L'alfabeto italiano

L’alfabeto italiano Grafia e pronuncia

ITALIAN LANGUAGE ACADEMY - CATANIA Italian Language Academy – Risorse Online Autore: Davide Scalia

L’alfabeto italiano Grafia e pronuncia

Le lettere e la grafia dell’alfabeto italiano

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Le lettere dell’alfabeto italiano sono ventuno, sedici consonanti e cinque vocali.

Possono essere scritte sia con caratteri minuscoli che con caratteri maiuscoli; le riportiamo in un elenco, ciascuna con il proprio nome.

1

a A

a

h H

b B

bi

i I

c C

ci

l L

d D

di

m M

e E

e

n N

f F

effe

g G

gi

acca

q Q

qu

i

r R

erre

elle

s S

esse

t T

ti

enne

u U

u

o O

o

v V

vu

p P

pi

z Z

zeta

emme

Alle ventuno lettere elencate occorre aggiungerne altre cinque, che si trovano in grafie del passato o in parole straniere prese in prestito: j J i lunga

x X

ics

k K kappa

y Y

ipsilon o i greca

w W

doppia vu

La pronuncia e l’ortografia dell’alfabeto italiano Le vocali trascrizione fonetica

descrizione fonetica

fonema grafema es.

centrale

/a/

anteriore aperta

/ɛ/

anteriore chiusa

/e/

e

mela /’mela/

anteriore di massima chiusura

/i/

i

vino

posteriore aperta

/ɔ/

posteriore chiusa

/o/

o

coda /’koda/

posteriore di massima chiusura

/u/

u

buco /’buko/

a

cane /’kane/ pelle /’pɛlle/

/’vino/

collo /’kɔllo/

Le vocali e e o

Seconda regola: La e è generalmente aperta: • • •

nelle parole che finiscono in -èllo, -èlla, -èrio, -èria, -ènza, -èstro, -èstre, èstra, -èzio. nei gerundi in -èndo, e nei participi presenti in -ènte. quando fa parte del dittongo -iè- ad eccezione dei casi in cui il dittongo è compreso in suffissi che vogliono la e chiusa come in -étto, -ézza.

La e è generalmente chiusa: • • • •

nelle parole che finiscono in -éccio, éggio, -ése, -ézza, -ménto. negli infiniti in -ére, con accento sulla desinenza. negli avverbi in -ménte. nei diminutivi in -étto, étta.

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Prima regola: Quando non vi cade l’accento la e e la o hanno sempre un suono chiuso.

2

Terza regola: La o è generalmente aperta: • • • • •

quando si trova in fine di parola e porta l’accento in molte parole di origine dotta con accento sulla terzultima sillaba nei suffissi in -òlo, -uòlo nel suffisso -òtto quando fa parte del dittongo -uò-, fatta eccezione per liquóre.

La o è generalmente chiusa: •

nelle parole che finiscono in -óce, -ónda, -ónte, -óre, -óso, -pósto, -zióne • nel suffisso -óne La corretta pronuncia delle vocali aperte e/o chiuse (è/é ò/ó) non è difficile solo per gli studenti stranieri che apprendono l’italiano, ma anche per tutti gli italiani che sono nati fuori dall’area toscana: la pronuncia regionale di tali suoni si discosta dalla pronuncia dell’italiano standard.

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Le consonanti

3

Descrizione fonetica

fonema grafema

trascrizione esempio fonologica

occlusiva labiale sorda

/p/

p

pizza

/’pittsa/

occlusiva labiale sonora

/b/

b

barca

/’barka/

occlusiva labiale sonora nasale

/m/

m

maschio /maskjo/

occlusiva dentale sorda /t/

t

testa

/’tɛesta/

occlusiva dentale sonora

/d/

d

dente

/’dɛnte/

occlusiva dentale sonora nasale

/n/

n

naso

/’naso/

occlusiva palatale sonora nasale

/ɲ/

gn

gnocco

/’ɲɔkko/

canzone /kan’tsone/ chiesa /’kjɛza/

q (+ua ue ui uo)

quadro

/’qwadro/

occlusiva velare sonora /g/

g (+a o u) gh (+e i)

gallo ghisa

/’gallo/ /’giza/

affricata dentale sorda

/ts/

z

zappa

/’tsappa/

affricata dentale sonora

/dz/

z

zero

/’dzɛro/

affricata alveopalatale sorda

/tʃ/

c (+e i)

cena

/’tʃena/

affricata alveopalatale sonora

/dʒ/

g (+e i)

gelato

/dʒe’lato/

fricativa labiodentale sorda

/f/

f

farfalla

/far’falla/

fricativa labiodentale sonora

/v/

v

vaso

/’vazo/

fricativa alveolare sorda

/s/

s

salto

/’salto/

fricativa alveolare sonora

/z/

s

sgabello /zga’bɛllo/

fricativa alveopalatale sorda

/ʃ/

sc (+ e i) sci (+a o u)

scena /’ʃɛna/ sciopero /’ʃɔpero/

liquida vibrante alveolare

/r/

r

riga

/’riga/

liquida laterale alveolare

/l/

l

lastra

/’lastra/

gl (+i) gl (+a e o u)

figli famiglia

/’fiʎʎi/ /fa’miʎʎe/

occlusiva velare sorda

/k/

liquida laterale palatale /ʎ/

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c (+a o u) ch (+ e i)

4

La s e la z

La s si pronuncia sonora /z/: •

quando è seguita dalle consonanti b d g l m n v • nelle parole di origine dotta che finiscono in -asi -esi -isi -osi • nelle parole in -esimo -esima • quando è intervocalica.

La s si pronuncia sorda /s/: • • • •

quando è seguita da consonanti sorde all’interno di una parola quando è preceduta da un’altra consonante all’inizio di una parola quando è seguita da vocale all’interno di una parola quando è doppia.

La z si pronuncia sonora /dz/: • • •

•

quando è intervocalica ( a eccezione dei gruppi -zia- -zie -zio-) nei suffissi -izzare -izzatore -izzazione nelle parole di origine straniera con pronuncia adattata all’italiano. Quando la pronuncia non viene adattata, segue le regole fonetiche della lingua di provenienza. all’inizio di una parola, ma vi sono molte eccezioni.

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La z si pronuncia sorda /ts/:

5

• • •

davanti i gruppi vocalici -ia -ie -io, ad eccezione di azienda, romanziere, ronzio. dopo la lettera l nelle parole che finiscono in -anza -enza -ezza -izia -ozzo -ozza -ziare -zione , ad eccezione delle parole rozzo, piccolezza, deliziare organizzazione).

Le semiconsonanti, i dittonghi e lo iato.

In italiano abbiamo due semiconsonanti: la palatale (/j/) e la velare (/w/). In pratica la i e la u perdono la loro caratteristica vocalica per diventare semiconsonanti quando sono seguite da un’altra vocale con cui formano dittongo.

Di seguito uno schema dei dittonghi presenti in italiano: •

dittonghi formati da i + vocale.

• dittonghi formati da vocale + i.

• dittonghi formati da u + vocale.

• dittonghi formati da vocale + u.

La i e la u in unione con altre vocali possono formare anche i trittonghi.

Uno iato si ha di solito:

• •

quando si incontrano due vocali diverse da i e u. quando una delle due vocali è una i o una u su cui cade l’accento. nelle parole composte in cui il primo elemento termina per i o per u.

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•

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