La grande guerra - Nicolò Romanini

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Tesina di MaturitĂ di

Nicolò Romanini Istituto Superiore Carlo Anti Villafranca (Verona) Anno scolastico 2012-2013



LA GRANDE GUERRA La Prima Guerra Mondiale Giuseppe Ungaretti

Condizioni psicologiche Stress da combattimento

Propaganda di guerra World War I

Fotogiornalismo di guerra Lo sport in guerra Espressionismo Edward Munch


ITALIANO:

Giuseppe Ungaretti

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STORIA:

La Prima Guerra Mondiale

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PSICOLOGIA:

Condizioni psicologiche Stress da combattimento

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PROGETTAZIONE:

Propaganda di guerra

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FOTOGRAFIA:

Fotogiornalismo di guerra

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STORIA DELL’ ARTE:

Espressionismo Edward Munch

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EDUCAZIONE FISICA:

INGLESE:

Lo sport in guerra: i Giochi Olimpici

World War |

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Giuseppe Ungaretti

Alessandria d’Egitto 1888

Milano 1970

Dopo il liceo, si trasferisce a Parigi dove conosce pittori come Braque e Picasso, De Chirico, Modigliani, scrittori come Apollinaire, Breton, Soffici, Palazzeschi, Savinio, Marinetti e Boccioni. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruola come soldato nel 19° Reggimento di Fanteria e vi rimane fino al 1916. In questo periodo compone «Il Porto sepolto», raccolta che comprende le poesie scritte in trincea. Il titolo allude alla possibile esistenza, in Alessandria d’Egitto, di un antico porto sommerso, nell’epoca di Carlo Magno. Per il poeta il porto è il simbolo delle origini, punto di partenza verso l’avventura e approdo sicuro. La vita di trincea gli fa scoprire la vocazione di scrittore. Aderisce al fascismo e lavora come addetto culturale italiano a Parigi. Fa il corrispondente di alcuni giornali. 5


1919 - «Allegria di Naufragi». Il titolo si riferisce al «naufragio» della civiltà europea travolta dalla Grande Guerra. E’ l’esaltazione di un attimo di felicità tra lo scorrere inesorabile del tempo. Il 3 Giugno 1920 sposa Jeanne Dupoix 1930 - muore la madre e il fratello maggiore 1931- Cattedra di letteratura italiana Università San Paolo in Brasile 1939 - muore il figlio Antonietto di nove anni 1947 - «Il dolore» Dal 1942 al 1948 torna in Italia e insegna letteratura all’Università di Roma e continua la sua attività di poeta e uomo di cultura.

Fondatore dell’ERMETISMO - corrente letteraria degli anni ‘20. L’ Ermetismo ha il compito di restituire alla poesia un valore e un significato essenziale ed oscuro: la poesia dà poche spiegazioni ma con significati profondi. I temi fondamentali della poesia di Ungaretti sono influenzati dalla guerra: senso della fragilità e precarietà dell’uomo, morte, dolore. I luoghi sono quelli del combattimento, le rocce del Carso, i paesini di montagna, le pianure francesi, le trincee, i boschi che offrono riparo. Versi liberi, talvolta corti e isolati, sintassi spezzata, punteggiatura non esiste.

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«Veglia»

Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata nel mio silenzio ho scritto lettere piene d’amore. Non sono mai stato tanto attaccato alla vita.

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www.isoladellapoesia.com www.web.tiscalinet.it www.homolaicus.com www.beniculturali.it www.google.it.immagini www.nonciclopedia.wikia.com Google immagini Appunti personali 8


LA PRIMA GUERRA MONDIALE 1914 - 1918

Cause economiche Cause politiche La rivincita dei Francesi nei confronti dei Tedeschi Austria e Russia volevano i Balcani

Gran Bretagna e Germania erano rivali in merito alle colonie

Cause militari Politica militarista delle grandi Potenze e «corsa agli armamenti» (materiale bellico)

Le grandi Potenze avevano necessità di rifornirsi di materie prime

Triplice Alleanza (Austria, Germania, Italia) e Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna, Russia) La crisi dell’ Impero Ottomano

Cause culturali

Cause occasionali 28 Giugno 1914: uccisione re Francesco Ferdinando

28 Luglio 1914: l’Austria dichiara guerra alla Serbia

La guerra era considerata per i giovani l’unica possibilità di realizzarsi e di cambiare la situazione politica e sociale Idea di nazione (nazionalismo)

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Volevano liberare Trento e Trieste dal dominio austriaco

Volevano che l’Italia si schierasse con i paesi democratici

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26 Aprile 1915 – PATTO DI LONDRA 5 Maggio 1915 – l’Italia esce dall’Alleanza 24 Maggio 1915 – I’ Italia dichiara guerra Austria -Ungheria Comandante dell’ esercito italiano LUIGI CADORNA Attacco contro Austria (fiume Isonzo e Carso) Giugno 1916 – Austria STRAFEXSPEDITION contro l’Italia 9 Agosto 1916 – il Generale Cadorna libera Gorizia 1916 – Battaglia di VERDUN/SOMME – la Francia sconfigge l’esercito Austriaco 24 Ottobre 1917 Austria contro l’Italia – Vittoria di CAPORETTO ARMANDO DIAZ 12 Novembre 1917 ferma gli Austriaci sul fiume Piave 29 Ottobre 1918 – l’Italia sconfigge l’Austria a VITTORIO VENETO 3 Novembre 1918 – l’Austria firma l’armistizio 11 Novembre 1918 – la Germania firma l’armistizio

ALTRI FRONTI

G.B. blocco navale merci 31 Maggio 1916 – La Germania attacca la flotta inglese – Battaglia dello JUTLAND

6 Aprile 1917 – gli USA entrano in guerra con l’ intesa 1917 – Russia (Lenin) – RIVOLUZIONE D’ OTTOBRE 3 Marzo 1918 – la Russia esce dalla guerra: la Germania ottiene Polonia e Paesi Baltici, l’Ucraina diventa indipendente 11


TRATTATI DI PACE 18 Gennaio 1919 – Parigi – CONFERENZA PER LA PACE Francia , GB, USA, Italia Presidente Wilson (14 punti) Principi di democrazia e convivenza pacifica tra gli Stati Francia Italia

Alsazia e Lorena Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia, Trieste

4 Imperi cancellati

Russo, Austro – Ungarico, Tedesco, Turco

Nuove nazioni Ungheria, Jugoslavia, Cecoslovacchia, Lituania, Lettonia, Estonia

Vincitori della Prima Guerra Mondiale

U.S.A. 12


VITA IN TRINCEA

La trincea, un fossato scavato nel terreno al fine di offrire riparo al fuoco nemico: per proteggere i sodati, c’era un filo spinato che costituiva una fitta rete e per tagliarla, erano incaricati alcuni soldati muniti di guanti e cesoie. E’ un antichissimo sistema difensivo utilizzato nelle guerre di posizione. Durante la prima guerra mondiale raggiunse il massimo utilizzo. In questo conflitto i militari furono costretti a viverci per quattro lunghissimi anni, in pessime condizioni: - per la sporcizia, infatti la mancanza di igiene trasformò ben presto le trincee in un rifugio per topi che prolificarono a dismisura - per il clima, in quanto d’estate il caldo, d’inverno la neve, il gelo, la pioggia, erano insopportabili ma soprattutto per lo stato di tensione continua che logorava i nervi - per la presenza della morte incombente: un soldato dopo colazione non sapeva se sarebbe arrivato a cena… Inoltre aveva davanti a se uno spettacolo agghiacciante: i cadaveri rimanevano tra le opposte trincee, nella zona chiamata terra di nessuno, per giorni, talvolta per sempre

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Questa situazione accomunava gli eserciti di entrambi gli schieramenti. Sicuramente la vera dispensatrice di morte e il vero terrore fu l’artiglieria, che con gli incessanti bombardamenti causò circa il 70% dei morti e dei feriti nel corso del conflitto. Prima di un attacco alle trincee nemiche, queste venivano martellate da bombardamenti lunghi ed incessanti. Dove non vi era l’effetto distruttivo di queste armi, vi era tuttavia il terrore, la confusione e lo stress provocati dalle continue deflagrazioni, che arrivavano a durare anche numerose giornate consecutive. L’obiettivo era quello di stordire e spaventare il nemico trincerato, così che non potesse reagire con determinazione all’imminente assalto. Assalto che era per i soldati il peggiore momento della guerra. Il preannuncio dell’attacco era di pochi minuti o al massimo di un paio d’ore e proprio l’attesa era il momento più angosciante. Tutti i soldati sapevano che molti di loro sarebbero rimasti impigliati nel filo spinato e sarebbero diventati obiettivi ideali per i tiratori nemici, ma soprattutto erano consapevoli che, tutta la loro azione, sarebbe stata inutile: anche se fossero riusciti a conquistare la prima linea, avrebbero ricevuto la controffensiva della seconda linea e sarebbero stati ricacciati indietro. Ovviamente per tutti questi motivi la resistenza nervosa dei soldati fu messa a dura prova: i più ”duri” avevano singhiozzi convulsivi, tremori, conati di vomito e prostrazioni, i più sensibili arrivavano addirittura alla ribellione, alla diserzione, alla follia e al suicidio. Comunque, quando veniva impartito un ordine, l’attacco veniva sferrato.

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GIORNALI IN TRINCEA

Macchina da stampa 15


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Appunti personali Fotografie da Museo della Guerra di Rovereto (TN) www.istitutocalvino.it 17


Lo storico A. Monticone descrive lo stato di angoscia e disperazione dei combattenti al fronte. Si evidenziano fenomeni come l’ autolesionismo, l’ammutinamento e la diserzione.

Disturbi mentali dei militari: -

Psicosi nostalgiche - colpiscono soldati molto legati al loro paese e alle loro tradizioni. La loro ansia è centrata sulla separazione dalla famiglia e dal proprio paese d’origine. Stati reattivi da liberazione - si manifestano sotto forma di accessi depressivi o maniacali. Stati astenici di prigionia, osservati dopo il rimpatrio, sono caratterizzati da iperemotività, disturbi funzionali, astenia ribelle (nome greco «privo di forza»).

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Cambiamento della personalità del soldato nelle relazioni con i compagni: comportamenti strani e aggressivi Reazioni isteriche Fuga davanti al nemico o durante l’assalto Il problema dello stress da combattimento, trova importanti spiegazioni nel testo di Sigmund Freud (1856 -1939, neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi) che fa da introduzione al libro «Psicoanalisi delle nevrosi da guerra» (1919) . In questo testo vengono analizzati i comportamenti dei soldati durante la Prima guerra mondiale e dei reduci . I reduci di guerra non riuscivano a staccarsi da quell’esperienza, la sognavano in continuazione e tendevano a riprodurre, nei sogni, nelle fantasie ma anche nei comportamenti quotidiani, quella stessa esperienza sino a sfociare nella perversione e nella criminalità. Questo elemento strideva del tutto con la teoria originaria di Freud del sogno come appagamento di desiderio represso. Lavorare con questi pazienti fece cambiare a Freud la Teoria delle Pulsioni, introducendo anche la Pulsione di Morte (cosa che non fu accettata da tutti i suoi seguaci). Egli sosteneva che le nevrosi di guerra erano frutto di un compromesso (non ben riuscito, visto che portavano a sintomi e comportamenti gravi) tra istinto di Vita(Eros) e istinto di Morte (Thanatos). Secondo Monticone, Freud e la società tutta non capirono invece che la formazione della nevrosi rispondeva all'istinto di piacere nel senso che tentava di evitare il suicidio: in una situazione di estremo orrore, si configurava uno stato di conflitto dove «o ti ammazzi o impari ad AMARE L'ORRORE». E' un processo naturale, è l'istinto alla vita che porta ad impazzire e trasformarsi in un folle mostro.

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Battaglie nelle trincee: I soldati combattevano la battaglia dentro le trincee, labirinti di fossati protetti da mitragliatrici, sacchi di sabbia e filo spinato, strutture inespugnabili se non a prezzo di migliaia di vite umane. La conquista delle postazioni nemiche trasformò il conflitto in una guerra di logoramento che influenzò la psicologia del soldato, costretto a lunghi periodi di attesa lungo il fronte , in cunicoli sotterranei bui per proteggersi dal nemico, un nemico al di là della trincea, un nemico sconosciuto. Per questo erano frequenti sentimenti di:

Rassegnazione, apatia, insubordinazione, diserzione, autolesionismo. Avere visto uccidere uomini in massa e aver dovuto subire ordini, ha influito sulla psicologia dei reduci e li ha resi indifferenti alla morte e incapaci di provare sentimenti di pietà. La conseguenza di questo portò a comportamenti aggressivi e violenti per alcuni, mentre per altri soldati l’esperienza della morte di massa si trasformò in un desiderio di non ripetere più gli errori del passato. 20


«Uomini contro» è un film del 1970 diretto da

Francesco Rosi, liberamente ispirato al romanzo di Emilio Lussu «Un anno sull’Altipiano».

Di chiara impronta pacifista e antiautoritaria, l'opera mette in luce la follia della guerra

Malgrado il film riporti alcune scene estratte fedelmente dal libro, fu criticato per la sua "faziosità", accusato di esasperare gli elementi drammatici

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www.storian.net www.wikipedia.org www.marcocannavicci.it www.atistoria.ch/atis/Soltositi_atistoria/1GMmonticone_soldati.doc www.tesionline.it/consult www.archiviostorico.corriere.it Google immagini 22


Propaganda di guerra La C.P.I.(Commitee on Public Information) durante la Prima Guerra Mondiale ideò «UNCLE SAM» con il titolo «J want you for the U.S. Army», per promuovere il reclutamento dei soldati. L’origine di «UNCLE SAM» (Zio Sam) si rifà ai barili contenenti carne in scatola. I soldati addetti, iniziarono così con questo nome, a chiamare il produttore di carne Samuel Wilson.

La pubblicità entrò nel servizio postale per dare, con il ricavato, assistenza economica agli orfani di guerra: con decreto del Re del 25 Aprile 1918, si stabilì che la Croce Rossa Italiana potesse gestire la pubblicità postale.

Scritte e immagini vennero applicate sul retro dei biglietti postali, mentre sulle cartoline venne riservato un rettangolo molto stretto dalla parte dell’ indirizzo, all’estrema sinistra. 23


Pubblicità su cartoline postali 1920; ne fu concesso

lo sfruttamento alla Croce Rossa Italiana a favore dei mutilati e reduci della Grande Guerra.

Cartolina per il Prestito nazionale

Italia, 1915 - 1918. Cartolina per il Prestito nazionale durante la Prima Guerra Mondiale. Il testo recita: «Fate tutti il vostro dovere! Le sottoscrizioni al Prestito si ricevono presso il Credito Italiano.»

1918 - Cartolina civile affrancata spedita da

località "zona di guerra", dal 21° Compagnia telegrafisti. La censura ha cancellato il numero di posta militare (si intravede 99) all'epoca dislocata a Riva del Garda. 24


Manifesti pubblicitari Il manifesto pubblicitario nasce in Francia nel 1870 con la tecnica cromolitografica e si diffonde più tardi, prima con la riproduzione delle immagini, poi con la fotografia. Jules Chèret, pubblicitario e pittore, padre del manifesto moderno, perfeziona la tecnica per stampare in serie manifesti a più colori

Agli inizi del ‘ 900 i manifesti pubblicizzano cibi e bevande, automobili e località turistiche.

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Con la Prima Guerra Mondiale il manifesto diventa un importante mezzo per rivolgersi alle masse

Aprile 1915 : a pochi giorni dall'entrata i guerra non ci sono dubbi, andare a combattere è come fare all'amore

L'Italia corteggiata prima dell'intervento A sinistra: l'Imperatore tedesco Guglielmo II e l'Imperatore austriaco Francesco Giuseppe. A destra: il Re di Inghilterra Giorgio V, il Presidente francese Poincare (con il rosso cappello frigio), lo Zar russo Nicola II

Il fante ha lo sguardo preoccupato: l'asta della bandiera gli fiorisce fra le mani 26


Come la pubblicitĂ ha sfruttato la guerra: il vermouth Cinzano nell'ospedale da campo

Manifesto pubblicitario per sostenere i costi della guerra

Propaganda: gli Austriaci fanno le valigie!!! 27


www.minerva.unito.it www.billmagazine.com www.skuola.net Google immagini

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E’ il giornalismo che si occupa di descrivere e raccontare vicende belliche

Durante la Prima Guerra Mondiale si ebbe un giornalismo di guerra molto deludente: si trattò infatti di un giornalismo quasi completamente di parte. In Italia la maggior parte della popolazione era contraria all’entrata in guerra. La stampa ebbe un ruolo fondamentale nel far credere che la maggioranza degli italiani fosse a favore e che la guerra fosse una cosa giusta e necessaria. 29


FOTOGRAFIA DI GUERRA Storia del fotogiornalismo ‘’Andare, Vedere, Raccontare’’

La storia del fotogiornalismo è strettamente legata all’evoluzione tecnica della carta stampata e dell’ invenzione della lastra a mezza tinta di fine ’800

Durante la guerra furono scattate migliaia di fotografie dal Reparto fotografico del Comando Supremo del Regio che documentava il momento storico con grande celebrazione. I periodici che pubblicavano questo materiale erano: «La Domenica del Corriere», «La Tribuna Illustrata» e «L’Illustrazione Italiana». 30


Paul Nadar - 1886 - prima intervista di sequenze fotografiche

1890 - Illustrated America, Berliner Illustrierte, Paris Moderne (RIVISTE DI GUERRA) All’inizio della Guerra civile, Matthew Brady ottenne di poter documentare fotograficamente la campagna militare e inviò al fronte, sostenendo una immensa spesa, numerose troupes di fotografi attrezzati che realizzarono piĂš di 10.000 immagini

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Andre’ Kertesz, durante la Prima Guerra Mondiale, è al fronte dove fotografa i soldati solo durante i periodi di riposo, evitando le riprese invasive, per non ledere la dignità delle persone

lo scrittore Carlo Salsa, nel suo libro «Trincee: memorie di un fante», arricchisce il suo scritto con immagini scattate al fronte durante i suoi quindici mesi di trincea sul Carso Luca Comerio, Arnaldo Fraccaroli, Aldo Molinari, così come Biasin, Morasso, Pisculli 32


Ungheria 1913 – Indocina 1954

Giornalista e fotografo a Berlino A Parigi prende il nome ‘Capa’, fotografo americano

Foto simbolo ‘Morte di un miliziano’

Fotografie di guerra

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www.wikipedia.org/giornalismodiguerra www.photographers.it/storia_fotografia/fotogiornalismo www.fotogiornalismoevaloredelleimmaginidoc-GoogleDrive www.It.wikipedia.org/wiki/Andrè_Kertesz Appunti personali Google immagini 34


L’ Espressionismo Movimento culturale europeo nato in Germania tra il 1905 e il 1925 Movimento di denuncia della realtà:

realtà amara della guerra, di perdita di valori, di lotte di classe DISAGIO SOCIALE

I pittori espressionisti nelle loro opere denunciano

ANGOSCIA MALATTIA MORTE

I soggetti

emarginati Persone di strada

Le linee

I colori

Dure e che deformano le proporzioni spezzate

Densi e aggressivi 35


Ritorno ai primitivi Distorsione ed esagerazione dei tratti figurativi

Eliminazione dell’illusionismo prospettico

Rivalutazione dell’arte gotica tedesca

Gli elementi fondamentali Valorizzazione dell’arte popolare Liberazione della forza del colore

Rappresentazione della natura in senso simbolico e panteistico

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L’ Espressionismo Tedesco viene diviso in tre correnti: 1.

Il Ponte (Die Brucke) - Dresda 1905 - Kirchner, Nolde. Denunciano il degrado della società e rappresentano un «ponte» verso un futuro perfetto

2.

3.

Il Cavaliere azzurro (Der Blaue Reiter) - 1911 - Kandinskij, Marc. Ricercano una dimensione spirituale rappresentando la natura

La Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) - Dix, Grosz. Denunciano gli orrori della guerra e il degrado della politica tedesca

Tra i maggiori esponenti del XX secolo: Vasily Kandinsky, Oskar Kakoschka, Chaim Soutine,

Edward Munch 37


Pittore e incisore norvegese: il padre Christian Munch, medico dell’esercito appartenente ad una delle più note famiglie norvegesi e Laura Catherine Bjolstad, bella donna, minata già a 22 anni dalla tubercolosi. Nel 1864 la famiglia si trasferisce a Oslo dove, in pochi anni, nascono ben cinque figli.

1889 - 1891 Parigi scopre le opere di Seurat, van Gogh, Gauguin

1863-1944

1885 - Frequenta l'Accademia di belle arti di Oslo

Munch fu un grande viaggiatore e conobbe le maggiori correnti artistiche europee: le sue fonti furono la linea curva dell‘Art Nouveau e la pittura simbolista. Nel 1885 visitò Parigi dove vide una mostra di reperti Maya, tra cui una mummia in posizione fetale, che lo impressionarono profondamente. Tornato in Norvegia, mise a punto uno stile proprio derivato dall’Art Nouveau. Tra i soggetti ricorrono immagini di morte, di malattia e di solitudine.

1892 - opere della secessione di Berlino 1904 - opere della secessione di Vienna 38


Nel 1906, a Weimar frequenta la sorella del filosofo Nietzsche e nei suoi quadri esprime a colori violenti la solita lotta dei sessi: la donna, potenza demoniaca e carnefice e l’uomo vittima. Il suo stile di vita vagabondo, fatto di notti insonni, alcool, superlavoro, lo condusse nel 1908 a una crisi nervosa, dopo la quale dovette essere internato per 8 mesi. Visse il resto della sua vita in una grande villa a Oslo. Nel 1912 a Colonia gli viene dedicata un’intera sala in un’importante mostra ed espone anche in America. Nel 1922 affresca con un ciclo di dipinti la mensa della fabbrica di cioccolato Freia di Oslo. Nel 1930 il suo lavoro viene temporaneamente interrotto da una grave malattia dalla quale si rimette successivamente ma viene poi dichiarato artista degenerato dai nazisti e, nel 1937, 82 delle sue opere vengono sequestrate in Germania e rivendute in Norvegia. Gli ultimi, bellissimi autoritratti gli servono per definire se stesso: sono opere inquietanti di un uomo solo, desolato, vinto, un uomo che vive come un fantasma rassegnato tra i fantasmi del passato e le ossessioni di una vita che mai è riuscito a cogliere nella sua pienezza, destinato ad una eredità di dolore e di morte. Munch muore il 23 Gennaio a ottant’anni. "Tutto ciò che ho da dare sono i miei quadri, senza di essi non sono nulla", scrive lasciando in testamento tutte le sue opere, una produzione di inestimabile valore, alla città di Oslo. 39


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Durante la guerra non ci si poteva dedicare allo sport perché la maggior parte degli uomini erano al fronte esiliati.

Con lo scopo di organizzare e potenziare lo sport italiano e per la preparazione degli atleti che dovranno partecipare ai giochi olimpici, nel giugno del 1914, nasce il COMITATO OLIMPICO NAZIONALE ITALIANO (CONI).

Il Comitato Olimpico Internazionale fu fondato il 23 Giugno 1894 dal barone francese Pierre de Coubertin. Egli partì come volontario nell’esercito francese, lasciando il comitato nelle mani di un nobile svizzero che fu costretto però ad annullare le olimpiadi 1916 a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. I vincitori di questa guerra impedirono alle nazioni sconfitte di partecipare alle Olimpiadi del 1920.

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Nella bandiera olimpica apparvero nel 1913 i cinque cerchi che rappresentano l’unione dei cinque continenti e l’ incontro degli atleti di tutto il mondo.

Si ritornò a parlare di Olimpiadi solo nel 1920, quando la manifestazione si spostò nella piccola città di Anversa.

Nel ricordo di milioni di morti con le maggiori città europee distrutte dalla guerra, ci fu così il trionfo degli americani, seguiti da Svezia, Finlandia e Norvegia. 45


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World War |

The conflict between Austria - Hungary and Serbia began on July 28, 1914. The immediate cause of the war was the assassination in Sarajevo of the Arckduke Francis Ferdinand by a Serbian nazionalist. The war ended in the 1918.

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The end!!! 49


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