URBANISTICA
Percezione e vivibilità degli spazi sociali

L’urbanistica è il complesso delle attività di studio e di progettazione dell’ambiente nel quale si è insediata una collettività umana. La progettazione urbanistica riguarda non solo l’arte di costruire le città, ma anche la predisposizione di piani territoriali che dovranno regolare gli sviluppi futuri della collettività, tutelando zone di particolare interesse storico-naturalistico.
IPPODAMO DI
MILETO: IL PRIMO MODELLO
ROMA: CARDO E DECUMANO
URBANISTICA MEDIEVALE
L'ORIGINE DELL'URBANISTICA MODERNA
IL RINASCIMENTO: FERRARA E FILARETE
IppodamodiMiletovienericordatoper esserestatoilprimourbanistadellastoria. Egliinfattiutilizzòperprimounpiano regolatoreperprogettareMileto,suacittà natale.DallefontidiAristotele,lasua intenzioneeraquelladiorganizzarela cittàdividendolainisolatidiforma quadrangolare.Ilmotivodiquesto modellononerasolamentequellodi donareunmaggiorordinenellecittà greche,maavevaancheunoscopo politico:Ippodamoavevainfatti l'intenzionedidividerelacittàintrezone occupatedaidiversicetidella popolazione:artigiani,contadiniesoldati, conunmassimodi10000abitantinel nucleourbano.
IlmodellodiIppodamodiMileto consistevanell'intersezionetraassi verticalieorizzontali,creandocosì isolatidiformaquadrata.Alcontrario, inGrecia,nellecittàvenivanoprima edificatelecaseepoilestrade,senza unaprecedenteorganizzazione dell'interospaziodisponibileperla costruzionedinuovestrutture.Anche sefuilprimoaidearequestopiano, esistevanogiàcittàorganizzate similmente,conisolatiregolarie stradeperpendicolarifraloro. Successivamentequestomodello vennepoiapplicatoperedificare centriurbanicomequellodi AlessandriaD'Egitto.
Le città minoiche, prima fra tutte Creta, racchiudevano tutto il proprio nucleo all'interno di un palazzo, dove non solo vi era la corte del re, ma anche mercati, abitazioni, luoghi di culto e magazzini. Al centro vi era la piazza: nasce quindi in questo periodo l'idea di un luogo aperto, pubblico e accessibile a tutti gli abitanti.
Micene fu la prima città ad utilizzare un piano che verrà poi ripreso per la costruzione della maggior parte delle poleis greche: su un altura vi era infatti l'acropoli, il luogo riservato alle pratiche religiose e ai luoghi di culto, con al centro il megaron, che divenne successivamente una stanza chiusa dove era presente la statua del dio a cui era dedicato.
Modello di un accampamento romano, ideato da Polibio (206 a.C.118 a.C.), storico greco e studioso della Roma dei suoi tempi, che scrisse a proposito di come dovesse essere costruito, dell’ordine di costruzione dei vari settori, dei servizi presenti al loro interno e di come si dovesse levare il campo prima di tornare in marcia.
Molte delle città italiane ed europee più antiche sorgono sulla base degli accampamenti risalenti al periodo dell’antica Roma. Esistevano infatti diversi tipi di castra, ma quelli che erano destinati a non essere abbandonati una volta ripresa la marcia erano i castra stativa, accampamenti che venivano sempre costruiti sulla base del cardo e del decumano, ma con ma con materiali più resistenti, dove i soldati portavano le proprie famiglie e ci si poteva dedicare non solo all’attività militare, ma anche al commercio, ai lavori quotidiani e allo svago, nei teatri oppure alle terme.
Impianto urbanistico di Pavia
Impianto urbanistico del centro di Novara
Le città medievali, a differenza dei modelli romani, presentavano forme diverse a seconda del territorio e dello sviluppo più o meno tumultuoso che avevano conosciuto. Troviamo città allineate lungo una strada, città sorte intorno un castello, un’abbazia, una cattedrale, città dove tutte le strade convergevano verso un centro, città regolari perché frutto di una fondazione programmata.
Oltre alle mura, elementi comuni e caratteristici delle città medievali erano la presenza di una cattedrale, il mercato e i palazzi del potere civile. Spesso questi tre elementi, che sintetizzavano i centri politici e di potere all’interno della città, si svilupparono intorno ad altrettante piazze. Altre volte, invece, era presente un’unica piazza dove convivevano le autorità politica e religiosa.
Nel rinascimento nacque l'idea di dare alle città una forma ordinata e razionale. Filarete nel suo trattato fu il primo a disegnare una città ideale, ma sfortunatamente l'urbanistica dell'epoca si allontanò da questi schemi e solo alcune città ebbero questi interventi, tra queste c'era Ferrara. Nel 1492 venne iniziato l'ampliamento della città, "Addizione Erculea", dall'architetto Biagio Rossetti e venne fatto su principi razionali, fu concluso nel 1510.
Palmanova fu una delle poca di nuova fondazione del rinascimento a scopo difensivo. La città fu voluta dalla repubblica di Venezia con uno schema radiocentrico e segui gli schemi prodotti da Pietro Cataneo che tento conciliare uno schema radiocentrico con un ortogonale.
Dalla seconda metà dell’Ottocento molte città Europee e Americane attraversano un periodo di trasformazioni causato dalla esponenziale crescita demografica e lo sfruttamento del suolo urbano per motivi commerciali. La struttura della città storica non è più necessaria quindi si abbattono le mura e vengono edificati nuovi quartieri per le classi più povere, mentre il centro della città assume più importanza commerciale.
I lavori di ristrutturazione cominciarono nel 1859 da parte di Cerdà .
La città andò sotto un processo di lottizzazione basato su una scacchiera regolare, formata da isolati quadrati con angoli smussati che si espande per 10km. Dentro ai quadrati rimaneva un spazio verde a differenza di Parigi.
Nel 1853 iniziarono i lavori di ristrutturazione di Parigi da parte del prefetto Haussmann. Furono demoliti i quartieri medievali che erano sovraffollati per fare spazio a strade più larghe che univano i sobborghi della città al centro, inoltre fu costruito un nuovo impianto fognario e vari parchi o piazze per la città.
La pianta ortogonale è il modello più diffuso nell'urbanistica, sia per la costruzione delle città più recenti, sia per quelle realizzate in antichità: questo piano veniva infatti utilizzato per gli accampamenti romani. Esso consiste in due assi principali e perpendicolari tra loro, dai quali si collegano le vie secondarie, che sono anch'esse perpendicolari, per formare degli isolati quadrati o rettangolari. Esempi di città che seguono questo modello sono Torino (nell'immagine), Pavia, Aosta, Firenze, ma anche New York.
La pianta concentrica , utilizzata in città come Amsterdam o Milano, consiste in una serie di assi principali che hanno come origine il centro della città, dai quali da essi si diramano le vie secondarie. Nelle città più antiche si possono trovare anche mura o canali con grandi anelli stradali.
La costruzione della città inizia a partire da assi generatori e continua con la costruzione di vie trasversali, generando una forma stretta e allungata(che tuttavia successivamente tende a espandersi e a perdere le caratteristiche iniziali).
Si tratta della planimetria più comune nelle città nate in corrispondenza e lungo importanti assi viari oppure lungo i fiumi, come accade a Volgograd (la vecchia Stalingrado). Il centro abitato, come accade ad esempio a Genova, non può che svilupparsi ampliandosi principalmente lungo la costa e, finché è possibile, sui rilievi. Questo a volte gli può conferire una forma a ventaglio.
Ortogonale: consiste nella costruzione di strade che sono perpendicolari o parallele tra loro, per formare un reticolo, sul modello degli accampamenti romani.
Lineare: la costruzione della città inizia a partire da assi generatori e continua con la costruzione di vie trasversali, generando una forma stretta e allungata.
Concentrica: dal centro della città partono degli assi principali, dai quali si diramano poi le altre vie secondarie.