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Zaia batte «l’antipolitica»
Nei giorni in cui la provincia di Belluno s’interroga sul suo futuro politico, è Luca Zaia il governatore più amato d’Italia che distanzia di poco il suo collega della Lombardia, Roberto Formigoni (Pdl) e il presidente della Toscana, Enrico Rossi (Pd). P3
La graduatoria – secondo la terza rilevazione trimestrale Monitoregione di Datamonitor realizzata tra luglio e settembre - evidenzia un 60,2% di apprezzamenti per Zaia (nonostante un calo dello 0,4%), del 60% per Formigoni (-0,6%) e del 59,4% per Rossi (+1,2%). P3 COMUNI e COMUNITà
Se non ora quando? di Paolo Meneguz
Consigliere Comunità di Primiero
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Anno IV - N° 4 Settembre/Dicembre 2011
Primiero Comune unico
P4
Rubriche a pagina 6 Il Pediatra informa a cura del dr. Francesco Alibrandi
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Appuntamenti autunnali
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La decisione del Governo di abolire i comuni sotto i mille abitanti dà ragione al 40% degli elettori primierotti che nell’ottobre dello scorso anno, in occasione delle elezioni per l’assemblea della Comunità, indicarono nel comune unico l’obiettivo da raggiungere. Ora nel giro di pochi mesi due comuni della nostra valle dovrebbero (in Italia il condizionale è sempre d’obbligo) scomparire. Oggi appare paradossale interrogarsi se Fiera dovrà essere accorpata a Transacqua o a Tonadico oppure se Sagron-Mis verrà unito a Tonadico o a Transacqua. In realtà, per quanti esercizi retorici e/o fintamente identitari possano fare i diretti interessati (sindaci e assessori), il problema per la nostra valle è affrontare il costo e l’inutilità di mantenere in vita otto comuni, un’unione dei comuni e una Comunità di valle. In una situazione come la nostra: - dove per gli stessi amministratori è difficile individuare i confini tra un territorio comunale e un altro; - dove il comune più importante sotto il profilo demografico «funziona» con 4 dipendenti e mezzo, mentre un altro comune, con molti meno abitanti, per funzionare deve impiegare più del doppio dei dipendenti; - dove esiste un’unione tra tre comuni che da anni ormai viene mantenuta in vita solo per otte-
nere i finanziamenti provinciali; - dove, nonostante le molte «belle parole» spese in questi mesi, di fatto la Comunità continua a gestire solo servizi su delega provinciale o comunale, è difficile giustificare l’esistenza di otto comuni e una comunità che costano a tutti noi 1.200.000 euro l’anno per «pagare» 156 consiglieri, 41 assessori, 8 sindaci, due presidenti e 7 segretari. Per questi motivi riteniamo che la decisione del governo di abolire i comuni sotto i mille abitanti possa diventare l’occasione per mettersi attorno ad un tavolo e decidere insieme le modalità e i tempi affinché, nel giro di quattro anni, tutti i comuni confluiscano nella Comunità di valle e questa diventi il comune unico. Ovviamente i primi due comuni ad essere accorpati nella Comunità dovrebbero essere Fiera e Sagron ma a seguire ci dovrebbero entrare tutti gli altri. Siamo certi che un’iniziativa come questa sarà salutata con favore anche a livello provinciale e che si troveranno i modi per superare gli inevitabili problemi legislativo-burocratici.Ancora una volta abbiamo l’opportunità di individuare un percorso per riorganizzare la costosa e inefficiente struttura degli enti pubblici della valle. L’alternativa è perderci in sterili ed inutili chiacchiere per ritrovarci, come in questo caso, alla fine, che qualcuno deciderà al posto nostro. E se il governo avesse alzato l’asticella a 2000 abitanti?