DDay.it Magazine n.11

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n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

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EDITORIALE

MOBILE / Guida alle caratteristiche dell’attesissimo sistema operativo Windows Phone 7

Nel corso del 2011 ci sarà un repentino crollo dei prezzi della banda Internet: le offerte di collegamento diventeranno sempre più competitive, a parità di canone le velocità aumenteranno vorticosamente e la base di utenti in banda larga crescerà notevolmente. Nel frattempo, il “sistema” si affanna a farci credere che la rivoluzione della TV di questi anni sia il 3D, ma è già evidente che questa tecnologia resterà marginale diventando presto una “funzione” presente in tutte le TV; a quel punto il 3D sarà privo di ogni valenza commerciale e verrà messo in secondo piano anche dall’industria, diventando poco più di un bollino sui cataloghi; alla fine il 3D sarà utilizzato occasionalmente, prevalentemente per videogiocare. La vera rivoluzione, di cui ancora quotidiani e informazione generalista non parlano, è la possibilità di connettere il televisore o altri apparecchi “da salotto” alla Rete, traendone mille servizi tra cui lo streaming video, anche in HD. La Connected TV è la vera grande novità di cui bisognerebbe parlare, riguardo alla quale bisognerebbe fare pubblicità e i cui servizi bisognerebbe far crescere con impegno anche sui mercati locali, cosa che attualmente non accade. Meglio concentrarsi su qualcosa di duraturo che su un fuoco di paglia.

Approccio “social”e dati “in the cloud”i punti chiave dello smartphone Microsoft che si rivolge anche agli utenti business

Viva le Connected TV Altro che 3D

P.S. Per tutti gli operatori che avranno da ridire per questo atto di poca fiducia (o di realismo) nei confronti del 3D - Siate veramente onesti con voi stessi: chi di voi, pur avendone ampie possibilità, ha avuto voglia e costanza di vedere un film intero in 3D sul TV? Temo pochi. Vogliamo dire nessuno?

Gianfranco Giardina

Windows Phone 7 fa paura a iPhone? di R. Pezzali

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icrosoft ha presentato il sistema operativo destinato agli smartphone: dopo il decollo di iOS e Android, l’azienda di Redmond ha lavorato duro ripartendo da zero per creare qualcosa di nuovo e innovativo, prendendo anche spunto da ciò che di buono hanno fatto i competitor, e sembra aver fatto centro.

I telefoni subito disponibili

Il lancio ufficiale dei primi telefoni avverrà il 21 ottobre, data nella quale saranno disponibili i terminali HTC HD7 e Mozart, LG Optimus 7 e Samsung Omnia. Si tratta di telefoni molto simili che abbiamo già avuto modo di testare: potete leggere le prove in anteprima su queste stesse pagine.

I requisiti hardware

Microsoft ha imposto delle restrizioni per quanto riguarda i terminali: per facilitare gli sviluppatori nella realizzazione delle applicazioni è stata imposta una risoluzione dello schermo pari a 800 x 480 pixel, nessun vincolo invece per quanto riguarda la dimensione dello schermo. I telefoni avranno anche videocamera

HD, fotocamera da 5 Megapixel e display multitouch capacitivo. Windows Phone 7 è decisamente esigente in termini di risorse: la configurazione minima richiesta prevede l’utilizzo di un processore di almeno 1 GHz. Gli smartphone Windows Phone 7 non avranno slot per card di memoria, ma solo memoria integrata da 8, 16 o 32 GB a seconda dei modelli. Microsoft vuole tenere Phone 7 blindatissimo per evitare di minare la stabilità del sistema, una sorta di “Xbox”. Imposta da Microsoft anche una configurazione di bottoni per i terminali: la presenza dei tre tasti Back, Home e Search è obbligatoria.

Interfaccia su misura

Windows Phone 7 avrà un’interfaccia a blocchi attivi. La novità è la possibilità di avere tutto sotto controllo già

MOBILE

Anteprima Windows Phone 7 Già provati da DDAY.it i modelli in arrivo Nelle prossime pagine, tra gli altri contenuti, anche le prime prove dei terminali HTC, LG e Samsung con un video esplicativo Chi decide di passare a Windows Phone 7 fin da subito potrà scegliere il proprio telefono tra i modelli HTC Mozart e HD7, LG Optimus 7 e Samsung Omnia 7. I vincoli imposti da Microsoft non hanno consentito ai produttori di sbizzarrirsi troppo, ma i telefoni si differenziano comunque per alcuni interessanti particolari. Per scoprire il telefono Windows Phone 7 più adatto alle tue esigenze, non ti resta che dare un’occhiata alle nostre video prove in anteprima, a partire da pag. 10 di questo numero.

nella schermata home: mail ricevute, chiamate perse, tweet e feeds, messaggi e mail ricevute. Ogni piccolo segue a pag. 8

IN QUESTO NUMERO...  Google svela la sua TV pag. 2  Le CAM HD Philips, Panasonic e Sony pag. 5  Windows Phone 7 le applicazioni pag. 12  Netbook Dual Boot Acer Aspire One Happy pag. 17  Test: giocare con Playstation Move pag. 18  Reportage: come nasce un gioco per iPad pag. 21  A Parigi va in scena il futuro Canon pag. 24  Test: fotocamera Samsung EX1 pag. 25  Test: docking station Pioneer XW-NAC3 pag. 28  Test: TV Sony Bravia KDL- 55NX810 pag. 29  Test: smartphone Acer Liquid E pag. 31


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

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AUDIO VIDEO / Si avvicina il lancio negli Stati Uniti ed emergono nuovi dettagli di Google TV

AUDIO VIDEO

Lanciato un mini sito web dedicato che spiega nel dettaglio quello che possiamo aspettarci dalla piattaforma

Presentato Revue, un set top box che porta Google TV su ogni TV con ingresso HDMI, ma per ora è solo per gli Stati Uniti

Google (finalmente) svela la sua TV di P. Centofanti

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i avvicina il lancio negli Stati Uniti di Google TV e “big G” finalmente offre un’anteprima un po’ più dettagliata di quello che potremo aspettarci quando la piattaforma sbarcherà anche nel Vecchio Continente. Partiamo da quest’ultimo punto: il motivo del lancio prima negli Stati Uniti è giustificato dal fatto che Google TV offre prima di tutto un nuovo modo di accedere a diversi servizi di streaming, che però al momento sono disponibili unicamente oltreoceano: Netflix, Pandora, Amazon Video on Demand. Google TV avrà il browser integrato per navigare come sul PC di casa e potrà lanciare applicazioni di terze parti, visto che il mini sito che Google ha appena lanciato offre un portale anche per gli sviluppatori. Tra le altre funzionalità spunta anche qualcosa di molto

di P. Centofanti simile all’AirPlay della concorrente Apple: “Fling” dà la possibilità di avviare la riproduzione di contenuti direttamente da uno smartphone Android con un solo tasto, o ancora di utilizzare il cellulare touch-screen come telecomando evoluto. E poi c’è la Google Que, la possibilità di salvare per “dopo” contenuti web,

come video di YouTube, podcast e quant’altro, oltre alla possibilità di gestire la funzione di videoregistrazione digitale dalla normale TV. Per avere un’idea più precisa di quanto può offrire la nuova piattaforma, Google ha pubblicato un video demo su YouTube, accessibile selezionando l’immagine qui sopra.

AUDIO VIDEO / Grande fermento oltreoceano per Google TV, annunciati i prezzi dei prodotti Sony

Sony Google TV: OK, il prezzo è giusto

Lanciati negli States la Google TV e il Google Blu-ray player. I prezzi al pubblico sono decisamente interessanti di R. Pezzali

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ony lancia negli States la prima serie di Google TV siglata GT1. La TV realizzata in collaborazione con Google non arriverà in Italia prima del 2011, ma è bene dare un occhiata a quella che al momento è senza alcun dubbio la piattaforma di Internet TV più evoluta disponibile. I modelli sony della serie GT1 sono quattro, con tagli che vanno dal piccolo 24” al 32”, per arrivare poi al 40” e al 46”. Bianca, con un design molto simile ad un iPhone, la Google TV di Sony ha prezzi decisamente onesti: 599 dollari per il modello più piccolo, 799 dollari, 999 dollari e 1399 dollari rispettivamente per gli altri modelli. Tutte le TV sono Full HD, i tre modelli superiori sono LED Edge, mentre il piccolo 24” è un LCD tradizionale CCFL. Si tratta di TV complete sotto ogni aspetto, con ben quattro ingressi HDMI, quattro ingressi USB e tutte le caratteristiche di

Anche Logitech lancia Google TV

una TV Sony Bravia di fascia media, WiFi incluso. Cambia però il cuore della TV e il telecomando: al posto dell’unità classica in dotazione viene fornito un keypad con tastiera QWERTY indispensabile per muoversi all’interno del sistema operativo di Google, mentre il cuore è una CPU Intel. Google TV scaricherà applicazioni dall’Android Market, si collegherà a smartphone Android e avrà all’interno anche un browser e altre applicazioni preinstallate. Chi già dispone di un TV di alto livello e non vuole rinunciare all’esperienza Google può sempre puntare sul Blu-

ray NSZ-GT1, dotato di un processore Atom e di connessione Wi-Fi, che integra Google TV insieme alle funzioni di riproduzione tradizionale. Il Blu-ray costerà solo 399 dollari e avrà il telecomando QWERTY e quattro porte USB.

Revue è un set top box con una nutrita serie di accessori per portare Google TV su un qualsiasi televisore dotato di ingressi HDMI. Si tratta di prodotti destinati al mercato americano, con il lancio per l’Europa previsto per il 2011. Revue è basato su processore Intel Atom CE4100 a 1.2 GHz, integra il Wi-Fi 802.11n, ha un’uscita HDMI 1.3 e un ingresso HDMI per il collegamento di un ricevitore digitale esterno ed è in grado di controllare tutti i dispositivi del proprio impianto tramite una serie di emettitori IR posti sugli spigoli. Logitech ha integrato in Revue la tecnologia utilizzata dai telecomandi “intelligenti” della gamma Harmony. Revue verrà accompagnato da una tastiera senza fili, ma sarà disponibile anche un mini controller opzionale con tastiera QWERTY, il Logitech Mini Controller. Logitech lancerà anche delle applicazioni gratuite per iPhone e smartphone Android per controllare Google TV tramite cellulare. L’ultimo accessorio è costituito dalla webcam TV Cam che permetterà di effettuare videochiamate con il servizio di Logitech stessa e presumibilmente con le applicazioni che diverranno disponibili sulla piattaforma. Logitech offrirà delle sue applicazioni pre-caricate tra cui un media player per la riproduzione di file multimediali da periferiche USB (due le porte presenti sul Revue) o da periferiche DLNA in rete. Negli Stati Uniti Revue sarà disponibile a un costo di 299,99 dollari (tasse escluse).


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AUDIO VIDEO

Radiocubo: FM DAB, iPhone e web

Brionvega ripropone la TS525 in veste moderna: Radiocubo.it concentra tutte le tecnologie radio in un design intramontabile

AUDIO VIDEO / L’intera gamma di TV Quattron, i prezzi e l’intervista al Direttore Marketing Sharp

Sharp amplia la gamma di TV Quattron

Accanto ai due Quattron 3DTV arrivano altri interessanti modelli con interfaccia Aquos .Net + e funzionalità web di R. Pezzali

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bbiamo già visto le TV Sharp Aquos Quattron 3DTV all’IFA di Berlino, che a breve saranno oggetto di un nostro test. La gamma di TV Quattron però non si limita ai TV 3D, ma si amplia con nuovi modelli dotati di interfaccia Aquos Net+ e di funzionalità web. Alla presentazione ufficiale abbiamo potuto osservare da vicino tutti i nuovi prodotti e abbiamo anche scambiato quattro chiacchiere con il Direttore

di R. Pezzali Come già annunciato, Brionvega torna al passato guardando al futuro: Radiocubo.it, nome in codice TS525, è la riproposizione della mitica radio disegnata nel 1964 da Marco Zanuso e Richard Sapper con all’interno la più avanzata tecnologia radio disponibile. Radiocubo.it racchiude Radio Internet, FM, Dab e Dab+, una docking station per iPhone e iPod e un telecomando. Brionvega ha tutto quello che serve: un’antenna tradizionale per la radio FM, la funzione radiosveglia, una connessione di rete wired o wireless per connettersi alle webradio oppure alla rete locale e un display LCD per gestire il tutto. Disponibile nei colori bianco neve e arancio sole, la nuova TS525 ha anche una vasta gamma di accessori: possiamo aggiungere una seconda cassa acustica, un subwoofer e volendo anche un lettore CD. Quest’ultimo purtroppo si collega sul frontale, e la cosa può dare un po’ fastidio. Il costo della TS525 si aggirerà intorno ai 500 euro, mentre è ancora da decidere il prezzo degli accessori. Durante la presentazione abbiamo girato un breve video, accessibile sul web selezionando l’immagine.

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Marketing di Sharp, Alberico Lissoni. L’audio dell’intervista, purtroppo, a causa di qualche problema tecnico, non è dei migliori; l’intervista è comunque accessibile selezionando l’apposito collegamento. Qui a destra riportiamo un estratto del listino Sharp con i prezzi dei modelli introdotti, affiancati dalle principali caratteristiche tecniche. L’intera gamma di TV è già disponibile in vendita.

video

Sul canale DDAYVideo di YouTube è stato pubblicato il video con l’intervista al direttore marketing di Sharp Alberico Lissoni. Clicca qui per andare direttamente al video.

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AUDIO VIDEO / L’ampliamento dell’offerta on demand potrebbe imprimere una svolta a Internet TV

Panasonic gioca duro: adult on demand A novembre il Movie Store Acetrax accessibile tramite Vieracast potrebbe aprire anche al mercato hardcore di R. Pezzali

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l futuro delle Internet TV si gioca anche sul piano dei contenuti e dell’on demand. In un’Italia orfana di Netflix e di altri servizi di noleggio e acquisto di film online in streaming a prezzi competitivi, le aziende sono alla disperata ricerca di nuove strade per “pompare” questo business. Purtroppo, l’abbiamo già visto, in Italia non si riesce ad abbassare il prezzo medio di noleggio dei film, pertanto può essere utile ampliare l’offerta con altri servizi. Panasonic in particolare ha da tempo integrato e attivato anche in Italia un servizio di noleggio online affidato ad Acetrax, e secondo alcuni rumors proprio Acetrax si appresta ad aggiungere sulla piattaforma anche contenuti vietati ai minori. La storia insegna che il settore adult ha da sempre avuto un ruolo di rilievo nello sviluppo del mercato home video, accompagnando anche in qualche caso l’affermazione di un supporto o di una nuova tecnologia.

Questa mossa quindi potrebbe far decollare questi servizi che fino ad oggi sono in parte inutilizzati. Ricordiamo che grazie ad Acetrax i possessori di una TV Viera potranno noleggiare in video on demand contenuti video, e questi contenuti saranno visibili in streaming direttamente sulla

TV senza archiviazione. Se i rumors fossero confermati, Panasonic sarebbe la prima azienda a fornire, oltre ai normali film, anche contenuti a luci rosse, non disponibili al momento su nessun’altra periferica hardware dotata di servizi di noleggio film online.


PANASONIC TI PORTA NEL MONDO 3D CON I TV VIERA 600Hz 3D

L’assoluta qualità d’immagine della nostra gamma di TV Viera 2D arriva oggi anche in 3D. Apri i tuoi occhi ad un nuovo mondo di colori intensi, neri profondi e a immagini in movimento chiare e definite come non mai, grazie alla tecnologia 600Hz. Immergiti nel mondo 3D. C’è il 3D. E c’è il 3D dei TV Viera 600Hz 3D.

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AUDIO VIDEO / Il supporto al sistema MHP arriva su altri TV, anche se ancora latitano le applicazioni compatibili

p.

Philips: MHP, CAM HD e prezzi ritoccati al ribasso L’azienda olandese ha annunciato la certificazione bollino gold per i TV e l’arrivo della CAM HD. Ritoccati anche i prezzi di alcuni TV di R. Pezzali

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ioggia di novità in casa Philips. L’azienda olandese infatti ha comunicato di aver raggiunto l’accordo per la certificazione dei primi TV, che prevede l’inserimento a listino di alcuni modelli dotati di decoder digitale terrestre MHP, quindi certificati bollino gold. I primi a ricevere ufficialmente l’upgrade saranno i TV della serie 5000, con i modelli bollino gold distinguibili non solo dallo sticker, ma anche dalla sigla. Tutti i prodotti dalla serie 5605H/12 sono stati sostituiti dai codici MHP, quindi i nuovi modelli saranno siglati: • 52PFL5605M/08 • 46PFL5605M/08

• 40PFL5605M/08 • 32PFL5605M/08 Philips annuncia anche l’arrivo della sua CAM HD, disponibile nei negozi dal mese di dicembre. Gradita sorpresa infine l’annuncio del ritocco verso il basso dei prezzi di alcuni TV: il 32” della serie 9000, ad esempio, viene ribassato di circa 200 euro, passando da 1399 a 1199 euro. Entra a listino anche la TV 21:9 3D, ben 3.999 euro. Philips completa infine la migrazione al 3D aggiungendo via software la compatibilità 3D anche ai sistemi stereo, agli Home Cinema e alle soundbar: dopo i Blu-ray, anche tutti questi prodotti saranno compatibili 3D dopo un aggiornamento scaricabile gratuitamente dal sito Philips. Per la precisione si tratta delle soundbar HTS9140 e HTS7140, del SoundHub 2.1 HTS5220 e HTS3260 e degli Immersive Sound 5.1 HTS9520 e HTS5560.

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AUDIO VIDEO / Sony porta l’alta definizione sui TV con slot CI+

AUDIO VIDEO / Certificazione DGTVi e CAM HD per Panasonic

La CAM HD funziona con i TV Bravia bollino silver e gold e permette di ricevere tutti i programmi a pagamento in alta definizione DVB-T

Insieme alla certificazione “bollino silver” per tutti i TV della gamma 2010 arriva la CAM HD per la visione dei programmi HD a pagamento

di P. Centofanti

di M. Dalli

Disponibile la CAM HD Sony I TV Panasonic sono “silver”

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ony ha annunciato la disponibilità della sua CAM HD, il modulo CI+ che permette di utilizzare le tessere delle Pay TV italiane su digitale terrestre anche per la visione dei programmi in alta definizione.

La CAM per funzionare necessita che il TV supporti il Common Interface Plus e non è compatibile con televisori più vecchi, anche se già dotati di ricevitore digitale terrestre per l’alta definizione. Al momento gli unici canali in alta definizione a pagamento sono quelli di Mediaset Premium. La CAM HD Sony CAM non è al momento compatibile con la futura programmazione di Europa 7, che comunque necessiterà di un ricevitore in tecnologia DVB-T2. La CAM HD Sony può essere utilizzata con tutti i TV Bravia con bollino silver e gold.

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GTVi ha finalmente certificato i TV Panasonic della gamma 2010, sia plasma che LCD. L’ente ha rilasciato il bollino silver per tutti i modelli, ad eccezione dell’LCD TX-L19C20 (il cui slot è solo CI, non CI+). Il bollino silver, lo ricordiamo, certifica la compatibilità del TV con le trasmissioni in alta definizione, anche quelle a pagamento tramite slot

Common Interface Plus. A questo proposito, Panasonic ha contemporaneamente annunciato anche l’arrivo sul mercato della “sua” CAM HD, dotata di due slot per schede (di cui una in formato SIM) e compatibile con i programmi di Mediaset Premium e Dahlia (anche per i canali in alta definizione). La CAM è già disponibile in vendita con prezzo al pubblico di 99,90 euro.


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

AUDIO VIDEO

L’aggiornamento AirPlay Marantz costa 49 euro

AirPlay, la tecnologia di Apple per inviare in streaming musica (e video) da iTunes e iOS, sta riscuotendo un discreto successo presso i produttori di componenti Hi-Fi. Marantz ha annunciato che da novembre sarà disponibile un aggiornamento software per l’amplificatore SR7005, il pre AV7005, il lettore di rete NA7004 e il Melody Media (M-CR603). Iniziativa lodevole, se non fosse che l’aggiornamento avrà un costo di 49 euro. Una politica differente da Denon, che per i suoi amplificatori ha deciso di introdurre AirPlay di base.

AUDIO VIDEO / Sharp espone al CEATEC un BDXL da 35 mm

Sharp mette a dieta il BD Recorder Il prototipo di registratore Blu-ray Disc Sharp per raggiungere lo spessore record di soli 35 millimetri deve però rinunciare all’hard disk interno di M. Dalli

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er dimostrare le potenzialità del formato BDXL, il nuovo Blu-ray Disc registrabile multi-strato con capacità fino a 128 GB, Sharp - che era stata la prima azienda ad adottare il nuovo formato - ha portato al CEATEC un prototipo di videoregistratore spesso appena 35 mm. Dietro al profilo ultra slim c’è il trucco: l’hard disk tanto caro ai giapponesi se n’è dovuto andare. Ma proprio perché il nuovo supporto sarebbe molto più capiente di un

normale Blu-ray Disc, del disco fisso non ce ne sarebbe più bisogno. Purtroppo Sharp sembra dimenticare il costo non esattamente trascurabile dei supporti e il fatto che la maggior parte delle registrazioni siano del tipo “usa e getta”. Sharp non avrebbe rivelato dettagli sulla possibile commercializzazione del Recorder, ma pare che il prezzo potrebbe essere basso, grazie alla maggiore semplicità di funzionamento dovuta proprio all’assenza dell’Hard Disk Recorder.

p. PEOPLE & MARKET

Nel 2015 i TV 3D saranno 50 milioni Secondo una ricerca della ABI, entro il 2015 saranno oltre 50 milioni le TV 3D, la maggior parte con funzionalità di connessione Web

di R. Pezzali

DIGITAL IMAGING / Corsa ai Megapixel per gli smartphone AUDIO VIDEO

Il TV LED gigante di LG arriverà solo nel 2011

LG ha finalmente ufficializzato la data di lancio per il TV 3D retroilluminato a LED più grande del mondo. Il 72LEX9 da 72 pollici sarà infatti disponibile a partire dal secondo trimestre del 2011, ma a che prezzo è ancora un mistero. Per chi se lo fosse perso, il 72LEX9 era stato presentato all’IFA lo scorso settembre: si tratta di un pannello con tecnologia Full LED e TruMotion 400 Hz. In campo multimediale il TV avrà connettività DLNA e la piattaforma NetCast di LG.

Sony esagerata: fotocamera da 16 Megapixel per gli smartphone Il colosso giapponese ha avviato la commercializzazione del primo sensore per telefoni cellulari da 16,41 Megapixel Exmor R, ma serve? di M. Dalli

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er quelli convinti che “di più è meglio”, Sony ha annunciato un nuovo sensore fotografico per smartphone capace di scattare immagini a ben 16,41 Megapixel. Si tratta di un sensore CMOS “Exmor R” di tipo back-illuminated, in grado tra l’altro di riprendere video 1080p a 30 fotogrammi al secondo o 720p a 60. Sony dichiara di aver migliorato la qualità di immagine e abbassato il rumore, come si può notare dalla

comparazione qui sotto, nonostante la ridotta dimensione delle celle fotosensibili (un pixel è grande 1,12 micrometri). Rimane però il dubbio sulla reale necessità di avere un sensore con tanti Megapixel quanti ne ha una moderna reflex, ma destinata ad uno smartphone. Se siete curiosi di sapere come si comporta in situazioni reali, bisognerà però attendere ancora qualche mese: la disponibilità è prevista per i primi mesi del 2011.

Secondo gli analisti, il mercato delle TV 3D si sta muovendo più rapidamente di quanto si creda, e le stime sono state riviste ipotizzando il raggiungimento dei 50 milioni di unità entro il 2015. Il dato comunque non è ottimistico, ed è probabile che si arrivi davvero a raggiungere un tale traguardo grazie all’inserimento della funzione 3D nei TV di fascia sempre più bassa. Samsung, per esempio, ha recentemente messo in commercio negli Stati Uniti un plasma 3D 720p ad un costo inferiore ai 1000 dollari e sicuramente per Natale anche in Italia arriverà qualche super offerta da poco più di 1000 euro. La verità sta probabilmente nel mezzo: l’interesse della gente verso il 3D, o meglio la curiosità, sta sicuramente crescendo, ma è anche vero che dal prossimo anno sarà impossibile comprare un TV di fascia medio-alta senza 3D integrato. Un po’ come il 100 Hz, la connessione web, la porta USB e il DLNA: è possibile oggi comprare un TV di fascia alta senza queste funzionalità? Sicuramente no. Ecco perché, comunque, nel 2015 si raggiungeranno davvero i 50 milioni di TV 3D. Sarebbe veramente interessante invece capire se nel 2015 ci saranno veramente almeno 150 milioni di occhiali 3D.


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

PEOPLE & MARKET / Vodafone lancia il progetto “1000 comuni”, obiettivo da raggiungere in tre anni

Progetto 1000: Vodafone spinge su Internet un comune al giorno in banda larga HSDPA Lancio in grande stile per il nuovo progetto che prevede il collegamento con copertura radio 3G delle aree non raggiunte dalla banda larga. Si parte dal prossimo mese di gennaio con servizi a 2 Mbit/sec di P. Centofanti

V

odafone ha annunciato il progetto “1000 comuni”, la soluzione del colosso delle telecomunicazioni per risolvere l’annoso problema del Digital Divide in Italia. L’idea è quella di estendere la copertura radio HSDPA a partire da quei comuni (e sono più di 1800 per un totale di oltre 7.000.000 di abitanti) che sono attualmente del tutto privi di accesso a Internet a larga banda. A partire da gennaio 2011 Vodafone si impegna ad attivare la copertura HSDPA in un comune al giorno e così via, fino a raggiungere il numero di 1000 comuni “salvati” dal Digital Divide. Vodafone non promette soluzioni miracolose, ma molto concretamente punta a offrire accessi con velocità minima media di 2 Mbit/s, comunque un ottimo inizio rispetto alla totale assenza di servizi xDSL nei comuni interessati dall’iniziativa. L’azienda investirà per l’operazione la cifra di 1 miliardo di euro e parallela-

mente lavorerà per aumentare le prestazioni della rete esistente. L’iniziativa potrà essere seguita sul portale www.1000Comuni.vodafone.it, dove Vodafone raccoglierà anche segnalazioni e richieste da parte di cittadini e amministrazioni locali per aderire all’iniziativa. L’offerta commerciale sarà invece quella esistente relativa alla Vodafone Station e non sono previste al momento tariffe particolari.

Il progetto è stato presentato dall’Amministratore Delegato di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo, che ha anche mostrato la roadmap dell’operatore per l’aumento della velocità dati offerta dalla propria rete. Per quanto riguarda la rete radio di nuova generazione LTE, i primi servizi commerciali sono attesi per il 2013: la velocità di connessione potrà raggiungere i 40 Mbit/s.

PEOPLE & MARKET / Il New York Times svela l’incontro tra i dirigenti delle due società

Adobe e Microsoft alleate contro Apple?

p. PEOPLE & MARKET

In Francia aiuti di Stato per chi scarica musica

Arriva una nuova strategia per combattere la pirateria e come sempre è la Francia la nazione in prima fila. Il Governo francese ha investito 25 milioni di euro in incentivi, destinati a coloro che si abbonano a piattaforme di download e streaming legali. Chi compra una tessera per il download del valore di 50 euro pagherà solo 25 euro, il resto verrà pagato dallo Stato. La tessera potrà essere usata per abbonarsi ad una serie di servizi selezionati e ogni persona potrà comprare solo una tessera all’anno. L’Unione Europea ha promosso l’iniziativa, sperando che venga adottata anche in altri mercati. Dal canto suo, il Governo francese spera che in cambio di questo aiuto di stato gli operatori abbassino il costo degli abbonamenti e estendano la loro durata, così da incentivare ancora di più i giovani a scaricare legalmente. Al momento l’operazione dovrebbe essere valida solo per i servizi che offrono scaricamento infinito di brani dietro pagamento di canone mensile, come ad esempio per la proposta Zune Pass.

Una delegazione di Microsoft guidata da Steve Ballmer pare si sia incontrata in segreto con il CEO di Adobe. Obiettivo dell’incontro: probabilmente mettere a punto possibili strategie per contrastare il “nemico” Apple di P. Centofanti

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l New York Times ha scoperto che Steve Ballmer e altri dirigenti di Microsoft si sono incontrati in segreto negli scorsi giorni con il CEO di Adobe, Shantanu Narayen. In cima ai pensieri delle due compagnie ci sarebbe niente meno che Apple, percepita sempre più come una minaccia dalle due aziende. Adobe è entrata in rotta di collisione con l’azienda di Jobs in seguito all’esclusione di Adobe Flash dal sistema operativo dei dispositivi iOS e iPhone. D’altra parte, Microsoft ha visto il suo Windows Mobile venire letteralmente spazzato via dall’iPhone e cerca solo ora il riscatto con l’imminente lancio

di Windows Phone 7, ma partendo in netto svantaggio dietro a Google e, appunto, Apple. Il New York Times non conosce nel dettaglio i termini dell’incontro, al centro del quale ci sarebbe comunque l’intenzione di stringere un’alleanza per “agguantare” il nuovo rivale. Il quotidiano americano, citando qualcuno al corrente dell’incontro, svela come già anni fa Microsoft fosse quanto meno interessata a una possibile acquisizione della software house specializzata in prodotti di creatività e non esclude che i tempi potrebbero essere maturi per riaprire la questione: con l’ascesa di Apple e Google, i rischi di incorrere

Estratto dal quotidiano online www.dday.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009

direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Cristina Dainese, Claudio Stellari, Greta Genellini

nelle spiacevoli attenzioni dell’antitrust si sono sensibilmente ridotti. Adobe, dal canto suo, non smentisce che l’incontro sia avvenuto, ma ovviamente non scende nel particolare dei temi toccati. Microsoft invece si è rifiutata di commentare la notizia.

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n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

p. MOBILE

Windows Phone 7 segue da pag. 1

blocco dell’interfaccia è un widget attivo, non una semplice icona. La homepage viene assemblata dall’utente secondo i propri gusti e non c’è nulla di fisso o predeterminato: paradossalmente si potrebbe addirittura eliminare dalla homepage la parte telefonica, trasformando lo smartphone in un Personal Connected Messenger. Ogni piccola cosa può essere trasformata in un blocchetto della home; in pratica, non ci saranno due telefoni uguali: ogni smartphone sarà su misura per chi lo usa. I blocchi possono occupare o una posizione (quadrati) o una posizione doppia. Si può personalizzare il colore dello sfondo e dei bottoni scegliendo tra otto diversi colori.

A tutto social

La parte “social” è una delle sezioni più importanti di Windows Phone 7: la rubrica contatti e lo spazio foto e musica sono attivi e sincronizzati con il cloud di contatti dell’utente. Questo vuol dire che, quando cerchiamo un nome in rubrica, vedremo anche eventuali aggiornamenti del profilo di Facebook e MSN di quel contatto, con possibilità di interagire e commentare. Anche la foto dell’utente si aggiorna con quella del profilo di Facebook o MSN Messenger. Una cosa simile avviene anche per le altre foto: oltre a quelle presenti sullo smartphone e a quelle scattate con la fotocamera, si potranno vedere e commentare in tempo reale tutte le foto dei contatti attivi sulla rete.

Flash non c’è, Silverlight sì

Così come iOS dell’iPhone, anche Phone 7 non supporterà Flash per la navigazione web. Ci sarà però Silverlight, software analogo a Flash player realizzato da Microsoft e alla base della piattaforma di sviluppo Apps di Phone 7. Non è escluso che in futuro possa però essere integrato Flash.

Durata della batteria standard

La durata della batteria dipende dai telefoni, anche se difficilmente si raggiungeranno i due giorni di durata. A seconda dell’intensità d’uso, la batteria potrà durare un giorno intero o anche 36 ore, ma con un intenso utilizzo del 3G l’autonomia si riduce.

Poca personalizzazione

Microsoft ha blindato il sistema operativo impedendo per ora di fatto ai produttori di personalizzare l’interfaccia. Non si vedranno quindi sugli smartphone WP7 interfacce alternative come HTC Sense o simili. Per i produttori ci sarà la possibilità di personalizzare solo tre blocchi dell’interfaccia, che potranno riempire con applicazioni proprie.

Teethering, multitasking copia & incolla

Windows Phone 7 inizialmente sarà orfano di alcune funzioni: il teethering al momento non è disponibile, così come il “copia e incolla”. Il multitasking è invece limitato ad alcune applicazioni: sarà possibile ascoltare la radio e la musica mentre si naviga in Internet e allo stesso tempo si potrà salvare automaticamente una bozza se si passa dall’applicazione mail al browser.

Il market di applicazioni

In un primo periodo Windows Phone 7 sarà carente come disponibilità di applicazioni: ne sono previste inizialmente 500, tra le quali però non mancheranno quelle attualmente più diffuse per iPhone e Android. Microsoft per il Marketplace dovrebbe offrire la possibilità di provare le App prima di acquistarle, un’opzione senza dubbio interessante.

Giocare con Phone 7

Tra i tanti mattoncini dell’interfaccia di Windows Phone 7 non manca quello dedicato al gaming, per la precisione quello di Xbox Live. Chi è già registrato a Xbox Live potrà richiamare il proprio profilo gametag e interagire con i suoi amici, mentre chi non ha ancora un profilo potrà crearne uno. A breve dovrebbero essere disponibili circa 100 giochi arcade per Windows Phone 7 e molti sviluppatori hanno annunciato il loro supporto.

Phone 7 per il business

Il nuovo sistema operativo per smartphone di Microsoft strizza l’occhio anche all’utenza business: è possibile configurare account multipli Exchange anche in push e soprattutto è già disponibile Office per l’editing di documenti Word e Excel.

Zune per la musica

Microsoft ha implementato il software Zune per la riproduzione audio e video, che quindi arriva per la prima volta in Italia e che promette davvero bene. Sarà possibile effettuare ricerche per artista e album, organizzare playlist e tracce musicali, proprio come si fa con l’iPod e l’iPhone. Dall’hub Zune si può accedere anche al marketplace per acquistare brani musicali protetti dal DRM Microsoft. Chi non vuole acquistare i singoli brani può comprare Zune

Pass che, a fronte di un canone mensile, permetterà l’accesso a tutti i brani desiderati. Quando si interrompe il pagamento però non sarà più possibile continuare l’ascolto dei brani già selezionati.

Ricerca con Bing

Sugli smartphone WP7 è inserito un tasto dedicato alla ricerca globale, che rintraccia le informazioni sul telefono stesso, ma anche sul web tramite Bing. Purtroppo non è possibile cambiare il provider di ricerca (per esempio Google) assegnato a quel tasto, dedicato solo a Bing.

Sincronizzazione con il computer e con il cloud

Così come iPhone ha iTunes, Windows Phone 7 ha Zune Software. Zune sincronizzerà applicazioni, foto, musica e video tra computer e dispositivo, sia via USB sia in modalità Wi-Fi. Grazie a Windows Live Skydrive gli utenti avranno a disposizione anche uno spazio web di 25 GB per archiviare preferenze, file multimediali e documenti sul cloud, permettendo così di averli sempre disponibili, a portata di rete. La versione attuale di Zune è disponibile solo per PC, ma Microsoft ha annunciato ufficialmente che entro fine anno sarà disponibile la versione del programma per Mac OS X, in grado di sincronizzare gli smartphone Windows Phone 7. Si tratterà all’inizio di una versione beta, ma è un’ottima notizia, oltre che un piccolo smacco a Steve Jobs. Tutti contenti? Non proprio: l’annuncio parla di sincronizzare solo “alcuni contenuti” col Mac: quali, però, non si sa. Nessun annuncio è stato inoltre fatto per Linux, anche se la scarsa penetrazione sul mercato del sistema operativo del “pinguino” fa pensare che non vedremo nessun programma ufficiale; speriamo però in qualche tool di terze parti.



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MOBILE / Abbiamo provato in anteprima HTC Mozart e HTC HD7, i primi modelli che saranno in vendita nel nostro Paese

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HTC fa poker: i telefoni Windows Phone 7 saranno 4 Il produttore taiwanese lancerà entro l’anno 4 smartphone Windows Phone 7 con caratteristiche differenti, dedicati ad esigenze specifiche di M. Dalli

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orte della sua storica partnership con Microsoft, HTC entra nel mercato di Windows Phone 7 con ben cinque terminali, di cui uno destinato al solo Nord America. Degli altri quattro, uno arriverà entro fine anno e avrà come target una clientela professionale (con tastiera Qwerty a scorrimento simile all’HTC Desire Z); uno sarà legato a un noto operatore britannico e non è ancora certo se verrà importato anche nel nostro Paese. Due infine arriveranno a breve: si tratta dei modelli HTC 7 Mozart e HTC HD7.

Mozart è uno smartphone votato alla multimedialità, ha uno schermo LCD da 3,7 pollici, corpo unibody in alluminio con grip in gomma per migliorare la presa e fotocamera da 8 Megapixel con flash allo Xenon. L’HTC HD7, invece, si unisce alla famiglia degli smartphone HD con il suo schermo LCD da 4,3 pollici, fotocamera da 8 Megapixel con flash LED e una pratica clip per tenere il telefono sollevato mentre si guardano i video. Entrambi i telefoni avranno 8 GB di memoria integrata, non espandibile, CPU da 1GHz, connettività HSDPA, Wi-Fi, Blue-

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Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video delle prime impressioni di uso dei telefoni HTC. Clicca qui per andare direttamente al video.

tooth e GPS. La batteria sarà da 1300 mAh, sufficiente ad arrivare a fine giornata con un uso intenso. Il prezzo di questi due terminali sarà di 549 euro per l’HTC 7 Mozart e di 599 euro per l’HTC HD7. Niente personalizza-

zione dell’interfaccia per una precisa policy Microsoft e quindi non vedremo HTC Sense, il cavallo di battaglia del produttore taiwanese, se non in un’applicazione chiamata HTC Hub che raccoglie alcuni programmi.

MOBILE / Dopo Android con i modelli Optimus GT, One e Chic, LG chiude il cerchio con Optimus 7. Sarà uno dei primi terminali WP7 in vendita

LG Optimus 7, il Windows Phone 7 meno costoso

Dotazione tecnica di tutto rispetto per Optimus 7: processore da 1 GHz e ben 16 GB di memoria per un telefono dall’ottimo rapporto qualità / prezzo di R. Pezzali

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G punta alla sostanza offrendo un terminale Windows Phone 7 dall’ottimo rapporto qualità/ prezzo (solo 399 euro) e ben carrozzato come hardware, ben costruito, di dimensioni abbondanti ma leggero e maneggevole. Lo schermo da 3,8” è ampio e offre una sensibilità davvero ottima. Sotto la scocca trova spazio un processore da 1 GHz affiancato da 16 GB di memoria interna: LG raddoppia la quantità di memoria offerta dai competitor Samsung e HTC, ferma a soli 8 GB: un dato importan-

te, considerando che per policy di Microsoft non c’è lo slot microSD di espansione. L’LG Optimus 7 è completissimo anche sotto il profilo della connettività: offre Wi-Fi, Bluetooth, 3G e GPS. LG Optimus 7 ha una batteria da 1500 mAh, che garantisce un’autonomia di almeno un giorno. La fotocamera posteriore è di 5 Megapixel con flash e microspecchio per autoritratti e può anche riprendere video a 720p. Come i pulsanti di scatto delle compatte digitali, anche quello dell’Optimus 7 ha

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Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video delle prime impressioni d’uso dello smartphone LG Optimus 7. Clicca qui per andare direttamente al video.

due posizioni, una intermedia per la messa a fuoco e quella finale per lo scatto. LG ha inserito un paio di applicazioni interessanti: la prima è una sorta di Around Me che sfrutta il GPS, la bussola e la fotocamera per cercare

i punti di interesse vicini in stile realtà aumentata, la seconda permette di inviare sulle TV DLNA contenuti audio e video in streaming. Il prezzo dell’Optimus 7 è di 399 euro e sarà in vendita dal 21 ottobre.


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MOBILE / Un solo smartphone Windows Phone 7 per Samsung (almeno per ora): Omnia 7 è il suo nome

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Samsung Omnia 7, il Windows Phone Super AMOLED Omnia 7 si distingue per lo splendido schermo Super AMOLED da 4 pollici, capace di ottime prestazioni senza però gravare sui consumi di M. Dalli

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nche Samsung fa parte dei produttori pronti fin dal debutto ad offrire uno smartphone Windows Phone 7: il modello in questione non poteva che chiamarsi Omnia 7 (549 euro). Il telefono è dotato di connettività HSPA, Wi-Fi N, Bluetooth 2.1, GPS e ha una fotocamera da 5 Megapixel con flash LED capace anche di riprendere video a 720p. L’Omnia 7 si avvale di un processore Qualcomm da 1 GHz e 8 GB di memoria, anche in questo caso non espandibili.

Ciò che si fa notare, invece, è lo schermo Super AMOLED da 4 pollici, in grado di restituire un’ottima profondità d’immagine, riducendo però i consumi energetici. La batteria, da 1500 mAh, dovrebbe infatti garantire una giornata abbondante di lavoro intenso. Per quanto riguarda il software, Samsung offre un piccolo hub in cui controllare le previsioni meteo, notizie tramite feed RSS e l’andamento del mercato azionario.

Nel video, accessibile dall’apposito link, è possibile vedere il nuovissimo Samsung Omnia 7 in azione.

video

Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video delle prime impressioni di uso dello smartphone Samsung Omnia 7. Clicca qui per andare direttamente al video.

MOBILE / Presentata una tecnologia innovativa per i display OLED

MOBILE / In arrivo uno smartphone Android potentissimo

Nemoptic ha mostrato una tecnologia capace di trasformare un display OLED a colori in un OLED in bianco e nero riflessivo: perfetto per e-book e tablet

Il produttore statunitense starebbe sviluppando in gran segreto un rivoluzionario smartphone Android in grado di far impallidire quelli attuali

OLED Dual Mode il display che si trasforma

di P. Centofanti

di R. Pezzali

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otrebbe essere l’uovo di Colombo per tablet ed e-book reader: Nemoptic infatti ha mostrato un display Dual Mode capace di funzionare in modalità attiva come un OLED a colori e in modalità passiva come un display in bianco e nero con una resa simile a quella di un ebook e quindi con consumo di corrente solo quando si girano le pagine. Questa tecnologia applicata ad un tablet permetterebbe di avere un ottimo display a colori quando si usa il disposi-

Motorola lavora sul “Terminator” degli Android

tivo a casa, ad esempio per navigare in Internet o quando si desidera visualizzare immagini, e di trasformarlo all’occorrenza in un display stile E-Ink per leggere libri o riviste all’aperto, dove non serve illuminazione, ma invece ha importanza l’autonomia di funzionamento. Il video qui accanto mostra la tecnologia al lavoro. Serviranno però ancora parecchi anni prima che sia possibile implementarla su schermi di grandi dimensioni.

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no smartphone Android come nessuno ha ancora visto: più potente e soprattutto in grado di portare finalmente il mondo del gaming sul sistema operativo di Google, nome in codice “Terminator”. È questa l’arma segreta che Motorola starebbe preparando con grande riserbo, con un lancio previsto per il prossimo anno, probabilmente in vista della annunciata separazione in due società di Motorola, con una divisione dedicata esclusivamente al mercato dei cellulari. Secondo le indiscrezioni, si tratterebbe di uno smartphone con processore Dual-Core nVidia Tegra 2, e basato sulla prossima versione di Android denominata Gingerbread. L’hardware sarebbe in realtà già pronto e Motorola starebbe proprio

aspettando che Google completi il lavoro sulla nuova versione del sistema operativo, che dovrebbe per l’appunto offrire il supporto per schermi più grandi e maggiormente risoluti e consentire di spingere l’acceleratore sulle prestazioni a livello grafico. L’obiettivo di Google sarebbe infatti quello di colmare il divario che si è creato con Apple proprio a livello di videogiochi.


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MOBILE / Il successo di WP 7 dipenderà anche dalle applicazioni: vediamo quelle previste da Microsoft al lancio per il nostro Paese

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Windows Phone 7: le applicazioni sono “giuste”?

In Italia per ora si punta sull’informazione: le applicazioni sono ancora poche, ma la disparità di trattamento nei confronti degli Stati Uniti è evidente di P. Centofanti

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hi ha seguito l’evento del lancio di Windows Phone 7 avrà notato che, dopo l’introduzione di Steve Ballmer, la presentazione italiana ha seguito un percorso diverso, “staccandosi” da quella americana, per introdurre i dettagli relativi al nostro Paese. Che Microsoft e i partner hardware seguano diverse strategie per i diversi Paesi è assolutamente naturale oltre che necessario, ma se andiamo a confrontare i due eventi - quello americano e quello italiano - alcune importanti differenze lasciano decisamente l’amaro in bocca. Ci riferiamo soprattutto alla presentazione delle applicazioni che saranno disponibili al lancio e in particolare alle diverse “prime scelte” selezionate dalle due filiali. Il punto è che l’offerta americana appare anni luce avanti rispetto alle applicazioni top selezionate da Microsoft Italia, e che mostrano un Digital Divide tra i due mercati un filo preoccupante. Per l’Italia, le applicazioni su cui Microsoft punta maggiormente, almeno a giudicare dalla presentazione, sono: Pagine Gialle, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, TGCom, Tiscali, Virgilio, il motore di ricerca di testi di canzoni Musixmatch, il karaoke di I am a Tenor e l’applicazione RAI.tv. Più della metà sono applicazioni che offrono praticamente

- presentazione grafica a parte - gli stessi contenuti già accessibili tramite il normale browser e l’unica proposta di un certo peso è senza dubbio l’applicazione Rai, non disponibile per nessuna altra piattaforma e che consente la visione in streaming anche in diretta dei canali TV della televisione pubblica. The Harvest è uno dei giochi che ha più impressionato durante il lancio “americano” di WP7. Microsoft in patria ha puntato molto di più sul gaming e sulle applicazioni multimediali. Per contro, andiamo a vedere quali sono le applicazioni evidenziate in occasione del lancio negli Stati Uniti. Si parte dai giochi di

Electronic Arts con l’annuncio di Tetris, Need for Speed Undercover e The Sims 3. C’è lo streaming di musica di Slacker Radio e quello di film di Netflix, oltre ai servizi esclusivi di AT&T e T-Mobile. Ci sarà il client ufficiale di Twitter (ma che almeno inizialmente non sarà come Facebook integrato nel sistema operativo) ed è stata presentata l’App di eBay. Di certo Microsoft non può che adeguarsi al fatto che alcuni servizi, soprattutto quelli di streaming, non sono disponibili in Italia. Ma il punto è proprio questo: il rischio è che nel Vecchio Continente, dove non si fa che parlare di “leggi dei tre

avvertimenti” contro il P2P (chi viene scoperto a scaricare contenuti illegalmente per tre volte subisce il distacco della connessione) l’innovazione offerta da dispositivi come gli smartphone venga frenata dall’impossibilità di lanciare servizi legali a livello dell’offerta americana. E se non ci provano colossi come Microsoft a cercare di spingere in questa direzione, chi può farlo?


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MOBILE / Apple starebbe affrontando una nuova emergenza post vendita che riguarda l’iPhone 4

MOBILE

A quanto pare, alcune custodie ufficiali potrebbero danneggiare seriamente il prezioso vetro dello smartphone

Da qualche tempo circolano in rete rumor di un nuovo iPad “mini” con display da 7 pollici, da affiancare all’attuale versione da 9,7 pollici. Queste voci di corridoio trovano ora indiretta conferma in un pannello presentato da Hitatchi al CEATEC. Si tratta di un display LCD IPS con diagonale di 6,6 pollici e un’incredibile risoluzione di 1600x1200 pixel, il che porta la densità di pixel a 302 ppi (vicina a quei 326 ppi del Retina Display dell’iPhone 4); il formato è inoltre 4:3, lo stesso impiegato dall’iPad attuale. Dopo l’iPhone 4, è lecito aspettarsi che i prossimi prodotti Apple montino un pannello in grado di competere col Retina Display: questo di Hitachi sarebbe perfetto. Sarà vero? Trattandosi di Apple, lo sapremo probabilmente solo nel momento dell’annuncio ufficiale.

Vetro rotto: altra “grana” per iPhone 4? di P. Centofanti

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rchiviato il celeberrimo “antenna gate” (da questo mese è stato sospeso anche il programma di fornitura di una custodia gratuita per ogni possessore di iPhone 4) Apple starebbe in realtà affrontando un’altra emergenza, sempre relativa all’ultimo modello dello smartphone. Secondo quando riportato da gdgt.com, che cita fonti anonime interne ed esterne a Cupertino, dietro alla scomparsa di custodie ufficiali per iPhone 4 nei principali Apple Store d’America ci sarebbe in realtà il tentativo da parte di Apple di evitare l’esplosione di una nuova magagna per l’iPhone “migliore di sempre”. Le custodie di terze parti, anche quelle approvate inizialmente da Apple - e in particolare quelle rigide che avvolgono completamente il retro del telefono - sarebbero in grado di scheggiare il vetro posteriore dello smartphone, fino a creparlo completamente a causa degli sforzi

esercitati sul rivestimento da polvere o altre particelle presenti tra la superficie del telefono e la custodia durante l’inserimento dell’apparecchio. Apple starebbe indagando sul fenomeno e come misura precauzionale ha sospeso la vendita di tutte le custodie per iPhone 4 negli Apple Store (tranne i modelli in stile bum-

per che proteggono solo i bordi del telefono), creando non pochi problemi ai produttori. Gli ingegneri Apple, sempre secondo quanto riportato da gdgt.com, sarebbero piuttosto preoccupati e avrebbero creato un laboratorio ad hoc per investigare ulteriormente sul fenomeno. E voi avete incontrato problemi simili?

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MOBILE / Disponibile su Android Market Skype Mobile, per telefonare in VoIP risparmiando

Skype debutta finalmente su Android

Google però ha certificato la compatibilità dell’applicazione solo per terminali HTC e Motorola, almeno per ora di P. Centofanti

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kype ha finalmente rilasciato l’attesa versione per smartphone basati su sistema operativo Android. Con l’applicazione mobile gratuita - è possibile accedere a tutte le principali funzionalità del celebre servizio di VoIP: effettuare chiamate gratuite Skype-su-Skype, chattare con i propri contatti ed effettuare chiamate su numeri cellulari o di rete fissa attraverso il proprio account Skype Out o riceverle con Skype In. Questa

Ci sarà un iPad da 7 pollici?

versione è abilitata per utilizzare sia la rete 3G (operatore permettendo, si intende) sia naturalmente il Wi-Fi e rimane attiva anche in background. Per quanto riguarda i requisiti di sistema, Google assicura la compatibilità con gli smartphone HTC e Motorola con Android 2.1. Per gli altri modelli non viene invece garantito il perfetto funzionamento. Da parte nostra abbiamo effettuato dei test con uno smartphone Acer Liquid E con installata una ROM preliminare di Froyo, senza riscontrare alcun problema. Curiosamente l’applicazione di Skype è stata rilasciata su tutti i principali Android Market fatta eccezione per quelli cinese e giapponese. Qui a sinistra possiamo vedere un video dimostrativo realizzato da Skype (in inglese).

Palm Pre 2 webOS 2 e notifiche push?

Per ora non c’è ovviamente nulla di ufficiale, ma sembra che l’operatore francese SFR si sia fatto sfuggire alcune informazioni riguardanti un misterioso Palm Pre 2, ipotetico erede del Palm Pre che in Italia purtroppo non ha mai visto la luce del sole. Secondo quando è apparso sul sito di SFR (il link è stato rimosso), il telefono avrà un processore da 1GHz e 512MB di RAM. Il sistema operativo dovrebbe essere il nuovo webOS 2, con funzione push attivata (ma su questo punto ci sono ancora dei dubbi). Per quanto riguarda il design, invece, il Pre 2 dovrebbe essere sostanzialmente identico al Pre originale, con uno schermo più piatto, cornice opaca e connettore micro USB esposto. Staremo a vedere se e quando il telefono farà il suo debutto ufficiale, ma soprattutto se varrà lanciato anche nel nostro Paese.


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

MOBILE / Nokia lancia uno smartphone completo dal prezzo particolarmente interessante

Da Nokia lo smartphone per tutti

Il C05-03 Nokia, questo il suo nome, è uno smartphone estremamente economico, ma offre quasi tutte le funzioni dei fratelli maggiori, a partire dal sistema di navigazione GPS con l’apprezzato software OVI Maps di P. Centofanti

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on tutti sono pronti a investire in uno smartphone full optional e di solito abbastanza costoso. Con Il nuovo C05-03 Nokia si rivolge prioprio a questi potenziali acquirenti. Il C05-03 è un cellulare con connettività HSDPA e sistema operativo Symbian^1, che al prezzo di 170 euro (IVA esclusa) include l’A-GPS, il software di navigazione gratuito OVI Maps e l’accesso all’OVI Store per lo scaricamento di nuove applicazioni. Il nuovo Nokia ha il display touchscreen (resistivo) da 3.2 pollici con risoluzione di 640x320 pixel, connetività Wi-Fi, lo slot per schede microSD fino a 16 GB di memoria (la scheda in dotazione è da 2 GB). Il C05-03

Amazon UK (www.amazon.co.uk) ha annunciato ieri la possibilità di poter usufruire delle spese di spedizione gratuite anche per gli acquirenti italiani. L’Italia è infatti incusa nella lista di paesi europei (Spagna, Polonia, Olanda, Portogallo, Grecia, Belgio, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Lussemburgo e San Marino) a cui è stata estesa l’offerta per tutti gli acquisti superiori alle 25 sterline. Ricordiamo che la filiale inglese di Amazon già dallo scorso anno dà la possibilità di acquistare dall’Italia tutti gli articoli del proprio catalogo, compresi prodotti di elettronica di consumo, oltre naturalmente a musica, libri e home video.

NEX3 e NEX5 rivoluzionate dal nuovo software Sony ha rilasciato un firmware che rende più complete le due fotocamere a ottiche intercambiabili NEX-3 e NEX-5 di R. Pezzali

è dotato anche di fotocamera da 5 Megapixel e ha i client integrati per i principali social network (Facebook, MySpace e Twitter) e supporta i prin-

cipali account di posta elettronica, compresi Hotmail e Gmail. L’arrivo nei negozi è previsto per l’ultimo trimestre dell’anno.

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Amazon UK spedizione gratis in Italia

Digital Imaging

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MOBILE

Arrivano i cordless anti scocciatori Siemens ha presentato i nuovi modelli Gigaset che non accettano chiamate provenienti da sconosciuti, molto spesso scocciatori di R. Faggiano Siete sotto la doccia, avete appena infilato la forchetta in un bel piatto di spaghetti fumanti, state proprio per addomentarvi dopo una giornata stressante? Ecco il momento preciso in cui squilla il telefono, e sicuramente dall’altro lato del filo c’è qualcuno che vuole venderci qualcosa oppure ha sbagliato numero o, peggio, parte un messaggio registrato dai toni tanto amichevoli e divertiti. Per evitare queste esperienze quotidiane Siemens ha avuto un’idea semplice ma geniale per alcuni dei suoi cordless Gigaset: una semplice funzione che respinge automaticamente le chiamate che giungono in determinati orari oppure da utenti sconosciuti. Il telefono non squilla nemmeno e “sbatte” idealmente la cornetta in faccia allo scocciatore, ma è sempre pronto a fare il suo lavoro se la chiamata proviene da utenti autorizzati.I modelli con questa funzione sono il C300 (50 euro oppure 60 euro per la versione con segreteria incorporata), il C590 (60 euro o 70 euro con segreteria) e l’S790 (80 euro oppure 90 euro con segreteria). Per poter sfruttare la funzione “non disturbare” è necessario aver attivato la funzione di riconoscimento della chiamata con il proprio gestore telefonico.

Basta un software per cambiare radicalmente un qualsiasi prodotto. E la prova è l’aggiornamento che Sony ha rilasciato per i possessori di fotocamere NEX3 e NEX5 a ottiche intercambiabili: nuovo menù operativo, nuova gestione dei diaframmi in modalità movie e soprattutto la possibilità di messa a fuoco automatica con 14 degli obiettivi presenti nella vasta gamma di ottiche ad attacco A Sony e Carl Zeiss, inclusi teleobiettivi, obiettivi a focale fissa e zoom. Gli obiettivi richiedono comunque un adattatore per essere montati. Durante la ripresa video è possibile poi gestire e mantenere una determinata apertura di diaframma, permettendo così di mantenere lo sfondo sfuocato durante la registrazione di una primo piano. Sony migliora anche l’interfaccia: usando i tasti sul retro è possibile agganciare automaticamente alcune impostazioni per le quali prima serviva una procedura un po’ lunga: ora parametri come ISO, gestione della messa a fuoco, bilanciamento del bianco e modalità di ripresa possono essere raggiunti con la semplice pressione di un tasto.



I veri Momenti KODAK arrivano quando condividete

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n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

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MOBILE / Da qualche tempo circola una strana voce, di cui però ora emerge qualche conferma

MOBILE

Errore di programmazione o successo oltre le aspettative? Comunque sia le richieste sono superiori alla capacità produttiva dello stabilimento, e le scorte del display OLED sarebbero in esaurimento

LG avrebbe deciso di rimandare il lancio del suo tablet basato su Android, in attesa di una migliore versione del sistema operativo Google. LG esclude infatti di rilasciare il suo primo tablet usando Android 2.2 (Froyo): secondo un portavoce della compagnia, LG sta aspettando “la versione di Android più adatta al tablet e certamente non è Froyo 2.2”. Android non è ancora ottimizzato per dispositivi con una certa dimensione di schermo e Google non offre il supporto per l’Andorid Market su dispositivi privi di connettività 3G: Android 3.0 dovrebbe finalmente portare una serie di funzionalità pensate anche per dispositivi diversi dai semplici smartphone. Che sia quello che sta aspettando LG?

Samsung ha finito i Super Amoled di R. Pezzali

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ino ad oggi era solo una “voce”: il Super AMOLED, ovvero il display OLED usato da Samsung sui suoi smartphone più prestigiosi sarebbe finito. Finito non nel senso di “spacciato”, ma finito nel senso che Samsung non è in grado di soddisfare neppure più le richieste della sua divisione mobile. Questo spiegherebbe la mancanza di Galaxy S sul mercato, la scarsa disponibilità di Wave e anche l’uso del Super LCD sul Galaxy Tab. Il super AMOLED non è un normale OLED, perché i sensori touch sono integrati sul display fornendo quindi una sensibilità decisamente superiore ai display standard. La conferma di questo “problema OLED” è data anche dall’annuncio ieri del nuovo smartphone Wave II, di fatto un nuovo smartphone Bada con display da 3.7”, fotocamera da 5 megapixel e processore da 1 Ghz. Il

nuovo Wave II, a differenza del modello precedente, non userà il Super AMOLED ma il Super Clear LCD, lo stesso display usato sul Galaxy Tab. Un display di eccellente qualità, realizzato con lo stesso sistema del Super AMOLED, e quindi con sensori sulla superficie, ma comunque

non AMOLED. Samsung dovrebbe risolvere il problema con l’apertura delle nuove linee di produzione nel 2011, ma al momento chi vuole uno smartphone con display OLED deve sbrigarsi, perché dopo l’esaurimento delle scorte sarà davvero difficile riuscire a reperirli in vendita.

Froyo non basta per il tablet di LG

PC & MULTIMEDIA / Nuovi record di memoria per i due modelli di hard disk portatili GoFlex Desk e FreeAgent di Seagate

Seagate “comprime” 1,5 TB di spazio in 2,5 pollici

Particolarmente ricca la dotazione di interfacce di collegamento al PC. La soluzione GoFlex Home permette di condividere in rete i contenuti degli HD di M. Dalli

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ell’era digitale lo spazio su disco sembra non bastare mai: foto con sempre più Megapixel (magari in RAW), filmati AVCHD con bitrate elevato, musica liquida compressa senza perdita, e chi più ne ha più ne metta. I produttori di memorie questo lo sanno bene, tant’è che ogni anno si infrange un nuovo record. Stavolta tocca a Seagate, che con le sue unità GoFlex pone due nuove pietre miliari. La prima, GoFlex Desk, vede l’introduzione di un disco da 3,5 pollici con capacità di 3 TB, disco che viene abbinato anche ai NAS della serie BlackArmor, ma che solo verso fine anno sarà disponibile in vendita libera (per chi lo vuole usare come Hard Disk interno di un PC fisso). Il disco da 3 TB va così a completare la gamma GoFlex Desk, con un prezzo al pubblico di 269 euro

(esclusa la tassa SIAE). La peculiarità di questa gamma è la flessibilità nelle interfacce di collegamento al PC: il disco può infatti essere abbinato a una base che si collega al PC tramite USB 2.0, USB 3.0, eSATA oppure Firewire 800, a seconda del modello. Questa soluzione consente inoltre di spostare facilmente il disco da un PC all’altro, senza necessità di ricordarsi cavi e alimentatori. Soluzione simile per la gamma FreeAgent GoFlex, composta da dischi portatili da 2,5 pollici, a cui si aggiunge ora un modello record da 1,5 TB. Questo disco viene fornito con un cavo USB 3.0 per una maggiore velocità di trasferimento, ma è possibile utilizzarlo con tutti gli accessori della gamma GoFlex, incluso il media player GoFlex TV. Sempre in tema di soluzioni per la casa, oltre alla già citata GoFlex TV (di

cui parleremo più in dettaglio nelle prossime settimane), Seagate ha a catalogo una soluzione chiamata GoFlex Home, che consente di condividere in rete il contenuto di un disco da 3,5 pollici della linea GoFlex Desk. Di base la linea GoFlex Home viene venduta nei tagli da 1TB (169 euro) o 2TB (249 euro),

ma può essere espansa anche col nuovo disco da 3TB. Discorso simile per il FreeAgent GoFlex Net, in grado di condividere fino a due unità da 2,5 pollici. Entrambe le soluzioni consentono poi di condividere documenti, immagini, musica e video al di là della propria rete domestica, anche su smartphone.


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n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

PC & MULTIMEDIA / Android per essere online in pochi secondi, Windows 7 per usi complessi

Acer Aspire One Happy: il netbook “felice” Windows 7 e Android in un colpo solo Il produttore continua a credere nel dual boot con il nuovo modello, rivolto a un target molto giovane grazie alle colorazioni molto vivaci: rosa, porpora, verde lime e blu Hawaii. Altri netbook dual boot in arrivo? di M. Dalli

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cer continua a credere nei netbook dual boot, ovvero quelli con doppio sistema operativo. L’ultimo arrivato si chiama Aspire One Happy e, come suggerisce il nome, si rivolge a un target giovane, grazie anche alle colorazioni molto vivaci. Il netbook sarà infatti disponibile nei quattro colori Candy Pink, Lavander Purple, Lime Green e Hawaii Blu. Le dotazioni tecniche, invece, sono quelle standard dei netbook di ultima generazione: chip Intel Atom N450 da 1,66 GHz, 1GB di RAM, 250GB di disco, wireless N, Bluetooth 3.0, webcam e batteria da sei celle. È possibile anche puntare su una configurazione più performante con processore dual

core Atom N550 e 2GB di RAM. La “chicca” di questo portatile è però la possibilità di essere online in pochi secondi grazie al sistema operativo Android, ideale se si deve controllare velocemente la posta elettronica o un sito web. Per chi ha invece bisogno di eseguire operazioni un po’ più complesse, c’è sempre Windows 7 Starter. Acer Aspire One Happy sarà disponibile da novembre a 349 euro, ma non è l’unico

netbook Acer con dual boot. Sembra infatti che Acer sia decisa a puntare su questa linea anche per molti altri prodotti futuri. Vedremo come evolve la situazione.

PC & MULTIMEDIA / Conferme indirette dal lancio di prodotti complementari entro fine anno

Chrome OS, la grande attesa è finita Prodotti disponibili già a novembre?

Secondo le indiscrezioni, Google starebbe dando gli ultimi ritocchi al suo nuovo sistema operativo costruito intorno al browser Chrome: il lancio ufficiale potrebbe avvenire tra pochi giorni, probabilmente l’11 novembre di P. Centofanti

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onostante il silenzio intorno al progetto degli ultimi mesi, zitta zitta Google starebbe dando gli ultimi ritocchi al nuovo e per certi versi ancora misterioso sistema operativo Chrome OS. Stando alle discussioni sulla pagina del progetto open source si potrebbe addirittura già anche intravvedere una possibile data di lancio per il sistema operativo, l’11 novembre, mentre Chrome OS avrebbe già ormai raggiunto lo stato di Release Candidate, ovvero l’ultimo ciclo di versioni prima dell’uscita di quella definitiva. Chrome OS, lo ricordiamo, è un sistema operativo basato su Linux. e costruito intorno al browser di Google con lo stesso nome. La caratteristica principale di Chrome OS è quella di essere pensato soprattutto

per l’esecuzione di web apps, cioè programmi residenti su una pagina Internet, e particolarmente adatti a dispositivi delle ultime generazioni, come netbook e tablet. Google non ha ancora annunciato una data ufficiale per il lancio, ma ha dato un’indicazione indiretta confermando che i prodotti facenti uso di Chrome OS arriveranno prima della fine dell’anno. Il mese prossimo dovrebbe anche aprire il Chrome Web Store, una sorta di App Store dedicato esclusivamente per

l’appunto alle web apps basate sul nuovo sistema operativo, e che come è facile pensare giocherà un ruolo non di secondo piano all’interno della nuova piattaforma.

p.17 PC & MULTIMEDIA

Displax: multitouch per tutti i monitor Se siete stufi del vostro TV non multitouch, la portoghese Displax ha la soluzione giusta per voi: Overlay Multitouch che, come suggerisce il nome stesso, è una sorta di “strato” spesso un centimetro da applicare sopra qualsiasi schermo da 32 a 103 pollici per convertirlo istantaneamente in multitouch. Overlay Multitouch è in grado di riconoscere fino a quattro tocchi simultanei ed è compatibile con Windows 7. Trattandosi inoltre di una soluzione ottica non è necessario applicare pressione ed è quindi possibile usare qualsiasi supporto: dito, pennino o persino un guanto. L’unico problema, casomai, è il prezzo: da 1.300 euro a 6.000 euro. Per ora è quindi destinato a rimanere un supporto per pochi fortunati o per applicazioni public display come negozi, musei, e così via.

PC & MULTIMEDIA

1000 GB per il super disco TDK

Il CEATEC di Tokyo è sempre un’occasione per vedere nuove tecnologie. E come ogni anno TDK mostra qualche prototipo di disco ottico con capacità “esagerata”. È il caso del nuovo disco da 1 Tbyte, realizzato usando 16 recording layer con una capacità di 32 GB per lato (quindi 32 GB per i 32 lati dei 16 layer). La chiave sta nell’utilizzo di materiali con altissima trasmissione della luce, in questo caso 95.1% per il singolo layer e 72.6% per 16 layer uniti. I materiali sono già largamente usati per la produzione di Blu-ray quindi non dovrebbero esserci problemi di durata: l’unica criticità è nello spessore dello strato di registrazione, che per entrare nelle specifiche Blu-ray dev’essere sottile 100μm, ma che invece al momento è di circa 260μm, cosa che provoca alcune aberrazioni in lettura. Il nuovo disco sarà usato per l’archiviazione, ma anche per la registrazione domestica, anche se per vederlo nei negozi ci sarà da attendere qualche anno.


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n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

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TEST / Move è in vendita nei negozi: dopo il nostro primo test lo proviamo nuovamente, ora in versione definitiva

Playstation Move: la PS3 si trasforma in Wii in HD Il Controller Move mette in diretta competizione la Playstation 3 con la console Nintendo, ma con un’arma in più: la grafica in alta definizione di R. Pezzali

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ove, l’ultimo accessorio Playstation per la amata console PS3, è ormai nei negozi da qualche tempo: lo avevamo già provato un paio di mesi fa traendone impressioni decisamente positive, ora abbiamo deciso di riprovarlo nella sua versione definitiva, sia hardware che software. Move, come avevamo già scritto, è indubbiamente un’interessante novità ma non è niente di veramente rivoluzionario: Sony infatti con Move non fa altro che “coccolare” ulteriormente il cliente che ha creduto in lei e ha comprato la PS3. Quella che all’inizio era una console con lettore Blu-ray oggi è diventata un centro di intrattenimento completo e non sembra voler arrestare la propria crescita: è diventato un Blu-ray 3D e ora diventa anche una console da gioco in grado di dare le stesse soddisfazioni di una Nintendo Wii. Move non è un passo obbligato, è un kit destinato a chi vuole approcciare un gaming più “sociale” passando serate divertenti con gli amici senza impegno e con tanto divertimento. La PS3 è quindi una console ancora più completa, che grazie a Move va ad abbracciare quell’utenza di casual gamer e famiglie che hanno da sempre strizzato l’occhio a Nintendo. Move è disponibile in diversi pacchetti, con lo starter kit che include l’indispensabile PS Eye e il controller di base (quello con la pallina luminosa e gommosa, per intenderci). A questo si aggiunge anche il Naviga-

tion controller, uno strumento che al momento non serve a molto, ma che diventerà indispensabile quando saranno disponibili più giochi dedicati a Move. Diciamo subito che è bene dotarsi di una coppia di Move, non solo per l’esperienza multiplayer ma anche perché molti giochi (come ad esempio quello dell’arciere e quello dei gladiatori) rendono molto di più con due controller. La videocamera PS Eye, indispensabile per fare il tracking dei movimenti, è invece l’anello debole della catena: fa egregiamente il lavoro di tracking ma come videocamera vera e propria ha una qualità davvero pessima. È impossibile da usare al buio, ovviamente, ma anche con poca luce nei giochi dove si usa l’augmented reality restituisce un’immagine sgranatissima, di qualità davvero bassa. Sony ovviamente ha la necessità di mantenere basso il prezzo del kit, tuttavia sarebbe stato bello se ci fosse stata la possibilità di acquistare un modello migliore, con sensore di nuova generazione molto più sensibile.

Più preciso del controller Wii

Passando alla prova pratica, le sensazioni non cambiano molto rispetto alla prima prova che abbiamo svolto: Move di fatto si comporta come la Wii con Motion Plus ma è leggermente più preciso nella risposta e soprattutto ha una latenza bassissima. La bacchetta magica (che purtroppo deve essere calibrata all’inizio di ogni gioco) trasmette i comandi

all’istante e si riesce a giocare a ping pong con una buona precisione e anche un buon feeling. Palla veloce, effetto, palla corsa: si riesce a simulare tutto giocando di potenza o di polso proprio come nel vero ping pong. Attenzione però: è indispensabile un TV con input lag basso e modalità game, perché altrimenti la latenza si sente, e tanto.

Ottime potenzialità

La piccola videocamera di PS Eye traccia bene i movimenti, ma la qualità delle immagini offerta in modalità augmented reality è molto bassa.

I giochi di Sport Champions sono pensati per divertirsi con gli amici in una serata in compagnia, tuttavia bastano a mettere in evidenza la versatilità e la potenza del controller. Rispetto alla Wii, Move grazie alla potenza della PS3 offre grafica in alta definizione e questo rappresenta un notevole salto di qualità e un grosso vantaggio rispetto alla console Nintendo. Sport Champions ha comunque alcuni limiti: non c’è una personalizzazione degli avatar e poi di fatto obbliga l’utente a continue ricalibrazioni del dispositivo prima di ogni sessione di gioco o cambio gioco, e alla lunga questa operazione risulta noiosa. Alcuni giochi poi non sono molto precisi (vedi il duello dei gladiatori, molto caotico), mentre altri sono davvero intriganti, come

il tennis da tavolo e il tiro con l’arco, che è in assoluto il nostro preferito. In ogni caso Move non si valuta su Sport Champions, ed è difficile per ora senza giochi adeguati capire quali sono le possibilità reali di questa periferica (ad esempio Virtual Tennis 4). Le impressioni sono comunque assolutamente positive: ritardo dei comandi vicinissimo allo zero, con un feeling immediato e una grande precisione su tutti gli assi. Move, cosa da non sottovalutare, può poi essere usato anche al buio più totale quindi con un proiettore e in questo caso la precisione sembra addirittura maggiore, molto probasegue a pag. 19


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n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

p.19 TEST

Playstation Move segue da pag. 18

bilmente e anche perché è molto più facile tracciare i movimenti della sfera in assenza di luce. Abbiamo provato anche un gioco vero, Heavy Rain. Dopo circa 1 Gb di patch ecco che si materializza di fronte a noi la Heavy Rain Move Edition. Qui può servire il controller di movimento, ma si può anche usare il pad della PS3

ENTERTAINMENT / Il desideratissimo cubo “storto” può essere il perfetto regalo di Natale per “tecnofili”

Boxee Box arriva finalmente anche in Italia In vendita da novembre a 239 euro II piccolissimo lettore multimediale basato su processore Intel CE4100 permette di accedere ai file in rete locale e offre contenuti e applicazioni online. Per ora però in Italia mancano i servizi di streaming come Hulu e Netfix di R. Pezzali

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oxee Box, il lettore multimediale dalle minuscole dimensioni, arriva come annunciato in Europa. I dubbi relativi alla mancanza di applicazioni e di servizi sono stati risolti e la Boxee Box arriverà anche in Italia da novembre, ad un prezzo suggerito al pubblico di 239 euro. Boxee Box di D-Link è un piccolissimo lettore multimediale basato sul processore Intel CE4100, lo stesso scelto per la Google TV. Per quanto riguarda il software, il sistema si appoggia invece al mediacenter “sociale” Boxee, che permette di accedere non solo a contenuti in rete locale ma anche ad una serie di contenuti e Apps online.

Boxee Box arriverà però in Italia senza una serie di contenuti extra che lo hanno reso un prodotto ambitissimo all’estero: come sappiamo servizi di streaming come Hulu e Netflix in Italia sono un vero e proprio miraggio. Non rimane che sperare in qualche sorpresa dell’ultima ora, anche se effettivamente pare difficile ipotizzare una svolta positiva in tal senso. In ogni caso Boxee Box si unisce al folto gruppo di network media player già disponibili sul territorio italiano, offrendo però una ar-

chitettura nuovissima e un software di base davvero ben realizzato (scaricabile gratuitamente su boxee.tv).

con il Move. Giocare è divertente, soprattutto per alcuni piccoli dettagli come per esempio la doccia iniziale o il lavaggio dei denti. Purtroppo però con il passare del gioco le azioni diventano sempre più complesse e forse effettuare certe azioni con il Move è addirittura più complicato che con il pad. È chiaro che è un adattamento, e probabilmente le cose sarebbero andate diversamente se Move fosse stato disponibile durante lo sviluppo del gioco stesso.

ENTERTAINMENT

Vuoi giocare? Aggiorna la PS3

Electronic Arts ha preso sul serio il jailbreak della PlayStation e ha deciso di ricorrere all’arma più fastidiosa per limitare le possibilità di piratare il suo nuovo titolo per la cosole Sony, Medal of Honor. Il videogioco, infatti, richiede obbligatoriamente almeno la versione 3.50 del firmware della console, software incluso sul disco per una più rapida installazione. Il messaggio è chiaro: se volete giocare a Medal of Honor dovete rinunciare alla possibilità di poter sbloccare la PS3 e quindi di poter lanciare copie pirata dei videogiochi, cosa che viene immediatamente a mancare con le versioni più recenti del firmware della console, e che al momento non sono ancora state violate. C’è da credere che presto altri produttori di giochi decidano di seguire questa strada.


Trasformate ogni momento in un ricordo premendo un solo pulsante

BASTA PREMERE

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ENTERTAINMENT / Viaggio alla scoperta del mondo che si nasconde dietro la realizzazione di un’App di grande successo

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Come nasce un gioco per iPad: un caso italiano

Lo abbiamo chiesto agli sviluppatori di Master of Alchemy, platform per iPad e iPhone realizzato dall’italiana DarkWave Games e pubblicato da Chillingo di P. Centofanti

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martphone e tablet sono i prodotti del momento e il mercato delle applicazioni per dispositivi portatili è in grande fermento. Uno dei segmenti in forte espansione è quello dei videogiochi, tanto da “impensierire” giganti come Nintendo. Ma come si svolge lo sviluppo di questo tipo di dispositivi? Quali sono le prospettive? Ne abbiamo parlato con i creatori del puzzle platform per iPad e iPhone Master of Alchemy, un gioco da cinque stelle sull’App Store e realizzato dall’italianissima DarkWave Games.

Chi è DarkWave Games?

DarkWave nasce come divisione dedicata al mondo del gaming di Alittleb.it, software house di Milano specializzata nella realizzazione di servizi interattivi evoluti per il mondo business. Alittleb.it ha realizzato il componente di fotoritocco e l’editor vettoriale della suite flash online Aviary e ha sviluppato progetti interattivi per aziende come MTV, Levi’s, Nokia, SKY, solo per citarne alcune. Con DarkWave, la compagnia decide di portare l’esperienza acquisita nello sviluppo di applicazioni interattive nel mondo del gaming: “Alittleb.it ha aperto DarkWave Games per diversificare il proprio business verso il mercato dei consumatori” ci dice Alain Bonati, Marketing Manager di DarkWave “e per acquisire competenze che le permettessero di ottenere un vantaggio competitivo nello sviluppo di advergames e nell’implementazione di sistemi di gamefication (cioè di sistemi che applicano meccaniche proprie dei giochi in contesti business)”. Alla base c’è però naturalmente la passione per il mondo del gaming e l’esperienza creativa che si porta dietro: “È bellissimo sviluppare un videogioco: hai l’idea di creare qualcosa dal niente, un prodotto finito, un’esperienza. Tutto ciò è stimolante: quando hai a che fare tutto il giorno con schermi di computer e tastiere, a volte diventa difficile percepire che stai creando qualcosa. Il videogioco, invece, è un prodotto vero e proprio, lo vedi e sai che l’hai fatto tu”. Il punto di partenza di DarkWave è stato Master of Alchemy, gioco sviluppato inizialmente per iPad con la versione

HD e poi portato su iPhone. “La scelta di partire con iPad è stata una decisione strategica e di marketing: innanzitutto, iPad è un prodotto che riscuote molto più successo in ambito B-to-B (focus su Alittleb.it); secondariamente, Apple stava puntando molto sul suo prodotto - creare un gioco ad hoc era un’ottima strategia per iniziare un rapporto di collaborazione con Apple e, quindi, garantirsi dei posizionamenti di rilievo all’interno dell’App Store”. Ma si è trattato anche di una sfida, continua Alain: “Quando creammo DarkWave Games, decidemmo anche che la nostra prima esperienza nel mercato doveva essere rappresentata da un progetto di difficile realizzazione - per testare le reali potenzialità del team; per impostare le basi di un framework multipiattaforma che fosse il più completo possibile; per usare il gioco stesso come esempio di nostre capacità (principalmente per aumentare l’immagine di Alittleb.it rispetto a quella degli altri sviluppatori di advergames) e, infine, per facilitare la nostra ricerca di investitori (al momento ci stiamo totalmente autofinanziando)”. Una sfida vinta alla fine? “Considerando i nostri obiettivi, direi che abbiamo centrato in pieno il bersaglio: innanzitutto il gioco è stato presentato all’E3 Expo 2010; secondariamente, MoA HD, in base al voto medio delle review, risulta essere il secondo gioco più bello per iPad (a pari merito con “titoloni” come Monkey Island 2, Osmos, Flight Control)”. Ma nell’App Store di Apple non sono tutte rose e fiori: “sviluppare giochi ed applicazioni esclusivamente per iPhone ed iPad è molto rischioso: la qualità delle applicazioni spesso non è sufficiente per sviluppare un business redditizio, occorrono piuttosto budget di comunicazione cospicui. Noi differenzieremo i rischi tramite il multipiattaforma (Master of Alchemy, ad esempio, sarà presto disponibile per Android e probabilmente su PC - Windows, Mac e Linux) e rivolgendoci anche al mercato B-to-B”. “I progetti ai quali stiamo lavorando (di cui uno dovrebbe essere rilasciato a fine anno-inizi anno prossimo) saranno per iPhone e Android; stiamo inoltre attendendo con ansia i risultati di Windows Phone 7, per decidere se varrebbe la

pena portare i nostri giochi anche su tale piattaforma. Se i giochi andranno come speriamo, li rilasceremo anche per DSi. Al momento, comunque, siamo già sviluppatori ufficiali Sony, Nintendo e abbiamo fatto richiesta a Microsoft per diventare sviluppatori Xbox”.

Il gioco: Master of Alchemy

Master of Alchemy è un puzzle platform in cui lo scopo del gioco è portare delle particelle di materia (identificate dal colore) da un punto all’altro del livello nello stato elementare richiesto (gas, liquido o solido) e con il giusto grado di “purezza” (i diversi elementi non devono essere mischiati) utilizzando gli strumenti alchemici a disposizione (alambicchi, serpentine, crogioli) che permettono di far passare le particelle da uno stato all’altro, di cambiare colore (il modo in cui si differenziano i diversi elementi) e di impostare il loro fluire dettato rigorosamente dalle leggi della fisica: solidi, liquidi e gas si comportano naturalmente in modo diverso. Ci sono vari modi di completare un livello e punti bonus sono dati a seconda del tempo impiegato, le risorse sprecate e il livello di purezza ottenuto. Il gioco richiede, dopo i primi livelli di “allenamento”, una buona dose di ingegno ed è decisamente stimolante. L’interfaccia multi-touch è ben congegnata e funziona alla perfezione sull’iPad, che

presenta il formato di schermo ideale per questo tipo di gioco, anche se dobbiamo dire che a livello di resa grafica la versione per iPhone 4 con supporto per il retina display mette davvero in luce la cura dei dettagli, nonostante le dimensioni dello schermo. La versione per iPad Master of Alchemy HD è disponibile sull’App Store a 3,99 euro, la versione per iPhone e iPod (con supporto per il retina display) è attualmente in offerta a 2,39 euro.

Il concept, un lavoro di squadra

La realizzazione di un videogioco è un lavoro di squadra, in cui i vari gruppi lavorano essenzialmente in parallelo. Nel caso specifico di Master of Alchemy, il team di DarkWave, alla prima esperienza di videogiochi per iPad, si è ritrovato a sperimentare il metodo di lavorazione strada facendo. Il gioco nasce dall’idea di un platform in cui fosse possibile risolvere degli enigmi manipolando in qualche modo la materia, espandendo il concept di giochi come Enigmo, uno dei titoli di maggior successo dell’App Store di iTunes. L’idea è stata poi sviluppata dal game designer Germano Brugnoni, che ha scelto l’ambientazione Steampunk dalla quale è poi derivata la “base” alchemica e della manipolazione di gas, liquidi e segue a pag. 22


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ENTERTAINMENT

Come nasce un gioco iPad segue da pag. 21

solidi. Germano ha quindi definito tutti quelli che avrebbero dovuto essere gli elementi fondanti del gioco. Master of Alchemy nasce come gioco per piattaforma iPhone, quindi con in mente un’interfaccia di tipo multi-touch, ma ben presto il progetto si è spostato in direzione del tablet di Apple che, offrendo uno schermo più grande, meglio si prestava al tipo di gioco. Il Game Designer è l’elemento del team che sviluppa essenzialmente le azioni che il giocatore può compiere, gli strumenti a disposizione, gli elementi che compongono i livelli e così via. Tutti i dati vengono definiti e redatti all’interno del Game Design Document, il “papello” che raccoglie tutte le specifiche che grafici e programmatori dovranno usare come riferimento per la realizzazione del progetto.

La grafica, lavoro in parallelo

Mentre il Game Designer sviluppa la parte concettuale e “logica” del gioco, in parallelo si comincia a lavorare sul progetto grafico. In base all’ambientazione scelta, i grafici cominciano ad elaborare una serie di bozzetti per definire il look globale del gioco e dei suoi vari elementi. L’illustratore di Master of Alchemy è stato Francesco Dossena, che ha sottoposto i suoi bozzetti al game designer. Una volta individuato lo stile giusto si passa dal disegno su carta alla realizzazione grafica vera e propria in Photoshop dei vari elementi del gioco. Germano Brugnoni e Francesco hanno anche realizzato un fumetto con le origini di uno dei personaggi (e che è possibile scaricare qui). Il design della grafica, lavoro svolto da Emanuele Farina, deve naturalmen-

te fare i conti con il dispositivo su cui andrà a girare, le caratteristiche del display e gli eventuali limiti hardware. Sulla lavorazione grafica ha pesato e non poco la segmentazione dei prodotti iOS: gli elementi grafici sono stati inizialmente realizzati con in mente la risoluzione dell’iPad e soprattutto per il formato di schermo del display del tablet che è di 4:3. Quando è stato il momento di creare la versione per iPhone si è dovuti passare prima a un formato 3:2, con schermo più piccolo e risoluzione più bassa, infine con l’arrivo dell’iPhone 4 e del suo retina display si è dovuto fare i conti con la maggiore risoluzione. Tutti questi passaggi hanno costretto a riprendere in mano i modelli originali per riadattarli: per passare da iPad a iPhone il 60% della grafica è stata ritoccata. Non solo per scalare la grafica, ma anche per cambiare pesi ed equilibrio in funzione del diverso formato di schermo, per non parlare dei limiti tecnici dei modelli più vecchi di iPhone e iPod Touch.

Level design e programmazione

Una volta che sono stati definiti tutti gli elementi del gioco e l’insieme delle “regole” si passa alla creazione dei livelli. In questo caso, i livelli del gioco sono stati disegnati dallo stesso game designer (usualmente esiste anche la figura di Level Designer). Germano ha iniziato a disegnare i primi livelli con carta e penna, partendo sempre dal numero di strumenti a disposizione del giocatore e dal numero di elementi da manipolare come impostazione grossolana della difficoltà. Nel frattempo i programmatori hanno sviluppato il Level Editor, il software che permette al designer di generare i livelli. Una volta presa confidenza con le meccaniche del gioco,

L’editor di livelli sviluppato parallelamente al gioco: era necessario avere un editor che includesse già il motore di gioco per simulare il gameplay.

Germano ha abbandonato la carta per passare al design direttamente tramite l’editor di livelli. La fase più complessa è la calibrazione della curva di apprendimento, la serie di livelli iniziali che permette di introdurre progressivamente i vari elementi del gioco al giocatore e che deve essere attentamente tarata per non scoraggiare i casual gamer e allo stesso tempo non dare l’idea di un gioco troppo facile di cui stufarsi dopo poco. In Master of Alchemy la fase di apprendimento è sviluppata nei primi 20 livelli. Si tratta di un lavoro certosino, in cui occorre procedere per iterazioni prima di trovare il giusto equilibrio, anche perché chi disegna i livelli spesso non è la persona più indicata per verificarne la difficoltà oggettiva. Nel caso di un puzzle platform come MoA inoltre è anche più difficile a causa della mancanza di parametri oggettivi per misurare la difficoltà.

Assemblare tutti i pezzi

La programmazione è andata di pari passo con la fase di level design e la calibrazione della difficoltà. Nel caso di Master of Alchemy in particolare c’era la necessità di creare un editor di livelli che fosse giocabile per permettere la simulazione dello schema di gioco, indispensabile per tarare la difficoltà. Inoltre, quando si compongono i tasselli del gioco in fase di programmazione combinando il gameplay con l’engine, sono necessari anche i dati dei livelli per poter testare il funzionamento del gioco stesso. MoA ha richiesto un team di tre programmatori: Enrico Pertoso, Stefano Sampietro, Luca Masone. I programmatori di DarkWave hanno utilizzato Master of Alchemy come “scusa” per la realizzazione di un engine di gioco multi-piattaforma da utilizzare anche per i progetti successivi e per il porting su diversi dispositivi. Per capire il ruolo dell’engine occorre pensare al videogioco come una struttura client/ server in cui l’engine (il server) fornisce

dei servizi - da disegnare un quadrato sullo schermo a simulare la fisica di un fluido - alla logica del gioco che fa da client. Una delle sfide di MoA è stata quella di integrare la fisica realistica per l’interazione delle particelle nei vari stati della materia, rispettando i limiti hardware dei dispositivi, problematica risolta ricorrendo al motore open source Box2D. Anche per quanto riguarda la programmazione, l’aspetto critico è stato la disomogeneità tra i vari dispositivi all’interno della piattaforma Apple. Differenti risoluzioni, differenti potenze di calcolo, ma anche features supportate: iPhone originale, 3G, 3GS, 4, varie versioni di iPod Touch, iPad. Con un dispositivo come l’iPhone 4 ad esempio si può contare su un processore più potente, ma la risoluzione è quattro volte superiore, il che vuol dire più pixel da disegnare e più memoria richiesta. I limiti hardware dei dispositivi portatili sono consistenti, soprattutto per quanto riguarda i modelli più vecchi, ma nel caso di MoA tutto ciò che i creativi hanno partorito è stato inserito nel gioco finale garantendo buone prestazioni, assicurano i programmatori. Dopo il rilascio è stato possibile anche ottimizzare ulteriormente il gioco, ma anche l’ottimizzazione ha effetti diversi a seconda del dispositivo e spesso non conviene rimettere le mani sul codice per aumenti di prestazioni minimi su uno solo dei device della famiglia.

La pubblicazione

Master of Alchemy è stato pubblicato e distribuito da Chillingo, che è stato d’aiuto anche nella fase di tuning della difficoltà del gioco, oltre che fonte di consigli. Al termine l’applicazione viene inviata all’App Store per il processo di approvazione, che nel caso di Master of Alchemy non ha fortunatamente rappresentato alcun problema. Per maggiori informazioni: www. darkwavegames.com www.alittleb.it


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

p.23 ENTERTAINMENT

ll primo degli accessori Kinect è un canotto

Rendere ancora più realistico il gioco con Kinect è possibile grazie ad una serie di accessori. Il primo è il canotto di Atomic di R. Pezzali Sul mercato sono disponibili moltissimi accessori per la Wii, e da quanto abbiamo visto stanno arrivando anche molti accessori per il Move. Ma per Kinect? Difficile pensare ad un accessorio per un sistema di gioco che non prevede controller, eppure Atomic ci è riuscita. Il primo accessorio ufficiale per Microsoft Kinect sarà un bel canotto rosso gonfiabile del tutto simile a quello originale del gioco: lungo circa 150 centimetri, può ospitare fino a due persone accucciate. L’obiettivo? Rendere più realistica la discesa delle rapide nel gioco Kinect Adventure. La domanda è d’obbligo: se Microsoft ha lavorato anni per eliminare il controller rendendo il gioco più semplice e immediato per quale motivo dovremmo gonfiare un canotto in soggiorno? E poi, volendo fare le cose per bene, dove sono gli schizzi d’acqua?

ENTERTAINMENT / Il gioco sara disponibile a partire dal 9 novembre

Call of Duty porta il 3D sulla Microsoft Xbox 360

Risoluzione ferma a 720p via HDMI per la versione 3D per Xbox del popolare gioco, che si affianca a quelle disponibili per PC e PS3 di M. Dalli

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inora la Xbox 360 è stata un po’ la “cenerentola” delle piattaforme per quanto riguarda il 3D; a risollevare la situazione ci pensa però Activision con Call of Duty: Black Ops. Il gioco, disponibile dal 9 novembre, potrà infatti essere giocato in 3D anche sulla Xbox 360 (oltre che su PC e PlayStation 3). Per godersi il gioco in modalità tridimensionale è necessario ovviamente un TV 3D con occhialini attivi, e la console settata in modalità 720p collegata al TV con cavo HDMI (le prime Xbox 360 sono quindi tagliate fuori). Call of Duty non sarà però l’unico gioco 3D per Xbox 360: altri ne sono stati annunciati, tra cui Crysis 2 e Avatar (e non poteva

essere altrimenti). Curiosamente, il formato scelto da Activision per il 3D su Xbox 360 (side-by-side) è diverso da quello adoperato per la PS3 (top-bottom). A parte questo, però, le due versioni dovrebbero essere identiche. L’unica “pecca” è che, non avendo Microsoft ancora aggiornato la console, non sarà possibile vedere la dashboard in 3D. Poco male, è già un passo avanti così.

ENTERTAINMENT

La Wii diventa rossa per Mario Il mese scorso si sono aperti i festeggiamenti per i 25 anni di Mario Bros e Nintendo, per celebrare l’importante traguardo raggiunto dal famoso idraulico, lancia oltre a una versione commemorativa di Super Mario Bros. anche una nuova Wii di colore rosso... Mario. La console - sulla quale sarà pre-caricata l’edizione per i 25 anni di Super Mario - al momento è annunciata esclusivamente per il mercato giapponese e non ci sono ancora piani per un lancio nel nostro Paese. La Wii in rosso avrà in dotazione anche il nuovo controller Wii Remote Plus che integra il Wii Remote con la funzionalità del MotionPlus. Quest’ultimo sarà disponibile anche separatamente, ma anche in questo caso al momento non sono previsti piani per l’Italia.

ENTERTAINMENT / Nasce biblet store, negozio online di libri digitali

Telecom e Mondadori uniti nel segno di eBook

Da una collaborazione tra Telecom Italia e Mondadori nasce biblet store. A catalogo sono disponibili più di 1.200 eBook del Gruppo Mondadori di M. Dalli

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inalmente qualcosa si muove anche in Italia sul fronte eBook: Telecom Italia e il Gruppo Mondadori hanno infatti siglato un accordo che ha dato vita al nuovo portale biblet store, un negozio online di libri digitali. In biblet si potranno acquistare libri in formato PDF ed ePub a scelta tra oltre 1200 titoli dei cataloghi Mondadori, Piemme e Sperling & Kupfer; di questi 800 saranno titoli di catalogo e 400 saranno invece le novità pubblicate in contemporanea con la versione cartacea. I libri, che saranno protetti da DRM, saranno leggibili su PC e Mac tramite il software Adobe Digital Editions, oltre che su device portatili in grado di supportare Adobe DRM (non iPad quindi). A breve saranno anche

lanciati un OliPad, tablet Olivetti dal quale sarà possibile acquistare e leggere gli eBook, e alcuni ebook reader TIM, dai quali sarà inoltre possibile acquistare i titoli utilizzando la rete 3G (senza costi di navigazione) e il credito della SIM. Molto interessante anche la possibilità di acquistare un pass “a tema” che consentirà di leggere libri a piacimento (purché in una sola categoria a scelta tra alta letteratura, letteratura di genere - giallo e rosa - e ragazzi) pagando un abbonamento mensile. Sicuramente un’ottima iniziativa, peccato solo che il tablet ad oggi più diffuso (iPad) non sembra essere al momento supportato. Ci auguriamo ovviamente che la situazione possa presto cambiare.

ENTERTAINMENT

Da vinile a iTunes tutto in uno

Avete mai desiderato di comprare l’ultimo album del vostro artista preferito in un colpo solo in tutti i formati disponibili? Il designer David Riesenberg ha pensato alla soluzione per voi. Al momento è solo un concept ma dire che è originale è poco: pensate a un vinile che al suo interno contiene un compact disc, al cui centro troviamo una chiavetta USB e sulla corona circolare uno sticker con il promo code per scaricare l’album da iTunes. Questo “formato” chiamato O+ sarebbe indirizzato più che altro per la promozione di singoli o per la realizzazione di edizioni speciali: queste almeno sono le indicazioni del suo ideatore.


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

Digital Imaging / Canon a Parigi delinea i tratti del futuro prossimo. In mostra progetti futuribili, ma anche idee concrete

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Il futuro di Canon: mega risoluzione e super-sensori Ogni cinque anni Canon mostra al mondo ciò che bolle in pentola nei suoi laboratori: in anteprima super videocamere 4K, realtà virtuale, sensori a sei colori di R. Faggiano

N

on solo progetti belli e impossibili: al Canon Expo di Parigi, sono stati molti i prodotti interessanti e che dall’aspetto sembrerebbero molto più che prototipi. La grandiosa esposizione parigina era divisa in aree tematiche: dalla fotografia al medicale, dalla stampa ai progetti più avanzati. Nella sezione Imaging spiccava la Multi Purpose Camera, un oggetto ancora in fase di sviluppo, ma che molto probabilmente diventerà un prodotto concreto. Si tratta di una fotocamera con un grande display in grado di scattare fotografie, girare filmati in altissima risoluzione, fino a 4K, grazie a un nuovo sensore CMOS che si presta ad applicazioni amatoriali e professionali. La Multi Purpose Camera è in grado anche di girare filmati a 60 frame al secondo. Un apparecchio che arriverà già nel 2011 è la nuova Cross Media Station: una sorta di docking station per fotocamere e videocamere, in grado di ricaricare con induzione magnetica gli apparecchi (fino a tre contemporaneamente), gestire filmati e immagini da scaricare su un server casalingo, da stampare, da rivedere sul televisore e anche capace di acquisire immagini da card di memoria o chiavette USB. Sul retro ci sono i collegamenti di rete e le uscite video HDMI verso un monitor. Interessante la modalità

di ricarica che non necessita di un contatto fisico: come altre soluzioni già in commercio, è necessaria una batteria speciale, un fattore limitante per chi possiede più apparecchi. In tema di realtà virtuale ecco il progetto Mixed Reality: si tratta di una specie di casco con visore e sensori che permette di gestire applicazioni direttamente con il movimento delle mani nell’aria. La persona che indossa questo strumento muove le mani e le dita nel vuoto, seguendo le indicazioni virtuali che si creano davanti ai suoi occhi. Tra i diversi esempi di utilizzo, il più interessante era quello legato ad applicazioni professionali, dove un oggetto realizzato tramite il

Multi Purpose Camera può scattare foto e girare video con risoluzione elevatissima, fino a 4K.

computer diventa “virtualmente reale“ (se ci concedete il gioco di parole), da prendere tra le mani, rivoltare, piegare analizzare, e così via. Un procedimento del tutto virtuale che però si trasforma in indicazioni concrete per il progetto. Nella zona più dedicata al futuro erano esposti alcuni monitor ad altissima risoluzione: non fanno parte del vecchio progetto SED, ormai abbandonato, ma indicano che Canon non vuole disperdere le preziose conoscenze acquisite in quel progetto. I monitor da 8 Megapixel in formato 30 pollici erano affiancati a quelli da 4 Megapixel per dare dimostrazione di dove possa arrivare la tecnologia

Cross Media Station ricarica per induzione fino a tre apparecchi; arriverà nel corso del 2011.

rispetto agli standard attuali. Anche in questo caso, i monitor sembravano già in versione quasi definitiva, senza trucchi nel lato posteriore, seppure lo spessore non sia certo ridotto. Già realizzato, ma sempre futuribile, il nuovo mega sensore di ripresa ad altissima risoluzione: si parla di ben 120 milioni di pixel per un sensore di tipo APS-H CMOS; potrebbe essere utilizzato in fotocamere con obiettivi ultrapanoramici. Un altro sensore presentato ha invece usi astronomici e professionali: qui non conta la risoluzione, ma la sensibilità. Basta un solo lumen per ottenere un’immagine visibile, ideale, quindi per le riprese nel buio quasi assoluto: le dimensioni del chip di ripresa in questo caso sono mega, essendo ricavato da un wafer da ben 300 millimetri. Presentati anche alcuni prototipi per il mondo 3D: fotocamere, visori, schermi, oltre a proiettori che possono usare occhialini di tipo passivo. Infine è stata presentata una fotocamera con sensore da 50 Megapixel tramite uno speciale sensore CMOS a sei colori, in grado di vedere anche quello che l’occhio umano non può percepire. Esistono già fotocamere per scopi professionali, ma tutte utilizzano la modalità del doppio scatto per elaborare un’immagine finale, mentre questa Canon riesce a far tutto con un solo scatto.


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

p.25

TEST / Con la EX1 Samsung si inserisce a pieno diritto nel difficile settore delle fotocamere compatte di fascia alta

Samsung EX1, la compatta per il fotoamatore vero

La EX1 è destinata a chi esige soprattutto un’elevata qualità senza le complicazioni che inevitabilmente accompagnano l’uso di una reflex, un settore difficile dominato dai “soliti” nomi noti: Canon e Nikon su tutti. Riuscirà la EX1a far breccia nel cuore degli appassionati e affermarsi? di R. Pezzali

C

anon e Nikon sono avvisate: con la nuova EX1 Samsung si inserisce di fatto nel segmento delle compatte di fascia alta, destinata a coloro che desiderano una degna sostituta (qualitativamente parlando) di una reflex, ma non vogliono necessariamente una macchina ingombrante. La EX1 ha un’ottica F1.8, luminosissima, abbinata ad un sensore di grosse dimensioni per scatti anche con pochissima luce visibili sull’ampio display OLED. Il fotoamatore evoluto può scattare in RAW e modificare manualmente tutte le impostazioni e il risultato è davvero ottimo. La multinazionale coreana è entrata relativamente di recente nel mercato dell’immagine digitale e dopo soli pochi anni ha già prodotto di tutto, dalle reflex ad una serie incredibile

di fotocamere compatte per tutti i gusti. Molti fotografi “storici”, tradizionalmente affezionati a nomi come Nikon e Canon, non hanno mai sentito il loro cuore battere per un prodotto Samsung, un po’ per la mancanza di tradizione fotografica, un po’ per il target dei prodotti, diretti ad un pubblico più consumer. E sono proprio questi fotografi coloro ai quali Samsung ha pensato quando ha sviluppato la EX1: una fotocamera piccola e compatta hiend, studiata per offrire le migliori prestazioni possibili. Uno sforzo incredibile da parte di Samsung, che per una volta ha rinunciato a tutte le funzioni più o meno utili delle sue compatte cercando di puntare sulla costruzione, sulla qualità dei componenti e sulla resa fotografica. La EX1 è una fotocamera con un grosso sensore da 10 Megapixel, una lente F/1.8 (2.4 con zoom al massimo) luminosissima, un display OLED orientabile da 3” e un corpo robusto in alluminio, tutto quello che serve per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Look professionale

Sotto lo sportellino troviamo la porta USB, che però utilizza un connettore non standard: sarà quindi necessario conservare con cura l’apposito cavo in dotazione. L’uscita HDMI utilizza invece un connettore standard di tipo micro, per ora ancora poco diffuso.

Non è facile ottenere una macchina fotografica bella da vedere e allo stesso tempo ergonomica e facile da impugnare. La EX1 non è bellissima, è molto squadrata e tutta nera, con un look professionale. Non è leggera, nonostante il corpo in alluminio, ma la sensazione globale è di robustezza e con una costruzione davvero all’altezza. Il meccanismo di rotazione del display sembra resistente, l’impugnatura in gomma offre un buon grip e anche il gruppo ottico è decisamente massiccio. La ghiera zigrinata dell’ottica potrebbe far pensare ad una regolazione del fuoco manuale. In realtà la ghiera è solo estetica e l’ottica non “ruota”: la regolazione del fuoco manuale stile reflex non è quindi possibile. La ghiera si può tuttavia svitare per lasciare spazio ad adattatori ottici come il grandangolo e il tele. Un’altra piccola critica che si può muovere a questa fotocamera

Fotocamera Samsung EX1 - 399 EURO Quality

Longevity

Design

9

9

6

riguarda la disposizione dei tasti, non proprio immediata: purtroppo il corpo è piccolo, il display non è touch (e non che questo sia un male) e Samsung ha dovuto mettere gli stessi tasti di una reflex in un corpo tre volte più compatto. I tasti sul retro sono tutti molto vicini, ma con un po’ di pratica si impara ad identificarli subito, anche quando si scatta con poca luce. Nella parte alta Samsung ha poi inserito una doppia ghiera, la prima dedicata alle modalità di scatto (singolo, raffica, bracketing e autoscatto con timer) e la seconda alle funzioni di scatto, dove troviamo le classiche PASM (programmi, semi manuali e manuale puro) oltre alla modalità di ripresa video (solo SD) e ad un paio di programmi automatici. All’interno del grip Samsung ha inserito la pratica ghiera per regolare diaframma e tempi a seconda delle modalità. In modalità M si può usare la piccola ghiera circolare sul retro per regolare i diaframmi, ottenendo così una doppia ghiera come sulle reflex. Il flash della fotocamera è totalmente a scomparsa, non è potentissimo ma

Simplicity D-Factor

7

8

Value

8

illumina correttamente un soggetto fino a 4/5 metri di distanza. Grazie al socket può essere montato un altro flash esterno. Un elemento sicuramente pregevole è il display OLED da 3”, con una risoluzione equivalente alla VGA e 600.000 punti. Il display è orientabile, per facilitare lo scatto in posizioni difficili, ma va detto che grazie all’adozione delle tecnologia AMOLED questo schermo è visibile in ogni condizione e anche con un angolo di visione estremo. Manca un visore ottico, cosa che poteva essere decisamente utile. Sul retro, di fianco al display, troviamo altri tasti essenziali oltre alla piccola ghiera circolare, utile sia in modalità di scatto sia in modalità di revisione delle foto.

Connessioni: c’è quel che serve

La EX1 è decisamente povera di connessioni, ma d’altra parte non è così necessario. Sul fondo troviamo lo sportello che nasconde la batteria e la scheda SDHC mentre sul lato, segue a pag. 26


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

p.26 TEST

Digital Imaging

Fotocamera Samsung EX1

Tre compatte Sanyo per “novizi” dello scatto

segue da pag. 25

dietro un piccolo sportellino, sono ricavati l’uscita HDMI e la porta USB, usata anche per la ricarica. Samsung come sempre vuole distinguersi dalla massa e al posto di una comoda USB decide di usare un connettore multipolare proprietario: quindi, chi vuole collegare la fotocamera via USB si troverà di fronte alla necessità di portarsi sempre appresso il cavo. L’uscita HDMI serve per vedere le foto in HD sui TV. Anche in questo caso Samsung è originale, nel senso che usa per la prima volta su un dispositivo portatile il nuovo HDMI di tipo “micro”, più piccolo del classico “mini” e praticamente introvabile, almeno come cavo. Fortunatamente, non essendoci la possibilità di riprendere in HD, questa connessione non sarà probabilmente tra le più utilizzate, nei prossimi mesi comunque il problema sarà risolto automaticamente con la comparsa nei negozi del cavo micro HDMI.

Interfaccia semplice

Per la EX1 Samsung ha ridotto all’osso le funzioni extra e anche i menù beneficiano di un’interfaccia chiara e semplice da capire, molto ben fatta e ben studiata. Girando la ghiera si accede a gran parte delle opzioni disponibili, e per ogni modalità di scatto scelta la macchina offre diverse opzioni regolabili. Trattandosi di una fotocamera evoluta, la EX1 permette il controllo su tutti i parametri, dallo scatto in RAW alla scelta del tipo di messa a fuoco e di controllo dell’esposizione. Il controllo della messa a fuoco, manuale, è forse un po’ troppo complesso da usare e non sempre offre risultati precisissimi: è molto meglio utilizzare la messa a fuoco automatica. Se la ghiera attorno all’ottica avesse permesso di regolare il fuoco, la EX1 sarebbe stata la macchina perfetta. Molte funzioni sono controllabili direttamente dal display: premendo il tasto FN si accede ad un Quick Menu che permette di intervenire direttamente su moltissimi parametri durante lo scatto. Alla fotocamera non manca nulla, dal bracketing per fare foto HDR ai vari Picture Style per personalizzare lo sviluppo dei JPEG. Per quanto riguarda i RAW, Samsung

offre in dotazione un programma per lo sviluppo abbastanza completo, ma non compatibile per Mac. Sul manuale tuttavia è indicato che Samsung rilascerà un software anche per Mac sul proprio sito: al momento della prova non era ancora disponibile, ma considerando che c’è già il software per la NX10, è probabile che a breve arriverà anche quello dedicato alla EX1. Il software di conversione RAW non è male, anche se qualche opzione non è facilmente comprensibile. I risultati sono comunque molto buoni, soprattutto per quanto riguarda l’abbattimento del rumore sui 1600 ISO.

Ottime foto, ma non è veloce

La EX1 fin dai primi scatti si dimostra un’ottima macchina. Decisamente reattiva nello scatto e nella messa a fuoco, è molto difficile che sbagli uno scatto, soprattutto in modalità automatica. L’ottica wide di dimensioni generose e il grosso sensore permettono di scattare foto di qualità anche con pochissima luce: la macchina regge davvero bene fino a 800 ISO se si usa il JPEG e fino a 1600 scattando in RAW e poi recuperando qualche dettaglio in fase di post produzione.

La messa a fuoco è precisa, anche con poca luce, mentre l’esposizione talvolta sbaglia e ci tocca compensare manualmente usando il controllo per evitare foto un po’ troppo sovraesposte e poi difficilmente recuperabili. La EX1 non è una macchina adatta per la foto sportiva: nonostante l’autofocus abbastanza rapido, manca di velocità nello scatto a raffica, ed è quindi preferibile usarla per paesaggi, dove il bel 24mm si mette in bella mostra sia nei ritratti, dove l’apertura F/1.8 consente un piacevole sfuocato sullo sfondo. Buona la qualità dell’ottica e, anche se il sensore è da soli 10 Megapixel, si riescono a produrre stampe di ottima qualità. Abbiamo realizzato alcune foto a diversi ISO; tutti gli scatti possono essere scaricati alla massima risoluzione accedendo alla prova sul web, semplicemente facendo click con il mouse sulla foto qui sotto.

Nel tentativo di portare più utenti alla meravigliosa arte delle fotografia, Sanyo lancia sul nostro mercato tre modelli di fotocamere compatte con sensore da 14 Megapixel, caratterizzate da una estrema facilità di scatto. Nei due modelli più avanzati (T1495 e E1500TP) sono infatti disponibili dei suggerimenti per impostare al meglio lo scatto, in forma di miniature (E1500TP) o breve testo esplicativo (T1495). Nella E1500TP, inoltre, è presente anche uno schermo LCD touchscreen da 3 pollici, che diventa 2,7 pollici (non touch) per gli altri due modelli. Tutte e tre le fotocamere sono inoltre in grado di registrare filmati a 720p, oltre a essere dotate di stabilizzatore digitale di immagine. Le fotocamere saranno disponibili a partire da novembre in versione nero e argento (E1500TP, 129 euro), nero (T1495, 99 euro) e nero e rosa (S1414, 79 euro).

Digital Imaging

Olympus: le reflex non sono il futuro

In un’intervista rilasciata al sito polacco Fotopolis, il product manager di Olympus Toshiyuki Terada ha dichiarato che il futuro della fotografia non è rappresentato dalle reflex. Olympus sta infatti lavorando per portare il sistema di fotocamere mirrorless PEN anche nel mondo dei fotoamatori evoluti e dei professionisti. Ovviamente la strada è ancora lunga e per questo Olympus continuerà per il momento a offrire reflex, ma non ci saranno più DSLR di fascia bassa: le entry level, infatti, sono o saranno sostituite dalle compatte PEN, in grado di offrire la stessa qualità in un corpo macchina più leggero e maneggevole. Probabilmente è questo il futuro della fotografia, ma riusciremo ad abbandonare definitivamente il mirino ottico?


SERIE SV685D - 55" e 46" LED LOCAL DIMMING - 200 Hz

Esperienza visiva incredibilmente perfetta. Colori vivaci e incredibili dettagli vi attendono!

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making dark darker, bright brighter

L’utilizzo della tecnologia “LED local dimming” permette di raggiungere l’incredibile valore di contrasto di 2.000.000:1 grazie alla gestione avanzata della retroilluminzazione LED. Colori più brillanti e neri “puri” per un’esperienza cromatica ancora più profonda ed intensa. Con i sistemi di retroilluminazione tradizionali, il pannello è costantemente illuminato, non permettendo la corretta rappresentazione del nero. Nei TV della serie SV, l’intera superficie del pannello è retroilluminata da LED che si accendono e spengono grazie alla costante analisi del segnale in ingresso. Grazie al costante investimento di TOSHIBA in R&D, la rappresentazione dei colori e del nero ha finalmente raggiunto l’eccellenza.

www.toshiba-italia.com


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

TEST / Tante funzioni, qualità audio e prezzo interessante: le nuove docking station di Pioneer partono con il piede giusto

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XW-NAC3, la completissima docking station Pioneer

Doppio slot per iPhone e iPod, connessione alla rete per ascolto in streaming dei file audio e delle web radio, compatibilità con i file Flac tramite USB: ecco la proposta di Pioneer per ascoltare in modo semplice tra le mura domestiche tutta la musica contenuta nei lettori portatili di Casa Apple di R. Faggiano

P

er liberare la musica contenuta in iPod o iPhone e ascoltare anche in casa le nostre canzoni preferite le alternative sono diverse, pochissime però sono quelle in grado di restituire musica di qualità accettabile. Tra queste ultime abbiamo selezionato l’ultima arrivata di casa Pioneer, la XV-NAC3, oggetto bello da vedere e con un grande display frontale, che viene utilizzato soprattutto per le informazioni delle web radio. La dock di Pioneer ha infatti un ingresso di rete ma purtroppo manca il WiFi, per andare ben oltre i contenuti dei lettori portatili. Un elemento originale è la doppia basetta che permette di gestire contemporaneamente due apparecchi Apple. Riteniamo improbabile che si preparino dj session su una docking station, nonostante sia prevista una funzione che alterna la riproduzione tra due dispositivi Apple; si tratta comunque di un’opzione in più offerta da Pioneer, se non altro utile per ricaricare gli iPhone di famiglia. Dal NAC3 si può gestire la musica del server casalingo molto facilmente grazie anche alla presenza della certificazione DLNA, di ascoltare musica da chiavette USB oppure collegare una qualsiasi altra sorgente musicale. Il Bluetooth è invece disponibile solo in opzione. Stranamente manca la radio FM; poco male, date le ottime prestazioni della radio web.

Manca solo il Wi-Fi

Un lato molto positivo della docking station Pioneer è la semplicità d’uso. La mancanza del collegamento Wi-Fi può invece essere una scomodità, ma se potete usare il cavo di rete, praticamente non dovrete fare altro che scegliere la vostra radio web preferita, senza altre impostazioni. L’accesso avviene con le consuete modalità di scelta tra Paese o genere, poi si potranno memorizzare le stazioni preferite per averle disponibili e pronte all’ascolto. Per alcune radio di maggiore importanza, come la BBC o la Rai, c’è anche l’accesso diretto ai podcast e alle registrazioni dei programmi più importanti, selezionabili direttamente dal telecomando. Altrettanto piacevole l’utilizzo con l’iPhone, compreso l’ultimo modello 4: dal telecomando si entra direttamente nel menù e si sceglie la musica preferita come se stessimo usando direttamente il display del telefono. Chiavette USB? Bene anche qui: i contenuti appaiono sul display del NAC3 e si possono riprodurre perfino i file in formato Flac (ma solo fino a 48 kHz) oltre ai consueti MP3 e WMA (come sempre, purché non protetti). Se poi avete collegato in rete un server musicale, l’accesso avviene sempre dal menù. L’unico difetto delle informazioni fornite dal display è la mancanza del formato di compressione delle radio, aspetto tuttavia marginale e facilmente intuibile dall’ascolto.

Docking station Pioneer XW-NAC3 - 349 EURO Quality

Longevity

Design

7

7

8

L’ascolto non delude

Pur nei limiti di quelle che sono le prestazioni di un oggetto di questo tipo, la docking di Pioneer non ci ha deluso. La gamma bassa non suona rimbombante come tanti concorrenti, anche le voci non scadono in sibilanti e la gamma acuta è abbastanza dettagliata. Forse il suono rimane un po’ chiuso nei limiti fisici dell’apparecchio, le equalizzazioni disponibili non riescono a fare molto e la musica non

Simplicity D-Factor

8

8

Value

7

compressa in formato Flac non potrà brillare in tutta la sua qualità. Comunque ci sono anche i controlli di tono per assecondare i gusti personali, gestibili facilmente dal piccolo telecomando. Il NAC 3 comunque non delude e non fa pensare di avere speso troppo per i risultati ottenuti. Molto buona la resa con le più importanti radio da Internet, almeno di quelle trasmissioni con il fattore di compressione non troppo elevato.


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

TEST / In prova il 55” che offre in un solo colpo tutte le tecnologie Sony, da Motionflow 200 Hz a 3D e pannello Opticontrast

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Sony KDL-55NX810: 55 pollici di qualità Monolithic Se desiderate un grande schermo, pronto per il 3D, capace di un’ottima qualità di visione, questo grosso 55” potrebbe fare al caso di molti di voi In più è anche molto bello, grazie al particolare design “Monolithic”. La base (optional) aggiunge una marcia in più all’audio del TV e non solo di R. Pezzali

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on lasciatevi ingannare dal nome: l’NX810, nonostante le apparenze, appartiene alla fascia alta di TV LED Sony. Non è Full LED come l’HX900 e non ha il trasmettitore 3D integrato come l’LX, ma per il resto questo TV ha davvero tutto: predisposizione 3D Ready con trasmettitore esterno, circuito 200 Hz Motionflow Pro e retroilluminazione Led Edge Local Dimming. Di fatto questo modello mancava nella gamma Sony: l’NX810 infatti è la migliore incarnazione del design Monolithic, con la base audio opzionale attiva e il frontale leggermente inclinato. Sony ha concentrato in questo modello anche tutte le tecnologie di connettività disponibili: c’è il Wi-Fi e la connessione Ethernet tradizionale; per l’accesso alla rete ci sono sia i widget che i canali video e news. A breve partirà anche Qriocity, per l’acquisto dei filmati in streaming. Non mancano infine la funzionalità USB playback per file audio, video e foto con geolocalizzazione e anche il DLNA playback, per la riproduzione di contenuti audio e video in rete, anche in modalità push.

zionale è girevole, tiene il TV dritto senza inclinazione, mentre quella con diffusore audio permette di inclinare il TV di 6°. Lo schermo nero riflette abbastanza anche a causa della sua inclinazione verso l’alto. Questo è purtroppo uno dei punti deboli del TV, ma va detto che questo pannello scuro è in realtà anche un filtro necessario per abbattere un po’ di luminosità e minimizzare la visione di difetti del pannello come il clouding e altre eventuali spurie di luce. Missione riuscita, perché il pannello appare decisamente uniforme. I controlli sono inseriti dietro la cornice nel lato destro: non si vedono e sono anche difficilissimi da usare in condizioni di scarsa luce. C’è anche un interruttore “green button” che toglie del tutto la corrente. Il telecomando è lo stesso già usato sugli altri modelli Sony: tasto di accensione sul retro e predisposizione per essere appoggiato al divano o sul tavolino, girato con i tasti verso il basso. È pratico e comodo, peccato per la retroilluminazione parziale non troppo efficace.

Eleganza naturale

Connessioni sdoppiate

Il design Monolithic è affascinante e allo stesso tempo semplice e naturale: il TV è un blocco nero con vetro unico e il solo logo Sony luminoso, nient’altro. Il design Monolithic dell’NX810 è stato affinato in alcuni particolari: gli altri NX infatti erano più spessi nella parte bassa, mentre questo modello è sottilissimo ovunque, sia sopra che sotto. Si può scegliere anche tra due basi: una tradizionale in pesante vetro nero o la particolare base con sistema audio che ora è “attivo” e amplificato. La base tradi-

Dal punto di vista della connettività, il TV Sony è decisamente completo. I connettori sono disposti in verticale sui due lati del TV: da una parte troviamo le connessioni più tradizionali, mentre dall’altra quelle più orientate ad una connessione rapida. Gli ingressi HDMI sono quattro, uno dei quali con ARC, che va connessa alla base audio opzionale. Troviamo poi la presa di rete, la presa minidin per il trasmettitore degli occhialini 3D, l’ingresso audio-video mediante presa proprietaria e l’uscita digitale ottica.

video

Sul canale DDAYVideo di YouTube è stato pubblicato il video delle prime impressioni di uso del TV Sony. Clicca qui per andare direttamente al video.

TV Sony Bravia KDL-55NX810 - 3000 EURO Quality

Longevity

Design

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8

9

Simplicity D-Factor

8

9

Value

8

Sull’altro lato troviamo l’ingresso VGA con rispettivo audio su jack, l’ingresso component, l’USB, la presa cuffie e lo slot Common Interface Plus per la CAM HD.

Interfaccia semplice, sezione multimedia da rivedere

L’interfaccia Sony è ormai ben conosciuta: la Cross Media Bar passa di TV in TV subendo solo qualche piccola evoluzione, senza alcun stravolgimento. È facile da usare, l’utente può controllare la maggior parte delle applicazioni della TV utilizzando anche il tasto Option, che dà accesso ad un sottomenù durante la visione dei programmi. Per quanto riguarda la sezione “multimedia”, il TV Sony non sembra gradire i file in formato MKV da chiavetta USB e nemmeno i file in formato Windows Media Video. Povera di contenuti la sezione Internet TV, realizzata con la

Le connessioni sono suddivise sui due lati del TV; da una parte sono riunite quelle dedicate ai collegamenti rapidi. segue a pag. 30


n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

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TV Sony KDL-55NX810 segue da pag. 29

piattaforma Yahoo, che risulta anche piuttosto lenta. Aspettiamo con trepidazione Qriocity.

Base optional: audio di qualità

Sony ha fatto davvero un lavoro egregio per quanto riguarda la sezione audio. Il TV infatti può essere dotato della base accessoria che, a differenza di quella dei precedenti modelli, è attiva: al suo interno trova infatti posto un amplificatore e persino un piccolo subwoofer; la base è collegata al TV tramite HDMI ARC, ovvero dell’Audio Return Channel, un canale di ritorno audio aggiunto dalla versione 1.4 dell’HDMI che permette un collegamento bidirezionale tra le periferiche consentendo, con un solo cavo, di trasmettere audio e video e di ricevere un canale audio in senso opposto. La base si collega quindi all’ingresso HDMI 1 del TV (l’unico dotato di ARC) e ha a sua volta un ingresso HDMI (che diventa l’ingresso 1 del TV): grazie al sistema ARC sarà in grado di riprodurre audio da ogni sorgente (anche quelle collegate agli altri ingressi del TV) e anche dalla televisione stessa, sia dai canali analogici che da quelli del digitale terrestre. All’interno troviamo un subwoofer e per ogni canale c’è una cassa chiusa con doppio midrange e un tweeter a cupola. L’amplificazione audio è digitale e offre una qualità di gran lunga superiore a quella standard della TV. L’acquisto della base optionale è senza dubbio caldamente consigliato.

Immagini brillanti e dinamiche

L’NX810 si comporta come i migliori LED Edge: non riesce a esprimere ancora il nero di un plasma, ma supplisce con una buona brillantezza d’immagine e un’ottima dinamica. Il pannello dell’NX810 è decisamente buono e,

Nella foto a sinistra vediamo un particolare ravvicinato di uno degli altoparlanti inseriti nella base optional del TV. Nella foto a destra vediamo uno dei due diffusori che sono integrati nella base, completamente smontato. se visto di fronte, non mette in luce particolari difetti. Solo se ci spostiamo come angolo di visione il particolare filtro frontale alza leggermente la luminosità e fa perdere un po’ di contrasto, nulla di drammatico: si tratta di una caratteristica abbastanza consueta e diffusa anche su altri TV. Tra il filtro e il pannello stesso è stata iniettata una particolare resina (pannello Opticontrast), che riesce a rendere il TV decisamente nero se osservato di fronte. La modulazione della luminosità funziona davvero bene: le schermate scure si fondono totalmente con la cornice e il TV non mette il mostra coni di luce o bagliori strani. Ottima anche la resa sulle basse luci, con il TV che non affoga i particolari e mostra un buon livello di dettaglio anche nelle zone d’ombra. Ovviamente, quando la luminosità globale sale, sale anche il livello del nero. Per poter godere della migliore resa con segnali HD il passo è davvero breve: basta premere il tasto Scene sul telecomando e scegliere Cinema per trovare un setup ottimale capace di dare grandi soddisfazioni. Temperatura del bianco corretta, buon detta-

glio sulle basse luci, immagine accesa e con i colori saturi al punto giusto: impossibile chiedere di più. L’unica modifica in fase di setup riguarda la regolazione di luminosità, della retroilluminazione e del contrasto a seconda delle condizioni dell’ambiente domestico. Il Motionflow 200 Hz Pro si dimostra ancora una volta uno dei migliori sistemi di interpolazione del movimento: i risultati sono in particolare apprezzabili durante la visione di programmi sportivi. L’immagine è nitidissima anche durante i movimenti veloci e la risoluzione delle immagini in movimento è ottima. Per i film invece continuiamo a preferire la visione normale.

Occhiali 3D troppo sensibili all’inclinazione laterale

Il 3D è una delle novità di questo TV, ed è anche la caratteristica che fa impennare di ben 1000 euro il suo prezzo di listino rispetto al modello NX800. Il 3D non è integrato, ma arriva sotto forma di kit: con il TV vengono forniti in promozione un set di occhiali attivi e il trasmettitore IR esterno da collegare al pannello posteriore. Una soluzione un po’ scomoda, soprattutto per il ricevitore, che deve essere posizionato nei pressi del TV rischiando di compromettere l’eccellente linea del TV Sony. Premendo il tasto 3D sul telecomando si attiva la conversione dei contenuti automatica da 2D a 3D, mentre con contenuto 3D nativo il TV cambia modalità automaticamente dopo aver riconosciuto il segnale stereoscopico. Con alcune trasmissioni, come quelle di SKY in 3D Side by Side, è necessario forzare il 3D dal menù opzioni. Il circuito di conversione da 2D a 3D lavora in modo discreto (come tutti gli altri), mentre

la visione 3D di materiale stereoscopico originale mette in luce un ottimo controllo del crosstalk, solamente accennato in qualche scena. Tra i TV LED visti, il Sony è probabilmente uno di quelli che, quanto ad annullamento del crosstalk, più si avvicina alle ottime prestazioni dei plasma. L’NX810 ha però un grosso punto debole: gli occhiali attivi 3D, che sono polarizzati. Se si inclina la testa da un lato, è normale che l’immagine con il crescere dell’inclinazione diventi sempre più scura perdendo brillantezza; a risentirne è anche l’effetto 3D che in questa condizione viene meno. Gli occhiali 3D Sony non solo sono sensibilissimi a questo aspetto, ma inclinando la testa verso destra di appena pochi gradi cambiano la saturazione cromatica dell’immagine e, se la cosa è poco visibile con un cartone, lo è molto di più con un film. Per vedere correttamente il 3D si deve quindi stare perfettamente dritti di fronte alla TV e non inclinare la testa nemmeno di qualche grado, stando quasi immobili. Se infatti si muove la testa, l’immagine diventerà più chiara quando la incliniamo a sinistra e più satura verso il giallo/rosso quando la spostiamo a destra: sicuramente gli occhiali attivi di Sony andrebbero rivisti per rimediare al problema.

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n. 11 / 18 ottobre 2010 estratto da www.dday.it

TEST / In prova Liquid E, offre una buona qualità costruttiva e la versatilità del sistema operativo Google a meno di 400 euro

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Acer Liquid E, l’Android 2.1 al giusto prezzo

La maggiore differenza rispetto al precedente modello è la versione 2.1 del sistema operativo che di fatto apre le porte all’aggiornamento verso Froyo di P. Centofanti

A

cer ha lanciato il suo primo smartphone basato su Android con il Liquid. Ora, con il Liquid E, Acer ripropone una formula molto simile ma con la versione Android 2.1 del sistema operativo, mentre ritroviamo la CPU Qualcomm Snapdragon 8250 “depotenziata” (a 768 MHz contro gli 1 GHz teorici). Il display è sempre un LCD touchscreen da 3.5 pollici e con risoluzione di 480 x 800 pixel, la fotocamera è da 5 Megapixel con autofocus, ritroviamo l’A-GPS e la connettività Wi-Fi b/g, Bluetooth 2.1+EDR e naturalmente 3G HSDPA a 7.2 Megabit/s. Una dotazione potremmo dire standard, completata dalla porta USB (mini e non micro, il che è di per sé una bella comodità) e dall’uscita mini-jack per le cuffie. Mancano, se vogliamo, un flash per la fotocamera e la bussola digitale.

Robusto e ben rifinito

Nella confezione troviamo tutto lo stretto necessario: un alimentatore con porta mini USB, il cavo USB - mini USB per il collegamento al PC, un paio di auricolari stereo con microfono, CD con il software Acer Sync e il manuale di istruzioni, una pratica custodia. Il software supporta unicamente PC con sistema operativo Windows e permette di sincronizzare automaticamente, oltre che i contatti di Google (ma questo Android già lo fa e senza fili), anche contatti e calendari di Microsoft Outlook. Acer non ha modificato in modo particolare l’interfaccia a schermo, che è quella di base di Android 2.1, però presenta già installate alcune utili applicazioni come Documents to Go, il lettore multimediale nemoPlayer, MediaServer che trasforma lo smartphone in un server DLNA, applicazioni per Facebook e Twitter e dei widget per agevolare la ricerca di file multimediali e altre

ancora, che approfondiremo nella nostra videorecensione. Il modello in prova è completamente in nero laccato, ma il telefono è disponibile anche in bianco e in rosso. Pur essendo rivestito totalmente in plastica risulta essere piuttosto robusto e ben rifinito. Il Liquid E Da spento sembra un unico monolito nero e nonostante sia un po’ meno largo di un iPhone 3GS (altezza e spessore sono praticamente gli stessi) appare quasi più grande. Non ci convince del tutto la soluzione scelta per accedere agli alloggi della batteria, della SIM e dello slot per card microSD: bisogna rimuovere buona parte del pannello posteriore, operazione poco pratica. Un aspetto molto interessante del Liquid E è costituito dagli indicatori a LED presenti sul bordo superiore vicino al jack per le cuffie, che segnalano la presenza di mail/messaggi non letti, batteria scarica e chiamate non risposte.

Risposta un po’ lenta

Dell’Acer Liquid E abbiamo apprezzato il display LCD dai colori brillanti e dalla definizione convincente. Acer ha scelto di non sfruttare tutta la potenza del processore Snapdragon, per aumentare l’autonomia della batteria (anche con uso intenso si supera la giornata), e ciò si manifesta in alcuni rallentamenti specie durante l’esecuzione di applicazioni un po’ pesanti: in particolare se si attivano degli sfondi live le animazioni del sistema operativo un po’ ne soffrono. La risposta dell’interfaccia touchscreen quindi non è esattamente tra le più responsive, ma l’esperienza d’uso è comunque convincente. Acer non ha personalizzato l’interfaccia base di Android: unica vera concessione, a parte i widget di animazione “a cubo” della pagina delle applicazioni. Non del tutto convincente la tastiera touch, lievemente ridisegnata rispetto

video

Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato la videorecensione dello smartphone Android Acer Liquid E. Clicca qui per andare direttamente al video.

Smartphone Acer Liquid E - 399 EURO Quality

Longevity

Design

8

8

7

a quella standard e con tasti ad orientamento verticale troppo ravvicinati, tanto da rendere difficoltosa la scrittura. La situazione migliora in modalità landscape. L’altoparlante sul retro offre un volume sufficiente, l’audio è però un po’ metallico. Nel complesso si tratta di uno smartphone che offre tutta la versatilità di Android, una buona esperienza d’uso a cui forse manca solo qualche “cavallo” in più in termini di potenza di processore. Esteticamente forse non è curato come altri smartphone più blasonati, ma per questo prezzo è certamente da tenere in considerazione. In rete si trova un’immagine del prossimo aggiornamento a Froyo (Android 2.2) che abbiamo avuto modo di testare e che offre una nuova interfaccia a schermo personalizzata da Acer, ma abbiamo riscontrato ancora qualche instabilità; non essendo ancora un versione ufficialmente rilasciata, però, abbiamo preferito non includerla in questa prova. Si tratta di un aggiornamento di cui tuttavia c’è bisogno, visto che al momento manca del tutto il supporto ad Adobe Flash.

Simplicity D-Factor

7 Niente flash

8

Value

9

L’Acer Liquid E è dotato di fotocamera con sensore da 5 Megapixel e autofocus. Non troviamo flash di alcun tipo e il video viene registrato esclusivamente in definizione standard. La qualità della fotocamera è più che discreta con alcuni limiti più che altro a livello software: il suono dello scatto ad esempio non è perfettamente sincronizzato con l’effettivo istante di cattura e così spesso muoviamo il telefono al momento sbagliato, ottenendo immagini mosse. Alcuni scatti mostrano anche dei colori forse troppo saturi, ma nel complesso si possono ottenere risultati interessanti, da abbellire con le decine di app a disposizione sul market. Accedendo alla nostra prova su web (basta fare click sul titolo in questa stessa pagina) potete scaricare le versioni originali delle nostre foto.


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