La Gazzetta del Servizio Civile 04

LA GAZZETTA

del Servizio Civile

Caritas Diocesana di Brescia

NUMERO 4 - SETTEMBRE 2019

.LA ANCHE TU!!!

Noi siamo in dirittura d’arrivo… Ma adesso tocca a te!

In questo nuovo numero racconteremo la nostra esperienza personale di servizio, qui troverai la descrizione di alcuni centri operativi e anche varie fotonotizie di eventi che si sono svolti quest’estate e ci hanno visto protagonisti!

Il servizio civile…“ti connette con il mondo”… “dà un nuovo senso e gusto alla vita”… “ci fa condividere con gli altri la parte migliore di noi stessi”… “ permette di intrecciare nuovi legami”…

E tu? Cosa aspetti?

Adesso tocca a te! Tocca a te far girare la voce, tocca a te viverlo se hai tra i 18 e i 28 anni. Quattro sono i progetti in cui potresti metterti in gioco: minori, oratori, disagio adulto e disabili.

Ma come? Ancora non ti è venuta voglia di sfogliare queste pagine per saperne di più? Forza!

IL NUOVO BANDO È GIÀ USCITO, IL TERMINE DELLE ISCRIZIONI È IL 10 OTTOBRE 2019.

Il servizio civile è un’esperienza unica…

VIVILA ANCHE TU!

guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=WRVFL7kXEuE&t=5s

in questo “quarto” numero pag. con i minori

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con il disagio adulto

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negli oratori

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con i disabili Anno di Volontariato Sociale

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TESTI MONI ANDO Sono Monica, ho scelto di fare il servizio civile perché volevo mettermi in gioco, cosa che in genere mi riesce molto difficile; inoltre volevo mettere in discussione il mio percorso di studi.

La scelta è stata molto d’istinto e inizialmente ero preoccupata di non farcela.

Da ormai 8 mesi sto svolgendo il servizio in una comunità educativa per minori con problemi familiari. Devo ammettere che l’inizio non è stato facile, nonostante gli educatori mi abbiano

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con i minori PROGETTO

INVENTI QUEI COLORI

accolto, messo a mio agio, siano stati disponibili e la mia responsabile sia stata presente e mi abbia aiutato molto. Non è stato facile perché spesso dall’altra parte ho trovato molta resistenza, che però pian piano con la quotidianità, la condivisione, la conoscenza reciproca è scomparsa lasciando spazio a più fiducia e dialogo.

Sicuramente è valsa la pena fare un po’ di fatica iniziale per arrivare alla relazione attuale. Ogni bambino e ogni ragazza ha la sua storia, i propri bisogni e le proprie sofferenze; ciò che si vuole fare è rispondere ai loro bisogni e accompagnarli nella crescita in una cornice di sicurezza e tutela. Per quanto mi riguarda c’è bisogno di pazienza e delicatezza ma anche di chiarezza e fermezza.

Le giornate sono scandite da momenti di quotidianità, di gioco, dai compiti e varie attività. Ci sono momenti divertenti in cui il sorriso diventa contagioso e momenti in cui il dolore di chi hai davanti emerge e ti colpisce facendoti a volte sentire impotente.

Questa esperienza mi ha fatto molto riflettere e vedere molte cose da una prospettiva nuova rivalutando anche ciò che sono. Nonostante la paura iniziale, sono contenta di essermi buttata in questa esperienza da cui ho ricevuto molto.

Monica Silvestri

la mia sede operativa Ed eccoci qui per spiegare una realtà un po’ differente rispetto a tutti gli altri servizi del progetto per minori, il GFL. L’acronimo sta per “Gruppo Formazione Lavoro”, un servizio più unico che raro che ha la peculiarità di utilizzare il lavoro come strumento educativo. È inserito nella cornice delle offerte dell’istituto dei Pavoniani a Brescia che seguendo la guida del loro fondatore, S. Lodovico Pavoni, ha il desiderio di aiutare i giovani che hanno particolari vulnerabilità, con problemi o civili/sociali o penali. Il progetto consiste nel coinvolgerli in questa realtà dandogli capacità e tecniche lavorative per includerli nel mondo dei

grandi rendendoli anche “amici del lavoro”. Non mancano di certo anche delle piacevoli uscite formative e altre esperienze molto valide per formare al meglio la persona.

Insegnando l’importanza della puntualità e della cooperazione in lavori manuali di tipografia, si vuole rieducare questi ragazzi per facilitare il loro passaggio nel mondo del lavoro per essere formati e vivere un’esperienza umana unica.

Se dovessero servirvi delle riparazioni a vecchi libri qui si ridà nuova dignità a questi tomi: passateci a trovare!

Luca Frassine

Descrivere la vacanza al mare con i ragazzi non è affatto semplice: i tuffi in acqua, le confidenze sotto le stelle in riva al mare, le risate, condividere con loro la camera, la cucina... sono tante piccole cose che creano quel pizzico in più di magia che fa la differenza: i legami costruiti nel solito turno da sei ore in comunità, al mare vengono trasformati in qualcosa di più... magico...

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TESTI MONI ANDO Mi chiamo Monica Boano, ho 19 anni e vengo da Sarezzo.

Ho deciso di fare il servizio civile perché non sapevo cosa volessi fare dopo la scuola di ottico.

Sto svolgendo il servizio civile presso l’associazione Bimbo chiama bimbo di Mompiano.

Il primo impatto quando sono arrivata è stato molto positivo, soprattutto l’accoglienza da parte dello staff, dei volontari che ogni giorno aiutano a migliorare l’associazione, delle famiglie e dei bambini che passano portando il loro sorriso e anche il loro aiuto.

Nell’associazione è presente una forte

Monica Boano

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con il disagio adulto PROGETTO

PER NON PERDERSI

collaborazione che ogni anno si rinnova con l’aiuto di giovani e storici volontari.

Il lavoro svolto viene portato avanti ricordando una frase di D. Bonhoeffer: “Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini”.

Il servizio civile mi sta aprendo un nuovo mondo che mi aiuta a riflettere sul mio futuro.

Da gennaio fino ad ora ho svolto delle bellissime attività ed esperienze che mi hanno aiutato a migliorare giorno dopo giorno e a comprendere nuove realtà che non conoscevo.

la mia sede operativa Casa Betel è una realtà che ha come scopo quello di creare un luogo di accoglienza e sostegno per le persone che vivono in una situazione di disagio.

L’associazione si occupa di molteplici realtà: -Comunità di Vita per donne in disagio -Mensa Madre Eugenia Menni -Emergenza Freddo Femminile Sorella Lucia Ripamonti -Rifugio Caritas per l’emergenza freddo maschile.

All’interno dell’associazione operano educatori e volontari che collaborano permettendo il funzionamento dei vari servizi. L’ente si occupa di reintrodurre le persone all’interno del contesto sociale, stimolando i loro interessi e aiutandoli nei loro bisogni, permettendo così il raggiungimento dell’indipendenza. L’edificio, donato dalle Suore Ancelle della carità, è suddiviso in diverse aree, dedicato ai vari

Domenica 19 maggio si è tenuta la Festa dei Popoli presso la Parrocchia di S. Angela Merici (S. Polo) di Brescia. L’evento viene organizzato annualmente dal Centro Migranti ed è pensato come un’occasione di incontro e di condivisione con le comunità straniere di Brescia, tra cibo, danze e tradizioni. Questa iniziativa è molto sostenuta anche dal nostro vescovo Mons.

Pierantonio Tremolada che si è fatto personalmente presente. Prendere parte a questa festa è stato emozionante, mi ha dato l’occasione di conoscere nuove persone disposte a collaborare in vista di un obiettivo comune: l’integrazione e l’accoglienza reciproca.

servizi offerti dalla diocesi bresciana.

Vi sono stanze riservate all’emergenza freddo per dare accoglienza a chi si trova in condizioni di difficoltà abitativa; un grande salone per la mensa, adibito all’accoglienza, alla distribuzione e al consumo dei pasti e, infine, vi sono uffici riservati all’ascolto e al conforto.

Per quanto riguarda la Comunità di Vita vi sono diverse stanze, che svolgono funzioni differenti.

Io sto svolgendo il servizio civile presso la comunità e affianco le utenti nei compiti giornalieri che consistono nella preparazione dei pasti, nella pulizia e organizzazione degli ambienti comuni, e nello svolgimento di commissioni.

Talvolta la convivenza non è facile e si richiede l’intervento delle educatrici che con tanta professionalità e pazienza riescono a riportare un clima sereno.

Sara Frassine

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TESTI MONI ANDO

Sono Anwar, ho 20 anni e sono volontaria del Servizio Civile nell’oratorio di San Paolo. Il mio ruolo è quello di affiancare i bambini e i ragazzi nel loro percorso cercando di rendere l’oratorio una seconda casa dove poter studiare, giocare, chiacchierare, leggere, scrivere e tanto altro.

Ho scelto di intraprendere questo percorso perché dopo essermi diplomata mi sono resa conto di aver vissuto la vita da un unico punto di vista poiché fino a quell’istante il mio unico scopo era quello di studiare e di concludere il mio percorso scolastico.

Poi un giorno ho aperto gli occhi e mi sono chiesta: “E adesso?” Solo in quell’attimo ho capito che dovevo fare qualcosa, volevo uscire dalla gabbia

Anwar Al Said

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negli oratori PROGETTO

I CORTILI DEI TALENTI

che non mi aveva permesso di andare oltre, volevo scoprire un nuovo mondo, volevo mettermi in gioco, volevo e volevo.... come se avessi riscoperto una nuova me.

Per questo ho scelto il Servizio Civile, per trascorrere un anno intenso e diverso, da cui ricavare felicità ed altruismo.

Parlo di felicità, perché penso che aiutando gli altri, oltre a regalare un sorriso, potremmo ricevere altrettanto.

Sono arrivata a più di metà percorso e devo ammettere che il tempo è volato, ma ho già raccolto i miei frutti.

Son cresciuta grazie alle responsabilità che mi sono state affidate e grazie ai ragazzi e ai bambini che sto accompagnando durante questi mesi.

la mia sede operativa L’oratorio della parrocchia San Paolo Apostolo situato nel paese di San Paolo è il tipico modello di oratorio della bassa bresciana. In questi paesi dalle dimensioni modeste la struttura cerca di soddisfare le esigenze dei ragazzi.

La parrocchia, tramite i volontari, si prende carico dell’organizzazione e dello svolgimento di molte iniziative proposte nell’ambito del paese.

L’obiettivo che si pone l’oratorio, oltre ad essere un centro di ritrovo per i giovani, è quello di seguire bambini, ragazzi e giovani in alcune fasi della

loro crescita, attraverso il catechismo, il doposcuola (Centro di Aggregazione Giovanile) e altre attività di educazione. Il ruolo dei ragazzi del servizio civile è quello di affiancare i volontari nel seguire l’oratorio in tutte le sue attività già presenti o per crearne di nuove. Possiamo quindi dire che il compito dei ragazzi che svolgono il servizio civile in oratorio è quello di essere una figura sempre presente come punto di riferimento per i giovani che lo frequentano.

Luca Zorra

Quest’estate molte attività hanno animato l’oratorio di San Giovanni: il grest e i camposcuola sono solo due di queste. Il camposcuola del gruppo medie si è svolto nel paese di Cortenedolo. Per una settimana i ragazzi hanno vissuto insieme in autogestione: sono stati coinvolti nelle faccende domestiche, hanno giocato, pregato, riflettuto, condiviso e camminato. Come ogni anno poi il grest ha tenuto impegnati molti bambini e ragazzi per alcune settimane. Il tema del grest di quest’anno è stato ispirato alla storia di Pinocchio. Durante le 4 settimane abbiamo giocato, ballato, viaggiato spesso in compagnia degli amici di San Faustino.

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TESTI MONI ANDO Mi chiamo Monday sono originario della Nigeria e sono in Italia da quasi 2 anni. Sono fuggito dal mio paese a causa di Boko Haram, un’organizzazione terroristica jihadista diffusa nel nord della Nigeria.

Ora sono in Italia come richiedente protezione internazionale.

Ho scelto di fare il servizio civile come volontario presso la comunità Mamré di Calcinato. Durante il mio servizio mi occupo di assistenza ai disabili, li aiuto a sistemare le loro camere e anche a gestire le faccende domestiche.

Spesso usciamo per delle lunghe passeggiate e poi a pranzo e cena cuciniamo insieme. L’obiettivo del centro è quello di far sentire i disabili in un posto sicuro, un posto in cui possano davvero sentirsi a casa. La

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con i disabili PROGETTO

SGUARDI NUOVI

mia esperienza di vita e questo anno di servizio mi stanno facendo capire che voglio impegnarmi per aiutare gli altri.

Dobbiamo aiutarci a vicenda perché solo in questo modo ci sentiremo davvero realizzati. Penso che questa esperienza mi stia orientando a uscire dal mio guscio, sono fiero di me e mi sento utile quando posso dare una mano a quelli che hanno veramente bisogno.

In questi mesi sto crescendo molto e anche se inizialmente pensavo di non farcela, sono felice di come sto impostando la mia nuova vita in Italia.

Monday Oyeamia

la mia sede operativa In un paese sul lago d’Iseo, in provincia di Brescia, sorge una piccola realtà fondata da don Pierino Ferrari negli anni ‘70 con principi cattolici, sociali e umanitari: la comunità socio sanitaria Siloe Mamré. Questa si divide in diverse aree operative: minori, anziani e disabili; io svolgo servizio con i disabili.

Claudio, Morena, Maddalena, Maria, Cinzia, Andreina, Ermanno e Giovanni sono gli ospiti della mia comunità, più una decina di operatori e volontari. Con i “ragazzi” si organizzano diverse attività: durante la settimana ogni ospite svolge il proprio lavoro. Claudio fa i conti, le greche oppure un bel disegno. Morena riordina i tappi o gioca con le sue costruzioni. Ermanno fa piccoli lavori di giardinaggio.

Di recente è stata introdotta l’attività di cucina dove io

e altri operatori seguiamo i ragazzi durante la preparazione di torte buonissime che poi mangiamo per merenda.

Il weekend è speciale anche in comunità: la mattina accompagno i ragazzi al bar per un buon caffè, mentre di pomeriggio assieme agli operatori si fanno delle camminate sul lungolago e poi una super merenda.

Abbiamo fatto delle uscite: a Montisola con il battello, al parco delle terme di Boario, a visitare il castello di Brescia, sul lungolago di Pisogne e molte altre....

Il mio compito principale è quello di sostenere, affiancare e stimolare gli ospiti nelle loro attività che hanno lo scopo di valorizzare l’autonomia degli stessi.

Mirko Ghiroldi

Nel mese di luglio la comunità per disabili Sichem (Brescia), completa di 10 ospiti, tre educatori, una volontaria e una giovane impegnata nel servizio civile, è sparita misteriosamente. L’allegra combriccola è stata ritrovata a Lignano Sabbiadoro tra bagni, passeggiate, acquagym e balli in piazza!

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TESTI MONI ANDO ANNO DI VOLONTARIATO SOCIALE Ho iniziato con la mia esperienza di Anno di Volontariato Sociale in Caritas grazie alla proposta del mio parroco.

I valori di solidarietà, integrazione, collaborazione, condivisione e rispetto hanno accompagnato il mio cammino, dandomi la possibilità di instaurare rapporti veri e autentici con tutte le persone che ho incontrato, con cui ho condiviso l’esperienza di avs e con gli ospiti verso i quali ho dato la mia disponibilità, il mio supporto e ascolto.

Durante questo anno ho svolto diversi servizi tra cui magazzino alimentare, mensa e housing. Ho trovato disponibilità negli

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operatori che mi hanno insegnato ad “entrare” in ogni ambito con rispetto, e che soprattutto hanno sempre creduto in me con continui ritorni positivi sul mio operato e sul mio comportamento.

E’ stata un’esperienza sicuramente positiva, che consiglierei anche ad altri giovani, affinché possano confrontarsi con nuove realtà dandosi l’occasione di mettersi in gioco.

Erik Novellini

la mia sede operativa La sede del centro in cui svolgo l’anno di volontariato sociale è il centro Caritas San Lorenzo Onlus di Suzzara (MN). Si sviluppa su tre piani: al piano terra si trova l’ufficio del centro di ascolto, il guardaroba, le docce, la cucina con il refettorio e il cortile interno; al primo piano sono presenti gli uffici del personale e il guardaroba per adulti e per bambini mentre al secondo piano è ubicata la lavanderia e il ripostiglio abbigliamento.

Distaccato dalla sede principale, in un’altra casa donata, è sorto da qualche anno l’Emporio Solidale a cui gli utenti accedono agli acquisti dei beni di prima necessità attraverso punti maturati in base alle esigenze economiche o grazie ad ore donate al volontariato presso il centro

o nell’orto solidale alle periferie della città.

Il mio ruolo all’interno di questo servizio è quello di entrare in contatto con le realtà e le necessità del centro: ho svolto attività di smistamento indumenti per il guardaroba e alimentari per l’emporio, di accoglienza e ascolto alla persona, di servizio dei pasti quotidiani ma anche lavori di archivio, riordino e pulizia.

A metà del mio percorso sono contenta di aver conosciuto in prima persona la realtà sociale presente sul mio territorio e mi sono resa conto di quanto il volontariato, a volte invisibile, sia indispensabile alla sopravvivenza di questi centri devoti all’accoglienza.

Sara Benatti

8 giugno 2019, il gruppo dell’animazione giovani Caritas si è recato a Vicenza, al centro Astalli.

Il gruppo è stato accolto da Azim e Carol che hanno spiegato che il centro è un centro di accoglienza per migranti gestito dai gesuiti.

Al momento vengono gestite 27 persone in vari appartamenti distribuiti sul territorio; nel centro ci si impegna a far rispettare i diritti fondamentali dei migranti.

Azim ha raccontato l’esperienza di un ragazzo sudanese che, naufrago nel Mediterraneo, si è salvato appoggiandosi ai corpi ormai gonfi di acqua dei suoi compagni, prima di essere salvato da una ONG. Questa storia è stata molto forte.

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Il servizio civile CHE COS’E’? è una proposta ad

adesione libera per giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 28 anni della durata di 12 mesi che chiede un impegno complessivo di 1.145 ore di cui 114 di formazione con un compenso di 439,50 euro al mese.

è un’occasione per

contribuire al bene comune e, allo stesso tempo, un percorso di crescita personale e comunitaria nei valori della pace, solidarietà e giustizia.

La Caritas Diocesana di Brescia per il 2020 ha presentato 4 progetti articolati su quattro aree di intervento: Con i minori

“La favola mia” Con il disagio adulto

“L’oro negli sguardi” Negli oratori

“Tempo di crescere” Con i disabili

“Integral-mente” Caritas Diocesana di Brescia

LA GAZZETTA

del Servizio Civile

è coordinata da Ufficio

Promozione Volontariato Giovanile di Caritas Diocesana di Brescia è curata dai giovani del Servizio Civile: Agliardi Chiara, Agliardi Federica, Al Said Anwar, Basaglia Anna, Belotti Sharon, Bianchi Davide, Boano Monica, Bono Francesco, Burato Luca, Cama Chiara, Capretti Francesca, Chowdhury Tania, Fortini Marco, Frassine Sara, Frassine Luca, Ghiroldi Mirko, Kachchkaduge Chamary, Konate’ Joel, Lama Chiara, Liloni Irene, Maggi Davide, Marca Sara, Marchi Ilaria, Miglio Niccolò, Oyeamia Monday, Papetti Paolo, Poiana Fabrizio, Silvestri Monica, Tameni Simone, Tossa Aldo, Zorra Luca.

CARITAS DIOCESANA DI BRESCIA P.za Martiri di Belfiore, 4 - 25121 Brescia - Tel. 030.3757746 - Fax 030.3752039 caritas@caritasbrescia.it - www.caritasbrescia.it Facebook: Caritas Diocesana di Brescia - Whatsapp: 327.0320758