Numero 8 marzo 2009

Direttore Christian Zurlo

Editore Vanoi GlocalNews Factory

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Leggi il nostro giornale e poi lascialo dove altri lo possono ritrovare!

Anno II - N°8 www.LaVocedelNordEst.it

il quotidiano online del triveneto LaVocedelNordEst.it - Quotidiano indipendente di informazione - Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008

Te s t a t a

iscritta

Nucleare, Galan si propone e il Friuli lo boccia Dopo l’accordo di Roma, scatta la corsa alla realizzazione delle 4 centrali nucleari in Italia. Dopo il no del Friuli, gli occhi sono puntati sul Veneto che non si P. 4 sottrae, ma le polemiche esplodono.

News crossing

Redazione Via Nazionale, 40 - IMèR (TN)

is 0, € at Gr

News crossing

Marzo 2009

■ In Valsugana soffia vento dal Nord e il 3 maggio si vota ancora. Ma quanto ci costa?

In Trentino si scommette invece sulle energie rinnovabili. Legno, acqua e innovazione, sono la ricetta Dolomitica per il futuro energetico «alternativo» che qui è di casa da fine ‘800.

P. 4

Trentino e Veneto P.14 ■ uniti dal Garda

Vivinordest - Si respira aria di Primavera

L’economia turistica del Lago di Garda è stata al centro di un incontro tra il vicepresidente del Veneto Franco Manzato e l’assessore della provincia autonoma di Trento Tiziano Mellarini, svoltosi in occasione della BIT di Milano.

P. 3

A Borgo, il centrodestra vince al ballottaggio le Amministrative con Fabio Dalledonne che incassa il 58%. Perde invece con il 41% Claudio Voltolini. L’ago della bilancia è stato l’apporto della lista di Gianfranco Schraffl.

Le polemiche del partito pensionati sulle amministrative di maggio. p. 5

■ Treviso attende la

carica dei 10.000

Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli. Domenica 29 marzo, andrà in scena la sesta edizione della Treviso Marathon, che coinciderà con i Campionati Italiani Assoluti, Master, dei Veterani dello Sport e dell’Us Acli. di Corrado Raspati P. 3

■ Non c’è pace per la prima Comunità di valle del Trentino

Dopo giorni di discussioni a Primiero è l’Assessore provinciale Mauro Gilmozzi a fare il punto sulla situazione in Valle pensando al passaggio di competenze. Imèr impegna la nuova Giunta a rivedere la sua composizione e il presidente Trotter riflette.

P. 7

■ Sanità, da fine marzo Primiero avrà il suo pediatra

Nel dettaglio i temi trattati dagli amministratori locali durante la visita dell’Assessore provinciale trentino Ugo Rossi. Firmato un innovativo protocollo di assistenza domiciliare. P. 7

■ Alcol e prevenzione

L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, aderisce alla campagna di promozione della salute, indetta dall’Istituto Superiore di Sanità che individua aprile come il mese della prevenzione alcologica.

■ L’eremita di S. Silvestro

■ Creatività Dolomitica

Destinazione Trieste di A. Firpo Cultura e società ■ Venezia e il suo Ghetto

E’ il primo ghetto della storia che fu istituito nel 1516 e presto adottato anche a Roma e in Europa.

Il sistema del ghetto rispondeva a molteplici esigenze: da un lato

consentiva di tener separata una comunità invisa alla Chiesa con grande vantaggio per l’ordine pubblico, dall’altro forniva il pretesto di caricare l’onere delle spese straordinarie sulla comunità ebraica. di Giorgio Caneva P. 10

CentroMeteoDolomiti cerca appassionati di Meteo Dovranno gestire quattro nuove centraline di rilevazione acquistate con il contributo ottenuto dalla Comunità montana feltrina. Ecco come fare. di Alberto Perer P. 8

E’ partito anche a Feltre il servizio di trasporto notturno NightBus «...per vivere la notte sicuri». Il Servizio, che rientra nel progetto «Sicurezza Stradale» della Provincia di Belluno, sarà attivo tutti i sabato P. 8 sera fino al 30 maggio 2009.

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■ Feltre NightBus

PULIZIA CAMINI

P. 12

«Verso il 1550, accanto alla cappella di S. Silvestro andò ad abitare un eremita», la sua storia. di Alberto Folgheraiter P. 11

P. 9

Si concluderà a Gosaldo il 29 aprile la campagna primaverile in Agordino del progetto «A Bordo», il nuovo servizio informativo e bibliotecario mobile rivolto a ragazzi e giovani della Provincia di Belluno. C’è tempo invece fino al prossimo 8 aprile per i contributi alle iniziative sportive nel Bellunese. P. 8

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La Voce del NordEst.it è distribuito nel Triveneto e in tutte le filiali di Banca Sella Nord Est Bovio Calderari

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LaVocedelNordEst.it Marzo 2009

Tutti i giorni le ultime notizie aggiornate dal Triveneto su: www.LaVocedelNordEst.it

«Marzo pazzarello guarda il sole e prendi l’ombrello» Dice bene un antico detto popolare. Marzo è il terzo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano ed il primo della primavera nell’emisfero boreale, dell’autunno nell’emisfero australe, conta di 31

giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile. Il nome deriva dal dio romano Marte, dio della guerra, poiché era proprio nel mese di marzo che in genere iniziavano le guerre.

Fresco di Stampa

«Più scuro di mezzanotte»

IL VIDEO DEL MESE Maria Falcone racconta Giovanni Falcone tra Impegno e Legalità su:

www.lavoce.tv

Salvo Sottile, una storia di mafia È intorno alla metà

degli anni Ottanta che inizia la «carriera» di Nino Giaconia, uomo d’onore affiliato al clan emergente dei Corleonesi. Una storia intrigante e coinvolgente.

La Petizione: salviamo i conigli di cioccolato!

Buona Pasqua!

(Sperling & Kupfer, Pagg. 360)

Cosa?

IL SITO DEL MESE http://depositidormienti.mef.gov.it/ Dal 15 dicembre scorso i depositi ed i conti non reclamati presso gli istituti bancari da più di 10 anni sono confluiti in un fondo («fondo depositi dormienti») tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La lista dei conti dormienti è consultabile al seguente indirizzo internet: http://depositidormienti.mef.gov.it/ È senz’altro consigliabile dargli quantomeno un’occhiata, ed è curioso riscontrare come in questa lista compaiano anche più o meno noti concittadini locali. Chi ha scoperto di essere titolare di un conto «dormiente» (oppure erede), transitato regolarmente al fondo, potrà chiederne la restituzione entro il termine di 10 anni, ma dovrà rivolgersi al Ministero dell’Economia.

Auguri di Buona Pasqua dalla Redazione

Oroscopo di Marzo ARIETE

Il cielo di questo marzo è ancora dalla vostra parte e vi è possibile fare esperienze che per molti versi vanno ad intensificare la vostra routine, dandole un sapore diverso, ricco di sfumature e soprattutto capace di spingervi verso nuove prospettive, sia in campo affettivo che professionale.

Infatti in questo mese è necessario prepararvi ad innumerevoli cambiamenti, visto che Mercurio attraverserà ben tre segni, tutti, in un modo o nell’altro, in armonia con il vostro Sole di nascita.

Toro

Le tensioni che hanno caratterizzato questo inizio anno, lentamente si dissolvono e vi permettono di riprendere lentamente l’andamento abituale della vostra vita, ma con una diversa consapevolezza e con maggiori attenzioni nei confronti di chi in genere finora si è appoggiato a voi incondizionatamente senza però offrirvi mai nulla in cambio. E’ come se lentamente vi svegliate da un incantesimo che ha impedito di farvi vedere le cose per come realmente erano e non è da escludere che alcuni di voi arrivino anche a rotture definitive di amicizie, collaborazioni o storie d’amore ormai esaurite da molto tempo, che si reggevano solo su di voi aggravandovi di responsabilità e costi che non siete più disposti a sostenere.

Gemelli

La voglia di affermarvi e di mettervi in luce è sicuramente il tratto che maggiormente vi caratterizza in questo inizio di primavera e per molti versi, marzo potrebbe essere un mese che può dare il via ad una serie di progetti che vedranno il loro naturale svolgimento e realizzazioni entro l’estate. La vita affettiva è in primo piano e urgono scelte decisive e radicali che vi eviteranno di sprecare giorni a temporeggiare. Se avete motivi di risentimento nei confronti del partner, questo è il momento per esternarli e comiciare con lui/lei un dialogo costruttivo.

Trieste

Cancro

Siete frenetici e volete fare troppe cose assieme senza riuscire poi a portarne a termine nessuna. E’ giunto quindi il momento di chiarirvi le idee e di appontare un piano rigoroso, razionale e fatto di punti molto ben definiti, che possono poi portarvi al raggiungimento di quanto è nel vostro interesse. Partendo dalla vita affettiva è consigliabile chiarire con il partner ciò che non vi sta bene, senza tenere tutto dentro di voi e poi avviare una guerra intestina che vi porta solo a star male, magari somatizzando anche i conflitti che non riuscite a far affiorare e a chiarire con chi amate.

Leone

Lentamente il cielo torna ad essere dalla vostra parte e soprattutto Marte dal giorno 15 smetterà di infastidirvi e creare problemi anche di natura pratica che mettono a dura prova la vostra non proverbiale pazienza.

Marzo è un mese che vi vuole attivi, propositivi, capaci di guardare a fondo alle vostre emozioni e di prendere anche decisioni importanti, al fine di sbloccare situazioni affettive che si erano eccessivamente ingarbugliate e che impedivano di farvi vivere i rapporti interpersonali in tutte le loro sfaccettature.

Vergine

Marzo è un mese che vi metterà alla prova, chiedendovi una buona dose di pazienza e di determinazione nell’affrontare una serie di problemi che non possono più essere rimandati a data da destinarsi. In altre parole è giunto il momento di affrontare una serie di problemi pratici che vi vogliono assolutamente consapevoli di quello che state costruendo e che dovrete gestire in futuro, senza tante strategie e trappole mentali; ciò che si pretenderà da voi è semplicemente spirito pratico e capacità di concentrazione su di un unico obiettivo alla volta, senza disperdere così energie e stimoli creativi.

Bilancia

è giunto il momento di intraprendere finalmente una strada nuova e tutta in salita che vi aiuterà a fare chiarezza nei sentimenti, donandovi serenità e tanto amore.

Iniziate ad aprire il vostro cuore, ad andare oltre la forma, al di là delle apparenze e cercate di essere il più spontanei possibili, fregandovene del giudizio e della considerazione altrui, perché avete assolutamente bisogno di essere voi stessi, di ritrovare la vostra vera natura e quindi di poter essere assoluti protagonisti della vostra vita, senza cadere nelle trappole della seduzione a tutti i costi.

Scorpione

Marzo è un mese nel quale il vostro intuito potrebbe raggiungere vette tali da sfiorare la veggenza e la medianità, tanto che vi sarà possibile vedere e scoprire cose che lasceranno stupiti per prima voi stessi. In realtà la vostra sensibilità si era semplicemente assopita, caduta in un letargo invernale, ma finalmente si riattiverà, aprendovi ad una serie di visioni che seppur non sempre piacevoli, vi aiuteranno sicuramente ad affrontare una serie di situazioni che finora agivano caoticamente nella vostra vita, disturbando alcune attività o addirittura impedendovi di fare cose importanti per la vostra realizzazione personale.

Sagittario

Avete il vento in poppa e potete navigare anche a vista perché gli astri vi proteggono e soprattutto non vi fanno perdere la rotta, visto che già da qualche mese avete ormai le idee chiare su ciò che realmente desiderate dalla vita e soprattutto su come ottenerlo.

Tutto ciò vi porterà lentamente ad essere sempre più attenti alle cose che vi accadono e che in un modo o nell’altro vi si presentano dinanzi anche senza il vostro diretto intervento e lentamente vi accorgerete che si delinea dinanzi a voi un progetto ben più amplio di quello che pensavate.

Capricorno

In alcuni momenti potreste avere la sensazione che ci sia un fatto avverso che vuole a tutti i costi mettervi i bastoni tra le ruote e non farvi realizzare ciò a cui tenete particolarmente.

Ma in realtà si tratta di una falsa percezione della realtà e gli eventuali ostacoli con cui vi dovrete confrontare non sono dipendenti da un qualcosa di negativo esterno a voi, ne tantomeno a voi stessi, ma è semplicemente un modo di vedere le cose dalla prospettiva sbagliata. Cercate di non essere tropppo accondiscendenti per la sola paura di non piacere e di non essere accettati.

ACquario

Questo marzo è per voi foriero di grandi cambiamenti e realizzazioni, a patto però che usciate dalla vostra ossessività e vi mettiate davvero in gioco con chi vi ama o impara a farlo.

Infatti per l’amore questo inizio primavera è davvero speciale e non sono da escludere nuovi incontri, ritorni di fiamma con amori del passato, ritrovata complicità con il partner di sempre.

E’ un mese che vi dona tantissime sollecitazioni in campo affettivo e vi spinge ad essere più chiari con voi stessi, con ciò che realmente desiderate, facendovi magari anche assaporare nuove emozioni che possono avere effetti alquanto travolgenti nella vostra vita.

Pesci

Marte entrerà nel vostro segno il giorno 15 e v’incontrerà Mercurio che vi è già entrato la sera dell’8.

Questo vuol dire in termini concreti che finalmente è arrivato il tempo di agire, di fare scelte importanti, di chiarirsi con chi da tempo vi tiene alla corda con un atteggiamento ambiguo e alquanto snervante per voi. Avrete la forza e la determinazione per affrontare tutte quelle cose che nella vita non vanno come dovrebbero e che per molti versi chiedono una maggiore presa di posizione da parte vostra.

Ho attraversata tutta la città.

Poi ho salita un’erta, popolosa in principio, in là deserta, chiusa da un muricciolo: un cantuccio in cui solo siedo; e mi pare che dove esso termina termini la città.

Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore con gelosia.

Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via scopro, se mena all’ingombrata spiaggia, o alla collina cui, sulla sassosa cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.

Intorno circola ad ogni cosa un’aria strana, un’aria tormentosa, l’aria natia.

La mia città che in ogni parte è viva, ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita pensosa e schiva.

Umberto Saba

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Il Triveneto in 5’

di Corrado Raspati TREVISO - Di corsa per il tricolore.

Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli. Domenica 29 marzo, andrà in scena la sesta edizione della Treviso Marathon, che quest’anno coinciderà con i Campionati Italiani Assoluti, Master, dei Veterani dello Sport e dell’Us Acli.

Chilometro zero nell’ampio viale del Cansiglio a Vittorio Veneto, arrivo in viale Nino Bixio a Treviso. Tra lo stadio Tenni» e l’ex Foro Boario saranno collocati i servizi post-gara per i maratoneti. I 42 km si svilupperanno lungo il tradizionale percorso dalle Prealpi alla pianura. Unendo idealmente nove Comuni (Colle Umberto, San Vendemiano, Conegliano, Susegana, Nervesa

In Trentino è «Bastardmania» TRENTO - Cd esauriti, successo di pubblico e pullman di fans scatenati pronti a seguirli nelle loro esibizioni.

Sono il fenomeno «Bastard» che sta contagiando anche il più timido Trentino. Dopo il successo del concerto in casa, tutti sperano in una vittoria finale del gruppo nella trasmissione tv, X Factor. Da Mara Maionchi a Morgan fino a Simona Ventura, senza citare i big nazionali e internazionali intervenuti nelle diverse puntate del programma, il sostegno è tutto per la band trentina.

Autonomia, Trento e Bolzano incassano l’accordo

so del cordiale colloquio è stata ribadita l’esigenza di una forte azione congiunta per promuovere e valorizzare l’area gardesana, una delle principali e più attrezzate mete turistiche specie per il mercato di lingua tedesca, e sono state delineate le potenzialità di iniziative coordinate.

Treviso aspetta la carica dei 10.000

della Battaglia, Spresiano e Villorba, oltre a quelli di partenza e d’arrivo). E collegando Destra e Sinistra Piave, le due «anime» di quella che è considerata la provincia più sportiva d’Italia.

Due lunghi tratti delle statali Alemagna e Pontebbana saranno completamente chiusi al traffico. Partenza alle 9.40 per i disabili (carrozzine e hand bike), alle 9.45 per gli altri atleti. Intanto, Ruggero Pertile è il nuovo re di Prà del Moro. Il padovano ha trionfato sui 31,1 km della Belluno-Feltre-1° Trofeo Kiwi Sports, precedendo il vincitore dell’edizione 2008, Migidio Bourifa. Quello tra i due maratoneti azzurri è stato un lungo testa a testa, conclusosi solo sulla retta d’arrivo.

Pertile e Bourifa hanno fatto gara a sé, insieme all’austriaco Markus Hohenwarter, sin dai primissimi chilometri.

Retromarcia della Cassa Rurale di Primiero e Vanoi PRIMIERO (TN) - Dopo il disappunto emerso dalle Comunità di Primiero e Vanoi sul cambiamento del nome dell’istituto di credito e l’espansione al Feltrino del suo Consiglio, la banca locale è stata costretta ad un cambio di rotta a pochi mesi dal ricambio dei vertici. «L’esito più evidente delle riunioni consultive – ha scritto il presidente Bruno Brunet - è che è forte nei soci, o meglio, in una grande parte di quei soci che hanno preso la parola nelle riunioni, la resistenza ai due progetti di modifica statutaria». Lo stesso presidente rimarca nella sua lettera: «La convinzione della bontà della proposta» ribadendo che «il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica ha voluto prendere atto della volontà espressa dai soci e ha valutato di non proseguire con le modifiche». Intanto si pensa già al successore

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Flash

Trentino e Veneto uniti sul Garda MILANO - Le prospettive comuni che riguardano l’economia turistica del Lago di Garda sono state al centro di un incontro tra il vicepresidente del Veneto Franco Manzato e l’assessore della provincia autonoma di Trento Tiziano Mellarini, svoltosi in occasione della BIT dove Veneto e Trentino hanno proposto loro offerta di ospitalità. Nel cor-

Anno II - N°8 www.LaVocedelNordEst.it

Il Patriarca Scola ordina il Vescovo di Bolzano Il Patriarca di Venezia, Angelo Scola, il prefetto della congregazione della fede, Josef Williams Levada e il cardinale di Monaco, Friedrich Wetter, hanno concelebrato la solenne cerimonia a Bressanone per il Vescovo Karl Golser. Il presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder a Golser: «Un cammino con obiettivi comuni». Intanto sono in molti a chiedersi se il Papa sarà nuovamente in Alto Adige per le sue ferie. In occasione dell´Udienza Generale del 7 gennaio 2009 il Vescovo eletto mons. Karl Golser aveva invitato il Papa a trascorrere anche quest´anno le vacanze estive presso il Seminario Maggiore di Bressanone. La Diocesi altoatesina, rende noto che dal Vaticano fino ad oggi non è stato confermato che il Santo Padre verrà nel 2009 in Alto Adige.

di Brunet: tra i più accreditati, secondo alcune indiscrezioni non confermate, potrebbe esserci il noto consulente fiscale Maurizio Bonelli. La corsa però è appena iniziata. ..............................................................

Passo Gobbera in Tv CANAL SAN BOVO (TN) - Ha avuto ampio risalto in Trentino Alto Adige sullo spazio mattutino di Rai 3, la richiesta di attenzione della piccola frazione di passo Gobbera, nella Valle del Vanoi.

Nei giorni scorsi si è tenuto anche un primo incontro tra residenti e istituzioni. Dopo la lettera, l’Amministrazione comunale di Canal San Bovo, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Marco Depaoli, ha incontrato la popolazione per capire le soluzioni da dare al problema, coinvolgendo la cooperazione trentina e la Provincia. ..............................................................

Roma - «L’auspicio - ha detto il governatore trentino -, è che il Parlamento apprezzi lo sforzo congiunto di Governo e Regioni e Province autonome e che al tempo stesso ciò contribuisca ad mitigare il clima ostile che sta impervesando sulle autonomie speciali». Il Governo ha accolto le osservazioni proposte dal Trentino in un incontro con il ministro Roberto Calderoli che, alla presenza del ministro Raffaele Fitto, ha convocato i presidenti delle Regioni e Province autonome per discutere sugli emendamenti alla legge sul federalismo fiscale. L’accordo raggiunto prevede due punti: la sostituzione al comma 1 dell’articolo 25 del «patto di convergenza» con il concetto di «patto di stabilità interno» e l’istituzione di un tavolo attraverso il quale il governo individuerà - con ciascuna regione e provincia autonoma - le linee guida e gli strumenti con i quali queste ultime assicureranno gli obiettivi di perequazione e solidarietà. Il governatore veneto Galan ribadisce però che i privilegi delle Regioni a statuto speciale non sono più tollerabili.

SuedTirol, da 20 anni nel segno di Durnwalder BOLZANO - Il 17 marzo 1989, Luis Durnwalder si insediava sullo scranno di governatore dell’Alto Adige. Succedette al leader storico dell’autonomia altoatesina, Silvius Magnago. Tra i momenti salienti la trattativa che condusse, nel 1992, alla chiusura della vertenza altoatesina, con Giulio Andreotti a capo del Governo e con il placet dell’Austria. “Ho avuto la fortuna di agire in un’epoca in cui v’era molto da costruire: v’erano idee chiare e anche i soldi”, ha ricordato il Landeshauptmann Durnwalder, dopo aver affrontato la questione Autonomia a Roma.

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Il nuovo sito del PD di Primiero e Vanoi

PRIMIERO (TN) - Guarda alle nuove tecnologie oltre che al confronto con la popolazione locale, il partito democratico di Primiero. Il nuovo sito del partito, è visitabile all’indirizzo: www.circolopdprimierovanoi.jimdo.com.

«Il nuovo sito del PD del Primiero Vanoi - precisano i rappresentanti del circolo (Liliana Cerqueni, Luca Bettega ed Enrico Turra) - è un portale nato all’inizio di questo 2009».

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LaVocedelNordEst.it Marzo 2009

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Nucleare a Nordest

Il Veneto si propone, il Friuli lo rifiuta, il Trentino è rinnovabile Il Veneto di Galan guarda Galan pronto a con interesse alle Centrali discutere

Venezia – Firmato l’accordo di Roma scatta la corsa ai possibili siti di interesse sul territorio nazionale. Secondo gli esperti, le zone più probabili sono quelle di Caorso, nel Piacentino e Trino Vercellese (Vercelli), perché collocati sulla Pianura Padana, caratterizzata da scarsa sismicità e disponibilità di acqua di fiume. Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, adatto per scarsa sismicità e acqua di mare. Se si considera invece la lontananza da grandi centri abitati e la stabilità del terreno potranno essere vagliate la Sardegna, la costa rivolta verso l’Africa della Sicilia (che si è candidata), la Basilicata ed alcune aree

della Puglia. Ma c’è anche il Veneto, secondo il quotidiano La Stampa, che si è fatto avanti proponendo Porto Tolle (Rovigo). A questi, il quotidiano Il Giornale ha aggiunto Monfalcone (Gorizia), Chioggia (Venezia), Ravenna, Termoli (Campobasso), Mola (Bari), Scanzano Jonico (Matera), Palma (Agrigento) e Oristano. Ma la maggior parte di questi luoghi sono già occupati da impianti tradizionali: a Porto Tolle c’è già una centrale a olio combustibile da 2500 MW, a Montalto di Castro già ci sono centrali (a carbone e olio) per 3300 MW; a Trino Vercellese una a ciclo combinato da 600 MW. al nucleare. «Trenta anni fa, all’epoca del piano energetico nazionale – ha ricordato -, l’unico realizzato fino ad oggi (prevedeva la copertura del fabbisogno per l’11-12%), ero favorevole ad un programma di sviluppo del nucleare.

Da allora non si è fatto più nulla, secondo me sbagliando gravemente».

Cacciari: «Temo sia troppo tardi» Venezia - Sul nucleare non ha invece dubbi il Sindaco di Venezia: «Temo - ha commentato - che adesso sia troppo tardi, temo che i costi di un vero programma nucleare che parta da zero siano insostenibili per il nostro Paese».

Cosi’ Cacciari, a suo tempo favorevole

Il fisico Rubbia: «Va potenziata la ricerca» Roma - Sul nucleare, fa scuola la posizione del noto fisico Carlo Rubbia (originario di Gorizia) che ha più volte ribadito come non si possa ridurre un piano energetico esclusivamente alla questione nucleare o non nucleare. Secondo Rubbia «Il problema è che esistono una serie di sviluppi a cui non si dedica attenzione. Esistono nuove forme di geotermico che sarebbero da sviluppare e non sono disponibili; le biomasse che sono disponibili e si potrebbero utilizzare; una forma nuova di solare basa-

Zaia: «Vanno interpellati i Sindaci» Treviso - Nei giorni scorsi, il ministro veneto, Luca Zaia aveva detto a proposito di nucleare: «Non so se il Veneto sia fra i luoghi candidati ad ospitare centrali nucleari e sull’eventuale localizzazione non e’ mia competenza esprimermi: in ogni caso i primi ad essere interpellati dovrebbero essere i cittadini attraverso i loro sindaci». ta sui concentratori tipo Archimede che si possono fare; un nucleare più accettabile con eliminazione delle scorie ma che non fa nessuno». Secondo il nobel Rubbia, «il vero problema però, è che non si investe abbastanza nello sviluppo energetico. Va potenziata la ricerca, anche per il nucleare, va costruito un mix italiano che possa rispondere alle nostre esigenze». In un’intervista a Repubblica, il Nobel per la fisica aggiunge inoltre che «non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l’oro, il platino o il rame.

Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra». E sul nucleare precisa che: «non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibi-

E’ pronto comunque ad affrontare la discussione sulla costruzione di una possibile Centrale nucleare in Veneto, il governatore Giancarlo Galan. Un tema che ovviamente farà dibattere l’intera Regione, come è avvenuto in queste settimane. «Credo – ha precisato Galan in un’intervista radiofonica - che tra i quattro siti italiani, nessuno di questi riguarderà il Veneto». Il presidente della Regione ha aggiunto che il Polesine, da molti indicato quale possibile sito, «non è adatto», a detta dei tecnici consultati.

Se ci fosse una centrale in Veneto, con le royalties provenienti dalla vendita dell’energia prodotta, potremmo pagare infinitamente meno l’energia ed ecco che gli imprenditori, ma anche le famiglie, avrebbero un vantaggio enorme sulle altre Regioni. Personalmente - ha dichiarato Galan -, credo molto nelle energie alternative, ma non dobbiamo essere ipocriti: nel medio futuro c’è solo una fonte sufficiente, il nucleare. A schierarsi contro sono i governatori regionali «in scadenza» – ricorda ancora Galan -, quelli che non lo vogliono. Se si desse retta a questa, che è chiamata sindrome «Nimby», non avremmo fatto ne’ una strada, ne’ un dissalatore, ne’ un termovalorizzatore, ne’ una discarica, nulla».

Il Friuli conferma: «Nessun sito idoneo» Trieste - La conferma arriva dall’assessore regionale alle Infrastrutture con delega all’Energia Riccardo Riccardi. L’Assessore ha precisato che: ‘’Ne’ in sede governativa ne’ altrove sono stati ipotizzati per il Friuli Venezia Giulia siti adatti all’insediamento di una centrale nucleare’’. Riccardi ha risposto, in particolare, alle interrogazioni dei consiglieri Giorgio Brandolin (Pd) e Roberto Antonaz (Sinistra arcobaleno) che si erano resi interpreti della preoccupazione delle popolazioni regionali «per l’ipotesi che il sito di Monfalcone (Gorizia) potesse diventare possibile sede di una centrale nucleare». L’Assessore ha concluso sottolineando: «La mia, sarà una risposta secca. In Friuli Venezia Giulia non sono stati individuati siti idonei per ospitare una centrale nucleare». le: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo in modo da tagliare definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile». Secondo il fisico «i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l’energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l’acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente. Il sole però non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta, per questo non si fa. E’ una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com’è accaduto del resto per il computer vent’anni fa».

Guarda l’intervento del professor Carlo Rubbia su www.lavoce.tv

▲ Stretta di mano fra il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy.

Italia – Francia: Firmato l’accordo Roma – Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy hanno firmato una serie di accordi che spaziano dal settore dei trasporti, in particolare la conferma della Torino-Lione, a quello dell’istruzione e militare. Ma l’evento è certamente l’alleanza, guidata dalle due controllate di Stato Enel e Edf, per costruire quatto centrali nucleari in Italia. Reattori nucleari di terza generazione, operativi entro il 2020. E’ questo l’impegno assunto da Enel ed Edf con l’accordo per lo sviluppo del nucleare in Italia siglato a Roma, che prevede anche l’estensione della partecipazione del gruppo elettrico italiano al programma nucleare in Francia, a partire dal reat-

tore di Penly recentemente autorizzato.

L’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti, e il presidente e direttore generale di Edf, Pierre Gadonneix, hanno siglato due Memorandum of Understanding nel quadro del Protocollo di intesa italo-francese per la cooperazione energetica. Il punto centrale dell’accordo è il ritorno del nucleare in Italia per almeno 4 unità di generazione, con tecnologia Epr (European Pressurized water Reactor), il cui primo impianto è in costruzione a Flamanville in Normandia (Enel vi partecipa con una quota del 12,5%) e l’obiettivo di «rendere la prima unità italiana operativa sul piano commerciale non oltre il 2020».

Trentino, avanguardia rinnovabile T R E N T O – Mentre a Nordest è sempre più vivace il dibattito sulla possibile realizzazione di una centrale nucleare, in Trentino si scommette da tempo sulle energie rinnovabili, grazie ad un territorio ricco di risorse. Ovviamente di nucleare non si parla nemmeno, vista la morfologia del territorio, mentre è viva la discussione sul futuro dell’idroelettrico, delle biomasse e dell’idrogeno. Nel Trentino più orientale, a Primiero, esiste una delle Aziende che più crede in questo percorso di innovazione. Nei giorni scorsi, proprio il Corriere della Sera, titolava: «La riforma di Trento, Autonomia energetica e poi elezione diretta». Un pezzo dedicato alla riforma delle Comunità di valle che si soffermava però anche sul progetto lanciato appunto da Acsm SpA, la nota municipalizzata con sede a Primiero. In questa zona del Trentino, la green economy, punta oggi su acqua e legno e scommette sul futuro con il progetto Oil free zone: per un territorio libero dai combustibili fossili. Per fare questo si guarda al teleriscaldamento, biometano e idrogeno.

L’esperienza di ACSM - Saranno realizzati impianti ad alto contenuto tecnologico con la collaborazione di istituti di ricerca ed Università. Il progetto condiviso dai Sindaci degli otto comuni del Comprensorio del Primiero, è stato oggetto di uno specifico protocollo di intesa siglato nel 2007. Ne è fortemente convinto proprio Luciano Zeni (nella foto), presidente di ACSM, che lavora a questo progetto con convinzione. A proposito di nucleare, Zeni ribadisce che: «questa è certamente una strada che deve essere valutata attentamente e forse anche percorsa in prospettiva futura. Credo però che sul nostro territorio dobbiamo prendere in considerazione,

prima le molte risorse rinnovabili presenti. Ritengo invece che la morfologia del Trentino escluda a priori impianti di tipo nucleare. Legno e idroelettrico sono le strade da percorrere».

Acsm è all’avanguardia in Italia nella produzione, ma c’è ancora molto da fare.

«Noi abbiamo cercato di dare un buon esempio - ribadisce Zeni -, ma sono ancora molti gli aspetti migliorabili. Dal miglior utilizzo della risorsa forestale alla soluzione di altri problemi sul territorio, nel settore zootecnico o nella raccolta dell’umido che proviene dalla differenziata. Tutto questo potrebbe diventare materia prima per la produzione di energia, in particolare biogas».

Oil free zone è invece il progetto che si propone di creare un territorio libero da combustibili fossili, producendo anche idrogeno. A che punto siete?

«Siamo a buon punto – sottolinea il presidente di Acsm - il decisore politico provinciale lo sta promuovendo e quindi siamo ottimisti. Oggi siamo vicini all’avvio della parte centrale di questo importante obiettivo che è il teleriscaldamento a Primiero per arrivare poi all’ultimo anello, con la proposta legata alla mobilità utilizzando idonei mezzi di trasporto, oggi in fase di sperimentazione ma con tecnologie ormai consolidate».

In più occasioni Acsm ha presentato la sua esperienza in Italia, che cosa insegnate?

«In Sicilia, nei mesi scorsi, abbiamo presentato e raccontato un buon esempio di gestione delle risorse e del territorio, passando dal dire al fare, molto concretamente. Interessa molto ed è certamente un buon esempio. Con riferimento al nucleare - conclude Zeni -, credo davvero che possa rappresentare il futuro, ma noi dobbiamo guardare con fermezza alle nostre risorse locali, con le quali conviviamo, utilizzandole con intelligenza come i nostri nonni ci hanno insegnato a fare sin dalla fine del 1800».

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La Voce del Trentino Alto Adige

Anno II - N°8 www.LaVocedelNordEst.it

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A Borgo, l’Aviere batte il Sindacalista BORGO VALSUGANA (TN) – Il sottufficiale dell’Aeronautica militare di base a Istrana (Treviso), volta pagina e diventa Sindaco di Borgo al ballottaggio, dopo nove anni di governo del centrosinistra. Un voto di cambiamento per il noto centro della Valsugana, da tempo insoddisfatto della precedente Amministrazione.

▲Una delle valanghe di quest’ inverno sul Brocon

Brocon chiuso, la protesta dell’Us Vanoi

Subito al lavoro Nemmeno il tempo di festeggiare che Fabio Dalledonne è già al lavoro, per il passaggio di consegne, dopo la vittoria con il 58%. Perde invece per 600 voti, con il 41% Claudio Voltolini.

L’ago della bilancia è stato l’apporto dato dalla lista dell’ex direttore Enaip Gianfranco Schraffl, reduce da una brillante prestazione. Proprio lui nelle settimane scorse propose di fare di Borgo una «piccola Friburgo» del Trentino, sfruttando le energie alternative, solare fotovoltaico in primis, anche rivedendo i vincoli paesaggistico-urbanistici del centro storico.

Il centrodestra strappa dunque, il comune di Borgo al centrosinistra che fu di Laura Froner e Fabio Dalledonne è proprio il caso di dirlo, mette le ali.

Il ballottaggio – Dalledonne, esponente moderato di centrodestra, ha ottenuto 2146 voti, pari al 58,36%. L’altro candidato, Claudio Voltolini del centrosinistra, si è fermato al 41,64% pari a 1531 voti. Un risultato certamente costruito pazientemente in una zona dove il centrosinistra ha governato fino a poco tempo fa, ma queste elezioni segnano una voglia di cambiamento.

Il primo turno - Un risultato ipotizzato nei giorni scorsi, nonostante le polemiche con Boso e la Lega nord, ma deciso soprattutto dall’apparentamento con la lista di Gianfranco Schraffl che al primo turno aveva incassato il 13,32% dei consensi. Sempre nella prima tornata, Stefano Bellumat si era fermato al 7,01% ed Enzo Erminio Boso al 6,55 %. Fabio Dalledonne al primo turno aveva ottenuto il 35,09% dei voti, contro il 38,03% di Claudio Voltolini.

L’affluenza finale al ballottaggio - A Borgo Valsugana ha votato il 66,27% in leggero calo rispetto al primo turno di votazione dove era arrivata al 68,85%. nella prima consultazione in particolare, Voltolini ha vinto ad Olle e nel seggio dell’ospedale di Borgo, mentre Dalledonne si è affermato nella zona di Borgo Vecchia, che denota una chiara spartizione dell’elettorato locale.

I primi commenti Il nuovo Sindaco Fabio Dalledonne non esita a definirlo un risultato sorprendente e aggiunge: «Non mi aspettavo un esito così netto. I borghesani avevano bisogno di un cambiamento, serviva più vicinanza alla gente. Faremo fronte comune, ma sarò il Sindaco di tutti. La destra che ci ha appoggiato è molto sfumata e la nostra sarà una squadra moderata di centrodestra. L’apparentamento è stata una sofferenza ma sapevamo che ci avrebbe portato alla

vittoria. Ci metteremo subito al lavoro creando una squadra compatta».

Claudio Voltolini: «I borghesani hanno ritenuto che il rinnovamento proposto non era sufficiente. Si voleva chiudere con la precedente amministrazione in tutti i modi. Sono arrivato in questa campagna alla fine di dicembre, ho fatto quello che potevo in termini di rinnovamento ma la maggior parte della popolazione ha dato un segno netto rispetto al passato. Faccio fatica a pensare alla continuità di questa Amministrazione rispetto alla precedente».

Gianfraco Schraffl: «Sorprendente il risultato. I borghesani hanno deciso di voltar pagina. Si è creato un grande centro moderato che è stato apprezzato ed era un bisogno davvero reale. Un ballottaggio certamente meritato vista la conferma rispetto ai 15 giorni prima».

Tutti i risultati e le preferenze su: www.lavocedelnordest.it

Il voto a Strigno e Aldeno A Strigno, ha vinto il candidato Claudio Tomaselli, con una importante esperienza di amministrazione alle spalle nel piccolo Comune. Negli anni ‘90 aveva già guidato l’Amministrazione.

I risultati: LISTA CIVICA UNITI PER STRIGNO Pasquazzo Rodolfo Federico 337 voti, 40,21% LISTA CIVICA STRIGNO INSIEME Tomaselli Claudio 501 voti 59,79% Ad Aldeno, il nuovo sindaco è Emiliano Beozzo, vicesindaco uscente, che ha ottenuto 848 voti, equivalenti al 47,75%.

Massimo Perticucci, assessore negli ultimi 14 mesi e funzionario tecnico della provincia autonoma ha invece ottenuto 649 voti pari al 36,54%, mentre il terzo candidato sindaco, Mirko Bisesti della Lega nord, si è fermato a 279 voti, il 15,71% dei voti validi.

Il 3 maggio votano i grandi comuni, ma quanto ci costa?

La polemica dei pensionati - La segreteria regionale del partito Pensionati di Trento, attraverso il suo leader locale Claudio Taverna, sottolinea come «Il mini turno amministrativo di maggio sia stato provocato dalla decisione «egoistica» dei sindaci in carica di candidarsi alle elezioni provinciali.

Le dimissioni dall’incarico hanno determinato, secondo legge, la conclusione anticipata della consigliatura, con la conseguente risoluzione del patto assunto dai sindaci con i loro cittadini-elettori, comportamento questo che sconfina nel malcostume politico da un lato e dall’altro provoca spese (elettorali) alla fine a carico degli stessi cittadini-elettori.

Le città al voto - Via libera dal Vicepresidente della Regione, Lorenzo Dellai al decreto con il quale viene fissata la data delle elezioni in 10 comuni del Trentino-Alto Adige che saranno chiamati alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale domenica 3 maggio 2009. Nella maggior parte dei casi, elezioni dovute alle dimissioni dei Sindaci che hanno conquistato un posto in Consiglio provinciale e questo ha sollevato non poche polemiche politiche per dei costi evitabili.

I comuni al voto in Trentino - Si tratta di Civezzano, Folgaria, Mezzolombardo, Pergine Valsugana, Rabbi e Trento.

I comuni al voto in Alto Adige - Si vota a Badia, Brennero, Malles Venosta e Plaus. Il calendario delle operazioni elettorali prevede che la presentazione delle candidature presso la segreteria del comune avvenga da venerdì 27 marzo fino alle ore 12.00 di martedì 31 marzo.

Per quanto riguarda il comune trentino di Tiarno di Sopra, le elezioni sono state rinviate per gli effetti del processo di fusione dei sei comuni della Valle di Ledro, deciso dal referendum del 30 novembre scorso.

Dopo le proteste a dicembre dei lavoratori che si recano ogni giorno sul Passo per lavoro, unite a quelle dei residenti che si lamentavano per i lavori di messa in sicurezza realizzati male, ora tocca al Vanoi far sentire la propria voce. L’Unione sportiva Vanoi, impegnata da tempo su quelle piste con i propri campioncini locali, ha deciso di protestare con Provincia e comuni interessati.

La lettera dell’Us Vanoi «La presente – si legge nella lettera -, per portare alla Vs. attenzione una situazione di grave disagio provocato dalla continua chiusura della Strada Prov. n. 79 di Passo Brocon che, negli ultimi anni, sempre più ha contribuito a rendere difficoltosa la nostra attività di Unione sportiva. Tale difficoltà - si legge - interessa l’organizzazione dei corsi di sci alpino e sci agonistico aperti ai ragazzi della Valle del Vanoi, che si svolgono per ben quattro giorni alla settimana (martedì, mercoledì, venerdì e sabato) dal mese di dicembre al mese di marzo, per non parlare dei disagi di tutti i possessori di skipass residenti in valle, con conseguente grave ricaduta anche sul turismo locale. In particolare, per ciò che concerne il corso di sci alpino aperto ai bambini in età scolare e che si svolge nella sola giornata di sabato, la chiusura continua della strada comporta uno slittamento delle lezioni ad oltranza, con il rischio di non concluderne il ciclo completo. Per quanto riguarda invece il corso di sci agonistico, il discorso è molto più complesso, poiché è organizzato in collaborazione con alcuni Sci club della Valsugana. Per non perdere le lezioni si è costretti a scegliere il percorso alternativo Lamon- Castello Tesino, con un tempo di percorrenza molto più lungo e pericoloso (strada della Roa). In caso contrario ciò comporterebbe una perdita di denaro e di qualità per i ragazzi iscritti e per le loro famiglie.

Un disagio comune Teniamo a precisare - scrivono dall’Us Vanoi - che il problema da noi sollevato, coinvolge naturalmente non solo la nostra Società sportiva, ma altre realtà a partire dai gestori degli impianti e la Scuola sci.

La mancata organizzazione dei corsi significherebbe per entrambi un mancato guadagno, visto l’alto numero degli iscritti e relativi skipass dei famigliari emessi.

Siamo comunque a conoscenza degli ulteriori progetti per il potenziamento e messa in sicurezza della strada in oggetto in programma la prossima primavera, ma tutto ciò non ci rassicura, poiché le quattro opere già realizzate non hanno comunque risolto i problemi, dato che le valanghe scendono sempre prima delle gallerie.

Forse un più attento sopralluogo prima dell’inizio dei lavori eviterà in futuro questi inconvenienti.

La chiusura della strada Nei giorni scorsi era stata calcolata una chiusura della strada di oltre 40 giorni su 3 mesi. Giunti a questo punto, ci chiediamo se questa nostra rimostranza, avrà il giusto riscontro da parte delle Amministrazioni locali e provinciali o se in un prossimo futuro, saremo costretti ad appoggiarci, nostro malgrado, all’area sciistica Primiero San Martino di Castrozza, la più vicina a noi geograficamente.».

Il Direttivo e il Presidente Us Vanoi Daniela Lanzani

Fontana: «Per il Vanoi è urgente il potenziamento del Brocon» Canal San Bovo (Tn) - La SP 79 del Brocon quest’anno causa pericolo caduta valanghe è rimasta chiusa per quasi due terzi dell’inverno. Siamo certamente di fronte ad un inverno eccezionale sotto il profilo delle precipitazioni nevose ma credo sia comunque doveroso fare una seria riflessione sulle condizioni di questa importante via di collegamento che unisce la valle del Vanoi alla Conca del Tesino. La SP 79 nel tratto compreso tra il paese di Canal San Bovo ed il passo Brocon dalla data di costruzione avvenuta nel 1908 non è stata mai oggetto di interventi salvo asfaltatura, posa guard rail è il solo indispensabile per garantire il minimo della sicurezza. Si presenta dunque come una via tortuosa, molto stretta e piena di curve e punti pericolosi.

Recentemente sono state realizzate delle gallerie artificiali che avrebbero dovuto permettere almeno il regolare accesso al passo anche durante l’inverno, ma purtroppo tali infrastrutture a pochi anni dalla loro costruzione non si sono rivelate adeguate allo scopo.

E’ giunto quindi il momento che la Provincia Autonoma di Trento preveda un potenziamento di questa strada che ne garantisca un accesso più agevole, rapido e con la garanzia di una fruibilità durante tutto l’arco dell’anno. Ciò risulta indispensabile per vari motivi.

Innanzitutto poiché essa costituisce l’unica via di accesso al paese di Ronco, la frazione del Comune di Canal San Bovo posta in destra orografica del Vanoi che da anni richiede a gran voce una viabilità migliore. La strada inoltre rappresenta un importante tassello turistico per la valle del Vanoi, sia in estate, quando i motociclisti la prendono d’assedio con notevoli pericoli (ci sono già stati morti in tal senso) e d’inverno per l’accesso alla moderna stazione sciistica delle Marande, molto apprezzata dai turisti e dai locali e campo scuola per le ottime attività invernali dell’Unione Sportiva Vanoi.

Ivan Fontana Assessore al Turismo Foreste e Attività Economiche del Comune di Canal San Bovo

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LaVocedelNordEst.it Marzo 2009

a cura di ACSM SpA

Alla scoperta del gruppo

L’energia corre in rete, tra tecnologia e innovazione PRIMIERO (TN) - Il servizio di distribuzione di energia elettrica è un servizio pubblico che prevede il trasporto e la consegna dell’energia elettrica direttamente all’utenza mediante l’impiego di linee elettriche e cabine di trasformazione. Le linee elettriche possono essere aeree (su pali o tralicci) oppure interrate (in cavidotti) e si distinguono in bassa, media, alta e altissima tensione in base alla tensione dell’energia da esse trasportata.

ribile SET parte infatti da Borgo Valsugana). Grazie alla vicinanza della propria sede operativa a Tonadico e la costante presenza in zona del proprio personale, ACSM sarà inoltre in grado di garantire un maggiore presidio del territorio.

Questo modello di gestione delle reti, a parti invertite, è già stato adottato con buoni risultati tra ACSM e SET anche nel Comune di Predazzo dove dal primo luglio 2008 la municipalizzata locale ha acquistato l’intera rete di distribuzione elettrica. L’auspicio L’accordo tra Acsm e SET ACSM SpA e SET Distribuzione è che, attraverso questa nuova colS.p.A. hanno recentemente siglato laborazione, si possa offrire il miglior un accordo di collaborazione per la servizio possibile alle Comunità. gestione delle reti di distribuzione dell’energia elettrica nell’area del Distribuzione fin dal 1902 Vanoi e Mis. L’accordo prevede che, Il servizio di distribuzione di enercon decorrenza 1 gennaio 2009, gia elettrica è stato gestito da ACSM ACSM S.p.A. effettui la gestione, la S.p.A. fin dalla costituzione della somanutenzione ordinaria ed in alcuni cietà nel 1902. L’azienda effettua il casi anche straordinaria delle linee servizio di distribuzione elettrica su di distribuzione elettrica di bassa e concessione da parte della Provincia media tensione, nonché di tutte le Autonoma di Trento in scadenza al cabine di trasformazione ubicate nel 2030 nel Comprensorio di Primiero territorio del Vanoi e Mis. La proprie- (tranne Canal San Bovo e Sagron tà delle reti e il rapporto con il cliente Mis) e recentemente anche nel Coresteranno però in capo all’attuale mune di Predazzo grazie all’acquisoggetto distributore, SET Distribu- sto della rete avvenuto il primo luglio zione S.p.A. Non vi saranno quindi 2008. ACSM S.p.A. vanta quindi una cambiamenti per gli utenti, sia per consolidata esperienza nel servizio di quanto riguarda le bollette che i con- distribuzione dell’energia elettrica e ad tatti per segnalare guasti, interruzioni oggi serve in totale oltre 9.100 utenze o chiedere informazioni sulla propria situate nel Primiero a e circa 4.500 a Predazzo, tramite una rete di distribufornitura di energia elettrica.

ACSM S.p.A. presterà anche un ser- zione di proprietà, quasi totalmente invizio in reperibilità 24 ore su 24 ga- terrata. L’attività di distribuzione viene rantendo così con il proprio personale gestita con una squadra di 11 elemenlocale interventi con tempi molto più ti composta da esperti elettricisti e da ridotti degli attuali (il personale repe- un operatore edile. Gli stessi, fuori dal

La distribuzione di ACSM diventa anche arte

utilizzati da Hernandez anche per una opera esposta nell’ambito della mostra «fuori luogo» realizzata come evento parallelo a Manifesta 7 a Trento lo scorso anno. In questo caso i pali sono stati trasformati in una ipotetica altalena esposta davanti al Palazzo della Regione a Trento.

I nuovi contatori I vecchi pali della distribuzione in legno di ACSM sono diventati un opera d’arte. Questa trasformazione è frutto del lavoro dell’affermato artista cubano Diango Hènandez che ha richiesto alla società alcuni vecchi pali per realizzare la sua mostra personale dal titolo Power Pencil (il potere della matita). I vecchi pali sono stati così trasformati dall’artista in tante matite giganti, un modo quindi per raffigurare in modo giocoso un tema, quello energetico, di vitale importanza per l’intero pianeta. I pali di ACSM sono stati inoltre

Nel corso del 2008 ACSM S.p.A. ha avviato anche la sostituzione dei vecchi contatori elettromeccanici con moderni contatori elettronici. L’operazione, in sintonia con la delibera dell’Authority 292/2006 terminerà nel 2010 e consentirà un rapporto con gli utenti semplice, trasparente e flessibile. Rispetto al tradizionale contatore elettromeccanico, i nuovi strumenti permettono infatti una telegestione attraverso la quale ACSM sarà a breve in grado di misurare i consumi energetici e gestire il contratto (attivazioni, disattivazioni, aumenti di potenza ecc.) a distanza. L’utente inoltre, grazie

Focus Impianti

Castelpietra, 24 ore di telecontrollo sul territorio

normale orario di lavoro prestano turni di reperibilità 24 su 24 per riparazione guasti.

Reti interrate e cabine rivestite in legno

Grazie ai costanti investimenti sulle reti di distribuzione, oltre il 90% delle reti di ACSM S.p.A sono interrate.

Tale scelta, oltre che porre le reti all’avanguardia sotto il profilo tecnico permette notevoli benefici paesaggistico ambientali, importanti in territori vocati al turismo e all’ambiente come quelli del Primiero e di Predazzo, e un ottimo standard del servizio. L’impegno verso l’ambiente ed il territorio caratterizzato dalla volontà di inserire gli impianti naturalmente con il contesto territoriale, si rivolge anche alla cura e alla particolare attenzione nella realizzazione delle cabine di trasformazione che, quando non interrabili, vengono opportunamente rivestite in legno o in muratura, al fine di armonizzarle con l’edilizia tipica locale.

ACSM si è inoltre sempre impegnata a mantenere le tariffe di distribuzione all’utenza al prezzo minimo possibile in base a quanto previsto dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.

ad un moderno display a cristalli liquidi, avrà la possibilità di verificare autonomamente i consumi e l’effettiva potenza assorbita e potrà così acquisire in tal modo una maggiore consapevolezza dei propri prelievi e dell’assorbimento di ogni singolo elettrodomestico al fine di ottimizzare la fornitura di energia elettrica anche in un ottica di risparmio e di efficienza.

Il cuore operativo di ACSM è collocato presso l’impianto idroelettrico di Castelpietra. In questo sito, oltre ad essere situata la centrale elettrica che garantisce una produzione di ca 20-25 milioni di kWh annui vi è anche la sottostazione da 132 kV che collega la rete di distribuzione del

Primiero con il mondo esterno, costituendo di fatto, il punto nodale e di partenza dell’intera distribuzione locale. Per garantire un presidio della rete ed una costante qualità del servizio, presso la sede operativa di Castelpietra è presente inoltre 24 ore su 24 del personale in turno che, attraverso un sofisticato sistema di telecontrolli, opera un costante monitoraggio sulla produzione delle centrali idroelettriche, la distribuzione elettrica sull’intero territorio, la fornitura di calore dell’impianto di teleriscaldamento a San Martino di Castrozza e sugli impianti acquedottistici di Primiero.

CARATTERISTICHE GENERALI CENTRALE DI CASTELPIETRA Anno di messa in funzione: 1956 Revisione totale: 1999-2004 Corso d’acqua: Torrente Canali Bacino giornaliero: circa 16.000 mc Salto: 252 m Portata massima: 1,86 mc/sec Portata media: 1,25 mc/sec Turbine: 2 Pelton per gruppo a 750 giri/min Alternatori: 2 gruppi INDAR da 2800 kVA Potenza nominale impianto: 3973 kW (cosphi 0.8) Produttività annua: circa 20-25 milioni kWh

Per la distribuzione dell’energia elettrica ACSM S.p.A. possiede e gestisce: - la rete di media tensione con 149 km di linee (di cui ca. 37 a Predazzo); - la rete di bassa tensione con circa 350 km di linee (di cui ca. 110 a Predazzo); - Circa 160 cabine per la trasformazione e smistamento, (di cui 64 a Predazzo)

.....................................................

ACSM SpA Via A. Guadagnini, 31 38054 FIERA DI PRIMIERO (TN) Telefono: 0439 763 400 www.acsmprimiero.com

Distribuisce annualmente: - circa 60 milioni di kWh; - a quasi 14.000 utenti

Sui prossimi numeri: le attività, i progetti e l’organizzazione del gruppo ACSM S.p.A.

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La Voce del Brenta, Cismon e Vanoi

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Sanità, da fine marzo nuovo pediatra a Primiero Firmato il protocollo per l’assistenza domiciliare. Ecco le tematiche discusse con l’Assessore provinciale Ugo Rossi Primiero (Tn) – Incontro ricco di spunti quello dell’Assessore provinciale trentino alla Sanità, Ugo Rossi. nel Primiero e Vanoi. Dopo aver visitato la Casa di risposo di Canal San Bovo (A.P.S.P. Valle del Vanoi) incontrando gli ospiti e facendo il punto sullo stato dei lavori, si è trasferito a Primiero per incontrare gli amministratori locali. Presso la sede dell’ex Comprensorio, erano presenti - oltre al Comitato Sanitario di Distretto - anche i Sindaci, il Presidente e la Vice Presidente della Comunità con le responsabili del Settore Sociale ed i Presidenti delle due A.P.S.P. (ex Case di Riposo) «San Giuseppe» e «Valle del Vanoi». A fare gli onori di casa il Presidente del Comitato, Luigi Zortea, Sindaco di Canal San Bovo, che ha aperto la riunione sottoponendo all’Assessore e alla Dott. ssa Ferrario alcuni argomenti di grande importanza per il territorio: il Servizio di medicina pediatrica; R.S.A. e liste di attesa; servizi di psicologia e neuropsichiatria infantile sul territorio; «tavolo» comprensoriale per le tossicodipendenze; interventi strutturali sul Poliambulatorio distrettuale; A.P.S.P. «San Giuseppe» di Transacqua lavori di completa ristrutturazione.

Medico pediatra – Dopo le polemiche e le note vicende giudiziarie delle scorse setti-

mane, a partire dal 31 marzo prenderà stabile servizio il nuovo pediatra, specialista pneumologo Dott. Michele Fusilli. La sua nomina metterà dunque fine ad un periodo di difficile gestione del settore, affidato a medici di nomina temporanea, che aveva provocato la sentita protesta di un gran numero di genitori, che con ben 571 firme, avevano manifestato il loro disappunto.

Liste di attesa - La questione, legata strettamente al noto fenomeno del forte invecchiamento della popolazione nel Primiero/Vanoi, è tornata prepotentemente sul tavolo. Si tratta (dati al 06 marzo 2009) di ben 30 soggetti, 22 femmine e 8 maschi, tutti dichiarati ammissibili in R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistita - ovvero ex Casa di Riposo), per i quali peraltro mancano i posti. L’Assessore si è riservato una valutazione più approfondita, avuto riguardo all’alto numero di posti disponibili nelle due R.S.A. del Primiero - Vanoi (131), che superano largamente la soglia teorica provinciale di 100 posti per 10.000 abitanti.

Il Dott. Alberto Crestani, Responsabile Sanitario del Poliambulatorio di Primiero e Presidente della Commissione per l’ U.V.M., presente all’incontro, ha assicurato che si sta facendo tutto il possibile per accogliere quanti sono in lista di attesa: fra

l’altro facendo anche riferimento a strutture ubicate fuori valle ed addirittura fuori provincia (due persone sono assistite nella Casa di Riposo di Lamon).

Servizi di psicologia e neuropsichiatria infantile - I bisogni fra la popolazione scolastica e minorile sono in continua crescita, soprattutto a causa dei mutati stili di vita delle famiglie, ove crescono separazioni, divorzi e abbandoni, con ogni connessa conseguenza.

«Tavolo» comprensoriale per le tossicodipendenze - Il Presidente del Comitato Zortea ha annunciato l’imminente diffusione, in tutte le famiglie interessate, di un opuscolo titolato « Consumo di droghe e stili di vita in Primiero», realizzato dal «Tavolo» medesimo in collaborazione con

Schiaffo alla Comunità: Imèr boccia la Giunta, Trotter: «Non commento» PRIMIERO (Tn) – Non c’è pace per il nuovo esecutivo della prima Comunità di valle del Trentino, quella di Primiero. Nei giorni in cui nascono poco a poco le altre Comunità (il 9 maggio si vota nelle Giudicarie) è il piccolo comune di Imèr, ad attirare su di sè l’attenzione, per gli sviluppi legati alla nuova Giunta del nuovo ente.

Il Consiglio comunale a Imèr

Dopo lo scambio di missive, era quindi molto atteso il Consiglio comunale nel piccolo centro di Imèr. Tutti si attendevano un duro attacco della minoranza contro la maggioranza, per la decisione di ritirare i rappresentanti della Comunità. E invece no. Con i membri di Giunta della Comunità fra il pubblico (mancava solo l’Assessore Luca Gadenz) e sala gremita per l’evento, l’attenzione

■ Lettere Canonica di Imèr, il comitato spontaneo chiede spiegazioni Imèr (Trento) - Mariangela Brentaro e Sandra Iagher, del Comitato spontaneo di Imèr hanno inviato al nostro giornale una lettera nella quale si chiama di nuovo all’appello l’Amministrazione comunale.

Lo scambio epistolare Le difficoltà per il nuovo presidente della Comunità, Cristiano Trotter iniziano subito dopo l’insediamento.

Pochi giorni dopo il via libera dell’Assemblea, è una lettera del Sindaco di Imèr, Pio Decimo Bettega, a comunicare al nuovo ente l’intenzione di ritirare i propri rappresentanti, «fintantochè il Sottopieve ed in particolare il Comune di Imèr non sarà adeguatamente rappresentato in seno alla Giunta».

Risponde in prima persona il presidente Trotter, invitando il Sindaco a «valutare attentamente le possibili conseguenze negative per la propria cittadinanza derivanti dalla iniziativa intrapresa» e sottolineando che «La Comunità opererà infatti comunque nel pieno delle proprie competenze e facoltà, anche senza l’avallo di un Comune».

esperti della materia. Il «Tavolo» continuerà il proprio lavoro, come da programma: in estate vi sarà un’analisi delle acque reflue per la misurazione delle sostanze tossiche rilasciate; seguirà in autunno un convegno conclusivo che farà sintesi di tutto il lavoro svolto. E’ pure previsto che il «Tavolo» continui la propria attività diventando organo permanente di monitoraggio del fenomeno «tossicodipendenze».

Progetto pilota in Trentino – A breve inizieranno i lavori di sistemazione dei nuovi ambulatori al secondo piano del Poliambulatorio di Distretto; nei medesimi i sei medici di famiglia che hanno aderito all’iniziativa, garantiranno la loro presenza per tutto l’arco della giornata, dalle 8 del mattino alle 19. L’iniziativa, molto apprez-

è tutta per l’intervento della minoranza che ha voluto fortemente questa seduta, preceduta da altri incontri informali che hanno riscaldato il dibattito.

Colaone: «Uno schiaffo alla nostra comunità» «L’esclusione del rappresentante di Imèr dalla Giunta della neocostituita Comunità di Valle – ribadisce Mauro Colaone - è uno schiaffo a tutta la nostra comunità, dato in modo ingiusto e immotivato. Personalmente - continua -, ho più volte chiesto al Presidente uscente del Comprensorio - fin dall’inizio indicato da tutti come futuro presidente della Comunità - di farsi garante, insieme al consigliere provinciale Marco Depaoli appena uscito da un formidabile esito elettorale in valle - di un progetto politico per la Comunità e insieme di farsi garante della composizione della lista. Per molte ragioni anche comprensibili questa richiesta non ha potuto avere alcun esito».

Rincara la dose l’ex dirigente della

Provincia, nel suo articolato intervento e ricorda al presidente Trotter seduto in sala: «Ritengo - e con me tutto il gruppo di minoranza - che il presidente della Comunità sia debitore verso l’intera popolazione di Imèr di una spiegazione ampia, trasparente e motivata relativamente alla sua scelta di escludere un rappresentante del nostro Comune dalla Giunta della Comunità». Dopo l’intervento di Giuseppe Meneghel per la maggioranza, che risponde punto per punto alla lettera di Trotter, la seduta si chiude con l’approvazione all’unanimità di una delibera che in sostanza impegna la Comunità a rivedere l’esclusione di Imèr. Durante la serata viene messa ai voti anche la richiesta della minoranza di far intervenire Trotter, che viene però bocciata. Da noi interpellato, per il momento il presidente della Comunità preferisce non commentare.

Sul nostro giornale online tutti i documenti e gli interventi dei protagonisti.

zata dall’ Assessore Rossi, è la prima a partire in Trentino e costituirà sicuramente il banco di prova della scelta.

A.P.S.P. «San Giuseppe» di Transacqua - L’ ultima ristrutturazione della ex Casa di Riposo risale agli anni ‘80 e ne porta tutti i limiti spaziali e logistici. Il progetto di adeguamento è alla fase definitiva e prevede un investimento di almeno 3 milioni di Euro.

L’Assessore si è mostrato disponibile, invitando il Presidente Dott. Silvio Moz a prendere contatti con l’Assessorato non appena pronto il progetto definitivo.

La firma del protocollo tra Comunità e APSP - In chiusura dell’incontro si è proceduto alla firma del Protocollo di intesa tra il Comprensorio/Comunità e le due A.P.S.P. operanti sul territorio che prevede - per le medesime - il graduale affidamento della gestione del S.A.D. (Servizio Assistenza Domiciliare). Il progetto, già approvato dalla Giunta del Comprensorio nei mesi scorsi, prevede che le due Aziende Pubbliche gestiscano - con la flessibilità propria di un’ azienda che opera con criteri di mercato - il servizio di assistenza domiciliare, spaziando anche nel fine settimana. In coda all’incontro l’ Assessore e la Dott.ssa Ferrario, hanno visitato il Poliambulatorio.

IMER (TN) - A risvegliare gli animi, sono Mariangela Brentaro e Sandra Iagher, del Comitato spontaneo di Imèr che inviano al nostro giornale una lettera nella quale si chiama di nuovo all’appello l’Amministrazione e si chiede spiegazione su quanto è avvenuto fino ad oggi.

La lettera - «Dopo aver ricevuto una risposta da parte del Sindaco riguardante la permuta canonica con oratorio/teatro parrocchiale - si legge nella lettera -, ci è sembrato doveroso come Comitato di cittadini, riassumere brevemente quanto accaduto finora da inizio anno ad oggi.

23 dicembre 2008: sono presentate in Comune le prime firme raccolte tra la popolazione riguardante la richiesta della permuta.

Nella stessa giornata il Sindaco, decide di rinviare il punto all’ordine del giorno per poter prendere visione della richiesta e discuterne con i membri di maggioranza.

13 gennaio 2009: sono consegnate in comune le ultime firme raccolte.

10 febbraio 2009: il Parroco illustra al Consiglio Pastorale Parrocchiale la proposta ricevuta dall’Amministrazione Comunale. Il Consiglio decide di dare il benestare solo per il rifacimento del tetto.

12 febbraio 2009: il Consiglio Pastorale Parrocchiale viene convocato dalla Giunta Comunale, che presenta la proposta suddetta aggiungendo che l’ottenimento del contributo per il rifacimento del tetto è vincolato alla realizzazione dei parcheggi. Inoltre se non verrà accettata tale proposta il contributo verrà destinato ad altro. Chi conosce bene la situazione della canonica sa benissimo che il tetto è veramente in condizioni di particolare usura e che le infiltrazioni di acqua non gio-

vano neppure al resto dell’edificio. Ad ogni modo il Consiglio Parrocchiale, messo alla strette, approva la proposta quasi all’unanimità. 2 marzo 2009: il Sindaco informa, con una lettera indirizzata alla prima firmataria della petizione, che l’Amministrazione Comunale non intende, almeno per il momento, accogliere quelle che erano (e sono) le richieste di scambio tra i due stabili sopraccitati. Le motivazioni di tale decisione risiedono nella non fruibilità del teatro-oratorio da parte del Comune, vuoi per la sufficiente volumetria della scuola materna comunale, vuoi per la già più che sufficiente presenza di locali comunali adibiti a sale riunioni o per manifestazioni.

La richiesta di spiegazioni - A questo punto ci chiediamo come mai, prima di prendere tutte queste decisioni, l’incontro tra l’Amministrazione Comunale ed i firmatari della petizione non sia mai avvenuto (come da richiesta sulla petizione stessa)? E perché, se gli spazi del teatro-oratorio non interessano all’Amministrazione Comunale e gli spazi di proprietà comunale già esistenti sembrano più che sufficienti per le esigenze attuali, non si prende in considerazione da parte della stessa Amministrazione l’ipotesi di vendere la Canonica alla Comunità Parrocchiale, in modo che la stessa Comunità possa decidere in merito all’utilizzo della stessa? Ed ancora come mai la risposta data ai genitori dei bambini della scuola materna prevede la possibilità da parte del comune di acquistare parte dell’oratorio per adibirlo a palestra se gli spazi della scuola stessa sembrano sufficienti? A questo punto, concludendo, non sarebbe forse ora che si iniziasse a coinvolgere maggiormente la popolazione nelle decisioni che riguardano opere di particolare interesse pubblico, spiegando bene il perché e il come dei fatti prima di iniziare a procedere?»

Nei prossimi giorni sul nostro giornale online la risposta dell’Amministrazione comunale di Imèr

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LaVocedelNordEst.it Marzo 2009

La Voce del Bellunese e Feltrino

Creatività Dolomitica

BELLUNO – E’ partito da Alleghe il 16 marzo e si concluderà a Gosaldo il 29 aprile la campagna primaverile in Agordino del progetto «A Bordo», il nuovo servizio informativo e bibliotecario mobile rivolto a ragazzi e giovani della Provincia di Belluno. In totale ventisei appuntamenti che toccheranno i sedici comuni dell’Agordino per portare informazioni su scuola, lavoro, tempo libero, mobilità all’estero per studio o lavoro ma anche i servizi bibliotecari sul territorio. Sul furgone attrezzato due operatori preparati, due postazioni pc collegati ad internet, cd e dvd per consultazione e libri sia in prestito che come bookcrossing. Il tour è organizzato dalla Pro-

Feltre NightBus FELTRE (BL) - Il Servizio, che rientra nel progetto «Sicurezza Stradale» della Provincia di Belluno, è attivo tutti i sabato sera fino al 30 maggio 2009. Da venerdì 20 febbraio è partito anche a Feltre il servizio di trasporto notturno NightBus «...per vivere la notte sicuri...»

Il servizio a chiamata copre il territorio di Feltre e Pedavena, con un itinerario organizzato in base alle chiamate e prenotazioni. Il viaggiatore telefonando al numero +39 (3) 203 407 700 potrà organizzare il suo viaggio dalle ore 20,00 alle ore

Crisi ACC-Mel BELLUNO - Il presidente della Provincia, Sergio Reolon, ha incontrato i delegati Rsu dello stabilimento ACC di Mel. Al presidente è stata illustrata la gravità della situazione. I delegati hanno evidenziato come, a fronte delle ripetute garanzie sulla continuità dello stabilimento e sul riequilibrio con l’impianto austriaco fornite dall’azienda, non sembrano seguire atti concreti.

A preoccupare i lavoratori è soprattutto la mancanza di un piano industriale per lo stabilimento di Mel. Nel frattempo, hanno riferito i delegati Rsu, prosegue il depauperamento delle professionalità in-

Flash vincia di Belluno in collaborazione con le amministrazioni comunali locali, le biblioteche ed i poli scolas-

tici nell’ambito del progetto giovani «Creatività Dolomitica».

3,00 di tutti i venerdì e sabato.

Il servizio è stato attivato dall’Ascom di Belluno-Feltre con il contributo della Provincia, il patrocinio dei comuni di Feltre e Peda-

vena nonchè il sostegno di 26 locali del Feltrino.

Il costo è di 5 euro a chiamata, più 2 euro per ogni persona che utilizza il mezzo.

CONTRIBUTI ALLO SPORT BELLUNO - Pubblicato il bando per lo sport anno 2009, per contributi alla la promozione della pratica sportiva.

Il termine per la presentazione delle domande ai sensi della legge regionale 12 del 1993 scade mercoledì 8 aprile 2009. Per chiarimenti ed informazioni è disponibile il Servizio Turismo e Sport, telefono +39(0) 437 959 272 b.brandalise@provincia.belluno.it (Bertilla Brandalise).

Allo stesso indirizzo possono essere richiesti i bandi per Incentivi della pratica sportiva a favore delle persone con disabilità Il termine per la presentazione delle domande ai sensi della legge regionale 17 del 2003 è sempre mercoledì 8 aprile 2009. ............................................................

La Regione Veneto ha recentemente modificato la legge n. 19/1998 semplificando l’iter di rilascio delle licenze ed autorizzazioni di pesca. Per i pescatori maggiorenni, i minori di età compresa fra i 14 ai 18 anni e i cittadini stranieri costituirà infatti licenza di pesca a tutti gli effetti l’attestazione del versamento della tassa di concessione regionale accompagnata da un documento d’identità in corso di validità. I minori di anni 14 e gli adulti che hanno compiuto il 70esimo anno di età, potranno esercitare la pesca senza aver provveduto al versamento della tassa regionale purchè muniti di idoneo documento di riconoscimento.

NOVITA’ PER I PESCATORI BELLUNESI BELLUNO - Per i pescatori veneti semplificata la modalità di rilascio delle licenze di pesca.

CentroMeteoDolomiti lancia nuovi progetti e cerca appassionati sul territorio FELTRE – C’è grande soddisfazione tra i membri dell’associazione Centrometeodolomiti presieduta da Alberto Perer, per aver ricevuto dalla Comunità montana feltrina un contributo per la propria attività. Si tratta di un riconoscimento prima di tutto, tra molti altri progetti presentati, per aver contribuito in modo concreto alla divulgazione della scienza meteorologica, nel territorio della Comunità feltrina, che ha intuito la valenza dell’iniziativa.

Il finanziamento, per il quale si ringrazia in modo particolare l’ente, consentirà di monitorare zone nuove nel Feltrino, fino ad oggi scoperte. Si tratta dei comuni di: Seren del Grappa, Fonzaso, Arsiè, Quero o Alano.

Si cercano appassionati di Meteo L’obiettivo è quello di dare in comodato d’uso gratuito le 4 centraline che verranno acquistate con il contributo della Comunità ai soggetti interessati che ne faranno richiesta e saranno in possesso dei requisiti. Tra questi, serve la disponibilità di un pc con connessione Adsl

terne e delle capacità produttive del sito.

Il presidente della Provincia ha deciso di appoggiare la richiesta delle Rsu di apertura di un tavolo governativo presso il Ministero dell’Economia per richiamare l’azienda alle responsabilità che si è assunta in questi anni rispetto allo stabilimento di Mel. In particolare i lavoratori chiedono che finalmente l’azienda produca un piano industriale per Mel.

24/24 h. In pochi passi e con un semplice accordo, la stazione verrà installata dai tecnici di Centrometeodolomiti che così potrà ampliare la sua presenza sul territorio, fornendo ai cittadini nuove informazioni. Le selezioni – Verranno accolte tramite candidatura da inoltrare a info@centrometeodolomiti.it e saranno valutate assieme alla Comunità montana, entro 15 giorni dalla pubblicazione della notizia. Successivamente saranno resi noti i nomi delle persone prescelte.

I nuovi soci – Fabio Spada e Mauro Groppa sono i due ultimi arrivati nell’associazione feltrina. C’è stato un cambio della guardia nel Consiglio direttivo, all’interno del quale è stato nominato vicepresidente Eugenio Pianezze, mentre viene riconfermato presidente Alberto Perer.

Le collaborazioni - Tra le principali in atto, si ricorda la partnership con Radio Cortina che aggiorna i dati meteo, la Comunità montana feltrina che ha inserito Centrometeodolomiti.it sul suo

sito istituzionale e di recente quella nata con il nostro giornale.

Le stazioni attivate – Fino ad oggi tra soci e simpatizzanti, la nostra associazione ha all’attivo ben 24 stazioni. Un ottimo risultato, se si considera che si tratta di un’associazione amatoriale che a gennaio 2008, quando Alberto Perer lanciò la sfida, contava solo due persone. Con il tempo la situazione è andata sempre migliorando. Si segnalano tre nuove stazioni da inizio 2009 e un’altra in una zona molto interessante in Val Biois verrà installata a breve, oltre ai nuovi progetti in corso di realizzazione.

Per altre informazioni: Alberto Perer 335 843 28 87 Centrometeodolomiti.it email: info@centrometeodolomiti.it

(foto Alberto Perer/ Centrometeodolomiti) ►

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Anno II - N°8 www.LaVocedelNordEst.it

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Reportage a NordEst Da Milano a Trieste: cronaca dall’auto di un pendolare

Traffico a Milano MILANO - La partenza da Milano (città che amo moltissimo) è sempre drammatica: il centro caotico, l’orrido hinterland, le tangenziali intasate, l’autostrada per Bergamo superaffollata.

Un disastro ambientale, fiumi di scarichi di automobili, rumori assordanti, pericoli costanti, prepotenze e inciviltà di vario conio, secondo una più universale cifra moderna. Brutto, proprio brutto!

Finalmente, subito prima di Bergamo, quasi all’improvviso, il traffico si alleggerisce, la tensione si attenua, comincia un percorso «normale».

Ma è poco dopo Brescia che ci si accorge che qualcosa sta cambiando. Si addolcisce il paesaggio, si avverte l’aria del lago, si sente un’impronta più lieve, si nota un traffico non solo di affari e lavoro ma anche turistico. Si alleggeriscono anche i toponimi e si passa d’un tratto dalla ricorrente frequenza di quelle desinenze un po’ brianzole (Agrate, Capriate, Seriate, Grumello-Telgate) al rotondissimo Desenzano del Garda, poi allo storico Sir-

mione, ai risorgimentali Peschiera, Montebello e Sommacampagna, trascorrendo per un dolce Soave. E, proseguendo, sarà la tronca di Preganziol o l’accentata di San Donà a dirci di un definitivo passaggio ad altri lidi, al Veneto e alla storica impronta della sua città simbolo.

E così cambia la lingua, che dal più gutturale lombardo e alle sue poderose sfumature bergamasche e bresciane, si addolcisce presto, diventa un po’ cantilenante, si arrotonda e trascolora immediatamente in quella parlata veneta che, con le più diverse sfumature ci accompagnerà poi per tutto il nostro percorso, cullandoci come una balia.

E cambia un po’ anche la cordialità umana, l’approccio si fa un tantino meno burbero e decisamente più sorridente, meno grave, più leggero. La gente insomma, in linea generalissima, sembra essere di umore un po’ migliore.

E muta il paesaggio: prima montagne e colline sono tutte decisamente a nord dell’autostrada ma il paesaggio del Garda è già più

collinoso e a Vicenza incontreremo a sud la poesia dei colli Berici, così come a sud troveremo i crateri intatti dei colli Euganei a dar movimento all’orizzonte, riposo all’occhio e promessa di frescure estive.

E cambia la cucina, per quanto si può intuire in uno scenario che, essendo sempre più globalizzato, tende purtroppo all’uniformità e alla indifferenziazione.

Cedono le verze (ma andando più a Nord, in Friuli e nella Venezia Giulia torneranno prepotentemente, portandosi con se – ahimè – anche la brovada), cedono un po’ i formaggi, compare l’olio del Garda (che ritroveremo costantemente su fino al Carso), si rafforza la presenza delle verdure e del culto della loro eccellenza (le citazioni potrebbero essere infinite ed è solo per gusto personale che mi viene da citare i piselli di Lumignano, il radicchio di Treviso e i bruscandoli).

Un’altra buona, ottima notizia: la presenza della pasta e fagioli cresce, cresce piuttosto prepotentemente, si diffonde, diventa quasi una costante, è sempre e ovunque disponibile per la gioia sia del ricco che del povero.

Comincia poi a comparire il pesce, prima di lago e poi di mare, e si dispiega – solo a titolo di esempio – lo sterminato panorama del baccalà, fino ad allora negletto, nelle sue infinite accezioni, declinazioni e sfumature: dalla potenza della tradizione vicentina alla dolce mantecatura della tradizione triestina.

Il maiale abbandona progressivamente la fantasmagorica violenza della cassoeula e dei suoi parenti prossimi e arriva a sublimarsi in prosciutti sempre più morbidi, sapidi, delicati e succulenti.

Si sente sempre più spesso il vocabolo «saor», dolcissimo tanto

a sentirlo, che a pronunciarlo.

Ancor più dolce a gustarlo: compagno fedelissimo, promessa universale, arra di squisitezze.

Unico, poderoso fil rouge: il bollito, vero e incontrastato re della pianura padana offerto, da Torino a Padova, presentato, articolato e condito in mille modi diversi, tutti sapientissimi.

Ma, proseguendo nella nostra passeggiata, dobbiamo pur dire dei vini. Non c’è storia: dal Bardolino al Valpolicella e all’Amarone, dai Lugana del Garda ai Bianchi di Custoza e al Soave, dal Cartizze al Prosecco in tema di bollicine, dal Recioto alle vendemmie tardive e ai grandi passiti. E poi i Pinot bianchi e Grigi, i Tocai, le Ribolle, su su fino al Collio e alla sua sterminata grandiosa offerta si passa, sempre e comunque, in un mare di vino, buono, buonissimo, straordinario, da brivido. E anche il clima naturalmente, su questo terreno di eccellenza, da una robusta mano.

Tutto questo cammino autostradale, linguistico, paesaggistico, enogastronomico (un capitolo spesso troppo lungo e compiaciuto nei miei scritti) per dire come sia visibile, palpabile lungo tutto il percorso un trascorrere di memoria e di civiltà, di usanze e di abitudini che, come dicevo, proprio dopo Brescia assume la caratteristica di una piccola cesura, di u n distacco via via sempre più rimarcato.

Voglio dire insomma che il triveneto a me non pare proprio solo un’espressione geografica.

E’ anche uno stile di vita. Certamente non meno operoso, ma anche un po’ più indulgente.

Porto sul Garda

Paesaggio rurale

di Alessandro Firpo

Colli Euganei

Gastronomia

Degustazione

Vicolo di Trieste

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LaVocedelNordEst.it Marzo 2009

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Cultura

Venezia e il suo Ghetto

di Giorgio Caneva VENEZIA - Dare una precisa identità ad una zona d’Italia come il Nord-Est è assai diffIcile. Infatti il nostro Paese per secoli è stato invaso dalle più diversa popolazioni portatrici di tradizioni, usanze e lingue differenti. Anche nel Triveneto esistono città grandi e piccole, paesini di poche anime. ognuno col suo campanile. col suo dialetto e le sue specialità gastronomiche e tuttavia tutti dotati di una originalissima coesione spirituale e culturale. Come è potuto accadere tutto ciò? La storia prende le mosse intorno alla fine dell’ottavo secolo da una serie di isolette e di acquitrini situati in una zona malsana e disabitata, ma facilmente difendibile della costa adriatica. Nasce da qui una peculiare civiltà che durerà ben undici secoli e stupirà Il mondo per l’arte, la cultura, l’indipendenza e la potenza economica e militare. La Repubblica, nel suo periodo di massimo splendore, arrivò ad armare oltre 3400 navi con 38000 marinai. Stiamo parlando ovviamente di Venezia, il cui simbolo era il leone che regge il libro su cui compare la frase delta profezia :» Pax tibi Marce Evangelista meus «. I veneziani ovunque arrivavano, in segno dì conquista, piantavano il loro simbolo, così come facevano gli inglesi col loro Union Jack. Per questo venivano anche chiamati «piantatori di leoni». La Serenissima elabora una Costituzione di una originalità unica che dà luogo ad un regime parlamentare assai complesso, formato da una pluralità di magistrature tutte collegiali e temporanee che collaborano tra loro e si controllano a vicenda; il sistema impedisce a ciascun organo della Repubblica di prevalere e non consente la nascita di regimi totalitari o di principati individuali. Il fatto che un governo di nobili imponga alla stessa aristocrazia ogni sorta di limiti fa di Venezia un «unicum» assoluto e fa maturare nei cittadini un altrettanto raro senso dello Stato; in ciò sta principalmente il motivo della longevità della Repubblica e delle sue istituzioni che garantiscono diritti individuali impensabili per quei tempi, tanto che Venezia era definita da Galileo Galilei «la città della libertà». Non è un caso che il tribunale dell’Inquisizione sia rimasto quasi inoperoso per tutto il periodo della sua esistenza. Anche le normali magistrature giudiziarie operano con raro

scrupolo e le condanne alla pena capitale non sono così frequenti come nel resto d’Europa, tranne nei periodi di forti perturbazioni politiche o di crisi economiche. Altra grande peculiarità della Repubblica è l’assoluta laicità dello Stato unita all’osservanza dell’ortodossia religiosa cattolica: molte sono le istituzioni religiose in città tra chiese, conventi e monasteri alcuni dei quali assai chiacchierati per il comportamento non proprio irreprensibile delle suore. Ma la tolleranza dei veneziani era proverbiale. In questo clima appare comprensibile che gli ebrei della diaspora che vivevano raminghi nel bacino del Mediterraneo fossero attirati da questa città relativamente tollerante nei confronti di tutti coloro che potevano essere utili alla Repubblica e alla sua grandezza. Non sappiamo esattamente quando gli ebrei cominciarono ad affluire in città: esiste un manoscritto di Pietro Vanzi che riferisce di una presenza di 1300 persone fin dal censimento del 1152. Tale cifra sembra sinceramente esagerata: restano comunque parecchi antichi documenti da cui si deduce una presenza ebraica a Venezia fin dalle sue origini, oltre ad altri numerosi indizi che portano a sostenere tale teoria: basti pensare all’isola della Giudecca. Venezia, alla metà del XIV sec., dopo la vittoriosa guerra con Genova e soprattutto a causa della peste che aveva falcidiato moltissimi residenti, si trovò ad affrontare una profonda crisi economica. In città si moltiplicarono i predicatori francescani che sostenevano essere gli ebrei l’origine di ogni male. La peste stessa altro non era che la vendetta di Dio contro la Repubblica che aveva permesso agli israeliti di vivere liberi in città. Uno dei predicatori più ascoltati era un certo fra Rufino il quale, racconta il Sanudo, sosteneva che « era licito a tuor tutti li denari de li zudei e non li lassar viver ... «. La situazione si aggravò ulteriormente con l’occupazione di gran parte dei domini veneziani in terraferma da parte della Lega di Cambrai che riuniva gli eserciti dell’imperatore Massimiliano e di Ferdinando di Spagna, chiamati dal Papa Giulio II° contro la Serenissima. In città crebbe il malcontento, ma anche in tale occasione la Repubblica dimostrò il suo pragmatismo politico evitando di aizzare il popolino, ma imponendo regole sempre più restrittive agli ebrei residenti, tenendo tuttavia presente l’importanza che essi rappresentavano per lo Stato. Infatti oltre al prestito in de-

naro, attività preclusa ai cristiani ma indispensabile sia ai privati che al governo stesso che vi faceva ricorso ad un tasso imposto, le altre occupazioni permesse agli israeliti erano unicamente il commercio del tessile e la medicina. settori anche questi di grande interesse. In quel periodo parecchi e contrastanti furono i provvedimenti sugli ebrei veneziani: prima vennero impediti di risiedere in città e concentrati a Mestre, poi riammessi nella città lagunare, infine, con una decisione molto dibattuta, il Consiglio dei Dieci decretò che tutti gli ebrei di Venezia venissero concentrati in un isolotto di Cannaregio: nacque così il primo ghetto della storia che fu istituito nel 1516 e presto adottato anche a Roma e in tutte le inclavi di ebrei d’Europa. Il sistema dal ghetto rispondeva a molteplici esigenze : da un lato consentiva di tener separata una comunità invisa alla Chiesa con grande vantaggio per l’ordine pubblico, dall’altro forniva il pretesto di caricare l’onere delle spese straordinarie sulla comunità ebraica, evitando di tassare tutti i cittadini quando la situazione economica del momento non lo consentiva. Ricordo, ad esempio, la richiesta fatta alla comunità di ben 12.750 ducati destinati al potenziamento dell’artiglieria e della flotta di stanza a Corfù. Anche per gli ebrei il ghetto, almeno all’inizio, sembrò segnare un passo avanti: infatti gli israeliti videro per la prima volta riconosciuto giuridicamente il loro diritto a rimanere in città. E ciò anche se ad ogni rinnovo della «condotta» ( speciale contratto tra la Repubblica e fa comunità ebraica ) lo Stato pretendeva una somma sempre crescente di qualche migliaio di ducati. Il ghetto a Venezia , al contrario delle analoghe istituzioni del resto d’Europa, non era propriamente un carcere, tanto è vero che da ogni parte confluivano gli ebrei alla ricerca di un rifugio sicuro: le porte venivano chiuse solo la notte e i 4 guardiani cristiani ( in seguito ridotti a 2 ) pagati dalla comunità non erano veri e propri carcerieri. Di giorno gli abitanti, anche se dovevano portare come segno distintivo un berretto giallo , potevano uscire liberamente. Col tempo anche l’obbligo del segno distintivo subì parecchie eccezioni ( es. j medici ) e gli ebrei ripresero a prosperare anche se il prezzo della «condotta» diventava sempre più esoso. Ben presto si dovette anche provvedere ad un ulteriore spazio per accogliere i profughi ebrei espulsi da Spagna

e Portogallo: nacque così il Ghetto Novo che fece posto ai nuovi arrivati i quali non tardarono a fondersi con gli ebrei c.d. della Natione Todesca storici fondatori del ghetto. Dal XVI sec. inizia, lento ma inesorabile, il declino della Serenissima: anche qui Venezia dimostra la sua forza ed unicità riuscendo a sopravvivere per quasi 3 secoli dopo gli avvenimenti che ne avevano provocato la decadenza e che si possono così riassumere: -aver guardato sempre al mare trascurando la terraferma; la Repubblica non ha mai abbandonato il precetto popolare : «coltivar el mar e lassar star la terra «. -non aver compreso che le nuove rotte aperte da Portoghesi e Spagnoli avrebbero cambiato il mondo spostando il centro dei traffici commerciali dall’Oriente all’Atlantico. -aver continuato a vivere dispendiosamente diventando il centro d’Europa quanto a lussi sfrenati e suntuose manifestazioni pur non avendone più le possibilità. La vita giornaliera di un nobile o di un borghese veneziano era così ben descritta da un detto popolare: «Ia mattina, una messeta; dopo disnar, una doneta; dopo cena una bassetta» ( la mattina una messa, il pomeriggio l’amore, la sera il gioco d’azzardo). Venezia era diventata una città godereccia, abitata da una popolazione rammollita e poco impegnata e il popolino era insoddisfatto. Nel ghetto gli ebrei erano vessati da tasse e balzelli sempre più alti dalla Repubblica che ave-

Nozze a Casa Giulietta

VERONA - Sposarsi a casa di Giulietta, col balcone reso immortale da Shakespeare, si puo’, ma il prezzo sale secondo la provenienza degli innamorati. Sono 600 euro per i veronesi, 100 euro in piu’ per le coppie residenti fuori comune, 800 euro per i cittadini della Comunita’ europea, 1.000 per gli extracomunitari. Il progetto ‘’Sposami a Verona’’, lanciato dalla giunta comunale, prevede nozze anche nei giorni festivi e nei palazzi prestigiosi della citta’, fra cui la casa di Giulietta. .................................................................

■ Scrittori

Le Monde, Heinichen a Trieste cerca il suo «Corvo» TRIESTE - «A Trieste, la penna e il corvo»: Le Monde titola così oggi un articolo sulla persecuzione di cui è vittima,

va sempre più bisogno di denaro. Il nobile e potente Andrea Tron , Cavaliere e Procuratore di San Marco. famoso per le sue fantastiche e costosissime feste frequentate anche dai regnanti europei, non perdeva occasione per scagliarsi contro gli ebrei e proporre sempre nuove tasse.

Il 27/09/1777 una nuova proposta, gravemente punitiva nei confronti della comunità ebraica , costrinse molte famiglie a lasciare il territorio della Serenissima per rifugiarsi nei domini asburgici in particolare nelle città di Gorizia e Trieste che consentivano in quel periodo agli ebrei piena libertà di culto nonché altri importanti diritti tra i quali quello di proprietà immobiliari. Proprio i figli di quegli ebrei emigrati a Trieste fondarono nel 1831 le Assicurazioni Generali Austro Italiche col simbolo dell’aquila asburgica che verrà sostituito dal leone di San Marco dopo t’avvento del Regno d’Italia. Tuttavia , malgrado i successi raggiunti, i discendenti degli ebrei rifugiatasi a Trieste non smisero mai di maledire quell’Andrea Tron che li aveva cacciati dalla loro città. A ricordo di questa vicenda rimane anche oggi un intercalare, un’imprecazione, che ogni triestino pronuncia quotidianamente spesso senza conoscerne l’origine e che si trova anche in molte filastrocche e canzoni popolari: «La Svizzera/la Svizzera/ xe una nazion/ porco Tron».

da più di un anno, Veit Heinichen, noto scrittore tedesco di gialli, che dal 1999 vive nel capolugo giuliano. Heinichen - ricorda il quotidiano francese nel servizio del suo inviato, Philippe Ridet - è oggetto di una campagna di diffamazione, messa in atto da qualcuno che conosce bene le sue abitudini ed ha inviato centinaia di lettere anonime ai notabili della città. In esse, un’accusa infamante nei confronti dello scrittore: pedofilia.

La Polizia, dopo aver accertato l’assoluta falsità delle accuse, si è messa alla caccia del ‘corvo’. .................................................................

■ CROCIERE

Costa; varo tecnico per «Deliziosa» in Fincantieri VENEZIA - La «Costa Deliziosa», l’ultima nata della flotta di Costa Crociere, ha superato con successo, a Marghera (Venezia), il varo tecnico. Ora, Fincantieri che l’ha realizzata, provvederà all’allestimento della nave per la consegna alla compagnia turistica prevista per fine gennaio 2010. La nave è la 15/a della flotta di Costa e va ad aggiungersi alle costruende, e già testate in mare, «Costa Luminosa» e «Costa pacifica» la prima costruita Marghera la seconda a Sestri Ponente (Genova).

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Cultura

L’eremita di S. Silvestro Pertanto il visitatore ordinò alle popolazioni di Imér e Mezzano di provvedere al mantenimento dell’eremita «in modo che possa abitare in modo conveniente». Poi, una volta costruita in quel luogo una cella, l’eremita «non osi andarsene a spasso né assentarsi dalla sua abitazione e romitorio, per più di quindici giorni, al tempo della questua, avendo prima ottenuto l’autorizzazione della curia vescovile».1 Alla cappella di S. Silvestro ‑ riferiva (1726) 1’arciprete Giuseppe Mosconi da Mezzano ‑ «si va nel giorno del santo patrono (31 dicembre) a celebrare la messa, ed in ogni mese d’estate si va con la processione, e la messa è per conto di questa Magnifica Comunità».

Una lite tra Canale e Fiera

di Alberto Folgheraiter Presumibilmente verso il 1550, accanto alla cappella di S. Silvestro andò ad abitare un eremita. Ancor oggi, vicino al muro di cinta del sagrato, ai confini catastali tra Imér e Canal San Bovo, esiste un locale con soffitto a volta. Nel 1783 «per fare il coperto del volto essendo incendiato dal focho», furono spesi 25 fiorini e 30 carantani. L’unico eremita, di cui si ha menzione, fu Cristoforo (Segheta) Segatta da Vigolo Vattaro. Il pievano di Servo, Antonio Paternolo, visitatore generale del vescovo di Feltre, Agostino Gradenigo (16101628), il 22 ottobre 1622 si recò a S. Silvestro. Riscontrò che «l’eremita non ha una cella dove possa abitare e per questo motivo, d’inverno, per il grande freddo, non può dormire né dimorare in quel luogo».

Il santuario di S. Silvestro poteva contare su generose offerte (nel 1711 avanzava «ogni anno lire mille»), tanto che a quel fondo erano ricorsi più di una volta il curato di Mezzano e lo stesso pievano di Primiero. Il 19 gennaio 1793 la pieve di Primiero aveva incorporato le rendite del santuario.

La cosa non era piaciuta a quelli di Canal San Bovo, anche perché, scriveva il parroco di Canale, «intanto la chiesa di S. Silvestro è negligentata, avendo sommo bisogno di ristauro, mentre cade giù l’acqua pei muri di sacristia; i muri del cimitero sono quasi tutti diroccati, che potrebbe precipitarsi qualcheduno, e non essendovi sostegno può facilmente cadere per le scozzese rupi di quell’erto colle; la sacristia abbisogna di essere interiormente pulita, e dato il bianco, e così anche in parte la chiesa; le suppellettili mancano di decenza, e le tre tovaglie dell’altare Iddio sa quanto tempo si trovano in quella forma».2 Il parroco di Canale scriveva che, oltre a non voler mettere mano ai restauri, il decano «per un fiorino non vuole andar più, né mandare qualcuno a S. Silvestro; ma che qui in avanti vuole un tallero, e se nò che non vuole andarvi, né mandare più nissun sacerdote».3 Dall’Ordinariato erano state chieste spie-

gazioni direttamente al decano di Primiero.4 Rispondendo al P. V. Saverio Luschin (1823-1834), nel dicembre 1828, don Giovanni Battista Braito scriveva tra l’altro: «La chiesa di S. Silvestro, come tale, non possiede più alcun patrimonio poiché le sue rendite sono state unite al patrimonio della chiesa parrocchiale di Primiero con decreto dell’Ecc.mo Governo fino dal giorno 19 gennaio 1793. […]In conseguenza, dopo tal epoca li sindaci della chiesa parrocchiale amministrarono cumulativamente le rendite parrocchiali e quelle di detta cappella [di S. Silvestro], impiegando gli avanzi di questa in vantaggio della chiesa madre. [...] Dico che ai tempi presenti il concorso alla detta cappella, nei pochi giorni in cui si apre, è scarsissimo; che questo concorso è composto di pochi vecchi, i quali là si portano per vera divozione, e nella massima parte di giovani e zitelle, che servonsi del spezioso titolo di divozione per formare i loro appuntamenti e che quindi più che del bene, maggiore assai n’é il male che ne deriva da questa pretesa divozione».5 Replicando poi alle accuse del parroco di Canale San Bovo, di non volersi curare del restauro della cappella, nonostante ne avesse incamerato i proventi, il decano di Primiero osservava: «Da ciò credo chiaro risulti che non si nutra dal popolo una vera e special divozione per quella chiesa, e che però quand’anche fosse da desiderarsi la conservazione della medesima, un tale desiderio sarebbe inutile; poiché non volendo il popolo concorrere con volontarie offerte al ristauro, e non permettendo l’Autorità Politica che la detta cappella sia ristaurata né a carico dei Comuni, né della chiesa parrocchiale, rendesi superfluo di più pensare per la conservazione della medesima. […]Una volta nei detti giorni [ogni primo sabato del mese, da maggio a settembre] il popolo si portava processionalmente a quella cappella, ma essendo state abolite sotto il governo dell’imperatore Giuseppe II tali processioni, non si cantò dopo tal epoca nei detti giorni che la sola messa votiva a cui per ordinario non vi assistono più di 15 ovver

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TERZa e ultima PARTE prosegue dal numero precedente

▲Si avvicina il pellegrinaggio del primo maggio al piccolo Santuario di San Silvestro. dieci persone oltre i cantori. A carico delle rendite della cappella sta la messa del patrocinio del santo titolare, ed a carico di tutti i Comuni del Distretto vanno le cinque messe votive dei sabbati sopra annunciati, le quali messe fino ad oggi sono state sempre adempiute. Per queste messe, tanto per parte della cappella che dei Comuni non si pagò mai di limosina più d’un fiorino del Tirolo per ciascheduna messa cantata anche nel tempo in cui si facevano le processioni».6

Tra abbandoni e restauri Ma la cappella non fu rasa al suolo. Tant’è che, nel 1832, fu incaricato il geom. Ferdinando Egger di preparare il preventivo di spesa per un restauro. La discussione andò per le lunghe. Solo nel 1848 fu sostituito il tetto, in scandole di larice; fu rifatto pure il pavimento, in calcestruzzo, e vennero sostituite porte e finestre. La cappella fu imbiancata. Dal preventivo (1832) di 705 fiorini, si arrivò ad un consuntivo di 9.236 fiorini. Per colmare il disavanzo fu ordinata una questua straordinaria in tutto il Distretto di Primiero.

Il primo maggio 1840 i capi comune di Tonadico, Mezzano, Siror, Imèr, Canale e Transacqua si riunirono a Fiera per sottoscrivere l’impegno collettivo a mantenere, oltre alla parrocchiale di S. Maria di Primiero, anche la cappella di S. Silvestro.

Nel 1950, in vista di nuovi restauri, il Decano credette opportuno richiamare le amministrazioni comunali all’impegno di metà Ottocento, conosciuto come «comunela». «Ne nasceva un’intricata questione che venne risolta pagando i debiti contratti proprio in base all’antico sistema dei quattro columelli in illo tempore esistenti».7 E cioè: un quarto della spesa ciascuno fra Tonadico, Mezzano, Transacqua con Siror e Imèr con Canal San Bovo.

Seguirono altri lavori di restauro: nel 1955 fu rifatto il soffitto a cassettoni; nel 1961

Note

la chiesa fu decorata dai fratelli Giovanni e Giacomo Valline, personaggi eclettici e singolari del Primiero.

Durante gli scavi archeologici del 1996 furono recuperate 260 monete di varie epoche, soldi dei secoli XIV e XV, ma vennero alla luce anche alcune monete della zecca di Merano con il nome di Mainardo II (data di conio dopo il 1274). Da questi reperti si può ipotizzare che «la frequentazione del sito di S. Silvestro rimonti almeno alla seconda metà del Duecento così come, con sufficiente attendibilità, si può supporre anche la fabbrica della primitiva cappella. Un edificio il cui ruolo, come in altre realtà endovallive, […] è l’essere un santuario sovracomunitario privo di funzioni prettamente sacramentali, al quale l’intera popolazione della valle si recava unita in determinate occasioni per assolvere ad una tradizione, ad un voto, ma anche, nello specifico, per affermare – anno dopo anno – i confini del proprio territorio».8 Nel 1981 a S. Silvestro fu portata la corrente elettrica. A conclusione dei lavori, vent’anni prima, il 1° maggio erano arrivati al santuario circa mille pellegrini. «Rare volte, dacché esiste la chiesa dedicata al protettore della Valle - si scrisse sul periodico «Voci di Primiero» ‑ vi fu un’affluenza così numerosa come in questo giorno».

Dal 1961, il 1° maggio, salgono sul Totoga gli operai della centrale idroelettrica che porta il nome di S. Silvestro. Celebrano in tal modo la festa del lavoro, ma la ricorrenza comunitaria resta quella del 31 dicembre.

Dopo aver promesso, inutilmente, la neve, l’ultimo giorno dell’anno, dell’ultimo anno del secolo, il cielo tornò terso. Nel crepuscolo del millennio, sopra le Pale di San Martino, la scia bianca dei jet pareva la coda di una cometa. Sui sentieri dell’infinito.

FINE

AVF, Atti visitali Feltrini, vol. II, p. non numerata. La relazione visitale è scritta in latino. Della chiesa si osserva che è «supra montem posita», che l’eremita «non habet cellam, in qua habitare possit», che durante l’inverno non poteva vivere colà «propter ingens frigus». Gli uomini di Imer e Mezzano avrebbero quindi dovuto provvedere un’abitazione all’eremita, il quale però «in virtute sanctae obedientiae, et sub poenis Ill.mo ac Rev. mo D. Episcopo risserbatis» sarebbe dovuto restare nel suo romitorio e non andare a bussare di porta in porta e recare disturbo alla popolazione.

2 P. Chesi, lettera cit., 1 agosto 1828.

3 Ibidem.

4 ADT, Libro B (284), n. 3402/1784. «Si comunica al Sig. Decano e parroco di Primiero coll’ordine di riferire al nostro ufficio con ritorno del comunicato: A) qual patrimonio abbia la chiesa di S. Silvestro?

B) Chi amministri le rendite di essa, come vengano impiegate, e con quale autorizzazione? C) Se sia da desiderarsi la conservazione di quella chiesa, e se il popolo nutra verso di essa speciale divozione? D) e finalmente se si dicano messe in essa fondate, se vengano adempite e con quale limosina? – Trento, li 4 novembre 1828, Francesco Saverio (Luschin), Pr. Vescovo».

5 ADT, Libro B (284) n. 561, risposta al P. V. Ordinariato in data 17 dicembre 1828.

6 Ibidem. Va detto che tra il parroco di Canal San Bovo (don Pietro Chesi) ed il decano di Primiero (don Giovanni Battista Braito) c’erano stati altri screzi, legati alla ritardata consegna degli oli santi la vigilia di Pasqua e per i quali quelli di Canale dovevano pagare 9 troni del Tirolo («che sono dieci e quattro carentani d’Impero»). Vi fu uno scambio di lettere fra la parrocchia di Canale e la Curia principesca vescovile di Trento, e tra il decano di Primiero e l’Ordinariato. Cfr. ADT, Libro B (284).

7 F. Nicolao, cit., p. 24.

8 E. Cavada, cit., p. 10.

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La Voce del NordEst

Il Parco assume operai

Nel cuore del Nordest, gli imprenditori auspicano una rapida ripresa

questo momento. Li vedo in stand-by, un po’ trascinati dall’onda, con tanta voglia di fare, con i titoli di studio per farlo, ma con una tenacia che non è uguale ai loro genitori, mi auguro e auguro a questi ragazzi di tirare fuori la grinta che contraddistingue le persone di questo territorio».

▲ La squadra di Banca Sella Nord Est Bovio Calderari di Montebelluna.

MONTEBELLUNA (TREVISO) - Da Trento a Montebelluna, il nostro viaggio nel mondo di Banca Sella Nord Est Bovio Calderari prosegue in Veneto, dove incontriamo il direttore della filiale trevigiana, la dottoressa Alessandra Zanella. Che filiale è questa e quale clientela la frequenta?

«La filiale di Montebelluna nasce 12 anni fa – ci spiega il direttore - in una delle piazze trevigiane più fiorenti per gli affari, cuore del nordest è sicuramente scenario e culla di piccoli imprenditori con grandi sogni. Strutturata all’inizio per affiancare il privato nei suoi bisogni finanziari e di investimento si è via via sviluppata per sostenere il piccolo imprenditore nella sua impresa, crescendo insieme a lui e condividendo passione e dedizione per il lavoro ha potuto attrezzarsi sviluppando la struttura e i prodotti adeguati alle richieste della sua clientela. Oggi la filiale di Montebelluna è sicuramente una delle filiali più strutturate di Banca Sella Nord Est, siamo in 7 con ruoli e obiettivi ben definiti per rispondere con la massima professionalità e esperienza ai bisogni del nostro cliente».

professionalità, si occupa delle aziende più strutturate e di tutti i risvolti pratici e tecnici tipici del ruolo di vice responsabile e infine ci sono io, impegnata nella regia di tutto questo».

Dove vi trovate esattamente e quali le principali problematiche locali, se ne esistono?

«La filiale è situata al piano terra di una villetta nella via principale che porta al centro di Montebelluna, a circa 800 metri dalle piazze storiche della cittadina.

Se a prima vista sembra decentrata dal cuore della città ci si rende conto che al contrario è un vantaggio in quanto è dotata di un comodo parcheggio riservato; inoltre, e non da ultimo, è abbastanza lontana dalla concentrazione di banche presenti nel centro storico».

Come sta vivendo il Trevigiano questo difficile periodo per l’economia, ci sono segnali di ripresa?

«Sono fermamente convinta delle grandi capacità di queste persone: imprenditori, artigiani, commercianti, impiegati,operai, piccoli uomini che hanno fatto grande il nord est con la loro umiltà ma anche la loro determinazione nel non mollare mai.

La passione per il loro lavoro, l’ingegno e la creatività per superare i periodi più duri e difficili sono le caratteristiche che contraddistinguono questa gente e aggiungo sono le mie stesse caratteristiche. Certo è innegabile il periodo negativo, leggo la preoccupazione nei loro occhi: gli incassi difficili, le scadenze da onorare, il fatturato in calo, i margini risicatissimi, lo stipendio ai dipendenti, tutti problemi forti e preoccupanti ma qui siamo nel cuore della brava gente, dei valori veri, della famiglia, la casa, il risparmio, qui è il luogo dove si produce, dove l’economia reale è reale, si tocca, non è virtuale e l’economia ad un certo punto dovrà ripartire e credo non ci sia ambiente migliore di questo».

Quanti siete in filiale e di dove siete? Ci presenti il vostro gruppo di lavoro.

«Direi che siamo una bella squadra – sorride il direttore con soddisfazione -, due sono i referenti per la clientela privata: il collega Piero con esperienza finanziaria consolidata, si occupa degli investimenti e del settore titoli in genere, Stefania, responsabile della clientela privata affianca il cliente per consigliarlo al meglio sui piccoli e importanti finanziamenti che inevitabilmente accompagnano la vita di ognuno di noi; Laura e Roberta le nostre più solari colleghe che accolgono il cliente allo sportello per le esigenze di cassa e di piccola consulenza; la collega Monica che cura la parte tecnica dei fidi per le piccole aziende, con il lavoro delicato della riclassificazione dei bilanci; Chiara, vice di filiale, con esperienza e

Da quali esperienze professionali proviene direttore e come si trova in questa filiale?

«Ho lavorato per 18 anni presso un noto istituto della zona, per i primi 8 anni mi sono occupata di investimenti e finanziamenti per la clientela privata proprio qui in centro a Montebelluna, coltivando delle relazioni professionali importanti con la clientela del territorio, poi sempre all’interno della stessa filiale, ho seguito per 2 anni le imprese affiancando e sostenendo l’imprenditore nelle sue scelte di investimento e di finanziamento. Dopo questa esperienza decennale nella piazza di Montebelluna ho affrontato la meravigliosa esperienza del responsabile di filiale con l’incarico di varie filiali nella zona Pedemontana. Da 8 mesi sono in Banca Sella, all’inizio presso la filiale di Covolo e ora qui a Montebelluna… che dire, mi sento a casa mia».

Come vivono i giovani questo momento di grande precarietà, c’è sempre la voglia di iniziare nuove attività? Questo è sempre stato l’aspetto caratterizzante di questo territorio?

«Sinceramente i giovani sono la fascia di clientela che mi preoccupa di più, in

Quanto i Trevigiani sentono di essere parte del NordEst e ne vanno sempre orgogliosi?

«I trevigiani sono orgogliosi di essere veneti ma oggi credo siano più cittadini del mondo che del nordest; ormai moltissimi imprenditori trevigiani hanno sviluppato attività nei vicini paesi dell’est Europa e nell’estremo oriente, hanno imparato a fare affari con popoli che hanno culture e mentalità completamente diverse dalle nostre dimostrando capacità e imprenditorialità».

In termini bancari qui la concorrenza è davvero molto forte, che cosa vi caratterizza su questa piazza e che cosa chiedono i Vostri clienti? «È vero la concorrenza nella piazza e in zona è molto elevata ma Banca Sella Nord Est è una banca snella, veloce, dove i tempi di risposta e la relazione col cliente sono vincenti sui grandi istituti incastrati da una burocrazia elefantiaca e da un accentramento di poteri. Oggi più che mai il cliente vuole chiarezza, sicurezza, relazione cosa che le grandi banche, investite da vari scandali finanziari, difficilmente riescono ancora ad istaurare.

Inoltre la nuova direzione, in primis con il dottor Benincasa e successivamente col dottor Lembo, rispettivamente amministratore delegato e direttore generale del nostro istituto, hanno dato una nuova immagine di dinamicità e alta professionalità all’istituto, promuovendo un’ importante espansione nel nordest e in particolare nel trevigiano ben conosciuto da anni di esperienza».

Quanto è importante il rapporto con il cliente e come lo gestite?

«Per ogni istituto di credito il rapporto col cliente è fondamentale, è il cliente il grande valore di ogni istituto e deve essere seguito e consigliato adeguatamente.

Spesso il sistema con troppi filtri, la burocrazia, i tempi di risposta non sempre pronti, i prodotti finanziari dubbi hanno minato fortemente la fiducia del cliente portandolo ad una diffidenza e forte critica per tutto il sistema banche. Il mio obiettivo è quello di creare plusvalore all’interno della filiale coinvolgendo e motivando i miei collaboratori, facendoli crescere professionalmente con l’obiettivo unico di dare plusvalore che sarà destinato all’istaurazione di rapporti fidelizzanti con la clientela da una parte e inevitabilmente alla redditività della filiale dall’altra».

Infine, quali sono gli aspetti da migliorare (se ci sono) nella filiale, nei rapporti o nei prodotti della Banca?

«L’area di miglioramento c’è sempre in tutti gli ambiti: relazionale, burocratico, operativo, ma l’apertura per farlo mettendosi costantemente in discussione per fondare le proprie scelte lavorative sulla qualità del servizio, senza essere servo, e sulla professionalità senza essere professionista, è la nostra missione».

PRIMIERO (TN) - L’Ente Parco “Paneveggio - Pale di San Martino”, nel quadro degli interventi pubblici messi in atto in via straordinaria nel corso del 2009 dalla Provincia autonoma di Trento in chiave di contrasto alla attuale fase recessiva dell’economia, intende rafforzare il proprio programma dei lavori di manutenzione ambientale nel territorio del parco nella prossima stagione estiva/autunnale.

A tal fine si provvederà ad implementare la programmazione dei lavori svolti in economia e amministrazione diretta, avvalendosi di personale operaio assunto alle dirette dipendenze con contratto privatistico della categoria idraulico-forestale. L’Ente Parco provvederà pertanto alla assunzione, con contratto a tempo determinato e per un numero presunto di 121 giornate lavorative, di alcune unità di personale da adibi-

re alle lavorazioni di manutenzione suddette, nel periodo maggio - ottobre 2009, senza tuttavia garanzia occupazionale di riassunzione per gli anni a seguire. Saranno prese in particolare considerazione le domande presentate da soggetti in stato di disoccupazione, con carichi familiari e con precedente esperienza lavorativa. Si porta a conoscenza di chiunque avesse interesse che le domande di assunzione potranno essere presentate, entro il giorno venerdì 27 marzo 2009, in carta libera, presso “Ente Parco Paneveggio - Pale di San Martino”, località Castelpietra 2, 38054, Tonadico (TN), oppure tramite e. mail all’indirizzo direttore@parcopan. org, utilizzando il modulo disponibile sul sito www.parcopan.org., richiedibile anche agli Uffici dell’Ente Parco.

Ulteriori informazioni potranno essere richieste direttamente al Direttore dell’Ente Parco (tel. 0439 64854).

Prima di bere, rifletti: aprile è il mese della prevenzione

TRENTO - Anche quest’anno l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Servizi di aderisce alla campagna di promozione della salute, indetta dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Ufficio Europeo dell’OMS, che individua aprile come il mese della prevenzione alcologica.

La campagna di promozione fa leva sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che invita tutta la popolazione a riflettere sul proprio consumo di alcol e sulla possibilità di scegliere comportamenti positivi per la qualità di vita dell’individuo, della famiglia e della comunità.

L’uso di alcol porta più frequentemente a comportamenti a rischio per se stessi e per gli altri (quali guida pericolosa di autoveicoli, comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro in condizioni psico-fisiche inadeguate, violenza).Secondo l’OMS, le persone a rischio particolare di conseguenze sfavorevoli per l’alcol sono quelle che bevono fuori pasto, i forti consumatori (più di 3 unità alcoliche -lattine di birra, bicchieri di vino o bicchierini di liquore- al giorno per gli uomini e più di 2 per le donne) e quelle che indulgono in grandi bevute. In Trentino si stima che circa tre quarti della popolazione tra 18

e 69 anni consumi bevande alcoliche e circa un quarto abbia abitudini di consumo considerabili a rischio, si tratta di livelli di consumo che risultano superiori a quelli rilevati nel resto del territorio nazionale.

I rischi associati all’alcol sembrano venire sottostimati probabilmente per il carattere diffuso dell’abitudine e per la sovrastima dei supposti benefici che possono derivare dal suo consumo in quantità molto modeste. Occorre pertanto diffondere maggiormente la percezione del rischio collegato al consumo dell’alcol sia nella popolazione generale sia negli operatori che operano in ambito sociale.

Le strategie d’intervento devono mirare a realizzare azioni coordinate nel tempo nell’ambito delle attività di informazione ed educazione, in particolare coinvolgendo famiglia, scuola e società, col supporto importante dei mass-media. Azioni finalizzate da un lato a promuovere comportamenti rispettosi della legalità, della sicurezza per sé e per gli altri e, dall’altro, all’offerta di aiuto per chi desidera uscire dalla dipendenza alcolica.

Nell’ottica della prevenzione è quindi indispensabile rivolgere soprattutto la nostra attenzione alla fascia d’età compresa tra i quattordici e i diciotto anni in quanto è la più esposta a rischi particolarmente gravi, di varia natura e che potrebbero avere conseguenze difficilmente reversibili. dott. Roberto Pancheri Direttore Servizio di Educazione alla Salute e di Riferimento per le Attività Alcologiche per l’Azienda Provinciale Servizi Sanitari - Trento Tel. 0461 904558 Fax 0461 904699 roberto.pancheri@apss.tn.it

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Ogni venerdì sul nostro giornale online gli appuntamenti aggiornati per il weekend

Vivinordest TRENTINO ALTO ADIGE

Fino al 25/10/09 Museo Archeologico dell’Alto Adige, Bolzano La più grande mostra al mondo sulle mummie Info: 0471 320100 ............................................. dal 28/03/09 al 18/04/09 Vipiteno Festival storico - Pasqua a Vipiteno 0472 765325 .............................................

27-29/03/09 Val Mezdì nel cuore del Gruppo Dolomitico del Sella Alta Badia Dolomites Freeride Race Riedizione in chiave moderna di una competizione analoga che si che si disputava già negli anni ‘40 entrando così a pieno titolo nella storia delle prime gare di Freeriding delle Alpi.

Val Mezdì, 39033 Corvara Info: 0471 836176

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Ogni giovedì fino ad aprile Rifugio Tognola, San Martino di Castrozza «Sapori d’alta quota» I prodotti tipici della Strada dei Formaggi delle Dolomiti di Fassa, Fiemme e Primiero, proposti in abbinamento con miele locale e vini trentini si possono assaggiare a 2.000 metri di quota, presso il Rifugio Tognola. Info: www.stradedelvinodeltrentino.com .............................................

5/04/09 Palaronda - San Martino di Castrozza Gara di sci alpinismo che si disputerà al cospetto delle Pale di San Martino, unico palcoscenico che mancava alla Coppa delle Dolomiti giunta quest’anno alla sua 17. edizione, valida anche per la Coppa Italiana FISI della specialità. Informazioni ed iscrizioni: Ski Club San Martino Di Castrozza Tel. 0439 5844090 www.palaronda.it .............................................

C’è tempo fino al 31 maggio per scoprire le proprie »Frontiere - Grenzen»

E’ un concorso letterario rivolto a chi vuole esplorare tutti i territori, reali e non, legati a frontiere e confini di qualsiasi genere. Proprio perché intende oltrepassare facili definizioni, il concorso è aperto a tutti

i generi della narrativa contemporanea: dal racconto tradizionale a nuove sperimentazioni linguistiche, dal thriller al fantastico, dall’horror alla fantascienza, dall’epistolario al racconto rosa, al testo teatrale. Possono partecipare al concorso i residenti nelle province di: Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone, Belluno, Trento, Bolzano, Sondrio, Lecco, Como, Varese, Verbania, e nelle regioni austriache: Carinzia e Tirolo. Gli elaborati dovranno essere racconti inediti, mai premiati in altri concorsi, della lunghezza massima di 10.000 battute, spazi compresi. Ogni concorrente può partecipare con un solo racconto.

Gli elaborati devono pervenire entro e non oltre il 31 maggio 2009 (fa fede la data del timbro postale) a: «Concorso Letterario Frontiere-Grenzen» presso: Biblioteca Comunale di Canal San Bovo Via Roma – 38050 Canal San Bovo (Tn) - www.frontiere-grenzen.com

Segnalate i vostri eventi e le vostre iniziative a: redazione@lavocedelnordest.it

Tutti i giovedì fino alla fine di marzo Madonna di Campiglio «Natural…mente Dolomiti di neve» Passeggiata serale con le racchette da neve accompagnati dalle guide alpine.

All’arrivo in malga spuntino con prodotti locali.

Prenotazioni: 0465 447501 Info: www.campiglio.to

13/04/2009 Gallio (VI) Tiro degli ovi ............................................. dal 28/03/09 al 13/04/09 Guia (Treviso) 41° Mostra Valdobbiadene DOC

Forti dal titolo ‘Futurismi a Verona nelle carte di Lionello Fiumi - Da Boccioni al gruppo Boccioni’. .............................................

FRIULI VENEZIA GIULIA

01/04/2009 Caneva (PN) Maggio Fiaschettano

VENETO

dal 28/03/09 al 12/07/09 Palazzo Crepadona Belluno La città di Belluno torna protagonista dello scenario culturale grazie a un importante evento espositivo dedicato ad Andrea Brustolon, il geniale scultore e intagliatore del legno nato tra le montagne dolomitiche.

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Inaugurazione: 28 Marzo ore 18:00 Info: www.prolocoguia.it Le altre mostre: Villa di Cordignano 04-13/04/09 S. Pietro di Barbozza 11-26/04/09 ............................................. fino al 11/04/09 Verona Futurismi a VERONA

Si concluderà l’11 aprile la mostra bibliografica di materiali allestita alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo

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12-13/04/2009 al 13/04/2009 Pignano di Ragogna (UD) Tradizionali Festeggiamenti di Pasqua e Pasquetta

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09-19/04/2009 al 19/04/2009 Brugnera (PN) 62° Festa del vino .............................................

«Cicona Fumetto» 1° Concorso Nazionale di Fumetto

La Pro Loco Prade Cicona Zortea, Biblioteca Comunale di Canal San Bovo, Consorzio turistico Valle del Vanoi, Ecomuseo del Vanoi: bandiscono il 1° Concorso Nazionale di Fumetto «Cicona Fumetto», Il fumetto e la pietra. La pietra è uno dei temi in cui si articola l’Ecomuseo del Vanoi.

L’Ecomuseo è un museo dello spazio, del tempo,della comunità e dei saperi; cura l’individuazione, la conoscenza e la trasmissione del patrimonio diffuso su tutta la Valle del Vanoi attraverso l’identificazione e l’approfondimento di 7 temi cardine: acqua, sacro, mobilità, erba, legno, guerra e pietra. Il tema proposto fa riferimento al ruolo che la pietra svolge ed ha svolto nello sviluppo culturale ed economico delle diverse comunità umane.

La pietra è elemento distintivo, accompagnatore ricorrente degli arredi urbani, caratteristica paesaggistica,

originalità delle case, della storia dei paesi e delle città. Agli autori viene chiesto di reinterpretare, attraverso il linguaggio del fumetto, il rapporto esistente tra uomo, territorio e pietra in tutti i momenti: dal processo di escavazione, alla lavorazione e all’uso finale.

Naturalmente il rapporto con la pietra è anche legato all’aspetto ludico, sportivo, la scalata, l’esplorazione, il paesaggio, la percorrenza, tutti aspetti culturalmente pregnanti del rapporto dell’uomo con questo elemento.

Il modulo di partecipazione è scaricabile dal sito www.vanoi.it, oppure da www.ciconafumetto.blogspot.com.

Per informazioni: Consorzio Turistico Valle del Vanoi Piazza Vittorio Emanuele, 6 38050 Canal San Bovo (TN) - Italy Tel. e Fax: +39 0439.719041 E-mail: infovanoi@sanmartino.com e ciconafumetto@gmail.com

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Tavole a NordEst

-La Ricetta del Mesedello Chef Alessandro Bettega

Il tortino di zucca gratinato all’amaretto con crema morbida al fontal

Il Parco Archeologico del Livelet riapre con l’Unpli Ingredienti per 4 persone: - 1 foglio di pasta sfoglia - 200 gr di zucca - 150 gr di ricotta - 2 uova - 50 gr di parmiggiano

- sale e pepe - un paio di amaretti - 200 gr di besciamella morbida -100 gr di formaggio fontal

In una padella far cucinare la zucca precedentemente tagliata a cubetti salare e pepare; amalgamare poi con la ricotta, le uova e il parmigiano. Riempire poi 4 stampini da forno precedentemente foderati con la pasta sfoglia e sbriciolarvi sopra gli amaretti. Infornare per 30 minuti a 180 gradi.

In una padella far sciogliere a bagnomaria il formaggio nella besciamella formando così un composto morbido e omogeneo. versare la crema di formaggio nel piatto e adagiarci sopra il tortino...

Vino consigliato: Muller Thurgau

La miglior fantasia in cucina, è il proprio gusto personale

TREVISO – Ha riaperto i battenti il Parco Archeologico Didattico del Livelet che, da quest’anno, fa registrare una nuova importante novità in merito alla gestione. Sarà infatti l’Unpli, l’Unione delle Pro Loco, a gestire in convenzione con la Provincia il noto Archeopark delle palafitte realizzato due anni fa a Revine Lago grazie all’Accordo di Programma firmato allora tra Provincia, Comune di Revine Lago e Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. Il Parco del Livelet vanta una ricostruzione archeologica con tre tipologie di insediamento abitativo che rappresentano rispettivamente il Neolitico, l’Età del Rame e l’Età del Bronzo, nonchè aree e strutture dedicate all’accoglienza, alla didattica, alla simulazione di uno scavo archeologico e all’agricoltura sperimentale.

invece dal lunedì al sabato dalle 9 alle 17, escluso il sabato pomeriggio.

Per informazioni: http://livelet.provincia.treviso.it/

APERTURA Il Livelet con la nuova gestione è aperto al pubblico il sabato dalle 14 alle 18 e la domenica dalle 19 alle 13 e dalle 14 alle 18. Le attività per le scuole vanno I NUMERI DEL LIVELET Il Parco Archeologico Didattico del Livelet, inaugurato il 12 maggio 2007, ha fatto registrare in meno di due anni e in 266 giornate effettive di apertura, più di 21.000 presenze (11.128 nel 2007 e 9.960 nel 2008). Le scuole hanno dimostrato un interesse crescente per le attività didattiche del Parco, tanto che gli alunni che hanno svolto attività didattiche nei due anni al Parco sono stati 4.487. Il risultato registrato con i turisti è stato di 15.482 e con i Centri Estivi 1.119.

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