Insieme - Aprile 2017

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APRILE 2017 N. 4 ANNO XII € 1,00

sieme MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA DELL’AGRO

VIE DELLA MISERICORDIA CARITÀ E RICONCILIAZIONE I SENTIERI INDICATI DAL PAPA

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APRILE 2017 INSIEME

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Foto di copertina Salvatore Alfano

APRILE 2017 N. 4 ANNO XII € 1,00

sieme MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA DELL’AGRO

VIE DELLA MISERICORDIA

ORDINAZIONE DIACONALE Intervista a Marco Siano

APRILE2017

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EDITORIALE Un Papa in ginocchio di Silvio Longobardi

L’abbraccio del Padre di Antonietta Abete L’esercito dei 40mila di Salvatore D’Angelo

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Gli artigiani della misericordia di Mariarosaria Petti

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Un fiume di grazia di Salvatore D’Angelo

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30. Celebrazioni per il beato 60. Cultura: i nostri consigli Tommaso Maria Fusco

Sommario

L'APPROFONDIMENTO Le vie della misericordia di Silvio Longobardi

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18. Il nuovo atto aziendale dell’Asl Salerno

VITA NELL’AGRO a cura di Salvatore D’Angelo Cosa cambia per gli ospedali Qui Regione di Andrea Pellegrino SCUOLA&UNIVERSITÀ di Martina Nacchio Iscrizioni: metà delle matricole approda al Liceo Nuova organizzazione delle scuole nocerine

VITA ECCLESIALE 28 La corona stretta tra le mani di Antonietta Abete

IN PARROCCHIA 47 Pagine parrocchiali a cura di Antonietta Abete

32 La cura e l’attesa di Salvatore D’Angelo

RUBRICHE 58 Le suore francescane di Sant’Antonio di p. Paolo Saturno 59 In versi di mons. Giuseppe Giudice 60 Cultura 62 Miseria e nobiltà di Peppe Iannicelli

34 Sentieri liturgici di don Carmine Cialdini NEWS PARROCCHIE 41 Notizie dalle parrocchie a cura di Mariarosaria Petti

in punta di matita...

CARITÀ E RICONCILIAZIONE I SENTIERI INDICATI DAL PAPA


EDITORIALE di Silvio Longobardi

Un Papa in ginocchio

Q

uando è venuto alla luce erano le prime ore del Sabato Santo ed è stato subito battezzato nell’acqua benedetta nella liturgia pasquale. Novant’anni dopo la festa del compleanno cade proprio nel giorno in cui la Chiesa annuncia urbi et orbi che Cristo è Risorto, premessa e sorgente di quella novità che accompagna il cammino dei popoli. L’avete certamente capito, stiamo parlando di Benedetto XVI. Quattro anni fa ha scelto di farsi da parte ma non ha mai abbandonato il suo posto di guardia, anzi proprio quello che appare agli occhi nostri come un passo indietro, nella logica della fede rappresenta un passo in avanti. Quando ha annunciato la rinuncia al pontificato, sorprendendo tutti, ha detto chiaramente che avrebbe continuato a servire la Chiesa attraverso la preghiera. Un Papa in ginocchio. Non c’è icona più eloquente per definire l’uomo di Dio. Scrivo questo editoriale da Fatima. All’ingresso della nuova e maestosa Basilica, inaugurata nel 2007, troviamo due grandi statue che raffigurano Giovanni Paolo II e Paolo VI: entrambi sono in ginocchio. La vera grandezza dell’uomo non si misura con le opere che egli compie ma con la fede che lo fa diventare un umile collaboratore di Dio. Imparare a vivere in ginocchio – con il cuore e con il corpo – non è solo l’icona della preghiera ma il segno di una vita che riconosce il primato di Dio. Papa Ratzinger appartiene a questa categoria di credenti.

Al compiere dei 75 anni aveva meditato di ritirarsi ma Giovanni Paolo II gli chiese di restare al suo posto. Pochi anni dopo si è trovato sul gradino più alto della Chiesa, sulla sedia più scomoda. Era un’altra chiamata di Dio. Non poteva sottrarsi ed ha risposto con lo slancio della fede ma anche con tutta l’umana trepidazione. Era un peso che nessun uomo può ragionevolmente portare. Lo sapeva fin tropo bene e conosceva anche le difficoltà che avrebbe incontrato. Per questo chiese ai credenti una speciale preghiera: “Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi” (24 aprile 2005). Quando si è accorto di non avere le energie per guidare la Chiesa, ha scelto la via più difficile. Un gesto coraggioso che solo la fede poteva suggerire. Egli sapeva bene che nessuno è veramente indispensabile perché siamo solo servi di Colui che accompagna con amore i passi della storia. È salito sul monte, in uno spazio in cui la solitudine non è più sentita come un peso ma come un dono che lo prepara all’ultimo e decisivo incontro. Nel silenzio può rileggere la sua vita: gli studi teologici, il Vaticano II, l’impegno episcopale, l’amicizia con Giovanni Paolo II, gli anni del pontificato, forse i più difficili della sua lunga vita tutta spesa al servizio della Chiesa. La sua preghiera non può essere che piena di gratitudine per tutto il bene ricevuto e donato. La sua vita è un’autentica pagina di fede che con il passare degli anni apparirà in tutta la sua umile e straordinaria luminosità.

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L'APPROFONDIMENTO a cura della redazione

Le vie della misericordia L

a misericordia ha tanti volti e tante strade. Mentre la Quaresima volge al termine e già s’intravede la luce della Pasqua, abbiamo voluto riproporre la Lettera Misericordia et misera che papa Francesco ha donato alla Chiesa al termine dell’Anno giubilare. Il documento offre non pochi spunti per la vita di fede, due in particolare quelli che vogliamo sottolineare in queste pagine. In primo luogo raccogliamo e amplifichiamo l’accorato invito del Papa a dare spazio alla riconciliazione sacramentale. Noi sacerdoti sappiamo per esperienza quante storie dolorose vengono raccontate all’ombra del confessionale, quante persone consegnano ferite che a volte hanno custodito gelosamente per lunghi anni. E quante volte l’ascolto diventa condivisione della sofferenza e delle lacrime. La confessione non è una seduta psicologica ma un vero lavacro di rigenerazione. Il perdono di Dio non solo cancella le colpe ma dona la capacità di vivere la fede in modo nuovo. Chi ha davvero trovato la via della riconciliazione con Dio s’impegna a costruire sentieri di carità e di misericordia per manifestare il volto autentico della Chiesa. La confessione diventa così una sorgente di grazia.

Un tema antico ma sempre attuale. Abbiamo cercato di fare una mappa della misericordia perché i fedeli hanno bisogno di sapere quando e dove possono trovare sacerdoti disponibili. La presenza nel territorio di alcuni santuari, a cominciare da quello di Pompei, è certamente un aiuto formidabile per la nostra gente. Il secondo tema, che percorre con insistenza tutto il pontificato di papa Francesco, è il costante richiamo alla carità che trova il suo sigillo nell’annuncio della Giornata Mondiale dei poveri che verrà celebrata ogni anno nella domenica che precede la solennità di Cristo Re. Chi accoglie Dio nella sua vita non può chiudere gli occhi sulle miserie in cui vive tanta parte dell’umanità. È vero, non possiamo far tutto né rispondere a tutti. Ma non dobbiamo nemmeno dare le briciole del tempo e delle risorse. Cominciamo a togliere i rami secchi e le spese superflue, eliminiamo i vizi e facciamo scelte dettate da maggiore sobrietà… il resto viene da sé. Le vie della misericordia sono tante ma una sola è la porta della gioia ed è quella della carità. Silvio Longobardi

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L'APPROFONDIMENTO

Le confessioni in piazza Sant’Alfonso a Pagani, durante la veglia di Pentecoste del 2013

L’abbraccio DEL PADRE “Il Sacramento della Riconciliazione ha bisogno di ritrovare il suo posto centrale nella vita cristiana” ha scritto il Papa nella Lettera Apostolica Misericordia et misera. Abbiamo provato a stilare per i nostri lettori, senza nessuna pretesa di esaustività, una mappa della riconciliazione

“N

iente di quanto un peccatore pentito pone dinanzi alla misericordia di Dio può rimanere senza l’abbraccio del suo perdono”. L’Anno giubilare si è appena concluso, milioni di pellegrini hanno varcato le Porte Sante aperte in tutte le Diocesi, un tempo di grazia dal valore inestimabile. Ma per papa Francesco non è ancora abbastanza. Il 20 novembre del 2016 consegna alla Chiesa la Lettera Apostolica Misericordia et misera assicurando misericordia e pace a quanti la leggeranno. La misericordia, scrive il Papa, chiede ancora di essere celebrata e vissuta nelle nostre comunità, perché non può diventare “una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza, che rende manifesta e tangibile la verità profonda del Vangelo”. Tra i molteplici spunti e suggerimenti, ampio spazio è dedicato della Confessione, perché “tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”. «La celebrazione della misericordia avviene in modo del tutto particolare con il Sacramento della Riconciliazione. È questo il momento in cui sentiamo l’abbraccio del Padre che viene incontro per restituirci la grazia di essere di nuovo suoi figli. Noi siamo peccatori e portiamo con noi il peso della contraddizione tra ciò che vorremmo fare e quanto invece concretamente facciamo (cfr Rm 7,14-

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21); la grazia, tuttavia, ci precede sempre, e assume il volto della misericordia che si rende efficace nella riconciliazione e nel perdono. Dio fa comprendere il suo immenso amore proprio davanti al nostro essere peccatori. La grazia è più forte, e supera ogni possibile resistenza, perché l’amore tutto vince (cfr 1 Cor 13,7)» (Lettera apostolica Misericordia et misera, 8).

UNA PAROLA PER I SACERDOTI

Una parola speciale è rivolta ai sacerdoti ai quali il Papa chiede di “prepararsi con grande cura” al ministero della Confessione. «Vi ringrazio sentitamente per il vostro servizio e vi chiedo di essere accoglienti con tutti; testimoni della tenerezza paterna nonostante la gravità del peccato; solleciti nell’aiutare a riflettere sul male commesso; chiari nel presentare i principi morali; disponibili ad accompagnare i fedeli nel percorso penitenziale, mantenendo il loro passo con pazienza; lungimiranti nel discernimento di ogni singolo caso; generosi nel dispensare il perdono di Dio. Come Gesù davanti alla donna adultera scelse di rimanere in silenzio per salvarla dalla condanna a morte, così anche il sacerdote nel confessionale sia magnanimo di cuore, sapendo che ogni penitente lo richiama alla sua stessa condizione personale: peccatore, ma ministro di misericordia» (Lettera apostolica Misericordia et misera, 10).


Il vescovo Giuseppe confessa una giovane. Il momento dell’assoluzione

LA FACOLTÀ DI ASSOLVERE CHI HA PROCURATO L’ABORTO In forza di questa esigenza, perché nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto. Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario. Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote, pertanto, si faccia guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione. (Lettera apostolica Misericordia et misera, 12)

Padre Leopoldo Mandic, uno dei patroni dell’Anno Santo, accoglieva tutti con amore nel convento di Santa Croce a Padova. A volte la sua misericordiosa comprensione veniva scambiata per lassismo, per mano troppo larga. Un giorno accolse un fedele a cui un penitenziere della basilica aveva negato l’assoluzione. Lo mandò a casa perdonato. Incontrando in seguito quel frate inflessibile, motivò la sua scelta differente con una sola frase: «Lei, padre, confessa con la sua coscienza; io con la mia». Un’altra volta ebbe a rispondere: «Io troppo largo? Chi è stato largo? È stato il Signore il primo a esserlo: mica io sono morto per i nostri peccati, ma il Signore. Più largo di così col ladrone e con gli altri come poteva essere?».

LA MAPPA DELLA RICONCILIAZIONE

«Se vuoi sconfiggere il peccato, confessati spesso – mi ha detto un giorno don Rosario –. Sapessi quanta grazia promana dal Sacramento della Riconciliazione!». La terra dell’A gro è ricca di luoghi in cui è possibile fare esperienza dell’abbraccio del Padre. A pochi chilometri si erige maestoso il Santuario della Madonna di Pompei. Sotto il manto della Vergine, ogni giorno più di trenta sacerdoti accolgono centinaia di pellegrini ai quali restituiscono il perdono e la pace. In questo periodo, a causa della grande affluenza di persone, c’è la Comunità dei

Padri Vocazionisti a dare una mano ai sacerdoti del clero pompeiano. Quando arriva un gruppo di pellegrini, prima di chiedere qualsiasi grazia alla Madonna, a Pompei si passa per il Confessionale. Anche papa Francesco, il 21 marzo del 2015, nella sua breve visita al santuario, si è fermato nella cappella delle Confessioni. In quell’occasione chiese al vescovo Tommaso Caputo di ricordare “ai sacerdoti di confessarsi e confessare, perché la misericordia è molto importante”. Anche nella nostra diocesi, che si estende su un territorio vasto 157 km quadrati, oltre alla grande disponibilità dei sacerdoti che sono sempre pronti a confessare prima o dopo la Celebrazione eucaristica (certo, chi desidera confessarsi non può chiederlo cinque minuti prima dell’inizio della celebrazione, perché il diniego è assicurato e non è certo colpa del prete), in molti comuni vi sono dei veri e propri polmoni di grazia. Ad Angri, nella splendida parrocchia di San Giovanni Battista, ogni venerdì mattina, dalle 9.00 alle 12.00 padre Gigi Lamberti, eremita diocesano, accoglie quanti desiderano confessarsi. Spostandosi di poco, nella vicina parAPRILE 2017 INSIEME

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L'APPROFONDIMENTO

rocchia di Santa Maria del Carmine, il venerdì pomeriggio si celebra la giornata penitenziale e dalle 15.30 il parroco è disponibile per le Confessioni. La comunità Santa Maria delle Grazie, ogni giovedì, vive la giornata eucaristica che una volta al mese è dedicata alla riconciliazione sacramentale.

A Santa Maria degli Angeli, ogni giorno prima della Messa, a San Michele Arcangelo, il lunedì e venerdì, dalle ore 16.30 alle 17.30; il giovedì, dalle 9.00 alle 12.00, dalle 17.00 alle 18.00. A Roccapiemonte, nella parrocchia Santa Maria delle Grazie il primo giovedì del mese è dedicato alle confessioni.

A Pagani, la basilica di Sant’Alfonso Maria de Liguori, il santo che agli inizi del ‘700 lasciò la toga per dedicarsi alla cura delle anime, è l’altro grande polmone per la remissione dei peccati. Dalle 6.30 del mattino fino alle 9.30, dalle 18.00 alle 20.00 vi sono sempre sacerdoti disponibili per le confessioni. Negli altri orari, spiega uno dei padri – tranne dalle 13.00 alle 16.30 ­– se ci si trova a passare di lì e si chiede, è comunque possibile confessarsi. La parrocchia di Gesù Risorto dedica il giovedì pomeriggio alle confessioni. Nella parrocchia di San Sisto, tranne il giovedì, ci si può confessare ogni sera dopo la Messa. A San Francesco, invece, il lunedì e il mercoledì dopo la celebrazione eucaristica. A Madonna di Fatima il martedì sera. Nella comunità Santa Maria del Carmine, ogni sera prima e dopo la Messa. Al Corpo di Cristo, tutte le sere.

Sarno e San Valentino. Il Santuario Santa Maria della Foce è il grande polmone di Sarno. 17 i frati presenti, compresi gli studenti. Qui non ci sono orari, perché basta bussare e un sacerdote è sempre disponibile per le confessioni e la direzione spirituale. La comunità di Sant’Alfredo, ogni 24 del mese vive la giornata di adorazione eucaristica, dal mattino, fino alle 22.00 di sera, è possibile confessarsi. A San Valentino Torio, la comunità Santa Maria delle Grazie ha due momenti settimanali dedicati alla confessione. Il venerdì sera, dopo la celebrazione eucaristica e la Via Crucis, dalle 21.00 alle 22.30 c’è l’adorazione eucaristica comunitaria con le confessioni. Il parroco è disponibile anche il sabato pomeriggio, dalle 17.30 alle 18.30 (con l’ora legale diventa 18.30 - 19.30). Nella comunità San Giacomo Maggiore, il giovedì e il sabato il parroco confessa prima della celebrazione, ma è disponibile in altri momenti su richiesta.

A Nocera Inferiore, nella Cattedrale di San Prisco, è possibile confessarsi tutti i giorni. La domenica, dalle 8.30 alle 11.15 e dalle 16.30 alle 18.30 c’è padre Gigi Lamberti a svolgere questo importante ministero. In altre quattro parrocchie ­– SS. Corpo di Cristo, Maria Immacolata, San Bartolomeo Apostolo, S. Anna – è possibile confessarsi tutti i giorni. Basta recarsi in parrocchia. Nella parrocchia Santi apostoli Simone e Giuda, ogni giorno, dalle 17.00 alle 18.00. A San Giuseppe, dal mercoledì al venerdì prima della Messa. Nella comunità Santa Maria del Presepe, tutti i pomeriggi dalle 17.30. A San Matteo, il mercoledì mattina e il venerdì pomeriggio. A San Giovanni Battista in Cicalesi, tutti i giorni prima e dopo la Messa. Nocera Superiore e Roccapiemonte. A Nocera Superiore, il grande polmone per le confessioni è il Santuario di Materdomini. Ai piedi della Vergine, è possibile confessarsi tutti i giorni, dalle 8.00 alle 12.00; dalle 17.30 alle 18.00. La domenica si inizia alle 7.30. Nella parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, ogni venerdì pomeriggio. A Santa Maria Maggiore, tutti i pomeriggi. A San Giovanni Battista (Pucciano), il giovedì pomeriggio. Nella parrocchia Maria SS. di Costantinopoli, tutti i giorni, dalle 17.30 alle 22.00.

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INSIEME APRILE 2017

Poggiomarino e San Marzano. La cittadina con 21.976 abitanti è la più distante dal centro diocesano ma ha una parrocchia molto viva affidata a padre Aldo D’Andria, sacerdote stimmatino. Nella comunità Sant’Antonio di Padova è possibile confessarsi prima e dopo la celebrazione eucaristica, ma chi ha bisogno sa che può andare a bussare ai Santi Sposi, dove risiede la comunità, ed uno dei tre sacerdoti stimmatini è sempre disponibile per confessare. A San Marzano, nella parrocchia di San Biagio, è possibile confessarsi ogni giorno mezz’ora prima della celebrazione eucaristica, il sabato dalle 17.00 alle 21.30. Il primo venerdì del mese, invece, la comunità di pomeriggio vive la giornata eucaristica e la riconciliazione sacramentale. Nelle comunità parrocchiali non segnalate i sacerdoti sono sempre disponibili per le Confessioni, prima e dopo le celebrazioni eucaristiche e su richiesta. Basta andare in parrocchia per sperimentare l’abbraccio del Padre che “viene incontro per restituirci la grazia di essere di nuovo suoi figli”. Antonietta Abete


“La Porta Santa che abbiamo attraversato in questo Anno giubilare ci ha immesso nella via della carità che siamo chiamati a percorrere ogni giorno con fedeltà e gioia. È la strada della misericordia che permette di incontrare tanti fratelli e sorelle che tendono la mano perché qualcuno la possa afferrare per camminare insieme” (Lettera Apostolica Misericordia et misera)

L’esercito dei 40mila

P

iù utenti non sempre significa più poveri, ma indica sicuramente un maggiore bisogno. Le circa mille persone in più che si sono rivolte ai Centri di ascolto delle Caritas diocesane campane sottolineano questo aspetto. Come emerge dal Dossier sulle povertà 2016 (dati 2014 e 2015) redatto dalla delegazione regionale della Caritas, si è passati da 11.444 utenti a 12.266. Il dato assume ancor più valore se si considera che ad ogni utente corrisponde una famiglia, molto spesso numerosa: «È possibile stimare che sia nel 2014 e ancor più nel 2015 sono oltre 40 mila le persone che hanno ricevuto aiuto diretto o indiretto dai Centri».

IL DOSSIER REGIONALE SULLE POVERTÀ EVIDENZIA CHE SEMPRE PIÙ ITALIANI SI RECANO AI CENTRI DI ASCOLTO. LE CARITAS DIOCESANE E PARROCCHIALI DIVENTANO TALVOLTA UNICO PUNTO DI RIFERIMENTO PER I BISOGNOSI

Si bussa a queste porte e non altrove perché, molto probabilmente, è qui che si trovano risposte. Numeri che riscontrano la fiducia che i cittadini, non per forza cristiani, ripongono nelle strutture caritatevoli ecclesiali. Un aspetto dalla lettura controversa. Ciro Grassini, coordinatore del Dossier regionale povertà, ha dichiarato all’Agenzia Sir: «L’azione di sostituzione che la Caritas porta avanti rispetto a quelli che sono i compiti delle istituzioni diventa ogni giorno più gravosa: il ruolo degli enti ecclesiali dovrebbe essere quello di vicinanza alle persone, non certo di supplenza allo Stato». APRILE 2017 INSIEME

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L'APPROFONDIMENTO

UTENTI CENTRI DI ASCOLTO PER CITTADINANZA NEL 2015 stranieri 4774 italiani 7481 doppia cittadinanza 11

STRANIERI 39% ITALIANI 61%

Il volto dei poveri campani è sempre più italiano, a testimonianza di un territorio in forte difficoltà. Nel 2015 il 61 per cento degli utenti era italiano, il 38,9 per cento straniero e lo 0,1 per cento con doppia nazionalità. «Prima dell’avvento della crisi economica – si legge nel Dossier – l’incidenza era pressoché stabile, essendosi mantenuta per molti anni intorno al 38 per cento. Con l’avvento della crisi la percentuale degli italiani ha cominciato ad aumentare rapidamente, fino a superare nel 2011 quella degli stranieri». Questo fenomeno non è nazionale, anche se in numeri assoluti diventa predominante, ma prettamente meridionale. Per quanto riguarda le richieste di stranieri, la situazione è stabile. A chiedere aiuto sono prima i rumeni, poi i marocchini e, a seguire, ucraini, bulgari e cingalesi. Non compaiono i cinesi, nonostante l’Istat certifichi che siano la quinta comunità campana, perché «hanno un accesso molto ridotto ai Centri di ascolto». Lo stesso si verifica con indiani e filippini. A chiedere aiuto sono soprattutto le donne, il 56,2 per cento degli utenti, seppure gli uomini siano in forte aumento: da 4.746 nel 2014 a 5.367 nel 2015. «Non è ancora possibile dare un’interpretazione certa di questo fenomeno, ma è da ascriversi soprattutto al problema lavoro». L’analisi contenuta nel Dossier evidenzia anche la scolarizzazione. Il titolo di studio più diffuso è la licenza media inferiore, seguito da quella elementare. Ma c’è pure un 2,9 per cento di utenti laureati. Rispetto alla situazione occupazionale, il 72 per cento degli utenti è senza lavoro, il 9,6 per cento è occupato, il 6,1 per cento pensionato e nello 0,4 per cento dei casi si ha a che fare con degli studenti. Tra i bisogni rilevati si evidenzia una povertà di ordine materiale: problemi economici e occupazionali. Si tratta di criticità storiche per gli utenti dei Centri campani. «Le richieste principali – si legge – riguardano beni materiali quali viveri e vestiario, nonché lavori e sussidi econo-

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INSIEME APRILE 2017

Fonte: OPR - Caritas Campania

L’EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀ La carità misericordiosa è all’ordine del giorno nei Centri di ascolto Caritas. Quotidianamente ci sono persone che bussano alla porta per chiedere aiuto, trovandolo puntualmente. Un impegno che non si ferma al primo incontro, ma si trasforma in attività più grandi. Alcuni esempi del passato sono Casa Betania o Casa Cuore di famiglia. Nel futuro prossimo si intravede un altro gesto concreto: l’emporio solidale. Un’occasione che aiuterà a valicare il confine della “solitarietà” trasformandola in solidarietà. Il progetto voluto e sollecitato dal vescovo mons. Giuseppe Giudice anche negli Orientamenti è alle fasi iniziali. Il direttore della Caritas, don Alessandro Cirillo, sta avviando l’opera di sensibilizzazione. Bisognerà far leva su aziende e supermercati della zona per recuperare le eccedenze alimentari e prodotti di uso comune. Un percorso non facile, ma l’impegno è massimo.


mici per il pagamento di utenze e fitti. Dal 2014 al 2015 è cresciuta la richiesta di beni materiali, mentre è diminuita la richiesta di lavoro, fenomeno che riguarda solo gli italiani, che sembrano aver mutato l’approccio ai Centri» e non perché abbiano tutti trovato un’occupazione. Infine, emerge che i Centri hanno una «soddisfacente capacità di risposta», seppur si corra il rischio di «diventare centri di distribuzione, non riuscendo a fornire risposte progettuali». Una situazione di bisogno molto forte, che trova ascolto per lo più alla Caritas. Una struttura al servizio del prossimo con lo stile della Misericordia, intesa come virtù sociale che genera una cultura umanizzante e personalizzante. Ha scritto Jesus Moran, copresidente del Movimento dei Focolari: «Misericordioso è colui che si sente fratello dell’altro; che sa soffrire con chi soffre; che sa condividere con gli altri la loro sorte; che si ribella contro la povertà estrema e la cultura dello scarto». Nei Centri di ascolto si trova tutto questo. Salvatore D’Angelo

sieme MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA DELL’AGRO

Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006 e n. 1529/2014 del 11 agosto 2014. Iscritto al R.O.C. n. 26978 del 01/02/2017. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Editore Priscus Società Cooperativa Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore Editoriale Silvio Longobardi Vicedirettore Antonietta Abete

Redazione Salvatore D’Angelo, Mariarosaria Petti, Martina Nacchio e Donatella Salvati Segreteria di redazione e marketing Sofia Russo, Maria Luisa Franco Hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, Andrea Pellegrino, Rossella Liguori, Michela Spinelli, don Natalino Gentile, Adamo e Nadia Desiderio, Salvatore Guercio Nuzio, Livia Rossi, Generosa Nasti, Federica Pepe, Peppe Iannicelli, Elisa Califano, Consiglia Amarante, Annamaria Pecoraro, Carmelina Pace, Davide Speranza, Mariano Rotondo, Rossella De Rosa, don Carmine Cialdini, Salvatore Alfano, Dina Grimaldi, padre Paolo Saturno, Vincenzo Tortora Amministrazione Via Vescovado, 4 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel/Fax 081 5170466

Richieste ricevute (in percentuali)

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Beni e servizi materiali Lavoro Sussidi Economici Ascolto approfondito Alloggio Orientamento Consulenza professionale Sanità Scuola/Istruzione Sostegno socio-assistenziale Coinvolgimenti Altri interventi

36,5 29,3 21,9 7,4 4,8 4,1 3,5 2,5 1,1 0,7 0,4 1,4

46,8 19,6 22,7 7,3 2,4 3,7 3,3 2,3 0,6 0,3 0,9 1,2

Interventi realizzati (in percentuali)

2014

2015

Beni e servizi materiali Sussidi Economici Orientamento Coinvolgimenti Lavoro Consulenza professionale Alloggio Sanità Scuola/Istruzione Sostegno socio-assistenziale Altri interventi

63,1 23,3 4,3 3,1 2,7 2,3 2,2 2,1 0,6 0,6 0,8

63,4 22,3 4,1 2,6 2,7 3,2 2,4 2,5 0,5 0,3 1,2

Fonte: OPR - Caritas Campania

Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 22 marzo 2017

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L'APPROFONDIMENTO Carmen Vitae 2016

Gli artigiani della misericordia «A

nche se non fanno notizia, esistono tuttavia tanti segni concreti di bontà e di tenerezza rivolti ai più piccoli e indifesi, ai più soli e abbandonati» (n.17 Misericordia et misera). Uno di questi è vivo e fecondo nella nostra Valle del Sarno. Dal 2014 l’Auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori a Pagani è la cornice di un suggestivo concerto preghiera, il cui ricavato è devoluto all’associazione Oasi Onlus che sostiene e assiste i piccoli pazienti oncologici ed ematologici dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Ogni anno il Carmen Vitae affascina l’uditorio. La corale di San Sisto II di Pagani, cantanti, musicisti e direttori esperti e di alto profilo prendono per mano e trasportano in un viaggio interiore di riflessione e preghiera. «Esistono davvero dei protagonisti della carità che non fanno mancare la solidarietà ai più poveri e infelici. Ringraziamo il Signore per questi doni preziosi che invitano a scoprire la gioia del farsi prossimo davanti alla debolezza dell’umanità ferita» scrive ancora il Papa al n.17 della Lettera Apostolica a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia. I nostri protagonisti ogni anno s’impegnano a non mettersi in mostra e dietro le quinte preparano con cura e amore lo spettacolo per raccogliere fondi. I nostri eroi si chiamano Nando e Patrizia. Sono i genitori di Renato, giovane geometra e di Carmen, che nel 2007 è nata in Cielo.

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INSIEME APRILE 2017

Il 12 maggio, all’Auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori, si rinnova l’appuntamento con Carmen Vitae, il concerto preghiera per sostenere i piccoli pazienti oncologici ed ematologici dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore


Un’opera “artigianale”. «Perché non siamo noi al centro dell’attenzione o Carmen? – m’interroga Patrizia – Non è una commemorazione. Si commemorano i morti. Carmen è vivente. Sono i bambini al centro dei nostri sforzi. Siamo tutti insieme per portare avanti un progetto, che è di tutti». Patrizia ha un sogno grande: portare a Nocera Inferiore il modello di cura e di assistenza che ha sperimentato a Milano dal 2001 al 2007. Dopo una diagnosi che ha tardato ad arrivare in Campania per la sua bambina di appena 11 anni, la mamma decide di rivolgersi all’Istituto Nazionale dei Tumori. «Ci siamo sentite accolte» spiega. Ed è quello che si augura per tutti i bambini che sono costretti a rivolgersi all’Umberto I di Nocera Inferiore. Assistenti sociali, ludoterapiste, insegnanti, sono alcune delle figure che a Milano accompagnano il percorso dei degenti. Mentre i piccoli sono occupati con le cure, i genitori seguono dei corsi nei quali viene spiegato loro la malattia dei propri figli e le cure da seguire. «In base al reddito, ogni famiglia è seguita e sostenuta. Abbiamo avuto anche sconti per andare al cinema e al teatro, perché l’obiettivo è assicurare normalità ai bambini» continua Patrizia.

I frutti della misericordia. Al nosocomio nocerino manca la figura dell’assistente sociale, «le spese per la ludoterapista sono sostenute dall’associazione attraverso le nostre attività filantropiche» aggiunge la donna. Intanto, come una goccia che colma l’oceano, in questi 4 anni, sono stati donati al reparto: un agitatore per piastrine, una banca del sangue, delle macchine per l’infusione e alcune poltrone per la chemioterapia dei ragazzi. Nel 2015 i fondi ricavati dal concerto preghiera sono stati destinati ad una famiglia, che non avrebbe potuto sostenere le spese per le terapie: «La cifra è stata consegnata dalla mamma di una bambina guarita grazie al percorso terapeutico. Non volevo che la piccola (che oggi sta bene, ndr), conoscendo la storia di Carmen, potesse identificarmi con il fallimento delle cure». L’appuntamento. «Abbiamo scelto il mese dedicato a Maria per lo spettacolo. Solo chi ha vissuto un dolore grande come il nostro può aiutarci» conclude la madre. Il 12 maggio si rinnova l’impegno per la solidarietà, perché – come scrive Bergoglio – è arrivato il «momento di dare spazio alla fantasia della misericordia». Mariarosaria Petti

Il Day Hospital per i piccoli pazienti oncologici ed ematologici Manca il personale e le risorse sono esigue per mandare avanti l’Unità operativa semplice, che nel reparto di Pediatria segue i bambini affetti da neoplasie o malattie ematologiche

D

al 2004 attivo come Day Hospital, l’Unità operativa semplice che segue i piccoli pazienti oncologici all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è attivo 6 giorni su 7, dal lunedì al venerdì. «Una realtà nata per offrire un sostegno ai bambini dell’Agro nocerino-sarnese che ricevono diagnosi complesse, importanti, come quelle di neoplasie o anche di malattie ematologiche e per i quali è difficile raggiungere centri di eccellenza» spiega la dottoressa Rosanna Di

Concilio, responsabile dell’Unità operativa. Anche Nocera Inferiore è inserita tra i 64 centri italiani accreditati presso l’associazione di Oncologia ed Ematologia pediatrica nazionale. Sono 300 gli accessi annuali. Si tratta della registrazione di un paziente effettuata per la prima volta, senza contare i successivi ingressi. «Alcuni sono over 18 – prosegue la pediatra –, perché alcune patologie nascono nell’infanzia e si protraggono nella vita adulta, non è semplice che ci siano centri che

si facciano carico di questi pazienti, che hanno necessità di terapie croniche. In Campania non si ha uno switch tra età pediatrica e quella adulta». Tra le difficoltà principali la mancanza di personale totalmente dedicato al Day Hospital (i medici sono a disposizione dell’intero reparto di Pediatria) e la necessità di portare a conoscenza dell’opinione pubblica il grande lavoro prestato dai medici ai piccoli pazienti oncologici del nosocomio nocerino. M. P.

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L'APPROFONDIMENTO Papa Francesco a un confessionale della Basilica Vaticana

Un fiume di grazia È

probabilmente tra le intuizioni più belle di papa Francesco: dedicare una 24 ore al Signore, incontrandolo nella preghiera e nell’adorazione, e soprattutto nell’abbraccio misericordioso della Riconciliazione. È ritornato anche quest’anno l’appuntamento con “24 ore per il Signore”, iniziativa che il Pontefice ha proposto quattro anni fa e rilanciato con forza in occasione del Giubileo della Misericordia. Il 24 e 25 marzo in tutto il mondo i fedeli hanno avuto l’occasione di sperimentare questa grazia. Nella nostra Diocesi l’iniziativa ha visto un inizio comunitario nella Cattedrale di San Prisco, insieme al Vescovo, poi nelle parrocchie sono state declinate varie occasioni di preghiera e confessione. «Le “24 ore per il Signore” – ha dichiarato all’Avvenire monsignor Rino Fisichella – sono ormai una tradizione instauratasi in tutta la Chiesa. Il nostro popolo ha riscoperto realmente che la confessione non è un elenco di peccati, o (per usare un’espressione del Papa) una “sala di tortura”, ma l’incontro con l’amore, la bontà e la misericordia di Dio». Il Papa nella “Misericodia et misera” sottolinea sia la dimensione personale che quella sociale della misericordia, dimensioni riscontrabili nelle

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“24 ore per il Signore”. A confermarlo è stato sempre monsignor Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: «Il Sacramento della Riconciliazione non è soltanto un’esperienza personale, come è testimoniato dal fatto che fin dall’inizio, nella storia della Chiesa, il penitente veniva sempre accompagnato dalla preghiera della Chiesa e dall’intera comunità. Se si vive una vita di comunità, allora il sacramento ti aiuta a riscoprire anche quelle dimensioni umane che sono fondamentali, come ad esempio la responsabilità sociale, la vita culturale e politica. Non dovremmo mai dimenticarlo». Un’iniziativa che potrebbe apparire scontata, non dovrebbe essere necessaria una “24 ore” per incontrare Dio. Eppure l’appuntamento specifico promosso da papa Francesco è riuscito a focalizzare meglio l’attenzione sul Sacramento della Riconciliazione, per troppo tempo messo ai margini e visto con sospetto e paura. “24 ore per il Signore”, infatti, ha favorito anche vere e proprie conversioni da parte di chi si era allontanato o non aveva mai incrociato il suo sguardo con quello di Cristo crocifisso e misericordioso. Un fiume di grazia che continua a fare tante grazie. Sa. D’an.

Si è ripetuto “24 ore per il Signore”, un forte momento di incontro con Dio nell’adorazione e nel Sacramento della Riconciliazione. L’iniziativa, ha evidenziato monsignor Fisichella, risponde alla dimensione personale e sociale che papa Francesco sottolinea nella “Misericordia et misera”

Mons. Rino Fisichella


Madonna delle Galline

Venerdì 21 aprile

ore 18.00 – Apertura del Santuario ore 18.30 – Santo Rosario e Santa Messa

Sabato 22 aprile ore 9.30 – Santa Messa ore 18.30 – Santo Rosario e Santa Messa

Domenica 23 aprile

ore 8.00 – Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Giuseppe Giudice insieme al clero della forania di Pagani ore 9.00 – Processione per le strade cittadine ore 20.00 – Processione Solenne da piazza S. Alfonso

Foto Salvatore Alfano

Lunedì 24 aprile

ore 6.00 – Deposizione delle tammorre e momento di preghiera Sante Messe: ore 8.00 – 9.30 – 11.30 – 19.30

Settimana di predicazione

da lunedì 24 a domenica 30 aprile – ore 18.30 Santo Rosario e Santa Messa APRILE 2017 INSIEME

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VITA NELL'AGRO Foto Salvatore Alfano

a cura di Salvatore D’Angelo

Cosa cambia per gli ospedali Le strutture sanitarie dell’Agro alla luce del nuovo atto aziendale dell’Asl Salerno

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e intenzioni sono buone, almeno sulla carta, ma dalle parole bisognerà passare ai fatti in tempi stretti. Cosa difficile in tempi di ristrettezze economiche e turn over bloccati, anche se qualche concorso per medici è stato bandito e con le mobilità si sta cercando di risolvere pure per gli infermieri. Analizzando il nuovo atto aziendale dell’Asl Salerno, si rileva un exploit degli ospedali nell’area a nord del capoluogo. Oneri e onori spettano all’Umberto I. L’ospedale di Nocera Inferiore si conferma il più grande, per posti letto e branche specialistiche, dell’intera azienda. Sono 366 i posti letto individuati in viale San Francesco, che sommati a quelli delle strutture accorpategli, Pagani 82 e Scafati 118, arrivano a 566. Si tratta, complessivamente, di almeno 120 posti letto in più rispetto agli attuali. Pagani quasi raddoppia, emblematica la dermatologia che sulla carta arriva a quindici posti. Un ruolo importante, con 161 posti letto, lo gioca pure Sarno. A nord di Salerno

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si concentrano, dunque, 727 posti sui 1811 stabiliti per tutta l’Asl. L’Umberto I godrà di un potenziamento globale. A pieno regime saranno definite 22 unità operative complesse – tra cui malattie infettive e tropicali con 2 posti letto pediatrici e chirurgia vascolare –, 11 unità operative semplici – tra cui chirurgia dell’anca – e 5 unità operative semplici dipartimentali, come gastroenterologia e terapia intensiva neonatale. Aumenta a 16 posti la rianimazione, dagli attuali e già stretti 12, e a 8 l’osservazione breve del pronto soccorso. Il presidio ospedaliero di Nocera Inferiore è hub nella rete dell’ictus – alla struttura fanno riferimento pure i territori dell’Asl Napoli 3 dove non esistono al momento centri chirurgici con competenze specifiche –, hub di primo livello nella rete cardiologica, oltre che centro nella rete traumatologica, spoke di secondo livello per le emergenze pediatriche, spoke nella rete delle emergenze digestive. A Pagani ci saranno 6 unità complesse, 7 semplici e 2 dipartimentali. Configurato quale presidio ospedaliero senza pronto

soccorso, rappresenta il polo oncologico dell’ASL, a cui tutti gli altri presidi faranno riferimento. All’Andrea Tortora è programmata la radioterapia, i cui lavori di implementazione sembrano lontani, e la realizzazione di un hospice. Scafati, 3 unità complesse, 7 semplici e 5 dipartimentali, è configurato quale presidio ospedaliero con pronto soccorso a indirizzo pneumologico, corredato dei servizi diagnostici finalizzati alla attività di broncopneumologia. Al Mauro Scarlato ritornano anche le specialistiche chirurgiche: chirurgia generale e ortopedia e traumatologia. Prevista pure una mega medicina generale, insieme alla reumatologia arriverà a 34 posti letto. A Sarno, 9 unità complesse – tra cui l’ortopedia da 24 posti – 1 semplice e 4 dipartimentali, sarà spoke nella rete cardiologica, punto della rete trauma e spoke rete emergenze pediatriche. Grandi potenzialità da mettere al più presto in atto per dare una sempre migliore assistenza al territorio. Salvatore D’Angelo


QUI REGIONE PROBLEMI PER LA REGIONE CAMPANIA. IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA IMPUGNATO IL BILANCIO APPROVATO DALLA GIUNTA MENTRE, SUL PIANO POLITICO, NON MANCANO LE POLEMICHE PER I COSPICUI FONDI DISTRIBUITI IN PARTICOLARE A SALERNO

UNA PIOGGIA DI DENARO L’

ultima notizia negativa per la giunta regionale della Campania arriva nel giorno di primavera. Il Consiglio dei Ministri ha impugnato il bilancio recentemente approvato. Già precedentemente anche un altro atto finanziario era finito sotto esame da parte del Cdm. Ma al di là dei tecnicismi, le polemiche sotto il profilo politico, come sempre accade, non sono mancate negli ultimi mesi. Tra bilancio, stabilità e collegato, i fondi distribuiti a destra e manca non sono mancati. Con particolare attenzione a Salerno, terra del governatore Vincenzo De Luca. Partiamo dalle luci d’artista, costate - quest’anno - tre milioni di euro alla Regione Campania. Un milione e mezzo all’anno, invece, viene stanziato, per il Teatro Verdi che propone una stagione operistica da tre milioni e mezzo. Indecifrabile la copertura finanziaria per il completamento di Piazza della Libertà. Anche in questo caso, la Regione Campania di Vincenzo De Luca ha promesso una grossa mano, a suon di milioni di euro, per il completamento dell’opera pubblica finita al centro di tre inchieste giudiziarie, sfociate in tre processi penali attualmente in corso.

re per il completamento del “Marina d’Arechi”, il porto dei vip (zona stadio Arechi) di Agostino Gallozzi. Ma accanto a ciò ci sono tutti i contributi che vanno a fondazioni ed associazioni. In questo caso, oltre la giunta regionale, un fiume di soldi arriva anche dal Consiglio regionale della Campania, la cui presidenza, proprio di recente, ha deliberato diversi stanziamenti, molti dei quali a favore di associazioni salernitane. Si prosegue con la provincia. Qui l’attenzione è tutta concentrata sui fondi europei da destinare alle amministrazioni locali per eventi turi-

di Andrea Pellegrino

stici. In estate le polemiche non sono mancate. Soprattutto per il caso Teggiano, dove il fratello dell’assessore regionale al turismo Matera è tra gli organizzatori dell’evento che ha beneficiato di 150mila euro. Le opposizioni parlano di una gestione “salernocentrica”, in riferimento soprattutto alle nomine di enti, cda e collaboratori che arrivano direttamente dalla città del governatore. E, se da un lato, normale sono la critica e lo scontento quando si tratta di attribuire fondi, dall’altro più forza ha la contestazione rispetto ad una distribuzione destinata sempre ai soliti.

Ancora soldi per il progetto di ripascimento della costa ed in particolaAPRILE 2017 INSIEME

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IL DOTTORE DEI BAMBINI di Salvatore Guercio Nuzio

VOMITO E DIARREA: COME E QUANDO GESTIRLI A DOMICILIO

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l vomito e la diarrea sono sintomi molto comuni nell’infanzia e si possono presentare da

COME soli o associati. Il vomito in genere scompare nel giro di 6-8 ore mentre la diarrea può duGESTIRE rare anche diversi giorni. Il trattamento principale è rappresentato dalla reidratazione che A CASA deve iniziare il prima possibile con soluzioni reidratanti orali, da bere in quantità generose VOMITO E (esempio: almeno un litro nelle 24 ore per bambini di 10 kg di peso). DIARREA, Non è indicato alcun tipo di digiuno, anzi si deve riprendere al più presto la regolaDUE SINTOMI re alimentazione con una dieta libera evitando alimenti grassi. Se il bambino vomiMOLTO COMUNI ta attendere circa 30 minuti dall’ultimo episodio prima di iniziare la reidratazione DURANTE orale, offrendone piccole quantità fredde ogni 5 minuti e aumentare gradualL’INFANZIA? mente a seconda della tolleranza e del gradimento della bevanda. Si inizi la I CONSIGLI ri-alimentazione quando il vomito è cessato da almeno 2 ore, con cibi secDEL PEDIATRA chi (grissini, fette biscottate). In caso di diarrea, reidratare e riprendeSULL’ALIMENTAZIONE re il prima possibile la regolare alimentazione orale; l’allattamento E LA REIDRATAZIONE al seno non deve essere mai interrotto mentre il latte artificiale va DEI PICCOLI mantenuto alle normali concentrazioni; non somministrare mai Nato a Sarno, sposato e padre di due bambini, si è specializzato in Pediatria presso l’Università del Piemonte Orientale di Novara, lavora presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’ospedale di Battipaglia.

liquidi zuccherati e lavarsi speso le mani per evitare il rischio di contagio. È sconsigliata l’automedicazione con antiemetici, antidiarroici: questi farmaci devono essere eventualmente prescritti da un medico. Sono invece utili i fermenti lattici (probiotici). La disidratazione (perdita di liquidi) è la complicanza più frequente. Occorre pesare il bambino all’iSe desideri sottoporre una domanda nizio dei sintomi per valutare la perdita di peso al dottore Nuzio Guercio o chiedere un consiglio, che non deve superare il 5% del suo peso iscrivi a insieme@diocesinocerasarno.it niziale. È necessaria una valutazione pediatrica quando il bambino ha perso più del 5% del peso e/o ha febbre superiore a 39°C, e/o ha meno di 6 mesi, e/o appare sonnolento o poco reattivo, e/o urina poco. Inoltre è importante la valutazione pediatrica se non è possibile una corretta reidratazione orale o compare sangue nel vomito o nelle feci. Immagine di repertorio

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Un momento della presentazione

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l 17 marzo è stato presentato a Pagani il primo libro di Patrizia Sereno. La giornalista ha scritto un volume che condensa ricerca antropologica, studio, reportage e foto. Si intitola “C’era una volta… la festa – Sant’Alfonso, l’occasione sprecata”, edito da Polis Sa. La giornalista, oggi insegnante, per anni è stata un volto noto di Telenuova. L’informazione, per lei, non è mai stata solo una “roba per caccia-

tori di notizie”. La vocazione alla narrazione, al racconto della sua terra, all’osservazione minuta, precisa, soprattutto critica, sono sempre state la sua prerogativa. Era tanto tempo che Patrizia pensava di scrivere qualcosa sulla festa di Sant’Alfonso e sulle sue occasioni perdute. Ha così realizzato un mix di riflessione antropologica, studio storico-religioso, analisi statistica, reportage giornalistico, manifesto di denuncia culturale, inedito book fotografico. Patrizia Sereno è riuscita a comporre un racconto – non solo di e sulla festa di Sant’Alfonso, ma anche di e su un territorio – e, tenendo per mano i lettori, li accompagna in un mondo antico che, fuori da queste pagine, mostra fatica ad emergere dallo sconquasso quotidiano di ciò che ormai chiamiamo “esistente contemporaneo”. Davide Speranza

AUGURI ECCELLENZA! Sacerdoti, religiosi e laici si sono riuniti intorno al Vescovo per il suo onomastico. L’occasione è stata la Santa Messa presieduta il 20 marzo, festa liturgica di San Giuseppe, nella cappella della Curia.

Foto Salvatore Alfano

Foto Giovanni Marra

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VITA NELL'AGRO

ALLIEVI MERITEVOLI

CIAO padre Luciano

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Padre Luciano durante la benedizione dello stadio San Francesco di Nocera Inferiore

n vero figlio di san Francesco, con la passione per la Nocerina. Il 9 marzo è morto padre Luciano Guida, nome di battesimo Pasquale. Originario di Vico Equense, da oltre cinquant’anni viveva nel convento di Santa Maria degli Angeli a Nocera Superiore. Un ultras con il saio, così è stato definito. Il frate francescano era, infatti, un simbolo della squadra rossonera. Le prime partite al seguito dei molossi risalgono al campionato 1963/64: «Ero nel convento di Tramonti – raccontò in un’intervista al nostro mensile – e con la vespa scendevo a vedere la partita insieme ad un frate di Nocera. Che tempi!». Poté coltivare ancora meglio la passione rossonera quando fu trasferito a Nocera. Da allo-

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ra non ha perso una partita. Con padre Leopoldo, un suo confratello, “litigava” anche sulle tattiche di gioco, le formazioni e i risultati. Nonostante tutto «la storia siamo noi», affermava fiero il francescano, che aveva benedetto le curve del comunale nocerino. La sua vita è stata però spesa al servizio dei sofferenti, degli ammalati. Per tanti anni, infatti, è stato cappellano dell’ospedale Umberto I, incarico lasciato a padre Raffaele Bufano. Aveva sempre per tutti una parola di conforto e accompagnamento, così come sapeva gioire davanti a notizie lieti. Un simpatico fraticello, schietto e diretto, la cui memoria resterà viva nel ricordo di chi l’ha conosciuto.

Il 25 aprile saranno tredici anni che Marco Citarella non c’è più, ma il suo ricordo continua a vivere grazie al papà e all’associazione “Amici di Marco”. Da dodici anni, infatti, il papà del giovane allievo finanziere, Michele Citarella, promuove il premio alla memoria del figlio. Ogni anno alla caserma della Guardia di Finanza di Bari, dove studiava Marco, viene consegnata una borsa di studio. Quest’anno il “Premio Marco Citarella” è andato al finanziere Luca Cialone, primo classificato del quindicesimo corso “Finanziere Giovanni Gavino Tolis” dell’anno di studi 2015-2016. A consegnare il riconoscimento è stato Michele Citarella. La manifestazione è stata inserita nella cerimonia di “Inaugurazione dell’anno di studi 2016-2017” svoltasi alla presenza del presidente della V commissione bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei deputati, Francesco Boccia.


INSIEME SI LO VOGLIO

“UNA SOLA CARNE”

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a manifestazione del consenso è il momento in cui con una scelta libera, ispirata dall’amore, i due fidanzati si legano l’uno all’altro: “Vuoi unire la tua vita alla mia nel Signore che ci ha creati e redenti? Sì, con la grazia di Dio lo voglio”. Questa è la forma che abbiamo scelto per il nostro matrimonio, costruita come un dialogo, uno scambio di battute, che si conclude con una promessa pronunciata insieme: “Noi promettiamo di amarci fedelmente, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di sostenerci l’un l’altro tutti i giorni della nostra vita”. Il noi pronunciato in questa promessa esprime il progetto originario del Signore: “I due diverranno una stessa carne; così non sono più due, ma una sola carne”. Chiamati alla santità insieme. È stato il momento più alto e carico di emozioni, seguito dallo scambio degli anelli e dalla benedizione degli sposi. Avevamo ricevuto un dono di grazia: finalmente marito e moglie davanti al Signore, consacrati come coppia e non più solo come singoli, chiamati alla santità insieme. Cercare di arrivare preparati a questo giorno è fondamentale e lo si può fare solo affidandosi nella preghiera al Si-

gnore e facendosi accogliere e accompagnare dal proprio parroco e da altre coppie già sposate, attraverso un percorso di condivisione di testimonianze vive e concrete. Si tratta di un punto di partenza, perché gli sposi necessitano, ancor più dal matrimonio in poi, di aiuto e accompagnamento che solo la Chiesa – famiglia di famiglie – può dare, sostenendo le giovani coppie a sperimentare sin da subito che l’amore sponsale è anche genitoriale, aperto e pronto a farsi carico dell’altro. I ricordi e le emozioni. Il giorno del matrimonio è un frenetico susseguirsi di impegni, ci si sveglia emozionati, a volte con pochissime ore di sonno alle spalle e tutto scorre velocemente fino alla fine del ricevimento, quando rilassati si realizza che il tempo è letteralmente volato. Ricordiamo con immensa gioia i momenti più significativi: lo sguardo pieno d’amore dell’amato, la felicità dei familiari, la festosità degli amici, gli occhi commossi di chi ti vuole bene, le preghiere, le letture e i canti che hanno dato solennità alla celebrazione, la partecipazione attiva della nostra comunità, l’amore l’impegno e la fede con cui abbiamo espresso le nostre promesse. Adamo e Nadia

DOPO AVERE DICHIARATO LE PROPRIE INTENZIONI, GLI SPOSI SONO PRONTI PER LA MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO. LA TESTIMONIANZA DI ADAMO E NADIA, INSEGNANTE DI RELIGIONE LUI, FISIOTERAPISTA LEI. GLI SPOSI RACCONTANO IL GIORNO DEL LORO MATRIMONIO, CELEBRATO IL 29 LUGLIO 2016

Adamo e Nadia

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Per info e contatti: tel. 0815136548-3281679976, info@albergosantarita.it Per essere sempre aggiornati sulle attività visitate il sito www.albergosantarita.it REDAZIONALE A CURA DELLA CASA ALBERGO PER ANZIANI SANTA RITA

BENVENUTA PRIMAVERA

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ll’appuntamento con la primavera, che si è presentata alle porte con il suo inconfondibile profumo, le schiarite e il cielo terso, non potevano mancare gli ospiti dell’Albergo per Anziani Santa Rita di Sarno. I signori hanno risposto con un sonoro “presente” alla chiamata dettata dal sole. Lo hanno fatto attraverso il contact nature. Si tratta di un’opera di sensibilizzazione che pone l’uomo a contatto con la natura. Come, quindi, non coinvolgere i fertili terreni dell’Agro nocerino sarnese? È così nato un percorso alla scoperta dell’arte agricola e dei doni offerti dalla natura. Gli ospiti dell’albergo di via Isonzo si sono cimentati nell’osservazione e nella raccolta di fave, piselli, insalata. Il tutto è stato seguito da Tele Giovani, parte fondamentale, oltre che satirica e divertente trasmissione web del Santa Rita. Interviste ai protago-

nisti, agli agricoltori e le conseguenziali risposte inerenti alla semina, la concimazione e la nutrizione degli ortaggi. Insomma un vero e proprio tour tra le campagne, un modus vivendi forse un po’ dimenticato che riesce sempre ad affascinare. L’esperienza vissuta dagli anziani del Santa Rita potrà essere rivista sulla pagina Facebook Albergo per Anziani Santa Rita, nell’ambito della quarta puntata di Tele Giovani. Dai terreni alla tavola: tutto ciò che gli ospiti hanno raccolto è stato cucinato dai Senior Chef. Stavolta è stato sovrano in cucina un insolito spaghetto alle fave, condito da pancetta croccante e spolverata di pepe nero. Infine, sono tanti i progetti che si stanno programmando in vista dell’estate. Ci saranno sicuramente uscite sul territorio, animazioni di ogni tipo, serate culturali e caffè letterari.

La conduzione di Tele Giovani

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GLI OSPITI DELL’ALBERGO PER ANZIANI SANTA RITA ALLA SCOPERTA DELLA CULTURA CONTADINA

I Senior Chef all’opera


SCUOLA & UNIVERSITÀ di Martina Nacchio I dati delle iscrizioni agli istituti secondari di secondo grado

Iscrizioni: metà delle matricole approda al liceo

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i sono chiuse lo scorso 6 febbraio le iscrizioni scolastiche di ogni ordine e grado. Anche quest’anno le procedure sono state esclusivamente telematiche, a favore della praticità. Come gli anni scorsi, però, non per tutti è stato semplice compilare le domande da casa. Nonostante l’intuitività delle procedure, il 31% delle famiglie si è rivolto agli istituti scolastici, che hanno dato supporto nella compilazione dell’iscrizione. Segno di una preparazione digitale che le generazioni adulte ancora non padroneggiano del tutto, ma che nel corso degli anni sarà destinata ad imporsi. Sarà completamente digitale il mondo di domani. Lo si deduce anche dalle iscrizioni scolastiche, sempre più orientate agli studi tecnologici. I numeri. I licei anche quest’anno sono sul podio degli istituti secondari di secondo grado più scelti dagli studenti. Medaglia d’argento per gli istituti tecnici e bronzo per gli istituti professionali. Più di uno studente su due, ormai dall’anno scolastico 2014/2015, sceglie la scuola di Aristotele. La percentuale di iscrizioni è stata del 54,6% nel 2017. Il liceo scientifico rimane il più scelto dalle future matricole (25,1%), seguito dal liceo linguistico e da quello delle scienze umane. Quarto il liceo classico, che con il 6,6% di iscrizioni recupera mezzo punto percentuale rispetto allo scorso anno. L’indirizzo tecnologico è il più scelto dai futuri studenti degli istituti tecnici italiani (19%), seguito da quello economico (11,2%). Il settore servizi è invece l’indirizzo più scelto negli istituti professionali (9,6%), che in totale hanno raggiunto il 15,1% delle iscrizioni annuali. Maggior inserimento nel mondo del lavoro, inclinazioni personali, vicinanza geografica all’istituto, sono molti i fattori esterni che influenzano la scelta. Quello che conta è che il percorso entusiasmi gli animi degli studenti e li formi, come persone prima di tutto.

Lo scorso 6 febbraio si sono chiuse le iscrizioni scolastiche. Ecco i risultati

BUON COMPLEANNO ITALIA Il cortile del plesso Settembrini a Nocera Superiore si è colorato delle sfumature della bandiera nazionale nel giorno dell’anniversario dell’Unità d’Italia. “Buon compleanno Italia” il titolo l’evento, svoltosi lo scorso 17 marzo, a cui hanno preso parte le delegazioni scolastiche di Nocera Superiore, Inferiore e Roccapiemonte. Musica e teatro sono stati protagonisti di una giornata all’insegna dell’arte e dell’orgoglio nazionale. Durante la manifestazione, spazio riservato a momenti di riflessione sulla lingua nazionale e la figura di Dante. M. N.

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SCUOLA & UNIVERSITÀ

Il “Don Vincenzo Pastore” celebra la donna

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n flash mob per sensibilizzare i giovani sui diritti delle donne. Mercoledì otto marzo gli studenti dell’Istituto paritario “Don Vincenzo Pastore” si sono esibiti per strada, in via Zurlo ad Angri. L’evento, caratterizzato dal gemellaggio con l’istituto “San Francesco Saverio” di Sarno, ha visto impegnati gli studenti di entrambe le scuole in una performance di balli e canti sulle note di Donne e One billion rising, coreografati dai maestri Josè Lombardi e Angela Pappacena e dalle docenti Marianna Di Lauro e Rosa Ritacco. Sensibilizzare gli allievi sulla condizione femminile incuriosendo e coinvolgendo, al tempo stesso, i passanti era lo scopo della

manifestazione. «La data dell’8 marzo ha una motivazione storica che trova le sue ragioni in un tragico evento accaduto nel 1908 allorquando, in un opificio newyorkese, persero la vita 130 donne travolte dalle fiamme, mentre svolgevano il proprio lavoro. È trascorso un secolo e per la condizione femminile molte cose sono cambiate ma la data della celebrazione è rimasta la stessa» ha ricordato ai suoi alunni la direttrice dell’Istituto canonico, prof.ssa Rita Pastore. «Un flash mob mosso dal desiderio di voler narrare il percorso evolutivo dell’universo femminile ritraendo l’immagine della donna in tutto il suo candore». M. N.

Nuova organizzazione per le scuole nocerine

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ivoluzione dell’assetto scolastico a Nocera Inferiore. Lo scorso marzo è stato presentato il nuovo piano di dimensionamento delle scuole della città. Da quattro circoli didattici e due scuole medie, sono stati costituiti ben cinque istituti comprensivi. Una nuova organizzazione basata sulle prossimità territoriali dei plessi, che comporterà non pochi cam-

I ISTITUTO COMPRENSIVO

biamenti per la cittadinanza, ma non solo. Anche il personale docente e amministrativo vivrà sulla sua pelle il cambiamento. Gli esuberi sono scongiurati, come assicura l’amministrazione Torquato, che ha fortemente voluto il piano di dimensionamento. Non è detto, però, che non possano esserci trasferimenti visti gli accorpamenti non corrispondenti in toto alle vecchie organizzazioni sia delle pri-

II ISTITUTO COMPRENSIVO

marie che delle secondarie di primo grado. Ancora in definizione i nomi dei cinque istituti comprensivi, che si spera assicureranno una migliore efficienza scolastica sul territorio nocerino. Di seguito una tabella che illustra i nuovi accorpamenti. Le scuole sono indicate con il nome del plesso o della strada di collocazione. M. N.

III ISTITUTO COMPRENSIVO

IV ISTITUTO COMPRENSIVO

V ISTITUTO COMPRENSIVO Via San Mauro, Via Sant’anna, San Francesco, Via Urbulana, Piazza Vico

Via Cucci, Via Origlia

Via Capocasale

Santa Chiara, Cicalesi

Via Iodice, Via Vescovado, Via De Concilis, Via Sannazzaro

PRIMARIA

Via Cucci

Via Capocasale, Via Fava, Via Cabrera

Santa Chiara, Cicalesi

Via Iodice, Via Vescovado, Via De Concilis, Via Sannazzaro

Via San Mauro, San Francesco, Via Urbulana, Piazza Vico

SECONDARIA

Solimena

De Lorenzo

Massimo Li Pira (Sede Centrale)

Alpi

Massimo Li Pira, Alpi (Succursali)

INFANZIA

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INSIEME APRILE 2017


Roberto Matteo Giordano, esperto in recitazione e i bambini che hanno partecipato al progetto “In scena parlo inglese”

SCUOLA VIVA AL TERZO CIRCOLO DI PAGANI

I

mparare l’inglese sul palco di un teatro: è questo l’espediente utilizzato dal Terzo Circolo didattico di Pagani per favorire l’apprendimento della lingua straniera da parte dei suoi piccoli alunni. L’iniziativa “In scena parlo inglese” – laboratorio di teatro in lingua promosso dall’associazione Mad.Ora Famiglia e Minori Onlus come partener del progetto “Scuola Viva” (P.O.R. Campania FSE 2014-2020) – ha debuttato il 18 novembre 2016 e si è conclusa il 18 marzo 2017, per un totale di 50 ore di attività. A frequentare il laboratorio, gli studenti delle quarte e quinte

LE EDICOLE PARTNER IN CUI È POSSIBILE TROVARE INSIEME

classi, guidati dall’educatrice Mariella Celentano e dall’esperto in recitazione Roberto Matteo Giordano. Dal primo aprile è attivo invece il modulo “Genitori… a scuola”, un luogo per offrire occasioni di sostegno reciproco tra adulti in cui condividere l’esperienza della genitorialità, favorendo l’integrazione sociale, il benessere personale e familiare, la crescita personale. Il percorso si articolerà in dieci incontri: i genitori saranno accompagnati dalla psicologa Valentina Bosco e dall’educatrice Mariella Celentano.

L’ASSOCIAZIONE MAD.ORA FAMIGLIA E MINORI ONLUS È PARTNER DEL PROGETTO “SCUOLA VIVA” CON LA SCUOLA DI VIA FILETTINE

Edicola Amato Giornali Via dei Goti 11 Angri Cartolibreria Edicola Nasta Via Giudici 46 Angri Cartolibreria Corinto Via Fucilari 68 Nocera Inferiore Edicola Civale Teresa Via G.B. Vico 3 Nocera Inferiore Centro Edicola Via San Clemente Nocera Superiore Edicola Mercurio Antonio C.so Ettore Padovano 43 Pagani Sardo Art Via Cesarano Pagani Edicola D’Andria Giuseppe Via Gramsci S. Marzano S/Sarno Edicola Il Giornale Via Tortora 79 Sarno Cartofantasy Via Turati 280 Poggiomarino Cartolibreria Archimede di Vincenzo Palmieri, Via Dante Alighieri 37 Poggiomarino Edicola Laperuta Amerigo, Via Roma, Poggiomarino

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APRILE 2017 INSIEME

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Mensile Insieme


VITA ECCLESIALE

La corona stretta tra le mani

«N

on prendevo impegni fissi, neppure con il Signore». Con un inciso Marco Siano racconta il percorso interiore vissuto dall’adolescenza alla giovinezza e che il prossimo 20 aprile lo condurrà all’ordinazione diaconale. Insieme abbiamo ripercorso i tratti salienti della sua storia vocazionale. I suoi genitori, Alfonsina e Giovanni, hanno avuto tre figli. La primogenita, Maria, è morta a soli cinque anni. Era il 1977. Ma il Signore ha una premura speciale per la famiglia Siano e, in quello stesso anno, il vagito di un’altra bimba riempie di gioia la casa: nasce Loredana. Dopo 13 anni, il 21 agosto del 1990, arriva Marco. È una sorpresa grande. «Mia mamma aveva 45 anni e non si aspettava il dono di un altro figlio», racconta. I progetti di Dio sono sempre diversi dai nostri. E quelli su Marco avevano il profumo della totalità. Ma ci vorranno

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anni prima che il giovane riesca a fare spazio alla voce di Dio che sulla sua vita ha una parola speciale. A soli 12 anni, nel 2002 Marco perde il papà. Era solo un bambino ma conserva ricordi molto netti: «Mio padre era un lavoratore infaticabile, fiero di appartenere alla classe operaia. Socialista, schietto e gioviale». Un brutto male gli apre le porte della vita nuova dopo due anni di sofferenza che il giovane ricorda bene. Quanto l’assenza del papà in un’età così delicata ha inciso sulla sua vita? Marco cresce con persone adulte, era il più piccolo tra i cugini. Ma fuori da quel contesto, paga lo scotto di essere cresciuto in fretta. I primi segni della vocazione si manifestano durante l’infanzia. È la mamma a fornirgli il primo latte spirituale. Ancora in fasce, Alfonsina porta il suo bambino al mese mariano. È pic-

Marco Siano, della comunità San Teodoro di Sarno, sarà ordinato diacono dal vescovo Giuseppe il prossimo 20 aprile. Il percorso vocazionale, la preparazione e l’attesa

Foto Salvatore Alfano

a cura della redazione


colo e già fa il chierichetto all’ombra dell’altare di San Teodoro a Sarno. In quegli anni la comunità era affidata alle cure pastorali di don Enrico Ascolese. «Ero un bambino ma la vicinanza a Gesù eucaristia ha generato in me una fede forte». Nel 1998, il 5 maggio Sarno è segnata da un evento drammatico. Crolla la montagna e un misto di acqua e fango trascina con sé 137 vite. Marco ha otto anni, quando l’inferno inizia a scatenarsi la mamma va a cercarlo in Chiesa. «Mi hanno raccontato che recitavo il Rosario e chiedevo a grandi e piccoli di pregare». Le letture che gli altri ci restituiscono di noi, come pennellate su una tela bianca, tracciano i contorni del carattere e del temperamento. Questi due pilastri – il servizio all’altare e l’amore per la Vergine Maria – accompagneranno la sua crescita. Gli studi. La morte del papà cambia le scelte future, a partire dalla scuola. Avrebbe voluto fare il liceo, ma sceglie un percorso scolastico che gli consenta di trovare subito uno sbocco lavorativo. Si iscrive all’Istituto alberghiero, si diploma e inizia a lavorare. Guadagna bene, ma nel suo cuore avverte una grande fatica. Manca qualcosa. Un vuoto che si porta dietro dall’adolescenza segnata da un rapporto tormentato con il suo mondo interiore. «Una volta andavo in parrocchia e tre no. Ero molto instabile», ricorda. Negli occhi è ancora possibile scorgere la sofferenza di quegli anni. La comunità gli ricordava che il Signore chiedeva qualcosa in più, ma Marco non era pronto. In quegli anni la comunità è affidata a don Andrea Annunziata. «Il sacerdote arriva un anno dopo la morte di papà e va via al termine delle superiori». Intuisce qualcosa e invita il ragazzo a partecipare ad un campo vocazionale. Ma i tempi non sono maturi. Nel 2009 arriva don Vincenzo Buono. «È un sacerdote giovane – ricorda –, e tutto torna a galla». Marco ha 19 anni, un diploma, un lavoro. Eppure quel vuoto è sempre in agguato. «Lavoravo ma desideravo servire all’altare». Riprende tra le mani la corona del Rosario. Fa uno stage al ristorante Capo d’Orso, a Maiori. Neppure la vista stupenda del mare riesce a distrarlo. È l’8 dicembre e a Sarno quella mattina c’è la precessione dell’Immacolata. Marco sta male, vorrebbe partecipare con tutto il suo cuore. A gennaio del 2010 inizia a lavorare in un ristorante a Sarno. Così, prima di andare a lavorare riesce a fermarsi in parrocchia. Don Vincenzo lo accoglie calorosamente. «Passa quando puoi», gli dice. È da poco passata la Pasqua. Marco non ce la fa più a tenersi tutto dentro. Va in parrocchia per la Messa mattuti-

na e chiede a don Vincenzo di confessarsi. Il sacerdote lo guarda e gli dice che ha già capito. «Vuoi entrare in Seminario», gli dice. «Si è preso cura di me con grande serietà, anche quando è andato via dalla parrocchia». Negli occhi grandi e scuri di Marco è ancora possibile scorgere i segni del lungo cammino di maturazione della sua vocazione. Siamo nel Seminario Giovanni Paolo II di Salerno, il luogo della sua formazione al sacerdozio, alla vigilia dell’ordinazione diaconale. Il 25 aprile riceve il sacramento della Confermazione dalle mani di don Mimmo Cinque, responsabile dei seminaristi. Quell’estate partecipa alla settimana di vacanza che in quegli anni mons. Gioacchino Illiano trascorreva con i seminaristi. «All’Istituto Sacro Cuore di Ascea è iniziato ufficialmente il mio cammino. Mentre passeggiavamo in giardino, il vescovo Illiano mi disse: in questo tempo pensa solo a due cose, a studiare e a pregare. Al resto ci pensa la Chiesa». È don Mimmo Cinque, il 3 ottobre, in occasione dei festeggiamenti per san Teodoro, ad annunciare alla comunità che un giovane inizia il cammino di formazione per il sacerdozio. Il giorno successivo, sotto lo sguardo di san Francesco, Marco entra in Seminario. Un cammino durato 7 anni. «Come ti ha cambiato?», chiedo. «È la domanda più difficile», confessa. Lo leggo nei suoi occhi. «Ho lavorato molto sul mio carattere, ho dovuto imparare a limare alcuni atteggiamenti». È maturato. Il prossimo 20 aprile, nella Cattedrale di San Prisco, consegnerà la sua vita a Dio in un vincolo indissolubile. Quel sì confessato la seconda domenica di Pasqua di 7 anni fa diventerà definitivo il giovedì in Albis. Un cerchio si chiude. Perché Dio porta sempre a compimento la sua opera. Antonietta Abete

I RINGRAZIAMENTI DI MARCO Grazie ai sacerdoti della sua formazione: don Enrico Ascolese, don Andrea Annunziata e don Vincenzo Buono. Un ringraziamento speciale alla comunità in cui è cresciuto, San Teodoro in Sarno, affidata a don Antonio Agovino, e alle tre parrocchie nelle quali ha svolto il servizio: Regina Pacis, ad Angri (guidata prima da don Romualdo Calcide e poi da padre Antonio Cuomo), la Cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore, affidata a don Mimmo Cinque e la parrocchia Sant’Antonio di Padova a Poggiomarino, guidata da padre Aldo Andria.

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VITA ECCLESIALE Alcuni momenti della Celebrazione

Il Reliquiario del Beato

Missionario di Cristo Il 24 febbraio la famiglia delle suore Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, la Diocesi e la città di Pagani si sono ritrovate intorno al Vescovo per ricordare il beato Tommaso Maria Fusco nel giorno del suo Dies Natalis

A

veva solamente 59 anni quando serenamente e «piamente», così raccontano i biografi, il beato Tommaso Maria Fusco consegnò la sua anima a Dio. Era il 24 febbraio 1891. A 126 anni di distanza la memoria del santo sacerdote paganese è ancora viva grazie alle sue Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, congregazione religiosa che fondò a Pagani e oggi è diffusa in tutto il mondo. Lo scorso 24 febbraio, giorno del Dies Natalis, il Vescovo ha presieduto la Santa Messa al termine di un triduo di preghiera accolto dalla parrocchia Santa Maria del Carmine. Nella sua omelia monsignor Giuseppe Giudice ha evidenziato che «l’origine della missione del beato Tommaso nasce dalla compassione». «Il beato – ha detto il Vescovo – si è fermato dinanzi al Cristo in croce, è stato illuminato dal suo volto, ha visto il suo sangue con lo spessore spirituale mistico tipico dei santi. Così la sua missione è stata portare ogni uomo a quell’unica realtà che sgorga dal sangue di Cristo: lo sguardo di Gesù che non divide e offende, ma salva e ama». «Il Signore – ha detto madre Ofelia Mazzocca – ha piantato nel suo cuore il fiore della missione. Oggi siamo presenti in Italia e nel mondo perché la carità del sangue si espanda su tutti».

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Il secondo capitolo del Documento preparatorio alla XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi

Il Sinodo dei vescovi

Fede, discernimento e vocazione

A

ttraverso il percorso del Sinodo sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale», la Chiesa vuole ribadire il proprio desiderio di «incontrare, accompagnare, prendersi cura di ogni giovane». In questa prospettiva il secondo capitolo del Documento preparatorio presenta alcuni spunti in vista di un accompagnamento dei giovani «a partire dalla fede, in ascolto della tradizione della Chiesa e con il chiaro obiettivo di sostenerli nel loro discernimento vocazionale e nell’assunzione delle scelte fondamentali della vita». Rispetto a fede e vocazione si legge: «La fede, in quanto partecipazione al modo di vedere di Gesù (cfr. Lumen fidei, 18), è la fonte del discernimento vocazionale. La Bibbia presenta numerosi racconti di vocazione e di risposta di giovani. Alla luce della fede, essi prendono gradualmente coscienza del progetto di amore appassionato che Dio ha per ciascuno». «La vita e la storia – continua il Documento – ci insegnano che per l’essere umano non è sempre facile riconoscere la forma concreta di quella gioia a cui Dio lo chiama e a cui il suo desiderio tende. Altre volte la persona deve fare i conti con lo scoraggiamento o con la forza di altri attaccamenti, che la trattengono nella sua corsa verso la pienezza. La libertà

umana, pur avendo bisogno di essere sempre purificata e liberata, non perde tuttavia mai del tutto la radicale capacità di riconoscere il bene e di compierlo». Sul discernimento, il Documento sollecita: «Lo Spirito parla e agisce attraverso gli avvenimenti della vita di ciascuno, ma gli eventi in se stessi sono muti o ambigui, in quanto se ne possono dare interpretazioni diverse. Illuminarne il significato in ordine a una decisione richiede un percorso di discernimento. I tre verbi con cui esso è descritto in Evangelii gaudium – riconoscere, interpretare e scegliere – possono aiutarci a delineare un itinerario adatto tanto per i singoli quanto per i gruppi e le comunità, sapendo che nella pratica i confini tra le diverse fasi non sono mai così netti». C’è

anche il paragrafo sui percorsi di vocazione e missione: «Solo se la persona rinuncia a occupare il centro della scena con i propri bisogni si apre lo spazio per accogliere il progetto di Dio alla vita familiare, al ministero ordinato o alla vita consacrata, come pure per svolgere con rigore la propria professione e ricercare sinceramente il bene comune». Imprescindibile è l’accompagnamento: «Si tratta di favorire la relazione tra la persona e il Signore, collaborando a rimuovere ciò che la ostacola». «Nell’impegno di accompagnamento delle giovani generazioni – si chiude il secondo capitolo – la Chiesa accoglie la sua chiamata a collaborare alla gioia dei giovani piuttosto che tentare di impadronirsi della loro fede».

COME ACCOGLIERE L’AMORIS LAETITIA I Vescovi della Campania hanno pubblicato delle “Linee guida” per la recezione dell’esortazione post sinodale di papa Francesco. «Come vescovi della stessa regione – si legge nell’introduzione –, riteniamo opportuno avere in comune alcune linee, le quali non intendono essere una sorta di “prontuario”, che mortificherebbe la ricchezza del Documento, bensì degli orientamenti a sostegno dei sacerdoti e degli operatori della pastorale familiare, ferma restando la facoltà di ciascun Vescovo di dare suoi orientamenti». Il testo integrale è disponibile sul sito www.conferenzaepiscopalecampana.it.

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VITA ECCLESIALE La delegazione diocesana: don Giuseppe Pironti, don Giuseppe Perano, Donatella Salvati e Francesca Desiderio

La cura e l’attesa A Bologna il convegno nazionale del Servizio di Pastorale giovanile. Presente una delegazione della Diocesi guidata da don Giuseppe Pironti, che ha risposto ad alcune nostre domande Don Giuseppe, il Servizio di Pastorale giovanile nazionale si è ritrovato a Bologna, cosa è emerso dal convegno nazionale? Una serie di dati interessanti. Tra questi, la necessità che il Servizio sia sempre presente e attivo, pronto a collaborare con le istituzioni civili ed educative. Importante è stata la grande attenzione data alla figura dell’educatore, sottolineando la necessità di offrire una continua formazione umana e religiosa dalla quale non si può prescindere. Tra le esperienze ascoltate e le attività messe in campo dalle altre diocesi, cosa è possibile importare? Più che cose pratiche, dal Convegno possiamo importare la passione educativa, la condivisione delle gioie, ma anche dei dolori, cose che ci fanno sentire “comunità educante”. Inoltre, credo sia importante portare a casa lo stile organizzativo: l’organizzazione non è il centro, ma è cura, attenzione, chiarezza di idee e di modalità. Il Sinodo del 2018 rappresenta una tappa importante, un crocevia per l’incontro tra Chiesa e nuove generazioni. Come ci si preparerà? Il Sinodo è l’occasione per ascoltare la voce dei giovani non sempre e solo filtrata dagli adulti. A parer mio, la vera forza di questo Sinodo starà nell’ascolto che ogni Dioce-

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INSIEME APRILE 2017

si farà dei suoi giovani, nella comprensione delle esigenze che ne deriverà e nelle risposte che si metteranno in atto. Il Sinodo è l’occasione per incontrarsi, parlarsi e camminare insieme. Il tema scelto richiama, per certi versi, esperienze già sperimentate in Diocesi, non ultimo il Concilio giovani. Questi percorsi possono essere d’aiuto? Tutti i percorsi che ci muovono e ci smuovono come comunità sono sempre utili perché ci fanno uscire dalla comoda, ma falsa certezza data dall’abitudinarietà. Questo aspetto ci incatena a un presente passato, uccidendo il futuro. L’approccio con i giovani è stato sempre caratterizzato da numerose strategie. Quale resta quella più efficace o ancora deve essere individuata? Spesso mi ritrovo a parlare di “ambienti educativi”. Non essendo un esperto, non so se questa cosa esista, ma la ritengo valida. La strategia migliore è quella di offrire spazi di libertà protetti, ma non chiusi. In queste realtà i giovani si sentiranno accolti, avranno la possibilità di esprimersi, guidati ma non tirati, accompagnati ma non spinti, perché è solo nella libertà che si scopre l’amore e si può crescere. Salvatore D’Angelo


INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI COMUNITÀ ORANTE

Domenica 2 aprile, alle 19.00, il Vescovo presiede la Santa Messa nella parrocchia San Giovanni Battista di Nocera Inferiore. Il 6 aprile, alle 11.00, Santa Messa con gli ospiti, il personale e i dirigenti della casa di cura Villa dei Fiori di Nocera Inferiore; alle 19.00, incontro diocesano con i ministranti e Santa Messa nella parrocchia Maria Santissima di Costantinopoli a Nocera Superiore. Il 7 aprile, alle 8.30, il Vescovo presiede il Precetto pasquale con i militari della caserma “R. Libroia” di Nocera Inferiore; alle 11.00, monsignor Giudice tiene un incontro alla Facoltà teologica dell’Italia Meridionale, a Napoli. Il 23, alle 8.00, il

Vescovo presiede la Santa Messa nel santuario della Madonna delle galline a Pagani. Il 25 aprile monsignor Giudice è al santuario di San Gerardo Majella per la Giornata dell’ammalato.

dorazione della Croce alle 15.30; il 15 la Veglia pasquale alle 21.00. Il 16, in Cattedrale, il solenne Pontificale pasquale alle 10.30.

GLI APPUNTAMENTI PASQUALI

Il 20 aprile, alle 19.00, in Cattedrale, il Vescovo ordina diacono il seminarista Marco Siano.

Il Vescovo presiede la Celebrazione della Domenica delle Palme, 9 aprile, nella parrocchia San Giovanni Battista di Roccapiemonte alle 10.30. Giovedì Santo, 13 aprile, alle 10.00, solenne Messa crismale in Cattedrale. Monsignor Giudice presiede il Triduo pasquale ad Angri, nella parrocchia San Giovanni Battista: il 13 la Messa in Coena Domini alle 19.00; il 14 l’A-

UN NUOVO DIACONO

IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE

Il 23 aprile, alle 11.30, il Vescovo presiede il sacramento della Confermazione per la forania di Angri nella parrocchia San Giovanni Battista. Il 30, alle 11.00, la Celebrazione per la forania di Nocera Inferiore è in Cattedrale.

IN CANTO Sabato 1 aprile, alle 10.30, il Vescovo presiede la Santa Messa nella cappella dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore per la consegna della lampada acquistata con i fondi raccolti grazie al cd musicale e alla serata teatrale In Canto.

Per maggiori info: www.diocesinocerasarno.it

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LE PAROLE DELLA FEDE di Silvio Longobardi

LA FEDE SI ESPRIME ATTRAVERSO LE PAROLE. ALCUNE SONO CADUTE IN DISUSO, ALTRE SONO COPERTE DI POLVERE, ALTRE SONO ORMAI INCOMPRENSIBILI. LA RUBRICA SI PROPONE DI RILEGGERE IL PATRIMONIO DELLA FEDE ATTRAVERSO ALCUNE PAROLE ESSENZIALI

Cooperatori della verità Il magistero di Benedetto XVI è una sorta di enciclopedia teologica e pastorale. Dal punto di vista dottrinale ha lasciato alla Chiesa una straordinaria e feconda eredità

N

on è facile riassumere il magistero di Benedetto XVI, tanti e tali sono i temi che, con la consueta maestria, ha saputo toccare. Dal punto di vista dottrinale ha lasciato alla Chiesa una straordinaria e feconda eredità. Possiamo parlare anzitutto della carità alla quale ha dedicato la sua prima enciclica (Deus caritas est) e poi della liturgia, che considera come un tema assolutamente decisivo. E come dimenticare le parole sulla dittatura del relativismo e, per contrasto, quelle che ricordano lo spazio che dobbiamo riconoscere alla verità. Possiamo

anche aprire il capitolo dell’evangelizzazione, ricordando che papa Benedetto, proprio lui che aveva denunciato un inutile proliferare della struttura ecclesiastica, ha istituito il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. E non potremmo certo dimenticare di parlare del matrimonio che porta i segni della crisi culturale ma rappresenta anche la necessaria risorsa per ridare fiato alla fede. Uno spazio non marginale dovremmo dare alla questione educativa che il Papa ritiene urgente. Se allarghiamo lo sguardo alla vita sociale e politica non pos-

siamo non far riferimento ai famosi valori non negoziabili. Se invece torniamo all’ambito strettamente ecclesiale, emergono tanti altri argomenti: la fede, la santità, l’obbedienza, il peccato… Potrei continuare a lungo. Il magistero di Benedetto XVI è una sorta di enciclopedia teologica e pastorale. Gli spazi ristretti di questa rubrica mi obbligano a fare una difficile scelta di campo. La speranza è che i lettori troveranno motivo per rileggere alcune pagine di papa Ratzinger che, fedele al suo motto episcopale, ha cercato di essere uno dei tanti “cooperatores veritatis”, un umile collaboratore della verità.

Annuncio del Vangelo

La fede non è più un presupposto della vita personale e sociale. Molti cristiani si affannano a verificare la traduzione sociale della fede e dimenticano che proprio la fede è messa in discussione e perfino negata. Il contesto culturale non favorisce la ricerca di Dio e si oppone decisamente al Vangelo e ai valori che esso propone. Il cristianesimo è combattuto, emarginato, banalizzato. Di qui la necessità di un nuovo annuncio.

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“Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica, e la fede in Lui diventa più difficile, anche perché viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra divenuto superfluo ed estraneo” (Discorso al Convegno di Verona, 19 ottobre 2006). “La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza” (Omelia, 24 aprile 2005). “Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune” (Lettera Porta fidei, 2).

Custodire la sana dottrina

Nel contesto di una Chiesa che spesso appare troppo rassegnata, al fine di dare una scossa salutare Benedetto XVI ha voluto istituire il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. È questo il punto di partenza. Tutto il resto viene dopo. Ma questo tema s’intreccia con l’esigenza di “intensificare la riflessione sulla fede” per aiutare tutti i credenti a vivere l’esperienza di fede nella sua interezza e con maggiore consapevolezza. “La conoscenza dei contenuti da credere non è sufficiente se poi il cuore, autentico sacrario della persona, non è aperto dalla grazia che consente di avere occhi per guardare in profondità e comprendere che quanto è stato annunciato è la Parola di Dio. […] Per accedere a una conoscenza sistematica dei contenuti della fede, tutti possono trovare nel Catechismo della

Chiesa Cattolica un sussidio prezioso ed indispensabile. […] una sintesi sistematica e organica” di quell’insegnamento che “la Chiesa ha accolto, custodito e offerto nei suoi duemila anni di storia” (Porta fidei, 10 e 11).

La crisi del matrimonio

“… per diverse cause, il matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando una crisi profonda. E non è un caso. Il matrimonio è legato alla fede, non in senso generico. Il matrimonio, come unione d’amore fedele e indissolubile, si fonda sulla grazia che viene dal Dio Uno e Trino, che in Cristo ci ha amati d’amore fedele fino alla Croce. Oggi siamo in grado di cogliere tutta la verità di questa affermazione, per contrasto con la dolorosa realtà di tanti matrimoni che purtroppo finiscono male. C’è un’evidente corrispondenza tra la crisi della fede e la crisi del matrimonio” (Omelia, 7 ottobre 2012).

Eucaristia, sorgente del cambiamento

“La conversione sostanziale del pane e del vino nel suo corpo e nel suo sangue pone dentro la creazione il principio di un cambiamento radica-

le, come una sorta di «fissione nucleare», per usare un’immagine a noi oggi ben nota, portata nel più intimo dell’essere, un cambiamento destinato a suscitare un processo di trasformazione della realtà, il cui termine ultimo sarà la trasfigurazione del mondo intero, fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti (cfr 1 Cor 15,28)” (Sacramentum caritatis, 11).

Umanizzazione

L’accoglienza cordiale dei valori umani deve sempre essere accompagnata da un attento discernimento per riconoscere e purificare i limiti intrinseci della razionalità. “I discepoli di Cristo riconoscono e accolgono volentieri gli autentici valori della cultura del nostro tempo, come la conoscenza scientifica e lo sviluppo tecnologico, i diritti dell’uomo, la libertà religiosa, la democrazia. Non ignorano e non sottovalutano però quella pericolosa fragilità della natura umana che è una minaccia per il cammino dell’uomo in ogni contesto storico; in particolare, non trascurano le tensioni interiori e le contraddizioni della nostra epoca” (Discorso, 19 ottobre 2006).

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VITA ECCLESIALE

SENTIERI LITURGICI

TRE GIORNI DI GRAZIA DURANTE I QUALI LA CHIESA FA MEMORIA DELLA PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DEL SIGNORE. L’EUCARISTIA, L’ADORAZIONE, IL DIGIUNO E IL SILENZIO CONDUCONO OGNI CREDENTE ALLA VEGLIA PASQUALE, NOTTE IN CUI RIFULGE LA LUCE DI CRISTO RISORTO

IL TRIDUO PASQUALE

D

urante i quaranta giorni penitenziali nei quali abbiamo supplicato il Signore di “non togliere ai suoi figli il segno della sua gloria” (dall’inno delle Lodi Mattutine), siamo chiamati a vivere il Triduo pasquale nel quale sperimenteremo la nostra inclusione battesimale nella morte e risurrezione di Cristo. Un tempo che non fa parte né della Quaresima né del tempo pasquale, nel quale la Chiesa fa memoria della passione, morte e risurrezione del Signore.

con una benedizione finale e con un invito ad “andare” ma immetterà i credenti nell’Adorazione del Pane della Vita, collocato nell’altare della reposizione a simboleggiare una Chiesa che non si addormenta ma veglia con il suo Signore. Tutto questo fino al pomeriggio del Venerdì Santo, caratterizzato dall’adorazione della gloriosa Croce, mistero della nostra salvezza, trono del Re dell’Universo, albero della nostra vita, simbolo dell’amore del Padre nei nostri confronti.

Nel pomeriggio del Giovedì Santo celebreremo la Messa in Coena Domini che apre il grande Triduo: è l’Eucaristia nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù con i Dodici, caratterizzata dal rito della lavanda dei piedi, gesto compiuto da Gesù nel Vangelo secondo Giovanni, e che ci svela ancora un Cristo che è venuto per servire e per donare la sua vita.

Il silenzioso Sabato Santo si aprirà poi alla notte della Veglia Pasquale nella quale il credente è chiamato a togliere tempo al sonno per vivere pienamente una notte diversa da tutte le altre notti, nella quale rifulge la luce pasquale, il Padre ci mostra il suo amore trasformando la morte in vita, il deserto in giardino. Persino la “morte di Dio” diviene strumento di salvezza. Cristo è veramente Risorto e, mediante il Battesimo, noi con lui. Don Carmine Cialdini

Se ci facciamo caso, quella celebrazione (come pure la celebrazione del Venerdì Santo) non terminerà

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REDAZIONALE A CURA DELLA PIA UNIONE AMMALATI CRISTO SALVEZZA E DEI PICCOLI DISCEPOLI DELLA CROCE

In ginocchio, Michela dice il suo eccomi

Dopo un viaggio a Lourdes, Michela ha iniziato il suo cammino nella Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza. Il racconto della sua esperienza

La giovane insieme alle altre sorelle della P.U.A.C.S.

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Il momento della promessa

È

SEDOTTA DALLA VERGINE

il 16 febbraio, il giorno della promessa. Pochi mesi fa non avrei mai pensato di intraprendere questo percorso; tra i tanti impegni nella mia parrocchia sembrava impossibile trovare del tempo, uscire dalla mia realtà quotidiana per entrare a far parte di un’altra grande “famiglia”, la Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza. Sono davanti a quest’altare per dire il mio “eccomi”. Un turbinio di emozioni mi invade il cuore mentre ripercorro le tappe che mi hanno portato fin qui. Mia madre ha sempre avuto il desiderio di andare in pellegrinaggio a Lourdes ma io, nonostante un cammino di fede alle spalle, non ho mai preso in considerazione questa possibilità. Quando, dopo aver affrontato alcuni problemi di salute, mi ha chiesto per l’ennesima volta di accompagnarla ho deciso di regalarle questa gioia. Nella valigia non ho messo molte aspettative, ero intimorita dalle tante ore di treno, imbarazzata dal fatto di condividere questo viaggio con persone che non conoscevo, consapevole di dover toccare da vicino la sof-

ferenza vera. Era troppo per me. Appena questi timori affioravano, pensavo a come avrei potuto sfruttare al meglio quei giorni. «Lourdes è un posto tranquillo – ­ mi dicevo –, approfitterò per riflettere un po’ su me stessa e, probabilmente, potrò anche studiare in tranquillità». Così in valigia ho messo anche due libri. Più velocemente di quanto pensassi, senza nemmeno rendermene conto, è arrivato il giorno della partenza. Di fronte a me il treno su cui avrei dovuto trascorrere più di 48 ore tra andata e ritorno. L’unico volto conosciuto quello di mia madre. Già durante il viaggio qualcosa in me è cambiato, riuscivo a scorgere la luce che illuminava gli occhi di chi, con tanta emozione, raccontava le precedenti esperienze a Lourdes. Vedere la forza con cui ognuno donava il proprio tempo agli ammalati, cercando di strappare loro un sorriso, ha fatto nascere in me un entusiasmo nuovo. È impossibile raccontare in poche righe la mia esperien-

za a Lourdes, i sorrisi, gli abbracci, la preghiera, le mille emozioni. Ricordo la fiaccolata, i nostri cuori erano uniti in un’unica preghiera come le numerose fiammelle che illuminavano il tragitto. Di sera, nella grotta, mi sono fermata ad ammirare la Madre celeste: è lì che quella luce che avevo visto negli occhi degli altri ha illuminato anche i miei. Ho sfiorato le pietre toccate da tante mani sofferenti alla ricerca di una speranza, mi sono lasciata accarezzare dall’acqua gelida, ai suoi piedi ho ricordato quanti vivono nella sofferenza e coloro che si erano affidati alla mia preghiera. A Lourdes ho capito quanto sono fortunata, quante cose meravigliose Dio ci ha donato, quanta sofferenza ci circonda. Eppure, intorno a me vedevo solo sorrisi, lacrime di gioia, parole di gratitudine. Ho deciso di iniziare questo cammino nella P.U.A.C.S. e di donare il mio tempo, i miei sorrisi e i miei abbracci a chi, con la propria forza, sa donarmi molto di più. Michela Spinelli


LA BACHECA DEGLI AUGURI a cura della redazione

AUGURI DI BUON COMPLEANNO

Don Salvatore Agovino festeggia 39 anni, il 3 aprile; diac. Franco Ferraioli spegne 66 candeline, il 4 aprile; don Luigi La Mura festeggia 74 anni, il 9 aprile; don Antonio Cuomo compie 48 anni, l’11 aprile; mons. Vincenzo Leopoldo compie 76 anni, l’11 aprile; don Antonio Agovino spegne 48 candeline, il 15 aprile; don Natale Gentile festeggia 76 anni, il 16 aprile; padre Raffaele Bufano spegne 46 candeline, il 17 aprile; diac. Ivan Cerino compie 69 anni, il 30 aprile. Il Signore vi dia sempre la forza di guidare la vostra comunità. Auguri!

BUON COMPLEANNO AI REFERENTI

Luigi Somma (S. Giovanni Battista, Angri) compie 65 anni, il 2 aprile; Silvana Crescenzo (San Teodoro, Sarno) festeggia il 13 aprile; Aniello Donnarumma (S. Maria dei Bagni, Scafati) compie 44 anni, il 16 aprile; Mariangela Bisogno (Maria SS.ma di Costantinopoli, Nocera Superiore) spegne le candeline il 19 aprile; Francesco Coppola (S. Giovanni Battista, Nocera Inf.) compie 24 anni, il 28 aprile. Ai preziosi diffusori della Buona Notizia, la redazione d’Insieme augura un compleanno di gioia.

AUGURI SPECIALI:

Don Gaetano Ferraioli ha compiuto 50 anni, il primo aprile; padre Aldo D’Andria compie 65 anni, l’8 aprile; don Carmine Vitolo festeggia 40 anni, il 17 aprile. Per i vostri compleanni speciali, auguri di vero cuore dalla redazione di Insieme!

BUON ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE A:

don Roberto Farruggio il 5 aprile; don Alfonso Giordano e don Giuseppe Pironti il 18 aprile; padre Natalino Rauti, il 21 aprile; padre Massimo Staiano il 30 aprile. Il vostro ministero sia sempre prova tangibile della misericordia di Dio. Auguri!

Silvana Crescenzo

BUON CAMMINO

Mons. Giuseppe Giudice ha nominato Anna Aprea presidente diocesana di Azione Cattolica, per il triennio 2017-2020. Ad Anna i migliori auguri di buon lavoro e con le parole del beato Pier Giorgio Frassati “Verso l’Alto”!

REDAZIONE IN FESTA

Donatella Salvati, collaboratrice di redazione, spegne 26 candeline, il 15 aprile. Il 18 aprile don Andrea Annunziata, direttore responsabile di Insieme, compie 40 anni. Grazie per l’impegno profuso al servizio della buona Parola affinché la nostra rivista si diffonda sempre di più nel cuore della nostra diocesi. Auguri! Don Andrea Annunziata

Donatella Salvati

Aniello Donnarumma

Anna Aprea

IL NOSTRO CORDOGLIO

È tornata alla casa del Padre Saveria Ferraioli, lo scorso 14 marzo. Al diacono don Francesco Amarante le condoglianze sincere da parte della redazione di Insieme per la perdita, sicuri che la cara nonna vivrà avvolta nella luce eterna del Signore.

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NEWSDALLEPARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti I gifrini durante la cena dei popoli

Santa Maria dei Bagni Scafati

LA CENA DEI POPOLI

È Maria Immacolata Nocera Inferiore

CARNEVALE INSIEME

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abato 25 febbraio, dalle ore16.00 alle ore 20.00, presso il salone del Centro parrocchiale “Insieme si sta bene” si è svolta una bella festa di Carnevale con tante mascherine, stelle filanti, coriandoli e giochi organizzati per intrattenere i bambini presenti. È stato un pomeriggio coinvolgente, che ha visto la partecipazione degli animatori alle prese con tanti bambini, impegnati in balletti, canti e scenette ispirate al Carnevale al fine di divertire e di trasmettere allegria anche ai genitori presenti. Un appuntamento allegro, ricco di momenti piacevoli, in un crescendo di vitalità, di calore e di divertimento garbato. Tante le persone che riscoprendo di essere parte attiva di una comunità hanno trascorso alcune ore in allegria, animate dai volontari, che generosamente hanno donato il loro tempo e le loro energie. «Questa bella festa – ha sottolineato don Rosario Villani – è un’occasione di condivisione che permette la crescita dei nostri bambini in un clima di grande serenità e lo sviluppo dello spirito di comunità». Le animatrici del Centro parrocchiale “Insieme si sta bene”

usuale associare la beneficenza come gesto esibito dai ricchi del pianeta, ma grazie alla Gioventù Francescana di Bagni ho avuto modo di cambiare il mio punto di osservazione. Durante l’incontro la “Cena dei popoli”, ogni gifrino si è identificato con un diverso abitante della terra: da un cittadino di un paese benestante, ad un residente di una città più bisognosa. Ai primi è spettato il posto a tavola con abbondanza di viveri e bevande, mentre i secondi, seduti nella polvere, potevano solo sperare di cibarsi degli avanzi gettati. Io da “somala”, dalla mia misera postazione, ho avvertito un gran bisogno di amore oltre che di cibo. Da qui l’importanza non solo di donare ma di farlo col giusto affetto. È così che a Bagni la locale Caritas non solo distribuisce vestiti e cibo ogni giovedì, ma affianca a questi gesti caritatevoli il sostegno della Parola a tutte le persone bisognose. Generosa Nasti

I partecipanti alla festa

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NEWS DALLE PARROCCHIE

FOTONOTIZIA La comunità di S. Alfredo di Sarno ha vissuto il ritiro spirituale di Quaresima in preparazione alla Santa Pasqua, il 12 marzo scorso presso la parrocchia di Gesù Cristo Lavoratore a Casavatore (NA). A guidare la meditazione padre Dario e padre Raffaele.

Santa Maria Maddalena in Armillis Sant’Egidio del Monte Albino

UN CAMMINO A TRE

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e camminare con il Signore ha un sapore soave, camminare accompagnati regala un pizzico in più. Grazie all’amicizia dei parroci don Salvatore Fiore, don Vincenzo Buono e p. Massimo Staiano le comunità di San Lorenzo Martire, San Bartolomeo apostolo e Santa Maria Maddalena in Armillis hanno condiviso il cammino di fede nel tempo forte della Quaresima. Sabato 4 marzo, le tre comunità si sono incontrate presso la Casa Madre delle Suore Battistine per vivere un ritiro nell’ascolto e meditazione della Parola. Una ricca omelia sulle letture della I domenica di Quaresima e la consegna ai partecipanti del programma degli incontri, la sintesi del pomeriggio. Banchetto degli incontri, intitolati “Mangiare la Parola”, tenuti il 14, 22 e 30 marzo è stata proprio la mensa delle tre parrocchie. Livia Rossi Padre Massimo Staiano

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I giovani dell’A.C. di Sarno che hanno realizzato il flashmob

Azione Cattolica Forania di Sarno

FLASHMOB IN PIAZZA 5 MAGGIO

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itorna in piazza l’A zione Cattolica sarnese. Domenica 19 marzo, il settore giovani dell’A .C. foraniale è sceso in piazza 5 maggio con un flashmob per dire “no” alla discriminazione. Sulle note della famosa canzone di Jovanotti, L’ombelico del mondo, i ragazzi hanno voluto dare ritmo ad una normale domenica, ballando e condividendo con quante più persone possibile i valori della pace e della fratellanza. Quest’iniziativa è stata voluta anche per rilanciare le attività dell’A zione Cattolica sul territorio sarnese, per essere Chiesa in uscita, come suggerisce papa Francesco. Un ringraziamento speciale va all’equipe di A.C. di San Teodoro, Maria SS.ma Tre Corone e Sant’A lfonso che hanno organizzato ed animato l’iniziativa.

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NEWS DALLE PARROCCHIE San Giovanni Battista - Santa Maria del Ponte Roccapiemonte

S. ALFONSO MARIA FUSCO A ROCCAPIEMONTE

«U Padre Giuseppe Ferraioli accoglie le spoglie mortale del Santo

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n giorno mi condusse a Roccapiemonte; […]. Arrivati sul posto, passando per una chiesa, volle entrarvi; dopo l’adorazione al SS.mo Sacramento, si inginocchiò innanzi a una statua della Madonna, pregò e pianse a lungo». Le parole del nipote di Alfonso Maria Fusco ci consegnano il ricordo del santo sacerdote in preghiera nella parrocchia di San Giovanni Battista a Roccapiemonte, dove spesso si recava per pregare ai piedi della statua di Maria. «Poi mi lasciò in chiesa ed uscì. Quando tornò, dopo una buona ora: “Tutto è andato alla perfezione”, mi disse». A ricordare l’episodio, padre Giuseppe Ferraioli, che ha annunciato con gioia l’arrivo delle spoglie del novello santo di Angri. Sono passati oltre 100 anni e don Alfonso ha fatto ritorno a Roccapiemonte, per un’intera settimana, dal 12 al 18 marzo scorso. Un ricco appuntamento, che ha coinvolto le comunità di Casali e San Potito e i diversi gruppi parrocchiali (giovani, operatori pastorali, Milizia dell’Immacolata, bambini). Domenica 12 marzo, dopo l’accoglienza del Santo in piazza S. Maria del Ponte, i fidanzati hanno recitato una preghiera di affidamento. Il parroco ha incoraggiato i loro progetti: «Fate sogni grandi, come ha fatto Alfonso Maria Fusco». Mariarosaria Petti


GIUBILEO SACERDOTALE PER PADRE PEPE

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Padre Gerardo Pepe (al centro) e i concelebranti della Santa Messa di ringraziamento per il suo giubileo sacerdotale

inquanta anni di sacerdozio di padre Gerardo Pepe. Originario di Pagani, il religioso appartiene alla famiglia dei Redentoristi. Grande commozione c’è stata durante la Celebrazione Eucaristica che si è tenuta nella chiesa di San Nicola a Ciorani di Mercato San Severino, lo scorso 11 marzo. La Santa Messa è stata concelebrata da padre Pepe, dal superiore provinciale dei figli di Sant’Alfonso, padre Serafino Fiore, e dai vescovi Gerardo Pierro e Antonio De Luca. Sull’altare anche padre Luciano Panella, padre Distante Giovanni, padre Filippo Indovino, padre Maurizio Ianuario, don Romolo Barbarulo, padre Ciro Avella e padre Enzo Rispi. Mezzo secolo di ministero sacerdotale per il redentorista padre Gerardo Pepe, entrato in seminario ad appena 13 anni e divenuto sacerdote a 27. Nativo di Pagani, il percorso di fede lo ha portato in questi 50 anni ad essere guida e padre di numerose comunità tra cui Ciorani, Materdomini, Francavilla Fontana, Colle Sant’Alfonso dove ha operato e continua ad operare delle vere e proprie rivoluzioni anche attraverso progetti di miglioramento strutturale e valorizzazione dei territori. «Vi porto tutti nel cuore», così padre Pepe, visibilmente emozionato, ai tanti fedeli accorsi ad omaggiarlo. Rossella Liguori

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IN PARROCCHIA

PAGINA A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA – ORTA LORETO

a cura di Antonietta Abete Messa di ringraziamento

Momento di festa nel centro parrochiale

La signora Francesca nel suo orto

Testimonianze di fede

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ra gli anziani della parrocchia, c’è anche il volto di mia nonna. Entro nella sua casa che profuma sempre di cose buone, lei spegne la televisione perché “dobbiamo trattare un argomento importante” e ci sediamo a chiacchierare. Parliamo dei suoi anni al catechismo: la catechesi in preparazione alla comunione era tenuta, in chiesa, da una perpetua di nome Stella Tortora, comunemente conosciuta come “Ze Monaca”. Oltre al rituale incontro di formazione, ogni bambino doveva partecipare alle celebrazioni e alle processioni, indossando degli abiti o divise confezionati su misura, con amore e dedizione, dalla perpetua. Durante l’adolescenza nonna Biondina, insieme alle sue amiche, partecipava attivamente alla vita parrocchiale. In particolare, mi ha colpito sapere che le catechesi e le novene, durante l’anno liturgico, si tenevano al mattino presto dai padri Redentoristi, che venivano a far visita alla nostra parrocchia dalla basilica di Sant’Alfonso a Pagani.

Tra gli anziani – colonna portante della nostra comunità – vogliamo ricordare anche la signora Carmela Calabrese, che da poco ha compiuto 95 anni. Il suo rapporto con la fede è stato ed è ancora molto intenso: ha sempre frequentato la parrocchia e adesso, vista l’età, segue da casa le celebrazioni ed ogni sera recita il Santo Rosario con sua figlia. Per trascorrere le giornate in allegria ha scelto la compagnia di un piccolo chihuahua, di nome Rudy.

IL VOLTO DEGLI ANZIANI DELLA PARROCCHIA È UNO SCRIGNO PREZIOSO DAL QUALE ATTINGERE A PIENE MANI ESEMPI PER VIVERE DA BUONI CRISTIANI

Un’altra nonnina esile ma con tanta energia e voglia di vivere è la signora Francesca Napoli, che il 3 marzo ha compiuto 91 anni. Trascorre le sue giornate tra le faccende di casa ed il suo orto. Nella sua vita ha messo sempre al primo posto la fede trasmettendola a figli, nipoti e pronipoti. Biondina, Stella, Francesca e tutti gli anziani della parrocchia sono, per noi giovani, esempio di perseveranza nella fede e amore per Cristo. Dina Grimaldi

LA VIA CRUCIS PER LE STRADE DELLA CITTÀ

I giovani con la croce

Quest’anno, per preparare il cuore dei fedeli alla Santa Pasqua, i giovani si sono impegnati, insieme a don Gerardo Coppola e a don Francesco Amarante, ad organizzare la Via Crucis in alcune strade della nostra comunità. L’intento principale è stato quello di entrare nelle case delle persone che sono più lontane alla Chiesa ma in particolare quello di far capire ad alcuni giovani come è bello camminare sulle orme di Gesù. Durante i venerdì quaresimali è stata portata in processione una croce in legno, che verrà deposta in piazza alla fine della Quaresima, sulla quale ciascun partecipante ha scritto il proprio nome. APRILE 2017 INSIEME

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE - CASATORI DI SAN VALENTINO TORIO

Alcuni momenti dell'incontro

Famiglia, alla riscoperta della sua identità LO SCORSO 5 MARZO LA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI CASATORI SI È RITROVATA PER UN MOMENTO DI RIFLESSIONE E CONDIVISIONE SULLA FAMIGLIA

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l 5 marzo scorso la parrocchia di Santa Maria delle Grazie di Casatori ha vissuto un momento di grazia e di condivisione comunitaria, in occasione della festa della famiglia. Essere oggi una famiglia cristiana non significa parlare di una dottrina da imparare a memoria; evangelizzare è innanzitutto testimoniare una trasformazione all’interno stesso dell’essere umano che ci porta a rinnovare la nostra fiducia in Dio e a riscoprire il senso genuino della fede. Durante la mattinata siamo stati guidati nella riflessione da Dora Pia Strianese, docente della scuola elementare "Giovanni Bosco", dalla dottoressa Marina Longobardi, animatrice del gruppo giovanissimi, e da Michele Mura, presidente dell’Ac parrocchiale. Nella prima parte ci è stata presentata la figura di Fulvio Scaparro, psicologo e psicoterapeuta italiano, docente all’Università degli Studi di Milano e nelle scuole di specializzazione in Psicologia Clinica e del ciclo di vita. Giudice onorario del Tribunale dei Minori, ha fondato l’associazione GeA –

genitori ancora a sostegno dei figli e dei genitori nelle vicende separative. Abbiamo affrontato un aspetto prettamente sociale della famiglia e della sua evoluzione nel tempo, approfondendo l’importanza dell’ascolto che ogni singolo individuo merita all’interno di essa. Esperienze e condivisione. È stato inevitabile ricordare i punti cardine del matrimonio cristiano: il rispetto reciproco, la fedeltà e la gioia di condividere e di dialogare nonostante le difficoltà. Attraverso delle attività appositamente studiate, le famiglie presenti si sono interrogate sul proprio vissuto e lo hanno condiviso con gioia. Grande importanza è stata data ai bambini che hanno giocato e lavorato insieme agli educatori di ACR. Nel pomeriggio, dopo il pranzo e i momenti di gioco, organizzati dal gruppo giovani, è giunto il momento della condivisione collettiva di tutti i laboratori svolti durante la giornata. A sera, durante la Messa le coppie hanno rinnovato le promesse matrimoniali con l’impegno di ricordare e trasmettere sempre la gioia di stare insieme.


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PAGINE A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA - POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO I membri della nona comunità neocatecumenale

UNITI PER IL BENE DELLA CITTÀ LE PARROCCHIE DI SANT’ANTONIO E DEL ROSARIO INSIEME PER IL “BEN-ESSERE” DI POGGIOMARINO

NEOCATECUMENALI, IL CAMMINO “A FORZA 9” IL CAMMINO NEOCATECUMENALE È PRESENTE NELLA PARROCCHIA SANT’ANTONIO DI PADOVA A POGGIOMARINO DAL 1980. OGGI CONTA 9 COMUNITÀ E 250 PERSONE IN CAMMINO

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a gioia della recentissima nascita della nona comunità neocatecumenale formata da circa 40 “fratelli e sorelle” ci dà lo spunto per aprire una finestra luminosa sul Cammino presente nella nostra parrocchia dal 1981. Ieri come oggi il sacerdote trascinatore, aperto a tutti i carismi, è padre Bruno Montanaro che avviò il primo ciclo di catechesi. Da allora, almeno ogni due anni, è sorta una comunità ed attualmente circa 250 neocatecumenali sono presenti in parrocchia. Centralità della Parola di Dio, liturgia viva e vita comunitaria sono il tripode sul quale tanti giovani e adulti percorrono l’itinerario alla riscoperta del proprio Battesimo, vivendo in piccole comunità di fedeli come avveniva nei primi secoli del cristianesimo. La prima comunità ha terminato il Cammino già da qualche anno, la seconda rinnoverà le promesse battesimali ricevendo la veste bianca nella notte di Pasqua, la terza in questi giorni vive la tappa del Padre nostro che li ha portati a Roma e Loreto. La quarta sta vivendo la solenne professione di fede, con testimonianze pubbliche durante la celebrazione vespertina a Sant’Antonio. La quinta ha da poco vissuto la tappa dell’Iniziazione alla preghiera con la consegna ufficiale a celebrare la Liturgia delle Ore e l’Ufficio delle Letture. Infine la sesta, settima ed ottava vivono il tempo del precatecumenato. Da 36 anni si annuncia l’amore gratuito ed incondizionato di Dio perché solo in Cristo è possibile vivere la vita in pienezza con lo sguardo verso la Gerusalemme celeste.

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osa concretamente possiamo fare per il benessere della nostra Poggiomarino? È il tema che i due consigli pastorali di Sant’Antonio e del Santissimo Rosario di Flocco hanno unitamente affrontato con l’aiuto di esperti nel settore commerciale, ecologico e contabile per sollecitare la comunità civile e religiosa a stare insieme. In seguito si avrà il piacere di parlare anche con chi si interessa della cosa pubblica. Il nostro territorio soffre di endemiche arretratezze che non ci permettono di poter rimandare scelte alle future generazioni. È palese invece la “spinta in avanti” di altre realtà del territorio agrovesuviano. La principale difficoltà è quella di fare sistema ed andare verso l’altro. «La nostra comune chiesa - hanno detto padre Aldo D’Andria e don Antonio Guarino - vuole essere sempre più in “uscita” come chiede papa Francesco. Non vogliamo puntualizzare quello che non va ma dare coraggio e stimolo a fare e fare meglio, guardando lontano più che in basso». Si è parlato anche di start-up: innovare, aprire, ascoltare, dare credito e speranza. Insomma l’ora è adesso, le due parrocchie, la stessa anima, lo chiedono. I giovani in particolare non possono più aspettare.


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BATTISTA - CICALESI COORDINATORE DI REDAZIONE FRANCESCO COPPOLA

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arrivo del nuovo seminarista Giuseppe Villani, oltre a portare molta allegria all’interno della nostra realtà parrocchiale, ci ha suggerito numerose iniziative per coinvolgere i nostri tre gruppi giovanissimi, restii alla partecipazione della messa domenicale. Ha pensato, con la nostra collaborazione e aiutati dalle famiglie che si sono mostrate disponibilissime, di svegliarli nei propri letti a suon di campane e schiuma da barba. Ai ragazzi veniva lasciato un cioccolatino con un pezzo di puzzle che avrebbero dovuto portare in chiesa per comporre un disegno che rimanda alla domeniche di quaresima, poi spiegato da don Andrea Annunziata.

Don Andrea, insieme agli educatori e ai ragazzi

«Entrare in casa dei nostri ragazzi vuol dire addentrarsi nella loro quotidianità - raccontano gli animacuori -. Entrare nella loro camera, significa entrare nella loro intimità e conoscerli ancora meglio. Per noi animacuori è stata un’esperienza unica poiché ci siamo sentiti anche noi “discepoli” di Gesù, annunciatori della Parola di Dio. Lasciare a ciascuno il pezzo di un puzzle, ha fatto capire che siamo tutti parte di una grande famiglia e anche se fosse venuto a mancare solamente un pezzo, il disegno non sarebbe stato completo. Ognuno di noi è importante e insostituibile agli occhi di Dio». Animacuori

Risveglio con i giovanissimi ORIGINALE INIZIATIVA PER AIUTARE I RAGAZZI A PARTECIPARE ALLA MESSA DOMENICALE, SVEGLIATI NEL PROPRIO LETTO

Marilù, Alessio e Anna insieme a don Andrea Annunziata. Con grande gioia, lo scorso 12 marzo, nella Cattedrale di San Prisco hanno ricevuto il mandato di ministri straordinari della comunione
dal vescovo Giuseppe.

IN RITIRO A PORTICI

Lo scorso 11 marzo, un gruppo di educatori della nostra comunità ha partecipato ad un ritiro presso la parrocchia Maria Santissima della Salute a Portici, insieme al seminarista Giuseppe Villani. Accolti con entusiasmo e gioia dai giovani, dopo un pomeriggio pieno di attività e lectio divina, la sera hanno preso parte alla tradizionale preghiera di Lode del sabato.

Domenica 5 marzo, durante la celebrazione eucaristica serale, è stata presentata alla comunità la squadra parrocchiale di calcio a 5 (categoria maturi) che partecipa alla manifestazione sportiva “Gioca con il sorriso”, organizzata dall’ANSPI.

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DI COSTANTINOPOLI - NOCERA SUPERIORE IN REDAZIONE GIOVANNI GIORDANO ED ELISA CALIFANO L’imposizione delle ceneri

“È necessario frequentare la Parola di Dio”

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o scorso primo marzo moltissime persone hanno preso parte alla Celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri presieduta dal nostro parroco don Roberto Farruggio. La parola di Dio ci ha richiamato alla nostra fragilità, anzi alla nostra morte, che ne è la forma estrema. L’uomo è polvere e in polvere ritornerà, ma è polvere preziosa agli occhi di Dio che ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità. Così la formula liturgica “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” trova la pienezza del suo significato in riferimento a Cristo. Anche il Signore Gesù ha liberamente voluto condividere con ogni uomo la sorte della fragilità, in particolare attraverso la sua morte in croce. Ma proprio questa morte, colma del suo amore per il Padre e per l’umanità, è stata la via per la gloriosa risurrezione, attraverso la quale Cristo è diventato sorgente di grazia donata a quanti credono in Lui e vengono resi partecipi della stessa vita Divina. Questa vita che non avrà fine è già in atto nella fase terrena della nostra esistenza, ma sarà portata a compimento dopo “la risurrezione della carne”. Il piccolo gesto dell’imposizione delle ceneri è un invito a percorrere il tempo quaresimale come un’immersione più consapevole e intensa nel mistero pasquale di Cristo, nella sua morte e risurrezione, mediante la partecipazione all’Eucaristia e alla

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vita di carità, che dall’Eucaristia nasce e nella quale trova il suo compimento. Con l’imposizione delle ceneri rinnoviamo il nostro impegno a seguire Gesù, a lasciarci trasformare dal suo mistero pasquale, per vincere il male e fare il bene, a far morire il nostro “uomo vecchio” legato al peccato per far nascere l’uomo nuovo trasformato dalla grazia di Dio. Durante la prima Domenica di Quaresima, don Roberto ha sottolineato che per imparare a riconoscere la via del bene è necessario imparare a ragionare con il modo di pensare di Dio. E per conoscere la volontà di Dio è necessario frequentare la Parola di Dio. Dobbiamo leggere ogni giorno il Vangelo se vogliamo vivere una vera conversione. E in questo impegno siamo aiutati da molti strumenti: app, siti web, TV2000, pubblicazioni e il lezionario sempre aperto in fondo alla Chiesa. L’elenco è stato pubblicato sulla pagina facebook e sul sito della parrocchia e affisso nelle bacheche della comunità. Ogni settimana, inoltre, sul sito della parrocchia www.mariassdicostantinopoli.it è possibile seguire il commento alle letture della Domenica del nostro parroco. Invece ogni venerdì, alle ore 18.30, la Messa vespertina sarà sostituita dalla Via Crucis, mentre ogni mercoledì e venerdì alle ore 15.00 la Chiesa sarà aperta per la recita della Coroncina alla Divina Misericordia. Elisa Califano

Lettura quotidiana del Vangelo: è questo il suggerimento che il parroco ha dato alla comunità Maria SS. di Costantinopoli per vivere a pieno il tempo quaresimale

Un momento della festa

Un momento del pranzo di solidarietà


UN POMERIGGIO DI GIOIA E DIVERTIMENTO Domenica 26 febbraio, tutti i gruppi parrocchiali si sono riuniti nel pomeriggio per festeggiare il Carnevale. Oltre alla maschera, i bambini hanno indossato un sorriso e tanta voglia di divertirsi. La festa è iniziata alle ore 15.30 con balli di gruppo e giochi ed è andata avanti fino alle 17.00 con giochi a squadre. E come in ogni festa che si rispetti, abbiamo condiviso dolci, rustici e bevande preparati e offerti dai genitori dei piccoli. Abbiamo concluso il nostro pomeriggio con la premiazione della maschera più bella e un momento di ringraziamento al Signore animato dal parroco don Roberto Farruggio. Consiglia Amarante

PRANZO DI SOLIDARIETÀ L’entusiasmo non è mancato a Elena Ferrentino e al gruppo adulti di Azione Cattolica, né ai giovani del Movimento Giovanile Costruire e di Azione Cattolica, guidati dal parroco don Roberto Farruggio. Infatti, per l’ottavo anno il centro sociale è stato trasformato in un ristorante per il pranzo di solidarietà, nel giorno dell’Epifania. Tanti ospiti tra persone indigenti, extracomunitari, anziani e persone sole. Per una chiacchiera ed una parola di conforto in più c’era anche don Giuseppe Perano, parroco della comunità San Michele Arcangelo in Nocera Superiore. Che gioia vedere ridere una persona anziana, ammirare lo stupore negli occhi di un bambino per un giochino fatto di palloncini, scoprire l’allegria dei giovani mussulmani che ci hanno mostrato i loro balli e recitato la loro preghiera prima di sederci a tavola. Come diceva san Giuseppe Benedetto Cottolengo: “Esercitate la carità, ma fatelo con entusiasmo”. Annamaria Pecoraro

PASQUA 2017 GLI APPUNTAMENTI

Venerdì 7 aprile: Ore 19.00: Via Crucis al Borgo di Casa Milite

SETTIMANA SANTA 9 aprile, Domenica delle Palme e della Passione del Signore ore 9.00: S. Messa alla Cappella Sant’Antonio ore 10.30: Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e benedizione delle Palme, nella Piazzetta di Uscioli, e processione ore 11.00: S. Messa solenne sul sagrato della chiesa parrocchiale ore 18.30: S. Rosario ore 19.00: S. Messa Triduo Pasquale 13 aprile: Giovedì Santo ore 10.30: S. Messa Crismale presieduta dal vescovo mons. Giuseppe Giudice e concelebrata da tutti i sacerdoti della Diocesi nella Cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore ore 19.00: S. Messa “In Coena Domini” A seguire adorazione eucaristica all’Altare della Reposizione 14 aprile: Venerdì Santo ore 11.00: celebrazione dell’Ufficio delle Letture ore 15.30: Azione Liturgica “In Passio Domini” ore 17.30: sacra rappresentazione della Via Crucis lungo le strade della parrocchia, giunta alla 123esima edizione. Ripercorriamo insieme il cammino di Gesù verso il Calvario. A seguire, processione di Gesù Morto e della Vergine Addolorata 15 aprile: Sabato Santo ore 11.00: celebrazione dell’Ufficio delle Letture ore 23.00: Veglia Pasquale nella Notte Santa Domenica 16 aprile: Pasqua di Risurrezione S.S. Messe ore 9.30 (Cappella S. Antonio) – ore 11.00 – ore 19.00 ore 18.30: S. Rosario SETTIMANA IN ALBIS 18 aprile: martedì in Albis Nel corso della giornata, i fedeli si recano in pellegrinaggio al Santuario di Maria SS. dei Miracoli a Montalbino, Nocera Inferiore ore 19.00: S. Messa nella chiesa parrocchiale 23 aprile: Ottava di Pasqua, Domenica in Albis e della Divina Misericordia S.S. Messe ore 9.30 (Cappella S. Antonio) – ore 11.00 – ore 19.00 ore 18.30: S. Rosario

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN SISTO II - PAGANI COORDINATORE REDAZIONE PARROCCHIALE: MICHELE RAIOLA

STASERA CULTURA “La Felicità” è il tema scelto per il secondo incontro culturale organizzato dalla parrocchia San Sisto II di Pagani, in programma per il 28 aprile

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ncora una volta sarà Omero a dare sostanza e avvio alle esibizioni degli attori con l’episodio di Odisseo e Nausicaa, la tenera fanciulla, figlia del re dei Feaci, che fin dal primo incontro con l’eroe, sporco e lurido per il naufragio, sogna e vede in lui il suo futuro sposo. Ci si può chiedere, allora, se il sogno, anche se inappagato, può dare felicità: le risposte le daranno le canzoni scelte da Alfonso Calandra, i monologhi e i dialoghi di Renato Rescigno e di una madre, Tiziana, che spiega alla figlioletta Maria che la felicità consiste anche nel curare le rose, nel sentirne il profumo e nell’osservare lo spettacolo della natura creatrice e rigeneratrice. Molto profonde, come sempre, saranno le riflessioni della professores-

sa Anna Buonocore che dall’Odisseo omerico partirà per presentare l’Ulisse di Dante, pervicace assertore di un “modus vivendi” non “come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Di natura religiosa sarà l’intervento di don Giuseppe Pironti che presenterà la Vergine Maria come colei che conduce alla “porta del paradiso”, cioè a Cristo, l’unico faro che dona felicità. Ci si aspetta la presenza di un folto pubblico, per sottolineare con scroscianti applausi il gradimento della serata culturale. Ci saranno anche altre esibizioni, ma ci si ferma qui. “Stasera Cultura” si è rivelata una formula vincente, capace di attirare un pubblico numeroso già in un incontro precedente sul tema della libertà, nel rapporto tra uomo e Dio.

LA RASSEGNA L’ULTIMO SPETTACOLO, “MISERIA E NOBILTÀ” DE “LA BOTTEGA DELL’ARTE” SI TERRÀ IL PROSSIMO 29 APRILE

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proseguita a ritmo incalzante la rassegna teatrale, ideata e fortemente voluta da don Giuseppe, finalizzata quest’anno alla raccolta di fondi per aiutare le famiglie a partecipare al campo estivo che si terrà ad Assisi nel mese di agosto. In una sala, quella dell’Auditorium di Pagani, sempre gremita di spettatori sono state rappresentate due opere teatrali: “Un avaro dei nostri giorni” di Alfonso Giannattasio con il suo gruppo di attori “Am. a Te. San Vito”, il 5 febbraio, e “Natale in casa Cupiello” a cura della “Pro Loco in scena” di S. Egidio, il 19 marzo. L’ultimo spettacolo, “Miseria e nobiltà” de “La Bottega dell’Arte” si terrà il prossimo 29 aprile. Si consiglia di affrettarsi ad acquistare i biglietti… il divertimento è assicurato!

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IL BAR-BAZZANO

La comunità si è arricchita di un nuovo ed originale tassello: il Bar-Bazzano costruito dai ragazzi della parrocchia con materiale interamente riciclato


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - PAGANI

Il puzzle

DURANTE LA QUARESIMA, I BAMBINI DELL’ORATORIO SAN GIOVANNI BOSCO HANNO RICEVUTO IN DONO UN ADESIVO E UNA LETTERA. ALLA FINE DEL PERCORSO POTRANNO COMPORRE UN PUZZLE E LA PAROLA JESUS PER RISCOPRIRE LA PRESENZA DI GESÙ NELLE PIEGHE DEL QUOTIDIANO

UNA LETTERA PER OGNI DOMENICA

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io è amore, carità e vita. Il Signore è in quello che facciamo, in quello che percepiamo e nelle persone che incontriamo giorno dopo giorno sul nostro cammino. Quest’anno vogliamo prepararci ad accogliere Gesù non come un rituale, bensì con la speranza che possa essere un incontro nuovo capace di spazzare via i pesi del cuore, l’arrivo di una luce tanto attesa e desiderata. L’oratorio San Giovanni Bosco della parrocchia Santa Maria del Carmine, in occasione della Pasqua, ha proposto un percorso che mira a ricercare il Signore nel nostro vivere quotidiano. Ogni domenica, a partire dalla prima di Quaresima fino alla domenica di Resurrezione, i bambini ricevono un piccolo adesivo che, unito agli altri, andrà a comporre un puzzle: una colomba che si staglia su uno sfondo di luce vivida, la luce del Signore. Insieme al pezzettino del puzzle, i piccoli collezionano una lettera cartonata che a Pasqua consentirà di comporre la parola “JESUS”. Ogni lettera serve a richiamare un aspetto del Cristo Redentore, come ci racconta il Vangelo. La prima domenica di Quaresima, il Vangelo ci mostra Gesù tentato nel deserto, un uomo come noi chiamati a fare i conti con le nostre fragilità. La seconda domenica, con la trasfigurazione sul monte Tabor, Gesù si manifesta come Dio, salvezza del mondo. La terza domenica Gesù è l’acqua viva, che disseta per sempre; il Vangelo della quarta domenica di Qua-

resima ci presenta Gesù che dona luce ai nostri occhi resi ciechi dal peccato. Nella quinta domenica, il Vangelo ci presenta Gesù come vita nuova. L’inizio del percorso. Il cammino quaresimale dei bambini e ragazzi della parrocchia è cominciato il mercoledì delle ceneri: durante la celebrazione hanno ricevuto in dono dei chicchi di grano piantati poi il 17 marzo. Il grano, una volta cresciuto, sarà riportato in parrocchia il martedì della settimana santa, in occasione della Via Crucis dei bambini e il Giovedì Santo sarà posto ai piedi dell’altare della reposizione. L’obiettivo è rendere i bambini protagonisti al fianco di Gesù, che ci ha salvati, rendendoci creature nuove. In cambio chiede solo di amarlo come Lui ci ama. Dobbiamo fare posto a Gesù nella storia della nostra vita e nelle nostre giornate, solo così potremo metterci alla sua sequela e camminare al suo fianco, senza perdere la strada. Chi più dei più piccoli può insegnarcelo? Ripartiamo così tutti insieme e crediamo, perché solo così avremo fede. La Pasqua è del Signore e nel Signore, eppure la Pasqua è in ognuno di noi quando ci facciamo portavoce del suo messaggio. “Beati coloro che custodiranno la parola di Dio”. Ecco lo stile da assumere per vivere questo tempo di preparazione alla Pasqua. Rossella De Rosa APRILE 2017 INSIEME

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Foto Salvatore Alfano

A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - SS. ANNUNZIATA - ANGRI

SEGUENDO L’INVITO DEL SANTO PADRE, IL VESCOVO GIUSEPPE HA ISTITUITO LA SETTIMANA DELLA PAROLA, ANCHE LA PARROCCHIA HA DECISO DI VIVERE UN MOMENTO DI LECTIO DIVINA

LA “SETTIMANA DELLA PAROLA”

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opo la conclusione del Giubileo della Misericordia, papa Francesco ha chiesto di continuare a sperimentare la ricchezza della Misericordia divina, dando particolare importanza all’ascolto della Parola. In questa scia, come un buon pastore che ama il suo gregge, il vescovo Giuseppe ha invitato le parrocchie a vivere la Settimana della Parola, dal 5 all’11 marzo. Il tema scelto è Ascoltatelo. Don Antonio Mancuso ha accolto l’invito, con incontri e approfondimenti distribuiti in tutta la settimana. Come premessa di questa meravigliosa esperienza, il parroco ha chiesto a tutti di lasciarsi stupire dall’opera di Dio, dalla creazione alla salvezza, dalla liberazione alla redenzione. Poi si è soffermato sulla struttura della Bibbia, sui 391 libri dell’Antico Testamento, percorso che abbraccia un’epoca che va dalla Creazione fino al ritorno degli ebrei dall’esilio, e sui 271 del Nuovo Testamento, dalla nascita di Gesù fino alla fine del I secolo. Scritta da almeno 44 autori, tutti guidati dallo Spirito Santo, la Bibbia conserva particolari che aiutano a comprendere meglio questa meravigliosa cronaca della Parola che Dio ha rivolto all’uomo. A seguire, don Antonio ha spiegato la divisione degli anni liturgici. Nel primo (Anno A) Matteo mette in evidenza il Padre; nel secondo (Anno B) Marco fa risaltare il Figlio,

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nel terzo (Anno C) Luca ci illumina sullo Spirito Santo. Per questo motivo don Antonio ha preparato una lectio sul Vangelo secondo Matteo (17, 1-9), la Trasfigurazione, divisa in cinque momenti: la lettura, momento in cui leggiamo la Parola di Dio lentamente ed attentamente affinché penetri in ognuno di noi, facendo attenzione ai soggetti, ai verbi, al quando e al dove; la meditazione, un’azione della mente che cerca con ardore la conoscenza della verità: un ritornare sul significato della Parola ascoltata e studiata per entrare nella profondità del suo messaggio; la preghiera è il momento di lasciare da parte il nostro modo di pensare e permettere al nostro cuore di parlare con Dio; la contemplazione, intesa come abbandono totale a parole e pensieri santi. L’actio: comprendere e riferire a noi stessi ciò che leggiamo nella scrittura, poiché la Parola diventi proposta e progetto operativo in ognuno di noi. La Settimana della Parola ha avuto termine lo scorso 11 marzo conseguendo esiti più che lusinghieri sotto il profilo educativo verso il mondo laico, che opera quotidianamente nella parrocchia; sotto l’aspetto riflessivo per i fedeli accorsi ogni sera in gran numero e, soprattutto, per la comunione che si è creata tra quanti alla fine di ogni incontro si soffermavano convenendo con gioia per l’arricchimento spirituale ricevuto. Carmelina Pace


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN MICHELE ARCANGELO NOCERA SUPERIORE

Il momento dell’adorazione eucaristica

SULLE ORME DI SANT’ALFONSO MARIA FUSCO

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estimone di misericordia, così è stato definito da papa Francesco, don Alfonso è nato ad Angri dove ha servito Dio e la Chiesa presso la chiesa di San Giovanni Battista. Carattere mite, sensibile alla preghiera e attento ai poveri, a soli 11 anni espresse il desiderio di entrare in Seminario e fu ordinato sacerdote all’età di 24 anni. Durante gli anni di formazione, sognò Gesù Nazareno che gli chiese di fondare un istituto di suore e un orfanotrofio maschile e femminile. Nacque così la Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista e la Piccola Casa della Provvidenza che accoglieva orfane e bambini bisognosi. Quando non c’era nulla da mangiare, don Alfonso non perdeva la sua fiducia sconfinata nella Provvidenza. Diceva alle suore: «Non vi preoccupate figlie mie, ora vado da Gesù e ci penserà lui. A chi crede, tutto è possibile!». Un grande esempio di umanità che ha toc-

cato il cuore dei fedeli di San Michele Arcangelo che lo hanno accolto presso la Basilica di Materdomini. Da qui, dopo aver recitato il rosario meditato, giunti in processione presso la parrocchia, l’urna del Santo è stata posta accanto alla fonte battesimale, segno di rinascita a nuova vita e porta di ingresso alla fede cristiana. Ad accogliere il Santo educatore c’erano anche alcune suore battistine che hanno partecipato alla festa con gioia e commozione. Per il parroco, don Giuseppe Perano, questi giorni sono stati «una grande opportunità per metterci sulla via della santità. Un uomo esemplare è passato per le strade che continuamente percorriamo ed ha molto da insegnarci». Durante questa settimana di festa e preghiera, dopo la celebrazione eucaristica i vari gruppi parrocchiali hanno animato l’adorazione eucaristica. Sono stati giorni di grazia che ci hanno ricordato che la chiamata alla santità è per tutti, nonostante pregi e difetti. Federica Pepe

DAL 26 FEBBRAIO AL 5 MARZO LA PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO IN NOCERA SUPERIORE HA ACCOLTO LE SPOGLIE MORTALI DI SANT’ALFONSO MARIA FUSCO, PROCLAMATO BEATO NEL 2001 E CANONIZZATO NELL’OTTOBRE DEL 2016

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LE SUORE FRANCESCANE DI SANT’ANTONIO: LA STORIA di p. Paolo Saturno

Madre Rita Fiore

Il governo di madre Rita Fiore

L’undicesimo consiglio generale si riunisce il 3 agosto del 1952 e delibera su tre punti all’ordine del giorno. Nella seduta successiva, datata 30 agosto 1952, trova soluzione definitiva la vicenda legata alla casa di Quisisana

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a tredicesima seduta del Consiglio generalizio di madre Rita Fiore si svolge il 3 maggio 1952 e delibera su tre punti all’ordine del giorno. Bisogna decidere se accettare la proposta di padre Vittorio Turtaro, guardiano di San Martino Valle Caudina, di aprire un asilo infantile in un appartamento donato ai francescani dalla signorina Elvira Clemente. La consigliera madre Teresa Continelli, superiora della vicina casa di Montesarchio (BN), esorta ad accettare l’invito chiedendo lo stabile in donazione o in uso perpetuo al governo francescano della Provincia Sannitico-Irpina. Al secondo punto all’ordine del giorno c’è la proposta di don Pasquale Senatore, suffragata dal Vescovo di Crotone, mons. Raimonti, di istituire un asilo a Papanice, in provincia di Crotone. Le suore e la superiora di Crotone invitano ad accettare la donazione per avere il conforto della vicinanza di consorelle nella lontana Calabria. Occorre anche decidere se accettare la proposta di don Nicola Comparone e famiglia che desidera donare dei locali da ristrutturare, in Borgo San Lorenzo di Aversa (NA), da destinare all’apertura di un asilo o alle opere apostolato proprie dell’Istituto francescano di sant’Antonio. 30 agosto 1952. La quattordicesima seduta del consiglio generale ha luogo il 30 agosto 1952 e stabilisce di far trasferire le suore di Quisisana di Castellammare di Stabia (NA) dai locali della parrocchia, dove sono state ospitate fino a quel momento, nel nuovo stabile, l’ospizio “S. Rita”. Si conclude così quell’iter iniziato il primo maggio del 1940.

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Per comprende meglio il percorso, ne ripercorriamo le tappe principali. Il primo maggio 1940, su invito del prof. Tropeano, si decide di visitare la sua colonia femminile permanente di “minorate” in Quisisana; il 15 maggio si delibera di inviarvi quattro suore che, di fatto, vi si stabiliscono il 6 giugno 1940 fino al 25 aprile del 1942, data in cui vengono richiamate perché “l’opera presso la quale esse lavorano non è adatta al loro apostolato”. Intanto, il 28 luglio dello stesso anno, il parroco di San Matteo in Quisisana, mons. Alfredo Santaniello, avendone ammirato l’operato, le invita presso la sua parrocchia a dirigere il nascente asilo “S. Rita”. Il 3 agosto 1949, mons. Santaniello, sentendosi troppo anziano per continuare la costruzione dell’ospizio “S. Rita”, attiguo all’omonimo asilo, ne propone la donazione alle suore a condizione che ne completino la costruzione e acquistino il suolo su cui si trova perché, essendo di pertinenza della parrocchia, potrebbero insorgere successivamente problemi con i futuri parroci. Il 10 settembre si stabilisce che l’acquisto del suolo, per la cifra di 200.000 lire, avverrà con compromesso tra la curia vescovile e il governo generale di madre Rita Fiore. Il 30 agosto 1952 i lavori dell’ospizio sono ultimati, l’asilo nel settembre 1950 è già stato congruamente arredato e le suore si trasferiscono dalla parrocchia a quella che è, ancora oggi, la loro casa di Quisisana.


IN VERSI di mons. Giuseppe Giudice

MATTINO DI PRIMAVERA Senti? Entra la vita e ti sorprende ti invita ad uscire fuori ti aspettano prati di primavera e cieli azzurri e tutta la vita si fa poesia, lode, canto, offerta. Fiori nuovi alla tua finestra e ritorna amico il canto degli uccelli. E l’inverno si fa memoria, ora è dietro le spalle tutto il tempo del freddo, dell’acqua, della neve. Anche il dolore sembra addolcito in questo mattino di primavera. Mattino di primavera: tu ci vieni incontro con il canto della speranza: parola ultima e vera di ogni vita.

(Foto Salvatore Alfano)

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CULTURA ARTE... RISCHI

di don Natalino Gentile

APPUNTAMENTI CULTURALI a cura di Mariarosaria Petti

Un maggiordomo racconta le opere di Palazzo Reale a Napoli ai bambini accompagnati dalle loro famiglie: l’arte a portata di tutti Pablo Picasso e altri viaggiatori. Una nuova grande mostra promossa dal Marte (Cava de’ Tirreni) in collaborazione con il settore Musei e Biblioteche della Provincia di Salerno e con l’apporto storico-critico di Marco Alfano. Fino al 18 giugno 2017, quarantasei opere di Pablo Picasso – tra incisioni, litografie e ceramiche – sono in esposizione in un itinerario ben definito dal sottotitolo: “Storie naturali e viaggi spirituali”.

“Uoglio p’a lampa”

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icordo con nostalgia quando, fanciullo, una nonnina arzilla girava per il paese, faceva uscire la mamma e le gridava: “Uoglio p’a lampa”, cioè olio per la lampada! Chi offriva un uovo, chi uno spicciolo, chi addirittura un salame. La donnetta convertiva tutto in moneta per comprare l’olio per la lampada del Sacramento. Già, perché si usava l’olio e quello purissimo. Ed una volta, in particolare nelle chiese più grandi e più ricche, anche questo oggetto diventava prezioso. Nel corso dei secoli, artisti ed orefici, argentieri ed artigiani ce ne hanno lasciato esemplari straordinari, rispettando le norme liturgiche, come ci raccomanda la Chiesa: Non si trascuri di collocare accanto al tabernacolo il luogo per la lampada dalla fiamma perenne, quale segno di onore reso al Signore. Ma proprio la facilità dell’ablazione e la sua preziosità hanno reso appetibile l’oggetto. E basta poco, un attimo di distrazione del sagrestano o l’apertura prolungata di una cappella senza la custodia delle suore e ladri e furfanti staccano e rubano. Lasciando magari sul pavimento una macchia d’olio: l’unica prova che nessuna legge chiamerebbe a testimoniare e che, unita alle lacrime del dispiacere, non ci restituiranno né l’olio, né la lampada.

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#Famigliealmuseo è l’iniziativa di CoopCulture per accompagnare grandi e piccini alla scoperta del nostro patrimonio storico-artistico. Fino al 28 maggio 2017, le famiglie potranno prenotare visite gioco, performance musicali e laboratori didattico-creativi per conoscere le opere d’arte custodite a Palazzo Reale e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Per info: 848 800 288; +39 06 399 67 050 da cellulari e dall’estero. Corporea. A quattro anni dall’incendio doloso che devastò lo Science Center di Città della Scienza di Napoli, apre i battenti Corporea, il museo interattivo del Corpo Umano e il Planetario in 3D più grande d’Italia. Un viaggio nei segreti del corpo umano in una struttura di oltre 5mila metri quadri, su tre livelli, con 14 isole tematiche, esposizioni, micro installazioni e postazioni interattive.


L'ANGOLO DELLE RECENSIONI a cura di Mariarosaria Petti

Il sole tra le mani Autore: Roberto Ritondale Leone Editore Prezzo: € 10,90 Dopo il successo con “Sotto un cielo di carta”, Roberto Ritondale si propone al pubblico con un nuovo romanzo, “Il sole tra le mani”. Aldo Montesi, emigrato da Milano a Napoli (proprio come l’autore, originario di Pagani) è uno strano voyeur del lutto. Un viaggio all’interno del protagonista, che rispecchia l’itinerario che ciascuno di noi compie per porre fine alla sua eclissi e abbracciare la luce.

di Salvatore Alfano

I TESORI DEL MUSEO DIOCESANO Secchiello liturgico in argento del XIX sececolo proveniente da una donazione privata. Il museo è aperto al pubblico ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30.

L’Arminuta Autore: Donatella Di Pietrantonio Giulio Einaudi editore Prezzo: € 17,50 L’Arminuta – in dialetto abruzzese “la ritornata” – è una ragazzina che bussa alla porta di una sorella che non conosce il suo volto. Sullo sfondo, un Abruzzo duro e poco conosciuto fa da cornice ad una storia nella quale l’autrice affronta temi importanti come quello della maternità, della responsabilità e della cura, da una prospettiva originale e con rara intensità espressiva.

di Salvatore Alfano

Io accolgo te Autore: Silvio Longobardi Editrice Punto Famiglia Prezzo: € 14,00

Foto Salvatore Alfano

Accompagnare gli sposi nel percorso nunziale è un cammino impegnativo. La pubblicazione destinata ai parroci propone alcune catechesi che hanno il compito di parlare al cuore dei coniughi, perché sia sempre viva in loro la vocazione matrimoniale. APRILE 2017 INSIEME

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di Peppe Iannicelli

MISERIA E NOBILTÀ

I MAGISTRATI DI ALESSANDRIA PROSCIOLGONO IL VIOLENTATORE DI UNA BAMBINA DOPO VENTI ANNI PER SOPRAVVENUTA PRESCRIZIONE. TRA CAVILLI E RITARDI, UNA SECONDA E GRAVISSIMA VIOLENZA

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QUALE GIUSTIZIA?

ngiustizia è fatta! Una bambina è stata violentata per due volte dai magistrati e dallo stupratore libero per prescrizione. Prima la brutale violenza fisica tra le mura domestiche. Poi la violenza ancora più brutale, se possibile, dei magistrati che, dopo venti anni dal crimine, hanno prosciolto il criminale per sopravvenuta prescrizione. La colpa è tutta di magistrati incapaci e sfaticati che non sono riusciti a concludere in tempo utile il processo. Una colpa gravissima. “Questo è un caso in cui bisogna chiedere scusa al popolo italiano”. Così ha esclamato in aula, la giudice della Corte d’Appello Paola Dezani, che ha dovuto prosciogliere il violentatore di una bambina, condannato in primo grado a 12 anni di carcere dal tribunale di Alessandria. Dai fatti contestati sono passati venti anni. E così l’orrendo crimine è andato in prescrizione. La bambina violentata, dal compagno della madre, aveva sette anni quando subì gli abusi sessuali. Oggi è una donna di ventisette anni, che non sa proprio cosa farsene delle scuse dei magistrati. Chiedeva giustizia ed invece il suo

aguzzino è a piede libero senza aver scontato la pena per il male fatto. Tutti i magistrati responsabili di questa oscena vicenda devono esser licenziati. Magistrati incapaci e scansafatiche che offendono la toga, gettano nel fango il diritto e fanno scatenare orrendi pensieri come quello di farsi giustizia da soli contro il brutale stupratore visto che lo Stato non è capace di punire ai sensi del diritto. Mi chiedo cosa abbiano avuto di meglio da fare negli ultimi venti anni i giudici di Alessandria per non potersi occupare in maniera più efficace di un caso così grave ed eclatante? Mi chiedo quali altri crimini abbiano punito e perseguito in questo tempo lunghissimo? Sarebbero stati così lenti nell’amministrare la giustizia qualora a subire la violenza fosse stata la loro bambina? La vicenda è oggetto di un’ispezione disposta dal Ministro della Giustizia. Bisognerà accertare se vi siano state responsabilità nell’epilogo vergognoso della vicenda. Di certo uno stupratore l’ha fatta franca tra cavilli, ritardi, incapacità. E chi ha sbagliato deve pagare.


X EDIZIONE PREMIO

EUANGHELION 10-12 maggio Curia vescovile Nocera Inferiore

DAL CENTRO ALLA PERIFERIA: QUANDO COMUNICARE È UNA BUONA NOTIZIA Mercoledì 10 maggio ore 10.00 - FESTA CON I BAMBINI della scuola primaria che hanno partecipato al concorso "Io Comunico" Giovedì 11 maggio ore 19.00 - CONSEGNA DEL PREMIO EUANGHELION

Intervengono Mons. Giuseppe Giudice Vescovo Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Don Ivan Maffeis Direttore Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali Vincenzo Morgante Direttore Testata Giornalistica Regionale Rai Venerdì 12 maggio ore 19.00 - CONSEGNA DEL PREMIO EUANGHELION "I Ragazzi del Bambino Gesù"

Diocesi Nocera Inferiore-Sarno

Ufficio Comunicazioni Sociali

Mensile di attualità e cultura dell’Agro

Priscus Società Cooperativa


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La Santita’ Cristiana

SOLENNI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI MARIA SS. DI COSTANTINOPOLI E SAN PASQUALE BAYLON 1722 MAGGIO 2017 LUNEDI’ 8 MAGGIO 2017 Ore 19.00: Tradizionale Solenne Intronizzazione delle Statue di Maria SS. di Costantinopoli e San Pasquale Baylon Ore 19.30: S. Messa Solenne e intronizzazione delle Reliquie di San Pasquale DOMENICA 14 MAGGIO 2017 Ore 20.30: Presentazione del XIX Concorso Internazionale dei Madonnari di Nocera Superiore in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Nocera Superiore e l’Associazione Commercianti Nocera Superiore Corso Matteotti e Via Roma con spettacoli e animazioni OSPITI: Kermesse da Made in Sud, Nello Iorio Nonno Moderno, Maria Bolignano e Miss Ilude MARTEDI’ 16 MAGGIO 2017 Ore 22.30: Liturgia del Transito di San Pasquale Baylon MER MERCOLEDI’17 MAGGIO 2017

“SOLENNITÀ DI SAN PASQUALE BAYLON" PATRONO DEL CULTO EUCARISTICO S. Messe: 8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.00 - 12.00 - 17.00 - 18.00 -19.30 - 21.30 In mattinata e nel pomeriggio: passaggio della Banda Musicale “Cava De Tirreni” per le principali strade della Parrocchia Ore 12.00: Matineè del Concerto Bandistico Ore 21.00: Concerto Lirico Sinfonico del Gran Concerto Bandistico Ore 21.30: Spettacolo di tammorre e folklore GIOVEDÌ 18 MAGGIO 2017

ADORAZIONE EUCARISTICA Dalle ore 8.00 alle ore 22.00 Ore 19.00: Santa Messa Ore 20.30: Il Canto dei Bimbi con la partecipazione di Rosanna Ferrara da Io Canto Ore 22.30: Ciro Giustiniani - cabaret da Made in Sud VENERDÌ 19 MAGGIO 2017 XIX CONCORSO INTERNAZIONALE DEI MADONNARI in Via Vincenzo Russo LA REALIZZAZIONE Ore 19.00: S. Messa con Benedizione dei Gessetti dei Madonnari Ore 21.00: Esibizione delle scuole di Danza della regione Campania OSPITE: SIMONE SCHETTINO


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