Diogene sport Magazine 23/06

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La stagione sportiva 2024-25: risultati e

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Quest'ultimo scorcio di primavera sportiva ci ha regalato, nel bene e nel male, tante emozioni. Dalle fantastiche ragazze del tennis (fantastico anche Sinner!) ai dolori della Nazionale di calcio, ai chiaroscuri della Ferrari, che arranca in F1 e conquista la 24 Ore di Le Mans, come possiamo leggere nel bel pezzo di Emiliano Tozzi che chiude questo numero di Diogene Sport Magazine. Venendo alle cose di casa nostra, forse la cosa più rilevante è stata la promozione del Forlì Calcio e Simone Casadei ci descrive che cosa si stia muovendo per poter partecipare al prossimo campionato in serie C. Promozioni anche in casa Baskérs Forlimpopoli: nata nel 2013, in dodici anni ha scalato cinque categorie, giungendo in serie B interregionale. Ce ne parla Valerio Rustignoli. Simone Casadei ci spiega come Unieuro, chiuso il capitolo della stagione 2024/ 2025, guardi al futuro, ripartendo all'insegna della continuità. Il Calcio a Cinque Forlì, dopo una stagione non memorabile, si consola con una prestigiosa vittoria e Simone Casadei ce la racconta. Marino Bartoletti, come tradizione vuole, condurrà la serata del Premio Nazionale Sportilia che, nato per celebrare i migliori arbitri della stagione calcistica, nel corso degli anni si è esteso a numerosi settori della comunicazione e della cultura. Ce ne parla Valerio Rustignoli. Marco Pierucci, responsabile del settore giovanile di Edelweiss Jolly e Maurizio Antonelli, responsabile tecnico, dialogano con Emanuele Bandini a proposito di bilanci e di nuove sfide per questi giovanissimi calciatori. Fratta Terme ha conquistato una storica promozione nel campionato di Eccellenza emiliano-romagnolo, ci spiega tutto Simone Casadei. L'Italposa Softball Forlì ha un nuovo allenatore, il neozelandese Donny Hale. Emiliano Tozzi ne ragiona con Giovanni Bombacci, presidente del club. Emanuele Bandini ci porta allo stadio forlivese, dove si è svolta la prima edizione della School Football Cup: dieci squadre in rappresentanza di otto scuole superiori si sono date battaglia in un torneo di calcio a 11. Annata difficile per le ragazze della Libertas Volley Forlì. Ci spiega tutto Valerio Rustignoli. Massimo Nazzaro ci parla di una serie di eventi che culmineranno con La Casartelli Granfondo in onore di Fabio, ciclista forlivese d'adozione, scomparso a soli 25 anni per un incidente durante il Tour de France. Con Emanuele Bandini approfondiamo la conoscenza di Trail Romagna, associazione nata nel 2008 dalla passione di alcuni amici per la natura, il movimento e il piacere di stare insieme. Emiliano Tozzi dialoga con Fausto Tardozzi a proposito di amore per la bicicletta e per il velodromo. Più di dieci anni fa, un gruppo di amici accomunati dalla passione per le moto e per l'off-road, diedero vita al Moto Club Trivella. È l'inizio di un'avventura che ha portato il club a crescere e a organizzare eventi di grande rilievo nel panorama motociclistico nazionale. Ci racconta tutto Emanuele Bandini. Esiste un centro, a Forlì, dove arti marziali, yoga e acroyoga si fondono per offrire benessere e crescita personale, si chiama Bodhi Darma e lo ha visitato Emanuele Bandini. H2O Racing Team è la squadra fondata da Raffaele Benini per gareggiare con le moto d'acqua. Emiliano Tozzi ne parla con i suoi figli, giovanissime promesse di questo sport.

Lunedì 23 Giugno 2025

Supplemento a Diogene del 16 Giugno 2025 n. 1244

Aut. Trib. Di Forlì 9/1988 del 29 marzo 1988

Editore: Pigreco s.r.l. Viale Gramsci, 34 Forlì Tel. 0543/552121

Direttore Responsabile: Marco Viroli

Fotocomposizione: Pigreco s.r.l.

Raccolta Pubblicitaria: Pigreco s.r.l. Viale Gramsci, 34 Forlì Tel. 0543/552121

Foto di copertina: Nella foto di Sara Callegari - Studio Frasca, Lorenzo Brighi in azione

Foto a pag. 2: Nella foto di Fabio Casadei, Toprak Razgatlioğlu che, su BMW, ha dominato tutte le gare di Misano del Campionato del Mondo FIM Superbike

Stampa: Nuova Tipografia, Via Enrico Berlinguer, 1/7, Forlimpopoli

Nell’impossibilità di verificare tutto il materiale ricevuto, si fa presente sin d’ora che la responsabilità dei diritti iconografici e di altri diritti esclusivi di terzi è di chi ci fornisce le informazioni.

AGRICOLTURA

Le

GIARDINAGGIO

BASKET

Baskérs: questa è la stagione perfetta!

Con trentatré vittorie in trentatré partite, i Baskérs Forlimpopoli hanno conquistato la promozione in serie B Interregionale. È un grande traguardo quello raggiunto dalla giovane società forlimpopolese, nata nel 2013 e che in dodici anni ha scalato cinque categorie conquistando sempre sul campo la promozione. Così è stato anche durante questa stagione di C Interregionale, in un’annata partita tra tante incognite, visto l’inserimento per la prima volta nel girone marchigiano, ma che ha portato la formazione allenata da coach Alessandro “Paxson” Tumidei a superare ogni record. Seconda difesa di tutta la serie C italiana, un’annata senza sconfitte, che ha visto proseguire la marcia trionfale prima nel corso del campionato, poi nei playoff, battendo nell’ordine formazioni ostiche come Jesi, Porto Sant’Elpidio e gli Angels Santarcangelo, la più diretta rivale e seconda forza del girone M. Così, la squadra artusiana è riuscita ad accedere alle Final Four promozione, dove le quattro vincenti dei gironi del centro Italia si affrontavano per conquistare i tre pass per la categoria superiore. Sul campo neutro del PalaSojourner di Rieti, un palazzetto da oltre 3500 posti che ha visto calcare tanta serie A e i più grandi campioni del basket italiano, Brighi e compagni si sono però sbarazzati per 75-53 della Tiber Roma, al termine di una gara per 30’ ben più equilibrata di quanto non dica il punteggio finale, ma che ha confermato tutta la forza di un gruppo che ha meritato ogni giorno questo risultato. Un roster

profondo, ben allestito, amalgamato umanamente e pieno di soluzioni tattiche, che guidato da uno staff di primo livello, è riuscito a raggiungere quell’obiettivo ambizioso fissato dalla società in estate, migliorando il già lusinghiero traguardo della stagione precedente, terminata in gara3 della finale playoff contro il Basket 2000 Reggio Emilia sull’altrettanto storico parquet del PalaBigi di Reggio Emilia. Ora, terminata la festa, che ha visto la carovana forlimpopolese raggiungere addirittura

il Colosseo di Roma, è già tempo di pianificare il futuro per la prima squadra artusiana che, nel corso della prossima stagione, per la prima volta si affaccerà nei campionati nazionali, con il desiderio di confermarsi, ma anche di ritagliarsi uno spazio. Certo è che intanto i Baskérs hanno raggiunto il punto più alto dell’ormai settantennale storia del basket forlimpopolese, un basket che nelle varie ere ha visto sul parquet alternarsi campioni come Silvano Dal Seno e Maurizio Solfrizzi, come Giovanni Savio e Fabio Spagnoli, come Marco Vandelli e Rodolfo Rombaldoni. E che ora, nella sua hall of fame, potrà annoverare anche la storia di quei famosi quattordici che, nel 2025, riuscirono a conquistare una storica promozione senza mai perdere una partita.

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Unieuro, dimentica Rimini e volta pagina

La Pallacanestro 2.015 ha dato fondo a tutte le proprie riserve. Tutto il roster biancorosso ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, ‘spremendosi’ per provare ad agganciare la finale promozione per la seconda volta in tre anni. Ma non è bastato e la corsa di Forlì nei playoff si è fermata in semifinale nella sentitissima serie contro Rimini. L’Unieuro è uscita sconfitta per 3-1, cadendo (di misura) nelle prime due gare al Flaminio e quindi spuntandola solo in gara3 nel deserto delle mura amiche di via

Punta di Ferro, a porte chiuse in seguito agli scontri tra le due tifoserie avvenuti prima di gara2. Cinciarini e compagni hanno davvero dato tutto ciò che era nelle proprie corde. Innanzitutto, le scorie della serie contro Cividale, nel turno precedente, si facevano ancora sentire. Perché, per vincere la resistenza dei friulani, Forlì ha impiegato ben cinque partite, dovendo peraltro rimontare dallo 0-2 iniziale. Rimini non è stata da meno (vittoriosa anch’essa in gara5 su Brindisi), ma i rivieraschi

non hanno dovuto fronteggiare le peripezie fisiche che, per l’ennesima volta, hanno colpito il club di viale Corridoni nel momento decisivo della stagione. Prima i problemi alla schiena di Daniele Magro (quattro gare playoff saltate), quindi quelli al ginocchio di Toni Perkovic, out di fatto per due partite e mezzo tra quarto di finale e semifinale. Chiuso il capitolo della stagione 2024/25, la compagine biancorossa lavora già in chiave futura. Sciolte le riserve sul budget a disposizione, il desiderio è di ripartire all’insegna della continuità. Innanzitutto a livello di staff tecnico, con coach Antimo Martino (già sotto contratto per altri dodici mesi) ed i suoi assistenti che siederanno sulla panchina forlivese per il quarto anno di fila. Nella storia del basket cittadino, non si era mai assistito prima ad un’esperienza così lunga e anche prospera, con due semifinali playoff ed una finale in tre anni. A ruota, poi, si è già cominciato a passare al setaccio il roster. Forlì ha bruciato i tempi ed ha subito annunciato la firma di un americano del calibro di Kadeem Allen, di ritorno sotto San Mercuriale dopo la Coppa Italia vinta nella primavera del 2024 ed i guai fisici che rovinarono la cavalcata di dodici mesi fa. Insieme a lui, i giocatori ufficialmente sotto contratto per la prossima stagione sono ben cinque. Il reparto esterni è già nutrito, con Tavernelli, Parravicini ed Harper legati al club da un accordo biennale. A questi si aggiunge poi lo stesso Kadeem. Sotto canestro, allo stesso modo, sono destinati a restare in biancorosso pure Gaspardo e Del Chiaro. Mezzo roster sarebbe (condizionale d'obbligo) dunque già sigillato con la ceralacca. Poi il mercato dovrà regalare innesti chiamati ad innalzare il tasso tecnico di una squadra che vuole giocare ancora una volta un ruolo da protagonista.

Infortuni e malattie professionali

• Incendi e furti in genere

• Infortuni sul lavoro

• Malasanità

Tra

Il Forlì comincia a porre le basi per la prossima stagione in terza serie nazionale. Sono settimane a dir poco frenetiche negli uffici di viale Roma. Sul lato prettamente ‘di campo’, il ds Cristiano Protti è al lavoro giorno e notte per regalare a mister Miramari una rosa attrezzata per poter competere nella terza serie nazionale, con l’obiettivo di strappare la salvezza (tranquilla, possibilmente) e costruirsi una certa solidità a tutto tondo. Di pari passo, la società è attiva per completare tutte le varie procedure richieste per presentarsi ai blocchi di partenza del prossimo campionato. La costruzione della nuova rosa, dicevamo. I galletti ripartono dallo zoccolo duro della scorsa annata, puntando alla conferma dei pilastri della promozione. A cominciare ad esempio dal forlivese ‘doc’ Lorenzo Saporetti, che continuerà ad essere uno dei perni della

difesa biancorossa, al pari dell’esterno Nicola Farinelli (rinnovo biennale con opzione per il terzo anno). Si punta poi alla conferma di altri punti di riferimento della rosa, mentre comincia a muoversi anche il mercato in entrata. Con il calciomercato al via ufficialmente il 1° luglio, il primo acquisto sarà Damiano Rinaldini, trequartista ammirato lo scorso anno con la maglia del Tau Altopascio e pronto a giocarsi le proprie carte al piano di sopra. Poi, però, sono da seguire anche tutte le manovre ‘dietro le quinte’, al di fuori del terreno di gioco, che terranno banco nell’estate del Forlì. Innanzitutto, la società ha regolarmente adempiuto alla presentazione di tutta la documentazione necessaria per l’iscrizione al campionato di serie C. Un passaggio di vitale importanza, mai in dubbio in casa biancorossa ma, al tempo stesso, tutt’altro che banale.

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Mancate iscrizioni e documentazioni incomplete sono (purtroppo) all’ordine del giorno. Basti pensare che, poche settimane fa, una storica compagine come la Spal – in serie A fino al 2020 – ha fallito l’appuntamento. Impellente, infine, è anche la questione stadio. Perché il Morgagni necessita di una serie di interventi di manutenzione indispensabili per potervi disputare le partite casalinghe. Lo impongono le regolamentazioni della serie C. Così, il club, di concerto con l’Amministrazione comunale, si è mosso per portare a termine la maggior parte dei lavori nel corso dell’estate. Gli interventi sono numerosi ed ingenti. Dall’installazione di una serie di tornelli agli ingressi fino ad arrivare alla ‘posa’ dei seggiolini in gradinata, passando per l’illuminazione per le partite in notturna (come richiesto da Sky) ed il parcheggio riservato alla tifoseria

Calcio a cinque, il trionfo in Coppa Velez per ripartire

Il Calcio a Cinque Forlì riscatta un’intera stagione alzando al cielo il Memorial Alfonso Velez. Il campionato dei biancorossi non è stato indimenticabile: solo sesto posto nella classifica della serie C1, fuori dalla zona playoff.

Ma la compagine del presidente Decimo Bellini si è consolata con una prestigiosa vittoria che arricchisce il palmares forlivese, conquistando la Coppa del Comitato

Regionale Lnd di calcio a 5, riservata alle formazioni dalla serie C1 alla D. Quello di Forlì è stato un autentico trionfo. Conquistato l’accesso all’atto conclusivo regolando con un netto 6-1 il temibile Futsal Shqiponja, con lo stesso punteggio gli uomini di D’Amico hanno poi superato il Parma City nella finale andata in scena alla Palestra Corticella di Bologna. Una vittoria mai in discussione. I ducali passano presto in vantaggio, ma i biancorossi rispondono subito per le rime con Martel, mattatore assoluto dell’incontro (quattro reti per l’argentino), mettono la freccia e spiegano le ali verso il 6-1 conclusivo.

Sei anni dopo l’impresa nella finale playoff di serie C2, capitan Cangini Greggi, alla sua venticinquesima stagione con la maglia di Forlì, torna così a sollevare un trofeo. Smaltita la sbornia, il club di corso Mazzini non lesina tempo e comincia subito a programmare la stagione 2025/26. Innanzitutto a livello societario, con una riorganizzazione interna che, pur introducendo alcuni cambiamenti nei ruoli operativi, è fortemente all’insegna della continuità. Confermati in toto i vertici (Decimo Bellini presidente, Romano Simoncelli vice e Massimo Conficconi a capo del settore gestionale e strategico), Maicol Ghirelli è stato ‘promosso’ nel ruolo di direttore generale, dopo anni di crescita e impegno nella struttura.

I NOSTRI ORARI

APERTO 9,30 - 12,30 / 15,00 - 19.00

CHIUSO GIOVEDÌ, DOMENICA E LUNEDì

La carica di direttore sportivo del club, di conseguenza, passa nelle mani di Andrea Masotti, già team manager negli ultimi anni. Calcio a Cinque Forlì che ha subito piazzato la prima mossa estiva di rilievo. Perché si registrano subito novità sulla panchina biancorossa, col ritorno di mister Davide Gottuso quattro anni dopo la chiusura della precedente esperienza. Forlivese classe ’79, Gottuso sarà alla guida della serie C1 e, insieme al suo staff, collaborerà anche a stretto contatto con la formazione Under 19. «Lo consideriamo un tecnico di valore assoluto – afferma Massimo Conficconi, che ha ‘spinto’ per il ritorno del tecnico –, ma soprattutto una figura importante. La sua capacità di lavorare con i giovani e farli crescere è un punto fondamentale del progetto che stiamo costruendo». Dopo la vittoria dei playoff in serie C2, Gottuso proverà a mettere la propria firma su una nuova impresa.

Pioggia di stelle per il Premio Sportilia

Sarà, come di consueto, una serata magica ed intensa, piena di stelle e di emozioni: lunedì 7 luglio, alle ore 21, presso il Parco Giorgi di Santa Sofia, si terrà la cerimonia di premiazione della ventisettesima edizione del Premio Nazionale Sportilia. Un premio che, nato per celebrare i migliori arbitri della stagione calcistica, si è nel corso degli anni esteso a numerosi settori della comunicazione e della cultura, diventando un premio a tutto tondo che, nel corso della sua lunga vita, ha insignito oltre 150 tra i più eminenti esponenti dello sport e della cultura del nostro paese. Durante la serata, che come da tradizione sarà condotta dal giornalista forlivese Marino Bartoletti, verrà premiato il signor Maurizio Mariani di Aprilia come miglior arbitro di serie A, mentre il miglior

assistente è stato il signor Ciro Carbone di Napoli. Come miglior giovane arbitro, invece, si è distinto e sarà premiato Luca Zufferli di San Daniele del Friuli. Quest’anno, invece, il riconoscimento del Memorial M. Bettedi (riservato agli arbitri di calcio di serie C) sarà eccezionalmente assegnato al giovane Diego Alfonzetti, arbitro 19enne che è stato vittima di una brutale aggressione nel corso di un derby under 17 in Sicilia. Come detto, saranno inoltre premiati illustri esponenti dello sport e della cultura del nostro Paese: tra questi, riceveranno un premio il motociclista Giacomo Agostini, il più titolato centauro della storia con 15 campionati vinti, e lo sciatore Dominik Paris. Non solo: nel corso della serata saranno premiati anche il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli, l’ex pugile

ravennate Francesco Damiani, il giornalista (ed opinionista televisivo) Ivan Zazzaroni, oltre al magistrato Stefano Palazzi, già procuratore federale ai tempi di Calciopoli e dello scandalo del calcio scommesse. Nel corso dell’evento, ci sarà spazio anche per le eccellenze del territorio romagnolo: sarà premiato il pianista di origine santasofiese Viller Valbonesi, riconosciuto in tutta Europa per il suo talento, ma anche la regina del liscio Roberta Cappelletti. Inoltre, sarà consegnato anche un premio al Forlì Calcio, per suggellare la magnifica stagione della formazione biancorossa che ha portato la squadra di mister Miramari a festeggiare una storica promozione in serie C. Come premi, saranno consegnate delle ceramiche personalizzate di grande valore, per dei pezzi unici che suggelleranno un riconoscimento parimenti irripetibile. Sarà quindi una grande serata di festa a Santa Sofia, un momento di incontro che idealmente chiude la stagione sportiva 2024/2025, aprendo così le porte ad una nuova annata tutta da scoprire.

Dai primi calci ai campionati regionali: il viaggio dei giovani Edelweiss Jolly continua tra crescita, gioco e nuove sfide. Con l'arrivo degli ultimi tornei primaverili, è tempo di bilanci per il settore giovanile dell’Edelweiss Jolly. A raccontarci com’è andata sono Marco Pierucci, responsabile del settore giovanile, e Maurizio Antonelli, responsabile tecnico. E c’è tanto da sorridere… con orgoglio. Attivi-

tà di base: entusiasmo alle stelle! Pierucci è contento: “Parlando dei più piccoli, dai 4 ai 12 anni, siamo davvero soddisfatti: tantissimi iscritti, entusiasmo contagioso e un ambiente sano. Il nostro obiettivo è farli crescere prima di tutto come persone, trasmettendo valori di amicizia, rispetto e collaborazione. I risultati? A questa età vengono dopo. L’importante è farli divertire e crescere insieme!”

Settore agonistico: si comincia a fare sul serio. Antonelli guarda con soddisfazione al lavoro fatto con i ragazzi dai 13 anni in su: “Qui si gioca il ‘calcio vero’, a 11 e con l’arbitro federale. Tutti i nostri gruppi sono cresciuti tantissimo, sia tecnicamente che umanamente. Inoltre i risultati non sono mancati, e anzi… li abbiamo superati!” Una stagione da incorniciare per i 2011, vincitori del titolo provinciale FIGC, dopo una finale entusiasmante vinta 2-0 contro il Bakia. Ma non solo: nella fase regionale si sono distinti con partite memorabili come il 7-2 contro il Bakia e il 4-3 in semifinale con il Junior Cervia. La corsa si è fermata solo in finale contro il Calcio Zola Predosa, ma il titolo di vice campioni regionali è un traguardo di grande prestigio. Tutta la filiera confermata nei campionati regionali. Under 15, 16, 17 e Juniores hanno ottenuto ottimi piazzamenti nei rispettivi campionati regionali, che affronteranno nuovamente anche nella prossima stagione. “Siamo l’unica società dilettantistica di Forlì a poter vantare tutta la filiera nei regionali – spiega Antonelli – una vetrina che offre visibilità ai ragazzi e stimola anche tecnici qualificati a unirsi al nostro staff.” Collaborazioni, crescita e futuro. Il lavoro paga: “Abbiamo rapporti attivi con Cesena, Bologna e Forlì – aggiunge Pierucci – e i nostri talenti vengono regolarmente osservati e scelti. Allo stesso tempo, siamo sempre alla ricerca di nuovi giovani da valorizzare e allenatori preparati con cui condividere il nostro progetto educativo.” Lo sport come scuola di vita, ogni giorno. “Ogni allenamento, ogni partita, ogni gesto in campo – concludono – è molto più di un semplice momento sportivo: è un’occasione preziosa per imparare, per crescere, per costruire carattere”.

La Fratta è nella storia: conquistata l’Eccellenza

La stagione 2024/25 entra negli annali per tutta Fratta Terme, lato calcistico e non solo. Perché, nel pomeriggio di domenica 4 maggio scorso, il club del presidente Luciano Fiumi ha conquistato una storica promozione nel campionato di Eccellenza emiliano-romagnolo. Di fatto, seppur declinata in ambito regionale, si tratta della quinta serie del ‘pallone’. Un traguardo tagliato per la prima volta in assoluto nella storia della società termale, che dà il senso dell’impresa scritta dagli uomini di mister Enrico Malandri. Quella della Fratta Terme è stata una promozione a dir poco sudata. Il girone D di Promozione si è infatti rivelato a dir poco equilibrato e combattuto, con la compagine bertinorese – dominatrice dell’intera annata – che ha dovuto attendere addirittura l’ultima giornata per festeggiare il salto di categoria. Ultimi 90’ di gioco che non hanno fatto altro che confermare una volta di più lo spessore della formazione biancoverde. Nel match decisivo, che valeva un intero campionato, la Fratta non ha tremato ed ha regolato il fanalino di coda Frugesport con un netto 6-1. Un risultato che ha fatto stappare la bottiglia d’annata, nel delirio di un Vasco Spazzoli agghindato a festa.

È la meritata conclusione di una stagione da dominatrice assoluta del girone. Le contendenti allo ‘scettro’, come detto, non mancavano. Al punto che la seconda della classe (il quotato Santarcangelo) e la terza (il Misano) hanno rispettivamente chiuso soltanto a

due e quattro lunghezze dalla vetta. Distacchi davvero minimi, sintomatici del livello medio del campionato e, soprattutto, del ritmo che i termali hanno saputo mantenere nell’arco delle 34 giornate. Fratta che ha chiuso a quota 80 punti, con due sole sconfitte sul groppone ed un ruolino di marcia davvero terribile nel girone di ritorno, fatto di 42 punti sui 51 a disposizione. Dal ko nel derby del girone di ritorno contro il Forlimpopoli, i bertinoresi sono sempre usciti a braccia alzate dal terreno di gioco: sei vittorie di fila nel rush conclusivo, peraltro con 27 reti all’attivo. Alla lunga, del resto, la qualità assortita della Fratta Terme ha fatto la differenza. Soprattutto nella metà campo offensiva, con due uomini che hanno chiuso in doppia cifra: Dario Spadaro a quota 26 reti segnate (miglior marcatore del girone D)

e Luca Andreoli con 13. Ma la promozione è un successo del gruppo. Plasmato alla perfezione da mister Malandri, cementatosi con lo scorrere della stagione fino a diventare inscalfibile nelle fasi decisive della stagione. Ora, ripartendo dalle certezze (e un ds del calibro di Marco Sozzi in più), l’Eccellenza è un nuovo capitolo tutto da scrivere.

School Football Cup Forlì: che spettacolo!

Giovedì 5 giugno lo Stadio Tullo Morgagni si è trasformato in un’arena di emozioni, cori, adrenalina e spettacolo puro: si è chiusa col botto la prima, indimenticabile edizione della School Football Cup Forlì 2025, il torneo di calcio a 11 che ha infiammato tutti gli istituti superiori della città. Otto scuole coinvolte, più di 230 giocatori in campo, 20 allenatori appassionati e oltre 100 studenti e studentesse nello staff: numeri da capogiro

per un evento che ha unito sport, scuola e città come non si vedeva da tempo. La serata finale è partita alle 18:00 con la sfida per il terzo posto tra Fc Zeta e DNA Strikers, entrambi del Liceo Scientifico. Dopo una partita al cardiopalma, i DNA Strikers hanno conquistato il bronzo ai rigori. Al fischio finale, applausi a scena aperta per una squadra vera, compatta, guidata da un nome già leggendario: Marco Raggi, premiato come

miglior allenatore del torneo. Le sue parole? “Questo torneo mi ha acceso qualcosa dentro. Ho deciso: prenderò il patentino da allenatore”. Boom! Ma il clou è arrivato alle 20:30 con la finalissima da sogno: Dream Team FC (Liceo Scientifico) contro Bocaragio FC (Ragioneria). Una battaglia epica, giocata col cuore e vinta 2-1 dal Dream Team, che ha così messo la ciliegina su un cammino perfetto: solo vittorie, nessun pareggio, nessuna sconfitta. Campioni assoluti! Il protagonista assoluto? Karol Capolupo, il portierone del Dream Team. Tra i pali ha fatto magie, ha parato l’impossibile ed è stato eletto MVP della Finale con oltre 500 voti nel sondaggio ufficiale. Cuore da gladiatore, sangue freddo e parate da leggenda: il suo nome è già nella storia del torneo. E mentre in campo si scriveva la storia, sugli spalti esplodeva la festa: più di 2000 persone – tra studenti, famiglie, insegnanti e curiosi – hanno creato una cornice da brividi. Un’atmosfera pazzesca, carica di energia, con dj set scatenati, stand gastronomici e una voglia matta di stare insieme. La città ha risposto presente, in totale, dodici serate di puro spettacolo, undici al Campo Federale e il gran finale nello storico Morgagni. Senza dimenticare il supporto fondamentale delle scuole, delle istituzioni, di Diogene, degli oltre 25 sponsor locali e di tutti i volontari che hanno reso possibile questa magia. “È stato un successo oltre ogni aspettativa” – ha dichiarato Nicolas Lazzarini, organizzatore del torneo – “Abbiamo creato qualcosa di speciale. Un enorme grazie a tutti”. Ora il sipario cala… ma mentre i riflettori si spengono su una prima edizione memorabile c’è già chi pensa al prossimo capitolo della School Football Cup Forlì.

Donny Hale (Il nuovo che avanza)

“Con Donny procede tutto per il meglio. Si sta trovando molto bene e noi con lui. Insieme alle ragazze lavora tanto sul piano mentale del gioco, una cosa un po’ diversa, un’esperienza del tutto nuova. Nella vita c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare”. Le parole di Giovanni Bombacci, rimandano alla venuta del nuovo allenatore neozelandese dell’Italposa Donny Hale, succeduto dopo quattro stagioni sulla panchina di via Orceoli all’olandese Juni Francisca. L’idea di raggiungere i play-off come obbiettivo in campionato più che plausibile. Visto l’andamento delle ragazze di Forlì in regular season.

“In passato ho avuto un altro allenatore neozelandese, ma Hale è davvero un professionista unico. Ha instaurato un continuo confronto tra le parti, tra giocatrici e coach. Sempre. Che sia al termine di un allenamento piuttosto che di una partita. Una pratica che certamente forma la psiche e un modo nuovo di affrontare le partite. Le scelte sono sempre condivise fino in fondo da parte delle ragazze, creando una coesione di gruppo davvero interessante.”

Interessante sì.

“Come ben sai l’unica cosa è che, se l’allenamento fisico può dare risultati a breve

termine, quello mentale ha meccanismi più diluiti nel tempo. Il vantaggio? Rimane presente nelle persone. È più duraturo. Lavorando in questo senso, arrivi a una partita con la mente, diciamo “predisposta” a pensare già in un determinato modo e non solo alla corretta esecuzione del gesto tecnico. Alla fine hai certamente un vantaggio, specie con ragazze giovani come le nostre, in piena formazione individuale. Non solo come giocatrici, ma come individui.”

Il tutto pare funzionare a meraviglia quindi. “La filosofia di Hale, l’approccio nel suo insieme, coincide con il nostro. Soprattutto con le atlete provenienti dalle categorie inferiori che si affacciano in prima squadra. Sotto questo aspetto stiamo investendo davvero tanto, anche sul fronte internazionale, mandandole a giocare anche al di fuori dei nostri confini nazionali. Un bell’impegno, da cui sono certo, nel tempo verremo ripagati.”

Quindi obiettivi stagionali rispettati. “Certo che sì. Volevamo arrivare a giocarci i Play Off. Credo che sia del tutto alla nostra portata, considerando quale cambio sia stato compiuto in termini gestionali del gruppo. Come ti dicevo, c’è sempre qualcosa da imparare. Da chiunque. Pensavo che in questo senso, Donny potesse essere la giusta novità. Ma sto piacevolmente scoprendo come sia molto di più. Sotto ogni punto di vista.” Esatto Giovanni. “Down Under”. “Sottosopra”. Quando a volte cambiare le carte in tavola è quello che serve. Per fare la differenza domani e infine, sempre. Con la forza della tua mente.

Dopo un’amara retrocessione, la Libertas Volley vuole rilanciare

Le difficoltà, la risalita, fino a raggiungere un playout che a un certo punto sembrava impossibile: per la Libertas Volley Forlì tutto sembrava apparecchiato per una favola sportiva da lieto fine, per una salvezza voluta e meritata. Purtroppo, però, l’epilogo della storia per Gregori e compagne è stato diverso: nei decisivi scontri salvezza, contro l’Arena Volley Verona, le forlivesi sono prima crollate tra le mura amiche del Ginnasio

Sportivo con un bruciante 0-3, poi sono nuovamente cadute per 3-2 in Veneto, incappando così in una retrocessione decisamente dolorosa dopo quattro stagioni di B1. È stata un’annata difficile quella della formazione forlivese, che sin dall’estate si è trovata a rincorrere, prima a livello amministrativo, poi nell’allestimento del roster. Un roster che non ha mai reso secondo le aspettative e che nonostante i rimescolamenti, via Bla-

seotto e Bellavista prima del ritorno di Beatrice Bacchilega dalla Clai Imola in A2, non è mai riuscito a trovare quella solidità tecnica e mentale necessaria per raggiungere una salvezza che più volte è parsa sfuggire dalle mani nei momenti chiave della stagione. Un girone di andata al di sotto delle aspettative, le beffarde sconfitte contro Ravenna e Jesi in piena rimonta, la serie playout contro Verona: in più occasioni Galletti e compagnia non sono riuscite a concretizzare il grande lavoro svolto in palestra e a conquistare i punti necessari per la salvezza. Ora è tempo di iniziare a pianificare la prossima stagione che vedrà nuovamente la società forlivese ai nastri di partenza della prossima serie B1, a seguito dell’acquisto di un titolo sportivo. Dopo un’annata da dimenticare, però, ci sarà aria di rifondazione: nonostante il desiderio della dirigenza di ripartire da coach Biagio Marone, il tecnico bolognese sembra destinato alla panchina di Modena, dove ripartirà dalla A2 conquistata sul campo qualche settimana fa dalla formazione emiliana, e dove ritroverà Elisa Lancellotti, che già aveva avuto in serie A a Forlì nella stagione 2014/2015. Pertanto si ripartirà dall’ex Clai Imola Aniello Caliendo, una nuova guida tecnica che avrà il compito di rinnovare roster ed ambizioni: quel che è certo è che dopo l’amara lezione di questa stagione, la società farà tesoro degli insegnamenti e ripartirà con ancora più forza ed entusiasmo, per rilanciare un movimento che poggia su un settore giovanile dai grandi numeri (oltre 500 tesserate), che ha portato la sua Under 18 alle Finali Nazionali di categoria, dove sono arrivati un settimo posto e la consapevolezza di non essere distanti dalle più importanti realtà italiane.

Una festa sulle due ruote per Fabio Casartelli

La prima settimana di luglio lo sport romagnolo sarà catalizzato da una serie di eventi che culmineranno con La Casartelli Granfondo in programma domenica 6 luglio in onore di Fabio, ciclista di origini lombarde ma forlivese d’adozione, con la moglie Annalisa nativa del nostro capoluogo ed il figlio Marco che vive a Forlì. Atleta di grandi prospettive con un palmares già ricco di vittorie, conquistò l’investitura forse più ambita da ogni sportivo: l’Oro Olimpico della gara di ciclismo in linea nell’edizione del 1992 a Barcellona, competizione che attualmente vede sfidarsi tutti i grandi campioni delle due ruote alla ricerca della consacrazione sportiva massima per eccellenza. L’anno successivo Fabio passò tra i professionisti, per approdare nel 1995 nel Team Motorola, ai tempi uno dei più importanti a livello mon-

diale capitanato da Lance Amstrong. Nello stesso anno, durante una tappa del Tour de France, Casartelli coinvolto in una caduta collettiva del gruppo, fu vittima di un incidente che lo portò via all’età di 25 anni, nel pieno di una carriera con grandi potenzialità ancora tutte da scoprire. Ancora scolpita nella mente di tantissimi amanti del ciclismo il ricordo della tappa successiva che venne neutralizzata, tramutata in uno spostamento con il gruppo silenzioso e compatto che nel finale lasciò la testa ai compagni di squadra di Casartelli che passarono affiancati sotto al traguardo per onorare l’amico ed il campione. A distanza di 30 anni La Casartelli Granfondo vuole però essere un’occasione di incontro festoso per tutti gli amanti della bicicletta con tre percorsi adatti a tutti. Il Percorso Verde, il più breve, attraverso Mel-

dola con ristoro a Rocca delle Caminate, il Percorso Blu di media difficoltà con ristoro a Rocca delle Caminate e a Teodorano, ed infine il Percorso Rosso, il più lungo, con ristoro a Rocca delle Caminate, a Teodorano e al Barbotto. Ritrovo e partenza domenica 6 luglio in piazza Saffi grazie al patrocinio del Comune di Forlì ed alla collaborazione della Polizia Locale, che vigilerà lungo il percorso sino all’arrivo in pista al Velodromo G. Servadei, a seguire pranzo, stand e musica dal vivo. Informazioni ed iscrizioni online consultando il sito www.lacasartelli.it. Nei giorni precedenti si svolgeranno alcuni eventi, tra cui la mattinata del 4 luglio dedicata ai più piccoli, per l’Educazione stradale con un percorso allestito nel piazzale Coop dei Portici di Forlì con merenda e gadget per i partecipanti, mentre il 5 luglio si svolgerà la “Ride for a secret”, Pedalata cittadina a sostegno delle vittime di abusi, in collaborazione con l’associazione "Ti Racconto Un Segreto".

Fausto Tardozzi: per amor di velodromo

“Oriello…ti ricorda qualcosa questo nome? Era il mio papo.” La gaffe del vostro cronista è stata clamorosa, a non riconoscere in Fausto Tardozzi la nobile discendenza di Oriello Tardozzi e il suo negozio di bici, presente fino al ’91 a Porta Schiavonia.

“No, guarda che mi fa un sacco piacere che qualcuno si ricordi ancora del mio papà e le sue biciclette. Quando costruirne una era davvero un’arte per pochi.” Empatia. Perché Fausto è così. Sanamente ammalato per la bici e la sua fatica.

“ Proprio un mese fa, la Federciclismo mi ha nominato componente nazionale per il

settore pista. Siamo un gruppo di persone che sta cercando di sostenere al meglio l’attività dei nostri atleti in velodromo. Un tempo vi era un bacino di utenza molto più ampio. Oggi con tutte queste nuove discipline sportive il mondo è certamente cambiato tanto, tra strade sempre più pericolose da percorrere in bici e penuria di impianti a regime (uno solo coperto a oggi in Italia). Insomma, le difficoltà non mancano, anche se prossimamente dovrebbe aprire una nuova struttura coperta a Treviso, che vada ad affiancare quello di Montichiari. Soprattutto cercando di lavorare in prospettiva per le

nuove generazioni (8-18 anni)”.

Movimento che comunque, a livello internazionale, non fa mancare il suo apporto di risultati.

“Tra Olimpiadi e Mondiali il settore pista è sempre andato a medaglia. E questo grazie a una classe di tecnici di assoluto valore che non mollano mai. Villa,Bragato, Savoldi, Quaranta. Solo per dirti chi mi venga in mente.”

E Forlì col suo splendido velodromo?

“A breve ci sarà il Trofeo Superpistard. Qualcosa che possa permettere ai ragazzi che partecipano di trovare nuovi stimoli e gratificazioni, a fronte di una montagna di sacrifici continui, tra studio e allenamenti.”

Com’è cambiato il ciclismo?

“Il problema vero è che non ci si ferma mai. Gli atleti di livello assoluto sono sempre impegnati, tra procuratori e sponsor. Così manca l’ispirazione per le nuove generazioni. L’esempio che si tramuti in positiva emulazione.”

Manca anche una squadra italiana Elite tra i professionisti.

“Un problema non di poco conto nell’odierno panorama internazionale. Purtroppo il sistema World Tour, ha messo in crisi tante squadre di casa nostra e quella filiera che dava vita a un vivaio sempre piuttosto prolifico. Questioni che reputo decisamente impellenti e contingenti, per quanto riguarda il “sistema ciclismo” nel nostro Paese. Mai abbattersi però. Quando hai una passione come la mia, puoi solo tramutarla in futura positività.”

Per amor di velodromo, verrebbe da aggiungere, ma non diciamolo. Rischieremmo di fare un torto a Tardozzi. E il suo sconfinato trasporto per la bici.

Trail Romagna: un viaggio tra fiumi, foreste e avventure

Nel 2008 nasce Trail Romagna, una sfida audace per dare vita al primo trail nel cuore selvaggio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, oggi Sacred Forest. Quel primo passo ha acceso una miccia che ancora oggi brucia, unendo sport e natura in un abbraccio indissolubile. Da allora, Trail Romagna ha tracciato sentieri inesplorati, con una miriade di eventi che trasformano il territorio in un

teatro di avventure: corse in natura, passeggiate filosofiche, spettacoli teatrali itineranti, concerti immersi nel verde. L’avventura si arricchisce con trekking enogastronomici come il celebre ‘cibi in bici’, escursioni in canoa e la creazione del Cammino di San Romualdo, un pellegrinaggio che attraversa la Romagna, da Camaldoli fino a Fabriano, riconosciuto dal Ministero del Turismo tra i

più importanti cammini religiosi italiani. Trail Romagna è rinascita: nel 2010 ha riportato in vita la storica Forlì–Ravenna, sparita da vent’anni, e guida con passione la Diabetes Marathon e l’Urban Trail Madonna del Fuoco. Nata a Ravenna ma con lo spirito di tutta la Romagna, l’associazione si muove spesso anche nel territorio forlivese, portando avanti progetti che raccontano storie e paesaggi. Tra queste, “Storie di fiume” è una rassegna coraggiosa che vuole ricucire il legame spezzato tra uomo e natura dopo le recenti alluvioni. A Forlì ha preso vita con Stefano Fenoglio, che ha guidato un percorso di riflessione intorno al suo libro “Uomini e fiumi”, definito “la storia di un’amicizia finita male”. Tornata con il concerto della PFM per “Romagna in fiore”, la rassegna segue ora i fiumi, intrecciando narrazioni e paesaggi. Dopo Galeata, il viaggio continua lungo il Bidente: il 26 luglio a Santa Sofia con i Bagni di Gong di Vince Vallicelli e un itinerario narrativo chiamato Sophia in libris; il 31 agosto a Meldola, nel parco delle fonti, dove lo yoga di Marcella di Lonardo si unisce alla saggezza del genius loci Fausto Pardolesi, esperto di fiumi con quarant’anni di esperienza. L’appuntamento più imminente è all’alba del 6 luglio nella città bizantina, con l’Urban Trail Ravenna Città d’Acque. Due percorsi di 7 e 15 chilometri che raccontano la storia nascosta dei fiumi forlivesi, un tempo protettori delle mura cittadine fino al Settecento, quando furono raccolti nei Fiumi Uniti. I tracciati seguono il Ronco abbandonato, aprono eccezionalmente le mura, si muovono sulla Lama e attraversano l’antico molino Lovatelli, mosso da un canale ormai sotterraneo, e altri luoghi segreti aperti solo per l’occasione. Scopri di più su www.trailromagna.eu e immergiti nella Romagna autentica.

Moto Club Trivella: passione e avventura su due ruote

La storia del Moto Club Trivella racconta l’evoluzione di un gruppo di amici uniti da una passione profonda e condivisa: quella per le moto, in particolare per l’enduro off-road. Tutto ha avuto inizio nel lontano 2014, quasi per gioco, con otto amici desiderosi di divertirsi tra fango, sentieri impervi e curve mozzafiato. Da quell’entusiasmo spontaneo è nata una vera e propria avventura che ha portato il Moto Club Trivella a crescere e a organizza-

re eventi di grande rilievo nel panorama motociclistico nazionale. Tra le tappe più importanti si ricordano due appuntamenti del Campionato Italiano Motorally, svolti a Predappio e a Portico di Romagna, seguiti da una tappa degli Assoluti d’Italia Enduro Major e da ben due prove del Campionato Regionale Enduro Emilia-Romagna, entrambe ospitate a Tredozio. Proprio a Tredozio, il Moto Club Trivella ha trovato un territorio ideale dove la passione per le moto si è intrecciata con la collaborazione della comunità locale. L’amministrazione comunale ha sostenuto con entusiasmo le iniziative, mentre gli abitanti del posto hanno aperto le porte delle loro case e i loro cuori, contribuendo a rendere ogni evento un’esperienza speciale e indimenticabile. Negli anni, però, il Moto Club Trivella ha dovuto affrontare anche dure prove naturali: alluvioni, terremoti, frane che hanno modificato drasticamente il paesaggio, cancellando sentieri, strade e passaggi fondamentali per le manifestazioni motociclistiche. Nonostante queste difficoltà, né il gruppo né il paese di Tredozio si sono arresi. Con lo stesso spirito avventuroso che li aveva animati fin dall’inizio, hanno deciso di reinventarsi, trasformando una sfida in un’opportunità. Così è nato “Oltre le Frane”, un evento dedicato alle E-Bike e alle

Mountain Bike che ha saputo dare nuova vita al territorio e alla passione per le due ruote. Il successo è stato immediato: 140 partecipanti nella prima edizione, seguiti da 214 nel secondo anno, tutti desiderosi di scoprire un territorio che, nonostante tutto, continuava a offrire paesaggi e sentieri unici. L’evento ha attirato l’attenzione di Erio Bricolani, organizzatore del Circuito Romagna Bike Cup, che ha inserito la Gran Fondo del Tramazzo, evento del Moto Club, nel calendario ufficiale per il 20 luglio 2025. Ora, con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che li ha accompagnati fin dall’inizio, il Moto Club Trivella guarda al futuro. A settembre 2025, l’appuntamento è per un nuovo giro turistico “Oltre le Frane”, tra boschi, colline e sentieri rinati. Perché quando la passione è il motore, nessuna frana può fermare un’avventura.

BODHI DHARMA

Bodhi Dharma Forlì: un’oasi dove lo sport è viaggio interiore

In un’epoca in cui lo sport spesso si riduce a numeri, prestazioni e apparenze, Bodhi Dharma Forlì si propone come un’oasi autentica, dove il movimento si fa strumento di consapevolezza, armonia e crescita profonda. Fondato nel 2017 da Eugenia Fabbri Della Faggiola e Luigi Ventura, il centro nasce dalla volontà di creare uno spazio unico in cui le antiche arti marziali, la profondità dello yoga e la gioia dell’acroyoga si fondono per dare vita a un percorso di benessere integrale. Qui, ogni persona – dal bambino all’anziano – trova un ambiente accogliente e rispettoso, capace di nutrire corpo, mente e spirito. Bodhi Dharma non è semplicemente una palestra: è un luogo di formazione e trasforma-

zione. I suoi insegnanti, tutti praticanti appassionati, accompagnano i partecipanti con competenza e cuore, condividendo un cammino fatto di ascolto, disciplina e relazione autentica. Le discipline offerte raccontano una storia di equilibrio e forza interiore: il Kung Fu tradizionale sviluppa non solo agilità e potenza, ma anche rispetto e determinazione; il Tai Chi e il Qi Gong promuovono calma, armonia e fluidità, ideali per chi cerca un movimento dolce ma efficace; lo yoga insegna a respirare profondamente, ad allungare il corpo e a trovare la presenza mentale; mentre l’acroyoga unisce acrobatica, fiducia e gioco, aprendo spazio a relazioni nuove e divertenti. Oltre all’allenamento fisico, Bodhi Dharma

è una fusione di crescita personale e culturale. Durante l’anno, eventi di comunicazione non violenta, meditazione, astrologia, bagni sonori con gong planetari e cineforum animano la comunità, offrendo stimoli per espandere la consapevolezza in molteplici dimensioni. Quando arriva l’estate, il centro si apre alla natura: lezioni e pratiche si spostano all’aperto, al parco di via Dragoni a Forlì e all’ippodromo di Cesena, per respirare il benessere del movimento immersi nel verde. Per i più piccoli, il campo estivo “Maestro interiore” rappresenta un’esperienza preziosa e trasformativa. Qui arti marziali, giochi, escursioni e momenti di ascolto si intrecciano per accompagnare i bambini a scoprire la forza dentro di sé, coltivando valori di rispetto, cooperazione e allegria. Se cerchi un luogo dove muoverti con consapevolezza, allenare corpo e mente, e sentirti parte di qualcosa di più grande, Bodhi Dharma ti aspetta a Forlì, in via Bertini 156. Tutte le informazioni, i corsi e gli eventi sono disponibili sui canali social Instagram (@ bodhidharma_forli), Facebook e sul sito bodhidharmaforli.com. Scopri quest’oasi di benessere dove lo sport diventa un’esperienza di vita.

“Benini Family”, Jet Ski nel sangue

Fai fatica. Fai fatica a togliere benzina e acqua dal sangue. Quando già tuo padre, Raffele Benini, ti porta in giro per l’Europa in camper, mentre la mamma sta aspettando l’arrivo di una sorellina, che ti farà compagnia da perfetta compagna di giochi. Poi papà Benini, che ha la moto d’acqua infusa, fonda anche una squadra: “L’H2O Racing Team”, col vezzo di tenere corsi di “mototerapia” per persone diversamente abili. Matteo (21) e Naomi Benini (18), sono la logica affettiva conseguenza. Amore per ciò che si fa, al meglio che si può. In piedi su

un Jet Ski. “Quest’anno mi sono complicato la vita da solo, dividendomi tra Campionato Italiano, Europeo e Mondiale (categoria Ski F1. La più importante). Nelle prime due prove dell’Assoluto (Rimini e Chioggia) in quattro manche ho ottenuto tre vittorie e un secondo posto. Nell’Europeo abbiamo debuttato 10 giorni fa in Polonia. Purtroppo abbiamo avuto qualche disavventura di troppo, ma c’era passo e prestazione, nonostante avessimo corso con la moto dell’Italiano e quella più performante fosse rimasta in garage, in attesa di una giusta messa

a punto. Vediamo cosa dirà il Mondiale in agosto in Indonesia.

Un bell’impegno logistico.

“L’impegno c’è. Speriamo di arrivare interi a fine stagione (sorride). Effettivamente tra test e gare siamo in acqua molto spesso.”

E tu Naomi?

“Da quest’anno sono nella stessa categoria di mio fratello. Ho iniziato nelle giovanili. Prima con la “Spark” (moto seduta) dove ho vinto il Mondiale in F4 e poi L’Italiano. Quindi quello che potevo raggiungere l’ho raggiunto. Così ho deciso di correre nella categoria di mio fratello, anche se in avvio ero un po’ spaventata. All’inizio in F2 vincendola e poi in F1, dove sono l’unica ragazza in Italia. L’anno scorso ho disputato il Mondiale (femminile) con l’idea di fare esperienza. La curva di apprendimento è stata certamente positiva, visto che sono arrivata terza agli Europei.” “Io un Mondiale nel Palmares non ce l’ho…” riprende Matteo. Il Jet Ski. Seduti o in piedi?

“In piedi, piegando le curve a 120 all’ora con un manubrio in mano. Come essere in moto spostandosi sul sellino. Noi lo facciamo sulla pedana.”

Vi riesce piuttosto bene.

“Mio padre gareggiava a inizio anni Duemila. Praticamente è parte da sempre del nostro DNA. Mia mamma aspettava mia sorella e ti sembrerà strano perché ero tanto piccolo, ma ho ricordi molto nitidi del nostro camper e tutti quei viaggi in giro per l’Europa.” Come no Matteo. Comprensibilissimo. Quindi, lunga vita all’H2O Racing Team e ai suoi meravigliosi fratelli. Due gocce d’acqua perfette. Perfettissime. Nel mare del Jet Ski Internazionale. Il Jet Set può solo attendere. Con gente fatta così.

WELCOME SUMMER

AUTOMOBILISMO

24h Le Mans: una Ferrari che vince

L’intero Stato Maggiore Ferrarista era presente a Le Mans. Da Elkann, all’amministratore delegato Vigna, fino ai meccanici che assistono le 3 499P del WEC passando da Coletta, Cannizzo e Amato Ferrari. Non solo tutti gli uomini del presidente. E con ogni probabilità non sono nemmeno la tanto vituperate “Serie B” del motorsport, come una certa opinione pubblica vorrebbe che fosse. Con tutte le sue forze. Quando vinci tre volte consecutivamente Le Mans, non può essere solo il caso o il perfetto allineamento di tutti i pianeti del Sistema Solare. Tre vittorie in tre anni con tre differenti 499P, fino ad arrivare alla “giallona” condotta da Kubica, Yifei ed Hanson. Il trofeo della 24 Ore che prende definitivamente la via di Maranello, come fu per quello del Centenario due anni fa. Insomma, inutile nascondersi che nel Wec la Ferrari sia una squadra

-

Montaggio

e

che vince in maniera pressoché dominante, con 4 vittorie su 4 nel Campionato 2025, arricchite dal “triplete “ in Qatar e la doppietta nella 6 Ore di Spa. Cose. Emozioni che la F1 vestita di Rosso sembra aver dimenticato da tempo, dando nuovo asilo a chi dal Circus è stato da tempo esiliato (Giovinazzi, Fuoco e Calado) e chi non vi ha mai messo piede(Pier Guidi, Yifei) E poi la storia bellissima di un pilota polacco. Che non è un Papa ma viene da Cracovia come Wojtyla. Perché Kubica è fatto così. Prima di vincere qualcosa deve soffrire. Patire le pene dell’inferno e poi raggiungere il Paradiso dei vincitori. Ripensare alla prima (e purtroppo unica) vittoria del 2008 ottenuta nel Circus a Montreal, esattamente un anno dopo aver sbriciolato la proprio Sauber Bmw contro i muri del “Gilles Villeneuve”. La stessa cosa successa a Le Mans quattro anni fa,

riparazione

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quando il motore Gibson della sua Oreca Lmp2 ammutolisce a un giro dal termine. Da Toyota qualsiasi, sulla via del “No Power”. Ecco perché è impossibile non credere che esista un destino che abbia deciso di raccontare tutto questo in una sola domenica, con un'unica chiave spazio temporale. Kubica vince a Le Mans il giorno stesso in cui si disputa proprio il Gran Premio del Canada, sempre quello, dove Hamilton (tra l’altro) ottenne in carriera la sua prima di centocinque vittorie. Quasi a chiudere il cerchio perfetto di una Rossa che continua a vincere lontano dal Circus. Auguriamoci (come paventa qualcuno),che Coletta non venga ricollocato altrove. Auguriamoci (ancora) che Elkann continui ad assecondare le proprie passioni motoristiche, che poco hanno a che vedere con la F1. Auguriamocelo, anche solo in termini di continuità. In fondo è una questione tanto spinosa quanto semplice. Tra una Ferrari che altrove vince. E una che da tempo, fatica a farlo.

A cura di Emiliano Tozzi Foto Fabio Casadei

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