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Storia geologica del Paese Italia
P.H. Kuenen, ricercatore olandese, arrivò a produrre depositi gradati facendo fluire in vasca miscele di acqua, sabbia e argilla, intendendo così simulare i flussi catastrofici segnalati in ambiente subacqueo sin dalla fine dell’Ottocento e indicati per la prima volta come correnti di torbidità (turbidity current) da D. Johnson nel 1938. Kuenen ricercatore di laboratorio e Migliorini geologo di terreno si incontrarono casualmente a Londra in occasione del 18° Congresso Internazionale di Geologia e, attraverso il confronto delle rispettive esperienze, arrivarono a proporre (1950) l’origine torbiditica per gli strati gradati del Macigno appenninico. Dalla fine degli anni Cinquanta gli studi sulle torbiditi si svilupparono in maniera esponenziale, anche per merito di ricercatori di estrazione industriale che ne sottolineavano l’importanza come reservoir di idrocarburi. A partire da quegli anni sulle torbiditi si cominciarono anche a formulare modelli di sviluppo basati sia su strati sedimentari antichi, sia su accumuli attuali di mare profondo. Cominciò A.H. Bouma (1962) col proporre la successione verticale di strutture sedimentarie, la sequenza di Bouma, in singoli strati di origine torbiditica; sintesi di osservazioni compiute sui Grés d’Annot, una formazione oligocenica del SE della Francia, così come su formazioni arenacee dell’Appennino settentrionale. Degli stessi strati Bouma propose anche l’evoluzione in senso areale in corrispondenza di accumuli sedimentari di forma conica (Fig. 1.11); iniziò così la lunga storia del modello di conoide sottomarina (submarine fan, deep sea fan) che si rivelò il più influente strumento sedimentologico nell’industria petrolifera per interpretare gli ambienti di acque profonde. W.R. Normark nel 1970 ricostruì il primo modello di conoide riferito allo studio di piccoli accumuli sabbiosi attuali dell’offshore della California; E. Mutti e F. Ricci Lucchi, invece, nel 1972 furono i primi a proporre un modello basato su strati sedimentari antichi, un modello a cui si ritiene opportuno dare il giusto risalto in quanto in gran parte formulato su affioramenti di formazioni rocciose molto significative nella geologia del nostro Paese. E quello della conoide sottomarina è un riferimento che nell’industria petrolifera trova ancora un certo riscontro anche se diversi autori negli anni Novanta ne cominciarono a sostenere l’obsolescenza giungendo anche a suggerirne l’abbandono. Tra l’altro gli stessi proponenti furono tra i primi a metterne in luce i limiti soprattutto per la difficoltà di confrontare i caratteri di conoidi antiche e moderne; e suggerirono altre soluzioni, se non alternative, comunque più congruenti con il progresso delle conoscenze relative soprattutto: all’idrodinamica delle correnti subacquee, a morfologia e facies dei moderni depositi sottomarini, alla relazione tra le successioni antiche e le ragioni della stratigrafia sequenziale che nel frattempo si andava affermando sotto l’impulso determinante dell’esplorazione sismica del sottosuolo (stratigrafia sismica). Lo stesso concetto di corrente di torbidità negli ultimi 50 anni è stato espresso in modo differente portando alla deFig. 1.11 Caratteri della sequenza di Bouma in un modello di finizione di una pletora di torbiditi (es. flussotorbiditi, megastrato torbiditico, in sezione verticale e nella sua distribuzione torbiditi, sismotorbiditi, torbiditi ad alta densità, ecc.), tutte, coareale; con cinque intervalli, Ta-e, riconducibili a successive fasi munque, aventi in comune la gradazione normale. Attualdel regime di una corrente di torbidità: a, decantazione mente (J. Muldert e J. Alexander, 2001) si tende a differengrossolana massiva che produce solo gradazione; b-c-d, ziare le correnti di torbidità s.l. da quelle s.s. Per le prime il ridecantazione più trazione con conseguenti gradazione e ferimento è ancora la definizione originaria (G.V. Middlelaminazioni parallele e obliqua; e, decantazione massiva di ton e M.A. Hampton, 1973) che recita di flussi di sedisedimento fine. (Da A.H. Bouma, 1962). menti controllati dalla gravità (sediment gravity flow) in cui il
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