Alive jewellery, Daniela Curatolo

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endosperma bianco essiccato chiamato emicellulosa che esposto all’aria diventa molto denso ed è utilizzato come “avorio vegetale” per bottoni, pedine degli scacchi e pezzi artistici, nonché pendenti per collane. Della Polinesia è tipica invece la tradizione di realizzare collane con semi di Aleurites molucanna, detta “albero delle candele” in quanto dai semi è possibile estrarre olio utilizzato nelle lampade ad olio. I problemi che queste tipologie di gioielli spesso presentano è l’attacco da parte di insetti parassiti, che depongono uova invisibili dall’occhio umano che danno origine a organismi microscopici che si nutrono delle sostanze contenute nel seme e lo portano a lenta decomposizione. Per evitare tali danni vi sono in ogni caso tecniche chimiche, quali l’utilizzo di antiparassitari, o naturali, tra cui porre per alcune settimane i gioielli a temperature inferiori allo zero che uccidono la maggior parte delle uova e degli insetti. Il processo di congelamento può essere ripetuto diverse volte. Ornamenti portafortuna: aglio e peperoncino Il cornetto rosso è da secoli un amuleto molto diffuso nell’Italia meridionale contro invidie, malocchio e ogni genere di guai. Sin dall’età neolitica gli abitanti delle capanne erano soliti appendere sull’uscio della porta corna di animali, simbolo di potenza e fertilità. Al tempo dei Romani, si riteneva che il corno simboleggiasse l’organo sessuale maschile, metafora di prosperità e fortuna. Nel Medioevo il corno assunse una dimensione magica, simbolo di buon auspicio e di capacità di allontanare la cattiva sorte. Divenne abituale portare con sé un cornetto d’argilla, d’argento o, per i più abbienti, di corallo rosso.

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