

Un modo saggio per trasformare il vostro business
Affidatevi alla nostra conoscenza ed esperienza per soddisfare tutti i vostri obiettivi di sostenibilità.
Quando iniziate a separare i diversi film che compongono un multistrato, è facile capire perché sempre più stampatori scelgono l’imballaggio monomateriale. Non solo è più semplice da riciclare, ma la maggior leggerezza ne migliora il trasporto, il che si traduce in minori emissioni di carbonio. Se siete pronti ad affrontare le sfide della sostenibilità, collaborate con noi e portate la vostra attività a un livello superiore. Scoprite come possiamo aiutarvi a riprogettare il vostro imballaggio flessibile con soluzioni monomateriale su www.sunchemical.com/flexpackaging-transform




LE CERTEZZE DI DOMANI
Non sono mai stato un amante delle certezze, anzi non esiterei a definirmi, piuttosto, un sostenitore del valore del dubbio. Sicuramente c’è una buona dose di deformazione professionale (il giornalista non può fare a meno del ‘tarlo’ del dubbio), forse anche un’attitudine (“Mi sento molteplice. Sono come una stanza con innumerevoli specchi fantastici che distorcono in riflessi falsi un’unica realtà precedente, che non è in nessuno di essi ed è in tutti”, scriveva il poeta Fernando Pessoa). Certo è che tra il colore sfumato e quello nitido, qualcosa mi porti spesso verso il primo.
Però, in un momento così incerto per tutti noi - e per tutti intendo l’industria di cui parliamo ogni giorno, che si muove in un teatro globale ricco di insidie, le famiglie che crescono i figli in un clima di forte instabilità geopolitica, i tanti lavoratori che stentano ad arrivare alla fine del mese - ecco, in un momento così incerto mi piace salutare i lettori di ItaliaImballaggio alla fine di questo 2025 con qualche bella certezza.
durante i loro seminari: domande ficcanti, precise, continue richieste di approfondimento. Un approccio estremamente serio e professionale che sa sciogliersi, a lavori finiti, nella migliore convivialità, grazie alle verve del presidente Ciro Sinagra e del suo team.
2. Ci aspetta un anno in cui non ci annoieremo senz’altro: a maggio saremo tutti nella grande arena di Interpack, ma ci troverete anche a Cosmopack, SPS, CPHI Milano, Cibus Tec, Pack Expo Chicago, Gulfood Manufacturing, Brau Beviale, Simei (solo per citarne alcune). Speriamo di incontrarvi per avere con voi sincere occasioni di scambio e di crescita.
3. Le parole scelte con cura, le citazioni sempre azzeccate e le intuizioni di Stefano Lavorini continuano ad accompagnarci numero dopo numero e scelta dopo scelta. Termina l’anno in cui ci ha lasciato, ne inizia un altro, ma la dedica sarà sempre per lui.
I partecipanti al congresso AIBO-FCE in una foto scattata al parco archeologico del Pausilypon.
Participants at the AIBO-FCE conference in a photograph taken at the Pausilypon Archaeological Park.
Eccone tre:
1. C’è un gruppo di supereroi della chimica e della tossicologia che, giorno dopo giorno, si prodiga per metterci al riparo da contaminazioni di ogni tipo. Sono gli esponenti di AIBO-FCE, l’associazione che riunisce gli esperti di Food Contact e di cui siamo orgogliosi partner: anche nel 2026 troverete su ogni numero della rivista il contributo di uno dei soci, su temi di stringente attualità e grande delicatezza. A pagina 19 potete leggere, ad esempio, dello stato della ricerca sulle micro e nanoplastiche. I soci AIBOFCE, che a inizio novembre si sono riuniti a Napoli per due giorni di studio e approfondimento, non si risparmiano
THE CERTAINTIES AHEAD
I have never been a lover of certainties; in fact, I would rather define myself as a supporter of the value of doubt. There is certainly a fair share of professional deformation involved (a journalist cannot help carrying the ‘itch’ of doubt), and perhaps also a personal inclination (“I feel multiple. I am like a room with countless fantastic mirrors that distort into false reflections a single former reality, which is in none of them and yet in all of them”, wrote the poet Fernando Pessoa). What is certain is that, between a blurred colour and a sharp one, something often draws me towards the former.
However, in a moment as uncertain as this one for all of usand by ‘all’ I mean the industry we talk about every day, moving in a global arena full of pitfalls; the families raising children amid profound geopolitical instability; the many workers struggling

to make it to the end of the month - well, in a moment so uncertain, I like to greet the readers of ItaliaImballaggio at the close of this 2025 with a few solid certainties.
Here are three:
1. There is a group of superheroes of chemistry and toxicology who, day after day, work tirelessly to shield us from all kinds of contamination. They are the members of AIBO-FCE, the association bringing together Food Contact experts and with whom we are proud to partner. In 2026 as well, you will find in every issue of the magazine an article from one of its members, addressing topics of pressing relevance and great sensitivity. On page 19, for instance, you can read about the current state of research on micro and nanoplastics. The AIBO-FCE members, who gathered in Naples in early November for two days of study and in-depth analysis, never hold back during their
seminars: sharp questions, precision, constant requests for deeper insight. An extremely serious and professional approach that, once the work is done, melts naturally into warm conviviality thanks to the verve of their chairman, Ciro Sinagra.
2. We are heading into a year in which we certainly won’t be bored: in May we will all be in the great arena of Interpack, but you will also find us at Cosmopack, SPS, CPHI Milan, Cibus Tec, Pack Expo Chicago, Gulfood Manufacturing, Brau Beviale, Simei (just to name a few). We hope to meet you there and share genuine opportunities for exchange and growth.
3. The carefully chosen words, the always spot-on quotations, and the insights of Stefano Lavorini continue to accompany us issue after issue and choice after choice. This year ends, the next one begins, but the dedication will always be for him.
d.miserendino@kairosmediagroup.it

Mario Bollati
Bioplastica
Un’immagine che parla di metamorfosi: la bioplastica come confine mobile tra ciò che nasce e ciò che è creato.
In questa fotografia, la vegetazione non è interamente viva né interamente artificiale. Le foglie riflettono la luce in modo innaturale; sembrano respirare, ma il loro respiro è trasparente, quasi sintetico.
Attraverso una dissolvenza delicata, la scena si trasforma: la plastica perde la propria rigidità, si scioglie in fibre che si fondono con le venature delle piante. È un passaggio visivo e simbolico: l’artificio che ritorna alla natura, la materia che ricorda la sua origine organica.
La dissolvenza diventa gesto poetico: un punto d’incontro tra l’ecologia e la tecnologia, tra la promessa del futuro e la memoria della terra. Nulla è pienamente definito; tutto vibra in una soglia ambigua, dove il plastico diventa vegetale e il vegetale assume la perfezione lucida del plastico. Questa fotografia non rappresenta la bioplastica come oggetto, ma come processo di trasformazione, come idea di riconciliazione tra umano e naturale, tra ciò che fabbrichiamo e ciò che cresce da sé.

Bioplastic
An image that speaks of metamorphosis: bioplastic as a shifting boundary between what is born and what is created.
In this photograph, the vegetation is neither entirely alive nor entirely artificial. The leaves reflect light in an unnatural way; they seem to breathe, but their breath is transparent, almost synthetic.
Through a delicate fade, the scene is transformed: the plastic loses its rigidity, melting into fibres that merge with the veins of the plants. It is both a visual and symbolic transition: the artificial returning to nature, matter recalling its organic origin.
La parola all’artista
La fotografia è diventata mezzo espressivo in età adulta, quando lo sguardo ha iniziato a posarsi con attenzione sulla quotidianità. È nella fotografia di strada che si è aperto uno spazio di libertà: immergersi nella frenesia urbana in modo spontaneo e solitario, lasciarsi trasportare tra le vie della città per catturare frammenti di vita e individualità uniche. Il lavoro fotografico nasce dal desiderio di andare oltre l’apparenza. Le immagini restituiscono storie invisibili, quelle che scorrono silenziosamente dietro gli angoli delle nostre città. L’attenzione si concentra sull’isolamento umano nel contesto urbano: l’anonimato metropolitano diventa tema, riflessione, visione.
Con il tempo, lo sguardo si è spostato dalla collettività all’individuo. Se all’inizio la fotografia raccontava l’interazione tra le persone e lo spazio urbano, in seguito l’interesse si è rivolto ai volti, alle espressioni, alle storie personali che si nascondono dietro ogni sguardo. È nata così una ricerca profonda nel ritratto: un genere che permette di cogliere l’essenza del soggetto in un unico scatto.
Nel ritratto non si cerca semplicemente di rappresentare un volto. Si tenta di immortalare un tratto distintivo della personalità, una sfumatura del carattere, una storia nascosta dietro lo sguardo.

The fade becomes a poetic gesture: a meeting point between ecology and technology, between the promise of the future and the memory of the earth. Nothing is fully defined; everything vibrates on an ambiguous threshold where plastic becomes vegetal, and the vegetal assumes the glossy perfection of plastic.
This photograph does not portray bioplastic as an object, but as a process of transformation, as an idea of reconciliation between human and natural, between what we manufacture and what grows by itself.
The artist’s voice
Photography becomes a means of expression in adulthood, when the gaze begins to rest attentively on the everyday. It is in street photography that a space of creative freedom opens up: the chance to spontaneously and solitarily plunge into the urban frenzy, wandering through the city streets to capture fleeting moments of life and unique individualities.
Photographic work stems from a desire to look beyond appearances. The images reveal invisible stories, those that unfold quietly behind the corners of our cities. The focus is on human isolation within the urban context: metropolitan anonym-
ity becomes a theme, a point of reflection, a vision. Over time, the perspective shifted from the collective to the individual. While early photographs explored the interaction between people and urban space, the focus gradually turned to faces, expressions, and the personal stories hidden behind every gaze. Thus began a profound journey into portraiture: a genre that allows the essence of the subject to be captured in a single frame.
Portrait photography is not merely about representing a face. It is an attempt to immortalize a distinctive aspect of personality, a nuance of character, a hidden story behind the gaze.



Davide Miserendino
1 Editoriale
2 Behind the cover
Mario Bollati - Bioplastica
8 Cosmopack 2026: a Bologna il futuro della cosmetica
Cosmopack 2026: Bologna hosts the future of the beauty industry
10 Marca 2026: nuovi premi per l’eccellenza della marca del distributore
Marca 2026: new awards celebrating excellence in private label
11 Paris Packaging Week 2026: 25 anni di innovazione e visione
Paris Packaging Week 2026: 25 years of innovation and vision
12 Packaging di lusso: le nuove linee guida dell’Istituto Italiano Imballaggio
Luxury packaging: the new guidelines from the Italian Institute of Packaging
14 Best Packaging 2026, torna l’Oscar dell’imballaggio
Best Packaging 2026: the Packaging Oscars are back
15 Dalla ricerca allo scaffale From research to the shelf
Gian Paolo Crasta
16 Caro Stefano, ti scrivo… Dear Stefano, I’m writing to you…
MOCA UPDATES
Claudia Cusan
19 Microplastiche: a che punto è la ricerca? Microplastics: the state of research
WAITING FOR INTERPACK
22 IMA e Schneider Electric, la linea (tracciata) della sostenibilità
IMA and Schneider Electric: mapping the (traced) path to sustainability
Maria Costanza Candi
26 Jaka Robotics alla conquista di nuovi mercati Jaka Robotics on the path to conquering new markets
30 Le soluzioni meccatroniche di Wittenstein Wittenstein mechatronic solutions
32 La formula Gampack per soluzioni modulari, digitali e “green”
The Gampack formula for modular, digital and “green” solutions
34 Il futuro della produzione in CAMA è già realtà
The future of production in CAMA is already reality
36 Snack confezionati: come cambia il packaging? La risposta di Acma
Packaged snacks: how is packaging evolving? Acma’s answer
39 Tiber Pack presenta la nuova incartonatrice Multiwrap unita alla tecnologia di sigillatura glue-free Nicetuck
Tiber Pack presents the new Multiwrap case packer combined with Nicetuck glue‑free sealing technology
45 Giflor ridefinisce la sostenibilità nel packaging
Giflor redefines sustainability in packaging
47 Sun Chemical, trasformare la sfida in opportunità: nascono gli inchiostri Nitro-Free Sun Chemical turns a challenge into opportunity: introducing Nitro Free Inks
48 Etipack, due stand per raccontarsi in profondità Etipack, two stands for an in depth showcase
INTERVIEWS
Generoso Verrusio
50 Gerosa Group, 90 anni di packaging tra famiglia, innovazione e sostenibilità Gerosa Group, 90 years of packaging: family, innovation and sustainability
Maria Costanza Candi
54 Guala Closures: estetica, proprietà di barriera e anticontraffazione per il luxury packaging
Guala Closures: aesthetics, barrier properties, and anticounterfeiting for luxury packaging
Maria Costanza Candi
58 La ricetta Süper Film per il packaging sostenibile
Süper Film’s recipe for sustainable packaging
TOPICS
Milena Bernardi
61 Food & Beverage Il cibo nell’era dell’incertezza: come cambiano le scelte degli italiani
Rethinking food: how italians are adapting in uncertain times
Generoso Verrusio
65 Pharma PharmaUP 2025, l’evento di Universal Pack lascia il segno PharmaUP 2025, Universal Pack’s event makes a lasting impact
68 Sustainability PPWR senza segreti con PackIntelX
PPWR has no secrets with PackIntelX digital platform
70 Sustainability Etichettatura ambientale, l’Italia accelera sulla trasparenza del packaging Environmental labeling, Italy accelerates packaging transparency
Massimo Chiereghin
72 Materials Innova Group: segnali di assestamento in un mercato turbolento Innova Group: signs of stabilization in a turbulent market
Maria Costanza Candi
74 Cosmetics IMA e Omas Tecnosistemi, il punto di riferimento della beauty industry IMA and Omas Tecnosistemi, a benchmark for the beauty industry
76 Materials Valco Melton: tecnologia di fusione su richiesta per la massima produttività Valco Melton: melt on demand technology for maximum productivity
FACT AND FIGURES
Luca Baraldi e Generoso Verrusio
78 Africa nuova frontiera del packaging made in Italy
Africa: the new frontier for italian packaging
Barbara Iascone
81 Conserve alimentari, mercato e confezionamento
Preserved food, market trends and packaging
Barbara Iascone
84 Il packaging dei prodotti da forno e degli snack
Packaging for bakery products and snacks
Barbara Iascone
88 Il mondo dell’imballaggio flessibile
The world of flexible packaging
Barbara Iascone
92 Gli imballaggi in vetro
Glass packaging
Barbara Iascone
95 Report sullo stato dell’imballaggio
Packaging industry report
CONTENTS
Direttore responsabile
Davide Miserendino
Redazione
Milena Bernardi, M. Costanza Candi, Generoso Verrusio
Traffico pubblicità
Salvatore Lavorini (salvatore.lavorini@kairosmediagroup.it)
Hanno collaborato
Luca Baraldi, Claudia Cusan, Barbara Iascone
Traduzioni
Ligabue Traduzioni e Interpretariati
Coordinamento artisti
Max Marra & Gianni Valentino
Progetto grafico e impaginazione
Studio Grafico Page, Vincenzo De Rosa
Stampa e confezione
Faenza Printing Industries Spa
Via Vittime Civili di Guerra 35, 48018 Faenza (RA)
Numero 6/2025 novembre/dicembre 2025 anno 31
Pubblicazione iscritta al n 3 del Registro di Cancelleria del Tribunale di Modena in data 17/02/2025 Iscrizione nel Registro degli Operatori della Comunicazione n. 9673
Una copia: € 6,50 - Arretrati € 13
Periodicità
Bimestrale
Abbonamento per un anno: Italia € 50
Rivista fondata nel 1994 da Stefano Lavorini
La riproduzione totale o parziale degli articoli e delle illustrazioni pubblicati su questa rivista è permessa previa autorizzazione della Direzione. La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari
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Il segreto di 60 anni?



AGENDA Next
Cosmopack 2026
26-28 Marzo 2026, Bologna (Italy)
Cosmopack
2026: a Bologna il futuro della cosmetica
Dagli ingredienti e fragranze alla formulazione dei prodotti, fino alle tecnologie di confezionamento e packaging più avanzate, Cosmopack rappresenta un’esperienza immersiva nel cuore della produzione cosmetica dove ricerca, industria e design si incontrano e dialogano dando vita a nuove idee
Dal 26 al 28 marzo 2026, torna l’atteso appuntamento con Cosmopack, la fiera internazionale dedicata a cosmetica, personal care e profumeria. L’evento, interamente dedicato alla supply chain, si svilupperà su cinque padiglioni del quartiere fieristico bologne-

se, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire le ultime innovazioni nel settore beauty favorendo concrete opportunità di networking. Cosmopack si preannuncia anche nel 2026 vetrina globale dove creatività e tecnologia si incontrano per definire il futuro dell’industria cosmetica: dal laboratorio alla produzione, dall’idea al packaging, la manifestazione racconta l’intera filiera e anticipa le tendenze che guideranno il settore nei prossimi anni.
Ingredienti, materie prime e fragranze
La Fragrances & Ingredients Zone (Pad. 20) è lo spazio dedicato a produttori di ingredienti cosmetici, materie prime e fragranze. Qui R&D, sviluppatori di prodotto e brand manager possono scoprire soluzioni tradizionali e innovazioni sostenibili, trovare partner strategici e trarre ispirazione per nuovi lanci. L’area offre una panoramica completa, dagli ingredienti funzionali alle materie prime per fragranze, fino agli integratori e ai consulenti di formulazione.
Macchinari e automazione: la cosmetica 4.0
Al Padiglione 19, i visitatori possono esplorare le tecnologie più avanzate per la produzione cosmetica. Macchinari per la miscelazione, emulsione, riempimento, etichettatura, confezionamento controllo qualità e pallettizzazione permettono di vedere dal vivo come l’automazione e la robotica stanno trasformando il settore. Soluzioni che consentono di scalare la produzione, garantire interoperabilità, aggiornare i sistemi e ottenere supporto in termini di servizio e manutenzione.
Formulazioni e packaging innovativi La fiera è anche un punto di riferimento per nuove formulazioni, texture e collezioni in li-


nea con i trend del momento, oltre che per soluzioni di packaging primario e secondario. Al centro nuovi materiali, sistemi di chiusura, di erogazione ed etichettatura, che possono rendere i prodotti più funzionali, sostenibili ed esteticamente accattivanti. I fornitori di soluzioni produttive e di packaging saranno distribuiti nei padiglioni 15, 15A, 18, 20 e 28 - spazi espositivi interconnessi in maniera funzionale per guidare agevolmente i visitatori lungo il percorso.
Formazione, premi e contenuti esclusivi
Sono numerosi gli eventi collaterali pianificati durante la manifestazione.
A Cosmopack Stage (Pad 20) si svolgeranno workshop e sessioni formative sulle tecnologie e sui servizi più innovativi della filiera, mentre i prestigiosi
Cosmopack Awards premieranno come di consueto le soluzioni più innovative in categorie fondamentali: formula hair care, tecnologia innovativa, formula make-up, design e materiali di packaging, formula skincare e sostenibilità. La partecipazione è aperta a tutti gli espositori di Cosmopack 2026 che potranno candidarsi a partire dal mese di dicembre.

Cosmopack 2026: Bologna hosts the future of the beauty industry
From ingredients and fragrances to product formulation and the latest advances in packaging and processing technologies, Cosmopack offers an immersive journey into the very heart of cosmetics manufacturing - a place where research, industry, and design meet to inspire new ideas.
From March 26 to 28, 2026, the highly anticipated Cosmopack - the international event dedicated to cosmetics, personal care, and perfumery - returns to Bologna. Entirely focused on the beauty supply chain, the exhibition will cover five halls of Bologna exhibition centre, giving visitors the chance to explore the latest innovations and connect with key players across the industry.
Once again in 2026, Cosmopack will be a global showcase where creativity and technology come together to shape the future of the cosmetics industry. From laboratory to production, from concept to packaging, the exhibition highlights the entire value chain and anticipates the trends that will guide the sector in the years ahead.
Ingredients, raw materials and fragrances
The Fragrances & Ingredients Zone (Hall 20) is dedicated to producers of cosmetic ingredients, raw materials, and fragrances. Here, R&D specialists, product developers, and brand managers can explore both traditional solutions and sustainable innovations, find strategic partners, and gather inspiration for new product launches. The area offers a comprehensive overview - from functional ingredients and raw materials for fragrances to supplements and formulation consulting.
Cosmetics 4.0: advanced machinery and automation
In Hall 19, visitors can discover the most advanced technologies for cosmetic production. Machinery for mixing, emulsifying, filling, labeling, packaging, quality control and palletizing will be showcased, allowing visitors to see firsthand how automation and robotics are transforming the industry. These solutions help scale up production, ensure system interoperability, enable technological upgrades, and provide efficient service and maintenance support.
Education, awards and exclusive content
A wide range of special events will take place throughout the exhibition. At the Cosmopack Stage (Hall 20), workshops and training sessions will explore the most innovative technologies and services in the supply chain. As always, the prestigious Cosmopack Awards will recognize the most innovative solutions in key categories such as hair care formula, innovative technology, make-up formula, packaging design and materials, skincare formula and sustainability. Participation is open to all Cosmopack 2026 exhibitors, who can submit their projects starting in December 2025.
Marca 2026: nuovi premi per l’eccellenza della marca del distributore
Marca by BolognaFiere & ADM, l’appuntamento cardine per la filiera della Marca del Distributore e il luogo di incontro privilegiato tra industria e distribuzione, torna il 14 e 15 gennaio 2026 a BolognaFiere con un’edizione che si preannuncia ancora più ricca di contenuti.
A partire dal lancio dei Marca Awards, che rafforzano il ruolo della manifestazione come trendsetter per la Distribuzione Moderna Organizzata. Il nuovo format di tributi valorizza per la prima volta in un ecosistema integrato, sia le migliori innovazioni di riconoscimento prodotto sia l’eccellenza industriale delle aziende produttrici, celebrando l’intera catena del valore che contribuisce alla crescita qualitativa e alla competitività della Marca del Distributore (MDD).

Due i riconoscimenti principali: il Best Innovation Product, dedicato ai prodotti MDD più innovativi in cinque categorie (sostenibilità, benessere alimentare e non alimentare, origine e trasparenza, packaging), e il Best Copacker Profile, che premia l’affidabilità in-
dustriale dei copacker in nove settori merceologici, dal fresco alla cura persona, fino al petcare e al packaging.
I premi saranno assegnati all’interno della Retail Brand Area e del nuovo spazio Marca Trend Arena, nel cuore del quartiere fieristico di Bologna, dove retailer e buyer potranno scoprire le tendenze emergenti e le eccellenze produttive. L’iniziativa, realizzata in sinergia con PL Magazine e IPLC, si propone come strumento concreto per intercettare le migliori innovazioni e i partner più affidabili della MDD. La cerimonia di premiazione si terrà il 14 gennaio 2026.
Marca 2026: new awards celebrating excellence in private label
Marca by BolognaFiere & ADM, the key event for the private label supply chain and a privileged meeting point between industry and retail, returns on January 14-15, 2026 at BolognaFiere with an edition that promises to be richer in content than ever.
One of the highlights will be the launch of the Marca Awards, which reinforce the event’s role as a trendsetter for Modern Organized Distribution. This new award format celebrates, for the first time in an integrated ecosystem, both product innovation and industrial
AGENDA Next
Marca by BolognaFiere
Private label conference & exhibition
14-15/1/2026, Bologna (I) www.marca.bolognafiere.it
Sigep
45° Salone Internazionale
della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè 16-20/1/2026, Rimini (I) www.sigep.it
Pharmapack Europe
Drug delivery & packaging 21-22/1/2026, Paris (F) www.pharmapackeurope.com
ProSweets Cologne Confectionary industry 1-4/2/2026, Cologne (D) www.prosweets.com
Propak Philippines
Packaging materials & machinery 4-6/2/2026, Pasay City (PHL) www.propakphilippines.com
Fruit Logistica
excellence, recognizing the entire value chain that drives the quality and competitiveness of private label (MDD) products.
There are two main awards: the Best Innovation Product, dedicated to the most innovative private label products across five categories (sustainability, food and non-food wellness, origin and transparency, packaging); and the Best Copacker Profile, which honors the industrial reliability of copackers in nine product sectors, ranging from fresh goods to personal care, pet care, and
Trade fair for the fresh fruit and vegetable business 4-6/2/2026, Berlin (D) www.fruitlogistica.it
Paris Packaging Week
PCD + ADF + PLD + Packaging
Premier 5-6/2/2026, Paris (F) www.parispackagingweek.com/en/
A&T Automation & Testing
Innovative technologies, robotics, testing and measurements 11-13/2/2026, Torino (I) www.aetevent.com
Solids Parma
Soluzioni per la lavorazione, lo stoccaggio, il trasporto e l’analisi dei granuli e delle polveri, dei solidi fusi. 11-12/2/2026, Parma (I) www.solids-parma.de/it/
Propak East Africa
Packaging, processing, printing, plastics 3-6/3/2026, Nairobi (KE) www.propakeastafrica.com
Mecspe Technologies for innovation 4-6/3/2026, www.mecspe.com/it/
packaging.
The awards will be presented within the Retail Brand Area and the new Marca Trend Arena, located at the heart of BolognaFiere, where retailers and buyers will discover emerging trends and outstanding manufacturers. The initiative, developed in collaboration with PL Magazine and IPLC, aims to be a practical tool for identifying top innovations and the most reliable partners in the private label sector. The awards ceremony will take place on January 14, 2026.
Luxe Pack Los Angeles Luxury Packaging 4-5/3/2026, Los Angeles (USA) www.luxepacklosangeles.com/
Alimentaria
Food exhibition 23-26/3/2026, Barcelona (E) alimentaria.com/en/ Cosmopack Cosmetics & perfumery packaging/machinery & contract manufacturer 26-29/3/2026, Bologna (I) www.cosmoprof.com/la-fiera/ cosmopack/
Cosmoprof Worldwide Bologna Cosmetics & perfumery industry 26-29/3/2026, Bologna (I) www.cosmoprof.com
Cosmoprof Hair & Nail & Beauty
Salon
Cosmetics & perfumery industry 26-29/3/2026, Bologna (I) www.cosmoprof.com
RePlast Eurasia
Plastic Recycling Technologies and Raw Materials Fair 26-28/3/2026, Istambul (TR) www.replasteurasia.com/en/
Paris Packaging Week 2026: 25 anni di innovazione e visione
Il 5 e 6 febbraio 2026, Paris Packaging Week celebra il suo 25° anniversario con un’edizione ICONIC, fondata su sei pilastri: Innovazione, Creatività, Originalità, Networking, Inclusione e Celebrazione. Sono attesi circa 900 espositori provenienti da tutto il mondo, pronti a presentare le ultime novità nei settori del packaging per aerosol (ADF), cosmetici e profumi (PCD), bevande premium e di lusso (PLD), e prodotti di alta gamma come moda, gioielleria e gastronomia (Packaging Première). A questi si aggiunge il prestigioso Pentawards Festival, evento internazionale dedicato all’eccellenza nel design del packaging, che farà il suo ritorno a Parigi per celebrare la creatività globale.
Tra le novità più attese, l’Innovation Awards Party, una serata inaugurale esclusiva che si
Paris
Packaging Week
On 5–6 February 2026, Paris Packaging Week celebrates its 25th anniversary with an ICONIC edition built on six pillars: Innovation, Creativity, Originality, Networking, Inclusion, and Celebration. Around 900 exhibitors from across the globe are expected to showcase the latest innovations in packaging for aerosols (ADF), cosmetics and perfumes (PCD), premium and luxury

terrà il 4 febbraio al Pavillon Vendôme, durante la quale verranno premiati i progetti più innovativi del settore. Le candidature per gli Innovation Awards 2026 sono aperte fino al 31 ottobre 2025.
Plast Alger
Plastics and Composites
30/3-1/4/2026, Algiers (DZ) www.plastalger.com/
Printpack Alger
Plastics and Composites
30/3-1/4/2026, Algiers (DZ) www.printpackalger.com/
ProPak Vietnam
Processing & packaging
31/3-2/4/2026, Ho Chi Minh City (VN) www.propakvietnam.com
Grande attenzione sarà dedicata anche alla sostenibilità, con spazi tematici come la Refill & Reuse Zone, che metterà in mostra le soluzioni più avanzate per il packaging ricaricabile e riutilizzabile, in linea con le sfide poste dal nuovo regolamento europeo PPWR.
Dopo il successo dell’edizione 2025, che ha registrato un incremento del 27% nel numero di visitatori, la Paris Packaging Week 2026 si preannuncia come un crocevia internazionale di idee, innovazioni e opportunità di business. Un’occasione unica per celebrare il passato, vivere il presente e immaginare il futuro del packaging.
2026: 25 years of innovation and vision
beverages (PLD), and high-end products such as fashion, jewelry, and gourmet items (Packaging Première).
Joining them is the prestigious Pentawards Festival, an international event dedicated to excellence in packaging design, returning to Paris to celebrate global creativity.
Among the most anticipated highlights is the Innovation Awards Party, an exclusive
Korea Pack
International process and packaging exhibition
31/3-3/4/2026, Kintex, Korea (KR) www.koreapack.org
Djazagro
Agrofood industry, bakery, pastry & restaurants 12-15/4/2026, Algiers (DZ) www.djazagro.com
Luxe Pack Shanghai Luxury packaging 14-15/4/2026, Shanghai (PRC) www.luxepackshanghai.com
opening night held on February 4 at the Pavillon Vendôme, where the most innovative projects in the industry will be honored. Submissions for the 2026 Innovation Awards are open until October 31, 2025. Sustainability will also take center stage, with dedicated areas like the Refill & Reuse Zone showcasing the most advanced solutions for refillable and reusable packaging, aligned with the
challenges posed by the new European PPWR regulation. Following the success of the 2025 edition, which saw a 27% increase in visitor numbers, Paris Packaging Week 2026 is set to become an international crossroads of ideas, innovation, and business opportunities. A unique occasion to celebrate the past, embrace the present, and envision the future of packaging.
Ecomondo Messico
Materials and energy recovery & sustainable development 14-16/4/2026, Guadalajara (MX) www.ecomondo.com/globalnetwork/ecomondo-mexico
Hannover Messe
Industrial technology 20-24/4/2026, Hannover (D) www.hannovermesse.de/en
Pharmap
Pharmaceutical manufacturing and packaging congress, part of bgs group medicine series 20-21/4/2026, Amsterdam (NL) pharmap-congress.com
Macfrut
Fruit & vegetables professional show 21-23/4/2026 Rimini (I) www.macfrut.com
Luxe Pack New York Luxury packaging 6-7/5/2026, New York (USA) www.luxepacknewyork.com
Venditalia
International vending exhibition 6-8/5/2026, FieraMilano Rho (I) www.venditalia.com
Interpack
Processes & packaging 7-13/5/2026, Düsseldorf (D) www.interpack.com
TuttoFood
Food exhibition 11-14/5/2026, Milano Rho (I) www.tuttofood.it
Packaging Premiere & PCD Milan Luxury packaging industry 12-21/5/2026, Milano (I) www.packagingpremiere.it
Ecomondo China
Materials and energy recovery & sustainable development 21-23/5/2026, Chengdu (CN) www.ecomondo.com/globalnetwork/ecomondo-china
SPS Italia
Industrial automation technology 26-28/5/2026, Parma (I) www.spsitalia.it
Pick&Pack
Innovación, tendencias, productos y soluciones específicas para cada segmento de la industria 27-28/5/2026, Bilbao (ES) www.pickpackexpo.com
Packaging di lusso: le nuove linee guida dell’Istituto Italiano Imballaggio
Presentate
a Luxepack 2025, sono un importante strumento per dare
riferimenti al settore

Il lusso è un settore dove estetica e cura del dettaglio sono elementi imprescindibili. Materiali ricercati e inconsueti, nobilitazioni e cura dei dettagli impongono spesso di uscire dal perimetro imposto dalla sostenibilità, per quanto il settore sia particolarmente impegnato a rispettarne i valori. Il green per il luxury packaging è spesso un elemento valoriale ricercato dai brand, in risposta a consumatori molto esigenti rispetto a prodotti chiamati ad esprimere il massimo in termini di qualità, riconoscibilità, contenuto innovativo e valoriale.
Con il PPWR, inoltre, i requisiti di sostenibilità sono stati definiti in modo stringente, rendendo il concetto misurabile e tangibile tra percentuali di riciclato, formati ammissibili e la timeline che fissa al 2030 un primo fondamentale punto di arrivo. Un contesto normativo che chiama la filiera del lusso a una rivoluzione che
riguarda i materiali, il packaging design, il fine vita della confezione, senza perdere l’appeal che fa del luxury packaging il primo tassello del percorso esperienziale compiuto dal consumatore attraverso l’alto di gamma.
È in questo contesto che l’Istituto Italiano Imballaggio, ha presentato a Luxe Pack Monaco 2025 un’anteprima delle linee guida per la gestione ambientale nella filiera del packaging di lusso, elaborate dalla Commissione Luxury Packaging. Un documento indispensabile per offrire una vera e propria bussola che metta in relazione i requisiti normativi con le esigenze di un comparto che ha nell’essere speciale il suo punto di forza. Il documento dell’Istituto fornisce infatti un quadro tecnico e strategico per accompagnare le imprese nella transizione verso modelli produttivi più responsabili, senza rinunciare a estetica, artigianalità ed esclusività.
I protagonisti a Luxepack
Al talk tenuto a Luxepack dall’Istituto, alcuni dei protagonisti del percorso sviluppato per la definizione delle linee guida, hanno parlato del progetto spiegando alla platea di professionisti del settore la genesi e lo sviluppo dello strumento.
Luxury packaging: the new guidelines from the Italian Institute of Packaging
Presented at Luxe Pack 2025, they provide an essential reference framework for the industry
Luxury is a sector where aesthetics and attention to detail are nonnegotiable. Sophisticated and unconventional materials, premium finishes, and meticulous craftsmanship often push boundaries beyond those typically defined by sustainability, despite the industry’s strong commitment to upholding its principles.
For luxury packaging, the ‘green’ dimension is often a core value sought after by brands, responding to highly discerning consumers. These customers expect products that embody excellence in quality,
distinctiveness, innovation, and ethical value.
With the Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR), sustainability requirements have become more stringent, setting measurable and tangible parameters - from recycled content percentages and approved formats to a regulatory timeline that establishes 2030 as a first crucial milestone. This regulatory framework calls on the luxury supply chain to undergo a profound transformation in terms of materials, packaging design, and end-of-life management, while
maintaining the allure that makes luxury packaging the first step in the consumer’s high-end brand experience.
In this context, the Italian Institute of Packaging presented at Luxe Pack Monaco 2025 a preview of the Guidelines for environmental management in the Luxury Packaging Supply Chain, developed by its Luxury Packaging Commission. This document serves as an essential compass, aligning regulatory requirements with the needs of a sector whose strength lies precisely in its uniqueness. The



Institute’s publication provides a comprehensive technical and strategic framework designed to support companies in their transition towards more responsible production models, without compromising on aesthetics, craftsmanship, or exclusivity.
The key players at Luxe Pack
At the talk held by the Institute during Luxe Pack, several of the key contributors involved in the development of the Guidelines shared insights into the project, illustrating to an audience of industry professionals the background and evolution of this essential tool. Massimo Zonca of Fedrigoni presented a case study in ecodesign carried out with the support of the Commission. The project



Massimo Zonca (Fedrigoni) ha presentato un caso studio di eco-design realizzato con il sup porto della Commissione. Si tratta della ripro gettazione di una confezione in cartoncino che, secondo una valutazione Ecovadis, ha consen tito la riduzione del 54% delle emissioni di CO₂ rispetto a un packaging standard.

“L’adesione del brand alla Commissione”, ha sottolineato Elena Vittone di Borsalino, “rappresenta una scelta di responsabilità e di visione, per contribuire alla costruzione di una nuova cultura del packaging, dove heritage, prestigio e sostenibilità convivono in modo coerente”.
“Il nostro obiettivo”, ha ricordato Marco Scatto, coordinatore della Commissione e tra gli speaker dell’evento a Luxepack, “è sostenere la filiera nel coniugare lusso e sostenibilità, traducendo le direttive europee in strumenti concreti e condivisi. Le linee guida sono pensate per essere pratiche, flessibili e adattabili ai diversi contesti aziendali.”
Uno strumento per le aziende
Le linee guida forniscono alle aziende principi chiari, definiscono un linguaggio comune e fissano un riferimento condiviso per raggiungere un obiettivo trasversale a tutte le componenti della filiera: ridurre l’impatto ambientale, preservando il valore simbolico ed emozionale che rende unico il lusso italiano.
Un’iniziativa rivolta a operatori e brand internazionali che con il loro interesse hanno confermato il ruolo dell’Italia come leader nell’innovazione anche nel mercato del packaging di alta gamma, espressione di un settore industriale capace di unire eccellenza estetica e responsabilità ambientale.
involved the redesign of a cardboard package which, according to an EcoVadis assessment, achieved a 54% reduction in CO₂ emissions compared with a standard packaging solution.
“The brand’s participation in the Commission”, noted Elena Vittone of Borsalino, “represents a conscious and forward-looking choice, a commitment to building a new culture of packaging, where heritage, prestige, and sustainability coexist seamlessly”.
“Our goal”, explained Marco Scatto, Coordinator of the Commission and one of the speakers at Luxe Pack, “is to support the supply chain in reconciling luxury and sustainability, translating European directives into concrete and shared tools. The Guidelines are designed to be
practical, flexible and adaptable to different corporate contexts”.
A tool for enterprises
The Guidelines provide companies with clear principles, establish a shared language, and define a common framework to pursue a cross-sector objective: reducing environmental impact while preserving the symbolic and emotional value that defines Italian luxury.
This initiative, addressed to both industry players and international brands, confirms - through the strong interest it has generatedItaly’s role as a leader in innovation within the high-end packaging market, a sector that combines aesthetic excellence with environmental responsibility.


BEST PACKAGING 2026, torna l’Oscar dell’imballaggio
Il concorso promosso dall’Istituto
Italiano Imballaggio e organizzato da Packaging Meeting Srl celebra da oltre sessant’anni le soluzioni più creative e sostenibili del settore
Torna un appuntamento molto sentito per il settore dell’imballaggio, il Best Packaging 2026.
L’edizione del prossimo anno, in particolare, si presenta con un focus forte sulla progettazione e sul design, guidata dal tema ALL AROUND DESIGN: il packaging come sintesi perfetta di visione, funzione e innovazione, capace di interpretare le esigenze del mercato e della filiera con un approccio integrato e responsabile.
Oltre ai riconoscimenti principali, la Giuria assegnerà tre Premi Speciali. Il Premio ambiente, con il patrocinio di Conai, valorizzerà le soluzioni attente alla prevenzione dell’impatto ambientale. Il Premio innovazione tecnologica, sostenuto da Ipack-Ima, premierà le tecnologie più avanzate, le performance tecniche e le soluzioni di smart packaging.
Infine, il Premio Speciale luxury packaging - bellezza responsabile, novità assoluta del 2026,
BEST PACKAGING 2026: the Packaging Oscars are back
Presented at Luxe Pack 2025, they provide an essential reference framework for the industry
A long-awaited event for the packaging industry, Best Packaging 2026 is back.
Next year’s edition comes with a strong focus on design and project development, guided by the theme ALL AROUND DESIGN: packaging as the perfect synthesis of vision, function and innovation, capable of interpreting the needs of the market and the supply chain with an integrated and responsible approach. In addition to the main awards, the Jury will assign three Special Prizes.
The Environment Award, under the patronage of Conai, will highlight solutions attentive to the prevention of environmental impact.
The Technological Innovation Award, supported by Ipack-Ima, will reward the most advanced technologies, technical performance and smart packaging solutions.
Finally, the Luxury PackagingResponsible Beauty Special Award, a brand-new feature for 2026, will be dedicated to the luxury sector and will recognize projects capable of
sarà dedicato al settore del lusso e riconoscerà i progetti capaci di coniugare prestigio estetico, esperienza emozionale e sostenibilità concreta, in linea con le nuove normative europee. Partecipare al contest significa molto più che vincere un premio. Best Packaging è un marchio di eccellenza industriale che rafforza la reputazione B2B delle aziende, comunica al mercato la capacità di innovare e offre visibilità lungo tutta la filiera, dai brand owner agli end user.
Grazie a un piano di promozione strutturatoche include stampa, media di settore, social e grandi eventi come la Milano Design Week (2026 aprile 2026) e Interpack (7-13 maggio 2026) - le soluzioni finaliste e vincitrici godranno di un’esposizione unica e strategica.
Inoltre, i progetti premiati avranno accesso al WorldStar Award della World Packaging Organization, portando l’eccellenza italiana sul palcoscenico internazionale.
Le iscrizioni sono aperte fino al 15 dicembre 2025. Scarica il regolamento qui.
Entries are open until December 15, 2025. Download the regulations here.

combining aesthetic prestige, emotional experience and tangible sustainability, in line with the new European regulations.
Taking part in the contest means much more than winning a prize.
Best Packaging is a mark of industrial excellence that strengthens the B2B reputation of companies, communicates their ability to innovate, and offers visibility along the entire supply chain, from brand owners to end users.
Thanks to a structured promotional
plan - which includes press, trade media, social channels and major events such as Milano Design Week (April 20-26, 2026) and Interpack (May 7-13, 2026) - the finalist and winning solutions will enjoy unique and strategic exposure. Moreover, the awarded projects will gain access to the WorldStar Award of the World Packaging Organization, bringing Italian excellence to the international stage. Entries are open until December 15, 2025. Download the regulations here.
Le buone idee
Dalla ricerca allo scaffale
Vetrina di soluzioni di imballaggio per comunicare, proteggere e distribuire i prodotti di uso comune.
Una bottiglia dal design squadrato
Sidel ha lanciato Nitro Square, il design squadrato e distintivo per bottiglie a elevate performance con acqua piatta addizionata di azoto liquido in un mercato dominato in larga parte dalle forme cilindriche. Con Nitro Square, i produttori possono elevare il proprio brand con un esclusivo design che spicca sugli scaffali, mantiene la forma e le prestazioni lungo l’intera supply chain, e permette di utilizzare l’rPET. La struttura innovativa di Nitro Square contrappone in modo equilibrato sezioni rigide e superfici flessibili che assorbono la pressione. Questo permette di mantenere


L’uva diventa snack nel pack lavabile
Un packaging innovativo per l’uva da tavola declinato in una confezione da 100 grammi in cartone lavabile, progettata per unire praticità, sostenibilità e appeal visivo.
la forma squadrata della bottiglia, proponendo ai consumatori nuovi design creativi e accattivanti. La bottiglia è dotata dell’originale base ondulata

Il rivoluzionario imballaggio, lanciato da Lonigro Fruit, è dotato di un sottile rivestimento interno in plastica che garantisce resistenza all’umidità e permette di mantenere il frutto integro fino al momento del consumo.
Il design gioca un ruolo chiave: colori vivaci, stile pop e grafiche accattivanti attirano l’attenzione a scaffale, mentre la funzionalità lavabile introduce un elemento unico sul mercato.
Grapes become a snack in a washable pack
An innovative packaging solution for table grapes: a 100-gram pack made of washable cardboard, designed to combine practicality, sustainability, and visual appeal. The pack, launched by Lonigro Fruit, features a thin internal plastic lining that ensures moisture resistance and keeps the fruit intact until consumption. Design plays a key role: vibrant colors, pop-style graphics, and eye-catching visuals draw attention on the shelf, while the washable functionality introduces a unique element to the market.
The good ideas From Research to the Shelf Powered by Best Packaging
Istituto Italiano Imballaggio
Showcase of “limited-edition solution” to point out the role and importance of packaging in communication
StarLITE®-R Nitro che potenzia l’estetica e le performance, assicurando al contempo la massima stabilità e resistenza alle cadute. Il design facilmente personalizzabile agevola l’allineamento rispetto al posizionamento del brand, per prodotti premium, mainstream o economici, ed è disponibile in formato singolo e multi-serve.
A square design bottle
Sidel launches Nitro Square, the distinctive, high-performance square bottle design for still water with liquid nitrogen dosing. The nitrogen-dosed water bottle market is largely dominated by cylindrical forms, as this is the natural shape created by the internal pressure of the bottle’s contents.
Il nuovo lipstick che ridefinisce la cura delle labbra
Lip Stick è la nuova proposta dell’azienda cosmetica britannica Refy che unisce performance a un design applicativo completamente rinnovato, con un approccio minimalista e originale. Il rossetto full coverage è stato progettato per offrire un risultato impeccabile con la massima facilità d’uso. Il suo punto di forza è l’applicatore ibrido, composto da una punta flock a forma di goccia - studiata per seguire perfettamente il contorno naturale delle labbra - e da una sfera metallica rinfrescante che favorisce un’applicazione fluida e sensoriale, senza trascinamenti.
Nitro Square allows manufacturers to elevate their brands with a unique square design that stands out on the shelf, secures its shape and performance across the supply chain and is valid for rPET. Nitro Square’s innovative structure expertly balances rigid sections with flexible, pressure-absorbing surfaces. This ensures that the bottle’s square shape is retained while offering new, creative and eyecatching designs.The bottle also features Sidel’s signature wave-shaped StarLITE®-R Nitro base that reinforces its appeal and performance while ensuring stability and drop resistance. An easy-to-customise design facilitates alignment with brand positioning, whether premium, mainstream or affordable, and it is available in both single- and multi-serve formats.

Redefining lip care with a new lipstick Lip Stick is the latest launch from the British cosmetics brand Refy, combining high performance with a completely redesigned applicator and a minimalist, original approach. This full-coverage lipstick is engineered to deliver an impeccable result with maximum ease of use.
Its standout feature is the hybrid applicator, composed of a teardropshaped flocked tip - designed to follow the natural curves of the lips with precision - and a cooling metal rollerball that ensures a smooth, sensorial application with no dragging. A custom click-release mechanism delivers the perfect amount of product every time, minimizing waste and guaranteeing precision, even for those new to highly pigmented liquid lipsticks.
Un sistema personalizzato a clickrelease dosa la quantità ideale di prodotto, evitando sprechi e garantendo precisione anche a chi è alle prime armi con i rossetti liquidi ad alta pigmentazione.

Caro Stefano, ti scrivo…

Con questo numero si chiude un 2025 molto duro per noi. Il 25 aprile, come i nostri affezionati lettori sanno, si è spento il fondatore della rivista Stefano Lavorini: un punto di riferimento dal punto di vista professionale ma, ancor di più, umano. La sua lezione, per fortuna, continua a scandire il lavoro quotidiano della redazione: la rivista e la piattaforma digitale informano in modo puntuale e preciso gli operatori del settore, con un’attenzione particolare alle vicende umane e culturali che animano l’intero comparto.
Qui sotto pubblichiamo una lettera del direttore di Ucima Gian Paolo Crasta: parole indirizzate a Stefano, che avrebbe sicuramente saputo rispondere con la consueta arguzia e simpatia. È l’inizio di un dialogo che ItaliaImballaggio continuerà a ‘tessere’ con il suo fondatore.
“La vita dei morti è nel ricordo dei vivi” (Cicerone)
Caro Stefano, ti scrivo… così mi distraggo un po’.
Da quando sei partito c’è una grande novità.
La filiera dell’imballaggio è diventata pop: se ne parla in tv, affolla i podcast, non ti dico Instagram e Linkedin.
Nei palazzi storici di Roma e in quelli moderni di Bruxelles la parola packaging infarcisce molti (forse troppi) discorsi e, ora che la tavola è pronta e imbandita, tutti vorrebbero sedersi e dire la loro.
Bene che se ne parli, non mi fraintendere. Benissimo ci sia traccia nelle analisi e nei documenti che la descrivono.
Ma, come sempre accade nei fenomeni di ubriacatura collettiva, ho il timore che si rischi di perdere per strada parti fondamentali della nostra filiera.
Pensa Stefano: lo si conosce così tanto l’imballaggio che in Europa hanno approvato una legge (elegantemente chiamata regolamento) che, solo grazie al nostro attivismo - e quando dico nostro mi riferisco per una volta, e in accezione positiva, all’Italia delle rappresentanze politiche, datoriali e produttive - abbiamo evitato che si trasformasse nel triste canto del cigno per l’intera galassia del packaging.
Tutto bene dunque? No.
Parole forti sono state spese ma, evidentemente, non sufficienti se siamo al punto della scrittura dei decreti attuativi.
Che l’imballaggio, unitamente alle filiere di raccolta e riciclo, abbia dato vita in Italia al più virtuoso sistema di economia circolare europeo e, forse, mondiale è un fatto incontrovertibile.
Non per chi ha scritto il regolamento, a quanto pare. Visto che, nelle pieghe dell’articolato di legge, si continua a perseverare nel voler sostituire riciclo con riuso.
Peccato che le materie prime riciclate, adesso, costino più di quelle vergini.
Per cui l’economicità degli imballaggi sostenibili vacilla. Infine, nonostante ci siano ormai pagine e pagine di studi che attestano l’impatto minimo dei rifiuti da imballaggio rispetto alle emissioni totali, si continua a considerarli uno dei nemici giurati dell’ambiente.
Credo sia più comodo accusare il packaging piuttosto che l’A.I., gli smartphone e i server che contengono tutte le nostre memorie.
Cose di cui non possiamo più fare a meno. Ma, d’altronde, non possiamo più fare a meno neanche dei prodotti confezionati. Insomma, caro Stefano… L'anno che sta arrivando tra un anno passerà. Ma noi ci stiamo preparando. È questa la novità.
Dear Stefano, I’m writing to you…
With this issue, we close a very tough 2025 for us. As our loyal readers know, on April 25 the founder of the magazine, Stefano Lavorini, passed away: a true point of reference on a professional level and, even more so, on a human one. Fortunately, his lessons continue to guide the daily work of the editorial team: the magazine and the digital platform provide timely and precise information to industry professionals, with particular attention to the human and cultural stories that animate the entire sector.
Below, we publish a letter from Ucima’s director, Gian Paolo Crasta: words addressed to Stefano, who would surely have responded with his usual wit and warmth. It is the beginning of a dialogue that ItaliaImballaggio will continue to ‘weave’ with its founder.
“The life of the dead is placed in the memory of the living” (Cicero)
Dear Stefano, I’m writing to you… just to take my mind off things a little. Since you left, something quite remarkable has happened. The packaging supply chain has become pop: it’s on TV, everywhere in podcasts, and don’t even get me started on Instagram and LinkedIn.
In the historic palaces of Rome and the sleek offices of Brussels, the word packaging fills many (perhaps too many) conversations and, now that the table is set and fully laid out, everyone wants to sit down and have their say.
It’s good that people are talking about it, don’t get me wrong.
It’s excellent that it shows up in the analyses and documents that describe it.
But, as often happens in moments of collective intoxication, I fear we may risk losing
sight of essential parts of our supply chain along the way.
Just imagine, Stefano: packaging is now so well “understood” that Europe has approved a law (elegantly called a regulation) that - only thanks to our activism, and when I say “our” I mean, for once and with a positive connotation, Italy’s political, business, and manufacturing representatives - we managed to prevent from becoming the sad swan song of the entire packaging galaxy. So is everything fine, then? Not quite.
Strong words were spoken but, evidently, not strong enough if we have now reached the stage of drafting the implementing decrees.
That packaging - together with the collection and recycling supply chains - has created in Italy the most virtuous circular economy system in Europe and perhaps in the world is an incontrovertible fact. Apparently not for those who wrote the regulation, though. Hidden between the lines of the law, one still finds a stubborn insistence on replacing recycling with reuse.
Too bad that recycled raw materials now cost more than virgin ones. Which means the costeffectiveness of sustainable packaging is starting to waver. Finally, despite the countless pages of studies showing that packaging waste accounts for only a minimal share of total emissions, it is still treated as one of the sworn enemies of the environment.
I suppose it’s more convenient to blame packaging than AI, smartphones, and the servers storing all our memories, things we can no longer live without. But, then again, we can’t live without packaged products either.
So, dear Stefano… The year that’s coming will, in a year, be gone. But we are preparing for it. And that is the real news.









Microplastiche: a che punto è la ricerca?
Dr. Claudia Cusan, European Registered Toxicologist, S&C BEST Srl
Negli ultimi anni l’attenzione sulle microplastiche è cresciuta notevolmente. Ma cosa sono e perché destano tanta preoccupazione? L’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) le definisce come piccole particelle solide o semisolide di plastica con dimensioni pari o inferiori a 5 millimetri. Proprio per le loro dimensioni ridotte, risultano invisibili a occhio nudo e riescono a diffondersi ovunque: nell’acqua, nell’aria, nel suolo e perfino nel nostro corpo.
Le microplastiche possono avere due diverse origini. Alcune sono chiamate “primarie”: sono particelle prodotte intenzionalmente dall’uomo, un tempo impiegate, ad esempio, nei cosmetici, in alcuni farmaci o in applicazioni industriali. Molto più comuni sono invece le cosiddette “secondarie”, generate dalla frammentazione di oggetti plastici di dimensioni maggiori - come bottiglie, sacchetti, reti da pesca - degradati dall’azione combinata di sole,
vento e mare. È stato stimato che oltre il 99% delle microplastiche in circolazione ha origine proprio da questa degradazione accidentale. Le microplastiche non si degradano facilmente, ma persistono a lungo, accumulandosi nell’ambiente e, di conseguenza, negli esseri viventi. Sono state rinvenute in pesci e molluschi, ma anche in alimenti e bevande di uso quotidiano. Ciò significa che, ad esempio, consumando acqua imbottigliata o cibi contaminati possiamo potenzialmente ingerirne una piccola quantità. Una volta entrate nel nostro organismo, il destino di queste particelle dipende dalle loro dimensioni: quelle più grandi tendono ad essere eliminate con le feci, mentre le più piccole (di dimensioni inferiori ai 50 micrometri) possono attraversare la barriera intestinale, entrare nel flusso sanguigno e raggiungere diversi organi. Infatti, i ricercatori hanno già trovato microplastiche nel fegato, nei polmoni, nell’intestino, nella placenta e perfino nel latte materno.
La preoccupazione non riguarda solo la presen-

Microplastics: the state of research
Dr. Claudia Cusan, European Registered Toxicologist, S&C BEST Srl.
In recent years, attention toward microplastics has grown considerably. But what are they, and why do they raise so much concern?
The European Chemicals Agency (ECHA) defines microplastics as small solid or semi-solid plastic particles measuring 5 millimeters or less. Due to their tiny size, they are invisible to the naked eye and can spread virtually everywhere - in water, air, soil, and even inside the human body.
Microplastics can have two different origins. Some are called primary microplastics: particles intentionally manufactured by humans, once used, for example, in cosmetics, certain pharmaceuticals, or industrial applications. Much more common, however, are secondary microplastics, generated by the fragmentation of larger plastic items - such as bottles, bags, and fishing nets - degraded by the combined action of sunlight, wind, and sea. It is estimated that over 99% of microplastics in circulation originate from this unintentional degradation process.
Microplastics do not easily degrade; instead, they persist for long periods, accumulating in the environment and, consequently, in living organisms. They have been found in fish and shellfish, but also in everyday foods and beverages. This means that by consuming bottled water or contaminated food, we can potentially ingest small amounts of them. Once inside our body, the fate of these particles depends on their size: larger ones tend to be excreted in the feces, while smaller ones (less than 50 micrometers) can cross the intestinal barrier, enter the bloodstream, and reach various organs. Researchers have already detected microplastics in the liver, lungs, intestines, placenta, and even in breast milk.
The concern lies not only in the physical presence of these particles but also in their ability to act as chemical sponges. Due to their hydrophobic nature, they tend to adsorb toxic substances present in the environment, such as pesticides, heavy metals, hydrocarbons, and pharmaceutical residues. Once ingested, they can release these harmful substances into the body.
Animal studies have already shown potentially serious effects, including metabolic disorders, immune system alterations, reproductive problems, and even neurotoxicity. Moreover, microplastics can trigger chronic inflammatory processes and oxidative stress, with outcomes that are still poorly understood but raise further concern.
Research on this topic is still in its early stages, and no conclusive data exist yet on the long-term effects on humans. What is clear, however, is that microplastics have now become part not only of the ecosystem but also of our own bodies. In Europe, the issue began to attract public attention around 2018, leading to the launch of plans and strategies aimed at reducing plastic use, improving recycling, and developing more sustainable products. Nonetheless, tackling this challenge requires a coordinated global effort.
An important contribution in this direction comes from industry associations such as the AIBO-FCE group (Italian Business Operator Association - Food Contact Expert). AIBO members bring together multidisciplinary expertise ranging from chemical analysis to toxicology, from regulatory affairs to materials formulation. This integrated network enables a coordinated approach to addressing the issue of microplastics and other emerging topics related to packaging.
za fisica di queste particelle, ma anche il fatto che esse agiscono come “spugne chimiche”. Grazie alla loro natura idrofobica, tendono infatti ad adsorbire sostanze tossiche presenti nell’ambiente come pesticidi, metalli pesanti, idrocarburi e residui di farmaci. Una volta ingerite, possono rilasciare queste sostanze dannose all’interno dell’organismo.
Gli studi condotti sugli animali hanno già evidenziato effetti potenzialmente gravi, come disturbi metabolici, alterazioni del sistema immunitario, problemi riproduttivi e persino fenomeni di neurotossicità. Inoltre, le microplastiche possono innescare processi infiammatori cronici e stress ossidativo, con esiti ancora poco compresi che sollevano ulteriori preoccupazioni.

La ricerca su questo tema è ancora nelle fasi iniziali e non esistono dati certi sugli effetti a lungo termine sull’uomo. Ciò che appare evidente è che le microplastiche sono ormai entrate a far parte non solo dell’ecosistema, ma anche del nostro organismo. In Europa il problema è emerso all’attenzione pubblica solo a partire dal 2018 e da allora sono stati avviati piani e strategie volti a ridurre l’uso della plastica, potenziarne il riciclo e sviluppare prodotti più sostenibili. Tuttavia, per affrontare questa sfida serve un impegno globale e condiviso. Un supporto importante in questa direzione arriva dalle associazioni di settore, come il gruppo AIBO-FCE (Associazione Italiana Business Operator - Food Contact Expert). I membri di AIBO mettono in campo competenze multidisciplinari che spaziano dall’analisi chimica alla tossicologia, dalla regolamentazione alla formulazione dei materiali. Questa rete integrata permette di affrontare in modo coordinato il tema delle microplastiche e altri argomenti di attualità relativa agli imballaggi.

INFINITE SOLUTIONS JUST ONE HUB AT THE CENTRE OF YOUR NEXT COMPLETE FLEXIBLE PACKAGING LINE

Let us answer your demands with an infinity of targeted technologies developed through the synergies within the IMA FLX HUB
Our primary, secondary and end-of-line packaging solutions combine with each other to form tailored turnkey lines able to handle the broadest variety of flexible pack styles. Machines can be configured to process recyclable and sustainable materials, while digital features and connectivity maximise line efficiency. For Food, Pharma, Wet Wipes and Pet markets, IMA FLX HUB will place you at the centre of a neverending partnership.
IMA e Schneider Electric, la linea (tracciata) della sostenibilità
Il Gruppo leader negli impianti per il packaging e il suo partner storico sono al centro di un ecosistema attento all’impatto ambientale
La sostenibilità è un asset strategico anche per le grandi realtà dell’OEM, settore in cui la crescita non può più prescindere da fattori quali abbattimento della carbon footprint e riduzione dell’impatto sull’ambiente dei macchinari progettati, lungo l’intero ciclo di vita. Un urgente ripensamento del paradigma di innovazione sempre più richiesto dai consumatori, dagli utenti finali, dagli obblighi normativi - a partire dalla conformità ESG (Environmental, Social e Governance) - e, di conseguenza, dal mercato stesso.
Un valore che il Gruppo IMA, leader mondiale nella realizzazione di impianti per il confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici e di cosmesi, ha saputo trasformare in vera e propria leva di sviluppo e integrare al cuore del
“L’approccio congiunto sui temi della sostenibilità tra il Gruppo IMA e Schneider Electric testimonia una cultura sempre più diffusa delle questioni ambientali e un impegno crescente per il rispetto del pianeta e dei suoi abitanti”, sottolinea Dario Rea, Research and Innovation Director di IMA Group. “La progettazione consapevole favorita dai criteri di EcoDesign ci consente vantaggi in termini di efficienza e riduzione dei costi, un modello positivo e incontrovertibile in cui l’impatto economico, sociale e ambientale del nostro ciclo produttivo è legato indissolubilmente ed esclusivamente alla crescita sostenibile”.
“The joint approach to sustainability adopted by IMA Group and Schneider Electric reflects an increasingly widespread culture of environmental awareness and a growing commitment to respecting the planet and its inhabitants”, emphasises Dario Rea, Research and Innovation Director at IMA Group. “Conscious design guided by EcoDesign principles allows us to achieve greater efficiency and cost reduction, representing an unquestionable and positive model in which the economic, social and environmental impact of our production cycle is inextricably and exclusively linked to sustainable growth”.

proprio business, non solo come punto di differenziazione ma soprattutto come fattore di mitigazione dei rischi e di resilienza del modello aziendale.
La tecnologia che mette al centro la responsabilità
La mission di IMA è infatti quella di investire in tecnologie per migliorare la qualità della vita, limitare gli sprechi, e operare nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Tutto questo si identifica in IMA Sustainability, un programma aziendale che punta a realizzare prodotti, pro-

Manufacturing: 54538.63 kg eq. CO2
Distribution: 6.15 kg kg eq. CO2
Installation: 4.52 kg eq. CO2
End of Life (EOL): 30.28 kg eq. CO2
Operative use: 126483.63 kg eq. CO2
TeSys Deca GV2: 80788.86 kg CO2e
Lexium 62 ILM: 58003.69 kg CO2e
ComPacT NSX New.: 16265.80 kg CO2e
Acti9 iC60: 13087.63 kg CO2e
Lexium 62: 4639.27 kg CO2e
Lexium 52 4566.88 kg CO2e
PacDrive 3 LMC.: 2191.61 kg CO2e
Altivar Machine.: 1069.05 kg CO2e
Enerlin’X IFE: 115.86 kg CO2e
TeSys K contatt.: 114.73 kg CO2e
Acti9 IID: 55.70 kg CO2e
Harmony XVU: 50.57 kg CO2e
TeSys Deca cont.: 39.33 kg CO2e
UPS INDUSTRIALI: 21.98 kg CO2e
Harmony Relè st.: 17.01 kg CO2e
Harmony XB4/ZB4: 13.85 Kg CO2e
TeSys DF, LS1/G.: 12.80 kg CO2e
Ausiliari elett.: 8.16 kg CO2e
Harmony Relè el.: 0.42 kg CO2e
9422A1: 0.00 kg CO2e
9422CSF304: 0.00 kg CO2e
9422CSF504: 0.00 kg CO2e
Prisma G: 0.00 kg CO2e
Modicon Network.: 0.00 kg CO2e
Phaseo ABL7 , AB.: 0.00 kg CO2e


Si tratta di un percorso che ha trovato supporto nella partnership basata sulla condivisione di una comune visione tra il Gruppo IMA e Schneider Electric, riconosciuta per ben due volte come realtà più sostenibile al mondo per la sua spiccata aderenza ai principi ESG. Attraverso il suo Environmental Data Program, Schneider Electric mette a disposizione dati trasparenti su consumi energetici, impatto ambientale delle proprie tecnologie e materie priTotale
Famiglia: TeSys DF, LS1/GK2 - LCA vs Uso
Manufacturing (A1-A3): 12.04 kg CO2e
Distribution (A4): 0.26 kg CO2e
Installation (A5): 0.18 kg CO2e
End of Life (C1-C4): 4.91 kg CO2e

cessi produttivi e servizi in una logica di sostenibilità. Una delle aree di sviluppo di IMA Sustainability riguarda la qualità e la responsabilità del prodotto, con l’obiettivo di offrire al cliente finale soluzioni che lo aiutino a innovare riducendo al contempo l’impatto ambientale, attraverso macchine sicure e sostenibili. Ed è in questo contesto che si colloca un importante progetto di IMA sviluppato all’interno di BI-REX, il Competence Center che ha sede a Bologna, volto a realizzare il Life Cycle Assessment dei macchinari presi in considerazione dal progetto, in conformità agli standard internazionali. In particolare, sono state realizzate sia un’analisi statica sulla base dei pesi e materiali dei componenti, che una sulle misure di energia, acqua e aria compressa delle sezioni della macchina durante le fasi di funzionamento. L’obiettivo: una revisione in ottica EcoDesign.
Acti9 iC60 - LCA vs Uso

Manufacturing (A1-A3): 3.00 kg CO2e
Distribution (A4): 0.08 CO2e Installation (A5): 0.03 kg CO2e
of Life (C1-C4): 0.88 kg CO2e
TeSys Deca contattori - LCA vs Uso
LCA (A1-A3+A4+A5+C1-C4): 17.39 kg CO2e
Uso (B6): 13070.23 kg CO2e
Acti9 iID - LCA vs Uso
Ausiliari elettrici per iC60 iID
1.64 kg CO2e Distribution (A4): 0.04 kg CO2e Installation (A5): 0.00 kg CO2e
of Life (C1-C4): 0.04 kg CO2e Manufacturing (A1-A3): 0.00
Prisma G
LCA (A1-A3+A4+A5+C1-C4): 4.00 kg CO2e
Uso (B6): 51.70 kg CO2e
TeSys Deca GV2
TeSys Deca GV2 - LCA vs Uso
(A1-A3+A4+A5+C1-C4): 4.21
Uso (B6): 35.12 kg CO2e LCA (A1-A3+A4+A5+C1-C4): 4.86 kg CO2e
(B6): 80784.01 kg CO2e
me con cui sono costruite le soluzioni di controllo energetico e automazione che fornisce a IMA. Sustainability Tool, la piattaforma che calcola l’impatto ambientale dei dispositivi elettronici (e non solo) nelle macchine industriali lungo tutto il loro ciclo di vita partendo dalla Bill of Materials, permette a Schneider Electric di fornire un report di sostenibilità statica personalizzato per ogni singolo componente.
IMA, a sua volta, può integrare i dati statici e dinamici nelle funzionalità di reporting già in fase di progettazione degli impianti, in modo da garantire a cascata ai propri clienti la conformità alle normative in termini di sostenibilità e, di conseguenza, la riduzione dei consumi e dei costi di utilizzo.
Un impatto che va a vantaggio di tutto il sistema industriale
Forte dell’esperienza di costruzione di impianti a elevata efficienza energetica, e grazie all’ecosistema di imprese di cui è anello centrale e propulsore per la sostenibilità nel settore OEM, il Gruppo IMA ha contribuito alla redazione delle PCR - Product Category Rules alla base dell’EPD - Environmental Product Declaration e di riferimento per il settore delle macchine per il packaging. Un contributo di prestigio che permette a IMA di fare la differenza e di operare per un futuro in cui ambiente e qualità della vita possano risultare sempre più decisivi in qualunque strategia di crescita.
IMA and Schneider Electric: mapping the (traced) path to sustainability
The leading packaging machinery group and its long-established partner stand at the centre of an ecosystem committed to minimising environmental impact
Sustainability has become a strategic asset for leading OEMs, a sector where growth can no longer ignore key factors such as reducing the carbon footprint and minimising the environmental impact of machinery throughout its entire life cycle. This calls for an urgent rethinking of the innovation paradigm, increasingly demanded by consumers, end users, regulatory frameworks - starting with ESG (Environmental, Social and Governance) compliance - and, consequently, by the market itself.
IMA Group, a global leader in the design and manufacture of packaging machinery for the food, pharmaceutical and cosmetics industries, has successfully turned sustainability into a genuine driver of growth. The Group has embedded this value at the core of its business model, not only as a distinguishing factor, but above all as a means of risk mitigation and corporate resilience.
The technology driven by responsibility IMA’s mission is to invest in technologies that improve quality of life, minimise waste, and operate with respect for both the environment and people. All of this is reflected in IMA Sustainability, a corporate programme aimed at developing products, production processes and services based on sustainable principles. One of the core areas of development within IMA Sustainability focuses on product quality and responsibility, with the goal of offering customers innovative solutions that help them advance while reducing environmental impact, through machinery designed to be both safe and sustainable.
In this context, IMA developed an important project within BI-REX, the Bologna-based Competence Center, aimed at performing the Life Cycle Assessment (LCA) of the machinery involved, in full compliance with international standards. Specifically, IMA carried out both a static analysis, based on the weight and materials of the components, and a dynamic assessment measuring energy, water and compressed air consumption across the various
operating phases of the machine. The goal: to enable a comprehensive EcoDesign review. This pathway is strengthened by the partnership between IMA Group and Schneider Electric - recognised twice as the most sustainable company in the world for its strong adherence to ESG principlesfounded on a shared vision of sustainability.
Through its Environmental Data Program, Schneider Electric provides transparent data on energy consumption, the environmental impact of its technologies, and the raw materials used in the energy control and automation solutions supplied to IMA. The Sustainability Tool - a platform that calculates the environmental impact of electronic devices (and more) in industrial machines throughout their entire life cycle, starting from the Bill of Materials - enables Schneider Electric to deliver a customised static sustainability report for each component.
IMA, in turn, can integrate both static and dynamic data into reporting functionalities right from the design phase of its plants, ensuring that its clients comply with sustainability regulations while achieving reductions in both energy consumption and operating costs.
An impact benefiting the entire industrial system
Building on its experience in designing highly energy-efficient plants, and leveraging an ecosystem of companies where it acts as both a driving force and central hub for sustainability within the OEM sector, IMA Group has contributed to the drafting of the Product Category Rules (PCRs) underpinning the Environmental Product Declaration (EPD), which serve as the reference standard for the packaging machinery industry. This prestigious contribution allows IMA to make a real difference and to work towards a future in which environmental responsibility and quality of life become increasingly decisive factors in any growth strategy.



Jaka Robotics alla conquista di nuovi mercati
Innovazione di prodotto, supporto tecnico e assistenza post-vendita gli asset strategici su cui continua a puntare il colosso della robotica collaborativa
Costanza Candi
Prosegue la crescita di Jaka Robotics, player mondiale della robotica collaborativa, tra le piccole e medie imprese. Produzione in Cina, headquarter e magazzino ricambi in Germania, l’azienda rafforza il suo posizionamento di attore che offre soluzioni chiavi in mano di qualità a prezzi accessibili, aprendo così a mercati abitualmente poco inclini all’integrazione di soluzioni di robotica collaborativa come il mondo delle Pmi.
Le principali barriere percepite da queste imprese sono i costi elevati e le complessità organizzative legate all’introduzione della robotica. Jaka supera questi ostacoli attraverso una rete di partner in continua espansione, una gamma completa di prodotti e un servizio di assistenza tecnica efficiente, sia prima che dopo la vendita.
“L’anno in corso ci permette di definire un successo il nostro sviluppo del business”, esordisce Giacomo Mariotti, country manager Italia. “In un mercato tendenzialmente fermo, infatti, Jaka è cresciuta in Italia del 20-25% in Italia, con un significativo incremento nell’offerta di corsi rivolti a integratori e service partner, che hanno acquisito ancora più competenze, a tutto vantaggio dei nostri clienti. Inoltre, al team italiano si unirà presto un tecnico JAKA, ingegnere con una profonda conoscenza del nostro brand, grazie a un percorso di studi coronato con una tesi proprio sull’azienda in cui oggi è operativo, mettendo a disposizione le sue competenze sia in fase di formazione che di set-up, a disposizione di clienti, integratori e specialisti”.
Prodotti per un’offerta integrata
Le novità in casa Jaka non si limitano alla struttura, ma riguardano il prodotto in tutte le sue componenti offrendo un pacchetto chiavi in mano interamente costituito da componenti del marchio stesso.

“Guardando al prodotto”, prosegue Mariotti, “il lancio del nuovo controller Cabinet V3, già sul mercato in Cina, permette di ampliare il supporto ai protocolli di comunicazione, includendo Ethercat. Il V3 è pienamente compliant con la nuova normativa cybersecurity, anticipando i tempi rispetto alla scadenza del 2027. Il nuovo cabinet incorpora inoltre l’utilizzo di assi esterni interpolati, in risposta alle richieste del mercato per robot a 6 assi integrati con ulteriori assi per un maggior range di movimento. Tra i settori di applicazione spiccano in particolare smerigliatura e saldatura, contesti in cui il componente deve essere ruotato nel corso della lavorazione. Anche su una richiesta così specifica, Jaka è pronta con una soluzione chiavi in mano, che include tutte le componenti a marchio all’interno della stessa offerta”.
Mercati sempre diversi in cui crescere
La capacità di rispondere alle esigenze dei clienti con qualità elevata e costi competitivi è alla base del successo di Jaka, che nei primi due anni di presenza sul mercato italiano ha visto l’installazione di 130 cobot. Un risultato ottenuto costruendo un percorso commerciale basato sulla credibilità e il supporto al cliente garantito oggi dai 30 player, tra integratori e service partner, pronti a supportare qualunque richiesta in mercati molto diversi e in costante espansione. Ai clienti viene infatti offerta assistenza tecnica al livello dei migliori competitor sul mercato, a prezzi competitivi e con una versatilità che permette a Jaka di ampliare costantemente il suo perimetro operativo. È il caso del recente ingresso nella lavorazione del gelato, che si aggiunge ai casi di successo già attivi nel Food&beverage; dell’applicazione in ambito farmaceutico e della nuova case history nel segmento nautico, esempi di come la versatilità dei prodotti Jaka permetta applicazioni in contesti molto diversi e grande capacità di adattamento alle spe-


cificità produttive dell’industria.
“Tra le novità di Jaka spicca l’installazione di tre cobot in ambito farmaceutico”, rimarca Mariotti, “mercato dove abitualmente i robot non vengono utilizzati a causa del tempo ciclo.
Grazie alla gamma mini-cobo da 1-2 kg di payload, unica al mondo, è stata realizzata un’applicazione integrata a macchine per il packaging. I mini cobot sono chiamati ad un’operazione di pick and place dove l’end-effector colloca un erogatore su un contenitore procedendo poi al serraggio. Tra i plus, le ridotte dimensioni che permettono di operare in spazi ristretti, l’estrema facilità d’uso e di programmazione”. Va ricordato che Jaka vanta un’ampia gamma di applicazioni nel mercato del packaging, in particolare per il com-

pio sbraccio, il cobot procede alla fase di carteggiatura, levigatura e pulizia dello scafo, coprendo vaste aree di superficie. Autonomia e accuratezza sono garantite dal profilometro Keyence, che scannerizza il profilo dello scafo fornendo indicazioni millimetriche che bilanciano pressione e intensità della levigatura in modo da garantire superfici uniformi con rugosità controllata in ogni punto della superficie. L’end-effector costituito da una testata rotante orbitale Mirka esegue quindi un lavoro accurato al millimetro. Il sistema è predisposto per la navigazione autonoma e prossimamente integrato a un elevatore telescopico per raggiungere superfici poste in posizione elevata come quelle delle grandi navi, prossimo step di mercato per questa applicazione.

parto food and beverage, con soluzioni di pick and place in ambito dolciario e riempimento nutraceutico a cui ItaliaImballaggio ha dedicato ampio spazio.
Nel packaging, i cobot a sei assi di piccole dimensioni offrono grandi vantaggi, con recenti applicazioni anche in settori meno usuali come l’etichettatura.
Soluzioni
versatili per nuove sfide
Passando alla new entry - il settore nautico - è recente il lancio della nuova applicazione da parte del system integrator FabCube che ha sviluppato una soluzione ideale per la manutenzione degli scafi in fase di rimessaggio, scalabile in base alle esigenze di questa e altre industrie.
“Il cobot mobile Jaka Pro 16, predisposto per la navigazione autonoma e presto anche integrato a un elevatore, è in grado di operare in contesti esterni grazie alla certificazione IP68”, sottolinea Giacomo Mariotti. “In virtù di un am-
L’operatore è quindi chiamato a posizionare il cobot nell’area, presidiando il robot mobile, ma potendosi dedicare contemporaneamente ad altre attività”.
“Lo scale up dell’applicazione in ambito nautico”, sintetizza e conclude Mariotti, “apre a soluzioni di carteggiatura e smerigliatura con testa a levigare per il mondo automotive dove sono spesso richieste lavorazioni di levigazione che integrino il sistema di visione Jaka alla precisione necessaria a una lavorazione omogenea e ottimale, in particolare in aree curve o dove sia necessario uniformare la rugosità superficiale”.
Jaka è infatti tra i pochi fornitori di cobot in grado offrire sistemi con visione proprietaria e integrata alla flangia. Un plus che permette la declinazione di applicazioni come la guida robot, la lettura di barcode Ocr e i controlli ispettivi. Grande flessibilità quindi per un’offerta, in crescita, che copre oggi il 20% delle soluzioni vendute da Jaka.
L’applicazione live su Youtube
Jaka Robotics on the path to conquering new markets
Product innovation, technical support, and after-sales service as the cornerstones of its long-term growth strategy
Jaka Robotics, a world-renowned leader in collaborative robotics, continues to strengthen its leadership by driving growth within the small and medium-sized enterprise (SME) segment. With production based in China and its European headquarters and spare parts warehouse located in Germany, the company is reinforcing its position as a provider of high-quality, turnkey solutions at accessible prices. This strategy is helping Jaka open markets traditionally less inclined to adopt collaborative robotics, such as the SME sector.
For many of these businesses, the main perceived barriers are high costs and the organizational complexities associated with introducing robotics into their operations. Jaka addresses these challenges through an everexpanding network of partners, a comprehensive product range that includes affordable, entry-level cobots ideal for businesses taking their first steps into automation, and efficient technical support, both before and after the sale.
“This year allows us to call our business development a real success”, states Giacomo Mariotti, Country Director of Jaka Italy. “In a market that’s generally stagnant, Jaka has grown by 20-25% in Italy, with a significant increase in training courses for integrators and service partners, who have gained even more expertise - all to the benefit of our customers. JAKA will soon expand the Italian team by an additional engineer with an in-depth knowledge of the JAKA brand. With this profound expertise significant contribution will be given to training and setup phases, as well as supporting customers, integrators, and specialists alike”.
Meeting market demands for greater motion
Jaka’s latest developments go beyond organizational structure and extend to the product itself, offering a fully turnkey package made up entirely of Jaka-branded components.
“When it comes to the product”, Mariotti continues, “the launch of the new Cabinet V3 controller for the international market expands support for communication protocols, now including Ether CAT. The V3 is fully compliant with the upcoming cybersecurity regulations, ahead of the 2027 deadline. The new cabinet also allows for interpolated external axes, addressing market demand for six-axis robots integrated with additional axes for a greater range of motion. Key application areas include grinding and welding, areas where components need to be rotated during processing. Even for such specific requirements, Jaka is ready with a turnkey solution that includes all Jaka-branded components within a single, integrated offering”.
From food to pharma to marine
Jaka’s success is built on its ability to meet customer needs with top-quality and competitively priced solutions. In just its first two years on the Italian market, the company has installed a 3-digit number of cobots, a result achieved through a business strategy founded on credibility and customer support. Today, a network of 30 partners, including system integrators and service providers, stands ready to respond to any request across a wide range of dynamic, fastgrowing markets. Customers benefit from technical support that matches the highest industry standards, offered at competitive prices and with the flexibility that allows Jaka to continuously expand its operational scope.
In Italy, for example, Jaka recently entered the ice cream production sector, joining its already successful applications in Food & Beverage, the pharmaceutical industry, and a new project in the marine industry. These cases demonstrate how JAKA’s products can be seamlessly integrated into very different production environments while adapting to the specific needs of each industry.
“Among Jaka’s latest innovations is the installation of several cobots in the pharmaceutical sector”, notes Mariotti, “a market where robots are rarely used due to cycle-time constraints. Thanks to our unique Mini Series - with cobot models carrying payloads of 1-2 kg, the only ones of their kind in the world - we’ve implemented an application integrated with packaging machines.
The MiniCobos perform a pick-andplace operation, where the endeffector positions a dispenser onto a container and then tightens it. Key advantages include the compact size of the cobots, which allows them to operate efficiently in confined spaces, and their exceptional ease of use and programming”. It’s worth noting that Jaka boasts a broad range of packaging applications, particularly within the Food & Beverage sector, including pick-and-place solutions for confectionery production and nutraceutical filling - topics that ItaliaImballaggio has covered extensively.
“The mobile Jaka Pro 16 cobot, designed for autonomous navigation, can operate outdoors thanks to its IP68 certification”, explains Giacomo Mariotti. “With its wide reach, the cobot performs sanding, polishing, and cleaning operations on hulls, covering large surface areas. Autonomy and precision are ensured by a Keyence profiler, which scans the hull’s surface and provides millimetrelevel feedback to balance pressure and sanding intensity, guaranteeing a perfectly uniform finish with controlled roughness across every section. The end-effector, a Mirka orbital rotating head, delivers highly accurate, millimetre-level work. The system will soon be integrated with a telescopic lift, allowing it to reach elevated surfaces such as those found on large ships - marking the next market step for this application. The operator’s role is to position and monitor the mobile cobot within the work area, while remaining free to focus on other tasks simultaneously”.
The
live application on YouTube
In packaging, compact six-axis cobots offer significant advantages, with recent applications extending even in less traditional areas such as labelling.
Versatile Solutions for New Challenges
Turning to the latest addition - the marine sector - system integrator FabCube has recently launched a new application designed specifically for hull maintenance during storage. The solution is scalable and easily adaptable to meet the needs of this and other industries.
“The scale-up of our marine-sector application”, summarizes Mariotti, “is paving the way for sanding and grinding solutions using polishing heads in the automotive industry, where surface-finishing operations often require the integration of Jaka’s vision system to achieve the precision needed for a smooth, consistent finish, especially on curved surfaces or areas where uniform roughness is critical”. Jaka is, in fact, among the few cobot manufacturers capable of offering systems with proprietary, flangeintegrated vision technology. This added capability enables a wide range of applications, including robot guidance, OCR barcode reading, and visual inspection tasks. The result is remarkable flexibility in a product offering that continues to expand, today accounting for 20% of all Jaka solutions sold.









Come si confezionano prodotti dolciari e da forno in modo flessibile e in confezioni svariate? Grazie ai robot pick-and-place che inseriscono con precisione ogni prodotto e agli impianti che passano facilmente da un materiale di confezionamento all’altro risparmiando risorse preziose, praticamente senza scarto. Questa è la nostra Mission Blue, con la quale si ottiene un autentico vantaggio per il clima, per i tanti produttori di FMCG che ci scelgono dal 1966 e per voi. www.schubert.group/en/confectionery-snacks.html
Le soluzioni meccatroniche di Wittenstein
Focus sugli ambienti con requisiti igienici severi dell’industria farmaceutica e chimica
In settori dove l’igiene è un requisito non negoziabile - come il packaging alimentare, l’industria farmaceutica e quella chimica - l’efficienza produttiva deve andare di pari passo con la facilità di sanificazione.
Le serie di riduttori, attuatori e micromotori brushless Hygienic Design e Corrosion
Resistant di WITTENSTEIN rispondono a questa esigenza, offrendo componenti meccatronici che resistono a lavaggi intensivi, detergenti aggressivi e atmosfere corrosive, senza compromettere prestazioni, affidabilità e flessibilità progettuale.
Soluzioni che permettono di eliminare carterature ingombranti e chiusure complesse, semplificando la costruzione della macchina e ottimizzando gli spazi.
Il risultato? Maggiore libertà progettuale, riduzione dei costi di assemblaggio e manutenzione e tempi più rapidi di lavaggio.
Hygienic Design: massima igiene e pulizia rapida

La versione Hygienic Design, progettata secondo gli standard EHEDG, è stata sviluppata per resistere anche ai lavaggi più aggressivi, come quelli con disinfettanti a base di ipocloriti o schiume alcaline, che normalmente danneggerebbero i componenti standard. I riduttori presentano un design privo di spigoli, cavità o fessure e le superfici sono sottoposte a lucidatura elettrochimica, impedendo l’accumulo di residui o batteri, facilitando il lavaggio completo dell’unità.
Le guarnizioni in PTFE (Teflon), inoltre, poste sul lato motore e sull’uscita, garantiscono un’elevata resistenza chimica e termica. Conformi alle normative FDA, sono ideali per impianti dove è necessario mantenere elevati standard igienici. È il caso di settori come lavorazione alimentare, confezionamento, imbottigliamento, ma anche nelle applicazioni medicali e farmaceutiche.
In questa versione sono disponibili riduttori con variante in uscita ad albero (HDV) o con flangia (HDP), per applicazioni compatte ad elevata dinamica tipo Robot Delta, gli attuatori compatti in acciaio inossidabile 1.4404 / AISI 316L a tecnologia monocavo axenia value e i micromotori brushless cyber® dynamic line.
Corrosion Resistant: resistenza totale alla corrosione
Per applicazioni esposte ad agenti corrosivi o ambienti ad alta umidità, la versione Corrosion Resistant offre una protezione completa contro ruggine e ossidazione.
La gamma comprende riduttori coassiali e angolari, disponibili con uscita ad albero, a flangia o con albero cavo passante, progettati per garantire affidabilità e durata anche in condizioni operative particolarmente gravose.
Tutte le interfacce in ingresso e in uscita, così come gli accessori abbinabili - giunti, calettatori, tappi di chiusura a vite - sono in acciaio inox.
La carcassa e la flangia motore sono protette da un rivestimento bicomponente anticorrosione, mentre l’area di centraggio è nichelata per mantenere le tolleranze dimensionali precise (g6).
Infine, la lubrificazione è affidata a un grasso “food grade”, conforme alla normativa NSF, che ne consente l’impiego sicuro anche in impianti a contatto con alimenti o prodotti sensibili.
Wittenstein mechatronic solutions
Focus on environments with stringent hygiene requirements in the pharmaceutical and chemical industries
In industries where hygiene is a non-negotiable requirement - such as food packaging, pharmaceuticals, and chemicals - production efficiency must go hand in hand with ease of cleaning.
WITTENSTEIN’s Hygienic Design and Corrosion Resistant ranges of gearboxes, actuators, and brushless micromotors meet this demand by providing mechatronic components that withstand intensive washdowns, aggressive cleaning agents, and corrosive atmospheres, all without compromising performance, reliability, or design flexibility.
These solutions eliminate the need for bulky protective housings and complex enclosures, simplifying machine construction and optimising available space.
The result? Greater design freedom, reduced assembly and maintenance costs, and faster cleaning times.
Hygienic Design: maximum hygiene and rapid cleaning
The Hygienic Design version, engineered according to EHEDG standards, has been developed to withstand even the most aggressive washdowns, including those using hypochlorite-based disinfectants or alkaline foams, which would typically damage standard components. The gearboxes feature a design free from edges, cavities, or recesses, and their surfaces undergo electrochemical polishing. This prevents the build-up of residues or bacteria, ensuring thorough and easy cleaning of the entire unit.

Furthermore, PTFE (Teflon) seals on both the motor and output sides ensure high chemical and thermal resistance. Compliant with FDA regulations, they are ideal for systems that must maintain the highest hygiene standards, as required in food processing, packaging, bottling, as well as in medical and pharmaceutical applications. This version includes gearboxes with output shaft (HDV) or flange (HDP) output configurations for compact, high-dynamic applications such as Delta robots, stainless-steel (1.4404 / AISI 316L) axenia value compact actuators in single-cable technology, and cyber® dynamic line brushless micromotors.
Corrosion Resistant: complete protection against corrosion For applications exposed to corrosive agents or high-humidity environments, the Corrosion Resistant version provides full protection against rust and oxidation.
The range includes coaxial and right-angle gearboxes, available with shaft, flange or hollow-shaft output options, engineered to deliver long-term reliability and performance even under particularly demanding operating conditions.
All input and output interfaces, as well as compatible accessoriescouplings, shrink discs, and screw plugs - are made of stainless steel. The housing and the motor flange feature a two-component anticorrosion coating, while the centring area is nickel-plated to ensure precise dimensional tolerances (g6). Finally, lubrication is provided by an NSF-compliant food-grade grease, enabling safe use in systems where contact with food or sensitive products may occur.
VERIMEC è una società del gruppo MASSILLY, uno dei leader nella produzione di imballi in banda stagnata e capsule twist. VERIMEC unisce alla qualità dei suoi prodotti la garanzia di un servizio accurato che applica supportando il cliente nella scelta della migliore soluzione industriale. Dal design alla capsula personalizzata, alla macchina più razionale ed efficiente, studiando il mastice adeguato alle esigenze di pastorizzazione odi sterilizzazione, fino al controllo del processo di chiusura.
A garanzia che gli alimenti siano conservati ad arte.







La formula Gampack per soluzioni modulari, digitali e “GREEN”
A Interpack 2026, l’azienda piacentina presenta nuove evoluzioni delle sue soluzioni modulari e sostenibili, con un focus su integrazione digitale e gestione intelligente dei dati di produzione.


Il gruppo Gampack, player internazionale nel mondo del packaging secondario e terziario, propone al mercato un’ampia offerta che spazia dalle macchine stand-alone, alle linee integrate chiavi in mano coniugando efficienza produttiva, riduzione dei consumi e impiego di materiali eco-compatibili.
Architettura modulare e linee integrate
Le macchine Gampack sono concepite per integrarsi in linee ad alta produttività, grazie a un’architettura modulare che semplifica il cambio formato e l’adattamento a diversi tipi di prodotto e packaging. La struttura a moduli consente inoltre di configurare soluzioni su misura, combinando unità indipendenti di formatura, caricamento e chiusura, per gestire le varie esigenze di packaging e di layout. I layout compatti e le installazioni rapide rendono queste tecnologie ideali anche per linee già operative, dove lo spazio e la continuità produttiva sono fattori critici. Questa filosofia progettuale consente di offrire linee chiavi in mano, dal


The Gampack formula for modular, digital and “ GREEN ” solutions

Con oltre il 70% del fatturato realizzato in export, presente in oltre 50 paesi grazie a una rete capillare di area manager, agenti e partner tecnici locali, Gampack è oggi partner strategico per numerosi settori, tra cui food & beverage, personal care, pet food e farmaceutico. La modularità delle soluzioni, l’integrazione digitale e l’assistenza post-vendita rappresentano i tre pilastri su cui l’azienda ha costruito la propria identità tecnologica. Le oltre 1.700 installazioni nel mondo confermano la missione di Gampack: progettare tecnologie che anticipano le esigenze del mercato e contribuiscono a un futuro del packaging sempre più efficiente, intelligente e sostenibile.
With more than 70% of its turnover generated through exports and a presence in over 50 countries - supported by a widespread network of area managers, agents and local technical partners - Gampack is today a strategic partner for numerous industries, including food & beverage, personal care, pet food and pharmaceuticals. The modularity of its solutions, digital integration and after-sales service represent the three pillars on which the company has built its technological identity. More than 1,700 installations worldwide confirm Gampack’s mission: to design technologies that anticipate market needs and contribute to shaping an increasingly efficient, intelligent and sustainable future for packaging.
packaging primario alla pallettizzazione, con un unico “main contractor”, semplificando la gestione del progetto e assicurando continuità e coerenza tra tutte le fasi produttive. L’evoluzione digitale rappresenta un asset chiave per Gampack. I software, sviluppati in-house, gestiscono funzioni di controllo remoto, diagnostica avanzata e manutenzione predittiva, integrando algoritmi di Intelligenza Artificiale per ottimizzare performance e ridurre gli scarti.
“Green” Range: meno plastica, più valore
Per coniugare innovazione e sostenibilità
Gampack ha creato “Green Range”, la gamma di soluzioni sviluppata per ridurre o eliminare l’uso di plastica nel packaging secondario. Tra queste spiccano Mini-Tray, alternativa al film termoretraibile; I-Layer, sistema che utilizza un interlayer verticale di cartone e offre la possibilità di aggiungere una maniglia integrata per facilitare il trasporto; Eco-Label, etichetta adesiva in carta che unisce i contenitori creando multipack 100% plastic-free.
At Interpack 2026, the Piacenza-based company presents the latest developments in its modular and sustainable solutions, with a focus on digital integration and smart production data management.
The Gampack Group, an international player in the field of secondary and tertiary packaging, offers the market a comprehensive range of systems - from stand-alone machines to fully integrated turnkey lines - combining production efficiency, reduced energy consumption, and the use of eco-friendly materials.
Modular architecture and integrated lines Gampack machines are designed to integrate into high-productivity lines, thanks to a modular architecture that simplifies size changeover and adaptation to different product and packaging types. The modular structure also makes it possible to configure tailormade solutions by combining independent forming, loading, and closing units to meet specific packaging and layout requirements. Compact layouts and quick installation make these technologies ideal even for existing lines, where space constraints and production continuity are critical factors. This design philosophy enables Gampack to deliver turnkey lines - from primary packaging to palletizing - under a single main contractor, streamlining project management while ensuring consistency and continuity across all production stages. Digital transformation
represents a key asset for Gampack. The company’s in-house-developed software manages remote control functions, advanced diagnostics, and predictive maintenance, integrating Artificial Intelligence algorithms to optimize performance and minimize waste.
“Green” Range: less plastic, more value
To combine innovation and sustainability, Gampack has developed the Green Range, a line of solutions designed to reduce or eliminate the use of plastic in secondary packaging. Among the most innovative solutions are Mini-Tray, an alternative to shrink film; I-Layer, a system that uses a vertical cardboard interlayer and offers the option of adding an integrated handle to facilitate transport; and Eco-Label, a paper adhesive label that joins containers to create 100% plastic-free multipacks. In terms of sustainability, Gampack’s commitment also translates into the adoption of low-energy-consumption motors and high-efficiency components. The goal is clear: to minimize the environmental impact throughout the entire machine lifecycle, without compromising reliability or operational continuity.
Sul fronte della sostenibilità, l’impegno di Gampack si traduce anche nell’adozione di motori a basso consumo energetico e componenti ad alta efficienza. L’obiettivo è chiaro: ridurre al minimo l’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita della macchina senza tralasciare affidabilità e continuità operativa.
Il futuro della produzione in CAMA è già realtà
A
Interpack 2026 l’azienda presenta il suo approccio all’Industry 5.0 e lancia il Machine
Enhancement Program
Cama Group, leader nella produzione di macchine per il confezionamento secondario, è attiva da tempo nell’implementazione di soluzioni che guardano all’Industry 5.0. «Il nostro obiettivo», afferma Massimo

stualizzati e obiettivi condivisi. In Cama, Intelligenza Artificiale (AI) e AI Generativa (GenAI) sono strumenti di lavoro quotidiani a partire dalla scrittura del software, su cui stiamo ripensando l’approccio alla programmazione per automatizzare le operazioni ripetitive.

The future of production in CAMA is already reality
At Interpack 2026, the company showcases its Industry 5.0 approach and rolling out the Machine Enhancement Program
Cama Group the leading secondarypackaging machine manufacturer is embracing the new era of manufacturing, connected with industry 5.0 paradigm.
“Our goal is to make sophisticated systems simple, bringing humans and machines closer and working together through interfaces, contextualised language, and shared goals,” says Head of Research and Development Massimo Monguzzi. “In Cama, AI
and GenAI have become work tools starting from the writing of software code, rethinking the approach to programming to automate repetitive operations. Delegating code generation, as well as technical documentation, manuals, technical files, risk analyses, declarations of conformity and similar time-consuming activities, allows developers to focus on higher value-added activities. Moreover, GenAI speeds up the
creation of these materials if it is integrated in a data-rich context from which it can learn. Cama has a significant documentary asset made up of thousands of drafted technical files. In similar scenarios GenAI proves effective, increases productivity and reduces errors, enabling greater standardisation of technical content”.
R&D for AI Applications
To optimise its secondarypackaging Cama’s R&D is developing algorithms to study machine data in depth and identifying correlations between operating parameters and performance.
“Production efficiency is also correlated with environmental
variables” goes ahead Monguzzi” For example, humidity varies according to the seasons but also to the geographical area affecting the machinability of materials and the quality of packaging. The same goes for temperature, which accelerates the wear of various parts”.
Continual enhancement
These projects run alongside Cama Group’s long-established Machine Enhancement Program, a continuous research and development process that aims to progress the company’s packaging machinery and robotic solutions through the introduction of cutting-edge technologies.

Cama dispone di un notevole patrimonio documentale e di dati da cui la GenAI può apprendere attingendo a migliaia di fascicoli tecnici. Uno scenario ideale per accrescere la produttività, ridurre gli errori e aumentare la standardizzazione dei contenuti tecnici».
R&D per le applicazioni AI
Per ottimizzare le proprie soluzioni di confezionamento secondario, il reparto R&D di Cama sta sviluppando algoritmi per analizzare in profondità i dati macchina, identificando correlazioni tra parametri operativi e prestazioni.
«L’efficienza produttiva è correlata anche alle variabili ambientali» prosegue Monguzzi. «Ad esempio, l’umidità varia a seconda delle stagioni ma anche della zona geografica, influenzando la lavorabilità dei materiali e la qualità del confezionamento. Lo stesso vale per la temperatura, che accelera l’usura di diversi componenti».
Miglioramento continuo
Si tratta di progetti che affiancano il Machine Enhancement Program di Cama Group, un processo continuo di ricerca e sviluppo che mira a far progredire le macchine per il confezionamento e le soluzioni robotiche dell’azienda attraverso l’introduzione di tecnologie all’avanguardia.
«Il programma comprende attualmente cinque sistemi pienamente operativi e due moduli in fase di sviluppo avanzato» dichiara Alessandro Rocca, Direttore Vendite del Gruppo. «Si tratta di una piattaforma scalabile, applicabile sia a nuove installazioni che in retrofit su linee di confezionamento esistenti. Migliora la produttività, riduce gli scarti e i consumi energetici, rende il confezionamento più sostenibile. La sua adozione è rapida e garantisce benefici tangibili nel cambio formato, nella qualità del processo e nella continuità produttiva».
Applicazioni industriali
I cinque sistemi operativi attualmente in uso nel parco macchine Cama, progettati per supportare il processo produttivo dei clienti e incrementare le prestazioni delle loro linee di confezionamento sono: realtà aumentata, digital twin (gemello digitale), cambio formato automatico, caricamento automatico dei cartoni, pallettizzazione collaborativa automatica. Guardando al cambio formato automatico, Rocca spiega: «Il sistema consente la regolazione automatica della macchina con la sola selezione della ricetta e la pressione di un pulsante. Nella pratica quotidiana, ciò significa che il tempo di cambio formato si riduce almeno della metà rispetto alle operazioni manuali, colmando e accelerando la curva di apprendimento legata al turnover del personale».
Caricamento dei cartoni e sviluppi collaborativi
Una delle più recenti integrazioni al Machine Enhancement Program è il caricamento automatico dei cartoni, un sistema basato su robot collaborativi che preleva le fustelle dal pallet e le inserisce nel magazzino cartoni della macchina.
«Il vantaggio è immediatamente percepibile in produzione dove l’alimentazione del magazzino non è più un collo di bottiglia: il robot mantiene un flusso costante, riduce i microfermi, stabilizza il ciclo e preserva la qualità del cartone, poiché la movimentazione è ripetibile e controllata. In parallelo al caricamento si colloca la pallettizzazione collaborativa automatica. La tecnologia non è nuova, ma la differenza sta nell’integrazione nativa di Cama: un sistema che comunica in modo trasparente con l’incartonatrice».
Guardando a Interpack 2026, il team di R&D sta attualmente lavorando a due nuove funzioni che saranno presto introdotte sul mercato. «Stiamo sviluppando un avanzato sistema di robot mobili autonomi (AMR) in grado di prelevare i pallet dal magazzino e trasportarli - anche per centinaia di metri - fino alle macchine di produzione» aggiunge Alessandro Rocca e conclude. «Il secondo elemento che stiamo implementando è l’Edge Computing. Il cliente ottiene un processo stabile e una diagnostica rapida, mentre Cama innalza gli standard di progettazione grazie all’uso efficiente dei dati per creare macchine sempre più performanti».
“The programme currently includes five fully operational systems and two modules in advanced development” declares Sales Group Director Alessandro Rocca” It is a scalable platform that can be applied both to new installations and as a retrofit on existing packaging lines. It improves productivity, reduces waste and energy consumption, makes packaging more sustainable. Its adoption is fast and delivers tangible benefits in format changeover, process quality, and production continuity”.
The industrial applications
The five operational systems that are in use across Cama’s fleet of
machinery are: augmented reality, digital twin, automatic format changeover, automatic carton loading, automatic collaborative palletising. Each is designed to aid the production process for manufacturers and increase the performance of their packaging lines.
Looking specifically to automatic format changeover “The system allows to choose the recipe, press a button, and the machine adjusts itself. “Alessandro Rocca says” In daily practice, this means changeover time is at least halved compared to manual operations, solving the learning gap due to staff turnover”.
Carton loading and collaborative developments
One of the most recent additions to the Machine Enhancement Program is automatic carton loading, a system based on collaborative robots to pick the die-cut blanks from the pallet and feed them into the machine’s carton magazine. “The advantage is felt immediately in production. Feeding the magazine is no longer a bottleneck: the robot keeps the flow constant, reduces micro-stops, makes the cycle stable, and preserves the quality of the cardboard because handling is repeatable and controlled. In parallel with automatic carton loading is automatic collaborative palletising. The technology is not new to the world,
but the difference comes with Cama’s native integration: a system that communicates transparently with the case packer”.
Looking at Interpack 2026, the R&D team is currently working on two new functions to be introduced to the market soon “We are developing an advanced autonomous mobile robot system that picks pallets from the warehouse and moves themeven hundreds of meters - to the production machines.” Ends up Alessandro Rocca “Edge Computing is the second piece we are implementing. The customer obtains a stable process and rapid diagnostics, and Cama raises design standards thanks to the efficient use of data to create increasingly high-performing machines”.
Snack confezionati: come cambia il packaging?
ACMA risponde con il nuovo Flow Pack Portfolio in tre modelli: FP ONE, FP PRO e FP EDGE

Il mercato degli snack confezionati - barrette di vario tipo, biscotti monoporzione, multipack e mix stagionali - è oggi uno dei più dinamici dell’alimentare europeo. La domanda cresce, sostenuta da consumatori che chiedono prodotti pratici da consumare,
salutari e sempre più sostenibili. Ma questa evoluzione porta con sé complessità crescenti: per rimanere competitivi, i produttori devono affrontare sfide che toccano la flessibilità delle linee, l’automazione, l’introduzione di nuovi materiali e l’efficienza complessiva di produzione.
Packaged snacks: how packaging is evolving?
ACMA responds with the new Flow Pack Portfolio in three models: FP ONE, FP PRO, and FP EDGE
The packaged snack market - including various types of bars, single-serve biscuits, multipacks and seasonal mixes - is currently one of the most dynamic segments in the European food industry. Demand is growing, driven by consumers seeking convenient, healthy, and increasingly sustainable products. However, this evolution brings
increasing complexity: to stay competitive, producers must tackle challenges related to line flexibility, automation, the introduction of new materials, and overall production efficiency. One of the key aspects is the ability to manage a broad and constantly evolving product portfolio. Packaging lines must quickly adapt to different
Uno dei punti cruciali è la capacità di gestire un portafoglio prodotti vasto e in continua trasformazione. Le linee devono adattarsi rapidamente a formati diversi, dalle monodosi ai multipack, senza sacrificare qualità estetica né velocità. A questo si aggiunge la necessità di integrare le diverse fasi della produzione, dal prodotto sfuso fino alla pallettizzazione, con un livello di automazione che consenta di contenere i costi in un contesto di margini sempre più compressi.
La necessità di sistemi digitali avanzati
Parallelamente, la sostenibilità è ormai un requisito imprescindibile. Le normative europee sul packaging spingono verso imballaggi riciclabili e riutilizzabili, imponendo l’uso di monomateriali o base carta, materiali più complessi da gestire in macchina rispetto ai tradizionali film multistrato. Per i produttori, significa dotarsi di soluzioni in grado di mantenere elevate performance anche con incarti di nuova generazione.
La gestione dell’efficienza complessiva (OEE) diventa un altro elemento determinante. Tracciare in tempo reale scarti, tempi di cambio formato, manutenzioni non pianificate e velocità effettiva è cruciale, ma richiede sistemi digitali avanzati e soluzioni di monitoraggio e manutenzione predittiva, capaci di ridurre i fermi e individuare i colli di bottiglia.
Anche il fattore umano pesa. La scarsità di operatori specializzati e l’alto turnover rendono essenziale semplificare l’esperienza d’uso della tecnologia, con interfacce intuitive, ergonomia, facilità di pulizia e supporto remoto. Solo così si possono ridurre i tempi di formazione e aumentare l’autonomia in produzione.
formats, from single-serve to multipacks, without compromising on visual quality or speed. On top of this, there’s a growing need to integrate the different phases of production - from bulk product to palletization - with a level of automation capable of keeping costs down in a context of shrinking margins.
The need for advanced digital systems
At the same time, sustainability is now a non-negotiable requirement. European packaging regulations are pushing towards recyclable and reusable materials, favoring monomaterial or paper-based solutions, which are more challenging to handle on machines compared to traditional
multilayer films.
For producers, this means investing in solutions that can maintain high performance even with nextgeneration packaging materials. Managing overall equipment effectiveness (OEE) is another critical factor. Being able to track waste, format changeover times, unplanned maintenance, and actual production speed in real time is essential, but requires advanced digital systems and predictive monitoring and maintenance solutions that help reduce downtime and identify bottlenecks. The human factor also plays a role. The shortage of skilled operators and high turnover rates make it essential to simplify the user experience of

Il Portafoglio Flowpack di ACMA
Alle diverse esigenze che arrivano dal mercato, ACMA risponde con FP ONE, FP PRO e FP EDGE, tre modelli pensati per offrire versatilità, velocità e compatibilità con materiali sostenibili. Non solo macchine, ma un approccio integrato che unisce design modulare, digitalizzazione, assistenza remota e possibilità di linee complete, dal confezionamento primario al secondario, fino al fine linea.
In un settore che, solo in Europa, vale oltre 180 miliardi di dollari e che crescerà fino a 230 miliardi entro il 2030, il packaging diventa un fattore competitivo. Non più semplice supporto alla distribuzione, ma leva strategica per unire innovazione, responsabilità ambientale ed efficienza. Il Flow Pack Portfolio nasce per accompagnare i produttori in questa trasformazione.
“Il nostro obiettivo è mettere i clienti nelle condizioni di affrontare con fiducia i cambiamenti di mercato, fornendo soluzioni che coniughino sostenibilità, efficienza e semplicità d’uso,” commenta Daniele Ponzinibbi, CEO di ACMA”.
technology, through intuitive interfaces, ergonomic design, easy cleaning, and remote support. This is the only way to reduce training times and increase production autonomy.
The Flowpack Portfolio by ACMA ACMA responds to the diverse needs of the market with FP ONE, FP PRO and FP EDGE, three models designed to offer versatility, speed and compatibility with sustainable materials.
Three models - FP ONE, FP PRO, and FP EDGE - developed to offer versatility, speed, and compatibility with sustainable materials. More than just machines, this is a comprehensive approach that combines modular design, digitalization, remote support,
and the option of full lines, from primary to secondary packaging, all the way to end-of-line solutions.
In a sector worth over $180 billion in Europe alone - and expected to grow to $230 billion by 2030 - packaging is becoming a competitive asset. No longer a mere tool for distribution, but a strategic lever to bring together innovation, environmental responsibility, and efficiency. The Flow Pack Portfolio was created to support producers through this transformation.
“Our goal is to empower customers to confidently face market changes by providing solutions that combine sustainability, efficiency, and ease of use,” comments Daniele Ponzinibbi, CEO of ACMA.
SISTEMI DI MARCATURA



I nuovi sistemi di marcatura a getto di inchiostro NORWIX UC108 e laser UV LINX UVG5
niceSustainability, to meet you!
NICETUCK È IL PRIMO IMPIANTO
DI INCARTONAMENTO AUTOMATICO SENZA COLLA

Grandi novità ad Interpack 2026
In anteprima mondiale, Tiber Pack presenterà la nuova incartonatrice Multiwrap dotata di tecnologie d’avanguardia e del rivoluzionario sistema di sigillatura glue-free Nicetuck
Un binomio perfetto tra efficienza, precisione e rispetto per l’ambiente, che segna un passo decisivo verso un futuro più sostenibile per l’automazione industriale.
SAVE THE DATE
Vi aspettiamo a Düsseldorf, dal 7 al 13 maggio 2026, per scoprire da vicino le soluzioni che stanno ridefinendo il mondo del packaging. PATENT PENDING BY

La nuova incartonatrice Multiwrap unita alla tecnologia di sigillatura glue-free Nicetuck T
A Interpack 2026 un connubio di innovazione e sostenibilità che guarda al futuro dell’automazione industriale

iber Pack, azienda di riferimento nel settore dell’automazione e del packaging secondario, si prepara a stupire il pubblico internazionale di Interpack 2026 con la presentazione ufficiale della nuova incartonatrice Multiwrap unita alla ormai nota tecnologia di sigillatura glue-free Nicetuck che ha segnato una svolta nel mondo dell’automazione industriale. Frutto dell’esperienza e della continua ricerca tecnologica di Tiber Pack, la nuova macchina rappresenta un passo avanti decisivo nel campo delle soluzioni per il confezionamento, con l’obiettivo di incrementare efficienza, flessibilità e sostenibilità.
I plus della nuova soluzione
La nuova Multiwrap con tecnologia Nicetuck introduce un insieme di innovazioni tecniche che rispondono alle esigenze di produttività e affidabilità richieste dal mercato industriale contemporaneo. Tra i principali vantaggi che caratterizzano la nuova incartonatrice: riduzione dei tempi di cambio formato; ottimizzazione dei



consumi energetici; ergonomia, facilità d’uso e diminuzione delle operazioni di manutenzione. Lo sviluppo di un design essenziale ha guidato l’intero concetto di innovazione della nuova incartonatrice, apportando importanti miglioramenti in termini di accessibilità per le operazioni di pulizia, in linea con i più elevati standard industriali.
Particolare attenzione anche per il rispetto del prodotto, grazie all’adozione di nuove tecnologie che assicurano un trattamento delicato e uniforme delle confezioni durante il processo di incartonamento.
Con il sistema Nicetuck, l’azienda conferma la propria vocazione all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità industriale, fiore all’occhiello del progetto.
Eliminando l’uso di colle, Nicetuck contribuisce a diminuire del 50% le emissioni di CO 2 generate dai processi produttivi e logistici. Questo non solo si traduce in un risparmio sui costi operativi per le aziende, ma rappresenta anche un passo significativo verso la riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi.
Appuntamento a Interpack
La partecipazione a Interpack 2026 rappresenta l’occasione ideale per mostrare al pubblico internazionale una macchina che incarna l’evoluzione dell’incartonamento automatico verso un futuro più sostenibile.
Tiber Pack launches new Multiwrap case packer combined with Nicetuck glue‑free sealing technology
At Interpack 2026, an alliance of innovation and sustainability heralds the future of industrial automation
Tiber Pack, a leading player in automation and secondary packaging, is set to impress the international audience at Interpack 2026 with the official unveiling of its new Multiwrap case packer, now paired with the renowned Nicetuck glue‑free sealing technology a breakthrough in the world of industrial automation.
Drawing on Tiber Pack’s expertise and ongoing technological research, the new machine represents a decisive step forward in packaging solutions, designed to boost efficiency, flexibility and sustainability.
Key advantages of the new solution
The new Multiwrap system featuring Nicetuck technology brings together a suite of technical innovations designed to meet the productivity and reliability demands of today’s industrial market. Among the main advantages offered by the new case packer: reduced format; changeover times; optimised energy consumption; enhanced ergonomics, ease of use and reduced maintenance operations.
A minimalist design has driven the overall innovation concept behind the new case packer, delivering significant improvements in
accessibility for cleaning operations, fully complying with the highest industrial standards.
Equal attention has been given to product care, thanks to the adoption of new technologies that ensure gentle and uniform handling of packages throughout the cartoning process.
With the Nicetuck system, the company reaffirms its commitment to technological innovation and industrial sustainability a true flagship of the project.
By eliminating the use of adhesives, Nicetuck helps reduce CO2 emissions from production and logistics processes by up to 50%.
This not only results in lower operating costs for manufacturers but also represents a meaningful step towards reducing the environmental impact of industrial packaging processes.
Rendezvous at Interpack
Participation in Interpack 2026 provides the ideal stage to present to an international audience a machine that embodies the evolution of automatic cartoning towards a more sustainable future.






MIGLIORI TECNOLOGIE
PRESENTI SUL MERCATO






L’innovazione che non si ferma mai di MH Material Handling
Nuove soluzioni di trasporto che coniugano velocità, sicurezza e hygienic design
Novità importanti in casa MH Material Handling, che alle principali fiere di settore propone soluzioni innovative declinate al presente e al futuro. ItaliaImballaggio ha incontrato l’amministratore delegato Luca Fontana.
“Le novità che MH sta preparando, a breve e nei prossimi mesi, sono diverse”, ci racconta Fontana. “È il caso della nuova catena USC (Ultimate Safety Chain), sviluppata in partnership con Ammeraall Beltech. Si tratta di una soluzione completamente retrocompatibile con la catena 879, best seller sviluppata negli anni ’90, che può essere integrata con il solo cambio di catena e pignoni. La nuova soluzione, pronta entro la fine del prossimo anno, entra
sul mercato con varie taglie e in particolare 63, 83, 114, 190 e 304mm. Tutte le versioni presentano ingranamento tangenziale, maglie con ali sovrapposte per la massima sicurezza della catena e la giunzione pivot cardanica progettata per l’abbattimento della rumorosità alle alte velocità”.
Da cosa nasce il percorso di innovazione di un prodotto consolidato e di successo?
“È la risposta alle richieste del mercato che richiede nastri trasportatori sempre più veloci, sicuri e silenziosi, in linea con la tendenza ad installare linee di produzione caratterizzate da ritmi sempre più elevati. Da sottolineare che si tratta di una catena sviluppata per garantire il massimo grado di sicurezza all’operatore”.


Ci sono elementi di sostenibilità da evidenziare?

“La sostenibilità per noi è un concetto trasversale, che parte dall’operatore a cui offriamo ergonomia, confort e sicurezza. Un risultato che otteniamo con abbattimento del rischio, ridotta rumorosità anche ad alte velocità e accessibilità dei macchinari. A questo si aggiunge un ulteriore vantaggio in termini energetici: la catena ha infatti un carico di trazione del 50% più elevato rispetto alla precedente. Questo comporta tratte più lunghe e una riduzione della potenza installata. La soluzione è ancora in fase di test, ma i primi dati ci dicono che abbiamo un ampio potenziale di risparmio energetico che si va ad aggiungere alla sostenibilità intrinseca al retrofitting e alla citata attenzione a salute e sicurezza dell’operatore. Qualità già riscontrate dal mercato sia all’anteprima di Ipack-Ima che a Fachpack”.
Ci sono altre novità nella vostra offerta?
“A Cibus Tec Forum abbiamo presentato una nuova anteprima. Si tratta del nuovo sistema di trasporto progettato con SteamItaly in ottica hygienic design, soluzione completa, integrata con sistemi di pulizia a vapore, che permette di coniugare



tecnologia a sanificazione. La collaborazione ha permesso di sviluppare una testa di pulizia per nastri trasportatori, dedicati in particolare al trasporto nudo, mostrando in fiera l’efficacia della pulizia con il vapore e un nastro trasportatore interamente smontabile senza attrezzi. Una soluzione che facilita lavaggio e igienizzazione con un complessivo abbattimento dei tempi di fermo macchina. Da sottolineare, anche in questo caso, la componente sostenibile con una complessiva riduzione dell’uso di prodotti chimici e acqua. La nuova soluzione è una macchina veloce, sicura ma accessibile ed ergonomica, ottimo compromesso che non pregiudica la sicurezza dell’operatore pur mantenendo velocità elevate e facilità di pulizia”.
Innovation that never stops at MH Material Handling
New conveying solutions that combine speed, safety, and hygienic design
MH Material Handling unveils significant innovations at major trade fairs, cutting-edge solutions designed to meet both current and future market demands.
ItaliaImballaggio spoke with CEO Luca Fontana.
“MH is preparing several new products, to be unveiled soon and in the coming months”, Fontana told us. “Among them is the new USC (Ultimate Safety Chain), developed in partnership with Ammeraal Beltech. The new USC is a fully retrofittable solution compatible with 879 chain, a best-seller first introduced in the 1990s, which can be upgraded simply by replacing the chain and sprockets. Scheduled for market launch by the end of next year, the new solution will be available in various sizes (especially 63, 83, 114, 190, and 304 mm). All versions feature a tangential engagement system, overlapping link wings for maximum chain safety, and a pivot cardan joint specifically engineered to reduce noise at high speeds”.
What drives innovation in a well-established, successful product?
“It all starts with the market’s demands”, explains Fontana. “Customers are increasingly asking for faster, safer and quieter conveyor systems, in line with the growing trend towards production lines operating at increasingly higher speeds. It is worth noting that this new chain has been developed to ensure the highest possible level of operator safety”.
Are there sustainability aspects worth highlighting?
“For us, sustainability is a crosscutting concept. It starts with the operator, to whom we offer ergonomics, comfort, and safety. We achieve this through risk reduction, lower noise emissions even at high speeds, and improved machine accessibility.
There is also a clear advantage in terms of energy efficiency: the new chain offers a 50% higher tensile strength compared to the previous model. This allows for longer conveying distances and a reduction in installed power. Although the system is still in the testing phase, early data show significant energy-saving potential, which adds to the sustainability inherent in retrofitting process, as well as to our ongoing focus on operator health and safety. These qualities have already been recognised by the market, both at the Ipack-Ima preview and at Fachpack”.
Are there any other new developments in your product range?
“At Cibus Tec Forum, we presented another product preview. It is a new conveying system developed in collaboration with SteamItaly, designed according to hygienic design principles – a fully integrated solution featuring steam-cleaning systems, combining technology with sanitation. The collaboration led to the development of a dedicated cleaning head for conveyor belts, particularly suited to bare product conveying. At the exhibition, we demonstrated the effectiveness of steam cleaning together and showcased a conveyor that can be completely disassembled without tools. This feature facilitates washing and sanitisation, significantly reducing machine downtime. Once again, sustainability plays a key role: the system allows for a notable reduction in the use of chemicals and water. The new solution is a fast, safe, yet accessible and ergonomic machine, offering an excellent balance between operator safety, high-speed performance, and ease of cleaning”.



Giflor ridefinisce la sostenibilità
nel packaging
Un percorso fatto di scelte, investimenti e risultati misurabili

Produttore specializzato nello stampaggio di chiusure per bottiglie e tubi, Giflor Closure Technologies ha trasformato la responsabilità ambientale in un principio cardine del proprio business, rinnovando ogni fase di produzione, logistica e design per ridurre al minimo l’impatto sul pianeta.
Negli ultimi tre anni, Giflor ha registrato miglioramenti tangibili. Grazie alla sostituzione delle tradizionali macchine per stampaggio a iniezione con nuove macchine ibride ed elettriche, infatti, l’azienda ha ottenuto una riduzione del 19% nei consumi energetici, confermando un impegno strategico e di lungo periodo a beneficio sia dell’efficienza produttiva che dell’ambiente. L’installazione di un impianto fotovoltaico da 150 kW sul tetto del magazzino, inoltre, ha rafforzato questo impegno: l’impianto produce circa 150mila kWh di energia pulita all’anno, coprendo l’intero fabbisogno elettrico annuale delle linee di assemblaggio automatiche di Giflor e riducendo la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili.
Anche il condizionamento dell’area produttiva e l’isolamento del tetto del magazzino hanno avuto un ruolo decisivo, contribuendo a stabilizzare le temperature e a ridurre gli sprechi energetici legati ai tradizionali sistemi di riscaldamento e raffreddamento.
Ridurre la plastica
Il reparto R&S di Giflor è da tempo concentrato sullo sviluppo di soluzioni di packaging più leggere e sostenibili.
La linea Eco Low Profile (ELP), progettata per utilizzare il 50% in meno di plastica, non solo riduce il consumo di materiale, ma anche l’energia impiegata durante la produzione e il trasporto.
Integrando resine Post-Consumer Recycled (PCR), l’azienda ha creato le nuove chiusure ELP-PCR, una soluzione “due volte green” che unisce leggerezza e contenuto di materiale riciclato. Inoltre, Giflor utilizza composti carbon black free, che garantiscono la riciclabilità anche per i tappi di colore scuro, promuovendo così i principi dell’economia circolare.
Sostenibilità a ogni passo
Ma l’impegno di Giflor va oltre materiali e macchinari. L’azienda ha ottimizzato l’ambiente produttivo introducendo sistemi di climatizzazione che stabilizzano le temperature di lavorazione.
Si tratta di un miglioramento che non solo ha aumentato il comfort per i lavoratori, ma ha anche portato a maggiore uniformità del prodotto e alla riduzione del 6% degli scarti tra il 2023 e il 2025: un risultato notevole, considerando i già bassi valori di partenza.
Per Giflor, la sostenibilità è un viaggio in continua evoluzione, fondato su dati, trasparenza e innovazione. Ogni iniziativa, dall’adozione di energia rinnovabile, allo sviluppo di materiali riciclabili, alla riduzione degli sprechi di produzione, contribuisce a una visione più ampia: progettare soluzioni di packaging che uniscano estetica, performance e rispetto per l’ambiente. Mentre l’azienda continua a investire in ricerca e tecnologia, il suo percorso verso la sostenibilità si consolida sempre di più, dimostrando che la vera innovazione nasce dalla responsabilità.

Giflor redefines sustainability in packaging
A path made of choices, investments, and measurable results
As a manufacturer specialising in moulding closures for bottles and tubes, Giflor has turned environmental responsibility into a core business principle, transforming every step of production, logistics, and design to minimise its impact on the planet. Over the past three years, Giflor has recorded tangible improvements in its environmental performance. Thanks to replacing traditional injection molding machines with new hybrid and electric ones, the company has achieved a 19% reduction in energy consumption, confirming a strategic, long-term commitment that benefits both production efficiency and the environment.
The installation of a 150 kW photovoltaic system on the warehouse roof further strengthened this commitment: the plant produces around 150,000 kWh of clean energy per year, covering the entire annual electricity needs of Giflor’s automatic assembly lines and reducing reliance on non-renewable energy sources.
The air conditioning of the production area and the insulation of the warehouse roof have also played a decisive role, helping to stabilize temperatures and cutting energy waste related to the traditional cooling and heating systems.
Reducing plastic Giflor’s R&D department has long been focused on developing lighter, more sustainable packaging solutions.
The Eco Low Profile (ELP) line, designed to use 50% less plastic, not only reduces material consumption but also lowers energy usage during production and transportation.
By integrating Post-Consumer Recycled (PCR) resins, the company created the new ELP-PCR closures, a “two-times green” solution that combines lightness with recycled material content.
In addition, Giflor carbon-black-free compounds, which ensure recyclability even for dark-coloured caps, thereby promoting circular economy principles.
Sustainability at every step Giflor’s commitment goes beyond materials and machinery. The company has optimized its production environment by introducing air conditioning systems that stabilize processing temperatures. This improvement not only enhances working comfort but has also led to more consistent product quality and a 6% reduction in waste between 2023 and 2025 — an impressive result considering the already low initial values.
Sustainability at Giflor is an ongoing journey, built on data, transparency, and innovation. Each initiative –from adopting renewable energy to developing recyclable materials and reducing production waste –contributes to a larger vision: designing packaging solutions that combine aesthetics, performance, and environmental respect. As the company continues to invest in research and technology, its path toward sustainability grows stronger, proving that true innovation lies in responsibility.


Sun Chemical

Trasformare la sfida in opportunità: nascono gli inchiostri Nitro-Free
Una risposta ai requisiti del PPWR, con soluzioni orientate a sostenibilità, prestazioni elevate e sicurezza
La tecnologia di stampa Flexo e Rotocalco per carta e film flessibile destinati all’imballaggio ha sicuramente nuove sfide da affrontare e opportunità da intraprendere. Il nuovo regolamento europeo PPWR, entrato in vigore a febbraio di quest’anno stabilisce obiettivi vincolanti per il riciclo e riutilizzo degli imballaggi, questo significa che tutte le aziende del settore possono cogliere opportunità di innovazione e differenziazione sostenibile. Sun Chemical, da anni in prima linea per sostenibilità e innovazione, ha recentemente sviluppato prodotti da stampa ad alta tecnologia esenti da resine nitrocellulosiche al fine di permettere ai propri clienti di adeguarsi alle nuove normative sul processo di riciclo meccanico che entreranno pienamente in vigore a partire da metà del prossimo anno.
Tra innovazione e servizio
Le nuove serie di inchiostri e vernici base solvente Nitro Free di Sun Chemical, denominate DURATORT e SOLVACYCLE sono state studiate e sviluppate per conferire valore in termini di Sostenibilità, Sicurezza e Qualità all’imballaggio
sia in plastica che in carta. Con il supporto del servizio tecnico, Sun Chemical permette quindi agli stampatori di affrontare l’importante transizione industriale imposta dal PPWR in modo semplice ed efficiente.
La serie NC Free DURATORT, specifica per laminazione, ma non solo, risulta compatibile con la maggior parte dei materiali utilizzati nell’imballaggio e si presenta sul mercato con prestazioni nettamente superiori agli attuali inchiostri a base nitrocellulosica.
La serie NC Free SOLVACYCLE, sviluppata appositamente per la stampa esterna, offre tutte le performance di un inchiostro tradizionale ma con una qualità di stampa ed una facilità di gestione nettamente superiori. Entrambe le serie sono state sviluppate per essere impiegate su macchine da stampa ed impianti di ultima generazione rispondendo pienamente ai requisiti industriali come macchinabilità, ottimo scarico del puntino, alta resa in stampa e bassissima ritenzione solvente. Importante sottolineare che in Sun Chemical l’innovazione non può prescindere dalla sicurezza prodotto. La selezione delle materie prime, impiegate per la formulazione delle serie DURATORT e SOLVACYCLE è stata realizzata in perfetta conformità con il recente ordinamento GIO (German Ink Ordinance) che regola l’uso degli inchiostri da stampa per materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) e prodotti secondo i principi della normativa e delle buone pratiche di fabbricazione (GMP).
Sun Chemical turns a challenge into opportunity: introducing Nitro-Free Inks
A response to PPWR requirements,
Flexographic and rotogravure printing technologies for paper and flexible film packaging are facing new challenges, but also new opportunities.
The new European Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR), which came into force in February this year, sets binding targets for the recycling and reuse of packaging. This means that all companies in the sector can seize opportunities for sustainable innovation and differentiation.
Sun Chemical, a company that has been at the forefront of Sustainability and Innovation for years, has recently developed high-tech printing products free from nitrocellulose-based resins, enabling its customers to comply with the new regulations on the mechanical recycling process that will come fully into force from mid next year.
Between innovation and service
Sun Chemical’s new Nitro-Free solvent-based ink and coating ranges, DURATORT and SOLVACYCLE, have been designed and developed to deliver value in terms of sustainability, safety and quality for both plastic and paper packaging applications. Supported by a dedicated technical service
team, Sun Chemical enables printers to manage the significant industrial transition required by the PPWR simply and efficiently.
The NC-Free DURATORT seriesdesigned primarily for lamination, but with broader applications - is compatible with most materials used in packaging and offers performance levels significantly superior to current nitrocellulosebased inks.
The NC Free SOLVACYCLE series, developed specifically for surface printing, delivers all the performance expected from a traditional ink system, but with markedly superior print quality and ease of handling.
Due stand per raccontarsi in profondità
A Interpack 2026, Etipack propone una presenza rafforzata: due stand, due aree di specializzazione, ma un’unica visione d’insieme. Tra i principali produttori di sistemi per etichettatura e distribuzione di prodotto, Etipack sarà presente nella Hall 8b - Stand C49, all’interno dello spazio condiviso con le aziende del gruppo Possehl Identification Solutions (PID) e con un secondo stand nella Hall 16 - Stand B22, dedicato al settore farmaceutico. Nel padiglione 8b, Etipack presenterà le soluzioni più recenti per l’automazione e
l’identificazione industriale, nate dall’integrazione di tecnologie che uniscono efficienza, connettività e sostenibilità. Lo spazio sarà parte di un allestimento corale in cui ciascuna azienda PID disporrà di una propria area, valorizzando il brand e le competenze specifiche, all’interno di una narrazione comune incentrata sull’innovazione condivisa.

Lo stand pensato per il mercato farmaceutico, realizzato insieme a LSS Labelling Systems Scandinavia, offrirà invece un focus dedicato alle applicazioni su misura per il confezionamento farmaceutico e medicale, dove precisione e conformità normativa si combinano con design modulare e automazione intelligente. Una doppia partecipazione che sottolinea la solidità e la visione internazionale di Etipack: un partner in grado di connettere persone, tecnologie e processi in ogni ambito del packaging moderno.
Both series have been developed for use on the latest printing machines and equipment, fully meeting industrial requirements such as runnability, excellent dot discharge, high print yield, and very low solvent retention.
It is important to underline that, at Sun Chemical, innovation always goes hand in hand with product safety. The selection of raw materials used in the formulation of the DURATORT and SOLVACYCLE series was carried out in full compliance with the recent German Ink Ordinance (GIO), which regulates the use of printing inks for food-contact materials (FCMs). All products are manufactured in accordance with the relevant regulations and Good Manufacturing Practices (GMP).

Etipack
Two stands for an in depth showcase
Etipack is strengthening its presence at Interpack 2026 with two stands, two areas of expertise, yet a single, unified vision. As a leading manufacturer of labelling and product distribution systems, Etipack will exhibit in Hall 8b - Stand C49, within the shared space of the Possehl Identification Solutions (PID) group, and in a second stand in Hall 16 - Stand B22, dedicated to the pharmaceutical sector.
In Hall 8b, Etipack will present its latest solutions for industrial automation and identification, developed through the integration of technologies that combine efficiency, connectivity, and sustainability. The stand will form part of a collective installation where each PID company will have its own dedicated area, highlighting individual brands and their expertise within a shared narrative focused on collaborative innovation.
The stand dedicated to the pharmaceutical market and created in partnership with LSS Labelling Systems Scandinavia will instead shine a spotlight on tailormade solutions for pharmaceutical and medical packaging, where precision and regulatory compliance are combined with modular design and smart automation. This dual presence underscores Etipack’s strength and international vision, confirming its role as a partner capable of connecting people, technologies, and processes across every domain of contemporary packaging.
Let’s care together



WE ARE IMA PERSONAL CARE.


Let’s Care is not just a commitment, it’s a guiding principle. IMA excels in cutting-edge technologies for processing and packaging a diverse range of personal care products, from cosmetics and perfumes to personal hygiene. As a sole partner, our commitment goes beyond delivery, evolving into dedicated consultants and allies.
Gerosa Group
90 anni di packaging tra famiglia, innovazione e sostenibilità
Per ripercorrere le tappe di questa bella ed entusiasmante cavalcata imprenditoriale abbiamo incontrato Fabrizio Gerosa, direttore commerciale e terza generazione della famiglia presente in azienda

on tanto e non solo un traguardo cronologico, quanto la misura di una storia industriale che ha saputo attraversare generazioni, mercati e trasformazioni tecnologiche senza mai smarrire la propria identità. A inizio ottobre, nel quartier generale di Inverigo, nel cuore della Brianza comasca, Gerosa Group ha celebrato i 90 anni di attività aprendo le porte ai propri dipendenti e alle loro famiglie e trasformando l’open day in un momento di condivisione e di orgoglio collettivo.
Fondata nel 1935 come piccola tipografia, l’azienda è oggi un gruppo internazionale con cinque stabilimenti produttivi dislocati tra Italia, Spagna e Romania, tre filiali commerciali tra Germania e Francia e oltre 900 dipendenti. Nel 2024 ha registrato un fatturato di 236 milioni di euro, in crescita del 39% rispetto al 2015, ed è pronta a superare i 300 milioni di euro entro il 2030.
Negli ultimi tre anni l’azienda ha investito circa 28 milioni di euro in nuove tecnologie, impianti e ricerca. Innovazione e cultura del lavoro sono infatti i pilastri che hanno guidato questa crescita, insieme al forte radicamento territoriale che continua a rappresentare la cifra distintiva del marchio Gerosa.
In occasione dell’anniversario, abbiamo incontrato Fabrizio Gerosa, direttore commerciale e terza generazione della famiglia, per ripercorrere le tappe di questa avventura imprenditoriale e guardare insieme alle sfide future.





Novant’anni di un’attività imprenditoriale non si celebrano ogni giorno. Se doveste racchiudere questo traguardo in un gesto, un’immagine o una parola… quale sarebbe?
«La parola chiave è famiglia. Non solo perché siamo ancora oggi un’azienda al 100% familiare, con tre generazioni coinvolte, ma perché questo spirito di unione e condivisione permea ogni scelta. È la famiglia che ci ha dato la forza di crescere, di restare coesi e di guardare avanti con coraggio».
Nel 1935 tutto è cominciato in una bottega tipografica. Quale parte di quell’origine artigiana vive ancora oggi nei reparti produttivi e nelle vostre scelte manageriali?
«Stampare è un’arte, e noi lo crediamo ancora profondamente. Nonostante le tecnologie di ultima generazione, la componente umana resta decisiva. Investiamo molto nella formazione, collaboriamo con istituti tecnici con indirizzo grafico come il Casnati di Como, e trasmettiamo ai nostri operatori la passione e la cura del dettaglio che erano già dei nostri nonni. L’artigianalità oggi si traduce in cultura tecnica, sensibilità estetica e responsabilità verso il cliente finale».
Il progetto G4R, con le tecnologie integrate Cronogard e StealthCode, nel 2020 vi ha eletti vincitori del Best Packaging Award. È ancora la sintesi perfetta del modello Gerosa?
«Assolutamente sì. G4R è stato un esempio concreto di come intendiamo l’innovazione: mai fine a sé stessa, ma frutto di un dialogo tra tecnologia, sostenibilità e una rete di partner che condividono la stessa tensione verso il futuro. Oggi continuiamo su quella strada, investendo in Ricerca e sviluppo - 5,5 milioni di euro
negli ultimi tre anni - e sviluppando soluzioni che uniscono funzionalità, sicurezza e responsabilità ambientale».
A Inverigo sta il vostro quartier generale, ma dalla Brianza comasca siete partiti alla conquista del mondo. Come si custodisce l’identità locale senza perdere di vista la crescita globale?
«Restando radicati sul territorio, ma con lo sguardo aperto. Inverigo è la nostra casa, il luogo dove tutto è nato e dove manteniamo il cuore produttivo e decisionale. Ma già dagli anni Settanta abbiamo avuto il coraggio di fare export, soprattutto in Germania; dagli anni Novanta iniziarono le acquisizioni in Italia e Spagna, e poi aprimmo le filiali commerciali in Francia e Germania. Oggi contiamo cinque stabilimenti produttivi in tre Paesi. L’identità locale si custodisce valorizzando le persone e la cultura del lavoro, mentre la crescita globale si alimenta con investimenti, partnership e capacità di adattamento».
Dal 2018 rendicontate la vostra sostenibilità attraverso report puntuali. Quando avete capito che non era solo responsabilità, ma leva strategica e culturale?
«Già negli anni Ottanta, quando installammo a Inverigo uno dei primi impianti italiani per il recupero dei solventi, avevamo intuito che la sostenibilità non era un vincolo, ma un’opportunità. Dal 2018 abbiamo scelto di rendicontarla in modo trasparente, perché è diventata parte integrante della nostra strategia. Oggi la sostenibilità è driver competitivo, culturale e reputazionale: ridurre materiali, migliorare la riciclabilità, calcolare l’impronta di carbonio dei prodotti significa creare valore per tutti gli stakeholder».

Oggi il packaging è sostenibile, interattivo e responsabile. Qual è il confine tra contenitore e servizio?
«Il packaging non è più solo un involucro: è un’interfaccia tra marchio e consumatore. Deve proteggere, comunicare, garantire sicurezza alimentare, ma anche raccontare valori. Le nostre linee più innovative, dagli impianti di ultima generazione a Brescia alle soluzioni sviluppate nel nostro Innovation center, dimostrano che il confine tra contenitore e servizio si assottiglia sempre più».
L’open day con i dipendenti e le loro famiglie è stato un successo anche dal punto di vista dei numeri. C’è un volto o una storia che incarna lo spirito di questa azienda?
«Abbiamo accolto oltre 600 persone tra dipendenti e famiglie. È difficile scegliere un volto, perché lo spirito Gerosa è fatto di tante storie: chi lavora con noi da decenni, chi è entrato da poco, chi ha visto crescere l’azienda insieme ai propri figli. Se dovessi sintetizzare, direi che lo spirito Gerosa è la comunità stessa: persone che si riconoscono in un progetto comune e che ne sono l’anima».
Gerosa Group
90 years of packaging: family, innovation and sustainability
To retrace the key stages of this remarkable and inspiring entrepreneurial journey, we spoke with Fabrizio Gerosa, Sales Director and third-generation family member within the company.
More than just a chronological milestone, it reflects an industrial legacy that has navigated generations, markets and technological changes while remaining true to its identity. In early October, at the headquarters in Inverigo, in the heart of the Brianza area near Como, Gerosa Group celebrated 90 years of activity by opening its doors to employees and their families, turning the open day into
a moment of sharing and collective pride.
Founded in 1935 as a small printing shop, the company is now an international group with five production plants located in Italy, Spain and Romania, three sales branches in Germany and France, and over 900 employees. In 2024, it recorded a turnover of €236 million, up 39% compared to 2015, and is ready to
Guardando avanti, molto avanti. Quali sogni e obiettivi per i prossimi 90 anni? «Il sogno è continuare a crescere senza perdere la nostra identità. Puntiamo a superare i 300 milioni di euro di fatturato entro il 2030, rafforzando la leadership in Europa e aprendo nuove strade fuori dal Vecchio Continente. Ma soprattutto vogliamo restare un’azienda familiare capace di innovare, attrarre talenti e contribuire alla transizione ecologica. I prossimi 90 anni saranno scritti dalle nuove generazioni, con lo stesso coraggio e la stessa passione di chi ci ha preceduto».

exceed €300 million by 2030. Over the past three years, the company has invested around €28 million in new technologies, facilities and research. Innovation and work culture are the pillars that have driven this growth, together with a strong local presence that continues to represent the distinctive hallmark of the Gerosa brand.
To mark the anniversary, we met with Fabrizio Gerosa, Sales Director and third generation of the family, to retrace the steps of this entrepreneurial adventure and look ahead to the challenges of the future.
Ninety years of business is no everyday occasion. If you had to sum up this milestone in a gesture, an image or a word … what would it be?
“The keyword is family. Not only because we are still today a 100% family-owned company, with three generations involved, but because this spirit of unity and sharing runs through every decision we make. It is the family that has given us the strength to grow, to remain united, and to look to the future with courage”.
It all began in 1935 in a small printing workshop. What part of that artisanal origin still lives on today in your production departments and managerial choices?
“Printing is an art, and we still firmly believe that. Despite the latestgeneration technologies, the human element remains essential. We invest heavily in training, collaborate with technical schools specialising
in graphic design - such as the Casnati Institute in Como - and pass on to our operators the passion and attention to detail that already belonged to our grandparents. Today, craftsmanship translates into technical expertise, aesthetic sensitivity, and a deep sense of responsibility towards the end customer”.
The G4R project, with the integrated Cronogard and StealthCode technologies, earned you the Best Packaging Award in 2020. Is it still the perfect embodiment of the Gerosa model?
“Absolutely. G4R was a concrete example of how we approach innovation: never an end in itself, but the result of a dialogue between technology, sustainability and a network of partners who share the same forward-looking vision. Today you’re continuing along that path, investing in Research and Development - €5.5 million over the past three years - and developing solutions that combine functionality, safety, and environmental responsibility.
Your headquarters are in Inverigo, but from Brianza, you’ve gone on to conquer global markets. How do you preserve your local identity while pursuing international growth?
“By staying firmly rooted in our territory, but maintaining a global outlook. Inverigo is our home - the place where it all began - and it remains the heart of both our production and key business decisions. But as early as the 1970s, we had the courage to export, especially to Germany; in the 1990s, we began acquiring companies in Italy and Spain, and later opened sales branches in France and Germany. Today, we have five production plants in three countries. We preserve our local identity by valuing people and the culture of work, while global growth is driven by investment, partnerships and adaptability”.
Since 2018, you’ve been reporting your sustainability performance through detailed reports. When did you realise that sustainability was not just responsibility, but also a strategic and cultural driver?
“Back in the 1980s, when we installed one of Italy’s first solvent recovery plants
in Inverigo, we had already understood that sustainability was not a constraint, but an opportunity. Since 2018, we’ve chosen to report on it transparently, because it has become an integral part of our strategy. Today, sustainability is a competitive, cultural and reputational driver: reducing materials, improving recyclability, and calculating the carbon footprint of our products means creating value for all stakeholders”.
Today, packaging is sustainable, interactive and responsible. Where does packaging end and service begin?
“Packaging is no longer just a wrapper: it’s an interface between brand and consumer. It must protect, communicate, ensure food safety, but also convey values. Our most innovative lines - from the state-ofthe-art facilities in Brescia to the solutions developed at our Innovation Centre - show that the boundary between packaging and service is becoming increasingly blurred”.
The open day with employees and their families was also a success in terms of attendance. Is there a face or
story that best captures the spirit of the company?
“We welcomed over 600 people, including employees and their families. It’s hard to pick just one face, because the Gerosa spirit is made up of many stories: those who’ve been with us for decades, those who have just joined, and those who’ve seen the company grow alongside their own children. Ultimately, the Gerosa spirit is the community itself, people bound by a common purpose, who embody its very essence”.
Looking far ahead - what dreams and goals do you have for the next 90 years?
“Our dream is to keep growing without losing our identity. We aim to exceed €300 million in turnover by 2030, strengthening our leadership in Europe and exploring new markets beyond the Continent. But above all, we want to remain a family-owned company that can innovate, attract talent, and contribute to the ecological transition. The next 90 years will be shaped by the new generations, with the same courage and passion as those who came before”.
PRODOTTI CON LA MASSIMA PERCENTUALE DI PLASTICA RICICLATA
LA PIÙ ALTA GAMMA DI PRODOTTI ALIPLAST. IL PIÙ BASSO IMPATTO SULL’AMBIENTE.


Dalla grande esperienza di Aliplast nasce RELOAD, una nuova generazione di prodotti plastici. RELOAD si posiziona oggi come linea top quality di Aliplast, capace di offrire performance di sostenibilità mai raggiunte prima d’ora.
Film rigido, film flessibile e granuli RELOAD sono infatti realizzati con la massima percentuale di plastica riciclata, fino al 100%, assicurando il minimo impatto sull’ambiente. RELOAD offre inoltre tutte le garanzie e i vantaggi del marchio di certificazione Made by Aliplast.


Guala Closures
Estetica, proprietà di barriera e anticontraffazione per il luxury packaging
Tra nuovi materiali sostenibili e blockchain, il Gruppo rafforza la sua propensione all’innovazione
Le chiusure d’alta gamma, innovative e sostenibili, disegnate per proteggere e rafforzare il valore del brand sono al centro del business di Guala Closures che, con 37 stabilimenti e una presenza commerciale in 100 paesi, realizza chiusure per wine & spirits, birra, oli alimentari, condimenti e, con la recente acquisizione di KWK in Austria, anche per il packaging farmaceutico.
Nei due spazi allestiti a Luxe Pack, vetrina internazionale del packaging per l’alto di gamma, Guala Closures ha presentato i suoi prodotti della linea Prestige e un configuratore, in uno spazio completamente digitale dove scoprire la complessità dei processi di progettazione, lavorazione, ricerca e sviluppo che l’azienda mette in campo. Obiettivo: garantire valorizzazione, elevate proprietà di barriera e tracciabilità, temi di cui parla in questa nostra intervista il direttore Product Development & Innovation Piero Cavigliasso.
Quali sono gli elementi che caratterizzano il business Guala?
“Innoviamo guardando alla customizzazione, espressa in particolare dalla gamma Prestige, dedicata al segmento del lusso. Guala Closures è da sempre leader nelle chiusure safety e di garanzia in plastica; attorno all’anno 2000 ha cominciato ad estendere la sua gamma prodotto all’alluminio, grazie ad una serie di acquisizioni che hanno ampliato l’ambito applicativo verso vino, spirits, acque minerali e in generale tutte le chiusure per bottiglie in vetro. Dalla cultura dei distillati della sede scozzese l’azienda ha avviato la linea “Prestige” per gli spirits,




La ricerca spesso guarda alle tendenze, cosa vede nel prossimo futuro?

spingendosi verso chiusure caratterizzate da altissima qualità e attenzione al dettaglio. Tra i materiali utilizzati troviamo il Gravitas, un materiale plastico che contiene particelle pesanti capaci di offrire una sensazione di solidità, percepita dal cliente come fattore di qualità. Altra soluzione che coniuga qualità, sostenibilità e posizionamento è la chiusura realizzata in Messico dagli scarti della produzione di Tequila che, mescolati alla plastica, ne permettono la riduzione fino al 50%. A questo si aggiungono Zamak, una lega metallica, materiali ceramici, legno. Nel mondo del vino, le chiusure di alluminio sono molto diffuse in Australia, Nuova Zelanda, Germania, USA, UK ma incontrano ancora una certa resistenza nei paesi ad antica tradizione vitivinicola come l’Italia o la Francia. Questo a dispetto delle caratteristiche tecniche che garantiscono la qualità costante del prodotto nel tempo”.
“Sicuramente premiumisation e sostenibilità che cerchiamo sempre di coniugare attraverso la nobilitazione delle superfici con tecniche di embossing/debossing, metallizzazioni e decorazioni, il tutto con materiali sostenibili. Con le soluzioni sostenibili NGS - No Glue System -, inoltre, otteniamo tappi con rifiniture in legno, caratterizzati da elevate proprietà ecologiche e meccaniche. Puntiamo - sempre ove possibile - all’uso di materiali riciclati e riciclabili, verso cui pendono ancora molte limitazioni legate al food contact, restringendo il campo di utilizzo ad alluminio ed RPET. Quest’ultimo è un materiale eccellente dal punto di vista qualitativo e ambientale e stiamo ultimando alcuni studi per processarlo al meglio, in linea con gli standard di qualità delle chiusure Guala Closures. Un aspetto sempre più centrale è quello della digitalizzazione in ottica anticontraffazione, tracciabilità ma anche marketing. Da sempre Guala Closures lotta contro la contraffazione, dapprima con valvole anti-riempimento, poi con soluzioni anti-scalzamento. All’inizio degli anni ’90, l’evoluzione della contraffazione ha imposto lo sviluppo di tecnologie che costituissero una barriera alla clonazione delle nostre chiusure. Da qui la formatura elettromagnetica con la nostra facility specializzata in Scozia e le chiusure connesse digitalmente, per esempio con tecnologia NFC. Leggibili da dispositivo mobile, integrano una soluzione tamper-evident elettronica che comunica la transizione del prodotto da sigillato ad aperto, offrendo una doppia verifica: fisica, con il tamper-evident fisico e digitale, con un percorso di tracciabilità sia per il brand che per il consumatore raggiunto anche da contenuti premium e campagne di marketing. La raccolta dei dati può essere realizzata sia con la piattaforma del cliente che con quella sviluppata da Guala. Infatti, offriamo anche un servizio di integrazione e customizzazione facilitando il dialogo tra piattaforme. Esempi di queste “bottiglie digitali” sono quelle integrate con NFC e Qr code personalizzati di cui sono stati lanciati su vari mercati ben 80 milioni di pezzi. Abbiamo già realizzato l’integrazione dei sistemi di tracciabilità della chiusura digitale con la blockchain, ma i prossimi sviluppi potranno arrivare a digitalizzare, ad esempio, il percorso fiscale e quindi combattere la distribuzione illegale di alcolici. Un ente governativo potrà così prelevare alla fonte il tributo certificando l’autenticità del prodotto e superando le attuali procedure basate su etichette cartacee facilmente replicabili. Per i mercati wine&spirits e farmaceutico, infatti, la posta in gioco è la salute delle persone e non solo, come per altri settori, il danno economico. Concludendo, la sfida è realizzare un percorso di digitalizzazione che preveda anticontraffazione a più fattori, unendo soluzioni come NFC, Qr code univoci, Blockchain con i sistemi più tradizionali da sempre offerti da Guala Closures”.
Guala Closures
Aesthetics, barrier properties, and anticounterfeiting for luxury packaging
The Group reinforces its innovative drive with new sustainable materials and blockchain technology
High-end, innovative and sustainable closures designed to protect and enhance brand value lie at the heart of Guala Closures’ business. With 37 manufacturing sites and a commercial presence in 100 countries, the company produces closures for wine & spirits, beer, edible oils, condiments and, following the recent acquisition of KWK in Austria, also for pharmaceutical packaging.
At Luxe Pack, the international showcase for luxury packaging, Guala Closures presented its ‘Prestige’ product range and a digital configurator. This fully digital space allowed visitors to discover the complexity of the company’s design, manufacturing, research, and development processes. The goal: to ensure brand enhancement, superior barrier properties and full traceability - key themes explored in this interview with Piero Cavigliasso, Product Development & Innovation Director.
What defines Guala’s business?
“We innovate with a focus on customisation, best exemplified by our ‘Prestige’ range, dedicated to the luxury segment. Guala Closures has long been a leader in plastic safety and guarantee closures. Around the year 2000, the company began extending its product range to aluminium, driven by a series of strategic acquisitions that broadened its applications to wine, spirits, mineral water and, more generally, all closures for glass-
bottles. Inspired by the distilling culture of our Scottish operations, the company launched the ‘Prestige’ line for spirits, moving towards closures distinguished by exceptional quality and meticulous attention to detail. Among the materials used is Gravitas, a plastic compound incorporating heavy particles that give the closure a solid feel - perceived by the consumer as a sign of quality. Another solution that combines quality, sustainability and premium positioning is the closure manufactured in Mexico using waste from tequila production, which, when blended with plastic, allows up to a 50% reduction in plastic content. We also use Zamak, a metal alloy, as well as ceramic materials and wood. In the wine sector, aluminium closures are widely used in Australia, New Zealand, Germany, the United States and the United Kingdom, yet they still encounter some resistance in countries with a long-standing winemaking tradition such as Italy and France, despite their proven technical advantages, which ensure consistent product quality and over time”.
Research often looks to emerging trends. What do you see in the near future?
“The future will definitely be shaped by premiumisation and sustainability - two directions we consistently strive to combine through surface enhancement techniques such as embossing and
debossing, metallisation and decoration, all carried out using sustainable materials”. With our NGS (No Glue System) sustainable solutions, we can also produce closures with wooden finishes that deliver excellent mechanical resistance. Wherever possible, we prioritise the use of recycled and recyclable materials, though food-contact regulations still impose several limitations, restricting applications mainly to aluminium and rPET. The latter is an outstanding material from both a quality and environmental perspective. We are finalising studies to optimise its processing, ensuring that it fully meets Guala’s stringent closure quality standards. Another increasingly central area of innovation is digitalisation, serving purposes of anti-counterfeiting, traceability, but also marketing. Guala Closures has long been at the forefront of the fight against counterfeiting, initially through anti-refill valves, then with antitamper and tamper-evident systems. In the early 1990s, as counterfeit techniques became more sophisticated, it became necessary to develop technologies that could act as a barrier against the cloning of our closures. This led to the introduction of electromagnetic forming, developed at our specialised facility in Scotland, and to digitally connected closures, for example those integrating NFC technology. Readable via mobile devices, these
closures feature an electronic tamper-evident system that detects the transition from sealed to opened, providing dual verification: physical - through the mechanical tamper-evident seal - and digital - through traceability for both the brand and the end consumer, who also gains access to premium content and marketing campaigns. Data collection can be managed through either the customer’s own platform or through Guala’s proprietary system. We also offer integration and customisation services to ensure seamless interoperability between platforms. Examples of these ‘digital bottles’ include those featuring personalised NFC tags and QR codes, with over 80 million units already launched across various markets. We have already integrated digital closure traceability systems with blockchain technology. Future developments may extend digitalisation to cover, for example, fiscal traceability, helping to combat the illegal distribution of alcoholic beverages. In such a system, a government authority could collect taxes directly at the source, while certifying product authenticity and eliminating the need for the traditional paperbased labels, which are easily replicated. For the wine, spirits and pharmaceutical sectors, what is at stake is not only economic loss but also consumer health and safety. Ultimately, the challenge ahead is to build a comprehensive digitalisation pathway that enables multi-factor anti-counterfeiting, combining technologies such as NFC, unique QR codes and blockchain with the traditional solutions that have always defined Guala Closures’ portfolio”.



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Welcome to Gampack, your trusted partner for secondary packaging machines and complete, fully integrated end-of-line solutions.
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Gampack’s modular solutions integrate every packaging phase—pack formation, product insertion, closure, and optional palletizing—within a single compact frame. This continuous flow removes the need for transfer conveyors, saving space and minimizing contamination risks. Designed for diverse products—from flowpacks and doypacks to capsules, bottles, and jars—our modular robotic lines guarantee versatility, continuous operation, and maximum hygiene.















La ricetta Süper Film per il packaging sostenibile
Riciclato di qualità e filiera controllata: intervista a Beste Taskiran, Export Sales Director
Maria Costanza Candi
Parte del gruppo Sanko Holding, con sede in Turchia, Süper Film Ambalaj è una multinazionale con 14.000 dipendenti, operativa dal 1993. Nell’area industriale di Gaziantep, tra le molte specializzazioni sono operative tre linee produttive di BOPP, polipropilene biorientato e due di BOPET, il polietilene teraftalato biorientato, materiali di cui parla, in chiave sostenibilità, Beste Taskiran.
“La produzione di Süper Film guarda prevalentemente al mercato europeo da cui proviene il 60 % del nostro turnover”. Esordisce Taskiran “L’offerta include un ampio range di prodotti in BOPP e BOPET con applicazioni che spaziano dal food packaging, al personal care, al packaging industriale”.
Guardando all’impatto del PPWR, in quale direzione andrà il mercato?
“Negli ultimi due anni, il nostro R&D ha lavorato prevalentemente in soluzioni sostenibili per i più diversi mercati. Oggi siamo quindi in grado di produrre BOPP con componente PCR, riciclato post consumo da riciclo chimico, per cui Süper Film ha ricevuto un premio nella categoria “Packaging Materials and Components” del World Star Award 2025: protagonista, un mono-pp riciclato per il food premiato per il 90% di PCR”.
Il bio-compostabile è ancora il co-protagonista del mercato?
“Abbiamo in portfolio prodotti in materiale biocompostabile, ma il mercato ci indica che si tratti ormai di un prodotto su cui l’interesse è in calo. Il mercato ha però una sua dinamica in continuo mutamento dove prezzo e qualità devono essere in equilibrio e che seguiamo sempre con attenzione. Ed è il mercato a dirci che oggi il focus principale è sul PCR, con il biocompostabile in discesa a causa dei requisiti del PPWR”.

Controllo di filiera: che misure mette in atto Süper Film?
“Abbiamo una divisione dedicata alla gamma sostenibile, in grado di controllare il flusso in ingresso e uscita. Da sottolineare che importiamo materia prima seconda solo dall’Europa, il nostro mercato di destinazione principale. Le nostre procedure interne prevedono il monitoraggio del materiale in tutto il suo percorso: il dipartimento specializzato condivide poi i dati sia all’interno che con i nostri clienti, in ottemperanza alla normativa europea e a tutti i requisiti di Qualità”.

Süper Film’s recipe for sustainable packaging
High-quality recycling and controlled supply chain: interview with Beste Taskiran, Export Sales Director
Part of Sanko Holding and headquartered in Turkey, Süper Film
Ambalaj is a multinational company with 14,000 employees, operating since 1993. In the industrial area of Gaziantep, among its many specializations, there are three production lines for BOPP (biaxially oriented polypropylene) and two for BOPET (biaxially oriented polyethylene terephthalate), materials that Beste Taskiran discusses from a sustainability perspective.
“Süper Film’s production is primarily geared towards the European market, which accounts for 60% of our turnover”, begins Taskiran. “Our
portfolio includes a wide range of BOPP and BOPET products with applications spanning from food packaging to personal care and industrial packaging”.
Looking at the impact of the PPWR, where is the market headed?
“Over the past two years, our R&D department has focused primarily on developing sustainable solutions across diverse markets. Today, we are able to produce BOPP films with a PCR (post-consumer recycled) component obtained through chemical recycling. For this innovation, Süper Film was honoured
in the ‘Packaging Materials and Components’ category at the 2025 World Star Award, thanks to a recycled mono-PP film for food packaging containing 90% PCR”.
Is bio-compostable material still a key player in the market?
“We do have bio-compostable products in our portfolio, but market trends indicate that interest in this material is now waning. However, the market is constantly evolving, requiring a careful balance between price and quality - a balance we monitor closely at all times. Today, the market clearly signals that the primary focus has
shifted to PCR, while bio-compostable materials are losing ground, largely due to the requirements introduced by the PPWR”.
Supply chain control: what measures does Süper Film implement?
“We have a dedicated division focused on our sustainable product range, capable of overseeing both inbound and outbound material flows. It is worth noting that we source secondary raw materials exclusively from Europe, which is also our primary market. Our internal procedures ensure monitoring of the material throughout its entire process. The specialised department then shares this data both internally and with our customers, fully complying with European regulations and all quality standards”.



CONNECTING
50 anni di Robatech! Mezzo secolo di fiducia, innovazione e legami che durano nel tempo. Insieme abbiamo costruito soluzioni affidabili e insieme guardiamo avanti, verso il futuro dell’applicazione adesiva. Grazie per far parte del nostro viaggio.
FESTEGGIATE CON NOI: go.robatech.com/it/50-anni-di-robatech
Il cibo nell’era dell’incertezza: come cambiano le scelte degli italiani

CIl Rapporto Coop 2025 - Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani offre una fotografia aggiornata del Paese in un contesto globale segnato da incertezze economiche, tensioni internazionali e rapide trasformazioni sociali.
Milena Bernardi
inque anni dopo la pandemia, il mondo resta complesso e sfidante. Le trasformazioni economiche, sociali e tecnologiche continuano a ridefinire priorità e comportamenti, chiedendo a imprese e cittadini di adattarsi con rapidità. In questo quadro incerto, crescono tuttavia anche opportunità e innovazioni, con l’intelligenza artificiale in prima linea
a guidare efficienza, sostenibilità e nuovi modelli di business. Cittadini e opinion leaders, pur consapevoli dei rischi legati a conflitti internazionali e climate change, iniziano a individuare soluzioni e a mettere al centro la resilienza. La speranza è che avesse ragione Albert Einstein quando sosteneva che: “La crisi è la più grande benedizione che possa colpire gli individui e le nazioni, perché la crisi porta progressi”.



L’età del caos globale
Il mondo attuale è sempre più turbolento: aumentano guerre e spesa militare, che nel 2024 raggiunge 2,7 trilioni di dollari (+17% rispetto al 2022), e cambiano i rapporti di forza tra potenze. La leadership americana è messa in discussione, mentre Cina (+5% PIL) e India (+6% PIL) rafforzano la loro crescita economica. La tecnologia, in particolare l’AI e il controllo dello spazio, diventa un moltiplicatore del progresso economico globale, con potenziali incrementi del PIL fino al 20-30% annuo. In Europa, nonostante il peso economico e commerciale, la governance incompiuta frena la piena efficacia. L’economia italiana manifesta una certa tenuta, ma gli opinion leaders vedono in geopolitica, fragilità sociale, cambiamento climatico e debito pubblico i rischi maggiori per il Paese che si riflettono nelle loro previsioni economiche per il 2026.
Il nuovo mood degli italiani
La percezione del futuro tra gli italiani cambia radicalmente: crescono timore (dal 20% al 39%), inquietudine (dal 24% al 37%) e senso di allerta (+25%), mentre calano serenità (dal 34% al 24%) e fiducia (dal 27% al 24%). Circa la metà degli italiani accetta la possibilità di un conflitto armato. Tra le priorità emergono pace e diritti civili (64% degli intervistati), lotta alla povertà (55%) e riduzione delle disuguaglianze (62%). I valori sociali mutano: prevalgono onestà e rispetto, mentre diminuiscono l’aspirazione alla ricchezza e al successo sociale. Parallelamente, cresce l’interesse per la spiritualità e per le tradizioni, mentre il richiamo al vintage e alle esperienze del passato si conferma una tendenza diffusa. Un tuffo nella memoria che consola: sette italiani su dieci ritengono che un tempo il mondo fosse un posto migliore.
Consumi: pragmatismo e deconsumismo
Gli italiani riducono il consumo superfluo, privilegiando risparmio e sostenibilità. Nel 2024 la spesa complessiva è cresciuta solo dello 0,5% rispetto a cinque anni fa, di cui oltre metà destinata a spese obbligate (abitazione, utenze, trasporti e cibo). Il risparmio rimane un driver primario per il 42% degli italiani, mentre cresce la tendenza al deconsumismo: il second hand e la riparazione degli oggetti sostituiscono il desiderio di possesso. Anche gli acquisti tecnologici (+1,2% annuo) si concentrano su utilità e funzionalità, piuttosto che su gratificazione.
L’AI entra in casa
In parallelo, gli italiani stanno imparando a integrare l’intelligenza artificiale nella vita quotidiana. Per il 49% l’uso principale riguarda la sfera privata, mentre solo il 23% la impiega nel lavoro. L’AI viene percepita come più affidabile dei social media nella gestione del tempo e, guardando al futuro, viene immaginata come una vera alleata domestica: il 45% degli intervistati la utilizzerebbe per le pulizie di casa, il 25% per l’assistenza agli anziani, il 24% per la guida di veicoli e la preparazione dei pasti.
Il cibo cambia volto
In un periodo di profondi cambiamenti, anche il rapporto degli italiani con il cibo evolve, pur restando centrale nella vita quotidiana. Rispetto al 2022, chi si identifica esclusivamente con la tradizione alimentare scende dal 34% al 22%, mentre cresce chi adotta abitudini innovative (dal 23% al 31%) o una combinazione di tradizione e innovazione (dal 30% al 38%). Il cibo torna ad essere prevalentemente domestico e cucinato: nei primi sei mesi del 2025 la spesa per la ristorazione fuori casa cala del 2,2%, e un italiano su tre prevede ulteriori rinunce. Contestualmente, cresce l’acquisto nella grande distribuzione: nel primo semestre le vendite aumentano del +3,8% a valore e del +2% a volume, trainate soprattutto da frutta, verdura e altri prodotti freschi.
La salute conquista il primo posto nella scaletta delle priorità. Setti italiani su dieci dichiarano di leggere abitualmente le etichette nutrizionali e i cibi ultraprocessati perdono appeal: più additivi compaiono in etichetta, più diminuiscono le vendite. Anche il biologico registra una forte crescita, con 8,4 milioni di italiani pronti ad aumentare gli acquisti.
Le diete iperproteiche coinvolgono il 17% della popolazione, con una crescita significativa dei sostituti vegetali della carne (+20,9%, dieci volte superiore alle carni stesse), seguiti da uova (+7,8%) e legumi (+5%).
Nonostante un’inflazione alimentare inferiore rispetto alla media europea, le difficoltà reddituali mantengono alta la ricerca di convenienza. I consumatori, tuttavia, si rivolgono meno ai discount (+1,8% a volume) e più ai supermercati che offrono prodotti in promozione e a marchio del distributore (+2,7%).

La grande distribuzione dovrà rispondere a queste nuove abitudini, puntando su innovazione di prodotto e di processo (lo dice il 53% dei manager food & beverage), adeguate politiche per il personale (36%), partnership strategiche e l’integrazione dell’AI, valutata con un potenziale aumento di produttività del 20% nei prossimi 10 anni.
Il drinking style si fa consapevole
La cultura del bere in Italia sta cambiando, soprattutto tra le nuove generazioni: sempre più persone scelgono birre, vini e spirits analcolici, senza rinunciare al gusto o alla socialità. Non si tratta di astinenza forzata, ma di libertà di scelta: 15,4 milioni di italiani preferiscono una bevanda no-alcohol anche quando potrebbero consumare alcolici. I numeri confermano la tendenza: mentre i consumi di alcol tradizionali rallentano, il segmento low/no-alcohol cresce rapidamente. Le previsioni 2024-2029 (+20,3%) indicano crescite a doppia cifra nei principali mercati europei, segno che la moderazione sta diventando un cambiamento strutturale nelle abitudini di consumo.
L’industria alimentare batte la grande distribuzione
Nel 2024 l’industria alimentare italiana conferma margini più solidi rispetto alla Gdo, indipen-

dentemente dai volumi di vendita e dal fatturato. La Grande Distribuzione Organizzata ha chiuso l’anno con 82,9 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto al 2023, mentre l’industria alimentare ha raggiunto 80,6 miliardi, con un incremento del 2,2%. Nonostante i fatturati simili, la marginalità operativa evidenzia un divario netto: l’Ebitda della Gdo scende al 4,8% (dal 5,3%), mentre quello dell’industria cresce al 7,9% (dal 7,6%), consolidando il vantaggio competitivo dei produttori.
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Rethinking food: how italians are adapting in uncertain times
The Coop 2025 Report - Consumption and Lifestyles of Italians Today and Tomorrowprovides an updated snapshot of the country within a global context marked by economic uncertainty, international tensions, and rapid social change.
Five years after the pandemic, the world remains complex and challenging. Economic, social, and technological transformations continue to reshape priorities and behaviors, demanding rapid adaptation from both businesses and citizens. Yet even in this uncertain context, opportunities and innovations are emerging, with artificial intelligence at the forefront, driving efficiency, sustainability, and new business models. Citizens and opinion leaders, while fully aware of the risks posed by international conflicts and climate change, are beginning to identify solutions and place resilience at the center of their approach. There is hope that Albert Einstein was right when he said: ‘The crisis is the greatest blessing that can happen to individuals and nations, because it brings progress.”
The age of global chaos Today’s world is becoming increasingly turbulent: wars and military spending are on the rise, with global defense expenditure projected to reach $2.7 trillion in 2024 (+17% compared to 2022), and the balance of power among nations is shifting. American leadership is being challenged, while China (+5% GDP) and India (+6% GDP) continue to strengthen their economic growth. Technology—particularly AI and space capabilities—is becoming a multiplier of global economic progress, with potential annual GDP gains of 20-30%. In Europe, despite its economic and commercial weight, incomplete governance limits full effectiveness. Italy’s economy shows some resilience, but opinion leaders identify geopolitics, social fragility, climate change, and public debt as the country’s main risks, which are reflected in their economic forecasts for 2026.
The new mood of italians Italians’ perception of the future is changing dramatically: fear has risen from 20% to 39%, unease from 24% to 37%, and alertness by 25%, while feelings of calm (34% → 24%) and trust (27% → 24%) have declined. About half of Italians accept the possibility of armed conflict. Top priorities include peace and civil rights (64% of respondents), fighting poverty (55%), and reducing inequality (62%). Social values are evolving: honesty and respect are increasingly important, while aspirations for wealth and social success are declining. At the same time, interest in spirituality and tradition is growing, and a widespread appreciation for the past remains evident: seven out of ten Italians believe the world used to be a better place.
Consumption: pragmatism and de-consumption
Italians are cutting back on non-essential consumption, prioritizing savings and sustainability. In 2024, overall spending grew by only 0.5% compared to five years earlier, with more than half allocated to mandatory expenses (housing, utilities, transportation, and food).
Saving remains a primary driver for 42% of Italians, while the trend toward de-consumption is increasing: second-hand purchases and repairing items are replacing the desire for ownership. Even technology purchases (+1.2% per year) are focused on utility and functionality rather than indulgence.
AI enters the home
At the same time, Italians are learning to integrate artificial intelligence into their daily lives. For 49%, its primary use is in the private sphere, while only 23% apply it at work. AI is perceived as more reliable than social media for time
management and, looking ahead, is envisioned as a true domestic assistant: 45% of respondents would use it for household cleaning, 25% for elder care, and 24% for driving and meal preparation.
Food is changing
In a time of profound transformation, Italians are redefining their relationship with food, which remains central to everyday life. Compared to 2022, the share of those sticking exclusively to traditional diets has fallen from 34% to 22%, while those embracing innovative habits have risen from 23% to 31%, and those combining tradition with innovation from 30% to 38%. Home-cooked meals are on the rise once again: in the first half of 2025, spending on dining out dropped by 2.2%, with one in three Italians expecting further spending cuts. Meanwhile, supermarket sales are growing-up 3.8% in value and 2% in volumedriven primarily by fresh fruit, vegetables, and other fresh goods. Health has climbed to the top of Italians’ priorities. Seven out of ten regularly read nutritional labels, and ultra-processed foods are losing appeal: sales decline as the number of additives on the label increases. Organic products are also experiencing strong growth, with 8.4 million Italians planning to increase their purchases. High-protein diets involve 17% of the population, with a significant rise in plant-based meat substitutes (+20.9%, ten times higher than meat), followed by eggs (+7.8%) and legumes (+5%).
Despite food inflation being lower than the European average, income pressures continue to drive demand for affordability. Consumers are shopping less at discount stores (+1.8% by volume) and and increasingly turning to supermarkets offering promotions and private-label products (+2.7%).
Large-scale retail will need to respond to these new habits, focusing on product and process innovation (53% of food & beverage managers say), appropriate workforce policies (36%), strategic partnerships, and AI integration, which is expected to potentially boost productivity by 20% over the next 10 years.
A conscious drinking style
Drinking culture in Italy is evolving, particularly among younger generations: an increasing number of people are choosing nonalcoholic beers, wines, and spirits without sacrificing taste or social enjoyment. This is not about enforced abstinence, but about freedom of choice: 15.4 million Italians prefer a no-alcohol beverage even when they could consume alcohol. The numbers confirm this trend: while traditional alcohol consumption is slowing, the low- and no-alcohol segment is growing rapidly. Forecasts for 2024-2029 (+20.3%) indicate double-digit growth in major European markets, showing that moderation is becoming a structural shift in consumption habits.
The food industry outperforms large-scale retail
In 2024, the Italian food industry maintained stronger margins compared to large-scale retail (GDO), independent of sales volume and revenue.” The organized retail sector closed the year with €82.9 billion in revenue, up 2.8% compared to 2023, while the food industry reached €80.6 billion, with an increase of 2.2%. Despite similar revenue figures, operating margins reveal a clear gap: GDO’s EBITDA fell to 4.8% (from 5.3%), while the food industry’s EBITDA rose to 7.9% (from 7.6%), strengthening the producers’ competitive advantage.

PharmaUP 2025
L’evento di Universal Pack lascia il segno
Dall’open house nello stabilimento di San Giovanni in Marignano al forum al Misano World Circuit: due giorni di dibattito e confronto che hanno messo in luce tecnologie d’avanguardia, sfide normative e visioni strategiche per il futuro del packaging farmaceutico
PharmaUP 2025, l’evento organizzato da Universal Pack il 18 e 19 settembre, ha avuto il merito di riunire i protagonisti del packaging farmaceutico e i suoi stakeholder per discutere di un settore che si muove tra esigenze produttive e pressioni regolatorie sempre più complesse.
All’open house del primo giorno nella sede di San Giovanni in Marignano - un ingresso diretto e privilegiato nel cuore dell’innovazione aziendale tra sistemi stick integrati con astucciatrici e robot pick & place, configurazioni multilivello per astucci compatti e tecnologie dedicate a prodotti termosensibili - si è aggiunto un forum di analisi e approfondimento molto partecipato che ha potuto contare sulla bellezza scenografica dell’autodromo di Misano Adriatico intitolato a Marco Simoncelli. Roberta Colotta, Public Affairs Manager di Flexible Packaging Europe, ha parlato del nuovo regolamento europeo Ppwr, che impone
nuove responsabilità e ridefinisce le logiche di progettazione. Colotta ha illustrato come l’attività di lobbying sul packaging flessibile sia diventata cruciale per tutelare un comparto che, nel pharma, rappresenta una leva strategica di efficienza e sicurezza. Alberto Palaveri, dal canto suo, ha rilanciato il ruolo del packaging come vettore di comunicazione: “Il packaging è il primo medium per il consumatore, anche in ambito farmaceutico: parla, informa, protegge. E deve farlo in modo sostenibile e intelligente”, ha ricordato il presidente di Giflex.
Stefano Angelini, di Cerved Rating Agency, ha elogiato la solidità delle imprese pharma e sollecitato dalla platea non ha potuto fare a meno di toccare il tema dell’export farmaceutico verso gli Stati Uniti. “Nei primi sette mesi del 2025 ha superato i 10 miliardi di euro. Si tratta però di un’impennata legata al cosiddetto front loading: le aziende hanno anticipato gli ordini in previsione dei possibili dazi”.



Un momento fuori dagli schemi è arrivato con Michele Pirro, collaudatore delle Ducati da MotoGP, che ha condiviso la sua esperienza sportiva. “Le gare si vincono in allenamento, con sacrifici e cura del dettaglio. Lo stesso approccio che serve nelle vostre aziende”. La sua storia, da outsider a pilota ufficiale, ha ispirato il pubblico con un messaggio molto diretto: la performance eccellente che conduce alla vittoria nasce dalla preparazione, nulla può essere lasciato al caso.
Giancarlo Scaturchio di Rockwell Automation ha ribadito come la sostenibilità non sia solo un dovere etico, ma una leva di business.
Dario Marchese di VideoJet ha invece portato l’attenzione sulla codifica e marcatura, con un

focus sulla tecnologia del laser UV. “La codifica laser è il futuro del packaging farmaceutico perché coniuga sostenibilità, sicurezza e precisione”.
A chiudere il forum, Simon Clark di Pelle Tech, che ha riportato l’intelligenza artificiale al centro del dibattito. “L’intelligenza artificiale non è solo automazione, è capacità di apprendere, adattarsi e formare nuove risorse umane in azienda”.
Insieme a Universal Pack, Pelle Tech ha affrontato casi reali, mostrando come l’AI possa supportare la produttività e la crescita delle competenze interne.
PharmaUP 2025 ha dimostrato che il packaging farmaceutico è molto più di una funzione tecnica: è un crocevia tra regolazione, innovazione, sostenibilità e visione strategica. E in questo crocevia, il dialogo tra industria, istituzioni e fornitori di tecnologia è la chiave per costruire soluzioni che anticipano il futuro (invece di subirlo).
I sessant’anni di attività di Universal Pack, festeggiati proprio nel 2025, non sono un traguardo, ma la base solida su cui l’azienda romagnola continua a costruire il suo futuro.
Con 200 dipendenti diretti e un fatturato 2024 di circa 50 milioni di euro, l’azienda ha adesso la voglia matta di continuare a mettersi in gioco e sperimentare. “Cavilli burocratici permettendo”, ha ricordato il direttore commerciale Marco Nardini, “molto presto ci sarà un nuovo capannone che amplierà l’attuale capacità produttiva della divisione Pharma”.

Universal Pack’s event makes a lasting impact
From the open house at the San Giovanni in Marignano facility to the forum at the Misano World Circuit: two days of in-depth discussion and exchange that highlighted cutting-edge technologies, regulatory challenges and strategic visions for the future of pharmaceutical packaging.
Two days of intense dialogue, tackling European regulations, automation and artificial intelligence.
PharmaUP 2025, the event organized by Universal Pack on September 18 and 19, successfully brought together key players and stakeholders in pharmaceutical packaging to discuss an industry navigating increasingly complex production demands and regulatory pressures.
The first day featured an open house at the company’s headquarters in San Giovanni in Marignano, offering a privileged, first-hand look into the heart of Universal Pack’s innovation hub, showcasing stick-pack systems integrated with cartoners and pick & place robots, multilevel configurations for compact cartons, and technologies tailored to
temperature-sensitive products. This was followed by a well-attended forum set in the spectacular surroundings of the Misano Adriatico racetrack, named in honour of Marco Simoncelli, which set the stage for analysis and in-depth debate.
Roberta Colotta, Public Affairs Manager at Flexible Packaging Europe, presented the new European PPWR regulation, which redefines design principles and introduces new producer responsibilities. Colotta illustrated how lobbying efforts around flexible packaging have become crucial to safeguarding a sector that, in pharma, is a strategic driver of efficiency and safety.
Alberto Palaveri, President of Giflex, reaffirmed the role of packaging as a communication tool: “Packaging is the first medium for the consumer, even in pharmaceuticals: it speaks, it informs, it
protects. And it must do so in a sustainable and intelligent way”, he noted.
Stefano Angelini from Cerved Rating Agency praised the soundness of pharmaceutical companies. Prompted by the audience, he addressed the topic of pharmaceutical exports to the United States. “In the first seven months of 2025, exports exceeded €10 billion. However, this surge is tied to front loading, with companies placing advance orders in anticipation of potential tariffs”.
A more unconventional moment came with Michele Pirro, MotoGP test rider for Ducati, who shared insights from his racing career. “Races are won in training, through sacrifice and attention to detail. The same mindset applies to your companies”. His story - from outsider to official driverinspired the audience delivering a powerful message: outstanding performance stems from preparation; nothing can be left to chance. Giancarlo Scaturchio of Rockwell Automation stressed that sustainability is not just an ethical duty, but a business driver. Dario Marchese of VideoJet turned the spotlight on coding and marking technologies, with a focus on UV laser systems. “Laser coding is the future of pharmaceutical packaging. It combines sustainability, safety and precision”.
Closing the forum was Simon Clark of Pelle Tech, who brought artificial intelligence back into the spotlight. “AI is not just automation. It’s the ability to learn, adapt and train new human resources within the company”.
Together with Universal Pack, Pelle Tech presented real-world cases, illustrating how AI can boost productivity and support internal skill growth. PharmaUP 2025 proved that pharmaceutical packaging is far more than a technical function - it is a meeting point for regulation, innovation, sustainability and strategic vision. And at this intersection, dialogue among industry, institutions and technology providers is the key to developing solutions that anticipate the future, rather than simply reacting to it.
Universal Pack’s 60th anniversary, celebrated in 2025, is not a final milestone, but a solid foundation on which the Romagna-based company continues to build its future. With 200 direct employees and 2024 revenues of approximately €50 million, the company is eager to keep pushing boundaries and experimenting.
“Bureaucratic hurdles permitting”, noted Sales Director Marco Nardini, “a new facility will soon be built to expand the current production capacity of our Pharma division”.
DI PIÙ FUSORI


PPWR senza segreti
con PackIntelX
La piattaforma all-in-one mette in relazione le regole di compliance del packaging con l’ecosistema del riciclo
Le sempre più stringenti deadline del PPWR sono una delle principali preoccupazioni della filiera legata all’industria del confezionamento sia che si tratti di food industry o di gestione e separazione a fini di riciclo. Il comparto è infatti alla ricerca di soluzioni che aiutino a definire i percorsi di compliance con il Regolamento in vista delle prime deadline previste per il 2026.
ItaliaImballaggio ha quindi incontrato Siddharth Bagri, CEO di PackIntelX, che propone al mercato una piattaforma digitale progettata per rispondere alle esigenze del settore.
“Separazione e riciclo della plastica sono il mio background professionale”, dichiara Bagri, “un’esperienza che ha gettato le basi per la PackINteLX che si rivolge a due diversi business. Quello operativo dove commercializziamo materia prima e riciclato a base plastica per supportare i riciclatori e costruire percorsi di riciclo chimico; quello più rilevante per gestire i cambiamenti nell’industria del packaging, grazie alla piattaforma all-in-one che permette di de-
finire il grado di compliance al PPWR di produttori e trasformatori. PackINteLX, nasce quindi per connettere i due ecosistemi di business, offrendo una soluzione che soddisfa le esigenze di tutta la filiera, rispondendo alla principale sfida del prossimo anno: la raccolta e condivisione dei dati del packaging entro il 2026. Produttori e trasformatori trovano quindi consulenza e software specifico per il mercato del packaging, sviluppato per raggiungere la piena compliance con i requisiti PPWR e EPR - Extended Producer Responsibility. Con il nostro tool i produttori non solo possono analizzare il packaging ma anche identificare le criticità e sviluppare strategie per risolverle. I futuri sviluppi permetteranno inoltre di gestire tutti i dati generando la documentazione tecnica e le EU Conformity Declarations, il tutto da una sola piattaforma”.
A suo avviso il PPWR ha un effetto positivo sul mercato?
“Il Regolamento porta trasparenza e standardizzazione lungo l’intera catena del valore”. continua Siddharth Bagri “Con la richiesta di




documentazione più dettagliata legata ai requisiti di riciclabilità, riuso, contenuto riciclato e l’EPR reporting, le aziende non possono più basarsi su dataset frammentati e inconsistenti. Questo cambio di approccio guida quindi il mercato verso un sistema di data-management più robusto, che permette ai brand di collezionare, strutturare e mantenere informazioni sul packaging con più attenzione ad accuratezza e tracciabilità. Con dati affidabili le decisioni dei produttori sul design risultano migliori, anticipando la conformità e riducendo i rischi. Anche la collaborazione con i riciclatori risulta più efficace, accelerando lo sviluppo di soluzioni effettivamente circolari. In sintesi, con il PPWR il mercato evolve da una logica besteffort reporting a un approccio data- driven, creando le condizioni per un contenuto riciclato di qualità più elevata, una catena del valore più efficiente e un quadro più favorevole a investimenti e innovazione”.

Quali sono i benefici della piattaforma?
“La sfida per il mercato non è solo legata alla pressione sui riciclatori ma anche alla connessione che manca tra produttori, riciclatori e i complessi requisiti del PPWR”, afferma Bagri. “Da un canto, infatti, i produttori si stanno preparan-

do agli obblighi di pubblicazione dei dati del 2026, dall’altro i riciclatori affrontano difficoltà nel fornire materiale di qualità elevata, in un contesto dove mancano dataset condivisi di qualità. La piattaforma PackINteLX riduce questo gap, centralizzando i dati relativi al packaging in un sistema cloud-based che automatizza l’assessment per PPWR e riciclabilità e traduce i requisiti tecnici in indicazioni chiare e immediatamente attuabili”.
Parliamo del design…
“Sotto questo aspetto, serve analizzare l’intero ciclo di vita della confezione, dal packaging design al fine vita perché le recenti evoluzioni richiedono che il design venga ottimizzato fin dalle sue prime fasi. La piattaforma analizza
PPWR has no secrets with PackIntelX digital platform
All-in-one platform connects packaging compliance to the recycling ecosystem
The Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR) has become one of the major concerns for the packaging industry across the entire value chain. From the food sector through to sorting and waste management, deadlines are stringent, and fast approaching. As a result, professionals and experts are seeking solutions that will help them map out a clear path towards PPWR compliance, aligned with upcoming milestones, the first of which is set for 2026. ItaliaImballaggio spoke with Siddharth Bagri, CEO of PackIntelX, to learn more about the digital platform the company has developed for the packaging market.
“I come from the sorting and recycling industry, particularly the plastic waste sector”, Mr Bagri explains. “From that experience, PackIntelX was born. The company now operates across two core business areas. The first is operational: we trade plastic waste and recycled plastics to supply recyclers and support the development of chemical recycling projects. The second - and the most relevant given the forthcoming changes in the packaging industry - is a digital platform, designed to support producers and manufacturers in achieving PPWR compliance.
The goal of PackIntelX is to bring these
two business areas together by providing integrated solutions throughout the entire packaging value chain. The major challenge for next year is clear: how can companies manage the extensive packaging data that will be required from August 2026 onwards? “PackIntelX works with producers and manufacturers, offering consultancy alongside a packaging software solution specifically developed to support PPWR and EPR compliance. With our tool, producers can not only assess their current compliance status, identify critical gaps and define strategies to address them; in the future, they will also be able to manage all packaging-related data and generate technical documentation and EU Declarations of Conformity, all within a single digital platform”.
In your view how will PPWR positively affect the market?
“PPWR will have a positive impact on the market by introducing muchneeded transparency and standardisation to packaging data across the entire value chain”, continues Siddharth Bagri. “As requirements concerning recyclability, reuse, recycled content and EPR reporting become more detailed, companies will no longer be able to depend on fragmented spreadsheets
infatti la riciclabilità del packaging e mette in evidenza i punti su cui intervenire, supportando i produttori nel capire come un prodotto possa creare difficoltà nelle fasi di gestione del rifiuto e nel processo di riciclaggio. Le aziende possono quindi modificare design e packaging in linea con i requisiti regolatori basandosi su una raccolta di dati che accelera il processo di digitalizzazione aiutando produttori e riciclatori a identificare aree di cooperazione e attivare un dialogo, entrambi necessari per rispondere al PPWR. Dal 2026 in poi, infatti, il Regolamento richiede alle aziende di produrre documentazione tecnica e certificazioni in più lingue, mettendole insieme alla dichiarazione di conformità: esattamente quello che offre la piattaforma di PackINteLX”.
or inconsistent datasets.
“This transformation will push the market towards robust datamanagement systems that enable brands to collect, organise and maintain packaging information with accuracy and traceability. With reliable data at hand, producers can make better design decisions, anticipate compliance risks, collaborate more effectively with recyclers, and ultimately accelerate the development of genuinely circular packaging solutions. In short, PPWR will shift the market from ‘best-effort reporting’ to data-driven compliance and design, enabling higher-quality recyclates, more efficient value chains, and a more predictable environment for investment and innovation”.
Which are the benefits of your platform?
“The core challenge in the market is not only the financial pressure on recyclers, but also the absence of a digital bridge connecting producers, recyclers and the complex PPWR requirements”, says Bagri. “Producers are preparing for the 2026 data obligations, while recyclers are struggling to supply the high-quality material that brands will require - yet both sides lack a shared data foundation.
The PackIntelX platform closes this gap. It centralises all packaging data within a cloud-based system, automates PPWR and recyclability assessments, and converts technical requirements into clear, actionable insights. By digitalising the entire process, it reduces manual effort and
creates transparency between packaging design and end-of-life outcomes. In essence, the platform uses data and digital workflows to connect two currently disconnected ecosystems, helping the market progress more rapidly towards genuine PPWR compliance and greater availability of high-quality recycled material”.
And what about design?
“When we look at packaging design, we must analyse the entire life cycle, from the initial concept through to end-of-life”, Bagri notes. “Design must therefore be optimised from the very first steps. The platform assesses the recyclability of packaging and identifies opportunities for improvement, helping producers understand where their packaging may present challenges for waste-management and recycling processes. Through this analysis, companies are supported in adapting both packaging design and material choices to meet regulatory requirements. In addition, the data collected through the platform drives the industry towards greater digitalisation. It enables producers and recyclers to identify areas for collaboration and to engage in meaningful dialogue, both of which are essential for completing the PPWR Declaration of Conformity. From 2026 onwards, companies will be required to provide technical documentation and certifications in multiple languages and consolidate them into a single conformity declaration. And this is precisely where our platform becomes indispensable”.

Etichettatura ambientale
L’Italia accelera sulla trasparenza del packaging
I dati della VII edizione dell’Osservatorio IdentiPack Conai-GS1 Italy
mostrano un quadro di crescita: oltre il 76% delle confezioni vendute
nella Gdo riporta in etichetta la codifica del materiale di imballaggio
Nel corso del 2024, il packaging dei prodotti di largo consumo ha continuato a rafforzare il proprio ruolo informativo, soprattutto sul fronte dell’impatto ambientale. Lo conferma la settima edizione dell’Osservatorio IdentiPack, realizzato da Conai e GS1 Italy, che analizza semestralmente la presenza di informazioni ambientali sulle etichette dei prodotti confezionati venduti in ipermercati e supermercati italiani.
L’analisi si basa su oltre 145mila referenze digitalizzate da GS1 Italy al 31 dicembre 2024, incrociate con i dati di venduto NielsenIQ. Il risultato è un’istantanea dettagliata del grado di trasparenza ambientale del packaging.
Codifica ambientale: +4,1% a scaffale, +2,2% nel carrello
Nel 2024, il 52,5% dei prodotti grocery a scaffale riportava la codifica identificativa del materiale di imballaggio secondo la Decisione 129/97/Ce (+4,1% rispetto all’anno preceden-
te). Ancora più significativo il dato sulle confezioni vendute: il 76,6% del totale grocery acquistato dagli italiani indicava in etichetta il materiale di composizione, in crescita del 2,2%. Questi numeri confermano una tendenza consolidata: l’etichettatura ambientale non è più solo un obbligo, ma uno strumento di comunicazione strategico, capace di orientare le scelte di acquisto e rafforzare il patto di fiducia tra imprese e consumatori.
Il “freddo” resta leader
L’incremento della codifica ambientale è trasversale a tutte le categorie merceologiche. Il comparto del freddo (gelati e surgelati) si conferma il più virtuoso, con il 64,5% di confezioni “parlanti” e una crescita del 5,2%. Seguono le carni (59,8%), il fresco (58,6%) e la drogheria alimentare (57,6%). Ortofrutta e cura casa condividono il quinto gradino del podio con il 53,4%, in aumento del 4,7%. Sotto la media del 52,5% restano ittico, cura persona, pet care e bevande.
I comparti più virtuosi
L’analisi per categoria all’interno dei singoli reparti evidenzia performance particolarmente elevate. Nei gelati, la percentuale di confezioni con codifica ambientale sale dal 64,7% al 73,4% (+8,7%), mentre i surgelati passano dal 56,9% al 60,6% (+3,7%).
Nel settore carni, l’ovicaprino si conferma al vertice con l’80% di referenze “parlanti”, seguito da bovino, avicunicolo e suino. Nel fresco, si distinguono le bevande fresche, la gastronomia vegetale, gli yogurt, i freschi dolci e i piatti pronti, con le crescite maggiori registrate proprio in questi ultimi tre comparti. Nella drogheria alimentare, pasta e prodotti da ricorrenza superano i due terzi di referenze con codifica, seguiti da latticini Uht (64,9%) e preparati per bevande calde (63,2%). I comparti con i maggiori incrementi sono conserve animali (+8,8%), prodotti dietetici salutistici (+7,9%) e piatti pronti (+7,4%).
Nell’ortofrutta, la frutta raggiunge il 61,2%, mentre nella cura casa spiccano gli insetticidi
(65,3%), la cura dei tessuti (62,1%) e la detergenza bucato (60%).
Aspettando l’armonizzazione europea
L’etichettatura ambientale degli imballaggi, in Italia, è regolata dal decreto legislativo 116/2020, che impone la codifica del materiale
Environmental labeling Italy accelerates packaging transparency
Data from the 7th edition of the IdentiPack Observatory by Conai and GS1 Italy reveals a growing trend: over 76% of packaged goods sold in large-scale retail now display packaging material codes on their labels.
Throughout 2024, consumer product packaging continued to strengthen its informational role, especially regarding environmental impact. This is confirmed by the seventh edition of the IdentiPack Observatory, conducted by Conai and GS1 Italy, which biannually analyzes the presence of environmental information on labels of packaged products sold in Italian hypermarkets and supermarkets. The analysis is based on over 145.000 product references digitized by GS1 Italy as of December 31, 2024, crossreferenced with NielsenIQ sales data. The result is a detailed snapshot of packaging transparency.
Environmental coding: +4.1% on shelves, +2.2% in shopping carts
In 2024, 52.5% of grocery products on shelves featured the packaging material code as per Decision 129/97/Ce, marking a 4.1% increase from the previous year. Even more significant is the figure for sold items: 76.6% of grocery products purchased by Italians included material composition labeling, up 2.2%.
These numbers confirm a solid trend: environmental labeling is no longer just a legal requirement but a strategic communication tool that influences purchasing decisions and strengthens trust between companies and consumers.
e le istruzioni di conferimento per gli imballaggi B2C. Tutte le altre informazioni sono facoltative. Questo sistema, ritenuto efficace e funzionale, resterà valido fino all’11 agosto 2028. Da quella data entrerà in vigore il Regolamento UE 2025/40, che introdurrà un’etichettatura armonizzata per tutti gli imballaggi, esclusi quelli da trasporto e soggetti a deposito cauzionale.
Frozen products lead the way The rise in environmental coding spans all product categories. The frozen segment (ice cream and frozen foods) remains the most virtuous, with 64.5% of packages labeled and a 5.2% increase. It is followed by meat (59.8%), fresh products (58.6%), and dry grocery (57.6%). Fruits and vegetables and household care share fifth place at 53.4%, up 4.7%. Below the 52.5% average are seafood, personal care, pet care, and beverages.
Top-performing categories Category-level analysis reveals standout performances. In ice cream, labeled packages rose from 64.7% to 73.4% (+8.7%), while frozen foods increased from 56.9% to 60.6% (+3.7%). In the meat sector, sheep and goat products lead with 80% labeled references, followed by beef, poultry/rabbit, and pork. In fresh products, standout categories include fresh drinks, plant-based deli items, yogurt, sweet fresh goods, and ready meals, with the latter three showing the highest growth.
In dry grocery, pasta and seasonal products exceed two-thirds of labeled references, followed by Uht dairy (64.9%) and hot drink mixes (63.2%). The biggest gains were in canned animal products (+8.8%), health foods (+7.9%), and ready meals (+7.4%).
In fruits and vegetables, fruit reached 61.2%, while in household care, insecticides (65.3%), fabric care (62.1%), and laundry detergents (60%) stood out.
Awaiting European harmonization In Italy, environmental labeling of packaging is governed by Legislative Decree 116/2020, which mandates material coding and disposal instructions for B2C packaging. All other information is optional. This system, considered effective and functional, will remain valid until August 11, 2028. From that date, Eu Regulation 2025/40 will take effect, introducing harmonized labeling for all packaging, excluding transport packaging and deposit-return items.
Innova Group
Segnali di assestamento in un mercato turbolento
I fratelli Pedrotti presentano i risultati economici e gli investimenti futuri: fatturato stabile sopra i 100 milioni, nuovi macchinari in arrivo e ampliamenti strutturali nel 2026
Chiereghin
ell’annuale appuntamento presso la sede di Caino (Brescia), i vertici di Innova Group, nella figura dei tre fratelli Pedrotti, hanno presentato l’andamento dei dati economici dell’anno 2024.
“Il fatturato si è ormai assestato stabilmente oltre i 100 milioni di euro”, ci racconta l’amministratore finanziario Gianluca Pedrotti, “in calo dell’11,5% rispetto al 2023, causato in primis dalla diminuzione del prezzo medio della carta nel corso dello scorso anno, che ha generato una situazione di mercato sotto pressione, an-
dando a diminuire la marginalità dell’azienda”. Anche gli utili hanno registrato un calo, parzialmente compensato dall’aumento dei proventi finanziari. Permettendo di chiudere il 2024 con un patrimonio netto consolidato di 104 milioni di euro (nel 2023 erano 92 milioni).
Il direttore Marketing Stefano Pedrotti ha presentato poi la situazione degli investimenti effettuati nel 2024 per una somma complessiva di 3.686.000 di euro destinati all’acquisto di terreni a Erbè e all’espansione del fabbricato di Caino.
Nel 2025 gli investimenti previsti raggiungeranno la cifra di 16.131.000 di euro, impiegati soprattutto nell’acquisto di quattro nuovi macchinari. Nello stabilimento di Caino, un nuovo Casemaker EMBA 245 5 colori dalle altissime prestazioni, capace di raggiungere una velocità di 21mila scatole ora che possono diventare 30mila in caso di Dual box.
A Borgo San Giacomo verrà installato un nuovo slotter Bobst 924 NT RS D, con una velocità massima di 20mila scatole ora (4 colori).
A Erbè due nuovi macchinari: una nuova stampante Bobst MASTERFLEX HD PLUS 7 colori,


capace di stampare fino a 15mila fogli ora, caratterizzata da un’altissima qualità e da una enorme capacità di ottimizzare i consumi in base all’utilizzo (termocamera automatica - risparmio energetico del 50%) e una nuova fustellatrice piana Bobst MASTERCUT 2.1 estremamente tecnologica (power register e separatore di pose) caratterizzata da un’altissima automazione e con una velocità massima di 7.500 fogli/ora.
Concludendo la panoramica, Diego Pedrotti, il direttore di Produzione, ha rimarcato che nel 2025 l’andamento del mercato ha segnato aumento del costo della carta per pochi mesi e non ha permesso di trasferirlo sui clienti finali,
Innova Group Signs of stabilisation in a turbulent market
The Pedrotti brothers present economic results and future investments: revenue remains above 100 million euro, new machinery incoming, and structural expansions planned for 2026
At the annual meeting held at the Caino (Brescia) headquarters, the top management of Innova Group, represented by the three Pedrotti brothers, presented the economic performance data for the year 2024.
“The revenue has now stabilized above €100 million”, said CFO Gianluca Pedrotti, “down 11.5% compared to 2023, primarily due to the decrease in the average price of paper over the past year, which created market pressure and reduced the company’s margins”.
Profits also declined, partially offset by an increase in financial income, allowing the company to close 2024 with consolidated net equity of €104 million (compared to €92 million in 2023).
Marketing Director Stefano Pedrotti
cosa che porterà a una stabilizzazione del fatturato anche per il 2025.
Da segnalare, in ogni caso, che in questa dinamica di fondo, i clienti del gruppo sono arrivati nel 2024 a 2.100, per un 40% attivi nel settore alimentare che si conferma il principale mercato di riferimento, con un incoraggiante +10% di nuovi clienti (arrivati a 319).
Il numero dei dipendenti è aumentato, passando da 284 a 300 unità. Tuttavia, l’azienda continua a riscontrare difficoltà nel reperire giovani profili qualificati per le mansioni produttive. Parallelamente, prosegue il percorso di formazione interna avviato negli anni precedenti, finalizzato alla creazione di figure commerciali altamente specializzate. E, sempre nell’ottica e nella visione dei tre fratelli di guardare avanti e investire per il miglioramento complessivo del gruppo, per il 2026 è già previsto nello stabilimento di Fontanella un ampliamento di 5.300 mq di superficie coperta.

then presented the investments made in 2024, totaling 3,686,000 euro, allocated to the purchase of land in Erbè and the expansion of the Caino facility.
In 2025, planned investments will reach 16,131,000 euro, mainly directed toward the purchase of four new machines.
At the Caino plant, a new highperformance EMBA 245 5-color Casemaker will be installed, capable of reaching a speed of 21,000 boxes per hour, which can increase to 30,000 in Dual box mode.
At Borgo San Giacomo, a new Bobst 924 NT RS D slotter will be installed, with a maximum speed of 20,000 boxes per hour (4 colors).
At Erbè, two new machines: a Bobst MASTERFLEX HD PLUS 7-color
printer, capable of printing up to 15,000 sheets per hour, featuring very high quality and a remarkable ability to optimize consumption based on usage (automatic thermal camera – 50% energy savings), and a new Bobst MASTERCUT 2.1 flatbed die-cutter, highly technological (power register and pose separator), characterized by high automation and a maximum speed of 7,500 sheets/hour.
Concluding the overview, Production Director Diego Pedrotti emphasized that in 2025 the market experienced a temporary increase in paper costs, which could not be passed on to end customers, leading to a stabilization of revenue also for 2025. It is worth noting that, within this broader dynamic, the group’s
customer base reached 2,100 in 2024, with 40% active in the food sector, confirming it as the main reference market, and an encouraging +10% increase in new customers, reaching 319. The number of employees increased from 284 to 300. However, the company continues to face challenges in finding young and qualified personnel for production roles. At the same time, the internal training program launched previously continues, aimed at developing highly skilled commercial profiles. And, in line with the vision of the three brothers to look ahead and invest in the overall improvement of the group, a 5,300 sqm expansion of covered space is already planned for 2026 at the Fontanella facility.

Il punto di riferimento della beauty industry
Savino Giudici e Agostino Consolini raccontano il potenziale
della fusione
Maria Costanza Candi
un vero e proprio hub della cosmesi quello che è stato creato dalla convergenza di competenze tra il Gruppo IMA e Omas Tecnosistemi, azienda leader nel mondo della cosmetica che ha il suo quartier generale a Cerro Maggiore (Milano). L’evento Echoes of Beauty, tenuto nel corso di Ipack-Ima 2025, non smette di far parlare di sè, raccontando di una fusione che ha alzato ancora più in alto il livello di competenza messo in campo dai due player nei rispettivi mercati.
Quali sono i vantaggi della partnership alla luce del primo anno di attività?
“L’unione delle competenze ha integrato l’eccellenza di IMA con le qualità di Omas Tecnosistemi, già al vertice del mercato del filling cosmetico”, riflette Savino Giudici, AD di Omas Tecnosistemi. “La forza di IMA nel farmaceutico e nel packaging secondario è così rafforzata dalle competenze di Omas, completando una capacità produttiva che si inserisce in un ecosistema specializzato. L’Italia è sempre più leader nella cosmetica, in tutte le componenti della filiera, partendo dalle scuole di formazione fino a player capaci di concepire il prodotto dalla progettazione al confezionamento. Siamo quindi parte integrante di un ecosistema industriale e produttivo come quello lombardo, componente di una filiera di eccellenza riconosciuta nel mondo. Non a

caso i grandi brand del cosmetico vengono qui a produrre, perché è qui che trovano tutto quello che serve per competere, avendo il massimo sul piano progettuale e produttivo in termini di creatività, passione e qualità del made in Italy. Il riconoscimento che ci attribuisce il mercato è evidente dalla nostra crescita: dalle 20 persone del 2010 siamo arrivati alle 150 di oggi con ampliamenti previsti entro il 2026 per passare dagli attuali 12mila mq a un totale di 22mila mq”.
Alle considerazioni di Giudici, fa eco Agostino Consolini, Sales Director of IMA Cosmetic Personal Care & Toiletry Sector: “Nella partnership IMA-Omas vedo due aziende che hanno gli stessi fondamentali: vendere tecnologia nel mondo dando al cliente qualcosa in più, ovvero personalizzazione, competenza, attenzione sartoriale. Parliamo quindi un linguaggio comune che ci permette di affrontare con la stessa cultura dell’innovazione, lo

sviluppo di linee capaci di realizzare decine di migliaia di pezzi o poche centinaia all’ora, grazie alla versatilità di cambi formato veloci. Possiamo quindi proporre linee in grado di rispondere alle esigenze più diverse, dalla piccola alla grande produzione, e gestire contemporaneamente vari formati e formulazioni. La nostra forza sta quindi nella capacità di approcciare il cliente in modo completo”.
Che impatto hanno automazione, AI e machine learning nelle vostre applicazioni?
“Parlando di intelligenza artificiale,” esordisce Consolini, “il suo impatto è significativo sia nei controlli di visione sia potenzialmente nelle regolazioni automatiche: può consentire infatti alla macchina di riconoscere le dimensioni del prodotto e adattarsi in modo autonomo. Dal punto di vista del processo per la realizzazione del pro-
dotto, l’acquisizione dei dati e l’utilizzo di modelli predittivi permettono di riformulare le ricette con maggiore flessibilità e rapidità. L’aumento della capacità di calcolo contribuisce così ad ottimizzare ulteriormente i processi produttivi. In sintesi, consideriamo l’intelligenza artificiale uno strumento avanzato di analisi dei dati, capace di fornire risposte complesse che semplificano e migliorano molti aspetti della produzione”.
Lo sguardo si rivolge poi all’automazione, su cui Savino Giudici conclude: “L’automazione richiede preparazione, oppure l’investimento rischia di eccedere la capacità produttiva e perdere di mordente. Ecco perché Omas e IMA seguono il cliente in ogni fase del progetto, con l’obiettivo di aumentare la produttività grazie al design di linee di automazione molto spinta, in grado di soddisfare le esigenze dei più importanti player su scala globale. L’Italia è per loro un punto di riferimento per la filiera attiva dalla formazione, alla produzione al confezionamento”.
IMA and Omas Tecnosistemi
A benchmark for the beauty industry
Savino Giudici and Agostino Consolini outline the potential of the merger
A true cosmetics hub has been created from the convergence of expertise between the IMA Group and Omas Tecnosistemi, a leading company in the beauty sector with its headquarters in Cerro Maggiore (Milano). The Echoes of Beauty event, held during Ipack-Ima 2025, continues to resonate, illustrating a merger that has further elevated the already high level of competence brought to the market by the two players.
What advantages has the partnership delivered after its first year of activity?
“The combination of our skills has brought together IMA’s excellence with the strengths of Omas Tecnosistemi, positioning us at the top of the cosmetic filling market”, explains Savino Giudici, CEO of Omas Tecnosistemi. “IMA’s strength in pharmaceuticals and secondary packaging is now enhanced by Omas’ expertise, resulting in a manufacturing capacity that sits within a highly specialised ecosystem. Italy is consolidating its position as a
leader in cosmetics across the entire value chain, from training academies to players capable of managing product development from design to packaging. We are therefore an integral part of an industrial and manufacturing ecosystem such as that of Lombardy, a component of a supply chain recognised worldwide for its excellence. It is no coincidence that major beauty brands choose to manufacture here: this is where they find everything they need to stay competitive, with access to top-tier creativity, passion and Italian craftsmanship across every aspect of design and production. The recognition we receive from the market is evident in our growth: from 20 employees in 2010 to today’s 150, with expansion plans by 2026 to increase our current 12,000 m2 facility to a total of 22,000 m2”.
Echoing Giudici’s remarks, Agostino Consolini, Sales Director of IMA Cosmetic, Personal Care & Toiletry Sector, adds: “In the IMA–Omas partnership I see two companies
that share the same core principles: delivering technology worldwide while giving customers something more – customisation, expertise and a tailored approach. This shared culture is at the heart of the success generated by combining our strengths in complementary sectors. We therefore speak a common language, one that enables us to approach innovation with the same mindset when developing lines capable of producing tens of thousands of pieces per hour or just a few hundred, thanks to highly flexible, rapid changeover solutions”. We therefore can offer production lines that meet the most diverse needs, from small to large-scale manufacturing, and manage multiple formats and formulations simultaneously. Our strength lies precisely in our ability to support the customer with a truly comprehensive approach”.
What impact do automation, AI and machine learning have on your applications?
“Speaking of artificial intelligence”,
begins Consolini, “its impact is significant, both in vision control systems and potentially in automatic adjustments: AI can enable machines to recognise product dimensions and adapt autonomously. In terms of product development, the acquisition of data and the use of predictive models allow the reformulation of recipes with greater speed and flexibility. The increased computational power therefore helps to further optimise production processes. In short, we see artificial intelligence as an advanced tool for data analysis, capable of providing complex insights that simplify and improve many aspects of production”.
The discussion then turns to automation, on which Savino Giudici says: “Automation requires proper planning, otherwise the investment risks exceeding production capacity and losing its effectiveness. That is why Omas and IMA support customers at every stage of the project, aiming to boost productivity through the design of highly advanced automated lines, capable of meeting the demands of leading global players. Italy remains a key reference point for them across the entire supply chain, from training and production to final packaging”.
Valco Melton
Tecnologia di fusione su richiesta per la massima produttività
Con Kube Zero, efficienza, affidabilità e sicurezza nell’applicazione di adesivi
Il nuovo sistema melt-on-demand è progettato per stabilire un nuovo punto di riferimento nel settore dell’imballaggio con impatto diretto sulla produzione grazie ad attenzione alla produttività, efficienza e sicurezza sul lavoro.
I plus

Le 10 uscite indipendenti, permettono di alimentare più applicatori senza rischio di problemi di fornitura. Progettato per ambienti automatizzati, con una capacità di fusione di 13 kg all’ora, la tecnologia melt-on-demand fonde solo l’adesivo necessario. L’utilizzo di un sistema di alimentazione automatizzato mantiene tutte le proprietà dell’adesivo, evitando la carbonizzazione dovuta alla permanenza nel serbatoio. Il sistema riduce gli interventi dell’operatore, aumentando la produttività con il rifornimento automatico ed evitando che l’unità si svuoti per sviste o caduta di

vorisce l’agilità e l’innovazione, creando sinergie e riducendo l’impatto delle alterazioni della catena di fornitura.
Facilità di manutenzione
Fattore chiave nello sviluppo di Kube Zero, il nuovo design senza giunti o parti che richiedono manipolazione semplifica le operazioni riducendo i tempi grazie al rapido accesso ai componenti dalla parte anteriore dell’unità.
Sicurezza
Il tempo di avvio è un fattore decisivo per qualsiasi fusore: fino a quando l’adesivo non raggiunge la temperatura e la viscosità corretta, la linea di produzione non può iniziare. Kube Zero riduce il tempo di avvio del 65%, aumentando direttamente la produttività della linea.
Nuovo design monoblocco
Un’unica struttura compatta integra serbatoio, pompa e collettore. Realizzato in alluminio anodizzato e rifinito con un rivestimento antiaderente, garantisce una distribuzione uniforme del calore. Il design compatto sviluppato dagli ingegneri massimizza l’efficienza di fusione, ottimizza lo spazio e riduce al minimo il rischio di perdite. La produzione delle componenti interna a Valco Melton fa-
Kube Zero incorpora un nuovo materiale isolante che mantiene le superfici esterne al di sotto dei 45 °C, riducendo il rischio di ustioni e migliorando l’efficienza energetica. A differenza dell’isolamento convenzionale, questi materiali non si degradano nel tempo, garantendo una protezione duratura. L’unità è inoltre dotata di un nuovo filtro HEPA per catturare i vapori d’olio e migliorare ulteriormente la sicurezza sul posto di lavoro.
“Il nuovo Kube Zero”, afferma Gonzalo Marco, Direttore Generale Europa, “migliora la produttività con una soluzione conveniente per i nostri clienti”.
Valco Melton Melt-on-demand technology for maximum productivity
With Kube Zero, efficiency, reliability and safety in adhesive application
Valco Melton’s new melt-ondemand system has been engineered to set a fresh benchmark in the packaging industry, delivering a direct impact on production performance thanks to enhanced productivity, efficiency and workplace safety.
Key advantages
The ten independent outlets enable multiple applicators to be supplied with no risk of feed issues. Designed for automated environments and offering a melting capacity of 13 kg per hour, the melt-on-demand technology melts only the adhesive required at any given moment. An automatic feeding system preserves all adhesive properties, preventing carbonisation caused by prolonged residence time in the tank. The system reduces the operator’s intervention, boosting productivity through automated refilling and eliminating the risk of the unit running empty due to oversight or adhesive pellets being spilled on the floor.
Start-up time is a critical factor for any melter: production cannot begin until the adhesive reaches the correct temperature and viscosity. Kube Zero cuts start-up time by 65%, directly increasing line productivity.
New monoblock design
A single compact structure integrates the tank, pump and manifold. Made from anodised aluminium and finished with a non-stick coating, it ensures even heat distribution. The compact design developed by the engineers maximises melting efficiency, optimises available space and minimises the risk of leakage. Valco Melton’s in-house component manufacturing fosters agility and innovation, creating synergies and reducing the impact of supplychain fluctuations.
Ease of maintenance
A key driver in the development of Kube Zero, the new joint-free design with no parts requiring manual handling simplifies operations and reduces maintenance times, thanks to rapid access to components from the front of the unit.
Safety
Kube Zero incorporates a new insulating material that keeps external surfaces below 45°C, reducing the risk of burns and improving energy efficiency. Unlike conventional insulation, these materials do not deteriorate over time, ensuring long-term protection. The unit is also equipped with a new HEPA filter to capture oil vapours and further enhance workplace safety.

















“The new Kube Zero”, says Gonzalo Marco, European General Manager, “improves productivity with a costeffective solution for our customers”.





























































AFRICA nuova frontiera del packaging made in Italy
Sei i Paesi da guardare con estrema attenzione. Africon GmbH e Mecs hanno messo a punto una mappa dei mercati più promettenti per le tecnologie di imballaggio italiane. Food, beverage e pharma i settori che più di tutti trainano la domanda di macchinari nel continente
L’Africa è una delle aree più promettenti per lo sviluppo del packaging italiano.
Nessuna esagerazione e nessun azzardo: a dirlo è un’analisi assai circostanziata prodotta da africon GmbH e Mecs per Ucima e presentata a Modena a fine ottobre in occasione del convegno “The African Market - How to benefit from the African potential”.
L’analisi macro
Partendo da un’analisi di 54 Paesi africani, lo studio ha via via concentrato l’attenzione su 20 economie principali e infine individuato 6 mercati prioritari, valutati attraverso indicatori in grado di misurare il potenziale effettivo di mercato per le tecnologie di confezionamento e imballaggio, la capacità dei vari Paesi di offrire un ambiente favorevole al business e, infine, i rischi che possono limitare l’operatività delle imprese.
Il risultato finale è una graduatoria che posi-
Ucima: costruire partnership durature
Nel corso del convegno, moderato dal direttore di ItaliaImballaggio Davide Miserendino, Riccardo Cavanna (presidente Ucima) e Giammarco Scala (vicepresidente Confindustria Assafrica & Mediterraneo) hanno sottolineato a più riprese l’importanza di costruire partnership solide tra imprese italiane e partner africani, “valorizzando il know-how tecnologico e la capacità di innovazione insite nel nostro settore”. L’incontro ha visto inoltre la partecipazione di aziende italiane già attive in Africa come SACMI, IMA Group, Friostar Srl e Ricciarelli Spa. Le testimonianze dirette, emerse da una vivace tavola rotonda, hanno evidenziato la necessità di presidiare i mercati in modo stabile e strutturato, con strategie di lungo periodo e partnership locali affidabili.
Ucima: “Building lasting partnerships”
During the conference, moderated by ItaliaImballaggio’s editor Davide Miserendino, Riccardo Cavanna (Ucima President) and Giammarco Scala (Vice President, Confindustria Assafrica & Mediterraneo) repeatedly emphasized the importance of building strong and lasting partnerships between Italian companies and African partners - leveraging the sector’s technological know-how and innovation capacity. The event also featured contributions from Italian companies already active in Africa, including SACMI, IMA Group, Friostar Srl and Ricciarelli Spa. The lively roundtable highlighted the need for consistent and structured market presence, with long-term strategies and reliable local partnerships.

ziona Sudafrica, Egitto e Nigeria tra i mercati di prioritaria importanza, seguiti da Algeria, Marocco e Costa d’Avorio. Si tratta di Paesi che, nel 2024, hanno mostrato una forte domanda di macchinari per packaging oltre al fatto di possedere un tessuto industriale in espansione e un peso rilevante nelle catene regionali del valore. Il report, infatti, mostra come le principali economie africane coincidano con quelle a maggiore capacità manifatturiera.
Nel 2024, il Sudafrica ha registrato un Pil di 403 miliardi di dollari, seguito da Egitto (380 miliardi) e Algeria (260 miliardi). Questi Paesi sono anche ai vertici della produzione industriale,
con comparti manifatturieri avanzati e infrastrutture logistiche più sviluppate della media continentale. La Nigeria, con oltre 230 milioni di abitanti, è il Paese più popoloso e quello con la più rapida crescita urbana, mentre Tanzania e Uganda “guidano” la classifica per tassi di urbanizzazione.
Occhi puntati su food, beverage e pharma Secondo africon, i principali driver della domanda di packaging sono i settori food, beverage e farmaceutico.
Nel 2025 si contano oltre 400 produttori farmaceutici attivi, con una forte concentrazione in Egitto, Sudafrica, Algeria e Nigeria, che insie-
I sei mercati prioritari individuati da africon: Sudafrica, Egitto, Nigeria, Algeria, Marocco e Costa d’Avorio.
The six priority markets identified by Africon: South Africa, Egypt, Nigeria, Algeria, Morocco and Côte d’Ivoire
me ospitano più dei tre quarti della capacità produttiva africana.
Le aziende locali producono principalmente farmaci generici, ma l’aumento della domanda interna sta incentivando nuovi investimenti. Il comparto food&beverage è ancora più esteso. In Africa operano oltre 30mila aziende, con una prevalenza di Pmi. La classifica per numero di produttori vede Nigeria (8.090), Egitto (oltre 7mila), Algeria (7.059) e Sudafrica (5.501) ai primi posti, seguite da Ghana, Tanzania, Marocco e Costa D’Avorio.
In tutti i Paesi analizzati si osserva una tendenza comune: la crescente meccanizzazione delle linee produttive e la ricerca di soluzioni di confezionamento “green” e sostenibili.

Italia primo fornitore
Tra il 2020 e il 2024, l’Italia si è messa in cascina il 28% delle importazioni africane di macchinari per il packaging, posizionandosi come primo fornitore del continente, davanti a Germania (23%) e Cina (15%). I macchinari italiani sono apprezzati nei segmenti del riempimento, confezionamento e sigillatura, e rappresentano una scelta privilegiata per le aziende locali che puntano a migliorare efficienza e qualità produttiva.
Accanto ai player europei, il report segnala una crescente presenza di marchi asiatici come Newamstar, TechLong, Sunswell e Zhangjiagang, che stanno entrando nel mercato con proposte più economiche, ma con livelli qualitativi ancora distanti dallo standard europeo.
La questione della plastica monouso è un altro tema strategico. Diversi Paesi africani hanno introdotto normative e divieti, ma l’applicazione varia da caso a caso: Rwanda e Kenya sono i più avanzati e rigorosi nell’attuazione dei divieti, mentre Egitto e Angola si trovano ancora nella fase di discussione o di applicazione volontaria. Questo scenario sta spingendo l’interesse per materiali alternativi e tecnologie di riciclo, aprendo spazi tutt’altro che trascurabili per le soluzioni di packaging sostenibile.
Fattori di rischio e prospettive
Il report africon dedica ampio spazio ai fattori di rischio. I principali elementi di criticità riguardano la corruzione, l’inflazione e la disponibilità di valuta estera.
Africa: the new frontier for italian packaging
Six countries to watch closely. Africon GmbH and Mecs have developed a map of the most promising markets for Italian packaging technologies. Food, beverage and pharma are the key sectors driving machinery demand across the continent.
Luca Baraldi e Generoso Verrusio
Africa is emerging as one of the most promising regions for the development of Italian packaging technologies. This is no exaggeration nor speculation: the conclusion comes from a detailed analysis conducted by Africon GmbH and Mecs for Ucima, presented in Modena at the end of October during the conference “The African Market - How to benefit from the African potential”.
A macro-level analysis
Starting from an assessment of 54 African countries, the study progressively focused on the 20 main economies, and ultimately identified six priority markets, based on indicators measuring the actual market potential for packaging technologies, the business environment, and the operational risks for companies.
The final ranking places South Africa, Egypt and Nigeria as top-priority markets, followed by Algeria, Morocco and Côte d’Ivoire. These countries have shown strong demand for packaging machinery in 2024, a rapidly expanding industrial
base, and significant weight within regional value chains. Indeed, the report highlights that Africa’s main economies are also those with the highest manufacturing capacity.
In 2024, South Africa recorded a GDP of USD 403 billion, followed by Egypt (USD 380 billion) and Algeria (USD 260 billion). These nations also lead in industrial output, boasting advanced manufacturing sectors and better-developed logistics infrastructures. Nigeria, with over 230 million inhabitants, is the continent’s most populous country and the fastest-growing urban economy, while Tanzania and Uganda top the charts for urbanization rates.
Focus on food, beverage and pharma
According to Africon, the main drivers of packaging demand in Africa are the food, beverage and pharmaceutical industries. As of 2025, there are more than 400 active pharmaceutical manufacturers across the continent, with a strong concentration in Egypt, South Africa,
Tra i mercati chiave, Marocco, Sudafrica e Costa D’Avorio risultano i più stabili e con un livello di rischio operativo più basso, mentre Egitto e Nigeria richiedono strategie di ingresso più prudenti a causa delle difficoltà valutarie e dell’instabilità politica. Sul fronte macroeconomico, l’Africa registra tuttavia un contesto in miglioramento, grazie alla crescente integrazione commerciale. L’African Continental Free Trade Area (AfCFTA), firmata da 54 Paesi e già operativa in 24 di essi, mira a creare un mercato unico da 1,3 miliardi di persone con un Pil complessivo di 3.400 miliardi di dollari. Secondo le stime africon, l’AfCFTA potrebbe aumentare il reddito africano di 450 miliardi di dollari entro il 2035, creando un contesto più favorevole per gli scambi interni al continente e con l’Europa.
Algeria and Nigeria - together accounting for over three-quarters of Africa’s production capacity. Most local producers focus on generic drugs, but rising domestic demand is encouraging new investments.
The food & beverage sector is even broader. Africa counts over 30,000 companies, mostly SMEs. The ranking by number of producers is led by Nigeria (8,090), followed by Egypt (over 7,000), Algeria (7,059) and South Africa (5,501), with Ghana, Tanzania, Morocco and Côte d’Ivoire following closely behind.
A common trend across all countries examined is the increasing mechanization of production lines and a growing demand for eco-friendly and sustainable packaging solutions.
Italy, the leading supplier Between 2020 and 2024, Italy captured 28% of Africa’s packaging machinery imports, positioning itself as the continent’s leading supplier, ahead of Germany (23%) and China (15%). Italian machinery is highly valued for filling, packaging and sealing applications, representing a preferred choice among local manufacturers seeking to improve efficiency and product quality.
Alongside European players, the report notes the growing presence of Asian brands such as Newamstar, TechLong, Sunswell and Zhangjiagang, offering lower-cost alternatives - though still below European standards in terms
of quality and reliability.
The issue of single-use plastics remains a strategic topic. Several African countries have introduced bans and regulations, though enforcement varies: Rwanda and Kenya are the most advanced and strict in implementation, while Egypt and Angola are still in early or voluntary stages. This scenario is fueling interest in alternative materials and recycling technologies, creating substantial opportunities for sustainable packaging solutions.
Risks and outlook
Africon’s report devotes significant attention to risk factors. The main challenges include corruption, inflation, and limited foreign currency availability. Among key markets, Morocco, South Africa and Côte d’Ivoire show the lowest operational risk, while Egypt and Nigeria call for more cautious entry strategies due to currency volatility and political instability.
On the macroeconomic front, Africa is showing signs of improvement, driven by growing regional integration. The African Continental Free Trade Area (AfCFTA) - signed by 54 countries and already operational in 24 - aims to create a single market of 1.3 billion people with a combined GDP of USD 3.4 trillion. According to Africon, AfCFTA could increase Africa’s income by USD 450 billion by 2035, fostering a more favorable context for intraAfrican trade and partnerships with Europe.

Conserve alimentari, mercato e confezionamento
Il 2024 chiude con un andamento positivo, registrando una crescita della produzione del 2,7% rispetto al 2023 e raggiungendo 3.074.200 tonnellate.
L’Italia tra i leader mondiali del comparto
Barbara Iascone
Il comparto delle conserve alimentari rappresenta uno dei pilastri storici dell’industria agroalimentare italiana. Nato dall’esigenza di preservare gli alimenti nel tempo garantendone la sicurezza e la qualità, il settore unisce tradizione, tecnologia e sostenibilità, rispondendo alle esigenze dei consumatori sempre più attenti, informati e orientati verso la praticità.
L’Italia, risulta tra i principali produttori in questo comparto, insieme a Spagna, Francia, Germania e Stati Uniti, con l’Asia in forte espansione. Il settore comprende una gamma molto
ampia di prodotti: dalle conserve vegetali (pomodoro, legumi, ortaggi) a quelle ittiche (tonno, acciughe, sardine).
Le conserve di pomodoro, in tutte le loro varianti - pelati, passata, polpa - rappresentano un emblema del Made in Italy, seguite dalle conserve ittiche (tonno, alici, sgombro) e dalle verdure sott’olio e sott’aceto, veri ambasciatori della cucina mediterranea. L’export italiano è in costante crescita, con mercati di riferimento consolidati in Europa, Nord America e Asia.
Andamento del settore
Il mercato delle conserve alimentari chiude il 2024 con un andamento positivo, registrando una crescita della produzione pari al +2,7% rispetto al 2023 e raggiungendo 3.074.200 tonnellate. A trainare il comparto sono soprattutto i derivati del pomodoro, che rappresentano il 70,3% della produzione totale e crescono del 4,2%; determinante il contributo dell’export, in aumento dell’8,7% su base annua.
Le conserve vegetali (tra cui mais, olive, verdure sott’olio o sott’aceto e legumi in scatola) coprono il 26,2% del comparto e registrano nel 2024 una lieve flessione pari a -0,8%. Anche in

Il settore delle conserve alimentari
Preserved food sector
TONNES/000
questo caso il commercio estero ha inciso sull’andamento produttivo: le esportazioni, che rappresentano quasi il 60% della produzione, segnano un calo del -5,2%, influenzando in modo significativo la performance complessiva del segmento.
Le conserve ittiche contribuiscono per il 2,6% alla produzione nazionale e chiudono l’anno con un incremento dell’1,5%. Il ruolo dell’export è ancora una volta decisivo: con una crescita del +10%, le esportazioni incidono per il 41% sulla produzione complessiva del comparto. Chiude la segmentazione la carne in scatola, che rappresenta lo 0,6% del totale e registra nel 2024 una variazione negativa dello 0,6%.
Nel complesso, il commercio estero dell’industria delle conserve alimentari evidenzia importazioni in calo del 5% ed esportazioni in crescita del 4,4%. Le prime previsioni per il 2025 indicano un quadro stabile, con una crescita attesa dello 0,4%, import in linea con l’anno precedente ed export previsto in leggero aumento (+0,9%).
L’imballaggio diviso per segmento merceologico
Per analizzare la segmentazione del confezionamento nel comparto delle conserve alimentari è necessario considerare le specificità di ciascun segmento merceologico. Nel 2024, l’intero settore ha utilizzato complessivamente circa 903mila tonnellate di imballaggi, includendo packaging primario, secondario, accessori e imballaggi da trasporto.
Derivati del pomodoro. Nel comparto del pomodoro da industria, l’acciaio in banda stagnata si conferma il materiale più impiegato, con una quota del 48,2%, prevalente nei segmenti polpe e pelati. Seguono gli imballaggi in vetro con una share complessiva del 25,3% (1,4% vasi e 23,9% bottiglie), formato predominante per le passate.
Gli accoppiati flessibili da converter rappresentano il 15,1% del totale, mentre i contenitori accoppiati a prevalenza carta coprono il 6,5% del mix di mercato. I fusti in acciaio raggiungono una quota del 4%, chiudono la segmentazione le bottiglie in PET (0,5%) e i tubetti in alluminio (0,4%).
Nel 2024 sono state impiegate circa 612mila tonnellate di imballaggi per i derivati del pomodoro, di cui 536mila tonnellate riferite al solo packaging primario.
All’interno di questo comparto, la composizione del packaging varia sensibilmente a seconda del prodotto: sott’olio e sott’aceto: il 76% delle confezioni è in vaso di vetro; seguono barattoli in acciaio (17%) e buste flessibili (7%), per un totale di 63mila tonnellate di imballaggi nel 2024; olive da tavola: il packaging è composto per il 49% da vetro, 31% da buste flessibili e 20% da acciaio, per un totale di 16mila tonnellate di imballaggi primari; mais dolce: prevale il barattolo in alluminio (78%), seguito dall’acciaio (9%), dai contenitori in cartoncino accoppiato (8%) e dal vaso di vetro (5%); frutta sciroppata: l’acciaio domina con una share del 66% (barattoli), cui si aggiunge un 23% di fusti destinati all’industria, seguono vetro e cartoncino accoppiato (entrambi al 4%) e la vaschetta in plastica (3%), per un totale di 11mila tonnellate di packaging primario; legumi: la ripartizione è composta da scatole in acciaio (61%), vetro (23%) e buste flessibili (16%), per un utilizzo di circa 89mila tonnellate di imballaggi primari nel 2024.
Conserve ittiche. Nel segmento del tonno, il packaging più diffuso è la scatoletta in acciaio (67%), seguita dal vaso in vetro (16%) e dalla scatoletta in alluminio (14%); chiude la busta flessibile con il 3%. Nel 2024 sono state impiegate circa 28mila tonnellate di packaging primario per questo mercato. Per filetti di acciughe e sgombro, prevale net-
tamente il vaso in vetro (95%), mentre il restante 5% è composto da confezioni metalliche.
Carne in scatola. Il comparto è caratterizzato da un packaging esclusivamente metallico, suddiviso tra acciaio (43%) e alluminio (57%). Nel 2024 sono state utilizzate circa 2.700 tonnellate di imballaggi primari.
Una sfida fatta di tradizione e sostenibilità
L’analisi dei dati evidenzia un settore delle conserve alimentari fortemente strutturato e con scelte di confezionamento ormai consolidate, ma allo stesso tempo in graduale evoluzione sotto la spinta di tre driver principali: funzionalità, tradizione d’uso e sostenibilità ambientale.
Acciaio e alluminio si confermano i materiali di riferimento per le categorie più “tradizionali”, in particolare derivati del pomodoro, tonno e legumi, grazie alla loro capacità di garantire una lunga shelf life, ottima resistenza e riciclabilità consolidata dei materiali. Nel pomodoro, in particolare, l’acciaio mantiene una posizione dominante, sostenuta da un rapporto favorevole tra costi, prestazioni e abitudine del consumatore. Lo stesso vale per tonno e carne in scatola, dove il packaging metallico è un elemento identitario.
Per quanto concerne il vetro altro materiale fra i più utilizzati, è associato ai segmenti a maggior valore percepito (passate di qualità, conserve vegetali sott’olio, filetti di pesce), dove è apprezzato per la sua trasparenza, eleganza, e percezione di artigianalità.
Le buste flessibili e i converter mostrano dinamiche di crescita nei segmenti più sensibili al tema della riduzione del peso dell’imballo, grazie al minore impatto logistico, al peso ridotto ed alla possibilità di porzionare il prodotto contenuto (vedi mono porzioni), esigenza molto sentita nella società moderna.
Preserved food, market trends and packaging
2024 closes on a positive note, with production up 2.7% compared to 2023, reaching 3,074,200 tonnes. Italy among the world leaders in the sector.
Barbara Iascone
The preserved food sector represents one of the cornerstones of the Italian agri-food industry. Born from the need to preserve food over time while ensuring safety and quality, the industry combines tradition, technology, and sustainability, meeting the demands of increasingly discerning, informed, and convenience-oriented consumers.
Italy ranks among the leading producers in this segment, alongside Spain, France, Germany, and the United States, with Asia experiencing strong growth. The sector includes a wide range of products, from vegetable preserves (tomatoes, pulses, vegetables) to fish preserves (tuna, anchovies, sardines).
Tomato preserves - in all their versions, from peeled tomatoes to purée and pulp - stand as an emblem of Made in Italy, followed by canned fish products (tuna, anchovies, mackerel) and vegetables preserved in oil or vinegar, true ambassadors of Mediterranean cuisine. Italian exports continue to grow steadily, with well-established reference markets in Europe, North America, and Asia.
Market trends
The preserved food market closed 2024 on a positive note, recording a 2.7% increase in production compared to 2023, reaching 3,074,200 tonnes. The main driving force behind this growth was the tomato derivatives segment, which accounts for 70.3% of total production and recorded a 4.2% increase. Exports played a decisive role, rising by 8.7% year on year.
Vegetable preserves - including corn, olives, vegetables in oil or vinegar, and canned pulses, make up 26.2% of the sector and showed a slight decline of 0.8% in 2024. In this case too, foreign trade had a clear impact: exports, which represent nearly 60% of production, fell by 5.2%, significantly affecting the segment’s overall performance. Fish preserves account for 2.6% of national production and closed the year with a 1.5% increase. Once again, exports proved crucial: with a growth of +10%, they account for 41% of the segment’s total production. Completing the breakdown, canned meat represents 0.6% of total output and recorded a 0.6% decline in 2024. Overall, foreign trade in the preserved food industry showed imports down by 5% and exports up by 4.4%. Early forecasts for 2025 suggest a stable outlook, with an anticipated growth of 0.4%, imports in line with the previous year, and exports expected to see a slight increase (+0.9%).
Packaging breakdown by product segment
To analyse the segmentation of packaging within the preserved food sector, it is essential to consider the specific characteristics of each product category. In 2024, the sector as a whole used approximately 903,000 tonnes of packaging materials, including primary, secondary, accessory, and transport packaging.
Tomato derivatives. In the industrial tomato processing sector, tinplate steel is confirmed as the most widely used material, with a share of 48.2%, predominantly for pulp and peeled tomatoes. Glass packaging follows with an overall 25.3% share (1.4% jars and 23.9% bottles), the preferred format for tomato puree.
Flexible laminates from converters account for 15.1% of the total, while paper-based laminated containers cover 6.5% of the market mix. Steel drums reach a 4% share, whit PET bottles (0.5%) and aluminium tubes (0.4%) completing the segmentation.
In 2024, approximately 612,000 tonnes of packaging materials were used for tomato derivatives, of which 536,000 tons related to primary packaging alone. Within this segment, the composition of packaging varies significantly depending on the product: vegetables preserved in oil or vinegar: 76% of the packaging consists of glass jars, followed by steel cans (17%) and flexible pouches (7%), for a total of 63,000 tonnes of packaging in 2024. Table olives: packaging is composed of 49% glass, 31% flexible pouches, and 20% steel, totalling 16,000 tonnes of primary packaging. Sweetcorn: aluminium cans dominate with 78%, followed by steel (9%), laminated cardboard containers (8%), and glass jars (5%). Canned fruit in syrup: steel leads with a 66% share, plus an additional 23% of drums destined for industry; followed by glass and laminated cardboard (both 4%) and plastic trays (3%), for a total of 11,000 tonnes of primary packaging. Pulses: the breakdown shows steel cans (61%), glass containers (23%), and flexible pouches (16%), with an overall use of approximately 89,000 tonnes of primary packaging in 2024.
Fish Preserves. In the tuna segment, the most common packaging format is steel tins (67%), followed by glass jars (16%) and aluminium cans (14%); flexible pouches account for the remaining 3%. Approximately 28,000 tonnes of primary packaging were used in this market in 2024. For anchovy and mackerel fillets, glass jars dominate with a 95% share, while the remaining 5% consists of metal containers.
Canned meat. This segment is characterised by exclusively metal packaging, divided between steel (43%) and aluminium (57%). Approximately 2,700 tonnes of primary packaging were used in 2024.
A challenge in the name of tradition and sustainability
The data analysis highlights a highly structured preserved food sector with established packaging choices, yet one that is gradually evolving under the influence of three main drivers: functionality, traditional usage, and environmental sustainability.
Steel and aluminium are confirmed as the benchmark materials for the most “traditional” categoriesnotably tomato derivatives, tuna, and pulses - thanks to their ability to ensure long shelf life, excellent durability, and well-established material recyclability. Specifically in the tomato segment, steel maintains a dominant position, supported by a favourable balance between cost, performance and consumer familiarity. The same applies to tuna and canned meat, where metal packaging is a defining feature of product identity.
As for glass, another of the most widely used materials, it is associated with segments of higher perceived value (premium tomato purees, vegetables preserved in oil, fish fillets), where it is appreciated for its transparency, elegance, and artisanal appeal.
Flexible pouches and converterproduced materials show growth momentum in segments that are particularly sensitive to packaging weight reduction, thanks to their lower logistical impact, reduced material weight, and the possibility of portioning the contained product (e.g. single servings), a highly felt need in modern society.


Il packaging dei prodotti da forno e degli snack
Nel corso degli anni, questo settore ha vissuto un’evoluzione sorprendente, riuscendo a tenere il passo con le nuove tendenze e le esigenze dei consumatori. Le ultime rilevazioni dell’associazione Unione Italiana Food riferite al consuntivo 2024
Barbara Iascone
Il mondo dei prodotti da forno e degli snack è estremamente vario e comprende alimenti adatti a ogni momento della giornata: dalla colazione alla cena, passando per gli spuntini di metà mattina o del pomeriggio. In generale, possiamo distinguere due grandi categorie: quella dei prodotti dolci e quella dei salati.
Nel corso degli anni, questo settore ha vissuto un’evoluzione sorprendente, riuscendo a tenere il passo con le nuove tendenze e le esigenze dei consumatori, sempre più attenti e diversificati.
Una delle sfide più importanti affrontate di recente è stata quella del senza glutine. Con la crescente diffusione della celiachia e delle intolleranze alimentari, i produttori hanno dovu-
Tabella 1 - Bilancio settore prodotti da forno
Table 1 - Bakery product sector performance
2023 2024 var. 24/23
Produzione 1.573 1.564 -0,6% Production
Imports 378 393 4,0% Imports
Exports 797 886 11,2% Exports
Consumo 1.154 1.071 -7,2% Consumption
Dati espressi in tonnellate /Data in tonnes
to ripensare le proprie ricette per offrire alternative gustose e sicure. Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti: esistono versioni gluten free praticamente per ogni tipo di prodotto, dal pane alle piadine, dai biscotti alle merendine, fino a un’ampia varietà di snack adatti a tutti.
Prodotti da forno
L’industria dei prodotti conosciuta anche come Bakery comprende il pane industriale, sostituti del pane (crackers, grissini, taralli, ecc.), biscotti, fette biscottate, pasticceria varia, merendine, torte confezionate e prodotti da ricorrenza (lievitati).
In base alle ultime rilevazioni ufficiali dell’associazione Unione Italiana Food riferiti al consuntivo 2024, ci mostrano un settore dove si evidenzia un andamento differenziato tra produzione e fatturato. In termini quantitativi il settore presenta una lieve battuta d’arresto chiudendo l’anno con un -0,6% assestandosi intorno alle 1.564 tonn/000, in termine di valore però il settore presenta una sostanziale tenuta registrando un +0,4% passando da 7.902 a 7.937 milioni di euro. Il risultato deriva dalla caratteristica del settore relativamente alla differenziazione e specializzazione dell’offerta, sempre più caratterizzata da prodotti innovativi e premium.
Il mercato italiano dei prodotti da forno si conferma tra i più rilevanti nel panorama dell’industria alimentare confezionata, e questo sotto diversi punti di vista, sicuramente in termini quantitativi ed in termini di valore, ma risulta estremamente rilevante anche per la sua forza nel mercato interno che in ambito esportazioni. Queste ultime risultano crescere nel 2024 sia da un punto di vista quantitativo, +11,2%, sia da un punto di vista di valore, +13,3%.
I dolci dominano il mercato, ma la crescita rallenta I prodotti da forno si suddividono in due macrocategorie, quella dei prodotti dolci che rappresenta il 78,1% del comparto e quella dei prodotti salati che rappresenta il restante 21,9%
Tabella 2 - Segmentazione produzione settore prodotti da forno e dolciari
Table 2 - Production segmentation of the bakery and confectionery sector
Tot prodotti forno dolci 78,1% Total sweet bakery products
Tot prodotti forno salati 21,9% Total savoury bakery products
Tot prodotti forno/ 100% Total bakery products
Prodotti dolci 100,0% Sweet products
biscotti 54,8% biscuits
merendine 16,5% snack cakes
pasticceria varia 20,3% assorted pastries
tot ricorrenze 8,4% total seasonal products
Prodotti salati 100,0% Savoury products
pane industriale confezionato 73,0% packaged industrial bread
sostituti del pane 27,0% bread substitutes
var. percentuale su tonnellate/percentage change in tonnes
valor 2024/2024 values
Mix del packaging/Packaging Mix
Poliaccoppiati flessibili 97,8% Flexible laminated materials
Buste in plastica monofilm 1,3% Monofilm plastic bags
Astucci in cartoncino 0,8% Cardboard boxes
Scatole fantasia in acciaio 0,1% Decorative steel boxes
valori % sulle tonnellate di confezioni/% values by tonnes of packaging valori 2024/2024 values
Nel mondo dei prodotti da forno, i dolci continuano a fare la parte del leone: quasi otto su dieci appartengono appunto alla categoria dolciaria. A guidare la classifica ci sono i biscotti, che coprono da soli quasi la metà del comparto (circa il 54,8%), seguiti dalle merendine con il 16,5%. La pasticceria di piccole dimensioni - dai pasticcini ripieni a quelli ricoperti - rappresenta il 20,3%, mentre a chiudere il gruppo ci sono i prodotti da ricorrenza lievitati, come panettoni e colombe, con l’8,4%.
Sul fronte dei prodotti salati, la fotografia del mercato è più semplice ma altrettanto significativa: il pane confezionato industriale pesa per il 73%, mentre i sostituti del pane - come crackers, grissini e taralli - coprono il restante 27%.
Nonostante la solidità del settore, il 2024 si chiude con leggere flessioni sia nella produzione che nel fatturato. I dolci da forno confezionati registrano un calo dello 0,3% nella produzione e dello 0,1% nel giro d’affari. Ancora più marcata la frenata dei prodotti salati, che segnano un -1% nella produzione e un -2,2% nel fatturato.
Un dato, però, spicca nel panorama generale: il pane industriale. Qui la produzione cresce leggermente, con un +0,6%, anche se i ricavi scendono dell’1,2%. Un segnale che, secondo gli analisti, potrebbe indicare un riequilibrio dei prezzi medi e una domanda più selettiva, sempre più attenta alla qualità percepita, alla durata di conservazione e al profilo nutrizionale dei prodotti.
Snack e patatine
Il comparto delle chips e degli snack conferma il suo ruolo da protagonista nel panorama alimentare, chiudendo il 2024 con un incremento significativo dei volumi: 150.873 tonnellate contro le 147.165 dell’anno precedente. Anche il valore di mercato segue la stessa tendenza, passando da 1.462,5 milioni a 1.511,3 milioni di euro.
Un risultato che evidenzia la tenuta e la vitalità del segmento, spinto da una domanda costante per prodotti pronti al consumo, pratici e facilmente reperibili. L’ampliamento dell’offerta e la presenza capillare nella grande distribuzione e nei canali del fuori casa hanno consolidato il ruolo di chips e snack come scelta abituale dei consumatori, sempre più attratti dalla combinazione tra gusto, comodità e immediatezza.
Il confezionamento
Nel settore dei prodotti da forno e degli snack, il packaging è quasi interamente dominato dagli imballaggi in accoppiato flessibile, con una quota di mercato pari al 97,8%. Il fattore determinante nella scelta del confezionamento è la capacità di preservare la freschezza del prodotto, mantenendo morbidezza, fragranza e, in alcuni casi, croccantezza.
Ma non è solo una questione di qualità: sostenibilità ambientale ed eco-compatibilità giocano un ruolo sempre più importante. Negli ultimi anni sono infatti emerse soluzioni biodegradabili e compostabili, completamente riciclabili, a basso impatto ambientale.
Nel dettaglio, nel comparto biscotti, il 96% degli imballaggi è rappresentato da buste flessibili in accoppiato a prevalenza carta, il 2,2% da sacchetti in plastica, e l’1,4% dagli astucci in cartoncino, mentre le scatole fantasia in acciaio coprono lo 0,4%. Per altre categorie merceologiche, invece, il confezionamento è quasi esclusivamente basato sulle buste in accoppiato flessibile da converter in plastica.
Alcuni prodotti, come merendine e cracker, richiedono più livelli di imballaggio per motivi di distribuzione. In questi casi, il prodotto monoporzione viene racchiuso in una bustina di plastica in monofilm PP 20-30 micron, che a sua volta è inserita in un multipack in cartoncino, il tutto avvolto in una busta flessibile in accoppiato. Una soluzione simile vale anche per i cereali da colazione e le barrette.
Nel 2024, il settore ha utilizzato complessivamente circa 188.200 tonnellate di imballaggi, includendo primari, secondari e da trasporto. Circa la metà di questi materiali è destinata all’esportazione. Gli imballaggi primari, più leggeri rispetto a quelli secondari e da trasporto, ammontano a 30.400 tonnellate, sottolineando come la leggerezza e l’efficienza siano aspetti cruciali nella gestione del packaging.
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Packaging for bakery products and snacks
Over the years, this sector has undergone a remarkable evolution, successfully keeping pace with new trends and consumer demands. Data from the Unione Italiana Food association referring to the 2024 year-end report.
Barbara Iascone
The world of bakery products and snacks is extremely diverse, encompassing foods suited to every moment of the day - from breakfast to dinner, including mid-morning and afternoon snacks. Broadly speaking, we can distinguish two main categories: sweet products and savoury products.
In recent years, this sector has evolved significantly, adapting to ever-changing consumer preferences, which are increasingly attentive and diversified.
One of the most significant challenges recently faced has been the gluten-free production. With the growing prevalence of coeliac disease and other food intolerances, manufacturers have had to rethink their recipes to offer tasty and safe alternatives. The results are now clear: gluten-free versions are available for virtually every type of product, from bread and flatbreads to biscuits, snack cakes, and a wide variety of snacks suitable for all consumers.
Bakery products
The industry segment known simply as Bakery includes industrial bread, bread substitutes (crackers, breadsticks, taralli, etc.), sweet biscuits, rusks, pastries, snack cakes, packaged cakes, and seasonal leavened products. According to the latest official data from Unione Italiana Food, referencing the 2024 final figures, the sector shows a differentiated performance between production volume and turnover value. In terms of quantity, the sector experienced a slight slowdown, closing the year down by 0.6%, settling at around 1,564 thousand tonnes. In terms of value, however, the sector remained substantially stable, recording an increase of 0.4%, rising from €7,902 million to €7,937 million. This
financial outcome reflects the sector’s distinctive focus on differentiation and product specialisation, increasingly featuring innovative and premium products.
The Italian bakery sector continues to stand out as one of the most important segments in the packaged food industry, under several perspectives, certainly in terms of volume and value. Its relevance is further reinforced by its strong performance not only in the domestic market but also in exports. The latter saw growth in 2024, increasing by 11.2% in volume and 13.3% in value.
Sweet goods dominate the market, though growth is slowing Bakery products can be divided into two main categories: sweet products, which account for 78.1% of the sector, and savoury products, which make up the remaining 21.9%.
Within the bakery world, sweet products continue to dominate: nearly eight out of ten belong to the confectionery category. Leading the ranking are biscuits, which alone cover almost half of the segment (approximately 54.8%), followed by snack cakes at 16.5%. Small-sized pastries - ranging from filled to coated varieties - account for 20.3%, while seasonal leavened products, such as panettone and colomba cakes, close the ranking with 8.4%.
In the savoury baked goods segment, the market picture is simpler but no less significant: industrial packaged bread accounts for 73%, while bread substitutessuch as crackers, breadsticks, and taralli -make up the remaining 27%.
Despite the sector’s overall strength, 2024 closes with slight downturns in both production and turnover. Packaged sweet bakery products recorded a 0.3% drop in production
and 0.1% decrease in revenues. The slowdown was even more pronounced for savoury products, which saw a 1% decline in production and a 2.2% fall in turnover.
One figure, however, stands out in this overall scenario: industrial bread. Production in this segment grew slightly, registering +0.6%, even though revenues decreased by 1.2%. Analysts suggest this may signal a rebalancing of average prices and a more selective demand, with consumers increasingly attentive to perceived quality, shelf life, and the nutritional profile of products.
Snacks and crisps
The crisps and snacks sector confirms its leading role within the food industry, closing 2024 with a significant increase in volumes: 150,873 tonnes, up from 147,165 tonnes the previous year. Market value follows the same upward trend, rising from €1,462.5 million to €1,511.3 million.
This result highlights the strength and dynamism of the segment, driven by consistent demand for ready-to-eat products that are convenient and easily accessible. The broadening of product ranges and the widespread presence across both mass retail and out-of-home channels have reinforced the role of crisps and snacks as an everyday choice for consumers, who are increasingly drawn to the combination of flavour, convenience, and immediacy.
Packaging
In the bakery and snack sector, flexible laminates packaging continues to dominate, accounting for 97.8% of the market. The key factor in packaging selection is the ability to preserve product freshness, maintaining softness,
fragrance, and, in some cases, crispness.
However, quality preservation is not the only concern: environmental sustainability and eco-compatibility now play an increasingly important role. In recent years, the market has seen the emergence of biodegradable and compostable and fully recyclable solutions with a low environmental impact.
In detail, within the biscuits segment, 96% of packaging consists of flexible laminated pouches, primarily paper-based; 2.2% is of plastic bags, and 1.4% of cardboard boxes, while decorative steel boxes account for 0.4%. For other product categories, packaging is almost exclusively based on flexible plastic laminated pouches produced by converters. Some products, such as snack cakes and crackers, require multiple layers of packaging for distribution purposes. In these cases, a single-serve product is packed in a 20-30 micron PP monofilm plastic wrap, which is then placed in a cardboard multipack, all enclosed in a flexible laminated bag. A similar packaging solution is used for breakfast cereals and snack bars.
In 2024, the sector used approximately 188,200 tonnes of packaging materials in total, including primary, secondary, and transport packaging. About half of these material was destined for export. Primary packaging, which is lighter than secondary and transport packaging, amounted to 30,400 tonnes, highlighting how lightness and efficiency are key factors in packaging management.
Il mondo dell’imballaggio flessibile

Analisi del contesto produttivo, economico e applicativo di un comparto strategico per l’industria del packaging, sulla base dei dati 2024 elaborati a luglio 2025
Barbara Iascone
li imballaggi flessibili si dividono in due categorie principali, da una parte abbiamo gli imballaggi flessibili da converter e dall’altra gli imballaggi flessibili in plastica.
I primi sono involucri sottili e modellabili, realizzati tramite accoppiamento, coestrusione o laminazione di film (plastici, carta, alluminio), progettati per contenere prodotti alimentari e non, offrendo protezione, flessibilità di design e sostenibilità grazie all’uso di materiali specifici e strutture multistrato.
I secondi invece sono rappresentati da imballaggi in plastica sempre sottili, flessibili, ma realizzati con un solo materiale senza l’accoppiamento con altri.
La presente analisi prende in esame l’andamento delle due tipologie di imballaggi in maniera separata seguendo la classificazione utilizzata da Istituto Italiano Imballaggio nell’analisi “Imballaggio in Cifre”.
Imballaggi flessibili da converter
Gli imballaggi flessibili da converter rappresentano una delle soluzioni di confezionamento più giovani e innovative oggi presenti sul mercato.
Questi imballaggi possono essere realizzati con diversi tipi di materiali - come film plastici,
carta o alluminio - e sono particolarmente apprezzati per la loro capacità di ridurre il peso complessivo del packaging e di adattarsi in modo personalizzato alle diverse esigenze applicative.
All’interno di questa categoria rientrano gli imballaggi accoppiati da converter, ottenuti mediante processi di accoppiamento, estrusione o laminazione. A seconda del numero e della tipologia dei materiali utilizzati, si distinguono accoppiamenti monomateriali o plurimateriali. Ogni componente svolge una funzione specifica: alcuni strati preservano la fragranza del prodotto, altri ne prolungano la shelf life, altri ancora migliorano la resa cromatica della stampa o garantiscono un’efficace barriera protettiva. Per queste caratteristiche, gli imballaggi flessibili accoppiati vengono considerati strutture complesse.
Nel caso dei film plastici, i materiali più utilizzati sono polietilene e polipropilene. Negli ultimi anni si è assistito a una crescente diffusione di Imballaggi flessibili plastica
Flexible plastic packaging tonnes/000 2023 2024
Produzione 1.117 1.120 Production
Esportazioni 311 351 Exports
Importazioni 475 567 Imports Utilizzo apparente 1.281 1.336 Apparent use
Scheda anagrafica del mercato italiano dei poliaccoppiati flessibili
Overview of the Italian market for flexible multi-layer packaging 2021 2022 2023 2024
Fatturato* 2.227 2.822 2.780 2.738 Turnover*
Aziende operanti Companies operating in Italia n°circa 100 in Italy (approx.)
Adetti** 9.000 Employees**
Produzione *** 415 421 406 422 Production***
Esportazioni *** 216 227 219 215,2 Exports***
Importazioni *** 3 3 3 3 Imports***
Utilizzo apparente 202 197 190 209,8 Apparent use
*Milioni Euro/Million € - **n°circa/approx. - ***tonnes/000 Fonte/Source: Imballaggio in cifre ed. 2024/Packaging in figures, 2024 ed.
polimeri riciclati e biodegradabili, in linea con le esigenze di sostenibilità ambientale. Anche carta e alluminio sono ampiamente impiegati: l’accoppiamento tra carta e plastica biodegradabile, in particolare, sta favorendo l’introduzione della carta in settori dove un tempo era impensabile il suo utilizzo a diretto contatto con l’alimento, come nei prodotti lattiero-caseari, nei surgelati e nei gelati.
Grazie alle loro caratteristiche di innovazione e funzionalità, gli imballaggi flessibili rappresentano oggi un settore in costante crescita. In Italia, negli ultimi 17 anni, la produzione ha registrato un tasso medio annuo di crescita del 2%, confermando il ruolo strategico del flexible packaging nell’evoluzione dell’industria del confezionamento.
Un quadro economico a luci e ombre. Dopo un 2023 di rallentamento, il settore degli imballaggi flessibili da converter torna a crescere. Nel 2024 la produzione ha raggiunto circa 422mila tonnellate, segnando un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Un segnale positivo che riporta fiducia in un comparto strategico per l’industria del packaging italiana. Sul totale della produzione nazionale di imballaggi, il segmento dei flessibili rappresenta il 2,4% in volume e il 7,2% del fatturato, quote che restano sostanzialmente stabili rispetto al 2023.
Nonostante la ripresa produttiva, il quadro economico evidenzia luci e ombre. Le esportazioni, che coprono il 51% della produzione, registrano una flessione dell’1,8%, mentre le importazioni, tradizionalmente marginali (circa 3mila tonnellate), si mantengono stabili. Il mercato interno, invece, mostra un utilizzo apparente in crescita del 10%, trainato proprio dal calo dell’export e da una domanda interna più dinamica. Il nodo resta però il fatturato, che continua a risentire della pressione sui prezzi: dopo il -1,5% del 2023, anche nel 2024 il giro d’affari segna un’ulteriore flessione dell’1,5%. Un disallineamento tra produzione e valore economico che fotografa una tendenza comune a tutto il comparto del packaging, dove la compressione dei margini resta una sfida aperta. Sul fronte dei materiali, il panorama produt-
Segmentazione dell’utilizzo di flessibili da converter per settori
Segmentation of converter flexible packaging usage by sector 2023 2024
Prodotti da forno e paste alimentari 22,0% 21,5% Baked goods and pasta
Formaggi 20,5% 21,9% Cheese
Carni trasformate (salumi) 4,9% 4,7% Processed meats
Surgelati 3,5% 3,3% Frozen foods
Ortofrutta IV e V gamma 28,6% 28,2% Fresh fruit and vegetables, 4th and 5th range
Caffè 4,1% 3,9% Coffee
Pet food 0,8% 0,8% Pet food
Altri alimenti 9,9% 9,9% Other food products
TOTALE ALIMENTARE 94,3% 94,2% TOTAL FOOD PRODUCTION
Farmaceutici e cosmesi 3,0% 3,1% Pharmaceuticals and cosmetics
Detergenza domestica 2,7% 2,7% Household cleaning products
Altro non alimentare 5,7% 5,8% Other non-food
TOTALE 100,0% 100,0% TOTAL
Valori % riferite tonnellate di imballaggio flessibile/% values based on tonnes of flexible packaging
Fonte/Source: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio/Italian Institute of Packaging database
tivo conferma la predominanza dei flessibili a prevalenza plastica, che rappresentano il 73% del totale. Seguono gli imballaggi a prevalenza carta con il 25%, mentre gli imballaggi in alluminio si attestano su una quota più contenuta, pari al 2%.
Il 2024, dunque, si chiude come un anno di ripartenza produttiva ma di cauta prudenza economica, in attesa di capire se il 2025 segnerà il ritorno alla crescita del valore, non solo dei volumi.
Settori di impiego. Il comparto degli imballaggi flessibili da converter continua a trovare la sua principale applicazione nel mondo alimentare, che nel 2024 assorbe ben il 94,2% della produzione totale. Tuttavia, l’area non food inizia a guadagnare terreno, trainata soprattutto dal settore cosmetico, dove gli imballaggi flessibili stanno trovando nuovi spazi d’impiego, in particolare come contenitori per ricariche di saponi, bagnoschiuma e shampoo. Una tendenza che riflette la crescente attenzione alla sostenibilità e alla riduzione della plastica monouso.
Entrando nel dettaglio, la domanda proveniente dal comparto alimentare mostra una struttura ormai consolidata ma dinamica. Al primo posto si conferma il settore ortofrutticolo, in particolare quello della IV, V e VI gamma, che nel 2024 rappresenta il 28,4% del totale. Seguono i formaggi, con una quota del 21,9%, e i prodotti da forno e le paste alimentari, che insieme coprono un ulteriore 21,5% del mercato.
Più distanziati, ma comunque significativi, i comparti di caramelle, confetteria e cioccolato con il 5%, i salumi con il 4,7%, il caffè al 3,9% e il pet food, che nel 2024 si attesta sullo 0,8%. La categoria “altre tipologie alimentari” - che comprende salse, yogurt, sottoli e sottaceti, olive, baby food e bevande - raccoglie infine il 5,6% del totale.
Il segmento non alimentare rappresenta complessivamente il 5,8% del mercato, con una presenza quasi esclusiva dei settori cosmetico/ farmaceutico e detergenza domestica. In entrambi i casi, gli imballaggi flessibili accoppiati con chiusura si affermano come soluzione ideale per i prodotti ricaricabili: leggeri, pratici e in grado di stare in piedi grazie alla loro particolare conformazione, risultano perfetti anche per lo stoccaggio e la logistica.
I punti di forza. Tra i principali punti di forza di questi imballaggi figurano la leggerezza e la maneggevolezza, che riducono l’ingombro e ottimizzano i trasporti. A ciò si aggiunge la crescente sostenibilità: molti converter stanno puntando su materiali riciclati o biodegradabili, in linea con le nuove direttive europee e la sensibilità ambientale dei consumatori. Con l’aumento della consapevolezza ambientale, il settore sta accelerando verso un futuro più circolare e innovativo, investendo in soluzioni riciclabili, riduzione degli sprechi e ottimizzazione dei materiali.
Imballaggi flessibili in plastica
Il comparto degli imballaggi flessibili in plastica si conferma nel 2024 come un segmento stabile e strategico all’interno dell’industria del packaging. La categoria include una vasta gamma di prodotti: sacchi e sacchetti (compresi quelli per la raccolta rifiuti), sacchi industriali, film estensibile per incarto e confezionamento, film termoretraibile e estensibile per trasporto e materiali di protezione come i pluriball.
I dati più recenti indicano una produzione sostanzialmente stabile, con una leggera crescita dello 0,3%, raggiungendo circa 1.120.000 tonnellate. Un segnale di equilibrio che riflette la costante domanda da parte di settori come logistica, trasporto e stoccaggio, ambiti nei quali la plastica flessibile trova applicazioni più
diffuse rispetto al confezionamento primario. Sul fronte internazionale, il comparto mostra segnali incoraggianti: le importazioni crescono del 19% e le esportazioni del 13%, evidenziando un interesse crescente dei mercati esteri verso le soluzioni italiane, spesso apprezzate per resistenza, versatilità e affidabilità.
Gli imballaggi in plastica flessibile rappresentano circa il 45% del totale del settore flessibili, confermandosi quantitativamente più diffusi rispetto agli imballaggi da converter. Questa predominanza è legata principalmente al loro ampio impiego nella logistica e nel trasporto, piuttosto che al confezionamento primario, dove altri materiali flessibili trovano maggiore spazio.
Considerazioni di mercato. Il settore, pur stabile, presenta alcune dinamiche da osservare attentamente. La crescita delle esportazioni indica una maggiore competitività dei prodotti italiani sul piano internazionale, ma la leggera espansione della produzione interna suggerisce anche una domanda nazionale equilibrata. Allo stesso tempo, l’evoluzione della normativa sulla sostenibilità e sul riciclo delle plastiche potrebbe stimolare l’innovazione, spingendo le aziende verso materiali più ecocompatibili senza compromettere la resistenza e la praticità dei prodotti.
In prospettiva, il comparto sembra destinato a mantenere un ruolo centrale nell’ambito della logistica e del trasporto, mentre l’adozione di soluzioni più sostenibili e l’espansione verso mercati esteri rappresentano leve strategiche per rafforzare la crescita futura.
The world of flexible packaging
An analysis of the production, economic and application landscape of a strategic segment for the packaging industry, based on 2024 data processed in July 2025
Barbara Iascone
Flexible packaging is divided into two main categories: on one side, flexible converter packaging and, on the other, plastic flexible packaging. The former includes thin, formable containers produced through lamination, co-extrusion or coupling of films (plastic, paper, aluminium). These are designed to contain both food and non-food products, providing protection, design versatility and sustainability through the use of specific materials and multilayer structures. The latter refers to flexible plastic packaging that is also thin and formable, but made from a single material, without lamination with others.
This analysis examines the market performance of both types of packaging separately, following the classification used by the Italian Institute of Packaging in its “Packaging in Figures” report.
Converter flexible packaging
Converter flexible packaging represents one of the newest and most innovative packaging solutions currently on the market.
These packages can be produced using a w ide range of materials - such as plastic films, paper, or aluminiumand are particularly valued for their ability to reduce the overall packaging weight while offering a high degree of customisation to meet diverse application requirements. Within this category is multilayer converter laminated packaging, obtained through coupling, extrusion or lamination processes. Depending on the number and type of materials used, they are classified as monomaterial or multi-material laminates. Each layer performs a specific function: some help preserve the product’s aroma, others extend shelf life, while others enhance print colour quality or ensure an effective protective barrier. Due to these characteristics, laminated flexible packaging is regarded as a complex structure.
As for plastic films, the most commonly used materials are polyethylene (PE) and polypropylene (PP). In recent years, there has been a growing adoption of recycled and biodegradable polymers, in line with
the industry’s environmental sustainability requirements. Paper and aluminium are also widely employed: notably, the lamination between paper and biodegradable plastic is enabling the introduction of paper into sectors where its direct contact with food was once unthinkable - dairy products, frozen foods and ice cream. Thanks to their innovative and functional properties, flexible packaging is a constantly growing segment today. In Italy, over the past 17 years, production has recorded an average annual growth rate of 2%, confirming the strategic role of flexible packaging in the ongoing evolution of the packaging industry.
A mixed economic picture. Following a slowdown in 2023, the converter flexible packaging sector returned to growth. In 2024, production reached around 422,000 tonnes, marking a 4% increase compared over the previous year - a positive signal that restores confidence in a strategic segment of the Italian packaging industry. Out of total national packaging production, flexible packaging accounts for 2.4% by volume and 7.2% of turnover, figures that remain substantially stable compared to 2023.
Despite this recovery in production, the economic picture shows both strengths and weaknesses. Exports, which cover 51% of production, recorded a 1.8% decline, while imports - traditionally marginal, at around 3,000 tonnes - remained stable. The
domestic market, on the other hand, showed a 10% increase in apparent consumption, driven by the drop in exports and by more dynamic internal demand.
The main concern, however, remains turnover, which continues to suffer from price pressure: following a -1.5% decrease in 2023, 2024 also closed with a further 1.5% drop in turnover. This misalignment between production volume and economic value reflects a broader trend across the entire packaging sector, where margin compression continues to pose a structural challenge.
From a materials perspective, production confirms the predominance of plastic-based flexible packaging, which accounts for 73% of total output, followed by paper-based packaging (25%), and aluminium-based packaging (2%). In summary, 2024 closes as a year of renewed production momentum but cautious economic outlook, as the industry awaits to see whether 2025 will mark a return to growth in value as well as in volume.
Application sectors. The converter flexible packaging segment continues to find its primary field of application in the food industry, which in 2024 accounted for as much as 94.2% of total production. However, the non-food segment has begun to gain ground, driven mainly by the cosmetics sector, where flexible packaging is finding new areas of application, particularly as refill


pouches for soaps, shower gels and shampoos - a trend reflecting the growing focus on sustainability and the reduction of single-use plastics. Looking more closely, demand from the food sector shows a structure that is well established yet still evolving. Fruit and vegetable products, especially fourth, fifth and sixth range, remain in first place, accounting for 28.4% of total demand in 2024. They are followed by cheese products (21.9%), and by bakery and pasta products, which together account for an further 21.5% of the market.
Smaller, but still significant, are the of sweets, confectionery and chocolate (5%), cured meats (4.7%), coffee (3.9%) and pet food, which stood at 0.8% in 2024. The category of “other food categories” - encompassing sauces, yogurt, vegetables in oil or vinegar, olives, baby food and beveragesrepresents the remaining 5.6%.
The non-food segment accounts overall for 5.8% of the market overall, with an almost exclusive presence in the cosmetics/pharmaceutical and household cleaning sectors. In both cases, laminated flexible packaging
with resealable closures has established itself as the ideal solution for refillable products: lightweight, practical and self-standing thanks to their distinctive structure, they are also perfectly suited to storage and logistics requirements.
Key strengths. Among the main strengths of this type of packaging are its lightness and ease of handling, which help reduce bulk and optimise transport efficiency. This is complemented by an increasing focus on sustainability: many converters are investing in recycled or biodegradable materials, in line with new European directives and the environmental awareness of consumers.
As environmental consciousness continues to rise, the flexible packaging industry is accelerating its transition towards a more circular and innovative future, with ongoing investment in recyclable solutions, waste reduction, and material optimisation.
Flexible plastic packaging
The flexible plastic packaging sector
remained a stable and strategic segment within the packaging industry in 2024. This category encompasses a wide range of products, including sacks and bags (such as those for waste collection), industrial sacks, stretch films for wrapping and packaging, shrink and stretch films for transport, and protective materials such as bubble wrap. The latest data indicate largely stable production, with a slight increase of 0.3%, reaching approximately 1,120,000 tonnes. This reflects a steady demand from sectors such as logistics, transport, and storage, where flexible plastic finds broader applications compared with primary packaging.
On the international front, the sector shows encouraging signs: imports increased by 19% and exports by 13%, highlighting the growing interest of foreign markets in Italian solutions, often valued for their strength, versatility, and reliability.
Flexible plastic packaging accounts for approximately 45% of the total flexible packaging sector, making it more widespread in terms of volume than
converter packaging. This predominance is mainly linked to its extensive use in logistics and transport, rather than in primary packaging, where other flexible materials have a stronger presence.
Market considerations. Although the sector remains stable, there are several dynamics to monitor closely. The growth in exports signals an increased competitiveness of Italian products internationally, while the slight expansion of domestic production also points to a balanced national demand. At the same time, evolving regulations on sustainability and plastic recycling could stimulate innovation, encouraging companies to adopt more environmentally friendly materials without compromising product durability or functionality.
Looking ahead, the sector appears poised to maintain a central role in logistics and transport, while the adoption of more sustainable solutions and expansion into foreign markets represent strategic levers to support future growth.












Gli imballaggi in vetro
Solido, trasparente, riciclabile: il vetro continua a rappresentare una delle soluzioni più apprezzate nel mondo del packaging.
L’analisi di Istituto Italiano Imballaggio sui dati di Assovetro
Barbara Iascone
analisi del comparto degli imballaggi in vetro, che comprende sia il vetro cavo sia il vetro tubo, mostra un settore che si muove oggi verso nuove frontiere di efficienza e sostenibilità.
Il vetro cavo – quello utilizzato per realizzare bottiglie, vasi e contenitori per uso farmaceutico (la cosiddetta “flaconeria”) – resta il protagonista assoluto della scena. Questa suddivisione, adottata anche da Imballaggio in Cifre in collaborazione con Assovetro, riflette la varietà di applicazioni di un materiale che trova impiego tanto nell’industria alimentare quanto in quella cosmetica e farmaceutica.
Accanto a esso, il vetro tubo rappresenta una nicchia più tecnica ma altrettanto importante. Utilizzato principalmente nel settore farmaceutico, viene impiegato per la produzione di fiale e flaconi, elementi fondamentali per la conservazione di prodotti sensibili e medicinali.
I dati di settore
Nel 2024 sono state utilizzate oltre 4.500 Kton di imballaggi in vetro, di cui oltre il 97% destinato al comparto alimentare. La quota restante, pari a circa il 3%, si distribuisce principalmente tra i settori cosmetico e farmaceutico. Secondo l’analisi pubblicata su Imballaggio in Cifre (Istituto Italiano Imballaggio, ed. 2025, elaborazione dati Assovetro), nel 2024 la produzione di imballaggi in vetro vuoti, espressa in tonnellate, è scesa a 4.302 Kton, registrando un calo del 3,3%. Questo risultato è stato influenzato da diversi fattori: da un lato la contrazione di alcuni settori di utilizzo, dall’altro la tendenza – richiesta anche dai regolamenti –ad alleggerire il peso degli imballaggi. Questa pratica, particolarmente rilevante per il vetro, incide inevitabilmente sulle tonnellate prodotte. Un ulteriore elemento, che probabilmente avrà un impatto ancora maggiore in futuro, è il crescente ricorso agli imballaggi a rendere (riutilizzo industriale), una tendenza destinata a rafforzarsi soprattutto con l’entrata in vigore del nuovo regolamento PPWR. Anche il commercio estero ha vissuto un anno negativo: le esportazioni di imballaggi

in vetro sono diminuite del 6,7% e le importazioni del 5,6%. Il consumo apparente, che non tiene conto delle variazioni di magazzino, è calato del 3,5%.
Il saldo commerciale rimane negativo per l’Italia: il consumo apparente di bottiglie in vetro è superiore alla produzione nazionale. Infine, secondo le analisi Istat, anche il fatturato ha registrato una diminuzione dell’1,8%, in linea con il calo produttivo.
Bevande: dominio assoluto del vetro
In alcune categorie, come spumanti e superalcolici, la bottiglia in vetro è ancora oggi l’unica forma di confezionamento presente sul mercato, sinonimo di qualità, prestigio e tradizione. Anche per vino e birra, il vetro mantiene una netta prevalenza rispetto ad altri materiali, confermandosi come il packaging di riferimento per i prodotti che puntano su immagine e conservazione.
All’interno del comparto beverage, il 12,7% della produzione di vetro è destinato alle bevande analcoliche, mentre le bevande alcoliche assorbono circa il 61,1% del mercato.
Alimentare: dalle conserve ai condimenti
Il vetro continua ad essere protagonista anche in altri segmenti alimentari. I condimenti rappresentano circa il 6,5% dell’utilizzo, mentre i derivati del pomodoro si attestano intorno al 7,7%. Le conserve alimentari, che comprendono baby food, sughi pronti e preparati, coprono un ulteriore 7,5%, seguite dalla categoria “altro alimentare”, dove rientrano prodotti come marmellate, creme spalmabili, miele e spezie, con una quota dell’1,8%.
Il fascino del vetro nella cosmetica Fuori dal perimetro alimentare, il settore cosmetico si distingue per una presenza significativa, pari al 2,7%. Qui il vetro è sinonimo di prestigio e qualità percepita, impiegato soprattutto nella profumeria alcolica e, sempre più spesso, nel packaging di creme e prodotti skincare di fascia alta. Il materiale garantisce eleganza, protezione e riciclabilità, valori sempre più apprezzati anche dal consumatore moderno, il settore cosmetico da solo rappresenta l’1,9% dell’utilizzo.
Tabella 2 - Ripartizione per settori di utilizzo
Table 2 - Breakdown by end-use sector
Bottiglie (compreso rendere)/Bottles (including returnables) 2024
Bevande alcoliche 70,4% alcoholic beverages
Bevande analcoliche 14,4% soft drinks (1)
Condimenti 4,7% Condiments (2)
Altro 10,5% Other (3)
Totale 100,0% Total
(1) Compreso latte/including milk - (2) Olio alimentare e aceto/oil and vinegar
(3) Passate e ketchup/ tomato purees and ketchup
Vasi/Jars 2024
Conserve vegetali e sughi 59,6% Canned vegetables and ready-made sauces
Omogeneizzati 5,1% Homogenised food
Conserve ittiche 4,7% Canned fish
Salse 7,3% Sauces
Derivati del pomodoro 3,6% Tomato derivatives
Altro alimentare 16,9% Other food products
Altro non alimentare 2,8% Other non-food products
Totale 100,0% Total
Flaconeria in vetro cavo/Hollow glass packaging 2024
Cosmesi e profumeria 67,8% Cosmetics and perfumery
Farmaceutico 30,2% Pharmaceuticals
Altro/ 2,0% Other (1) 100,0%
(1) Chimica/Chemicals
Flaconeria e fiale in vetro tubo/Tubular glass packaging 2023 2022
Cosmesi e profumeria/ 14% 14% Cosmetics and perfumery
Farmaceutico 85% 85% Pharmaceuticals
Altro 1% 1% Other (1)
Totale 100% 100% Total
(1) Chimica/Chemicals
dati espressi in % riferite alle tonnellate di imbalaggi/data expressed as a percentage of total packaging tonnage
Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio/Italian Institute of Packaging
La produzione di bottiglie
Nel 2024 ha rappresentato l’85,7% del comparto imballaggi in vetro vuoti registrando un calo del 5,1% rispetto al 2023. Anche le importazioni risultano in calo con un -8,5%, così come le esportazioni che chiudono il 2024 con -7,2% rispetto all’anno precedente, il consumo apparente (che non tiene conto del movimento scorte) risulta calare del 5,6%.
Il 70,4% delle bottiglie prodotte sono state destinate al mercato delle bevande alcoliche, in leggerissimo calo rispetto al 2023. La share destinata all’area bevande analcoliche, compreso il latte nel 2024 rappresenta il 14,4% circa del comparto, è proprio in questa area che si registra una tendenza pro-vetro, sia per i soft drinks che per il mondo latte.
Il 10,5% è la quota relativa al settore derivati del pomodoro (passate e ketchup), ed infine il 4,7% delle bottiglie è stato destinato all’area dei condimenti.
Per quanto concerne l’utilizzo delle bottiglie in vetro, quindi effettivamente riempite e messe
Tabella 1 - Il mercato degli imballaggi in vetro Table 1 - Glass packaging market
sul mercato, per il 2024 si stima un quantitativo di oltre 4.440 tonn/000, in crescita rispetto al 2023 in netto contrasto con l’andamento della produzione, molto probabilmente si è ricorso all’utilizzo di scorte di magazzino.
La produzione di vasi in vetro (imballaggi vuoti ancora da riempire) rappresenta l’8,7% della produzione totale di imballaggi in vetro e, nel 2024, ha registrato un sorprendente aumento del 24,6%. Sono cresciute sia le importazioni (+17,4%) sia le esportazioni (+40%), anche se la maggior parte della produzione resta destinata al mercato interno. L’utilizzo dei vasi in vetro nel 2024 è rimasto sostanzialmente stabile, con una lieve crescita dello 0,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo circa 476.000 tonnellate.
La segmentazione di questo comparto si articola in diverse tipologie di prodotti. L’ambito più rappresentativo è quello delle conserve vegetali e dei sughi pronti, che nel 2024 hanno costituito il 59,6% del totale. Nella categoria “altro
alimentare”, che detiene una quota del 16,9%, rientrano prodotti come frutta sciroppata, olive, mais, spezie, marmellate, creme spalmabili, yogurt e altri.
Le salse rappresentano il 7,3% dei vasi utilizzati, seguite dal settore del baby food (prodotti omogeneizzati) con il 5,1%. Il comparto delle conserve ittiche (tonno, filetti di acciughe, sgombri, ecc.) copre il 4,7%, mentre i derivati del pomodoro rappresentano il 3,6%. Il restante 2,8% è destinato al mercato non alimentare, che comprende principalmente i settori cosmetico e farmaceutico.
La flaconeria
Sempre riferita agli imballaggi vuoti, nel 2024 ha rappresentato il 4,8% del comparto registrando un calo pari al -10,7%. Andamenti negativi anche per il commercio estero, -12,4% per le importazioni e -13,3 per le esportazioni. Nel 2024 la segmentazione per settori di impiego di questo comparto vede un 67,8% destinato al settore cosmetico ed un 30,2% a quello farmaceutico; il restante 2% si riferisce alla voce altri settori di utilizzo, prevalentemente nell’ambito della chimica (pitture, colle).
Per quanto riguarda il vetro tubo, (il restante 0,7% degli imballaggi in vetro) il suo utilizzato si ripartisce in maniera ormai stabile per l’85% nel settore farmaceutico e il 15% si suddivide tra cosmetica e altri utilizzi. L’area registra una crescita produttiva pari al +30,7%.
Glass packaging
Solid, transparent, recyclable: glass continues to stand out as one of the most valued solutions in the packaging industry. Analysis by the Italian Institute of Packaging based on data provided by Assovetro
The analysis of the glass packaging sector, encompassing both hollow and tubular glass, reveals an industry moving towards new frontiers of efficiency and sustainability.
Hollow glass – the type used in the manufacture of bottles, jars, and pharmaceutical containers –remains the undisputed leading material. This breakdown, also adopted in the Packaging in Figures report in collaboration with Assovetro, reflects the wide range of applications of a material employed across the food, cosmetics and pharmaceutical industries. Alongside it, tubular glass represents a more technical, yet equally significant, niche. Primarily used in the pharmaceutical sector, it is employed in the production of ampoules and vials, essential components for the safe storage of sensitive products and medicines.
Industry data
In 2024, over 4,500,000 million tonnes of glass packaging were used, more than 97% of which was destined for the food sector. The remaining share, around 3%, was mainly distributed between the cosmetics and pharmaceutical sectors.
According to the analysis published in the Packaging in Figures report (Italian Institute of Packaging, 2025 edition, based on Assovetro data), in 2024 the production of empty glass packaging, expressed in tonnes, fell to 4,302,000 million tonnes, marking a decrease of 3.3%. This outcome was influenced by several factors: on one hand, the contraction of certain end-use sectors, and on the other, the trend – also driven by regulations – towards lighter packaging. This practice, particularly significant for glass, inevitably affects the total production volumes. Another factor, likely to have an even greater impact in the future, is the growing use of returnable packaging (industrial
reuse), a trend expected to gain momentum, especially with the implementation of the new Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR). Foreign trade also experienced a challenging year: exports of glass packaging fell by 6.7%, while imports declined by 5.6%. Apparent consumption, which excludes changes in stock levels, decreased by 3.5%.
Italy’s trade balance remains negative, as the apparent consumption of glass bottles exceeds domestic production. Finally, according to Istat analyses, turnover also fell by 1.8%, in line with the decrease in production.
Beverages: glass in a leading role In categories such as sparkling wine and spirits, glass bottles remain the sole packaging format on the market – a mark of quality, prestige, and tradition. For wine and beer alike, glass maintains a clear predominance over other materials, establishing itself as the packaging of choice for products that prioritise both image and preservation. Within the beverage sector, 12.7% of glass production is destined for soft drinks, while alcoholic beverages account for approximately 61.1% of the market.
Food: from preserves to condiments
Glass continues to play a leading role across other food segments as well. Condiments account for approximately 6.5% of usage, while tomato derivatives represent around 7.7%. Canned and preserved foods – including baby food, ready-made sauces, and prepared meals – make up a further 7.5%, followed by the “other food” category, which includes products such as jams, spreads, honey and spices, accounting for 1.8% of the market.
The allure of glass in cosmetics Outside the food sector, the
cosmetics industry accounts for a notable 2.7% of glass usage. Here, glass is synonymous with prestige and perceived quality, used predominantly for alcoholic perfumes and increasingly for high-end skincare and cream packaging. The material provides elegance, protection, and recyclability – qualities that are ever more valued by today’s consumers.
On its ow, the cosmetics sector represents 1.9% of total glass packaging usage.
Bottle production
In 2024, bottles accounted for 85.7% of the empty glass packaging sector, recording a decline of 5.1% compared to 2023. Imports also fell by 8.5%, while exports closed the year down 7.2% year-on-year. Apparent consumption, which excludes changes in inventory, declined by 5.6%.
Of the bottles produced, 70.4% were destined for the alcoholic beverages market, showing a slight decrease compared to 2023. The share allocated for the non-alcoholic beverages market, including milk, accounted for around 14.4% of the sector in 2024. It is precisely in this segment that a pro-glass trend is emerging, driven both by soft drinks and the dairy market.
The tomato derivatives sector (purees and ketchup) accounted for 10.5%, while 4.7% were destined to the condiments segment.
As for the actual usage of glass bottles (i.e. bottles filled and placed on the market), over 4,440,000 tonnes were estimated for 2024, representing an increase compared with 2023. This contrasts sharply with production trends, suggesting that stock inventories were likely utilised to meet demand.
Glass jar production
Empty glass jars (yet to be filled) accounted for 8.7% of total glass packaging production and recorded a remarkable increase of 24.6% in
2024. Both imports (+17.4%) and exports (+40%) grew, although the majority of production is destined for the domestic market. Actual usage of glass jars in 2024 remained broadly stable, with a slight increase of 0.4% compared to the previous year, reaching approximately 476,000 tonnes. This segment is divided into various product categories. The most significant is vegetable preserves and ready-made sauces, which in 2024 accounted for 59.6% of the total. The “other food” category, holding a 16.9% share, includes products such as canned fruit, olives, corn, spices, jams, spreads, yogurt, and similar items. Sauces represent 7.3% of glass jars used, followed by baby food (homogenised products) at 5.1%.
The canned fish segment (tuna, anchovy fillets, mackerel, etc.) covers 4.7%, while tomato derivatives account 3.6%. The remaining 2.8% is destined for the non-food market, mainly cosmetics and pharmaceuticals.
Flaconnage
Focusing on empty glass packaging, flaconnage accounted for 4.8% of the sector in 2024, recording a decline of 10.7%. Foreign trade also showed negative trends, with imports down by 12.4% and exports falling 13.3%.
In 2024, segmentation by end-use shows that 67.8% of flaconnage was destined for cosmetics and 30.2% for pharmaceuticals. The remaining 2% is allocated to other areas of use, mainly within the chemical industry (paints, adhesives).
As for tubular glass (the remaining 0.7% of total glass packaging), its applications have now stabilised, with 85% used in the pharmaceutical sector, while the remaining 15% is divided between cosmetics and other applications. This segment recorded a significant production growth of +30.7%.

Report sullo stato dell’imballaggio
Osservatorio quadrimestrale aggiornato a ottobre 2025. Andamento delle principali aree dell’industria manifatturiera e conseguente evoluzione del comparto imballaggi a cura dell’Istituto Italiano Imballaggio.
Barbara Iascone
Nel 2025 la manifattura italiana sta vivendo una fase di cauta ripresa dopo un biennio difficile. I primi mesi dell’anno hanno mostrato un miglioramento rispetto al 2024: la produzione industriale è tornata a crescere lievemente e il fatturato complessivo del comparto ha superato i 1.140 miliardi di euro, con un incremento di circa l’1,8% a prezzi correnti. Il comparto Alimenti e bevande mostra solidità e capacità di adattamento e mostra segnali evidenti di ripresa sia grazie alla domanda interna che all’interessamento estero per il made in Italy, il settore dovrebbe raggiungere nel 2025 un +2,1%.
A trascinare il comparto è la ripresa delle esportazioni, i primi dati ci mostrano che sono proprio loro a trainare il settore con una crescita, primi 7 mesi dell’anno, del +6%, gli Stati Uniti risultano essere uno dei mercati principali. Per quanto riguarda i consumi interni le dinamiche ci mostrano da una parte un rallentamento nei consumi fuori casa, dall’altro una crescita per quello che concerne la grande distribuzione; la spesa delle famiglie per questo comparto è aumentato del 3,8%.
Il settore delle bevande risente particolarmente della contrazione dei consumi fuori casa, anche qui però si registra una leggera crescita nella grande distribuzione specie per le bevande analcoliche che nel primo semestre hanno registrato un +2,8% nella GDO; nel complesso il settore dovrebbe registrare un andamento stabile compensando le tendenze negative dei primi mesi dell’anno con una leggera ripresa nel periodo estivo.
Ottime le performance del settore Farmaceutico che registra un +4,7% tendenziale sostenuto principalmente dalle vendite online e dalle esportazioni.
Il settore Cosmetico continua la sua tendenza positiva confermando un +5,1% atteso per il 2025; a trascinare la produzione italiana è il
L’economia italiana ai raggi X
Nei primi mesi del 2025 l’economia italiana ha mostrato una crescita moderata ma stabile, segno di una ripresa che, pur non essendo brillante, si sta consolidando dopo un biennio complesso. Secondo i dati diffusi dall’Istat, nel primo trimestre dell’anno il PIL è aumentato del +0,3% rispetto al trimestre precedente e del +0,7% su base annua. Si tratta di un ritmo contenuto, ma sufficiente a mantenere un segno positivo in un contesto europeo ancora incerto, condizionato da una domanda esterna debole e da politiche monetarie ancora restrittive.
A sostenere questa dinamica è stata soprattutto la domanda interna: i consumi delle famiglie, pur frenati da un potere d’acquisto ancora in recupero, hanno mostrato segnali di tenuta, mentre gli investimenti fissi lordi hanno continuato a crescere, sostenuti in parte dagli incentivi del PNRR e dalle prospettive di ammodernamento tecnologico e infrastrutturale. L’export, invece, ha mostrato andamenti più discontinui, risentendo del rallentamento di alcuni mercati europei e asiatici.
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione ha continuato la sua discesa, tornando su livelli vicini al 2%. A maggio 2025, infatti, l’indice dei prezzi al consumo si attestava intorno al 1,7% su base annua, segnando un netto rallentamento rispetto ai picchi del biennio precedente.
Il mercato del lavoro ha offerto ulteriori motivi di cauto ottimismo.
Il tasso di disoccupazione è sceso intorno al 5,9%, il valore più basso degli ultimi anni, grazie all’aumento dell’occupazione complessiva e al progressivo assorbimento di forza lavoro, in particolare tra le fasce adulte.
Nel complesso, la prima metà del 2025 consegna l’immagine di un Paese in una fase di “stabilità prudente”: l’economia cresce lentamente, ma non si ferma; i prezzi si normalizzano; l’occupazione tiene. Le sfide restano però significative: rilanciare la produttività, sostenere i salari reali, favorire l’occupazione giovanile e gestire in modo sostenibile l’elevato debito pubblico.
Le previsioni per il resto dell’anno, formulate da diversi istituti di ricerca, indicano una crescita complessiva del PIL tra lo 0,5% e lo 0,6%, con un’inflazione media intorno al 2%. Non si tratta di cifre esaltanti, ma delineano un quadro di progressiva normalizzazione dopo anni di forti turbolenze. In un contesto globale ancora fragile, la continuità - più che la velocità - rappresenta, per ora, il principale punto di forza dell’economia italiana.
Il bilancio del settore del packaging
The packaging sector overview
Companies (estimate)
Apparent consumption (t/000) (1) Ipotesi evolutive, dati in via di elaborazione / Evolutionary hypotheses, data under current analysis
Fonte/source: elaborazione dati Imballaggio in cifre ed. 2024 (based on "Packaging in figures", 2024 edition)
The Italian economy under the microscope
In the first months of 2025, the Italian economy has shown moderate yet steady growth - evidence of a recovery that, though not spectacular, is gradually consolidating after two challenging years. According to data released by Istat, Italy’s national statistics agency, GDP rose by +0.3% in the first quarter compared to the previous quarter, and by +0.7% year-on-year. Although modest, this pace has been enough to keep growth in positive territory within a European context still marked by uncertainty, weak external demand and persistently restrictive monetary policies. The main driver of this performance was domestic demand. Household consumption, though constrained by purchasing power still in the process of recovering, showed resilience, while gross fixed investments continued to increasepartly supported by NRRP incentives (Italy’s National Recovery and Resilience Plan) and by prospects of technological and infrastructural modernisation. By contrast, exports showed a more uneven trend, affected by the slowdown in several European and Asian markets. On the price front, inflation continued its downward trajectory, returning to levels close to 2%. In May 2025, the consumer price index stood at around 1.7% year-on-year, marking a sharp decline compared to the peaks recorded in the previous two years. The labour market has provided further grounds for cautious optimism. The unemployment rate fell to around 5.9% — the lowest level in recent years — driven by higher overall employment and the gradual absorption of the workforce, particularly among adults.

commercio estero che con il suo 49% di rappresentatività dovrebbe chiudere il 2025 con una crescita pari al +7%. Anche la produzione destinata al mercato interno registrerà un andamento positivo a fine 2025 assestandosi su un +3,3%.
Il settore degli imballaggi
I dati consuntivi 2024 (da Imballaggio in cifre ed. 2025) mostrano come il settore del packaging abbia avuto un peso significativo sull’economia nazionale, contribuendo per il 3,3% al fatturato dell’industria manifatturiera e per l’1,7% al PIL. La produzione complessiva, inclusi i sacchi RSU, ha raggiunto 17.258.000 tonnellate, in aumento del +1,1% su base annua. Tuttavia, al rialzo dei volumi non è corrisposto un incremento del valore: il fatturato, infatti, si è attestato a 37.961 milioni di euro, in calo del -1,2% rispetto al 2023.
Questo disallineamento tra produzione in crescita e fatturato in flessione riflette un tipico scenario di compressione dei prezzi. Le cause sono riconducibili, da un lato, al calo dei prezzi delle materie prime che ha determinato una riduzione dei listini di vendita; dall’altro, alla forte pressione competitiva che caratterizza il settore. I clienti, approfittando del contesto di costi più bassi a monte, hanno richiesto ribassi, costringendo i produttori ad assorbire parte della riduzione dei margini pur mantenendo elevati i livelli produttivi.
Overall, the first half of 2025 portrays a country in a phase of “prudent stability”: the economy is growing slowly, yet is not stagnating; prices are normalising; employment is holding firm. However, significant challenges remain: boosting productivity, sustaining real wages, promoting youth employment, and managing the high public debt in a sustainable way.
Forecasts for the remainder of the year, issued by various research institutes, point to overall GDP growth between 0.5% and 0.6%, with average inflation around 2%. These figures may not be dazzling, yet they outline a scenario of gradual normalisation after years of pronounced turbulence. In a still fragile global context, continuity - rather than speed - currently stands as the main strength of the Italian economy.
Sul fronte del commercio estero, il saldo rimane negativo: le importazioni hanno superato le esportazioni per un totale di 171.100 tonnellate, con un incremento delle importazioni di circa 46.000 tonnellate rispetto al 2023, in aumento del +37%. Le importazioni hanno raggiunto 2.891.000 tonnellate (+3,4%), mentre le esportazioni si sono fermate a 2.720.000 tonnellate (+1,8%). Questo peggioramento evidenzia la crescente dipendenza dall’estero e la difficoltà dell’industria italiana del packaging a recuperare competitività internazionale, nonostante la solidità della domanda interna.
L’epoca in cui le esportazioni superavano ampiamente le importazioni sembra ormai conclusa. Le multinazionali del packaging hanno infatti progressivamente spostato la produzio-
ne verso aree geografiche con strutture di costo più competitive, una tendenza in atto già da diversi anni.
Questa dinamica ha determinato una crescita costante delle importazioni, a scapito della produzione nazionale e, soprattutto, della capacità di espansione delle nostre esportazioni. Dal 2007 a oggi, le importazioni hanno registrato un tasso di crescita medio annuo del +4,7%, mentre le esportazioni sono rimaste sostanzialmente stabili, con un incremento medio annuo limitato al +0,2%.
In sintesi, il 2024 per il settore italiano degli imballaggi è stato caratterizzato da una dinamica volumi in crescita ma valori in calo, rifles-
so di un contesto di prezzi in riduzione e margini sotto pressione. La sfida principale rimane quella di coniugare competitività con sostenibilità economica, in un mercato sempre più globalizzato e sensibile alle oscillazioni dei costi delle materie prime.
Ipotesi evolutive
Secondo le prime analisi relative al 2025, il settore degli imballaggi conferma la tendenza positiva già registrata nel corso del 2024, con una crescita stimata dell’1% rispetto all’anno precedente. Anche il fatturato dovrebbe registrare una ripresa con un andamento tendenziale positivo che si assesterà intorno al +1,3%.
Packaging industry report
Four-monthly observatory report - updated October 2025. Analysis of trends in the main areas of the manufacturing industry and the resulting developments in the packaging sector, by the Italian Institute of Packaging.
In 2025, Italian manufacturing is experiencing a phase of cautious recovery following two challenging years. The first months of the year have shown signs of improvement compared with 2024: industrial production has returned to modest growth, and the sector’s overall turnover has exceeded €1,140 billion, marking an increase of approximately 1.8% at current prices.
The Food & Beverage segment demonstrates resilience and adaptability, showing clear signs of recovery driven by domestic demand as well as a strong international interest in Made in Italy products. The sector is expected to reach a growth rate of +2.1% in 2025.
Rebounding exports are the main driving force behind this recovery. Early data show that exports are indeed leading the way, with growth of +6% in the first seven months of the year, and the United States emerging as one of the key destination markets. As for domestic consumption, trends reveal, on the one hand, out-of-home consumption is slowing down, while on the other, large-scale retail distribution is showing positive momentum. Household spending in this segment has increase by 3.8%.
The Beverage sector has been
particularly affected by the contraction in out-of-home consumption. However, a slight upturn has been recorded in large-scale distribution, especially for soft drinks, which saw a +2.8% growth in the first half of the year. Overall, the sector is expected to maintain a stable performance, offsetting the negative trends of the early months with a mild recovery over the summer.
The Pharmaceutical sector is performing strongly, showing a +4.7% year-on-year increase, driven primarily by online sales and exports. The Cosmetics sector maintains its positive trajectory, confirming an expected +5.1% growth for 2025. Foreign trade remains the key growth driver, accounting for 49% of total Italian production and is projected to close2025 with a +7% increase. Production destined for the domestic market is likewise expected to perform well, reaching +3.3% by the end of 2025.
The packaging sector
The 2024 final data (Packaging in figures, 2025 edition) show that the packaging industry played a significant role in the national economy, accounting for 3.3% of the manufacturing industry’s total turnover and 1.7% of GDP. Total
Analizzando il primo semestre del 2025, il commercio estero dovrebbe chiudere con un +2,9% per le esportazioni ed un +2% per le importazioni; il saldo commerciale rimane negativo ma dovrebbe calare del 17% circa rispetto al 2024.
Le prospettive per il periodo successivo appaiono altrettanto favorevoli, seppur caratterizzate da un ritmo di espansione moderato: tra il 2024 e il 2028, infatti, si prevede un tasso di crescita medio annuo pari all’1,2%. Tali dati delineano uno scenario di consolidamento per il comparto, che sembra avviato verso una fase di sviluppo costante e sostenuto nel medio termine.
production, including municipal solid waste (MSW) bags, reached 17,258,000 tonnes, marking a +1.1% year-on-year increase. However, this rise in volumes was not matched by an increase in value: turnover amounted to €37,961 million, down by -1.2% compared to 2023.
This mismatch between growing production and declining revenues reflects a typical price-compression scenario. The main reasons lie, on the one hand, in the drop in raw material prices, which led to lower selling prices, and on the other, in the strong competitive pressure characterising the market. Taking advantage of lower upstream costs, customers demanded price reductions, forcing manufacturers to absorb part of the margin contraction while keeping production levels high.
As for foreign trade, the balance remains negative: imports exceeded exports by 171,100 tonnes, with imports increasing by roughly 46,000 tonnes compared to 2023 (+37%). Imports reached 2,891,000 tonnes (+3.4%), while exports totalled 2,720,000 tonnes (+1.8%). This worsening trend highlights Italy’s growing dependence on foreign markets and the difficulty by the Italian packaging industry in regaining international competitiveness, despite a solid domestic demand.
The era in which exports comfortably outpaced imports now appears to have come to an end. Multinational packaging groups have gradually relocated production to regions with more competitive cost structures - a trend that has been under way for several years.
This shift has led to a steady rise in
imports, to the detriment of domestic production and, above all, of the industry’s capacity to expand exports. Since 2007, imports have recorded an average annual growth rate of +4.7%, whereas exports have remained essentially flat, with a modest average annual increase of just +0.2%. In summary, 2024 was marked by rising production volumes but declining values for the Italian packaging industry - a reflection of falling prices and sustained margin pressure. The key challenge ahead remains balancing competitiveness with economic sustainability, in an increasingly globalised market that is highly sensitive to fluctuations in raw material costs.
Future outlook
Preliminary analyses for 2025 confirm the positive trend already observed in 2024, with estimated growth of around +1% compared to the previous year. Turnover is also forecast to show signs of recovery, with a positive trend of approximately +1.3%. Looking at the first half of 2025, foreign trade is projected to close with exports up by +2.9% and imports up by +2%. The trade balance remains negative but is expected to improve, narrowing by around 17% compared to 2024.
The outlook for the following period appears equally encouraging, albeit with a moderate pace of expansion: between 2024 and 2028, the sector is forecast to grow at an average annual rate of 1.2%. These figures outline a scenario of consolidation for the industry, which seems to be entering a phase of steady and sustainable medium-term development.
ALIPLAST SPA 53
AUTOMATION ADDRESS SRL 37
CO&MA SRL 90
EIDOS SRL 46
G.B. GNUDI BRUNO SPA 6
GAMPACK SRL 57
GERHARD SCHUBERT GMBH 29 GIFLOR SRL 44
ILIP SRL 77
IMA INDUSTRIA MACCHINE AUTOMATICHE SPA 21, 49 INNOVA GROUP SPA 41
MINEBEA INTEC ITALY SRL 86
NIMA ERRE.TI PACKAGING SRL 59
RICREA III Cop.
ROBATECH ITALIA SRL U.S. 60
RONCHI MARIO SPA IV Cop.
SCANDOLARA SPA 3
SCHNEIDER ELECTRIC SPA 25
SERVOTECNICA SPA 63
SIPRO SRL 5
SIT SPA STAMPA IMBALLAGGI
TRASPARENTI Inserto
SUN CHEMICAL GROUP SPA II Cop.
TGM - TECNOMACHINES SRL 13
TIBER PACK SPA 38
VALCO MELTON S.L.U. 67
VENDING EXPO SRL 71
VERIMEC SRL 31
ADVERTISERS
Aziende citate
ACMA SPA 36 AFRICON GMBH 78
AIBO - FCE 1, 19
AMMERAAL BELTECH SRL 42
ASSOVETRO ASS. NAZIONALE DEGLI INDUSTRIALI DEL VETRO 92
BOBST ITALIA SPA 72
BOLOGNAFIERE COSMOPROF SPA 8
BOLOGNAFIERE SPA 10
CAMA 1 SPA 34
CELLOGRAFICA GEROSA SPA 50
CONAI - CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI 14, 70
COOP ITALIA SOC. COOP 61
EASYFAIRS ITALIA SRL 11 ETIPACK SPA 48
EUROPEN 11, 12, 47, 58 65, 68, 92
FEDRIGONI SPA 12
FPE – FLEXIBLE PACKAGING EUROPE 65 FRIOSTAR SRL 78
GAMPACK SRL 32 GIFLEX 65
GIFLOR SRL 45 GS1 ITALY 70
GUALA CLOSURES SPA 54
IMA INDUSTRIA MACCHINE AUTOMATICHE SPA 22, 74 78
INFOPRO DIGITAL TRADE SHOWS 12, 54
INNOVA GROUP SPA 72
IPACK IMA SRL 14, 42 84
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO 14, 15, 81, 84 88, 92, 95
JAKA ROBOTICS 26
KOELN PARMA EXHIBITIONS SRL 42
L. POSSEHL & CO. MBH 48
LONIGRO GROUP SRL 15
M.H. MATERIAL HANDLING SPA 42 MARIO BOLLATI 2 MECS SRL 78 MESSE DÜSSELDORF GMBH 32, 34, 39, 48
NÜRNBERGMESSE GMBH 42
OMAS TECNOSISTEMI SPA UNIPERSONALE 74
PACKAGING MEETING SRL CONSULENZA & FORMAZIONE 14 PACKINTELX UG 68
REFY BEAUTY LTD 15 RICCIARELLI SPA 78 ROCKWELL AUTOMATION SRL 65
SACMI PACKAGING SPA 78
SCHNEIDER ELECTRIC SPA 22 SIDEL SPA 15
SUN CHEMICAL GROUP SPA 47
SUPER FILM AMBALAJ SANAYI VE TIKARET A.S. 58
TIBER PACK SPA 39
UCIMA 16, 78
UNIVERSAL PACK SRL 65
VALCO MELTON S.L.U. 76
VIDEOJET ITALIA SRL 65
WITTENSTEIN SPA 30 WPO - WORLD PACKAGING ORGANIZATION 14









BECAUSE TIME IS PRECIOUS















Modular machine from 1 to 6 Delta Robots suitable for speeds up to 400 b.p.m.

Possibility to feed symmetrical or asymmetrical bottles, either in pucks or directly on the line conveyor


Simple human interface and historical data collection


HIGH PERFORMANCE / / / FLEXIBILITYSMART CONNECTION / AGILITY


One touch rapid change-over including bottle emptying

