Oui a la participation - I manifesti del maggio francese

Le rivoluzioni del ’68 Il Maggio francese e il manifesto come simbolo di protesta

Storia del disegno e della grafica d’arte Docente: Riccardo Ippolito A.A. 2020/2021

Indice Introduzione..................................................... 7 I manifesti come mezzo di comunicazione....... 8 Il maggio francese........................................... 9 L’Atelier populaire........................................... 12 Considerazioni conclusive............................... 17 Infografica....................................................... 18 Bibliografia...................................................... 19

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Introduzione

Nous sommes le pouvoir (noi siamo il potere), Atelier Populair, 1968.

Nel 1968, Studenti e lavoratori hanno guidato movimenti sociali in ogni angolo del mondo. L’enormità del Sessantotto fu sentita a livello globale, la cosa che fece di questo anno un avvenimento storico è stata la rapida successione di eventi, la loro intensità e la loro dimensione geografica. Gli Stati Uniti hanno dovuto far fronte a numerosi movimenti sociali tra cui il movimento per i diritti civili e il movimento contro la guerra in Vietnam.

In Messico gli studenti vengono uccisi dalle forze dell’ordine in quello che è passato alla storia come il massacro della piazza delle tre culture. In Europa nascono sempre più movimenti studenteschi e prendono piede soprattutto in Italia, Francia, Inghilterra e Cecoslovacchia. Dall’altra parte del mondo la Cina si trova nel mezzo della rivoluzione culturale guidata da Mao Zedong. In Giappone gli studenti protestano violentemente contro la presenza degli americani nel loro paese e il loro coinvolgimento nel conflitto in Vietnam.

In più occasioni le manifestazioni studentesche paralizzarono le attività accademiche così come quelle governative cosa che incoraggio la partecipazione generale delle persone.

Per quanto concerne i le questioni globali gli studenti erano molto motivati contro il conflitto in Vietnam e contro quello che era stato visto come imperialismo militare, ma internamente la maggior parte dei movimenti in ciascuna nazione protestavano contro le dittature e tagli finanziari in programmi sociali come l’istruzione.

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I manifesti come mezzo di comunicazione L’avanzamento tecnologico nel campo della comunicazione negli anni 60 ha permesso alle persone di essere più informate sugli affari internazionali rispetto alle generazioni precedenti. Nuove tecnologie come la televisione e la radio hanno velocizzato la trasmissione delle informazioni offrendo alle persone la possibilità di avere una visione più ampia dei fatti e degli avvenimenti nel mondo.

Queste tecnologie hanno permesso dunque di spargere la voce e di sapere di più sui movimenti sociali e le proteste che stavano accadendo in quel momento in tutto il mondo. Ne consegue che le persone grazie a queste informazioni sono state motivate ad organizzare manifestazioni e proteste perché ora avevano la possibilità di intravedere quello che stava accadendo dall’altra parte del mondo in quel momento. Nel Sessantotto il peso dei giovani nella società aumenta notevolmente, gli studenti vogliono uscire da uno stato di subordinazione nei confronti di una generazione autoritaria e rigida della quale sono figli. Utilizzeranno e riformeranno i mezzi di comunicazioni disponibili per fare propaganda; a parte la televisione verranno adoperati mezzi più tradizionali e meno tecnici per condividere informazioni e ispirare altre persone a prendere parte all’azione. Le piccole pubblicazioni sono state utilizzate in tutta Europa per disseminare informazioni volte a creare dissenso nelle persone. Allo stesso modo l’uso di poster e di graffiti hanno guadagnato popolarità velocemente come forma di propaganda, soprattutto in Francia. La televisione ha aiutato a diffondere le informazioni in maniera generica e tradizionale mentre le persone all’interno dei movimenti sociali utilizzavano mezzi semplici e talvolta primitivi, per diffondere le informazioni in maniera più radicale e specifica. L’utilizzo di metodi di comunicazione meno tecnologici era di per sé un atto di protesta contro la società del consumo che invece utilizzava mezzi più all’avanguardia.

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Paysans, travailleurs, etudiants solidaires, (contadini, lavoratori, studenti solidali (lavoratori uniti), Atelier Populair, 1968.

Il maggio francese

Travailleurs unis (lavoratori uniti), Atelier Populair, 1968.

Questo manifesto comparve sui muri di Parigi il 22 maggio del 1968. Vediamo due grandi figure poste ai due lati dello spazio formato che rappresentano rispettivamente i francesi e gli operai immigrati, la figura al centro invece rappresenta una piccola autorità che cerca di impedire l’unione fra queste due parti senza riuscirci, le braccia che si incrociano con i pugni alzati rappresentano la resistenza e la solidarietà. Questo manifesto comparve per la prima volta nel mezzo di una delle più importanti proteste della storia contemporanea. Gli studenti universitari iniziarono a scioperare all’inizio di maggio e presto sono stati seguiti dagli operai di vari settori industriali. Il picco più alto di scioperanti è stato di 10 milioni di persone, un numero così alto che bloccò l’intera nazione. Le motivazioni alla base delle proteste erano di natura l’anti-gollista e l’anti-imperialista. I manifestanti chiedevano un’alternativa di tipo popolare che potesse migliorare una società che a loro avviso era caduta nell’oppressione e nel materialismo.

Le manifestazioni del 1968 sono considerate uno dei momenti più significativi nella storia francese, le dimensioni delle proteste sono molto ampie, più di quanto si possa immaginare. Le proteste di maggio cambiarono il modo in cui i movimenti sociali e l’organizzazione politica dovevano essere condotte.Nel 1968 l’uso di manifesti e di graffiti divennero alcuni dei metodi più riconoscibili per la comunicazione di massa. Centinaia di manifesti furono disegnati e stampati in Francia, alcuni di questi manifesti contenevano solo immagini altri invece erano completamente tipografici.

Lo scopo in sé del manifesto era quello di dichiarare un’opinione, diffondere informazioni, esprimere emozioni o creare consapevolezza sociale in modo artistico.

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Taisez vous l’allemand a fui l’espione reste! (Zitto, il tedesco è fuggito, la spia resta), M.Mallet, 1945

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Le complot juif contre l’Europe! (Il complotto ebraico contro l’Europa), Anonimo.

In Francia la prima datazione esistente dell’utilizzo del manifesto come mezzo di comunicazione risale al 1539 e da allora il manifesto ha avuto per lo più uno scopo propagandistico, i temi erano guerra, consumismo e consapevolezza sociale. Verso la fine del Ottocento e la prima metà del Novecento la pubblicità che proveniva dalle colonie usava spesso raffigurazioni di persone indigeni e i contenuti dei messaggi erano stereotipi razziali. I manifesti della seconda guerra mondiale promuovevano l’antisemitismo, il patriottismo rigorosi valori da rispettare in famiglia.

Nel Maggio del Sessantotto gli studenti useranno i manifesti con lo scopo di diffondere le loro idee politiche attraverso quest’arte. Molti gruppi di persone disegnavano e stampavano manifesti dal momento che la produzione non era “centralizzata” la creazione di questi manifesti era del tutto anarchica messa in atto da più persone. Il gruppo più noto che facilitò la produzione di questi poster fu l’Atelier popolare. L’Atelier nacque l’8 maggio quando gli studenti delle accademie di belle arti presero parte ai movimenti sociali e il 14 maggio occuparono una tipografia per stampare i primi poster.

Silence l’ennemi guette vos confidences (Silenzio, il nemico ascolta i vostri segreti), Paul Colin, 1940.

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L’Atelier Populaire

L’Atelier credeva che il sistema universitario era basato sulla selezione sociale degli studenti, selezione che avveniva attraverso un sistema di esami e inoltre credevano che gli studenti che soffrivano di più erano quelli provenienti da una classe meno agiata. I giovani francesi lottavano anche contro il metodo di insegnamento in quanto a loro avviso era un metodo che non era in grado di sviluppare un pensiero critico in merito diverse realtà socioeconomiche.

Il corpo studentesco voleva rompere la struttura gerarchica delle classi sociali in modo tale da raggiungere una società più equa, nello specifico volevano lavorare nel demolire quel muro immaginario che separava il mondo dell’arte da quello dei lavoratori. L’Atelier infatti era composto in parte da giovani studenti ma anche da operai: un volantino stampato dal comitato organizzativo dello sciopero degli studenti di belle arti spiega che “i manifesti vengono realizzati in maniera collettiva nel tentativo di mostrare come l’arte popolare può essere un’arte al servizio delle persone.

L’atelier funzionava in base ad un consenso collettivo, veniva indetta un’assemblea generale nella quale si stabiliva quale sarebbe stato il disegno da stampare. Vi erano due criteri: il primo era che l’idea politica del manifesto doveva essere giusta e la seconda era che il manifesto comunicasse l’idea nella maniera più chiara possibile.

Il metodo con il quale venivano stampati i manifesti era la litografia, un metodo che richiedeva l’utilizzo di una lastra in pietra che veniva usata come matrice per stampare i manifesti. Tuttavia un metodo ancora più veloce era la serigrafia, un processo di stampa molto più versatile rispetto alla litografia poiché viene utilizzata una matrice fatta in tessuto all’interno di un telaio al posto delle lastre in pietra. Nella serigrafia veniva ricavato il negativo dell’immagine in modo tale che in fase di tiratura di inchiostro venisse stampato il positivo sul foglio. il primo manifesto realizzato con la stampa serigrafica aveva un formato orizzontale, tre “U” grandi sulla sinistra e tre parole: Usines, Universités, Union” (fabbriche, università e unione).

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Atelier populaire, Francia, maggio1968.

Usines, Universités, Union” (fabbriche, università e unione), Atelier populaire, maggio, 1968.

La chienlit c’est lui! (il cagnolino è lui), Atelier populaire,1968.

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Inizialmente i manifesti dovevano essere messi in vendita ma al contrario sono stati appesi sulle pareti della città. Il manifesto da questo momento si distaccherà dall’idea borghese di arte, non saranno appesi all’interno di una galleria come opere d’arte. Il manifesto acquisisce nuova vita e diventerà qualcosa di molto più influente, sarà riconosciuto come il simbolo visivo radicale dei movimenti sociali del 1968.

All’inizio della produzione di tale manifesti l’oggetto rappresentato era principalmente la solidarietà nei confronti degli studenti e dei lavoratori.

La maggior parte dei manifesti contenevano dichiarazioni contro il regime politico in vigore, altri invece erano appelli di solidarietà per gli operai e per altre istituzioni in sciopero.

I primi manifesti prodotti si concentravano sui temi generali delle proteste ed è stato così finché più tardi sempre nel mese di maggio, compaiono manifesti relativi all’immigrazione e ai diritti dei migranti. Questo passaggio evidenzia la successione degli eventi di questo mese e di come all’inizio era stata posta attenzione su temi generali per poi approdare su temi più specifici come appunto l’immigrazione oppure il movimento femminista.

Mai ‘68 debut d’une lutte prolongee (Maggio ‘68 l’inizio di una lotta prolungata), Atelier populaire.

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Travaillleur Français Immigras Tous Unis (lavoratori francesi immigrati uniti) una serigrafia prodotta sempre dall’atelier populaire e nello specifico dagli operai dell’industria automobilistica francese “Citroen”. Questo come tanti altri era un manifesto totalmente tipografico, composto da un titolo e successivamente dalla ripetizione della frase “A lavoro uguale salario uguale” in sette lingue diverse: francese, italiano, spagnolo, greco, portoghese, serbo e arabo, in quell’ordine. I. migranti in Francia provenivano da diverse nazioni e quelle presenti nel manifesto erano quelle principali.

La popolazione migrante in Francia ha avuto una crescita notevole nella seconda metà del ventesimo secolo. Subito dopo la seconda guerra mondiale la popolazione francese non era abbastanza da soddisfare la quantità di lavoro richiesta per ricostruire il paese e l’unica forza lavoro dalla quale dipendeva l’intera nazione era quella messa a disposizione dai lavoratori immigrati. Nel decennio successivo alla guerra i paesi vicini come l’Italia, la Spagna e il Portogallo contavano con il numero più alto di flussi migratori verso la Francia. Nel 1968 la popolazione spagnola residente in Francia superava il mezzo milione di persone mentre la popolazione portoghese contava poco meno di trecentomila abitanti.

Le sette lingue presenti nel poster erano rappresentative dei popoli predominanti che abitavano sul suolo francese, persino l’ordine in cui sono state inserite le lingue era probabilmente un indice dato dalla predominanza di ogni popolo nel paese.

Travaillleur Français Immigras Tous Unis (lavoratori francesi immigrati uniti), Atelier populaire, 1968.

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Non a la bureaucratie (no alla burocrazia), Atelier populaire 1968.

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Oui a la participation (Sì alla partecipazione), Atelier populaire, 1968

Considerazioni conclusive

Gli eventi del 1968 sono stati eventi eccezionali a livello storico e sono stati diversi in quanto hanno coinvolto una quantità di persone provenienti da diverse classi della società e non unicamente attivisti o persone politicamente attive. Una vasta porzione della popolazione prese parte alle proteste che coinvolsero l’intero paese in un modo o nell’altro. Il movimento sociale che ebbe luogo nel maggio del 1968 demolì del tutto la concezione dell’organizzazione politica ristabilendo quelle che erano le priorità della società.

I manifesti sono dunque stati degli strumenti particolarmente importanti nelle proteste del Sessantotto. L’utilizzo dei manifesti per diffondere propaganda e informare la popolazione è stato un successo dovuto al modo in cui venivano prodotti e al modo in cui comunicavano. Quando l’Atelier populaire disegnò e pubblicò i manifesti sui problemi legati all’immigrazione, furono in grado di portare avanti questo argomento fino a farlo diventare un discorso popolare rilevante. Attraverso il linguaggio delle immagini il popolo francese è riuscito ad apprendere le difficoltà e le varie problematiche legate all’immigrazione, inoltre la presenza dei manifesti aiutarono ad unire e a dare forza alla comunità di migranti permettendo loro di lottare contro l’oppressione che questi avevano affrontato in precedenza. È chiaro ed evidente che tutto questo non sarebbe stato possibile se non fosse per l’enormità che il movimento sociale è riuscito a conquistare in quel momento. Man mano che il movimento cresceva, sempre più migranti si univano alle masse e alla lotta, dunque gli studenti insieme ai lavoratori immigrati riuscirono ad elevare le problematiche sociali ad un livello di attenzione più alto.

Il maggio del Sessantotto continuerà ad essere visto come un momento decisivo e un punto di svolta nella storia francese. I manifesti analizzati mostrano come gli studenti, e gli operai e altre minoranze francesi sono riusciti a portare avanti una lotta utilizzando ogni mezzo a disposizione per raggiungere il loro desiderio di uguaglianza sociale.

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Collocazione storica del Maggio francese - Infografica

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Bibliografia • The Memory of May ‘68: The Ironic Interruption and Democratic Commitment of the Atelier Populaire, Articolo di giornale - Clifford Deaton, 2013 • Las huelgas en Francia durante mayo y junio de 1968 - Bruno Astarian,2008 • Les années 68: le temps de la contestation Antoine de Baecque, 2000 • Un sessantotto e tre conflitti, Diego Giacchetti, 2008 • Sessantotto, passato e presente dell’anno ribelle, Donatella Della Porta, 2018

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Fine.