sardi sono più profondamente legati: trae origini dalla collocazione, il 29 agosto del 1901, di una statua di bronzo raffigurante il Redentore sul Monte Ortobene, grazie alla generosità di tutto il popolo sardo.

La festa unisce alle celebrazioni religiose, una grande sfilata dei gruppi folkloristici provenienti da tutta l’isola.

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IL PIÙ PICCOLO REGNO DEL MONDO Sembra una montagna che emerge dall’acqua: un massiccio calcareo che domina il golfo di Olbia, che colpisce per la sua forma e la sua maestosità.

L’isola di Tavolara, oggi inserita in un’area marina protetta, potrebbe essere stata il luogo dello sbarco di Ulisse nel regno dei Feaci. Ma anche se così non fosse, questa isola lunga sei chilometri e larga appena uno, un re ce lo ha avuto sul serio, tanto che in un dagherrotipo esposto a Buckingham Palace questo piccolo angolo di paradiso viene definito “il più piccolo regno del mondo”. La storia narra che a inizio Ottocento un tale Giuseppe Bertoleoni, proveniente dalla Corsica, si stabilì sull’isola di Tavolara, impossessandosene, facendo proprio l’invito del governo sardo piemontese di colonizzare le coste della Sardegna, all’epoca pressoché disabitate. Qualche anno dopo il principe Carlo Alberto si recò a Tavolara e divenne amico del figlio di Bertoleoni, nominandolo re dell’isola, con diritto di proprietà.

Oggi questo luogo racchiude in pochi chilometri le bellezze e la varietà della Sardegna. Raggiungibile in pochi minuti di navigazione, offre spiagge meravigliose dove stendersi al sole ma anche percorsi di trekking che permettono di osservare la tipica vegetazione mediterranea, con le piante di rosmarino e ginepro, che appagano la vista e profumano l’aria. Su questa altura di calcare e granito, alta oltre 500 metri, vivono molte specie animali, tra cui il muflone, oltre a numerose colonie di uccelli marini.

I fondali di Tavolara sono poi una meta imperdibile per gli amanti delle immersioni: flora e fauna sottomarina sono stati preservati grazie all’Area marina protetta di Tavolara Punta di Coda Cavallo. Qui, nel rispetto dell’ambiente circostante, si può nuotare tra cernie, dentici, saraghi e con un po’ di fortuna anche con i delfini, grazie alle escursioni organizzate.

A Tavolara la Sardegna si mostra in tutta la sua bellezza, quella selvaggia e incontaminata delle spiagge e della montagna e quella nascosta, sotto il livello del mare. Ovunque si guardi, qui è solo meraviglia.

AN UNEXPECTED SARDINIA Not just beautiful beaches and crystal clear sea, the island offers plenty of opportunities to fuse the discovery of traditions, customs and flavors, a way of learning about the history and customs of the Sardinian people with your vacation. There are many proposals for May, before the big summer influx of tourists, when towns and cities show their true face.

Among the excursions we propose is the island of Tavolara, which in only a few kilometers encompasses the beauty and diversity of all of Sardinia.

Speciale Zecchino D’Oro CLUBRES DOLOMITI EMOTIONS VIVERE LA VACANZA

Selezioni…

D’ORO ZECCHINO Claudio Zambelli, organizzatore delle audizioni in tutta Italia, racconta i valori che animano l’Antoniano di Bologna.

Non si cercano talenti: la musica è lo strumento per veicolare messaggi di pace e speranza.

È

un percorso lungo dieci anni quello di Claudio Zambelli come organizzatore delle selezioni nazionali dello Zecchino d’Oro: cinquanta tappe all’anno che non vogliono solo trovare le voci per la nota trasmissione televisiva, ma soprattutto diffondere in tutta Italia i valori che da sempre caratterizzano l’attività dell’Antoniano. La musica come linguaggio universale, quindi: una lingua accessibile e comprensibile a tutti capace di veicolare quei messaggi di cui i bambini si fanno portavoce e testimoni.

“Trasparenza, sincerità, dolcezza, bellezza, gioia: questo riescono a trasmetterci i piccoli amanti della musica che partecipano alle selezioni. Non contano intonazione e talento: tutti a loro modo sanno portare avanti questi valori”, dice Zambelli, che in questi dieci anni di selezioni nazionali ha incontrato e ascoltato quasi 50.000 bambini, per non parlare di tutti coloro (si calcola quasi 80.000 persone all’anno) che assistono ai concerti e agli eventi organizzati in tutta Italia a contorno delle selezioni, in quella che è soprattutto una festa dedicata alle famiglie, con momenti di allegria e condivisione per genitori e figli. Zambelli ricorda in particolare una bambina, con grandi possibilità di essere scelta per cantare in finale, che all’ultimo decise di non esibirsi per l’ultima audizione, dicendo semplicemente: “Mi sono divertita abbastanza, ora voglio ascoltare gli altri che cantano”. Ed è questo lo spirito che gli organizzatori vogliono che passi: “Non è una gara tra bambini, non è un talent show, ma

un’occasione di divertimento e amicizia. Ciò che conta è stare insieme: non ci interessa chi è il più bravo. Un messaggio colto e condiviso anche dalle strutture in cui organizziamo le selezioni. Non posso non ringraziare, a tal proposito, la famiglia Dalle Nogare che ci ospita in inverno in Trentino e in estate in Sardegna: qui lo Zecchino d’Oro si sente davvero a casa, perché queste strutture hanno sposato in pieno i valori che vogliamo diffondere attraverso quel linguaggio che non ha frontiere, la musica”.

Venerdì 8 luglio, presso Hotel Baia Caddinas

SELEZIONI NAZIONALI A GOLFO ARANCI Dopo una prima audizione a porte chiuse, i bambini affronteranno la selezione durante uno spettacolo pubblico in programma il 9 luglio a Golfo Aranci. Le iscrizioni si effettuano al sito www.selezionizecchinodoro.it

ZECCHINO D’ORO NATIONAL AWARD Hotel Baia Caddinas was chosen by Zecchino D’oro, the most famous Italian television program dedicated to children’s singing groups, for their 8 July closedsession auditions in Sardinia, on the Aranci Gulf. The auditions will be followed by a public show on 9 July with songs and entertainment.

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MARINA BAIA CADDINAS PRIVATE TOURIST MARINA. The Marina Baia Caddinas is a small and discrete port, hidden from prying eyes, where owning a mooring facility is a guaranteed and secure investment thanks to the reliability of the owners, the Dalle Nogare Group.

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Il Marina di Baia Caddinas è un piccolo porto turistico privato, riparato da occhi indiscreti, dove essere proprietari di un posto barca rappresenta un investimento sicuro e garantito grazie alla solidità del Gruppo Dalle Nogare che ne è proprietario, e un investimento in qualità della vita grazie al contesto ed alla location in cui è inserito. Gestito con professionalità ed esperienza dal Comandante Pino Spano, un marinaio di quelli veri con mille storie di mare da raccontare, è un porto sicuro dove lasciare la tua imbarcazione. Se sceglierai il Marina di Baia Caddinas, oltre ai tanti servizi del porto, avrai la possibilità esclusiva di accedere anche ai tanti servizi offerti dall’adiacente Hotel Resort & SPA Baia Caddinas **** come ad esempio:

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È IL MOMENTO GIUSTO PER COMPRARE? Il 2016 sembra essere l’anno della ripresa del mercato immobiliare, dopo un lungo periodo di crisi. Tassi favorevoli e banche bendisposte a erogare mutui agevolano l’acquisto di un appartamento per le vacanze. E la nuova normativa sui salvataggi bancari può invogliare chi ha dei risparmi a investirli nel mattone.

P

otrebbe davvero essere questo il momento giusto per realizzare il sogno dell’acquisto di una casa per le vacanze, sia per chi ha da parte qualche risparmio, sia per coloro che invece devono richiedere un finanziamento.

I mutui, infatti, in questo periodo sono davvero convenienti, grazie a valori molti bassi dei tassi di mercato e alla concorrenza tra banche che riducono lo spread, cioè la percentuale che viene aggiunta al tasso di mercato per determinare i tassi dei mutui. Inoltre, gli istituti bancari sembrano bendisposti a erogare finanziamenti: un segno di fiducia che fa sperare dopo alcuni anni molto difficili per il settore immobiliare.

Anche per coloro che hanno qualche risparmio in banca, questo potrebbe essere il momento giusto per acquistare una seconda casa. Dal primo gennaio 2016 è, infatti, cambiata la normativa sui salvataggi bancari: per evitare che gli effetti del dissesto si propaghino sui bilanci degli Stati, i costi per salvare una banca in crisi non ricadono più sui contribuenti ma sugli azionisti e i risparmiatori della banca stessa. La legge prevede un rafforzamento delle misure preventive, per ridurre al minimo i rischi di crisi bancaria, ma se ciò non bastasse si passerà al salvataggio interno, il cosiddetto bail-in.

Il meccanismo prevede che per primi vengano coinvolti gli azionisti, che possono vedersi ridotte o azzerate le azioni possedute; se ciò non bastasse si passa ai possessori di titoli subordinati per

arrivare poi a chi detiene obbligazioni ordinarie della banca. In ultima istanza i costi ricadono sui titolari di depositi, per gli importi superiori ai 100.000 euro (i depositi con meno di 100.000 euro saranno sempre garantiti). I consumatori devono quindi scegliere la banca basandosi sulla sua solidità. L’indice che definisce quanto una banca è solida si chiama CET1 Ratio (Common Equity Tier 1): indica il rapporto percentuale tra il patrimonio della banca e l’insieme delle sue attività (per esempio i prestiti) ponderate per il rischio. L’attuale normativa prevede come requisito minimo un CET1 Ratio del 10,50%. Per chi non si sentisse comunque sicuro, l’alternativa al lasciare i risparmi in banca potrebbe essere proprio l’investimento immobiliare: un appartamento da sfruttare per le vacanze con famiglia e amici, ma anche da affittare, (magari affidandosi a un’agenzia che se ne occupi) per averne un ritorno economico.

Una volta presa la decisione, resta da sciogliere un altro dubbio: mare o montagna?

Uno dei criteri di scelta è quello delle opportunità di utilizzo della casa vacanza.

E da questo punto di vista la montagna è sicuramente più sfruttabile: in estate per le escursioni, in inverno per lo sci, fuori stagione per un fine settimana rilassante lontano dal caos della città. Un investimento non solo economico, quindi, ma anche in relax…

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Dal momento in cui ti affiderai alle nostre mani per scegliere e personalizzare in ogni aspetto la tua casa, fino al momento in cui ti consegneremo le chiavi saremo sempre al tuo fianco con serietà e professionalità per accompagnarti in questa esperienza, assicurandoti la nostra assistenza anche nel post-vendita.

Grazie alla consulenza ed alla collaborazione con esperti del settore abbiamo inoltre ideato l’innovativa filosofia LIBERI NEL VERDE dove la qualità della vita, il risparmio energetico, la sostenibilità ambientale ed il comfort sono al centro di ogni decisione progettuale. E l’abbiamo anche messa in pratica in alcune delle nostre realizzazioni come le RESIDENZE DEL SOLE a Mezzolombardo e il complesso MASI BELLAVISTA a Folgaria, ed a breve nella prossima iniziativa PARCO DEI CILIEGI a Villazzano.

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Trentino, terra dai sapori unici, di atmosfere ristoratrici di corpo e mente, di incontro fra i profumi forti tipici dei territori montani e quelli più leggeri che si incrociano passeggiando vicino ad una cascata o lungo le rive di un torrente o di un lago. Trentino è terra del Gusto, rinomata ormai in tutto il mondo anche grazie ai propri vini, quelli che nascono dall’impegno di piccole e grandi cantine nella coltivazione delle viti, cantine che sono un patrimonio culturale di tradizioni locali e al tempo stesso cassaforte di parte importante delle radici trentine. Le Terrazze del Sole da cui prende il nome la linea vini stessa è il frutto semplice ma appassionato del lavoro di Nicola Dalle Nogare, che con impegno e nel segno di metodi tradizionali, rinnova ogni anno la produzione di un fresco Chardonnay bianco, un robusto vino Rosso del MarTignano, colore che di questa terra ricorda il patrimonio delle montagne dolomitiche, ed un Tramonti bianco, dai tratti inconfondibili e capace come pochi di accarezzare il tuo palato.

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Direttore Responsabile: Monica Gabrielli Proprietario ed Editore: Alpi Due s.r.l.

Sede legale: Via F.D. Guerrazzi, 4 - 20145 MILANO (MI) Autorizzazione Tribunale di Trento n. 15 del 2015 In copertina: Foto Archivio APT Val di Fassa Crediti fotografici: Archivio Alpi Due S.r.l., Lucio Tonina, Archivio APT Val di Fassa, APT Val di Fiemme, APT San Martino di Castrozza, APT Alpe Cimbra Folgaria, Lavarone e Luserna, Dolomiti Superski, Pino Dellasega.

Ringraziamo per la collaborazione: Giuliana Barretta, Elisa Pauletto, Antonio Cherveddu.

Progetto Grafico: Daniela Webber Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN) DOLOMITI CLUBRES Tel. +39 0461 984010 www.clubres.com www.dallenogare.it AVVISO AI LETTORI: la scelta degli eventi è a cura della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti delle programmazioni annunciate.

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