DDN CUCINE 1/12

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ISSN 1120•9720 - semestrale -TAXE PERCUE (TASSA RISCOSSA). UFFICIO CMP/2 ROSERIO - MILANO. Spedizione in abbonamento postale - 45% - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Milano DISTRIBUZIONE ME.PE - supplemento al n.184(aprile 2012) DDN DESIGN DIFFUSION NEWS

CUCINE International Kitchen 1/2012

CUBE MOOD BY GRATTAROLA

IL RILANCIO DI LUBE

OBIETTIVO EFFICIENZA ENERGETICA INTERNI DA SCOPRIRE EUROCUCINA: PIANO. AVANTI TUTTA


ORGOGLIOSAMENTE ITALIANA. cucina Mood design S. Barsacchi





EDITORIALE

Le aziende di cucine da ora anche sui social network: clicca ‘mi piace’ e diventi fan. Per ora pochissimi i presenti su Facebook,Twitter, Youtube o i seguaci di una strategia marketing mobile. Questi pochi riscuotono però molto successo. Ci sono grandi potenzialità ancora non sfruttate ma è evidente che la predisposizione ad andare incontro al proprio interlocutore c’è, in tutte le aziende, magari non comunemente tramite strumenti tecnologici sociali, ma di certo tramite l’utilizzo della tecnologia sul prodotto: piani cottura personalizzabili e ad altezza regolabile, top scorrevoli ed ergonomici, libere combinazioni della cucina… per non parlare degli elettrodomestici, dei robot, delle cappe e di tutti quei complementi che supportano il fruitore nella quotidianità del vivere l’area kitchen. Fortunatamente però questo spazio non smette di darci emozioni perché ti porta necessariamente a sentire il tepore umano, vedi la farina sul piano lavoro, la tavola decorata, le briciole per terra, oppure tutti gli strumenti di preparazione degli alimenti, gli accessori, i pulsanti che attivano i moduli elettronici della casa domotica e così via. Le cucine non smettono quindi di sorprendere e dare spunti per stupire di nuovo, un assaggio lo avremo con le anticipazioni di Eurocucina, affiancata dall’evento FTK Technology for the Kitchen dedicato agli elettrodomestici da incasso e cappe d’arredo. Buona lettura, Francesca Russo


ph_davide lovatti

DAL MONDO DEL DESIGN LA NOSTRA COLLEZIONE PER LA CUCINA KITCHEN COLLECTION

swing design Meneghello Paolelli Associati

Fima Carlo Frattini S.p.A. 28010 - Briga Novarese (NO) Via Borgomanero, 105 tel. +39 0322 9549 (r.a.) fax +39.0322 956149 e-mail: info@fimacf.com www.fimacf.com www.fimakitchen.com




PROGETTO COVER

CUBE MOOD GRATTAROLA : \nkZ ]b <eZn]bh FhemZgb

E’ dal 1969 che Grattarola lavora i suoi arredi in legno massello, proponendo ai mercati collezioni che sanno esprimere, insieme, carattere, design e funzionalità. E che rispettano l’ambiente, sia perché le essenze (dal noce Canaletto al rovere, dal ciliegio al pino fino al frassino) provengono da aree a riforestazione controllata, sia perché i processi produttivi sono organizzati in modo tale da avere il più basso impatto ambientale possibile.

Cube nella versione in massello di pino della Virginia con finitura nero ardesia

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E’ uno dei progetti di punta di Grattarola, lanciato nel 2010 e oggi attualizzato con nuove componenti, materiali e finiture. Firmato dallo studio Claesson Koivisto Rune, il progetto è quello della cucina Cube, un work in progress dove il design e la ricerca tecnologica su soluzioni e materiali permette di offrire al mercato un vero e proprio sistema, ben inseribile nei contesti contemporanei. Fin dall’immagine della copertina è evidente nel progetto Cube la grande attenzione posta all’utilizzo, alla scelta e all’estetica dei materiali, fra i quali spicca il massello di pino della Virginia, con lavorazione dell’anta a taglio, presentato nell’elegante finitura nero ardesia, che accentua il carattere di tendenza dell’intera cucina e delle sue geometrie minimaliste. Il design dello studio Claesson Koivisto Rune, frutto della stretta collaborazione con il Centro R&D GLab dell’azienda, è un gioco di volumi e sovrapposizioni: ante, top e fianchi sono infatti sporgenti, per creare un dettaglio architettonico e tridimensionale, dove legno e pietra s’incontrano ed esaltano la scelta materica del massello. La maniglia ad incastro dell’anta sottolinea ulteriormente le scelte stilistiche e progettuali compiute dallo studio Claesson Koivisto Rune, che ha lavorato per rendere l’insieme leggero ed elegante. In queste pagine, Cube viene svelata fin nei minimi dettagli, a partire dall’anta e dalla particolare lavorazione con taglio sega e con gli incastri dei masselli a vista per gli spessori. Qui, l’accostamento dell’anta in massello, posizionata a sbalzo, con il piano di lavoro in granito nero assoluto, proveniente dallo Zimbawe, danno letteralmente forma all’intero progetto. Spicca anche la composizione ad isola, con piano in legno sovrapposto, realizzato con la medesima lavorazione a taglio utilizzata per le ante; sullo sfondo, le colonne, molto eleganti e leggere nella finitura nero ardesia. Cube, le cui nuove versioni vengono lanciate a Eurocucina, è resa disponibile anche nelle finiture bianco, marrone, seppia, tortora e

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tanganika. E, sempre in occasione della Settimana del Design a Milano, Grattarola ripropone alcuni must aziendali, a partire dal modello Anthea, firmato da Roberto Lazzeroni (con sofisticate e inedite finiture), cui va aggiunta una nuova linea per la G Collection di Umberto Asnago. Nuova anche la cucina H2O, che si annuncia ideale per un target giovane e caratterizzata dalla scelta progettuale delle mensole su piani continui ed ante scorrevoli integrate con i contenitori della zona living. E nuova, anche, una serie di prodotti che completano e ampliano il sistema giorno, con madie, ante scorrevoli e piani continui per meglio consentire l’integrazione fra la zona giorno e l’ambiente cucina.

Cube è il frutto della collaborazione tra il Centro R&D GLab Grattarola e il trio di designer svedese Claesson Koivisto Rune In queste immagini la composizione ad isola con piano in legno sovrapposto


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SNAPS

Il percorso creativo di Studioart mantiene la pelle al centro della propria indagine: Leatherwall è la collezione di esclusivi rivestimenti in pelle per pareti

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La nuova collezione di cucine a libera installazione di Alpes: dagli accessori ai materiali ai colori ai decori graďŹ ci di Karim Rashid

Rig-Tig presenta un portabottiglie che può contenere ďŹ no a 20 bottiglie riciclabili. Design Formfjord


EnerGrid ha creato il nuovo Contacorrente 2.0: tutti coloro che sottoscrivono un contratto di fornitura di energia elettrica con Energrid e sono quindi in possesso di un Contacorrente, potranno, in tempo reale, vedere i propri consumi energetici e il costo dell’energia che stanno utilizzando in casa o in azienda

Pentole e soprattutto coperchi per Giannini e la nuova linea Bridge. Sei coperchi di diverse misure, impilabili, e pentole in ceramica bianca

Accessori in silicone disponibili in tre misure e in vari colori (rosso, arancio, giallo, blu, kiwi, bianco, nero, cassis) disegnati da Le Creuset

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Cappa Laguna di Falmec in vetro, nero o bianco, con fondo in acciaio inox Eva Minipimer, design Innocenzo RiďŹ no e Lorenzo Ruggieri per Bugatti, frullatore a immersione. E’ dotato di caraffa e cavo elettrico divisibile Da Kunzi la bilancia elettronica Ade Joy con docking station per iPod e iPhone. Un vantaggio anche in termini di spazio, visto che in un unico strumento i grammi si mixano alle playlist e ai brani preferiti


Cuscini New York, 100% cotone. Lo stesso tessuto viene utilizzato per: runner, placemat, tovaglie 90x90, 150x150 140x180 140x240, grembiuli, guanti, presine, cuscini Franke presenta i nuovi quattro lavelli Aton per una zona lavaggio all’insegna della funzionalità estrema


Da Caporali il tavolo Legami ha una ďŹ nitura in bianco assoluto e piano in vetro, oppure ďŹ nitura lavagna con piano a contrasto in vetro

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Di forte ispirazione belga, Mosselpot è una casseruola in acciaio inossidabile per la cottura delle cozze. Disegnata dallo studio Nedda, prodotta e distribuita da Demeyere Contenitore da tavolo Tomoto in fibra naturale disegnato da Samuli Naamanka e prodotto dall’azienda finlandese Plastex Design La vita in cucina diventa un gioco da ragazzi grazie a Kitchenware, la nuova collezione di contenitori e caraffe, ideata ad hoc da Kis

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Caraffa Laica Light Graffiti in Limited Edition: nero brillante per il contenitore e cinque colori diversi per il manico soft touch Calici in vetro cristallino Xtreme® dalle linee taglienti e aggressive con il bicchiere Tiburòn by Italesse

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Un portafrutta in ceramica smaltata, versatile ed elegante, ďŹ rmato da Sia Home Fashion

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TREND

PIANO. AVANTI TUTTA : \nkZ ]b FZkbh FbeZgb

Robot multifunzione, elettrodomestici intelligenti, abbattitori di temperatura, cappe che climatizzano… non c’è che dire, la tecnologia in cucina ha fatto passi da gigante, affrancando l’utilizzatore da una grande quantità di lavori e lavoretti manuali. Eppure, il piacere della manualità, o la necessità di effettuare a mano alcune operazioni di preparazione e conservazione degli alimenti o, ancora, la valenza estetica e la ‘capacità d’ordine’ delle superfici verticali (top o sistema tavolo che siano) sono ulteriormente esaltate dalle ultime novità provenienti dalle aziende. Ecco, allora, le libere combinazioni della cucina con i tavoli, i piani cottura personalizzabili, i piani cottura con altezza regolabile, i top scorrevoli ed ergonomici… una rivoluzione verticale che permette una sempre maggiore facilità per qualsiasi tipo di lavorazione, e un gradevole e funzionale senso di pulizia estetica nella sistemazione di piccoli elettrodomestici, attrezzature e di quant’altro serva per le quotidiane incombenze culinarie. Per quanto riguarda le materie, il legno, naturalmente, in tutte le sue possibili declinazioni ed essenze, e poi l’intramontabile marmo, il vetro e non manca l’acciaio, e nemmeno l’ottone e il rame e poi, ancora, le graniglie, il sempre più diffuso Corian, le resine e i cementi, i quarzi e le varie tipologie di pietre… una cucina sempre più materica emerge dalle ultime novità presentate da aziende e designer, che giocano sull’accostamento fra i vari materiali, sulle loro finiture, sui colori, anche inediti, che le tecnologie di lavorazione rendono disponibili

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L’originale interpretazione di Ora-ïto rilegge, per Scavolini, gli orizzonti progettuali della cucina contemporanea con un progetto, Foodshelf, altamente personalizzabile. Le funzionalità del soggiorno vengono trasferite ed estese anche alla cucina e, al contempo, la zona living entra in cucina e la suggestiona con i suoi schemi compositivi. Ciò avviene tramite la scomposizione delle ante, soprattutto quelle dei pensili - il sistema è pensato principalmente per pensili ‘bassi’, da 18, 30 e 36 cm. In questo modo entra in gioco una ‘nuova linearità orizzontale’

scandita da una serie di mensole effetto legno, che attraversano la lunghezza della cucina, assumendo di volta in volta una funzione differente: oltre al piano di lavoro, la fascia posizionata sotto le basi e quelle inserite sui pensili, fungono da mensole e/o vani a giorno. A completamento della sofisticata proposta, anche un’esclusiva cappa e ante in laccato lucido e opaco, proposte in un’ampia gamma di colori, perfette in abbinamento all’essenza delle fasce orizzontali. L’apertura è resa possibile da una maniglia appositamente studiata, sempre in tinta con l’anta o da una gola sottopiano

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Il nuovo progetto LaCucinaAlessi by Valcucine vede la partecipazione progettuale dell’architetto Wiel Arets, che per il brand ha concepito un monoblocco in Corian Glacier White, con spigoli e angoli raggiati, caratterizzato dalla totale assenza di giunzioni a vista. Tre le tipologie: una a isola, una a isola ampliata con due ulteriori colonne e una versione a muro


Progettata da Elisa e Stefano Giovannoni per Veneta Cucine la linea Liquida è il risultato di un lungo e proficuo lavoro orientato alla razionalizzazione dello spazio cucina. E oggi, a completamento della collezione (che già comprende i modelli Condense, Flipper e Light) arriva la novità di Frame, dove la cucina è sempre più il fulcro centrale dell’ambiente; qui lo spazio di lavoro ad oblò, con lavello ed elettrodomestici, è arricchito da una barra accessoriata ed elettrificata, che pone tutte le funzioni a portata di mano. Il tutto è rivestito di laminato HPL e, sul lato opposto rispetto al lavello e agli elettrodomestici, si trova lo spazio di contenimento, con ripiani e cassetti

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E’ il legno il vero protagonista delle composizioni di Scandola, ma non un legno qualsiasi: solo l’abete rosso massello, proveniente da zone selezionate del salisburghese e dei paesi scandinavi, dove le piante sono soggette a controllo costante con severi programmi di rimboschimento. E poi, il processo produttivo dell’azienda, interamente ecosostenibile, fa il resto, con il risultato di offrire una cucina ‘sapientemente ecologica’

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TM Italia lancia la cucina Materica, un progetto dal forte spessore materico (Corten e pietra di Corinto macrata sono i grandi protagonisti) e dall’applicazione di domotica. Soluzioni innovative, sia dal punto di vista estetico che funzionale, dove la tecnologia non viene mai disgiunta dalla tradizione artigianale tipica dell’azienda

Da Elam e dal designer Luca Scacchetti la cucina Milano, caratterizzata da un’elegante cornice a 45°, un bordo in metallo che corre lungo il perimetro delle composizioni costruendo un sofisticato quadro prospettico, poi ritrovato anche nel top in pietra o marmo, il cui disegno richiama angoli e linee della cornice in acciaio. Lo zoccolo, quasi nascosto, contrasta con la sua leggerezza l’impatto visivo della cucina


Da Team 7, la nuova versione K7, una soluzione che permette di innovare il piano di lavoro che, già previsto con altezza regolabile da 74 a 114 cm, da oggi si muove anche in senso orizzontale, avanzando o spostando lateralmente il piano. L’azienda ha ottimizzato la tecnica del movimento, ancor piÚ silenzioso, e comandandolo con un sistema tecnologico integrato. Legno, frontali in vetro colorato e cristalli di quarzo per il piano di lavoro e acciaio inox sono i materiali utilizzati

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Le nuove proposte della linea Bring di Stosa Cucine prevedono una serie di colori laccati (24 lucidi e 22 opachi) dalle inedite soluzioni, come la composizione con elemento penisola centrale movimentata da basi ribassate e da moduli sospesi, con boiserie in tinta con i contenitori a giorno. Da evidenziare anche l’anta con presa maniglia e i capienti cassetti e cestoni

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Dal Centro R&S Scic il nuovo progetto Monforte, una collezione caratterizzata da un’anta apribile mediante incavo metallico posizionato nell’anta stessa, con presenza di distanziale, e dai ripiani in cristallo e luci strip LED all’interno dei mobili e delle colonne. Oltre cento sono poi le finiture disponibili per i top (dai legni ai quarzi, dal marmo all’acciaio, dal Corian al legno temperato)

E’ progettato da Enzo Berti il sistema cucine di Lando, che si caratterizza per un forte impatto scultoreo e per le diverse modulazioni: protagonista in centro stanza o con sistemazione a parete. Il legno, in essenza noce o larice e l’acciaio sono il cardine del sistema. Per il centro stanza, è possibile creare una combinazione libera con i tavoli; il sistema prevede poi una serie di madie, con ante ad apertura a pacchetto

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Minimal Cucine presenta il programma Glam, dove l’elemento principale è il piano scorrevole che garantisce un’apertura dinamica del bancone, grazie alla quale il lavello appare e scompare. Il piano, in acciaio spazzolato, si abbina ai cassetti e ai cestoni in legno bianco laccato opaco, che si aprono e chiudono con movimenti soft closing, e il piano cottura si dimostra, oltre che funzionale, anche un valido elemento d’arredo

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TREND

NATE PER COMBATTERE : \nkZ ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ Resistenti, colorate, easy, e anche ecosostenibili e ignifughe. Da utilizzare giorno dopo giorno, senza ’pietà’. E quale miglior contesto se non la cucina, per sperimentare le caratteristiche di queste sedie? Progetti capaci di accogliere, contenere, sostenere; sedute da… conversazione. Ma nulla vieta di utilizzarle in modo versatile (quel barattolo proprio là in cima, sulla credenza…)


Sotto: Andreu World con la seduta Sail disegnata da Piergiorgio & Michele Cazzaniga, ha scelto di sottolineare con una finitura tecnica dalla sensazionale morbidezza tattile le linee pulite ed eleganti di questa nuova proposta realizzata in polipropilene

In alto a destra: Clash, sedia semplice ed elegante ma innovativa nel metodo costruttivo, viene proposta da Arktis su design di Samuli Naamanka. La struttura di base (in metallo cromato) e la seduta (in legno o imbottita) sono infatti assemblate con un semplice incastro e la sedia è dunque priva di viti o saldature visibili. Tutti i componenti sono di facilissimo assemblaggio. Sono impilabili e leggere da trasportare e disponibili con o senza braccioli

I-n basso a destra: da Bartoli Design per Segis la sedia impilabile Uno, con struttura interna in acciaio ad alta resistenza e inserto schienale in tecnopolimero elastico, annegati in uno schiumato bi-componente a base uretanica. La pellicola esterna flessibile e resistente è ignifuga in Classe 1, atossica ed offre alta resistenza all’abrasione e alle macchie. ll prodotto è disponibile in quattro colori con finitura opaca

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Nella pagina accanto: Cuir-Cuir, disegnata da Luc Vincent per Declercq, è una sedia con struttura tubolare in acciaio. Sedile e schienale sono in compensato di faggio rivestiti in pelle (provenienti da scarti industriali). A partire da una riconversione di una normale seduta per la scuola, realizzata con tubi d’acciaio verniciato e compensato di faggio curvato, le diverse gamme di pelle riciclata vengono sovrapposte a formare l’imbottitura e il rivestimento. Ognuna assume in tal modo un aspetto unico

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In alto: la collezione Compos di Samuli Naamanka per Piiroinen è basata sull’innovazione dei materiali. La seduta è realizzata in fibre di lino e mais sottoforma di fibre organiche polimerizzate, 100% biodegradabile. Questo oggetto non contiene alcun materiale inorganico, nemmeno nella sua componente aggregante. Una scelta che assicura un impatto minimo sull’ambiente nell’intero ciclo vitale del prodotto, dalla produzione allo smaltimento

In basso: Dialma Brown propone il modello DB002259, una sedia con struttura in metallo e seduta in juta, realizzata con cura e soprattutto con passione, l’ingrediente segreto del successo del marchio. Perché in fondo solo la passione è in grado di emozionare veramente, e gli arredi di Dialma Brown ne sono la prova


Profile Chair è una ‘sedia -tubo’ in cotone compresso, laminato, caucciù naturale. Una sedia semplice e leggera, nata da un procedimento tecnologico avanzato. La struttura è infatti formata da tubi di cotone compresso, in seguito ricoperti da un rivestimento in laminato di legno. Dei connettori in legno massiccio assicurano forza e stabilità. I piedi sono in caucciù naturale. Design di Sylvain Willenz e distribuita da Stattmann Neuemöbel

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TREND

AGGIUNGI UNA NOVITÀ IN TAVOLA : \nkZ ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ Prodotti contemporanei, che si adattano agli usi e alle abitudini organizzative dell’uomo contemporaneo. Sempre di fretta, alla ricerca di cose facili, funzionali, pratiche, che occupino poco spazio o che facciano risparmiare tempo. Materiali di alta qualità per garantire sempre il massimo in cucina e a tavola. Oggetti esteticamente belli da vedere, perché anche l’occhio vuole la sua parte. Le caratteristiche che accomunano ognuna di queste immagini sono la qualità, la leggerezza (visiva o formale), la dinamicità, la durevolezza, e come già precedentemente accennato la funzionalità assoluta

Dell’azienda francese Emilie Henry, la collezione di cocotte mignon colorate. La cottura risulta perfetta se posizionata all’interno del forno oppure sul fornello di casa

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Come segnare cosa manca in frigo? Essent’ial propone una novità assoluta per l’azienda: la simpatica lavagnetta Tuler con cancellino e gessetto inclusi Pop iT - CollecTion, una collezione molto Pop di vasi in vetro, decorati con oggetti in scala 1:1. Egizia è uno degli 8 vasi proposti, con soggetto la tipica lampadina ad incandescenza e interruttore, serigrafia in argento KitchenAid® presenta il nuovo robot da cucina Artisan, progettato e costruito con la stessa qualità e affidabilità che contraddistingue KitchenAid® fin dalle sue origini. Dotato di dieci velocità, coperchio antispruzzo e della tecnica brevettata del Movimento Planetario Originale, che offre una miscelazione rapida e accurata degli impasti… è l’ideale quindi per chi desidera cucinare a casa come un professionista

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Dalla cucina alla tavola: i Servintavola Ballarini nascono con l’obiettivo di dare ai piatti la loro giusta presentazione, impreziosendo la tavola con creatività. Quattro le linee di pentole, in materiali differenti, ideali per qualsiasi portata

Eleganza e raffinatezza delle forme: questo il primo impatto della collezione Solstizio di Richard Ginori 1735. Un bordo colorato armonico fatto di contrasti cromatici per portare in casa tutta l’atmosfera gioiosa del solstizio estivo. Le linee morbide hanno come dettaglio il beccuccio appuntito della teiera e del bricco per latte

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Ceramic OK è la linea Bialetti che nasce dalla costante ricerca tecnologia di Aeternum, come espressione di una generazione di strumenti da cottura unici ed esclusivi, dedicati a tutte le persone attente al proprio benessere, alla qualità della performance in cucina, e che amano coccolarsi con prodotti innovativi e esteticamente piacevoli e rispettosi dell’ambiente. Alla delicatezza del rivestimento interno nano-ceramico, costituito da una fitta rete di micro particelle ceramiche a base di silicio, che racchiudono tutta la purezza del vetro, e che rendono la superficie interna liscia, compatta e uniforme, corrisponde la resistenza del corpo in alluminio ad alto spessore, tre volte resistente, ulteriore garanzia di prestazioni inimitabili, attraverso la robustezza e l’elevata resistenza ai graffi, alle abrasioni e alle alte temperature Con l’innovativo sistema Sodastream è possibile realizzare l’acqua gassata e le bibite preferite utilizzando semplicemente l’acqua del rubinetto e restando comodamente a casa. Sodastream è semplice, facile da usare e funziona senza ausilio di elettricità. L’innovativo sistema è garantito per 24 mesi e certificato dal TUV tedesco

La collezione Chef Line è una nuova linea di pentolame con manigliame in tubo di Barazzoni. Un prodotto al contempo solido e robusto, concepito per l’uso quotidiano in cucina e a tavola. Una linea dal design essenziale, minimalista caratterizzata da maniglie, manico lungo e ponticello in acciaio e di forma tubolare con finitura lucida. Il corpo esterno è lucido mentre internamente è satinato. Lo speciale fondo diffusore alto un centimetro è adatto a tutti i piani di cottura, induzione compresa, e permette ottime performance di cottura. Il fondo è realizzato a tre strati acciaio alluminio acciaio e favorisce un’ottimale distribuzione della temperatura

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D&M presenta Seven, una collezione di vasi caratterizzata da smalto brillante e tipica decorazione raku, nei colori giallo e bianco. Eleganti, sobri, che rimandano al ‘bon-ton’ degli anni Settanta Bake Away di Guardini è uno stampo in acciaio high top con coperchio ermetico e pratiche maniglie per il trasporto. Si elimina il passaggio intermedio tra teglia e piatto, potendo cosĂŹ facilmente portare ovunque le pietanze appena sfornate

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Presto, un piccolo accessorio di Tescoma dalla lama affilata che permette senza alcuno sforzo di ricavare riccioli decorativi da carote, zucchine, cetrioli. Piatti scenografici in pochissimi secondi Versione mignon per la collezione Aqua di Guzzini: qui un vassoio rettangolare dotato di piedini d’appoggio che permettono alla luce di filtrare dal basso creando un suggestivo gioco di chiaro-scuri. Le dimensioni ridotte donano versatilità d’utilizzo. Design Guzzini Lab, disponibile in glicine, grigio, verde, arancio, rosso, giallo o nella versione trasparente Fissler presenta la linea di pentole in alluminio pensata per cucinare con creatività, versatilità e leggerezza. Luno libera la fantasia di chi ama sperimentare ed è perfetta per reinterpretare la tradizione culinaria più classica grazie alla varietà dei pezzi che compongono la serie. Pentole e rostiere di dimensioni differenti, un wok, una padella e una crêpiera offrono le più svariate possibilità di cottura, per una cucina senza confini. Il fondo universale CookStar caratterizza tutta la linea rendendola perfetta per ogni piano cottura, compreso quello a induzione, oltre che a distribuire il calore in modo omogeneo ed efficace

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INTERIOR : \nkZ ]b LZfZgmaZ Iheo^k^

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SI VA IN SCENA


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Il cliente, un attore newyorchese, era alla ricerca di un luogo appartato ove potersi dedicare al relax e all’intrattenimento informale in un lotto ristretto prospiciente l’estuario del Noyack Creek. Il progetto si presentava inizialmente semplice, ma doveva riflettere la passione e lo stile di vita del padrone di casa. La residenza si è dunque trasformata in uno studio di teatro dell’architettura: una serie di spazi accuratamente predisposti in modo da rispecchiare ingegnosamente la vita professionale del committente. Il percorso inizia in

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corrispondenza dell’ingresso, dove paraventi forati a tutela della privacy si fanno da parte come una tenda, rivelando le zone giorno e pranzo dall’aspetto simile a un loft. La direzione delle tavole che costituiscono la pavimentazione viene modificata per segnare il percorso attraverso lo spazio, emergendo senza soluzione di continuità in una pavimentazione esterna lungolago. Un’ampia scala che conduce al secondo piano, parallela a una scala interna che corre lungo una parete vetrata, offre posti a sedere a gradinata a scopo di intratteni-

mento e per consentire di ammirare la vista lago. Sotto alla scala, un retropalco nascosto a tutela della massima privacy, la camera degli ospiti condivide la vista lago attraverso una porta scorrevole quasi nascosta. Proseguendo lungo la scala fino al secondo piano, la meta finale è rappresentata dalla camera padronale e dalla balconata, collegata al bagno mediante una pedana che si affaccia sugli spazi pubblici sottostanti illuminati dalla tromba della scala vetrata. Allineato a un corrimano realizzato con cavi in acciaio inox a richiamare un fly


L’abitazione del committente è stata realizzata su un appezzamento di terreno difficile da edificare per questioni legali. Il risultato finale è stato eccellente: dalla struttura esterna a quella interna, l’architetto ha saputo coniugare perfettamente materiali, spazi e luce

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loft e una passerella, il percorso culmina nella camera padronale con la parete vetrata che si affaccia sull’acqua. Le finestre dell’intera dimora sono accuratamente disposte in modo da ottimizzare la luce diurna e offrire viste del lago, garantendo al contempo l’isolamento dai vicini e dalla strada. Lo stesso sistema di rivestimento esterno viene manipolato per offrire diversi gradi di privacy. Realizzato con un pannello in resina naturale chiamato Skatelite, tipicamente utilizzato per le rampe da skateboard, il sistema

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è tagliato a getto d’acqua con raccordi stretti in aree che richiedono intimità e con spazi maggiori in altre aree per far penetrare la luce e l’aria. La struttura e il colore del sistema di rivestimento esterno, in linea con le caratteristiche della dimora, ricordano una scatola scenica. In conclusione, un’abitazione che avrebbe potuto essere limitata dalla ristrettezza del sito dove è ubicata e del budget è stata nobilitata dal fatto di essere stata concepita come un palcoscenico pensato per accogliere esperienze memorabili.


Il materiale che primeggia è sicuramente il legno pregiato che non solo arreda e scalda, ma funge da canale distributivo degli ambienti. Il vetro riempie e accoglie la luce naturale

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INTERIOR

RIFUGIO SURREALE : \nkZ ]b ?^]^kb\h ;Zgsb Ia' Obg\^gm E^khnq(m^filfZ\abg^

Si può ammirare la bellezza di questo rifugio fin dagli esterni: tetto a spiovente e colori tipici degli chalet della zona. L’interno offre un’apoteosi di bellezza formale, gli arredi sono eleganti, i rivestimenti scelti con cura e capacità estetica

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Sulle Alpi francesi, in un paesino chiamato St. Martin de Belleville, è stato realizzato questo Chalet di tre piani per una superficie totale di 530 metri quadrati. Noé DuchaufourLawrance, il progettista che ha saputo mescolare sapientemente estetica e funzionalità, si è avvalso di pochi ma pregiatissimi materiali: a partire dalle pareti, dove la pietra Vals e l’abete grigio hanno dato un tocco di contemporaneità e calore a tutti gli ambienti. Per giungere alla pavimentazione in calcestruzzo per dare continuità visiva a tutto il camminamento. I piani inferiori sono occupati dalle camere da letto e l’ultimo è dedicato alla zona giorno. Inoltre, per gli ospiti è disponibile una dependance di cento metri quadrati. Nonostante gli

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esterni ricordino un rifugio di montagna, gli interni sono stati completamente trasformati: l’atmosfera sorprende per le linee quasi scolpite. Diversi gli arredi progettati dall’architetto e molti altri acquistati da diverse aziende di design. L’illuminazione è stata interamente fornita da ViaBizzuno. La cucina Boffi in Corian è stata realizzata su disegno dell’architetto: qui come in altri ambienti è stato possibile ‘inventare’. Il grosso camino di forma cilindrica domina l’intera zona giorno Il tocco onirico e surreale definito dall’arrotolarsi delle pareti che avvolgono gli ambienti passando da una stanza all’altra, culmina nell’area Jacuzzi, punta d’orgoglio del secondo piano dello chalet.


Lo chalet è disposto su tre livelli per una superficie totale di 530 metri quadrati, con una dependance per gli ospiti di cento mq. Quasi tutti gli arredi sono stati progettati da Noé Duchaufour-Lawrance, a partire dalla cucina Boffi in Corian realizzata su disegno. Il caminetto occupa in posizione predominante sprigiona calore in tutta la stanza


Le camere da letto, cosÏ come i bagni sono al piano inferiore. I letti sono tutti sospesi da terra e illuminati. Qui i materiali come la pietra Vals vengono valorizzati proprio dall’illuminazione di ViaBizzuno. Nella pagina accanto: lo spazio dedicato al benessere del corpo culmina con una Jacuzzi

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INTERIOR

BURRO DI ARACHIDI E MARMELLATA : \nkZ ]b LZfZgmaZ Iheo^k^

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L’abitazione, realizzata da Bates Masi per una famiglia amante di arte contemporanea, è raggiungibile attraverso un percorso tortuoso e piuttosto lungo. La forma spiovente della casa ricorda lo stile tradizionale di quelle di Long Island

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Al primo incontro, i committenti presentarono la propria famiglia e la propria collezione d’arte, entrambe in fase di espansione. Si dimostrarono particolarmente entusiasti nel vedere le opere del nuovo artista, Vik Muniz, basate su fotografie di Jacqueline Kennedy Onassis: raffigurazioni di immagini iconiche realizzate con burro di arachidi e marmellata. Questo momento di scoperta e giocosa illusione è diventato il concept progettuale della residenza. Raggiunta l’abitazione da una tortuosa via d’accesso, la forma a spiovente, il camino massiccio e il rivestimento esterno a ciottoli ricordavano le case tradizionali della parte orientale di Long Island. A uno sguardo più attento, i ciottoli risultarono in realtà un paravento intrecciato di paletti in rovere. Analogamente, il massiccio camino che fissa l’abitazione al sito non è assolutamente solido, ma è in effetti realizzato con sottili pannelli di calcestruzzo. Entrando in casa, con vista sulla piscina e sui giardini, la parete che cinge la scala sembra fatta di pietra traslucida. Occorre osservare con attenzione per rendersi conto che si tratta di una vetrata doppia punteggiata di piccole conchiglie marine, un riferimento alle spiagge vicine. Il salotto/sala da pranzo a doppia altezza presenta dimensioni e spazi compatibili con le opere d’arte di grande for-

mato e le raccolte di famiglia. Il bordo del camino riflette immagini frammentate dell’arte e del paesaggio circostante, mentre l’aspetto cristallino rappresenta una sfida alle sue umili origini: piastrine per cani militari in acciaio inox lucidato. Le previsioni sono state sovvertite anche in relazione al sistema strutturale della casa per ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Dietro al rivestimento esterno realizzato con paletti e alla tavola di gesso interna vi sono pareti costituite da pannelli in calcestruzzo prefabbricato tipicamente utilizzati per l’edificazione delle fondamenta. Questi pannelli resistenti, che richiedono scarsa manutenzione, sono doppiamente isolati per una migliore efficienza e le loro dimensioni sono ideali per appendere opere d’arte di grandi dimensioni. Inclinando leggermente le pareti, le finestre alte e strette fanno penetrare la luce indiretta e offrono vedute del paesaggio. Questa casa stimola diverse chiavi di lettura che variano a seconda del momento e della percezione. La casa si trasforma dunque in qualcosa di più: un’esplorazione della percezione.

Una volta entrati in casa il caminetto, realizzato con sottili pannelli in calcestruzzo, fa da padrone incontrastato. I grandi quadri alla parete di Vik Muniz invitano ‘a tavola’, grazie anche al soffitto concepito a doppia altezza

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Nella pagina accanto: la parete della scala è stata realizzata con piccole conchiglie marine incastonate con cura e, una volta arrivati in fondo, una serie di ritratti di Jacqueline Kennedy Onassis fatti con burro di arachidi e marmellata invitano al gioco. La camera padronale è priva di inutili orpelli, ad eccezione di un grande quadro sopra la testata del letto. Il bagno è diviso in due ambienti occupati dalla vasca da bagno da una parte e dal box doccia, dall’altra

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BOFFI

EFFETTO TRIDIMENSIONALE

Aprile, disegnata da Carlo Colombo per Boffi, si arricchisce ora sia nei materiali che nell’efficienza funzionale e nell’estetica delle ante. I piani sono in Corian® bianco, con funzioni effetto vasca e attrezzati con lavaggio e botola pattumiera. Dietro il lavello, vaschette di contenimento, prese elettriche e un elegante elemento a contrasto in legno massello portacoltelli. Stesso effetto a contrasto per le ante in massello a doghe trattate con prodotti naturali a olio, realizzate con moduli di varia larghezza e spessori differenti: un effetto tridimensionale, con maniglia ricavata nello spessore dell’anta stessa.

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CESAR

KALEA, NUOVE REGOLE PER CUCINA E LIVING Vero fiore all’occhiello di Cesar, la cucina Kalea (design G.V. Plazzogna) cambia gli schemi tradizionali della cucina proponendo soluzioni creative e innovative che, ridefinendo misure e dimensioni, si proiettano con eleganza nella zona living. Ante differenziate in altezza e larghezza, contenitori a giorno versatili e dinamici, un’esclusiva anta di soli 1,4 cm di spessore: queste sono le ‘nuove regole’ di Kalea per composizioni contemporanee inedite e totalmente personalizzabili. Le finiture disponibili sono materiche e raffinate, come il rovere taglio di sega e una nuovissima resina cemento, e si accostano con disinvoltura alle luminosità dei laccati lucidi, alla morbidezza dei laccati seta o ai raffinati vetri lucidi e acidati di spessore 2 mm su pannello laccato.


Kalea nella versione rovere taglio di sega cognac e rovere taglio di sega argilla - laccato lucido senape

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COF

VERSO L’INTEGRAZIONE Cof presenta i nuovi modelli orientandosi al mercato attuale, nati da esplicite richieste pervenute dalla distribuzione e che sono frutto della preziosa collaborazione con lo Studio Novati. Si tratta di due nuove creazioni, dal carattere giovane, che mirano ad interpretare in modo attuale la tendenza dello ‘spazio unico’ fra cucina e zona conviviale. I modelli si caratterizzano per l’attenta ricerca di spazi contenitivi aperti, con particolare attenzione alle colorazioni, tali da rendere molto ‘movimentato’ l’ambiente cucina per poi arricchirlo con effetti che hanno anche il ruolo di alleggerire il più possibile gli elementi contenitori. In abbinamento a queste strutture leggere e moderne, che presenteranno anche soluzioni tecniche innovative, si evidenziano nuovi banconi-snack che interpretano in modo ancor più conviviale le isole, da dove usciranno gli elementi tecnici (collocati nelle zone perimetrali). Si tratta, di fatto, di una nuova interpretazione della zona cucina, che non si apre più come in passato al living, ma che a questo si integra completamente. A tutto ciò si affianca uno studio sui materiali e sulle superfici che vede l’inserimento di elementi materici che discendono dal legno, ripresentato in finiture molto particolari, attuali, ecologiche.

Schizzi per il nuovo spazio dedicato alla cucina di Cof

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CUCINE LUBE

NEVERENDING STORY E’ nata Linda. La nuova cucina by Lube, caratterizzata dall’anta senza maniglia (la gola è infatti ricavata nell’anta), ma anche dalla variegatissima offerta di finiture: 38 laccate lucide, 35 laccate opache, 32 tipologie diverse di vetri per i mobili e tre impiallacciati legno. Una cucina ideale per un pubblico giovane, che ama modelli scevri da ogni eccesso formale, una proposta capace di adattarsi a tutti i contesti abitativi, grazie alle grandi possibilità offerte dalle finiture. E poi, naturalmente, la tavolozza colori e le suggestioni materiche per arricchire ulteriormente un modello che sa unire plus estetici e funzionali.

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Alcuni esempi di Linda e delle sue poliedriche possibilità di finiture



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ROMAGNA PLASTIC

MOLTO PIÙ CHE PRÈMIERE

Dall’alto, in senso orario: Vassoio scolapiatti versatile e pratico, utilizzabile sia all’interno che all’esterno del cestone. Dettagli dei vani

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portaposate e del pratico sistema di raccolta differenziata. Infine, dettaglio del facile sistema di appoggio, incastro e trasporto del vano scolapiatti

La collezione Première, firmata da Paolo Nava e Fabio Casiraghi per Romagna Plastic, si completa grazie alla nuova linea di portapiatti per cestone. Questa ultima novità, nata dall’ambiziosa idea di voler progettare una soluzione davvero innovativa, definisce un nuovo modo di concepire l’ordine di stoviglie e non solo. La linea di portapiatti per cestone Première si caratterizza immediatamente per la sua incredibile versatilità, che permette di personalizzare gli spazi secondo le esigenze di stivaggio e contemporaneamente offre la possibilità di disporre di un pratico vassoio scolapiatti, utilizzabile sia all’interno che all’esterno del cestone. Una innovazione che permette di avere il lavello sempre libero e di disporre di un elemento separato da utilizzare in appoggio sul top (nelle immagini, in evidenza la facilità di trasportare lo scolapiatti fuori dal mobile e di riporlo alla fine). La funzionalità assoluta e il design sono perfettamente coordinati alle altre due linee della collezione Première: i contenitori da cestone per la raccolta differenziata e i portaposate in legno. Tre linee coordinate per una collezione esclusiva pensata per cucine importanti. Sito dedicato alla Collezione: www.rp-premiere.com



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VARENNA

L’ARTE IN CUCINA Dal lavoro congiunto del Centro R&S Varenna con il designer Paolo Piva nasce Artex, un progetto che propone un’estetica assolutamente naturale, con superfici e volumi ridotti all’essenziale. Massima è la libertà di composizione, ampia la gamma materica, delle finiture e dei colori, che spaziano dal Corian all’acciaio scotch brite, dal vetro riflettente bronzato alle essenze (noce canaletto, wengé, rovere, rovere Siena, rovere brown, rovere spessart, eco canaletto, rovere tinto grigio e olmo), le finiture prevedono laccato goffrato e lucido, rovere laccato opaco a poro aperto

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DDW srl | Via Lucano, 3 | 20135 Milano | Italy Tel. +39 02 5516109 Fax +39 02 5456803 e-mail: info@designdiffusion.com internet: www.designdiffusion.com web tv: www.designdiffusion.tv


Design Diffusion World

::: '(6,*1',))86,21 &20


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LA MENSA CHE CONTEMPLA LA CAMPAGNA : \nkZ ]b :g]k^Z Fhk^l\ab Ia'3 >gkb\h <Zgh Il ristorante aziendale KoA, (Kitchen Open Air) progettato dallo studio Vittorio Grassi Architetto & Partners per il gruppo Zambon, costituisce il primo intervento di sviluppo del ‘Polo di Eccellenza per l’innovazione e la ricerca tecnologica’, denominato Open Zone, nel Comune di Bresso all’interno del Parco Nord Milano. Il ristorante, che si sviluppa su una superficie lorda di 750 mq articolata su un unico piano sopraelevato rispetto alla quota di campagna, ospita 220 posti a sedere e consente di servire fino a 600 pasti al giorno. Il progetto è già vincitore del 2° premio US Award 2011

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Alcune immagini della mensa aziendale del gruppo Zambon realizzata dallo studio Vittorio Grassi & Partners

L’edificio è suddiviso in quattro aree funzionali. La sala da pranzo occupa circa la metà dell’intera superficie ed è separata da pareti divisorie trasparenti strutturate in modo da rendere utilizzabile la zona bar durante tutta la giornat. Seguono il blocco dei servizi igienici e del deposito bar, il blocco per preparazione e conservazione dei cibi, progettato per ospitare uno staff di 10 persone e la zona banchi per la distribuzione del cibo, pensata per un servizio detto a ‘flusso continuo’, con cucina a vista e cassa in prossimità dell’ingresso della sala da pranzo. Le facciate della sala da pranzo e del bar si aprono su terrazze pavimentate in legno rivolte verso il parco (uno dei ‘segreti’ per il riconoscimento all’US Award 2011, n.d.r.), arredate con tavoli all’aperto, mentre nell’ingresso e verso il parco la copertura aggetta per circa 3,50 m, ombreggiando le aree esterne attrezzate e riducendo l’incidenza della luce solare diretta sulle facciate. La copertura piana è realizzata con una struttura leggera sostenuta da pilastri in acciaio sui quali si aprono lucernari circolari in modo da garantire un’illuminazione naturale diretta delle parti centrali della sala da pranzo, rendendo l’ambiente luminoso e accogliente. La sera la facciata opalescente e il coronamento del ristorante possono essere retro-illuminati da apparecchi ledstrip multicolore, trasformando l’edificio in un oggetto luminoso e cangiante. Le finiture e gli arredi della sala da pranzo e del bar sono stati realizzati con particolare sensibilità nella scelta di materiali semplici, eco-compatibili o riciclabili come il vetro, l’acciaio, il grés porcellanato, sgabelli e sedie in legno naturale. E’ stata prestata attenzione alla pavimentazione con l’impiego di materiali naturali e allo stesso tempo duraturi e di facile manutenzione. I pavimenti sono in grès porcellanato antibatterico e antinquinante e, grazie alla disposizione ‘a correre’, risultano essere sia raffinati che adatti a eventi e manifestazioni. Lo spazio interno dell’edificio è stato dunque pensato per accogliere la doppia funzione di ristorante aziendale e di luogo per eventi. Il servizio di ristorazione è impostato seguendo lo schema del free-flow, nell’ottica di ridurre al minimo i tempi di attesa. La zona di distribuzione dei piatti caldi e di eventuali grill si trova in una nicchia adiacente alla cucina, così da permettere un veloce passaggio dei piatti e l’installazione di cappe aspiranti per eventuali odori di cottura. Un primo giardino d’inverno, in corrispondenza del quale si trova la cassa, separa l’area destinata alla distribuzione dalla sala da pranzo vera e propria. Il bar è separato dagli altri ambienti attraverso vetrate in vetro extrachiaro e si affaccia a nord su una grande terrazza immersa nel verde dove possono trovare spazio tavolini e divani. Il volume dei servizi igienici collocato in prossimità dell’ingresso è il fulcro attorno al quale ruota il percorso di utilizzo degli spazi e separa fisicamente le diverse aree funzionali (distribuzione – sala – bar). Esso è accessibile da tutti gli ospiti e allo stesso tempo non interrompe la continuità visiva e la tensione verso il parco, accentuata dal chiaroscuro del controsoffitto. La divisione in diverse aree funzionali è solamente distributiva poiché il progetto preserva la percezione di uno spazio fluido e continuo, aperto verso il parco. Il controsoffitto continuo, il volume dei servizi ribassato e il ritmo della pavimentazione disegnano quindi un unico ambiente abbracciato dal parco, con rivestimenti verticali caratterizzati da colori neutri per non distrarre l’occhio dallo spettacolo naturale. I pavimenti disegnano un percorso che dalla strada porta verso il parco, seguendo il ritmo delle piastrelle, composte sapientemente come tessere di un grande mosaico, mentre all’esterno il legno Ipé delle terrazze evoca la naturalità del luogo. lI controsoffitto aperto in lamelle metalliche permette poi di mascherare l’impiantistica, oltre che essere facilmente rimovibile per eventuali manutenzioni e allo stesso tempo cattura le onde sonore garantendo un maggiore comfort acustico. Gli arredi scelti per la sala da pranzo sono essenziali, leggeri e neutri nel colore, per potere essere composti secondo layout differenti. I tavoli si possono smontare facilmente per liberare spazio. Le sedie in legno non trattato contrastano con la purezza degli interni facendone risaltare ancor più il design minimale.

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Altri scorci delle diverse zone della mensa

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LA CUCINA A STRISCE : \nkZ ]b :nk^ebh FZk^eeb

Per il restauro di una tradizionale abitazione basca situata sulle rive del bacino di Arcachon (nella parte meridionale della costa atlantica francese), l’architetto Jean-Jacques Marvielle ha deciso di utilizzare un decoro ‘bayadère’ (una texture di tessuto a larghe strisce multicolore), ispirato alla tradizione tessile basca, come punto di unità e filo conduttore di tutti gli ambienti, fornendo un interessante esempio di maestria nella valorizzazione della versatilità progettuale della tecnosuperficie DuPontTM Corian® e dei numerosi colori disponibili. Il carattere unico della cucina è dato dunque dal motivo ‘bayadère’, che si ritrova su piani di lavoro, lavello, area cottura, credenze e tavolo centrale ed è anche dipinto sulle pareti. La particolare disposizione delle bande di colore tra il lavello e il piano di lavoro e tra il piano di lavoro e la credenza hanno richiesto un lavoro altamente artigianale. E’ stata innanzitutto realizzata una grande lastra composta da bande colorate calibrate e incollate, con particolare attenzione alla scelta delle tonalità della colla per evitare il miscuglio dei colori. La grande lastra con il nuovo motivo è stata poi tagliata, assemblata e incollata per formare il piano di lavoro, il bordo, la credenza e il lavello. Una singola lastra, punto di partenza per la realizzazione di tutti gli elementi della cucina,

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ha poi consentito di avere una corrispondenza perfetta tra le bande di colore, senza sfasamento alcuno nella larghezza. L’architetto JeanJacques Marvielle si è dichiarato entusiasta del risultato: “Abbiamo ottenuto un prodotto unico e innovativo e DuPontTM Corian® trasmette inoltre una sensazione di mineralità e di perennità, molto apprezzabile in una cucina. Il bordo di 7 cm di spessore del piano di lavoro e del tavolo rafforzano questa impressione. La resistenza del materiale, la possibilità di ottenere forme arrotondate, l’assenza di giunture visibili, i colori in tutto lo spessore, la libertà creativa sono le qualità che hanno portato alla scelta del materiale”.

Alcuni esempi con motivo bayadère realizzato da DuPontTM Corian®

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LA MICROBIAL HOME DI PHILIPS DESIGN : \nkZ ]b :nk^ebh FZk^eeb Il laboratorio di Ricerca & Sviluppo di Philips Design ha in sé qualcosa di ‘visionario’ ma i suoi progetti, che di solito anticipano di qualche anno tematiche e tendenze del vivere all’insegna della sostenibilità, sono davvero affascinanti. L’ultimo in ordine di tempo è l’ecosistema domestico The Microbial Home Probe, che si prefigge l’ambizioso obiettivo di realizzare una ‘macchina domestica’ basata su di un sistema energetico rinnovabile e a costo zero, e che funziona grazie ai suoi rifiuti

Clive van Heerden è il Senior Director Design Innovation di Philips Design, ed è lui che spiega come “i progettisti abbiano l’obbligo di comprendere l’urgenza della situazione (si riferisce al tema dell’energia pulita, comprensiva della conservazione degli alimenti e dello smaltimento dei rifiuti di casa, n.d.r.) e di tradurre le esigenze in soluzioni e per questo abbiamo bisogno di spingersi a ripensare interamente gli elettrodomestici, rivedendo nelle fondamenta come le case consumano energia”. E’ in questo contesto che nasce The Microbial Home Probe, una vera e propria ‘isola ecosistema’, formata da elementi separati (i concept sono Bio-digester Island, Larder, Urban beehive, Bio-Light, Apothecary, Filtering Squatting Toilet e Paternoster plastic waste up-

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cycler) che però interagiscono fra loro fino a formare un sistema virtuoso. Ad esempio, Bio-digester Island è la ‘macchina centrale’, che filtra, processa e poi ricicla tutti i rifiuti della casa (alimentari e corporali) trasformandoli in metano e successivamente in energia; la soluzione Bio-light prevede una tecnologia biologica dove i batteri produrranno energia elettrica per l’illuminazione; il Filtering Squatting Toilet è quello che dichiara di essere, vale a dire una toilet assolutamente non inquinante che utilizza acqua riciclata mentre il Paternoster è un sistema di decomposizione della plastica che utilizza il micelio (ovvero l’apparato vegetativo dei funghi) per rendere questo materiale più facilmente riciclabile; e infine, Larder, una soluzione che permette di conservare la verdura senza utilizzare il frigorifero. Possibile? Certo, grazie appunto alla cucina realizzata in rame, ghisa, vetro e bambù, con piano cottura alimentato con quel metano proveniente dai rifiuti, mentre la terracotta serve a realizzare un ‘frigorifero naturale’ che raffredda cibi e bevande grazie al sistema di evaporazione (i tubi avvolti attorno a questo ‘frigorifero’ utilizzano l’acqua precedentemente riscaldata dai processi bio digerenti) e con scomparti di diverso spessore.

The Microbial Home Probe, una sorta di ecosistema dove tutti i rifiuti vengono riciclati e trasformati in metano e in energia

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LA CUCINA PER NON VEDENTI

: \nkZ ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ ^ <eZn]bh FhemZgb Due rimedi pensati per chi, tra i fornelli e seduti al tavolo, non è in grado di vedere quello che stanno cucinando o quello che stanno per mangiare, ma possono sicuramente fare esperienza di ciò tramite le mani, il tatto, e l’udito. Parliamo innanzitutto di un piano cottura premiato al Well Tech Award: le piastre, infatti, si attivano tramite comandi touch, attraverso cui è possibile regolare l’intensità del calore e quindi impostare diverse tipologie di cottura. Un segnale sonoro imita il rumore della fiamma a gas dei piani cottura tradizionali e permette così di monitorare costantemente la temperatura, l’intensità o l’eventuale spegnimento delle piastre, così da garantire un utilizzo in sicurezza. Il fruitore, infatti, toccando direttamente la superficie, viene messo nelle condizioni di individuare facilmente i comandi e le piastre di cottura, ma il segnale sonoro e la conformazione stessa del piano, con il doppio bordo intorno alle piastre, evitano il rischio di scottature o incidenti domestici. Il prodotto è progettato in materiale riciclabile e facilmente pulibile, così da garantire un uso efficiente e completo anche senza l’ausilio della vista. Il designer è R.D. Silva, l’azienda è la statunitense Drastic Shift. Dal Sudafrica invece arriva un’iniziativa per promuovere i nuovi menu in Braille della catena di fast food Wimpy. Hanno preparato quindici hamburger con un messaggio scritto in Braille sulla parte superiore del panino, grazie a semi di sesamo posizionati molto attentamente, inviati poi a tre delle più importanti istituzioni per non vedenti del Paese. Un elogio alla sensibilità nei confronti delle persone che spesso, a differenza di noi, non possono scegliere autonomamente cosa mangiare al ristorante o al fast food. Il video che mostra le fasi di preparazione e la reazione finale dei clienti, lo trovate su YouTube scrivendo ‘Wimpy Braille Burgers’.

In alto: il piano cottura premiato al Well Tech Award A destra: il panino studiato per non vedenti dalla catena di fast food Wimpy

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UN OGGETTO MACINA… PREMI : \nkZ ]b <eZn]bh FhemZgb La seconda edizione del Premio Luigi Veronelli, istituito in onore del più grande scrittore e critico italiano di enogastronomia, ha avuto tra i protagonisti il marchio Peugeot: al macinapepe elettrico del Leone è stato assegnato il riconoscimento di ‘Oggetto da tavola più innovativo’

Premiato “per la straordinaria praticità di questo dispositivo in acciaio inox di eccellente design che può essere azionato con una sola mano mentre si cucina”, il macinapepe Peugeot non è solo una curiosità; coniuga, infatti, la tradizione di una storia iniziata addirittura nel 1874, quando nasce il primo macinapepe Peugeot, il modello Z, quello più diffuso e ancora oggi utilizzato. Da allora, la storia non si è mai interrotta, come testimoniano i più di un milione di pezzi venduti in tutto il mondo. Oggetti caratterizzati dall’estetica e dalla tecnologia. Il sistema brevettato uSelect, ad esempio, consente la regolazione predefinita della dimensione dei grani, con la possibilità di proporre sei gradi diversi di macinatura, mantenendo la stessa dimensione per tutta la durata dell’operazione. PSP Peugeot, società che produce il macinapepe, offre poi un catalogo dedicato non solo al pepe, al sale e alle spezie, ma anche a tutti i prodotti per l’enologia (cavatappi, décanter, calici da degustazione).

Alcuni esempi di macinapepe Peugeot

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TI PREPARO E POI TI CUOCIO : \nkZ ]b :g]k^Z Fhk^l\ab

Lo propone Kenwood, si chiama Cooking Chef e… lavora molto: trita, impasta, sminuzza, centrifuga e, da oggi, cuoce (risotti e minestre, salse e carni, pesci e dolci). Il tutto con tempi ridotti di un terzo e con un rendimento energetico del 90% rispetto ai sistemi tradizionali di cottura. Il suo segreto? La cottura a induzione. Inoltre, grazie ad un timer con display digitale è ancora più facile impostare tempi e modalità di cottura, mentre la possibilità di scegliere fra 8 velocità di lavorazione, 3 di rimescolamento e un range di temperature comprese fra i 20° e i 140° garantisce una estrema facilità di utilizzo.

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IGIENE ASSOLUTA PER I RUBINETTI IN CUCINA : \nkZ ]b Li^g\^k ?hbe

Arrivano le Inventions di Ottone Meloda, soluzioni e dispositivi che la società sta progressivamente introducendo sul mercato per dimostrare quanto ancora, attorno a un oggetto così famigliare e comune, ci sia da fare e proporre in termini di sicurezza, risparmio, impatto ambientale e igiene. Queste Inventions sono utili: ad esempio, consentono un risparmio personalizzato e intelligente delle risorse idriche (WSD), impediscono al calcare di mandare in pensione prematuramente i rubinetti (ASD), mettono la parola fine all’effetto scottatura o raffreddamento repentino dell’acqua (PBS), tengono lontano i batteri (ABD) che proliferano indisturbati nel cosiddetto biofilm microbico, una pellicola che si sviluppa soprattutto quando il rubinetto è a riposo. E proprio sull’aspetto dell’igiene poggia l’importanza dell’ABD (Anti Bacterial Device). Questo nuovo dispositivo antibatterico, infatti, costruito con lega a base di argento (grazie agli studi e alla collaborazione con la ditta Galvanofinish) consente maggiore efficacia dei tradizionali aeratori antibatterici rimovibili, in quanto viene inserito in fase di produzione all’interno del rubinetto, permettendo così un elevato potere biocida. Da qui la decisione di Ottone Meloda di equipaggiare con questa Inventions molti dei rubinetti ideati per la cucina. In particolare quelli delle serie Nashi, Lime e Proteus, caratterizzati da altri vantaggi e accorgimenti costruttivi che li rendono dei veri oggetti del desiderio. Ad esempio, la facilità di montaggio (anche quando è difficile accedere alla zona sotto lavello); una tecnologia di finitura (per il nickel spazzolato) che allunga la vita del prodotto; la doppia cromatura di serie; l’adozione di misure intelligenti per il posizionamento sotto finestra (con bocche alte al massimo otto centimetri e mezzo). Infine, ma non per ultimo, un elemento distintivo trasversale a tutti i prodotti: una rassicurante e ineguagliabile garanzia a vita.

In alto: Giampaolo Carloni nuovo direttore commerciale Italia, Maurizio Meloda Direttore Operativo della O&M Srl e Valerio Fedeli Amministratore Delegato Nel dettaglio ABD System, nuovo dispositivo antibatterico di Ottone Meloda

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OBIETTIVO EFFICIENZA ENERGETICA : \nkZ ]b <eZn]bh FhemZgb Presentato a Milano il primo Energy Efficiency Report, una pubblicazione focalizzata sugli edifici da cui nasce, per il 36% del totale, la ‘fame’ dei consumi energetici di tutta Italia. Il libro è a cura di Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano

Nel giorno dell’impazzimento degli spread e del crollo della Borsa di Milano faceva un certo (positivo) effetto vedere in un’aula del Politecnico di Milano oltre seicento persone venute ad assistere alla presentazione di questa pubblicazione, un vero e proprio report sull’efficienza energetica in Italia, ben documentata e focalizzata sugli edifici, sia residenziali che non, da cui proviene il 36% del totale dei consumi energetici italiani. Edifici che, per oltre il 70%, sono stati realizzati prima che venisse introdotta qualsiasi norma sull’efficienza energetica in edilizia e di cui ben un quarto non ha mai subito nessun intervento di qualificazione o manutenzione, tanto che l’Italia è al primo posto in Europa per quanto riguarda la percentuale di emissioni di CO2 imputabile agli usi energetici nel comparto abitativo (seguono, ma staccate, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, mentre fra i virtuosi vi sono l’Irlanda, la Danimarca ma anche, e stranamente, Grecia e Portogallo). L’obiettivo di questa pubblicazione è quello di offrire tutti gli strumenti per meglio comprendere le potenzialità che le soluzioni diverse per l’efficienza energetica possono avere nell’assicurare il rispetto degli obiettivi in termini di energia ed ambiente (il ‘famoso’ rapporto 2020-20) che l’Italia ha assunto in sede europea. L’attenzione, dunque, è stata concentrata sia sulle soluzioni che consentono una riduzione dei consumi di energia elettrica o termica sia su quelle che consentono di ridurre l’energia elettrica o termica acquistata sul mercato. Il Rapporto è articolato in cinque capitoli: il primo argomenta le ragioni della scelta di focalizzarsi sull’efficienza energetica negli edifici, il secondo offre un quadro aggiornato di normative e regolamenti in vigore in Italia; il terzo analizza e fornisce una valutazione di convenienza economica delle principali alternative tecnologiche oggi disponibili; il quarto ne discute il loro potenziale teorico di mercato stimando l’effettivo tasso di penetrazione che è ragionevole attendersi da qui al 2016 e, infine, il quinto capitolo presenta i risultati di un’indagine sulle ESCo (le Energy Service companies) in Italia. Come ben si può comprendere, questo lavoro ha richiesto uno sforzo davvero notevole, da cui escono la descrizione e la valutazione di 35 soluzioni tecnologiche, un totale di ben 270 scenari d’impiego; a tutto ciò, hanno contribuito anche quasi 300 aziende intervistate (su un campione di oltre 1.900). Ci sembra giusto, allora, evidenziarne alcune, a partire da quelle più strettamente legate al nostro settore: Ariston Thermo, Baxi, Bosch, Bticino, Carrier, Elco, Eurotherm, Ferroli, Mitsubishi, Osrmam, Rehau, Riello, Robur, Schuco, mentre per il settore degli elettrodomestici da cucina si segnalano Indesit, Miele e Smeg. Per quanto riguarda il capitolo sulle tecnologie per l’efficienza energetica, questo analizza quelle impiantistiche (sistemi di illuminazione, elettrodomestici, building automation), quelle che interessano la struttura dell’edificio (chiusure trasparenti ed opache, soluzioni per la progettazione energeticamente efficiente) e tecnologie

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per la generazione in loco dell’energia (fotovoltaico, eolico, solare termico e caldaie a biomassa). Le conclusioni a cui giunge questo capitolo sono piuttosto interessanti, e in primo luogo permettono di distinguere le tecnologie in tre categorie. Vediamole: 1) Tecnologie con convenienza ‘assoluta’, ovvero senza nessuna incentivazione, già in essere in qualsiasi contesto. Fra queste, le tecnologie per l’illuminazione, le caldaie a condensazione, le pompe di calore, i sistemi di isolamento delle coperture del suolo e le caldaie a biomassa. Per tutte queste, anche dunque in assenza di incentivi, sussiste una convenienza “assoluta” nell’effettuare l’investimento. 2) Tecnologie che risultano convenienti solo se adottate congiuntamente alla realizzazione di un nuovo edificio. Qui vi rientrano le soluzioni di building automation (che consentono di risparmiare quasi il 50% del costo dell’energia rispetto a soluzioni tradizionali), gli elettrodomestici del freddo e le chiusure vetrate. 3) Tecnologie che, indipendentemente dal contesto di riferimento, non garantiscono una convenienza ‘assoluta’ dell’investimento. Qui rientrano le restanti tecnologie di generazione energetica da fonti rinnovabili e gli elettrodomestici del lavaggio. Infine, il Rapporto affronta e presenta le stime del potenziale teorico di mercato associato alle diverse tecnologie e ne fa conseguire un verosimile grado di penetrazione che si avrà in Italia da oggi al 2016, il cui dato totale è pari complessivamente a circa 44 milioni di tep. Se poi si guarda alle stime di penetrazione, la riduzione al 2016, è pari a 21,6 TWh. Appare dunque possibile fare dell’Italia un Paese all’avanguardia per l’efficienza energetica negli edifici; tuttavia, secondo i curatori è necessaria una distribuzione delle risorse a favore di una maggiore equità, che valutino anche e soprattutto la corrispondenza fra il peso (economico o impositivo) della misura e l’effettivo contributo all’obiettivo che s’intende realizzare.

GLI ELETTRODOMESTICI

Obiettivo di questo capitolo è quello di studiare la convenienza economica degli elettrodomestici efficienti, concentrandosi su quelli che vengono definiti elettrodomestici bianchi (frigoriferi, lavabiancheria e lavastoviglie). La scelta dei curatori di concentrarsi su questi elettrodomestici dipende dal fatto che gli stessi hanno fatto registrare, negli ultimi anni, una maggiore spinta al miglioramento della loro efficienza energetica. Se si considera il consumo elettrico annuale medio, di un edificio residenziale, risulta che come più del 35% sia legato all’utilizzo di frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie (un fabbisogno che, bisogna subito evidenziare, risulta in calo di ben il 15% rispetto al 1990). Questa si-


gnificativa riduzione, come detto, è stata resa possibile grazie alla forte innovazione sul prodotto effettuata da parte delle aziende. Vediamo nel dettaglio questi elettrodomestici. 1) il frigorifero, che attualmente risulta essere l’elettrodomestico più diffuso in Italia (il 98% delle famiglie ne possiede almeno uno). Attualmente, sono disponibili sul mercato frigoriferi di classe A (sono il 26% dei prodotti presenti nel portafoglio delle imprese operanti sul

mercato italiano), di classe A+ (sono il 65%) e di classe A++ (il 9%). 2) La lavatrice, che con una diffusione del 79% è il terzo elettrodomestico presente nelle case italiane (al secondo posto la televisione). Qui la classe massima riconosciuta dall’etichettatura è la A (con il 36%). 3) La lavastoviglie, che è presente nel 40% delle case, e per la quale valgono le medesime considerazioni svolte per le lavatrici.

NUOVA ORGANIZZAZIONE B2C SALES & MARKETING PER ELICA Dal primo febbraio 2012 le aree Innovazione, Marketing, Sales e After-Sales B2C di Elica confluiscono in un’unica unità organizzativa che integrerà le attività di innovazione e sviluppo di prodotto, marketing e promozione, vendita e assistenza post vendita. A guidare la nuova organizzazione è Alessandro Ciabatti, già parte del management Elica dal 2008 nel ruolo di Direttore Marketing & Innovation, che sarà Chief Commercial Officer B2C. La creazione della nuova organizzazione integrata si inserisce in un piano strategico di crescita, mirato al consolidamento sul mercato nazionale e allo sviluppo interAlessandro Ciabatti, Chief Commercial Officer B2C

CUCINE E DESIGN, CHE BINOMIO Cosa può nascere dalla collaborazione fra Warendorf e Piet Boon? Le Piet Boon Kitchen by Warendorf, una serie di cucine caratterizzate da forme geometriche lineari, semplici e pulite, con colorazioni tenui ed eleganti, e materiali esclusivi che spaziano dall’acciaio inox al rovere. Una delle più evidenti particolarità dei nuovi progetti è senz’altro rappresentata dai pannelli orizzontali posti sia sul lato superiore che inferiore delle antine e tra i cassetti all’interno del mobile, e dall’architettura stessa della cucina, concepita come un’isola accessibile da ogni lato. Un mobile a colonna, con elettrodomestici integrati, riprende poi la linearità dei mobili base, accentuando l’impressione di unitarietà fra i diversi elementi.

Piet Boon con il nuovo modello realizzato da Warendorf

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CRISI? E NOI INVESTIAMO : \nkZ ]b <eZn]bh FhemZgb In un periodo congiunturale non certo esaltante per il mercato interno e per gli scenari internazionali, una notizia che va in controtendenza: Hisense Group, multinazionale cinese leader in ambito consumer electronics, sviluppa la propria strategia commerciale e di marketing per l’espansione del business in Italia ritenuto, insieme a Germania e Spagna, uno dei mercati più promettenti per il presidio europeo. E apre la sede di Milano

Il potenziamento commerciale in Italia vede come primo step l’apertura di una moderna sede nel capoluogo lombardo. Oltre ad ospitare gli uffici commerciali, la sede include uno showroom di 120 mq dedicato all’esposizione dei prodotti di punta del portfolio Hisense: climatizzatori d’aria, televisori LCD di ultima generazione, frigoriferi e congelatori. Hisense Group era già presente sul mercato nazionale da circa sei anni con sedi prima a Grosseto, nel 2005, e successivamente, dal 2010 al 2011, a Candiolo in provincia di Torino. Lo sviluppo dell’azienda in Italia, fortemente mirato al cliente finale, si basa su quattro punti cardine: l’offerta di un’ampia gamma di prodotti innovativi e affidabili, frutto di importanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte della casa madre; il potenziamento delle reti vendita rivolte sia al canale professionale termoidraulico (per l’air conditioning) che al canale retail (GDO); l’ottimizzazione della logistica con consegna rapida su tutto il territorio nazionale e infine il rafforzamento della rete dei Centri Assistenza tecnica per un servizio ancora più capillare e puntuale. In Italia, la crescita del marchio Hisense si focalizzerà in particolare sulla costante introduzione di novità di prodotto e su attività di marketing sia a livello nazionale che territoriale, a garanzia della massima competitività sul mercato. Tra i punti di forza dell’azienda, la proposta di prodotti capaci di soddisfare le esigenze del cliente finale in termini prestazionali e di risparmio energetico, l’offerta di un rapporto qualità-prezzo competitivo e la garanzia di un efficace Client Service pre e post vendita, sempre attento alle esigenze del consumatore finale. L’introduzione dei prodotti Hisense in alcune delle catene più importanti del mercato consumer electronics è indice dell’apprezzamento della formula di qualità e convenienza tipica dell’Azienda. L’impiego di materiali ecosostenibili è poi un ulteriore punto di forza dell’azienda che da sempre dimostra un impegno consapevole a tutela dell’ambiente. La partnership con Remedia, Consorzio nazionale per la gestione di tutte le categorie di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e di Pile e Accumulatori (PA) a fine vita, ne è una testimonianza. La responsabilità dello sviluppo del business e del marchio nel nostro Paese è stata affidata a Gianluca Di Pietro, General Manager di Hisense Italy, che affianca Yupeng Zhang, Managing Director Italia.

La sede italiana di Hisense a Milano, leader nella produzione di climatizzatori, refrigeratori, congelatori e molto altro

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SMART HOME DI INDESIT : \nkZ ]b :g]k^Z Fhk^l\ab Una ‘casa intelligente’ con all’interno elettrodomestici innovativi, capaci di garantire prestazioni di eccellenza e riuscendo al tempo stesso a interagire tra di loro e in questo modo ad autogestirsi. Con il risultato di una riduzione generale dei costi e dei consumi di energia. Nel nome di un ‘made in Italy’ che, nonostante la crisi, continua a investire in innovazione e ricerca

Parliamo della ‘Smart Home’ di Indesit Company, l’ultimo sistema innovativo della multinazionale marchigiana dell’elettrodomestico: connette tra loro più dispositivi come lavastoviglie e lavatrice e li fa lavorare su una rete comune, condivisa, flessibile e sostenibile. Smart Home educa a un consumo consapevole, evitando gli sprechi e gli usi impropri. Una vera e propria ‘Smart Home’, completamente diversa rispetto al passato. L’obiettivo è quello di portare non solo gli elettrodomestici della casa a ‘parlare’ tra loro, ma anche con quelli di altre case, e con l’intera ‘smart city’ e il sistema ‘smart grid’. Quindi una vera e propria ‘casa del futuro’, che connette più dispositivi tra di loro, come lavastoviglie e lavatrice, e li fa lavorare su una rete comune, condivisa, flessibile e sostenibile ottenendo sinergie ed efficienza. Tra gli elettrodomestici presenti, il Forno Multifunzione FK 1041L P.20 X/HA, per una cottura ad alta definizione e sistema Dual Flow, ch fa circolare il calore in tutte le direzioni. Il controllo elettronico inoltre li-

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Gli elettrodomestici presenti nella Smart Home di Indesit Company

mita al minimo le oscillazioni di temperatura consentendo un risultato che preserva sapore e qualità nutritive degli alimenti, dagli arrosti alla piccola pasticceria e ai più delicati sufflè. Inoltre, per limitare i consumi, l’illuminazione interna si può spegnere durante la cottura: un atto di consapevolezza che, unito all’efficienza contraddistinta dal simbolo Eco-Tech, si traduce in un sensibile risparmio energetico. Il frigorifero EBQH 20223 F, poi, permette un risparmio energetico del 20% rispetto a una normale classe A. E’ stato progettato per offrire una tecnologia e un design di altissima qualità, per performance sempre al top. La nuova lavastoviglie LDFA+ 12314 X IT in classe energetica A+, garantisce un risparmio energetico del 15% rispetto alla tradizionale classe A e una riduzione dei consumi idrici del 27% grazie all’utilizzo intelligente dell’acqua, arrivando a consumare anche solo 10 lt per un ciclo standard. E’ possibile inoltre risparmiare il 56% di energia, in totale sicurezza: merito di soluzioni intelligenti come la modalità Stand By

che si attiva alla fine del lavaggio. Un importante risparmio energetico è poi garantito dal collegamento diretto all’acqua calda, che permette di ridurre l’energia necessaria al riscaldamento dell’acqua. I 14 coperti garantiscono la massima flessibilità ed efficienza, per programmi e opzioni studiate per rispondere ad ogni tipo di esigenza. Il motore Flexipower infine, permette di ottimizzare in ogni istante l’efficacia del lavaggio, variando la velocità di funzionamento e la pressione dell’acqua in base al tipo di sporco, tanto da raggiungere una pressione superiore del 160% rispetto a quella dei motori tradizionali.

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FARE LUME CANDELE TRA ARTE E DESIGN, IN MOSTRA AL MUSEO POLDI PEZZOLI : \nkZ ]b :g]k^Z Fhk^l\ab


La casa museo Poldi Pezzoli di via Manzoni apre nuovamente le porte al design. Focus sulle candele, analizzate e rappresentate da designer, progettisti e artisti: ha inaugurato lo scorso 4 aprile la mostra Fare Lume. Candele tra Arte e Design, in collaborazione con Inventario e Foscarini, che durerà sino al 21 maggio 2012. L’esposizione, curata da Beppe Finessi, pone l’attenzione sulla candela: un oggetto forse d’altri tempi, che si è trasformato da strumento d’illuminazione indispensabile a decoro, complemento che crea atmosfera. In mostra ben 50 opere che vanno dal design all’ opera d’arte contemporanea. Tre le aree coinvolte: la prima, il Salone dell’Affresco, dove lavori di noti designer sono accostati a quelli di artisti contemporanei. Degno di nota “Candele” del 1967 di Michelangelo Pistoletto: lui stesso, durante l’inaugurazione, ha dato vita alla mostra accendendo tutte le candele della sua installazione. Tra le altre, le Morandine di Sonia Pedrazzini, ispirate alle nature morte di Giorgio Morandi, l’ormai noto orologio olfattivo per non vedenti Scented Time disegnato da Sovrappensiero Design Studio, le candele di Alessandra Baldereschi, nathalie Dewez e Ontwerpdue. La seconda parte della mostra si sviluppa nella Sala Trivulzio, dove i protagonisti sono oggetti che alludono all’immagine della candela. Un esempio è la divertente lampada di Marcel Wanders, che si accende solo se soffi sulla lampadina a forma di fiamma. Infine i candelabri disegnati dai grandi Maestri nella Sala del Collezionista, da Munari a Starck, fino a Giulio Iacchetti, Ora-Ito e Maarten Baas.

Nella pagina accanto: Candeliere di Ludovica e Roberto Palomba prodotta da Foscarini. Foto di Massimo Gardone. In questa pagina, dall’alto: Folkform by Skultuna, Arborescence di Ora-Ito e Atomes d’Argent by Richard Hutten per Christofle Paris


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NO SOCIAL NETWORK? NO FANS : \nkZ ]b ?^]^kb\h ;Zgsb La metà delle aziende che si rivolge alle cucine (40 i brand selezionati) non è presente sui social media. Questo il risultato di un’indagine svolta da DAG Communication, agenzia di relazioni pubbliche, Social Media e Mobile Marketing: il 48% delle aziende italiane del settore non conosce o non considera la potenzialità dei social network per dare visibilità al proprio brand. Il restante 52% non sembra averne compreso le incredibili potenzialità: tranne che in rarissimi esempi virtuosi (quali Del Tongo, Stosa e Scavolini), le aziende sembrano aver tentato un timido approccio al mondo social, aprendo pagine su Facebook e in qualche raro caso attivando un account su Youtube o Twitter, ma non hanno saputo sviluppare una strategia concreta e mirata ad un obbiettivo chiaro. “Si potrebbe pensare che almeno i marchi che investono in modo significativo in pubblicità classica si comportino anche sui social media da protagonisti. Ma non è così”, afferma Elena Guzzella, amministratore delegato di DAG Communication. “Nei vari casi che abbiamo analizzato su Facebook mancano quasi sempre Welcome page personalizzate, l’uso delle Tab per inserire sulla fan page contenuti in html e arricchire la comunicazione verso l’utente con contenuti ad hoc, l’inserimento di sondaggi che permetterebbero di capire i gusti e le opinioni del proprio target, i badge, i coupon e i voucher che si potrebbero regalare in cambio del like alla pagina e che potrebbero essere utilizzati per spingere gli utenti negli showroom. Questi sono tutti strumenti facilmente realizzabili che andrebbero a incrementare sensibilmente il numero dei fan”. Per Facebook, al primo posto della classifica si posizionano le cucine di Gruppo Del Tongo con 10.150 fan, al secondo posto troviamo Stosa Cucine con 8.181 fan, mentre il terzo posto è occupato da Scavolini con 7782 fan, che possono vantare un costante aggiornamento dei contenuti e una buona e tempestiva interazione con gli utenti (dati al 15/03/12). Su Twitter i dati sono ancora meno rilevanti, evidentemente poiché questo strumento in Italia, nonostante la crescita degli utenti non ha ancora preso piede come social media di massa e probabilmente per questo motivo le aziende lo considerano meno strategico rispetto al più frequentato “faccialibro”. Cucine e mondo mobile: questo sconosciuto “Un discorso a parte meritano le App”, aggiunge Elena Guzzella, “Ogni azienda che abbia un catalogo dovrebbe avere anche un’applicazione per smartphone e tablet Apple e Android. In questo modo gli utenti potrebbero sfogliare l’applicazione come se fosse un cartaceo ma con molte possibilità in più, a parte evidentemente il minor ingombro e la notevole riduzione di costi per l’azienda. Con un’App infatti l’utente non solo ha a disposizione tutte le foto nelle diverse angolazioni dei vari modelli, ma geolocalizzandosi può trovare in pochi secondi il rivenditore del modello preferito più vicino, senza compilare lunghi e invadenti moduli. Questo è solo un piccolo esempio di come queste aziende potrebbero sfruttare un’app.” Sempre secondo i dati dell’indagine di DAG Communication, sulle 40 aziende analizzate sono appena tre quelle che già sfruttano questo strumento, in particolare Veneta Cucine, Modulnova e Gruppo Euromobil, ma tra il resto solo quest’ultima ha realizzato un’App anche per il mondo Android, che di fatto anche in Italia rappresenta quasi la metà degli utenti mobile. La classifica delle aziende più social è disponibile su http://bit.ly/GPXtSd.

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INTERVIEW

IL RILANCIO DI LUBE : \nkZ ]b <eZn]bh FhemZgb Il mercato soffre? E allora noi lanciamo progetti ‘ad hoc’, che spaziano dal monolocale all’ambiente classico. Senza dimenticare la tecnologia. Ne parliamo con l’ing. Alessio Sileoni – Centro R&S Lube

Una delle ultime nate in casa Lube, Adele. Un pezzo che si adatta a qualsiasi tipo di contesto sapendo unire eleganza e praticità

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Prima domanda ‘obbligatoria’, come va la situazione mercato (ambiente cucina ed elettrodomestici) in Italia? Sicuramente in questa prima parte dell’anno si è risentito della generale situazione di mercato che stiamo vivendo non solo a livello italiano ma anche nel contesto internazionale. Questa situazione di incertezza ha dato luogo ad una maggiore cautela negli acquisti. Un cenno sulle novità di Eurocucina… Quest’anno il gruppo Lube si presenterà all’insegna della concretezza. Modelli in linea con le attuali tendenze del mercato ma con prezzi sempre in linea con la filosofia Lube, ovvero sempre attenti al rapporto qualità prezzo.

Non mancheranno novità tecniche e di prodotto soprattutto con i nuovi modelli Essenza, Adele project e Creativa per quanto riguarda il moderno. Ci sarà una novità studiata per l’arredo completo di piccoli monolocali oltre ad un nuovo importante progetto per il settore classico. Insomma per rispondere ad un mercato difficile, Lube rilancia! Giusto l’anno scorso abbiamo dato ampio spazio al progetto E-Kitchen. Ci sono novità in tal senso? Purtroppo no, alcuni dei partner del progetto si sono ritirati e quindi ad ora stiamo ridefinendo il progetto sulla base dei nuovi scenari. Domotica e comunque innovazioni tec-

nologiche, da una parte, ed estetica e funzionalità, dall’altra; una ‘coppia’ che sarà in grado di reggere la concorrenza della grande distribuzione, sicuramente imbattibile sul prezzo? Parliamo di diversi canali di distribuzione che approcciano in maniera diversa e con armi diverse la vendita e il cliente finale. Sicuramente il prodotto Lube è pensato e studiato per dare innovazione, domotica estetica e funzionalità al miglior rapporto qualità/prezzo che si trovi sul mercato.

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MOSCATO DI SCANZO, UNA SORPRESA PER IL PALATO : \nkZ ]b OZe^gmbgZ =ZeeZ <hlmZ

Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo DOCG via Abadia, 33/a - 24020 Scanzorosciate (BG) T. 035-6991545 info@consorziomocatodiscanzo.it www.consorziomocatodiscanzo.it

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Un vino passito di grande pregio, un prodotto ottenuto da uve autoctone a bacca rossa coltivate sulle meravigliose colline bergamasche di Scanzorosciate, caratterizzate da un terreno di origine morenica, in cui si trovano particolari pietre bianche che assorbono il calore del sole e lo trasmettono alle viti per rifrazione, contribuendo a definire la ricercata e particolare identità di questo vino di nicchia, raro e prezioso. Un raro Moscato nero a molti sconosciuto, in realtà dalla storia antichissima, di cui si trovano tracce già nel I secolo a.C.; il Moscato di Scanzo ha ottenuto nel dicembre del 1993 la denominazione di origine controllata “Moscato di Scanzo o Scanzo Passito” come sottozona del Valcalepio (non più legata al Valecalepio dal 2002). A seguito dell’importante riconoscimento, è stato fondato il Consorzio per la Tutela del Moscato di Scanzo, nato per valorizzare, promuovere e far conoscere sul territorio nazionale e internazionale questo delizioso vino passito. E’ poi del 2009 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), diventando la prima di Bergamo, la quinta della Regione Lombardia nonché la più piccola DOCG italiana. Ad oggi, il Consorzio per la Tutela del Moscato di Scanzo DOCG comprende, tra i suoi soci, l’azienda agricola Marchesi, Biava, Birolini, Callioni, De Toma, Fejoia, Il Cipresso, La Berlendesa, La Bironda, Cerri, Daldossi, La Corona, Magri, La Rodola, Pagnoncelli Folceri, Tallarini, Ronco della Fola, Lecchi, Lucchetti e Madaschi. A differenza di altri vigneti, la vendemmia avviene tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Un processo meticoloso, che spesso lega in modo profondo e quasi univoco il produttore alle sue vigne, ad ogni grappolo d’uva, ad ogni acino. Una coccola che dura settimane, un’attenzione e una dedizione che colpiscono e, di questi tempi, sorprendono. Le uve selezionate sono fatte appassire dai 20 ai 50 giorni su graticci, ad una temperatura non superiore ai 15 gradi. Durante la pigiatura si determina il particolare equilibrio tra zuccheri e alcool, evitando di compromettere i profumi. Seguono i giorni (massimo cinque) della svinatura e del travaso, passando poi alla fermentazione dove il mosto viene posto in recipienti in acciaio inox o vetro. Dopo travaso e affinamento si giunge al meritato riposo: un ‘letargo’ che dura due anni almeno, prima di essere imbottigliato. Il vino ottenuto è intenso, nel bicchiere brilla un rosso rubino carico e potente. All’olfatto, profumi speziati e persistenti, diretti, con rimandi alla prugna, ai frutti di bosco, alla rosa canina, marasca e alla salvia sclarea, con il tipico retrogusto amarognolo dei moscati. Il sapore è dolce, gradevole, accarezza il palato e dona a questo vino un sapore armonico, con retrogusto di mandorla. Un vino ottimo con formaggi erborinati e pasticceria secca, ma in realtà splendido da solo, come ogni vino da meditazione che si rispetti.

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LA CREDENZA : \nkZ ]b :g]k^Z Fhk^l\ab

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Ci troviamo a San Maurizio Canavese, in provincia di Torino, e La Credenza è uno di quei luoghi così accoglienti che sembra di stare a casa. Lo scorso anno ha compiuto venti anni di attività grazie anche all’approcio degli chef Giovanni Grasso e Igor Macchia che, interpretando in chiave moderna la cucina tradizionale, sono riusciti a creare un luogo dove mangiare bene e bere anche meglio. Il menù è vario e gradevole e può essere scelto tra quello di degustazione, quello gastronomico e del giorno, ma tutto parte dal territorio, dal Piemonte e dai suoi prodotti tipici come riso, formaggi, tartufo e carni, per poi arrivare ai sapori orientali, ricordo di tanti viaggi degli chef. “Una cucina fusion, non confusion”, come la definisce Giovanni Grasso, che negli anni ha ricevuto riconoscimenti come, nel 2006, la prima stella Michelin. Piatti composti grazie allo studio, alle sperimentazioni, alla ricerca e a tantissima passione. Un viaggio sempre volto verso il futuro, con però i piedi e le radici ben piantati sul territorio. Il locale è stato pensato ad immagine e somiglianza della cucina proposta: la sala piccola, elegante e moderna nelle sculture di Elio Garis, la sala principale e il giardino, una veduta che apre sul verde grazie alle grandi vetrate, dove sorseggiare un calice di vino aspettando la cena. Un piccolo gioiello culinario, a due passi da Torino. www.ristorantelacredenza.it

La sala piccola è impreziosita dalle sculture di Elio Garis A sinistra: gli chef Giovanni Grasso e Igor Macchia

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IN-PRESA FA PRESA SUI GIOVANI : \nkZ ]b FZkbh FbeZgb

Nasce nel 1994 l’iniziativa In-Presa, che si pone l’obiettivo di offrire ai giovani occasioni di formazione, inserimenti professionali, orientamenti e sostegni scolastici. Collaborano con In-Presa oltre 300 fra artigiani e imprenditori della Brianza, che operano in diversi settori (gastronomia e pasticceria compresi), e alcuni dei corsi di formazione professionale riguardano proprio la ristorazione, con corsi triennali per il conseguimento della qualifica professionale in ambito gastronomico e della ristorazione, con il quarto anno conseguimento della qualifica di tecnico della ristorazione e con un percorso IFTS per tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche. Interessante e attinente è anche il progetto Lombardia Eccellente, con il quale viene proposto un percorso, rivolto a ragazzi in situazione di dispersione scolastica, che prevede 600 ore complessive (300 di attività didattica scolastica e 300 di tirocinio formativo) con la collaborazione anche di aziende del settore ristorazione. Ricordiamo che la Cooperativa sociale In-Presa è un Ente accreditato presso la Regione Lombardia per tutte le attività di formazione e orientamento, ed opera anche come Centro di rilevanza regionale per la lotta alla dispersione scolastica. www.in-presa.it

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Alcuni momenti delle attività svolte da In-Presa



SHOWROOM

ELICA IN VIA PONTACCIO : \nkZ ]b <eZn]bh FhemZgb La vocazione di Elica alla sperimentazione e all’esplorazione di nuovi linguaggi si concretizza nel nuovo Elica AirFactory, aperto a Milano in via Pontaccio. Lo showroom infatti, ha cambiato veste per divenire il luogo in cui acquistare pezzi unici, di alto valore artigianale con la qualità e le prestazioni garantite dall’esperienza costruttiva dell’azienda

Nato dalla riflessione attorno al tema della serialità, AirFactory è un progetto di ricerca, dalla forte componente concettuale, che indaga il ruolo del lavoro manuale nel moderno sistema produttivo, il valore dell’artigianalità nella produzione di serie, per esplorare i concetti di unicità, cura e relazione applicati al prodotto. Uno spazio creativo, dedicato ad un pubblico contemporaneo, consapevole e diversificato dove trovare una selezione di cappe Elica, reinterpretate attraverso materiali nuovi per offrire opportunità estetiche all’abitare contemporaneo e nuovi stimoli sensoriali. Cappe uniche proposte in edizione limitata di 11 esemplari per ciascun modello, realizzate con materiali inediti e pregiati in grado di dare valore ad ogni ambiente. Prodotti di qualità, curati nei minimi dettagli, simboli del perfetto connubio tra produzione industriale e sapienza manuale. Per l’inaugurazione di

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AirFactory, Elica ha presentato modelli che si distinguono per qualità, ergonomia e risparmio energetico, realizzati con materiali esclusivi come marmo, travertino, ceramica, rame e vetro. Progettisti e appassionati di design potranno così scegliere la cappa che più risponde alle proprie esigenze e al proprio gusto. Toccare, provare e assemblare, secondo il proprio stile, saranno attività possibili nel nuovo AirFactory, dove la parola d’ordine è sperimentare prodotti esclusivi, ma anche inaspettate sensazioni percettive, instaurando con le cappe e i materiali inedite modalità di relazione. Oltre ai prodotti, i clienti troveranno anche un accurato servizio e saranno accompagnati nella fase di scelta, installazione e utilizzo del prodotto. L’assistenza Elica offrirà, inoltre, una visita preventiva nella location di montaggio e il trasporto a casa, per fornire tutte le informazioni d’uso necessarie e le relative garanzie.


Lo showroom Elica aperto a Milano in Via Pontaccio offre soluzioni per ogni tipo di esigenze progettuali

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SHOWROOM

ENGLISH MOOD, ITALIAN STYLE… IL NUOVO SHOWROOM MINACCIOLO : \nkZ ]^eeZ k^]Zsbhg^ Disegnato dall’architetto Silvio Stefani il nuovissimo showroom Minacciolo, i cui lavori hanno richiesto quindici mesi di impegno, estende il suo percorso emozionale su oltre 1.200 mq, suddivisi in numerosi ambienti che concretizzano l’idea di interior decoration dell’azienda

Protagonista assoluto del nuovo spazio, aperto alla stampa lo scorso inverno, è il programma English Mood, che ha ormai assunto per l’azienda un ruolo assolutamente trainante, non solo a livello di prodotto di punta (e di relative vendite) ma anche e forse soprattutto di ‘sistema d’arredamento e di funzione’ capace di intervenire in tutti gli ambienti della casa: dalla cucina, come è ovvio, ma anche nel living, nel bagno, nelle camere da letto, con proposte che comprendono anche collezioni di complementi d’arredo firmate Minacciolo. Il nuovo spazio espositivo, configurato come ‘vetrina aziendale’, è apertissimo al concetto di ospitalità, tanto da possedere una cucina perfettamente funzionante grazie alla quale i numerosi clienti provenienti da Italia ed estero possono godere di uno spazio di ristoro e relax (e di una enogastronomia all’altezza delle aspettative). L’iniziativa, presentata dalla famiglia Minacciolo al completo unitamente all’architetto Stefani, è, secondo le intenzioni, “il primo necessario passo di un percorso che porterà numerose soddisfazioni all’azienda”.

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Esempi di arredi del nuovo showroom Minacciolo progettato da Silvio Stefani


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MATERICITÀ E DESIGN IN VETRINA Novalinea ha recentemente inaugurato, in pieno centro a Cattolica, il suo nuovo showroom, completamente rinnovato negli spazi e negli allestimenti per sottolineare ed esaltare al massimo il design di ricerca e lo stile essenziale che da sempre contraddistinguono le creazioni dell’azienda

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Alto livello estetico ed ottima funzionalità, sono il risultato di oltre vent’anni di esperienza durante i quali l’azienda ha maturato risultati eccellenti in fatto di gusto, qualità ed efficienza. Lo staff Novalinea affianca ai suoi architetti e designer innovazione e professionalità legate al mondo dell’arredo per proporre cucine firmate e completamente personalizzabili. Ciò è possibile anche grazie all’altissima professionalità della falegnameria, fiore all’occhiello dell’azienda, che si avvale di maestranze dalla decennale esperienza, veri e propri artigiani del legno che realizzano ogni cucina con dedizione e passione. Le cucine esposte nello showroom sono state ideate per sintetizzare al meglio l’ampissima gamma di possibilità che Novalinea offre nella scelta dei materiali, delle finiture, dei colori e della componibilità. La luce naturale che attraversa le grandi vetrate poste su due lati dell’edificio, scolpisce i volumi, esalta le laccature lucide ed opache, sottolinea la matericità dei piani di lavoro in pietra, moltiplica le sfumature cangianti dell’acciaio e del vetro in un vibrante gioco di riflessi. Di sera, la luce discreta delle lampade in stile minimal-retrò, scalda il rigore delle geometrie, accentua il fascino del legno, scivola con passo elegante da una superficie all’altra creando un’atmosfera intima e domestica.

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FATTO IN CASA, È MEGLIO : \nkZ ]b I^``r :]heÛ Ikea ha pubblicato il ricettario intitolato Hembakat är Bäst, tradotto “Fatto in casa è meglio”. Ogni ricetta è illustrata da due immagini: la prima ritrae gli ingredienti in una disposizione inconsueta ed elegante, la seconda i cibi cotti e pronti. Le ricette sono diverse, ma tutte di dolci (ovviamente svedesi), tra cui i famosi biscotti allo zenzero, i dolcetti di mandorle e frutta, i lussekatter (ovvero “i gatti di Santa Lucia”, le focaccine allo zafferano che si preparano per Santa Lucia e per Natale), la torta della foresta nera, e la torta della principessa. L’autore è il fotografo, Carl Kleiner, che sempre per Ikea ha reinterpretato, in modo geometrico, l’altro protagonista del mondo della cucina: l’utensile.

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