Ragione e passione anteprima

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Coordinamento editoriale Leandro del Giudice Redazione Giovanni Cascavilla Muriel Benassi Progetto grafico, copertina e logo di collana Anna Bartoli ISBN 978-88-8103-847-3 Š2016 Edizioni Diabasis Diaroads srl - vicolo del Vescovado, 12 - 43121 Parma Italia telefono 0039.0521.207547 – e-mail: info@diabasis.it www.diabasis.it


Ragione e passione a cura di Ferruccio Andolfi



Ragione e passione a cura di Ferruccio Andolfi

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Introduzione di Ferruccio Andolfi

I. Una ragione sensibile e appassionata 13

Etica del piacere ed etica della virt첫 Fulvia De Luise

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Dopo il trionfo della ragione Ferruccio Andolfi

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La ragione appassionata Alberto Meschiari

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Ragioni ed emozioni nella fede Alberto Siclari

II. Il sogno e la musica 91

La funzione del sognare tra ragione e passione Anna Ferruta

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La musica come linguaggio del cuore e della mente Luca Aversano


III. Passioni e indifferenza nella vita sociale 119

Passioni e legami sociali Elena Pulcini

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Disertare dall’arruolamento emozionale Considerazioni su società e indifferenza Adriano Zamperini

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I relatori


Introduzione

La ragione si è manifestata sempre in una pluralità di forme rendendo difficile comprenderla in un unico concetto. È tuttavia possibile individuare le figure prevalenti che ha assunto di volta in volta storicamente. L’autocomprensione della ragione nella filosofia occidentale è all’origine di un processo assai spinto di astrazione che ha condotto, specialmente nell’epoca moderna, a concepire la razionalità come separata dalle passioni e a loro sovraordinata. Sebbene esista un’indubbia tensione tra la ragione scientifica, che sembra oggi dominante, e l’idea di ragione come comprensione, giustificatoria o critica, della totalità propria di una fase precedente, queste due forme sono accomunate da un’analogo rapporto antagonistico con le passioni. I saggi compresi in questo volume, che riproducono le lezioni del quinto corso Pensare la vita, gettano qualche luce su questa opposizione. Essa compare già nella filosofia antica, come mostra l’intervento di Fulvia De Luise, Etica del piacere ed etica della virtù. L’etica classica si sviluppa nel segno di una comune ricerca della felicità, a cui la cultura moderna resta viceversa piuttosto estranea. Al suo interno tuttavia sono documentabili forti oscillazioni tra i due poli dell’edonismo e di un modello di virtù in cui è la ragione, purificata da ogni istanza passionale, a svolgere un ruolo egemonico. La stessa denominazione della


ragione come hegemonikon risale agli stoici. Sappiamo quanto Kant sia stato debitore di questa idea di controllo razionale. Il mio intervento ricostruisce un momento saliente di questo percorso, esaminando il «trionfo della ragione» nella filosofia hegeliana della storia, ma si interroga su quel che è accaduto subito dopo, nella filosofia posthegeliana, dove si comincia a intravedere, con Feuerbach, la possibilità di invertire il cammino della ragion pura in nome di una ragione sensibile. Un secolo dopo Marcuse avrebbe tentato di innestare nel marxismo questa profezia di una «nuova sensibilità», modificando sensibilmente l’idea convenzionale di «rivoluzione». Il tema di una ragione etica appassionata, educata dal sentimento, più «femminile», capace di entrare in relazione e di prendersi cura è trattato anche, con grande vastità di prospettive, da Alberto Meschiari, che coglie anche il significato “politico” di un simile rivolgimento culturale ed educativo, diretto a contrastare il dominio incombente di una ragione calcolistica, sedicente scientifica, «strumento formalizzato indifferente ai contenuti, al servizio di interessi politici e di parte». Anche l’intervento di Alberto Siclari, Ragione ed emozioni nella fede, con cui si conclude la prima parte del volume, può considerarsi una riflessione sulla struttura della ragione. La fede è stata sempre collegata a un atto di scelta dipendente da ragioni vitali a cui il “credente” obbedisce. Ma anche l’individuo “razionale” non è mai unicamente tale. «Socrate, il ragionatore per eccellenza, – scrive Siclari – è anche e non meno un uomo di fede, crede nella verità». L’atto della scel-

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ta, con tutto quello che esso sottintende, rientra nella logica di una ragione che non voglia limitarsi a essere «una conoscenza di relazioni e di elementi correlati». L’apprensione sintetica della realtà ci porta però sul terreno della poesia. Non per nulla Siclari cita L’Infinito di Leopardi come espressione di un sapere dove le emozioni e le ragioni vanno di pari passo. La sezione Il sogno e le musica illustra alcuni momenti germinali dei nostri costrutti razionali. Anna Ferruta si rifà a L’interpretazione dei sogni di Freud per arrivare a concludere che il sogno non è un derivato della conoscenza ma è anzi proprio l’elemento con cui ciascuno di noi comincia a costruire l’universo in cui vive. Luca Aversano sviluppa una tesi simile a proposito della musica. In essa le passioni, come afferma Rousseau, «parlano prima della ragione». Questa sua anteriorità rispetto all’ordine del linguaggio fa sì che essa possegga una particolare «forza rivoluzionaria». I due saggi finali sono stati compresi sotto il titolo Passioni e indifferenza nella vita sociale. Elena Pulcini introduce una distinzione tra le passioni acquisitive e competitive dell’homo oeconomicus moderno e le passioni simpatetiche, o lo spirito del “dono”, su cui l’edificio sociale è fondato. Adriano Zamperini mostra, in una serrata analisi critica dei comportamenti nella metropoli moderna, come i sentimenti morali siano stati attutiti fino al limite dell’indifferenza e raccomanda, contro questa «cultura del distacco», di non «disertare» dall’arruolamento emozionale. Un ringraziamento particolare va di nuovo al Comune di Parma, che continua a credere dopo molti 9


anni nella validità di questa esperienza formativa (in particolare all’assessore alla cultura Laura Ferraris e ai tecnici Irene Fossa e Luca Amadasi), e al Dipartimento Alef dell’Ateneo di Parma che ha concesso il suo patrocinio. L’Associazione La ginestra si è prodigata come sempre in un notevole sforzo organizzativo. Desidero ringraziare Simona Delbono, che mi ha assistito nella progettazione, i moderatori che hanno arricchito le relazioni con originali contributi (Chiara Tortora, Valeria Bizzari, Teresa Paciariello, Emanuela Giuffredi, Giuseppe Martini, Marina Savi, Donatella Gorreta, Simona Bertolini), Mariagrazia Andriani, che coadiuvata da Martina Betta, Chiara Magnani e Andreea Micnea, ha tenuto la regia dell’accoglienza delle centinaia di frequentatori del corso, Sabrina Govi che ha curato il blog Pensarelavita, e infine Marika Giovanardi che mi ha aiutato a ordinare i testi. Ferruccio Andolfi

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