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Avery Dennison rinsalda la sua leadership tra ricerca globale, etichette smart e sostenibilità di Lorenzo Villa
Lo storico gigante dei materiali autoadesivi guarda al futuro con competenze profonde e visioni chiare, che ci parlano sempre più di persone, supply chain ed ecosistemi
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materiali autoadesivi sono parte delle nostre vite quotidiane, anche più di quanto pensiamo. Chi non ricorda con un pizzico di nostalgia il suo primo album di figurine Panini? E chi rinuncerebbe al piacere di ammirare e toccare l’etichetta del proprio vino preferito? Trasferendoci informazioni apparentemente banali, le etichette possono fare un’enorme differenza. Da consumatori, siamo abituati ad avere con le etichette un’interazione sicura, talvolta
perfino appagante. Così i converter sono costantemente chiamati a dare risposte efficaci a brand owner e creativi. Non tutti sanno che le etichette autoadesive sono state inventate nel 1935 da Ray Stanton Avery. Ed è proprio la piccola azienda da lui avviata, chiedendo un prestito 100 dollari, a essere diventata l’attuale Avery Dennison: un gigante da 7,1 miliardi di dollari, la cui offerta spazia dalle etichette per l’abbigliamento alle tag a radiofrequenza, dalle soluzioni anticontraffazione