Insieme - Febbraio 2019

Page 1

febbraio 2019 N. 2 ANNO XIII € 1,20

sieme MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

l'adesso di dio

da panama 2019 a lisbona 2022




sieme

l'adesso di dio

Da paNaMa 2019 a LiSboNa 2022

Foto Vatican Media/SIR

Sommario

Febbraio, corto e amaro! Così, tante volte, ho sentito dire dai miei vecchi. Corto, perché è il mese più breve, e amaro per l’inverno che, a febbraio, spesso si fa sentire con tutte le sue sferzate. Anche se viviamo a lungo, pure la vita è corta. A volte è amara, come una medicina. La fede, per chi l’accoglie come un dono, la rende dolce e sopportabile. Sì, nonostante tutto, è dolce la vita, perché la vita è la vita! E febbraio, corto, prepara lunghe primavere.

febbraio 2019 N. 2 aNNo Xiii € 1,20 MeNSiLe Di aTTUaLiTà e CULTUra DeLL’aGro

«Ogni mese, con uno sguardo grato, dalla finestra di Insieme vorrei guardare il mondo e cogliere un insegnamento, capace di in-segnare e lasciare un segno», così monsignor Giuseppe Giudice presenta Mensile, la rubrica che ci accompagnerà da questo numero di febbraio. Un pensiero che possa condurci per mano nella lettura e nella vita. Scorrendo le pagine del nostro giornale faremo un salto a Panama, dove il 27 gennaio si è conclusa la 34esima Giornata mondiale dei giovani. Insieme a papa Francesco, i 700 mila giovani presenti alla Messa conclusiva al Campo “San Juan Pablo II – Metro Park” si sono abbandonati a compiere la volontà del Signore, per contagiare il presente in quanto «adesso di Dio». Una Chiesa custode dei sogni delle generazioni nuove affinché, ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, tornino a sognare «con intelligenza, con amore, con grazia». Giovani che purtroppo, anche con una laurea in tasca, approfondiremo nelle pagine della scuola, difficilmente trovano un lavoro degno degli studi e dei sacrifici fatti. Importante è lo sguardo sull’attualità, in particolare sul mondo del volontariato che nonostante la “tassa sulla bontà” continua ad essere pilastro e sostegno della realtà italiana. Tema trattato da Riccardo Bonacina, fondatore e coordinatore editoriale di Vita, anche in chiusura di giornale. In Vita ecclesiale le comunità parrocchiali continuano a raccontare la Visita Pastorale; leggeremo dei frutti vocazionali della Diocesi; incontreremo il prolifico attivismo laicale.

† Giuseppe, Vescovo

COMMENTI 5 La vita non si butta di Silvio Longobardi 62 La “tassa sulla bontà” di Riccardo Bonacina

8 10 12 13 14

L’APPROFONDIMENTO Abbracciare la vita Francesco e i giovani Arrivederci a Lisbona 113 più uno Cava chiama Panama

SCUOLA&UNIVERSITà 16 Lavoro da laurea di Martina Nacchio VITA NELL’AGRO 19 Congelata la tassa sulla bontà di Salvatore D'Angelo 22 Nocerattiva di Sofia Russo VITA ECCLESIALE 34 Visita Pastorale 38 Gli operai del Vangelo 40 Giornata diocesana del malato

RUBRICHE 23 Qui Regione di Andrea Pellegrino 24 Fisco e tributi di Andrea Perrino Il dottore dei bambini di Salvatore Guercio Nuzio 25 Sale in zucca di Raffaella Marciano

18. SCUOLA&UNIVERSITà Una pietra per non dimenticare

CULTURA 29 L’angolo delle recensioni 30 Appuntamenti culturali In sala 31 I tesori del Museo Diocesano

39. Vita Ecclesiale Cittadella Don Enrico Smaldone

46 BACHECA NEWS PARROCCHIE 47 Notizie dalle parrocchie IN PARROCCHIA 51 Pagine parrocchiali

62. L’ULTIMA La "tassa sulla bontà"


EDITORIALE di Silvio Longobardi

La vita non si butta C

he strano, quelli che con maggiore convinzione prendono le difese dei migranti e proclamano che i diritti dell’uomo non possono essere calpestati, sono gli stessi che difendono a denti stretti l’aborto come un diritto inviolabile della donna, sono gli stessi che senza batter ciglio condannano a morte un bambino. Da una parte s’innalza la bandiera della solidarietà; dall’altra si afferma il più becero individualismo. È un’evidente contraddizione che mostra la fragilità culturale della modernità e lascia intravedere una civiltà in cui alcuni soggetti hanno meno diritti degli altri. La vita di un bambino, ad esempio, dipende dalla madre, non può venire al mondo se manca il certificato di desiderabilità firmato da colei che lo porta in grembo. Ma se questo vale per un bambino non ancora nato, chi vieta di applicare questa regola anche ai bambini già nati e nient’affatto desiderabili? L’insegnamento della Chiesa è fin troppo chiaro, lo dico a quanti spesso si appellano al Concilio Vaticano II: “La vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l’aborto come l’infanticidio sono abominevoli delitti” (Gaudium et spes, 51). Papa Francesco non è stato meno chiaro, anzi ha usato espressioni ancora più forti, come quando ha detto che l’aborto non può essere considerato “un male minore ma un crimine” (18 febbraio 2016). Se è così, allora occorre fare tutto il possibile per salvare una vita, anche una sola. Proprio co-

me è stato fatto per cercare di salvare il piccolo Julen, caduto nel pozzo. E invece, tanti guardano con fredda rassegnazione quel che accade, come se fosse uno tsunami inevitabile. “I cristiani si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati”. Sono parole tratte dalla famosa Lettera a Diogneto, un testo dei primi secoli che spesso viene chiamato in causa ma raramente troviamo la citazione che ho riportato. Eppure, è uno dei quei passaggi che mostrano che l’etica cristiana prendeva le distanze dalla cultura classica, quella dell’antica Grecia e della Roma imperiale, in cui aborto e infanticidio godevano di una legittimità etica e giuridica. Il cristianesimo si è opposto con decisione a questa cultura ma oggi ha il fiato corto. Alcuni forse diranno che questo è un tema di retroguardia, un capitolo di un libro ormai consunto. È dunque inutile attardarsi in una battaglia culturale già persa. Altri ancora faranno notare che questo argomento non appartiene più all’agenda della Chiesa. Forse è così. Ma proprio per questo penso che sia necessario insistere. Parlando con tristezza della mentalità abortiva, madre Teresa di Calcutta diceva: “Nel mondo ci sono persone che si sforzano di dimostrare che la Divina Provvidenza non può provvedere ad altri bambini non ancora nati”. Questi ragionamenti erano per lei come una bestemmia. Meglio seguire i santi che le mode. È certamente più faticoso ma siamo sicuri di non sbagliare strada.

Immagine di repertorio

FEBBRAIO 2019 Insieme

5


posta@insieme.it a cura di Antonietta Abete

(Foto Vatican Media/SIR)

L'ACR insieme al Papa lo scorso 20 dicembre

IO e il papa

un ricordo chiuso in uno sguardo

6

Insieme FEBBRAIO 2019

Lo scorso 20 dicembre, Giulia Crescenzo, una bambina dell’Azione Cattolica Ragazzi della parrocchia San Teodoro di Sarno, ha incontrato papa Francesco in udienza privata per portargli gli auguri di tutta l’Azione Cattolica Italiana. Con il cuore colmo di gioia, ci ha raccontato la sua esperienza.

M

entre nella nostra Diocesi si prendeva coscienza di quello che stava accadendo, io ero a casa immersa nella mia vita quotidiana, fatta di compiti e di messaggi con le amiche. Non avrei mai immaginato che da lì a poco sarei stata scelta per portare di persona gli auguri, della nostra parrocchia e dell’Azione Cattolica Italiana, al Santo Padre. I miei genitori sono stati subito entusiasti mentre io, a dire il vero, ero un po’ preoccupata. Non capita tutti i giorni un’occasione del genere. Così, lo scorso 19 dicembre, alle 18.30, sono partita per Roma con il cuore pieno di entusiasmo, insieme ad Anna Aprea, Antonella Salvati e Roberto Plevano, persone speciali alle quali va tutto il mio affetto. Siamo arrivati in serata e dopo aver cenato, abbiamo preparato dei regali da dare ai bambini poveri, come chiesto dal Papa. È stata un’occasione per conoscerci meglio, per giocare e cantare insieme agli altri ragazzi dell’ACR, poi siamo andati a riposare. L’appuntamento per gli auguri e-

ra previsto per il giorno seguente. Il 20 mattina ci siamo recati a San Pietro. Ci hanno fatto accomodare nella sala verso le undici e mezz’ora dopo è arrivato papa Francesco. C’erano bambini da ogni parte d’Italia. Dopo aver cantato una canzone, il Papa si è avvicinato ad ognuno di noi e quando è arrivato il mio turno mi sono accorta che il mio cuore batteva all’impazzata. Mi ha stretto la mano e per un attimo i nostri sguardi si sono intrecciati, sfiorati come per un secondo e il cuore si è riempito di gioia. È stato il momento più bello dell’intera giornata. Una foto delle tante che ci hanno scattato è riuscita a cogliere quest’attimo, e a renderlo ancora più vivo nella mia mente. Poi Roberto ha chiesto ad un Cardinale la firma del Santo Padre, che con enorme sorpresa ha accettato. Io e Roberto eravamo davvero felicissimi, perché non solo avevamo visto il Papa dal vivo, ma avevamo anche una sua firma. Un’emozione fantastica da custodire per sempre. Giulia Crescenzo


IMPRONTE Concorso di colpa. Immondizia ovunque, cumuli sempre più grandi segno della difficoltà di smaltire l'enorme quantità di rifiuto indifferenziato prodotto quotidianamente. Al di là delle problematiche di natura amministrativa, delle politiche sbagliate e deleterie, i cittadini dovrebbero fare la loro parte differenziando i rifiuti in casa. In questo modo non avremmo montagne di sacchetti, problemi igienicosanitari, un paesaggio sempre più disordinato. (Foto Salvatore Alfano) FEBBRAIO 2019 Insieme

7


L'APPROFONDIMENTO

Foto Vatican Media/SIR

a cura della redazione

8

Insieme FEBBRAIO 2019


Abbracciare la vita

D

opo il Brasile e la Polonia, questa volta è Panama lo scenario in cui il Papa s’incontra con i giovani. Come sempre, le sue parole sono dirette al cuore: «Dire “sì” al Signore significa avere il coraggio di abbracciare la vita come viene, con tutta la sua fragilità e piccolezza e molte volte persino con tutte le sue contraddizioni e mancanze di senso». La veglia del sabato sera è ormai una tradizione consolidata, l’evento più atteso perché s’intrecciano parole e gesti, preghiere e canti. La parola del Papa è preceduta da alcune testimonianze particolarmente significative. Una di queste è quella di una giovane coppia di sposi che racconta la scelta di mettere al mondo Ines, pur sapendo che era affetta da disabilità. Una scelta nient’affatto scontata in una civiltà che a parole difende la dignità ma nei fatti applica un rigoroso controllo eugenetico delle nascite. A loro si rivolge il Vicario di Cristo: «Voi avete avuto il coraggio di credere che il mondo non è soltanto per i forti!». E poi continua: «Forse che qualcuno, per il fatto di essere disabile o fragile, non è degno d’amore? Qualcuno per il fatto di essere straniero, di avere sbagliato, di essere malato o in una prigione non è degno d’amore?». La fede ci permette di riconoscere la dignità della persona là dove gli altri vedono solo il disagio. Difficile dimenticare parole come queste che ci costringono a guardare la realtà nella sua concretezza. Sognare non significa immaginare una vita che non esiste ma trasformare la realtà con la forza dell’amore perché, scandisce il Papa, «solo quello che si ama può essere salvato. Solo quello che si abbraccia può essere trasformato». È questa la ricetta per vestire di dignità la vita di tutti e di ciascuno. Una ricetta impegnativa e controcorrente. L’amore sdolcinato delle canzoni è un lontano parente di quella carità scomoda che papa Bergoglio chiede ai giovani e che i santi hanno saputo testimoniare in modo eroico. La Chiesa riparte dagli ultimi. La Gmg si chiude. Tutti a casa per iniziare o continuare a tessere una storia in cui il sì alla vita diventa accoglienza e condivisione. È una promessa. Silvio Longobardi

FEBBRAIO 2019 Insieme

9


L'APPROFONDIMENTO Il Papa per le strade di Panama

Foto Siciliani-Gennari/SIR

Francesco e i giovani

I

l grande impulso che papa Francesco sta offrendo ad un autentico rinnovamento dell’impegno della Chiesa per la vita buona delle nuove generazioni ha, a mio avviso, due ragioni principali. La prima è legata alla lucida consapevolezza che ciò che attualmente gli uomini e le donne di Chiesa realizzano nell’azione pastorale rivolta ai giovani non funziona più. Ed è un pensiero, questo, che Francesco ha esplicitato già in Evangelii gaudium. Al numero 105 di questo testo si legge: «La pastorale giovanile, così come eravamo abituati a svilupparla, ha sofferto l’urto dei cambiamenti sociali. I giovani, nelle strutture abituali, spesso non trovano risposte alle loro inquietudini, necessità, problematiche e ferite. […] Per questa stessa ragione le proposte educative non producono i frutti sperati».

La seconda motivazione che rende ragione dell’impegno del Pontefice a rinnovare la pastorale giovanile – e che ha trovato nella celebrazione dell’ultimo Sinodo dei Vescovi, dedicato appunto al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, il suo momento più alto – ha a che fare con l’odierna situazione di disagio che, da una parte all’altra del mondo, contraddistingue il mondo dei giovani. È di fatti sotto gli occhi un autentico grido di giustizia

10

Insieme FEBBRAIO 2019

I gesti, le parole e le preoccupazioni di Bergoglio in una interessante lettura offerta dal teologo don Armando Matteo, docente alla Pontificia Università Urbaniana

Don Armando Matteo (Foto: Siciliani/Gennari-Sir)


Foto Vatican Media/SIR

La Messa conclusiva con papa Francesco

che oggi sale dal cuore delle nuove generazioni. Rivolgendosi proprio a queste ultime, in una lettera del gennaio del 2017, il papa ha così scritto: «A Cracovia, in apertura dell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù, vi ho chiesto più volte: “Le cose si possono cambiare?”. E voi avete gridato insieme un fragoroso “Sì”. Quel grido nasce dal vostro cuore giovane che non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza. Ascoltate quel grido che sale dal vostro intimo! […] Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori». Artigiani del futuro. Un tale grido ha trovato una profonda eco nel cuore di Francesco. Ed è un grido di giustizia. È, infatti, il grido di giovani che sempre più faticano ad essere quello che devono essere: cioè ad essere e a fare i giovani ovvero gli eredi del mondo, gli artigiani del futuro, i cittadini cui vengono affidate appena possibile le responsabilità della costruzione della città degli uomini ed infine i credenti cui si permette di prendere parola nei luoghi delle decisioni ecclesiali e non semplici fruitori delle iniziative della pastorale giovanile. La fatica dei giovani ad essere ciò che devono essere – ha rilevato in tante occasioni il Pontefice – si deve poi al fatto che siamo sempre di più «circondati da una cultura che, se da una parte idolatra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall’altra esclude tanti giovani dall’essere protagonisti. È la filosofia del trucco. Le persone crescono e cercano di truccarsi per sembrare più giovani, ma i giovani non li lascia crescere». E questo è un gravissimo peccato dinnanzi agli occhi degli uomini e dinanzi agli occhi di Dio. Papa Francesco, in un toccante libro-intervista dal titolo Dio è giovane, ha ricordato una verità elementare dell’esistenza umana e delle leggi che ne governano il cammino: «Dio è Colui che rinnova sempre, perché Lui è sempre nuovo: Dio è giovane! Dio è l’Eterno che non ha tempo, ma è capace di rinnovare, ringiovanirsi continuamente e ringiovanire tutto.

Le caratteristiche più peculiari dei giovani sono anche le Sue. È giovane perché “fa nuove tutte le cose” e ama la novità; perché stupisce e ama lo stupore; perché sa sognare e ha desiderio dei nostri sogni; è forte ed entusiasta; perché costruisce relazioni e chiede a noi di fare altrettanto, è social». Ecco la verità che la nostra cultura sta calpestando senza pietà: le caratteristiche di forza, di creatività, di coraggio, di purezza, di profezia, di energia delle nuove generazioni sono le stesse di quelle di Dio! Per questo devono essere attivate e immesse al più presto nei circuiti viventi della società e della Chiesa. La battaglia del Papa. Alla luce di queste considerazioni, si capisce allora che, nella concretezza del suo operato pastorale, papa Francesco stia conducendo una grande battaglia culturale per ridonare ai giovani quello che è dei giovani e agli adulti e ai vecchi quello che è degli adulti e dei vecchi, in un tempo in cui proprio gli adulti e i vecchi rubano avidamente e crudelmente gli spazi e i posti che toccherebbero ai giovani, spegnendo la loro energia e la loro capacità di profezia. Ed è in una tale battaglia che vorrebbe più coinvolta la comunità dei credenti. Nello stesso tempo, egli non manca di rivolgersi ai giovani e di rivolgere loro appelli anche forti a non demordere e a non rassegnarsi: si pensi solo all’invito a non “balconare” o a quello di “non vivacchiare” ed ancora a non «“vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti». Ciò che ha iniziato papa Francesco, nel rinnovamento della relazione tra giovani e Chiesa, è una grande cosa. E come tutte le grandi cose non è certo semplice o a immediata portata di mano. L’obiettivo resta però chiaro: noi adulti e noi vecchi dobbiamo convertirci all’idea che, solo nella misura in cui i giovani possono fare i giovani, l’intera società starà meglio. Chiesa compresa. Armando Matteo FEBBRAIO 2019 Insieme

11


L'APPROFONDIMENTO

Arrivederci a Lisbona S

ono arrivata a Panama dopo quindici ore di viaggio estenuante, scombussolata dal fuso orario e dal caldo asfissiante (32 gradi contro i 5 di Roma), il mezzo che ci ha portato in albergo era un fiorino anni ’60, con musica caraibica in cassa, la prima cosa che mi ha colpito è stata la giovialità della nostra tassista, cantava, parlava, gesticolava. Già da lì ho capito che la mia sarebbe stata un’incredibile avventura. Questa è stata la mia prima Giornata mondiale della gioventù, e l’ho vissuta grazie al mio lavoro, sono partita in veste di producer per Tv2000. Cosa fa un producer? Beh, cerca di supportare i giornalisti, gli inviati, i tecnici, gli operatori, che tutti i giorni realizzano dirette e servizi che raccontano l’evento. I giorni precedenti l’arrivo di papa Francesco sono stati relativamente “tranquilli”, abbiamo avuto l’opportunità di raccontare la città di Panama e come si preparava all’arrivo del Pontefice. Devo ammettere che ho sempre pensato a Panama come il paradiso fiscale e la patria del cappello più glamour dell’estate, invece ho ritrovato molto più. Una fraternità, una tolleranza che va oltre l’aspetto religioso. Il principio di condivisione e armonia è insito nella loro cultura. La convivenza, la pacifica convivenza, la serenità con cui diverse religioni vivono su questa striscia di terra è lampante non solo per strada, ma anche dall’incontro che abbiamo avuto con il rabbino, Gustavo Kastelnik, e l’Imam, Yunus Makda. Aperte sinagoghe e moschee, per i giovani cattolici venuti qui a Panama City da ogni parte del mondo per rispondere alla chiamata di Francesco. I ricordi di questi giorni sono tantissimi, faccio ancora fatica a metterli in ordine. Dall’emozione di incontrare Lucas, il ragazzo tetraplegico, sollevato con tutta la sedia a rotelle dai suoi amici per ricevere la benedizione di Francesco, diventato simbolo di questa Gmg 2019, alla corsa

12

Insieme FEBBRAIO 2019

contro il tempo per le dirette in Italia, all’atmosfera in sala stampa, le risate con i colleghi, i racconti dei tassisti. La cosa che mi ha colpito di più, e non è retorica, è stata l’atmosfera che ho vissuto grazie ai ragazzi venuti da tutto il mondo. La loro profondità, il loro spessore, è venuto fuori ovunque, in ogni intervista, sia alle catechesi nella parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe, che nel luogo delle confessioni al parque Omar, o alla veglia del Metro Park. Ragazzi e ragazze di ogni nazione, di ogni età, credenti e meno credenti, con la loro testimonianza ci hanno dimostrato il bello del mondo. Un mondo senza muri ma con ponti, il mondo che ogni generazione in crescita si augura, il mondo che dovremmo lasciare ai nostri figli, un lavoro duro e di responsabilità, da iniziare subito. Ascoltando le parole di papa Francesco: «Voi non siete il domani, siete l’adesso di Dio». Per quanto riguarda me, i giorni di lavoro sono stati lunghi e a tratti faticosi, sveglia all’alba, lavorazione dei pezzi da inviare fino a sera, km sotto al sole e a volte pranzo saltato. Ma nonostante ciò, posso confermare che questa è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Proxima parada? Lisboa 2022. Carmela Ferrentino

Il Papa incontra un giovane disabile

Foto Vatican Media/SIR

Carmela Ferrentino con una donna vestita col costume tipico di Panama

Carmela Ferrentino, producer nocerina in servizio a Tv2000, a Panama ha vissuto la sua prima Gmg. È andata alla ricerca di storie per trasferire al pubblico italiano l’esperienza panamense. Tanti gli incontri significativi


Luigi Di Palma, inginocchiato regge la bandiera italiana

113 più uno Luigi Di Palma è stato l’unico pellegrino ufficiale della diocesi di Nocera InferioreSarno ad andare a Panama, si è aggregato ad un gruppo di 113 giovani di Roma

È

stata la quinta Gmg per Luigi Di Palma, 31 anni, di Sarno, ingegnere, vice presidente dei giovani di Azione Cattolica. Grazie ad un’amica, all’ultimo momento si è aggregato ai pellegrini della parrocchia di San Barnaba di Roma. «Sono stato accolto come se fossi stato uno di loro – racconta –. Invece, tranne che per una ragazza, incontravo tutti per la prima volta». Tanti i ricordi che si affollano nella sua mente, quelli che hanno lasciato una traccia più significativa sono legati alla veglia e alla Messa con papa Francesco. «Nonostante la stanchezza, la veglia è stata molto toccante. Le parole del Papa ci hanno colpito ed emozionato, ci siamo lasciati interrogare dalle testimonianze dei nostri coetanei che hanno parlato dal palco». È ascoltando uno di loro che Luigi matura questa consapevolezza: «Senza la famiglia le persone sono sole. Famiglia, comunità, educazione sono radici senza le quali noi giovani non possiamo costruire il nostro futuro». Poi i sogni: «Il Signore, ci ha detto il Papa, vuole che realizziamo i nostri sogni adesso, senza aspettare». Un aspetto che ha colpito anche Valerio, 29enne romano parte del gruppo di Luigi: «Ho vissuto la mia terza Gmg. Porto con me l’incoraggiamento del Papa a non stare fermi, ma a far sentire la nostra voce». Un incontro in particolare gli resterà nel cuore, quello con un giovane panamense: «Eravamo in cammino verso la spianata del Metro Park per la veglia. Durante una pausa del cammino ci siamo messi a giocare con un ragazzo che viveva in quella parte di città. Alla fine ha chiesto ai suoi genitori se poteva aggregarsi. Hanno acconsentito ed è venuto con noi alla veglia e alla Messa. Che bello! La cosa straordinaria è che dopo un po’ ci ha raggiunto la sua famiglia. A lui ha portato un sacco a pelo e al nostro gruppo acqua, panini, ghiaccioli fatti in casa. Hanno pensato a tutto il nostro gruppo compo-

sto da 114 giovani. Un gemellaggio improvvisato, ma meraviglioso». Tutta la realtà panamense ha dimostrato grande accoglienza: «Panama è piccola, ma si sperimenta la realtà di una megalopoli, con le baracche dei poveri accanto ai grattacieli. Ogni persona che la popolava ci ha trasmesso una gioia collettiva, tutti erano felici per la nostra presenza. Dalle istituzioni all’ultimo negozio». La speranza, l’auspicio di Luigi è che l’entusiasmo latino possa contagiare tutta la Chiesa: «La Chiesa ritorna da Panama svecchiata. In centro America l’ambiente è diverso, più informale ed essenziale, più gioioso e intenso. Spero che si possa cogliere questo dinamismo, questa apertura». Salvatore D’Angelo

FEBBRAIO 2019 Insieme

13


L'APPROFONDIMENTO Il Santo Padre confessa un giovane pellegrino

Cava

chiama Panama Foto Vatican Media/SIR

Centocinquanta giovani di tre diocesi della metropolia di Salerno si sono incontrati, il 26 e 27 gennaio, a Cava de’ Tirreni per la Giornata metropolitana della gioventù, evento collegato alla Gmg 2019

M

entre la vita scorre frenetica, un giorno Dio riesce entrare nella tua vita e cambia i programmi. Quel giorno tutto assume una prospettiva nuova. Come è accaduto a Maria con il suo Eccomi all’Angelo che le annunciava che sarebbe diventata “la porta del cielo”. Questa la riflessione di fondo che ha guidato la Giornata metropolitana della gioventù, che ha riunito circa 150 giovani di tre diocesi della Metropolia di Salerno all’interno del convento di San Francesco e Sant’Antonio di Cava de’ Tirreni, lo scorso 26 e 27 gennaio. Mentre giovani da tutto il mondo erano a Panama con papa Francesco, i ragazzi delle diocesi di Nocera InferioreSarno, Salerno e Teggiano-Policastro vivevano quelle stesse emozioni a distanza. Il progetto di Dio. Il rapporto esclusivo che il Signore ha con ognuno ha guidato la catechesi d’inizio, tenuta da don Michele Madonna, parroco della chiesa Santa Maria di Montesanto a Napoli: «Maria era poco più di una ragazzina quando ha scelto di dire sì a Dio – ha detto –. Le ha chiesto di cambiare i piani, di collaborare con lui. Così come fa con ognuno noi. Dio ha un progetto unico per te e se gli dici di no non si rivolgerà ad un altro, nella storia rimarrà un vuoto».

14

Insieme FEBBRAIO 2019

Testimoni di una Chiesa giovane «È stato molto emozionante sentirsi un piccolo pezzo della grande comunità della Gmg»: Maria Antonietta Manna, Animatrice di Comunità del Progetto Policoro per la diocesi di Lungro, in Calabria, interprete di professione, a Panama ha tradotto dallo spagnolo all’italiano gli interventi di papa Francesco. Uno dei momenti più toccanti quello nel carcere minorile e l’incontro conclusivo con i volontari della Gmg. «Adesso andate nelle vostre comunità e siate testimoni di quello che è il volto giovane della Chiesa. Un mandato che non potrò mai dimenticare», ha raccontato.


L’offerta di Stella

S

tella Maris del Carmen nel 2016 ha fatto i lavori più umili insieme alla sorella pur di racimolare una somma che le permettesse di partecipare alla Gmg di Cracovia. Quell’anno tutti e tre i loro nonni sono morti e le due ragazze hanno dovuto impiegare i risparmi per coprire le spese. Poi la «sorpresa» di Dio di sapere che tre

anni dopo il Papa sarebbe andato a casa loro, a Panama. Stella Maris non ha esitato ad arruolarsi tra i volontari del suo Paese. All’incontro con i volontari il Papa l’ha abbracciata e le ha detto: «Quando leggevi ho sentito quasi una voglia di piangere… Hai rinunciato a partecipare a qualcosa che ti piaceva e che avevi sognato per

Festa insieme. La catechesi ha aperto il varco verso un’esperienza unica di comunità che i giovani hanno vissuto insieme. Al termine del momento di preghiera, panini e balli hanno riscaldato l’atmosfera della fredda notte cavese, nell’attesa di partecipare alla veglia di papa Francesco attraverso un maxischermo. Fra Giuseppe e fra Pietro hanno coinvolto dal palco i giovani dando testimonianza autentica della gioia di Dio. Un’armonia che ha coinvolto proprio tutti e che ha ricevuto il plauso del vescovo della diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, monsignor Orazio Soricelli, che ha portato il suo saluto ai partecipanti alla Gmg. L’Adorazione Eucaristica ha preparato il cuore alle parole di papa Francesco e, giunta l’una di notte, il sì pronunciato dai 600 mila a Panama è diventato il sì anche dei giovani della provincia salernitana. Pronti a sporcarsi le mani. La notte quasi insonne alle spalle, complici le emozioni, le sistemazioni di fortuna e il freddo pungente, non hanno smorzato l’energia del secondo giorno. Due giovani hanno raccontato l’esperienza del loro incontro con il Signore: un seminarista originario di Vietri sul Mare, Valerio Catalano, e suor Vittoria Lucia, dell’ordine delle Francescane Alcantarine, originaria di Scampia. «Ho detto il mio sì a Dio nove anni fa. Non è stato un percorso semplice – ha raccontato Valerio –. Fino a quel momento avevo una vita come tutti, una fidanzata, un lavoro. Verso i 22 anni ho iniziato, però, a sentire un vuoto dentro. Così mi sono rivolto a Dio, ho ascoltato la sua voce, ho lasciato il lavoro, ho iniziato a studiare Teologia. Ho fatto tutto con passione, mettendomi al servizio del Signore cercando di essere un cristiano credibile, competente e caritatevole».

poter aiutare e sostenere la tua famiglia, per onorare le tue radici. E questo ti fa donna, ti fa adulta! Il Signore, senza che te lo aspettassi né lo pensassi, ti stava preparando il regalo che la Gmg sarebbe venuta nella tua terra. Al Signore piace fare questi scherzi, rispondere così a questa generosità, è così che ci vuole bene».

Suor Vittoria Lucia ha parlato delle sue quattro nascite, del suo avvicinamento alla Chiesa più per sfida che per fede, del suo rifiuto ostinato verso Gesù in croce di cui non comprendeva il senso del sacrificio per l’umanità e del momento in cui Lui si è fatto prossimo, durante un’adorazione, spiazzandola. Nel cuore della notte. Il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, monsignor Antonio De Luca, durante l’omelia della Celebrazione eucaristica che ha presieduto alle 12.00, a chiusura della Gmg, ha ricordato la vocazione di un giovane, germogliata nel cuore della notte di Natale, nella cattedrale di Notre Dame de Paris. «Entrò incredulo, seguendo la folla, e uscì convertito grazie alle parole del Magnificat. Era Paul Claudel» ha ricordato il Pastore. Quella stessa vocazione è custodita in ogni giovane che ha deciso di sporcarsi le mani con Dio, dicendo sì al progetto di santità che il Signore ha per lui. Martina Nacchio

I giovani partecipanti alla Giornata metropolitana della gioventù con mons. Antonio De Luca

FEBBRAIO 2019 Insieme

15


SCUOLA & UNIVERSITà Immagine di repertorio

In Italia meno di un laureato su due lavora ad un anno dalla laurea e la situazione è ancora peggiore in Campania

Lavoro da laurea

I

giovani italiani laureati fanno fatica a trovare lavoro. La situazione di crisi, che ha cause molteplici, coinvolge oltre la metà dei neodottori: solo il 46 per cento dei laureati dopo il primo anno dal conseguimento del diploma risulta occupato, con una retribuzione media mensile dichiarata di 1.029 euro. Ad illustrare la situazione è un’indagine di Almalaurea, Consorzio Interuniversitario pubblico che si occupa di mondo universitario e del lavoro. Un dato allarmante, che si fa ancora più critico se spostiamo lo sguardo sulla nostra regione. In Campania. La condizione dei laureati fuoriusciti dai diversi atenei pubblici campani è più o meno simile. Partendo dall’Università Federico II, si riscontra che ad un anno dalla laurea i neodottori che ottengono un’occupazione sono il 36,6 per cento, con una retribuzione media di 922 eu-

16

Insieme FEBBRAIO 2019

ro mensili. Il 26,8 per cento degli intervistati dichiara di essere disoccupato. Quasi identica la percentuale di occupati (36,7 per cento) tra i laureati dell’Università degli Studi di Salerno con una retribuzione mensile, però, più bassa, pari a 894 euro. Stesso vale per i laureati che si sono dichiarati disoccupati (26,7 per cento). La percentuale di occupati all’Università Orientale sale di un punto, ma la retribuzione si abbassa a 753 euro medi mensili. Il 28,6 per cento si dichiara disoccupato. Si assesta al 41,5 per cento il totale di chi lavora ad un anno dalla laurea presso l’Università Parthenope, con uno stipendio medio di 844 euro mensili. I neolaureati disoccupati sono in questo caso il 25,5 per cento. In tutti i casi oltre la metà di chi lavora ritiene che il proprio diploma di laurea non abbia avuto efficacia sull’occupazione.

“Giovani & Lavoro” I ragazzi protagonisti del loro futuro Lavoro che manca, istituzioni che non rispondono, imprese sorde alle esigenze delle nuove generazioni, il Progetto Policoro diocesano ha promosso lo scorso 8 febbraio un evento in cui i giovani hanno detto la propria su queste difficoltà calate nel proprio contesto territoriale. Il World Cafè “Giovani & Lavoro”, si è tenuto presso la parrocchia San Michele Arcangelo di Nocera Superiore. Se non si possono trovare soluzioni alla mancanza di opportunità, di certo, però, si possono avanzare delle proposte, facendo rete. Questo è stato lo scopo dell’evento di confronto e incontro a cui hanno preso parte giovani dai 18 ai 35 anni. Per essere aggiornato sulle iniziative e i servizi del Progetto Policoro, contattaci! Facebook: Progetto Policoro Diocesi Nocera Inferiore-Sarno. diocesi.nocera@progettopolicoro.it


news dalle scuole di Martina Nacchio

memoria Il 27 gennaio scorso è stata celebrata la Giornata della Memoria. tre iniziative che hanno coinvolto le scuole dell’Agro nocerino-sarnese

Una scena dello spettacolo

Una pietra per non dimenticare L’ingresso del Liceo scientifico "B. Mangino" di Pagani avrà inciso per sempre il ricordo del bambino del Mali che aveva cucita in tasca la sua pagella. L’esposizione all’ingresso della scuola è partita lo scorso 28 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria. Sulla targa ci sono incise la data di nascita e di morte del ragazzino annegato nelle acque del Mediterraneo con i voti conseguiti stampati sul cuore. Un segnale forte per ricordare che molto hanno in comune le politiche migratorie di oggi con le tragedie che si sono verificate nella Shoah. Alla scopritura della pietra, è seguito lo spettacolo teatrale “C’era una volta una nave… La memoria per scenari”, una rappresentazione messa in scena dagli alunni della VB insieme ai docenti, attraverso una contaminazione di generi quali prosa, poesia e mito. Un viaggio nella letteratura oltre che nelle emozioni. La pietra d’inciampo posizionata all’ingresso del Liceo Mangino

Con gli occhi del nazista La banalità del male protagonista del palcoscenico con la rappresentazione teatrale “Non colpevole”. Gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado paganesi nelle giornate del 28 e 29 gennaio hanno preso parte all’iniziativa di Primavera Teatro. Fulcro dello spettacolo la figura di Eichman, gerarca nazista processato a Gerusalemme, e il suo punto di vista agghiacciante rispetto allo sterminio nazista.

La Shoah in una mostra permanente Una mostra permanente per collezionare ricordi di memoria, è questa l’iniziativa messa in campo dall’Istituto comprensivo "Amendola" di Sarno per la Shoah. L’omaggio alle vittime dell’odio antisemita è stato organizzato nella sede distaccata di Lavorate e rimarrà a disposizione delle classi che vorranno visitarla. La mostra include una serie di documenti dell’epoca corredati da foto, oggetti, materiale bellico, tavole illustrate, film e disegni tematici che testimoniano gli orrori perpetrati durante l’occupazione nazista.

FEBBRAIO 2019 Insieme

17


SCUOLA & UNIVERSITà Il professor Palmisciano con i suoi alunni

La diocesi promuove sette incontri rivolti agli insegnanti di religione cattolica. Il tema del percorso formativo-culturale è “I testimoni della fede Credenti e credibili tra passato e futuro”

Professori in formazione I l tempo dell’a ggiornamento è uno strumento di arricchimento e di attualizzazione delle competenze e delle conoscenze affinché ogni docente di religione possa offrire un sapere accattivante, coinvolgente, coerente con la parola ed il magistero, ma sempre al passo con i tempi. Questo è lo scopo del percorso diocesano organizzato dagli uffici diocesani insegnanti religione cattolica, pastorale scolastica e cultura, che si terrà tra febbraio e maggio di quest’anno. Il primo incontro è stato tenuto da Carmine Matarazzo, che alla Iuvenescit Ecclesia ha trattato il tema della fede in tempi di crisi. Poi saranno presentati alcuni profili di santi e testimoni della nostra terra: il 22 febbraio, al liceo Rescigno di Roccapiemonte, Sergio Tanzarella parlerà di don Lorenzo Milani; l’8 marzo, al liceo Vico di Nocera Inferiore, Giuseppe Palmisciano presenterà la figura di san Ludovico da Casoria; il 30 marzo, nell’aula magna della Curia di Nocera Inferiore, Ernesto Preziosi parlerà di Giovanni Acquaderni e la genesi dell’Azione cattolica; il 12 aprile, nell’auditorium della Basilica di Sant’Alfonso a Pa-

18

Insieme FEBBRAIO 2019

gani, Alfonso Amarante parlerà dell’attualità pastorale e pedagogica del fondatore dei redentoristi; l’11 maggio, nella Casa madre di Angri, suor Lina Pantano illustrerà la figura di sant’Alfonso Maria Fusco.

La presentazione di questi profili diventerà l’occasione propizia per riflettere ed approfondire il passato della nostra fede e della nostra storia, punto di partenza per rendere i carismi di questi testimoni ancora attuali nel nostro presente, ma soprattutto esempi e modelli per le nuove generazioni. Una fede che come una fiaccola sempre più luminosa, ci chiama a costruire ponti tra il passato ed il futuro poiché luce dell’umanità di ogni tempo, memoria di credenti al servizio di Cristo e della sua Chiesa, ma anche testimoni di una fede ancora oggi credibile, nonostante i venti e le tempeste del vorticoso presente. Nell’ultimo incontro, il 24 maggio, accompagnati da Salvatore Alfano e Giuseppe Palmisciano ci sarà la visita di alcuni luoghi storici per la fede cristiana della nostra diocesi, come il Battistero paleocristiano ed il Museo diocesano di San Prisco.


VITA NELL'AGRO a cura di Salvatore D’Angelo Immagine di repertorio

Un emendamento al decreto legge semplificazioni ha scongiurato il passaggio dell'ires dal 12 al 24 per cento, ma si tratta di un rinvio non di una cancellazione strutturale

Congelata la tassa sulla bontà

C’

è stata una levata di scudi quando nella legge di Bilancio è stato introdotto il raddoppio dell’IRES a carico delle imprese del non profit. Un provvedimento efficacemente definito «Tassa sulla bontà» dal presidente della Repubblica. Nel messaggio di fine anno, Sergio Mattarella è intervenuto in questo modo su uno dei provvedimenti più discussi della Finanziaria che era arrivata sulla sua scrivania in extremis, l’ultimo giorno del 2018. Una corsa al fotofinish per scongiurare allo Stato l’esercizio provvisorio. Ma cos’è l’IRES? È l’acronimo di imposta sul reddito delle società, è applicata al reddito prodotto dalle imprese che si costituiscono sotto forma di società. Mentre le persone fisiche pagano l’IRPEF, le società pagano l’IRES che è un’imposta proporzionale. A differenza del precedente governo che ha abbassato l’imposta dal 27,5 per cento al 24 per cento per tutti, ad esclusione dei non profit che beneficiavano del dimezzamento al 12 per cento; l’attuale governo ha creduto bene di livellare tutti al massimo parametro, ovvero al 24 per cento. Decisione criticata da molti. Con l’approvazione del Decreto legge semplificazioni da parte del Senato si è corso ai ripari, almeno per quest’anno. Il raddoppio è stato infat-

ti congelato, ma il futuro fiscale del Terzo settore è ancora zeppo di incognite e ombre. L’emendamento al dl ne ha rinviato solo l’applicazione. I maggiori oneri previsti per il 2019 (118,4 milioni di euro) e il 2020 (157,9 milioni di euro) saranno coperti attraverso prelevi dal Fondo per interventi strutturali di politica economica, dal Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili e dal Fondo per le nuove politiche di bilancio. Non è chiaro dove si prenderanno i soldi previsti dal 2021. «La tassa sulla bontà – ha scritto Marco Iasevoli su Avvenire – andava a prelevare dal non profit 118,4 milioni nel 2019 e 157,9 dal 2020 in poi. Per molte organizzazioni si sarebbe trattato di una mazzata fatale, sufficiente per chiudere i battenti». «Se vogliamo proprio dare un valore economico alla solidarietà – ha affermato Gianluca Mastrovito, presidente provinciale ACLI Salerno – occorre avere le idee chiare sulle attività che svolgono i volontari e gli enti non profit nonché sulle modalità con cui questi trovano risorse e, da ultimo, su come vengono tassate. Ciò che ha sorpreso non è tanto la decisione scellerata e fortunatamente rivista del Governo, ma la confusione intorno alla stessa definizione di non profit e al ruolo degli enti del Terzo settore». «Il volontariato e più in generale il non profit non anFEBBRAIO 2019 Insieme

19


VITA NELL'AGRO

drebbe affatto tassato», ha affermato il presidente della federazione Progetto famiglia, Marco Giordano, che contestualmente ha chiesto maggiori verifiche sul vero non profit e la definizione della riforma per il Terzo settore: «Fa bene il governo, e quelli precedenti, a lavorare per una seria riforma del Terzo settore perché ci sono tante tipologie di manipolazioni. Molte onlus non sempre sono senza scopo di lucro, ma questo richiede anche la necessità di assicurare il rispetto delle norme attraverso controlli, monitoraggio, vigilanza e trasparenza». Rispetto alla Tassa sulla bontà, Giordano ha aggiunto: «Un Paese deve investire sulla crescita del settore non profit sano e generativo, pensare che questo debba essere tassato fa sorridere amaramente. Come si può pensare di tassare ciò che non produce ricavi e se li riproduce vengono reinvestiti nell’attività? Bisognerebbe saper fare passi in avanti per l’alleggerimento di quelle attività che non mirano al proprio arricchimento ma alla promozione di un benessere sociale, che lo Stato dovrebbe impegnarsi a diffondere e supportare». «Esiste un sistema di regole – ha continuato Mastrovito – la cui coerenza permette ogni giorno a migliaia di enti del terzo settore di programmare attività grazie alle quali si crea una ricchezza non sempre misurabile, che è quella della solidarietà e del senso di comunità». Un rimedio per ora è stato individuato, rispondendo all’appello del presidente Mattarella di evitare «tasse sulla bontà», d’altro canto occorre lavorare per sostenere chi attraverso la carità, il volontariato e il lavoro sociale molto spesso supplisce dove lo Stato non sempre arriva. Salvatore D’Angelo

Il glossario Non profit: Senza fini di lucro, detto di società, istituzione, fondazione che opera nel sociale (assistenza, formazione, ecc.) e reinveste gli utili nelle proprie attività senza distribuire guadagni ai soci. Terzo settore: si intendono le organizzazioni di volontariato, ONLUS (organizzazioni non lucrative di utilità sociale), associazioni di promozione sociale ed in genere i soggetti privati che esercitano il loro operato in campo socio-assistenziale, sanitario e culturale i quali producono beni e servizi di interesse collettivo senza alcuna finalità di lucro.

Insieme è sempre più a portata di mano!

edicole partner Hai un’edicola di fiducia? Comunica i contatti alla redazione e potrai ritirare la copia del mensile nel punto vendita a te più vicino.

Edicola Amato Giornali Via dei Goti 11 Angri Cartolibreria Edicola Nasta Via Giudici 46 Angri Cartolibreria Corinto Via Fucilari 68 Nocera Inferiore Edicola Civale Teresa Via G.B. Vico 3 Nocera Inferiore Edicola di Manu Via Roma 77 Nocera Inferiore Centro Edicola Via San Clemente Nocera Superiore Sardo Art Via Cesarano Pagani Edicola D’Andria Giuseppe Via Gramsci S. Marzano sul Sarno Cartofantasy Via Turati 280 Poggiomarino Cartolibreria Archimede Via Dante Alighieri 37 Poggiomarino Edicola Laperuta Amerigo Via Roma Poggiomarino Cartolibreria Edicola Blob Via Lavorate 103/105 Sarno

BAR partner White Chalet

20

Insieme + caffe 1 euro Via Nuova S. Marzano Poggiomarino Insieme FEBBRAIO 2019


Foto Salvatore Alfano (2)

Maurizio Carucci

Comunicare: welfare, economia e finanza

R

eddito di cittadinanza, quota 100, spread e default sono solo alcuni dei temi di carattere economico-finanziario affrontati durante il convegno del 26 gennaio scorso, promosso come formazione professionale per i giornalisti, in occasione della festa del Santo Patrono, san Francesco di Sales. «Perché una Costituzione così bella come la nostra, che tutela il lavoro, ha prodotto il tasso di disoccupazione più alto d’Europa?» è l’interrogativo lanciato da Maurizio Carucci, giornalista di Avvenire, intervenuto in apertura. «La credulità del pubblico è diventata una risorsa economica» ha esordito Alessandro Sacrestano, direttore di Costozero, che ha presentato poi la Carta dei doveri

sieme MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006 e n. 1529/2014 del 11 agosto 2014. Iscritto al R.O.C. n. 26978 del 01/02/2017. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Editore Priscus Società Cooperativa Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore Editoriale Silvio Longobardi Vicedirettore Antonietta Abete

dell’informazione economica e finanziaria. Ha concluso l’approfondimento Sante Attolini, direttore generale di ARC Finance & Credit Management, fornendo ai partecipanti un glossario con i principali termini utilizzati nel mondo dell’economia e della finanza. L’evento è stato introdotto da Salvatore D’Angelo, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno e ha visto la partecipazione di mons. Giuseppe Giudice, Pastore della Chiesa locale. Sono intervenuti Salvatore Campitiello, presidente di Assostampa Valle del Sarno e Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Mariarosaria Petti

Redazione Salvatore D’Angelo, Mariarosaria Petti, Martina Nacchio Segreteria di redazione e marketing Sofia Russo, Maria Luisa Franco Hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, Giulia Crescenzo, don Armando Matteo, Carmela Ferrentino, Andrea Pellegrino, Andrea Perrino, Salvatore Guercio Nuzio, Raffaella Marciano, Rossella Liguori, Davide Speranza, Donato D’Elia, don Natale Gentile, Vincenzo Acquaviva, Marilena De Angelis, Rosaria Vincelli, Rossella Baliano, Angela Morrone, Livia Rossi, Gianluca Canzolino, Rosalia Storelli, Giancarlo Anzalone, Francesco Pio De Stefano, Annachiara Ferraioli, Alberto Limodio, Antonio Pontecorvo, Mariano Rotondo, Elisabetta De Crescenzi, Angela Casalino, Luigi Squillante, Sabrina Perrino, Anna Petrosino, Lucia Squitieri, padre Paolo Saturno, Riccardo Bonacina. Amministrazione Via Vescovado, 4 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel/Fax 081 5170466

Seminario di formazione sui temi economicofinanziario, organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali e da Insieme in occasione della festa di san Francesco di Sales

Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Questo numero è stato chiuso in redazione 31 gennaio 2019

Abbonamenti € 5,00 digitale € 10,00 ordinario con ritiro in parrocchia € 15,00 ordinario in spedizione postale € 25,00 contributo sostenitore € 50,00 contributo benefattore

Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione». La pubblicazione degli scritti è subordinata al­l’in­sin­da­ cabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.

UNICREDIT BANCA IBAN: IT 88 B 02008 76271 000103952691 Intestato a: PRISCUS SOCIETÀ COOPERATIVA Causale: Contributo annuale INSIEME Aggiungere l’indirizzo o la parrocchia a cui inviare la rivista Servizio diffusione Per informazioni: tel/fax 081 517 04 66 segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it

Redazione Via Vescovado, c/o Palazzo Vescovile 84014 Nocera Inferiore (SA) insieme@diocesinocerasarno.it tel/fax 081 517 04 66

Ai lettori Insieme, tramite la Fisc (Federazione ItaL’editore Priscus Società Cooperativa tratta liana Settimanali Cattolici), ha aderito allo i dati come previsto dal RE 679/2016. L’inIAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaformativa completa è disponibile all’indirizria) accettando il Codice di Autodisciplina zo https://www.diocesinocerasarno.it/2016/ FEBBRAIO 2019 Insieme della Comunicazione Commerciale. insieme/privacy-policy-rivista-insieme/ Tiratura 3.000 copie

21


ASSOCIAZIONI Alcuni soci di Nocerattiva

I pacchi dono di Natale

NOCERATTIVA

E

ssere cittadini attivi significa innanzitutto immaginare un aiuto concreto che arrivi a chi ha bisogno, con un sostegno, una parola, un conforto; avere la capacità di aprire nuove strade, perché insieme è possibile affrontare ogni problema. È questa l’anima di Nocerattiva, associazione nata l’11 novembre 2018 a scopo solidaristico e di utilità sociale, che ha preso vita un po’ per caso tra un gruppo di amici che sentivano forte l’esigenza di fare qualcosa per il prossimo. «Chi ha lavorato nella scuola sa bene che Nocera Inferiore vive problemi di disagio nel contesto socio-ambientale», spiega il presidente dell’associazione, il professor Giuseppe Pannullo, preside in pensione ma che ancora sente forte la sua vocazione educativa e sociale. «Ci sono molte solitudini, che spesso non emergono, e noi vorremmo dare loro un supporto, far capire che i problemi non sono insormontabili e che insieme si può affrontare qualsiasi cosa».

Il primo segno che Nocerattiva ha voluto dare è stato in occasione del Natale, con una raccolta di beni da destinare alle famiglie indigenti. Con la collaborazione del Terzo Istituto Comprensivo di Nocera Inferiore e con la disponibilità della dirigente Maria Ventura, anche lei socia di Nocerattiva, sono stati raccolti giocattoli e vestiti per bambini dai 0 ai 12 anni. La distribuzione è avvenuta il 22

22

Insieme FEBBRAIO 2019

dicembre scorso, con l’apertura temporanea di un “negozio della solidarietà” in via Lamberti, presso un locale messo a disposizione da un altro socio, Francesco Di Florio, titolare dell’omonimo bar. «Abbiamo toccato con mano la grande solidarietà dei nocerini – racconta il preside Pannullo –. La stanza che avevamo adibito a negozio temporaneo era piena, con il materiale suddiviso per fasce di età, così da permettere alle famiglie di prendere ciò di cui avevano bisogno. Abbiamo acquistato anche pannolini per i bambini piccoli». Circa una trentina i nuclei familiari raggiunti, grazie anche alla rete formata con le parrocchie San Prisco e Santi Simone e Giuda e l’interessamento del settore politiche sociali del Comune di Nocera Inferiore. Nocerattiva ha altre idee in cantiere, come la raccolta a giugno dei libri scolastici usati per poi distribuirli a settembre ai ragazzini di famiglie in disagio socio-economico e la costituzione di una piattaforma di crowfounding per progetti solidali pensati per la crescita del territorio nocerino. Una trentina i soci di Nocerattiva, tutti con professionalità diverse e di varie fasce di età, ma tutti ugualmente disposti a mettersi in gioco per portare un contributo concreto ai tanti poveri e sofferenti di questa città. Sofia Russo

Un’associazione al servizio dei più deboli della città. Il presidente Pannullo: «Vorremmo offrire un sostegno alle numerose solitudini che emergono nella nostra città»

Per info e CONTATTI: FB Nocerattiva Blog www.nocerattiva.it


quiregione di Andrea Pellegrino Pizza Pascalina

Gli ingredienti

– – – – – – – –

Farina di frumento tipo 1: 160g Friarielli campani o cime di rapa o broccoli: 120g a crudo Pomodori San Marzano o Corbara: 120g Olio extra vergine d’oliva del Cilento: 30g Olive nere campane: 30g Noci: 20g Aglio e peperoncino: a piacere Lievito madre o lievito di birra secondo ricetta pizza napoletana

SALUTE A TAVOLA La pizza antitumore promossa dalla Fondazione Pascale di Napoli

È

sbarcata in provincia di Salerno la pizza antitumore del “Pascale”. Si chiama pizza pascalina – prendendo in prestito il nome dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Fondazione G. Pascale” e dalla piramide alimentare da essi ricreata – ed è composta esclusivamente da ingredienti che permettono di assimilare i nutrienti necessari per un pasto completo, che sia anche in grado di prevenire o di curare diverse patologie tumorali di primo e secondo livello. Dopo il lancio ufficiale, avvenuto nel 2017, il progetto è sbarcato in diverse parti dell’Italia e del mondo, arrivando fino alla pizzeria Kestè di New York. Ma, nonostante la forte presenza di ingredienti provenienti dalla provincia di Salerno, scelti appositamente per i benefici nutrizionali dei prodotti di qualità quali l’olio extravergine di oliva e il pomodoro San Marzano o corbarino, proprio il territorio salernitano risultava quasi assente rispetto alla mappa delle pizzerie aderenti, visualizzabile sul portale www.pizzapascalina.it.

Per questo motivo, grazie a un appello lanciato dalla redazione di Cronache da un’idea di Vittorio Cicalese, è stato possibile riunire numerose pizzerie entusiaste di poter far parte di un progetto tanto virtuoso quanto gustoso. Nei giorni scorsi, presso la Camera di Commercio di Salerno – che ha patrocinato l’iniziativa e fornirà adeguato contributo per la divulgazione del progetto sull’intero territorio provinciale – i pizzaioli aderenti alle primissime fasi dell’appello hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, conoscendo i dettagli più significativi del progetto. Tra questi c’è la possibilità di fornire un aiuto concreto alle attività di ricerca dell’Istituto grazie alla donazione che le pizzerie forniranno con i proventi delle vendite della pizza pascalina alla propria clientela. Nei prossimi giorni, dunque, sarà possibile gustare la pizza antitumore a Salerno e in provincia: una gustosa vittoria del territorio contro un nemico temibilissimo.

La piramide alimentare pascaliAna La piramide alimentare pascaliana applica i principi della dieta mediterranea ma si basa anche sulle linee guida contro i tumori della World Cancer Research Fund e sulle evidenze scientifiche più recenti su dieta e prevenzione dei tumori. Nella piramide vengono riportati gli alimenti consigliati suddivisi secondo la frequenza di consumo: alla base i cibi da consumare giornalmente e all’apice i cibi da evitare o da consumare raramente (al massimo 1-2 volte al mese). Nella piramide è stata inserita anche la pizza Pascalina da poter consumare 1-2 volte a settimana.

FEBBRAIO 2019 Insieme

23


FISCO E TRIBUTI

IL PEDIATRA RISPONDE di Andrea Perrino*

di Salvatore Guercio Nuzio*

Rubrica Fiscale e Tributaria a cura dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili del Tribunale di Nocera Inferiore

Se desideri sottoporre una domanda al dottore Guercio Nuzio o chiedere un consiglio, scrivi a insieme@diocesinocerasarno.it

La fatturazione elettronica

LAVAGGI NASALI

Dal primo gennaio 2019 è scattato l’obbligo della fattura elettronica per privati e imprese. Si tratta di un sistema di emissione, ricezione e conservazione delle fatture che offre il vantaggio di automatizzare i processi e ottimizzare i tempi per l’archiviazione e i controlli fiscali. La legge di Bilancio 2015 introdusse l’obbligo per i fornitori della pubblica amministrazione e dallo scorso 1° gennaio è obbligatoria anche per i privati, ossia per tutti i titolari di partite Iva, eccezione per minimi, forfettari, piccoli agricoltori e altri regimi di vantaggio. L’obbligo della fattura elettronica vale sia nel caso in cui la cessione del bene o la prestazione di servizio è effettuata tra due operatori IVA, sia se è effettuata da un operatore IVA verso un consumatore finale non IVA. Si tratta di una rivoluzione per le aziende, le quali dovranno adeguarsi acquisendo strumenti, competenze e programmi per attuare al meglio la procedura di fatturazione digitale; si tratta di fare veri e propri investimenti nella direzione dell’innovazione tecnologica. La fattura una volta compilata deve essere trasformata in formato Xml della dimensione massima di 5 Mb. Deve poi essere firmata digitalmente prima dell’invio al Sistema di interscambio nazionale (Sdi) dell’Agenzia delle Entrate, il quale funge da postino nel senso che riceve la fattura dall’emittente e la deposita nella buca postale del destinatario previa comunicazione all’Agenzia delle Entrate del proprio indirizzo telematico (PEC o Codice Destinatario) scelto per la ricezione. Le fatture elettroniche devono essere conservate in formato digitale per 10 anni. Nel caso si debbano inviare fatture all’estero, o riceverle, è necessario dotarsi di un sistema di gestione multicanale della fatturazione, con il quale inviare e ricevere sia sul canale Sdi che su altri. * dottore commercialista in Angri

24

Insieme FEBBRAIO 2019

Un rimedio semplice ma efficace contro i malanni di stagione Buonasera dottore. Mi può spiegare come si eseguono e quali sono i vantaggi dei lavaggi nasali per il mio bambino? Il lavaggio nasale è finalizzato a rimuovere le secrezioni nasali e contenere i sintomi stagionali nel periodo invernale. Definito anche irrigazione nasale, ha l’obiettivo di mantenere libere dalle secrezioni le fosse nasali (cavità situate oltre le narici). Per un buon lavaggio, si utilizzano siringhe senz’ago oppure gli appositi spray, nelle diverse formulazioni a seconda dell’età del bambino. Non sono consigliabili le fialette monodose e l’aspirazione delle cavità nasali. Il lavaggio va effettuato con la testa del bambino reclinata su un lato, introducendo con delicatezza l’estremità del beccuccio della siringa senz’ago nella narice superiore; il liquido deve uscire da quella inferiore rimuovendo così il muco in eccesso. La manovra va poi ripetuta dall’altro lato. Per il lavaggio nasale, si può utilizzare anche il cosiddetto “rinowash”, un’ampolla da collegare a un qualunque apparecchio per l’aerosol (a pistone e non a ultrasuoni): il passaggio dell’aria nebulizza il liquido in particelle maggiori di 10 micron, che arrivano in profondità nelle fosse nasali. Nel dispositivo si possono aggiungere anche farmaci prescritti dal pediatra per disturbi specifici. Il liquido più utilizzato per il lavaggio nasale è la soluzione fisiologica: acqua e sale in concentrazione pari allo 0,9% spruzzata nel nasino con una modesta pressione, in quantità di 10-20 ml dalle 2 alle 6 volte al giorno. Si chiamano “isotoniche” le soluzioni che hanno la stessa concentrazione di sali di quella fisiologica. La soluzione “ipertonica”, invece, contiene una percentuale di sali maggiore (di solito al 3%) e si utilizza per le secrezioni più dense. Curare il naso e mantenerlo pulito è importante, consente di detergere l’apertura della tuba d’Eustachio (il canale che collega la parte posteriore del naso all’orecchio), migliorando la ventilazione dell’orecchio e prevenendo l’insorgenza di patologie frequenti come l’otite catarrale. * Pediatra


SALE IN ZUCCA di Raffaella Marciano*

Sale in zucca offre riflessioni e consigli per prendersi cura di sé. Questo mese parliamo di creatività: un dono o una conquista quotidiana? Ce lo spiega la nostra psicologa

Creativi si nasce o si diventa? “Dove si crea un’opera, dove si continua un sogno, si pianta un albero, si partorisce un bimbo, là opera la vita e si è aperta una breccia nell’oscurità del tempo” Herman Hesse

L

a creatività si apprende o è semplicemente un dono? Il termine deriva dal greco Kreion (colui che fa, colui che crea) e rappresenta la risorsa per eccellenza del genere umano. Basti pensare alle arti in generale, alle scoperte tecnologiche, alle nuove frontiere aereospaziali. Secondo gli studi di Guilford, psicologo statunitense, la creatività è strettamente collegata al concetto di pensiero divergente, un modo di pensare che spinge la persona a rompere gli schemi esistenti, andando oltre, in modo originale e flessibile. Possedere un pensiero divergente vuol dire essere intelligenti? Guilford considera il pensiero divergente un vero e proprio atto creativo ma per intelligenza, a volte, si intende altro. In effetti, esiste anche una modalità di pensiero opposta: il pensiero convergente, ovvero la tendenza a pensare seguendo schemi precostituiti e socialmente accettabili. Si pensi ai test scolastici o di intelligenza dove il prodotto riconosciuto di maggior valore è il risulta-

to della somma di più risposte conformi. Questo modo di pensare ci aiuta a stabilire regole e schemi univoci a cui attenersi e tendere. Questi contenitori precostituiti servono ad autoregolare il nostro vivere nel mondo. L’elemento basilare messo in luce dal nostro autore è la complementarità delle due tipologie di pensiero. Il pensiero convergente ci consente di vivere rispettando una serie di regole comuni a tutti mentre quello divergente ci aiuta ad uscire dalla comfort zone per scoprire nuove abilità e ampliare le nostre risorse di base. Ritorniamo alla domanda che ci siamo posti all’inizio: la creatività può essere appresa o è semplicemente un dono? La creatività è un dono dato ad ogni essere umano. È come un muscolo, tocca a noi decidere se allenarlo o meno. Non è facile uscire dalla nostra comfort zone e accettarne i rischi ma questa è l’unica strada per reinventarci e riconoscerci in nuove forme e obiettivi: il cuore oltre l’ostacolo! *psicologa psicoterapeuta

Per maggiori informazioni su questo argomento potete scrivere alla mail: dottoressa.marciano@gmail.com

FEBBRAIO 2019 Insieme

25


Concerto inaugurale con l’orchestra sinfonica salernitana Claudio Abbado

Finalmente il De Lise

U

na storia lunga oltre 30 anni, un percorso tortuoso segnato da bandi, gare, concorsi, contenziosi e continui stop ai lavori. Una struttura maestosa al centro della città, che sarebbe dovuta costare un miliardo delle vecchie lire ed è arrivata a sfiorarne dieci. È il teatro Luigi De Lise di Sarno, che finalmente ha aperto i battenti e puntato i riflettori sul meraviglioso palcoscenico in legno di noce africana. Una data storica, il 28 dicembre 2018, con il taglio del nastro in piazza Cinque Maggio per quella che è stata da sempre l’opera più attesa in città ed oggi è pronta ad accogliere la sua prima rassegna teatrale.

Un’opera dal sapore anni ’80 È certamente un’opera di altri tempi. Il teatro rappresenta per la città di Sarno una sorta di eredità degli anni ’80, nonché un caso nazionale per i tempi di realizzazione: oltre tre decenni. Doveva essere una semplice riqualificazione della piazza, poi si pensò di progettare in grande. Dallo scavo per il parcheggio, all’idea della costruzione di una cassa armonica. Poi la trasformazione del progetto rispetto anche alle esigenze cittadine. Abbandonata l’idea del chiosco della musica, nel 1987 fu presa in considerazione quella del teatro. Un tempo che si fa fatica a considerare se si pensa ai grandi cambiamenti avvenuti in città; così un importante mutamento anche dell’impegno di spesa. A quanto pare il De Lise, che sarebbe dovuto costare 1 miliardo delle vecchie lire, è arrivata, tra opere ex novo, danni de-

26

Insieme FEBBRAIO 2019

rivanti da fenomeni atmosferici e raid vandalici (l’ultimo con la distruzione delle poltrone, dei proiettori e dei riflettori), a circa 10 miliardi di lire. Nel 1997 il concorso nazionale bandito dal Comune di Sarno per la progettazione viene vinto dagli architetti Emilio Maiorino ed Emilia Esposito. «Ho lavorato a questa opera ininterrottamente con impegno e passione fino al 2014 – dice Esposito, oggi assessore –, come progettista e direttore dei lavori insieme all’architetto Maiorino e agli ingegneri Giandomenico Cocco e Armando Ferraioli. Dopo il mio impegno è continuato come assessore affinché il teatro potesse essere restituito alla città».

Ha aperto i battenti, dopo oltre 30 anni di lavori, il teatro comunale di Sarno. Un gioiellino architettonico i cui costi negli anni sono notevolmente lievitati

Gli interni: lusso e qualità Il concetto di “teatro in piazza e piazza nel teatro” si realizza con trasparenze delle facciate interamente in alluminio e vetro. Il progetto è stato elaborato tenendo conto dei canoni dell’architettura Postmoderna, ma si intreccia indissolubilmente ai concetti del maestro del Settecento, Luigi Vanvitelli, che a Sarno realizzò il Municipio. La superficie di 5mila metri quadrati è pavimentata in legno di noce africana e risalta tra i rivestimenti in pietra lattea di Ostuni. La platea, con 430 poltrone Frau ciascuna dotata di sistema indipendente di microclima, consente al primo sguardo verso il soffitto di individuare subito la riproduzione del meraviglioso cielo stellato della costiera amalfitana. Rossella Liguori

La platea vista da dietro le quinte


Uno scrigno di libri e cultura Vincenzo Grimaldi

N

omi nazionali, sostegno ad attività giovanili e umanitarie, rassegne letterarie. Il piccolo spazio della libreria Ubik, sul corso Vittorio Emanuele di Nocera Inferiore, in poco tempo è riuscito a sprigionare forze ed energie insospettabili, diventando centro d’aggregazione della città e dell’Agro nocerino sarnese. Dietro la continua produzione di eventi c’è l’esperienza di Enzo Grimaldi, con alle spalle vent’anni di attività divisa tra librerie (Einaudi e Mondadori) e case editrici (tra cui la collaborazione con Viva Liber edizioni). «Nocera è la città capofila dell’Agro ed è giusto che sia un punto di riferimento per i libri – spiega Grimaldi –. Io vengo da anni di settore, avendo occupato anche posizioni di commerciale. Il marchio Ubik librerie è un franchising giovane sul territorio nazionale. Stiamo costruendo un bel progetto e ho deciso di accettare questa nuova sfida». In sei mesi, dall’inaugurazione di luglio scorso, la Ubik nocerina è diventata punto di riferimento sul piano culturale e

Aperta da sei mesi, la libreria Ubik di Nocera Inferiore si è affermata come riferimento dell’intero Agro nocerino-sarnese sociale del comprensorio, ospitando diversi scrittori anche di rilievo nazionale, come Lorenzo Marone, Pino Imperatore, Marzia Sicignano e Roberto Emanuelli. Ma non solo. Grimaldi, con la sua libreria, ha accompagnato festival letterari come “Città Noir-Premio Jean-Claude Izzo” a Castel San Giorgio e sostenuto iniziative speciali come quella del compleanno di Topolino, in occasione del quale il ricavato dello spettacolo organizzato al Teatro Diana è stato devoluto a favore dell’associazione Oasi per il Dh onco-ematologico pediatrico dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. E poi la valorizzazione della storia locale, ospitando i volumi della Storia di Nocera de’ Pagani (di Gennaro Orlando, Editrice Gaia) tra i propri scaffali. Il consiglio di Grimaldi ai giovani è «leggete, perché leggere vi fa aprire gli occhi sul mondo». Il 2019 prevede ulteriori presentazioni con autori nazionali, ma anche una rassegna dedicata agli scrittori emergenti. Davide Speranza

FEBBRAIO 2019 Insieme

27


VITA NELL'AGRO

Il tavolo dei relatori. In piedi Scelzo, seduti: Armando Lamberti, Tarquinio, Ruffini, Franco e Ottavio Lucarelli

Paolo Ruffini con Marco Tarquinio e Massimo Franco hanno presentato il libro intervista di Angelo Scelzo sul rapporto tra Avvenire e Pompei

Il giornalismo e il Sud

L

a presentazione de “La questione meridionale del quotidiano cattolico Avvenire. Cronache del Sud (e anche un po’ di storia)”, tenutasi il 19 gennaio nella sala Marianna De Fusco del santuario di Pompei, non è stata soltanto l’occasione per celebrare l’opera di Angelo Scelzo, fare un amarcord o discutere di giornalismo. Alla presenza di Paolo Ruffini, prefetto del dicastero della Comunicazione della Santa Sede, di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e di Massimo Franco, notista politico del Corriere della Sera che mosse i primi passi da praticante nella redazione pompeiana del quotidiano cattolico, dell’arcivescovo Tommaso Caputo e di numerosi intellettuali, è stata scattata una fotografia

28

Insieme FEBBRAIO 2019

dell’attualità. Ruffini, primo laico chiamato da un Papa alla guida di un dicastero vaticano, ha ricordato che il mondo cattolico era «rete prima ancora che nascesse il web». È necessario ripartire da qui senza tralasciare il mutamento delle dinamiche comunicative: «Dobbiamo uscire dal mondo virtuale, riportando le persone alla realtà, contrapponendo la prossimità alla contrapposizione e alla lontananza». «È fondamentale – ha aggiunto – ripartire dall’interazione tra nazionale e locale». Un richiamo al glocal colto da Marco Tarquinio: «È un concetto fondamentale e fondativo». Il direttore di Avvenire ha così messo in luce l’importanza del Mezzogiorno e delle reti sociali, prima che so-

cial: «Non abbiamo più redazioni al Sud, ma abbiamo una grande rete di persone senza le quali non si sarebbe mai realizzata questa grande intrapresa. La grande sfida è stata proprio unire il globale e il locale. Da Milano il Sud si vede bene con l’aiuto di chi è nel territorio, partendo dal vissuto delle persone». «Avvenire – ha detto Massimo Franco – ha saputo cucire un mondo, che ancora oggi ha bisogno di essere ricucito». Da giovane praticante nella redazione pompeiana, alla scuola di Angelo Scelzo, il notista del Corriere ha detto: «Siamo la società della rissa dove nessuno incontra l’altro, la degenerazione è più forte di quanto si pensi». Rosaria Vincelli


CULTURA L'ANGOLO DELLE RECENSIONI di Mariarosaria Petti

Idda Autore: Michela Marzano Editore: Einaudi Prezzo: € 17,50 Chi siamo se i nostri ricordi svaniscono? Perché il passato non passa? Cosa resta quando la memoria è perduta? La filosofa morale Michela Marzano ci racconta la storia di una donna colpita da Alzheimer, che diventa lo spunto per riflettere sul rapporto della protagonista con un passato tenuto chiuso in un cassetto, perché troppo doloroso.

Resilienza Autore: Sergio Astori Editore: San Paolo Prezzo: € 16,00

S Manuale del corista Autore: Lorenzo Romagna Editore: Tau Prezzo: € 6,00 Un vademecum per vivere il canto come ministero liturgico. La preparazione tecnica è importante ma è indispensabile ricordare che l’attenzione principale è da riservare al Signore, affinché attraverso il canto si possa lodare degnamente Dio. Con stile ironico e talvolta provocatorio, l’autore desidera offrire spunti utili per sacerdoti e musicisti per vivere il canto liturgico con gioia e bellezza.

Famiglie ombra Autore: Mia Alvar Editore: Racconti Prezzo: € 18,00 Nove storie con un solo comune denominatore: parlare al cuore di chi è in perenne ricerca di un posto da chiamare “casa”. L’autrice filippina racconta la diaspora del suo Paese e riversa in poche pagine biografie intense di personaggi separati da confini reali o solo immaginati. Da Manila a New York e al Medio Oriente, un itinerario umano tratteggiato pazientemente in un esordio letterario davvero interessante.

ono tanti gli ambiti in cui è possibile utilizzare la parola resilienza. In ingegneria, in biologia, in ecologia, nello sport. È la psicologia però a restituirci il significato più interessante: abilità di un individuo di superare in modo efficace le situazioni avverse, di risollevarsi dopo una crisi, di rinascere dopo un trauma. E cos’altro se non storie vere possono raccontarci meglio di ogni altra definizione cosa sia la resilienza? Da questa intuizione è partito Sergio Astori, psichiatra e psicoterapeuta. Una voce serena narrante ci fa entrare in punta di piedi nelle esperienze di una scuola di provincia alle prese con il calo di rendimento degli studenti oppure nella storia d’amore di una coppia e poi di una madre e un padre, che fanno i conti con la disabilità. E ancora la testimonianza di padre Pino Puglisi. Esempi che ci fanno gustare la conclusione a cui perviene l’autore: «Chi è resiliente è anche paziente perché rinuncia alla pretesa del tutto e subito. Chi è resiliente è anche fedele, perché ricerca e coltiva il legame. Chi è resiliente è anche perseverante, perché resiste al dubbio, alla noia, alla fatica. Chi è resiliente e promuove resilienza: è dunque qualcuno che non si arresta vivendo un problema come insuperabile, e virtuosamente si mette in cerca di qualcosa di buono, sperando realisticamente». Mariarosaria Petti FEBBRAIO 2019 Insieme

29


CULTURA APPUNTAMENTI CULTURALI

IN SALA di Martina Nacchio

Tradizione a tavola. Si terrà dall’8 al 10 febbraio la “Festa du puorc”. Giunto alla 15esima edizione, la manifestazione culinaria che si svolge a Puglianello, in provincia di Benevento, si propone di valorizzare la cultura sannita, molto radicata anche nell’enogastronomia. Gli stand culinari che avranno come piatto centrale il maiale, simbolo di certezza alimentare ma anche di gioia nella cultura contadina, saranno allestiti in una tendostruttura riscaldata. Saint Valentine in Love. Festeggiamenti dal 13 al 17 febbraio per la città degli innamorati. San Valentino Torio si vestirà a festa per il Santo Patrono, con tanti appuntamenti religiosi e civili. Da non perdere la Sagra della “purpett e’ pastenac” a cura dell’AC parrocchiale. Carnevale nell’Agro. Il territorio dell’Agro nocerino-sarnese in festa per il Carnevale. Tutti i paesi del comprensorio si stanno organizzando con eventi dal 17 febbraio al 5 marzo. Sfilata dei carri a partire dal 2 marzo per la 33esima edizione del Carnevale sanvalentinese. Caratteristici festeggiamenti coinvolgeranno tanti altri paesi campani, da Maiori ad Agropoli, solo per citarne alcuni.

De Filippo in mostra. Napoli rende omaggio alla famiglia De Filippo nelle sale di Castel dell’Ovo dal 28 ottobre al 24 marzo prossimo. La grande mostra, che segue l’esposizione dedicata a Totò, è stata fortemente voluta dalla famiglia De Filippo. Promossa dal comune di Napoli, l’esposizione si propone come un dialogo tra la famiglia di artisti e il loro pubblico. Tra gli organizzatori anche Tommaso, figlio di Luca De Filippo.

30

Insieme FEBBRAIO 2019

di Donato D’Elia

Insignito di 5 nominations in vista della notte degli Oscar, “Green Book” di Peter Farrelly (in coppia col fratello Bobby, autore in passato di veri e propri classici del cinema demenziale), già in sala da qualche giorno (31 gennaio), è un prodotto commerciale praticamente perfetto. Divertente, scorrevole, con tanto di happy ending natalizio, lascia al suo interno anche spazio a piccoli ma efficacissimi momenti di dramma che seminano nello spettatore germogli per riflessioni ben più amare di quello che è il tono generale dell’opera. La dinamica è quella classica del buddy movie: due persone, completamente agli antipodi, che si ritrovano loro malgrado a condividere un’esperienza (un viaggio, in questo caso), alla fine della quale arriveranno ad un punto d’incontro, ed ognuno imparerà qualcosa dall’altro. Superlativi i due protagonisti, Viggo Mortensen e Maershala Ali, un bianco proletario e un nero facoltoso. Lo spazio è tiranno, quindi passiamo subito al secondo film di questo mese, ancora americano, in uscita il 21 febbraio: parliamo di “The Front Runner” di Jason Reitman (in procinto di succedere al padre al timone del terzo capitolo della saga dei Ghostbusters). Nella primavera del 1987, nella corsa per la nomina del candidato alle presidenziali del Partito democratico, emerse come favorito il senatore Gary Hart (interpretato da Hugh “Wolverine” Jackman). Il suo intelligente e carismatico idealismo e la capacità di galvanizzare le folle sembravano farne il candidato ideale per la Casa Bianca. Ad aprile, Hart aveva un ampio vantaggio nei sondaggi, poi però accadde qualcosa… Un film che può scatenare dibattiti all’uscita dalla sala, che invita al confronto su tematiche sensibili e sempre più fondamentali nell’agire politico contemporaneo, con un piacevole tono brillante, che pone domande mai così attuali: che cosa stiamo tralasciando quando le vicende personali di un politico assorbono tutta la nostra attenzione? Quali altre domande non ci stiamo ponendo?


CULTURA I TESORi DEL MUSEO DIOCESANO

Un santo ritocco questa pagina ci aiuta a conoscere la storia del primo vescovo di Nocera, del busto che lo ritrae e del suo restauro che partirà a breve

Il restauro del busto: lo stato di conservazione

L'

opera, realizzata in lega di argento, rame dorato, legno e innesti in pietra, si presenta in un discreto stato di conservazione. Si nota prima di tutto una sottile incrostazione di particelle di varia natura, dovuta al fatto che nel periodo della Festa di San Prisco il busto è esposto alla devozione popolare ed è portato in processione. L'altro fenomeno che si presenta, effetto della veneranda età del materiale, è quello della reazione di ossidazione dell’argento, che porta alla formazione di una patina nera (il solfuro di argento nero). Durante i saggi preliminari è emersa anche la presenza di attacchi corrosivi localizzati e di macchie di ruggine dovute a perni in ferro sicuramente non originali e molto probabilmente aggiunti in epoche

successive alla sua realizzazione. Risultano anche alcune deformazioni della mitra in corrispondeza delle saldature ed una piccola lesione sul fianco sinistro. I saggi, che hanno portato a tali conclusioni, sono stati effettuati su piccole porzioni del Busto e hanno consentito l'individuazione delle migliori modalità di azione per procedere al restauro. Salvatore Alfano

Sulle orme di Prisco Puoi parlarci del tuo copricapo? Non era questo il copricapo originale; quella che voi chiamate mitra o mitria è arrivata molti secoli dopo. Il termine deriva dal greco μίτρα, mítra, “fascia”, “benda per il capo”, “turbante”. In origine la mitra aveva forma di un berretto allacciato sotto il collo da cinturini o nastri, simile ad una cuffia arrotondata, poi schiacciata al centro in modo da formare due corni. In seguito il berretto fu piegato al centro, in modo da formare due corni separati e mantenuti rigidi da cartone o cuoio, e i cinturini o nastri divennero due fasce poste nel tergo della mitria, i fanoni. I due corni vennero prima arrotondati, poi appuntiti, a simboleggiare Antico e Nuovo Testamento e sono all’origine delle due cuspidi (cornua) che caratterizzano la forma attuale. Come siamo arrivati all’attuale mitra? Probabilmente deriva dal copricapo extraliturgico usato dai papi tra il 900 e il 1000 e si assesta nella forma attuale dal sec. XV ad oggi. Nei secoli divennero copricapi di stoffe preziose e cariche di oro e pietre.

Tra le più curiose, quella conservata nel Duomo di Salisburgo che pesa circa 2,5 Kg e quella conservata nel Tesoro del Duomo di Milano, fatta con penne di colibrì. Senza dimenticare quelle preziosissime del Tesoro di San Gennaro e del Duomo di Amalfi. Ti si può vedere senza mitra? Nelle occasioni ufficiali e nelle processioni un Vescovo porta sempre la mitra; rappresenta lo splendore della santità cui il Vescovo deve aspirare altrimenti sembrerebbe come un pastore senza il bastone pastorale che è il segno dell’autorità spirituale. E poi, una statua così solenne, in argento e realizzata a Napoli nel 1771 da un argentiere famoso, Saverio Manzone, poteva non avere un simile copricapo? Natalino Gentile FEBBRAIO 2019 Insieme

31


Insieme con Maria Campag Maria che scioglie i nodi Maria che scioglie i nodi di Johann Georgschmidtner

cando l’aiuto di Maria “tre volte ammirabile”. Prese il nastro lungo bianco, un po’ ingiallito dal tempo, usato secondo la tradizione durante la celebrazione del matrimonio per legare le mani degli sposi, e lo annodò in tre punti. Poi iniziò a pregare la Madonna, chiedendo la sua intercessione fino a quando, un giorno, la corda si sciolse miracolosamente davanti ai loro occhi e il nastro ritornò ad essere candido. Gli sposi si riconciliarono.

L

a novena a Maria che scioglie i nodi, tanto cara a papa Francesco, nasce in Germania all’inizio del 1700. Wolfgang Langenmantel e Sophie Imhoff si erano sposati nel 1612 ma dopo appena tre anni il loro matrimonio era entrato in crisi e i due stavano pensando al divorzio. Prima di separarsi, Wolfgang chiese aiuto a padre Jakob Rem che viveva nel vicino monastero di Ingolstad, a 70 km da Ausburg, una città a sud della Germania. Il gesuita decise di affidare la crisi coniugale alla Madonna, invo-

Molti anni dopo, il nipote di Wolfgang e Sophie scelse la vita religiosa, dedicò una cappella della Chiesa di St. Peter alla memoria della sua famiglia. In seguito commissionò una pala d’altare per ricordare il matrimonio dei suoi nonni: la Madonna è raffigurata in cielo, tra gli angeli, intenta a sciogliere i nodi di un nastro. Solo nel XX secolo questa immagine esce dai confini europei per espandersi nel Nuovo Mondo. Fu proprio Jorge Mario Bergoglio, all’epoca arcivescovo di Buenos Aires, a promuoverne il culto in Argentina: una suora gliel’aveva inviata insieme agli auguri di Natale e lui ne era rimasto profondamente colpito.

Se conosci qualche particolare tradizione mariana, puoi segnalarla alla redazione. Tel. 081 517 04 66 - segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it

32

Insieme FEBBRAIO 2019

Madonna Adorante, metà del XVI sec. Museo Diocesano "San Prisco" (foto Salvatore Alfano)


na Abbonamenti 2018|2019 Sottoscrivi o regala un abbonamento entro il 28 febbraio e

vinci un viaggio a Lourdes!

1 premio

2 premio

3 premio

Viaggio a Lourdes*

Collana Rosario Gioielli Amen**

Icona sacra in legno

Grande estrazione finale Un anno tutto da leggere, scegli la tua formula abbonamento Abbonamento con Foglietto

Abbonamento web

In parrocchia € 15,00 In spedizione postale € 18,00

Per leggere Insieme da pc o smartphone € 5,00

Abbonamento Ordinario

Abbonamento Special

In parrocchia € 10,00 In spedizione postale € 15,00

Formula Sostenitore € 25,00 Formula Benefattore € 50,00

Per le modalità di pagamento consulta il box a pag 21, oppure contatta il nostro Servizio Abbonamenti al numero 081 517 04 66 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.00. *Il sorteggio avverrà in presenza del vescovo mons. Giuseppe Giudice, in data da destinarsi. L’esito sarà tempestivamente comunicato ai vincitori. Il pellegrinaggio a Lourdes, organizzato in collaborazione con la PUACS, si svolgerà a fine agosto 2019. ** La collana Gioielli Amen è offerta dalla Gioielleria Oro e... di San Marzano sul Sarno. FEBBRAIO 2019 Insieme

33


VISITA PASTORALE a cura di Antonietta Abete

Il Vescovo accolto dai bambini

La Celebrazione conclusiva con l’affidamento a Maria

Il Vescovo è stato in Visita Pastorale nella parrocchia di San Matteo Apostolo di Nocera Inferiore dall’8 al 13 gennaio

Tempo di grazia

M

artedì 8 gennaio 2019 ore 18.30: una forte emozione per un appuntamento di fede e di comunione tra il Pastore e il suo gregge, il Vescovo e i suoi sacerdoti, la Chiesa e il suo primo rappresentante di Cristo nella Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. Una celebrazione sobria, semplice e pulsante nel cuore di ogni fedele che guardava monsignor Giuseppe Giudice come un amico che è venuto per tendere la mano, aiutare tutti, dar sollievo e incontrare. È questo il senso della Visita Pastorale nella parrocchia di San Matteo Apostolo. I giorni sono trascorsi in un clima stupendo. Le cappelle della parrocchia hanno aperto il loro “cuore” e quello dei fedeli. Commovente l’incontro con gli ospiti di Villa Chiarugi. È stato un momento di unione con la sofferenza, una pausa al dolore della vita, un oscuramento delle incomprensioni della storia e, soprattutto, un desiderio, non trattenuto, di voler abbracciare monsignor Giudice che non ha disdegnato di abbracciare i disagi e unire la preghiera alla benedizione. Poi, un salto nella spensieratezza dei giovani: la visita all’Istituto Marconi. Un’accoglienza calda, gioiosa, come solo i giovani sanno dare, vedendo nella persona del Vescovo un amico, un padre, un sacerdote che è andato anche da loro per accogliere le loro domande, i loro dubbi e dispensare a tutti sagge risposte. Un incontro e un colloquio che hanno regalato il sorriso della speranza ad ognuno dei partecipanti. E di sera, dopo la Celebrazione Eucaristica, il primo incontro con i vari gruppi della Parrocchia: un discorso misurato, efficace, senza fronzoli dove l’unico obiettivo era quello di aumentare il vigore nel servire Dio e la sua Chie-

34

Insieme FEBBRAIO 2019

Il Vescovo con il parroco, il vice parroco, i diaconi e i ministranti

sa, nel dare consistenza efficace alla nostra fede e nel vivere la comunione. La sera successiva c’è stato l’incontro con il Consiglio degli Affari Economici e il sabato sera, l’incontro più gioioso, quello con i ragazzini della parrocchia. E che altro dire se non la fratellanza che abbiamo sentito nei confronti del nostro amato pastore in questi giorni di pace, di misericordia e di maturazione spirituale. Ringraziamo insieme il Vescovo che ha portato un po’ di calore nel nostro cuore tante volte infreddolito e dubbioso nella fede, un po’ di conforto in tanti volti stanchi, mani silenziose e nei nostri occhi che, spesso, si chiudono all’indifferenza del mondo. Ha infuso speranza a chi, nonostante i tempi, non vuole arrendersi alle ingiustizie di questo momento storico. Abbiamo trascorso questo tempo di grazia per tutta la nostra parrocchia, sotto lo sguardo materno, dolcissimo e premuroso di Maria, la Mater amabilis, cui abbiamo affidato tutto il percorso dell’attesa e preziosa Visita Pastorale. Vincenzo Acquaviva


L’accoglienza alla scuola Regina Mundi Il Vescovo con i bimbi de Il Picchio rosso

LA VISITA DI UN "PADRE SAGGIO"

L

a comunità guidata dal parroco monsignor Mimmo Cinque, con la presenza di don Vincenzo Spinelli, martedì 15 gennaio ha accolto il Vescovo con i bambini del catechismo, dell’ACR e le loro famiglie. I piccoli hanno salutato il Pastore con la gioia e l’innocenza tipiche della loro età e il Vescovo si è intrattenuto con disponibilità paterna, rispondendo alle domande e accogliendo con simpatia anche le loro curiosità. Dopo ha presieduto la Santa Messa, che ha dato il via ai giorni di permanenza in parrocchia. Il mercoledì monsignor Giuseppe Giudice ha visitato la scuola primaria Regina Mundi e quella dell’infanzia Picchio Rosso. Accertarsi delle istituzioni scolastiche di un territorio è il primo passo per sondarlo e conoscerlo, verificando i luoghi dove si formano gli individui e si gettano le fondamenta della cultura e della crescita personale. Ammalati e anziani hanno poi ricevuto particolare attenzione dal Vescovo, che si è reso disponibile ad ascoltare singolarmente i fedeli per un incontro personale. La sua presenza non è mancata ai volontari della protezione civile e alle attività commerciali del Borgo: i ristoratori, la struttura commerciale Vendilo e quella sportiva Futsal Park. Monsignor Giudice ha visitato le famiglie di via San Prisco, dove sussistono numerosi casi di indigenza e

problematiche sociali. C’è poi stato l’incontro con tutti i gruppi e i movimenti presenti in parrocchia, fino alla Celebrazione conclusiva di domenica 20 gennaio. Nelle varie occasioni il Vescovo si è dimostrato padre saggio, che ha evidenziato le varie attività della comunità parrocchiale della Cattedrale. L’ha spronata a mettere sempre al centro del cammino di fede l’Eucaristia e la Messa domenicale, incontro primario con il Cristo da cui attingere forza e perseveranza per il quotidiano. Ha riconosciuto il compito non facile del parroco di una parrocchia che è anche Cattedrale e come tale deve essere modello ed esempio per le altre. Nel congedarsi il Vescovo ha sottolineato che la Parrocchia è la ricchezza di un territorio, che è casa di tutti, sintesi di infiniti carismi che non devono creare individualismi, ma ruotare concentricamente intorno a Gesù Cristo. La mensa della Parola, dell’Eucaristia e della Famiglia sono i luoghi dove la comunità deve ritrovarsi per formarsi, gioire e continuare la crescita spirituale senza tralasciare l’amore verso i poveri e i piccoli. La visita pastorale è stata momento di Grazia rigenerante per un territorio che ha vissuto la primaria evangelizzazione ad opera del Primo Vescovo Prisco. Marilena De Angelis

Dal 15 al 20 gennaio il Vescovo si è fermato nella parrocchia della Cattedrale per la Visita Pastorale

Il Vescovo con il titolare di Futsal Park, Rosario Stanzione, il parroco, mons. Mimmo Cinque, e don Vincenzo Spinelli

Il Vescovo con i ristoratori del Borgo Vescovado

FEBBRAIO 2019 Insieme

35


VISITA PASTORALE Il Vescovo con i gruppi parrocchiali

Alcuni momenti della festa a conclusione della Visita

Gesù la nostra àncora

L’

àncora è stata il tema dominante in queste giornate, antico simbolo cristiano, espressione di sicurezza e di speranza nelle promesse di Dio. Fitto il calendario degli impegni che hanno offerto a mons. Giudice la possibilità di conoscere il tessuto parrocchiale. La prima tappa è stata la visita ai bambini del Plesso Santa Chiara della scuola primaria e dell’infanzia del Terzo Istituto Comprensivo, mercoledì 23, dove il Vescovo ha risposto alle tante domande dei piccoli studenti. Nel pomeriggio la benedizione della statua dell’Immacolata costruita sulla piazzetta del comitato di quartiere, dove il Vescovo ha raccomandato di evitare corone di Rosario appese alla statua perché «la Corona non è una collana né la statua un attaccapanni». Giovedì si è proseguito con la visita ai Vigili del Fuoco e alla sede comunale di via Libroia. Nel pomeriggio la visita alle Clarisse e, in serata, mons. Giudice ha amministrato in chiesa il sacramento della Riconciliazione, a cui si sono accostate molte persone, visibilmente emozionate. A seguire, l’incontro con i gruppi pastorali. Uno dei momenti più toccanti è stato l’incontro con gli ammalati, il venerdì, durante il quale mons. Giudice ha voluto conoscere le storie di sofferenza degli infermi e dei loro familiari, portando parole di conforto A seguire l’incontro con gli operatori della pizzeria “O Sarracino” e con gli iscritti dell’associazione “Giovanni Paolo II”. Durante l’ultimo giorno della sua visita, mons. Giudice ha incontrato i bambini del Catechismo, ai quali ha raccomandato di conservare sempre immodificato l’amore verso la parrocchia e di recuperare la centralità della domenica. Dopo la Messa, la visita si è conclusa con un breve momento di festa e con il taglio della torta. Da segnalare lo scritto poetico offerto da un fedele, sig. Ciro Grimaldi, molto attivo nella vita parrocchiale. La comunità parrocchiale

36

Insieme FEBBRAIO 2019

Dal 22 al 26 gennaio la comunità Maria Immacolata, guidata da don Rosario Villani, ha accolto il vescovo Giuseppe per la Visita Pastorale Al nostro caro Vescovo Al nostro caro Vescovo grazie è ciò che io provo per Visita Pastorale così è ancor Natale; che come il Buon Pastore cammina e resta per ore per pascoli col suo gregge che li guida e li sorregge; grazie al suo sostare ci cura e fa riposare pel faticoso cammino mentre è sempre vicino; ci porta ad accogliere persone che son povere nella nostra comunità per aver più fraternità; ci porta ad abbracciare i malati da sanare ed anche ad ascoltare colui che è da aiutare; e poi per incoraggiare ognun e tutti andare dalla Fede, la retta via dove c’è Gesù e Maria.


I PROSSIMI APPUNTAMENTI della visita pastorale Parrocchia San Bartolomeo Apostolo Via Ricco, Nocera Inferiore Vicario parrocchiale: padre Michele Saraciu Abitanti: 7500 Gruppi: catechisti, ministri straordinari della Comunione, coro, Azione cattolica, Caritas, Apostolato della preghiera, gruppo famiglie, oratorio; Ordine francescano secolare, gruppo preghiera Padre Pio e gruppo amici di Sant’Andrea presso il convento dei frati cappuccini. Sul territorio parrocchiale c’è la comunità religiosa dei frati francescani cappuccini al convento di Sant’Andrea. Visita dal 3 all’8 febbraio

Parrocchia Santa Maria del Presepe Piazza Amendola, Nocera Inferiore Parroco: don Piercatello Liccardo Vice parroco: don Alfonso Giordano Sacerdoti collaboratori: don Benedetto Abate e don Cristos Messanvi Abitanti: 12mila Gruppi: Caritas, catechismo, gruppo liturgico, Azione cattolica, Comunità neocatecumenali, gruppo di Meditazione cristiana, Apostolato della preghiera, adoratori dell’Adorazione Perpetua; sul territorio parrocchiale ha sede l’Unitalsi.

Parrocchia Ss.mo Corpo di Cristo Piazza Zanardelli, Nocera Inferiore Parroco: padre Michele Alfano Vice parroco: fra Antony Tiu Diacono: Franco Ferraioli Abitanti: 7500 abitanti Gruppi: ministranti, giovani, catechisti, Apostolato della preghiera, Milizia dell’Immacolata, congrega di San Pietro, congrega Santissima Concezione, oratorio, ministri della Comunione, Caritas, OFS e Gi.Fra a Sant’Antonio, radio Kolbe, Università delle tre età, gruppo amici di padre Guglielmo, Fraternita domenicana a Sant’Anna.

Sul territorio parrocchiale c’è la comunità religiosa delle Suore Francescane di Sant’Antonio, la cappella di Santa Sofia e il santuario della Madonna dei miracoli di Montalbino.

Sul territorio parrocchiale ci sono le comunità religiose delle monache domenicane di Sant’Anna e dei frati francescani conventuali di Sant’Antonio.

Visita dal 15 al 21 febbraio

Visita dal 26 febbraio al 3 marzo

FEBBRAIO 2019 Insieme

37


GLI OPERAI DEL VANGELO di mons. Giuseppe Giudice

Presentazione di Gesù al Tempio, Rembrandt 1631

Secondo appuntamento con la rubrica “Gli operai del Vangelo”, curata da mons. Giuseppe Giudice. Un taccuino che raccoglie gli appunti del Vescovo per una rinnovata pastorale vocazionale

Eccomi!

Nella festa liturgica della Presentazione del Signore al Tempio, la Chiesa ci fa pregare per la vita consacrata

Vita in seminario

“… fa’ che i tuoi figli, che si sono consacrati a te abbandonando ogni cosa per seguire Cristo casto, povero e obbediente, con piena fedeltà servano te, nostro Padre, e la comunità dei fratelli” (orazione dal messale). Nella festa liturgica della Presentazione del Signore al Tempio, la Chiesa ci fa pregare per la vita consacrata, che è un altro aspetto della prismatica chiamata vocazionale. Ancora pregare e pregare sempre, perché il primo passo della pastorale vocazionale è la preghiera, un’attività che può essere svolta da tutti. È gratuita e, invece di togliere, dà. Certo non per ripetere e moltiplicare parole, ma per creare un caldo clima spirituale, una cultura vocazionale, capace di generare vite che rispondano. Si compren-

38

I cinque anni di formazione in seminario sono scanditi da alcune tappe fondamentali durante le quali la Chiesa, nella figura del Vescovo, accoglie e riconosce la vocazione dei seminaristi. Al terzo anno c’è l’ammissione ai sacri ordini. Durante questo rito, i candidati all’Ordine esprimono la volontà di vivere con entusiasmo e radicalità la sequela di Cristo al servizio dei fratelli e la Chiesa ne riconosce la veridicità. Domenica 27 gen-

Insieme FEBBRAIO 2019

de, in questa festa, che la vita va sempre accolta e restituita, perché è dono di Dio e non ci appartiene come proprietà privata. La consacrazione è, nella fede, un atto semplice e singolare; vuol dire prendere il dono della vita e rimetterlo nelle mani di Colui che ce l’ha donata, come una restituzione: Eccomi! La vita che Tu mi hai donato te la ridono nel canto, scriveva David Maria Turoldo. Grazie, allora, a tutti i consacrati e alle consacrate che, tenendo il Bambino fra le braccia come il vecchio Simeone, accolgono il dono della Luce cantando e ringraziando per il dono della vita e della vocazione in tutte le stagioni. † Giuseppe, Vescovo

naio, nella Concattedrale di Sarno, i seminaristi Salvatore Mosca, Antonio Padovano Sorrentino ed Emanuele Ruggiero hanno pronunciato il loro primo “Eccomi” davanti alla comunità diocesana. Nei successivi anni di formazione c’è il conferimento di due ministeri laicali: al quarto anno si riceve il Lettorato, al quinto l’Accolitato. Come sottolinea la Ratio, “Il ministero del lettorato propone al seminarista la sfi-

da di lasciarsi trasformare dalla parola di Dio, oggetto della sua preghiera e del suo studio. Il conferimento dell’accolitato, invece, implica una partecipazione più profonda al mistero di Cristo che si dona ed è presente nell’Eucaristia, nell’assemblea e nel fratello”. Lo scorso 20 gennaio, nella parrocchia di Santa Maria Maggiore in Nocera Superiore, Fabio Senatore è stato istituito lettore, io invece ho ricevuto il ministero dell’accolitato. Sem. Giuseppe Villani


La cerimonia di intitolazione della Cittadella Don Enrico Smaldone

Cittadella Don Enrico Smaldone

I

l nome di don Enrico Smaldone alla struttura che il sacerdote angrese ha contribuito a realizzare e a portare avanti finché non si è ricongiunto con l’eterno Padre. Lo scorso 29 gennaio la sua Città dei ragazzi è diventata Cittadella Don Enrico Smaldone. La targa è stata scoperta nel giorno del 52esimo anniversario della morte del santo

sacerdote che tanto bene ha fatto alle giovani generazioni angresi e il cui ricordo è ancora molto vivo, seppur siano passati tanti anni dalla sua scomparsa. La cerimonia si è tenuta alla presenza del vescovo, monsignor Giuseppe Giudice, del clero della diocesi, che si è ritrovato anche per una riflessione tenuta da don Silvio Longobardi, e delle autorità civili.

Sì a Dio Dopo l’ammissione agli Ordini di tre seminaristi e il ministero del Lettorato e dell’Accolitato ad altri due giovani in formazione, il 18 marzo ci sarà l’Ordinazione sacerdotale di don Aniello Cipriani

In serata, nella cappella della Cittadella, il vicario generale, monsignor Vincenzo Leopoldo, ha presieduto la Santa Messa in memoria di don Enrico. Appuntamenti che hanno voluto rendere omaggio al sacerdote nel luogo dove ha consumato la sua vita chiedendo a tutti, attraverso la sua testimonianza e le sue parole, di «lasciare scaturire dai cuori la forza per il bene».

Il 29 gennaio la cerimonia di intitolazione della struttura di Angri

I

l 18 marzo si chiuderà un periodo di grande gioia e significato dal punto di vista vocazionale. Nei primi vespri della solennità di san Giuseppe, nella parrocchia di San Giacomo Maggiore Apostolo di San Valentino Torio, sarà ordinato presbitero il diacono don Aniello Cirpriani. Un momento di festa per la diocesi, perché la vigna del Signore si arricchisce di un nuovo operaio. A presiedere l’ordinazione sacerdotale sarà il vescovo, monsignor Giuseppe Giudice. Il pastore diocesano nelle scorse settimane ha presieduto altre due celebrazioni che hanno avuto dei seminaristi come protagonisti. Il 20 gennaio, nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore, è stato conferito il ministero del Lettorato a Fabio Senatore e quello dell’Accolitato a Giuseppe Villani. Il 27 gennaio, nella Concattedrale di Sarno, c’è stata l’ammissione agli Ordini dei seminaristi Emanuele Ruggiero, Salvatore Mosca e Antonio Padovano Sorrentino.

Fabio Senatore e Giuseppe Villani con il Vescovo (al centro), don Davide Trapani (a sinistra) e don Vincenzo Di Nardi (a destra)

Salvatore Mosca, Antonio Padovano Sorrentino ed Emanuele Ruggiero

Aniello Cipriani

FEBBRAIO 2019 Insieme

39


VITA ECCLESIALE L’ospedale di Sarno

Giornata diocesana del malato Monsignor Giudice: «Siate samaritani della gratuità e del gratuito, sempre portatori di speranza». La Celebrazione si terrà il 22 febbraio all’ospedale di Sarno

I

l Martiri del Villa Malta accoglierà le celebrazioni per la quinta Giornata diocesana del malato. L’appuntamento è per venerdì 22 febbraio, a partire dalle ore 16.00, nella cappella dell’ospedale di Sarno. Monsignor Giuseppe Giudice presiederà la Liturgia della Parola e la processione Eucaristica nei reparti del nosocomio di via Sarno-Striano. Il Vescovo ha ricordato alla Diocesi, attraverso una lettera inviata all’intera comunità, che «il tema scelto per la XXVII Giornata Mondiale del Malato, che si celebrerà a Calcutta l’11 febbraio», è Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Mt 10, 8). La Giornata diocesana cade il 22 febbraio, che è la festa della Cattedra di San Pietro e Dies Natalis del Cav. Alfonso Russo fondatore della PUACS. «La figura di santa Madre Teresa – ha scritto monsignor Giudice – farà da sfondo alla Pastorale della Salute che, quotidianamente, dobbiamo riprendere ed incentivare come attenzione, non solo al mondo della malattia, ma a tutte le fragilità e alle realtà sommerse del volontariato e di tutti coloro che, a cominciare dalle famiglie, spendono gratuitamente la vita per dare una mano ai sofferenti». Il Vescovo raccomanda: «Preghiera, attenzione, consolazione, presenza discreta e attenta devono aiutarci a diventare sempre più, in famiglia e nelle strutture pubbliche e private, samaritani della gratuità e del gratuito, sempre portatori di speranza». A coordinare il pomeriggio di preghiera saranno i responsabili diocesani della pastorale della Salute, padre Raffaele Bufano e Giovanna Abbagnara, con l’ausilio del cappellano dell’ospedale sarnese, padre Manlio Di Franco, e le associazioni di volontariato. Rosaria Vincelli

40

Insieme FEBBRAIO 2019

Tappa ecclesiale a Sant’Alfonso Il 28 febbraio la comunità diocesana si ritroverà per la Tappa ecclesiale, un momento di riflessione e formazione a metà dell’anno pastorale. Un appuntamento ormai tradizionale, che è stato voluto dal Vescovo insieme a quello della Sosta ecclesiale di giugno. Ad accogliere il convegno sarà la Basilica alfonsiana di Pagani, a partire dalle ore 20.00. All’incontro prenderà parte padre Antonio Marrazzo, religioso della Congregazione del Santissimo Redentore, postulatore della Causa di Canonizzazione di papa Paolo VI, elevato agli onori degli altari lo scorso 14 ottobre. Padre Antonio Marrazzo


Il momento di preghiera iniziale. Da sinistra: padre Raffaele Bufano, il Vescovo mons. Giuseppe Giudice, mons. Domenico Cinque, Anna Aprea (Foto Salvatore D’Angelo) I marciatori in piazza Diaz (Foto Elvira Viviano)

Città aperte all’umanità

A

prire le porte per non perdere l’umanità: monsignor Giuseppe Giudice è intervenuto sui temi della sicurezza, delle migrazioni, dell’accoglienza aprendo la marcia della pace organizzata dall’Azione Cattolica diocesana. Dal convento di Santa Maria degli Angeli di Nocera Superiore, la voce del pastore si è levata su temi di grande attualità dinanzi a centinaia di ragazzi, giovani e famiglie che si sono messe in cammino per raggiungere piazza Diaz a Nocera Inferiore. «Dobbiamo ricentrarci nel cuore del cristianesimo. Avere le porte aperte, le città aperte, i porti aperti. Avere la memoria – ha detto il Vescovo – significa capire che siamo degli uomini. Dobbiamo a tutti i livelli, sociale, politico, ecclesiale, costruire città attente all’uomo e innanzitutto aperte ai poveri, ai piccoli». Monsignor Giudice parla anche a coloro che potrebbero accusarlo di facile buonismo: «Aperte non significa che c’è una confusione, ma significa che diventano realtà umane. Dobbiamo riprendere il senso dell’umanità. Penso che occasioni come la marcia della pace, la giornata della memoria, ci educhino e ci facciano capire questo significato. Non dobbiamo solo proclamarle queste cose, dobbiamo viverle nella nostra vita a partire dal nostro piccolo, certamente nell’attenzione alla legalità e alla sicurezza, ma se chiudiamo

da tutte le parti vuol dire che abbiamo chiuso l’uomo e mandato via Dio». Un messaggio raccolto dall’Azione Cattolica diocesana: «Vogliamo che la voce dei cattolici si senta forte – ha detto la presidente Anna Aprea –, vogliamo testimoniare la vita bella del Vangelo in un mondo dove ci sia accoglienza, tolleranza e amore». La marcia è servita a raccogliere fondi per la campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”, promossa da FOCSIV. «Ci impegneremo a sostenere progetti che promuovono l’agricoltura familiare – hanno spiegato la presidente e l’assistente, monsignor Domenico Cinque –, un atto concreto di vicinanza ai contadini del nord e del sud del mondo, contro lo sfruttamento del lavoro e del territorio». Pace coniugata per la nostra Italia e per il mondo. La marcia si è ispirata al messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della pace: “La buona politica è al servizio della pace”. «Il ruolo della politica nello scenario odierno è cruciale. Uno dei compiti principali della politica oggi – hanno aggiunto Aprea e monsignor Cinque – è proprio quello di immaginare risposte inedite ed efficaci, all’altezza delle sfide che migrazioni, povertà e disuguaglianza ci mettono di fronte». Insomma, c’è bisogno di buona politica, oggi più che mai. Sa. D'A n.

“La pace è servita” è stato il tema della marcia della pace promossa dall’A zione Cattolica diocesana lo scorso 26 gennaio. L’associazione si è voluta far portavoce di un messaggio che attraversi il tempo e lo spazio e proclami l’inutilità della guerra

I marciatori in strada (Foto Donatella Salvati)

FEBBRAIO 2019 Insieme

41


LE PAROLE DELLA FEDE di Silvio Longobardi

In politica da cattolici Il 18 gennaio del 1919 nasceva il Partito Popolare Italiano. L’ideale che don Sturzo ha consegnato alla storia resta una stella polare per l’impegno politico dei cattolici

I

l 18 gennaio 1919 un gruppo di cattolici, capitanati da don Luigi Sturzo, lanciò un Appello al Paese che conteneva i capisaldi di una nuova proposta politica. Nasceva così il Partito Popolare. Una lunga e faticosa gestazione aveva preparato quell’evento che può essere considerato la novità più significativa del Novecento politico. Negli stessi anni in Italia prendeva forma l’avventura comunista che è miseramente naufragata. Al contrario l’ideale che don Sturzo ha consegnato alla storia non ha perso di attualità anzi resta una stella polare che, pur nelle mutate condizioni storiche, ispira ancora oggi l’impegno politico dei cattolici. Di questo ampio progetto, mi limi-

to a sottolineare il tema della laicità che rappresenta uno dei contributi più originali del pensiero cattolico. LE RADICI. Don Luigi Sturzo è nato a Caltagirone nel 1871, all’indomani della presa di Porta Pia che aveva determinato la forzata chiusura del potere temporale della Chiesa. Si forma in un contesto segnato da una forte contrapposizione tra cattolici e liberali. Il suo pensiero politico si nutre delle aperture presenti nell’enciclica Rerum novarum di Leone XIII (1891) e si inserisce nel solco di una riflessione sociale sviluppata nel mondo cattolico di fine Ottocento. Il sacerdote siciliano critica con decisione la scelta di quei cat-

«A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà» (Appello che segna l’inizio del Partito Popolare Italiano)

42

Insieme FEBBRAIO 2019

tolici che entrano nella vita politica per difendere i diritti ecclesiastici dall’invadenza dello Stato. A suo parere la “ragione religiosa” è l’anima e la finalità ultima di ogni attività; ma l’impegno politico “è e resta civile nella sua caratteristica e nella sua finalità immediata”. Per questo egli auspica che “i cattolici, staccandosi dalle forme di una concezione pura clericale […] si mettano al pari degli altri nella vita nazionale, non come unici depositari della religione o come armata permanente delle autorità religiose, che scendono in guerra guerreggiata, ma come rappresentanti di una tendenza popolare nazionale nello sviluppo del vivere civile, che vuolsi impregnato, animato da quei principi morali e sociali che derivano dalla civiltà cristiana, come informatrice perenne e dinamica della coscienza privata e pubblica”. Queste parole appartengono ad un famoso discorso pronunciato a Caltagirone nel 1905 che gli studiosi ritengono il manifesto programmatico di quel Partito Popolare che vedrà la luce solo nel 1919. Il giovane Sturzo aveva intuito la strada ma ebbe la pazienza di attendere i tempi giusti per lanciare il suo progetto. Lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, ad opera di Pio X (1904), che fino a quel momento aveva guida-


Don Luigi Sturzo

to l’impegno sociale dei cattolici, fa maturare il disegno più ambizioso di dar vita ad un partito politico. Sturzo rifiuta l’alleanza con i moderati o la confluenza nei partiti di sinistra. A suo parere è opportuno creare una nuova formazione politica come espressione dei valori cristiani capace di entrare nella vita pubblica senza bandiere confessionali e senza etichette. È questo l’obiettivo del Partito Popolare fondato nel 1919. LAICITÀ DELLA POLITICA. Non è un partito di cattolici né tantomeno ha la pretesa di raggruppare tutti i cattolici. L’unità politica dei cattolici per Sturzo non può essere imposta come un obbligo ma deve scaturire dal confronto programmatico e dalle scelte politiche. Per questo Sturzo rifiuta decisamente di dare al partito un’etichetta cattolica, egli vuole che l’impegno politico dei cristiani si svolga sotto la bandiera dei valori che sono propri del cristianesimo ma che possono essere da tutti accolti e promossi. Al primo Congresso di Bologna (1919) così risponde a padre Gemelli che chiedeva di manifestare più chiaramente l’identità cattolica del nuovo partito: “È superfluo dire perché non ci siamo chiamati partito cattolico: i due termini sono antitetici, il cattolicesimo è religione, è universalità,

il partito è politica, è divisione. Fin dall’inizio abbiamo escluso che la nostra insegna politica fosse la religione e abbiamo voluto chiaramente metterci sul terreno specifico di un partito, che ha per oggetto diretto la vita pubblica della Nazione”. I cristiani non devono impegnarsi per difendere la loro fede ma per promuovere quei valori che scaturiscono dal cristianesimo. La decisa “aconfessionalità” del partito non significa però indifferenza religiosa e non comporta il relegare il fatto religioso tra gli affari privati: “Sarebbe illogico – dice ancora Sturzo – dedurre da ciò che noi cadiamo nell’errore del liberalismo, che reputa la religione un semplice affare di coscienza, e cerca quindi nello Stato laico un principio etico informatore della morale pubblica; anzi è questo che noi combattiamo, quando cerchiamo nella religione lo spirito vivificatore di tutta la vita individuale e collettiva; ma non possiamo trasformarci da partito politico in ordinamento di Chiesa, né abbiamo diritto di parlare in nome della Chiesa, né possiamo essere emanazione o dipendenza di organismi ecclesiastici, né possiamo avvalorare con la forza della Chiesa la nostra azione politica, sia in parlamento che fuori del parlamento, nella organizzazione e

nella tattica del partito, nelle diverse attività e nelle forti battaglie, che solo in nome nostro dobbiamo e possiamo combattere, sul medesimo terreno degli altri partiti”. Il principio della laicità della politica s’intreccia con la laicità dello Stato. Sturzo non sogna uno Stato cristiano né propone edizioni aggiornate di quel connubio tra trono e altare dei secoli passati. Stato e Chiesa sono distinti ma non separati: ciascuno riconosce e rispetta il ruolo dell’altro e ciascuno svolge il suo compito senza invadere l’ambito altrui. Sturzo era profondamente convinto che un partito non nasce per servire la causa cattolica ma per contribuire alla crescita civile della Nazione. Non esiste una “politica cattolica” ma “una politica che si ispira ai principi etici del cristianesimo”. Egli non rinuncia alla sua fede ma chiede di trarre da essa quei valori che sono utili e necessari per costruire l’umana società. Questa netta distinzione tra fede e politica è una intuizione geniale e innovativa che traccia un solco decisivo nella storia del movimento cattolico, verrà ripresa nel dopoguerra da De Gasperi ed è poi confluita nella dottrina del Concilio Vaticano II.

FEBBRAIO 2019 Insieme

43


VITA ECCLESIALE Il gruppo promotore dell’evento di riflessione e preghiera

A Roma, il 19 gennaio, nella basilica di San Giovanni in Laterano, si è tenuto il primo incontro del Monastero Wifi, ossia (wi)reless ( fi)delity, promosso dalla giornalista Costanza Miriano

Wi-fi: fedeltà senza fili

P

ersone vicine e lontane che spendono la loro vita inseguendo Cristo, parlando di lui, vivendo per lui. Uomini e donne, esistenze diverse, impegni diversi, un solo, comune obiettivo: lavorare nella vigna del Signore. Spendere la vita per annunciare il Vangelo della vita e dell’amore, per insegnare a scorgere i segni della Sua presenza nel cammino dei giorni. È stato questo l’incontro del Monastero Wi-fi, idea partorita su una spiaggia di Viareggio da Costanza Miriano e alcune sue amiche. L’iniziativa si è tenuta lo scorso 19 gennaio in un’affollata basilica di San Giovanni in Laterano. In duemila da tutta Italia, e anche da alcuni Paesi europei, hanno accolto l’invito. «Wi(reless) fi(delity) – ha spiegato suor Fulvia – è l’abbreviazione di due parole inglesi che si traducono in “fedeltà senza fili”. La fedeltà in un monastero si traduce in stabilità, rimanere, dimorare, riposare. La parola wireless, senza fili, potremmo tradurla in libertà». Don Fabio Rosini nell’omelia ha affermato: «Non confondere te stesso con quel groviglio, con quella metereopatia, con la tua educazio-

44

Insieme FEBBRAIO 2019

ne, con le tecniche di sopravvivenza che negli anni hai sviluppato. Anzi, la salute mentale è proprio la disintonia con quello che provi. C’è un posto in fondo al cuore in cui Dio ti dice la verità, e tu la sai, come dice Chiara Corbella. Il monaco è uno che ha cominciato a liberarsi del suo ego. Sennò vai sempre per uno, ti manca sempre un pezzo per essere felice». Non solo momenti di riflessione, ma anche preghiera. Dopo la Santa Messa e il Rosario, la giornata si è conclusa con l’Adorazione Eucaristica. Padre Emidio Alessandrini ha poi offerto cinque punti per una vita spirituale feconda e fruttifera: il primato della Scrittura, accettare la correzione fraterna, Gesù è il Dio con noi, l’amore deve essere visibile e fecondo, imparare a dividere i risultati dai frutti. Insomma, Monastero Wi-fi vuol essere l’occasione per sperimentare la bellezza del completamento che una comunità può dare, anche se non si vive nello stesso luogo. Ad unire tutti è Dio. Un appuntamento, quello romano, a cui sicuramente ne seguiranno altri.

Un momento degli esercizi

Esercizi spirituali con i laici “Spigolando con Rut, la moabita” è stato il tema degli Esercizi spirituali con i laici guidati dal Vescovo e che si sono tenuti in Cattedrale dal 28 al 31 gennaio. Un appuntamento molto apprezzato dalla comunità diocesana, che ha risposto gremendo la chiesa di San Prisco tutte e quattro le serate. Ad animare, come sempre, le associazioni e i movimenti della Consulta dei laici. Le meditazioni di monsignor Giuseppe Giudice sono disponibili sul canale Youtube della Diocesi.


INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI Ai piedi di Maria

Dal 9 al 12 febbraio il Vescovo è a Lourdes per il pellegrinaggio diocesano in occasione dell’anniversario della prima apparizione della Vergine a santa Bernadette.

Ritiro

Il 14 febbraio, in Curia, ritiro del clero sul tema del dialogo interreligioso e l’ecumenismo.

In preghiera con i malati

Il 22 febbraio, all’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno, a partire dalle ore 17.00, Liturgia della

Nel ricordo del Beato

Parola in occasione della V Giornata diocesana del malato.

Tappa ecclesiale

Il 28 febbraio, alle ore 20.00, Tappa ecclesiale nella Basilica di Sant’Alfonso a Pagani con padre Antonio Marrazzo.

Visita pastorale a Nocera Inferiore

Dal 15 al 22 febbraio il Vescovo è in Visita Pastorale nella parrocchia Santa Maria del Presepe; dal 26 febbraio al 3 marzo è nella parrocchia del Santissimo Corpo di Cristo; dal 5 al 10 marzo nella parrocchia dei Santi Simone e Giuda.

Il beato Tommaso Maria Fusco

Il 24 febbraio, alle ore 18.00, il Vescovo presiede la Santa Messa nella Basilica di Sant’Alfonso a Pagani nel 128esimo anniversario della morte del beato Tommaso Maria Fusco, sacerdote e fondatore della Congregazione delle Suore del Preziosissimo sangue.

Per maggiori info: www.diocesinocerasarno.it

OFFERTE PER I NOSTRI SACERDOTI per te una scelta per molti una speranza

ISTITUTO DIOCESANO PER IL SOSTENTAMENTO CLERO Presidente prof. Felice Cajazzo c.c.p. 13407846 FEBBRAIO 2019 Insieme Via Vescovado, 4 - 84014 Nocera Inferiore - t. 081 517 92 30 - idscnocerasarno@gmail.com

45


LA BACHECA DEGLI AUGURI a cura della redazione

Auguri di buon compleanno Don Giuseppe Ferraioli (S. Giovanni Battista e Santa Maria del Ponte, Roccapiemonte) festeggia 44 anni, il 2 febbraio; don Ciro Scarpetta (cappellano del cimitero di Nocera Inferiore) spegne 77 candeline, il 5 febbraio; don Rosario Mormone (Santa Maria Addolorata, San Potito di Roccapiemonte) festeggia 35 anni, il 14 febbraio; mons. Antonio Calabrese (San Michele Arcangelo, Episcopio di Sarno) compirà 73 anni, il 16 febbraio; padre Natalino Rauti (Sant’Alfonso, Pagani), festeggia 56 anni, il 19 febbraio; don Vincenzo Califano (vicario parrocchiale di S. Matteo Apostolo in Nocera Inferiore) compie 62 anni, il 28 febbraio. La vostra vita possa sempre avere il profumo buono del Vangelo. Auguri!

Buon compleanno ai referenti Enrico Annunziata (San Sebastiano, Sarno) spegne 44 candeline, il 18 febbraio. Possa sempre essere un gioioso annunciatore del Vangelo. Auguri!

Il nostro cordoglio Lo scorso 15 gennaio, è tornata alla casa del Padre la signora Carmela, suocera di Maria Francesca Savastano, socia della cooperativa Priscus. A lei e alla sua famiglia esprimiamo il nostro cordoglio. L’anima della cara estinta possa godere della pace eterna, in compagnia dei Santi e dei cari defunti che ci hanno preceduto. Il 24 gennaio scorso è salito in Cielo Alfredo Annunziata, papà di Enrico, referente di Insieme per la parrocchia San Sebastiano a Sarno. La redazione esprime le più sentite condoglianze, accompagnando la famiglia con la preghiera e la vicinanza spirituale. Il nostro cordoglio ad Aristide Torre e alla moglie Angela, membri dell’equipe diocesana del Cammino neocatecumenale, ai suoi fratelli e ai figli, in particolare al giovane Aldo vice responsabile diocesano dell’Acr, per la scomparsa dell’amata mamma Rita Benevento Torre.

46

Insieme FEBBRAIO 2019

Auguri speciali Congratulazioni a Danilo Sorrentino, operatore della cultura e della comunicazione della parrocchia Gesù Risorto di Pagani, per aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, presso l’Università degli Studi di Salerno. Il primo di innumerevoli traguardi. Ad maiora! Lo scorso 14 dicembre, il diacono Aniello Cipriani ha discusso la tesi per il Baccellierato in Sacra Teologia, conseguendo il massimo dei voti. Auguri dalla famiglia diocesana!

Don Giuseppe Pironti ha conseguito con successo il corso di perfezionamento in “Progettazione, gestione e coordinamento dell’Oratorio”, dopo il percorso di studio svolto a Perugia. Complimenti al nostro direttore del Servizio di Pastorale Giovanile. Auguri per un nuovo capitolo della sua vita a Luigi Somma, operatore della cultura e della comunicazione della parrocchia San Giovanni Battista ad Angri, per aver raggiunto il traguardo della pensione. L’inizio di una nuova storia a servizio del prossimo! 90 candeline per suor Leonia, la consorella del Preziosissimo Sangue che ha lavorato per tanti anni in Ospedale, mettendosi sempre a servizio degli ammalati. Auguri di vero cuore dalla redazione di Insieme! Auguri alla carissima suor Agnese Pignataro che il 29 gennaio ha compiuto 72 anni. Il Signore la preservi sempre nella missione di accoglienza e carità verso gli ultimi sull’esempio di madre Maria Consiglia dello Spirito Santo.


NEWSDALLEPARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti

Sant’Antonio di Padova Orta Loreto

“VADO IN MISSIONE IN AFRICA”

«D

evo ringraziare Dio e vorrei fare qualcosa per il prossimo»: con queste parole Alfonso Baliano ha comunicato la sua decisione di partire per l’Africa, insieme ai dottori Carrese e Vaccaro, impegnati da anni in missioni all’estero. Un esempio per la famiglia e per la comunità, la scelta di Alfonso, un uomo semplice, che ha lavorato onestamente per una vita intera, sacrificando molte volte i suoi desideri, e che decide di dover restituire almeno un pezzettino di quanto ricevuto. Il viaggio è stato organizzato dall’associazione “Amici di Tampelin”, una realtà che promuove tante iniziative per sostenere chi è meno fortunato. Come molti altri, Baliano è uno dei tanti eroi che decidono di donare tempo, talenti e competenza per i fratelli africani lontani. Un viaggio lungo per vedere il sorriso di una madre per un parto riuscito o la gioia semplice dei bambini per un pallone con cui giocare. Rossella Baliano

Alfonso Baliano in missione in Africa

Il quadro di Maria Santissima Materdomini (foto di Giuseppe Angrisani)

Sant’Anna Nocera Inferiore

RESTAURATO IL QUADRO MARIANO

D

omenica 30 dicembre, il quadro dell’immagine di Maria Santissima Materdomini, venerata nell’omonima chiesa di Fosso Imperatore, ha fatto rientro nella sua “casa”. Nei precedenti quattro mesi è stato in restauro presso l'esperto Salvatore Squillante: un lavoro accurato che ha rimesso in luce i colori originali e ha risanato piccoli strappi verificatisi nel corso degli anni. L’immagine è una pittura su tela che riproduce l’icona della Madonna venerata nel santuario di Materdomini in Nocera Superiore. Fu eseguita nel 1974 dal francescano fra Antonino Daniele, su commissione dei fedeli di Fosso Imperatore per l’antica chiesetta del luogo. Il ringraziamento a nome di tutta la comunità va al parroco, mons. Mario Ceneri, che ha voluto e ha autorizzato l’operazione del restauro. La comunità gioiosa ha accolto il rientro del quadro e unita nella preghiera si è affidata a Maria Assunta in Cielo: attraverso il suo corpo glorificato ci ricorda che anche il nostro corpo risorgerà e nello Spirito tutto sarà nuovo, accanto a Lei. Angela Morrone

In piedi l'autore Lino Picca. Seduti, al centro, don Ciro Galisi e accanto Luigi Novi

FOTONOTIZIA

La parrocchia Santa Maria delle Grazie ad Angri ha organizzato la presentazione del libro “Alla ricerca di senso”, lo scorso 24 gennaio, presso l’Auditorium “Don Franco Alfano”. Ѐ intervenuto l’autore della pubblicazione, Lino Picca. FEBBRAIO 2019 INSIEME

47


NEWS DALLE PARROCCHIE Un momento di gioco con i bambini e le catechiste

San Bartolomeo Apostolo Nocera Inferiore

Il Santo Bambino in processione

A

Santa Maria Maddalena in Armillis Sant’Egidio del Monte Albino

Rassegna di concerti

N

on c’è Natale senza comunione. Con questo spirito e con questa convinzione è stato programmato il “Christmas Time”, una rassegna di concerti natalizi promossa dal Comune di Sant’Egidio Del Monte Albino, che ha visto trasformare le chiese delle tre parrocchie presenti sul territorio in scenari di incanto musicale, a partire dal sabato precedente al Santo Natale e fino alla Vigilia dell’Epifania del Signore. Un lungo tempo di festività, in cui quanto ascoltato dalla Parola di Dio si è fatto vivo per arricchire di emozioni il Mistero del Verbo incarnato. Per i più piccoli della comunità parrocchiale, sono state organizzate, dalle catechiste, diverse tombolate per ciascun anno catechistico: un’esplosione di gioia, sorrisi e complicità per i tanti regali e caramelle vinti, in particolare l’amore per Dio e per i fratelli. Livia Rossi

FOTONOTIZIA

nche quest’anno nella parrocchia di San Bartolomeo Apostolo in Nocera Inferiore si è tenuta la processione del Santo Bambino. Il 6 gennaio, alle ore 18.00, è stata celebrata la Santa Messa animata con canti solenni, incenso e candelieri. Appena terminata la Celebrazione eucaristica, il sacerdote con i ministranti hanno dato il via alla processione, partita dal piazzale della chiesa per poi percorrere le strade principali del quartiere Piedimonte – Pietraccetta. Durante il cammino, i fedeli omaggiavano il Santo Bambino con canti, preghiere e fiori, creando un’atmosfera di festa e gioia per una delle festività religiose più amate. La processione è terminata nell’oratorio San Domenico Savio, dove si è tenuta la rappresentazione del presepe vivente con la Sacra Famiglia, i Re magi, gli angioletti e i pastorelli ad accogliere il Santo Bambino. Infine, i ringraziamenti per tutti i fedeli che hanno partecipato e un piccolo banchetto con dolci e cioccolato caldo per scaldare i cuori di grandi e piccini. Gianluca Canzolino Il presepe vivente della parrocchia

Nella notte di sabato 27 ottobre è tornato alla Casa del Padre padre Paolo Primavera. Il sacerdote è stato parroco della comunità Corpo di Cristo di Nocera Inferiore, dal 1973 al 1994. Di origine avellinese, padre Paolo, dopo aver svolto con umiltà e spirito di servizio il suo ministero nell’Agro, è stato trasferito a Siena. Nominato custode del miracolo eucaristico, si è spento in Toscana per problemi cardiaci.

48

Insieme FEBBRAIO 2019


L'incontro regionale della Gifra a Cercola

San Giovanni Battista Striano

Rassegna dei cori: successo a Striano

G

rande successo per la sesta edizione di “Striano canta il Natale”, l’iniziativa nata in parrocchia nel gennaio 2014 da un’idea di Raffaele Massa. A promuovere l’evento il coro parrocchiale Severiniano, simbolo di accoglienza perché riunisce giovani ma anche tante famiglie che vivono disagi e che trovano sostegno, oltre che nella preghiera, nella grande #SeverinianFamily. La sesta rassegna si è tenuta il 28 dicembre scorso e ha portato in città tante corali provenienti dalla regione: Sant’Alfredo di Sarno, DominiCantus di Napoli, Pietre vive di Marra di Scafati e Sant’Alfonso Maria Fusco di Angri. I padroni di casa hanno esordito con Figlio di Re, un canto religioso partenopeo composto dai giovani di Cantammo a Gesù di don Michele Madonna. Dopo la splendida esibizione, il parroco, padre Michele Fusco, ha diretto il Cantico delle Creature di Domenico Stella, un brano di straordinaria bellezza a più voci. Non poteva mancare, dopo l’esibizione delle corali ospitate, la calata della Stella cometa sulle note di Tu scendi dalle stelle, cantata da tutti gli intervenuti. Un ricco buffet e un momento di confronto hanno congedato gli ospiti presso il salone della casa canonica. Rosalia Storelli

Gifra

Festa regionale dell’eccomi

A

nche quest’anno si è svolta a Cercola, presso il PalaCercola-FIPAV Campania, in via Matilde Serao, la terza festa regionale dell’Eccomi degli Araldini della Campania. Un appuntamento fisso per i più piccoli della famiglia francescana della nostra regione. Un momento da vivere nella gioia e nella spensieratezza di questi anni, per educare e sperimentare nuove opportunità di incontro, gioco, dialogo e preghiera. Questa giornata non è stata dedicata esclusivamente ai bambini e ai loro animatori, ma si è rivolta anche ai genitori affinché possano essere una guida sicura nel cammino cristiano dei propri figli. L’obiettivo è stato quello di scoprire la bellezza di essere testimoni attivi nella propria famiglia. Giancarlo Anzalone

FOTONOTIZIA In occasione della festa di sant’Antonio Abate, la parrocchia Santissimo Corpo di Cristo a Pagani ha proposto la tradizionale benedizione degli animali.

Il coro parrocchiale Severiniano

FEBBRAIO 2019 Insieme

49


NEWS DALLE PARROCCHIE

San Teodoro Martire Sarno

Un selfie con Francesco

U Francesco Pio e Adolfo scattano un selfie con papa Francesco

Buon SanValentino VIA F. TURATI, 26 - SAN MARZANO SUL SARNO, (SA)

50

TEL. 081 518 64 76 Insieme FEBBRAIO 2019

SEGUICI SU FACEBOOK

n regalo speciale e intriso di grazia, quello che ho ricevuto insieme ad Adolfo, mio fratello in Cristo, dal nostro parroco, don Antonio Agovino. Lo scorso 19 dicembre ci ha accompagnati in udienza privata da papa Francesco, che si è svolta in aula Paolo VI. Eravamo situati nel settore speciale. Al termine dell’udienza il Pontefice è sceso a salutare i fedeli e tra tanta gente si è accorto proprio di noi. è stata un’emozione inspiegabile! Abbiamo avuto la gioia di scambiare qualche parola con lui e in quei dieci minuti “eterni” ha trasmesso al nostro cuore tutto il suo amore, la sua umiltà e semplicità. Nel congedarci ha affermato: «In questo tempo di preparazione al Natale, contemplate in silenzio la scena del presepe in modo da aprire il cuore ed essere disposti alle sorprese, cioè ad un cambio di vita inaspettato». Francesco Pio De Stefano


IN PARROCCHIA a cura di Antonietta Abete

A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN SISTO II - PAGANI

Il logo della trasmissione radiofonica

Vengo anche io. Sì tu sì

I

l microfono è acceso e le cuffie sono pronte. Siamo ai nastri di partenza con un nuovo progetto radiofonico: “Vengo anche io. Sì tu sì”, in onda sulla nostra web radio, da gennaio scorso e in diretta mensilmente, ogni ultimo martedì del mese. Un programma che vuole coinvolgere tutte le parrocchie, le associazioni e i movimenti; un contenitore nel quale tutti potrete promuovere le vostre attività spiegandone il senso e indicando i tempi in cui si svolgeranno. Un modo, quindi, per informare tutti, per fare rete e comunione, per presentare idee e iniziative che spesso restano sconosciute ai più con il danno di non poter portare i giusti frutti. Oltre alla diretta c’è sempre un poadcast, cioè una registrazione del programma, che potete far girare sui vostri siti internet o tramite i social. La modalità di gestione del programma, infine, è alla portata di tutti: è possibile essere presenti in studio durante la diretta, intervenire con una chiamata telefonica mentre siamo in onda, inviare una registrazione audio che può essere mandata in ascolto mentre il programma è in corso, inviare semplicemente le informazioni tramite email o sms o whatsapp, che sa-

ranno poi riferite dagli speaker. Insomma, davvero tante le possibilità. Sarebbe bello e utile riuscire a realizzare tutto questo. Di seguito, vi indichiamo in contatti per chiedere informazioni o per comunicarci l’intenzione di essere in onda con noi. Potete anche fornirci i recapiti di un referente con il quale resteremo in contatto per la realizzazione del programma mensile: sansistopagani@gmail.com – 3481322178. Potete seguire la nostra radio collegandovi al nostro sito internet www.sansistosecondo.it e cliccando su “web radio” oppure potete andare sul sito www.spreaker. com/ir-radio. Non resta che sintonizzarvi sulle nostre frequenze!

La parrocchia San Sisto II di Pagani propone un nuovo progetto radiofonico
per stimolare la vostra voglia di fare

IL CALENDARIO

Potete seguire “Vengo anche io. Sì tu sì” martedì 26 febbraio, 26 marzo, 30 aprile, 28 maggio, 25 giugno, 30 luglio, 27 agosto, 24 settembre, 29 ottobre, 26 novembre, 17 dicembre.

FEBBRAIO 2019 INSIEME

51


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - SS. ANNUNZIATA - ANGRI

La partenza da Piazza Annunziata

I giovani dell’Azione Cattolica “Sant’Alfonso Maria Fusco” della parrocchia SS. Annunziata e Santa Maria del Carmine di Angri hanno fatto visita ai senzatetto di Napoli I giovani a Napoli insieme a suor Alessandra, Marco De Simone, Fabio Senatore e Salvatore Mosca

L

o scorso 12 dicembre, noi Giovani dell’Azione Cattolica “Sant’Alfonso Maria Fusco” della parrocchia SS. Annunziata e Santa Maria del Carmine di Angri abbiamo fatto visita ai senzatetto alla stazione di Piazza Garibaldi e alla galleria Umberto I di Napoli. Questa magnifica esperienza è stata possibile grazie alla caparbietà di suor Alessandra che ha fatto di tutto per sensibilizzarci su questo tema. La rinascita del gruppo. Mi preme, però, soffermarmi un momento sulla rinascita del nostro gruppo, tanto voluta e desiderata da noi e dai nostri educatori Marco De Simone e Antonella Viscardi. Per molti anni nella nostra parrocchia il gruppo Giovani ha sempre avuto qualche difficoltà a costituirsi, anche se sono numerosissimi i membri dell’ACR e Giovanissimi. Quest’anno invece siamo partiti con la giusta carica: con la spinta del nostro parroco don Antonio Mancuso, il ritorno di vecchi membri, l’arrivo di nuovi e la rinnovata presenza di chi non ha mai lasciato, abbiamo stilato una lista ricca di cose da portare a termine in questo anno associativo, una fra queste era appunto “l’incontro col prossimo”. La visita ai senzatetto. Questa esperienza è stata voluta da noi giovani: poiché il nostro è un gruppo neo formato, volevamo vivere insieme emozioni forti e significative. All’inizio è stata dura, non sapevamo a chi rivolgerci. Poi indagando abbiamo sa-

52

Insieme FEBBRAIO 2019

Al servizio degli ultimi puto che i seminaristi, tra cui i nostri Fabio Senatore e Salvatore Mosca, svolgevano volontariato proprio per i senzatetto di Napoli. Dunque, armati di coperte, cibo e tanto amore e dedizione, siamo giunti sul posto con il fiato corto per l’emozione! Non nascondiamo che eravamo molto spaventati per le possibili reazioni che potevamo ottenere. Avevamo paura di essere fraintesi, che potessero pensare che volevamo burlarci di loro. Invece abbiamo ricevuto tanti sorrisi e ringraziamenti, perché per loro anche una semplice chiacchierata vale molto. In quelle ore trascorse insieme ci hanno raccontato la loro vita, i sogni che non sono diversi dai nostri, il desiderio di un riscatto sociale. Noi siamo andati lì per aiutarli ma, come spesso accade, sono stati loro a donarci tanto. Abbiamo compreso ancora di più il significato di quello che abbiamo, che a volte ci sembra così poco, ma in realtà è più che sufficiente. Penso che nessuno di noi avrebbe avuto il coraggio di mettersi in gioco a tal punto se non ci fosse stata l’AC alle nostre spalle. Perché compiere un’azione verso chi ha bisogno spesso viene visto soltanto come un sacrificio, non come un’opportunità di crescita psicologica e di fede. Sì, anche di fede perché è stato Gesù ad insegnarci ad amare il prossimo più di noi stessi e a compiere opere di carità. Queste ultime possono racchiudersi anche in una preghiera. Se compiamo questi tre semplici gesti, la nostra sarà una vita ricca di opere di bene. Annachiara Ferraioli


PAGINA A CURA DELLA PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA - ANGRI

Grande successo per il concerto di Natale tenuto lo scorso 26 dicembre presso la collegiata San Giovanni Battista di Angri

Un momento del concerto di Natale

L

o scorso 26 dicembre, la corale della Collegiata San Giovanni Battista di Angri, insieme alla corale “Millenium” della parrocchia Santa Maria Maddalena in Armillis di Sant’Egidio del Monte Albino, ha tenuto il tradizionale concerto di Natale. Alcuni giorni prima, le due corali si erano già esibite in un analogo evento musicale presso l’Abbazia di Sant’Egidio. Il concerto, intitolato “…’o core sbatteva aspettann’ a Gesù”, da una citazione del noto cantautore napoletano Roberto Murolo, è stato un momento di preghiera in musica che ha idealmente condotto i numerosi spettatori in un viaggio attraverso brani evangelici e canti natalizi di sant’Alfonso Maria de Liguori e della tradizione popolare. La serata è stata presentata dalla signo-

ra Raffaella Spada. I canti sono stati accompagnati dall’ensemble orchestrale costituita dal M° Raffaele Pepe all’organo, il M° Salvatore Padovano e Angela Cardinale ai violini, Nadia Mainardi al flauto, Gianluca Giordano al clarinetto e Salvatore Di Sieno alle percussioni. Le parti soliste sono state interpretate da Lucia Gargiulo, Giovanna Lanzione, Ilaria Ruocco, Giulia Santonicola e Angela Troiano. La direzione del concerto è stata curata dal M° Vincenzo Di Sieno. Al termine della serata, il parroco, mons. Vincenzo Leopoldo, ha espresso la sua piena soddisfazione per la buona riuscita dell’evento e ha ringraziato il Maestro Di Sieno, gli orchestrali e i cantori per l’impegno profuso per la realizzazione del concerto. Alberto Limodio

La musica è preghiera

Note in Collegiata

L

Il concerto dell'associazione "Euterpe"

o scorso 9 dicembre, la Collegiata ha ospitato un altro momento di grande valore musicale con il concerto “Aspettando il Messia”, offerto dall’associazione “Euterpe” di Angri. Il titolo dell’evento, molto significativo, ha voluto rimarcare l’aspetto spirituale del Natale tralasciando quello commerciale e festoso solitamente evidenziato. Da qui la scelta di proporre musiche sacre invece che canti natalizi. Il concerto è stato eseguito dal coro “Mysterium Vocis” di Napoli, diretto

dal Mo Rosario Totaro, in sinergia con l’Orchestra giovanile del Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino, diretta dal Mo Roberto Maggio, per un totale di oltre cinquanta elementi coinvolti. Il programma di sala, ricco e impegnativo, ha proposto la Missa Brevis K. 49 in Sol maggiore e il Te Deum K. 141 in Do maggiore di W. A. Mozart e la Messa Pastorale del compositore settecentesco napoletano Pietro Antonio Gallo. Antonio Pontecorvo

FEBBRAIO 2019 Insieme

53


PAGINE A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA - POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO

Eva Bonagura, a destra insieme a padre Antonio Maria Finelli

Eva, “la donna della Fede”

P

oggiomarino festeggia i novant’anni della delegata Eva Bonagura, monumento della Fede nella nostra parrocchia. Allieva di Rosa Velardo, fulgido esempio di fraternità e di amore verso Dio e il prossimo, Eva è ministro straordinario dell’Eucaristia sempre in attività, è stata presidente dell’Azione Cattolica diocesana e parrocchiale. Ha fatto parte per tanti anni del Cammino ne-

ocatecumenale, madre di tante generazioni che si sono avvicinate alla parrocchia. Ha seguito il cenacolo vocazionale dal quale sono nate molte vocazioni sacerdotali, ricordiamo quella di don Enrico Ascolese, padre Vincenzo Sirignano, padre Antonio Maria Finelli e don Peppino Danese. Tanti padri di famiglia beneficiano ancora oggi dei suoi insegnamenti morali e religiosi.

Ha compiuto 90 anni l’allieva di Rosa Velardo, fulgido esempio di fraternità e di amore

Amedeo e Pina D’Ambrosio sono i nuovi responsabili delle comunità neocatecumenali di Poggiomarino. Di recente è avvenuta la fusione tra le prime due comunità. A Poggiomarino sono presenti otto comunità con trecento fedeli che partecipano all’Eucarestia del sabato sera. Nella foto, i “decani” della precedente terza comunità, nata l’8 dicembre del 1988. San Gaspare Bertoni aveva affidato il suo sacerdozio e la Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù ai Santi Sposi Maria e Giuseppe. Così, lo scorso 23 gennaio i padri stimmatini hanno rinnovato il loro sì alla presenza del vescovo Giuseppe insieme a 70 coppie di sposi. Insieme a loro ha rinnovato le promesse anche suor Maria, al secolo Vincenzina Izzo, della Congregazione di Santa Giovanna Antida Thouret, che vive a Poggiomarino dal 1961 ed ha festeggiato 60 anni di vita religiosa. Auguri!

54

Insieme FEBBRAIO 2019

Grande successo per il Fucarone di sant’Antonio all’insegna dell’amicizia e del gusto: 800 i panini venduti dai ragazzi dell’Oratorio San Gaspare Bertoni che hanno rinnovato la tradizione secolare, nata nel campetto dei Santi Sposi nel 2000. La foto pubblicata ritrae una speciale “fantasia del fuoco”.


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DEL SANTISISMO ROSARIO DI FLOCCO POGGIOMARINO - DIOCESI DI NOLA Don Pietro Grimaldi

Don Pietro Grimaldi, sacerdote per sempre La comunità del Santissimo Rosario di Flocco, della Diocesi di Nola, situata nel comune di Poggiomarino, ricorda l’amato sacerdote salito al Cielo il 14 ottobre 2018

U

n dovere morale, civile e religioso per l’intera città. Un onore poter ricordare anche su queste pagine un servitore della parrocchia del SS. Rosario di Flocco per ben 39 anni! La comunità ha così ricordato monsignor Pietro Grimaldi nel trigesimo della sua chiamata al Cielo: «Un sacerdote giusto, come don Pietro, che lascia questo mondo per gioire della pienezza della vita, genera inevitabilmente un senso di vuoto e di solitudine in quanti hanno avuto la possibilità di conoscerlo o di viverci accanto per tantissimi anni. Facendo tesoro dei suoi insegnamenti, ci rasserena la certezza di incontrarlo nuovamente e di ringraziare il buon Dio per avercelo donato come sacerdote e come parroco. Grazie per la sua testimonianza di fede e di unità donata alla Chiesa, nella pienezza delle forze e nella sofferenza.
Grazie per la sua attenzione e puntualità nel far visita agli ammalati e agli anziani, con una buona parola di incoraggiamento e nel portar loro i sacramenti della penitenza e dell’Eucarestia. Grazie per la cura e la tenerezza verso i bambini, ai quali amava ripetere il monito delle tre B (siate sempre buoni, bravi e, così, più belli). Grazie per la delicatezza che mostravi durante le Confessioni… andavamo via con la sensazione di non aver confessato i nostri peccati, sulla pelle avvertivamo l’abbraccio misericordioso del Padre. Carissimo don Pietro, sono tanti i ricordi che ci porteremo nel cuore, ma particolarmente impressa rimarrà l’immagine

di te che di buon mattino aprivi le porte della Chiesa e te ne stavi seduto in un angolino con la corona del Rosario fra le mani e gli occhi rivolti alla Madonnina. E chiunque passava per un saluto, prima di prendere il treno per andare al lavoro o a scuola, sapeva che tu saresti rimasto lì a pregare, perché nulla turbasse la vita dei tuoi figli. Tu, poco incline a mostrare i tuoi sentimenti, eri capace di gesti di tenerezza grandi, eri il nostro parroco, sobrio, senza fronzoli, sensibile e umile, spesso in imbarazzo di fronte alle manifestazioni d’affetto. Eppure capace di tirar fuori le parole giuste, di accarezzare l’anima con la stessa delicatezza di un padre che prende in braccio il suo piccolo per la prima volta. Capitava anche di litigare nelle interminabili riunioni del consiglio pastorale ma non hai mai portato rancore verso chi esprimeva il suo dissenso. Con pazienza e silenzio conducevi la comunità verso gli obiettivi che ritenevi prioritari (le aule per il catechismo, i marmi, la statua della Madonnina, il portone, le settimane missionarie, le catechesi di sacerdoti che ritenevi più preparati di te…).
Caro don Pietro, tutto qui a Flocco parla di te, forse non sempre abbiamo manifestato apertamente il nostro amore per te, a volte per vergogna, a volte per discrezione ma oggi te lo gridiamo tutti insieme: ti abbiamo amato, ti amiamo e ti ameremo sempre, don Pietro». La Comunità parrocchiale del Santissimo Rosario di Flocco FEBBRAIO 2019 Insieme

55


A CURA DELLe #PARROCCHIECENTROSARNO San Francesco d’Assisi - Santuario Maria SS. delle Tre Corone Insigne Collegiata San Matteo Apostolo ed Evangelista In redazione Donatella Ferrara

Il Bambino Gesù portato in processione

La Messa di Natale

A

nche quest’anno le Parrocchie del Centro Sarno hanno vissuto un bel momento di preghiera e di unità durante il tempo che va dall’Avvento al Santo Natale. Per nove giorni si è pregata la Novena in tutte e tre le parrocchie. Il 24 dicembre, nell’attesa della nascita di Gesù, la veglia è iniziata al Santuario Maria SS. delle Tre Corone con l’Ufficio delle Letture e dopo, con tutti i fedeli presenti, si è avviata la processione con il Bambinello percorrendo alcune strade delle parrocchie illuminata dalle candele e allietata con canti natalizi fino alla Chiesa di San Francesco d’A ssisi dove è continuata la

celebrazione solenne della notte di Natale. Il giorno 31 dicembre con la Solenne Messa celebrata nel Santuario Maria SS. delle Tre Corone abbiamo ringraziato il Signore per l’anno trascorso, poi nella chiesa dell’Immacolata con il canto del Te Deum. Molto toccante è stata la processione di Gesù Bambino partita dal Santuario delle Tre Corone, con sosta fuori alla chiesa di San Francesco con l’atto di affidamento a Gesù Bambino per terminare nella parrocchia di San Matteo dove i bambini del catechismo ci hanno fatto rivivere alcuni momenti che precedono la venuta di Gesù. De Crescenzi Elisabetta

Il tempo dell’attesa Il cammino di preparazione al Natale delle Parrocchie del Centro Sarno

Le catechesi comunitarie

La prima catechesi tenuta da don Roberto

56

Insieme FEBBRAIO 2019

Il periodo dell’Avvento si è arricchito delle catechesi di don Roberto che per tre venerdì consecutivi ci ha parlato dell’importanza del Natale, offrendoci una serie di riflessioni e spunti per viverlo da veri cristiani. Nel secondo incontro ci siamo soffermati sul mistero dell’Incarnazione, meditando il Prologo di San Giovanni evangelista. Il libro della Genesi è stato la cornice dell’ultimo appuntamento nel quale abbiamo riflettuto sulla creazione del mondo e dell’uomo. Angela Casalino


GLI APPUNTAMENTI Il calendario degli incontri, delle attività e dei momenti di preghiera Nella Chiesa dell’Immacolata - Tutti i giorni dalle 5.00 alle 24.00 Adorazione Eucaristica Perpetua.

Dal 2 al 4 gennaio, i ragazzi della parrocchia San Pietro di Portici hanno vissuto un campo scuola natalizio presso le Parrocchie Centro Sarno.

Il 27 e 28 dicembre si è tenuto, presso la casa di accoglienza e spiritualità “Servo di Dio Sabatino Iefuniello”, il week-end vocazionale del Gruppo Emmaus della Diocesi di Nocera inferiore-Sarno, guidato dai seminaristi. La Santa Messa, celebrata nel Santuario Maria SS. delle Tre Corone, è stata presieduta dal responsabile don Enzo di Nardi.

Il pranzo di solidarietà

S

i è tenuto il 5 gennaio, presso il Centro Pastorale Interparrocchiale #ParrocchieCentroSarno, il pranzo di solidarietà e di amicizia. Il tanto atteso evento ha visto la partecipazione di molte persone accomunate da un unico desiderio, vivere tutti insieme una giornata all’insegna dell’amore e della fratellanza. Un’esperienza che ha visto fiorire in tutti una speranza, quella di un mondo migliore dove a regnare sono l’uguaglianza e l’amicizia. Un momento di crescita per tutti quelli che hanno condiviso con il parroco, don Roberto Farruggio, la realizzazione di questo meraviglioso progetto, un momento di gioia per tutte quelle persone che si sono sentite accolte e amate. Il pranzo non è stato solo l’occasione per offrire un piatto caldo alle persone che vivono un momento di difficoltà ma una sfida per chi lo ha organizzato, uno stimolo a impegnarsi di più e a fare sempre meglio. Luigi Squillante

Nel Centro Pastorale Interparrocchiale presso la Chiesa di San Francesco d’Assisi: - Lunedì: comunità Capi Scout Agesci Sarno 1, doposcuola per gli immigrati. - Martedì: giovani della Gioventù Francescana. - Mercoledì: ministranti, Schola Cantorum, doposcuola per gli immigrati. - Giovedì: lectio Divina, adulti di Azione Cattolica e adolescenti della Gioventù Francescana. - Venerdì: giovanissimi di Azione Cattolica, giovani di Azione Cattolica, Reparto Scout Agesci Sarno 1, Clan Scout Agesci Sarno 1, doposcuola per gli immigrati, Laboratorio della Fede in preparazione al Matrimonio. - Sabato: catechismo dei fanciulli, Azione Cattolica dei Ragazzi gruppo 6/8, gruppo 9/11 e gruppo 12/14, Araldini, Lupetti Scout Agesci Sarno 1. - Domenica: laboratorio della Fede in preparazione alla Cresima. Stanno per partire laboratori musicali e scuola di bandiera dell’Oratorio. Nel Santuario Maria SS. delle Tre Corone - Nei tempi forti (Avvento e Natale, Quaresima e Pasqua) catechesi al popolo. - Ogni martedì, nella sacrestia del Santuario Maria SS. delle Tre Corone laboratori dell’Oratorio di manualità. Nella Collegiata di San Matteo Apostolo ed Evangelista e nei locali annessi: - in vari giorni dell’anno, ritiri parrocchiali e dei vari gruppi e realtà ecclesiali presenti nelle parrocchie. Il 2 febbraio, c’è stato ritiro delle comunità parrocchiali; in Quaresima ci sarà quello dei bambini del catechismo per la Prima Confessione. Nella Cappella San Francesco Saverio: - Primo venerdì del mese: raduno e Messa dell’Apostolato della Preghiera.

FEBBRAIO 2019 Insieme

57


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE CASATORI DI SAN VALENTINO TORIO

Alcuni momenti del recital dei bambini

Famiglia e salute

“È

Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano”, sono i versi di una famosa poesia di santa Teresa di Calcutta che in queste poche parole racchiude il vero spirito del Natale: stare insieme ed essere comunità. Si può dire che la parrocchia Santa Maria delle Grazie di Casatori ha seguito alla lettera questa esortazione, organizzando alcuni eventi che hanno permesso ai vari membri della comunità di condividere del tempo e sentirsi parte di un’unica grande famiglia. Insieme divertendosi. Due serate delle festività natalizie sono state infatti dedicate ad attività ludiche: il tradizionale gioco della tombola ha riunito bambini e adulti, ragazzi e anziani che insieme, passo dopo passo, si sono aperti alle necessità degli altri. Il ricavato dalla vendita delle cartelle, com’è consuetudine, è stato devoluto in beneficenza, nello specifico, destinato alle adozioni a distanza di bambini che hanno bisogno del nostro aiuto per mangiare e per le cure mediche. Il recital. La serata del 6 gennaio, Epifania del Signore, è stata palcoscenico

58

Insieme FEBBRAIO 2019

del recital natalizio - seguito dall’estrazione dei biglietti della lotteria di beneficenza - che ha visto come protagonisti i bambini dell’ACR che si sono cimentati in canti, balli e recitazione, coordinati dagli educatori. La storia portata in scena è ambientata in una famiglia povera con otto figli, i genitori sono preoccupati perché non hanno i soldi necessari per comprare i regali desiderati dai figli. La notte di Natale il papà è vittima di un grave incidente che gli lascia poche speranze di vita. I bambini, preoccupati e angosciati, rinunciano ai regali e iniziano a pregare Gesù perché guarisca il loro papà. Il miracolo di Natale è avvenuto, tutti i presenti hanno compreso la reale essenza di questa solennità. Come ha sottolineato anche il parroco, don Gaetano Ferraioli, in un mondo in cui molte cose vengono confuse bisogna riscoprire i valori che ci rendono buoni cristiani: «Non contano gli oggetti e, nonostante tutto sembri indispensabile, la salute e la famiglia riunita sono la cosa più bella!». Sabrina Perrino

Sono questi i valori importanti: lo ha ricordato don Gaetano Ferraioli nel corso di due serate conviviali che hanno allietato le festività natalizie della comunità Santa Maria delle Grazie di Casatori

La tombolata che ha messo insieme grandi e piccini


pagina A CURA DELLA COMUNITà PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - PAGANI I bambini che hanno messo in scena il presepe vivente insieme agli educatori

“E

ccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”: con queste parole Maria pronuncia il suo “sì” gratuito e incondizionato a Dio e si rende disponibile a diventare la madre del figlio Suo. Quante volte abbiamo ascoltato queste parole, quante volte le abbiamo meditate e ci sono sembrate così naturali. Eppure, quando si tratta della nostra vita, fatichiamo ad accogliere la chiamata di Dio e a pronunciare quel “sì”. Maria invece non ha avuto timore e, con la sua umiltà, ci insegna ad abbandonarci alla volontà di Dio. Il presepe vivente. Dall’Annunciazione del Signore ha avuto inizio il percorso del Presepe Vivente messo in scena dai bambini dell’oratorio San Giovanni Bosco, nei locali della nostra parrocchia, sabato 29 dicembre. Un percorso articolato in sette scene, studiate da don Enzo e dagli educatori per permettere ai visitatori di meditare sui momenti più importanti della storia della salvezza: dall’Annunciazione alla Visitazione, dal sogno di Giuseppe al censimento, fino ad arrivare alla nascita di Gesù, all’adorazione dei pastori e alla visita del Magi. Ogni educatore si è occupato di una scena: dall’allestimento della scenografia al ruolo dei bambini, fino alla scelta dei costumi. La risposta dei piccoli è stata stupefacente: si sono perfettamente calati nelle parti loro as-

segnate, facendo emergere una straordinaria sensibilità che ha suscitato grande emozione nel cuore dei visitatori e delle loro famiglie. Fabio, un dono per la comunità. Un ringraziamento speciale a tutti gli educatori dell’oratorio e, in modo particolare, al seminarista Fabio Senatore che quest’anno svolge il servizio pastorale nella nostra parrocchia, autore delle meditazioni che hanno accompagnato i testi biblici di riferimento. In poco tempo Fabio, con la sua dolcezza e sensibilità, si è fatto amare da tutti e con grande gioia la nostra comunità lo ha accompagnato in un momento importante del suo cammino verso il sacerdozio. Domenica 20 gennaio, infatti, ha ricevuto dal vescovo Giuseppe il ministero del lettorato. Gli assicuriamo la nostra preghiera, con l’augurio che sotto la protezione della Madonna del Carmelo possa essere sempre un testimone fedele della Parola di Dio.

Eccomi Signore Dal sì di Maria nasce ogni forma di sequela: la ricchezza della vita parrocchiale della comunità Santa Maria del Carmine di Pagani

Alla Vergine Maria affidiamo anche le catechesi del Cammino neocatecumenale che inizieranno nel mese di febbraio: un’occasione per raggiungere quanti vogliono avvicinarsi al Signore secondo il progetto di riscoperta del battesimo iniziato da Kiko e Carmen cinquant’anni fa e tuttora valido per la nuova evangelizzazione. Anna Petrosino FEBBRAIO 2019 Insieme

59


Il momento conclusivo del raduno con gli ammalati

La preparazione dell’albero

Redazionale a cura della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza e dei Piccoli discepoli della Croce

Il dono della condivisione Lo scorso 16 dicembre, i volontari della P.U.A.C.S. hanno vissuto una giornata di raduno insieme agli ammalati, scandita dalla condivisione e dalla gioia di stare insieme

60

Insieme FEBBRAIO 2019

L

o scorso 2 dicembre è stata accesa la prima candela della Corona dell’Avvento, quella della “speranza”. Sulla scia di una gioiosa attesa, con l’anima innalzata al Signore che viene, noi sorelle e fratelli della P.U.A.C.S., ci siamo raccolti come la Vergine Maria per meditare alcune cose nei nostri cuori e accogliere la grazia di Dio. Considerando la disponibilità di Maria (“avvenga di me quello che hai detto”, Lc 1, 38) e di Giuseppe (“fece come l’angelo gli aveva ordinato”, Mt 1, 24) abbiamo compreso, guidati dalle riflessioni di don Gaetano Ferraioli, non solo l’importanza di ritirarsi in disparte, per lasciare che lo spirito possa essere attento alla Parola di Dio, ma anche la bellezza dell’accoglienza dell’annuncio, dell’obbedienza alla chiamata al servizio.

Un annuncio inaspettato può arrecare turbamento, suscitare paura e domande dinanzi ad un progetto che sembra più grande di noi, ma chi sta scommettendo sulla nostra capacità è proprio Colui che ci ha donato quella capacità. Il raduno. Riempiti dalla Parola di Vita, ci siamo preparati a condividere tale grazia durante un raduno organizzato il 16 dicembre con i nostri amici ammalati nel monastero di Santa Maria della Purità. La giornata è iniziata con la santa Messa celebrata nel santuario di Gesù Bambino di Praga. Terza Domenica di Avvento, la Domenica della gioia: il Signore ci invita a rallegrarci nel “comprendere a quale speranza ci ha chiamati” (Ef 1, 18), perché nei cuori di coloro in cui è stata seminata la speranza non può nascere che gioia!

Un invito ad esultare con Lui: “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti" (Fil 4, 4). Una gioia che ha scandito ogni momento della giornata e che ha riempito il nostro cuore quando, durante il pranzo, una domanda rivolta ad uno dei nostri cari amici ammalati – Come va Gerardo? – ha ottenuto una risposta semplice ma speciale: “Quando siamo insieme va sempre bene”. E insieme abbiamo condiviso racconti, sorrisi, la classica tombolata delle feste e abbiamo addobbato l’albero di Natale, sul quale ognuno ha posto una pallina o una decorazione. Prima un’attesa e una speranza, poi la gioia, l’accoglienza e la fede in Colui che annuncia grandi cose e illumina ogni cuore. Lucia Squitieri


Le suore Francescane di sant’Antonio: la storia di p. Paolo Saturno

Il governo di madre Letizia Manganelli Le decisioni assunte dal consiglio generale nella seduta del 4 agosto 1954

I

l sedicesimo Consiglio del Governo Generale di madre Letizia Manganelli si svolge il 4 agosto 1957 nella Casa Madre di Napoli. Si discute e si delibera su sei punti all’odine del giorno. Relativamente all’invio di quattro suore presso l’Orfanotrofio maschile di Barile (PZ), si delibera, in base alla relazione della rev.ma Madre Generale che ha visitato il luogo, di inviare per il 20 agosto, d’accordo con il direttore dell’orfanotrofio, madre Elisa Tonelli come superiora, madre Benedetta Vincelli come guardarobiera, madre Egidia Cacciapuoti come dispensiera e suor Clelia D’Aniello come cuciniera. La decisione scaturisce dal fatto che l’ambiente destinato alle suore è salubre e indipendente dai locali occupati dai religiosi francescani e dai ragazzi; inoltre l’accoglienza da parte del vescovo di Melfi, mons. Domenico Petrone, è paterna. In seguito alla positiva relazione della Superiora della Casa di Salute di Crotone, si stabilisce anche di inviare, per il 3 settembre successivo, presso il nuovo seminario della città, madre Liduina Secatore come superiora e suor Elisabetta Varchetta con suor Faustina Pagano come componenti della comunità. Si delibera poi, previa comunicazione al vescovo mons. Biagio D’A gostino, al sindaco cav. Gaetano Ventimiglia, al parroco padre Augusto Cioffi O.F.M., di ritirare, entro la fine di agosto, le suore dalla casa di Vatolla (SA) per una serie di inconvenienti legati al clima, alla casa non troppo confor-

tevole, all’apostolato e alle relazioni con padre Cioffi. Si stabilisce anche di leggere la biografia di suor Maria Luigia, riscritta sulla base di quella di don Gabriele Conte, ritenuta pesante, dal francescano padre Paolo Rosati. Trasferimenti. Si delibera, infine, di nominare madre Celeste Esposito superiora della comunità presente nel seminario di Bitonto e di effettuare, per opportunità di lavoro e attitudini, i trasferimenti delle seguenti religiose: Elisabetta Varchetti da Bonefro a Napoli, Elvira Marchese da Pagani a Bonefro, Arcangela Tecla da Montesarchio a Frignano, Lucia Belmonte da Frignano a Larino, Giuseppina Mele da San Martino a Montesarchio, Serafina Cerbone da Vatolla a Napoli, Egidia Cacciapuoti da Quisisana a Barile, Immacolata Di Gennaro da San Martino a Bonefro, Clelia D’Aniello da Napoli a Barile, Teofila Paolillo da Bonefro a San Martino, Delfina Carbone da Vatolla a Quisisana, Brigida Mele da Napoli a Montesarchio, Laura Ruggiero dal Carminello di Pagani a Montesarchio, Celeste Esposito da Napoli a Bitonto, Liduina Secatore da Bitonto a Crotone, Elisa Torelli da Napoli a Barile, Benedetta Vincelli da Pagani (Istituto maschile) a Barile, Celina Vincelli da Vatolla a Napoli a disposizione della superiora generale, Gioconda Aristide e Rosalia Amato da Napoli al Carminello per tirocinio, Liliana Duilio dal Carminello e Angelica Grammatico da Montesarchio a Napoli per studiare.

FEBBRAIO 2019 Insieme

61


L'ULTIMA di Riccardo Bonacina, fondatore e coordinatore editoriale di Vita

La “Tassa sulla bontà”

promessA una soluzione all’aumento dell’Ires per gli enti non commerciali, IL PARLAMEENTO NE ha DISPOSTO LA SOSPENSIONE. UN PROVVEDIMENTO COMUNQUE MOMENTANEO

62

Insieme FEBBRAIO 2019

I

l 28 dicembre scorso, dopo una vera rivolta di chi ogni giorno è impegnato sul fronte dell’aiuto alle fasce più bisognose della popolazione, sia il premier Conte che il ministro del lavoro e delle Politiche sociali Di Maio, avevano preannunciato una retromarcia su quella che solo pochi giorni dopo il presidente della Repubblica, con una felice intuizione comunicativa, aveva definito come “Tassa sulla bontà”. Nell’attesa che la povertà venga abolita (mai annuncio fu più infelice), il Governo con il raddoppio Ires per gli enti non commerciali sembrava infatti voler colpire i soggetti che ancora lavorano a favore di poveri e chi opera nella cultura e nell’assistenza, 151mila realtà non profit. 

 Così il 28 dicembre Giuseppe Conte rassicurava che il Governo avrebbe trovato un rimedio: «Dopo alcune grida d’allarme, con i ministri Di Maio e Salvini, abbiamo pensato di metterci intorno a un tavolo per definire meglio un intervento in questa direzione. Mi assumo io questa responsabilità, non sono riuscito a valutare tutte le implicazioni. Valuteremo come ricalibrare quella misura in contraddittorio con le realtà del Terzo settore. Non era nostra intenzione mortificare il Terzo Settore». Nella stessa giornata Luigi Di Maio ribadiva: «Quella norma va cambiata nel primo provvedimento utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli». E il sottosegretario Claudio

Durigon garantiva: «Verrà trovata una soluzione per ripristinare le agevolazioni fiscali sull’Ires nel primo provvedimento utile».

 È passato un mese, nel frattempo il Governo ha licenziato più di un decreto, ma la soluzione, più e più volte annunciata, ancora è incerta, il rimedio trovato pare assai confuso.

 Nel Decreto semplificazione l’art. 6 del DPR 601/73 che prevedeva l’Ires al 12 invece che al 24% per gli enti non commerciali rimane soppresso così come previsto dalla Legge di Bilancio, ma ne congela gli effetti finché entrerà in vigore un nuovo regime: “future” norme agevolative di cui poco o nulla si dice. Non conosciamo i tempi e non sappiamo di cosa si tratterà. Non è detto che quel che arriverà sarà lo stesso dimezzamento dell’Ires previsto dall’articolo 6, né che varrà alle stesse condizioni alle quali era concesso oggi. 
Tutto ciò getta incertezza sullo scenario futuro. Tutto ciò è grave perché molto concretamente gli enti, che in questo momento poggiavano molti ragionamenti strategici sull’art 6, non sanno quello che succederà “domani” né quando sarà questo domani. Che le nuove norme agevolative non saranno pari a quelle esistenti, d’altronde è quasi sicuro per motivi ragionevoli: quando l’articolo 6 entrò in vigore non c’era il procedimento per verificare che non fossero aiuti di Stato, mentre il nuovo sistema agevolativo dovrà essere “eurocompatibile”, quindi più restrittivo. È giusto, ma dobbiamo saperlo e dirlo.




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.