Insieme - Estate 2018

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LUGLIO-AGOSTO 2018 N. 7 ANNO XIII € 1,20

sieme MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

L'APPROFONDIMENTO Tesori abbandonati

I NOSTRI CONSIGLI

ESTATE 2018

SUGGERIMENTI PER IL TEMPO LIBERO




sieme

Tesori abbandonati

I NOSTRI CONSIGLI

ESTATE 2018

SUGGERIMENTI PER IL TEMPO LIBERO

Il Primo Piano del numero di luglio-agosto di Insieme è dedicato al patrimonio archeologico. Un viaggio tra le bellezze dell’antica Nuceria Alfalterna, lucchetti chiusi, erbacce e siti inaccessibili. Quado ci sarà un’inversione di tendenza politica e culturale? In un’intervista, l’archeologo Mario Torelli fa il punto sullo stato di salute dei tesori archeologici della Valle del Sarno, un bilancio per nulla positivo. Lo Speciale Estate è un appuntamento fisso del numero estivo. Tanti consigli per vivere il tempo del riposo: letture, film, passeggiate, sagre, per un autentico ristoro del corpo e dello spirito. A tenervi compagnia, il contest estivo #MIDAIUNAGIOIA. Il regolamento completo del concorso è sulla Pagina Fb “Mensile Insieme”. L’apertura di Vita nell’Agro è dedicata al festival della solidarietà, organizzato ad Angri dall’associazione Braccia Aperte onlus. Nella rubrica Qui Regione parliamo dell’immissione, nell’arco di due anni, di circa 10mila unità lavorative negli enti locali e nella pubblica amministrazione. In Vita ecclesiale, il punto sulle due giornate di Sosta ecclesiale del 16 e 18 giugno. E, ancora, raccontiamo la storia vocazionale di mons. Vincenzo Leopoldo, nuovo delegato ad omnia della diocesi di Nocera InferioreSarno. Dopo le polemiche sulla nave Aquarius, nella rubrica Le parole della fede abbiamo riletto il magistero della Chiesa sui migranti. L’ultima è firmata da Alessandro Iapino, responsabile Ufficio stampa e social media manager dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e ci presenta la carta dei diritti del bambino inguaribile, il documento elaborato dopo le tristi vicende dei piccoli Charlie Guard e Alfie Evans. Ci rivediamo il 9 settembre.

in punta di matita... di Venoki e Martina Nacchio

L'APPROFONDIMENTO

Foto di copertina pixabay.com

Sommario

LUGLIO-AGOSTO 2018 N. 7 ANNO XIII € 1,20 MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

COMMENTI 5 Nemmeno un lavoro decente di Silvio Longobardi 62 La carta dei diritti del bambino inguaribile di Alessandro Iapino L’APPROFONDIMENTO 8 Povera e nuda vai, archeologia! 10 L’isola che non c’è 13 Monumenti straordinari che vanno in malora 16 SPECIALE ESTATE VITA NELL’AGRO 22 La musica al servizio della solidarietà di Martina Nacchio 28 La vita sotto il tendone di Salvatore D’Angelo 29 Ponti e non muri di Sofia Russo

BACHECA 45 Gli auguri della redazione NEWS PARROCCHIE 46 Notizie dalle parrocchie IN PARROCCHIA 52 Pagine parrocchiali RUBRICHE 25 Qui Regione di Andrea Pellegrino 26 Il pediatra risponde di Salvatore Guercio Nuzio 27 Sale in zucca di Raffaella Marciano

16. speciale estate Suggerimenti per le vacanze estive

CULTURA 30 Arte… rischi Oggi al Museo 31 In versi di mons. Giudice 31. VITA NELL'AGRO Braccia Aperte for Africa

VITA ECCLESIALE 32 Oggi devo fermarmi a casa tua 37 Una lunga storia d’amore 38 "Lavorerò con prudenza e discrezione"

62. L’ULTIMA Il documento del "Bambino Gesù"


EDITORIALE di Silvio Longobardi

Nemmeno un lavoro decente

U

n’autentica discarica umana. Così i quotidiani nazionali hanno descritto San Ferdinando, il Comune calabrese balzato agli onori della cronaca per l’uccisione di Soumayla Sacko, un bracciante del Mali, uno dei tanti migranti che in quella terra lavorano nei campi anche 12 ore al giorno ricevendo una misera paga. Una situazione davvero intollerabile, un degrado sociale che chiede e pretende risposte dalla politica. Tutti chiedono interventi urgenti ma nessuno si domanda perché e come siamo arrivati a questo punto. E invece è proprio questo il punto di partenza. I lavoratori di San Ferdinando sono venuti da Paesi diversi, accomunati dalla povertà e dal desiderio di una vita dignitosa, più decente di quella che hanno lasciato. Se hanno accettato condizioni di lavoro così avvilenti, evidentemente l’accoglienza non ha funzionato, non ha creato quel corridoio umanitario che protegge e conduce ad una vita più dignitosa, non ha messo in moto un graduale processo di integrazione. Altrimenti non sarebbero finiti a vivere nelle baracche di lamiera, sottomessi a caporali senza scrupoli. A scanso di equivoci, dico ad alta voce che questi migranti sono da ammirare perché hanno accettato un lavoro faticoso e sottopagato pur di guadagnarsi da vivere, nell’attesa di mettere da parte una somma che permette di trovare maggiore stabilità e di ricongiungersi con i loro familiari. Altri forse, meno virtuosi di loro, hanno accettato proposte più seducenti e illegali oppure vivono alla giornata. Onore al merito.

Quello che accade in Calabria purtroppo non è un fenomeno isolato e suggerisce una domanda alla quale la politica deve rispondere con spietata concretezza: quanti migranti può accogliere ogni anno l’Italia? Parlo di migranti e non di profughi. Tra tante parole e polemiche, non trovo questa domanda così semplice che, a mio parere, dovrebbe essere il costante criterio di riferimento di una politica che non innalza bandiere ideologiche ma cerca di rispondere con i fatti ai problemi e alle tragedie del nostro tempo. Se accogliere significa anche integrare. E se l’integrazione non resta una bella parola ma si sostanzia di interventi concreti volti a inserire i soggetti nella vita sociale, dobbiamo chiederci quante risorse possiamo investire ogni anno. I migranti non sono numeri ma persone e ciascuna con un volto e una storia. Ma proprio perché vogliamo rispettare la persona, abbiamo il dovere di definire quali e quanti mezzi possiamo mettere in campo. Questo deve fare la politica. Altrimenti inganniamo tutti quelli che approdano sulle nostre coste, facciamo pensare di avere tutto. In realtà, non siamo in grado nemmeno di dare un lavoro decente. La retorica dell’accoglienza ad ogni costo ha un suo fascino letterario ma la storia insegna che le utopie generano mostri. In giro ci sono troppi predicatori ma pochi sono realmente disposti a farsi carico del disagio altrui, pagando di persona, aprendo le porte di casa o rinunciando alle proprie comodità. Meno parole e più fatti.

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posta@insieme.it a cura di Antonietta Abete

“Ho cantato per il Papa” Michele Sole ha 34 anni ed è originario di Nocera Inferiore, è cresciuto all’ombra della chiesa di Maria Materdomini a Fosso Imperatore. Trasferitosi a Loppiano, alla scuola dell’Ideale del Movimento dei Focolari, è entrato nel gruppo musicale internazionale Gen Rosso fondato nella cittadella toscana nel 1966, per volontà di Chiara Lubich. Lo scorso 10 maggio ha cantato per papa Francesco e ci racconta la sua esperienza.

Michele Sole insieme al pianista, alle spalle di Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, al termine dell’esibizione dinanzi al Papa sul piazzale del Santuario di Maria Theotokos

Michele Sole e gli altri componenti del Gen Rosso salutano con il canto il Papa al termine della visita a Loppiano

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Cari amici, ho sempre amato cantare, soprattutto farlo per far felici gli altri. Quando ho conosciuto il Movimento dei Focolari e, quindi, il carisma di Chiara Lubich, ho compreso profondamente che il mio cantare poteva e doveva essere un dono che io stesso avevo ricevuto dall’alto e che, per amore, andava trasmesso a chiunque mi avesse ascoltato! Dico questo perché quando ero adolescente, ho provato a entrare ad Amici, il talent di Canale 5, e l’intenzione non era quella di cantare solo per amore. Non andò bene. Dio non sbaglia mai, sa bene cosa fare! Da quasi sei anni canto nel gruppo Gen Rosso, la band internazionale del Movimento dei Focolari. Dio mi ha regalato la possibilità di viaggiare in quasi tutto il mondo per portare il dono del canto e della musica ai popoli più diversi, soprattutto ai più giovani. Con questa nuova anima nel fare spettacolo e cantare, negli ultimi anni è nato in me un nuovo sogno, quello di cantare per il Papa. Si è realizzato lo scorso 10 maggio in occasione della visita di papa Francesco a Loppiano, prima cittadella del Movimento dei Focolari dove vivo e lavoro. Quando mi è stato chiesto di cantare non potevo crederci, davvero Dio ascolta i nostri desideri più intimi e veri. Che gioia! Ma non è finita qui. Cosa mi chiedono di cantare per il Papa? “Madre Dolcissima”, una canzone del tutto speciale per me, perché è quella che amavano tanto la mia mamma e sua zia, che io chiamavo nonna. Potete immaginare l’emozione. E arriva finalmente il fatidico 10 maggio; il Papa atterra a Loppiano, saluta la folla che lo attende ed entra nel Santuario di Maria Theotokos per pregare davanti all’icona della Mamma celeste. Nel frattempo io comincio a cantare. Penso tra me e me: «Non canterò davanti al Papa, lui è ancora in chiesa». Ma proprio sul finale della canzone, Francesco esce e mi ritrovo davanti a lui. Un momento unico, che è rimasto incastonato in quell’attimo di eterno. Finisco e torno dietro le quinte, lì scoppio in lacrime per la grande e forte emozione! Davvero Dio non si lascia vincere in generosità quando a Lui diciamo il nostro sì. Michele Sole


IMPRONTE "Ma il treno dei desideri..." è il verso di una famosa canzone e il pensiero degli abitanti dell'A gro nocerino, in attesa nelle desolanti stazioni o alle fermate degli autobus. (Foto Salvatore Alfano) LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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L'APPROFONDIMENTO a cura di Salvatore D'Angelo

Povera e nuda vai, archeologia! Q

uando un amico mi ha chiesto di pubblicare delle foto sul teatro di Pareti, per un servizio sui siti archeologici dell’A gro, ho dovuto ripescare nel mio archivio personale, viste le difficoltà presenti: non tanto il cancello arrugginito, il lucchetto, la mancanza di custodi e altro, quanto l’invasione delle erbacce che hanno completamente obliterato il tutto. Qualcosa del genere si ritrova nella abbandonata Necropoli di Pizzone, dove fu trovata la famosa tomba del calzolaio; non migliore sorte hanno avuto gli scavi del foro boario, a ridosso di S. Maria Maggiore, dove malinconici teloni stentano a difendere dalle intemperie gli splendidi stucchi che, benché acefali, raccontano ancora la storia di Ercole. È la situazione generale, più o meno insoddisfacente, del nostro patrimonio archeologico. Sembra andar meglio al Battistero, dove la frequentazione sia religiosa che turistica, impone la salvaguardia e la custodia del monumento. Ma qui, se non si interviene, degli affreschi tardogotici dell’area sepolcrale non rimarrà che la memoria cartacea. Versi non dant panem diceva Orazio; il popolo vuole i circenses, se si spendono migliaia di euro per un comico di piazza e non 10 euro per appendere i quadri di una mostra.

A che serve ricordare che un amministratore aveva a cuore più una partita di pallone che un incontro culturale con le figlie del famoso archeologo Stettler, autore di una insuperabile tesi in tedesco sul nostro Battistero? Non vogliamo rammentare le alienazioni dei reperti o la distruzione dei medesimi per costruire nuovi edifici, e quanto materiale giace ancora nei depositi. Bisognerebbe invertire la rotta e crederci nell’indotto economico del settore. Abbiamo tra le mani una bacchetta magica e novelli Mida possiamo trasformare in oro tutto quello che scaviamo, senza necessariamente condannarci alla fame o alla sete. Ed invece eccoci a lamentare le magagne, i dissesti ambientali e gli intrallazzi amministrativi, il prevalere degli interessi privati su quelli del bene comune. A quando un’inversione di politica? Quando la finiamo di vantarci del nostro enorme patrimonio artistico come Paperone sulla montagna di dollari, mentre i nipotini devono fare sacrifici per avere un centesimo? Domani è un altro giorno; speriamo altri sindaci, altre Amministrazioni, capaci di fare cultura, vivendo la cultura millenaria del nostro Agro. Lo speriamo. Come il lacerto di affresco evanescente nel giardino retrostante il lapidarium del Battistero che attende la resurrezione. don Natalino Gentile

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Il teatro ellenistico romano di Pareti a Nocera Superiore

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L'APPROFONDIMENTO

L’isola che non c’è

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l ragazzo è capace, ma potrebbe fare meglio»: vale per gli studenti ma potrebbe valere anche per i numerosi tesori archeologici che spuntano in molti punti della valle del Sarno. Le potenzialità (capacità) ci sono, ma si potrebbe fare meglio. Anzi, si dovrebbe fare. Finora, tralasciando le iniziative spot, nulla si è seriamente mosso in chiave di sviluppo turistico. Ci sono i cartelli, ma i siti sono quasi del tutto inaccessibili. Un eroico turista che decida di visitare le bellezze dell’antica Nuceria Alfaterna si ritroverebbe a fare i conti con erbacce, nella totalità dei casi, e cancelli chiusi.

Un tour nei sogni

Il tour potrebbe cominciare dal parco archeologico dell’ex foro boario di Nocera Superiore. La campagna di scavo portata avanti tra il 2004 e il 2007 ha consentito di far emergere un edificio termale, con alcune stanze caratterizzate da stucchi e decorazioni in rosso pompeiano. Almeno così erano all’epoca della scoperta, ora i particolari sono coperti da teli impolverati e l’intero edificio è sovrastato da una copertura in lamiera che non rende merito alle caratteristiche del sito. Già nel 1800, poco più a ovest, si intercettò un edificio termale, forse la prosecuzione di

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Viaggio tra le bellezze archeologiche dell’antica Nuceria Alfaterna. Tra lucchetti chiusi ed erbacce, emblema di una storia inaccessibile e di uno sviluppo irraggiungibile


I resti archeologici nel sito dell'ex proprietà Fasolino. Da A. Pecoraro (ed), Nuceria Alfaterna e il suo territorio. Dalla fondazione ai Longobardi, vol.I, Nocera Inferiore 1994.

Le erbacce che attualmente invadono il sito dell'ex proprietà Fasolino

Lapide con iscrizione greca ΘΕΟΚΤΙCT/OC/ (fondata da un dio)

Ripasso di storia

Nuceria Alfaterna sorse nel VI secolo a.C. e fu una delle più grandi città della Campania antica, abitata, e via via accresciuta, dagli Osci, dagli Etruschi, dai Sanniti e infine dai Romani. Oggi il suo territorio corrisponde a quello di Nocera Inferiore e Nocera Superiore. Fu un centro così importante, già prima di conoscere la dominazione romana, che batteva la sua moneta, ed era dotata anche di un suo particolare alfabeto, il “nucerino”, l'osco.

quello messo in luce nel 2006. Tutta la zona di Santa Maria Maggiore è caratterizzata da resti archeologici, alcuni dei quali si è deciso di interrarli per meglio conservarli. Nello stesso perimetro c’è il sito dell’ex proprietà Fasolino. È recintato e ricoperto di rovi. Un passante mai immaginerebbe che sta costeggiando il rudere di una domus romana che affaccia su un decumano, con affreschi e mosaici che farebbero impallidire anche il turista meno esperto. A sentire chi confina con quel terreno, quella scoperta ha arrecato più danni che benefici. L’area abbandonata offre solo rifugio ai roditori, che proliferano e infestano la zona. Altro che sviluppo. A Nocera Superiore c’è la bellissima e ugualmente inaccessibile necropoli di Pizzone, che costeggia il torrente Cavaiola, alle spalle di un’industria agroalimentare di primo ordine. Conserva alcuni monumenti funerari databili nel I sec. a.C., allineati lungo la strada che usciva dalla città di Nuceria e si dirigeva verso Oriente. Quando è accessibile, è possibile vedere il monumento dei Corneli, quello dei Lutatii e quello dei Numisii. Sul percorso del turista si colleziona un altro lucchetto, quello del teatro ellenistico romano di Pareti. Girando tra i vicoli del quartiere nocerino si può ben riscontrare come le case più vecchie siano state costruite su resti di epoca romana o siano caratterizzate da fregi ritrovati durante l’edificazione degli stabili moderni. Imboccando un vicolo e seguendo la segnaletica sbiadita ci si ritrova in un campo coltivato, con davanti un cancello di ferro blu arrugginito: è l’ingresso al teatro. Chi ultimamente è riuscito a valicarlo, racconta di uno stato di conservazione negativo. La struttura sfrutta la pendenza naturale, sulla quale poggiano le costruzioni. È individuabile solo la cavea, mentre la parte elevate è del tutto scomparsa. Fu scoperto sul finire degli anni '70 durante la campagna di scavi coordinata dal Soprintendente Werner Johannowsky. Il teatro ellenistico romano all’epoca di Nuceria aveva di fronte, a valle, un’altra struttura oggi inaccessibile: l’anfiteatro romano di Grotti. Databile probabilmente intorno al I secolo d.C. era tra i più grandi dell’epoca. Un gigante sepolto, lungo 125 metri e largo 102, che è stato visitato da pochissimi archeologi tra cui Amedeo Maiuri e Johannowsky. Di questa struttura hanno scritto i fratelli Fresa e ultimamente se n’è interessato il National Geographic. LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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L'APPROFONDIMENTO I reperti del sito archeologico di piazza del Corso a Nocera Inferiore

Collaborazioni positive

Scoperto nel 1991, è stato ripristinato definitivamente nel 2015. Il sito di piazza del Corso a Nocera Inferiore è l’emblema della tribolazione archeologica che si può vivere nell’Agro. I resti di una villa romana e di due monumenti funerari, venuti alla luce in seguito ai lavori di scavo per la costruzione di un nuovo immobile, sono stati per anni sommersi da rifiuti e abbandonati. Lo scavo mise in luce strutture databili tra il II secolo a.C. e il V secolo d.C.: una villa rustica, due monumenti funerari del I sec. d. C., un tratto dell’antica via Nocera-Stabia e alcune sepolture tardoantiche. Importanti frammenti di una porzione dell’insediamento extraurbano di Nuceria, che hanno atteso anni per essere valorizzai. I lavori sono stati pendenti per 20 anni, prima che si decidesse di lasciare in vista i reperti e dargli dignità. La svolta c’è stata nel 2015, con il rinnovo di una convenzione tra il Comune e il dipartimento di Scienza del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno. Buone prassi che hanno consentito a Nocera Inferiore di riappropriarsi di un proprio tesoro che, anche grazie ad alcune associazioni cittadine, è possibile visitare e ammirare.

sieme MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006 e n. 1529/2014 del 11 agosto 2014. Iscritto al R.O.C. n. 26978 del 01/02/2017. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Editore Priscus Società Cooperativa Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore Editoriale Silvio Longobardi

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Redazione Salvatore D’Angelo, Mariarosaria Petti, Martina Nacchio Segreteria di redazione e marketing Sofia Russo, Maria Luisa Franco Hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, don Natalino Gentile, Amalia Ravelli, Giuseppe Villani, padre Paolo Saturno, Sofia Russo, Alessandro Iapino, Sabrina Perrino, suor Halina Maria Furtak, Michele Sole, Andrea Perrino, Salvatore Guercio Nuzio, Raffaella Marciano, Alessandra Civale, Lucio Annunziata, Alfonso Dolgetta, Patrik Keplado, Andrea Squillante, Livia Rossi, Alberto Limodio, don Mimmo Cinque, Anna Giordano, Mariano Rotondo, Salvatore Alfano, Rosaria Faiella, Alessia Bove, Francesco Coppola, Federica Sciumbarruto, Chiara Tortora, Andrea Pellegrino Amministrazione Via Vescovado, 4 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel/Fax 081 5170466

Insieme LUGLIO-AGOSTO 2018

Vicedirettore Antonietta Abete

Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Il giro tra i beni di Nocera Superiore si interrompe dinanzi ad un altro cancello chiuso, quello del campo di Pucciano, costruito nei pressi della cinta muraria romana. Il cartello indica l’ingresso, ma anche in questo caso il possibile turista si ritrova con un pugno di mosche in mano.

Una terra ricca

L’Agro è pieno di tesori archeologici. Le campagne di scavo portate avanti nell’area sarnese hanno consentito di rinvenire tante preziose tombe, con numerosi cimeli. Molti impreziosiscono il Museo di Palazzo Capua a Sarno, città che a Foce conserva un teatro ellenistico romano. C’è Nocera Inferiore con il sito di piazza del Corso e i ruderi medioevali del castello del Parco, dove si possono ammirare reperti di varie epoche. Unico nel suo genere il sito di Longola. Dove un minuzioso lavoro di recupero ha consentito di avere un parco archeologico di primo piano. Uno scrigno, la valle del Sarno, mai del tutto dischiuso. Il rischio è che resti sepolto da decenni di chiacchiere e dall’indifferenza di chi abita questi luoghi un tempo Campania felix, ambita da tutti, oggi spesso dormitorio da cui i più giovani scappano. Sa. D’An.

Abbonamenti € 5,00 digitale € 10,00 ordinario con ritiro in parrocchia € 15,00 ordinario in spedizione postale € 25,00 contributo sostenitore € 50,00 contributo benefattore UNICREDIT BANCA IBAN: IT 88 B 02008 76271 000103952691 Intestato a: PRISCUS SOCIETÀ COOPERATIVA Causale: Contributo annuale INSIEME Aggiungere l’indirizzo o la parrocchia a cui inviare la rivista Servizio diffusione Per informazioni: tel/fax 081 517 04 66 segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it Ai lettori L’editore Priscus Società Cooperativa tratta i dati come previsto dal RE 679/2016. L’informativa completa è disponibile all’indirizzo https://www.diocesinocerasarno.it/2016/ insieme/privacy-policy-rivista-insieme/ Tiratura 2.800 copie

Questo numero è stato chiuso in redazione 21 giugno 2018 Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione». La pubblicazione degli scritti è subordinata al­l’in­sin­da­ cabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Redazione Via Vescovado, c/o Palazzo Vescovile 84014 Nocera Inferiore (SA) insieme@diocesinocerasarno.it tel/fax 081 517 04 66 Insieme, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.


Necropoli monumentale di Pizzone, Nocera Superiore.

«Monumenti straordinari che vanno in malora»

S

ui suoi libri hanno studiato, e ancora studiano, generazioni di archeologi. È tra i maggiori esperti internazionali di archeologia, in particolare di storia etrusca. Ha insegnato storia dell’arte greca e romana nelle università di Cagliari e Perugia. Una mente eccelsa, che ben conosce lo stato dei siti archeologici della valle del Sarno per aver lavorato in queste zone. Il professore Mario Torelli illustra il suo punto di vista sui tesori che costellano il territorio dell’Agro nocerino sarnese. La sua autorevole opinione non lascia spazio all’immaginazione: «Lo stato di salute degli scavi archeologici della valle del Sarno è messa moderatamente male. Si è di fronte ad un patrimonio disperso. Chi arriva a Nocera fa fatica a capire qual era la Nocera antica. Gli scavi di Nocera Inferiore non hanno nessun rapporto con i monumenti di Nocera Superiore». Manca, insomma, una vera rete di relazione Per il professore si tratta di opportunità sprecate: «Questo è un vero peccato perché l’insieme di questi monumenti è assolutamente straordinario. Farli andare in malora, come stanno andando, è quasi un delitto. All’orizzonte non si intravede nessuno che mostri attenzione alla loro conservazione e manutenzione. Si stenta a credere che ci troviamo in una delle più grandi città della Campania».

Mario Torelli ha speso una vita al servizio dell’archeologia e della storia dell’arte. Il professore fa un punto sullo stato di salute dei tesori artistici della valle del Sarno. Un giudizio per nulla positivo e ottimista quello dell’illustre archeologo

Mario Torelli

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L'APPROFONDIMENTO

Le responsabilità di chi sono?

Responsabili della conservazione sono le Soprintendenze, ora ridotte in uno stato di confusione generale. Hanno strappato musei dai territori, hanno fatto dei parchi lasciando fuori monumenti giudicati minori. È una cosa francamente ridicola, oltre che dannosa. La loro divisione ha fatto danni grandissimi, a fronte di alcuni vantaggi come per esempio la realtà di Pompei che sta risorgendo. C’è stato solo molto impegno sui monumenti simbolo, come il Colosseo, ma si è dimenticato il resto. Un po’ come avvenuto altrove, per esempio in Grecia?

Negli anni ’70 la Grecia ha fatto la stessa scelta. Ha stabilito qual era il giro turistico tipico e si sono curati solo i monumenti inclusi nel giro, mentre ciò che restava fuori è stato abbandonato. Lo stesso sta avvenendo in Italia. Lo si fa solo per la “cassetta”. Sono politiche da bottegai che non fanno onore al nostro meraviglioso patrimonio.

Il professore Torelli mentre tiene una Lectio magistralis negli scavi di Tarquinia

Altro che valorizzazione delle risorse artistiche?

Mettiamo come ministro uno specialista di moda! L’Italia è un Paese in declino, ma non pensavo che il declino fosse così vertiginoso. Cosa è mancato alla valle del Sarno, allo sviluppo di questi beni? Cosa si poteva fare e non è stato fatto?

Nocera è uno dei mille casi dell’Italia in cui si poteva fare e non è stato fatto nulla. Non è che è stato trascurato di più o di meno degli altri. Pompei crollava, se non si interveniva con il cofinanziamento europeo fino a 105 milioni di euro l’avremmo persa. Per anni, decenni, non si è fatta manutenzione. Sono mancati investimenti di soldi, persone e tempo. Occorrono fondi, oggi più che mai, soprattutto per mantenere ciò che si è restaurato. Siamo di fronte a siti minori rispetto a Pompei, Ercolano e Paestum o c’è una valenza scientifica sottovalutata?

Nocera insieme a Capua e a Nola è tra le città “italiche” più importanti della Campania, quella Campania felix che era la terra desiderata da tutti. È chiaro che queste città hanno una concentrazione incredibile di beni, ma una parte rilevante del patrimonio è andato disperso, purtroppo facendo spesso scelte discutibili. Adesso, per esempio, hanno finalmente nominato un direttore del museo di Capua. Un museo ricchissimo, finora nelle mani di notabili locali. Nocera, invece, non ha un vero museo, ma una raccolta causale di oggetti. Un paradosso, un grande vuoto se rapportato all’enorme qualità e quantità di materiali scoperti negli ultimi duecento anni.

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Mario Torelli, accademico dei Lincei, riceve al Quirinale, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Premio Balzan 2014 per l’archeologia. Il professore oltre ad essere cittadino onorario di Nocera Inferiore, ha la cittadinanza onoraria del Comune di Pompei e di Tarquinia, è stato insignito del premio internazionale Amedeo Maiuri


Foto Salvatore Alfano

Pensare ai tesori archeologici come il “nostro petrolio”, e cioè solo in chiave speculativa ed economica – turismo, indotto – e non prima culturale è stato un danno?

La metafora del petrolio, una metafora orrenda degli sciagurati anni ’80, è il simbolo della rozzezza che ci governa da quarant’anni. Il patrimonio dovrebbe prima di tutto far crescere culturalmente il Paese, ma di questo non importa niente a nessuno. Si pensa all’economia e non alla cultura. Ci sono legioni di giovani che non hanno mai visto i musei capitolini, i fori imperiali, guardano solo Facebook. Il Battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore

Secondo lei, che è pure concittadino dell’Agro perché cittadino onorario di Nocera Inferiore, come viene percepita la “convivenza” con questi siti?

L’Agro nocerino è un territorio. I territori, nel modo in cui si è sviluppata la civiltà nel nostro Paese, non sono altrettanto ricchi quanto le città. A chi amministra è raro che questi beni, sparsi e poco cospicui, interessino molto. Non sono né un problema e né una risorsa, tant’è che se possono li distruggono, come hanno distrutto l’urbanistica di Nocera. Abbiamo il Paese che ci meritiamo. Eppure qualcosa si muove, come per esempio il Museo di Sarno dove si organizzano mostre e iniziative. Ci sono state delle campagne di scavo. Tutto inefficace?

L’insieme delle situazioni non presenta un punto nero specifico. Anche se tutto è poco garantito e protetto, non farei specifici atti d’accusa. Ogni tanto avvengono delle scoperte, tutti si agitano e poi in poche settimane si dimentica tutto. Direi che di estrema gravità è proprio la situazione del Sud, comparativamente al resto del Paese. La mancanza di cura e di attenzione alla storia è uno dei disagi del Mezzogiorno. Non si fa nulla per arginare questo malanno. Quale potrebbe essere il ruolo della caserma Tofano di Nocera Inferiore, oggi deposito della Soprintendenza?

La vogliono tutti, ma nessuno è in grado di formulare una proposta organica. Di recente ho chiesto al Comune di Nocera Inferiore di mettere a bando un paio di borse di studio per dottori di ricerca, ai quali affidare un inventario delle scoperte, una carta archeologica. Conoscere per poi attrarre investimenti. Ma per lo stato delle finanze dei comuni non è pensabile destinare risorse a questo genere di cose. Da cosa si può ripartire, se si può?

Io sono naturalmente pessimista, ma non lo considero un danno. Non bisogna illudere il Paese. L’Italia è povera, ha fatto poco per la sua storia, perché tutto sommato ha vissuto di rendita. Nessuno si è dato molta pena. Per l’italia-

Il decumano dell'ex proprietà Fasolino. Da A. Pecoraro (ed), Nuceria Alfaterna e il suo territorio. Dalla fondazione ai Longobardi, vol.I, Nocera Inferiore 1994.

no medio non esiste una realtà comune, con questo tipo di atteggiamento c’è poco da fare. Apprezzo l’entusiasmo di tanti amici nocerini, ma la situazione non può non indurre al pessimismo. A Nocera c’è un nucleo di persone che si batte per la difesa della loro cultura. Ma mi chiedo: che spazio occupano nel firmamento politico e nella mentalità comune? Poco, pochissimo. Come ogni altra città del Bel Paese, Nocera si infiamma per la squadra di calcio e non per il Battistero. A proposito del Battistero, cosa ne pensa?

Il Battistero, insieme alle antichità cristiane di Cimitile, è uno dei luoghi più importanti della cultura paleocristiana campana. Una realtà che tutti dovrebbero conoscere, apprezzare e goderne. Sa. D’An. LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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SPECIALE ESTATE 2018 a cura Mariarosaria Petti

Il messaggio per l’estate del vescovo Giuseppe rivolto ai fedeli della Diocesi Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. (Mc 6, 31-32) Carissimi, questa parola di Gesù rivolta agli Apostoli può aiutarci a vivere il tempo estivo, con alcuni giorni di vacanza, anche in una terra che non ha grande vocazione turistica, ma dove c’è gente che viene e va in vacanza. Gesù, Dio nella carne di un uomo, conosce bene anche il tempo della stanchezza e del riposo e vuole restituirci alle energie del primo mattino del mondo. Ai suoi dice: venite in disparte, soli, e riposatevi un po’. Ci fa bene questa parola di Gesù e, pur non potendo partire per le vacanze, a volte per tante motivazioni, ci può aiutare a cercare spazi di silenzio, di contemplazione e di riflessione per rigenerarci nel corpo e nello spirito e riprendere il nostro servizio al bene dell’uomo e di ogni uomo. Spazi per leggere, meditare, pregare, mettere un po’ di ordine nella stanza del cuore, fare qualche visita ad una persona sola, o ricostruire relazioni che, nel tempo, forse si sono sfilacciate. Trovare spazi adeguati contro la dittatura del non ho tempo. Voi soli – dice Gesù – allontanandoci dal chiasso, dalla confusione, dai luoghi dove, illudendoci di riposare, diventiamo sempre più folle di solitudini, entrando in una movida che rovina l’anima. Ecco il mio augurio per il tempo estivo: andare in disparte con Gesù per recuperare energie spirituali ed evitare che, schiavi delle cose, non si ha più neanche il tempo di mangiare. Allora, buone vacanze, sull’invito di Gesù che è molto attento alla nostra vita. Vi benedico. † Giuseppe, Vescovo

Insieme augura a tutti i lettori, agli abbonati, ai referenti parrocchiali e agli sponsor buone vacanze. Ci rivediamo il 9 settembre! La redazione

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Breve biglietto per le vacanze


Tutti gli eventi estivi da segnare in agenda

a cura di Martina Nacchio

Re e regina. “Cantieri culturali Carditello” offre ai visitatori un programma magico per quest’estate. Il prossimo 7 e 14 luglio si avrà la possibilità di immergersi della storia con visite guidate teatralizzate in costume al Real sito di Carditello di San Tammaro, in provincia di Caserta dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Musica nel parco archeologico di Paestum. Concerti all’ombra dei templi dal 13 luglio al 24 agosto a Paestum. Artisti di caratura internazionale saranno protagonisti di sette serate nell’ambito dell’iniziativa “Heraia musica ai templi”. I concerti di musica classica, jazz, napoletana e balletto si terranno nei pressi del tempio “Basilica”. Amalfi omaggia Pino Daniele. “Un’Orchestra per Pino Daniele”, questo il nome dell’evento che giovedì 9 agosto, alle ore 21.00 si terrà in Piazza Municipio ad Amalfi. Il tributo al grande artista, che si inserisce nel cartellone estivo di eventi del Comune di Amalfi, vedrà la partecipazione di James Senese al sax, Tony Esposito alla batteria, Ernesto Vitolo alle tastiere e l’Orchestra da Camera “Città di Fondi”.

RISTORO PER L'ANIMA Piccola rassegna di appuntamenti spirituali Casa San Girolamo. Una proposta dell’Azione Cattolica Italiana – nata dal desiderio di condividere a Spello (PG), luogo segnato dalla testimonianza di Carlo Carretto – per vivere un’esperienza intensa e fraterna di vita spirituale. Dal 17 al 19 agosto è in programma un fine settimana per la lettura spirituale del Cantico dei Cantici, a cura di Massimo Masina. Centro ignaziano di spiritualità. L’organismo della Compagnia di Gesù, che si propone di riscoprire il carisma ignaziano originario, presenta l’appuntamento degli Esercizi Spirituali, dal 5 al 12 agosto, dal titolo “Che cosa cercate” (Gv. 1,38) – “Perché mi percuoti?” (Gv. 18,23), presso la Cappella Cangiani (NA), con padre Fabrizio Valletti s.j. Cristiani in Ricerca. Un laboratorio di fede e pensiero di giovani tra i 25 e i 40 anni propone ogni anno un weekend spirituale al Monastero di Camaldoli (AR). L’appuntamento è dal 24 al 26 agosto sul tema “Giovani, attraversare il nostro tempo”. Francesco Stoppa sarà il relatore principale.

Alla tavola della Principessa Costanza. Teggiano dall’11 al 13 agosto si veste di storia con la rievocazione del matrimonio della principessa Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, e il principe di Salerno Antonello Sanseverino. La manifestazione vedrà coinvolti circa 500 figuranti vestiti con abiti medievali, che rappresenteranno usi dell’epoca e sfileranno per i suggestivi vicoli in corteo.

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speciale estate 2018

LIBRI SOTTO L'OMBRELLONE

di Mariarosaria Petti Ci vediamo a casa Autore: Gigi De Palo e Anna Chiara Gambini Editore: Sperling e Kupfer Prezzo: € 16,00

Eleanor Oliphant sta benissimo Autore: Gail Honeyman Editore: Garzanti Prezzo: € 17,90 Libro d’esordio per la scrittrice inglese, che ha registrato un successo senza precedenti: il romanzo è in corso di pubblicazione in 35 Paesi e la critica lo indica come fenomeno che dà vita ad un nuovo genere letterario. Una storia di resilienza, di forza, di dolore, di speranza.

Fai piano quando torni Autore: Silvia Truzzi Editore: Longanesi Prezzo: € 16,40 Margherita e Anna sono due donne completamente diverse: giovane e triste l’una, anziana e radiosa l’altra. Si ritroveranno in ospedale a condividere la stessa stanza e la loro vita cambierà in meglio, per sempre. Libro dalla prosa ipnotica.

Un romanzo divertente, un diario intimo, una rassegna di ricordi. Il libro di Anna Chiara e Gigi – sposi, genitori di 5 figli (l’ultimo, Giorgio Maria, nato mentre la pubblicazione andava in stampa) e responsabili del Forum delle Associazioni Familiari – è questo e molto altro. Tra le pagine c’è il racconto autentico di una piccola “tribù”, che affronta la vita con lo sguardo rivolto verso il Cielo. Un ritratto a due voci della vita di una famiglia, della sua bellezza e fragilità. Parole che danno coraggio a buttarsi un’avventura antica ma sempre nuova: sposarsi e mettere al mondo dei figli.

I trucchi di Amalia I suggerimenti per l’estate di una consulente di bellezza

E Questa sera è già domani Autore: Lia Levi Editore: e/o Prezzo: € 16,50 Vincitore del Premio Strega Giovani 2018, è la storia di una famiglia ebraica negli anni delle leggi razziali. Siamo nel 1938 e 32 Paesi si riuniscono per affrontare la questione della fuga degli ebrei da Germania e Austria. Una pagina di storia da rileggere oggi, alla luce del dibattito sui migranti.

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state fa rima con sole e mare. Per godere a pieno delle vacanze è necessario proteggere la pelle dai raggi solari: per i primi giorni di esposizione, consiglio una lozione solare idratante Avon viso e corpo spf 30, per tutti i tipi di pelle, che protegge da danni UVA / UVB ad ampio spettro, evitando bruciature solari e invecchiamento precoce. Non dimentichiamo di prenderci cura dei nostri capelli: con lo spray protettivo solare Avon, da applicare sui capelli asciutti o bagnati, la nostra capigliatura sarà perfetta anche a settembre. Per info: 333 2457929 – www.avon.it Amalia Ravelli


IN SALA

di Donato D’Elia

Speciale appuntamento estivo per recuperare i migliori film dell’anno

I

niziamo dal pluricelebrato “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino, premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Nel 1983 una calda estate segna per sempre la vita del diciassettenne Elio (Timothée Chalamet, giustamente candidato all’Oscar per il ruolo), un musicista più colto e sensibile dei suoi coetanei, che ogni estate trascorre le vacanze nella villa di famiglia. Il padre, professore universitario, ospita uno studente straniero per lavorare alla sua tesi di post dottorato. L’arrivo di Oliver (Armie Hammer), ventiquattrenne statunitense, sconvolge la vita di Elio. Guadagnino muove benissimo la macchina da presa attorno ai corpi dei suoi protagonisti, punta sull’effetto nostalgia per almeno un paio di generazioni (che ricordano le 128, i walkman con le musicassette, le canzoni dell’epoca) e realizza un perfetto esempio di cinema “mainstream” d’autore capace di piacere più o meno a tutti, pubblico, critica e Academy. Continuiamo con “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher, ancora un premio per la sceneggiatura, questa volta originale, all’ultimo Festival di Cannes. Ancora un’amicizia, quella tra il povero contadino Lazzaro e il marchesino Tancredi, un legame talmente forte da spingere il primo ad attraversare le porte del tempo e dello spazio pur di ritrovare il secondo (quasi) fratello. Davvero un film desueto per il nostro cinema votato al realismo o al disimpegno, che si poggia sulle spalle dei grandi maestri del nostro cinema del passato, li cita e cerca di attualizzarne il discorso, pur rimanendo meravigliosamente fuori dalla contemporaneità. Imperdibile. Del terzo film si è parlato moltissimo negli ultimi tempi, tra cause di risarcimento e inutili polemiche di animalisti che hanno criticato l’opera senza nemmeno visionarla. Vi consigliamo di recuperare “Dogman” di Matteo Garrone, probabilmente il miglior regista italiano in attività, Nanni Moretti (suo scopritore) escluso.

Sagre Festa della birra 29 giugno-4 luglio San Marzano sul Sarno Festa del fungo porcino 6-8 luglio Misciano di Montoro (AV) Festa della fragolata 14-15 luglio Acerno (NA)

Festa della brace 20-22 luglio Sant’Agata dei Goti (BN) Sagra del mascuotto 27-31 luglio Bracigliano (SA) Calici di stelle 8-10 agosto Campoli del Monte Taburno (BN) Sagra francescana missionaria 7-9 settembre Nocera Inferiore (SA)

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speciale estate 2018

Foto Salvatore Alfano

il concorso

#Midaiunagioia Il contest fotografico di Insieme vi terrà compagnia per tutta l’estate #Maiunagioia. È l’hashtag che spopola sui social e ormai plasma la nostra quotidianità. Ma dov’è finita la nostra gioia, il piacere delle piccole cose e dei gesti semplici che scaldano il cuore? La ruota bucata, la febbre dei figli nel week end, la multa da pagare sono gli inconvenienti da prendere con leggerezza pensando ai frammenti di bellezza che sfiorano le nostre giornate. È da questa intuizione che nasce il contest estivo #Midaiunagioia: siamo circondati da infiniti attimi di felicità, scatta una foto che immortali un momento di gioia, scegli il filtro giusto e condividilo con noi, dal primo luglio al 20 agosto. Puoi vincere una giornata all’insegna del divertimento, presso il Jolly Park a Dragoni (CE). Il regolamento completo del concorso è disponibile sulla Pagina Fb “Mensile Insieme”. La redazione

Ago e filo Il periodo delle ferie è perfetto per cimentarsi con creazioni facili e originali Con il cambio di stagione avete ritrovato vestiti estivi, che siete stanche di indossare? Niente paura, con un po’ di creatività anche un vecchio capo può rinascere a vita nuova. Ad esempio, il solito abito bianco di lino vi sembra anonimo oppure a causa dei troppi lavaggi si è accorciato? Ecco alcune indicazioni per una trasformazione last minute!

PRIMA DOPO

Occorrente: forbici, ago e filo, metro, gessetto, spilli, macchina per cucire, bordo di merletto, spilla da balia. Procedimento: indossate l’abito e segnate con uno spillo la lunghezza adatta per trasformare il vestito in una camicia. Misurate con il metro la distanza dallo spillo alla fine dell’abito, prendete la piega per l’intera circonferenza. Tagliate l’eccesso, lasciando un filo di imbastitura ad indicare la nuova lunghezza. Cucite il bordo di merletto seguendo il segno dell’imbastitura ed eseguite una cucitura a macchina. Con la fascia di stoffa che avanza potrete realizzare una rosa di stoffa: arricciate seguendo la lunghezza del ritaglio, avvolgete il pezzo su se stesso e fermate con punti a mano. Aggiungete una spilla da balia per poter applicare il “tocco di grazia” sulla nuova camicia. M. P.

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VITA NELL'AGRO a cura di Salvatore D’Angelo

Foto Salvatore Alfano

Raiz con gli Almamegretta sul palco del Festival

Braccia Aperte For Africa, la musica al servizio della solidarietà Dall’8 al 10 giugno nella villa comunale di Angri si è tenutA la kermesse musicale dai fini benefici promossa dall’associazione Braccia Aperte Onlus

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e esiste un momento in cui la solidarietà si palesa agli occhi di tutti, indossa il suo vestito migliore e a passo svelto e deciso percorre le vie dell’Agro nocerino-sarnese questo è il Festival della Solidarietà. Dall’8 al 10 giugno la villa comunale di Angri è stata il palcoscenico di musica e spettacoli, promossi dall’associazione Braccia Aperte Onlus. Tre serate di musica che hanno trascinato in villa centinaia di persone. Grandi artisti del panorama della discografia indipendente partenopea e siciliana si sono alternati sul palco. ‘O Zulù dei 99 Posse, Foja, Claudio Gnut, Epo, Almamegretta Dub_ Box, Edipo’s band, Nicolò Carnesi e i fuori programma Francesco Di Bella e Alessio Sollo, hanno trascinato il pubblico in un’atmosfera magica e speciale. È stata una tre giorni intensa, che ha coinvolto anche le scuole del territorio. Le mattinate della manifestazio-

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ne sono state dedicate, infatti, alle premiazioni del concorso scolastico “Fratello Migrante”, a cui nel mese di marzo hanno aderito le scuole primarie e secondarie di primo grado angresi. Oltre 200 bambini hanno espresso la loro idea di inclusione sociale, sperimentandola poi dal vivo attraverso l’incontro con Sadik, un giovane migrante africano, che ha vissuto la rotta libica sulla sua pelle fino a giungere in Italia. L’Africa, terra bella e complicata, che è il cuore pulsante del Festival. Quest’anno due dei quattro progetti umanitari erano destinati al continente nero, uno consistente nella costruzione di un pozzo nel villaggio di “Kaibo”, nel quartiere Tang Zougou, e l’altro in interventi di scolarizzazione per 25 bambini del quartiere di Goughin a Ouagadougou. Destinatari dei progetti sono inoltre l’Associazione Laila di Castel Volturno e la Caritas di Angri.

Quanto di bello è stato messo in piedi da Braccia Aperte a tratti è stato, però, offuscato da una profonda amarezza. Non sono mancate le criticità durante la kermesse, in cui l’associazione ha registrato la mancanza di appoggio da parte dell’amministrazione. Forti momenti di tensione si sono registrati durante la prima serata, quando a pochi minuti dalla mezzanotte le forze dell’ordine hanno interrotto l’esibizione appena iniziata di Luca Persico, detto ‘O Zulù, rispettando rigidamente l’ordinanza di termine della diffusione della musica entro la mezzanotte. La deroga di un’ora non è stata concessa neppure per le altre due serate, causando non pochi problemi all’organizzazione. Momenti affrontati con caparbietà e unione dal gruppo, che ha filato dritto per la sua strada, con lo sguardo fisso esclusivamente sull’obiettivo finale: la solidarietà, nonostante tutto, nonostante tutti. Martina Nacchio


Sul palco la dirigente Albina Arpaia e l’organizzatrice del premio “La poesia siamo noi” Raffaella Ravano

Processo all’Europa, studenti nei panni di togati

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rmati di astuzia e preparazione hanno simulato un processo all’Europa sul tema delle migrazioni. Protagonisti del format di comunicazione sperimentale ideato dal Movimento Europeo Italia sono stati lo scorso 5 maggio gli alunni del liceo “B. Mangino” di Pagani e del liceo statale “G. da Procida” di Salerno. Sul banco degli imputati le Istituzioni europee e gli Stati membri, i capi d’accusa la mancanza di un’efficace e solidale gestione della crisi migratoria, il mancato rispetto del principio di solidarietà e il fallimento delle misure atte a garantire la sicurezza, sia agli immigrati sia alla popolazione degli Stati Membri. Alla mattinata è intervenuto anche il Presidente del Movimento Europeo Italia, Pier Virgilio Dastoli.

Emozioni a premio

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a poesia e le emozioni premiano la scuola media "Criscuolo" di Pagani. Ben 19 alunni della secondaria paganese sono saliti sul podio dei finalisti del concorso internazionale “La poesia siamo noi” dell’associazione “Culturando” di Roma. Le loro strofe hanno incantato la giuria e l’organizzatrice del premio, Raffaella Ravano. Premiati lo scorso 4 giugno anche i vincitori del concorso “Le emozioni ci raccontano”, attraverso cui oltre ottanta ragazzi hanno messo in gioco paure, sentimenti, gioie e dolori, mettendole su carta in racconti che catturano mente e cuore.

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di Andrea Pellegrino

Presentato a napoli il progetto che prevede, nell’arco di due anni, l’immissione negli enti locali e nella pubblica amministrazione di circa 10mila unità lavorative

Dieci mila posti di lavoro

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irca 10mila nuove assunzioni nella pubblica amministrazione in Regione Campania. Lo aveva promesso il governatore Vincenzo De Luca e alla fine il progetto per i reclutamenti di giovani a tempo indeterminato negli enti locali sta per diventare realtà. Il “piano per il lavoro” fa parte di quelle macroaree su cui il presidente della giunta regionale sta lavorando per cambiare il volto della Campania.

da svecchiare e riqualificare una pubblica amministrazione della Campania dove l’età media oggi è di circa 56 anni. L’operazione è sostenuta dal punto di vista finanziario con 104 milioni di euro (100 milioni per i 10000 tirocini retribuiti a 1000 euro mensili e 4 milioni per le prove selettive) e grazie allo sblocco del turn over nel settore della pubblica amministrazione che avverrà a partire dai prossimi mesi.

È stato presentato a Napoli il progetto che prevede, nell’arco di due anni, l’immissione negli enti locali e nella pubblica amministrazione di circa 10mila unità lavorative a tempo indeterminato attraverso un percorso di reclutamento, formazione e 10 mesi di tirocinio retribuito. Una nuova svolta, dunque, per i giovani della Campania, ma soprattutto del Mezzogiorno che troppo spesso sono costretti ad emigrare altrove per poter dare un “calcio” a quella che è una crisi soprattutto nel Sud Italia, che porta a livelli di disoccupazione giovanile senza precedenti. Durante la presentazione a Napoli è stato spiegato il percorso di master plan istituzionale che attraverso l’accordo tra gli enti locali e la Regione, la ricognizione dei fabbisogni e il percorso selettivo-formativo, porterà all’assunzione di giovani laureati, in modo

Si stima, infatti, che in Campania per effetto dei pensionamenti, le pubbliche amministrazioni perderanno dalle 8mila alle 13mila unità nei prossimi 24 mesi, lasciando molti vuoti di pianta organica. Ma Vincenzo De Luca non si è fermato soltanto alla Regione Campania. È stato sottoscritto il memorandum tra i governatori di sei Regioni del

Sud Italia: Campania, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia. Il memorandum ha come titolo “Rilancio per il lavoro pubblico nel Mezzogiorno”, un vero e proprio invito a riprendere il modello Campania appena adottato in tema di lavoro pubblico per tutte le Regioni, affinché i giovani laureati e diplomati non siano più costretti a scappare dai territori per avere un futuro certo e lavorativamente stabile. Perché possano rimanere per poter cambiare le sorti di un territorio che ha bisogno di una forte valorizzazione, di un rilancio e soprattutto di un ricambio generazionale soprattutto nell’ambito della pubblica amministrazione, visto l’avanzare della tecnologia e dei sistemi informatici sempre più a portata di tutti.

Immagine di repertorio

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IL PEDIATRA RISPONDE

FISCO E TRIBUTI di Andrea Perrino*

Rubrica Fiscale e Tributaria a cura dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili del Tribunale di Nocera Inferiore

Bonus verde, detrazioni edilizie ed energetiche

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a legge di bilancio 2018 ha ampliato i bonus fiscali sugli immobili, introducendo il bonus verde. La detrazione IRPEF è pari al 36% delle spese sostenute dai contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono eseguiti gli interventi relativi alla cosiddetta “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Il bonus spetta fino ad un ammontare non superiore a 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprendendo nel detto limite anche le spese connesse di progettazione e manutenzione. La detrazione è riconosciuta anche per le spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali. Per le spese sostenute nel 2018, finalizzate agli interventi di ristrutturazione edilizia, per un ammontare non superiore a 96 mila euro, spetta una detrazione del 50% da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. Il legislatore conferma per il 2018 la detrazione del 50% per gli interventi di riqualificazione energetica sugli immobili, anche per acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari, di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione. Resta fissata al 65% la detrazione per tipologie di intervento finalizzate al risparmio energetico, la stessa deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. * Dottore commercialista in Angri

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di Salvatore Guercio Nuzio*

Se desideri sottoporre una domanda al dottore Guercio Nuzio o chiedere un consiglio, scrivi a insieme@diocesinocerasarno.it

Consigli e suggerimenti per combattere il caldo a tavola Domanda Ho due figli, di 10 anni e 18 mesi. In estate hanno poco appetito e mangiano poca frutta e verdura. Che tipo di alimentazione posso proporre ai miei bambini con l’arrivo del caldo torrido? Mariagrazia

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l caldo comporta una riduzione di appetito in tutte le età. Se il piccolo rifiuta il biberon può sostituirlo con del latte quasi freddo (magari macchiato con poco orzo) o con uno yogurt. Se rifiuta maggiormente la “pappa” continui a proporgli un pasto completo senza forzarlo. Esso dovrà essere più vicino possibile all’alimentazione dei “grandi” giocando sui colori, su una temperatura più bassa e sulla semplicità nella preparazione. Garantisca un’alimentazione variata ricca di frutta e verdura, possibilmente presentata in piccole porzioni sistemate in piatti grandi, su tavole ben preparate in cui il colore è abbondante. Per i bambini più grandi, non abbandonare mai l’abitudine alla colazione (magari ritardandola un poco, tra le ore 8 e le 9 se ci si sveglia tardi) ed evitare le bevande gassate zuccherate durante la giornata, perché apportano calorie, favorendo il sovrappeso senza soddisfare il desiderio di dissetarsi. Un ragionamento analogo può essere fatto anche per i lattanti: in risposta al pianto, la madre propone latte o tisane di vario tipo. L’unico modo di dissetare il proprio figlio è quello di assumere acqua oligominerale, a tutte le età. Di fronte al rifiuto di alimenti cotti e caldi come carne o pesce non bisogna preoccuparsi subito e ricorrere ad alimenti precotti o impanati pur di farli mangiare, ma preferire alimenti freddi e semplici. Se il caldo non si attenua è bene ricorrere a “insalatone fredde colorate”, a base di verdure e formaggi freschi. Ottima abitudine è svuotare il frigorifero di tanti prodotti per riempirlo di frutta e verdura molto colorati, preparare belle macedonie da offrire come spuntino ai suoi figli e ai loro amici, giocando sui colori e sulle preparazioni (ad esempio spiedini e ghiaccioli di frutta fatti in casa). Infine, un consiglio sul gelato, ottimo alimento ma con apporto calorico variabile: se il proprio figlio è in sovrappeso è consigliato prenderlo alla frutta. * Pediatra


SALE IN ZUCCA di Raffaella Marciano*

Sale in zucca è uno spazio dedicato alla persona e offre consigli e riflessioni per prendersi cura di sé. Questo mese ci occupiamo delle mamme che lavorano e dei sensi di colpa che le affliggono provando a sottolineare gli aspetti positivi di questa scelta per l’educazione dei figli

Le paure delle mamme che lavorano “Non è possibile essere una madre perfetta. Ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre” Jill Churchill

L

a frase di Jill Churchill è emblematica e racchiude le molteplici sfaccettature dell’essere mamma. Questo mese affrontiamo il tema, intorno al quale si discute ancora molto, delle mamme lavoratrici. Quanti sensi di colpa attanagliano le madri obbligate talvolta a scegliere tra il lavoro e i figli! Il mondo del lavoro non sempre tiene conto delle loro difficoltà e non le agevola. Ancora troppi i pregiudizi sulle madri lavoratrici, considerate snaturate o superficiali. Eppure c’è una schiera di donne pronte a fare mille sacrifici per i propri figli. Personalmente credo che le donne non debbano rappresentarsi solo come madri e, a sostegno della mia opinione, c’è un’ampia letteratura con innumerevoli ricerche che sottolineano gli effetti positivi delle mamme che lavorano sull’educazione dei figli. Nello specifico, un’importante ricerca, condotta presso l’istituto Harvard Business School che

ha coinvolto 24 Paesi, ha evidenziato che avere una mamma lavoratrice aiuta ad educare individui maggiormente responsabili, abituandoli ad essere autonomi e a sviluppare un maggior senso di accudimento e appartenenza alla famiglia. Questo studio sottolinea che è possibile tenere insieme lavoro e cura dei figli, perché ciò che conta è la qualità del tempo che si passa con loro. Senza dimenticare che una madre realizzata e appagata professionalmente è una donna felice e una mamma serena e può contribuire alle spese familiari garantendo ai figli maggiori opportunità e risorse. Arricchire l’educazione dei figli con un modello completo, in famiglia e nella società, indurrà gli stessi ad affrontare la vita e i suoi ostacoli con una consapevolezza diversa. E, allora, mamme mettiamo da parte i sensi di colpa e regaliamo ai nostri figli la nostra serenità. *psicologa psicoterapeuta

Per info, scrivete alla mail dottoressa.marciano@gmail.com

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VITA NELL'AGRO

Il Vescovo con la responsabile degli animali del Miranda Orfei, Tamara Bizzarro

Il numero di contorsionismo

La vita sotto il tendone

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sare come metro di misura «gli occhi dei piccoli», che «devono essere il punto di osservazione. Quanto stupore per un mondo che affascina!». Quando parla del circo, monsignor Giuseppe Giudice invita ad utilizzare questa prospettiva. Probabilmente l’ha fatto anche lui in prima persona lo scorso 7 giugno, quando ha assistito allo spettacolo del circo Miranda Orfei della famiglia di Darix Martini attendato a Sant’Egidio del Monte Albino. Una presenza che è stata osteggiata dalla circolazione di alcune notizie, rivelatesi false, e dalle pressioni animaliste. La foto di un cammello dato per morto, mentre invece riposava al sole, diventata virale sui social, è stata come una zavorra per il Miranda Orfei. Fake news dei nostri tempi. Anche per questo motivo monsignor Giudice ha voluto incontrare chi vive e anima la realtà circense, apprezzando la bellezza di un mondo dove l’arte, la fatica e i sacrifici si saldano in un mix indissolubile. Accolto dall’addestratrice e responsabile degli animali Tamara Bizzarro, il pastore della Chiesa nocerino-sarnese ha assistito allo spettacolo e ha visitato lo zoo, dove ha avuto modo di constatare la cura e l’amore con cui vengono accuditi gli animali. «Con i nostri animali – ha spiegato Bizzarro – si crea un rapporto di interazione unico. Sono abituati alla presenza e al contatto umano. Viviamo insieme tutto il giorno, che sia bello o brutto tempo». Lo spettacolo non è stato solo un carosello di luci, suoni e animali, è stato innanzitutto sfoggio di artisti di ogni età che con

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la loro forza e inventiva hanno dato vita ad uno spettacolo multietnico, coinvolgente e innovativo. Tanti i giovani e i giovanissimi che si sono susseguiti in pista: acrobati, antipodisti, contorsionisti, clown e trapezisti. Una bella atmosfera che ha indotto monsignor Giudice a incoraggiare una pastorale verso i circensi, ricordando che «siamo tutti nomadi verso il Regno». «Il mondo del circo – secondo il pensiero del Vescovo – può essere un’icona ecclesiologica dove le tante etnie fanno un lavoro di squadra per mostrare la bellezza di un’umanità che sa vivere in armonia anche con il creato, a cominciare dagli animali». «Come Chiesa, popolo pellegrino – ha rilevato –, possiamo imparare molto dal popolo dei circensi. Piantare le tende, fermarsi, integrarsi, aiutare a sorridere, nel rispetto di tutti, a cominciare dagli animali». Un incontro fortemente voluto perché «dovunque c’è un uomo il Vescovo va, sulla parola del Maestro, e ascolta, guarda, incoraggia, annuncia il Vangelo». «Il Vescovo va per una pastorale nuova e integrata – ha chiosato monsignor Giudice –, mentre l’uomo contemporaneo gioca nel circo, compie eleganti esercizi acrobatici sul trapezio sospeso nel vuoto, ma senza avere più le reti di protezione di una volta: famiglia, chiesa, scuola». Insomma, il circo metafora della vita dell’uomo e della Chiesa, per trarre spunti reciproci che conducano verso la costruzione di una civiltà in cammino verso la salvezza. Salvatore D’Angelo

Mons. Giudice ha visitato il circo Miranda Orfei e ha assistito allo spettacolo. Un incontro voluto perché «dovunque c’è un uomo il Vescovo va, sulla parola del Maestro, e ascolta, guarda, incoraggia, annuncia il Vangelo»


Padre Alex Zanotelli

Ponti e non muri

“M

igranti, ponti non muri!” è l’iniziativa promossa dal presidio Libera contro tutte le mafie di Nocera Inferiore, in collaborazione con la bottega equosolidale Tutta n’ata storia, di via Bosco Lucarelli, sul tema dell’immigrazione. Topic nelle discussioni social degli ultimi periodi, è un fenomeno dalle dimensioni globali, le cui origini si perdono nel tempo. Su questi aspetti si è soffermato padre Alex Zanotelli lo scorso 30 maggio, parlando del “coraggio dell’accoglienza”. Il missionario comboniano è stato ospite del terzo appuntamento, presso il Convento di Sant’Antonio. La migrazione è frutto di tanti fattori, ha spiegato padre Alex, innanzitutto dovuta dalla diseguaglianza economica «tra pochi, sempre più ricchi, e tanti sempre più poveri». A mantenere questo status quo sono gli interessi economici per lo sfruttamento delle risorse e la vendita di armi. Rea anche l’Italia. Lo sfruttamento e l’impoverimento dei paesi e dei popoli sono i primi imputati del fenomeno delle migrazioni. Presente anche don Nicola De Blase, direttore Caritas della diocesi di Be-

nevento. Nella sua diocesi, il direttore De Blase ha sperimentato sistemi di accoglienza diffusi, spiegando come è possibile gestire in maniera ottimale il fenomeno della migrazione, utilizzando gli strumenti che vengono mesi a disposizione dalle istituzioni e dall’Europa. Don Nicola De Blase ha raccontato di reali esempi di integrazione, in cui anche le comunità autoctone hanno trovato beneficio. L’incontro si è concluso con il lancio di due proposte di “gesti concreti”, come ha chiesto papa Francesco nell’Angelus del 17 giugno scorso, parlando dell’Aquarius. L’idea è quella di creare una rete per l’accoglienza dal basso, una sorta di “reti di umanità”, e lanciare una sottoscrizione, anche piccola, per creare un ponte umanitario e, attraverso il supporto legale, ospitare una famiglia di migranti a Nocera Inferiore. Seguirla per qualche anno e accompagnarla nell’integrazione. La seconda proposta viene fatta al Comune di Nocera Inferiore per avere un luogo per ospitare un centro multiculturale e d’accoglienza, dove fare eventi, iniziative ed allestire uno sportello assistenza. Sofia Russo

L’iniziativa “Migranti, ponti non muri” ha avuto nei mesi scorsi altri due focus di approfondimento: il 22 novembre scorso furono il professor Gennaro Avallone, sociologo dell’Università degli Studi di Salerno, e don Tonino Palmese, vicario episcopale di Napoli per la giustizia e carità, a parlare dei migranti; il 14 marzo scorso è stata, invece, la volta del docu-film “Ibi” del regista Andrea Segre.

A Nocera Inferiore una serie di incontri sul tema dell’immigrazione promossi da Libera e dalla bottega equosolidale

Striano

Promozione sportiva Il progetto “Sport in…Comune 2018” ha visto protagonista la cittadina di Striano. L’iniziativa, promossa dal comitato regionale campano del Coni, ha avuto come obiettivo principale lo sviluppo della pratica sportiva su tutto il territorio provinciale e regionale. L’evento, che si è tenuto al campo sportivo “Mulitiello”, ha coinvolto una serie di associazioni sportive strianesi: scuola calcio “GS Striano”, l’associazione sportiva Aironi Volley, l’Asd Ryukendo e l’Asd New Body Generation Club.

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CULTURA ARTE... RISCHI

di don Natalino Gentile

I TESORI DEL MUSEO DIOCESANO

di Salvatore Alfano

Questo mese proponiamo un'altra opera scultorea presente nelle sale museali, un Crocifisso ligneo del sec. XVII proveniente dalla Cappella Abignente a Sarno. Il museo è aperto al pubblico ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30.

Panca ottocentesca in legno intagliato

La Santa dai mille denti

S

i sa come una volta si moltiplicavano le reliquie dei santi, facendone regolare (o simoniaco) commercio; ma arrivare a mettere sul mercato mille denti della stessa santa martire è qualcosa di abnorme. Tanto che il papa Pio VI decise di farla finita: se li fece consegnare, li chiuse in un baule di diversi chili e li gettò nel Tevere.

La cosa interessante è che la nostra panca, ancora cigolante, se si alza il coperchio, presenta ai due angoli due piccole sculture uguali: una principessa con corona, la palma del martirio, con un leone sotto i piedi e nella destra una tenaglia che stringe un dente. È proprio la nostra santa Apollonia, patrona dei dentisti. Non ci auguriamo che vi si trovi un suo dente ma che almeno si conservi con cura il prezioso manufatto!

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Foto Salvatore Alfano

Parliamo di sant’Apollonia e di una vecchia cassapanca, rinvenuta in un angolo e che, fortunatamente, non è stata sbirciata da alcun rigattiere. Un baule serve per conservare un po’ di tutto e le nostre nonne ne hanno avuto sempre uno come dote nuziale. Ci sono sempre stati e di tutti i tipi, dall’arte cosiddetta povera a quella barocca, con fregi, stemmi, e decorazioni floreali.


IN VERSI di mons. Giuseppe Giudice

ESTATE E ti sembrava un’estate infinita con quelle verdi montagne addolcite sole e mare abbracciati e sentieri fioriti e poi nugoli di bimbi ciò che resta della vita in borghi antichi pomeriggi assolati in piazzette rifiorite dove la vita t’invita mentre altro t’addita ma anche quest’estate in un attimo in quel raggio calante è svanita come parabola della vita.

(Foto Ralf Kunze/pixabay.com)

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VITA ECCLESIALE Foto Salvatore Alfano (3)

a cura della redazione

Monsignor Pasquale Cascio durante la Lectio

Oggi devo fermarmi a casa tua

D

ue serate tanto diverse, quanto ricche di spunti di riflessione e suggerimenti pratici per come vivere il tempo della Visita Pastorale. I due appuntamenti con la Sosta Ecclesiale hanno avuto questa importante funzione. La prima serata, quella del 15 giugno, è stata di ascolto e riflessione sulla Parola di Dio; la seconda serata, quella del 18 giugno, ha consentito di sperimentare un clima di famiglia dove i “fratelli” che già hanno vissuto l’esperienza della Visita hanno raccontato agli altri la bellezza dell’incontro. Ad accogliere i due momenti è stata la forania e la città di Angri, in particolare la Collegiata di San Giovanni Battista e la parrocchia della Santissima Annunziata.

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La comunità diocesana ha vissuto i due giorni di Sosta ecclesiale nella forania di Angri. Protagonista della convocazione diocesana è stata la Visita Pastorale. Due momenti dedicati all’ascolto della Parola e all’accoglienza delle esperienze delle comunità visitate dal Vescovo

Mons. Giudice e mons. Cascio durante la prima serata di Sosta ecclesiale


Le persone presenti nella Collegiata di San Giovanni Battista

La prima Sosta

Al primo appuntamento è intervenuto monsignor Pasquale Cascio, arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, che ha approfondito il tema “Cercava di vedere chi era Gesù”, ovvero l’incontro tra Zaccheo e Gesù. Il presule ha impostato il suo discorso su tre livelli di comprensione e raffronto con il brano tratto dal Vangelo di san Luca e, quindi, con la realtà della Visita Pastorale. Il primo livello è quello personale: «Cosa dice a me, in questo momento, l’incontro salvifico tra Gesù e Zaccheo». Poi c’è il livello ecclesiale: «Nella nostra Chiesa trova spazio questa esperienza raccontata dal Vangelo». Infine il livello umano: «Come ci relazioniamo ai fratelli che corrono avanti per vederlo, ma non sempre incontrano il sicomoro per vedere Gesù?». Piste da approfondire ulteriormente nelle singole comunità parrocchiali che hanno accolto o si preparano alla Visita. Monsignor Cascio ha contestualizzato il brano, è passato da Gerico alla contemporaneità: «Gerico nella simbologia biblica è una città particolare, in cui bisogna cercare e si è cercati. Non è Gerusalemme, la città santa. Gerico è una città in cui il male e la sofferenza sono molto evidenti. A Gerico ci sono persone da cercare e persone che vogliono essere cercate: questo è il nostro mondo». Il pastore della Chiesa irpina ha offerto una profonda riflessione sul brano lucano.

Ha ricordato ai presenti che «ogni decisione presa nelle nostre vite e nelle nostre comunità deve essere di carità e giustizia». Riferendosi alla Visita Pastorale, l’Arcivescovo ha detto: «La Chiesa, il credente, si presentino con volto chiaro. La Visita Pastorale sia il sicomoro che aiuta a vedere chi vuole incontrare Cristo, ma sia anche il volto chiaro della Chiesa: chi è sulla porta – ha continuato – cerca questo». Da monsignor Cascio indicazioni concrete: rispetto alla programmazione della vita ecclesiale ha auspicato che la «Visita ci riporti all’urgenza dell’oggi, perché noi programmiamo per il domani e non viviamo l’oggi». Attenzione, dunque, al rischio di «scollamento tra gesti e parole» che si corre nelle comunità. Guardia alta anche rispetto alle mormorazioni: «Il “non va bene così” che spesso sentiamo nei nostri ambienti non fa vivere le nostre comunità». Al termine della lectio è intervenuto il vescovo, monsignor Giuseppe Giudice, che ha ribadito: «La Visita Pastorale è un tempo di missione. Chi l’ha già ricevuta approfondisca, chi si sta preparando si predisponga ad accogliere il dono. La comunità diocesana si metta in stato di missione perché la Visita Pastorale è una missione. Ci aiuti a passare dalle missioni al popolo, che tanto bene hanno fatto, al popolo di Dio in missione. Diventiamo nuovamente missionari in questo territorio». LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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Le persone presenti nella parrocchia della Santissima Annunziata

PROSSIMI APPUNTAMENTI

La Visita Pastorale si ferma per l’estate, riprenderà a settembre con le ultime due comunità parrocchiali della forania di Sarno. Il Vescovo visiterà la parrocchia di San Michele Arcangelo di Episcopio, guidata da mons. Antonio Calabrese, e le comunità parrocchiali del centro guidate da don Roberto Farruggio: San Francesco, San Matteo e Maria Santissima delle Tre Corone.

La seconda Sosta

Al termine dell’incontro il Vescovo ha esortato tutti a utilizzare «l’amore» come misura per l’evangelizzazione: «Senza amore non si evangelizza». Monsignor Giudice ha chiesto di «ritornare all’essenziale, liberandosi delle strutture inutili e tornando a parlare al cuore». «Nelle nostre parrocchie – ha aggiunto – ci deve essere aria di casa, di famiglia, nel rispetto dei tempi e dei ruoli». Insomma, una «pastorale che accompagni ognuno» e «non cortine che allontanano la gente». Il Vescovo ha annunciato che il verbo che accompagnerà il cammino del prossimo anno pastorale sarà «visitare». Sa. D’An.

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Foto Salvatore Alfano (2)

Il 18 giugno, nella parrocchia della Santissima Annunziata, c’è stata una restituzione di famiglia delle esperienze di coloro che hanno già accolto monsignor Giuseppe Giudice per la Visita Pastorale. Le sei comunità parrocchiali della forania di Sarno hanno raccontato l’esperienza dei giorni passati con il Vescovo tra incontri ecclesiali, visite agli ammalati, al mondo del lavoro e della scuola. Gli abbracci con i bambini, le confessioni e i colloqui con monsignor Giuseppe Giudice. Emozioni e sorrisi che sono stati narrati, anche con l’aiuto di foto e video, dalle comunità di: San Sebastiano, Santa Maria delle Grazie, Sant’Alfonso, Sant’Alfredo, San Teodoro e Santa Maria di Foce. Momenti di vita quotidiana che hanno coinvolto i rappresentanti delle altre parrocchie, i quali hanno affollato la chiesa dell’Annunziata per ascoltare e trarre spunto per le prossime visite.

Monsignor Giudice al termine della seconda serata di Sosta ecclesiale


Il logo della Visita Pastorale

E

ntrato in città, Gesù, in un gesto di accoglienza e chiamata, si ferma ai piedi di un sicomoro. L’albero, che è anche una Croce, è formato dalla lettera V (Visita) e dalla lettera P (Pastorale), unite a formare un’unica realtà, che germoglia da un unico ceppo. Sullo sfondo, in grigio, c’è la città che Gesù attraversa, rischiarata e protetta da Maria, Stella ad otto punte. Zaccheo è sull’albero e quasi si confonde con le foglie, che hanno la

forma di mani. Sono mani che possono accogliere o rifiutare; facilitare, salutando, o impedire l’incontro, respingendo; sono le mani di un popolo – bambini, donne, uomini –, e per questo hanno diverse dimensioni. Sono le mani della nostra Chiesa che, come una Missione, vive la Visita Pastorale. Nella folla, mentre le mani si agitano come foglie mosse dal vento, per farsi vedere o nascondersi, Gesù vede Zaccheo e lo invita a scendere.

I colori verde e giallo sono un inno alla speranza, capace di vivificare la fede per comprendere il tempo della Visita e far sì che il Signore possa attraversare, non solo le nostre città, ma la nostra vita. Egli si ferma per ridare alla nostra esistenza l’entusiasmo di essere figli amati, cercati, perdonati e, nella carità e giustizia, restituiti alla dignità della grazia, per abitare da cristiani la Casa e la Città. † Giuseppe, Vescovo

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Un momento del sorteggio

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nche quest’anno tre fortunati lettori hanno vinto i tre premi messi in palio con la campagna abbonamenti 2017/2018 “Fai una pausa con Insieme”. Ad estrarre i nominativi vincenti mons. Giuseppe Giudice durante la Sosta Ecclesiale, il 18 giugno scorso, presso la parrocchia Santissima Annunziata di Angri. La famiglia Palmieri, della comunità Sant’Antonio di Padova (Poggiomarino), si è aggiudicata una fornitura di prodotti Avon per una pausa relax. Il secondo nome estratto è stato quello di Carla Maresca, della parrocchia Santa Maria del Carmine (Angri), a cui è stata offerta da Macché Point una macchinetta per il caffè espresso. Pasqualina Oliva, della Congrega del Santo Rosario di San Marzano sul Sarno, è risultata la vincitrice del primo premio: un posto gratuito per il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, in collaborazione con la Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza, per una pausa spirituale. Al prossimo anno, con una nuova campagna abbonamenti, nuovi premi e tante buone notizie da leggere con il nostro mensile diocesano. La redazione

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Con Insieme si vince sempre Il sorteggio dei fortunati vincitori è avvenuto durante la Sosta Ecclesiale

Nomine Con la nomina di monsignor Vincenzo Leopoldo a Delegato ad omnia e successivamente alle indicazioni della Conferenza episcopale italiana, che a livello nazionale ha unificato gli uffici Beni culturali ecclesiastici ed Edilizia di culto, il Vescovo ha nominato nuovo direttore dell’ufficio unico l’architetto Angelo Santitoro, già responsabile dell’ufficio diocesano Edilizia di culto. Il Vescovo ha nominato il nuovo esorcista diocesano, si tratta di don Ciro Scarpetta.


In foto alcuni momenti della festa unitaria degli incontri

Una lunga storia d’amore

U

nità e radicamento sul territorio, sono questi i due binari sui quali si snoda il cammino diocesano di Azione Cattolica guidato, dallo scorso anno, dalla presidente diocesana Anna Aprea. «Anche se mettiamo in cantiere altre attività – a breve ci sarà il week end di programmazione – non abbandoniamo le linee che ci siamo dati», racconta. Proviamo a tracciare un bilancio del suo primo anno di presidenza, vissuto nel solco della comunione. «Abbiamo cercato di accompagnare le parrocchie in cui l’associazione è presente rendendole partecipi delle scelte fatte a livello di settore e unitario – racconta –. L’equipe di Azione Cattolica ha contattato tutti i responsabili per dare vita alla consulta dei Ragazzi. Abbiamo costruito insieme il progetto – per evitare che sembrasse calato dall’alto – con una votazione a livello parrocchiale e poi diocesana». Criterio utilizzato anche dai giovani nell’organizzazione del torneo di calcetto: «Volevamo veicolare il messaggio che l’Azione Cattolica diocesana lavora per tutti. Infatti, il percorso arte e fede, organizzato dal settore adulti, ha registrato la partecipazione di tanti giovani ed è stato un momento formativo stupendo, perché è bello trovare nell’arte la relazione con la fede». La festa. Questi mesi intensi si sono conclusi con la festa unitaria degli incontri, celebrata lo scorso 26 maggio nel Parco Urbano di San Marzano sul Sarno. Un momento che si inserisce

nelle celebrazioni per i 150 anni dell’Azione Cattolica nazionale. «Abbiamo rovistato negli archivi impolverati delle nostre parrocchie per mettere insieme i diversi tasselli della storia dell’Azione Cattolica diocesana». È emersa una grande ricchezza: foto, vecchie tessere, documenti e una data destinata a lasciare il segno. Nel 2021, l’associazione che conta più di 2000 iscritti festeggia 100 anni di vita. Nel 1921, infatti, nei mesi di gennaio e marzo, ad Angri, nella parrocchia della SS. Annunziata, e a Nocera Inferiore, in quella di San Matteo Apostolo, nasceva l’Azione Cattolica.

Nel 2021, l’Azione Cattolica diocesana compie 100 anni. È una delle scoperte emerse durante la festa unitaria degli incontri dello scorso 26 maggio. Ne abbiamo parlato con la presidente diocesana Anna Aprea

Gli oggetti trovati hanno ripreso vita negli stand organizzati dalle parrocchie riunite in foranie. C’erano i vecchi presidenti, gli assistenti, la delegazione della Romania con cui l’Azione Cattolica è gemellata, come in una festa di famiglia che si rispetti. Sullo schermo la storia dell’Azione Cattolica Nazionale – a partire da Giovanni Acquaderni che l’11 febbraio del 1867 fondò a Bologna insieme a Mario Fani la “Società della Gioventù Cattolica Italiana” – si intrecciava con quella dell’associazione diocesana. «In passato qualcuno mi ha detto che le famiglie non si ascoltano ma si guardano». È lo stile con cui la presidente, 60 anni compiuti lo scorso 12 giugno, ha vissuto il suo primo anno di mandato. Presente a tutti i campi estivi e agli incontri, per fare comunione e riscoprire nel fratello il volto di Cristo. Antonietta Abete LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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VITA ECCLESIALE Don Enzo Leopoldo

«U

n figlio prete? Non posso accettarlo» rispose Aniello Leopoldo, ferroviere e socialista appassionato, quando Enzo, il suo primogenito, gli disse di voler entrare in seminario. Classe 1941, il giovane era cresciuto nella parrocchia Santa Maria delle Grazie a Pagani, all’ombra dell’Azione Cattolica di cui era presidente. «Ricordo i grandi raduni a Roma con Pio XII», racconta. Erano anni intensi e in quel clima di entusiasmo e partecipazione, poco alla volta, matura la sua vocazione. «Sono convinto che diverse circostanze concorrano alla nascita di una vocazione; il Signore tiene conto di tanti aspetti, anche del carattere». E quello di mons. Vincenzo Leopoldo, parroco della comunità San Giovanni Battista ad Angri e delegato ad omnia della Diocesi di Nocera Inferiore Sarno, si distingue per determinazione e ironia: «San Paolo è l’unico ad essere stato folgorato sulla via». Sorride. «Beato lui! Io sono stato folgorato un po’ alla volta». Il percorso. Dopo avere frequentato le scuole medie a Nocera Inferiore, si iscrive all’Istituto Genovesi di Salerno. Consegue il diploma e l’iscrizione all’albo dei geometri. Partecipa a un concorso del-

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“Lavorerò con prudenza e discrezione” le Ferrovie dello Stato ma dopo gli scritti entra in Seminario. Aveva incontrato a Salerno don Federico Acquaro, “un sacerdote santo” che lo ha seguito nel percorso vocazionale e presentato al rettore del Seminario regionale Pio XI, mons Verrasto. «Vuoi diventare sacerdote? – gli chiese quest’ultimo –. Torna tra sei mesi e ne riparliamo». In quegli anni non c’era grande attenzione per le vocazioni adulte. Qualcuno pensò ad una delusione d’amore. Ma il giovane non si arrende e dopo sei mesi ritorna da mons. Verrasto che, questa volta, accoglie più seriamente la sua richiesta. Il papà invece fatica non poco per accettare la vocazione al sacerdozio del figlio. «Forse fu colpa del modo in cui glielo comunicai», ammette don Enzo. Una domenica la famiglia sedeva a tavola per il pranzo e il signor Aniello propose un’uscita per il fine settimana successivo. Enzo disse di non potere partecipare. «Vai a fare un altro raduno con i preti?», chiede il papà. «No, vado in Seminario», risponde il giovane. «Avete lì il raduno?», cerca di capire Aniello prima di rimanere spiazzato dalla confessione del figlio: «Voglio diventare sacerdote». Per Aniello Leopoldo era una decisione difficile da comprendere. «Per un anno non volle vedermi, non venne a trovar-

Il cammino vocazionale di mons. Vincenzo Leopoldo, parroco della comunità San Giovanni Battista in Angri e dallo scorso 9 maggio Delegato ad omnia della Diocesi di Nocera Inferiore - Sarno


La facciata della chiesa di San Giovanni Battista in bugnato di piperno

mi in Seminario e non contribuì economicamente agli studi. Avevo il diploma da geometra, ero adulto e dovevo cavarmela da solo». Era il 1961. In Seminario don Enzo recupera le materie che non ha studiato all’istituto tecnico, frequentando contemporaneamente il primo e il terzo liceo. Lo studio lo appassiona e supera l’anno propedeutico. Si iscrive al quarto liceo e poi frequenta i quattro anni di teologia. «Eravamo 400 ragazzi e la domenica c’era la Messa per i genitori. Poco alla volta, la mamma convinse mio padre a venire. Quel clima, i canti, la celebrazione solenne lo colpirono molto. Piano piano, il suo cuore si aprì. Mi fece preparare gli abiti per la vestizione. Mi portò nella sua stanza, aprì il guardaroba, c’erano due talari e due zimarrini, uno più pesante e uno più estivo. Mi disse serio: il giorno in cui darai disonore a questi abiti, ti caccio fuori. Posso accettare un prete, non un cattivo prete». L’ordinazione. Fu ordinato sacerdote il primo luglio del 1967 da mons. Alfredo Vozzi, amministratore della diocesi di Nocera Inferiore - Sarno. Aveva 26 anni. Il giorno seguente, festa della Madonna delle Grazie, celebrò la prima Messa. Dopo il Concilio Vaticano II, i seminari furono affidati ai vescovi. Al Seminario regionale Pio XI bisognava nominare il nuovo economo e l’arcivescovo di Salerno, mons. Moscato, chiese a mons. Vozzi se poteva affidare l’incarico a don Enzo. Dopo un tempo di riflessione, il giovane sacerdote accettò e mons. Vozzi lo nominò canonico della Cattedrale. Il lavoro gli piaceva, in un anno mise a posto i conti e saldò tutti i debiti. «La mia fortuna in quegli anni – ripete più volte – è stata incontrare sacerdoti colti e santi». Sacerdoti che hanno segnato il corso della sua vita. Il rettore del Seminario, mons. Di Leo, lo invitò ad accompagnarlo ad un convegno per rettori a Bologna. In quell’occasione, conobbe mons. Guidi, origina-

rio di Cesena, economo del seminario di Bologna. Nacque una bella amicizia. Qualche anno dopo, il portiere del Seminario annuncia l’arrivo di due sacerdoti da Pompei: «Pensai fossero venuti a parlare delle rette dei seminaristi». Con grande sorpresa si ritrova davanti mons. Guidi, nominato nel frattempo amministratore del santuario di Pompei, insieme all’economo don Salvatore Acanfora. Il sacerdote stava riformando tutto l’assetto degli uffici del santuario e propose a don Enzo la direzione dell’ufficio tecnico. In quegli anni, il sacerdote aveva conservato un buon rapporto con la Diocesi di Nocera Inferiore - Sarno: «Ero stato cappellano delle Manifatture Cotoniere di Angri e dell’ospedale “A. Tortora” di Pagani, il vescovo Vozzi mi mandò a celebrare la Messa la domenica in campagna: prima a Sant’Antonio di Padova in contrada “Zeccagnuolo”, poi a Gesù Risorto a Pagani». Con il placet di mons. Nuzzi, don Enzo accettò l’incarico a Pompei dove ha lavorato per 35 anni. «È stata un’esperienza vasta, ci occupavamo della gestione ordinaria e straordinaria degli immobili; facevamo le perizie dei beni che arrivavano e di quelli che uscivano, in stretto contatto con il consiglio di amministrazione al cui interno c’erano anche membri del Vaticano».

Per il 25esimo anniversario di sacerdozio, il vescovo di Pompei, mons. Toppi, e l’allora vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, mons. Illiano, gli conferiscono il titolo di monsignore. Quando va in pensione, gli viene affidato il Santuario della Madonna delle Galline di Pagani. Il 2 dicembre del 2006 è nominato parroco della Collegiata di San Giovanni Battista in Angri. Il nuovo incarico. Nel 2011 alla guida della diocesi nocerina arriva mons. Giuseppe Giudice e don Enzo, insieme agli altri canonici, lo accoglie davanti alla Cattedrale di San Prisco. Il 24 giugno, in occasione dei festeggiamenti del santo patrono, lo invita ad Angri, a celebrare la Messa all’aperto delle 6.30 del mattino: «Con una punta di orgoglio, posso dire che il Vescovo si è innamorato di san Giovanni». È l’inizio di un rapporto di fiducia e stima che cresce negli anni. Il vescovo Giuseppe coinvolge don Enzo nell’ufficio tecnico della Curia e poi, lo scorso 9 maggio, durante la Messa per la solennità di san Prisco, lo nomina Delegato ad omnia. Incarico che don Enzo accetta con l’impegno a lavorare con disponibilità, prudenza e discrezione. Antonietta Abete LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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LE PAROLE DELLA FEDE di Silvio Longobardi

Migranti: le parole della Chiesa Dopo i giorni caldi della polemica sulla nave Aquarius, rileggiamo il magistero della Chiesa che nel 1914 ha istituito la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

“E

ro straniero e non mi avete accolto”, ha scritto il cardinale Ravasi in un tweet, nei giorni più caldi della polemica sulla nave Aquarius. La citazione evangelica non lo ha esonerato dalle critiche. Nessuno infatti mette in dubbio la doverosità dell’accoglienza ma molti invitano a declinare questo principio nelle forme più adeguate perché i migranti sono persone ed hanno diritto ad un’accoglienza dignitosa che contempla anche un progressivo inserimento nella vita sociale di un Paese. È un tema complesso che presenta tante e diverse sfumature. Con il passare degli anni la questione diventa sempre più spinosa e potenzialmente esplosiva. La Chiesa Cattolica conosce assai bene questo fenomeno, basta ricordare che ha istituito la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato nel 1914. Un’analoga Giornata dell’ONU

vede la luce solo nel 2001! La Chiesa ha tutte le carte in regola per parlare. Cerchiamo di raccogliere le indicazioni essenziali, mettendo in cantiere un ulteriore e successivo approfondimento.

Accoglienza

La persona è il centro e il cuore della dottrina sociale della Chiesa Cattolica. Se oggi tutti parlano di dignità e diritti, lo dobbiamo a quell’originale antropologia biblica che presenta l’essere umano – uomo e donna – come “immagine di Dio”. “Nella questione della migrazione non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni”, ha detto recentemente papa Francesco. Creare ponti umanitari rappresenta un dovere etico ineludibile, specie quando vi sono conflitti o contesti sociali particolarmente de-

“Il fenomeno delle migrazioni impressiona per la quantità di persone coinvolte, per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quella internazionale […] «ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale, possiede diritti fondamentali inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione” (Benedetto XVI, Caritas in veritate, 62)

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gradanti che minacciano la vita e la dignità delle persone. L’accoglienza è doverosa ma non sufficiente. Occorre mettere in conto anche l’integrazione. Lo Stato perciò deve farsi carico dell’ospitalità, come leggiamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “I pubblici poteri avranno cura che venga rispettato il diritto naturale, che pone l’ospite sotto la protezione di coloro che lo accolgono” (n. 2241). È bene aggiungere che in questo – come in altri settori della vita pubblica – il lavoro specifico delle istituzioni deve essere affiancato dalle associazioni di volontariato e dalla società civile. Si tratta ovviamente di un processo graduale e complesso che richiede non poche risorse. Se questa dinamica non si attua – o si attua solo in modo parziale – i migranti sperimenteranno una situazione di marginalità sociale ed economica che può determinare sfruttamento lavorativo e mancanza dei beni essenziali. Una condizione nient’affatto dignitosa per loro e potenzialmente pericolosa per la società.

Bene comune

Il bene dei singoli deve essere sempre perseguito nel contesto di un bene collettivo. Per questo il Catechismo della Chiesa Cattolica precisa: “Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere, nella misura del possibile,


lo straniero alla ricerca della sicurezza e delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio paese di origine” (n. 2241). In questa linea Benedetto XVI scrive: “Ogni Stato ha il diritto di regolare i flussi migratori e di attuare politiche dettate dalle esigenze generali del bene comune, ma sempre assicurando il rispetto della dignità di ogni persona umana” (Messaggio alla 99a Giornata Mondiale dei Migranti). Parlando al Corpo Diplomatico, sia pure con accenti diversi, papa Francesco ha ribadito lo stesso principio: “Un approccio prudente da parte delle autorità pubbliche non comporta l’attuazione di politiche di chiusura verso i migranti, ma implica valutare con saggezza e lungimiranza fino a che punto il proprio Paese è in grado, senza ledere il bene comune dei cittadini, di offrire una vita decorosa ai migranti, specialmente a coloro che hanno effettivo bisogno di protezione” (9 gennaio 2017). E ancora, parlando a brac-

cio: “non si può chiudere il cuore a un rifugiato, ma ci vuole anche la prudenza dei governanti: devono essere molto aperti a riceverli, ma anche fare il calcolo di come poterli sistemare, perché un rifugiato non lo si deve solo ricevere, ma lo si deve integrare. E se un Paese ha una capacità di venti, diciamo così, faccia fino a questo. Un altro di più, faccia di più” (1° novembre 2016).

Cause delle migrazione

Un altro tema fortemente discusso in questi anni è quello che riguarda le cause che determinano il fenomeno migratorio. Accanto alle situazioni emergenziali (guerre e/o persecuzioni) che obbligano le persone o gruppi a lasciare il loro Paese, si fa sempre più strada la motivazione sociale, il desiderio di uscire dalla precarietà e trovare migliori condizioni di vita. Sono due fattori che non possono avere lo stesso peso e la stessa risposta. Il diritto dei rifugiati è indiscutibile e ineludibile. Quello dei migranti è invece soggetto a restrizio-

ni: “Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2241).

E allora?

La politica deve sempre lasciarsi interrogare dall’etica ma deve dare risposte responsabili che tengono conto di tutti i fattori in gioco. La chiusura preventiva e incondizionata non è eticamente giustificata. Non lo è neppure l’accoglienza indiscriminata perché può avere pesanti ripercussioni sociali. Occorre agire con quella legittima e doverosa prudenza che cerca di bilanciare diritti e doveri, etica sociale e risorse economiche. Un bilanciamento che nasce anche dalla necessità di non trascurare quei progetti che sono necessari per promuovere la vita sociale di una Nazione. Un compito certamente non facile.

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VITA ECCLESIALE

Giovani in festa verso il Sinodo Lo scorso 2 giugno si è svolta la Giornata Diocesana dei Giovani, un appuntamento annuale, che quest’anno ha avuto un significato speciale, nell’attesa del Sinodo dei Vescovi

I partecipanti alla Giornata Diocesana dei Giovani

È

stato lo spirito di condivisione a guidare la Giornata Diocesana dei Giovani, tenutasi lo scorso 2 giugno all’interno della villa comunale di Angri. Condivisione di intenti e di momenti di circa centocinquanta giovani provenienti da diverse parrocchie della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. Un appuntamento annuale del Servizio di Pastorale Giovanile, diretto da don Giuseppe Pironti, che quest’anno ha avuto un significato speciale. Il 2018 è, infatti, l’anno che la Chiesa dedica all’ascolto delle nuove generazioni, protagoniste del Sinodo dei Vescovi indetto da papa Francesco. Nella Festa dei Giovani diocesana è confluita così la tappa pre-sinodale, che condurrà i ragazzi a Roma l’11 e il 12 agosto per l’incontro con il Pontefice. Il momento di festa è stato organizzato nel pieno centro cittadino di uno dei comuni più grandi della Diocesi proprio per dare il senso di una Chiesa che spalanca le porte e si mette in gioco. E lo ha fatto davvero la Pastorale insieme ai suoi giovani, coinvolti in attività e sfide di gruppo,

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momenti di allegria e spensieratezza in una tiepida serata angrese. All’interno della villa comunale si è tenuto anche il momento di preghiera, organizzato dai seminaristi, durante il quale monsignor Giuseppe Giudice ha lasciato ai giovani una riflessione su cosa quotidianamente cerchiamo, ispirati dal “Venite e vedete” di Gesù. I giovani hanno avuto la possibilità, accedendo ad un gazebo, di registrare brevi video in cui hanno raccontato emozioni e riflessioni, rivolgendosi direttamente a papa Francesco. L’iniziativa – dal titolo “Io al Sinodo ci ho messo la faccia” – ha avuto lo scopo di far parlare i ragazzi dei propri bisogni e di cosa la Chiesa deve e può fare per avvicinarsi alle nuove generazioni. La festa si è conclusa con una dolce sorpresa offerta dal Servizio di Pastorale Giovanile. Uno yogurt per darci appuntamento all’estate con il pellegrinaggio promosso dalla Metropolia di Salerno – Campagna – Acerno, che dal 7 al 10 agosto segnerà in varie tappe il cammino fino a Roma. Martina Nacchio

I protagonisti dei video “Io al Sinodo ci ho messo la faccia”

Il cammino diocesano verso il Sinodo è stato segnato da diverse tappe. L’ultimo appuntamento in linea temporale è stato il tradizionale pellegrinaggio a Pompei in bici, dello scorso 13 maggio. Altre soste sono state l’adorazione “Giovani in cammino verso il Sinodo”, presso la Casa Madre delle Suore Battistine lo scorso 5 febbraio, e l’incontro introduttivo sul Sinodo dal titolo “La voce dei giovani”, del 26 novembre presso la parrocchia di San Michele Arcangelo di Nocera Superiore.


I seminaristi al termine della Celebrazione presieduta da don Roberto Farruggio

I seminaristi a Sarno per un weekend dedicato ad incontri e celebrazioni

Vocazione al centro

C

ontinuano gli impegni della pastorale vocazionale diocesana curata dagli otto seminaristi e dal responsabile don Gerardo Coppola. Dal 25 al 27 maggio la missione vocazionale ha visto protagonista la forania di Sarno e principalmente le parrocchie del Centro. Venerdì 25 c’è stata la veglia di preghiera al santuario Maria Santissima delle Tre Corone. Il sabato ci sono stati gli incontri nei gruppi parrocchiali e la partecipazione alla Santa Messa nella suggestiva Collegiata di San Matteo, riaperta al culto dal nuovo parroco don Roberto Farruggio al quale va un affettuoso ringraziamento per l’accoglienza calorosa e l’attenzione paterna che sempre ha verso i seminaristi. Le attività del sabato si sono terminate con la riunione del gruppo Emmaus, in cui ragazzi della diocesi hanno l’opportunità di incontrare e confrontarsi direttamente con i seminaristi. La missione si è conclusa con la solenne Messa vespertina nella parrocchia di San Francesco. A conclusione di quest’anno così intenso, sapendo che a

noi spetta solo seminare e ad altri raccogliere quanto Dio vorrà far germogliare per il futuro del nostro clero diocesano, noi seminaristi ringraziamo il vescovo che paternamente ha sostenuto e invogliato le nostre iniziative, i parroci che in quest’anno si sono resi disponibili ad accoglierci, i tanti giovani che si sono fidati di noi. Ringraziamo il carissimo don Gerardo Coppola che, sentendosi «profondamente unito al vescovo, ha reso possibile un’adeguata realizzazione del programma educativo, ma anche e soprattutto ha offerto ai candidati al sacerdozio l’esempio significativo e la concreta introduzione alla comunione ecclesiale che costituisce un valore fondamentale della vita cristiana e del ministero pastorale», così come prevede la Pastores dabo vobis al numero 66 trattando dell’idoneità dei formatori. Continuando appassionatamente il cammino verso il sacerdozio, Maria, madre delle vocazioni ci custodisca e ci «insegni a cercare Cristo» (Pastores dabo vobis n.46). Sem. Giuseppe Villani

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INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI Curia

A luglio la Curia sarà aperta solo il lunedì e il venerdì, mentre ad agosto nei giorni 3, 6 e 27. Gli orari sono i seguenti: 9.30-12.30.

Esercizi spirituali

Dal 7 al 14 luglio, il Vescovo guida gli esercizi spirituali delle Suore di Suor Lucia Filippini, a Roma.

Celebrazioni Eucaristiche

Il 16 luglio, mons. Giudice celebra la Santa Messa

preso la parrocchia Madonna del Carmine, a Pagani. Il primo agosto, il Vescovo presiede la Santa Messa Pontificale per la solennità di S. Alfonso, presso la Basilica di Sant’Alfonso, a Pagani. Il 14 agosto, mons. Giudice presiede la Santa Messa alle ore 5.00 al Santuario di Materdomini, a Nocera Superiore.

Anniversario speciale Il primo luglio, il Vescovo presiede la Celebrazione Eucaristica per il cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiterale di don Natalino Gentile, a San Potito.

Lourdes

Dal 19 al 25 agosto il vescovo Giuseppe guida il pellegrinaggio diocesano a Lourdes.

Per maggiori info: www.diocesinocerasarno.it

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ISTITUTO DIOCESANO PER IL SOSTENTAMENTO CLERO Presidente prof. Felice Cajazzo

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c.c.p. 13407846 Via Vescovado, 4 - 84014 Nocera Inferiore - t. 081 517 92 30 - idscnocerasarno@gmail.com

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LA BACHECA DEGLI AUGURI a cura della redazione

Auguri di buon compleanno Mons. Mario Ceneri compie 75 anni e don Giuseppe Perano 32, il primo luglio; don Pietro Califano compie 93 anni il 4 luglio; p. Luigi Lamberti festeggia 46 anni il 5 luglio; don Salvatore Fiore spegne 35 candeline il 12 luglio; don Enrico Ascolese festeggia 58 anni il 15 luglio; don Massimo Staiano festeggia 44 anni il 26 luglio; don Rosario Ingenito compie 53 anni il 2 agosto; don Antonio Adinolfi spegne 44 candeline, il 4 agosto; don Antonio Mancuso e don Vincenzo Buono compiono rispettivamente 54 e 37 anni il 18 agosto; il diac. Edoardo Tafuto festeggia 65 anni il 20 agosto; don Andrea Amato festeggia 36 anni il 24 agosto; don Diodato Ruggiero compie 85 anni il 26 agosto; don Aniello Mario Carillo e il diac. Vincenzo Vergati festeggiano rispettivamente 80 e 63 anni il 27 agosto. Il Signore non faccia mai mancare la Sua paterna presenza nella vostra vita.

Diocesi in festa Il 27 luglio, mons. Gioacchino Illiano festeggerà 83 anni. Affidiamo il nostro Pastore, che per lunghi anni ha guidato la Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, a Maria, Madre della Chiesa, perché riempia di gioia e letizia i suoi giorni. Ad multos annos! Buon anniversario di ordinazione presbiterale a mons. Vincenzo Leopoldo, delegato ad omnia, il primo luglio. Il suo ministero segua sempre le orme del Maestro buono. Auguri!

Redazione in festa Salvatore D’Angelo, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi e redattore di Insieme, compie 34 anni il 14 agosto. Martina Nacchio, collaboratrice di redazione, compie 26 anni il 29 agosto. La redazione vi augura di continuare a spendervi sempre con entusiasmo, passione e competenza a servizio della buona comunicazione nel territorio diocesano.

Un augurio sincero e speciale a padre Massimo Staiano, per la sua nomina a vicario foraneo di Angri, da parte della comunità parrocchiale S. Maria Maddalena in Armillis e di tutti i fedeli della forania. L’umiltà del suo servizio sia “pietra angolare” per il coordinamento delle attività pastorali e liturgiche.

Buon anniversario di ordinazione a: p. Raffaele Bufano, mons. Alfonso Desiderio, il primo luglio; don Antonio Palumbo il 2 luglio; don Ciro Scarpetta il 3 luglio; don Alessandro Cirillo, don Antonio Cuomo, don Antonio Agovino, il 4 luglio; don Giuseppe Perano il 5 luglio; don Luigi La Mura e don Gianfranco Marotta il 6 luglio; don Diodato Ruggiero l’8 luglio, don Aniello Mario Carillo l’11 luglio; don Eugene Dushimurukundo il 13 luglio; mons. Benedetto Abate il 15 luglio; mons. Pietro Milite il 25 luglio. Il vostro “sì” a Cristo possa risuonare con gioia ogni giorno.

Buon compleanno ai referenti Luciano Vastola compie 71 anni il 16 luglio; Michele Lanzetta festeggia 34 anni il 2 agosto; Emiddia Avitabile compie gli anni il 23 agosto. Auguri di cuore ai nostri preziosi collaboratori della Buona Notizia!

Auguri speciali

Valeria Fedele, socia della cooperativa Priscus, compie gli anni l’8 luglio. Il suo servizio nel mondo della carità e fragilità sia sempre ispirato dalla misericordia di Dio. Auguri!

Auguri a Mario Scarpa e Chiara Granito che hanno pronunciano il fatidico “sì” l’8 giugno. Ai due giovani professionisti nocerini, i migliori auspici per una vita bella e felice. Gli auguri giungono dai genitori, Giuseppe e Gabriella Scarpa, Domenico e Lucia Granito. Papà Giovanni, 102 anni, di Poggiomarino, augura buon compleanno a sua figlia Carmela, splendida mamma e nonna della piccola Carmen.

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NEWSDALLEPARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti

Santa Maria Maddalena in Armillis Sant’Egidio del Monte Albino

Laudato si’, mi’ Signore!

G La premiazione

L’opera vincitrice

Maria Immacolata Nocera Inferiore

Primo posto al concorso dei Madonnari

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onclusione a sorpresa per i cresimandi della parrocchia Maria Immacolata di Nocera Inferiore. La catechista Maria Minieri ha proposto ai quindici ragazzi del corso di preparazione alla Cresima di partecipare al concorso dei Madonnari con un’opera ispirata al tema “Un amore grande donato all’altro”. Durante uno degli ultimi incontri, i ragazzi hanno realizzato un disegno, che si è classificato al primo posto nella sezione “parrocchie” della competizione nocerina, divenuta ormai internazionale. I giovani sono stati premiati il 22 maggio scorso e il 16 giugno hanno ricevuto il sacramento della Cresima, portando nel cuore la bella esperienza di arte e fede vissuta a Nocera Superiore. M. P.

li ultimi due mesi di maggio e di giugno sono stati pieni di eventi memorabili per tutta la comunità parrocchiale. Infatti, ogni giorno del mese mariano la statuetta della Vergine Maria è stata ospitata presso le innumerevoli famiglie del territorio, che hanno desiderato stringersi attorno alla Madre del Salvatore in preghiera, con la recita del santo Rosario seguita dalla S. Messa. Toccante, poi, l’arrivo di una cinquantina di fedeli al Santuario di Pompei, dopo aver iniziato il pellegrinaggio a piedi partendo dalla Chiesa di Maria S.S. delle Grazie, e la “scoperta” della Misericordia di Dio per tredici bambini. Gli stessi che, domenica 10 giugno, hanno gustato per la prima volta il Pane ed il Sangue di Salvezza, consapevoli dell’importanza dei sacramenti. Per tutto questo semplicemente: Laudato si’, mi’ Signore! Livia Rossi

La foto ricordo dei bambini con p. Massimo e le catechiste del fotografo Antonio Ceglia

FOTONOTIZIA

La parrocchia di Santa Maria delle Grazie (Angri), guidata dal parroco, don Ciro Galisi, in pellegrinaggio sulle orme di padre Pio, a San Giovanni Rotondo e a Pietrelcina, il 6 giugno scorso.

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Le statue raffiguranti la Madonna con Bambino e san Giovanni Battista, recentemente restaurate

San Prisco Nocera Inferiore

Comunioni e Cresime in parrocchia

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San Giovanni Battista Angri

Il restauro delle statue

omeniche di grandi emozioni per la comunità parrocchiale San Prisco. Dopo i percorsi di catechesi, che hanno visto bambini, ragazzi, adolescenti e giovani partecipi e impegnati nella formazione cristiana, abbiamo vissuto le Prime Comunioni e le Cresime parrocchiali. Il 20 maggio, prima data, quattro bambini hanno ricevuto il Corpo e il Sangue di Gesù per la prima volta, accostandosi a questo sacramento con grande emozione. Il 3 giugno, altri 12 bambini hanno ricevuto il sacramento dell’Eucarestia per la prima volta, accompagnati dalle famiglie, con la partecipazione di tutta la comunità parrocchiale. Una data particolare è stata il 26 maggio, giorno in cui 12 giovani e 4 adolescenti hanno ricevuto il sacramento della Confermazione, dal parroco mons. Domenico Cinque. Tutti i cresimandi hanno seguito i corsi di preparazione, uno per giovani e uno per adolescenti, in cattedrale: insieme a tutta la comunità hanno confermato la loro fede, ricevendo il sigillo dello Spirito Santo. Don Mimmo e le catechiste, che in questi anni hanno accolto, accompagnato e formato questi bambini, ragazzi, adolescenti e giovani, augurano loro di essere, con l’esempio e con le parole, testimoni di Cristo e dei suoi insegnamenti, mandati nel mondo come i discepoli, ad annunciare il Vangelo. Don Mimmo e le catechiste

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o scorso maggio hanno fatto ritorno presso la Collegiata di San Giovanni Battista in Angri le statue marmoree raffiguranti la Madonna con Bambino e san Giovanni Battista, un tempo collocate sulla lunetta sovrastante il portale centrale della facciata. Le statue, colpite dai bombardamenti bellici del settembre 1943, che distrussero anche una terza statua raffigurante san Giovanni evangelista, possono oggi essere nuovamente ammirate grazie all’opera di recente restauro fortemente voluta dall’associazione Panacea e da Stefano Vanacore, sotto l’egida della Sovrintendenza per i beni culturali, diretta da Antonio Braca. Enorme la soddisfazione del parroco, mons. Vincenzo Leopoldo, che ha visto così restituito alla Collegiata un altro pezzo della sua plurisecolare storia. Alberto Limodio

Il gruppo dei bambini che ha ricevuto la Prima Comunione con il parroco, mons. Domenico Cinque, e le catechiste

Il gruppo dei cresimandi con il parroco, mons. Domenico Cinque, e le catechiste

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NEWS DALLE PARROCCHIE

San Bartolomeo Apostolo Corbara

Io sono la vite, voi i tralci

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Corbara si è rinnovata, lo scorso 2 e 3 giugno, l’infiorata del Corpus Domini, solennità di elevata potenza evocativa a livello popolare. Colore e fede: binomio perfetto, che ha dato vita ad una ve-

Mons. Giuseppe Giudice ammira l’opera realizzata con i fiori

L’infiorata per il Corpus Domini

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ra opera d’arte dal tema “Vite e tralci”, studiata e progettata mesi prima, con dedizione e doti creative e realizzata nella navata centrale della parrocchia. La comunità si è dedicata allo spelluccamento dei fiori, tagliuzzando foglie e alla ricerca di materiali naturali nei boschi. Momento di grande aggregazione, al quale tutti hanno partecipato all’unisono con grande entusiasmo. Il giorno della vigilia, la sveglia è suonata al mattino presto: i fedeli chinati con pazienza, concentrati, hanno dato forma a quello che è stato un dipinto fatto di fiori, segno di grande devozione. L’infiorata è gloria di fiori e colori, che in poche ore prende forma e suscita grande emozione nell’accogliere il passaggio di nostro Signore. Anna Giordano


Santa Maria del Presepe Nocera Inferiore

Hai mai visto un elefante?

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osa succede quando a un gruppo di giovani che vive un percorso di fede sta a cuore la sorte dei loro coetanei siriani? A Santa Maria del Presepe è nata l’idea di una mostra concettuale a tappe con un momento di preghiera per la Siria, il 31 maggio scorso. I ragazzi hanno formulato alcune domande: hai mai visto un elefante? Ti piace la scuola? Quanto sei social? Ti sei mai innamorato? Interrogativi semplici, che trovano risposte diverse a seconda della latitudine in cui ci si trova. Per un bambino italiano gli elefanti si ammirano allo zoo, per uno siriano sono bombe, che possono esplodere da un momento all’altro. I giovani di Azione Cattolica hanno raccolto le risposte attraverso i social network, realizzando per ogni tappa un’installazione esposta in parrocchia. Una strada nuova ed originale per raccontare che la pace è un sogno ancora lontano. M. P.

La mostra concettuale a tappe realizzata dai giovani di Azione Cattolica

FOTONOTIZIA

Nell’ambito della festa parrocchiale di Santa Maria del Presepe, la comunità propone la prima edizione del Premio Egeria, un tributo al genio femminile, conferendo un riconoscimento a Patrizia Pastore, presidente nazionale Acisjf e a Patrizia Sereno, giornalista e insegnante. L’evento si svolgerà il prossimo 14 settembre, a Nocera Inferiore.

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NEWS DALLE PARROCCHIE

San Biagio San Marzano sul Sarno

La Corale di San Marzano arriva a Sulmona

S La corale di San Marzano sul Sarno

abato 16 giugno, il Coro Polifonico San Biagio ha preso parte ad una rassegna polifonica nazionale organizzata dalla Cappella Musicale Pamphilina presso la Chiesa della Santissima Annunziata di Sulmona (AQ). La Corale, diretta dal maestro Pietro Russo, ha già da tempo travalicato i confini della Valle del Sarno, prendendo parte a concerti e rassegne a Salerno, Napoli e Caserta, vantando numerose collaborazioni con la Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, tra cui l’animazione liturgica presso la Basilica di San Pietro in Vaticano durante la Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Vescovo, mons. Giuseppe Giudice. La rassegna si è rivelata oltre che un momento di preghiera cantata anche un’opportunità per esperire meglio “lo stare insieme”! Conoscersi come membri non di un gruppo ma di una grande famiglia che attraverso il canto liturgico è in ascolto della Parola affinchè sia specchio di vita. I nostri coristi marzanesi intendono comunicare attraverso celebrazioni, esperienze e partecipazioni varie, che nulla è mai “esibizione” ma solo frutto di un lavoro e cammino comunitario teso a prestare un servizio liturgico all’interno della nostra comunità. Alessandra Civale

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Gli educatori e i bambini dell’Estate ragazzi

San Teodoro Martire Sarno

L’Estate ragazzi

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lla sua terza edizione, torna l’evento più atteso dell’anno dai nostri bambini: l’Estate ragazzi. Si tratta dell’annuale convenire, durante il periodo estivo, di diversi bambini dai 5 ai 13 anni, in parrocchia con l’intento di vivere un’intensa esperienza di crescita umana e soprattutto cristiana, alternando momenti di condivisione di gruppo, di preghiera, di giochi, tornei e laboratori. Il fine è sempre l’amore e il “circondare di gioia” chiunque. Anche quest’anno l’evento è stato fortemente voluto da don Antonio Agovino, insieme ai giovanissimi dell’A. C. di “San Teodoro Martire”, che quotidianamente si prodigano per la buona riuscita di questo avvenimento. I responsabili cercano di piantare dei semi nell’intimo di ogni singolo bambino, provando ad istaurare con i più piccoli un rapporto di fiducia e di amicizia. I bimbi sono entusiasti e felici: sono loro la bellezza di questo appuntamento. Sono piccoli, puri e tanto ricchi d’animo. “R…estate con noi” anche l’anno prossimo! I giovanissimi di A. C.

Il campo estivo della parrocchia San Teodoro Martire

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IN PARROCCHIA a cura di Antonietta Abete La Celebrazione conclusiva, nel chiostro del centropastorale

L’omaggio a Maria La famiglia di A.C alla Festa Unitaria

“Una lunga storia d’amore”

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ome non pensare ad una bellissima canzone, di quelle che toccano il cuore. Il nome della Festa Unitaria degli incontri, vissuta sabato 26 maggio nella Villa Comunale di San Marzano, conferma il nostro forte legame all’AC. Una storia stupenda di 150 anni, scritta da laici e religiosi, con l’obiettivo di concretizzare la vocazione comune alla santità. In essa trovano spazio le testimonianze dei presidenti diocesani e degli assistenti che si sono alternati nel tempo, del responsabile acr nazionale, della delegata regionale e della delegazione dell’AC di Iaşi (diocesi della Romania con la quale siamo gemellati). Ed in questa storia trova un posto particolare anche la nostra famiglia associativa, resa bella dal sorriso dei ragazzi e dall’entusiasmo di giovani e adulti. Buon compleanno cara AC! Lucio Annunziata

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aggio è tradizionalmente il mese dedicato a Maria Santissima, il “mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e venerazione” (cfr. Paolo VI - Enciclica “Mense Maio”). Quest’anno le comunità parrocchiali del centro di Sarno hanno vissuto i venerdì mariani come una sorta di Peregrinatio Mariae in cui l’immagine della Vergine ha visitato alcuni luoghi delle parrocchie. L’iniziativa ha permesso di far partecipare le famiglie, le persone sole, anziane o malate. Un modo per essere presenti dove c’è più bisogno, per portare un sorriso, avvicinare i lontani e donare alla comunità un momento di preghiera. Infatti, ogni sosta dell’immagine della Madonna è stata accompagnata dal Rosario, dal Vespro e dalla Santa Messa. A conclusione del mese di maggio, nel Chiostro del centro pastorale, ubicato nei locali della parrocchia di San Francesco, è stata celebrata la Santa Messa con la fiaccolata in Piazza Municipio e l’atto di affidamento a Maria Santissima. Alfonso Dolgetta

UN WEEK-END CON I SEMINARISTI

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al 25 al 27 maggio, la forania di Sarno ha ospitato i seminaristi della Diocesi per una missione vocazionale, organizzata dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Vocazionale. Il venerdì, al Santuario Maria SS. delle Tre Corone, alle 20.30 c’è stata un’Adorazione Eucaristica dal tema “Dove e in cosa vediamo Dio”. Il giorno seguente, di pomeriggio, i seminaristi hanno incontrato i gruppi parrocchiali al Centro Pastorale Interparrocchiale. A seguire, sono andati all’Insigne Collegiata San Matteo Apostolo per la Santa Messa

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presieduta da don Roberto Farruggio. Durante la Celebrazione, uno dei seminaristi ha parlato della sua chiamata al sacerdozio. Il sabato sera hanno incontrato il “Gruppo Emmaus” e hanno condiviso una pizza in fraternità. La domenica successiva tutti i seminaristi sono andati nelle parrocchie di Sarno per presentare la propria testimonianza vocazionale. Alle 20.30, nella Messa celebrata nella chiesa di San Francesco, ci sono stati i saluti finali con una preghiera speciale per le vocazioni. Patrik Keplado e Andrea Squillante

Un momento della missione


A CURA DELLe #PARROCCHICENTROSARNO San Francesco d’Assisi - Santuario Maria SS. delle Tre Corone Insigne Collegiata San Matteo Apostolo ed Evangelista In redazione Donatella Ferrara, Maria Rosaria De Blasio, Anna Mancuso

ESTATE 2017 23 GIUGNO: Raduno Nazionale dei Francescani secolari in occasione del 40° anniversario della Regola e del 25° Anniversario della morte del Servo di Dio don Tonino Bello con udienza del Santo Padre Roma, Centro Congressi Angelicum – Città del Vaticano, Aula Paolo VI 26 GIUGNO – 1 LUGLIO: Estate Ragazzi 2014 Centro Pastorale Interparrocchiale #ParrocchieCentroSarno 16 LUGLIO: Santuario della Madonna del Carmine al Castello Festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo Sante Messe: ore 11.00 – 19.00 17 – 20 LUGLIO: Campo estivo Diocesano dei Ministranti Santa Maria di Castellabate (SA) 20 – 28 LUGLIO: Route del Clan Scout Agesci Sarno 1 Cammino di Dante Ravenna – Firenze 29 LUGLIO – 7 AGOSTO: Campo Estivo del Reparto Scout Agesci Sarno 1 insieme a Piano di Sorrento 1 Vallerotonda (FR) 1 – 7 AGOSTO: Campo Estivo del Branco Scout Agesci Sarno 1 Vietri sul Mare (SA) 4 AGOSTO: Dinner Dance Cena in onore della Madonna delle Tre Corone (menù completo, tombolata d’estate e musica per contribuire all’organizzazione della festa) 6 – 14 AGOSTO: Santuario Maria SS. delle Tre Corone Solenne novenario in onore della Madonna delle Tre Corone Ore 18.00 Adorazione Eucaristica, ore 19.00 Santo Rosario animato dagli abitanti dei quartieri della città, ore 19.30 Vespri solenni e canto dell’Inno alla Madonna delle Tre Corone, ore 20.00 Santa Messa solenne e pellegrinaggio delle comunità cittadine. Nella Chiesa dell’Immacolata continua l’Adorazione Eucaristica perpetua dalle 5.00 alle 24.00 11 – 16 AGOSTO: Santuario Maria SS. delle Tre Corone Solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Tre Corone MEETING MARIANO INTERNAZIONALE Cittadella Mariana Ferragosto Sarnese

15 AGOSTO: Solennità della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo Sante Messe: Santuario Maria SS. delle Tre Corone: ore 9.00 – 10.00 – 11.00 Ore 18.00 antica preghiera delle cento Croci e cento Ave Maria Chiesa San Francesco d’Assisi: ore 11.30 – 20.00 Collegiata San Matteo Apostolo ed evangelista: ore 17.30 Ore 19.00: Processione di Maria SS. delle Tre Corone Piazza 5 Maggio: ore 23.00 Nella Chiesa dell’Immacolata continua l’Adorazione Eucaristica perpetua dalle 5.00 alle 24.00 19 – 24 AGOSTO: Pellegrinaggio diocesano al Santuario di Nostra Signora di Lourdes Lourdes (Francia) 27 – 31 AGOSTO: Campo Scuola in comunione ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti di Azione Cattolica, Araldini e Gioventù Francescana, Ordine Francescano Secolare Foligno (PG) 8 e 12 SETTEMBRE: Insigne Collegiata San Matteo Apostolo ed Evangelista Pellegrinaggio dei fedeli di Sarno alla Madonna Greca di Montevergine Dalle ore 8.00 alle 24.00 pellegrinaggio dei fedeli al venerato affresco trecentesco della Madonna in Collegiata Sante Messe: ore 9.30 – 11.30 – 20.00 Ore 19.00 Santo Rosario, ore 19.30 Vespri solenni Nella Chiesa dell’Immacolata continua l’Adorazione Eucaristica perpetua dalle 5.00 alle 24.00 12 SETTEMBRE: Giornata Pro Parroco nel I Anniversario di ministero pastorale del nostro parroco, don Roberto Farruggio 18 – 21 SETTEMBRE: Triduo e festa in onore di San Matteo Apostolo 18 settembre, Chiesa San Francesco d’Assisi: ore 19.30, Santa Messa con la presenza della Statua di San Matteo della Collegiata 19 settembre, Santuario Maria SS. delle Tre Corone: ore 19.30, Santa Messa con presenza della Statua di San Matteo della Collegiata 20 settembre, Collegiata San Matteo Apostolo: ore 19.30, Santa Messa della vigilia in onore di San Matteo Apostolo 21 settembre – Solennità di San Matteo Apostolo ed Evangelista Collegiata San Matteo Apostolo: Sante Messe ore 11.30 e 19.30 Ore 18.30 Santo Rosario, ore 19.00 Vespri solenni. Nella Chiesa dell’Immacolata continua l’Adorazione Eucaristica perpetua dalle 5.00 alle 24.00

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE CASATORI DI SAN VALENTINO TORIO Foto Mario Cinque I ragazzi che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione insieme al parroco, don Gaetano Ferraioli

“MARANATHA!”

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urante la Celebrazione eucaristica del 2 giugno, lo Spirito Santo Paraclito ha elargito i suoi sette doni a venti giovani della parrocchia Santa Maria delle Grazie di Casatori, che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione dalle mani del nostro parroco, don Gaetano Ferraioli, delegato dal Vescovo mons. Giuseppe Giudice. La Confermazione è stata l’ultimo step di un lungo percorso, cominciato ad ottobre, durante il quale i ragazzi, guidati da don Gaetano, hanno imparato a conoscere prima se stessi e la loro vita, per poi comprendere a pieno il dono della fede e come viverla concretamente nella vita di ogni giorno. Testimoni credibili. Il sacramento che hanno ricevuto indica la loro ferma decisione di voler essere creature a immagine di Dio e parte attiva della comunità. Il loro compito – e anche l’invito del parroco durante l’omelia – è di combattere l’emarginazione e il pregiudizio che colpisce i giovani impegnati in

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parrocchia. Nella società moderna, infatti, molti ritengono “superfluo” frequentare la Chiesa. Invece è essenziale. È a queste persone che i nostri giovani dovranno rivolgere la loro attenzione e cura: rinnovando il “sì” del Battesimo si fanno carico della responsabilità di essere testimoni coraggiosi della Parola di Dio. Lo Spirito offrì agli apostoli la capacità di parlare nelle diverse lingue dei popoli da evangelizzare, nello stesso modo oggi dona ai giovani che hanno confermato la propria fede l’audacia di testimoniare Cristo risorto, superando ogni ostacolo. A loro è chiesto di andare controcorrente, di essere anticonformisti, come Gesù, per testimoniare la bellezza della vita di fede. Il nostro augurio. A questi giovani auguriamo di vivere questa entusiasmante missione stringendosi forte a Maria, Madre nostra, che è stata un punto essenziale di riferimento per gli apostoli. Sabrina Perrino

Lo scorso 2 giugno, venti giovani della comunità Santa Maria delle Grazie, a Casatori, hanno ricevuto il sacramento della Confermazione


A CURA DELLA COMUNITà PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BATTISTA - CICALESI In redazione Rosaria Faiella, Alessia Bove, Francesco Coppola e Federica Sciumbarruto

Crescere insieme In questi mesi, tre eventi hanno arricchito la vita della comunità San Giovanni Battista in Cicalesi. Protagonisti i ragazzi e i ciclisti amatoriali

Estate Ragazzi Gulliver è stato il nostro compagno di viaggio durante l’Estate Ragazzi, svoltasi dal 7 al 16 giugno. Insieme abbiamo interiorizzato ancora di più il messaggio scelto per l’anno pastorale “Ricordati, in Cristo c’è tuo fratello”, scoprendo la bellezza e la ricchezza della diversità grazie agli abitanti delle isole da lui visitate. Pubblichiamo l’ormai tradizionale foto di gruppo e uno dei giochi con le famiglie che rappresenta un autentico momento di comunione per la nostra parrocchia.

Bicicalesando Lo spettacolo «È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante»: questa frase di Antoine de Saint- Exupery ben sintetizza l’impegno profuso dagli Educacuori nella preparazione dello spettacolo “Il Piccolo Principe”, messo in scena il 20 maggio nel salone parrocchiale. L’idea è nata dall’ambizioso progetto di dare continuità al cammino di fede dei ragazzi del dopo-comunione, coinvolgendoli attivamente in laboratori di canto, ballo e recitazione.

Torna puntuale ogni anno l’appuntamento con Bicicalesando, manifestazione giunta alla XIV edizione: il 10 giugno, numerosi ciclisti amatoriali si sono radunati nel piazzale parrocchiale e, dopo una breve preghiera, sono partiti per colorare di giallo le strade di Cicalesi, annunciando gioiosamente che ormai la festa del nostro Santo Patrono è davvero alle porte. LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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PAGINE A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA - POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO

IN VACANZA CON TANTI SEMI DI SPERANZA Padre Bruno insieme a papa Francesco

Tanti i momenti di gioia vissuti dalla comunità Sant’Antonio di Padova a Poggiomarino

Padre Aldo celebra al santuario di Pompei, in diretta tv

La benedizione di sant’Antonio ai bambini

Le suore di santa Giovanna Antida

Un momento di “Diversamente Insieme”

Il Grest

Festa per i 20 anni degli Amici del Presepe

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ltre ai girasoli già fioriti, padre Bruno ha vissuto momenti di felicità e gratitudine attesi per 50 anni. Nozze d’oro con il Signore, lo scorso 29 giugno, con momenti di preghiera comunitari e tanta gioia per la presenza del vescovo stimmatino mons. Giancarlo Bregantini: una serata memorabile dedicata all’enciclica Laudato sì tanto cara al parroco e all’intero consiglio pastorale. Padre Bruno è il primo veronese a ricevere la cittadinanza onoraria poggiomarinese. L’incontro che rimarrà nel suo cuore per sempre è quello con il Santo Padre a Santa Marta. Papa Francesco gli ha chiesto di proclamare il Vangelo durante Celebrazione Eucaristica e ha firmato una benedizione speciale per il popolo di Poggiomarino. Ci siamo sentiti comunità in cammino nel pellegrinaggio annuale a Pompei (siamo stati ripresi da Tv2000) e con la tredicina di Sant’Antonio. Dovremmo fare il “passaggio di qualità e quantità” nella processione del 13 giugno: troppi balconi sono rimasti chiusi al passaggio del Santo. Suggestivo è stato il video – che invitiamo a vedere sulla pg fb Sant’Antonio di Padova-Poggiomarino – del miracolo di sant’Antonio. Gruppi e associazioni. Gli Amici del Presepe hanno compiuto 20 anni. È poco dire grazie a chi è sempre presente nell’amore e nel servizio, anche quello più umile. Confidia-

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mo, il primo fine settimana di settembre, in un coinvolgente “Musica e Testimonianze”. L’integrazione passa per la conoscenza degli altri e per la riconoscenza delle qualità di ognuno: è il messaggio per la sesta edizione di “Diversamente Insieme” proposta dall’ADAAP. La seconda comunità neocatecumenale ha “raggiunto” l’ultima tappa del percorso di “iniziazione alla fede” con il pellegrinaggio nei luoghi di Gesù. Possiamo solo immaginare cosa significa arrivare a Gerusalemme per chi ha iniziato il cammino da tante strade diverse, anche 38 anni fa. Il GREST. L’Oratorio San Gaspare Bertoni sta vivendo il Grest Estivo, 300 ragazzi e 70 animatori riempiono di gioia e giovialità la struttura dei Santi Sposi con un occhio particolare alla preghiera, padre Ugo sa infatti tessere con intelligenza i momenti ludici e quelli di fede. È l’opportunità di fare entrare tanti giovani nella grande famiglia parrocchiale. È questo l’invito per l’estate: sentirci tutti sotto lo sguardo del Santo patrono che guarda il suo popolo dall’abside della chiesa. Miracolosamente ritrovato sotto le macerie dovute alla furia nazista, è sempre con noi. È tra la “sua” gente per abbracciare a piene mani il passato e il presente strizzando gli occhi al futuro.


Parrocchia “S. Maria Del Carmine” Pagani Festeggiamenti in onore della

MADONNA DEL CARMINE

Carissimi fedeli, la ricorrenza liturgica della solennità della Beata Vergine del Carmelo ci permette, quest’anno, di approfondire il tema “La devozione popolare della Madonna del Carmine”. Per favorire tale studio abbiamo pensato alla XII settimana mariana, invitando ogni sera un sacerdote a presiedere la Celebrazione Eucaristica (alle ore 19.30) affinchè ci aiuti nel nostro approfondimento.

Programma Religioso

Sabato 7 luglio ore 18.50: inizio della Novena in onore della Beata Vergine del Carmelo dal 10 al 16 luglio XII SETTIMANA MARIANA “La devozione popolare della Madonna del Carmine”. La santa Messa avrà inizio alle 19.30 Sabato 14 luglio al termine della santa Messa delle 18.00, PROCESSIONE della statua della Vergine del Carmelo Lunedì 16 luglio Festa liturgica di S. Maria del Carmine Celebrazioni eucaristiche: ore 7.00, 8.00, 9.00, 10.00, 11.00. Alle ore 12.00 ci sarà la Supplica in onore della beata Vergine del Carmelo. Ore 19.30: Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe con il rito della benedizione degli Scapolari

Programma Civile

Domenica 15 luglio ore 21.00 il gruppo musicale alfa sound diretto dal m.o mario alfano proporrà lo spettacolo carosone Lunedì 16 luglio dalle 21.00, in via Carmine leo ferrucci Domenica 15 e lunedì 16 luglio, in piazza Scarpa ci sarà la SAGRA organizzata dai soci dell’Oratorio: sarà possibile gustare panini, angurie e tante altre specialità LUGLIO-AGOSTO 2018 Insieme

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - SS. ANNUNZIATA - ANGRI

Un momento della Celebrazione eucaristica

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a gloria di Dio è il creato; lo sono tutte le sue creature, in particolare l’uomo vivente, fedele, sempre e comunque al Signore. E, quindi, santo. La santità del Fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, Alfonso Maria Fusco, è stata ufficializzata e confermata con la sua canonizzazione avvenuta a Roma, in Piazza San Pietro, il 16 ottobre 2016. Nessuno mette in discussione che tutto ciò che si fa per farlo conoscere e venerare è per dare lode al Signore e anche per far risuonare, ancora una volta, la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità. Perché il Signore ha scelto ciascuno di noi “per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità” (Papa Francesco, Gaudate et exsultate). La statua. Anche a questo scopo la Provincia italiana delle Suore Battistine ha voluto erigere una statua del suo Santo Fondatore. Inizialmente, è stata posta nel Museo della Casa Madre per essere visitata dai gruppi di pellegrini, venuti ad onorarne le spoglie mortali nella Cappella del Santo, posta all’ingresso dell’Istituto. Il 29 maggio scorso, in occasione del 155esimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di sant’Alfonso Maria, la statua è stata affidata alla nostra parrocchia dell’Annunziata, perché da qui potesse continuare ad incoraggiare e ad accompagnare, più da vicino, il popolo di Angri, come faceva una volta.

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La Celebrazione eucaristica. Il rito di trasferimento, in processione, è stato seguito da una semplice ma allo stesso tempo molto sentita Celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, mons. Giuseppe Giudice, concelebrata dal Vescovo emerito mons. Gioacchino Illiano, da mons. Vincenzo Leopoldo – nostro cappellano e da parroco –, da don Antonio Mancuso. Hanno partecipato la nostra Superiora Generale, suor Rosaria Di Iorio, la Vicaria Generale, suor John Agnes Barone, le nostre consorelle delle comunità di Casa Padre, di Torre Del Greco e numerosi fedeli. La nostra missione. Noi suore di sant’Alfonso, come la gente spesso usa chiamarci, sentiamo fortemente che lui ci vuole anche qui, all’Annunziata, dove alcune di noi prestano servizio nei vari settori dell’apostolato, tanto apprezzato e favorito da parte del parroco, don Antonio Mancuso, il quale a sua volta è sempre disponibile a partecipare ad ogni evento importante della nostra scuola e della nostra comunità religiosa. Il nostro Santo Fondatore ci chiama semplicemente ad aprire il cuore, a uscire… e ad essere il prolungamento della sua presenza beneficante, desiderosa di fare solamente il bene e di amare Dio che è l’AMORE infinito. Ci chiama a dare una gioiosa testimonianza di vita, a essere un segno irradiante la bellezza divina, pur nell’esperienza quotidiana della nostra debole e fragile umanità. Sr. Halina Maria Furtak

Tutto per la gloria di Dio Lo scorso 29 maggio, in occasione del 155° anniversario di ordinazione sacerdotale di sant’Alfonso Maria Fusco, la sua statua è stata affidata alla parrocchia della SS. Annunziata di Angri

La statua del fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista


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Redazionale a cura della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza e dei Piccoli discepoli della Croce

Giuseppe Baccaro, presidente dell’associazione “Noi è sviluppo”, mentre spiega le finalità della serata

“Note per un sogno” L’associazione “Noi è Sviluppo” ha organizzato un concerto per raccogliere fondi a favore del progetto “Aiutami a realizzare il sogno di poter andare” a Lourdes, promosso dalla P.U.A.C.S.

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el bellissimo chiostro del Monastero di Santa Maria della Purità a Pagani, domenica 10 giugno, si è svolto l’evento “Note per un sogno” organizzato dall’associazione “Noi è Sviluppo” guidata dal presidente Giuseppe Baccaro. La musica e la solidarietà sono stati gli elementi chiave della manifestazione che ha visto come protagonista la Corale Polifonica Sant’Alfonso Maria Fusco di Angri, diretta dal professore Giuseppe Aversa. Il concerto ha avuto come tematica principale quella religiosa e si è svolto in due tempi. I canti della prima parte sono stati dedicati a Gesù, quelli della seconda parte alla Madonna. Da tempo la Corale Polifonica Sant’Alfonso Maria Fusco di Angri, diretta dal maestro Giuseppe Aversa, si esibisce in tutte le parrocchie dell’Agro e, lo scorso anno, ha avuto il privilegio di esibirsi in Vaticano davanti al Papa.

L’obiettivo. Nel corso della serata, a cui ha preso parte anche l’associazione “Futuri orizzonti”, guidata dalla dottoressa Marilena Mastellone, sono stati raccolti fondi per sostenere il progetto “Aiutami a realizzare il sogno di poter andare”, lanciato dalla Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza. Da molti anni l’associazione organizza pellegrinaggi a Lourdes e, purtroppo, per il costo del viaggio, non tutti possono parteciparvi. Grazie a questa raccolta di beneficenza – realizzata attraverso la vendita di biglietti – è possibile aiutare molte persone ammalate a coronare questo sogno fatto di preghiere e speranze, in-

Un momento del concerto

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tegrando la quota di partecipazione. L’estrazione è prevista per il primo luglio, in palio diversi premi simbolici, primo fra tutti un viaggio a Lourdes. Hanno preso parte alla serata, che si è rivelata un grande successo, anche coloro che la P.U.A.C.S. sostiene quotidianamente. Da otto anni l’associazione “Noi è Sviluppo” organizza eventi che mettono insieme cultura e solidarietà. Questa volta ha scelto di sostenere il progetto della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza perché da anni si occupa dell’assistenza di ammalati e disabili. Chiara Tortora


Le suore Francescane di sant’Antonio: la storia di p. Paolo Saturno

Il governo di madre Letizia Manganelli Le decisioni assunte dal consiglio generale nelle sedute del 26 settembre, 20 ottobre e 20 novembre 1956

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l quarto consiglio del generalato di madre Letizia Manganelli si svolge il 26 settembre a Napoli, per decidere su diversi punti: l’ammissione ai voti perpetui di cinque suore – con i relativi esercizi spirituali di preparazione –, l’acquisto di un suolo a Montesarchio (BN), la domanda di ammissione di Maria Rosaria Petrone, aspirante di Larino, la pitturazione della direzione e della segreteria della superiora generale. Per quanto riguarda il primo punto, la madre fa leggere le richieste di ammissione alla professione perpetua di suor Carmelita Urti, Franceschina Daniele, Liliana Duilio, Virginia Contaldi e Gioconda Aristide. Verificato l’unanime giudizio positivo da parte delle cinque componenti del consiglio generale solo per le prime quattro, si stabilisce la loro ammissione alla professione perpetua previa comunicazione al cardinale Marcello Mimmi il quale, in data da lui stabilita, le sottoporrà all’esame canonico. Il corso di esercizi spirituali è affidato a padre Roberto Ruggiero. Si accetta la proposta del signor Temistocle Eritrea, rappresentante della società E.R.C.U.L.E.S., che intende vendere all’Istituto il suolo di un ex cinema a Montesarchio. Si stabilisce che si farà subito il compromesso. Infine, si delibera di accogliere la richiesta di Maria Rosaria Petrone di entrare in Congregazione e di eseguire i lavori di pitturazione. 20 ottobre 1956. Il quinto consiglio si tiene il 20 ottobre. Viene fissata per il primo dicembre la data del-

le professioni solenni perpetue. Alle quattro suore ammesse si aggiunge suor Gioconda Aristide. Dal 22 al 30 novembre ci saranno gli esercizi spirituali. Madre Manganelli prenderà gli opportuni contatti per l’apertura di una scuola media interna parificata, che avrà come ubicazione il Carminello ad Arco. 20 novembre 1956. Il sesto Consiglio si tiene il 20 novembre 1956 per deliberare su sette punti. Per l’acquisto del suolo ex cinema di Montesarchio si decide di redigere il compromesso, versando subito la somma di 200.000 lire, la restante parte di 1.800.000 lire sarà versta alla fine di gennaio del 1957. La signora Gigia Passaro aveva chiesto tre suore per dirigere l’asilo infantile di Ogliastro Marino, in provincia di Salerno. Richiesta che per il momento non può essere accolta a causa della carenza di suore diplomate. Al terzo punto c’è il graduale cedimento del pavimento del laboratorio della casa di S. Martino Valle Caudina (AV). Si autorizza la superiora, madre Nazarena Petralito, a chiedere un preventivo per i lavori. Si autorizzano i lavori per le infiltrazioni di acqua nel soffitto del dormitorio delle suore di Vatolla. Si accetta la richiesta presentata da don Minozzi, di Bonefro, di quattro suore per dirigere l’asilo infantile da lui edificato tramite L’Opera Nazionale Orfani di Guerra che sarà inaugurato nel maggio del 1957. Si accetta l’ingresso dell’aspirante Marta Zero di Bitonto con il solo corredo, senza dote. Infine, si delibera di far studiare suor Gioconda Aristide e madre Rosalia Amato per il conseguimento del diploma di maestre giardiniere.

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L'ULTIMA di Alessandro Iapino, responsabile Ufficio stampa e social media Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Immagine di repertorio

LA CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO INGUARIBILE Il documento elaborato dall’Ospedale dalla Santa Sede dopo le tristi vicende dei piccoli Charlie Guard e Alfie Evans, i due piccoli pazienti inglesi

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on esistono bambini incurabili. Non è una provocazione, ma il principio molto concreto che anima la nuova “Carta dei Diritti del Bambino Inguaribile”, elaborata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Curare, infatti, non significa solo guarire, ma anche accompagnare e prendersi cura, custodire il legame affettivo del bambino con il suo nucleo familiare. Il riferimento è alle vicende dei piccoli Charlie Guard e Alfie Evans, che hanno scosso nell’ultimo anno l’opinione pubblica italiana ed europea. Le storie dei due piccoli pazienti inglesi, affetti da patologie diverse ma entrambe irreversibili, si sono concluse tragicamente con la decisione dei giudici di sospendere i supporti vitali, dopo un lungo contenzioso tra medici e genitori. A nulla sono valse petizioni, manifestazioni e iniziative diplomatiche. L’iniziativa dell’Ospedale della Santa Sede nasce come contributo alla riflessione e proposta operativa per evitare il ripetersi di situazioni analoghe, offrendo una strada percorribile in Europa dagli operatori e dalle istituzioni sanitarie. La “Carta” è composta da 10 articoli. Al primo posto, l’alleanza terapeutica: “Il bambino e la sua famiglia hanno diritto alla migliore relazione con il medico e il personale sanitario”. Secondo: il “diritto all’educazione sanitaria”, la possibilità di comprendere la malattia e i trattamenti necessari. Terzo: il diritto ad ottenere “un’opi-

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nione medica aggiuntiva”, purché autorevole e accreditata. Quarto: “Il diritto a ricevere il miglior approfondimento diagnostico”, anche attraverso indagini genetiche. L’art. 5: il “diritto ad accedere alle migliori cure sperimentali”, purché approvate dai Comitati Etici e basate sulle migliori evidenze scientifiche. Decisivo è l’art. 6: “Il bambino ha diritto a usufruire della mobilità sanitaria transfrontaliera”, secondo una recente direttiva dell’Unione europea, purtroppo disattesa nei casi di Charlie ed Alfie. E poi ancora (art. 7): “Il bambino ha diritto alla continuità delle cure e alle cure palliative”. Art. 8, anche questo fondamentale: “Il bambino ha diritto al rispetto della sua persona anche nella fase finale della vita, senza alcun accanimento terapeutico”. Siamo nel pieno della contesa riguardante i 2 pazienti inglesi. Il documento del Bambino Gesù ribadisce che “bisogna astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione dei trattamenti”, ma allo stesso tempo la morte non può essere volontariamente anticipata: i pazienti vanno “accompagnati” nel loro percorso finale. E in questi contesti, è indispensabile “l’accompagnamento psicologico e spirituale” (art. 9). Infine (art.10), l’invito a promuovere il ruolo attivo dei pazienti e delle famiglie, attraverso la “partecipazione nelle attività di cura, ricerca e accoglienza”.




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