Quaderno 1

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A Chénas la nuova frontiera passa attraverso le nuove generazioni, che vogliono trasmettere al vino un gusto stile twitter, cioè un gusto che si plasmi e riesca a plasmare le volubilità di consumo, professionale e non, del vino. Paul-Henri Thillardon era un under 25 quando si dedicò alla vigna, per cui la sua volontà di gettarsi su una viticoltura ecosostenibile (biologica) è più in sintonia con l’animo e lo spirito di una generazione “verde” e forse antinucleare, quindi una posizione più logica rispetto a coloro che si sono depesticidizzati. Oltre alla cura del suolo, ha intrapreso anche la strada della selezione massale, per giungere a coltivare quelle piante che nei suoi vigneti si presentano con il look più sano. A una prima analisi dei suoi vini e della sua filosofia si rileva che ha appena iniziato un viaggio, per cui le mete non l’ha ancora tutte fissate. Fa vinificazione tradizionale di tre settimane, poi l’allevamento avviene in cemento, però un 20-40% sosta in piece beaujolaises (212 litri) minimo di primo passaggio. Sta creando dei Gamay in cui deve prevalere l’immediatezza della beva, senza però abbinarvi il profilo fruttato lineare del


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