Questione meridionale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. «Che esista una questione meridionale, nel significato economico e politico della parola, nessuno più mette in dubbio. C'è fra il nord e il sud della penisola una grande sproporzione nel campo delle attività umane, nella intensità della vita collettiva, nella misura e nel genere della produzione, e, quindi, per gl'intimi legami che corrono tra il benessere e l'anima di un popolo, anche una profonda diversità fra le consuetudini, le tradizioni, il mondo intellettuale e morale.»
(Giustino Fortunato[1]) La locuzione questione meridionale indica, nella storiografia italiana, la situazione di difficoltà del mezzogiorno d'Italia rispetto alle altre regioni del Paese. Utilizzata la prima volta nel 1873 dal deputato radicale lombardo Antonio Billia, intendendo la disastrosa situazione economica del Mezzogiorno in confronto alle altre regioni dell'Italia unita,[2] viene adoperata nel linguaggio comune ancora oggi.
Indice La situazione prima dell'Unità d'Italia Inquadramento e situazione politica Situazione economica Studi economici quantitativi Dopo l'Unità d'Italia Situazione politica Il brigantaggio Inizio dell'emigrazione meridionale L'inchiesta Sonnino-Franchetti e la scoperta della questione meridionale L'avventura coloniale e la guerra commerciale con la Francia La prima guerra mondiale Il ventennio fascista La seconda guerra mondiale La Prima Repubblica Il meridione contemporaneo Studi Gli aspetti socioculturali Il dibattito storiografico Le ricerche storiche Studiosi del fenomeno Note Bibliografia